IL CORAGGIO DELLA VERITÀ.

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1 Associazione Medici Cattolici Italiani - Sezione di Brescia - On. Prof. CARLO CASINI Presidente Nazionale del Movimento per la Vita Conferenza-dibattito IL CORAGGIO DELLA VERITÀ. 25 ANNI DI ABORTO LEGALE IN ITALIA. PROSPETTIVE PER RIPARARE IL DANNO. 17 febbraio 2004 Centro Pastorale Paolo VI - Brescia SOMMARIO PRESENTAZIONE... 2 Introduzione... 3 Parte I Verità e menzogne... 4 Parte II Prospettive per riparare il danno INTERVENTI DIBATTITO

2 PRESENTAZIONE Dr. Massimo Gandolfini, Presidente A.M.C.I. Brescia Benvenuti a tutti. Vi ringrazio per aver accettato il nostro invito e sono davvero lieto di vedervi così numerosi. Dopo lungo tempo siamo riusciti a realizzare l impresa di avere fra noi, a Brescia, il Prof. On. Carlo Casini, Presidente Nazionale del Movimento per la vita. Sono certo che tutti già lo conoscete dato che, dal 1978, epoca dell approvazione della legge sull interruzione volontaria di gravidanza, è stato uno degli uomini più attivi nel mondo politico, scientifico e culturale nel tentativo di riparare il danno che questa legge provoca a bambini, madri, famiglie. Lo ringraziamo pertanto, calorosamente per aver accettato il nostro invito. Questo convegno è organizzato dall Associazione Medici Cattolici di Brescia, in collaborazione con il Movimento per la vita e la Consulta diocesana per la pastorale della salute: anche a questi organismi giunga il più sincero ringraziamento. Perché questa iniziativa? Come saprete uno degli intenti della nostra Associazione è quello di sensibilizzare e coinvolgere non solo il mondo medico, ma il più vasto mondo della cultura su temi di grande spessore etico. La scelta di affrontare l argomento della interruzione volontaria di gravidanza è nata, anche, da una particolare coincidenza : 1978, approvazione della legge 194/1978, inizio del Pontificato del Santo Padre Giovanni Paolo II. Anniversario, quindi, di due eventi opposti ma altamente significativi: da una parte la violazione della vita fin dal seno materno, dall altra il difensore strenuo ed infaticabile della dignità della persona umana dall embrione alla morte naturale. In particolare, l ispirazione ci è venuta quando il 17/04/03 il Santo Padre ha firmato l enciclica Ecclesia de Eucaristia ; questa, che potrebbe sembrare una enciclica di valore esclusivamente teologico, esplicita al n. 20 un affermazione di grande valenza sociale: Molti sono i problemi che oscurano l orizzonte del nostro tempo. Basti pensare all urgenza di lavorare per la pace e di difendere la vita umana dal concepimento fino al termine naturale. Il Papa, quindi, pone sullo stesso piano lo sforzo per bloccare ogni guerra e lo sforzo per bloccare ogni attentato alla vita. Come cattolici non possiamo rassegnarci alla legge 194; è doveroso che ognuno di noi, con le proprie specifiche responsabilità e capacità, si senta interpellato personalmente nel fare qualcosa perché si difenda la vita nascente. Non vogliamo inaugurare nessuna crociata ne formulare slogan fondamentalisti; tanto meno vogliamo alzare un dito accusatore nei confronti delle donne che hanno abortito. Proprio per questo abbiamo voluto esporre in quest aula l esortazione che il Santo Padre nell Evangelium Vitae ha rivolto alle donne che hanno fatto ricorso all aborto. Questo, però, non significa esimersi dal compito di trovare spazi, anche all interno della legge 194, perché si possa rendere meno nefasta quella norma. In effetti, ci pare di poter affermare che la legge stessa venga applicata solo nella sua parte più destruente ed immorale, quella cioè che provoca la soppressione di una vita nascente, mentre si è dimenticata ( o poco attuata ) quella parte che prevedeva un lavoro di prevenzione atto a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all interruzione della gravidanza ( art. 2/ d ). Tutto ciò va inserito nel più ampio desiderio, come cattolici, di servire Dio, l uomo e la Chiesa. Molto volentieri e con grande attesa cedo la parola al nostro stimato ospite, On. Carlo Casini. 2

3 IL CORAGGIO DELLA VERITÀ. 25 ANNI DI ABORTO LEGALE IN ITALIA. PROSPETTIVE PER RIPARARE IL DANNO. Prof. Carlo Casini INTRODUZIONE Io spero che la parte più ricca di questo nostro incontro sia la seconda, immagino che ci sarà la possibilità di fare domande e rendere testimonianze. Per quanto mi riguarda starò al tema in modo abbastanza rigoroso: «Il coraggio di dire la verità, a 25 anni dalla legge 194 e le prospettive di una riduzione del danno». Questo è il titolo e a questo io starò. Ma voglio premettere una riflessione suggeritami dal riferimento che il Presidente dell AMCI di Brescia Dr. Gandolfini a fatto a Giovanni Paolo II. Vi è un misterioso legame che lega Giovanni Paolo II alla vicenda dell aborto in Italia. La legge fu approvata nel maggio (la data della Gazzetta Ufficiale è 22 maggio, il voto finale del Senato fu il 19 maggio1978) e il Papa venne eletto nell autunno successivo. In sostanza questo pontificato ha la stessa età della legge 194. E subito egli promise: Considero un mio compito specifico quello della difesa della vita e della famiglia, un compito inderogabile, non mi stancherò mai, approfittando di viaggi, di incontri, di congressi, di qualunque cosa. Egli ha mantenuto la promessa. Nel 1988 io curai la raccolta di tutti i discorsi del Papa fino a quel momento (i primi dieci anni), sulla vita. Ne venne fuori un volume di quasi 800 pagine ed ho constatato che in questi primi dieci anni c erano state solo tre settimane in cui il Papa non aveva parlato della vita (intendo riferirmi anche a piccoli saluti, Angelus, ecc). ed erano le tre settimane tra maggio e giugno 1981, cioè quando egli subì l attentato. Di professione sono Magistrato e ho fatto nella prima parte della mia vita il Pubblico Ministero. Voi sapete che i Pubblici Ministeri hanno il compito di ipotizzare il male, di immaginare il movente, il perché, di un reato. Vi ricordate che Giovanni Paolo II subì l attentato il 13 maggio 1981 e il referendum si fece il 17, quattro giorni dopo. Sebbene nessuno lo dica, io ho sempre avvertito un legame misterioso. Quel delitto è rimasto anch esso misterioso, però pare evidente che chi ha armato la mano di Alì Agca, l ha fatto per far tacere la voce del Papa. Io non credo che si volesse far tacere la voce del Papa per quel suo prendere la difesa della vita in modo così esposto, come fece lui in occasione del referendum, credo che la ragione fosse altra. Si voleva impedire il suo prossimo viaggio in Polonia, dove già era stato nel 1980 ed aveva messo in crisi il regime comunista. Una sua nuova visita era considerata assai pericolosa. Se questo fu il movente, il delitto fu organizzato a un livello scientifico. Perciò chi lo organizzò, cercò anche di nascondere la mano, cioè di fare in modo che le indagini non si orientassero verso questo movente, ma verso un altro. E allora a me è sempre apparso abbastanza significativo che questo delitto sia avvenuto a quattro giorni dal referendum, nel clima incandescente che allora c era in Italia. Quella sera stessa, quando ancora Alì Agca non aveva parlato, Spadolini (quindi non un personaggio di secondaria importanza) parlando in Piazza del Popolo ad un comizio, ventilò l ipotesi che 3

4 fossimo stati noi, del Movimento per la Vita, per vincere il referendum! Non disse è stato il Movimento per la vita ma fece capire : poteva essere anche che ambienti vicini avessero interesse Fortunatamente Alì Agca era stato preso e il sospetto non ebbe più spazio. Io ho sempre visto in questo episodio un collegamento misterioso tra la difesa che il Papa ha sempre fatto dei diritti umani a livello di macrocosmo, cioè nelle relazioni fra stati fino a far cadere il muro di Berlino e la difesa che il Papa ha fatto nel microcosmo, della coscienza individuale, dove viene preparatala guerra del potente contro il debole e dove gli stati finanziano e organizzano la soppressione del più piccolo. Questa è la realtà. Allora c è un altro muro da abbattere, che ancora non è caduto, un muro misterioso, che non passa su un confine ben preciso PARTE I VERITÀ E MENZOGNE «Dire la verità». E allora nella prima parte di questo discorso vuoterò il sacco! Vedo qui di fronte a me tanta gente giovane: che bello! Qualcuno non era nemmeno nato nel 1978 e qualcuno era così piccolo da non poter ricordare questa vicenda. Io ho vissuto, invece, in prima persona tutta questa vicenda, e vorrei sviluppare la tesi che in generale non si può offendere la vita senza mentire. Bisogna mentire per colpire la vita umana. Questa legge è in larga misura frutto della menzogna. Prima menzogna. Io sono coinvolto fin dal 1975 in questa storia, perché il 9 gennaio 1975 (devo dire come stanno i fatti, non faccio polemiche politiche!) in una villa di Firenze, vicino al Viale dei Colli, sulla cui targa c era scritto Partito Radicale Italiano, fu scoperto che si facevano aborti (allora illegali) a giorni alterni (lunedì, mercoledì e venerdì) su donne che venivano da tutta Italia. Loro si vantarono di aver fatto aborti in un anno, indicarono come record giornaliero 80, in media 40. Gli aborti venivano fatti da un medico, Dr. Conciani (poi morto suicida) e da un informatore medico. Dove sta la menzogna? Le giovani donne venivano portate da tutta Italia e coloro che le conducevano sono poi diventati deputati, senatori, commissari La menzogna sta nel messaggio che immediatamente da essi fu dato: noi facciamo queste cose per difendere la donna, per dare un aiuto alla donna. Quella sera interrogai decine e decine di donne, alcune che avevano abortito e altre che non avevano abortito. Subito mi resi conto di come fosse falsa questa affermazione. L aiuto alla donna è altro, è condividere le difficoltà, è capire fino in fondo, è non lasciarla sola, è mettersi sulle spalle un po del suo fardello. Non uccidergli il figlio. Da lì è cominciata tutta la vicenda. C è stata una seconda menzogna di questo tipo. L anno dopo o due anni dopo (adesso non ricordo) a Seveso, una fabbrica (ICMESA) ebbe un guasto e fuoriuscirono dei gas, la diossina. Coloro che volevano la legge si buttarono su questa vicenda per sostenere che la diossina faceva nascere mostri. Girarono per i territori di Seveso e di Meda mostrando immagini di bambini malformati. I vostri figli saranno così, se voi non abortite. Lo scopo era quello di far fare in modo ufficiale gli aborti in modo da poter avere un argomento a favore delle proprie tesi. C era stata una sentenza della Corte Costituzionale anche questa un po menzognera, nel 1975 (subito dopo i fatti di Firenze) della Corte Costituzionale, la quale pensando di dare un colpo al cerchio, alla botte, introdusse una breccia. Disse che l aborto è lecito se i medici accertano che vi è un pericolo grave, non altrimenti evitabile, per la salute della donna, 4

5 perché c è uno stato di necessità che va valutato con un certo favore verso la donna. Ecco la menzogna: la Corte disse: la donna è già persona, mentre il figlio persona deve ancora diventare. Non mi soffermo su questo, poi farete domande A Seveso volevano per la prima volta estendere questa regola intendendo, come pericolo per la salute della donna, anche l attesa di un figlio malformato. Su tale tesi volevano il timbro dello Stato e fecero pressione sul Ministro della Salute del tempo, il Ministro della Giustizia, affinché in qualche modo desse un consiglio all Ospedale Mangiagalli di Milano affinché questi aborti si facessero. Ne furono fatti una quarantina. I corpicini furono mandati a Leida in Olanda per essere sottoposti ad esame. C è un inchiesta parlamentare, ci sono gli atti stampati, non dico bugie: nessuno di questi corpicini era malformato. Fortunatamente ci furono moltissime madri coraggiose che invece rifiutarono l aborto e i loro figli sono venuti a Roma (qualcuno di voi forse c era) il 22 maggio 1998, vent anni dopo la legge, nell aula Paolo VI ed hanno reso testimonianza al Papa di essere vivi, perché le loro mamme coraggiose non hanno creduto a chi aveva mentito. Erano bei ragazzi e belle ragazze. Ma sull onda dei fatti di Seveso si è spinto molto per avere la legge. Allora ecco una terza menzogna. La legge (anche di questo pochi se ne ricordano) fu bocciata con un primo voto del 7 giugno 1977 al Senato Italiano: per 1 voto fu bocciata. Nel voto segreto, qualcuno non eseguì gli ordini di partito. Ma subito la legge fu riproposta. Qualcuno disse che così la legge non andava bene, bisognava cambiarla in modo che fosse più resistente di fronte ad un possibile giudizio della Corte Costituzionale e di fronte ad un possibile referendum e furono introdotti tre cambiamenti. Bugiardi, ma tali da ingannare molta gente. Primo cambiamento: il titolo. La legge, prima di quel 7 giugno 1977, era intitolata Norme sull interruzione volontaria della gravidanza. Il titolo fu così cambiato Norme sulla tutela sociale della maternità e sull interruzione volontaria della gravidanza. Non c è bisogno di spiegare che il titolo non cambia niente. Secondo cambiamento: si parlava dei Consultori alla fine della legge. Allora si disse che per dare l impressione che la legge voleva essere preventiva, bisogna segnalare l importanza dei Consultori per evitare l aborto. Così l art. 16 fu spostato all art. 2. Credo di non aver bisogno di spiegare che non ci sono grandi differenze. Terzo cambiamento: l art. 4 diceva che l aborto è consentito quando la donna dichiara che sussistono problemi di salute oppure circostanze familiari oppure condizioni economiche, ecc. C era scritto è consentito. Non si può dire consentito, sosteneva qualcuno, lo Stato non deve mettersi dalla parte dell aborto e allora è stata tolta la parola è consentito e adesso l art. 4 suona così: La donna la quale intende interrompere la gravidanza si rivolge al medico di fiducia o al medico del Consultorio familiare, ecc. E saltata la parola consentito : cambia molto? Cambia niente! Però la gente Devo dire anche un altra cosa un po delicata, la devo dire perché ci credo molto, ma senza offesa, non intendo giudicare nessuno, in quanto bisogna pur tenere conto, quando si fa politica, delle condizioni ambientali, dei suggerimenti delle persone, dell aria che si respira. La neutralità dei governi, riguardo al diritto alla vita non mi è mai piaciuta. Neutralità vuol dire che l argomento è una questione soltanto di coscienza, che ognuno decide come vuole. Il presupposto è che l uomo nella fase iniziale della sua vita equivale ad un opinione. Si può 5

6 essere neutrali, può un governo dichiararsi neutrale sull inviare soldati in Iraq? Può essere bene o essere male, ma la neutralità è assurda. Sulle questioni di vita o di morte, la politica non ha nulla da dire? È solo questione di coscienza? La politica alta, non la politica bassa. Dire che la politica non ha nulla da dire è come dire non c è un essere umano, secondo me. La questione è delicata e vorrei sorvolare. Ma la dichiarata neutralità di un governo interamente democristiano mentre si discuteva e si votava la legge non mi pare cosa coerente con la verità della politica. Parliamo poi del ruolo della Corte Costituzionale. Come fa ad essere coerente con la Corte Costituzionale una legge che dice La donna la quale intende interrompere la gravidanza si rivolge al medico di fiducia, al medico del Consultorio e deduce un serio pericolo per la salute, in dipendenza dalla salute? Pericolo per la salute, in dipendenza dalla salute, così dice la legge, quindi c è un concetto di salute più ampio e un concetto più ristretto. Il primo non riguarda però la salute, ma cause familiari, sociali, economiche o circostanze in cui avviene il concepimento. E poi c è l art. 5, il medico deve fare un colloquio con questa donna, dovrebbe tentarne la dissuasione o perlomeno la coscientizzazione, ma al termine del colloquio (dice l art. 5) se la donna insiste, il medico le rilascia un documento attestante lo stato di gravidanza e l avvenuta richiesta, cioè c è scritto: Ho visitato la Sig. Maria Rossi, è in stato interessante al terzo mese ed ha chiesto di fare l interruzione volontaria di gravidanza. Punto! Qualche medico più coscienzioso, forse ci mette qualche cosa di più, ma i moduli dicono questo! L art. 8 dice che questo documento è titolo per eseguire l intervento, nei primi tre mesi di gravidanza, il che vuol dire che c è una libertà definitiva della donna. Questa è la sostanza, ma la lettura della legge inganna. In qualsiasi sondaggio fatto a partire dal 1977 ad oggi, alcuni chiesti dall Espresso, altri chiesti da Panorama, due chiesti da noi del Movimento per la Vita, alla domanda Sei d accordo che la donna possa decidere liberamente sull interruzione della gravidanza nei primi tre mesi? ha risposto Sì soltanto una minoranza che va dal 23 al 27%. Noi abbiamo pubblicato questi dati che nessuno però conosce. Certo, se domandi Se la donna attende un figlio malformato, sei d accordo che possa abortire?, l 89% ti risponde di Sì. Ma anche se chiedi: Una ragazza che ha 15 anni può decidere da sola di abortire? la maggioranza risponde no. All idea dell aborto libero, soltanto una minoranza risponde di Sì. Come si fa a dire che questa legge è conforme alla Costituzione quando la Corte Costituzionale ha detto che la legittimità dell aborto è condizionata ad un accertamento medico circa la gravità, serietà ed inevitabilità del danno o del pericolo previsto per la donna mentre nella pratica poi l accertamento medico previsto dalla legge riguarda solo l esistenza della gravidanza? Come si fa a non avvertire la contraddizione tra il collegare la liceità dell aborto ad un eccezionale stato di necessità, come disse la Corte Costituzionale, e l affermazione della libera scelta della donna? C è una contraddizione. Allora, dove sta la bugia? Sta nel fatto che la Corte Costituzionale è stata investita decine e decine di volte su questo argomento, e decine e decine di volte ha detto: Non posso decidere. E bene che sappiate ve lo dice uno che di legge se ne intende che la Corte Costituzionale è stata chiamata a valutare diversi aspetti di questa legge. Per alcuni ha detto, purtroppo, che non sono contro la Costituzione: per esempio la questione delle minorenni, (non c è bisogno del consenso del padre e della madre); per esempio la questione del marito, (non è necessario che sia sentito). 6

7 Ma sul cuore della legge, che è la questione dell autodeterminazione libera della donna, non esiste una sentenza nella quale dice è costituzionale. Non c è. Ma molti dicono invece la legge è costituzionale. Non è vero. Dicono: è stata confermata dalla Corte Costituzionale. Non è vero! La Corte Costituzionale ci ha ingannato anche lei con gli artifizi tipici dei giuristi, cioè ha trovato il sofisma per svicolare; come è avvenuto in Francia, in Spagna, in molti paesi. Succede così: nessuno ha il coraggio di dire si può sopprimere un figlio, nessuna Corte ha il coraggio di dire non è un figlio, non è un essere umano, allora si cercano argomenti diversi per lasciare intatta la legge. Nel caso della Corte Costituzionale Italiana (il ragionamento è un po complicato, ma cerchiamo di ridurlo all essenza) si è detto: A che cosa serve dichiarare incostituzionale la legge?. Una legge può essere dichiarata incostituzionale, cioè annullata, se l annullamento ha delle conseguenze sul processo in cui si discute. Ma siccome nella Costituzione c è scritto che i reati sono stabiliti soltanto per legge (soltanto la legge deve dire i reati), nel caso di annullamento della legge sull aborto tornerebbe in vigore il divieto penale, ma la punizione deriverebbe non da una legge ma dalla sentenza della Corte, la quale, perciò, omette di pronunciarsi per non scavalcare il legislatore. E molto grossolana questa spiegazione, ci sarebbero da dire molte altre cose. Basti dire che in molti altri casi simili (in cui non c era l aborto di mezzo) la Corte Costituzionale non ha fatto questo ragionamento, per la verità criticabilissimo in sede giuridica. Di fatto, c è una legge che i più credono riconosciuta come costituzionale e che invece riconosciuta costituzionale non è. Andiamo avanti nell inventario delle menzogne. Si arriva al referendum, e sorge il problema dei mezzi di comunicazione. Io e la compianta Vittoria Quarenghi, onorevole democristiana di Bergamo, che era allora Segretaria del Movimento per la Vita, nel mese di marzo il referendum fu a maggio - dicemmo: Bisogna avvicinare i direttori dei grandi giornali, per cercare di avere un minimo di spazio. Andammo a Milano e cercammo il Direttore del Corriere della Sera. Allora era Di Bella, ora morto. Ci ricevette Barbiellini Amidei, che invece è vivo. E ci disse Avete fatto bene a venire perché io sono qui per difendere la vostra posizione, sul divorzio il giornale tenne una posizione diversa, favorevole al divorzio, ma l aborto non è il divorzio però bisogna coinvolgere il direttore del giornale. Chiamiamo il direttore del giornale. Il colloquio finì così: facciamo un patto: noi resteremo estranei alle polemiche, pubblicheremo soltanto sei articoli in tutta la campagna elettorale: tre vostri e tre di parte avversa. Bene? D accordo, arrivederci!. Mi telefonò qualche giorno dopo Barbiellini Amidei (vedete che faccio nome e cognome per dimostrare la verità di quello che dico). On. Casini si ricorda, il nostro impegno è già arrivato l articolo che è di parte avversaria, purtroppo di un sacerdote, Don Gennari. Vogliamo mantenere la nostra promessa, quindi ci mandi un articolo anche lei. Così li pubblicano insieme. Grazie. Iniziai subito a scrivere. Il giorno dopo sul tavolo del Corriere della Sera c era il mio l articolo. Voi sapete che quando uno scrive un articolo non deve mettere il titolo, perché lo fa il giornale. Io però ce lo misi, sapendo però che sarebbe stato cambiato, ma voglio dire il titolo che gli detti, per far capire qual era il contenuto di tale articolo. Era Conoscere la legge per giudicarla, cioè cerchiamo di capire bene che cosa la legge dice, poi la giudicherete. E nel testo dicevo che nei primi tre mesi di gravidanza autorizza l aborto a richiesta. 7

8 Pieno di fiducia, mandai questo articolo. Venne pubblicato l articolo di Gennari e non il mio. Io pensai lo pubblicheranno domani. Domani non lo pubblicano, dopo tre giorni non lo pubblicano, intanto esce ancora un altro articolo di parte avversaria, e già due tre a zero, quattro a zero, cinque a zero Allora comincio a telefonare a Barbiellini Amidei, ma anche a Di Bella. Non c è, mi dicevano, Richiami è uscito è andato in Kenia mi lasci il numero. Così passa il tempo, ti senti preso in giro, mentre ogni giorno tutti i titoli degli articoli a favore della legge erano in prima pagina: E una legge per casi estremi e particolari : l esatto contrario di quello che io dicevo, da giudice. E come i fatti poi hanno dimostrato. Incontrai (faccio il nome!) Sensini, che era stato Direttore della Nazione e allora collaborava con il Corriere della Sera, quindi un personaggio di spicco. Lo incontrai e gli chiesi spiegazioni. On. Casini, mi disse non sia ingenuo, qualcuno ha deciso!. Ne potrei raccontare molte di queste cose. Non una sola, molte. Sto facendo una requisitoria! Siccome mi è stato detto di dire la verità, allora la dico fino in fondo e proseguo. Ci sono ancora delle menzogne in voga: una di queste è che la legge ha diminuito gli aborti. E tutti ci credono! E dicono Guardate i numeri! Nel 1979 gli aborti non arrivavano a , nel 1978 addirittura erano meno di , ma c erano soltanto sei mesi di applicazione della legge. La punta di è stata toccata nel Poi è cominciato effettivamente un calo, siamo scesi a E merito della legge! Dicono. E tutti ci credono! Se lo domandate a dieci persone tutte rispondono che è stata la legge efficace, difende la vita e diminuisce gli aborti. Ma vogliamo valutare bene le cose. Lasciamo stare che bisognerebbe controllare il crollo della natalità: più passa il tempo e più diminuiscono le classi di età che possono generare e quindi abortire. C è tanta sterilità che cresce, e anche questo ha una sua incidenza. Ma non sviluppo questo argomento. Si dice che è diminuito anche l aborto clandestino. Io feci un interrogazione alla Camera, volli sapere: Come fate a dire che l aborto clandestino è diminuito?. Risposero: Ci sono dei modelli matematici. Ditemi quali sono questi modelli matematici. Risposta: Se sono diminuiti gli aborti legali, evidentemente. Prima della legge dicevano che gli aborti clandestini erano 1 milione e mezzo (anche qui bugie!): l hanno scritto in una proposta di legge, e dicevano che donne sarebbero morte di aborto ogni anno in Italia, quando le donne in età feconda che morivano allora (secondo statistiche ISTAT) per qualsiasi causa (dall incidente stradale a qualsiasi malattia) variavano da fino a un massimo di in certi anni però sarebbero morte per aborto ne morivano il doppio! La bugia è spudorata! Naturalmente quali siano le dimensioni dell aborto illegale classico, quello che si fa quando la gravidanza è già accertata, è difficile sapere però che ci sia è sicuro, anche dopo la legge. Il prof. Spallone, a Roma, Direttore della Clinica Villa Gina (grossa Clinica!), è stato messo sotto processo. Cliniche che fanno aborti clandestini sono state scoperte a Torino, a Salerno, a Palermo, a Genova, a Roma. Non si tratta della mammana che fa l aborto in modo episodico per sbarcare il lunario. Si tratta di aborti eseguiti in ambienti ospedalieri, quindi in modo organizzato, in modo professionale. E da pensare, che per uno, due, tre o quattro cinque casi scoperti, ce ne sono molti altri rimasti ignoti. E fatti in modo continuo. 8

9 Ma soprattutto, oggi c è un aborto che prima non c era: la pillola del giorno dopo. Bisogna dirle queste cose. La pillola del giorno dopo (adesso c è anche qui una grande questione e non posso parlarne, altrimenti si va per le lunghe) è certo che può impedire la fecondazione, cioè l incontro dell ovocita con lo spermatozoo, ma se quest incontro è già avvenuto (cioè la fecondazione c è stata: per questo si chiama pillola del giorno dopo) impedisce, per meccanismi che non sto a raccontare, l annidamento, cioè la possibilità di vita di quest embrione, che non troverà casa, cibo, alimento, calore e quindi muore. È aborto o non è aborto? Non è aborto - ha detto il ministro Veronesi - perché la gravidanza comincia con l impianto in utero, quindi se muore prima non è interruzione di gravidanza. Non è aborto? ma chi l ha detto!? Io ho scorso tutti i vocabolari della lingua italiana pubblicati fino a tre anni fa, ho scorso tutte le enciclopedie mediche pubblicate fino a tre anni fa: in nessuno volume è detto che la gravidanza comincia con l impianto. Anzi, molti dicono che il calcolo si fa dalle ultime mestruazioni, quando per la verità ancora il bambino non c è, perché è alla metà del ciclo che di regola avviene la fecondazione. Non sappiamo in quanti casi la pillola del giorno dopo sopprime un essere umano. Io però ho chiesto alla ditta Angelini che la distribuisce in Italia e mi hanno risposto che la media di prodotti venduti al mese è di scatole. Quindi sono all anno. Bisogna pur tenerne conto! Ma poi, vogliamo usare la ragione? E possibile che una legge se dice puoi abortire riduca gli aborti? Allora perché si dice in questo luogo non si può fumare? Per far fumare di più? Ma il ragionamento dei sostenitori della legge è questo: così abbiamo potuto propagandare anche la contraccezione e attraverso la contraccezione si limita il numero delle fecondazioni, quindi si limita il numero degli aborti. Non entro nel merito della contraccezione (abortiva o non abortiva, il suo giudizio etico ). Non voglio difendere la contraccezione - sia ben chiaro ma, davvero era impossibile dire alla gente: Sii responsabile perché la vita non si tocca. Pensaci prima? La legge diminuisce gli aborti? E menzogna. Infine, la più grande delle bugie è l affermazione secondo la quale l embrione: E un grumo di cellule. Sì, certo, qualcuno l ha detto anche ora in questi giorni ma i più? In tutta Europa, i più non hanno la forza di rispondere alla domanda E un soggetto o un oggetto, è un uomo o una cosa, un fine o un mezzo, vale quanto un capello, quanto un dente oppure è uno di noi?. Rispondi! La grande maggioranza vuole conservare le leggi, ma non vuole dare una risposta perché è una risposta imbarazzante. Come si fa a dire che non è un essere umano, che è come un capello, che è come un dente? come si fa? Allora evitano la risposta e dicono che il problema è un altro: il problema è l aborto clandestino, il problema è che tanto la donna fa quello che le pare, il problema è il divieto penale non serve a niente, ecc. Questa è un altra grossa menzogna, perché qualunque soluzione si prenda, prima bisogna rispondere a questa domanda. Si può perdonare, si può evitare la prigione, si può evitare la condanna, si può cercare di orientare tutto verso l aiuto alla donna, ma prima bisogna rispondere al problema!: c è di mezzo un figlio, un essere umano, uno di noi, oppure una cosa? E questione di ragione, mi pare. Così ho finito la prima parte del mio discorso sul tema affidatomi che ho svolto quasi in forma di requisitoria. 9

10 PARTE II PROSPETTIVE PER RIPARARE IL DANNO Quali sono le prospettive? Che cosa possiamo fare? E evidente: la prima cosa da fare è rimuovere la grande menzogna. E qual è la grande menzogna? Che l uomo non è uomo! Che anche all inizio della sua vita l uomo sia uomo lo dicono documenti autorevoli: la Corte Costituzionale tedesca, quella polacca, la stessa Corte Costituzionale italiana nell ultima sentenza del 1997, il Comitato Nazionale di Bioetica italiano nel 1996 e ancora nel 2003 Tutti lo sanno, ma lo sanno soprattutto le donne. Noi facemmo un sondaggio di opinione: Chi è secondo te il concepito? Un essere umano o una cosa?. Soprattutto le donne hanno detto un essere umano. In maggioranza, 18 punti più degli uomini: 67%. La donna lo sa. Ma poi lo dice la scienza, la ragione. Lo dice il nostro occhio umano, perché è certo che se io guardo le cose con l occhio del cane, del gatto, della pantera o del cardellino, è chiaro che non vedo l uomo! Ma è il mio sguardo umano che mi fa vedere oltre il visibile, che mi fa capire l intimità delle cose, mi fa capire che c è lo sviluppo continuo, che c è un big-bang in cui il nulla, improvvisamente, diventa un essere umano, diventa essere nella pienezza, perché la luna, le stelle, il cielo, le galassie (adesso hanno scoperto una galassia, 13 miliardi di anni luce distante, figuratevi come è grande l universo) non conta niente. La materia inanimata non conta niente! Certamente agli occhi di Dio non conta niente. Non si può amare la materia. L essere nella sua sostanza è l amore: Deus caritas etc, Dio che è l essere per essenza, ha il nome di amore e solo l uomo è in grado di essere amato da Dio e di amare lui stesso. Questo è tutto un altro discorso faremo una conferenza un altra volta, altrimenti si va troppo per le lunghe. Questo è il concepimento, l inizio della vita umana e lo sappiamo che è così, non c è nulla da fare. Allora la prima cosa da fare è lottare per riuscire ad affermare nelle coscienze, nella società, nelle leggi che tutti gli uomini sono uguali. Sembra una banalità perché questo principio sembra ovvio ed è già scritto. Abbiamo già cancellato la schiavitù, abbiamo detto che bianchi e neri sono uguali, che le donne valgono come gli uomini, che anche i bambini, anche loro sono soggetti. Ma è stata una fatica: ecco perché è giusto appassionarsi. Perché ancora nell Ottocento si diceva che i neri non sono persone secondo la legge civile (sentenza del 1857, Corte Suprema degli Stati Uniti). Sono cose grosse queste! Io faccio sempre questo esempio, per dimostrare il valore dell uomo. Suonano il campanello, aprono la porta, arrivano due corazzieri: C è il Presidente della Repubblica. Voleva salutare il Presidente dei Medici Cattolici. Scatteremmo tutti in piedi. Che importanza! che dignità! il Presidente della Repubblica. Diverso sarebbe il nostro comportamento se, viceversa, si affacciasse un barbone sporco, maleodorante e chiedesse di parlare con noi. Gli diremmo Scusi, aspetti un momento, abbia pazienza, non è il momento. Eppure non solo Giovanni Paolo II, non solo il Catechismo della Chiesa Cattolica, ma le dichiarazioni della maturità del nostro tempo, la dichiarazione universale dei diritti dell uomo, dicono che, quanto a dignità umana, cioè per quanto riguarda l essenza (indipendentemente dalla funzione), Ciampi e quel barbone hanno lo stesso valore. Anche lo stupido, l ubriacone, il tossicodipendente è uguale come dignità umana! Il concetto di dignità umana ora si trova di fronte all embrione. Io insisto, non bisogna avere paura, bisogna sfidare su questo terreno, che è il terreno dei diritti dell uomo, della dignità umana. Non è questione soltanto di morale (c è anche la questione morale), ma c è prima di tutto questo discorso, dell uguale valore di ogni essere umano, anche quando non 1

11 conta. E inutile dire che vogliamo essere per la solidarietà, per i poveri, per i piccoli, per i deboli, per coloro che non contano, che non hanno voce, se poi nella condizione più estrema, più indicativa di una povertà insuperabile, in qualche modo comprensiva di tutte le possibili povertà, noi tacciamo, non abbiamo il coraggio di dare voce. Questa è la questione. Facciamo un breve excursus nell evento recente della legge sulla fecondazione artificiale umana. La visione cristiana giustamente dice l uomo non tocchi i disegni di Dio sulla creazione. C è un mettere le mani che è pericoloso. Ma, nonostante tutto, la legge finalmente la risposta la dà, perché l art. 1 dice questa legge intende assicurare i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito. Che battaglie! Non lo volevano dire. C era scritto il diritto a nascere, l hanno cancellato, poi l hanno rimesso. Che battaglie, perché dietro c è tutta questa storia: è uno di noi oppure non è uno di noi? E se è uno di noi, tentiamo almeno di non distruggerlo positivamente: almeno non lo congelare, non lo distruggere, non lo selezionare, non lo sottoporre a sperimentazioni distruttiva, non gli dare una scadenza come si dà al latte in scatola o ai farmaci Almeno questo La legge non è certo perfetta. Però ha già una risposta importante. Su questa strada bisogna andare avanti per dire è un essere umano. Va detto nella cultura, nel pensiero. Perché questo è il senso della storia, il senso della cultura, il senso della modernità: dire che tutti gli uomini hanno la stessa dignità, dire che la scienza (cioè la ragione) riesce a vedere oltre il visibile, ciò che fino a 50 anni fa non si vedeva e ora lo si vede con i microscopi, con l ecografia, lo si vede soprattutto con gli occhi della mente. Non sapevamo prima del DNA, dei geni, ecc. Questa è la prima cosa. La seconda cosa. Certo le mie parole sono appassionate, se c era qualcuno che prima la pensava diversamente, spero di averlo convinto. Ma la convinzione vera è quella che viene dalla testimonianza, viene dall azione, più che dalla parola. Popolo della vita ci chiama il Papa nella grande Enciclica Evangelium Vitae. Ci dice Urge una generale mobilitazione in vista di una nuova cultura della vita. Lo dice a tutti. Allora le parole sono importanti, vanno dette, ma questo popolo della vita bisogna che ci creda fino in fondo, che si faccia carico, che si metta sulle spalle un po delle difficoltà, delle solitudini, degli errori, delle angosce, di chi è indotto all aborto. Quelli legali, quelli che conosciamo, fino al 31 dicembre 2002 sono stati ! La Lombardia è un po più grande, ma mica tanto La mia Toscana è meno popolosa di questa cifra. Una regione intera che scompare! Non ci sono soltanto i bambini che sono spariti: ci sono le mamme, altri 4 milioni, forse un po meno perché c è chi l aborto lo ripete, insomma, 3 milioni e mezzo di donne. E poi ci sono i padri (altri 3 milioni e mezzo) e poi ci sono le nonne, i nonni, i compagni di scuola, coinvolti. Il popolo della vita si deve alzare in piedi. Ed abbiamo bisogno anche di coloro che hanno attraversato questa tragedia. Chi lo sa perché? Noi vogliamo con noi anche loro. Però bisogna dimostrare che siamo capaci di condividere le difficoltà. Ecco allora che bisogna operare in questo senso, sia con la legge che con i fatti. In un intervista fatta ad una vostra televisione, io ho detto che è giunto il momento di mettere le mani anche alla riforma della legge 194. C è chi consiglia prudenza, perché, dice, ora che è stata ottenuta la legge sulla fecondazione artificiale, non dobbiamo creare un altro fronte, altrimenti si va al referendum, ecc. 1

12 Bisogna essere intelligenti. Io non credo che sia possibile cambiare la legge 194 ritornando alla situazione precedente. Non credo che sia possibile e neppure che sia bene che ci sia oggi una proibizione di carattere penale ( ti mando in galera se ) per le donne. Però che si dica almeno che il bambino è bambino e che lo Stato dimostri con i suoi strumenti che ci crede. La preferenza per la nascita, almeno questo, si può dire! Lo possono dire anche quelli che non sono cattolici. Se non lo dicono, non sono uomini e donne; mancano davvero di qualunque senso di umanità. Almeno preferire la nascita, almeno aiutare le madri e le famiglie a non uccidere i figli! La riforma che può essere messa in cantiere è quella degli strumenti, affinché la donna che ha difficoltà per una gravidanza difficile o non desiderata, sia aiutata ad accogliere il suo bambino: una difesa del diritto alla vita che passa attraverso la mente, il cuore e il coraggio di una giovane donna, che non è più sola. I Consultori familiari, così come sono, non vanno bene (parlo di quelli pubblici). Ci saranno le eccezioni, ma così non vanno bene. Per composizione, mancano i controlli, nessuno sa che cosa si fa. Quando va bene hanno un atteggiamento neutrale, quando va male incoraggiano a fare l aborto. Ecco la verità. Questo è insopportabile, perché è contro la stessa Costituzione, è contro il comune sentire. Bisogna porre mano a questa riforma. Come? Noi offriamo il modello dei nostri Centri di Aiuto alla Vita. Non offriamo altri modelli che hanno creato difficoltà e polemiche (giustamente, secondo me). Sapete che in Germania hanno una legge dell aborto più ristretta della nostra e devo dire che a livello di cultura, questo discorso che il bambino è bambino, che è un essere umano e che va difeso, la giurisprudenza tedesca (a livello più alto, quello costituzionale) lo ha fatto. E lo ha fatto con una motivazione straordinaria, cioè dicendo altri popoli, se credono, dicano che ci sono delle vite degne di vivere e delle vite non degne di vivere. Noi tedeschi che ci sentiamo responsabili dell olocausto non lo diremo più. Benissimo! È una sentenza del 1975, che poi è stata ripetuta nel 1992, nel 1993, dopo l unificazione. Poi naturalmente nei fatti ci sono una serie di eccezioni e contro-eccezioni, però questo principio resta. E allora in Germania i tedeschi hanno detto: Il diritto penale (cioè la norma che dice stai attento, non fare questo, altrimenti ti punisco, quindi che ha una funzione di prevenzione generale, per evitare che si commetta un fatto) non è essenziale, l importante è prevenire. Il diritto penale dicono è una extrema ratio, cioè l ultima possibilità: se non ho altri strumenti devo ricorrere al diritto penale. Però l alternativa deve essere un modo più alto e più efficace, della sanzione penale. Perciò, la Corte Costituzionale tedesca ha indicato regole, precise e minuziose. I Consultori devono essere fatti da persone che credono nel valore della vita. La donna deve mettere per iscritto le difficoltà, in modo che possano essere controllate. L aborto non può essere gratuito. Ci deve essere un impegno dell educazione nelle scuole a favore del diritto alla vita. Ci deve essere un impegno dei mezzi di comunicazione sociale a favore del diritto alla vita. Ci devono essere strumenti economici per garantire l aiuto alla donna in difficoltà. Le assicurazioni sociali non possono pagare il tempo che uno va a fare l aborto. Una serie di regole di questo tipo. Poi è venuta la legge, che, come spesso accade, ha fatto un po di compromessi e quindi non è andata così bene come auspicato dalla Corte Costituzionale. In particolare, la legge ha stabilito che chi vuole abortire deve necessariamente andare ad un consultorio e che, se non si riesce a convincere la donna, il consultorio rilasci a lei un atto che le consente di abortire. 1

13 C è stata una polemica molto dura di Giovanni Paolo II, il grande difensore della vita, con i Vescovi tedeschi, perché la rete dei Consultori cattolici finanziata dallo Stato faceva una gran bene, aiutava le donne a non abortire. I Vescovi tedeschi volevano continuare a fare questo lavoro. Il Papa allora ha detto: Voi aiutate le donne a difendere la vita. Ma alla fine, quando avete tentato tutto, che cosa fate? Dovete o non dovete autorizzare l aborto? Dovete o non dovete rilasciare un certificato con il quale la donna abortisce?. Hanno dovuto rispondere: Sì, però è un certificato su cui noi ci scriviamo che abbiamo ricordato alla donna che l aborto è una soppressione di un essere umano però lei ha insistito e le abbiamo rilasciato il certificato. Ma con questo documento la donna abortisce e quindi non lo potete fare!, ha detto il Papa. E secondo me ha ragione il Papa. Bisogna trovare allora uno strumento che rimodifichi l intervento dei Consultori senza cadere in questo errore. I Consultori devono essere strumenti puri, con cui cioè lo Stato dimostra in modo non equivoco che è dalla parte della vita. I Centri di Aiuto alla Vita sono il modello. Il medico, mantenendo evidentemente il segreto verso il pubblico, deve dire alla donna che vuole abortire che lo Stato è impegnato a difendere il suo bambino e che ha il dovere di informare il Consultorio. Lei lo deve contattare, ma il Consultorio, avvisato dal medico, anche se la donna non si presenta, deve prendere l iniziativa, non deve aspettare. Questo è un po lo schema semplice l uovo di Colombo. E una strada percorribile per tentare di cambiare le cose. E poi finisco c è l ultima parte, breve. Che ce lo facciano fare o non ce lo facciano fare, che il legislatore capisca o non capisca, noi qualcosa possiamo fare! C è una visione ristretta e una visione ampia del Movimento per la Vita. Ampia vuol dire che tutti sono Movimento per la Vita. Io vado in giro per l Italia e se contassi quelli che mi dicono di appartenere al Movimento per la Vita saremmo milioni; se, invece, guardo gli abbonati al nostro giornale ( Sì alla vita ), siamo molto meno. Ci sono 260 Centri di Aiuto alla Vita e 250 Movimenti per la vita. Alcuni funzionano bene, altri meno bene. Alcuni sono composti da molte persone, altri sono un gruppo sparuto. Però abbiamo presentato a Torino, nel Convegno dei Centri di Aiuto alla Vita di due anni fa, un rapporto nel quale abbiamo documentato che allora (nel 2002) i bambini aiutati a nascere dai CAV erano stati Mica pochi, anche se di fronte a 4 milioni di aborti sono niente. Io stesso (che non sono un operatore del CAV) mi sono trovato coinvolto in tante vicende: la vita si può salvare. Vi racconto un episodio che mi fa sorridere (è uno dei molti ): passeggiando per una piazza di Sassari, mi vedo fermare da una donna con la carrozzina che mi chiede Ma lei è l on. Casini? Dico: Sì. Questo è suo figlio!. Un anno prima quando aveva il certificato per abortire in mano, aveva visto una trasmissione televisiva i cui difendevo il valore della vita! Qualche cosa, quindi, possiamo fare. Ecco perché, a conclusione di questo discorso, vorrei illustrarvi l attività dei CAV, ma lo faremo semmai dopo sulle vostre domande. In ogni caso tutti possiamo fare qualcosa. Con la parola! Quante persone hanno salvato la loro giovinezza insieme al loro bambino, perché qualcuno ha parlato. L amica, la compagna di banco, la vicina di casa, la persona incontrata sull autobus Anche qui racconto sempre un episodio che mi pare molto significativo. Mi scrive una ragazza di 18 anni e dice: On. Casini, sono una ragazza del Sud, sono venuta a Campi (cittadina vicina a Firenze) insieme alla mia 1

14 famiglia, emigrata, e sono rimasta incinta. Ho detto ai miei che andavo a Bologna a cercare lavoro e invece sono venuta a Firenze per abortire. Aborto già fissato, certificato in mano, sono salita sull autobus, ma non sapevo dove scendere. Ho domandato ad una signora, la signora Pruneti, (mi dice il nome) dove dovevo scendere. E la signora Pruneti mi ha chiesto perché, cosa andavo a fare? Quando a saputo che andavo per abortire la signora Pruneti mi ha detto che aveva cinque figli, che lei non aveva mai pensato di abortire! Adesso è nato Giovanni e sono tutta contenta e vorrei rintracciare questa signora Pruneti, ma sono una povera ragazza del Sud e non so come fare. Lei forse Onorevole sa come fare. Non l ho trovata questa signora Pruneti. Bello però, vero? Tante cose si possono raccontare Un altro episodio che ancora mi commuove, è quello della signora Alessandra. Noi siamo riusciti a proiettare l anno scorso a giugno, alcuni spots televisivi di un servizio (ricordatelo bene!) SOS Vita Funziona 24 ore su 24. Per chi? Per le donne che hanno difficoltà, per le ragazze sole, per quelle che hanno un problema d aborto. Telefonateci, fateci sapere. Propagandare questo numero sugli autobus, nelle stazioni ferroviarie sarebbe così importante! Me lo dice la signora Alessandra, che chiama il nostro numero, risponde l operatrice Elisabetta. Elisabetta mi chiama e mi dice: Ha telefonato una signora, della tal città, ecc. e vuole il tuo numero telefonico perché ha visto la tua fotografia, il tuo nome su un giornale e vuol parlare con te. Era disperata perché ha fatto un aborto il 24 maggio (questi spot erano dei primi di giugno) e vuol parlare con te, non so cosa ti vuol dire. Gli posso dare il tuo numero telefonico?. Ho richiamato io la signora Alessandra che per un ora e un quarto mi ha tenuto al telefono, dicendomi: Perché questi spot non li avete fatti prima? Se l avessi visto non avrei abortito. Lei è Presidente, faccia in modo che tutti i giorni ci sia questo spot in televisione. Capite allora il filo che lega la parola alla vita? Tutti possiamo fare qualche cosa e per fare qualche cosa bisogna saper parlare, bisogna essere informati, bisogna conoscere i problemi. Io sento in questi giorni tante menzogna sulla legge relativa alla fecondazione artificiale, quante cose false, grossamente false! Ma nessuno risponde! Ho portato con me dei moduli della nostra rivista Sì alla vita non per fare il piazzista. Voglio che la gente sappia rispondere! Non voglio incontrare gente del mio mondo, il mondo cattolico, che va a messa più di me, è più brava di me, è più santa di me, ma che balbetta perché non sa cosa dire su un problema di vita o di morte. Vi ho portato questi moduli, vi ho parlato di SOS Vita e vorrei parlarvi di un altra iniziativa (che forse conoscete) ed è il Progetto Gemma. Sono stati fatti dei sondaggi da medici, in tesi di laurea, ecc.. Chi abortisce non deve mettere per iscritto la ragione dell aborto, però si possono fare indagini a campione. La risposta più frequente è Ho abortito per ragioni economiche. Perché non ce la facevo a mantenere un figlio, mi sono spaventata. Sarà vero, non sarà vero? E chiaro che qualche volta si può nascondere attraverso questa motivazione qualche ragione meno confessabile, però il 51 % dà questa risposta e credo appunto che almeno la metà delle risposte è vera. Esistono adozioni a distanza dei bambini del terzo mondo e anche noi del Movimento per la Vita ne abbiamo. Il nome di questo servizio è Agata Smeralda. E una adozione a distanza in Brasile. Una somma che una famiglia, un gruppo, una scuola, un ufficio, una parrocchia dà al mese. Per il Brasile chiediamo L : una sciocchezza, ma pare che bastino a crescere un bambino. Ma, certo, in Italia se una mamma ha problemi economici e il bambino rischia l abbandono più grave, quello di essere buttato fuori (non di casa, ma dalla vita!) di soldi ce 1

15 ne vogliono di più. Cosa possiamo fare? Non abbiamo grandi mezzi. Noi abbiamo pensato che se una famiglia ci aiuta, un gruppo ci aiuta, una parrocchia ci aiuta, un carcere (come è successo nel carcere di Massa dove si sono tassati per questo), se qualcuno ci aiuta possiamo promettere 160 euro per diciotto mesi. Poca cosa, tutto sommato, però è una carezza economica. Quando abbiamo fatto l ultima indagine, pochi mesi fa per la Giornata per la Vita, erano 8008 i bambini aiutati dal Progetto Gemma. Allora insistiamo! Perché questo convince di più di tante altre parole che si possono dire! Ho portato quindi dei depliants anche di questo Progetto da lasciarvi. Brescia è una bella città. Quando uno dice Brescia pensa alla Leonessa d Italia, pensa alla città dove il cristianesimo sociale è radicato in profondità, gente brava, gente buona, gente che insomma un po di soldi li ha! Vi parlerò di un altra iniziativa nella quale molti possono collaborare. Bisogna educare i giovani alla vita. Bisogna, perciò, entrare nelle scuole. Come si può entrare nelle scuole? Dal 1987, ogni anno lanciamo molti concorsi per i ragazzi del liceo e delle università. Non parliamo direttamente dell aborto, ma chiediamo di riflettere su un fatto importante di carattere internazionale con la logica che propone il valore dell uomo fin dalla fecondazione, come chiave interpretativa dei fatti. Abbiamo proposto vari temi, ad esempio: sulla libertà quando è caduto il muro di Berlino, sul ruolo della donna nella società moderna, etc. Quest anno, visto che si fa l Europa dei 25 e che si dovrebbe fare la Costituzione d Europa e il Papa tanto insiste per le radici cristiane, abbiamo detto Medita sulle radici e sulla vocazione dell Europa. L Europa sulle tracce dell uomo. E un iniziativa che ci rende presenti nel maggior numero possibile di scuole, anche attraverso un Dossier che ho portato e che vi lascio, che spiega tutto ma che soprattutto parla ai ragazzi e anche alle famiglie di un idea di Europa che non è quella dell euro. Lasciamo stare l euro (ha rincarato, non ha rincarato ), è più importante che l Europa sia l Europa dell uomo! Che la facciamo a fare questa Europa se non facciamo l Europa che sia il baluardo dell uomo, come sogna il Papa? Quando il Papa ha parlato ai Vescovi europei, qualche anno fa, ha parlato dell aborto e ha detto: L Europa dovrà meditare su questa sconfitta. Dicono che è stata sconfitta la Chiesa. Io dico invece che è stato sconfitto il medico, che è stato sconfitta la donna, che è stato sconfitto lo Stato, che è stata sconfitta l Europa. L Europa dovrà meditare su questa sconfitta!. Come vedete vi ho chiesto anche qualcosa. Sentitevi anche voi Movimento per la Vita, stiamo vicini, restiamo insieme, siete tanti stasera e siamo tanti insieme: state vicini anche alle nostre strutture di Movimento per la Vita che ci sono, qui ci sono anche i Presidenti del CAV e del Movimento per la Vita. Ho cominciato con una requisitoria e le requisitorie sono brutte, un po cattive, ma concludo sottolineando che dobbiamo lavorare con un senso di gioia e una larghezza di cuore. Pregando il Signore: allarga la misura del mio cuore, perché davvero su questa questione della vita nascente e morente noi giochiamo la nostra civiltà. Quindi è un compito grande che ci è stato dato. 1

16 Il Papa parlando nella più piccola capitale d Europa, Vaduz nel Liechtenstein, nel 1985, ha detto: Guardando il bambino non nato si acquistano occhi nuovi per interpretare l intera realtà. Allora quando vi dicono che ci sono i bambini che muoiono di fame nel mondo, c è la guerra in Iraq, ci sono le pensioni che non sono più sufficienti, e via dicendo. ci vogliono occhi nuovi! Ma per avere occhi nuovi dobbiamo consolidare quest idea del valore dell uomo, della persona umana che è al centro di tutto il pensiero cristiano sociale, di cui Brescia dovrebbe essere un campione privilegiato. Grazie per il vostro ascolto. Carlo Casini 1

17 INTERVENTI DIBATTITO Dr. Massimo Gandolfini La ringraziamo molto, Onorevole Casini, di questa sua appassionata relazione, che spero abbia risvegliato un po in tutti noi il desiderio di difendere e di essere davvero tali testimoni, questo popolo della vita. Se qualcuno vuole intervenire con delle domande brevi che possano ulteriormente animare la discussione, molto volentieri. INTERVENTO 1 (Dr. Gabriele Zanola, Presidente d un Centro Aiuto alla Vita di Brescia): Approfitto dell occasione per dire un paio di cose che ho scritto mentre ascoltavo. Mi è piaciuto molto il discorso dell Onorevole Casini e non lo dico solo da membro del Movimento per la Vita. Mi è capitato verso Natale di incontrare una ragazza, inviata anche opportunamente da un medico e da un sacerdote (quindi c era una rete bene estesa). E venuta perché era stata dal medico, dallo specialista, ma non avevano le informazioni giuste riguardo ai farmaci che stava usando (pur essendo giovane) per dormire, aveva difficoltà per una problematica abbastanza complessa. Le era stato detto, praticamente, che era pericoloso continuare la gravidanza. Io ho in tasca il numero rosso della gravidanza del Policlinico Gemelli e in media ogni 3-4 mesi, ho sempre qualche domanda da fare. Trovo sempre risposta direttamente da questo servizio, molto preciso e professionale che raccoglie anche dati relativi all effetto dei farmaci dalla letteratura internazionale. In questo caso, per esempio, la ragazza utilizzava da molti anni un farmaco per dormire e Roma mi diceva che era sufficiente sostituirlo con uno di breve durata di azione. L effetto negativo sul feto è molto limitato (perché in questo caso naturalmente la ragazza non voleva sospenderlo) e mi ha dato anche una percentuale precisa, di 2 casi su 1000 di labbro leporino. Naturalmente una cosa da non trascurare, ma mi diceva che 1 caso su 1000 poteva essere anche nella popolazione generale. Cosa vuol dire? Che probabilmente i medici che avevano visto la ragazza avevano dato delle informazioni errate, la menzogna a volte può essere anche involontaria. Ci vuole un aggiornamento, se si è professionisti, in tempo reale. Allora in base a questa informazione, la ragazza che era già quasi certa di abortire, aveva già la procedura pronta per l intervento, dopo Capodanno mi ha fatto un piccolo regalo. Mi ha detto che siccome era cristiana (era stato il primo movente per la consulenza), aveva deciso di non interrompere la gravidanza. Però qualcuno la doveva aiutare, perché c era tutta una problematica psicologica da risolvere e di conseguenza ci siamo messi in due professionisti ad aiutarla (psichiatra e ginecologo). Altre volte però abbiamo bisogno anche di assistenti sociali, che siano adeguate, di psicologhe adeguate, ma come diceva anche l Onorevole prima, anche di persone semplicemente capaci di dire la cosa giusta al momento giusto. Bisogna inoltre coniugare la capacità professionale, la preparazione, con la preghiera, perché a volte le circostanze per cui una persona sceglie o non sceglie sono casuali dal punto di vista umano, ma assolutamente spirituali. Per esempio, una ragazza che ho visto due anni fa, era stata incontrata perché aveva visto un sacerdote (che oltretutto era appena stato a Lourdes) e diceva che andava da lui perché le dava 1

18 fiducia come persona perché era un uomo di preghiera. In chiesa non andava mai, però sentiva che doveva chiedere un consiglio e, a causa della gravidanza, della difficoltà determinata dalla situazione un po anomala che stava vivendo, la ragazza è stata inviata da noi Centro per la Vita. Anche in questo caso era molto incerta, perché diceva che economicamente non ce la faceva. Le abbiamo detto Stai tranquilla, ti cerchiamo un aiuto. Determinante è stato inoltre l incontro della ragazza con una ragazza madre (deciso tre giorni prima dell intervento abortivo già fissato) che l ha invitata a casa sua. Questa aveva preparato suo figlio di 8 anni dicendogli che sarebbe venuta una signora che era un po triste perché non aveva il marito e aspettava un bimbo. La ragazza ha parlato con il bambino in camera da letto, intanto che la madre stava preparando un the da bere insieme. Quando è uscita dalla stanza era profondamente cambiata perché il bambino le aveva detto: Anch io sono senza papà, ma vivo felice!. Nel senso buono naturalmente, cioè che la madre gli aveva creato una situazione umana piacevole. Per dire il bambino di 8 anni è stato quello che ha consentito a questa donna di andare avanti. Tanto è vero che poi non c è stato nessun psicologo, medico, o volontari: è stato solo il bambino che le ha dato la sicurezza che avrebbe fatto la scelta giusta. La cosa simpatica è stata che mi ha telefonato il giorno del mio compleanno per dirmi che era nato suo figlio e gli aveva dato il nome del bambino che l aveva convinta. E stato un bel regalo di compleanno, assolutamente inaspettato. Ci sono molti altri casi che fanno riflettere ho visto qui presente il Direttore della Fisica Sanitaria dell Ospedale Civile. Questo mi ricorda una ragazza che era passata da radiografie di ogni tipo (tac, clisma opaco) per patologie internistiche e si sono accorti dopo tre mesi che era incinta. L amenorrea durava da 5 mesi, il test prima era negativo poi è risultato positivo. È stata consigliata di interrompere la gravidanza per pericoli conseguenti alla diagnostica subita. Questa ragazza è andata (inviata dal ginecologo) al Servizio di Fisica Sanitaria del Civile dove invece le han detto: Guardi signora, come è vissuto finora, suo figlio arriverà fino alla fine. E nato contro ogni logica normale di alcuni specialisti ed è nato molto bene; la ragazza era assolutamente tranquilla anche perché desiderava molto questa gravidanza. Per fortuna, quindi, non ha badato troppo agli avvisi negativi che alcuni le avevano dato, ma al consiglio del reparto di Fisica Sanitaria che le ha detto di andare tranquilla, perché il rischio effettivamente era limitato nel suo caso. Per dirvi come l informazione è importante! Inviterei quindi i medici presenti, ma anche tutte le persone che hanno contatti con medici, di ricorrere sempre anche ai servizi e alle persone giuste. Ultimo esempio. Un altro caso di una ragazza con anoressia. Le era stato sconsigliato di continuare la gravidanza perché fisicamente non ce la faceva e anche mentalmente. Quando l ho rivista 6 mesi dopo la nascita del figlio, le ho chiesto come andava con il bambino. Sono tutti a fargli festa in famiglia mi ha detto. Dopo un discorso sulla sua situazione, mi diceva che anche il convivente aveva deciso di stare con lei perché desiderava un figlio e desiderava un evoluzione del loro rapporto che non c era prima, le ho chiesto: Ma dal punto di vista dei tuoi disturbi come stai?. Non ho più vomitato dopo la gravidanza, perché non ho più avuto tempo di pensare a me stessa. Pensando a mio figlio, l anoressia è guarita da sola. Lei non l ha detto naturalmente in termini tecnici, ma la sostanza è stata questa. Notate che spesso, discutendone anche tra psicologi si dice che spesso una persona anoressica essendo molto bambina, non è adatta a portare avanti la maternità. Resta sempre questa indicazione di massima, ma nel concreto, nell esempio citato, l effetto è stato opposto. Per dire che la vita mette in moto da sola, tante volte, delle situazioni positive. Oltre agli strumenti che ha ricordato l Onorevole, ne ricordo altre due. La lettera di Sonia una videocassetta, a chi serve, e il libro Vite salvate, se volete sentire altre esperienze. Ringrazio tutti. 1

19 INTERVENTO 2 (Sig.ra Adriana Pozzi, Presidente d un Centro per la Vita di Brescia) Faccio un brevissimo intervento. Sono anch io di un Centro per l Aiuto alla Vita. Volevo solo agganciarmi al titolo Il coraggio della verità e offrire un ulteriore contributo a quanto già detto dall Onorevole Casini. Ci sono molte menzogne in giro e ce n è una che noi rileviamo ormai molto significativa intorno ai test genetici. Vengono prescritti all inizio della gravidanza, test genetici a donne giovani, che non hanno patologie, che non hanno storie familiari che possono far pensare a rischi genetici: solo di routine. E questi test genetici sono una porta che apre molto facilmente all aborto perché inducono paure ed ansia e si sa bene che i test genetici hanno poi una percentuale di inesattezza nei risultati che arriva anche al 30%. Questo è stato denunciato anche dal Prof. Dalla Piccola dell Università La Sapienza di Roma ancora nel settembre del Adesso non vorrei ripetere dei numeri, però ricordo che erano numeri che superavano le centinaia di migliaia di test genetici praticati su donne in gravidanza che non avevano assolutamente motivo di praticarlo, perché giovani, o perché in buona salute, con anamnesi personale e familiare di assoluta tranquillità. Questo mi sembra un altro fattore che ci deve far riflettere, sia come cristiani, come comunità, sia come persone interessate vicino a queste donne, proprio per aiutarle ad avere anche il coraggio di rifiutare questi test genetici e di dire No, non li faccio quando non ci sono motivi. Perché poi la tensione psicologica che l attesa del risultato e un eventuale risultato anche solo dubbio (non dico positivo, ma anche solo dubbio) crea nella gravidanza è dirompente, tante volte porta alla decisione improvvisa di abortire, irrazionale, faticosissima poi da far cambiare. Anche questa mi sembra una menzogna che noi oggi dobbiamo affrontare! INTERVENTO 3 ( ) Sono un vecchio ginecologo in pensione e porto una testimonianza molto breve. Ho vissuto come l Onorevole Casini, ma come ginecologo, la sofferenza dei Consultori familiari a Brescia. All inizio dei Consultori, nel Io ero uno dei pochi ginecologi che ero stato, come dire traghettato nei Consultori familiari di varia istituzione. Dalla Democrazia Cristiana, aveva avuto l incarico di portare la voce della vecchia DC di allora in questi Consultori. Ha ragione l Onorevole Casini, le do pienamente ragione: nella legge nuova (se verrà, speriamo che venga!), la modifica fondamentale deve essere quella dei Consultori familiari. Così come sono, come erano (io parlo degli anni 80, al 90, poi non lo so), non servono a niente: sono degli ambulatori ginecologici. Pediatrici e ginecologici, dove c è il ginecologo giovane, il quale è comandato e quindi va malvolentieri, perché il ginecologo nuovo vuole andare in sala operatoria, in sala parto a imparare, non gli interessa andare in giro a fare dei colloqui con le madri, con le signore, a perdere tempo secondo lui! Io ho proposto allora di fare un equipe di tre o quattro ginecologi, psicologi, ecc. che vanno solo nei Consultori, hanno tempo e voglia di fare questo particolare problema ginecologico, che è diverso da quello operatorio. Uno può essere anche uno scassato operatore, ma essere un ottimo consulente. Questa secondo me è una cosa da portare avanti! 1

20 E quindi il Consultorio cos era? Arrivava la donna che voleva abortire e il ginecologo (io ero obiettore e quindi dopo un anno mi hanno cacciato via!) le chiedeva Perché?. Perché non posso economicamente perché non posso non mi sento. Va bene, firma e andava ad abortire. Vedete che praticamente il filtro non esisteva assolutamente, non so se è migliorata ultimamente, ma penso proprio di no. In quei Consultori c era l assistente sociale (non voglio offendere nessuno) che invece di andare nei casi disastrati, nelle famiglie a vedere le situazioni, faceva delle grandissime relazioni, scriveva sempre, poi le mandava non so dove, le davano diritto a dei punteggi L ostetrica faceva l ostetrica. Praticamente, ripeto, in questo modo non sono serviti assolutamente a niente. Serviva soltanto ai sindaci, per dire Io ho il Consultorio. Io ricordo una discussione con il sindaco di Milzano, il quale diceva di volere il Consultorio. Ce l ha Trenzano e Lograto, lo voglio anch io. Ma ci sono tre parti all anno. Non importa, anch io voglio il Consultorio. Vedete che è stato veramente un grosso inganno, la legge ha detto facciamo i Consultori, questi serviranno da filtro. Poi all atto pratico, invece, è un esperienza del tutto negativa. Se non si cambia, non si migliora niente. Voglio anche dire una cosa su quello che ha detto la signora prima sui test genetici: è verissimo. Però già esiste una recente raccomandazione (Associazione Italiana Ostetrica e Ginecologia) che consiglia tutti i medici, e i ginecologi in particolare, di richiederli solo alle donne sopra i 35 anni e nei casi in cui esista un anamnesi patologica. Sono test abbastanza pericolosi e per lo più anche abbastanza equivoci. Quindi serve molta prudenza. Grazie! INTERVENTO 4 ( ) Volevo chiedere un maggiore chiarimento riguardante l applicazione dell art. 6 della legge 194, sull aborto terapeutico. (On. Carlo Casini) Rispondo illustrando gli articoli 6 e 7 della legge, che riguardano l aborto oltre il terzo mese di gravidanza. Ci sono anche delle questioni che è bene chiarire. In sala ci sono molti medici: essi, mi possono confortare se dico cose esatte oppure sconfessare se dico delle cose inesatte. La legge prevede, come ho già detto, nei primi tre mesi di gravidanza, la decisione ultima della donna (detto in termini cauti): in sostanza la libertà di abortire. Dopo il terzo mese, viceversa, occorre un controllo medico e dal punto di vista sostanziale, l art. 6 dice che si può abortire quando vi è pericolo per la vita della madre oppure vi è un pericolo grave per la salute della madre anche in dipendenza alla previsione di una malformazione accertata del figlio. Si noti: non è la malformazione del figlio la causa dell aborto. Ripugnava dire: guarisci la malattia eliminando il malato. Allora si è superata la vergogna con un altra menzogna dicendo che l aborto è giustificato non dalla malattia del figlio, ma da quella della madre angosciata per la malformazione dell embrione. Però ci vuole l accertamento che il processo patologico del figlio c è davvero. A differenza dell aborto nei primi tre mesi, successivamente ci deve essere un medico che accerta l esistenza o il pericolo grave per la vita o la salute della madre, fisica o psichica, oppure un processo patologico che riguarda il figlio stesso, ma che incide sulla salute della madre. 2

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