La Fecondazione Artificiale nelle specie minori. Grugliasco, 8 giugno 2004

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1 Società Italiana Riproduzione Animale ATTI Workshop La Fecondazione Artificiale nelle specie minori Grugliasco, 8 giugno

2 Università degli Studi di Torino 2

3 In collaborazione con: Facoltà di Medicina Veterinaria Dipartimento di Patologia Animale Comune di Grugliasco Ordine Provinciale dei Medici Veterinari della Provincia di Torino Associazione Provinciale Allevatori Cuneo Via Torre Roa 13 Località Madonna dell'olmo Cuneo IMV TECHNOLOGIES ITALIA S.r.l.via S.SALOTTI, S.BONICO PIACENZA Strada provinciale per Trinità 32/A Carrù (CN) Amministrazione Provinciale di Siena Assessorato All Agricoltura Via Massetana Romana Istituto Sperimentale Italiano Lazzaro Spallanzani - Milano 3

4 SOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE ANIMALE Consiglio Direttivo PAOLO MINOIA - PRESIDENTE GIORGIO ARIA FRANCESCO CRISTOFORI ROBERTO LORIZIO ANTONINA ZANGHI Comitato Organizzatore FRANCESCO CRISTOFORI TIZIANA NERVO PATRIZIA PONZIO GIUSEPPE QUARANTA CARLO SEMITA ALESSANDRO STARVAGGI CUCUZZA LEILA VINCENTI Comitato Scientifico GIORGIO ARIA FRANCESCO CRISTOFORI ROBERTO LORIZIO PAOLO MINOIA GIUSEPPE QUARANTA LEILA VINCENTI ANTONINA ZANGHI 4

5 RELAZIONI TECNICHE DI INSEMINAZIONE ARTIFICIALE NEL SUINO, OVINO E CONIGLIO Gustavo Decuadro Hansen IMV Technologie, CIA de L Aigle (France) ATTIVITÀ DI INSEMINAZIONE STRUMENTALE NELLA SPECIE OVINA NELLA REGIONE TOSCANA ED IN PARTICOLARE NELLA PROVINCIA DI SIENA. Giovanni Pacini, Alessandro Nocentini Provincia di Siena Assessorato all Agricoltura PROBLEMI TECNICI E ORGANIZZATIVI NELLA PRATICA DELL I.A. ENDOSCOPICA OVINA : LA FINE DELLA FASE SPERIMENTALE. Paolo Ghinassi, Alessandro Nocentini Provincia di Siena Assessorato all Agricoltura L INSEMINAZIONE ARTIFICIALE NEL CONIGLIO: ATTUALITÀ E PROSPETTIVE FUTURE Tiziana Nervo, Patrizia Ponzio Università di Torino INTERVENTI PROGRAMMATI LEGISLAZIONE ED INSEMINAZIONE ARTIFICIALE ANIMALE Andrea Galli, Donatella Balduzzi Ist. Sperimentale Italiano Lazzaro Spallanzani, Milano PROBLEMATICHE CONNESSE AL TRASFERIMENTO IN CAMPO DELLE ATTUALI TECNOLOGIE RIPRODUTTIVE NEI PICCOLI RUMINANTI. Aria G., Marziale S. Università di Pisa L INSEMINAZIONE ARTIFICIALE NELLE SPECIE SELVATICHE Starvaggi Cucuzza A. Dipartimento di Patologia Animale Università di Torino 5

6 TECNICHE DI INSEMINAZIONE ARTIFICIALE NEL SUINO, OVINO E CONIGLIO Gustavo Decuadro Hansen IMV Technologie, CIA de L Aigle (France) INTRODUZIONE Le biotecnologie della riproduzione raggruppano un insieme di tecniche messe a punto a partire da conoscenze su genoma, riproduzione e sviluppo embrionale. Comprendono l inseminazione artificiale (IA), l embryo transfer (ET), la fecondazione in vitro (FIV), il sessaggio, la crioconservazione di gameti ed embrioni, la clonazione e la transgenesi. Tutte queste biotecnologie hanno fini comuni, apportando un miglioramento genetico e sanitario della mandria (Thibier et Guérin). I SUINI Tra le specie domestiche, quella bovina è stata sempre la prima nella quale si sono sviluppate nuove tecnologie, in relazione alla sua importanza economica. Nel suino, la naturale prolificità ha probabilmente frenato lo sviluppo delle biotecnologie della riproduzione. Tuttavia, la necessità di scambi genetici ed i problemi sanitari hanno costituito un motore importante per lo sviluppo dell IA in questa specie. L inseminazione artificiale porcina (IAP) non può essere considerata una tecnica recente, dal momento che la prima scrofa è stata inseminata nel 1932 da Milovanov nell ex-urss, mentre le prime pubblicazioni in Francia risalgono agli anni quaranta. Sono state realizzate alla Scuola Nazionale di Rambouillet e poi riprese da F. du Mesnil du Buisson e L Dauzier alla Stazione di Ricerca di Fisiologia Animale dell INRA a Jouy en Josas. Questi primi lavori, nel 1958 permisero l apertura del Centro di Inseminazione Artificiale di Loudéac (Côtes d Armor) e poi della Stazione Sperimentale dell INRA a Rouillé (Vienne). Fino a che l IAP ha ricalcato il suo sistema di distribuzione su quello bovino, si è sviluppata in Francia molto lentamente. Da quando le IA sono realizzate dagli allevatori stessi, con dosi di seme spedite dai Centri Verri o prodotte in loco, e da quando dei verri ibridi (chiamati anche «verri terminali») possono essere utilizzati nei Centri di Riproduzione (23 Maggio 1985), si è fortemente sviluppata. L unione dell allevamento in batteria con la riproduzione assistita ha permesso lo sviluppo dell IAP in Francia. In Francia coesistono 3 sistemi di riproduzione porcina : - La monta naturale, - L IAP con prelievo del seme in azienda, - L IAP con acquisto di dosi di seme da appositi Centri di Produzione. L IAP non ha smesso di essere in costante evoluzione e crescita: nel 2002, 5816 milioni di dosi di seme diluito proveniente da 4195 verri sono state prodotte da 16 Centri di Riproduzione Animale, aventi a disposizione 32 Centri di Raccolta (ITP Le porc par les chiffres, 2003). Contrariamente a quanto avviene nei Centri di Inseminazione Bovini, quelli Porcini limitano il loro ruolo alla diffusione della genetica, senza pilotare la selezione. Si tratta di mettere a disposizione dei clienti (allevamenti di selezione, moltiplicazione o produzione) i verri migliori, di razza pura o ibridi, ottenuti dalle organizzazioni di selezione porcina. L IAP con prelievo del seme in azienda è di più difficile controllo, dal momento che mancano dati pubblicati e registrazioni ufficiali, oltre al fatto che spesso vi è un utilizzo simultaneo di dosi acquistate all esterno. Si considera che vengano utilizzate 1700 milioni di dosi di seme diluito all anno. Allo stesso modo, è possibile stimare, senza discostarsi dalla realtà, che nel 2003, in Francia, più dell 80% delle scrofe sono state utilizzate in regime di IAP. La riuscita della riproduzione è un fattore chiave della produttività in allevamento porcino. 6

7 L inseminazione cervicale è la tecnica utilizzata di routine, con dosi di seme fresco diluito in un volume di 70-90ml, contenente miliardi di spermatozoi totali. Necessita di una sonda arrotondata o a spirale, monouso, la cui estremità è posizionata nel primo terzo della cervice uterina. Dopo l IA o la monta naturale, gli spermatozoi migrano nel lume uterino verso la giunzione utero-tubarica e non divengono atti alla fertilizzazione degli ovociti se non dopo un soggiorno di diverse ore nelle vie genitali femminili, dove subiscono delle modificazioni di membrana, note come capacitazione (Crozet N in: La reproduction chez les mammifères et l homme. C.Thibault et M.C Levassuer ed. Ellipses, Paris, pp ). Il meccanismo di trasporto degli spermatozoi è un fenomeno complesso, dipendente da: motilità del tratto genitale femminile, composizione dell eiaculato o del seme diluito, secrezioni uterine, fattori ormonali ed immunitari (Rath). Uno dei fattori critici è costituito dall intensità e dalla direzione delle contrazioni uterine. Nella scrofa, ci sarebbero diverse onde di contrazione dell utero che permettono il trasporto del seme verso la giunzione utero-tubarica (Bower 1974). Subito dopo l IA, è stata osservata un intensa attività del miometrio, responsabile di un rapido trasporto degli spermatozoi verso la salpinge. Nonostante ciò, la percentuale di spermatozoi capacitati in questa prima onda risulta essere minima (Hawk 1983). Una seconda onda di contrazioni lente permette la risalita alla giunzione utero-tubarica e la capacitazione degli spermatozoi, con una conseguente selezione e migrazione verso il sito di fecondazione: l ovidotto (Hunter, 1991 ;1994). Gli spermatozoi che raggiungono l istmo dell ovidotto sono soltanto qualche migliaia. In aggiunta, un altro fenomeno è di frequente rilievo, nel suino, riguardo al trasporto di spermatozoi nel tratto genitale della scrofa: la riduzione del volume dell eiaculato o della dose. Approssimativamente, il 25-30% degli spermatozoi e più del 70% del volume inseminativo sono eliminati per via retrograda, come evidenziato in tabella 1 (Steverink et al. 1998). Tabella 1. Percentuale di scrofe con eliminazione retrograda del seme, durante o dopo inseminazione. (Steverink et al. 1998) Eliminazione retrograda del seme Durante l IA h post IA h post IA N di scofe N di scrofe con eliminazione retrograda % di scrofe con eliminazione retrograda Nella scrofa, l eliminazione retrograda del seme sembra essere un fenomeno fisiologico che può influenzare la fertilità, in funzione del numero di spermatozoi inseminanti. Perciò, quando il numero di spermi totali per dose da 80ml è inferiore ad 1 miliardo, la fertilità potrebbe essere ridotta (Steverink et al. 1998). Sembrerebbe che l eliminazione retrograda tardiva (0.52.5h post IA) non influenzi l arrivo di un numero sufficiente di gameti alla giunzione uterotubarica. Tutte le prove volte a prevenire il fenomeno per tamponamento della cervice post IA, non hanno fornito buoni risultati (Pursel 1982). Ulteriori meccanismi contribuiscono a ridurre il numero di spermatozoi fecondanti nelle vie genitali femminili, tra cui: la migrazione dei gameti verso le ghiandole endometriali, l adesione alle cellule cigliate dell endometrio ed il fenomeno di fagocitosi attuato dai leucociti ( Hadjisavas et al ; Scott et Overstreet, 1999). Visti i meccanismi di trasporto del seme nelle vie genitali femminili e la perdita di gameti fecondanti per via retrograda, potrebbe essere vantaggioso depositare il seme direttamente nell utero della scrofa (Inseminazione Intra-Uterina). I Centri di Riproduzione o gli allevatori 7

8 suinicoli sono stati sedotti da questa tecnica che presenta dei vantaggi teorici ottenibili con una buona pratica : - L ottimizzazione della produzione del seme grazie all utilizzo di una bassa concentrazione di spermatozoi per dose, - Il miglioramento delle performance riproduttive, - La possibilità di migliorare i risultati tecnici con seme sessato o congelato, - La possibilità di ridurre il numero di dosi per calore da 3 a 2. Ci sono diversi metodi di IAP intra-uterina che si distinguono in base al luogo di deposito del seme nel tratto genitale della scrofa, al numero di spermatozoi utilizzati ed al volume della dose: - L IA intra-tubarica consiste nel posizionare per via chirurgica un volume ed una concentrazione ridotta di spermatozoi (6-10 milioni in µl di diluitore) nel lume della giunzione utero-tubarica (Courot et al. 1995). Polge et al (1970) ottennero un tasso elevato di fertilizzazione degli ovociti grazie all IA intra-tubarica effettuata 6h prima rispetto al momento previsto di ovulazione con seme congelato in concentrazione di 1 x 107 in 0.5ml di diluitore. Allo stesso modo si sono ottenute gravidanze con IA intratubarica utilizzando spermatozoi sessati (Johnson 1991). - L IA intra-uterina profonda consiste nel depositare il seme il più lontano possibile dalla cervice nelle corna uterine ed il più vicino possibile alla giunzione utero-tubarica. Questo può essere fatto per via chirurgica (Krüger e Rath, 2000) o con l ausilio di dispositivi che associano una sonda da IA con una fibra ottica o con dei cateteri di lunghezza variabile che permettono di risalire lungo le corna uterine (Martinez et al, 2000; Vazquez et al, 1999). Hancock (1959) e Hancock e Hovell (1961) riportarono la prima IA intra-uterina chirurgica nella scrofa con concentrazioni di milioni di spermatozoi per ml di diluitore. Rath et al (Rath D, Kruger C e Johnson LA, Low dose insemination technique in the pig. Boar semen preservation IV, 2000 ; ) non hanno evidenziato differenze significative né di fertilità né di prolificità nelle scrofette, utilizzando rispettivamente 1 x 109, 2 x 108, 2 x 107, 1 x 107 spermatozoi in 0.5ml per via chirurgica profonda. Questa tecnica è fondamentale per ottenere fecondazioni in presenza di quantità di seme molto limitate: dosi congelate o sessate. - L IA post o trans-cervicale consiste nel depositare il seme per via non chirurgica nel corpo dell utero o all ingresso delle corna uterine, grazie ad un dispositivo che associa una sonda da IA ad un catetere di 15-20cm (Watson et al, 2000). Questo metodo è stato sperimentato in allevamento da Watson e Behan (2002), a confronto con l IA cervicale. I risultati ottenuti dimostrano che questa tecnica permette di ottenere dei tassi di parti e di nidiate equivalenti, con un numero ridotto di spermatozoi per dose: 1 miliardo vs 2-3 miliardi (tabelle 2,3,4). Al momento attuale, questa tecnica è nel suo pieno sviluppo, in Francia. 8

9 Sonde da IA Goldenpig Deepgoldenpig Concentrazione di spermatozoi (miliardi) Tasso di gestazione % Tasso di parti % Nati totali Nati vivi Totale femmine Tabella 2. Risultati di IA cervicale (Goldenpig) e post cervicale (Deepgoldenpig) di scrofe, parità 2-11, con seme conservato 24-48h diluito con terreno X-Cell (Watson, Behan, Cassou, Decuadro-Hansen 2001). Fertilità Nati totali Nati vivi 94.97% Deepgoldenpig 96.23% Goldenpig Tabella 3. Risultati di inseminazione cervicale (300 scrofe, Goldenpig 3 miliardi di spermatozoi) e post cervicale (300 scrofe, Deepgoldenpig 1.5 miliardi di spermatozoi) di scrofe con seme conservato 24-48h diluito con terreno X-Cell (Decuadro-Hansen, non pubblicato). IA post-cervicale con 1.3 miliardi di spermatozoi in 80 ml N scrofe Fertilità% Parti Parti % Nati vivi Nati totali In linea Opportunity Ritorni Totale femmine IA cervicale con 3 miliardi di spermatozoi in 80 ml N scrofe Fertilità% Parti Parti % Nati vivi Nati totali In linea Opportunity Ritorni Totale femmine 287 Tabella 4. Risultati di fertilità in scrofe in linea, opportunity e ritorni, inseminate in IA post cervicale et cervicale (Rippel e Althouse, 2002). GLI OVINI L IA ovina in Francia si è sviluppata con andamento costante negli ultimi 30 anni; il numero di IA annue è passata da nel 1971 a (11% del capitale) nel 2002 (Perret G, Lagriffoul G, Castres A,2003). Negli ovini, il potere fecondante degli spermatozoi è limitato e la fecondazione deve essere realizzata rapidamente, 6-8h dopo la raccolta del seme. Quest ultimo viene depositato all ingresso della cervice mediante un pistolet; nella pecora risulta impossibile progredire più di 1-2cm nel collo dell utero. L IA per via cervicale, associata alla sincronizzazione dei calori, consente di ottenere una fertilità del 55-75% (annuale e su tutte le categorie di femmine), utilizzando una paillette da 0.25ml contenente milioni di spermatozoi totali. 9

10 I limiti principali dell IA cervicale sono costituiti dalla necessità di posizionare un numero maggiore di spermatozoi all ingresso della cervice, oltre che dall interazione tra i trattamenti ormonali di sincronizzazione e la risalita dei gameti maschili lungo le corna uterine. Per superare queste difficoltà ed assicurare una buona fertilità con l utilizzo del seme congelato, gli spermatozoi vengono depositati direttamente nelle corna uterine (IA profonda per via endoscopica o IA intra-uterina transperitoneale), al fine di ridurre il loro cammino fino al sito di fecondazione. La maggior parte delle prove di IA trans-cervicale, con seme fresco o congelato, non hanno permesso di ottenere delle percentuali di fertilità interessanti, oltre ad aver causato lesioni cervicali nelle pecore (Epplesto J, Maxwell WMC 1993 ; Sayre BL e Lewis GS 1997). L IA profonda nella pecora permette: - Di aumentare il potenziale di diffusione di maschi di alto valore genetico (effetto della bassa concentrazione di spermatozoi per dose) ed il numero di discendenti per ogni maschio giovane con uno schema di performance test. - Di utilizzare dei maschi la cui produzione spermatica è insufficiente. - Di utilizzare il seme congelato con risultati di fertilità interessanti. - Di aumentare il tasso di fertilizzazione di ovociti di femmine superovulate, nell ambito di un programma di embryo transfer. In Francia, il 99% delle IA sono fatte per via cervicale con seme fresco; nel 2002, solamente 2036 dosi di seme congelato erano state utilizzate per via endoscopica. H dalla rimozione della spugna FGA-IA IA cervicale h IA intra-uterina h N femmine inseminate/ h Cavalletto da IA Tavola rotante speciale Contenimento <35% Tasso di fertilità con seme 60% congelato 400 x x 106 N spz tot/ia Seme fresco 900 x x 106 N spz tot/ia Seme congelato N operatori minimo Costo del materiale Tabella 6. Confronto tra IA cervicale ed IA intra-uterina negli ovini IL CONIGLIO Nel coniglio da carne, la pratica dell IA associata all allevamento in banda unica è attualmente molto diffusa ed il suo sviluppo viene fatto risalire alla fine degli anni 80 e all inizio degli anni 90. Questo spiega la creazione di centri di inseminazione specializzati nella produzione e nella commercializzazione di dosi di seme, quando, al tempo stesso, i prelievi in azienda restano limitati. In questi centri, dei professionisti garantiscono la preparazione del seme: i maschi, preventivamente testati, vengono prelevati regolarmente, il loro seme viene esaminato al microscopio, diluito, controllato ed infine condizionato prima di essere distribuito agli allevatori. Le dosi sono conservate tra 4 e 20 C per 6-48h a seconda del terreno utilizzato e della tecnica prescelta da ciascun centro. L IA in azienda può essere effettuata indifferentemente dall allevatore o da personale specializzato. La tecnica più utilizzata è un inseminazione fatta da due persone con uno strumento piegato ad angolo ed un 10

11 materiale composto da un pool di diversi maschi. Allo stato attuale delle conoscenze, la riuscita dell IA sembra legata più al management dell allevamento che alla qualità del seme. L IA, tecnica utilizzata in numerose specie, non si è sviluppata nell ambito del coniglio da carne, se non in tempi molto recenti. Solo a partire dall inizio degli anni 90, la diffusione è stata folgorante, a causa di una presa di coscienza dei differenti interventi di filiera possibili per organizzare in modo differente la produzione. I vantaggi dell IA in coniglicoltura sono molteplici : - L IA è il solo metodo di fecondazione compatibile con un allevamento in banda unica. - L IA permette un risparmio in tempo. Con delle femmine inseminate ogni 42gg, si ottengono contemporaneamente un solo gruppo di soggetti in maternità ed un solo gruppo in ingrasso. - L IA in banda unica permette di utilizzare meglio lo spazio in allevamento con una produttività incrementata. - La riduzione del numero di bande, fino alla banda unica, diminuisce a sua volta le necessità di rimonta, migliora l accrescimento dei coniglietti (+70g) ed abbassa il costo di alimentazione. Questo grazie al miglioramento genetico attuabile con il seme ed al vuoto sanitario effettuato tra una banda e l altra. - L IA offre una miglior garanzia sanitaria dal momento che i contatti tra gli animali sono eliminati ed il centro di produzione del seme si sottopone a procedure di controllo. La gestione in banda unica permette quindi di realizzare un vero vuoto sanitario. - La banda unica razionalizza il trasporto degli animali: un camion può essere caricato da un solo allevatore. Il raggruppamento delle vendite, fornisce agli allevatori un argomento supplementare nella contrattazione. D altro canto, l utilizzo dell IA in banda unica, necessita di alcune precauzioni : - Un capannone e delle gabbie adatte. - Una maggior cura degli animali per prevenire l effetto banda e le sue conseguenze sanitarie. - Una mano d opera addestrata alla realizzazione dell IA ed alle varie fasi del lavoro. L IA come tecnica di produzione del coniglio da carne deve il suo sviluppo ad una riflessione generale sulla produzione cunicola. Il concetto di base è stato il seguente: l IA in quanto tale ha poco interesse dal momento che la monta naturale permette di ottenere risultati ottimi. Tuttavia dà un supporto in più, se associata ad un nuovo sistema di allevamento che permette di evidenziare differentemente la produzione: la gestione in banda unica. Questo sistema tiene conto di due grandi principi: - Tutte le femmine dell allevamento sono inseminate lo stesso giorno. - Le femmine non fecondate (palpate negative 12-14gg dopo l IA) aspettano la banda successiva. Sono evidenziabili diverse possibilità riguardo al ritmo di produzione (35 o 42gg di postparto), ma la banda unica a 42gg, tecnica attualmente più utilizzata in Francia, ha le seguenti caratteristiche: - Una giornata di IA ogni 42gg, - Una giornata di parti ogni 42gg, - Una giornata di svezzamento ogni 42gg, - Una giornata di vendita ogni 42gg. I numerosi vantaggi di questa tecnica vanno dalla diminuzione dei tempi di lavoro per l allevatore alla riduzione dei costi di raccolta per il macello, passando attraverso il miglioramento sanitario. Sono tutti rivolti verso lo stesso obiettivo: la riduzione del costo al kg di coniglio prodotto. Questo modo di considerare l IA ha avuto delle conseguenze molto importanti sul suo sviluppo. In effetti, il numero ridotto di bande per anno (8,7 per una banda unica a 42gg) non favorisce per nulla lo sviluppo di prelievi in azienda a causa dell ammortamento degli investimenti richiesti (sala prelievo per i maschi, laboratorio), dello 11

12 sfruttamento troppo estensivo dei maschi riproduttori e della difficoltà per l allevatore ad aver padronanza di una tecnica che utilizza così di rado. Al contrario, ciò ha permesso la creazione di centri produttori di seme. Tali strutture, in numero di 16 secondo l Annuario dei fornitori dell allevamento cunicolo (Sito Internet), sono distribuiti sul territorio francese con una grande densità nel Grand Ouest, bacino principale di produttori di conigli. Attualmente non è disponibile alcuna cifra ufficiale relativa alle dosi prodotte da ciascuno di essi. Nell ambito della produzione del seme, bisogna tenere conto principalmente di tre fattori: - Il tempo necessario per elaborare uno spermatozoo presente nella testa dell epididimo a partire da una cellula-madre varia tra i 38 ed i 45gg. Essendo il coniglio un animale molto sensibile allo stress, i centri devono fare dei grossi sforzi per limitare i rischi inerenti questa caratteristica, prendendo precauzioni in merito alle vaccinazioni, ai cambi di alimentazione, ai ritmi di raccolta, eccetera. - Le temperature elevate hanno un effetto nefasto sulla qualità del seme, pertanto si cerca di fare ogni sforzo possibile per non superare i 25 C. - La qualità del seme, variabile a seconda dei soggetti, necessita di un periodo di prova che permette di eliminare i maschi che non sono adatti a fornire regolarmente un seme di buona qualità. Questo periodo consta di diverse fasi: settimane: allevamento in gabbia individuale, - 18 settimane: trasferimento nella gabbia di prova, settimane: addestramento al prelievo, settimane: prelievo e valutazione del seme al microscopio, - 25 settimane: decisione per la messa in produzione o l eliminazione. Questa decisione viene presa a partire dalle seguenti considerazioni: stato sanitario, ardore sessuale e soprattutto attitudine a dare un seme di qualità. È comunemente riconosciuto che il tasso di maschi che entra in produzione sia intorno al 60%. I seguenti valori rappresentano delle medie che permettono di conoscere meglio la produzione del seme di coniglio: - Tasso di rimonta annuale dei maschi in produzione : 80%, - Ritmo di raccolta: 2 volte alla settimana, - Volume medio dell eiaculato: 0,7ml, - Concentrazione: 500 milioni di spermatozoi/ml in maschi selezionati e testati, - Tasso di diluizione: 10 - Numero di spermatozoi/dose e volume della dose: milioni di spermatozoi/femmina in 0,5ml. Nonostante ciò, nelle condizioni di utilizzo su campo dell IA (diluitore commerciale Galap -IMV, seme proveniente da un centro di produzione e IA dopo 20h di conservazione a 18 C), Theau-Clement et al (JRC 2003) hanno evidenziato che un IA con 12 milioni di spermatozoi totali sembra sufficiente per assicurare all allevatore una buona produzione globale qualunque sia la parità, lo stato di lattazione e la recettività delle coniglie. Su di un gruppo di coniglie multipare con elevata recettività (utilizzo di PMSG o di biostimolazione), l IA con soltanto 3 milioni di spermatozoi totali, sembra essere sufficiente per assicurare una produttività globale ottimale. La preparazione delle dosi di seme si effettua secondo una successione di tappe ben precise: - Prelievo del maschio con l ausilio di una vagina artificiale con tubo di raccolta, a temperatura di C, - Esame visivo del seme ed eliminazione dei campioni sporchi. Allontanamento del gel eventualmente presente, - Esame del seme puro al microscopio e valutazione della motilità di massa secondo la scala da 1 a 9 adattata da PETITJEAN, - Diluizione del seme, 12

13 - Esame al microscopio del seme diluito e valutazione della percentuale di spermatozoi mobili e della loro motilità individuale (scala di ANDRIEU, 1976), - Stima della concentrazione del seme con l ausilio di una camera di Thoma, - Unione degli eiaculati di buona qualità post diluizione, per ottenere un pool eterospermico, - Controllo della qualità del pool, - Esame al microscopio o con analizzatore di immagini (CASA), - Calcolo della concentrazione, - Esame batteriologico, - Raccolta di un campione per l esame post conservazione, - Condizionamento delle dosi, - Esame al microscopio dopo 24h per evidenziare eventuali anomalie di conservazione. Gli eiaculati contenenti urina o aventi una motilità di massa inferiore a 6 o un volume inferiore a 0.3ml vengono scartati. Naturalmente tutte queste operazioni si accompagnano a numerose registrazioni dei dati per permettere una rintracciabilità ottimale. La conservazione del seme è stata uno degli elementi preponderanti nello sviluppo dell IA in coniglicoltura. In effetti, a partire dal 1988, i diluitori disponibili sul mercato hanno permesso di utilizzare il seme diverse ore dopo la raccolta, il che ha reso possibile la separazione dei centri di produzione dagli allevamenti. Immediatamente dopo il prelievo, il seme deve essere diluito in un mestruo tiepido (25-32 C) e condizionato in paillettes da 0.5ml. Le inseminazioni sono attualmente effettuate con seme fresco in un lasso di tempo che dipende dal terreno utilizzato e dalla tecnica di ogni centro. Si considerano tre tipi di conservazione: - 6-8h a C, h a 18-20C, h (fino a 72h) a 18/20 C o a 4 C. Quest ultima tecnica è utilizzata per l invio del seme tramite corriere. È particolarmente interessante perché permette di dissociare la produzione del seme dalla distribuzione. Il congelamento del seme, per quanto già utilizzabile nella ricerca o in alcuni schemi di selezione, non è attualmente utilizzato in produzione. Le caratteristiche fisiologiche della coniglia che hanno un importanza primaria in IA in banda unica sono di due ordini : - L ovulazione, stimolata dall accoppiamento nella monta naturale, viene provocata da un iniezione di GnRH. - La recettività: in regime di monta naturale, la riuscita della riproduzione implica che la femmina accetti il maschio, quindi che sia recettiva. L IA, in quanto tale, è realizzabile su tutte le coniglie; malgrado ciò, i risultati dipendono molto dalla recettività che è il principale fattore di successo dell IA E questa caratteristica ad essere al centro di preoccupazioni perché, quando si inseminano tutte le femmine lo stesso giorno, il livello di recettività del gruppo rivela un estrema importanza e l obiettivo della preparazione è di avere il massimo numero di femmine pronte in quel momento. Le tecniche di preparazione delle femmine in banda unica dipendono da numerosi fattori: lo stadio produttivo dell allevamento (avviamento di un lotto o allevamento in produzione) e soprattutto lo stadio fisiologico degli animali (nullipare, primipare, allattanti, non allattanti). Esistono diverse procedure messe in atto nei giorni che precedono l IA ; va sottolineato che non tutte vengono utilizzate contemporaneamente nello stesso allevamento. - Variazioni del fotoperiodo con allungamento improvviso del periodo di luce nei giorni che precedono l IA, - Flushing alimentare (alimento Naturova-IMV,ecc), - Utilizzo dei ritmi più favorevoli alla recettività (post-parto rigoroso 11gg), 13

14 - Raggruppamento delle coniglie prima dell IA, Spostamento degli animali (es femmine nullipare), Somministrazione di vitamine, Utilizzo razionale di gonadotropine seriche (20UI, 48-72h prima dell IA su femmine allattanti) - Controllo della lattazione e impedimento di accesso ai nidi per 24-48h. Il seme viene depositato al fondo della vagina della coniglia e la tecnica non presenta difficoltà, a parte il fatto di evitare la vescica. Nella pratica è realizzata dagli allevatori, talvolta aiutati da personale specializzato (tecnici di associazioni di IA proposti dai centri). La tecnica più utilizzata in Francia consiste di un inseminazione fatta da due persone con l ausilio di uno strumento piegato ad angolo, con la femmina presentata sul dorso. Permette di inseminare circa 100 femmine all ora. Per dei motivi legati alle scelte di ciascun centro, questa tecnica dà luogo attualmente a due diversi sistemi di condizionamento: - Commercializzazione del seme in flaconi ed utilizzo di una pipetta angolata di plastica, - Commercializzazione del seme in paillette con guaina e utilizzo di un pistolet angolato. Concludendo, in coniglicoltura lo sviluppo della banda unica e dell IA sono strettamente legati a tal punto che è difficile pensare all uno senza l altro. Anche se numerosi progressi possono ancora compiersi nei prossimi anni, i lavori effettuati nei centri di produzione hanno permesso di rendere affidabile il sistema e di presentare sul mercato un seme omogeneo e di buona qualità. Allo stato attuale delle conoscenze, sembra che la buona riuscita dell IA sia legata più alla padronanza del management dell allevamento che alla qualità del seme. Anche se lo stato fisiologico della coniglia è il fattore maggiormente determinante per la riuscita dell IA, si sono evidenziate delle relazioni tra caratteristiche dell eiaculato o della dose e fecondità. Il tasso di parti sembra dipendere piuttosto dalle caratteristiche qualitative, come la motilità di massa, mentre la taglia della portata da caratteristiche quantitative, come la concentrazione, dalla quale dipende il numero di spermatozoi nella dose di IA. BIBLIOGRAFIA - Epplesto J, Maxwell WMC. Recent attemps to improve the fertility of frozen ram semen inseminated into the cervix. - - Wool technol Sheep Breed 1993; 41: Perret G, Lagriffoul G, Castres A : Compte rendu annuel de l insémination artificielle ovine campagne 2002, Septembre 2003 ANIO Sayre BL, Lewis GS. Fertility and ovum fertilization rate after laparoscopic or transcervical intrauterine artificial insemination of oxytocin-treated ewes. Theriogenology 1997; 48: Michèle Theau-Clément, G. Delhomme, C. Valteau, P. Rideaud, J. Falières, P. Mercier : Influence du nombre de spermatozoïdes inséminés sur les performances de reproduction des lapines en fonction de leur état physiologique. JRC

15 ATTIVITÀ DI INSEMINAZIONE STRUMENTALE NELLA SPECIE OVINA NELLA REGIONE TOSCANA ED IN PARTICOLARE NELLA PROVINCIA DI SIENA. Giovanni Pacini, Alessandro Nocentini Provincia di Siena Assessorato all Agricoltura Il tutto ha inizio nei primi anni 80 con la Conferenza Toscana Regionale sulla Pastorizia. Chi ha vissuto quell esperienza sa come questa sia stata determinata dall emergenza dei problemi dell immigrazione interna (Sardegna Continente) e delle problematiche connesse al fenomeno dei rapimenti. In quell occasione emerse anche la preoccupazione tecnica della possibilità che l attività pastorale, subentrando alla conduzione mezzadrile dei poderi ormai abbandonati, potesse determinare il definitivo abbandono di vaste aree della Toscana. È da tale iniziativa che prende spunto l ufficio Agricoltura della Provincia di Siena per impostare un programma di assistenza tecnica, formazione ed innovazione rivolta soprattutto agli allevatori provenienti dalla Sardegna. In quel periodo l attenzione si concentrò prevalentemente sui problemi sanitari dell allevamento e sull introduzione di nuove tecnologie, dalla mungitura meccanica alla sincronizzazione dei calori. L interesse, e sensibilità, dimostrata dai pastori nei riguardi dell innovazione tecnologica, ha rappresentato la vera sorpresa nell evoluzione del comparto ovino, in particolare in Toscana, ma in generale nell intero continente. La sinergia determinata dalla grande capacità di sacrificio, la disponibilità all innovazione, la spiccata professionalità imprenditoriale di allevatori con un età media inferiore al resto degli agricoltori, hanno determinato i presupposti per l insediamento dell attuale azienda pastorale. Si è trattato di un fenomeno che ha spiazzato le stesse organizzazioni di settore che spesso si sono dimostrate impreparate a rispondere alla richiesta di innovazione proveniente dai propri associati e l esperienza acquisita da Nocentini in questi anni ne è la diretta dimostrazione. Questo anche per l elevata professionalità dimostrata da Alessandro che ha compiuto sacrifici non certo tipici di un impiegato pubblico, ma anche grazie al sostegno che ci è stato sempre assicurato dalla Regione Toscana tramite l allora Dirigente Dr. Masetti, concretizzatosi con l impegno a finanziare l iniziativa negli anni. All inizio dell esperienza ci siamo rivolti prevalentemente ad una razza ovina da carne, quale quella Appenninica che era ancora presente nel nostro territorio per passare poi, in un secondo tempo, alle razze da latte ed in particolare alla razza Sarda. Sono stati interessati alla nostra attività anche alcuni allevamenti caprini e tale esperienza, anche se limitata rispetto a quella ovina, può essere molto interessante alla luce dell evoluzione in corso di tale allevamento che sembra dimostrare nuovi segni di ripresa. L attenzione riservata agli aspetti tecnici e scientifici dell attività di Inseminazione Strumentale (I.S.), si è evoluta col passare del tempo, infatti, da una prima fase di vera e propria sperimentazione di diverse tecniche siamo via via passati ad un altra fase di utilizzazione dell I. S. non solo ai fini del miglioramento genetico ma anche quale strumento per il risanamento sanitario di greggi interessate da gravi patologie. L esperienza acquisita sul campo nel tentativo del rispetto puntuale e scientificamente dimostrabile delle norme di massima sicurezza sanitaria ci ha consentito di acquisire una considerevole conoscenza sugli aspetti relativi alla sfera patologica che può interessare i riproduttori da utilizzare nella I.S. siano essi maschi o femmine. Ad oggi sappiamo dell incidenza considerevole di patologie a volte del tutto sconosciute dagli addetti del settore, quali, per es. visna-maedi per le quali non esistono protocolli testati di risanamento, oppure di altre, come la scrapie per le quali disporre sia di seme congelato di soggetti resistenti che di metodi sicuri per la loro utilizzazione risulta strategico al fine della difesa. 15

16 La nostra attività non poteva dare i risultati che ha ottenuto (e che ci sono stati riconosciuti dalle massime autorità in materia) se non avesse coinvolto un numero considerevole non solo di capi (oltre in circa 170 aziende pastorali), ma di Tecnici (oltre 30), ricercatori, Università ed Istituti di Ricerca. In molte occasioni l apporto sia da parte degli allevatori che da parte dei ricercatori è stato pressoché gratuito per il considerevole interesse dimostrato rispetto all iniziativa. Abbiamo ricevuto richieste di collaborazione non solo da parte di Associazioni Allevatori, ma dalle stesse Università italiane ed estere (Uruguai, Spagna, Croazia). Abbiamo attivato momenti di divulgazione ed aggiornamento tecnico-scientifico sia degli allevatori tramite innumerevoli incontri e riunioni ma anche di tecnici e ricercatori (5 iniziative convegnistiche di tipo seminariale e relative pubblicazioni). Sono stati realizzati altresì documenti video utilizzati poi ai fini dell informazione e formazione. La consistenza del lavoro svolto, il numero notevole dei soggetti coinvolti, la credibilità dei risultati ottenuti sono stati determinanti forse anche per scelte strategiche effettuate da soggetti esterni all amministrazione ma aventi una rilevante importanza nel settore quale l Associazione Nazionale della Pastorizia. Sulla base della nostra lunga esperienza e con i risultati globali che si sono ottenuti riteniamo di poter affermare che la tecnica di I.S. laparoscopica, secondo la metodica resa standardizzata dall Ufficio, rappresenta la tecnica che consente i migliori effetti sulla fertilità. L esigenza di ampliare l offerta di materiale seminale agli allevatori che ne fanno richiesta per approfittare della massima variabilità genetica e la necessità di garantire la dovuta continuità nello svolgimento delle prove di inseminazione strumentale, ci ha spinto a perseguire un attività promozionale nei confronti di vari centri di produzione operanti, rivolgendo particolare attenzione alla salvaguardia degli aspetti sanitari. L aggravarsi della situazione epidemiologica relativamente a malattie di origine virale che colpiscono il settore zootecnico, ed in particolare la blue-tongue, con il conseguente blocco dei flussi commerciali del materiale di interesse zootecnico inerente alla specie ovina, tra aree già infette e non, ci ha indotto a ritenere utile ed opportuno proporre un azione per la salvaguardia del germoplasma ovino prima che tale patologia invada completamente il nostro territorio. Il progetto è volto alla salvaguardia del germoplasma di un nucleo di pecore di razza Sarda, Appenninica, Comisana e Massese, allevate in province della Toscana ed aree limitrofe, sottoposte ad un programma di selezione genetica decennale mediante l applicazione della I.S.. A tal fine abbiamo avviato un indagine conoscitiva verso Centri di produzione di materiale seminale dislocati in aree prealpine ed abbiamo riscontrato notevole interesse all iniziativa da parte dell Università di Torino, Facoltà di Veterinaria, e disponibilità per la produzione di dosi di materiale seminale congelato da riproduttori miglioratori indicizzati od in prova di progenie. Il territorio piemontese è attualmente ancora lontano da focolai di infezione e offre al momento garanzie di tutela della salute dei riproduttori. I soggetti sono stati collocati presso il Centro Alpino Vezzani ad un altitudine di ca m slm, di cui il Dipartimento interessato ne dispone l uso; ciò offre le migliori garanzie di tutela per quanto concerne la contaminazione da blue-tongue. Tali soggetti, provenienti da aziende private collocate in zone ancora indenni da blue-tongue, dopo un idoneo periodo di adattamento alle nuove condizioni di allevamento e di quarantena e ripetuti controlli di legge, sono stati sottoposti ad addestramento per i prelievi del seme Durante le varie fasi del lavoro è stato avviato un protocollo sperimentale per verificare la situazione ormonale, metabolica e clinica dei soggetti donatori al fine di identificare se e quali possano essere i parametri che si accordano con le migliori caratteristiche di congelabilità del materiale seminale nella specie ovina. 16

17 Le paillettes saranno identificate in modo inconfutabile, per riproduttore e per lotto di produzione e saranno consegnate a questa Amministrazione che ne curerà la conservazione, in azoto liquido, e ne definirà il suo utilizzo in accordo con gli allevatori e loro rappresentanti. La permanenza dei soggetti, al fine di produrre gli stoccaggi minimi necessari per garantire una riserva di germoplasma (banca del seme), che si propone debba essere costituita da almeno dosi di materiale seminale diluito per ciascun soggetto risultato idoneo, potrebbe prolungarsi per un periodo indefinito; al termine del periodo produttivo gli arieti potranno rientrare nelle aziende di provenienza. Vorrei sottolineare che l aspetto più innovativo della nostra esperienza consiste nell aver reso praticabile in campo (nell ovile) tecniche normalmente attuate solo in laboratorio, nell aver messo a punto una manualità che richiede si una preparazione scientifica di base, ma che può esplicare le sue enormi potenzialità solo se abbinata a fattori psicologici posseduti dall operatore che sono spiccatamente individuali, quali: la volontà di riuscire, la disponibilità ad ascoltare ed a verificarsi, la fiducia nelle proprie capacità nel riuscire sganciate da qualsivoglia interesse concreto, sia esso scientifico che economico. La stessa dotazione strumentale a disposizione dell equipe costituita da: mezzo fuoristrada, carrello furgonato appositamente costruito, i due lettini basculanti provvisti di ruote, la strumentazione con l ottica idonea per l ispezione interna, i trocar, la microtelecamera, il bagno maria per lo scongelamento del seme, ecc. che ad oggi ci sembra normale utilizzare durante l attività di I.S., hanno rappresentato in realtà singoli obbiettivi da raggiungere durante l esperienza di I.S. al fine di ottenere dagli stessi, ognuno per il proprio ruolo da svolgere il massimo del risultato possibile, della semplicità applicativa, della ripetibilità dell uso e del risultato, della durata nel tempo e della sicurezza nel loro uso. Tali strumenti sono di più varia provenerinza compreso il settore della chirurgia umana. Ma quello che è più importante è che in ogni realtà di allevamento sia esso collocato nei calanchi di Radicofani o nella pianura grossetana o sull appennino tosco-emiliano, è possibile con questi allestire un vero e proprio laboratorio di campagna ambulante ed operare alla stessa stregua e con le stesse garanzie che potrebbero essere assicurate da strutture ben più costose e comunque non trasferibili. L Amministrazione Provinciale di Siena ha sempre guardato con grande interesse alle iniziative finalizzate a far progredire le possibilità applicative dell I.S. nella specie ovina considerandola un fondamentale strumento di miglioramento genetico, saggiando in concreto le tecniche via via disponibili e mettendo a punto i necessari modelli organizzativi, con la finalità di concorrere a rendere tale attività più efficace, economica e tecnicamente produttiva dal punto di vista del miglioramento genetico e sanitario. Tale iniziativa si è avvalsa della disponibilità degli allevatori ovini della Toscana; nella fase iniziale, aveva lo scopo di mettere a disposizione dei centri genetici (e degli allevatori moderni), per la selezione di riproduttori miglioratori, un efficace strumento per l applicazione di piani di miglioramento genetico del patrimonio ovino. I nostri obbiettivi sono ambiziosi, ma possibili, si guarda con continuo interesse all esperienza che si sta ottenendo nell ambito delle bovine da latte e si vorrebbe poter dimostrare, fra qualche anno, che una pecora non è poi così diversa da una vacca e pertanto sono applicabili ad entrambe le tecnologie innovative quali la selezione genetica tramite Progeny Test, la I.S. e (perché no ) l embryo transfer. 17

18 PROBLEMI TECNICI E ORGANIZZATIVI NELLA PRATICA ENDOSCOPICA OVINA : LA FINE DELLA FASE SPERIMENTALE. Paolo Ghinassi, Alessandro Nocentini A.U.S.L Cesena; Provincia di Siena Assessorato all Agricoltura DELL I.A. ABSTRACT The intrauterine insemination has achieved good results, but it must applied with competence after a planning of all steps. Now it seems possible to make the analysis of the factors of cost to hand it to the professional breeder. The authors try to give an example of that. INTRODUZIONE L esperienza di questi anni ci ha permesso di constatare che le tecniche d allevamento ovino, più che altri, risentono di fattori molteplici legati a consuetudini spesso non facilmente modificabili, stratificate nel tempo che ne custodisce e a volte ne cela le origini. D altra parte una notevole variabilità risiede anche nell abilità produttiva degli ovini, che è a sua volta influenzata da diversi fattori genetici ed ambientali In questo contesto l inseminazione strumentale gioca un ruolo fondamentale nella applicazione di qualunque programma di miglioramento genetico per il cui successo è fondamentale che le percentuali di fertilità ottenibili siano il più alte possibile Inoltre l inseminazione strumentale, anche in specie ad attività sessuale stagionale, può essere estesa anche ai periodi di inattività sessuale destagionalizzando l attività riproduttiva del gregge. Tuttavia questa pratica, che rappresenta una innegabile opportunità per ottimizzare risorse e investimenti aziendali non è priva di incognite, la più banale delle quali è che è noto che durante il periodo di anaestro il materiale seminale prodotto dagli arieti ha caratteristiche qualitative troppo scadenti che ne impediscono la sua utilizzazione. Il congelamento del materiale seminale, prelevato durante la stagione sessuale, risolve in parte questo problema e inoltre offre la possibilità sia di differenziare i tempi di inseminazione rispetto al momento del prelievo del seme sia di diffondere il materiale genetico in zone anche molto distanti dal luogo di allevamento dei soggetti prelevati. La tecnica del congelamento, nonostante i miglioramenti conseguiti negli ultimi anni, rappresenta ancora un vero e proprio ostacolo alla sopravvivenza degli spermatozoi, che ne compromette inesorabilmente e in misura non sempre prevedibile la piena integrità. Questo materiale seminale esprime la sua massima capacità fecondante solo in associazione all inseminazione praticata per via endoscopica DESCRIZIONE DELLA TECNICA Infatti con tale metodica il materiale seminale non deve attraversare il tratto genitale cervicale, nel quale avviene l inattivazione e l arresto di una grande parte degli spermatozoi ancora vitali dopo lo scongelamento, ma viene depositato in stretta vicinanza degli oociti nel momento migliore per la fertilizzazione. In tal modo ci possiamo attendere percentuali di fertilità abbastanza elevate, tra 60 e 80%, risentendo di altri vari fattori di variabilità legati ad esempio allo stato di salute o allo stato fisiologico delle femmine inseminate. Per l inseminazione strumentale per via endoscopica è necessario disporre di femmine fertili sottoposte a trattamento finalizzato a provocare l insorgenza sincronizzata dei calori. Questa situazione si ottiene nella pratica per mezzo dell inserimento e del mantenimento per 14 giorni di spugne vaginali contenenti 40 mg di progestinico sintetico. Al momento della rimozione delle spugne viene ad ogni animale viene somministrata una dose di 400 U.I. di 18

19 PMSG per ottenere la maturazione follicolare, e dopo 60 ore viene praticata l inseminazione strumentale. L endoscopia è una tecnica di esplorazione interna, operata attraverso un sistema ottico che sfrutta le proprietà di propagazione della luce lungo le fibre di vetro. Lo strumento ottico che si utilizza è una cannula rigida in acciaio percorsa all interno da un fascio di fibre ottiche alle cui estremità è posto un sistema di lenti attraverso cui è possibile guardare. Lo strumento ottico, illuminato dall esterno tramite una fonte luminosa particolarmente potente, viene inserito nella cavità da esplorare dopo aver perforato la superficie con un trequarti dotato di mandrino, in corrispondenza del punto punto di inserzione della fonte luminosa campo operatorio 4 linea alba (da F.Carnevali, 1998) 3 2 posizione di inserzione della pistolette 3 Questo strumento prende il nome di trocar e può avere diversi diametri. La miniaturizzazione degli endoscopi ha avuto una evoluzione sorprendente, consentendoci di utilizzare, attualmente, trocar di diametro 2,5 mm che vengono impiegati in artroscopia in medicina umana. Lo strumento ottico è collegato con una pompa che permette di insufflare aria, opportunamente filtrata, all interno della cavità da esplorare. Allo scopo di diminuire l ingombro del tratto digerente e di facilitare la localizzazione e la manipolazione dell apparato genitale, nel corso delle 24 ore precedenti l intervento, gli animali vengono tenuti digiuni. L animale viene posto in decubito dorsale su un lettino reclinabile. In questo modo si determina lo spostamento in avanti della massa intestinale lasciando libero l apparato genitale su cui operare. L area antistante la mammella viene accuratamente rasata, lavata e disinfettata. Nelle zone di penetrazione degli strumenti viene praticata l anestesia locale per infiltrazione. Non si rende necessario sedare con anestesia generale gli animali perché i tempi di realizzazione della F.A. sono brevissimi (circa due minuti, compresa la toelettatura della superficie addominale, per un operatore di media esperienza, circa un minuto per un operatore esperto). Una volta penetrati nella cavità addominale il mandrino viene sfilato e viene inserito lo strumento ottico. Dopo aver localizzato l utero e fissato il corno da trattare si posiziona il trocar nel punto 2 per l inserimento della pistolette portante il materiale seminale. La pistolette ed il sistema ottico vengono estratti avendo cura di far uscire l aria precedentemente insufflata. I due fori residui vengono trattati con polvere antibiotica in modo da far penetrare bene il farmaco. L animale viene liberato nel box dove rimane in osservazione per 12 ore prima di essere reintrodotto nel branco, i piccoli fori lasciati dagli strumenti si rimargineranno in pochissimo tempo. 19

20 Per operare in campo con adeguata velocità è necessario disporre di almeno due attrezzature per il contenimento delle pecore che possono permettere le manualità di preparazione e di inseminazione in contemporanea. Tra una inseminazione e l altra il materiale utilizzato viene sottoposto a disinfezione per immersione in sali quaternari d ammonio mentre i dispositivi utilizzati per l inoculazione del materiale seminale sono del tipo monouso. Per il pieno successo della metodica è fondamentale rispettare tutte le norme igieniche indicate, dato che la minima trascuratezza può comportare l insorgere di infezioni, inoltre è opportuno operare con la massima velocità possibile allo scopo di limitare al massimo lo stress cui gli animali vengono sottoposti. L APPLICAZIONE NELLA PRATICA CORRENTE L applicazione pratica di un intervento di inseminazione strumentale negli ovini richiede la messa in opera di notevoli capacità organizzative e progettuali non comuni. Inoltre deve essere tenuto nella dovuta considerazione il contesto all interno del quale si opera segnato da condizionamenti di tipo biologico, zootecnico e anche culturale. Ogni inseminazione strumentale è il risultato di sinergie operative messe in atto da professionisti che svolgono il loro ruolo con dedizione, autonomia e professionalità giocate all interno di una dinamica caratterizzata da elevati gradi di interrelazione. La composizione ideale dell equipe di lavoro è costituita dall allevatore, dal medico veterinario aziendale, dall operatore tecnico ausiliario abilitato all esercizio della F.A., da un assistente al tavolo e da due aiutanti generici per la manipolazione degli animali. Dal momento che per il buon esito della FA è importante che la deposizione del materiale seminale avvenga sempre il più possibile vicino alla 60 a ora dal momento dell estrazione degli impianti vaginali, è assolutamente necessario che il gruppo di lavoro operi con affiatamento, puntualità e competenza. Per ottenere il massimo in termini di affidabilità e di costanza dei risultati è consigliabile formare gruppi di non più di 50 pecore, da inseminare nell arco di tempo di circa un ora. Nel caso di lotti più numerosi è importante prevedere tra un gruppo e l altro l effettuazione di una pausa per consentire agli operatori il recupero delle energie e della concentrazione necessarie ANALISI PROCEDURALE: UNA NECESSITÀ E UNA SCELTA DI AUTONOMIA Per cercare di illustrare in modo chiaro il procedimento e la successione delle varie fasi che lo compongono è utile la costruzione del diagramma attività-responsabilità nella quale si indicano le attività nelle righe, i livelli di responsabilità nelle colonne e con R la responsabilità, con C la collaborazione e con V la funzione di verifica. Tale tabella dovrebbe essere corredata con date e orari e condivisa con tutti i collaboratori prima dell avvio delle pratiche preliminari all inseminazione strumentale, fin dalla progettazione 20

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