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1 Croce Rossa Italiana Comitato Regionale Veneto sistema di formazione per la Protezione Civile Metodologia di analisi dei rischi rischi (rischi naturali e antropici classificazione) a cura di: Istruttore Nazionale PC Bruno Marzemin Istruttori Nazionali di Protezione Civile CRI Metodologia di analisi del rischio Metodologia s. f. (pl. -gie ) 1 Dottrina filosofica che studia le tecniche di ricerca proprie di un determinato campo del sapere. 2 (est.) Metodo, insieme di metodi. Analisi s. f. : metodo di studio consistente nello scomporre un tutto nelle sue componenti per esaminarle una per una, traendone le debite conclusioni o s.m. : 1 possibilità di conseguenze dannose o negative a seguito di circostanze non sempre prevedibili 2 evento pericoloso, più o meno imminente Analisi Analisi dei Pag. 1

2 R = P x V x E rischio pericolosità vulnerabilità esposizione Equazione che definisce le attività che permettono di raggiungere gli obiettivi fissati dalla legge 225/92 e dalla delibera 39/2006 C.R.I.: - Sviluppo delle attività di previsione, salvaguardia, protezione e allarme (Piani di Protezione Civile); - Altre attività funzionali alla gestione dell emergenza e del soccorso. Analisi Croce Rossa Italiana Fasi - P.C. Comitato Regionale Veneto - Analisi Istruttori dei di Protezione Civile LE 4 FASI DELL ATTIVITA DI P.C. Programmazione: studio delle cause dei fenomeni calamitosi, con l individuazione dei territori soggetti a rischi (previsione); messa in atto di azioni per evitare o ridurre i danni conseguenti agli eventi calamitosi (prevenzione). Pianificazione: insieme di procedure che andranno concretizzate negli interventi di soccorso ed emergenza a seguito di un evento calamitoso (fatti sulla base dei due step precedenti). Soccorso: l intervento vero e proprio, finalizzato ad assicurare alla popolazione colpita ogni forma di assistenza primaria Superamento: rimozione degli ostacoli che impediscono la ripresa delle normali condizioni di vita della popolazione colpita (cfr.: ripristino, fine emergenza, ecc.) Analisi Analisi dei Pag. 2

3 PROGRAMMAZIONE - Individuare aree vulnerabili (zone cioè che possono essere colpite da un determinato evento calamitoso e aree vulnerate); - Prevedere la probabilità di accadimento dell evento. - Individuazione degli elementi di rischio (persone e beni); - Valutazione della vulnerabilità (percentuale di danno che un elemento a rischio può subire); - Stima della pericolosità (probabilità che in un fissato orizzonte temporale l evento possa verificarsi); Abbozzo e strutturazione di uno o più piani di emergenza (vedi fase #2, la pianificazione) Analisi Analisi dei PIANIFICAZIONE - Dare una normativa per agire che sia unificata (piani comunali, provinciali ecc.). - Organizzare l approntamento dei mezzi e delle strutture operative necessarie agli interventi. Analisi Analisi dei Pag. 3

4 Strumenti Carte di base (alle diverse scale). Carte tematiche (riportanti temi relativi al rischio in esame, esempio carta del rischio sismico). Banche dati di settore. Fonti varie (quotidiani, archivi, studi ) Foto aeree, ecc. I dati raccolti comprendono il periodo in cui si sono verificati, l entità dei danni, la pericolosità, la frequenza ecc. Analisi Analisi dei Analisi Analisi dei Pag. 4

5 Scala Mercalli Cancani Sieberg 12 gradi effetti in superficie di territori antropizzati I Grado Impercettibile: rilevato soltanto da sismografi. II Grado Molto leggero: recepito soltanto da rari soggetti nervosi oppure estremamente sensibili se in perfetta quiete e quasi sempre nei piani superiori dei caseggiati. III Grado Leggero: anche in zone densamente abitate viene percepito come tremolio soltanto da una piccola parte degli abitanti nell interno delle case, come nel caso del passaggio di un automobile a velocità elevata, da alcuni viene riconosciuto quale fenomeno sismico soltanto dopo averne ragionato. IV Grado Moderato: delle persone che si trovano all esterno degli abitati ben poche percepiscono il terremoto. All interno viene identificato da molte, ma non da tutte le persone in seguito al tremore, oppure a oscillazioni leggere di mobili. Cristallerie e vasellame, posti a breve distanza, urtano come al passaggio di un pesante autocarro su pavimentazione irregolare. Finestre tintinnano, porte, travi e assi scricchiolano, cricchiano i soffitti. In recipienti aperti, i liquidi vengono leggermente mossi. Si ha la sensazione che in casa un oggetto pesante (un sacco o un mobile) si rovesci, oppure di oscillare con tutta la sedia o il letto come su una nave con mare mosso. In generale questi movimenti non provocano paura a meno che le persone non si siano innervosite o spaventate a causa di terremoti precedenti. In rari casi i dormienti si svegliano. V Grado Abbastanza forte: perfino nel pieno delle attività giornaliere, il sisma viene percepito da numerose persone sulle strade e se sensibili anche in campo aperto. Nell appartamento si avverte in seguito allo scuotere dell intero edificio. Piante e rami deboli di cespugli ed alberi si muovono con evidenza., come se ci fosse un vento moderato. Oggetti pendenti entrano in oscillazione, per esempio: tendaggi, semafori e lampadari non troppo pesanti; campanelli suonano, orologi a pendolo si fermano od oscillano con maggior periodo, dipendentemente dalla direzione della scossa se perpendicolare o normale al moto di oscillazione; a volte orologi a pendolo fermi possono rifunzionare; molle dell orologio risuonano; la luce elettrica guizza o cade in seguito a movimenti della linea; quadri urtano battendo contro le pareti oppure si spostano; vengono versate piccole quantità liquide da recipienti colmi aperti; ninnoli ed oggetti del genere si possono rovesciare, oppure oggetti addossati alle pareti, arredi leggeri possono essere spostati di poco; mobili rintronano; porte ed imposte sbattono; i vetri delle finestre si infrangono. Quasi tutti i dormienti si svegliano. Sporadici gruppi di persone fuggono all aperto VI Grado Forte: il terremoto viene notato da tutti con paura, molti fuggono all aperto, alcuni hanno la sensazione d instabilità. Liquidi si muovono fortemente; quadri, libri e cose simili cadono dalle pareti e dagli scaffali; porcellane si frantumano; suppellettili assai stabili, perfino isolati pezzi di arredo vengono spostati se non rovesciati; campane minori in cappelle e chiese, orologi di campanili battono. Case isolate solidamente costruite subiscono danni leggeri; spaccature all intonaco, caduta del rinzaffo di soffitti e di pareti. Danni più forti, ma non ancora perniciosi, si hanno sugli edifici mal costruiti. Qualche tegola o pietra di camino cade. Analisi Analisi dei Scala Richter Magnitudo = Stima dell Energia di un onda sismica e della distanza dall epicentro 0 Sisma molto lieve 2,53 Scossa avvertita solo nelle immediate vicinanze 4-5 Può causare danni localmente 5 L'energia sprigionata è pari a quella della bomba atomica lanciata su Hiroshima nel Sisma distruttivo in un'area ristretta 10 Km di raggio 7 Sisma distruttivo in un'area di oltre 30 Km di raggio 7-8 Grande terremoto distruttivo magnitudo del terremoto di S. Francisco del ,4 Vicino al massimo noto energia sprigionata dalle scosse 2 x 1025 ergs 8,6 Massimo valore di magnitudo noto, osservato tra il 1900 e il 1950, l'energia prodotta dal sisma è tre milioni di volte superiore a quella della prima bomba atomica lanciata su Hiroshima nel 1945 Terremoto abruzzo 2009: 6,3 Richter. Altre scosse: 3 4,7 gg. successivi. (fonte: wikipedia). Analisi Analisi dei Pag. 5

6 CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI Prima classificazione: Prevedibili e NON prevedibili NON prevedibili: - sismico; - incendi boschivi; - meteoriti prevedibili: - Idrogeologico (vedi frane o alluvioni); - Vulcanico; - Industriale Altra classificazione: natura antropica o naturale Analisi Analisi dei Elenco sommario dei vari rischi o idrogeologico; o idrico; o sismico; o vulcanico; o incendi boschivi; o industriale; o nucleare; o biologico-chimico; chimico; o trasporti e attività civili; o malattie (sanitario/infettivo); o a seguito di particolari eventi (convegni, situazioni sociali, black-out ); o Analisi Analisi dei Pag. 6

7 & Contesti I rischi rappresentano il prodotto di una serie di variabili che esprimono i contesti rispetto ai quali tali rischi si associano: Contesto geologico Contesto geografico Contesto idrografico Contesto orografico Contesto naturalistico Contesto culturale/sociale Contesto economico/produttivo Contesto politico nazionale Contesto politico internazionale Contesto Analisi Analisi dei Breve carrellata delle Catastrofi INCIDENTI RILEVANTI IN ATTIVITA INDUSTRIALI Incendio esplosione Rilascio sostanze inquinanti o tossiche Rilascio di radioattività INCIDENTI NEI TRASPORTI Aerei Ferroviari Di Navigazione (fluviale e marittima) Stradali Rilascio di sostanze tossiche e radioattive COLLASSO DEI SISTEMI TECNOLOGICI: Black-out elettrico Black-out informatico Interruzione rifornimento idrico Interruzione condotte di gas od oleodotti Collasso di dighe o bacini VARIE Crollo d immobili per abitazioni od ospedali Epidemie (Sars, A H1/N1, INFLUENZE STAGIONALI) Analisi Analisi dei Pag. 7

8 ANALISI DEI RISCHI RISCHIO IDROGEOLOGICO Breve excursus sommario P.A.I. (piano assetto idrogeologico) Pericolosità idraulica Pericolosità da frana Norme di Salvaguardia (Decreto Sarno Del. 139/99) ALLUVIONE: o di inondazione proveniente da parte di corsi d acqua naturali o artificiali. Analisi Analisi dei RISCHIO GEOLOGICO TERREMOTO rischio non prevedibile Rapido e violento scuotimento del terreno che avviene in modo inaspettato e senza preavviso. All interno della terra solo gli strati più superficiali, crosta e mantello superiore,sono sede di attività sismica. Gli effetti dannosi sono dati dalla presenza dell uomo, perché lo scuotimento da solo non provocherebbe alcun danno. L osservazione degli effetti è stato il primo metodo per classificare la forza di un terremoto (scale Mercalli e Richter). Analisi Analisi dei Pag. 8

9 INCENDIO Combinazione di 3 elementi fondamentali - COMBUSTIBILE - COMBURENTE (OSSIGENO) - TEMPERATURA Possono essere classificati in: - Boschivi - Urbani - Industriali Analisi Analisi dei RISCHIO CHIMICO-INDUSTRIALE Analisi e raccolta dati industrie pericolose presenti in loco (e conseguenti vie di accesso) Piani di emergenza esterni per industrie ad alto rischio Piani di emergenza interna per industrie a medio rischio Analisi Analisi dei Pag. 9

10 RISCHIO TRASPORTI Analisi Analisi dei RISCHIO SOCCORRITORE Analisi Analisi dei Pag. 10

11 AGGIORNAMENTO Rivedere periodicamente i piani comunali, provinciali, ecc. Aggiornare i vari dati al fine di tenere sempre vivi i piani di previsione e prevenzione Fonti d informazione: - Archivi comunali; - Internet; - banche dati. Analisi Analisi dei Analisi Analisi dei Pag. 11

12 Si ringrazia per la collaborazione e la creazione di queste slide i colleghi VV.d.S. Sonia Perezzani, Michele Porcarello ed Enrico Castagnotto FINE della lezione FORSE! Croce Rossa Italiana - Comitato Regionale Veneto - Istruttori di Protezione Civile w w w. v e n e t o. c r i. i t Grazie per l attenzione! Croce Rossa Italiana - Comitato Regionale Veneto - Istruttori di Protezione Civile w w w. v e n e t o. c r i. i t Pag. 12

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