Analisi di Sicurezza di Apparecchiature ed Impianti in Pressione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Analisi di Sicurezza di Apparecchiature ed Impianti in Pressione"

Transcript

1 Analisi di Sicurezza di Apparecchiature ed Impianti in Pressione

2 Analisi di Sicurezza - Introduzione In relazione alle apparecchiature in pressione per sistemi di prevenzione si intendono ad esempio i dispositivi di controllo e regolazione, allarme, blocco e le soluzioni progettuali finalizzate a prevenire il verificarsi di un anomalia. Per sistemi di protezione si intendono i dispositivi che intervengono una volta che l anomalia si è gia verificata e che hanno la funzione di limitare le conseguenze e riportare i parametri di funzionamento nelle normali condizioni di processo.

3 Analisi di Sicurezza & Normativa Vecchio Approccio (DM DM DM ) Per la fase di esercizio relativa agli apparecchi a pressione (di gas, vapori o miscele) deve essere redatta una relazione tecnica (relazione di primo impianto) che ha lo scopo di dimostrare che le condizioni di esercizio degli apparecchi in esame ed i relativi dispositivi di controllo/regolazione e di protezione sono confomi alle norme (ossia sono idonei a mantenere i parametri di esercizio nei limiti di processo, evitando che si creino le condizioni che possono portare ad un incidente, Raccolta E E1B5). La relazione deve contenere, inoltre, il programma dei controlli atti a giustificare l affidabilità dei dispositivi nel periodo tra due verifiche successive. L obbligo della relazione impone di fatto la necessità di una prima analisi di sicurezza dell impianto affidata all utente o al progettista.

4 Analisi di Sicurezza & Normativa Nuovo Approccio (Direttiva 97/23/CE PED) Il fabbricante dell attrezzatura ha preliminarmente l obbligo di analizzare i rischi per individuare quelli connessi con la sua attrezzatura a causa della pressione e deve quindi progettarla e costruirla tenendo conto della sua analisi (art.3). La direttiva, impone i seguenti obblighi al fabbricante delle attrezzature: Analizzare i rischi ed identificare quelli applicabili alla propria attrezzatura; Eliminare o ridurre questi rischi; Applicare misure di protezione riguardo i rischi che non possono essere eliminati; Informare l utilizzatore dell attrezzatura circa i rischi residui; Ove sia prevedibile un uso scorretto, l attrezzatura in pressione deve essere progettata in modo da eliminare i pericoli derivanti da tale uso.

5 Dispositivi di Protezione Le apparecchiature (i.e. serbatoio, reattore chimico, generatore di vapore, etc.) all interno delle quali possano avvenire reazioni tali da produrre esplosioni termiche o chimiche, con conseguenti rapidi aumenti di pressione, debbono essere munite di dispositivi di sicurezza in modo da garantire che la pressione e/o la temperatura non superi quella di progetto delle apparecchiature stesse o dell impianto. Per ogni anomalia che può causare una sovrapressione all interno di una o più apparecchiature viene calcolata la portata di fluido da scaricare attraverso i dispositivi di protezione (valvole di sicurezza, dischi a frattura prestabilita, etc) affinchè non venga superata la pressione/temperatura di progetto dell apparecchiatura stessa.

6 Dimensionamento dei dispositivi Il dimensionamento dei dispositivi di sicurezza è strettamente connesso con la disposizione impiantistica di cui l apparecchiarura da proteggere fa parte e con le cause che determinano l intervento di detti dispositivi; queste cause possono essere le seguenti: 1. anomalie di esercizio: ossia per errori di manovra, disservizi dei controlli automatici o dei meccanismi di regolazione automatica compresi i dispositivi di riduzione di pressione con o senza by-pass, apporto di calore da sorgenti esterne non dovuto ad incendio, etc.; 2. incendio esterno (di sostanze infiammabili, solide o liquide presenti nel locale di installazione dell apparecchio o nelle immediate vicinanze e presenti in quantità tali da poter alimentare un incendio). Per il dimensionamento del dispositivo di sicurezza si assume, come valore di portata q, il il maggiore tra quello relativo al caso riconducibile ad anomalie di esercizio dell apparecchio e quello calcolato per incendio esterno allo stesso.

7 Dispositivi di Sicurezza PSV pe R. Disk pi

8 Valvole di sicurezza (PSV) corpo valvola Le valvole di sicurezza (PSV) hanno lo scopo di proteggere le membrature delle apparecchiature a pressione da qualsiasi innalzamento anomalo della pressione al di sopra della pressione massima consentita (pressione di bollo delle membrature). Hanno la funzione di scaricare il fluido contenuto all interno dell apparecchiatura quando viene raggiunta una pressione max stabilita. uscita fluido ingresso fluido

9 Valvole di Sicurezza (PSV) Una valvola di sicurezza è costituita da un corpo metallico al cui interno è ricavato un condotto che ha lo scopo di mettere in comunicazione diretta con l atmosfera la parte in pressione del recipiente; questo condotto in esercizio è chiuso da un accessorio valvola denominato «otturatore». Le valvole di sicurezza vengono comunemente distinte, a seconda del sistema con cui viene realizzato l otturatore, in: esempio di valvola a molla diretta molla sede a peso diretto; a peso e leva; a molla diretta. otturatore

10 Valvola a Molla Diretta E il tipo di valvola di uso più comune. In questo tipo di valvola il carico sull otturatore è dovuto all azione esercitata da una molla antagonista (compressa tra una parte fissa e l otturatore stesso). Quando la forza dovuta alla pressione interna all apparecchio da proteggere supera la forza agente, per azione della molla sull otturatore, questo si alza e permette la rapida fuoriuscita del fluido contenuto nell apparecchiatura. guidamolla superiore molla otturatore ingresso fluido asta uscita

11 PSV & Dimensionamento Il dimensionamento di una valvola di sicurezza consiste fondamentalmente nella scelta dell area della sezione minima trasversale di entrata valvola. Il metodi di calcolo utilizzabili sono diversi a seconda del fenomeno fisico che genera la sovrapressione nell apparecchiatura da proteggere. Generalmente le valvole di sicurezza sono utilizzate per proteggere un apparecchiatura da sovrapressioni originate da fenomeni non chimici (surriscaldamenti, occlusioni della linea di scarico, etc.), in questo caso per la non eccessiva rapidità del fenomeno è possibile determinare a priori la portata che deve essere scaricata. Il successivo dimensionamento della sezione trasversale di ingresso valvola è relativamente semplice in quanto basato sull applicazione delle equazioni che descrivono l efflusso di un fluido da un recipiente; si riportano di seguito le equazioni indicate nella normativa italiana sull esercizio degli apparecchi a pressione (DM Raccolta E)

12 PSV & Metodo di dimensionamento Caso di miscele gassose o vapori Occorre innanzitutto distinguere il caso di efflusso sonico o da quello subsonico del gas; il primo caso si realizza quando il rapporto tra la pressione p1 nell apparecchiatura durante la fase di scarico della valvola e la contropressione p2 (pressione a valle del dispositivo) è maggiore del valore critico: p1 p 2 = k c k k 1 in cui k è l esponente dell equazione di espansione isentropica, calcolato alla pressione p1 ed alla temperatura del gas o vapore T1 nell apparecchio.

13 ...segue PSV & Dimensionamento Nel caso di efflusso sonico (di gas o vapore), la norma italiana sull esercizio (DM Raccolta E cap.e1d2) riporta la formulazione per la verifica della sezione minima trasversale netta dell entrata valvola: A = (0.9 q K ) (113.8 C) v1 p1

14 ...segue PSV & Dimensionamento nella formula si considera: A = q ( 0. 9 K ) ( C ) v1 p1 A è l area della sezione minima trasversale netta dell ingresso valvola (cm 2 ); q è la portata ponderale massima da scaricare (kg/h); K è il coefficiente di efflusso (è determinato sperimentalmente e certificato dal costruttore della valvola rappresenta il rapporto tra la portata di fluido effettiva/portata teorica); p1 rappresenta la pressione corrispondente alla massima portata q: è la pressione nell apparecchio protetto durante la fase di scarico - è espressa in (bar); T1 è la temperatura del fluido all ingresso della valvola durante la fase di scarico (in K); v1 è il volume specifico del fluido (in m 3 /kg) alle condizioni di scarico p1 T1; C è il coefficiente di espansione: C = k k k + 1 k 1 (se il rapporto k è sconosciuto si assume k=1 C=0,607).

15 ...segue PSV & Dimensionamento Nel caso la pressione interna risulti inferiore al valore critico per lo scarico (di gas o vapore) a velocità sonica, la portata di scarico è dipendente anche dalla contropressione a valle della valvola (ossia la p2); in tal caso per il dimensionamento, la norma italiana, raccomanda di utilizzare la medesima formulazione moltiplicata per un coefficiente di sicurezza (>1), dichiarato dal costruttore della valvola stessa. Per quel che riguarda le valvole destinate a scaricare liquidi (surriscaldati o non) il dimensionamento viene effettuato dal costruttore della valvola (o dall utente) tenendo conto delle caratteristiche termodinamiche del fluido da scaricare.

16 ...segue PSV & Dimensionamento Caso di incendio esterno La normativa italiana, per i recipienti contenenti liquidi in equilibrio con la loro fase gassosa il valore della portata q in caso di incendio, riporta la seguente formulazione: q = F S L 0.82 nella formula si considera: S la superficie esposta al fuoco del recipiente a contatto del liquido (in m 2 ); F fattore di isolamento termico (); L il calore latente di vaporizzazione del liquido alla pressione dell apparecchio p1 (kj/kg).

17 ...segue PSV & Dimensionamento...segue - Caso di incendio esterno q F S = L 0.82 Per quel che riguarda la superficie esposta al fuoco S si deve considerare quella inclusa in un altezza di almeno 8 metri sopra ogni piano sul quale possono accumularsi le sostanze infiammabili, o nel caso di sfere, quella compresa tra il piano precedente e la quota del diametro orizzontale massimo oppure 8 metri (prendendo la maggiore tra le due). Nella superficie S deve includersi, nel caso il serbatoio è installato a distanza inferiore a 7 metri da manufatti suscettibili di incendio, la porzione del recipiente esposto alla radiazione termica.

18 ...segue PSV & Dimensionamento...segue - Caso di incendio esterno q = F S L 0.82 Il fattore di isolamento termico F () è funzione del coefficiente di trasmissione U della coibentazione (W/m 2 C): per serbatoi nudi e U > 22 F=1; per 11 < U 22 F=0,5 per U 11 F=0,3 Si ricorda che U=λ/s dove s (espresso in metri) rappresenta lo spessore dell isolante e λ (espresso W/m C) è la conducibilità termica dello stesso. In ogni caso l isolante deve essere termicamente incombustibile.

19 Dischi di Rottura (RD) Un disco di rottura (o dispositivo a frattura prestabilita) è costituito da una membrana, generalmente, in materiale metallico (Al, Ag, Fe, Ni, Ta, etc.) in alcuni casi sono ricoperti di materiale plastico inerte (i.e. teflon, resine, etc. quando vi sono problemi di corrosione) o materiali fragili quale grafite o porcellana (hanno principalmente proprietà meccaniche indipendenti dalla temperatura di funzionamento).

20 ...segue - Dischi di Rottura (RD) La membrana è trattenuta tra due flange che sono connesse all apparecchio da proteggere. La scelta del materiale costituente il disco va fatta tenendo conto della pressione di rottura richiesta, del diametro del disco, della resistenza alla deformazione ed alla corrosione, delle temperature di lavoro. I dischi convenzionali sono del tipo piano o concavo nella direzione dell ambiente da proteggere dalla sovrapressione; essi lavorano in trazione e si rompono automaticamente per cedimento del materiale quando la pressione raggiunge un limite prefissato.

21 ...segue - Dischi di Rottura (RD) È utilizzato anche il tipo rovesciato (reverse buckling), sono cioè convessi verso la zona da proteggere e lavorano a compressione. La rottura avviene lungo apposite linee a minor resistenza (incisi) o perchè opportunamente tagliati da lame incorporate nel supporto; viene così realizzata la rottura del materiale in regime elastico e non plastico. Questi dischi sono maggiormente adatti per applicazioni nelle quali il disco deve essere resistente a condizioni di vuoto o a contropressioni generate nell apparecchio da proteggere.

22 Disco di Rottura (reverse)

23 Dischi di Rottura & Proprietà I dischi di rottura sono utilizzati quando è necessaria la protezione contro rapidi innalzamenti di pressione che possono verificarsi per esplosioni di gas o polveri o per sviluppo incontrollato di una reazione esotermica. Il disco di rottura può garantire che in tempi molto brevi ( millisecondi) si renda disponibile una grande superficie di scarico in grado di proteggere in modo efficace l apparecchiatura interessata dalla sovrapressione di esercizio. Il dischi di rottura non hanno meccanismi o parti mobili e quindi sono stagni sia sotto pressione che sotto vuoto; necessitano di una minore manutenzione rispetto alle valvole. Principale inconveniente dei dischi si presenta quando si ha la rottura, in quanto il contenuto del recipiente sul quale è istallato si espande sino alla pressione atmosferica (esterna) ed è parzialmente scaricato all esterno; questo comporta la fermata dell impianto (per la sostituzione del disco) e l emissione in atmosfera di prodotti che possono essere combustibili/infiammabili o tossici.

24 Dischi di Rottura & Dimensionamento Il dimensionamento dei dischi a rottura consiste nella determinazione dell area di efflusso e della pressione di frattura (ossia la pressione alla quale è prevista la rottura del dispositivo). I metodi di calcolo utilizzabili sono diversi a seconda del fenomeno fisico che genera la sovrapressione nell apparecchiatura. Anche per i dispositivi a frattura prestabilita vale la considerazione secondo la quale se la sovrapressione all interno dell apparecchio è dovuta a fenomeni non chimici è piuttosto semplice schematizzare il campo di moto generato dall efflusso del fluido attraverso il dispositivo e quindi la determinazione della portata che deve essere scaricata mediante il dispositivo stesso.

25 Dischi di Rottura & Dimensionamento Miscele Gassose Occorre sempre distinguere il caso di efflusso sonico o da quello subsonico; il caso di efflusso sonico, come visto, si ha quando il rapporto tra la pressione dell apparecchiatura da proteggere (che si suppone pari alla pressione di rottura del dispositivo pr) e la contropressione (la pressione esterna pa) è maggiore del valore critico: pr pa = k c k k 1 in cui k è l esponente dell equazione di espansione isentropica, calcolato alla pressione di rottura pr ed alla temperatura del gas T nell apparecchio.

26 ...segue R.D. & Dimensionamento In condizioni di salto critico ossia di efflusso sonico (di solo gas), la norma italiana sull esercizio degli apparecchi a pressione (Raccolta E cap.e1d4) riporta la seguente formulazione per il dimensionamento della sezione minima trasversale netta del disco e dei condotti di ingresso e uscita in corrispondenza del dispositivo a frattura prestabilita: A = 0.62 q (394.9 C) p1 Z T M

27 ...segue R.D. & Dimensionamento si considera: A = q C p1 A è l area della sezione minima trasversale netta dell orifizio (cm 2 ); Z T M q è la portata ponderale massima da scaricare (kg/h); p1 rappresenta la pressione corrispondente alla massima portata q: è la pressione nell apparecchio protetto durante la fase di scarico (corrisponde a pr) - è espressa in (bar); T è la temperatura del gas a monte del disco durante la fase di scarico (K); Z è il fattore di comprimibilità del fluido alla pressione p1-t1 (si assume uguale ad 1 se non si conosce il valore effettivo); M è il peso molecolare del gas (kg/kmol); C è il coefficiente di efflusso o espansione: C = k 2 k + 1 k+ 1 k 1 (se il rapporto k è sconosciuto si assume k=1 C=0,607).

28 ...segue R.D. & Dimensionamento In caso di salto non critico la pressione risulta inferiore al valore critico pc (caso di efflusso subsonico del gas), la portata di scarico è dipendente anche dalla pressione a valle del disco (pa); in tal caso per il dimensionamento del disco, la norma italiana citata, prescrive di utilizzare la medesima formulazione moltiplicata per un coefficiente di sicurezza (>1), dichiarato dal costruttore del dispositivo a frattura prestabilita che si è scelto di utilizzare.

29 Recipienti in Pressione & Tecniche di Analisi dei Rischi

30 PV & Tecniche di Analisi dei Rischi Identificazione dei pericoli FMEA/FMECA Failure Mode and Effects Analysis (& Criticality Analysis) Stima delle probabilità di accadimento FAULT TREE Albero dei Guasti (FTA)

31 PV & Tecniche di Analisi dei Rischi FMEA/FMECA Sono metodi di analisi di affidabilità intesi ad identificare i guasti di componenti o dispositivi di sicurezza che hanno conseguenze significative sulla funzionalità del sistema nella applicazione considerata. Partendo dalle caratteristiche dei guasti degli elementi base del sistema (modi di guasto) e dalla struttura del sistema, la FMEA determina gli effetti di tali modi di guasto sulla funzionalità complessiva, la FMECA associa anche una valutazione numerica di tali effetti (criticità).

32 Esempio di applicazione - FMEA HLS HLA LIC A Vr1 T1 LLS B G P1

33 Esempio di applicazione - FMEA FMEA Failure Mode & Effects Analysis COMPONENTE MODO DI GUASTO SUL COMPONENTE EFFETTI SUL SISTEMA DISPOSITIVI DI PROTEZIONE TOP EVENT Mancata apertura Basso livello in T1 Cavitazione pompa P1 Mancata alimentazione sistema B al TOP 2 Blocco pompa P1 per basso livello LLS TOP 3 Valvola di regolazione Vr1 Mancata chiusura Alto livello in T1 Tracimazione bacino contenimento nel di Blocco alto livello HLS, con segnalazione di allarme HLA per intervento operatore. Rilevazione di vapori infiammabili nel bacino TOP 1 Perdita tenuta stelo valvola Rilascio di liquido infiammabile nel bacino di contenimento Rilevazione di vapori infiammabili nel bacino TOP 1

34 Analisi FMECA impianto serbatoio -- accumulatore di di v. v. generatore di di vapore vapore n.1 n.1 linee di trasporto linee di trasporto dispositivi di di alimentazione dispositivi di di allarme allarme dispositivi di di sicurezza PSV PSV

35 ...Analisi FMECA Se si suppone di aver individuato tra i modi asta principali di guasto gli eventi relativi: - trafilamento di vapore (o mancata chiusura) della valvola di sicurezza (PSV) installata sul corpo del generatore di vapore; - mancata apertura della valvola stessa. Questi eventi hanno conseguenze sulla otturatore funzionalità dell intero impianto o sistema... ingresso fluido

36 ...Analisi FMECA PROBABILITÀ Probabilità Classe Probabilità (accadimento/anno) Frequenza 0 Improbabile P 10E-7 non ci sono eventi 1 Molto raro 10E-7 P 10E-5 evento che richiede una combinazione di eventi rari 2 Raro 10E-5 P 10E-3 evento che è occorso su un equipaggiamento avente più sicurezze 3 Possibile 10E-3 P 10E-1 evento occorrente da una volta ogni mille anni a una volta ogni 10 anni 4 Frequente P > 10E-1 evento occorrente più di una volta ogni 10 anni

37 ...Analisi FMECA GRAVITÀ Gravità Lesione Fisica Danno Ambientale Danno alla Proprietà (ovvero alla Produzione) 0 Nessuna Nessun danno Nessun danno alla proprietà (ovvero alla produzione) 1 Lesione minore Danno moderato senza effetti sul lungo termine Danno minore alla proprietà (ovvero breve perdita di produzione) 2 Lesione importante 3 Morte accidentale 4 Incidente maggiore Danno grave sul quale è possibile intervenire Danno grave a lungo termine (danno al sito ed alle aree circostanti) Disastro ecologico Danno maggiore alla proprietà/produzione (perdita della produzione quantificabile in diversi giorni) Danno maggiore alla proprietà/produzione (perdita quantificabile in mesi) Distruzione alla proprietà/agli impianti (perdita totale della produzione)

38 ...segue - Analisi FMECA (esempio PSV) CRITICITÀ = Probabilità x Gravità

39 ...Analisi FMECA Evento Gravità MATRICE DELLE CRITICITÀ area di rischio basso area di rischio limite area di rischio non accettabile

40 ...Analisi FMECA (esempio PSV) Se si introduce un fattore "individuabilità" relativo al trafilamento ovvero alla mancata apertura della PSV, definito come: Individuabilità (I) descrizione tipologia di controllo o ispezione 1 molto facile 2 facile 3 difficile 4 molto difficile componente presidiato a distanza durante l esercizio/turno di lavoro è prevista l ispezione ovvero il controllo visivo dell operatore durante l esercizio o turno il componente non è presidiato nè ispezionato in esercizio il componente è disposto in posizione o area non facilmente ispezionabile

41 ...segue - Analisi FMECA (esempio PSV) Risk Priority N. (RPN) = Criticità x Individuabilità

42 ...Analisi FMECA Funzione Modo di Guasto (solo alcuni) Cause CRITICITÀ RPN P G I PSV Chiusa Mancata chiusura (o perdita per trafilamento) diverse PSV Aperta Mancata apertura errore di taratura

43 Tecniche di Analisi dei Rischi FTA (Fault Tree Analysis) L albero dei guasti è un diagramma logico delle interrelazioni tra gli eventi che coinvolgono i singoli componenti (eventi primari) ed un evento finale del sistema (top event). Definito l evento finale di interesse, che di solito è un guasto del sistema, ad ogni elemento vengono associati uno o più eventi primari che lo caratterizzano, in relazione alla funzione da esso svolta e si traccia un albero orientato, con radice nell evento finale in cui ogni evento (conseguenza) è connesso agli eventi che provocano (causa). In questo modo è possibile stimare la probabilità del verificarsi dell evento finale tramite l unione e l intersezione dei vari eventi primari. I due passi fondamentali per FTA sono la: costruzione dell albero logico degli eventi; sua valutazione in termini probabilistici.

44 Tecniche di Analisi dei Rischi FTA (Fault Tree Analysis) I singoli eventi elementari sono legati fra loro tramite una serie di porte logiche di tipo AND e OR le quali esplicano le seguenti funzioni logiche: Porta AND: fornisce l evento descritto in uscita se tutti gli eventi in ingresso si avverano. and Porta OR: fornisce l evento descritto in uscita se almeno uno degli eventi in ingresso si avvera. or

45 and or SCOPPIO or and cricca o cedimento strutturale superamento pressione max di esercizio il dispositivo di sicurezza non funziona or incendio esterno anomalie di esercizio or and and innesco accidentale accumulo di sostanze combustibili nel locale incendio provocato da altri locali mancato funzionamento sistemi di regolazione mancato funzionamento sistemi di blocco

46 Affidabilità & definizioni L affidabilità (reliability) di un elemento rappresenta la caratteristica ovvero l attitudine dell elemento stesso a svolgere una funzione richiesta, in condizioni date, per un dato intervallo di tempo - ovvero la capacità dell elemento a restare funzionante. In termini quantitativi essa è espressa dalla probabilità che l elemento possa eseguire la funzione richiesta in condizioni date per un dato intervallo di tempo. Il guasto (failure) è la cessazione dell attitudine dell elemento ad eseguire la funzione richiesta; in altri termini è l evento corrispondente alla cessazione del servizio offerto. Si indica con avaria (damage) lo stato in cui viene a trovarsi l elemento in seguito al verificarsi di un guasto.

47 Affidabilità dei Componenti L affidabilità R(t) di un oggetto (elemento, circuito o sistema) rappresenta la probabilità di sopravvivenza funzionale in condizioni operative specificate dopo un certo tempo t dalla sua messa in funzione. Questa funzione può essere stimata mettendo in funzione N(0) oggetti ad un dato istante (t=0) e determinando quanti di essi N(t) sopravvivono in funzione del tempo trascorso t. Si ottiene così la stima dell affidabilità (funzione del tempo): R(t)=N(t)/(N(0) Il complemento ad uno dell affidabilità e la probabilità di guasto F(t) (ovvero inaffidabilità): F(t)= 1- R(t) Si definisce, ancora, densità di probabilità di guasto la funzione: f(t)= df(t)/dt=-dr(t)/dt che ha il significato di probabilità che l oggetto, in esercizio da t=0, si guasti nell intervallo dt.

48 ...segue- Affidabilità dei Componenti Derivando la relazione R(t) rispetto al tempo, dividendo per N(t) e cambiando di segno si ottiene: -1/N(t) dn/dt = - [1/R(t)] dr/dt La probabilità di guasto istantaneo per un elemento, prende il nome di tasso di guasto istantaneo (failure rate) ed è definito come: 1 λ (t) = N( t) dn dt pertanto combinando le espressioni precedenti si ottiene: 1 λ(t) = N( t) dn dt 1 = R( t) dr dt = f( t) R( t) La funzione λ(t) rappresenta la frazione di popolazione che si guasta in un intervallo dt rapportata al numero dei componenti ancora funzionanti all istante t. Il tasso di guasto ha le dimensioni di un tempo -1 ; normalmente si misura in fit (failure in time)=10-9 (1/h).

49 ...segue - Affidabilità dei Componenti Integrando la precedente relazione e tenendo conto che R=1 per t=0, si possono ricavare le seguenti espressioni generali: t R(t) = exp 0 λ( τ )d τ t f(t) = λ ( t ) exp λ( τ )d 0 τ Il valore atteso del tempo di guasto (mean time to failure) è espresso, infine, dalla relazione: MTTF = 0 R ( t ) dt Questa grandezza rappresenta il tempo medio fra il tempo 0 (componente funzionante) ed il suo guasto.

50 ...segue - Affidabilità dei Componenti λ(t) vita utile invecchiamento t In generale l andamento nel tempo di λ non è costante; in molti casi di interesse pratico, l andamento è quello a forma di vasca da bagno (bathtube) mostrato in figura. Spesso, a livello di schematizzazione semplice, si assume per i componenti un tasso di guasto costante nel tempo λ(t)=λ, allora si trova che l affidabilità segue la legge esponenziale: R(t) = exp(-λt) f(t) = λ exp(-λt) e il tempo medio fra i guasti MTTF (mean time to failure) diventa: MTTF=1/λ

51 Affidabilità: sistema serie R1 R2 Un insieme di elementi tali che il guasto di uno implichi il guasto del sistema è detto in serie; ovvero: il sistema funziona solo se tutti gli elementi funzionano. L evento W= sistema funziona è dato da: W=R1 R2 ( AND) In termini di probabilità possiamo scrivere che: P(W)= P(R1) P(R2 R1) (la notazione P(R2 R1) denota la probabilità di R2 quando si suppone che R1 si sia verificato cioè sia funzionante). Se gli eventi sono indipendenti (cioè P(R2 R1)=P(R2)) allora : P(W)= P(R1) P(R2) L affidabilità complessiva di un sistema serie è quindi data dal prodotto delle affidabilità n delle singole unità: Rs(t) = Ri(t) i Siccome le R(t) sono probabilità da ciò segue che l affidabilità complessiva di questo sistema decresce al crescere delle unità presenti.

52 Sistema serie (esempio) Componente tasso di guasto λ (g./h) R(t*) (per distribuzione esponenziale) (t* tempo di missione = 1 Y = 8760 h) 1- Indicatore di Pressione R1=0, Controllore Logico R2=0, Gruppo Motore/Pompa R3=0, Valvola R4=0,916 n 4 Rs(t) = Ri(t) exp i t * = λ i 1 = λs = 4 1 λi = ( g / h) 1 MTTF = = 2703 h 0, 31 λs Y

53 Affidabilità: sistema parallelo R1 R2 Un insieme di elementi tali che ciascuno basta ad assicurare il funzionamento del sistema stesso è detto in parallelo; ovvero: il sistema è guasto quando entrambe le unità sono guaste. L evento W= sistema guasto è dato da: W=R1UR2 (U OR) In termini di probabilità possiamo scrivere: P(W)=P(R1UR2)=P(R1)+P(R2)-P(R1 R2) Se gli eventi sono indipendenti allora: P(W)=P(R1)+P(R2)-P(R1) P(R2)=1-[1-P(R1)] [1-P(R2)] L affidabilità complessiva di un sistema parallelo è esprimibile come: Rp(t) = 1 (1- Ri(t)) n i Da tanto si riscontra ii vantaggio di questa configurazione che porta ad un aumento dell affidabilità complessiva del sistema rispetto a quelle delle singole unità.

54 FT & Esempio di applicazione TCS HTS fluido di spegnimento T1 V2 V1 P1 acqua di raffreddamento

55 FT & Esempio di applicazione Esaminiamo il caso di un recipiente in pressione (i.e. reattore chimico o un serbatoio) funzionante in condizioni di esercizio alla pressione p ed alla temperatura t. La temperatura nel recipiente è controllata mediante la sonda TCS, la quale agisce sulla apertura della valvola V1. In caso di raggiungimento della temperatura interna al recipiente ad un valore limite di stabilità dello stesso (i.e valore della temperatura di progetto delle membrature), il sensore HTS agisce sulla valvola V2 provocando l immissione del fluido di spegnimento all interno del recipiente. Si vuole studiare il Top Event raggiungimento della temperatura limite tcr di stabilità strutturale dell apparecchio

56 FT & Esempio di applicazione raggiungimento della temperatura tcr T and or E and F mancanza acqua di raffreddamento mancanza fluido di spegnimento or or V1 è chiusa TCS è guasto HTS è guasto V2 è chiusa A B C D

57 FT & Esempio di applicazione Le relazioni di struttura del sistema possono essere espresse in funzione degli eventi primari di guasto P A,P B,P C,P D, nel seguente modo: PE PF T P = ) ( [ ] [ ] B A E P P P = [ ] [ ] D C F P P P = Infine, l espressione P(T) può essere opportunamente raggruppata come: [ ] [ ] [ ] [ ] D B C B D A C A P P P P P P P P T P = ) (

58 Affidabilità & Criteri per l'incremento I criteri che possono essere seguiti in fase di progettazione dei sistemi allo scopo di ottenere un elevata affidabilità complessiva consistono in generale: nel prevedere che i componenti siano utilizzati in esercizio ad un livello di sollecitazione (meccanica, elettrica, termica, etc.) inferiore a quello per cui essi sono stati progettati; nell uso di tecniche di ridondanza o tolleranza ai guasti (fault tolerance). Circa il primo criterio dobbiamo osservare che, in generale, l affidabilità dipende dal livello di sollecitazione in condizioni di esercizio; essa in particolare, per i componenti in pressione, diminuisce all aumentare della temperatura e delle sollecitazioni meccaniche ripetute. Relativamente al criterio della ridondanza, essa consiste nel far sì che il funzionamento di un sistema non dipenda criticamente dal funzionamento di tutti i suoi componenti; si dice che in tal caso i componenti non sono disposti in serie (il guasto di uno di essi produce il guasto dell intero sistema) dal punto di vista affidabilistico, ma in parallelo (il sistema è soggetto a guasto solo quando si sono guastati tutti i suoi componenti).

59 Analisi di Sicurezza di Apparecchiature ed Impianti in Pressione O&GSA/SAPV- Y04/cdg

Affidabilità nel tempo tasso di guasto. h( t) =! dt N dt N ( ) ( ) = =! N N

Affidabilità nel tempo tasso di guasto. h( t) =! dt N dt N ( ) ( ) = =! N N Affidabilità nel tempo tasso di guasto 1 N=numero componenti N s (t)=numero componenti sopravvissuti al tempo t N f (t)=numero componenti rotti al tempo t N ( ) ( ) s t N f t R( t) = = 1! N N dr( t) 1

Dettagli

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato

Dettagli

TESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO

TESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO Decreto del Presidente della Repubblica n 1208 del 05/09/1966 Modifiche alla vigente disciplina normativa in materia di apparecchi di alimentazione per generatori di vapore aventi potenzialità specifica

Dettagli

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale Ufficio di contatto marchio di qualità: Moritz Dreher Neugasse 6 CH-8005 Zürich Tel.: +41 (0)44 250 88 16 Fax.: +41 (0)44 250 88 22 Email: dreher@holzenergie.ch Marchio di qualità Energia leg Svizzera

Dettagli

L incendio Incendio a bordo 1 La normativa nel campo marittimo cura, in particolar modo, tutto quanto può essere connesso con il sinistro marittimo più frequente: l incendio a bordo. Sono previsti, nella

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO

SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO Il datore di lavoro deve provvedere affinché le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di

Dettagli

ATEX ed Ambienti Confinanti DCS Safety System Sistemi di Sicurezza e Controllo in ambienti a rischio esplosione

ATEX ed Ambienti Confinanti DCS Safety System Sistemi di Sicurezza e Controllo in ambienti a rischio esplosione TUSL - TESTO UNICO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO In ambito lavorativo, il Dlgs. 81/2008 propone un sistema di gestione della sicurezza e della salute preventivo e permanente,

Dettagli

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:

Dettagli

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico Rotatoria ingresso cittadella universitaria Premessa: La presente relazione tecnica è finalizzata ad indicare la caratteristiche dei principali componenti

Dettagli

TARATURE VALVOLE: il martinetto

TARATURE VALVOLE: il martinetto TARATURE VALVOLE: il martinetto Riferimento al DECRETO 329/04 La verifica di funzionalità degli accessori di sicurezza può essere effettuata con prove a banco o con simulazioni, se non si va ad intaccare

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

COMPONENTI TERMODINAMICI APERTI

COMPONENTI TERMODINAMICI APERTI CAPITOLO NONO COMPONENTI TERMODINAMICI APERTI Esempi applicativi Vengono di seguito esaminati alcuni componenti di macchine termiche che possono essere considerati come sistemi aperti A) Macchina termica

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena

Dettagli

BILANCI DI ENERGIA. Capitolo 2 pag 70

BILANCI DI ENERGIA. Capitolo 2 pag 70 BILANCI DI ENERGIA Capitolo 2 pag 70 BILANCI DI ENERGIA Le energie in gioco sono di vario tipo: energia associata ai flussi entranti e uscenti (potenziale, cinetica, interna), Calore scambiato con l ambiente,

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1 IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO Dal punto di consegna... 2 Il RISCHIO ELETTRICO è da intendersi come il rischio di infortunio CAUSATO da un impianto elettrico Il danno conseguente

Dettagli

Interruttore automatico

Interruttore automatico Interruttore automatico Dimensionamento degli interruttori automatici adeguati per inverter soggetti ai fattori di influenza specifici degli impianti FV Contenuto La scelta dell interruttore automatico

Dettagli

International Textil Education. Machinery Division. Manuale per la stampa a trasferimento termico

International Textil Education. Machinery Division. Manuale per la stampa a trasferimento termico Machinery Division Manuale per la stampa a trasferimento termico Manuale per la stampa a trasferimento termico STAMPA A TRASFERIMENTO TERMICO.....4 Principio di funzionamento.4 SRUTTURA INTERNA...5 Testina

Dettagli

GLI APPARECCHI A PRESSIONE 1. TIPOLOGIE DEGLI APPARECCHI A PRESSIONE

GLI APPARECCHI A PRESSIONE 1. TIPOLOGIE DEGLI APPARECCHI A PRESSIONE GLI APPARECCHI A PRESSIONE 1. TIPOLOGIE DEGLI APPARECCHI A PRESSIONE Generatore di vapore (fissi e semifissi, a tubi d acqua o tubi da fumo, grande o piccolo volume d acqua, con uno o più corpi cilindrici,

Dettagli

Di seguito si allegano alcuni disegni progettuali con le principali quote e alcune visualizzazioni in 3D. 2/13

Di seguito si allegano alcuni disegni progettuali con le principali quote e alcune visualizzazioni in 3D. 2/13 PROGETTO 014 (www.ps76.org) Fase di prototipazione 1/13 Introduzione La seguente relazione ha l obiettivo di fornire una visione generale su quanto è stato finora realizzato sia sotto l aspetto costruttivo

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Pagina 1 Terminologia e Definizioni Incidente Evento o serie di eventi accidentali che possono arrecare un danno o Probabilità che l incidente rechi un danno, correlato alle

Dettagli

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione 2. Leggi finanziarie di capitalizzazione Si chiama legge finanziaria di capitalizzazione una funzione atta a definire il montante M(t accumulato al tempo generico t da un capitale C: M(t = F(C, t C t M

Dettagli

Complementi di Termologia. I parte

Complementi di Termologia. I parte Prof. Michele Giugliano (Dicembre 2) Complementi di Termologia. I parte N.. - Calorimetria. Il calore è una forma di energia, quindi la sua unità di misura, nel sistema SI, è il joule (J), tuttavia si

Dettagli

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Dipartimento Territoriale di BRESCIA Via San Francesco d Assisi, 11 25122 BRESCIA Competenze ed Obblighi degli Organismi Notificati, dei

Dettagli

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /

Dettagli

ebook Linee guida sul locale batterie Seguici su:

ebook Linee guida sul locale batterie Seguici su: ebook Linee guida sul Seguici su: Introduzione Le batterie di accumulatori stazionari sono la sorgente di energia di riserva più adeguata per l applicazione nei sistemi statici di continuità e possono

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

Quadri elettrici e norme di riferimento

Quadri elettrici e norme di riferimento Quadri elettrici e norme di riferimento Nella realizzazione di un impianto di sicurezza, un attenzione particolare va posta al quadro elettrico, al quale fa capo l alimentazione dell impianto stesso. Innanzitutto,

Dettagli

Interruttore automatico

Interruttore automatico Interruttore automatico Dimensionamento degli interruttori automatici adeguati per inverter sotto effetti FV specifici Contenuto La scelta dell'interruttore automatico corretto dipende da diversi fattori.

Dettagli

p atm 1. V B ; 2. T B ; 3. W A B 4. il calore specifico a volume costante c V

p atm 1. V B ; 2. T B ; 3. W A B 4. il calore specifico a volume costante c V 1 Esercizio (tratto dal Problema 13.4 del Mazzoldi 2) Un gas ideale compie un espansione adiabatica contro la pressione atmosferica, dallo stato A di coordinate, T A, p A (tutte note, con p A > ) allo

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica (Seconda parte) Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Concluso l esame a vista, secondo quanto

Dettagli

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione FOCUS TECNICO IL DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione CRITERI DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO Lo scopo principale del dimensionamento di una rete idrica è quello di assicurare

Dettagli

Una soluzione è un sistema omogeneo (cioè costituito da una sola fase, che può essere liquida, solida o gassosa) a due o più componenti.

Una soluzione è un sistema omogeneo (cioè costituito da una sola fase, che può essere liquida, solida o gassosa) a due o più componenti. Una soluzione è un sistema omogeneo (cioè costituito da una sola fase, che può essere liquida, solida o gassosa) a due o più componenti. Solvente (componente presente in maggior quantità) SOLUZIONE Soluti

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli

Protezione dai contatti indiretti

Protezione dai contatti indiretti Protezione dai contatti indiretti Se una persona entra in contatto contemporaneamente con due parti di un impianto a potenziale diverso si trova sottoposto ad una tensione che può essere pericolosa. l

Dettagli

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3.

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3. LE FOCALI DEL C8 Di Giovanni Falcicchia Settembre 2010 Premessa (a cura del Telescope Doctor). Il Celestron C8 è uno Schmidt-Cassegrain, ovvero un telescopio composto da uno specchio primario concavo sferico

Dettagli

Safety Speed Monitoring. Considerazioni sui sensori in applicazioni per il controllo della velocità di sicurezza

Safety Speed Monitoring. Considerazioni sui sensori in applicazioni per il controllo della velocità di sicurezza Safety Speed Monitoring Considerazioni sui sensori in applicazioni per il controllo della velocità di sicurezza Safety Speed ESEMPI DI COMBINAZIONE TRA SENSORI E MOSAIC MV Encoder Proximity Modulo MV Livello

Dettagli

Norme per il calcolo, il collaudo e le verifiche dei serbatoi metallici sferici a pressione di

Norme per il calcolo, il collaudo e le verifiche dei serbatoi metallici sferici a pressione di Decreto Pres. Repubblica 05/08/1966 n. 961 (Gazzetta ufficiale 17/11/1966 n. 289) Norme per il calcolo, il collaudo e le verifiche dei serbatoi metallici sferici a pressione di gas. IL PRESIDENTE DELLA

Dettagli

I collettori solari termici

I collettori solari termici I collettori solari termici a cura di Flavio CONTI, ing. LUVINATE (Varese) Tel. 0332 821398 Collettori solari a BASSA temperatura I collettori solari a bassa temperatura utilizzati normalmente negli impianti

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio.

Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio. Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio. Le esperienze maturate in 50 anni di ricerca e sviluppo di nuove

Dettagli

IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE: TERMODINAMICA DEI CICLI FRIGORIFERI AD ARIA ED ACQUA. Ing. Attilio Pianese (commissione Energia e Impianti)

IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE: TERMODINAMICA DEI CICLI FRIGORIFERI AD ARIA ED ACQUA. Ing. Attilio Pianese (commissione Energia e Impianti) IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE: TERMODINAMICA DEI CICLI FRIGORIFERI AD ARIA ED ACQUA Ing. Attilio Pianese (commissione Energia e Impianti) SCOPO DEGLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO Gli impianti di condizionamento

Dettagli

ACCUMULATORI IDRAULICI

ACCUMULATORI IDRAULICI In generale, un accumulatore idraulico può accumulare liquido sotto pressione e restituirlo in caso di necessità; IMPIEGHI 1/2 Riserva di liquido Nei circuiti idraulici per i quali le condizioni di esercizio

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

Rapporto ambientale Anno 2012

Rapporto ambientale Anno 2012 Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e

Dettagli

In accordo alla Direttiva ATEX, gli equipaggiamenti sono progettati in funzione del tipo d atmosfera nella quale possono essere utilizzati.

In accordo alla Direttiva ATEX, gli equipaggiamenti sono progettati in funzione del tipo d atmosfera nella quale possono essere utilizzati. Atmosfere potenzialmente esplosive sono presenti in diverse aree industriali: dalle miniere all industria chimica e farmacautica, all industria petrolifera, agli impianti di stoccaggio di cereali, alla

Dettagli

Prevenzione Formazione ed Informazione

Prevenzione Formazione ed Informazione Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

Ventilazione del locale di carica carrelli elevatori

Ventilazione del locale di carica carrelli elevatori Ventilazione del locale di carica carrelli elevatori In ambito industriale è ormai consolidato l uso di carrelli elevatori elettrici. Queste macchine sono corredate di un gruppo batterie ricaricabili che

Dettagli

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse LE RETI ANTICADUTA DALLE NORME UNI EN 1263-1 1 e 2 ALLE NUOVE LINEE GUIDA AIPAA VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010 Relatore: Ing. Carlo Calisse INTRODUZIONE ALLE NORME UNI EN 1263-1:

Dettagli

Si classifica come una grandezza intensiva

Si classifica come una grandezza intensiva CAP 13: MISURE DI TEMPERATURA La temperatura È osservata attraverso gli effetti che provoca nelle sostanze e negli oggetti Si classifica come una grandezza intensiva Può essere considerata una stima del

Dettagli

Albero dei guasti DOTT. ING. KONSTANTINOS MILONOPOULOS 1

Albero dei guasti DOTT. ING. KONSTANTINOS MILONOPOULOS 1 Albero dei guasti E uno strumento di analisi dei guasti che si affianca all FMECA. L FMECA e un analisi di tipo bottom-up, perche si parte da un componente e si risale agli effetti di un suo guasto L Albero

Dettagli

L AVVIAMENTO NEI MOTORI MARINI DI MEDIA E GRANDE POTENZA

L AVVIAMENTO NEI MOTORI MARINI DI MEDIA E GRANDE POTENZA L AVVIAMENTO NEI MOTORI MARINI DI MEDIA E GRANDE POTENZA Quando il motore è fermo, bisogna fornire dall'esterno l'energia necessaria per le prime compressioni, onde portare l'aria ad una temperatura sufficiente

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

Transitori del primo ordine

Transitori del primo ordine Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli

Dettagli

Termodinamica: legge zero e temperatura

Termodinamica: legge zero e temperatura Termodinamica: legge zero e temperatura Affrontiamo ora lo studio della termodinamica che prende in esame l analisi dell energia termica dei sistemi e di come tale energia possa essere scambiata, assorbita

Dettagli

352&(662',&20%867,21(

352&(662',&20%867,21( 352&(662',&20%867,21( Il calore utilizzato come fonte energetica convertibile in lavoro nella maggior parte dei casi, è prodotto dalla combustione di sostanze (es. carbone, metano, gasolio) chiamate combustibili.

Dettagli

IIS VANVITELLI STRACCA ANGELINI - ANCONA

IIS VANVITELLI STRACCA ANGELINI - ANCONA IIS VANVITELLI STRACCA ANGELINI - ANCONA Responsabile di Laboratorio Il Compilatore ----------------------------------------------------------------------- S C H E D A D I M A N U T E N Z I O N E A P P

Dettagli

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali Equazioni irrazionali Definizione: si definisce equazione irrazionale un equazione in cui compaiono uno o più radicali contenenti l incognita. Esempio 7 Ricordiamo quanto visto sulle condizioni di esistenza

Dettagli

Alto livello igienico

Alto livello igienico La separazione fra aree che necessitano livelli igienici diversi viene definita zoning. Lo studio del zoning diventa molto importante nella prevenzione contro l entrata di potenziali contaminanti in specifiche

Dettagli

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 1 ENERGIA Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 2 Energia L energia è ciò che ci permette all uomo di compiere uno sforzo o meglio

Dettagli

Stefano Bifaretti. Laurea Magistrale in Ingegneria Energetica

Stefano Bifaretti. Laurea Magistrale in Ingegneria Energetica Laurea Magistrale in Ingegneria Energetica Corso di Elettronica di Potenza (12 CFU) ed Elettronica Industriale (6CFU) a.a. 20I2/2013 Stefano Bifaretti 2/31 3/31 4/31 In questa fase vengono effettuate le

Dettagli

LE VALVOLE TERMOSTATICHE

LE VALVOLE TERMOSTATICHE LE VALVOLE TERMOSTATICHE Per classificare ed individuare le valvole termostatiche si deve valutare che cosa si vuole ottenere dal loro funzionamento. Per raggiungere un risparmio energetico (cosa per la

Dettagli

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il

Dettagli

LA CRESCITA DELLE POPOLAZIONI ANIMALI

LA CRESCITA DELLE POPOLAZIONI ANIMALI LA CRESCITA DELLE POPOLAZIONI ANIMALI Riccardo Scipioni Generalmente, con il termine crescita di una popolazione si intende l aumento, nel tempo, del numero di individui appartenenti ad una stessa popolazione.

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED Applicazioni Ver. 1.1 INTRODUZIONE CONTROLLO IN TENSIONE DI LED In questo documento vengono fornite delle informazioni circa la possibilità di pilotare diodi led tramite una sorgente in tensione. La trattazione

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

Pressione. Esempio. Definizione di pressione. Legge di Stevino. Pressione nei fluidi EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI

Pressione. Esempio. Definizione di pressione. Legge di Stevino. Pressione nei fluidi EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI Pressione EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI Cos è la pressione? La pressione è una grandezza che lega tra di loro l intensità della forza e l aerea della superficie su cui viene esercitata

Dettagli

NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO

NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO ADRIANO GOMBA & C. NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO Installazione. Un sistema di pesatura è costituito da un serbatoio, il cui contenuto deve essere tenuto sotto

Dettagli

SL 27-IM Sensore di livello piezoresistivo INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE

SL 27-IM Sensore di livello piezoresistivo INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE SL 27-IM Sensore di livello piezoresistivo INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE DESCRIZIONE... 3 Generalità... 3 Principio di misura... 3 Tipologia del sensore... 3 INSTALLAZIONE... 4 Aerazione... 4 Montaggio

Dettagli

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC.

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC. Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC. Nelle automazioni e nell industria di processo si presenta spesso il problema di gestire segnali analogici come temperature,

Dettagli

Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA. 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni

Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA. 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni 12 3.1 Peso dell aria I corpi solidi hanno un loro peso, ma anche i corpi gassosi e quindi l aria,

Dettagli

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE Analisi dinamica dei dati dei questionari per le biblioteche di pubblica lettura. GLI INDICATORI Gli indicatori sono particolari rapporti

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

CAPITOLO 9 MISURA DEL GAS

CAPITOLO 9 MISURA DEL GAS CAPITOLO 9 MISURA DEL GAS 9.1 PREMESSA... 151 9.2 PRINCIPI GENERALI SULLA MISURA DEL GAS... 151 9.3 DISPOSITIVI PER LA DETERMINAZIONE DELLA MISURA... 152 9.4 VALIDAZIONE DEI DATI DI MISURA... 153 9.5 DETERMINAZIONE

Dettagli

CAFFE` Il segreto è nel fisico

CAFFE` Il segreto è nel fisico CAFFE` Il segreto è nel fisico Preparata la macchina del caffè, e messala sul fuoco: L acqua raggiunge rapidamente la temperatura di ebollizione (100 C). Lo spazio del serbatoio lasciato libero viene occupato

Dettagli

Deceleratori per Ascensori ADS-ST-26. Tecnica d ammortizzo. CALCOLO on-line e download CAD 2D / 3D. F m. www.weforma.com

Deceleratori per Ascensori ADS-ST-26. Tecnica d ammortizzo. CALCOLO on-line e download CAD 2D / 3D. F m. www.weforma.com Deceleratori per Ascensori ADS-ST-26 Tecnica d ammortizzo CALCOLO on-line e download CAD 2D / 3D F m V S Vantaggi Applicazioni: - Ascensori per persone e per carichi Sicurezza: - Interruttore di posizione

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST RESISTENZA DEI MATERIALI TEST 1. Nello studio della resistenza dei materiali, i corpi: a) sono tali per cui esiste sempre una proporzionalità diretta tra sollecitazione e deformazione b) sono considerati

Dettagli

L equipaggiamento elettrico delle macchine

L equipaggiamento elettrico delle macchine L equipaggiamento elettrico delle macchine Convegno La normativa macchine: obblighi e responsabilità 4 giugno 05 Ing. Emilio Giovannini Per. Ind. Franco Ricci U.F. Prevenzione e Sicurezza Verifiche Periodiche

Dettagli

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Problema 1 Due carrelli A e B, di massa m A = 104 kg e m B = 128 kg, collegati da una molla di costante elastica k = 3100

Dettagli

Proprieta meccaniche dei fluidi

Proprieta meccaniche dei fluidi Proprieta meccaniche dei fluidi 1. Definizione di fluido: liquido o gas 2. La pressione in un fluido 3. Equilibrio nei fluidi: legge di Stevino 4. Il Principio di Pascal 5. Il barometro di Torricelli 6.

Dettagli

Gas perfetti e sue variabili

Gas perfetti e sue variabili Gas perfetti e sue variabili Un gas è detto perfetto quando: 1. è lontano dal punto di condensazione, e quindi è molto rarefatto 2. su di esso non agiscono forze esterne 3. gli urti tra le molecole del

Dettagli

Preparazione alle gare di II livello delle Olimpiadi della Fisica 2013

Preparazione alle gare di II livello delle Olimpiadi della Fisica 2013 Preparazione alle gare di II livello delle Olimpiadi della Fisica 01 Incontro su temi di termodinamica 14/1/01 Giuseppina Rinaudo - Dipartimento di Fisica dell Università di Torino Sommario dei quesiti

Dettagli

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO È noto che la gestione del magazzino è uno dei costi nascosti più difficili da analizzare e, soprattutto, da contenere. Le nuove tecniche hanno, però, permesso

Dettagli

LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE

LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE Incontro con il Dipartimento di Medicina Sperimentale 24 aprile 2008 Settore Prevenzione e Protezione L uso in sicurezza delle Un

Dettagli

RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000

RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000 RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000 Leggere questo manuale prima dell uso e conservarlo per consultazioni future 1 DESCRIZIONE GENERALE L espansore senza fili è un modulo

Dettagli

METODI PER LA QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO: Alberi di Evento e Alberi di Guasto

METODI PER LA QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO: Alberi di Evento e Alberi di Guasto Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale METODI PER LA QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO: Docente: Page 1 Quantificazione del Rischio Fase Fase 1. 1. Fase Fase 2. 2. Fase Fase 3. 3. Definizione Definizione

Dettagli

L ANALISI DEL RISCHIO

L ANALISI DEL RISCHIO Sistemi di produzione L ANALISI DEL RISCHIO Sistemi di produzione Analisi del rischio 1 Il Decreto Legislativo n. 626/94 Si tratta senz altro della più importante legge del nostro ordinamento in fatto

Dettagli

I pilastri della TPM

I pilastri della TPM I pilastri della TPM Miglioramento specifico Manutenzione preventiva Set-up impianti Manutenzione autonoma Formazione Sicurezza e ambiente LE POLITICHE DI MANUTENZIONE - Norma UNI 9910 E 10147 - MANUTENZIONE

Dettagli

BESST C.O.P. ~ 4,6 SERIE PECULIARITÀ. - Funzionamento invernale garantito fino a -15 C. con gas refrigerante ecologico R410A

BESST C.O.P. ~ 4,6 SERIE PECULIARITÀ. - Funzionamento invernale garantito fino a -15 C. con gas refrigerante ecologico R410A PECULIARITÀ - Funzionamento invernale garantito fino a -15 C. - Gas refrigerante ecologico R410A. - Rendimento C.O.P. 4,6. - Frequenza ridotta dei cicli di sbrinamento. - Regolazione automatica della velocità

Dettagli

GUIDA ALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

GUIDA ALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NORME CEI 0-10 GUIDA ALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI La guida contiene le indicazioni relative alla manutenzione degli impianti elettrici di bassa tensione allo scopo di favorire il mantenimento

Dettagli

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli