LINEE GUIDA PER L'ANALISI DEL RISCHIO NEL CAMPO DELLA MICROBIOLOGIA DEGLI ALIMENTI

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1 LINEE GUID PER L'NLISI DEL RISCHIO NEL DELL MICROIOLOGI DEGLI LIMENTI Progetto regionale nalisi del rischio microbiologico legato al consumo di alimenti finalizzato alla riduzione dei costi analitici, approvato con Determinazione della Direzione Sanità della Regione Piemonte n.780 del 8 ottobre 0. INTRODUZIONE Le analisi microbiologiche rappresentano un importante strumento per valutare il livello di sicurezza e di igiene degli alimenti, ma, fatti salvi pochi casi, per la maggior parte delle preparazioni e dei prodotti alimentari manca una indicazione condivisa, tra autorità di controllo e OS, sui limiti microbiologici di accettabilità. Il recente caso di alterazione della colorazione delle mozzarelle ( mozzarella blu ) determinata da Pseudomonadaceae non in grado di causare problemi di salute per via alimentare nel consumatore e normalmente presente nella flora microbica degli alimenti, ha posto il problema di interpretare esiti analitici e decidere provvedimenti, quali attivazione di sistemi di allerta con ritiri dal mercato, in assenza di indicazioni normative. Il Comitato Scientifico per le Misure Veterinarie in relazione con la Salute Pubblica (CSMVSP) ha sottolineato l importanza di fondare i criteri microbiologici sulla valutazione trasparente dei rischi utilizzando principi approvati a livello internazionale, con la raccomandazione che i criteri microbiologici siano pertinenti ed efficaci ai fini della protezione della salute dei consumatori. Il regolamento (CE) 07/005 e s.m.i. fissa soltanto alcuni criteri microbiologici, mentre la scelta di ulteriori analisi e relativi criteri interpretativi viene demandata agli Stati membri che devono tenere conto dell evoluzione dei settori della sicurezza alimentare e della microbiologia degli alimenti, dei progressi scientifici, tecnologici e metodologici, dei cambiamenti nei livelli di prevalenza e contaminazione e nella percentuale di consumatori sensibili, nonché degli eventuali risultati che emergono dalla valutazione dei rischi. questa attuale carenza normativa, anche a seguito di sollecitazioni da parte delle autorità competenti territoriali, la Regione Piemonte (con D.D. n. 780 del 8..0) ha avviato un percorso di approfondimento scientifico per introdurre linee guida per l analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti. L interpretazione dei risultati delle analisi microbiologiche ufficiali da parte di differenti organi di controllo dell utorità competente, se non opportunamente supportata da criteri armonizzati relativi all accettabilità dei prodotti alimentari, in particolare per quanto riguarda la presenza di determinati microrganismi patogeni diversi da quelli previsti dal Reg.(CE) 07/005 e s.m.i., può portare a possibili valutazioni divergenti. Può succedere infatti che, in situazioni sovrapponibili, i diversi organi di controllo adottino dei provvedimenti molto diversi tra loro, dovuti a una analisi del rischio carente che, in realtà, dovrebbe tenere conto di molti fattori, quali le condizioni d uso normali dell alimento, le informazioni trasmesse al consumatore, la popolazione esposta, la fase di vita commerciale del prodotto, la natura stessa dell alimento, il microrganismo in questione ed il suo livello di contaminazione. Talvolta tali provvedimenti causano gravi danni a singole imprese o ad interi settori produttivi creando allarmismi ingiustificati tra i consumatori; viceversa, una sottostima del rischio può determinare l accettabilità di un risultato che, invece, dovrebbe destare allarme.. SCOPO DELLE LINEE GUID Le presenti linee guida (definite nel PRIS 0 della Regione Piemonte come documento di secondo livello ) si propongono di individuare dei parametri microbiologici attendibili, alla luce delle attuali conoscenze scientifiche, con la finalità sia di fornire agli OS uno strumento per la validazione dei propri processi produttivi incluse la strutturazione e valutazione dei programmi di autocontrollo ed HCCP, sia di consentire un interpretazione degli esiti delle analisi microbiologiche proposte nell allegato al Protocollo tecnico per l effettuazione dei controlli microbiologici sugli alimenti e l interpretazione e gestione degli esiti analitici del PRIS 0. en consapevoli delle implicazioni operative, produttive e giuridiche che possono scaturire, la proposta parte dall esigenza di disporre di una classificazione condivisa delle categorie di alimenti e prodotti alimentari destinati al consumo umano, a cui collegare dei parametri microbiologici che derivano dalla letteratura ma anche da documenti già pubblicati da parte di numerose utorità di altri Paesi. Tale documento, a seconda del livello di contaminazione, identifica diverse categorie di qualità microbiologica dell alimento, comprese tra il soddisfacente e il potenzialmente, a cui corrispondono specifiche misure di intervento da adottare da parte dell utorità competente. Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag.

2 . CONTESTO NORMTIVO livello normativo, la Comunità Europea ha disciplinato i controlli microbiologici per alcune tipologie di prodotti alimentari mediante il Reg. CE 07/005 e s.m.i. Il Regolamento individua: - criteri di sicurezza alimentare da ricercare sui prodotti finiti immessi sul mercato (Listeria monocytogens, Salmonella spp., Enterotossina stafilococcica (SET), Cronobacter spp./enterobacter sakazakii, Escherichia coli ed Istamina). I controlli sui criteri di sicurezza degli alimenti già in commercio o pronti per la vendita competono, oltre che all OS dell Unione Europea o di un Paese Terzo, anche agli Organi pubblici di controllo. Essi rappresentano uno strumento di monitoraggio sull efficacia dei sistemi di autocontrollo e di verifica della conformità dei prodotti agli standard di sicurezza stabiliti dalla normativa comunitaria, in rapporto alle caratteristiche del prodotto, alle indicazioni riportate in etichetta ed all uso abituale. I criteri di sicurezza alimentare hanno un impatto su tutta la catena alimentare: il rischio di richiamo del prodotto, di danno economico o di perdita di fiducia da parte dei consumatori costituiscono forti elementi di motivazione per soddisfare tali criteri. - criteri di igiene del processo da ricercare sui prodotti durante le fasi di lavorazione (Conteggio microrganismi mesofili aerobi, Enterobatteriacee, Salmonella spp., Escherichia coli, Stafilococchi coagulasi, acillus cereus presunto). I controlli sui criteri di igiene del processo spettano, invece, in via prioritaria alle imprese alimentari. Essi rappresentano uno strumento per la verifica e la validazione delle procedure di autocontrollo finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza alimentare. i sensi dell Intesa Stato-Regioni Rep. n. 9/999 del 0 maggio 007 ( Linee guida relative all applicazione del Reg. CE 07/005 che stabilisce i criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari ), per le matrici e le analisi considerate dall allegato I, capitolo e, del Reg. CE 07/005, deve essere prioritariamente applicato il Reg. CE 07/005 (anziché altri parametri scelti in modo arbitrario), sia sui prodotti nazionali che su quelli provenienti da paesi comunitari o extracomunitari, tenendo presente che i criteri di igiene non sono applicabili ai prodotti provenienti da altri paesi, in quanto questi sono relativi a controlli del processo di produzione. Per tutti gli altri pericoli biologici non elencati nell allegato I del Reg. CE 07/005 e/o non associati a quella determinata tipologia di prodotto e/o per matrici alimentari non contemplate dal Reg. CE 07/005, nessuna contestazione può essere sollevata ai prodotti oggetto di scambio o importati, a meno di non dimostrare la sussistenza di una condizione di pericolo grave ed immediato (per esempio il riscontro di enterotossine stafilococciche o di tossine di acillus cereus). Nella valutazione del rischio occorre tenere conto delle condizioni d'uso normali dell'alimento da parte del consumatore e/o delle informazioni sul modo di evitare specifici effetti nocivi per la salute, messe a disposizione del consumatore, comprese quelle riportate sull'etichetta. Il tutto in coerenza con quanto previsto dall art 4 del Reg. CE 78/00. In caso di alimenti di produzione nazionale si rimanda alla normativa nazionale ancora vigente (es. O.M. 07//9, Circolare Ministeriale n. del 985, O.M. /0/78, L. 8/6, D.P.R. 7/80, ecc.) non in contrasto con il nuovo pacchetto igiene (Nota del Ministero della Salute prot. 05/p del 4/05/06, Linee guida relative all applicazione del Reg. CE 07/005 del 0/05/007, ecc.). La responsabilità di rispettare e verificare il non superamento dei parametri microbiologici è attribuita, nell attuale quadro normativo, all OS. Le utorità di controllo possono procedere in ogni caso a qualsiasi verifica di carattere procedurale o analitico quando, sulla base delle informazioni in proprio possesso, lo ritengano opportuno. La scelta di ulteriori analisi viene delegata agli Stati membri nell ambito della politica di definizione degli obiettivi di sicurezza alimentare o standard di processo in base alla valutazione del rischio (studi di prevalenza e concentrazione del patogeno, esposizione alimentare, caratterizzazione del rischio con l utilizzo dei dati epidemiologici dei focolai di infezione umana). Nell interpretare i risultati dei controlli analitici condotti su matrici e/o per determinazioni diverse da quelle di cui al Reg. CE 07/005, allegato I, Capitolo I, al di fuori dei piani nazionali o regionali di controllo integrato, le autorità di controllo devono prendere in considerazione i seguenti aspetti da definirsi nell ambito di piani locali di controllo: Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag.

3 - l obiettivo dei controlli; - i criteri di interpretazione dei risultati analitici (può essere utilizzata, ad esempio, un eventuale bibliografia scientifica disponibile); - le azioni successive ai controlli; - il coordinamento con i laboratori di analisi ufficiali circa i tempi e le modalità di analisi; - la trasmissione dei risultati di tali attività di controllo alle pertinenti utorità Regionali o Provinciali. 4. DI PPLICZIONE: Le modalità di controllo analitico degli indicatori di sicurezza alimentare proposti (Listeria monocytogenes, Salmonella spp., Enterotossina stafilococcica, Cronobacter spp./enterobacter sakazakii, Escherichia coli nei molluschi bivalvi, Campylobacter spp. termofili, Yersinia enterocolitica presunta patogena, Clostridi produttori di tossine botuliniche, Tossine botuliniche, Vibrio cholerae, Vibrio parahaemolyticus, Virus epatite, Escherichia coli O57 e altri STEC, Istamina) devono rispettare i criteri di campionamento, analisi e interpretazione dei limiti previsti al Capitolo I, dell llegato I, del Reg. CE 07/005 e s.m.i. oppure, se esistenti, dei limiti previsti dalla normativa nazionale. Essi si applicano agli alimenti immessi sul mercato durante il loro periodo di conservabilità. Le norme nazionali (es. OM 07//99 Listeria MPN ), derivanti o meno da direttive europee, e non in contrasto con i nuovi regolamenti comunitari, possono essere ancora applicate, così come modificate nell accordo Stato-Regioni del 0 maggio 007 (pag. -4), ma solo agli alimenti di produzione nazionale. Generalmente il controllo ufficiale non si attua sugli indicatori di igiene di processo (Microrganismi mesofili aerobi, Enterobatteriacee, Escherichia coli, Stafilococchi coagulasi, acillus cereus presunto, naerobi solfito riduttori, Clostridium perfringens, Lieviti, Muffe). Questi parametri sono possono essere invece proficuamente utilizzati dall OS, in autocontrollo, per tenere sotto controllo il proprio processo produttivo. Le utorità di controllo possono comunque procedere in ogni caso a qualsiasi verifica di carattere procedurale o analitico quando, sulla base delle informazioni in proprio possesso, lo ritengano opportuno (es. episodi di tossinfezioni alimentari, riscontri di non conformità in prodotti posti sul mercato, sospetto di non conformità). Le modalità di controllo analitico devono rispettare i criteri di campionamento, analisi e interpretazione dei limiti previsti al Capitolo II, dell llegato I, del Reg. CE 07/005 e s.m.i. oppure dei valori guida indicati nel presente allegato. I valori guida proposti nell allegato, non in contrasto con i nuovi regolamenti comunitari, sono utilizzati, nell ambito del diritto da parte dell autorità compente, sancito dall art. del Reg. CE 07/005 e s.m.i., per procedere a ulteriori campionamenti ed analisi per la rilevazione e la misura della presenza di altri microrganismi, delle loro tossine o dei loro metaboliti, o come verifica dei processi, in caso di prodotti alimentari sospetti o nel contesto dell analisi del rischio prevista nei programmi annuali per sicurezza alimentare. Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag.

4 5. SIGNIFICTO DEI PINI DI CMPIONMENTO E DELLE CTEGORIE DI QULIT MICROIOLOGIC I risultati delle analisi possono essere interpretati: sulla base della presenza o assenza del microrganismo, come avviene per i microrganismi patogeni; in questo caso si tratta di un sistema a due classi ; sulla base del numero di unità formanti colonia (ufc/g) o del numero più probabile (MPN), come avviene, ad esempio, per i batteri indicatori di igiene del processo ed alcuni microrganismi patogeni; in questo caso si tratta di un sistema a tre classi : soddisfacente, accettabile oppure non soddisfacente (in alcuni casi un alimento appartenente alla categoria non soddisfacente, in seguito alla valutazione del rischio, può risultare anche potenzialmente ). In entrambi i casi, nei cosiddetti piani di campionamento viene indicato: il numero di unità da campionare e da sottoporre ad analisi (n); il numero di unità campionarie sulle quali si può esprimere una tolleranza (c). Se non specificamente indicato nelle tabelle dell allegato, si considera che n=. Per ulteriori indicazioni sui piani di campionamento si rimanda al documento di riferimento del Codex limentarius ( General guidelines on sampling - CC/GL pag. 4). Nel piano di campionamento a due classi, viene indicato un solo valore di riferimento: m: valore limite di microrganismi il cui superamento determina la non conformità del prodotto. Nel piano di campionamento a tre classi, vengono indicati due valori di riferimento: m: valore limite del numero di microrganismi al di sotto del quale è determinata la conformità del prodotto; M: valore massimo del numero di microrganismi tollerato nel prodotto. I risultati delle analisi microbiologiche sui prodotti alimentari possono essere classificati in una delle quattro categorie di qualità microbiologica (soddisfacente, accettabile, non soddisfacente e potenzialmente ) a cui corrispondono specifiche azioni da adottare, ai sensi dell art. 54 del Reg. CE 88/004 (vedi Cap. 7 zioni correttive ). CTEGORI Soddisfacente ccettabile Non soddisfacente Potenzialmente SIGNIFICTO Il risultato indica una qualità microbiologica ottimale per la tipologia di prodotto. Il risultato è l accettabilità dal punto di vista del profilo microbiologico, ma il livello di presenza di alcuni microrganismi potrebbe indicare aree di miglioramento nell approvvigionamento di materie prime o nell igiene dei processi produttivi. Il risultato indica un livello di contaminazione microbiologica elevata in relazione al tipo di prodotto, evidenziando problemi nell approvvigionamento di materie prime o nell igiene dei processi produttivi. Il risultato evidenzia quantità di microrganismi tali da rendere il prodotto inadatto al consumo umano o potenzialmente in caso di batteri inseriti in criteri di sicurezza alimentare. Presenza certa di problemi di approvvigionamento o nei processi produttivi e carenze nella gestione dell autocontrollo. Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 4

5 6. LIMENTI RISCHIO L art. 4 del Reg. CE 78/00, relativo ai requisiti di sicurezza degli alimenti, stabilisce che un alimento è a rischio quando è per la salute o quando è inadatto al consumo umano. Questa distinzione nasce dal fatto che la legislazione alimentare, oltre a tutelare la salute umana, si prefigge anche di tutelare gli interessi dei consumatori ed è rivolta, quindi, a prevenire le pratiche fraudolente o ingannevoli, l'adulterazione degli alimenti ed ogni altro tipo di pratica in grado di indurre in errore il consumatore. Gli alimenti a rischio non possono essere infatti immessi sul mercato. Per determinare se un alimento sia a rischio occorre prendere in considerazione (art. 4, paragrafo del Reg.CE 78/00): - le condizioni d'uso normali dell'alimento da parte del consumatore in ciascuna fase della produzione, della trasformazione e della distribuzione (un alimento può essere a rischio a causa di una proprietà intrinseca dell'alimento, per esempio la contaminazione da batteri patogeni. Tuttavia, gli alimenti non devono essere considerati a rischio se le condizioni d'uso normali li rendono sicuri. Per esempio, è generalmente riconosciuto che è necessario cuocere la maggior parte della carne correttamente al fine di poterla consumare in modo sicuro); - le informazioni messe a disposizione del consumatore, comprese le informazioni riportate sull'etichetta o altre informazioni generalmente accessibili al consumatore sul modo di evitare specifici effetti nocivi per la salute provocati da un alimento o categoria di alimenti (laddove, in alcuni casi, non siano fornite informazioni essenziali sull'uso di alimenti o tali informazioni siano errate, gli alimenti possono diventare a rischio. Un esempio in questo senso potrebbe essere il caso in cui un alimento o un ingrediente alimentare possa comportare un rischio per la salute di un gruppo specifico di consumatori laddove non siano state comunicate in maniera efficace le informazioni obbligatorie in merito all'alimento o a uno dei suoi ingredienti). Il concetto di " per la salute" fa riferimento ai possibili effetti dannosi per la salute umana (immediati, a breve e/o a lungo termine), anche solo su un gruppo di consumatori con una particolare sensibilità. Dopo aver individuato un pericolo che può rendere gli alimenti dannosi per la salute, deve essere effettuata una valutazione del rischio associato, tenendo conto dei fattori di cui all'art. 4, paragrafi e 4 del Reg. CE 78/00. Il concetto di "inadatto al consumo umano" ( Documento di orientamento approvato il 6 gennaio 00 dal Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali ) fa invece riferimento alla ragionevole inaccettabilità per il consumo umano secondo l uso previsto, in seguito a contaminazione dovuta a materiale estraneo o ad altri motivi, o in seguito a putrefazione, deterioramento o decomposizione. - Tra gli esempi possiamo citare alimenti che non comportano alcun rischio per la salute, come il pesce in decomposizione con un forte odore o un corpo estraneo come un'unghia in un involtino di pasta sfoglia ripieno di salsiccia. - Gli alimenti possono essere altresì inadatti laddove possano comportare un rischio per la salute, in base al livello di contaminazione, come nel caso della muffa non immediatamente visibile in una farcitura di frutta (che non rappresenta una normale caratteristica del prodotto) o del pesce contenente parassiti oppure di alimenti che presentano un livello anormalmente elevato di microrganismi non patogeni (art. 4, paragrafi e 5 del Reg. CE 78/00). Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 5

6 7. CORRETTIVE Es. CT, Escherichia coli, Enterobatteriacee, Coliformi, naerobi solfito riduttori, Lieviti e muffe, Pseudomonadaceae, atteri lattici mesofili non innestati, ESITO CORRETTIVE Soddisfacente Nessuna azione da adottare. Effettuare verifiche sul processo produttivo e la valutazione dei risultati in autocontrollo. ccettabile Non soddisfacente Valutare eventuali ricampionamenti, soprattutto se i risultati borderline sono ripetono frequentemente. Fornire eventuali prescrizioni su misure correttive da adottare in relazione al riscontro di problematiche inerenti il processo produttivo. Verifiche approfondite sul processo di produzione, sulla qualità delle materie prime, sul mantenimento della catena del freddo, su eventuali risultati delle analisi microbiologiche, registro NC, Verifiche sulle misure messe in atto dall OS per accertare la causa dei risultati insoddisfacenti, ai sensi dell art.7 del Reg. CE 07/005. Imposizione di misure correttive al fine di riportare il processo sotto controllo, di cui all art.7 del Reg. CE 07/005 e s.m.i e all art. 54 del Reg. CE 8/04 (es. miglioramento delle condizioni igieniche durante la produzione, miglioramento della scelta e/o dell origine delle materie prime, controllo dell'efficacia del trattamento termico e prevenzione della ricontaminazione, ecc.). Imposizione revisione del piano di autocontrollo aziendale (Intesa Stato-Regioni del 0 maggio 007). Effettuazione di ulteriori esami, ai sensi del Reg. CE 07/005 e s.m.i., solo nel caso di rilevamento di Enterobatteriaceae nel latte in polvere. seguito di controllo ufficiale, il superamento dei limiti relativi ai criteri indicatori di igiene del processo riportati dal Reg. CE 07/005 e s.m.i. o degli altri valori guida riportati in allegato, poiché non può essere considerato un pericolo per la salute del consumatore, a meno che non vengano individuati specifici rischi * (es. alimento inadatto al consumo umano per concentrazioni molto elevate di Pseudomonas spp., lieviti o batteri lattici mesofili non innestati), NON comporta automaticamente azioni sanzionatorie o penali per l OS, notifica all utorità giudiziaria competente o attivazione di allerta, ritiro o richiamo. * L alimento può essere considerato non adatto al consumo umano, e quindi a rischio, SOLO dopo aver preso in considerazione tutti i punti di cui all art. 4 commi (lettera b), e 5 del Reg. CE 78/00 e s.m.i. e aver fatto valutazioni correlate alla fase di vita commerciale del prodotto. Solo ove ritenuto strettamente necessario, l ente prelevatore potrà richiedere la ripetizione dei parametri interessati anche al fine di decidere, sulla base delle risultanze della valutazione del rischio, la contestazione di sanzioni amministrative o penali nell ambito di quanto previsto dall art. 55 del Reg. CE 88/004 e s.m.i. Come indicato anche nell Intesa Stato-Regioni su Linee guida relative all applicazione del Reg. CE 07/005 del 0 maggio 007, generalmente, il controllo ufficiale non si attua sui criteri indicatori di igiene di processo mediante campionamento ed analisi su matrici alimentari al termine del processo di lavorazione o su prodotti finiti in fase di commercializzazione. Relativamente a tali parametri, di norma l utorità competente verifica il corretto operato dell OS valutando: le modalità di scelta dei campioni e di campionamento; le modalità di conferimento dei campioni al laboratorio di analisi in autocontrollo; l idoneità del laboratorio di prova a condurre le analisi (accreditamento del laboratorio e delle metodiche appropriate, ai sensi del Reg. CE 88/004 e s.m.i.); le azioni successive alla comunicazione del rapporto di prova da parte del laboratorio. Es. Salmonella spp., L. monocytogenes, E. coli O57 e altri VTEC, Campylobacter spp., Yersinia enter, Vibrio spp, Virus epatite, Shigella spp., Clostridi produttori di tossine botuliniche, ESITO CORRETTIVE Soddisfacente Nessuna azione da adottare. Verifiche sul processo di produzione, sulla qualità delle materie prime, sul mantenimento della catena del freddo, su eventuali risultati delle analisi microbiologiche, registro NC, Verifiche sulle misure messe in atto dall OS per accertare la causa dei risultati insoddisfacenti, ai sensi dell art. 7 del Reg. CE 07/005. Imposizione di misure correttive al fine di riportare il processo sotto controllo (es. miglioramento delle condizioni igieniche durante la produzione, miglioramento della scelta e/o dell origine delle materie prime, controllo dell'efficacia del trattamento termico e prevenzione della ricontaminazione, ). Imposizione revisione del piano di autocontrollo aziendale. Imposizione di misure di emergenza: ad esempio, i prodotti già immessi sul mercato, e non ancora giunti a livello del dettaglio, possono essere sottoposti a una ulteriore trasformazione mediante un processo che garantisca l eliminazione del pericolo in questione (art. 7 comma del Reg. CE 07/005). Potenzialmente L alimento viene considerato, e quindi a rischio, SOLO dopo aver preso in considerazione tutti i punti di cui all art.4 commi (lettera a), e 4 del Reg. CE 78/00, aver fatto valutazioni correlate alla fase di vita commerciale del prodotto e aver valutato se il livello di contaminazione supera il valore indicato nella colonna potenzialmente dell allegato al presente documento. Se l alimento è, l utorità competente può effettuare: - Ripetizione del parametro difforme e revisione di analisi (a meno che non sia stata effettuata un analisi in aliquota unica e irripetibile ex articolo n.a.c.c.p.p.) secondo il Decreto Ministeriale 6//99; - Imposizione di ritiro/richiamo del prodotto o della partita dal mercato, ai sensi art. 9 Reg. CE 78/00; - Eventuale attivazione di allerta in caso di un rischio diretto o indiretto per la salute umana; - Sulla base della valutazione del rischio può essere decisa la contestazione di sanzioni amministrative o penali nell ambito di quanto previsto dall art. 55 del Reg. CE 88/004 e s.m.i.; - Eventuale segnalazione all utorità giudiziaria, a seconda si tratti di pericolo presunto o pericolo concreto; - Nei casi più gravi, sospensione delle operazioni o la chiusura in toto o in parte dell'azienda interessata per un appropriato periodo di tempo oppure la sospensione o il ritiro del riconoscimento dello stabilimento. Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 6

7 Es. acillus cereus, Clostridium perfringens, Stafilococchi coagulasi, ESITO CORRETTIVE Soddisfacente Nessuna azione da adottare. Effettuare verifiche sul processo produttivo e la valutazione dei risultati in autocontrollo. Valutare eventuali ricampionamenti a scadenza ravvicinata. ccettabile Fornire eventuali prescrizioni su misure correttive da adottare in relazione al riscontro di problematiche inerenti il processo produttivo. Esecuzione di ulteriori prove atte ad accertarne l eventuale potere tossinogeno in caso di superamento dei valori guida per microrganismi potenzialmente patogeni (es. stafilococchi coagulasi, acillus cereus, Clostridium perfringens). Effettuazione di ulteriori esami, ai sensi del Reg. CE 07/005 e s.m.i., solo nel caso di rilevamento di Stafilococchi coagulasi nei prodotti a base di latte. Verifiche sul processo di produzione, sulla qualità delle materie prime, sul mantenimento della catena del freddo, su eventuali risultati delle analisi microbiologiche, registro NC, Non Verifiche sulle misure messe in atto dall OS per accertare la causa dei risultati insoddisfacenti, ai sensi soddisfacente dell art.7 del Reg. CE 07/005. Imposizione di misure correttive al fine di riportare il processo sotto controllo (es. miglioramento delle condizioni igieniche durante la produzione, miglioramento della scelta e/o dell origine delle materie prime, controllo dell'efficacia del trattamento termico e prevenzione della ricontaminazione, ). Imposizione di misure di emergenza: ad esempio, i prodotti già immessi sul mercato, e non ancora giunti a livello del dettaglio, possono essere sottoposti a una ulteriore trasformazione mediante un processo che garantisca l eliminazione del pericolo in questione. Imposizione revisione del piano di autocontrollo aziendale (Intesa Stato-Regioni del 0 maggio 007). Potenzialmente L alimento viene considerato, e quindi a rischio, SOLO dopo aver preso in considerazione tutti i punti di cui all art. 4 commi (lettera a), e 4 del Reg. CE 78/00 e s.m.i, aver fatto valutazioni correlate alla fase di vita commerciale del prodotto e aver valutato se il livello di contaminazione supera il valore indicato nella colonna potenzialmente dell allegato al presente documento. Qualora vi siano motivi di sospettare che l'alimento è, l utorità competente applica tutte le azioni correttive previste per l esito non soddisfacente ed inoltre può eseguire: - Ripetizione del parametro difforme e revisione di analisi (a meno che non sia stata effettuata un analisi in aliquota unica e irripetibile ex articolo n.a.c.c.p.p.) secondo il Decreto Ministeriale 6//99; - Imposizione di ritiro/richiamo del prodotto o della partita dal mercato, ai sensi dell articolo 9 del Reg. CE 78/00 e s.m.i.; - Eventuale attivazione di allerta in caso di un rischio diretto o indiretto per la salute umana; - Sulla base della valutazione del rischio può essere decisa la contestazione di sanzioni amministrative o penali nell ambito di quanto previsto dall art. 55 del Reg. CE 88/004 e s.m.i.; - Eventuale segnalazione all utorità giudiziaria, a seconda si tratti di pericolo presunto o pericolo concreto; - Nei casi più gravi, sospensione delle operazioni o la chiusura in toto o in parte dell'azienda interessata per un appropriato periodo di tempo oppure la sospensione o il ritiro del riconoscimento dello stabilimento. Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 7

8 8. CTEGORIE DI PRODOTTI LIMENTRI. LIMENTI IN POLVERE PER L INFNZI E LIMENTI DIETETICI IN POLVERE FINI MEDICI SPECILI. CCO E SUE PREPR. MIELE 4. CERELI E PRODOTTI DELL MCINZIONE 5. PNE, PSTICCERI E ISCOTTERI D FORNO 5. PSTICCERI FRESC E PREPRTI PER PSTICCERI 5. PSTICCERI E ISCOTTERI D FORNO - PNE E PRODOTTI DI PNETTERI 5. PNE GRTTUGITO 6. PSTE LIMENTRI 7. ORTGGI, FRUTT E PRODOTTI DERIVTI 7. FRUTT E ORTGGI PRETGLITI PRONTI L CONSUMO (IV GMM) - SEMI GERMOGLITI PRONTI L CONSUMO 7. FRUTT E ORTGGI FRESCHI, NON TGLITI E NON TRSFORMTI D CONSUMRSI CRUDI 7. SUCCHI E NETTRI DI FRUTT O DI ORTGGI NON PSTORIZZTI (PRONTI L CONSUMO) 8. SPEZIE ED ERE ROMTICHE 9. CRNI FRESCHE E PRODOTTI CRNEI 9. CRNE FRESC REFRIGERT 9. CRNI MCINTE 9. PREPR SE DI CRNE 9.4 CRNI SEPRTE MECCNICMENTE (CSM) - FRTTGLIE - GELTIN E COLLGENE 9.5 PRODOTTI SE DI CRNE (PRODOTTI DI SLUMERI COTTI O PSTORIZZTI) 9.6 PRODOTTI SE DI CRNE (PRODOTTI DI SLUMERI CRUDI STGIONTI) 9.7 PRODOTTI SE DI CRNE DESTINTI D ESSERE CONSUMTI COTTI 0. LTTE LIMENTRE E PRODOTTI LTTIERO-CSERI 0. LTTE CRUDO DESTINTO L CONSUMO UMNO DIRETTO 0. LTTE TRTTTO TERMICMENTE 0. LTTE IN POLVERE E SIERO DI LTTE IN POLVERE 0.4 GELTI E DESSERT SE DI LTTE CONGELTI 0.5 YOGURT E LTTI FERMENTTI 0.6 LTTE COGULTO, CREME DI LTTE COGULTO, PRODOTTI SE DI LTTE LIQUIDI O GELIFICTI, PSTORIZZTI E NON FERMENTTI 0.7 FORMGGI SE DI LTTE O SIERO DI LTTE SOTTOPOSTO TRTTMENTO TERMICO TEMPERTUR INFERIORE QUELL DELL PSTORIZZZIONE 0.8 FORMGGI SE DI LTTE O SIERO DI LTTE SOTTOPOSTO PSTORIZZZIONE O TRTTMENTO TERMICO TEMPERTUR PIÙ ELEVT 0.9 URRO E PNN. UOV E OVOPRODOTTI. UOV IN GUSCIO FRESCHE. OVOPRODOTTI. PRODOTTI DELL PESC: PESCI, CROSTCEI, MOLLUSCHI. PESCE E PREPR SE DI PESCE. PRODOTTI SE DI PESCE. MOLLUSCHI E CROSTCEI. PREPR GSTRONOMICHE. PREPR LIMENTRI/GSTRONOMICHE MULTI-INGREDIENTI COTTE PRONTE PER IL CONSUMO. PREPR LIMENTRI/GSTRONOMICHE MULTI-INGREDIENTI PRONTE PER IL CONSUMO NON COTTE O CON LCUNI INGREDIENTI CRUDI 4. CONSERVE E SEMICONSERVE 4. CONSERVE 4. SEMICONSERVE R.E.P.F.E.D. Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 8

9 TELLE LINEE GUID PER L'NLISI DEL RISCHIO NEL DELL MICROIOLOGI DEGLI LIMENTI Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 9

10 . LIMENTI IN POLVERE PER L INFNZI E LIMENTI DIETETICI IN POLVERE FINI MEDICI SPECILI Microrganismi mesofili aerobi Enterobacteriaceae ISO 58- naerobi solfito riduttori RIFERIMENTO # Sodd. cc. Non sodd. ISO 48 < Piemonte(0); PRIS O.M. /0/78 ssenti in 0 g (n=0, c=0) ssenti in 0 g Presenti in 0 g (n=0, c=0) Presenti in 0 g Reg.CE 07/05 limenti in polvere per lattanti e alimenti dietetici in polvere a fini medici speciali destinati ai bambini di età inferiore ai sei mesi. Vanno effettuati esami in parallelo per enterobatteriacee e Cronobacter spp. (Enterobacter sakazakii), a meno che non sia stata stabilita a livello del singolo impianto una correlazione tra questi microrganismi. Se in una delle unità campionarie sono rilevate enterobatteriacee, la partita deve essere sottoposta a test per ricercare Cronobacter spp. (Enterobacter sakazakii). Spetta al fabbricante dimostrare, con soddisfazione dell autorità competente, se esiste una correlazione tra enterobatteriacee e E sakazakii. limenti di proseguimento in polvere ISO 5 <0 0 x <0 0 Muffe NFV <0 0 PRIS Piemonte(0) Lieviti NFV <0 0 Stafilococchi coagulasi acillus cereus presunto Clostridium perfringens Cronobacter spp. (Enterobacter sakazakii) ISO < e SET(+) ISO 79 <5x0 (n=5, c=) 5x0 x <5x0 (n=5, c=) 5x0 (n=5, c=) 0 5 e/o C(+) ISO 797 <0 0 x < e CCE(+) ISO/TS 964 Listeria monocytogenes ISO 90- in 0 g (n=0, c=0) Reg.CE 07/05 e s.m.i. in 5 g (n=0, c=0) Reg.CE 07/05 e s.m.i. in 5 g (n=0, c=0) Reg.CE 07/05 e s.m.i. PRIS Piemonte(0) Reg.CE 07/05 e s.m.i. PRIS Piemonte(0) limenti in polvere per lattanti e alimenti dietetici in polvere a fini medici speciali destinati ai bambini di età inferiore ai sei mesi Per prodotti contenenti carne limenti in polvere per lattanti e alimenti dietetici in polvere a fini medici speciali destinati ai bambini di età inferiore ai 6 mesi. Vanno effettuati esami in parallelo per enterobatteriacee e Cronobacter spp. (Enterobacter sakazakii), a meno che non sia stata stabilita a livello del singolo impianto una correlazione tra questi microrganismi. limenti in polvere per lattanti e alimenti dietetici in polvere a fini medici speciali destinati ai bambini di età inferiore ai sei mesi. limenti di proseguimento in polvere limenti pronti per lattanti e alimenti pronti a fini medici speciali. Prove regolari relative a questo criterio non sono richieste in circostanze normali per alimenti pronti che sono stati sottoposti a trattamento termico o ad altra trasformazione avente come effetto l'eliminazione di L.monocytogenes, quando non è possibile una ricontaminazione dopo tali trattamenti. Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 0

11 . CCO E SUE PREPR RIFERIMENTO # Sodd. cc. Non Sodd. Microrganismi mesofili aerobi ISO 48 < x < rignole (00); FCD (009); PRIS Piemonte(0); SP E. Gelosa (998); Ottaviani (996) Enterobacteriaceae ISO 58- <0 0 x <0 4 4 PRIS Piemonte(0); FCD (009); 0 NZF (00); Gilbert et al. (000) Muffe NFV <0 0 x <0 0 Lieviti NFV <0 0 x <0 0 SP E.rignole (00); FCD (009) Escherichia coli O57 (e altri E.coli VTEC) FNOR IO /08-07/00; ISO 6654; EU-RL (POMIZ0.00); ISO/TS 6 Listeria monocytogenes ISO 90- ISO 90- in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g* oppure 00 ufc/g Reg.CE 07/05 e s.m.i e/o 00 ufc/g e/o >00 ufc/g *limite di riferimento da stabilire secondo quanto disposto dal Reg.CE 07/05. Prove regolari relative a questo criterio non sono richieste in circostanze normali per i seguenti alimenti pronti: ( ) zucchero, miele e dolciumi, compresi i prodotti a base di cacao e cioccolato. MIELE RIFERIMENTO # Sodd. cc. Non Sodd. Microrganismi mesofili aerobi ISO 48 <0 0 x <0 0 Gelosa (998) naerobi solfito riduttori ISO 5 <0 0 x <0 0 Gelosa (998); Schweiz Lebensmittelbuch (988) Spore di anaerobi solfito-riduttori ISO 5 <0 >0 acillus cereus presunto ISO 79 <0 0 x < e/o C(+) Zavanella M. (008); NZF (00) Clostridi produttori di tossine botuliniche Tossine botuliniche Metodo Centro di Riferimento per il botulismo Metodo Centro di Riferimento per il botulismo ssenti in 5 g L.8/96, art.5 Non rilevabili in 5 g L.8/96, art.5 ssenti Presenti ssenti Presenti Note Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag.

12 4. CERELI E PRODOTTI DELL MCINZIONE Microrganismi mesofili aerobi ISO 48 RIFERIMENTO # Sodd. cc. Non Sodd. <5x0 5 5x05 x < FCD (009; Gelosa (998); Ottaviani (996) Farina < x < Gelosa (998); Ottaviani (996) Cereali, riso, orzo, Enterobacteriaceae ISO 58- <0 0 x < NZF (00); Gilbert et al. (000) E.coli β-glucuronidasi ISO <0 0 x < 0 0 NZF (00); Gilbert et al. (000); Gelosa (998) Stafilococchi coagulasi ISO <0 0 x < e SET(+) NZF (00) acillus cereus presunto ISO 79 <0 0 x < e/o C(+) WQ Manufactured Food Standard (0); FCD (009) Farina Lieviti NFV <0 0 x 0 4 >0 4 WQ Manufactured Food Standard (0); FCD (009); Ottaviani (996) Muffe NFV <0 0 x 0 4 >0 in 5 g L.8/96, art.5 5. PNE, PSTICCERI E ISCOTTERI D FORNO FCD (009) 4 WQ Manufactured Food Standard (0); Ottaviani (996) Tenere conto della natura dell'alimento, dell'uso abituale, del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione al consumatore. llegato 5. PSTICCERI FRESC E PREPRTI PER PSTICCERI Microrganismi mesofili aerobi RIFERIMENTO # Sodd. cc. Non Sodd. ISO 48 < x 0 6 >0 6 Zavanella M.(008); FSS (007); Decreto Netherlands n. 56/79; Tiecco (000); Gelosa L. (998); Delibera n. 50/94 Giunta Reg. Umbria; Racc. 0/9 Istituto Italiano limenti Surgelati E.coli β-glucuronidasi ISO <0 0 x <0 0 FCD (009); NZF (00); Gilbert et al. (000) Coliformi totali ISO 48 <0 0 x 0 Decreto Netherlands n. 56/79; Tiecco (000); Delibera n. 50/94 Giunta 0 Reg. Umbria; Racc. 0/9 Istituto Italiano limenti Surgelati Prodotti a base di uova e di latte. nche pasticceria surgelata. Limite di accettabilità <0 ufc/g per i prodotti con frutta cruda Pasticceria fresca e surgelata Enterobacteriaceae ISO 58- <0 0 x < NZF (00); Gilbert et al. (000) Per prodotti ready-to-eat Stafilococchi coagulasi ISO <0 0 x < e SET(+) acillus cereus presunto ISO 79 <0 0 x < e/o C(+) Decreto Netherlands n. 56/79; Tiecco (000); Delibera n. 50/94 Giunta Reg. Umbria; Racc. 0/9 Istituto Italiano limenti Surgelati WQ (0); NZF (00) Muffe NFV <0 0 x 0 4 >0 4 WQ (0) Lieviti NFV <0 0 x 0 4 >0 4 WQ (0) in 5 g Reg.CE 07/05 e s.m.i. Prodotti a base di uova, esclusi i prodotti per i quali il procedimento di lavorazione o la composizione del prodotto eliminano il rischio di Salmonella spp. Listeria monocytogenes ISO 90- ISO 90- in 5 g* oppure 00 ufc/g Reg.CE 07/05 e s.m.i e/o 00 ufc/g e/o >00 ufc/g *limite di riferimento da stabilire secondo quanto disposto dal Reg. CE 07/05 e s.m.i. Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag.

13 5. PSTICCERI E ISCOTTERI D FORNO - PNE E PRODOTTI DI PNETTERI - Pasticceria da forno (torta alle mele, torte non a base di crema, flan, biscotti, ) - Pane industriale, snacks salati e dolci, pizze, RIFERIMENTO # Non Sodd. cc. Sodd. < x 0 6 >0 6 PRIS Piemonte(0); WQ (0); FCD (009) Pane industriale, biscotti,pasticceria da forno Microrganismi mesofili aerobi ISO 48 <5x0 5 5x05 x 5x0 6 >5x06 Racc. 0/9 Istituto Italiano limenti Surgelati Snacks salati e dolci, pizze, crepes, etc. surgelati Stafilococchi coagulasi ISO <0 0 x < e SET(+) FCD (009); NZF (00) E.coli β-glucuronidasi ISO <0 0 x <0 0 NZF (00); Gilbert et al. (000) Coliformi totali ISO 48 <x0 x0 x x0 >x0 Racc. 0/9 Istituto Italiano limenti Surgelati Snacks salati e dolci, pizze, crepes, ecc. surgelati acillus cereus presunto ISO 79 <0 0 x < e/o C(+) NZF (00) Muffe NFV <0 0 x 0 4 >0 4 WQ (0) Lieviti NFV <0 0 x 0 4 >0 4 WQ (0) in 5 g L.8/96, art.5 Prodotti a base di uova, esclusi i prodotti per i quali il procedimento di lavorazione o la composizione del prodotto eliminano il rischio di Salmonella spp. 5. PNE GRTTUGITO RIFERIMENTO # Sodd. cc. Non Sodd. Microrganismi mesofili aerobi ISO 48 < Coliformi totali ISO 48 <0 0 Marshall J.P. (986) Lieviti NFV <0 0 Muffe NFV x <0 0 Gelosa (998) acillus cereus presunto ISO 79 <0 0 x < e/o C(+) NZF (00) Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag.

14 6. PSTE LIMENTRI (PST LL UOVO INDUSTRILE SECC, PST LL UOVO FRESC RTIGINLE NON CONFEZIONT, PST FRCIT INDUSTRILE CONFEZIONT, PST FRCIT RTIGINLE FRESC NON CONFEZIONT, PST FRCIT PRECOTT SURGELT) RIFERIMENTO # Non Sodd. cc. Sodd. Microrganismi mesofili aerobi Stafilococchi coagulasi (S. aureus è sostituito dal conteggio degli stafilococchi coagulasi e viene considerato criterio di igiene del processo ai sensi dell intesa Stato- Regioni del 0/05/007) ISO 48 ISO Muffe NFV m=0 4 ufc/g, M=0 6 ufc/g (n=5, c=) Circ.min. n. del 0/08/985 m=0 5 ufc/g, M=0 6 ufc/g (n=5, c=) Circ.min. n. del 0/08/985 m=0 5 ufc/g, M=x0 5 ufc/g (n=5, c=) Circ.min. n. del 0/08/985 m= 0 ufc/g, M= 0 4 ufc/g (n=5, c= ) Circ.min. n. del 0/08/985 m= 0 ufc/g, M= 5x0 ufc/g (n=5, c= ) Circ.min. n. del 0/08/985 m= 0 ufc/g; M= 0 ufc/g (n=5, c= ) Circ.min. n. del 0/08/985 <0 ufc/g (n=5, c= 0) Circ.min. n. del 0/08/985 < x <0 6 6 Circ.min. n. del 0 0/08/985 < x <0 6 6 Circ.min. n. del 0 0/08/985 < x <x0 5 5 Circ.min. n. del x0 0/08/985 Carica batterica a C (L'intesa Stato-Regioni del 0/05/007 lo considera superato). Pasta all uovo secca industriale Carica batterica a C (L'intesa Stato-Regioni del 0/05/007 lo considera superato). Pasta farcita industriale confezionata/ Pasta farcita artigianale non confezionata/ Pasta all uovo fresca artigianale non confezionata Carica batterica a C (L'intesa Stato-Regioni del 0/05/007 lo considera superato). Pasta farcita precotta surgelata <0 0 x < Pasta all uovo fresca artigianale non confezionata/pasta farcita Prelievo a caso da più parti di 00 g di prodotto suddividendoli in 5 u.c. artigianale non confezionata <0 0 x <5x0 5x0 Pasta farcita industriale confezionata <0 0 x <0 0 Pasta all uovo secca industriale < e SET(+) Circ.min. n. del 0/08/985 Pasta farcita precotta surgelata <0 0 x <0 0 PRIS Piemonte(0) Pasta all uovo secca industriale/pasta farcita industriale confezionata <0 0 x < PRIS Piemonte(0) Pasta all uovo fresca artigianale non confezionata/pasta farcita artigianale non confezionata < x < PRIS Piemonte(0) Pasta farcita industriale confezionata Lieviti NFV x < Pasta farcita industriale confezionata E.coli β-glucuronidasi ISO <0 0 x <0 PRIS Piemonte(0); 0 NZF (00) Pasta all uovo fresca artigianale non confezionata/pasta farcita industriale confezionata/pasta farcita precotta surgelata/ Pasta all uovo secca industriale <0 0 x <0 0 PRIS Piemonte(0) Pasta farcita artigianale non confezionata Coliformi ISO 48 m=0 ufc/g, M=0 4 ufc/g (n=5, c=) <0 0 x <0 4 4 Circ.min. n. del 0 Circ.min. n. del 0/08/985 0/08/985 Prelievo a caso da più parti di 00 g di prodotto suddividendoli in 5 u.c. L'intesa Stato-Regioni del 0/05/007 lo considera superato). Pasta all uovo fresca artigianale non confezionata Enterobacteriaceae ISO 58- <0 0 x < Pasta farcita industriale confezionata acillus cereus presunto ISO 79 <0 0 x < e/o NZF (00); Nota Rapp. Pasta all uovo fresca artigianale non confezionata/pasta farcita C(+) ISTISN 89/9 industriale confezionata/pasta farcita precotta surgelata Clostridium perfringens ISO 797 Listeria monocytogenes Enterotossine stafilococciche O.M. 7//99 Metodo europeo di screening del LCR per gli staf.coag.pos m= 0 ufc/g, M= 0 ufc/g (n=5, c= ) Circ.min. n. del 0/08/985 < 0 ufc/g (n=5, c= 0) Circ.min. n. del 0/08/985 m= MPN/g, M=0 MPN/g (n=, c=) O.M. 07//9 Non rilevabili in 5 g Reg.CE 07/05 e s.m.i. in 5 g L.8/96, art.5 <0 0 x <0 0 Per prodotti contenenti carne. <0 0 x <0 0 <0 MPN/g Non rilevabili 0 4 e CCE(+) >0 MPN/g Rilevabili Circ.min. n. del 0/08/985 L'intesa Stato-Regioni del 0/05/007 lo considera superato. Pasta farcita industriale confezionata Per prodotti contenenti carne: Pasta farcita precotta surgelata Pasta farcita artigianale non confezionata Se il campione presenta la dicitura da consumarsi previa cottura o è destinato per sua natura ad essere consumato previa cottura, L. monocytogenes va numerata con metodo MPN su 5 u.c., come previsto dall O.M. 7//9. Pasta all uovo fresca artigianale non confezionata/pasta farcita industriale confezionata/pasta farcita precotta surgelata Prodotti a base di uova, esclusi i prodotti per i quali il procedimento di lavorazione o la composizione del prodotto eliminano il rischio di Salmonella spp. C Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 4

15 7. ORTGGI, FRUTT E PRODOTTI DERIVTI 7. FRUTT E ORTGGI PRETGLITI PRONTI L CONSUMO (IV GMM) SEMI GERMOGLITI PRONTI L CONSUMO Microrganismi mesofili aerobi RIFERIMENTO # Sodd. cc. Non Sodd. ISO 48 <5x0 5 5x0 5 x 5x0 7 7 FCD (009); Decr. Min. della Rep. francese 5x0 del /0/99 (valori guida) limento da considerarsi in stato di alterazione se: Lieviti >0 6 ufc/g, Pseudomonas spp.>0 6 ufc/g; atteri lattici (non innestati) mesofili >5x0 6 ufc/g atteri lattici mesofili ISO 54 <5x0 5 5x0 5 x 5x0 6 5x0 6 FCD (009) Verdure grattugiate o tritate non condite E.coli β-glucuronidasi Stafilococchi coagulasi ISO <0 (n=5, c=) 0 x <0 0 (n=5, c=) (n=5, c=) <0 0 x <0 0 NZF (00); Gilbert et al. (000) Semi germogliati pronti al consumo ISO <0 0 x < e SET(+) acillus cereus presunto ISO 79 <0 0 x < e/o C(+) Reg.CE 07/05; FCD (009); Gelosa (998) Frutta e ortaggi ritagliati (pronti al consumo) WQ (0); NZF (00) Zavanella M. (008); NZF (00) Semi germogliati pronti al consumo Muffe e Lieviti NFV < x 0 6 >0 6 FCD (009); IFST (997) in 5 g Reg.CE 07/05 e s.m.i. Listeria monocytogenes Escherichia coli O57 (e altri E.coli VTEC) E. coli produttori di tossina Shiga (STEC) O57, O6, O, O0, O45 e O04:H4 Campylobacter spp. termofili Yersinia enterocolitica presunta patogena ISO 90- ISO 90- FNOR IO /08-07/00; ISO 6654; EU-RL (POMIZ0.00); ISO/TS 6 CEN/ISO TS 6 ISO 07- ISO 07 in 5 g * oppure 00 ufc/g Reg.CE 07/05 e s.m.i in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g Reg.CE 07/05 e s.m.i in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g L.8/96, art.5 Racc. 66/00/CE del 5/0/00 e/o 00 ufc/g e/o >00 ufc/g Racc. 66/00/CE del 5/0/00 Zavanella M.(008); Racc. 66/00/CE del 5/0/00 Verhoeff-akkenes (0) (tranne biotipo ) Tenere conto della natura dell'alimento (frutta e ortaggi pretagliati, semi germogliati), dell'uso abituale (pronti al consumo), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. *limite di riferimento da stabilire secondo quanto disposto dal Reg. CE 07/05 e s.m.i. Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio i prodotti sottoposti a fertilizzazione naturale), dell'uso abituale, del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Solo per i germogli, esclusi quelli che hanno ricevuto un trattamento efficace teso a eliminare Salmonella spp e STEC. Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio ortaggi e frutta confezionati in MP), dell'uso abituale, del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Tenere conto della natura dell'alimento, dell'uso abituale, del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 5

16 7. FRUTT E ORTGGI FRESCHI, NON TGLITI E NON TRSFORMTI D CONSUMRSI CRUDI Listeria monocytogenes Escherichia coli O57 (e altri E.coli VTEC) ISO 90- ISO 90- FNOR IO /08-07/00; ISO 6654; EU-RL (POMIZ0.00); ISO/TS 6 RIFERIMENTO # Sodd. cc. in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g* Reg.CE 07/05 e s.m.i in 5 g L.8/96, art.5 Non Sodd. ICMSF (99) e/o 00 ufc/g e/o >00 ufc/g Zavanella M.(008); Racc. 66/00/CE del 5/0/00 Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio ortaggi e frutta), dell'uso abituale (da consumarsi crudi), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Prove regolari relative a questo criterio non sono richieste in circostanze normali. *limite di riferimento da stabilire secondo quanto disposto dal Reg. CE 07/05 e s.m.i. Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio i prodotti sottoposti a fertilizzazione naturale), dell'uso abituale, del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. 7. SUCCHI E NETTRI DI FRUTT O DI ORTGGI NON PSTORIZZTI (PRONTI L CONSUMO) E.coli β-glucuronidasi ISO RIFERIMENTO# Sodd. cc. Non Sodd. <0 (n=5, c=) 0 x <0 (n=5, c=) 0 (n=5, c=) Reg.CE 07/05 e s.m.i. Succhi di frutta e di ortaggi non pastorizzati (pronti al consumo) atteri lattici mesofili ISO 54 < x < FCD (009) Se l esame organolettico è conforme Lieviti <0 0 x < NFV Muffe <0 0 x < FCD (009) Se l esame organolettico è conforme Escherichia coli O57 (e altri E.coli VTEC) FNOR IO /08-07/00; ISO 6654; EU-RL (POMIZ0.00); ISO/TS 6 Listeria monocytogenes ISO 90- ISO 90- in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g Reg.CE 07/05 e s.m.i. in 5 g* oppure 00 ufc/g Reg.CE 07/05 e s.m.i e/o 00 ufc/g e/o >00 ufc/g Zavanella M. (008); Racc. 66/00/CE del 5/0/00 Racc. 66/00/CE del 5/0/00 Succhi di frutta e di ortaggi non pastorizzati (pronti al consumo). Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio la carne bovina) delle abitudini culinarie e del rischio di contaminazioni crociate. Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio i prodotti sottoposti a fertilizzazione naturale), dell'uso abituale (pronti al consumo), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio succhi di frutta e di ortaggi non pastorizzati), dell'uso abituale (pronti al consumo), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. *limite di riferimento da stabilire secondo quanto disposto dal Reg. CE 07/05 e s.m.i. Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio succhi di frutta e di ortaggi non pastorizzati), dell'uso abituale (pronti al consumo), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 6

17 8. SPEZIE ED ERE ROMTICHE (Spezie: cannella, pepe, Erbe aromatiche: basilico, prezzemolo, ) Microrganismi mesofili aerobi RIFERIMENTO # Sodd. cc. Non Sodd. ISO 48 <5x0 5 5x0 5 x <5x0 6 5x0 6 Ottaviani (996) E.coli β-glucuronidasi ISO <0 0 x <0 0 Racc. 004/4/CE; ES (004) Enterobacteriaceae ISO 58- <0 0 x <0 0 Racc. 004/4/CE Clostridium perfringens ISO 797 <0 0 x < e CCE(+) Racc. 004/4/CE; ES (004) Stafilococchi coagulasi ISO <0 0 x < e SET(+) Canada Muffe NFV <0 0 x < IFST (997) acillus cereus presunto ISO 79 <0 0 x < e/o C(+) Listeria monocytogenes ISO 90- ISO 90- in 5 g L.8/96, art.5 00 ufc/g Reg.CE 07/05 e s.m.i Racc. 004/4/CE; ES (004); HP (009); Zavanella M. (008) Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio i prodotti non Racc. 004/4/CE; ES (004) sottoposti a radiazioni ionizzanti), dell'uso abituale, del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. *limite di riferimento da stabilire secondo quanto disposto dal Reg. CE 07/05 e s.m.i. 00 ufc/g >00 ufc/g Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio i prodotti non sottoposti a radiazioni ionizzanti), dell'uso abituale, del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 7

18 9. CRNI FRESCHE E PRODOTTI CRNEI 9. CRNE FRESC REFRIGERT Carne bovina, suina, equina, caprina, ovina, avicola e cunicola (tagli carnei, fettine, ) Microrganismi mesofili aerobi atteri lattici mesofili ISO 54 E.coli β-glucuronidasi RIFERIMENTO # Non Sodd. cc. Sodd. ISO 48 < < x <0 7 7 FCD (009); Camera Commercio 0 Torino (008) ISO Enterobacteriaceae ISO 58- Pseudomonas spp. presunto Rapporto microrganismi mesofili aerobi/ atteri lattici mesofili <00. Esclusa carne avicola e cunicola. < x < WQ (0); FCD (009) Carcassa intera di volatile (prodotto sottovuoto o in atmosfera modificata). < x < FCD (009) <0 0 x <0 0 FSS (007) <0 0 x <0 4 4 FCD (009); Camera Commercio >0 Torino (008); Gelosa (998) <0 0 x < WQ (009) < x < FCD (009); Linee guida Lombardia Taglio avicolo con pelle (prodotto sottovuoto o in atmosfera modificata). Carne cunicola Carne avicola e cunicola. Carne SUIN in pezzi, sottovuoto, prodotti refrigerati da consumarsi previa cottura. < x < WQ (0); Circ E-R N 8/99 Carcassa intera o tagli di carne di pollame ISO 70 < x <0 7 7 Civera (0); FCD (009); IFST 0 (999) Stafilococchi coagulasi pos. ISO <0 0 < x < e SET(+) FCD (009); Camera Commercio Torino (008) naerobi solfito riduttori ISO 5 <0 0 x < FCD (009); Camera Commercio Torino (008); Gelosa (998); Dossier Emilia Romagna (998) Clostridium perfringens ISO 797 <0 0 x < e CCE(+) Listeria monocytogenes O.M. 7//99 Salmonella Typhimurium e variante monofasica.4.[5],:i:- Salmonella Enteritidis Escherichia coli O57 (e altri E. coli VTEC) Campylobacter spp. termofili Yersinia enterocolitica presunta patogena ISO 6579 e schema White-Kaufmann- Le Minor FNOR IO /08-07/00; ISO 6654; EU-RL (POMIZ0.00); ISO/TS 6 ISO 07- ISO 07 m= MPN/g, M=0 MPN/g (n=, c=) O.M. 7//99 in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g Reg.CE 07/05 e s.m.i in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g L.8/96, art.5 <0 MPN/g >0 MPN/g Prodotto sottovuoto o in atmosfera modificata. Carne avicola e cunicola. NZF (00) FCD (009); Tiecco (997); ex DPR 7/99; Circ. E-R 8/99; Nota I.S.S. 75/L. del 09/07/85 Circ. Emilia Romagna N 8/99 (tranne biotipo ) Circ. Emilia Romagna 99 Se il campione presenta la dicitura da consumarsi previa cottura o è destinato per sua natura ad essere consumato previa cottura, L. monocytogenes va numerata con metodo MPN su 5 u.c., come previsto dall O.M. 7//9. Tenere conto della natura dell'alimento, dell'uso abituale (carne consumata cruda o poco cotta), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Solo carne fresca di pollame. Questo criterio si applica alla carne fresca di esemplari da riproduzione di Gallus gallus, galline ovaiole, polli da carne e branchi di tacchini da riproduzione e da ingrasso Tenere conto della natura dell'alimento [più a rischio la carne bovina), dell uso abituale (carne destinata ad essere consumata cruda o con una minima cottura (Nota Regione Piemonte prot. 574 del /06/0), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Criterio da applicare sui prodotti finiti o durante il monitoraggio delle materie prime (FCD(009). Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio la carne avicola), dell uso abituale (carne poco cotta), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio la carne suina), dell uso abituale (carne poco cotta), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. C Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 8

19 9. CRNI MCINTE Microrganismi mesofili aerobi E.coli β-glucuronidasi RIFERIMENTO # Non Sodd. cc. Sodd. ISO 48 <5x0 5 5x05 x Reg.CE 07/05 e s.m.i.; FCD 6 5x06 <5x0 (009) ISO <5x0 5x0 x <5x0 Reg.CE 07/05 e s.m.i.; FCD 5x0 (009) Questo criterio non si applica alla carne macinata prodotta al dettaglio quando la conservabilità del prodotto è inferiore a 4 ore. Se si ottiene un valore insoddisfacente, procedere alla conta di lieviti, Pseudomonas spp. e batteri lattici mesofili. L'alimento viene considerato in stato di alterazione se: Lieviti >0 6 ufc/g, Pseudomonas spp. > 0 7 ufc/g; atteri lattici (non innestati) mesofili >0 8 ufc/g [HP (009)] Limite di non accettabilità >50 ufc/g per carni macinate da consumarsi crude Enterobacteriaceae ISO 58- <0 0 x <0 4 4 WQ (0); NZF (00); 0 Gilbert et al. (000) Stafilococchi coagulasi ISO <0 0 x < e SET(+) HP (009); Circ.Min. n. del 08/0/99 (Dir.94/65/CE); ex D.P.R. 09/998 Limite di accettabilità <0 ufc/g per le carni macinate da consumarsi crude (RTE). La Circ. Min. n. del 08/0/99 indica Stafilococco aureo. naerobi solfito riduttori ISO 5 <0 0 x <0 0 Gelosa (998); ex DPR 7/99 Clostridium perfringens ISO 797 <0 0 x < e CCE(+) HP (009) m= MPN/g, Se il campione presenta la dicitura da consumarsi previa cottura o è O.M. 07//99 M=0 MPN/g (n=, destinato per sua natura ad essere consumato previa cottura, L. >0 MPN/g >0 MPN/g monocytogenes va numerata con metodo MPN su 5 u.c., come previsto C c=) O.M. 7//99 dall O.M. 7//9. Listeria monocytogenes ISO 90- ISO 90- Yersinia enterocolitica presunta patogena Escherichia coli O57 (e altri E.coli VTEC) Campylobacter spp. termofili ISO 07 FNOR IO /08-07/00; ISO 6654; EU-RL (POMIZ0.00); ISO/TS 6 ISO 07- in 5 g* oppure 00 ufc/g Reg.CE 07/05 e s.m.i in 5 g (n=5, c=0) Reg.CE 07/05 e s.m.i in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g L.8/96, art.5 e/o 00 ufc/g e/o >00 ufc/g Carne macinata destinata ad essere consumata cruda. Non consentono la crescita di L. monocytogenes se hanno periodo di conservabilità <5 gg. *limite di riferimento da stabilire secondo quanto disposto dal Reg. CE 07/05 e s.m.i. Carne macinata destinata ad essere consumata cruda (tranne biotipo ) ex D.P.R. 09/998 Tenere conto della natura dell'alimento, dell'uso abituale (carne consumata cruda o poco cotta), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio la carne suina), dell uso abituale (carne poco cotta), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio la carne bovina), dell uso abituale (carne destinata ad essere consumata cruda o con una minima cottura. Nota Regione Piemonte prot. 574 del /06/0), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Criterio da applicare sui prodotti finiti o durante il monitoraggio delle materie prime FCD(009). Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio la carne avicola), dell uso abituale (carne poco cotta), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 9

20 9. PREPR SE DI CRNE Polpette, hamburger, carne all albese, salsiccia fresca, spiedini, involtini, rolatine, RIFERIMENTO # Sodd. cc. Non Sodd. Microrganismi mesofili x 0 7 >0 7 WQ (0); FCD (009) ISO 48 aerobi < x 0 5 >0 5 HP (009) Carpaccio e altre preparazioni di carne da consumarsi crude atteri lattici mesofili ISO x 0 7 >0 7 FCD (009) Preparazioni a base di carne di pollame E.coli β-glucuronidasi pos. ISO <5x0 5x0 x <5x0 5x0 Reg.CE 07/05 e s.m.i.; FCD (009); NZF (00) Enterobacteriaceae ISO 58- < x < NZF (00); Gilbert et al. (000) Stafilococchi coagulasi pos. ISO Limite di accettabilità <5x0 ufc/g per carpaccio e altre preparazioni di carne da consumarsi crude Limite di non accettabilità>0 ufc/g per carpaccio e altre preparazioni di carne da consumarsi crude <0 0 x < e NZF (00); Gelosa L. (998) SET(+) <5x0 5x0 x <5x0 5x0 Circ.Min. n. del 08/0/99 (Dir.94/65/CE) La Circ. Min. n. del 08/0/99 indica Stafilococco aureo. naerobi solfito riduttori ISO 5 <0 0 x 0 >0 0/9 Istituto Italiano limenti Surgelati; Camera Commercio Torino (008); Racc. ex DPR 7/99 Preparazioni di carne destinate ad essere consumate cotte, comprese le preparazioni di carne surgelate Clostridium perfringens ISO 797 <0 0 x 0 >0 04 e CCE(+) HP (009) Pseudomonas spp. presunto ISO 70 < x 0 7 >0 7 Civera (0); FCD (009); IFST (999) Preparazioni a base di carne di avicoli con o senza pelle Lieviti NFV x < WQ (0) Muffe NFV x < WQ (0) Listeria monocytogenes O.M. 07//99 ISO 90- ISO 90- Yersinia enterocolitica presunta patogena Escherichia coli O57 (e altri E. coli VTEC) Campylobacter spp. termofili ISO 07 FNOR IO /08-07/00; ISO 6654; EU-RL (POMIZ0.00); ISO/TS 6 ISO 07- m= MPN/g, M=0 MPN/g (n=, c=) O.M. 7//99 in 5 g* oppure 00 ufc/g Reg.CE 07/05 e s.m.i in 5 g Reg.CE 07/05 e s.m.i. in 0 g Reg.CE 07/05 e s.m.i. in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g L.8/96, art.5 in 5 g L.8/96, art.5 <0 MPN/g e/o 00 ufc/g >0 MPN/g e/o >00 ufc/g Se il campione presenta la dicitura da consumarsi previa cottura o è destinato per sua natura ad essere consumato previa cottura, L. monocytogenes va numerata con metodo MPN su 5 u.c., come previsto dall O.M. 7//9. Preparati a base di carne destinati ad essere consumati crudi *limite di riferimento da stabilire secondo quanto disposto dal Reg. CE 07/05 e s.m.i. Reg.CE 07/05 e s.m.i. Preparati a base di carne destinati ad essere consumati crudi. Reg.CE 07/05 e s.m.i. (tranne biotipo ) Preparazioni a base di carne di animali diversi dal pollame destinate ad essere consumate cotte. Tenere conto della natura dell'alimento, dell'uso abituale (carne consumata cruda o poco cotta), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio la carne suina), dell uso abituale (preparazione poco cotta), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio la carne bovina), dell uso abituale (preparazione destinata ad essere consumata cruda o con una minima cottura. Nota Regione Piemonte prot. 574 del /06/0), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Tenere conto della natura dell'alimento (più a rischio la carne avicola), dell uso abituale (carne poco cotta), del rischio di contaminazioni crociate, della popolazione esposta e delle informazioni messe a disposizione del consumatore. C Rev. 00/0 Linee guida per l'analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti pag. 0

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