05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 2
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1 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 1 Il pericolo di esplosione proviene dalla presenza di GAS (vapori o nebbie) infiammabili oppure di polveri combustibili, in concentrazione in aria compresa entro i limiti di esplodibilità. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 2
2 Miscele combustibile-aria sono infiammabili o esplodibili (i due termini sono sinonimi) solo entro un ristretto intervallo di concentrazioni definito dal limite inferiore Li (LEL lower explosive limit)e dal limite superiore Ls (UEL upper explosive limit). Li Ls 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 3 Li% vol Ls % vol Li% vol Ls % vol Molti combustibili hanno un intervallo di infiammabilitàabbastanza ristretto; è allora relativamente facile evitare di manipolarli in condizioni pericolose. Altri hanno un intervallo tanto esteso che soltanto loro miscelemolto "ricche" o molto "povere" di combustibile si trovano al di fuoridei limiti pericolosi. Questi due limiti rappresentano la minima e la massima concentrazione di combustibile (solitamente espressa come percentuale in volume) che può sostenere la propagazione della fiamma. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 4
3 Le zone con pericolo di esplosione sono denominate: - di tipo 0, 1, 2 quando si è in presenza di gas (vapori o nebbie) infiammabili. - di tipo 20, 21, 22 in presenza di polveri combustibili. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 5 POLVERI GAS PRESENZA DI ATMOSFERA ESPLOSIVA ZONA 20 ZONA 0 Continua, per lunghi periodi: oltre 1000 h/anno ZONA 21 ZONA 1 Probabile durante le normali attività: oltre 10h fino a 1000h/anno ZONA 22 ZONA 2 Non probabile durante le normali attività: oltre 0,1h fino a 10h/anno 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 6
4 Si dice che in un ambiente classificato il miglior impianto elettrico sia quello che non c èe tuttavia, questa condizione non èsempre realizzabile. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 7 Necessariamente si deve progettare e quindi realizzare, un impianto elettrico a regola d arte: idoneo per l ambiente d installazione. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 8
5 L impianto, una volta realizzato, deve essere mantenuto in condizioni ottimali attraverso strategie di manutenzione adeguate. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 9 Sono auspicabili regolari verifiche periodiche, oppure la continua supervisione da parte di personale esperto. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 10
6 I controlli periodici degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione (escluse le miniere) sono specificati nella norma EN (CEI 31-34). 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 11 Sono esami che identificano ad occhio nudo il difetto, ad esempio bullone mancante o allentato, involucro danneggiato. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 12
7 Sono esami che permettono di identificare il difetto solo per mezzo di attrezzi (verifica del bullone allentato) o dopo l accesso alle apparecchiature ad esempio per mezzo di una scala. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 13 Sono esami che permettono di identificare il difetto solo dopo l apertura delle custodie: ad esempio un morsetto allentato all interno di un quadro. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 14
8 I criteri operativi da seguire per garantire la sicurezza degli impianti nel tempo Sono forniti dalla Norma IEC (CEI 31-34). 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 15 La manutenzione èun insieme di più azioni che vengono effettuate allo scopo di mantenere o di ripristinare l efficienzadi uno o piùcomponenti di un impianto, per garantire continuamente un elevato grado di sicurezza di tutto il sistema. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 16
9 -Riparazione; azione tesa a reintegrare l efficienza di un componente guasto. -Revisione; èil controllo e la reintegrazione in piena condizione di efficienza di un componente che sia stato in servizio per un certo periodo, ma che non sia necessariamente guasto. -Modifica; èl alterazione del progetto di un componente, autorizzata o dal costruttore e, se necessario, dall ente di certificazione. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 17 dimostraattenzione e cura per le apparecchiature che ha in dotazione 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 18
10 Attenzione e cura si dimostrano con: - La presenza della documentazione - La registrazione degli accadimenti - La registrazione degli interventi manutentivi. - La presenza di piani d intervento 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 19 -contribuisce a dimostrare che l azienda èsocialmente responsabile; - aiuta a ottimizzare la produttività; -fa aumentare l impegno dei dipendenti nei confronti dell azienda; -crea una forza lavoro piùcompetente e piùsana; - riduce i costi aziendali e le interruzioni dell attività; 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 20
11 Nei grandi complessi industriali petroliferi il numero degli item ATEX nelle aree classificate è veramente considerevole già contando le sole apparecchiature elettro-strumentali: 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni apparecchi d illuminazione motori elettrici Strumenti (livelli, portata, pressione, ecc.) raccordi (scatole di infilaggio, giunti, ecc.) 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 22
12 non sono meno di le potenziali sorgenti di emissione in un grande complesso industriale petrolifero. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 23 Monitorare le emissioni, oltre che a migliorare l ambiente, contribuisce enormemente a ridurre il rischio di incidenti. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 24
13 Gli item con emissioni fuori soglia vengono identificate e sottoposti ad interventi manutentivi correttivi. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 25 Gli HC, nelle diverse forme, sono presenti in grandi quantità all interno dei sistemi di processo degli impianti petrolchimici e migliaia sono anche le potenziali sorgenti di emissione e di innesco. Gli incendi e le esplosioni sono tuttavia un fenomeno raro perché gli HC sono confinati nei sistemi di processo. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 26
14 L HC potrebbe, se fuoriesce, trovare le condizioni per innescarsi ma, per l esperienza maturata nella raffinazione, non ho evidenze che mai sia accaduto per colpa di un componente elettrico Ex difettoso. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 27 Gli eventi accidentali si minimizzano quando insieme alla corretta politica di manutenzione applicata èpresente la conduzione accorta di chi esercisce gli impianti e le apparecchiature. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 28
15 Interventi ed azioni sono ottimali quando sono frutto del mantenimento delle proprie conoscenze tecniche e scientifiche, quando si rispettano le regole tecniche e le procedure operative. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 29 La corretta gestione degli impianti con pericolo d esplosione si verifica anche attraverso l AUDIT l audit èlo strumento necessario per capire se nelle varie aree ed attivitàdi un sistema aziendale vengono rispettate le procedure definite, se sono chiari ruoli e doveri e se obiettivi e policy aziendale sono correttamente gestiti e perseguiti, ai fini degli di adempimenti normativi o dell ottenimento/mantenimento di una certificazione del o dei sistemi di gestione implementati in azienda. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore Roberto Nanni 30
16 Questa presentazione ha l unico scopo di supportare l illustrazione verbale dell argomento. Essa non è completa néesaustive ed i concetti espressi hanno valore di esempio e promemoria e non di trattazione sistematica. 05/07/2016 Agenzia per la formazione Asl 11 Sovigliana/Vinci (FI) Relatore - Roberto Nanni 31
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