Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale

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1 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale Situazione di Organico di Diritto Anno scolastico 2009/2010 Settembre 2009

2 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi Hanno collaborato: per Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca: Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi: Mariano Ferrazzano Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l Autonomia scolastica: Maria Rosa Silvestro Introduzione a cura di Sergio Govi Osservazioni, contributi e suggerimenti al contenuto del presente lavoro potranno essere inviati a: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi saiit.uff1@istruzione.it Il rapporto è disponibile sul sito internet ed intranet del Ministero dell Istruzione, Università e Ricerca ( I dati della presente pubblicazione, ove non diversamente specificato, sono patrimonio del Sistema Informativo del Ministero dell Istruzione, Università e Ricerca. È consentito l utilizzo e la pubblicazione dei dati con citazione della fonte: FONTE: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca - Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi Nel caso in cui i dati vengano rielaborati, citare: FONTE: Elaborazione su dati del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca - Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi

3 Presentazione L anno scolastico 2009/2010 è anno di importanti novità conseguenti all attuazione delle recenti normative che stanno dando il via a significative trasformazioni, anche strutturali, della scuola italiana. I dati raccolti nella presente pubblicazione possono, quindi, fornire i primi riscontri in termini quantitativi rispetto ai cambiamenti in corso in diverse aree: scuole, classi, dotazioni organiche. La procedura da cui sono tratte le informazioni è quella finalizzata alla determinazione del c.d. Organico di diritto, di natura previsionale, e si avvale dei dati acquisiti nel primo semestre del 2009, a partire dalle domande di iscrizione presentate alle scuole entro la fine di febbraio. Le basi dati così costituite consentono di delineare e descrivere le principali variabili che caratterizzano la scuola statale italiana ad ogni inizio d anno. L odierno volume è stato arricchito, oltre ad una serie di notizie riguardanti i corsi serali, con una nuova sezione dedicata alla prospettazione di 18 quadri di sintesi, uno per ogni regione, nei quali sono raccolti i relativi dati delle grandezze trattate in modo separato nel volume stesso. Come avviene oramai da oltre un decennio, il Sistema Informativo, con la presente pubblicazione, mette a disposizione degli operatori della scuola un efficace ed accurato strumento di lavoro, utilizzabile a fini conoscitivi e di analisi. Il volume è reperibile e scaricabile accedendo alla home page del sito del Ministero alla voce Pubblicazioni. Il Direttore Generale Maria Domenica Testa

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5 Indice dei contenuti Introduzione...I Tavola A - Schema del sistema scolastico statale vigente nell a.s. 2009/ III Tavola B - Quadro sinottico... XVI Nota metodologica... XVII Glossario... XIX Sezione 1 Le scuole...1 Istituzioni scolastiche - prospetto regionale e per area geografica... 3 Istituzioni scolastiche - prospetto provinciale... 4 Omnicomprensivi - prospetto regionale e per area geografica... 7 Omnicomprensivi - prospetto provinciale... 8 Istituzioni educative - prospetto regionale e per area geografica Istituzioni educative - prospetto provinciale Centri territoriali permanenti - prospetto regionale e per area geografica Centri territoriali permanenti - prospetto provinciale Punti di erogazione del servizio per ordine e grado d istruzione - prospetto regionale e per area geografica Punti di erogazione del servizio per ordine e grado d istruzione - prospetto provinciale Punti di erogazione del servizio facenti capo alle istituzioni scolastiche - prospetto regionale e per area geografica Punti di erogazione del servizio facenti capo alle istituzioni scolastiche - prospetto provinciale. 24 Particolari tipologie di scuole - prospetto regionale e per area geografica Particolari tipologie di scuole - prospetto provinciale Sezione 2 Scuola dell infanzia...35 Scuola dell infanzia - bambini e sezioni Scuola dell infanzia - dotazione organica Scuola dell infanzia - prospetto regionale e per area geografica Scuola dell infanzia - prospetto provinciale Sezione 3 Scuola primaria...43 Scuola primaria - alunni e classi Scuola primaria - dotazione organica Scuola primaria - prospetto regionale e per area geografica Scuola primaria - prospetto provinciale Sezione 4 Scuola secondaria di I grado...51 Scuola secondaria di I grado - alunni e classi Scuola secondaria di I grado - dotazione organica Scuola secondaria di I grado - prospetto regionale e per area geografica Scuola secondaria di I grado - prospetto provinciale Sezione 5 Scuola secondaria di II grado...59 Scuola secondaria di II grado - alunni e classi Scuola secondaria di II grado - alunni, classi e dotazione organica Scuola secondaria di II grado - prospetto regionale e per area geografica Scuola secondaria di II grado - prospetto provinciale Scuola secondaria di II grado - alunni e classi per tipologia d istituto - prospetto regionale e per area geografica Scuola secondaria di II grado - alunni e classi per tipologia d istituto - prospetto provinciale... 68

6 Sezione 6 Dati riepilogativi...73 Dati riepilogativi - prospetto regionale e per area geografica Dati riepilogativi - prospetto provinciale Appendice- Sintesi regionale...79

7 Indice delle figure Fig. 1 - Istituzioni principali...iv Fig. 2 - Punti di erogazione del servizio per ordine e grado d'istruzione...vi Fig. 3 - Sezioni/Classi per ordine e grado d'istruzione...vii Fig. 4 - Bambini/Alunni iscritti per ordine e grado d'istruzione...x Fig. 5 - Bambini/Alunni iscritti in Comprensivi per ordine e grado d istruzione...x Fig. 6 - Alunni della scuola secondaria di II grado per tipologia di istituto...xii Fig. 7 - Rapporto Alunni/Classi per ordine e grado d'istruzione...xiii Fig. 8 - Dotazione organica del personale docente per ordine e grado d'istruzione... XIV Fig. 9 - Dotazioni organiche per tipologia di personale... XV

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9 Introduzione L anno scolastico 2009/2010 apre un triennio di notevoli cambiamenti del sistema scolastico, conseguente agli interventi di razionalizzazione della spesa per l istruzione, previsti dalla legge di conversione 6 agosto 2008, n. 133, e dalle modifiche di ordinamento derivanti dalla medesima e da altre norme legislative precedenti. L intero sistema di istruzione, già da quest anno, è interessato sia agli interventi di razionalizzazione sia a quelli di riforma ordinamentale, con particolare riferimento al primo ciclo di istruzione e alla scuola dell infanzia, mentre, per effetto del rinvio dell attuazione di riforma della scuola secondaria di II grado al 2010/2011, quest ultimo settore, limitatamente a questo anno scolastico, è coinvolto soltanto in interventi di razionalizzazione (formazione delle classi, dimensionamento delle istituzioni scolastiche, rapporto studenti per classe, ecc.). Una parte degli interventi di razionalizzazione consegue a manovre finanziarie pregresse (leggi n. 296/2006 e n. 244/2007) che si sommano a quelle più recenti (art. 64 della legge 133/2008), producendo, soprattutto per questo anno scolastico, una sensibile modifica delle dotazioni organiche del personale. Peraltro, oltre agli interventi di razionalizzazione e dell iniziale riordino del sistema di istruzione, questo anno scolastico è anche interessato al processo di graduale stabilizzazione del personale docente di sostegno agli alunni con disabilità (legge 296/2006, art. 1, comma 605) con aumento dell organico di diritto verso l obiettivo finale del 70% sui posti attivati, fissato dalla legge. La determinazione generale dell organico di diritto per l anno scolastico 2009/2010 risente, pertanto, delle citate disposizioni di razionalizzazione della spesa e di innovazione parziale degli ordinamenti, a cui si aggiungono, in modo non trascurabile, le incidenze connesse con le dinamiche demografiche. Queste ultime, ancora una volta, evidenziano tendenze contrapposte di incremento e di decremento dei livelli di popolazione scolastica rispettivamente nelle regioni del Centro Nord e in quelle meridionali. Prima di analizzare le variazioni strutturali del sistema indotte dalla manovra di razionalizzazione derivante dall art. 64 della legge 133/2008, è opportuno preliminarmente esaminare le dinamiche demografiche della popolazione scolastica, anche in considerazione del fatto che i loro effetti, incrociando gli interventi applicativi della norma citata, hanno determinato assestamenti notevolmente differenziati sul territorio. Le variazioni demografiche della popolazione scolastica non costituiscono, da tempo, un evento congiunturale legato a fenomeni straordinari migratori in alcuni territori o di flessione temporanea delle natalità in altri. La dinamica demografica dalle opposte tendenze di variazione costituisce, infatti, ormai un dato strutturale e consolidato che, visti gli andamenti delle nascite negli ultimi anni, è destinato a permanere per diverso tempo. - I -

10 Rispetto allo scorso anno, il numero complessivo degli alunni è aumentato di oltre 37 mila unità, ma con riferimento alle diverse aree geografiche la variazione è stata negativa soltanto al Sud e nelle Isole (decremento complessivo di 22 mila unità), mentre è risultata di segno positivo nelle altre aree (incremento complessivo di 59 mila unità). Il decremento del numero di alunni nelle aree meridionali e insulari è stato peraltro sensibilmente attenuato dall aumento di bambini iscritti alla scuola dell infanzia (circa 14 mila unità in più), determinato dal nuovo istituto dell anticipo (DPR 89/2009). Un aumento che ha compensato la naturale tendenza al calo di iscritti di questo settore nell area interessata. Per contro, sempre in tali aree, i settori scolastici del primo e del secondo ciclo rispetto al precedente anno, registrano complessivamente un calo di circa 35 mila alunni, confermando per il secondo anno, anche per la scuola secondaria di II grado, l inversione di tendenza all incremento che aveva caratterizzato l ultimo decennio. Con effetti opposti di incidenza su organici e classi, nelle regioni settentrionali, invece, si è registrato nell ultimo quinquennio un incremento di alunni superiore alle 231 mila unità, determinato sia dai flussi migratori di alunni stranieri sia, soprattutto nelle regioni del Nord Est, da un aumento di alunni per incremento delle nascite. Tale incremento complessivo è destinato a crescere nel prossimo futuro in ragione del sensibile aumento del numero di alunni nei settori della scuola dell infanzia e della primaria. Lo squilibrio territoriale è rafforzato, altresì, da analoghi incrementi di popolazione scolastica nelle regioni del Centro, se pur di misura più contenuta rispetto alle regioni settentrionali. Il divario delle due Italie è destinato ad accentuarsi nel tempo con conseguenti contraccolpi sull intero sistema di istruzione e con effetti anche sul tessuto sociale e sui servizi di supporto a carico degli Enti locali o delle istituzioni scolastiche. Un primo effetto di razionalizzazione del servizio ha riguardato le istituzioni scolastiche, per le quali, in attuazione delle pregresse norme di dimensionamento e in attesa della definizione di nuovi criteri e parametri connessi al Regolamento di cui al DPR n. 81/2009 e alle intese in sede di Conferenza Unificata, è stato definito un primo assestamento che ha determinato una riduzione complessiva di quasi 300 istituzioni scolastiche, attestando in quelle funzionanti in questo anno scolastico. - II -

11 Tavola A - Schema del sistema scolastico statale vigente nell a.s. 2009/10 - III -

12 Tale riduzione ha interessato tutte le aree geografiche del Paese; in particolare, il decremento ha riguardato le regioni nelle quali in questi ultimi anni vi è stato un calo sensibile della popolazione scolastica. Come è noto, la dimensione delle istituzioni scolastiche è dipendente dai livelli di popolazione iscritta; conseguentemente le regioni meridionali, più di altre, hanno registrato una flessione di istituzioni scolastiche per complessive 141 unità (la sola Calabria ha avuto 84 istituzioni scolastiche soppresse). Per effetto di soppressioni e accorpamenti sono aumentati gli istituti comprensivi del primo ciclo e gli istituti di istruzione secondaria superiore; per contro è sensibilmente diminuito il numero di circoli didattici e quello degli istituti principali della scuola secondaria di I e di II grado. Fig. 1 - Istituzioni principali Attualmente le istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione sono 7.295, suddivise in istituti comprensivi, circoli didattici e scuole secondarie di I grado (sedi principali). Per la prima volta gli istituti comprensivi superano il 50% del totale di istituzioni scolastiche del primo ciclo. Alla vigilia dell autonomia scolastica le istituzioni funzionanti nel primo ciclo di istruzione erano i circoli didattici (che organizzavano scuole materne ed elementari) e le scuole medie. Dal 2000, in modo graduale e costante, si sono diffusi gli istituti comprensivi, che accorpano verticalmente e unitariamente scuole di ordini e gradi diversi, dall infanzia alla secondaria di I grado, e che, oltre a costituire ormai di fatto l asse portante dell intero primo ciclo di istruzione, consolida una tipologia di istituzione scolastica finalizzata a favorire i processi di continuità organizzativa e didattica delle scuole. - IV -

13 Dall anno scorso a quest anno, a conferma di questa loro tendenza all espansione, gli istituti comprensivi sono passati da a unità, con un incremento di circa il 6,3%, mentre, nel medesimo periodo, i circoli didattici (- 218 unità) hanno subito un decremento pari all 8,9% e gli istituti principali di scuola secondaria di I grado (- 236 unità) un decremento pari al 16,5%. Complessivamente all interno del primo ciclo di istruzione, per effetto dei nuovi assetti delle istituzioni scolastiche nell anno in corso, gli istituti comprensivi rappresentano il 53,1%, i circoli didattici il 30,5%, gli istituti principali di scuola secondaria di I grado il 16,4%. In questi anni per adeguarsi alla configurazione delle nuove istituzioni scolastiche e favorirne ogni potenzialità, il reclutamento dei dirigenti da preporre ad esse non differenzia più la loro destinazione a specifici settori del primo ciclo di istruzione (primaria o secondaria di I grado), ma la rende indistinta. Come si è visto, la tendenza in atto prospetta, nel medio termine, assetti generalizzati o ampiamente diffusi di istituti comprensivi nel primo ciclo di istruzione, come già avvenuto in alcune province italiane, dove tali istituti rappresentano già la totalità delle istituzioni del primo ciclo. Tale tendenza è altresì supportata da previsione contenuta nel piano programmatico di attuazione dell art. 64 della legge 133/2008. Le istituzioni scolastiche del primo ciclo rappresentano attualmente il 69% del totale (in diminuzione di un punto percentuale rispetto all anno scorso); il restante 31% delle istituzioni scolastiche statali dell intero sistema di istruzione fa parte del secondo ciclo, dove, analogamente a quanto avvenuto nel primo, si sono andati costituendo accorpamenti orizzontali tra istituti di diversa tipologia e indirizzo (poco più di un terzo), che hanno dato vita a istituti di istruzione secondaria superiore. Questa particolare forma di aggregazione di istituti di diversa natura nella medesima istituzione scolastica è in lieve aumento; gli istituti di istruzione secondaria superiore sono passati da dello scorso anno a di questo anno scolastico con un incremento del 6,4%, mentre le altre istituzioni scolastiche del 2 ciclo, rappresentate dai tradizi onali licei ed istituti, nel medesimo periodo sono passate dalle unità alle attuali con un decremento del 6,2%. La riforma di ordinamento del secondo ciclo di istruzione, di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, il cui graduale avvio applicativo è previsto dal prossimo anno scolastico, prospetta una ristrutturazione del sistema con radicali innovazioni delle istituzioni liceali, degli istituti tecnici e degli istituti professionali. Le istituzioni scolastiche funzionanti nell anno 2009/2010 organizzano e amministrano circa 42 mila scuole che, quali punti di erogazione del servizio sul territorio, hanno una diversa distribuzione, dipendente dalle realtà territoriali ed ambientali, dalle specificità di settore, dagli interventi di razionalizzazione disposti nel tempo. - V -

14 Fig. 2 - Punti di erogazione del servizio per ordine e grado d'istruzione *In questo numero non sono comprese le scuole carcerarie primarie e secondarie di I grado gestite dai Centri territoriali permanenti. I plessi di scuola dell infanzia sono previsti quest anno in unità, per una quota pari a circa il 32% del numero complessivo dei punti di erogazione del servizio. Rispetto allo scorso anno i plessi di scuole dell infanzia subiscono una diminuzione di 31 unità. I plessi di scuola primaria sono attualmente (escluse le scuole carcerarie) per una quota pari al 38,0% del numero complessivo di punti di erogazione del servizio dell intero sistema; rispetto allo scorso anno la variazione intervenuta è di soli 25 plessi in meno. Raffrontando tale quantità di scuole (spesso di ridotte dimensioni) con i punti di erogazione del servizio degli altri settori scolastici, si ha la percezione di come, al di là di situazioni straordinarie legate alla struttura territoriale, la distribuzione capillare di piccole scuole sul territorio sia il risultato, non adeguatamente governato o programmato, di presenze del servizio scolastico ereditate da una condizione sociale molto lontana dai contesti della vita attuale. La media nazionale di classi per plesso scolastico (8,5 per plesso) nasconde infatti la diffusa realtà di piccole scuole con numero ridotto di classi. Una specifica norma di legge (n. 189/2008) ha previsto che in sede di Conferenza Unificata venga definito un apposito piano, concordato d intesa anche con i Comuni italiani, per una razionalizzazione delle piccole scuole sul territorio che dovrebbe avere attuazione dal prossimo anno scolastico. - VI -

15 Le istituzioni secondarie di I grado, costituite da sedi principali e da sezioni associate, con esclusione delle scuole carcerarie, sono confermate attualmente in unità (pari a circa il 17% del totale dei punti di erogazione del servizio), senza modifiche rispetto all anno scorso. Infine, gli istituti di istruzione secondaria di II grado, complessivamente intesi come sedi principali e sezioni associate, sono (19 in più rispetto al 2008/2009), pari al 12,4% del complessivo numero di punti di erogazione del servizio statale sul territorio nazionale. Dalla dimensione complessiva della popolazione scolastica (circa 2 milioni e 573 mila) ospitata in oltre 5 mila unità, si può facilmente intuire come esse abbiano elevati livelli di dimensionamento, tanto da organizzare al proprio interno mediamente più di 20 classi. Questa riflessione sulle dimensioni delle scuole e dei plessi, consente di capire come la notevole differenziazione delle dimensioni degli istituti, oltre a incidere sui costi del servizio con accentuate sperequazioni territoriali, determini livelli diversi di complessità organizzativa con incidenze anche sull azione didattica. Per quanto riguarda le classi, c è da registrare anche quest anno una loro diminuzione complessiva, conseguente alle pregresse norme per il contenimento della spesa per l istruzione (leggi finanziarie 2007 e 2008) e a quelle più recenti (legge 133/2008). Infatti, la combinazione dei diversi andamenti dei diversi ordini e gradi di istruzione ha determinato, nuovamente, una contrazione del numero delle classi che quest anno è stata pari quasi a 4 mila unità, facendo attestare a le classi funzionanti contro le dello scorso anno. Fig. 3 - Sezioni/Classi per ordine e grado d'istruzione - VII -

16 Nella scuola dell infanzia, pur in presenza di un contenuto aumento di nuovi iscritti registrato nei Nella scuola dell infanzia, grazie anche al consistente aumento di iscritti dovuto, soprattutto nelle aree meridionali, all anticipo di iscrizione, si è registrato un aumento di oltre 200 sezioni rispetto allo scorso anno (42.459). Si è trattato, tuttavia, di un aumento contenuto rispetto alla consistente domanda di servizio che, soprattutto nei grandi centri urbani, fatica ad essere interamente accolta, determinando liste di attesa per l ammissione. In talune zone del Paese le liste di attesa per l iscrizione alle scuole statali dell infanzia hanno subito una lieve riduzione, grazie alla costituzione delle cosiddette sezioni primavera che, accogliendo bambini fino a 36 mesi di età, hanno contribuito, se pur in minima parte per quanto riguarda le istituzioni statali, a limitare il numero degli esclusi. L incremento del numero di sezioni della scuola dell infanzia, è comunque il risultato di situazioni territoriali diversificate. Infatti nelle regioni meridionali, a fronte di un aumento generalizzato del numero di sezioni in quasi tutte le regioni italiane, si registra invece una flessione dovuta al sensibile calo di iscritti (10 mila in meno), derivante dal confermato decremento della popolazione. La scuola primaria, per effetto degli interventi di razionalizzazione, pur registrando un aumento complessivo di circa 10 mila iscritti, ha registrato un sensibile decremento del numero delle classi funzionanti (1.626 in meno) che ha portato complessivamente il numero a unità, in diminuzione su tutti i territori. Tale variazione, però, è sensibilmente differenziata sul territorio. Infatti, la stretta correlazione tra livelli di popolazione scolastica e numero delle classi funzionanti consente di individuare nella crescente presenza di alunni con cittadinanza non italiana la causa principale della variazione nel numero delle classi: nelle regioni settentrionali e centrali dove è sensibile l aumento di popolazione scolastica straniera (oltre 17 mila alunni in più), il decremento del numero delle classi è risultato più contenuto (- 400 circa), mentre nelle aree meridionali e insulari, dove la scarsa presenza straniera non compensa il sensibile calo demografico, il numero delle classi di scuola primaria continua ad essere in decremento ( circa) con più rilevanti ripercussioni sulle dotazioni organiche del personale docente. La scuola secondaria di I grado, confermando per il secondo anno consecutivo l inversione di tendenza al calo degli iscritti (per effetto dell onda lunga degli anticipi della scuola primaria) ha potuto contenere il calo del numero delle classi (134 meno dell anno scorso), facendo registrare un numero complessivo di classi funzionanti di unità. Anche la scuola secondaria di I grado, nonostante questa ripresa, risente dello squilibrio territoriale conseguente alla variazione in aumento della popolazione scolastica straniera sul territorio (Nord e Centro - VIII -

17 Italia) e della flessione di nascite (territori meridionali), al punto che nelle regioni del Nord e del Centro vi è stato un aumento di 626 classi, mentre nelle aree meridionali/insulari vi è stata una diminuzione di 760 classi, con conseguente ripercussioni come già si era verificato per le scuole primarie nei medesimi territori - sulle dotazioni organiche del personale docente. Dopo anni di crescita della popolazione scolastica e, conseguentemente, delle classi, la scuola secondaria di secondo grado, registra per il secondo anno consecutivo una flessione nel numero di studenti iscritti (oltre 23 mila in meno) con effetto analogo sul numero delle classi attivate (circa in meno), peraltro fatte oggetto di intervento di razionalizzazione. Quest anno sono state attivate complessivamente classi. L aumento della popolazione scolastica conseguente all innalzamento dell obbligo di istruzione, introdotto dal 1999, ha esaurito la sua spinta propulsiva sull intero territorio nazionale, con esclusione del Nord Est dove si è registrato un aumento di studenti. L andamento della popolazione scolastica ha avuto un diretto effetto sul numero delle classi, diminuite ovunque, ad eccezione delle regioni del Nord Est dove si è avuta una sostanziale conferma della situazione del precedente anno scolastico. Da rilevare che nelle regioni meridionali, dove il decremento del numero di studenti è stato dell ordine di circa 15 mila unità, il calo del numero delle classi, anche per effetto degli interventi di razionalizzazione, è stato intorno alle mille unità. La popolazione scolastica accolta nelle quasi 42 mila scuole, istituti e plessi del sistema statale di istruzione nel presente anno scolastico 2009/2010 è stata prevista complessivamente in unità. La variazione intervenuta, rispetto al precedente anno, come già evidenziato in precedenza relativamente ai fattori di modifica del sistema, è di oltre 37 mila alunni in più che conferma ancora una volta una situazione complessiva di stabilità della popolazione accolta negli istituti statali di istruzione. Se si considera che l aumento di alunni con cittadinanza non italiana, rilevato da recenti pubblicazioni di questo Ministero, è nettamente superiore, anche quest anno, all incremento dell intera popolazione scolastica considerata, si può arguire che è in atto un calo diffuso di alunni di nazionalità italiana, compensato, soltanto in taluni territori, dalle iscrizioni di alunni stranieri. Le variazioni in diminuzione del numero di alunni italiani sono comunque molto più consistenti nelle aree meridionali ed insulari del Paese dove si registra un diffuso calo di iscrizioni ovunque. - IX -

18 Fig. 4 - Bambini/Alunni iscritti per ordine e grado d'istruzione Fig. 5 - Bambini/Alunni iscritti in Comprensivi per ordine e grado d istruzione - X -

19 *Sono parte degli alunni già rappresentati nel grafico precedente. Nelle scuole dell infanzia, che presentano una previsione di aumento di bambini iscritti pari a circa unità, la popolazione scolastica sfiora per la prima volta il milione ( ), grazie agli effetti del nuovo istituto giuridico dell anticipo scolastico a favore dei bambini che compiono tre anni entro il 30 aprile dell anno scolastico di riferimento. Quel milione di bambini iscritti rappresenta il 12,8% dell intera popolazione scolastica accolta in scuole statali. Esaurito l effetto dell istituto dell anticipo, che compensava la flessione naturale di iscritti soprattutto al Sud, la scuola primaria fa registrare un aumento di alunni nel 2009/2010 pari a poco più di 10 mila unità. Complessivamente gli alunni previsti per la scuola primaria sono , pari al 33% dell intera popolazione scolastica statale. La variazione è determinata dall incremento di alunni con cittadinanza non italiana. La scuola secondaria di I grado, come già rilevato a proposito dell andamento del numero delle classi funzionanti, conferma anche nella tendenza dei livelli di popolazione scolastica la situazione di ripresa dopo la flessione rilevata negli anni scorsi. Il complessivo aumento di iscritti, pari a circa 20 mila unità, riguarda tutte le aree ad eccezione di quelle meridionali e insulari. Complessivamente la previsione degli alunni di scuola secondaria di I grado per questo anno scolastico è di unità (21,3% dell intera popolazione scolastica). Con unità, pari al 33% dell intera popolazione scolastica accolta in istituti statali, la scuola secondaria di II grado, nonostante la confermata flessione di iscritti, ha un livello di popolazione quasi pari a quello della scuola primaria. Rispetto all anno scorso la previsione di decremento di studenti negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, di oltre 23 mila unità, è distribuita in modo diseguale sul territorio e frutto di una compensazione tra gli aumenti previsti nel Nord Est per quasi 7 mila unità (dove, come già rilevato, concorre anche un alta presenza di alunni stranieri) a fronte di una contrazione di quasi unità in tutte le altre regioni. Il decremento di popolazione scolastica nella scuola secondaria di secondo grado interessa in modo pressoché omogeneo tutti i diversi ordini e tipologia di scuole, con l eccezione degli istituti professionali che fanno prevedere iscritti più dello scorso anno e dei licei artistici con oltre 600 studenti in aumento. - XI -

20 Fig. 6 - Alunni della scuola secondaria di II grado per tipologia di istituto Gli interventi legislativi di razionalizzazione della spesa pubblica nel settore dell istruzione hanno determinato, nei decorsi anni, un diverso assestamento dell organizzazione scolastica con conseguente modifica del rapporto medio complessivo di alunni per classe, passato da 20,5 alunni/classe del 2000/2001 a 21,1 nell anno in corso. Per i singoli settori scolastici il rapporto medio del numero di alunni per classe è stato conseguentemente modificato: nella scuola dell infanzia il rapporto bambini/sezione è passato dal 23,1 del 2000/2001 al 23,5 di quest anno; nella scuola primaria dal 18,2 del 2000/2001 si è passati al 19,0 di quest anno; nella secondaria di I grado dal 21,0 al 21,5; nella secondaria di II grado il numero di studenti per classe, dopo varie oscillazioni, si è confermato al 22,3. - XII -

21 Fig. 7 - Rapporto Alunni/Classi per ordine e grado d'istruzione I posti di docente in Organico di Diritto sono previsti quest anno in complessive unità, comprensivi dei posti di sostegno. La variazione, rispetto allo scorso anno, è di quasi posti in meno, frutto degli scarsi incrementi in alcuni settori e di più consistenti diminuzioni in altri, determinati oltre che dalle variazioni di popolazione scolastica soprattutto dagli interventi di razionalizzazione. Rispetto alla dotazione organica complessiva, la scuola primaria con quasi 238 mila posti di organico (9 mila e 500 meno dello scorso anno) costituisce il settore scolastico più consistente (33,8% dell organico complessivo), seguito dagli istituti di istruzione secondaria di II grado che con oltre posti e cattedre (oltre 7 mila posti in meno) rappresentano il 31,8% della complessiva dotazione organica nazionale di docenti; la dotazione della scuola secondaria di I grado, diminuita di 11 mila e 500 unità, è di poco superiore a 155 mila posti e cattedre (22,1%), mentre i posti di scuola statale dell infanzia sono complessivamente (12,2% della dotazione organica complessiva). Rispetto allo scorso anno la variazione in aumento del numero di posti e cattedre ha riguardato, per effetto della manovra di razionalizzazione, soltanto la scuola dell infanzia (700 posti in più). Tutte le altre tipologie di istruzione hanno avuto decrementi. - XIII -

22 Fig. 8 - Dotazione organica del personale docente per ordine e grado d'istruzione * Nel secondo grafico sono considerate tutte le tipologie di posti ad eccezione dei posti di sostegno. Complessivamente i posti di organico del personale statale (comprensivo di dirigenti scolastici, docenti, personale ATA e personale educativo) sfiorano il milione di unità (circa 953 mila unità) con questa articolazione: 1% di dirigenti scolastici, 74% di docenti, 25% tra personale ATA ed educativo. A questa previsione di organico andrà aggiunta, nella situazione di fatto, anche quella del personale con contratto a tempo determinato la cui dimensione complessiva assumerà un peso significativo. - XIV -

23 Fig. 9 - Dotazioni organiche per tipologia di personale Ancora una volta la rassegna di questi dati previsionali del sistema scolastico e la conoscenza della loro articolazione sul territorio, possono consentire di cogliere tutta l ampiezza e la consistenza del sistema statale di istruzione, delle sue complessità organizzative e gestionali, nonché dei relativi notevoli interessi politici, sociali ed economici che esso induce, unitamente alle legittime aspettative delle famiglie e degli alunni per l erogazione di un servizio di qualità a favore delle giovani generazioni. - XV -

24 Tavola B - Quadro sinottico - XVI - istituzioni scolastiche di cui sedi di dirigenza punti di erogazione del servizio circoli didattici scuole dell'infanzia associate a circoli plessi di scuola primaria associati a circoli scuole dell'infanzia associate ad istituti comprensivi istituti comprensivi plessi di scuola primaria associati ad istituti comprensivi scuole secondarie di I grado associate ad istituti comprensivi istituti principali di scuola secondaria di I grado scuole secondarie di I grado associate ad istituti principali di I grado istituti principali di scuola secondaria di II grado scuole secondarie di II grado associate ad istituti principali di II grado istituti d'istruzione secondaria superiore scuole secondarie di II grado associate ad istituti d'istruzione secondaria superiore totale istituzioni scolastiche totale punti di erogazione del servizio facenti capo alle istituzioni scolastiche 2 (di cui istituti omnicomprensivi) istituzioni educative centri territoriali permanenti scuole primarie carcerarie 50 scuole secondarie di I grado carcerarie scuola dell'infanzia scuola primaria scuola secondaria di I grado scuola secondaria di II grado totale punti di erogazione del servizio bambini/alunni sezioni/classi rapporto alunni/classi 23,5 19,0 21,5 22,3 21,1 dotazione organica del personale docente dotazione organica del personale educativo dotazione organica del personale A.T.A NOTA: le istituzioni scolastiche sono i circoli didattici, gli istituti comprensivi, gli istituti principali di I e di II grado e gli istituti di istruzione secondaria superiore. Tra queste, i circoli didattici, gli istituti comprensivi e gli istituti di istruzione secondaria superiore sono entità puramente amministrative, mentre gli istituti principali di I e II grado sono anche punti di erogazione del servizio in quanto in essi viene effettivamente erogato il servizio scolastico; analogamente si considerano punti di erogazione del servizio le scuole dell infanzia, le scuole primarie, le scuole secondarie di I grado, siano esse associate ad istituti principali di I grado che ad istituti comprensivi; le scuole primarie e secondarie di I grado carcerarie associate ai Centri territoriali permanenti, e le scuole secondarie di II grado, siano esse associate ad istituti principali di II grado che ad istituti di istruzione secondaria superiore. 1 Il numero delle sedi di dirigenza è inferiore a quello delle istituzioni scolastiche di 43 unità che, per motivi giuridico-amministrativi, non sono state gestite in Organico. In particolare non sono considerate sedi di dirigenza: 36 circoli, 4 istituti comprensivi ed 1 istituto di istruzione secondaria superiore annessi a convitti ed educandati; 1 istituto principale di I grado ed 1 istituto principale di II grado per ciechi. Inoltre, tra le sedi di dirigenza, ci sono 3 istituti di II grado che non sono conteggiati tra le istituzioni scolastiche riportate nella Pubblicazione perché non hanno alunni classi o posti di personale docente. 2 In questo numero non sono comprese le 147 scuole carcerarie primarie e secondarie di I grado facenti capo ai Centri territoriali permanenti 3 L elenco degli istituti omnicomprensivi è pubblicato annualmente sul sito istituzionale del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. 4 Relativamente alle istituzioni educative, solo 47 sono sedi di dirigenza, mentre 106 sono convitti nazionali od annessi ad altri istituti, già conteggiati tra le istituzioni scolastiche riportate nella presente pubblicazione; 5 sono comprese 97 scuole carcerarie; 6 sono comprese 50 scuole carcerarie; 7 gli 856 corsi serali non vengono considerati nel computo delle scuole secondarie di II grado, in quanto non funzionanti come punti di erogazione del servizio, ma attivati nelle scuole in cui si svolgono i corsi diurni; 8 comprende anche i posti di sostegno ed i posti D.O.P. (Dotazione Organica Provinciale delle scuole secondarie di I e di II grado); 9 comprende anche i posti riservati ai lavoratori socialmente utili ed alle ditte. Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale - a.s. 2009/2010

25 Nota metodologica Nel presente lavoro sono pubblicati i dati relativi alla situazione del cosiddetto organico di diritto cioè basati sulle richieste di iscrizioni e sulle determinazioni conseguenti dell Amministrazione. Tali dati vengono successivamente consolidati nella situazione di fatto ad inizio anno scolastico e, pertanto, possono differire, anche se di poco, dai dati reali (Organico di Fatto). Il lavoro è organizzato in sei sezioni precedute da un quadro sinottico e da un glossario contenente le definizioni dei principali termini e locuzioni con specifici riferimenti normativi. La prima sezione è dedicata alle scuole, considerate sia come istituzioni scolastiche (specificando quali tra esse risultano essere sedi di dirigenza) che come punti di erogazione del servizio; nelle quattro sezioni successive vengono riportate, distintamente per ordine e grado, le informazioni relative agli alunni, alle classi e all organico. Rispetto agli anni scolastici precedenti, nei prospetti di sintesi nazionale della sezione 5 dedicata alla scuola secondaria di II grado, sono state riportate anche le informazioni relative agli alunni e classi dei corsi serali. La sesta sezione descrive le dotazioni organiche di tutto il personale della scuola statale: docente, educativo ed amministrativo, tecnico ed ausiliario. Prevalentemente i dati sono aggregati a livello provinciale, regionale, di area geografica e nazionale. Come negli anni precedenti, le tabelle provinciali riportano, per ciascuna regione, presentata secondo l ordine geografico, i valori delle singole province, ordinate alfabeticamente ed il totale regionale, in modo tale da consentire una più agevole consultazione dei dati per regione. Per una corretta lettura delle informazioni contenute nelle tabelle presenti nella pubblicazione, è opportuno evidenziare che: i dati relativi alle scuole, agli alunni, alle classi e alle dotazioni organiche sono quelli comunicati al Sistema Informativo per la definizione dell Organico di Diritto per l anno scolastico 2009/2010; relativamente alle scuole carcerarie primarie e secondarie di I grado (gestite dai Centri Territoriali Permanenti) alla data di chiusura dell Organico di Diritto, è noto al Sistema Informativo il numero dei posti ma non quello di alunni e classi; come già avvenuto negli ultimi anni, non sono considerati i dati relativi agli istituti di alta cultura, ovvero accademie, conservatori ed Superiori di Istruzione Artistica (I.S.I.A.); - XVII -

26 non vengono trattate le informazioni relative alla regione a statuto speciale della Valle d Aosta e alle province autonome di Bolzano e Trento, in quanto le scuole ivi funzionanti non vengono gestite dallo Stato; nei dati degli organici del personale docente sono comprese tutte le tipologie che generano posti (per esempio corsi di istruzione per adulti, scuole carcerarie, ecc.), mentre non è conteggiato il corrispettivo dato degli alunni, rilevabile solo dopo l attivazione di tali corsi; la dotazione organica del personale docente comprende anche i posti di sostegno ed i posti D.O.P. (Dotazione Organica Provinciale delle scuole secondarie di I e di II grado), mentre non include i posti che si formeranno dall aggregazione sia delle ore di religione che di quelle residue. la dotazione organica del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario comprende anche i posti riservati ai lavoratori socialmente utili ed alle ditte; dall anno scolastico 1998/1999 gli istituti e le scuole magistrali sono stati soppressi e trasformati in istituti superiori con percorsi di studio quinquennali (licei socio-psicopedagogici, della comunicazione, linguistici, ecc.). L aggregazione delle regioni italiane in aree geografiche cui si fa riferimento è la seguente: 1. Nord-Ovest (Piemonte, Lombardia, Liguria); 2. Nord-Est (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna); 3. Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); 4. Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria); 5. Isole (Sicilia e Sardegna). Infine, rispetto agli anni scolastici precedenti, è stata inserita alla fine del volume un appendice contenente 18 quadri sintetici, uno per ogni regione, in cui sono riportati i dati delle principali variabili scolastiche. - XVIII -

27 Glossario 1 Alunni iscritti e classi previste Vengono così definiti gli alunni che presentano domanda di iscrizione presso un istituzione scolastica per la frequenza della scuola dell infanzia o per le prime classi di scuola primaria e secondaria di I e II grado. Gli alunni che frequentano le classi successive alla prima si considerano iscritti d ufficio. Sulla base del numero di alunni iscritti entro la data ultima di presentazione delle domande di iscrizione, che viene annualmente individuata dal Ministero dell istruzione, vengono previste le classi funzionanti nell anno scolastico successivo. [C. M. 15 gennaio 2009, n. 4 D.P.R. 20 marzo 2009, n. 82] Circoli didattici Sono costituiti da plessi di scuola primaria, ai quali sono aggregate spesso scuole dell infanzia. Al circolo fa capo una Direzione didattica, cioè una istituzione scolastica che amministra e gestisce le scuole di competenza. Nella presente pubblicazione i due termini vengono usati indifferentemente. Conferenza Unificata La Conferenza Unificata, organismo congiunto della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato- Città ed autonomie locali, opera per favorire la cooperazione tra l attività dello Stato e il sistema delle autonomie, esaminando e fornendo pareri su materie e compiti di interesse comune. La Conferenza deve esprimere il proprio parere su varie questioni concernenti il sistema scolastico (ad esempio, regolamenti di riordino dei diversi ordini e gradi di istruzione, rete scolastica e dimensionamento delle istituzioni scolastiche). [D. Lvo 28 agosto 1997, n. 281] Corsi serali Sono corsi per studenti adulti, finalizzati al conseguimento del diploma di istruzione secondaria di II grado, che si svolgono prevalentemente in orario pomeridiano o serale. I corsi sono attivati, in via prioritaria, negli istituti tecnici. [Legge 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, comma 632; Decreto ministeriale 25 ottobre 2007] CTP Centri Territoriali Permanenti per l istruzione in età adulta (ora C.P.I.A. 1 ) I CTP trovano riferimento didattico ed amministrativo presso una istituzione scolastica individuata tra 1 La terminologia utilizzata fa riferimento alla normativa derivante dalla Riforma del sistema dell Istruzione, ancorché non pienamente applicata - XIX -

28 quelle nel cui ambito territoriale sono programmate attività per adulti, tenuto conto di specifiche pregresse esperienze, con preferenza per quella dove ha sede il distretto scolastico qualora quest ultima risulti collocata presso una scuola elementare o media. I Centri si configurano come luoghi di lettura dei bisogni, di progettazione, di concertazione, di attivazione e di governo delle iniziative di istruzione e formazione in età adulta, nonché di raccolta e diffusione della documentazione. [O.M. 29 luglio 1997, n. 455 art. 1] I CTP gestiscono anche le scuole carcerarie primarie e secondarie di I grado. Già la legge 296/2006 (Finanziaria 2007) aveva previsto l aggregazione dei CTP e dei Corsi serali in apposita istituzione scolastica autonoma provinciale o subprovinciale, ma anche per questo anno scolastico non ha trovato applicazione. Disabilità Per persona in situazione di disabilità si intende chi presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. L individuazione della situazione di disabilità viene rimessa alle commissioni mediche collegiali operanti presso le A.U.S.L., secondo le disposizioni contenute nel Regolamento definito da apposito DPCM n. 185 del 23 febbraio L'integrazione scolastica della persona con disabilità avviene nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado. [Legge 5 febbraio 1992, n. 104] A seconda della tipologia di disabilità certificata, possono essere istituiti posti per minorati psicofisici, della vista o dell udito. L art. 40 della legge 27/12/1997 n. 449 dispone che è assicurata l integrazione scolastica degli alunni handicappati con interventi adeguati al tipo e alla gravità dell handicap [ ], nonché la possibilità di assumere con contratto a tempo determinato insegnanti di sostegno in deroga al rapporto docenti-alunni indicato al comma 3 [un docente ogni 138 alunni - n.d.r.], in presenza di handicap particolarmente gravi. In base alla legge 296/2006 (finanziaria 2007) non esistono più posti in deroga, bensì un organico di sostegno complessivo, predeterminato, il cui 70%, formato da posti di diritto, è gradualmente conseguito in un triennio scolastico. comprensivi Vengono costituiti istituti di istruzione comprensivi di scuola materna, elementare e media per garantire, in determinati territori, la permanenza di scuole che non raggiungono, da sole o unificate con scuole dello stesso grado, dimensioni ottimali (da 500 a 900 alunni). [DPR 18 giugno 1998, n. 233 art. 2] - XX -

29 Attualmente, gli istituti comprensivi sono costituiti dall aggregazione di scuole dell infanzia, scuole primarie e secondarie di I grado. [D. lgs. 19 febbraio 2004, n art. 4, comma 6] di istruzione secondaria superiore Assumono la denominazione di istituti di istruzione secondaria superiore gli istituti nati dalla unificazione di istituti di diverso ordine o tipo che non raggiungono, separatamente, le dimensioni ottimali e insistono sullo stesso bacino di utenza (da 500 a 900 alunni). Tali scuole vengono costituite per assicurare la necessaria varietà dei percorsi formativi per la domanda di istruzione espressa dalla popolazione scolastica. [DPR 18 giugno 1998, n. 233 art. 2 / DPR 20 marzo 2009, n. 82] magistrali e scuole magistrali Scuole secondarie superiori con percorsi di studio quadriennali (gli istituti) e triennali (le scuole). Il titolo di studio rilasciato dall istituto magistrale aveva valore abilitante per l insegnamento nelle scuole elementari e consentiva, previa frequenza di un quinto anno integrativo, l iscrizione a qualunque facoltà universitaria. Dall anno scolastico 1998/1999 tali corsi di studio sono stati soppressi. [Decreto Interministeriale 10 marzo 1997] Anche se le scuole hanno mantenuto la vecchia denominazione di istituti e scuole magistrali, sono state di fatto trasformate in istituti superiori con percorsi di studio di durata quinquennale (licei psico-pedagogici, licei della comunicazione o delle scienze sociali, licei scientifici, ecc.). È questo il motivo per cui la presente pubblicazione continua a utilizzare la precedente denominazione. omnicomprensivi Sono stati costituiti, in via sperimentale, istituti che possono comprendere scuole dell infanzia, scuole primarie, scuole secondarie di I grado e scuole secondarie di II grado. principali Si intendono le scuole secondarie di I e II grado sedi di dirigenza scolastica. Istituzioni educative Sono i convitti e gli educandati (femminili) che hanno per fine di curare l educazione e lo sviluppo intellettuale e fisico dei giovani che vi sono accolti. Ai convitti nazionali e agli educandati femminili dello Stato sono annesse scuole di ogni ordine e grado. [D. lgs. 16 aprile 1994, n. 297 articoli 203 e 204] - XXI -

30 Istituzione scolastica L istituzione scolastica gestisce e organizza a livello amministrativo e didattico uno o più punti di erogazione del servizio scolastico (scuole dell infanzia, plessi di scuola primaria, sedi staccate o coordinate di scuola secondaria di I e II grado). Ad ogni istituzione scolastica è preposto un dirigente scolastico. È espressione di autonomia e provvede alla definizione e alla realizzazione dell'offerta formativa, nel rispetto delle funzioni delegate alle Regioni e dei compiti e funzioni trasferiti agli Enti locali. [DPR 8 marzo 1999, n. 275] Organico di diritto Si intende la dotazione delle cattedre e dei posti del personale docente e dei posti per il personale ATA assegnata annualmente alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, in riferimento al numero di alunni iscritti e di classi previste. Per le scuole secondarie di II grado il numero di alunni iscritti tiene conto anche della previsione dei possibili alunni ripetenti e dell eventuale tasso di abbandono, calcolato in base alle serie storiche dell istituto. [CM 2 aprile 2009, n. 38 dotazioni organiche del personale docente per l anno scolastico 2008/2009; Nota 18 giugno 2009, n organico di diritto del personale ATA] Personale ATA Personale amministrativo, tecnico ed ausiliario assegnato ad una istituzione scolastica. La tabella A allegata al CCNL 2002/2005 del comparto scuola individua vari profili professionali, cui corrispondono specifiche mansioni: direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA), coordinatore amministrativo, assistente amministrativo, assistente tecnico, cuoco, infermiere, guardarobiere, addetto alle aziende agrarie, collaboratore scolastico. Personale educativo Il profilo professionale del personale educativo è costituito da competenze di tipo psico-pedagogico, metodologico ed organizzativo-relazionale, tra loro correlate ed integrate, che si sviluppano attraverso la maturazione dell esperienza educativa e l attività di studio e di ricerca. Il personale educativo partecipa al processo di formazione e di educazione degli allievi, convittori e semiconvittori frequentanti convitti ed educandati nazionali ed annessi, in un quadro coordinato di rapporti e di intese con i docenti delle scuole da essi frequentate. [CCNL comparto scuola art. 122] - XXII -

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