LA TUTELA DEL REDDITO nella Legge 28 giugno 2012 n. 92 di Riforma del Mercato del Lavoro

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1 UNIONE ITALIANA DEL LAVORO LA TUTELA DEL REDDITO nella Legge 28 giugno 2012 n. 92 di Riforma del Mercato del Lavoro Roma 24 luglio 2012 Servizio Politiche del Lavoro e della Formazione

2 Il sistema di ammortizzatori sociali in Italia Un sistema complesso caratterizzato da una pluralità di istituti. Rivolto ai lavoratori che si trovano nella condizione DISOCCUPAZIONE Indennità di disoccupazione ordinaria Indennità di disoccupazione con i requisiti ridotti Indennità di disoccupazione speciale edile Indennità di mobilità Indennità di mobilità in deroga SOSPENSIONE Cassa integrazione guadagni ordinaria Cassa integrazione guadagni straordinaria Contratti di solidarietà Cassa integrazione guadagni in deroga

3 Il sistema di ammortizzatori sociali in Italia Un sistema in cui sia le fonti istitutive che le prestazioni sono eterogenee e frammentate Un sistema da anni in attesa della riforma Riforma sempre rimandata... per ragioni di opportunità per ragioni di natura economica Un sistema in continua manutenzione attraverso interventi straordinari e sperimentali: di fatto strutturali

4 Il sistema di ammortizzatori sociali in Italia Un sistema che si potrebbe dividere in due grandi macroaree AREA A TUTELE FORTI Nella quale operano le integrazioni salariali sia ordinarie che straordinarie, i contratti di solidarietà e la mobilità (settori industriali, indotto etc.) AREA A TUTELE DEBOLI Senza alcuna tutela in caso di sospensione o riduzione del rapporto e con tutele ridotte per la disoccupazione involontaria (imprese < 15 dip.)

5 Il sistema di ammortizzatori sociali in Italia Un sistema la cui struttura è stata stressata dalla crisi, che ne ha evidenziato i limiti di inclusività e di tenuta economica Un sistema che non si è adeguato alle trasformazioni, alla evoluzione dei processi economici e dei modelli organizzativi del mondo del lavoro: - prevalenza delle piccole e medie imprese, - prevalenza del terziario rispetto all industria, - aumento del lavoro flessibile e non standard.

6 La Riforma e gli ammortizzatori sociali L approccio iniziale del Legislatore nel delineare la riforma è stato molto radicale e nell ottica di una profonda semplificazione: superamento della cassa integrazione straordinaria razionalizzazione e revisione di quella ordinaria introduzione di un unico trattamento di disoccupazione

7 La Riforma e gli ammortizzatori sociali Forti le perplessità espresse nelle prime fasi del confronto da parte delle organizzazioni sindacali e da parte del mondo imprenditoriale. Forti preoccupazioni per la tenuta occupazionale e per l impatto che il superamento dell istituto (Cigs) avrebbe determinato nella gestione dell attuale crisi economica

8 La Riforma e gli ammortizzatori sociali Il Legislatore è saggiamente ritornato sui suoi passi: - conferma dell attuale sistema della cassa integrazione - solo parziale il ritocco alla CIGS (proc. concorsuali) - gradualità della messa a regime della riforma - conferma della deroga per tutto il periodo transitorio - ampliamento della CIG attraverso i fondi bilaterali di solidarietà per le imprese con più di 15 dipendenti

9 La Riforma e gli ammortizzatori sociali Mantiene l impostazione originaria la razionalizzazione degli strumenti di sostegno al reddito in caso di perdita del lavoro Sostanziale conferma della natura assicurativa dell istituto Novità in materia di durate, importi e platea dei beneficiari Dal 1 gennaio andrà in vigore l Assicurazione Sociale per l Impiego

10 L Assicurazione Sociale per l Impiego Dal 1 gennaio 2013 l Aspi sostituirà gradualmente: - la disoccupazione non agricola a requisiti normali e ridotti - l indennità di disoccupazione speciale edile - l indennità di mobilità (a regime nel 2017) L ambito di applicazione viene esteso a tutti i lavoratori dipendenti compresi gli apprendisti e i soci lavoratori di cooperativa e conferma la tutela ai dipendenti della P.A. con contratto a tempo determinato

11 L Assicurazione Sociale per l Impiego I requisiti ricalcano quelli della vecchia disoccupazione (anzianità assicurativa attualità contributiva) - almeno due anni di assicurazione e almeno un anno di contribuzione nel biennio (52 settimane) - a regime avrà una durata di 12 mesi (< 55 anni) e di 18 mesi (> 55 anni) Fino a 50 anni A regime anni A regime e oltre A regime 18

12 L Assicurazione Sociale per l Impiego Quindi novità in tema di durate, per accorciare le distanze con la mobilità, e soprattutto novità in tema di importi: A base del calcolo dell Aspi viene presa la retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi due anni divisa per le settimane di contribuzione effettivamente versate e mensilizzata attraverso un moltiplicatore (4.33 -numero medio sett. /mese-) L importo sarà pari al 75% per la parte di retribuzione fino a più un eventuale 25% per la parte di retribuzione eccedente i 1.180, con un massimale di 1.119

13 L Assicurazione Sociale per l Impiego E prevista una riduzione percentuale dell importo erogato pari al 15%, dopo i primi sei mesi di fruizione ed un ulteriore decurtazione, sempre del 15% dopo il dodicesimo mese La durata è inoltre condizionata al numero delle settimane di contribuzione effettivamente versate nel biennio precedente e saranno detratti gli eventuali periodi già fruiti E riconosciuta una contribuzione figurativa pari alla media della retribuzione coperta da contribuzione degli ultimi 2 anni

14 L Assicurazione Sociale per l Impiego Il finanziamento della nuova indennità è affidato ad una serie di contributi in capo al datore di lavoro: - un contributo dell 1,31% per il lavoratori a tempo indeterminato (a) (compresi apprendisti e soci lavoratori) - ad un contributo aggiuntivo dell 1,4% per tutti i rapporti di lavoro a tempo determinato anche in somministrazione - una indennità pari al 50% del trattamento iniziale dell Aspi da versare, in ragione di ogni anno di anzianità in caso di licenziamento di lavoratori a tempo indeterminato nella misura massima di 3 anni (b) (a)ferme restando le riduzioni previste per particolari settori (b)esclusa mobilità, cambi appalto, fine cantiere in edilizia

15 L Assicurazione Sociale per l Impiego Inoltre verranno meno le contribuzioni per la disoccupazione speciale edile e soprattutto lo 0,30% della mobilità che sarà gradualmente assorbita dall Aspi Centro Nord Fino a 39 anni da 40 a 49 anni da 50 a 54 anni e oltre Sud Fino a 39 anni da 40 a 49 anni da 50 a 54 anni e oltre

16 Mini-Aspi il trattamento breve La riforma introduce anche un trattamento breve che, ricalcando la disoccupazione con i requisiti ridotti, si rivolge a tutti quei lavoratori che non abbiano maturato i requisiti necessari per il godimento dell Aspi - la Mini-Aspi sostituirà l attuale indennità di disoccupazione a requisiti ridotti dal 1 gennaio saranno necessarie almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi, senza altri requisiti

17 Mini-Aspi il trattamento breve Il campo di applicazione ed i criteri di calcolo dell indennità sono gli stessi della prestazione a requisiti pieni L indennità viene erogata mensilmente e contestualmente allo stato di disoccupazione e non l anno successivo La Mini-Aspi viene corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 12 mesi, detratti i periodi di indennità eventualmente fruiti

18 Indennità una tantum per i co.co.pro. La riforma interviene inoltre estendendo le tutele, proprie del lavoro di tipo subordinato, al lavoro autonomo a progetto Viene riproposto lo schema della vecchia una tantum introdotta in via sperimentale dall art. 19 del D.L. 185/2008 Le novità riguardano il carattere strutturale dell indennità e una semplificazione dei requisiti di accesso fermo restando il regime di monocommittenza e l iscrizione in via esclusiva alla Gestione separata dell Inps

19 Indennità una tantum per i co.co.pro. Il collaboratore dovrà soddisfare congiuntamente i seguenti requisiti: reddito lordo non superiore ai euro almeno una mensilità accreditata nell anno di riferimento due mesi di disoccupazione ininterrotta nell anno precedente almeno quattro mensilità accreditate nell anno precedente che per il triennio sono ridotte a tre mensilità

20 Indennità una tantum per i co.co.pro. L importo dell indennità è fissato al 5% del minimale annuo di reddito per i lavoratori autonomi ( euro) moltiplicato per il minor numero tra le mensilità accreditate l anno precedente e quelle non coperte da contribuzione La misura prevede inoltre un periodo sperimentale per gli anni in cui la percentuale di calcolo è aumentata al 7% e le mensilità minime diventano tre Per il triennio la dotazione finanziaria è aumentata di 60 mln

21 Indennità una tantum per i co.co.pro. Esempio della proiezione per gli anni sperimentali tabella riferita ai periodi Importi riferiti al minimale 2012 pari a euro Mesi accreditati Compensi lordi Misura indennità , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,00 -

22 La cassa integrazione e i Fondi di solidarietà Come accennato gli interventi di integrazione del salario in caso di riduzione o sospensione dell orario di lavoro non cambiano: vengono mantenute la Cig ordinaria e la Cig Straordinaria per ristrutturazione e crisi aziendale viene eliminata la Cigs in caso di procedure concorsuali vengono inoltre messi a regime alcuni interventi straordinari in alcuni settori, rendendo strutturale una prassi oramai consolidata e ripetuta negli anni

23 La cassa integrazione e i Fondi di solidarietà A decorrere dal 1º gennaio 2013 le disposizioni in materia di Cigs e dei relativi obblighi contributivi sono estese alle seguenti imprese: imprese esercenti attività commerciali con più di cinquanta dipendenti agenzie di viaggio e turismo, compresi gli operatori turistici, con più di cinquanta dipendenti imprese di vigilanza con più di quindici dipendenti imprese del trasporto aereo a prescindere dal numero di dipendenti imprese del sistema aeroportuale a prescindere dal numero di dipendenti

24 La cassa integrazione e i Fondi di solidarietà La Riforma, nel prevedere l estensione delle tutele in costanza di rapporto di lavoro per i settori esclusi, sceglie la strada di intervenire attraverso un modello di tipo mutualistico- contrattuale Alle parti costituenti è demandata la definizione delle modalità di protezione ed i requisiti di accesso nonché il finanziamento necessario per gli interventi previsti

25 La cassa integrazione e i Fondi di solidarietà I Fondi di Solidarietà Bilaterali rappresentano una forma di tutela autogestita ed autofinanziata che pur dando ampio spazio alla iniziativa collettiva viene rigidamente disciplinata dal Legislatore La riforma ne prevede tre tipi: Fondi di solidarietà bilaterali Fondi di solidarietà bilaterali alternativi Fondo di solidarietà residuale

26 Fondi di solidarietà bilaterali Costituzione e finalità settori privi di cassa integrazione, per le imprese con più di 15 dipendenti accordi e contratti collettivi, anche intersettoriali, da stipularsi tra le organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale, entro 180 giorni dall entrata in vigore della legge (18 gennaio 2013) entro i successivi tre mesi un Decreto Interministeriale costituirà il Fondo presso una apposita Gestione Inps (efficacia erga omnes ) assicurare un integrazione salariale in caso di riduzione o sospensione dell attività lavorativa riconducibili alle cause previste dalla normativa sulla cassa integrazione ordinaria e straordinaria

27 Fondi di solidarietà bilaterali Prestazioni I Fondi assicurano almeno un assegno ordinario di importo pari all integrazione salariale, di durata non superiore a 1/8 delle ore complessivamente lavorabili in un biennio mobile (13 settimane annue) I Fondi possono inoltre: assicurare tutele integrative dell Aspi erogare assegni straordinari nel quadro di processi di incentivazione all esodo dei lavoratori prossimi alla pensione (entro 5 anni) erogare contributi per il finanziamento di programmi formativi di riconversione o riqualificazione professionale

28 Fondi di solidarietà bilaterali Per queste finalità aggiuntive i Fondi possono essere istituiti anche per quei settori e quelle imprese già coperte dalla normativa per la Cassa Integrazione In questo caso il Legislatore prevede che gli accordi collettivi possano prevedere, per il finanziamento di tali interventi l utilizzo del contributo oggi previsto per la mobilità (0,30%) a partire dal 1 gennaio 2017

29 Fondi di solidarietà bilaterali Contribuzione e finanziamento E prevista una aliquota di contribuzione ordinaria, ripartita tra datori di lavoro e lavoratori nella misura, rispettivamente, di due terzi e di un terzo E previsto inoltre un contributo addizionale in capo al solo datore di lavoro nel caso ricorra alla sospensione o riduzione dell attività lavorativa nella misura stabilita dai decreti istitutivi e comunque non inferiore all 1,5% rapportato alle retribuzioni perse Gli accordi collettivi possono prevedere che nel Fondo di solidarietà confluisca l eventuale Fondo Interprofessionale e la relativa contribuzione

30 Fondi di solidarietà bilaterali alternativi I c.d. fondi di solidarietà bilaterali alternativi, frutto di un emendamento ampiamente condiviso, delineano una cornice giuridica che definisce ed integra nel modello proposto dal Legislatore la bilateralità contrattuale Un modello alternativo di costituzione dei fondi bilaterali di solidarietà, con le medesime finalità, ma destinato a quei settori che possano vantare, alla data di entrata in vigore della norma, consolidati sistemi di bilateralità contrattuale

31 Fondi di solidarietà bilaterali alternativi Le Parti sociali potranno adeguare, sempre entro 6 mesi (18/01/2013), le fonti istitutive dei propri enti bilaterali, laddove costituiti e consolidati, prevedendo misure volte ad assicurare ai lavoratori una tutela reddituale in caso di sospensione o riduzione dell attività lavorativa Un successivo Decreto Interministeriale definirà, sentite le parti istitutive, i criteri ed i requisiti al quale il Fondo ed i soggetti preposti alla gestione dovranno uniformarsi

32 Fondi di solidarietà bilaterali alternativi In particolare la contrattazione collettiva dovrà definire: un aliquota complessiva di contribuzione ordinaria di finanziamento non inferiore allo 0,20% le tipologie di prestazioni in funzione delle disponibilità del fondo di solidarietà bilaterale l eventuale adeguamento dell aliquota, ovvero la rideterminazione delle prestazioni in relazione alle erogazioni la possibilità di far confluire al fondo di solidarietà quota parte del contributo previsto per l eventuale fondo interprofessionale i criteri e requisiti per la gestione dei fondi

33 Fondo di solidarietà bilaterale residuale Per i settori in cui non siano stipulati, entro il 31 marzo 2013, accordi volti all attivazione di un fondo di solidarietà, è istituito con apposito Decreto Interministeriale (Lavoro Finanze), il Fondo di Solidarietà Residuale, cui contribuiscono i datori di lavoro dei settori identificati. Il fondo residuale è tenuto a garantire ai lavoratori l assegno ordinario di importo pari alla integrazione salariale, per una durata non superiore ad 1/8 delle ore complessivamente lavorabili nell ambito di un biennio mobile, in relazione alle causali di riduzione o sospensione dell attività lavorativa prevista nei casi di Cig o Cigs

34 Misura sperimentale per le piccole imprese Il legislatore ha infine previsto, riprendendo la misura di sostegno al reddito introdotta dal D.L. 185/2008, un intervento straordinario (2013/2015) diretto a tutelare quei lavoratori che non rientrino nell area di intervento dei Fondi Bilaterali in tutte e tre le versioni (imprese < 15 dip.) Tale intervento, di importo pari all Aspi, è destinato ai lavoratori che possano vantarne i requisiti contributivi e assicurativi, nei casi di sospensione o riduzione dell attività e subordinatamente ad un intervento integrativo pari almeno al 20% da parte dei Fondi Bilaterali La durata dell intervento non potrà superare le 90 giornate da computare in un biennio mobile

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