Proposta di documento programmatico

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1 Provincia di Venezia Regione Veneto Intesa Programmatica d Area Riviera del Brenta Proposta di documento programmatico Legge regionale 6 aprile 1999, n. 13 Interventi regionali per i patti territoriali - Bando 2003 Art. 25, c. 5 legge regionale 29 novembre 2001, n. 35 Nuove norme sulla programmazione Approvato dal Tavolo di concertazione il 22 febbraio 2005 Elaborazione a cura di:

2 1. DAL PATTO TERRITORIALE ALL INTESA PROGRAMMATICA D AREA 1.1. Il Protocollo d Intesa del 28 marzo 2001 Il patto territoriale della Riviera del Brenta è stato attivato il 28 marzo 2001, data in cui è avvenuta la sottoscrizione del Protocollo di intesa da parte di un ampio partenariato locale, istituzionale ed economico-sociale formato da: Regione Veneto Provincia di Venezia CCIAA di Venezia Comune di Campagna Lupia Comune di Camponogara Comune di Dolo Comune di Fiesso d Artico Comune di Fossò Comune di Mira Comune di Pianiga Comune di Strà Comune di Vigonovo UNINDUSTRIA Venezia ACRIB A.C.E.A. Venezia CONFARTIGIANATO CNA Confederazione Nazionale Artigianato e PMI C.I.A. Venezia Unione Provinciale Agricoltori Venezia Federazione Provinciale Coltivatori Diretti CGIL Venezia CISL Venezia UIL Venezia Unione Commercio e Turismo e Servizi della provincia di Venezia Confesercenti Venezia Associazione Albergatori Venezia Cantina Sociale di Dolo L obiettivo di fondo del patto territoriale consisteva nella promozione di uno sviluppo economico, sociale e culturale dell intero territorio correlato alle sue vocazioni, alle sue potenzialità e alle sue ricchezze naturali e culturali al fine di creare le condizioni per progettare la Riviera del Terzo Millennio, sviluppando interventi: 1

3 - nel settore delle attività manifatturiere, mirando all innalzamento della competitività sia del distretto della calzatura sia delle altre filiere produttive e promuovendo lo sviluppo delle attività imprenditoriali che si devono confrontare con la globalizzazione dei mercati; - nel settore del turismo, che costituisce una delle leve sulle quali puntare considerate le ricchezze ambientali e culturali dell area; - nel settore della tutela e della conservazione dell ambiente; - nel settore della valorizzazione delle specialità agricole locali, in particolare per quanto riguarda il vivaismo e l ortocoltura; - nel settore delle attività culturali, in relazione soprattutto alla presenza di un patrimonio architettonico e di specifiche manifestazioni in grado di suscitare un vasto interesse anche sul piano internazionale; - nel settore della valorizzazione e formazione delle risorse umane presenti nell area. L originario sistema degli obiettivi e delle linee di intervento del patto territoriale della Riviera del Brenta è riassunto nella seguente tabella. Il sistema degli obiettivi del patto territoriale della Riviera del Brenta Protocollo d Intesa del 28 marzo 2001 Obiettivo generale Promuovere uno sviluppo economico, sociale e culturale dell intero territorio correlato alle sue vocazioni, alle sue potenzialità e alle sue ricchezze naturali e culturali Linee di intervento: Artigianato e PMI Turismo e cultura Ambiente Agricoltura Risorse umane 1.2. I principali risultati conseguiti dal Patto territoriale Proposto nel periodo di transizione che ha segnato il passaggio delle competenze in materia di programmazione negoziata dall Amministrazione statale alle Regioni, il patto territoriale della Riviera del Brenta si è trovato, già all indomani della stipula del protocollo di intesa del 28 marzo 2001, in una situazione di sospensione, sia relativamente all iter di approvazione che di finanziamento: infatti, la delibera CIPE del 17 marzo 2000, n pubblicata il 31 maggio seguente - aveva sospeso sine die le richieste di istruttoria di nuovi patti territoriali a decorrere dalla data della presente delibera, interrompendo così il percorso di formazione del patto. 2

4 Tuttavia, l esperienza della concertazione sviluppatasi nella Riviera del Brenta è continuata. In particolare, grazie alla legge regionale 6 aprile 1999, n. 13 Interventi regionali per i patti territoriali, è stato finanziato nel 2002 un programma di animazione economica che ha consentito di approfondire e formalizzare la concertazione tra i componenti del Tavolo di concertazione e di individuare un programma di interventi infrastrutturali coerenti con gli obiettivi del patto territoriale e prioritari per lo sviluppo dell area, concordati e condivisi da tutto il Tavolo di concertazione. Nel suo primo quinquennio di operatività , la citata legge regionale ha cofinanziato nell area della Riviera del Brenta 3 iniziative (il cui elenco, sulla base dei dati desunti dalle deliberazioni della Giunta Regionale, è riportato nella tabella seguente), di cui: - n. 2 iniziative di animazione economica e di elaborazione di piani e programmi; - n. 1 iniziativa relativa alla progettazione di reti e sistemi informativi. Interventi finanziati dalla legge regionale n. 13/1999 [ ] Attuatore Descrizione Spesa ammessa Contributo concesso Bando Anno 2002 Animazione economica - L.R. n. 13/1999, art. 6, lett. a) Provincia di Venezia Programma di animazione economica per la costruzione del patto territoriale della Riviera del Brenta , ,00 Progettazione di reti e sistemi informativi - L.R. n. 13/1999, art. 6, lett. b) ACRIB Sviluppo di reti nel territorio della Riviera del Brenta , ,00 Bando Anno 2003 Piani e programmi di sviluppo locale - L.R. n. 13/1999, art. 6, lett. a bis) Provincia di Venezia Dal Patto territoriale all'intesa Programmatica d Area della Riviera del Brenta , ,00 Complessivamente, l ammontare della spesa ammessa al contributo della legge regionale n. 13/1999 è stato di ,00 euro; l importo dei contributi regionali concessi è stato pari a ,00 euro Il passaggio dal Patto territoriale all IPA Il trasferimento dallo Stato alle Regioni della competenza in materia patti territoriali è avvenuto sulla base degli articoli 18 e 19 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n Al fine di favorire la regionalizzazione degli strumenti della programmazione negoziata, il punto 6 della delibera CIPE 15 febbraio 2000, n. 14 aveva, innanzitutto, disposto che il riordino delle relative procedure di attuazione avvenisse entro il 31 dicembre A tal fine, come si è già accennato con riferimento al patto della Riviera del Brenta, la delibera CIPE del 17 marzo 2000, n. 31 sospendeva le richieste di istruttoria di nuovi patti territoriali (a eccezione dei patti specializzati nei settori dell agricoltura e della pesca, rimasti nell ambito delle competenze statali) e un atto di indirizzo del CIPE del 4 aprile 2001 dettava gli orientamenti del processo di regionalizzazione, prevedendo, in particolare, che i patti territoriali divenissero parte integrante della programmazione regionale e che la prassi della concertazione sociale e del partenariato istituzionale sviluppatasi a livello locale si estendesse e si consolidasse. Le modalità di assunzione da parte delle Regioni delle funzioni di coordinamento, programmazione e gestione dei patti territoriali sono state, tuttavia, disciplinate solo qualche anno più tardi, dalla delibera CIPE del 25 luglio 2003, n. 26 intitolata Regionalizzazione dei patti territoriali e coordinamento Governo, regioni e province autonome per i contratti di programma. 3

5 La Regione del Veneto è stata la prima e, sino ad oggi, unica Regione italiana ad avere e- sercitato per tempo le competenze conferite in materia di patti territoriali, approvando un organica legge - la già citata legge regionale n. 13/ che ha definito il ruolo della Regione stessa in tale ambito, ha disciplinato il raccordo tra i patti territoriali e la programmazione regionale e, infine, ha promosso e cofinanziato interventi specifici a loro favore. Il disegno regionale di progressivo coordinamento dei patti territoriali con la programmazione, anche finanziaria, regionale, è stato portato a compimento nel 2003: in particolare, l articolo 29 della legge regionale 14 gennaio 2003, n. 3 ha introdotto alcune rilevanti modifiche alla legge regionale n. 13/1999, volte a favorire l adeguamento delle forme di organizzazione dei patti territoriali, già costituiti o da costituire, alle modalità della programmazione decentrata regionale, attraverso l attuazione in tali aree (qualora ve ne siano le condizioni) di Intese programmatiche d area, previste dall articolo 25, comma 5 della legge regionale 29 novembre 2001, n. 35 Nuove norme sulla programmazione. L Intesa programmatica d area (IPA) costituisce, quindi, un nuovo istituto della programmazione regionale e, nel contempo, un nuovo modello di definizione dei programmi di sviluppo locale - caratterizzati da un approccio bottom up e fondati sui partenariati locali - da sviluppare nelle aree interessate da patti territoriali a cura dei Soggetti promotori dei patti stessi e in partenariato con la Regione. Al fine di favorire tale evoluzione, la medesima legge regionale n. 3/2003 ha ampliato gli interventi specifici a favore dei patti territoriali, prevedendo il concorso finanziario regionale anche per l attuazione di programmi volti alla formazione di piani o programmi di azioni settoriali o plurisettoriali di sviluppo locale e, infine, l articolo 48 della legge regionale 30 gennaio 2004, n. 1 ha inserito, sempre tra le tipologie di intervento finanziabili dalla legge regionale n. 13/1999, anche interventi di carattere strutturale. Nel mese di giugno 2003, il Tavolo di concertazione del patto territoriale della Riviera del Brenta ha, pertanto, deciso di partecipare al bando indetto con delibera della Giunta Regionale del Veneto n dell 11 aprile 2003, in attuazione delle nuove disposizioni della legge regionale n. 13/1999, proponendo un programma di animazione istituzionale volto ad adeguare l organizzazione del patto territoriale alle forme della programmazione decentrata regionale e l elaborazione di un documento complessivo di programmazione d area, secondo le indicazioni dell articolo 25 della legge regionale n. 35/2001. La domanda di contributo e il programma di attività presentati dai Soggetti promotori del Patto territoriale della Riviera del Brenta sono stati approvati dalla Giunta Regionale con delibera n del 10 ottobre Il Tavolo di concertazione del patto ha così avviato un nuovo percorso - organizzativo e programmatico - finalizzato a creare le condizioni necessarie per l attuazione della Intesa Programmatica d Area della Riviera del Brenta, da proporre nell ambito del primo piano di attuazione e spesa (PAS), di cui all articolo 18 della legge regionale n. 35/1001 sulla programmazione. L IPA si colloca, infatti, nello scenario strategico delineato dal nuovo Programma Regionale di Sviluppo (PRS), il quale - come si legge nel Documento di lavoro n. 1 del PRS medesimo - informerà la costruzione del Piano di Attuazione e Spesa, nell ambito del quale, proprio attraverso le Intese programmatiche d area, i patti territoriali potranno trovare un opportuno quadro di riferimento (programmatico, temporale, finanziario), e diventare strumenti dello sviluppo locale in attuazione di politiche e strategie condivise con la Regione del Veneto. Il passaggio dal patto territoriale all IPA della Riviera del Brenta affonda le radici nella prima esperienza di concertazione locale avviata nel marzo Tuttavia, la proposta di articolazione del PAS, sia per la formulazione che per la gestione, a livello territoriale nasce da una più avanzata e approfondita fase di concertazione tra le Parti sociali e di collaborazione tra gli Enti locali e la Regione, attraverso la quale è stato elaborato un nuovo programma di sviluppo locale, caratterizzato dai seguenti elementi: 4

6 - il consolidamento e l ampliamento del partenariato istituzionale ed economico-sociale locale e la formale regolamentazione dei rapporti tra i Partner, al fine di adeguare il partenariato locale alle forme organizzative della programmazione decentrata regionale; - la conferma dell area di intervento, già prevista per il Patto territoriale, comprendente dieci Comuni della provincia di Venezia, caratterizzati da omogeneità geomorfologica, storica e socio-economica; - la nuova definizione degli obiettivi e della strategia di sviluppo e l orientamento verso un programma di sviluppo a carattere plurisettoriale; - la definizione di un programma di sviluppo locale di durata triennale - pari a quella del PAS - da sottoporre alla valutazione del Nucleo regionale di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, istituito ai sensi dell articolo 1 della legge 17 maggio 1999, n Il presente documento di programmazione complessiva d area è, quindi, redatto in conformità a quanto previsto dal punto 2 dell allegato B alla delibera della Giunta Regionale del Veneto n dell 11 aprile 2003 e descrive il nuovo progetto di sviluppo locale. Esso è articolato in cinque parti: - la prima parte (capitolo 2) descrive la situazione attuale dell area, anche sotto il profilo ambientale, e si conclude con l analisi dei punti di forza e di debolezza (analisi SWOT); - la seconda (capitolo 3) è dedicata alla descrizione delle priorità, degli obiettivi e della strategia di sviluppo locale, individuata dal partenariato istituzionale ed economico e sociale, e comprende altresì una valutazione della sua coerenza con le politiche degli Enti sovraordinati, nonché dell impatto sull ambiente, l occupazione e le pari opportunità; - la terza parte (capitolo 4) descrive gli assi prioritari, le misure e le azioni ritenute necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo; - nella quarta parte (capitolo 5) è effettuata una stima delle risorse finanziarie occorrenti, individuando le disponibilità locali e il fabbisogno finanziario; - infine, la quinta e ultima parte del documento programmatico (capitolo 6) illustra la composizione e l organizzazione del partenariato locale, i ruoli di ciascun Partner e il sistema di monitoraggio che sarà impiegato per verificare la realizzazione delle azioni previste e il conseguimento degli obiettivi prefissati. 5

7 2. DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE ATTUALE 2.1. Definizione dell area di intervento La proposta di intesa programmatica dell area della Riviera del Brenta riguarda il medesimo territorio del patto territoriale, quindi i seguenti dieci comuni della provincia di Venezia: 1. Campagna Lupia 2. Campolongo Maggiore 3. Camponogara 4. Dolo 5. Fiesso d Artico 6. Fossò 7. Mira 8. Pianiga 9. Stra 10. Vigonovo I comuni della Riviera del Brenta I due comuni di Mira e Campagna Lupia beneficiano fino al 2005 del regime di sostegno transitorio nell ambito dei Fondi strutturali comunitari. 6

8 I comuni della Riviera del Brenta e la loro collocazione geografica 7

9 2.2. Diagnosi territoriale Territorio e ambiente L area denominata Riviera del Brenta è costituita da un insieme di città e contrade sorte lungo l'antico corso del Brenta nell entroterra occidentale della provincia di Venezia, al confine con la provincia di Padova. Stra, Fiesso d Artico, Dolo e Mira si sviluppano da ovest ad est lungo il Naviglio Brenta, verso la Laguna di Venezia. Vigonovo, Fossò e Campolongo Maggiore si estendono da nord a sud lungo le sponde del fiume Brenta. Campagna Lupia ad est si estende fino alla Laguna di Venezia, del cui entroterra fa parte anche Camponogara. Si tratta di un area completamente pianeggiante di circa 314 kmq, il 13% della superficie provinciale e circa il 2% di quella regionale. Mira e Campagna Lupia sono i due comuni con la maggiore estensione territoriale ed occupano insieme quasi il 60% del territorio complessivo. Tre sono i corsi d acqua che informano la geografia del territorio: il Naviglio Brenta, il fiume Brenta e il Rio Serraglio. Il Naviglio Brenta si sviluppa da Stra a Fusina, dove sfocia nella Laguna di Venezia, per circa 35 Km. Definito prosecuzione del Canal Grande in terraferma per il susseguirsi di Ville venete e principale via di comunicazione tra Padova e Venezia sino agli inizi di questo secolo, il Naviglio Brenta è un canale navigabile di 2^ classe oltre a svolgere una funzione idraulica di smaltimento delle acque meteoriche del vasto territorio circostante. Sul Naviglio infatti confluiscono il Canale Veraro, il Tergolino, il Serraglio e il Pionca. Lungo il percorso presenta quattro conche di navigazione ed una serie di manufatti di regolazione dei livelli idrici. Il Naviglio ha infine la funzione di alimentare, attraverso numerose derivazioni, diversi corsi d'acqua a scopo agricolo, industriale e vallivo. Il Fiume Brenta è una grandiosa operazione ottocentesca che ha completato la serie di interventi avviati dalla Repubblica di Venezia per allontanare le foci del Brenta dalla Laguna più prossima a Venezia ed evitare i problemi di interramento della Laguna provocati dai detriti alluvionali. Il Rio Serraglio è un corso d'acqua arginato che, dopo avere ricevuto le acque dei Fiumi Tergola e Tergolino, si snoda per 13 chilometri attraverso i territori dei Comuni di Vigonza, Stra, Fiesso d'artico, Dolo e Mira, fino a sfociare come affluente nel Naviglio Brenta all'altezza di Mira Porte. Il Serraglio è un canale di 2^ categoria. Ai comuni di Campagna Lupia e Mira appartiene invece un estesa parte della Laguna di Venezia, caratterizzata dal punto di vista morfologico della presenza delle valli da pesca, dalle barene e dalla realizzazione, in epoca recente, di alcune opere che hanno comportato un pesante impatto sugli equilibri idraulici ed ambientali del contesto (Canale Malmocco Marghera Casse di Colmata). Questa parte della Laguna presenta aspetti, dal punto di vista naturalistico, di estremo interesse con particolare riferimento alla flora e all avifauna. Tale ambito storicamente appartiene alla Riviera del Brenta per il rapporto con il bacino idraulico interno e il legame della popolazione con questo contesto in cui vengono svolte attività di caccia, pesca e legate al tempo libero. La valenza ambientale della Laguna di Venezia è riconosciuta anche dal Piano territoriale regionale di coordinamento (PTRC) che l ha classificata tra gli ambiti per l istituzione di parchi e riserve naturali regionali e per la quale è stato adottato il Piano d Area Laguna e A- rea Veneziana (PALAV), approvato con Provvedimento del Consiglio regionale del 9 novembre 1995, n. 70 e modificato dalla Variante n. 1, approvata con Deliberazione del medesimo Consiglio regionale del 21 ottobre 1999, n. 70. Il PALAV riguarda il territorio di 16 co- 8

10 muni della provincia di Venezia e Treviso, tra i quali i quattro comuni di Campagna Lupia, Camponogara, Dolo e Mira. I contenuti del piano d area sono articolati in sette sistemi: - sistema ambientale lagunare e litoraneo - sistema ambientale della terraferma - sistema dei beni storico culturali - unità del paesaggio agrario - sistema insediativo e produttivo - sistema relazionale - sistema dei corridoi afferenti la SS 309 Romea e la SS 14 Triestina. Per ciascuno di questi sistemi il piano detta specifiche norme tecniche di attuazione. Con riferimento ai quattro comuni della Riviera del Brenta compresi nella delimitazione territoriale del PALAV, vengono dettate direttive particolari per le casse di colmata A, B, D-E, per le zone di bonifica (che comprendono anche la Bonifica del Brenta) e per i sistemi fluviali di interesse storico, tra i quali quello del Brenta, caratterizzati dalla presenza di edifici di pregio storico-architettonico (le ville del patriziato veneziano). Con riferimento agli aspetti storico-culturali, direttive specifiche sono previste anche per i beni di interesse storico-culturale, tra cui le ville e parchi storici, molti dei quali nei comuni di Mira, Dolo, Camponogara e Campagna Lupia; gli itinerari di interesse storico-culturale tra cui è indicata la Riviera del Brenta ; vari siti di archeologia industriale molti dei quali a Mira e Dolo; vari manufatti idraulici di interesse storico alcuni dei quali ubicati a Mira e Dolo; le aree maggiormente interessate dalla presenza di reperti archeologici in superficie, molte localizzate a Camponogara e Campagna Lupia, in misura minore a Mira e Dolo; gli edifici di carattere storico-religioso, due dei quali a Mira e Campagna Lupia. Sempre sotto il profilo delle risorse ambientali, nel comune di Campagna Lupia, in prossimità dell'abitato di Lugo di Campagna Lupia, si trova l Oasi naturale di Valle Averto, un frammento della laguna di Venezia, nata come "oasi di protezione" nel 1988 e gestita direttamente dal WWF che vi ha istituito un rifugio faunistico dal L'area si sviluppa ai margini della laguna veneta, lungo la SS 309 Romea, tra Chioggia e Mestre. La riserva, che si estende per 200 ettari, rappresenta un importante esempio di "valle arginata" fra le meglio conservate dell'estuario lagunare. E' una tipica valle da pesca della laguna veneta in cui sono presenti anche ampi specchi d'acqua dolce, salmastra, canneti, prati incolti, canali e siepi. E anche presente un museo del territorio - situato all interno della Cà Tiepola - che conserva ed e- spone materiali e strumenti archeologici riguardanti la caccia e la pesca lagunare. Inoltre sulle tre Casse di Colmata A, B e D-E, che interessano anche parte dei comuni di Campagna Lupia e Mira, è stata istituita un oasi di protezione della fauna selvatica. L area delle Casse di Colmata è costituita da circa 1200 ettari imboniti negli anni 60 in previsione della realizzazione della Terza Zona industriale di Marghera con i fanghi derivati dallo scavo del Canale Malamocco Marghera. Attualmente le "casse" sono interessate da un progressivo processo di rinaturalizzazione. Le medesime aree sono state proposte tra i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e le Zone di Protezione Speciale (ZPS) della Rete Natura 2000: l area SIC denominata Laguna Inferiore investe circa due terzi del territorio di Campagna Lupia e circa metà di quello di Mira per un estensione complessiva intorno agli ettari, che rappresentano circa il 40% della superficie totale dell area dei dieci comuni della Riviera del Brenta ed oltre il 3% dei SIC regionali. 9

11 Considerando la superficie SIC rapportata alla popolazione, nella Riviera del Brenta abbiamo dunque quasi 10 ettari di SIC ogni 100 abitanti, contro una media regionale di 8 ettari ogni 100 abitanti. I Siti di Importanza Comunitaria nell area della Riviera del Brenta L area è inoltre interessata dalla presenza di tre Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.): 1) Casse di Colmata B D/E, nel comune di Mira; 2) Laguna viva medio inferiore di Venezia, che occupa una piccola parte dei due comuni di Campagna Lupia e Mira; 3) Valle e Barene della laguna medio inferiore, che occupa gran parte del comune di Campagna Lupia e un lembo di quello di Mira. 10

12 Le Zone di Protezione Speciale nell area della Riviera del Brenta Gran parte dei comuni della Riviera del Brenta sono compresi nel bacino scolante della laguna di Venezia, per il quale è stato redatto il Piano per la prevenzione dell inquinamento e il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella laguna di Venezia, approvato con Provvedimento del Consiglio regionale n. 255 del 19 dicembre Il Piano pone la priorità della riduzione del carico di nutrienti immessi in laguna, attraverso: l intercettazione dei carichi urbani puntiformi e diffusi in terraferma; la realizzazione per gradi della fognatura del centro storico di Venezia; l affinamento della depurazione con l adozione di tecnologie di abbattimento spinto dei carichi di nutrienti; il riutilizzo industriale o agricolo degli effluenti depurati; la prevenzione del rilascio di nutrienti di origine agricola e zootecnica; la regolazione idraulica e diversione. La Riviera del Brenta presenta inoltre notevoli problemi dovuti a situazioni di dissesto idraulico e alla necessità di interventi di bonifica. 11

13 Dal punto di vista del sistema insediativo, i comuni della Riviera del Brenta, caratterizzati e legati tra loro da una forte identità culturale, presentano oggi una marcata connotazione residenziale e una forte specializzazione produttiva. La vocazione residenziale sviluppata dall area si stima analizzando i dati relativi alla concentrazione territoriale delle abitazioni: la Riviera del Brenta ha una presenza media di 132 abitazioni ogni kmq contro le 155 a livello provinciale e le 107 a livello regionale. La vocazione residenziale è stata sviluppata in particolare dai comuni che maggiormente gravitano verso il sistema metropolitano Venezia-Padova e che presentano densità abitative molto elevate: Fiesso d Artico (383 ab./kmq), Dolo (240 ab./kmq), Stra (236 ab./kmq), Vigonovo (234 ab./kmq) e Fossò (205 ab./kmq). Tutti i comuni presentano una consistenza di abitazioni per kmq superiore alla media provinciale con l eccezione di Campolongo Maggiore, e dei due comuni dalla maggiore estensione territoriale: Mira e soprattutto Campagna Lupia che è il comune con la più bassa concentrazione di abitazioni (72 ab./kmq). Densità delle abitazioni (abitazioni per kmq) - Anno Riviera del Brenta Provincia Venezia Regione Veneto Fonte: Elaborazione Euris Srl su dati ISTAT Anno 2001 Densità delle abitazioni (abitazioni per kmq) per comune- Anno 2001 Campagna Lupia Campolongo Maggiore Camponogara 176 Dolo Fiesso d Artico Fossò Mira Pianiga Stra Vigonovo Riviera del Brenta Provincia Venezia Regione Veneto Fonte: Elaborazione Euris Srl su dati ISTAT Anno

14 Parallelamente allo sviluppo residenziale, nell area si sono fortemente concentrate le attività economiche, con una forte presenza di insediamenti non solo produttivi, ma anche commerciali e di servizio: nella Riviera del Brenta risultano infatti presenti mediamente 27 unità locali (dei settori industriale, commerciale e terziario) per kmq (in aumento rispetto alle 22 per kmq del 1991), dato in linea con la media provinciale (28 unità locali/kmq), ma superiore alla media regionale (22 unità locali/kmq). Vanno messi in evidenza i valori particolarmente alti di alcuni comuni, come Fiesso d Artico (102 UL/kmq), Stra (83 UL/kmq), Fossò (65 UL/kmq), Dolo (54 UL/kmq) e Vigonovo (51 UL/kmq), proprio i comuni con la maggiore concentrazione di abitazioni, mentre mostrano una bassa concentrazione territoriale di attività economiche Campagna Lupia (5UL/kmq) e Mira (20 UL/kmq), probabilmente anche a causa dell ampia estensione territoriale dei due comuni. Densità delle unità locali (unità locali per kmq) - Anno Riviera del Brenta Provincia Venezia Regione Veneto Fonte: Elaborazione Euris Srl su dati ISTAT Anno 2001 Densità delle unità locali (unità locali per kmq) per comune- Anno 2001 Campagna Lupia Campolongo Maggiore Camponogara Dolo Fiesso d Artico Fossò Mira Pianiga Stra Vigonovo Riviera del Brenta Provincia Venezia Regione Veneto Fonte: Elaborazione Euris Srl su dati ISTAT Anno

15 Considerando le sole unità produttive del settore industriale, è possibile stimare alcuni indicatori della concentrazione territoriale degli insediamenti produttivi: nella Riviera del Brenta risultano presenti mediamente 10 insediamenti produttivi per kmq, un dato superiore alla media provinciale (8 unità locali/kmq) e alla media regionale (7 unità locali/kmq). Anche in questo caso vanno messi in evidenza i valori particolarmente alti di alcuni comuni, come Fiesso d Artico (41 UL/kmq), Fossò (32 UL/kmq), Stra (22 UL/kmq), e Vigonovo (22 UL/kmq) ed i valori invece molto bassi dei comuni di Campagna Lupia (2 UL/kmq) e Mira (6 UL/kmq). Densità delle unità locali dell industria (unità locali per kmq) per Comune- Anno 2001 Campagna Lupia 2 Campolongo Maggiore Camponogara Dolo Fiesso d Artico 41 Fossò 32 Mira 6 Pianiga 14 Stra Vigonovo Riviera del Brenta 10 Provincia Venezia Regione Veneto Fonte: Elaborazione Euris Srl su dati ISTAT Anno Infrastrutture e mobilità La consistenza complessiva del parco veicolare della Riviera del Brenta, nel 2002, è di veicoli circolanti - di cui autovetture - pari a circa il 16% del parco veicolare provinciale. Nella Riviera del Brenta vi sono 586 autovetture ogni abitanti, dato superiore alla media provinciale e regionale, come indicato nella seguente tabella. Aree geografiche Popolazione 2001 Autovetture ogni abitanti Motocicli ogni abitanti Parco veicolare ogni abitanti Riviera del Brenta Provincia di Venezia Regione Veneto Fonte: elaborazione EURIS srl su dati ACI La Riviera del Brenta si colloca in una posizione strategica per la definizione del corridoio metropolitano Padova-Mestre/Venezia che costituisce un segmento fondamentale del tratto Torino-Milano-Venezia-Trieste del corridoio transeuropeo V Lisbona-Kiev. 14

16 Dal punto di vista dell accessibilità, la principale arteria viaria che consente l accesso all area della Riviera del Brenta è l autostrada A4 Milano-Venezia che scorre a nord sul territorio dei comuni di Dolo e Mira e dispone di un casello autostradale, il Dolo-Mirano, ubicato nel comune di Dolo. Gli altri tre grandi assi stradali che connettono l area con l esterno, racchiudendola all interno di un triangolo, sono: - la SR 11 Padana Inferiore che collega Padova a Venezia e attraversa Stra, Fiesso d Artico, Dolo e Mira, lambendo la sponda sinistra del Naviglio Brenta ed interponendosi tra lo storico corso d acqua e le Ville venete che vi si affacciano, e dalla quale si diparte la rete viaria provinciale e locale che permette il collegamento con Pianiga a nord, Vigonovo, Fossò e Camponogara a sud; - la SS 309 Romea che collega Venezia a Ravenna, attraversando il territorio di Campagna Lupia e Mira e permettendo l accesso a Campolongo Maggiore e Camponogara; - la SS 516 Padova-Piove di Sacco-Chioggia che, pur non attraversando direttamente l area, rappresenta il principale accesso all area dai comuni padovani di Legnaro e Piove di Sacco. La mobilità interna è assicurata da una rete di strade provinciali e comunali che costituiscono gli assi attorno ai quali si sviluppa il sistema urbano diffuso. Uno dei più importanti problemi relativi alla rete viaria di accesso e di attraversamento della Riviera del Brenta è quello del traffico sia in termini di congestione che di difficile connessione con le arterie di grande comunicazione. Da una parte, la strozzatura della tangenziale di Mestre, in cui si somma il traffico di transito (i flussi di traffico in marcia tra la A4 Milano-Venezia, la A27 Venezia-Belluno e la A4 Venezia-Trieste) con quello locale di area, si ripercuote negativamente anche sulla viabilità ordinaria, ed in particolare sulla SS 309 Romea e sulla SR 11 Padana Inferiore (la sezione di Mira risulta quella più carica). Dall altra, il progressivo sviluppo dell area e l intensificarsi delle relazioni nell ambito del sistema metropolitano Venezia-Padova ha nel tempo incrementato gli scambi funzionali con la città di Padova, il suo Interporto e la relativa area industriale, provocando un ulteriore fattore di pressione sulla viabilità di accesso, in particolare sulla SR 11 Padana Inferiore. Sulla viabilità minore degno di rilievo è il flusso che si registra sulla SP 26 Dolo/Cazzago, itinerario in cui si sommano la funzione di accesso allo svincolo autostradale di Dolo e quella di interconnessione tra la Riviera del Brenta e il Miranese. Una serie di importanti opere infrastrutturali, alcune già avviate, altre ormai giunte ad un livello avanzato di progettazione, dovrebbero consentire la risoluzione nel prossimo futuro di gran parte dei problemi citati. Tra le infrastrutture di trasporto programmate a livello nazionale e regionale, per quanto riguarda la rete autostradale, strategica per l area è la realizzazione del nuovo Passante di Mestre sulla A4 (Passante Dolo-Quarto d Altino) per la quale è stato aggiudicato l appalto, mentre è a livello di studio di fattibilità la realizzazione del tunnel di Mestre. Nell agosto del 2001 è stato siglato un nuovo accordo tra Stato e Regione che assegna la priorità al Passante e, a seguire, prevede la necessità di costruire anche la galleria sotto alla linea dell attuale tangenziale di Mestre. Malgrado l opzione prioritaria per il Passante, tra le emergenze infrastrutturali nazionali, allegata alla legge 21 dicembre 2001, n. 443 (cosiddetta legge obiettivo ), la soluzione del nodo di Mestre contempla la realizzazione sia del Passante che del tunnel profondo. Secondo il ministero delle infrastrutture, il tunnel si renderà necessario quando saranno avviati a compimento il corridoio transeuropeo 5 Lisbona-Kiev e, non di meno, l autostrada Nuova Romea Commerciale (Ravenna-Venezia). In presenza di 15

17 tali due nuovi elementi, il passante di Mestre non viene infatti più ritenuto in grado di alleggerire la tangenziale mestrina dal traffico di attraversamento. La cd. legge obiettivo ha dunque inserito l opera tra quelle prioritarie e ha steso un cronoprogramma che dovrebbe vederla realizzata all inizio del Il Passante di Mestre interessa i comuni di Pianiga, Mirano, Mira, Spinea, Salzano, Martellago, Scorzè, Quarto d Altino (provincia di Venezia), Zero Branco, Mogliano Veneto, Preganziol, Casale sul Sile (provincia di Treviso). La lunghezza del percorso sarà di 32,3 chilometri, dall interconnessione con la A4 Milano-Venezia (fra Dolo e Mirano, località Vetrego), alla interconessione con la A27 (nei pressi di Mogliano), alla interconnessione con la A4 Venezia-Trieste (a Quarto d Altino). Verranno realizzate tre nuove barriere: una sull A4 Venezia-Padova in località Pianiga/Mirano, una sulla A27 Mestre-Belluno a Mogliano Veneto e l ultima lungo la A4 Venezia-Trieste a Quarto d Altino. La realizzazione del Passante rappresenterà sicuramente un fattore positivo per la Riviera del Brenta che non esaurirà però, di per sé, le esigenze di una adeguata dotazione infrastrutturale specifica per questo territorio, finalizzata a decongestionare la SR 11 Padana Inferiore ma anche a migliorare la situazione del contesto urbano posto a sud del Naviglio, carente di una adeguata viabilità nelle relazioni est-ovest. Anche in quest area, infatti, i livelli di servizio della rete viaria, affidati principalmente alle strade provinciali e ad un difficile rapporto con la SS 309 Romea", sono bassi sia per l insufficienza dell offerta che per l eccesso di domanda. L innesto del previsto Passante autostradale non è nemmeno ritenuto in grado di consentire un utilizzo urbano della tratta Padova Dolo. L altra importante infrastruttura programmata nell area riguarda la realizzazione dell autostrada Nuova Romea Commerciale che nasce dalla necessità di rispondere all esponenziale crescita dei flussi veicolari, soprattutto automezzi pesanti, che si riversano sulla strada. Nell elenco delle emergenze infrastrutturali nazionali compilato per la cd. legge obiettivo la Nuova Romea commerciale è stata inserita come autostrada a due corsie per senso di marcia. E stata concepita quale asse destinato a collegarsi con la direttrice estovest del Corridoio Transeuropeo V all altezza del nodo di Mestre. Quanto al punto di origine a sud, la nuova autostrada si staccherà da Cesena, da dove sarà possibile collegarsi anche con la Cesena-Orte in direzione di Roma. L asse autostradale sarà dotato di una serie di bretelle di collegamento con la superstrada Transpolesana, con il parco del Delta del Po, con la SS 309 Romea e con l area portuale di Chioggia. Resta ancora da verificare invece dove avverrà l innesto della nuova autostrada a Nord, in corrispondenza del nodo di Mestre. Le ipotesi attualmente considerate sono almeno tre: sull autostrada A4, sul Passante oppure sul tunnel che dovrebbe venire realizzato sotto l attuale tangenziale. Nel giungo 2003 è stata inoltre avanzata la proposta di realizzare un unico corridoio autostradale senza soluzione di continuità da Mestre sino ad Orte. Il progetto prevede, accanto alla costruzione dell'autostrada Nuova Romea Commerciale nel tratto Mestre-Cesena, anche la riqualificazione della E45 Orte-Cesena. Tuttavia la Regione Emilia Romagna si oppone al progetto di realizzare un unico corridoio autostradale da Mestre ad Orte, ritenendo prioritaria la realizzazione della sola Nuova Romea. A livello di programmazione locale e regionale, in fase di progettazione preliminare è anche il nuovo asse plurimodale Padova/Venezia, un arteria stradale che dovrà mettere in connessione la zona industriale di Padova, la zona industriale di Venezia e le aree produttive dei comuni poste lungo l asse, raccordandosi a ovest con la circonvallazione esterna di Padova e l'autostrada Padova - Bologna e a est con la nuova Romea Commerciale. Al centro è prevista una connessione con il sistema autostradale all'altezza del casello di Roncoduro. L'intervento prevede la realizzazione di una strada di circa 20 Km sull'argine della prevista idrovia Venezia-Padova, utilizzando il sedime arginale disponibile. Il nuovo asse dovrebbe risolvere il problema del congestionamento della SR 11 Padana Inferiore. 16

18 Per quel che riguarda il trasporto ferroviario, l area della Riviera del Brenta è direttamente interessata da uno dei più importanti interventi di potenziamento infrastrutturale e ammodernamento tecnologico delle linee ferroviarie venete: è infatti in corso di realizzazione il quadruplicamento AC/AV della linea Padova-Mestre (circa 250 km/h), che rientra nel quadro della realizzazione del Corridoio Transeuropeo V, la freeway di interesse europeo che collega Barcellona a Kiev attraverso la pianura padana e che per l Italia prevede il quadruplicamento veloce della linea Torino-Trieste, attivando una stretta integrazione con i principali centri di interscambio (interporti, porti e aeroporti) mediante il potenziamento delle interconnessioni. L intervento costituisce per la realtà regionale e metropolitana, uno degli interventi funzionali al potenziamento del nodo del Veneto centrale, esteso su 50 km di rete ferroviaria e con 9 stazioni (tre principali e sei satelliti ). Si tratta del punto di interconnessione tra le relazioni ferroviarie nord-sud (Tarvisio-Bologna) ed est-ovest (Milano-Trieste). Gli interventi per il potenziamento del nodo riguardano sia l infrastruttura che gli impianti tecnologici per la circolazione dei treni e sono finalizzati ad aumentare la capacità di trasporto delle linee e delle stazioni, per gestire con efficienza ed efficacia lo sviluppo del traffico ferroviario, sia quello della relazione AC/AV Milano-Venezia, sia quello connesso al Servizio Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR). Si tratta di un complesso organico e funzionale di interventi, che saranno realizzati entro il 2008 in presenza dell esercizio ferroviario, mentre il traffico progressivamente aumenterà fino a raggiungere nel 2010 il volume di 570 treni su Mestre. Al 2010 l impianto di Mestre avrà una potenzialità di 750 treni al giorno. A Mestre, oltre al miglioramento dei servizi passeggeri con quattro nuovi binari dedicati al Sistema Ferroviario Regionale Metropolitano (SFMR) è previsto di concentrare in un unico impianto, localizzato nelle aree portuali di Marghera, la terminalizzazione del traffico merci del porto e della zona industriale. Nell ambito del progetto regionale relativo al Sistema Ferroviario Regionale Metropolitano (SFMR), è in fase di realizzazione il primo stralcio funzionale di sei linee che si ripartono a raggiera da Mestre, tra cui la linea Mestre-Adria. Dopo esserne venuta recentemente in possesso, la Regione del Veneto ha affidato l esercizio della linea ad una propria società o- perativa appositamente creata, con l intenzione di prevedere uno sviluppo della stessa sia nel trasporto regionale che in quello della terminalizzazione delle merci. Un passo molto significativo potrebbe essere costituito dalla realizzazione dell ulteriore linea Padova-Piove di Sacco-Chioggia, una nuova linea di cui viene ipotizzata la realizzazione sempre nell ambito del Sistema Ferroviario Regionale Metropolitano (SFMR), con un primo lotto molto significativo da Padova per Agripolis e Piove di Sacco. Altra prospettiva di sviluppo, più lontana nel tempo, è la realizzazione della cosiddetta Romea ferroviaria, auspicata dalla Regione Emilia Romagna e che prevede il prolungamento della Mestre-Adria su Ariano Polesine e poi su Ostellato, verso Ravenna e Bologna. Nell area è anche programmata l idrovia Padova/Venezia che rappresenta una componente del complessivo sistema idroviario padano-veneto (957 km di vie navigabili interne che da Milano raggiungono il Mare Adriatico). Il sistema idroviario padano-veneto fa capo essenzialmente al corso del Po e ai raccordi tra quest ultimo ed il mare Adriatico attraverso i canali della laguna veneta, il Po di Levante, l idrovia ferrarese e il canale Po-Brondolo. Altri elementi costitutivi del sistema sono anche il corso inferiore del fiume Mincio e la parte sinora realizzata dell idrovia Milano-Cremona. 17

19 Popolazione La popolazione residente nell area della Riviera del Brenta è risultata, all ultimo Censimento demografico ISTAT del 2001, di unità, che rappresentano il 14% della popolazione provinciale e il 2,5% di quella residente nella regione Veneto. Popolazione residente per comune - Anno Campagna Lupia Campolongo M. Camponogara Dolo Fiesso d Artico Fossò Mira Pianiga Stra Vigonovo Fonte: Elaborazione Euris Srl su dati ISTAT Anno 2001 Il comune di Mira ospita da solo più del 30% della popolazione complessiva dell area, seguito da Dolo (13%) e Camponogara (9,7%). La densità media della popolazione risulta, sempre nel 2001, di 358 abitanti per Kmq, dunque più elevata rispetto alla densità media provinciale (329 abitanti per kmq) e a quella media regionale (246 abitanti per kmq). Il comune più densamente popolato della Riviera del Brenta è Fiesso d Artico, con 916 abitanti per kmq, seguito da Stra, con 801 abitanti per Kmq. L unico comune che presenta una densità di popolazione molto bassa è Campagna Lupia con 72 abitanti per Kmq. Tutti gli altri comuni mostrano valori superiori a quelli medi provinciale e regionale. Densità della popolazione per comune Anno 2001 Campagna Lupia Campolongo Maggiore Camponogara Dolo Fiesso d Artico Fossò Mira Pianiga St ra Vigonovo Riviera del Brenta Provincia Venezia Regione Veneto Fonte: Elaborazione Euris Srl su dati ISTAT Anno

20 Gli stranieri residenti nei comuni della Riviera del Brenta, sulla base dei risultati del Censimento generale della popolazione dell ISTAT del 2001, risultano 1.747, l 11% degli stranieri residenti nell intera provincia di Venezia. Sono dunque circa 16 gli stranieri residenti ogni mille abitanti, meno di quanto risulta a livello provinciale (19 stranieri ogni mille abitanti), regionale (34 stranieri ogni mille abitanti) e nazionale (23 stranieri ogni mille abitanti). Gli stranieri residenti sono per oltre il 50% extracomunitari, mentre l altra metà è di cittadinanza di paesi europei. Dei stranieri residenti nell area, il 26% risiede nel comune di Mira, seguito da Dolo (12%) e poi in misura piuttosto omogenea dagli altri comuni dell area. La popolazione immigrata è ripartita in modo equo tra maschi e femmine. Stranieri residenti ogni 1000 abitanti Anno 2001 Campagna Lupia Campolongo Maggiore Camponogara Dolo Fiesso d Artico Fossò Mira Pianiga Stra Vigonovo Riviera del Brenta Provincia Venezia 18% 15% 13% 14% 21% 25% 13% 14% 18% 18% 16% 19% Regione Veneto 34% Fonte: Elaborazione Euris Srl su dati ISTAT Anno 2001 Nella Riviera del Brenta sono state censite nel famiglie. Il numero medio di componenti per famiglia (2,84) è solo lievemente superiore al dato provinciale (2,57) e a quello regionale (2,61). La popolazione residente nella Riviera del Brenta ha registrato nel ventennio compreso tra il 1991 ed il 2001 un tasso di incremento del 9%, in termini assoluti residenti in più. Andamento demografico nei comuni della Riviera del Brenta Fonte: Elaborazione Euris Srl su dati ISTAT Anno

21 I comuni di Fiesso d Artico e di Mira sono gli unici ad aver subito durante l arco temporale considerato una, seppur lieve, flessione della popolazione residente, il primo dello 0,3%, il secondo dell 1,4%. Gli altri comuni hanno invece registrato un significativo incremento demografico con un picco nel comune di Vigonovo (+27%). Variazione % della popolazione per Comune Campagna Lupia Campolongo Magg. Camponogara Dolo Fiesso d Artico Fossò Mira Pianiga Stra Vigonovo Riviera Brenta Provincia Venezia Regione Veneto -4,8% -0,3% -1,3% 11% 5% 6% 11% 9% 11% 9% 0,04% 16% 27% Fonte: Elaborazione Euris Srl su dati ISTAT Anno 2001 Analizzando i dati derivanti dalle risultanze anagrafiche relative all anno 2002, si nota come nella Riviera del Brenta l incremento della popolazione risulti determinato da un saldo naturale positivo (+104) ma, soprattutto, dal saldo migratorio, ampiamente positivo (+1.228). Il tasso di natalità risulta pari a 9,3 per 1000 abitanti, superiore al dato provinciale (8,5) lievemente inferiore a quello regionale (9,6). Il tasso di mortalità si attesta sul valore di 8,4 per 1000 abitanti, inferiore sia al dato provinciale (9,7) che a quello regionale (9,4). A livello disaggregato tutti i comuni presentano nel 2002 un saldo migratorio molto elevato, in particolare Mira (+313) e Camponogara (+258). L unico comune che registra un valore negativo sia del saldo naturale (-5) che del saldo migratorio (-9) è Dolo, mentre il comune di Fiesso d Artico registra un saldo naturale negativo (-3) ma un saldo migratorio elevato (+201). Indicatori della dinamica demografica Anno ,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0 11,9 10,3 10,5 7,6 5,7 4,5 0,9 0,2-1,2 Incremento naturale Incremento migratorio Incremento totale Riviera del Brenta Provincia Venezia Regione Veneto Fonte: Elaborazione Euris Srl su dati anagrafi comunali Anno

22 Per quanto riguarda la distribuzione della popolazione per sesso si registra una prevalenza della popolazione femminile (57.238) rispetto a quella maschile (54.912) dovuta all allungamento della vita che influisce maggiormente sulla componente femminile. Il punto di pareggio si ha nella classe di età anni, al di sotto della quale prevale invece la componente maschile. Questa caratteristica è tipica delle popolazioni demograficamente mature in cui la crescita naturale è molto ridotta. Popolazione residente per classe d età e sesso Anno < >85 Maschi Femmine Fonte: elaborazione Euris Srl su dati ISTAT Anno 2001 Per quanto riguarda la struttura della popolazione per classi di età, nella Riviera del Brenta la percentuale di anziani, cioè di persone di età uguale o superiore a 65 anni, in rapporto alla popolazione residente complessiva è del 16,4%, una quota inferiore sia al dato medio provinciale (19,1%) che a quello regionale (18,3%). La percentuale di giovani, cioè di coloro che non hanno ancora compiuto 15 anni, è per contro del 12,5%, in linea con il valore provinciale (12,1%) ma lievemente inferiore a quello regionale (13,5%). Indici della struttura demografica Anno Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Indice di ricambio Indice di struttura Riviera del Brenta Provincia di Venezia Regione Veneto Fonte: elaborazione Euris Srl su dati ISTAT Anno 2001 L indice di vecchiaia (dato dal rapporto tra la popolazione con 65 anni ed oltre, considerata economicamente improduttiva, e quella con meno di 14 anni) è pari a circa 125: significa che sono presenti 125 anziani ogni 100 giovani, un dato inferiore sia alla media regionale (pari a 136) sia soprattutto a quella provinciale (pari a 158). 21

23 L indice di dipendenza dell area, denominato anche carico sociale, (dato dal rapporto tra la popolazione con 65 anni d età e oltre più la popolazione con meno di 14 anni e la popolazione in età dai 14 ai 64 anni) è pari a 40: significa che sono presenti 40 persone non attive ogni 100 persone in età attiva, dato inferiore sia al valore medio provinciale (45,4) che a quello regionale (46,5). Il denominatore di questo indice rappresenta la fascia di popolazione che dovrebbe provvedere al sostentamento della fascia rappresentata al numeratore. E un indice sensibile alla struttura economica della società che indica la dipendenza economica della fascia improduttiva da quella produttiva. L indice di ricambio dell area, dato dal rapporto tra quanti sono prossimi a lasciare il mondo del lavoro (popolazione con età compresa tra 60 e 64 anni) e quanti stanno invece per entrarci (popolazione con età tra i 15 e i 19 anni), è pari a 143: significa che nell area della Riviera del Brenta la popolazione in uscita dal mercato del lavoro supera del 43% la popolazione entrante in età lavorativa, dato molto inferiore al valore medio provinciale (160), ma superiore al valore medio regionale (134). L indice di struttura dell area, dato dal rapporto tra il numero di persone con età superiore a 40 anni e inferiore o uguale a 64 anni e la popolazione con età compresa tra i 15 e i 39 anni, è pari a 93, in linea con il valore regionale (95) ma inferiore a quello provinciale (102). Il denominatore di questo indice rappresenta le 25 generazioni più giovani in attività destinate a sostituire le 25 generazioni più anziane anch esse in attività: un indice di struttura inferiore a 100 indica una popolazione in cui la fascia in età lavorativa è giovane Beni e attività storico-culturali L offerta storico-culturale della Riviera del Brenta è caratterizzata dalla presenza di un patrimonio architettonico unico al mondo, costituito dalle ville, pubbliche e private, con testimonianze, fra gli altri, del Palladio e del Tiepolo: tra le più rinomate, Villa Pisani a Stra, La Malcontenta a Mira, Villa Widmann a Mira, Barchessa di Villa Valmarana a Mira, Villa Foscarini Rossi a Stra, oltre ai cinquecenteschi Molini del Dolo. Tra i principali musei, vanno ricordati il Museo d arte di Villa Foscarini Rossi e il Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra, oltre al Museo del Territorio, delle Valli e della Laguna di Venezia a Campagna Lupia. Molti sono in Riviera del Brenta gli appuntamenti annuali culturali e di folclore ormai consolidati: Stagione invernale dei Teatri della Riviera nei teatri Excelsior di Dolo e Villa dei Leoni di Mira; Rassegna estiva Festival delle Ville, teatro, danza e musica in ville pubbliche e private, giardini e spazi storici della Riviera del Brenta; Rassegne invernali di teatro contemporaneo Per Contrasto e di teatro per ragazzi Perle di Vetro, che coinvolgono anche gli studenti degli istituti scolastici della Riviera; In primavera, rassegna nazionale di grafica Umorismo e Satira allestita nell ex Macello di Dolo (con la presenza dei più noti disegnatori nazionali); A Dolo il Carneval dei Storti con carri allegorici; Lungo la Riviera del Brenta, Venice Marathon in ottobre (in diretta televisiva nazionale); Mostra dell artigianato (Expoart) e concorso voci nuove della lirica G.B. Velluti. 22

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