Esame di Stato 2011 Indirizzo Giuridico Economico Aziendale Svolgimento Tema di Economia aziendale

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1 1 di 15 Esame di Stato 2011 Indirizzo Giuridico Economico Aziendale Svolgimento Tema di Economia aziendale A cura di Lucia Barale Il tema assegnato per la seconda prova di Economia aziendale (nell'indirizzo Giuridico Economico Aziendale) è incentrato sulla scomposizione del reddito di esercizio nei risultati parziali generati dalle aree gestionali nelle imprese industriali e in quelle bancarie. Richiede, inoltre, di illustrare gli effetti che la recente crisi finanziaria ha prodotto sui risultati economici intermedi, di presentare lo Stato patrimoniale e il Conto economico di una impresa industriale e di sviluppare un punto a scelta tra tre proposti. PARTE A TRATTAZIONE OBBLIGATORIA Il reddito dell esercizio (positivo o negativo) prodotto dalla gestione aziendale può essere scomposto in risultati parziali generati da singole aree gestionali. Nelle imprese industriali l unitarietà della gestione può essere scomposta in operazioni tra di loro strettamente connesse derivanti dalle seguenti attività: caratteristica, costituita dalle operazioni relative alla produzione, acquisto di fattori produttivi e vendita di prodotti finiti; accessoria (o atipica) costituita dalle operazioni non tipiche come l affitto percepito da fabbricati concessi in locazione, la plusvalenza o minusvalenza derivante dalla dismissione di beni strumentali obsoleti; finanziaria, costituita dalle operazioni di investimento delle eccedenze di disponibilità liquide oppure dell accensione di prestiti. Queste tre attività formano la gestione ordinaria dell impresa a cui si affianca l eventuale gestione straordinaria costituita dalle operazioni estranee alla normale attività aziendale (donazioni, perdite derivanti da rapine, incendi e calamità naturali, utili o perdite derivanti da ristrutturazioni aziendali). La sintesi dei costi e dei ricavi prodotti dalla gestione aziendale, originata dalla gestione ordinaria e straordinaria, costituisce il risultato economico al lordo delle imposte; detraendo da questo valore le imposte dirette si ottiene il risultato netto dell esercizio. La gestione delle banche è realizzata attraverso le seguenti operazioni: intermediazione creditizia con le quali la banca raccoglie e impiega fondi operando come intermediario tra i soggetti che offrono i capitali e i soggetti che li vogliono utilizzare; investimento finanziario attraverso le quali la banca acquista e gestisce partecipazioni, strumenti finanziari e divise estere; servizi di investimento realizzati a favore della clientela negoziando strumenti finanziari e valute estere; complementari formate dai servizi più tradizionali offerti alla clientela come la locazione di cassette di sicurezza. Il Conto economico nelle imprese bancarie mette in evidenza alcuni risultati intermedi: il Margine di interesse (voce 30) formato dall intermediazione creditizia e dalle operazioni di investimento finanziario che generano interessi attivi e passivi e altri proventi e oneri. E determinato dalla differenza dei tassi che la banca applica sui finanziamenti concessi e quelli, più contenuti, che corrisponde sulla raccolta fondi; il Margine di intermediazione (voce 120) esprime il risultato dell attività caratteristica della banca e si ottiene aggiungendo al Margine di interesse il valore delle commissioni nette e i risultati degli investimenti nelle partecipazioni, nelle attività di negoziazione e di copertura, nella cessione o riacquisto di crediti;

2 2 di 15 il Risultato netto della gestione finanziaria (voce 140) si ottiene aggiungendo o detraendo dal Margine di intermediazione le rettifiche/riprese di valore per deterioramento dei crediti, attività finanziarie disponibili per la vendita e detenute sino alla scadenza; l Utile (perdita) della gestione corrente al lordo delle imposte (voce 250) è ottenuto deducendo i costi operativi di gestione dal risultato netto della gestione finanziaria o sommando e detraendo gli utili e le perdite delle partecipazioni o delle cessioni di investimento, il risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali, le rettifiche di valore operate all avviamento; la voce 270 comprende l Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte è ottenuta deducendo le imposte sul reddito dell esercizio dal risultato della operatività corrente al lordo delle imposte. La recente crisi economico-finanziaria ha provocato effetti sulla gestione delle imprese e di conseguenza sui risultati intermedi del Conto economico. Nelle imprese industriali la crisi economica ha ridotto le vendite e, di conseguenza, gli acquisti dei fattori produttivi; risulta, quindi, modificato il risultato dell attività caratteristica. Le imprese hanno incontrato difficoltà anche nel ricorso all indebitamento bancario e quindi sono state costrette a ridurre gli investimenti. Le imprese bancarie hanno risentito della crisi non solo per gli effetti degli investimenti in strumenti finanziari, ma anche per l incapacità dei clienti (imprese e privati) in crisi di rispettare la scadenza del rimborso dei prestiti. Sono così aumentate le insolvenze provocando un effetto negativo sul risultato economico (maggiori perdite su crediti e maggiori svalutazioni dei crediti). a) Stato patrimoniale al 31/12/2010 Per la redazione degli schemi di bilancio è necessario tenere presente i vincoli numerici previsti nella traccia: ricavi monetari euro costi monetari euro totale impieghi euro. I componenti di reddito monetari sono formati da costi e ricavi misurati da variazioni delle disponibilità liquide o da variazioni nei debiti o crediti a breve scadenza. Esempi di ricavi monetari sono le vendite di prodotti, gli interessi attivi e i proventi originati da variazioni finanziarie. Ipotizziamo la seguente articolazione dei ricavi monetari: vendite e prestazioni euro variazioni delle rimanenze di prodotti euro proventi finanziari euro proventi straordinari euro originati da un risarcimento assicurativo. Ipotizziamo la seguente articolazione dei costi monetari: costi per materie euro costi per servizi euro costi del personale: ipotizziamo che l azienda abbia più di 50 dipendenti che hanno optato la destinazione del TFR ai fondi pensione. Risultano, quindi, i seguenti costi monetari: salari e stipendi, oneri sociali, quota versata ai fondi pensione e ritenuta fiscale sulla rivalutazione del TFR. Rientra tra i costi non monetari la rivalutazione del debito per TFR pregresso. Ipotizziamo salari e stipendi euro e oneri sociali euro La quota di TFR maturata nell anno risulta euro ( / 13,5) = euro La quota capitale da destinare ai fondi pensione è data da euro ( ) = euro , in cui risulta lo 0,50% di euro La rivalutazione del debito TFR pari a euro consente di ricavare la ritenuta fiscale di euro

3 3 di 15 La quota finanziaria netta ammonta a: euro ( ) = euro e viene riepilogato in C) dello Stato patrimoniale La quota lorda di competenza dell anno ammonta a: euro ( ) = euro che verrà inserita nel Conto economico in B) 9 c) TFR variazione delle rimanenze di materie prime euro accantonamento ai fondi rischi e oneri euro svalutazione dei crediti euro oneri finanziari euro imposte dell esercizio pari al 30% del reddito al lordo delle imposte euro. I componenti di reddito non monetari sono costituiti da costi e ricavi che non danno luogo a variazioni finanziarie nelle disponibilità liquide, nei crediti e nei debiti a breve termine. Ipotizziamo la seguente articolazione di ricavi non monetari pari a euro: patrimonializzazione di costi su impianti e macchinari euro plusvalenza da alienazione di attrezzature industriali euro originata da cessione di attrezzature industriali acquistate al costo di euro e già ammortizzate per euro al prezzo di euro Ipotizziamo la seguente articolazione di costi non monetari pari a euro: ammortamento euro come risulta dalla seguente tabella che riporta i movimenti intervenuti nelle immobilizzazioni:

4 4 di 15 Immobilizzazioni immateriali Brevetti Valore al 1/01/2010 Ammortamento Stato patrimoniale Costo storico Fondo ammortamento Valore al 31/12/ Immobilizzazioni immateriali al 31/12/ Immobilizzazioni materiali Terreni e fabbricati Valore al 01/01/2010 Ammortamento Valore al 31/12/2010 Impianti e macchinari Valore al 01/01/2010 Costi patrimonializzati durante l anno Ammortamento Valore al 31/12/2010 Attrezzature industriali e commerciali Valore al 01/01/ storno fondo ammortamento -valore di cessione -plusvalenza ordinaria Ammortamento Valore al 31/12/ (*) , Altri beni (automezzi) Valore al 01/01/2010 -storno fondo ammortamento -valore di cessione -minusvalenza ordinaria Ammortamento Valore al 31/12/ Immobilizzazioni materiali al 31/12/ Immobilizzazioni al 31/12/ (*) Ipotizziamo il valore del terreno pari al 32% del valore complessivo del terreno e fabbricato per cui: euro ( % di ) = euro ( ) = euro su cui viene calcolato l ammortamento del 3%. minusvalenza da alienazione di automezzi euro dovuta alla cessione di due automezzi acquistati al costo di euro e già ammortizzati per euro al prezzo di euro quota di rivalutazione netta del debito per TFR euro. Il Conto economico sintetico al 31/12/2010 risulta formato dai seguenti componenti del reddito quindi: Costi monetari Ricavi monetari Costi non monetari Ricavi non monetari Utile d esercizio costi ricavi Ipotizziamo che il Patrimonio netto corrisponda al 50% delle fonti per cui risulta pari a:

5 5 di 15 euro ( x 50%) = euro Determiniamo il valore del capitale proprio detraendo l Utile d esercizio dal Patrimonio netto: euro ( ) = euro Lo Stato patrimoniale sintetico al 31/12/2010 risulta: Stato patrimoniale sintetico al 31/12/2010 Attivo Passivo A) Crediti verso soci - A) Patrimonio netto B) Immobilizzazioni B) Fondi per rischi e oneri C) Attivo circolante C) TFR D) Ratei e risconti D) Debiti E) Ratei e risconti attivo passivo Articoliamo il contenuto delle singole classi dell Attivo. B) Immobilizzazioni: I Immobilizzazioni immateriali euro II Immobilizzazioni materiali euro C) Attivo circolante: I Rimanenze euro II Crediti euro IV Disponibilità liquide euro Articoliamo il contenuto delle singole classi del Passivo. A)Patrimonio netto I Capitale euro IV Riserva legale euro V Riserve statutarie euro VII Altre riserve euro IX Utile d esercizio euro D)Debiti 4) debiti verso banche euro 7) debiti verso fornitori euro 8) debiti rappresentati da titoli euro 12) debiti tributari euro 13) debiti verso istituti previdenziali e di sicurezza sociale euro 14) altri debiti euro

6 6 di 15 b) Stato patrimoniale al 31/12/2009 e Conto economico dell esercizio 2009 Per predisporre lo Stato patrimoniale e il Conto economico dell esercizio 2009 è necessario rispettare: la destinazione dell utile dell esercizio 2009 effettuata durante l esercizio 2010; l accantonamento ai fondi per rischi e oneri; gli ammortamenti realizzati sui beni strumentali. Ipotizziamo il valore delle fonti pari a euro e un Patrimonio netto pari al 48% delle fonti ( euro). Il capitale sociale è rimasto invariato nei due anni per cui con un ROE del 10%, ricaviamo il capitale proprio come segue: 110 : 100 = : x da cui il Capitale proprio pari a euro e, di conseguenza, l Utile dell esercizio risulta di euro. La destinazione dell utile dell esercizio 2009 è stata la seguente: 5% alla riserva legale euro 3% alle riserve statutarie euro alla riserva straordinaria euro agli azionisti un dividendo lordo di euro da cui ricaviamo la composizione del Patrimonio netto all inizio e al termine dell esercizio 2010: Capitale Riserva Riserve Altre Utile sociale legale statutarie riserve dell esercizio Importo all 1/1/ Accantonamenti a riserve Dividendi pagati Utile dell esercizio al 31/12/ Ipotizziamo imposte pari al 30% dell utile lordo per cui otteniamo: Utile lordo : Utile netto = Utile lordo : Utile netto 100 : 70 = x : da cui l utile lordo risulta di euro per cui le imposte risultano pari a euro

7 7 di 15 Lo Stato patrimoniale sintetico al 31/12/2010 risulta il seguente: ATTIVO A) Crediti verso soci B) Immobilizzazioni Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie immobilizzazioni Stato patrimoniale sintetico al 31/12/2010 PASSIVO anno 2010 anno 2009 anno 2010 anno Patrimonio netto I Capitale sociale IV Riserva legale V Riserve statutarie VII Altre riserve IX Utile d'esercizio patrimonio netto C) Attivo circolante - Rimanenze - Crediti - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni - Disponibilità liquide attivo circolante B) Fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine rapporto D) Debiti E) Ratei e risconti D) Ratei e risconti attivo ======= ======= passivo ======== =======

8 8 di 15 Lo Stato patrimoniale al 31/12/2010 risulta: Stato patrimoniale al 31/12/2010 Attivo Passivo A) Crediti v/soci 0 0 A) Patrimonio netto I-Capitale B) Immobilizzazioni I-Immobilizzazioni immateriali 3) diritti di utilizzazione delle opere dell ingegno IV- Riserva legale V-Riserve statutarie VII - Altre riserve IX - Utile dell esercizio II - Immobilizzazioni materiali 1) terreni e fabbricati 2) impianti e macchinari 3) attrezzature industr. e commerc. 4) altri beni B) Fondi per rischi e oneri C) TFR Immobilizzazioni (B) C) Attivo circolante I-Rimanenze 1) materie prime e sussidiarie 4) prodotti finiti e merci II - Crediti 1) verso clienti 5) verso altri IV - Disponibilità liquide 1) depositi bancari e postali 2) assegni 3) denaro e valori in cassa D) Debiti 4) debiti verso banche (di cui euro scadenti oltre l esercizio successivo) 7) debiti verso fornitori 8) debiti rappresentati da titoli 12) debiti tributari 13) debiti verso istituti previdenziali e di sicurezza sociale 14) altri debiti attivo circolante (C) D) Ratei e risconti E) Ratei e risconti attivo passivo

9 9 di 15 Conto economico dell esercizio 2010 Valore della produzione 1)ricavi delle vendite e delle prestazioni 2)variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 4)costi patrimonializzati 5)plusvalenze da alienazione Costi della produzione 6)per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 7)per servizi 9)per il personale: a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto 10)ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamenti immobilizzazioni immateriali b) ammortamenti immobilizzazioni materiali d) svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide 11)variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12)accantonamenti per rischi 14)oneri diversi di gestione Differenza tra valore e costi della produzione (A B) C) Proventi e oneri finanziari 16)altri proventi finanziari 17)interessi ed oneri finanziari E) Proventi e oneri straordinari 20)proventi straordinari Risultato prima delle imposte 22) Imposte sul reddito dell'esercizio 23) Utile dell'esercizio

10 10 di 15 PARTE A TRATTAZIONE FACOLTATIVA Primo punto a scelta - Configurazioni del Conto economico Il primo punto a scelta richiede la presentazione del Conto economico nelle configurazione a Valore aggiunto e a Ricavi e costo del venduto. La configurazione del Conto economico a Valore aggiunto mette in evidenza la ricchezza creata con l attività aziendale. Il valore aggiunto è, infatti, il valore che un azienda aggrega al valore dei beni e dei servizi che acquista da altre aziende. Il valore aggiunto è ripartito tra i fattori della produzione che lo hanno determinato (lavoratori, Stato, finanziatori) sotto forma di retribuzione, interessi, imposte e autofinanziamento proprio e improprio. Dal Conto economico riclassificato si ricavano i seguenti risultati intermedi: il Margine operativo lordo (EBITDA) ottenuto detraendo dal Valore aggiunto il costo del personale; esprime il reddito dell impresa prima degli ammortamenti, delle svalutazioni, dell accantonamento a fondi rischi e oneri, interessi e imposte; il Reddito operativo (EBIT) ottenuto detraendo dall EBITDA gli ammortamenti, le svalutazioni e gli accantonamenti ai fondi rischi e oneri; rappresenta il reddito dell impresa prima del calcolo del risultato della gestione finanziaria e delle imposte; il Risultato economico al lordo delle imposte ottenuto detraendo dall EBIT il risultato della gestione finanziaria e il risultato della gestione accessoria; rappresenta il reddito dell impresa prima del risultato della gestione straordinaria e delle imposte. Conto economico riclassificato a Valore aggiunto Ricavi netti di vendita Variazione delle rimanenze di prodotti Costi patrimonializzati Altri ricavi di vendita (plusvalenze da alienazione) Costi netti per acquisto materie Variazione rimanenze Costi per servizi Altri costi Valore aggiunto Costo del personale Margine operativo lordo (EBITDA) Ammortamento Svalutazione crediti Accantonamento a fondi rischi e oneri Risultato operativo (EBIT) Risultato della gestione finanziaria Risultato economico della gestione ordinaria Risultato della gestione straordinaria Risultato economico al lordo delle imposte Imposte dell esercizio Utile d esercizio

11 11 di 15 La configurazione del Conto economico a Ricavi e Costo del venduto pone in evidenza il Margine lordo industriale ottenuto come differenza tra i ricavi netti di vendita e il costo del venduto. Tale risultato mette in luce il risultato collegato all attività di produzione e di vendita dei beni e dei servizi, senza tener conto dei costi commerciali e amministrativi. Gli altri risultati intermedi coincidono con quelli ottenuti nella configurazione a Valore aggiunto. La configurazione del Conto economico a Ricavi e Costo del venduto presuppone la riaggregazione dei componenti di reddito secondo la destinazione produttiva. Ipotizziamo la seguente riclassificazione dei costi per funzione aziendale. Costi per natura Costi Costi di Costi industriali distribuzione amministrativi Costi per servizi Costi personale Ammortamento Svalutazione crediti Accantonamenti per rischi Altri costi Il calcolo del Costo del venduto risulta il seguente: Esistenze iniziali di materie e prodotti Acquisti materie Costi industriali Rimanenze finali di materie e prodotti Costi patrimonializzati Costo del venduto Conto economico a Ricavi e Costo del venduto Ricavi netti di vendita Costo del venduto Margine lordo industriale Costi di distribuzione Costi di amministrazione Altri ricavi e proventi diversi Reddito operativo (EBIT) Risultato gestione finanziaria Risultato economico della gestione ordinaria Risultato della gestione straordinaria Risultato economico al lordo delle imposte Imposte sul reddito Utile d esercizio

12 12 di 15 Secondo punto a scelta - Rendiconto finanziario delle variazioni del patrimonio circolante netto Il secondo punto a scelta richiede la predisposizione del Rendiconto finanziario delle variazioni del patrimonio circolante netto. Tale documento riepiloga i flussi finanziari avvenuti durante la gestione forniscono informazioni sulla composizione delle fonti e degli impieghi. Per la redazione di tale documento è necessario calcolare il Flusso generato dalla gestione reddituale che può essere realizzato con due procedimenti: procedimento diretto: Ricavi monetari Costi monetari = euro ( ) = euro procedimento indiretto: Utile + Costi non monetari Ricavi non monetari = euro ( ) = euro Per la redazione della seconda parte del Rendiconto è necessario calcolare le variazione intervenute nel Patrimonio circolante netto come di seguito indicato: Elementi Variazione Disponibilità liquide Disponibilità finanziarie Rimanenze Ratei e risconti attivo corrente Debiti verso banche Debiti verso fornitori Debiti rappresentati da titoli di credito Debiti tributari Debiti verso istituti previdenziali Altri debiti Fondi rischi e oneri Ratei e risconti passivo corrente Patrimonio circolante netto

13 13 di 15 Rendiconto finanziario delle variazioni del capitale circolante netto Parte I - Dimostrazione delle fonti e degli impieghi Parte II - Variazioni intervenute nei componenti del patrimonio circolante netto Fonti di risorse finanziarie Variazioni delle attività a breve Flusso generato dalla gestione reddituale Disponibilità liquide Alienazione di immobilizzazioni Crediti verso clienti fonti Rimanenze Ratei e risconti Impieghi di risorse finanziarie variazioni delle attività correnti Riduzione di passività consolidate Variazioni delle passività a breve Pagamento utili ai soci Debiti verso fornitori impieghi Debiti rappresentati da titoli di credito Debiti tributari fonti Debiti verso istituti previdenziali impieghi Altri debiti Variazione del PCN Fondi rischi e oneri Ratei e risconti variazione delle passività correnti variazioni passività e attività variazioni attività a breve variazioni passività a breve Variazioni del PCN Commento ai risultati La variazione del patrimonio circolante netto è positiva ed evidenzia una situazione di equilibrio finanziario. Dal Rendiconto finanziario delle variazioni del patrimonio circolante netto emerge un consistente flusso di risorse generate dalla gestione reddituale. Gli impieghi sono stati realizzati per la maggior parte nel pagamento dei dividendi agli azionisti e nella riduzione di prestiti; le fonti di finanziamento sono state ottenute dal flusso generato dalla gestione reddituale e dalla vendita di immobilizzazioni.

14 14 di 15 Terzo punto a scelta - Arbitraggio di convenienza Il terzo punto a scelta è incentrato sul report che illustra la scelta dell arbitraggio di convenienza realizzato dal management dell impresa industriale monoprodotto Beta tra due proposte. Ipotizziamo i seguenti dati relativi all impresa Beta: capacità produttiva massima unità, produzione e vendita di unità di prodotto al prezzo unitario di 18,00 euro, costi fissi totali per euro e costi variabili unitari pari a 8,30 euro. L ampliamento della capacità produttiva richiederebbe l incremento dei costi fissi per euro. L impresa può esternalizzare parte della produzione sostenendo un costo unitario di 12,00 euro. Perviene all impresa Beta la richiesta di una fornitura dal cliente Gamma di unità al prezzo di 14,40 euro. La fornitura rientra nella capacità produttiva dell impresa e necessita del sostenimento del seguente costo suppletivo: Costi Produzione di unità Produzione di unità Costo complessivo Costo unitario Costo complessivo Costo unitario Fissi , ,125 Variabili , ,30 costi , ,425 Il costo suppletivo complessivo risulta euro ( ) = euro ; il costo suppletivo unitario ammonta a 8,30 euro ( euro/ unità). A fronte di un costo suppletivo di 8,30 euro si ottiene un ricavo di 14,40 euro che permette di conseguire un margine unitario di contribuzione di primo livello di 6,10 euro. Perviene all impresa Beta la richiesta di una fornitura dal cliente Delta di unità al prezzo di 12,60 euro. Tale fornitura eccede la capacità produttiva dell impresa per cui l impresa Beta valuta due possibilità. 1) Ampliare gli impianti con il conseguente sostenimento di costi fissi aggiuntivi pari a euro. Il costo suppletivo risulta: Costi Produzione di unità Produzione di unità Costo complessivo Costo unitario Costo complessivo Costo unitario Fissi , ,00 Variabili , ,30 costi , ,30 Il costo suppletivo complessivo risulta euro ( ) = euro ; il costo suppletivo unitario ammonta a 15,20 euro ( euro / unità). A fronte di un costo suppletivo di 15,20 euro si ottiene un ricavo di 12,60 euro che non permette di conseguire un margine unitario di contribuzione di primo livello positivo. 2) Sfruttare al massimo la capacità produttiva passando da unità a unità, realizzando unità all interno dell azienda esternalizzando le restanti unità per soddisfare completamente la richiesta del cliente Delta. Il costo suppletivo risulta:

15 15 di 15 Costi Produzione di unità Produzione di unità e unità esternalizzate Costo complessivo Costo unitario Costo complessivo Costo unitario Fissi , ,96 Variabili ,30 8,30 x unità = ,00 x unità = costi , Il costo suppletivo complessivo risulta euro ( ) = euro ; il costo suppletivo unitario ammonta a 9,41 euro ( euro / unità). A fronte di un costo suppletivo di 9,41 euro si ottiene un ricavo di 12,60 euro che permette di realizzare un margine di primo livello positivo pari a euro (12,60 9,41) = euro 3,19, che risulta minore rispetto al margine di primo livello che si consegue accettando la proposta del cliente Gamma. La fornitura richiesta dal cliente Gamma consentirà di realizzare il seguente utile complessivo: Ricavi totali: euro (18,00 x ) = euro euro (14,40 x 6.000) = euro euro Costi totali: Costi fissi euro Costi variabili euro (8,30 x ) = euro euro Utile euro ========== Allo stesso risultato si perviene con il seguente procedimento: euro (18,00 12,425) x unità = euro euro (14,40 12,425) x unità = euro Utile euro ============