Asteraceae Ordine: Asterales. - Helianthus annuus (girasole) - Matricaria chamomilla (camomilla)
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- Renato Amore
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1 Cynara cardunculus L. subsp. scolymus (Carciofo) subsp. cardunculus (var. altilis) (Cardo coltivato) Subsp. carduculus (var. sylvestris) (Cardo selvatico) Asteraceae Ordine: Asterales ( specie) Cichoriaceae Specie di interesse agronomico appartenenti alle Asteraceae: - Helianthus annuus (girasole) - Matricaria chamomilla (camomilla) Origine: Etiopia o Egitto -De Candolle (1848) cardo Carciofo - Basnizki (1981) da specie di carciofo spontanee Introdotto in Italia dagli etruschi? 1
2 - Cynara cardunculus L. Classificazione - subsp. scolymus (L) Hayek (carciofo) - subsp. cardunculus (L) Hayek (= var altilis DC; cardo coltivato) - subsp. cardunculus (L) Hayek (= var sylvestris Fiori; cardo selvatico) carciofo cardo coltivato cardo selvatico 2
3 CARATTERI BOTANICI: Pianta: erbacea, poliennale Apparato radicale fascicolato Organi di riserva rizoma e radici Germinazione: epigea Rizoma: fusto trasformato carducci radici Carduccio pianta fusto raccorciato non ben differenziato dal rizoma - gemma apicale scapo fiorale 3
4 Foglie colore verde cenere - lunghe cm riunite a rosetta - robusta nervatura nella parte inferiore - lembo lobato (f. giovanili) o bipennatosetto (f. adulte) con o senza spine Fiori - capolino (parte edule) - ermafroditi - violacei Impollinazione - prevalentemente allogama - asincrona (proterandria) Risorse genetiche: carciofo Ampio numero di tipi varietali adattati ad ambienti e gusti locali 4
5 CLASSIFICAZIONE DELLE CULTIVAR 1) Epoca di inizio raccolta - autunnali (rifiorenti) - primaverili (non rifiorenti) 2) Presenza o assenza di spine - inermi - poco spinescenti (foglie spinescenti) - spinescenti 3) Precocità rispetto all epoca di raccolta riferita alla stessa tipologia di cultivar - precoce - medio-precoce - intermedia - medio-tardiva - tardiva 4) Forma del capolino - cilindrica - conica - ovoidale - sferica - ellissoidale 5
6 5) Colore delle brattee esterne - verde - verde con sfumature violette - violetto A) Cultivar rifiorenti (autunnali) Spinescenti Spinoso sardo Spinoso di Palermo Inermi Catanese Masedu Violetto di Provenza 6
7 B) Cultivar non rifiorenti (primaverili) Spinescenti Violetto di Toscana Terom Inermi Romanesco Castellammare Campagnano 7
8 Ciclo vegetativo del carciofo romanesco riposo vegetativo: giugno-luglio risveglio vegetativo: agosto accrescimento dei carducci: agosto-settembre differenziazione a fiore: prima decade di dicembre emissione dello scapo fiorale: febbraio-maggio fioritura e fruttificazione: maggio-giugno TECNICA DI IMPIANTO Acheni (semi) Ceppaia Carducci Ovoli Piante micropropagate 8
9 SEMI Semina: agosto settembre oppure marzo-aprile Talpiot Cultivar (israeliane) L-44 Ruth Svantaggi: - caratteristiche commerciali non rispondenti al mercato nazionale. Vantaggi: - minor incidenza dei patogeni tellurici (nematodi, verticilliosi); - eliminazione di alcune virosi; - eliminazione di alcune operazioni colturali (scarducciatura, dicioccatura); - coltura annuale. 9
10 CARDUCCI - germogli emessi dal rizoma (stadio di 4-5^ foglia) carducci/pianta (utilizzabili: 5-8) impianto radicazione - carducci radicazione (vivaio) impianto radicazione riposo impianto - importanza della posizione del carduccio sulla pianta madre - germogli caulinari che non hanno completato lo sviluppo - alte temperature - mancanza di acqua - forma cilindrica OVOLI - gemma apicale e 4-5 laterali - forzatura in ambiente caldo-umido - impianto: 5-7 giorni dopo il germogliamento - importanza della posizione dell ovolo sulla pianta madre 10
11 PIANTE DA VITRO - coltivazione asettica di parti di pianta su substrato nutritivo Metodologia della micropropagazione (3 fasi): a) stadio di insediamento dell espianto (apice vegetativo) in vitro; b) stadio di moltiplicazione del materiale; c) stadio di radicazione delle piantine, ambientamento e trasferimento nel terreno Vantaggi: 1) elevato n di piante in un arco di tempo relativamente breve tasso di moltiplicazione : 3 apice vegetativo 18 cicli colturali (20 giorni) 380 milioni di espianti 11
12 1) elevato n di piante in un arco di tempo relativamente breve 2) ottenimento di piantine virus-esenti; 3) carciofaie più omogenee e più produttive 4) piante esenti da patogeni tellurici; 5) piena produzione dal 1 anno di impianto; 5) carciofaie annuali. Trapianto: - manuale - meccanico Distanze d impianto: m 1,0 x 0,8 m piante/ha m 1,4 x 1,0 m 12
13 Controllo infestanti: - manuale - meccanico - chimico Esigenze pedoclimatiche - ph: Conducibilità 2-4 ds/cm - T ottimale di germinazione: C - T ottimale diurna di crescita: C - T ottimale notturna di crescita: C - T minima biologica: 7-9 C. - T letale: < 10 C 13
14 Irrigazione aspersione Metodi irrigui goccia Parametro di intervento: % della capacità di campo Esigenze nutritive Asportazioni Elementi minerali Cv N P 2 O 5 K 2 O Ca Na Catanese Viol. di T
15 Dosi medie Elemento Kg/ha Azoto (N): Fosforo (P 2 O 5 ): Potassio (K 2 O): Epoca di distribuzione (1 anno) Elemento Azoto (N): Kg/ha (all impianto) (settembre) (febbraio) Fosforo (P 2 O 5 ): Potassio (K 2 O): (all impianto) (all impianto) 15
16 Epoca di distribuzione (2-3 anno) Elemento Azoto (N): Kg/ha (dopo scarducciatura) (febbraio) Fosforo (P 2 O 5 ): (agosto) Potassio (K 2 O): (agosto) Dicioccatura Taglio della parte aerea 3-5 cm al di sotto del livello del terreno. Dicioccatura manuale (zappa) meccanica (trinciastocchi) 16
17 - Taglio troppo alto (molti carducci) - sfruttamento delle sostanze di riserva - > manodopera - Taglio troppo basso - può compromettere la vitalità della pianta Scarducciatura cultivar primaverili (1 carduccio) autunnali (3-5 carducci) n scarducciature: età della carciofaia - metodo di propagazione 17
18 Raccolta Produzione 8-10 capolini/pianta (tipo romanesco) q.li/ha capolini/pianta (tipo rifiorente) extra Categorie I a II a carciofina 18
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