LEZIONE DI ATTIVITA MOTORIE
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- Cesare Garofalo
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1 LEZIONE DI ATTIVITA MOTORIE Rappresenta l unità di base della programmazione didattica riferita, in particolare, al processo di sviluppo delle capacità motorie dell uomo. Identifica la sessione di lavoro specifica per l allenamento infantile e giovanile, in cui si realizza l apprendimento motorio proprio dell età e della persona.
2 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA 1. Analisi della situazione di partenza 2. Scelta dei luoghi e definizione dei tempi 3. Definizione degli obiettivi 4. Scelta dei metodi 5. Selezione dei contenuti 6. Individuazione degli strumenti e delle attrezzature 7. Realizzazione delle attività 8. Identificazione delle procedure di monitoraggio 9. Definizione delle modalità e dei criteri di valutazione
3 STRUTTURA DIDATTICA DELLA LEZIONE FASE DURATA Avviamento 10 Centrale Formativa 15 Gioco 30 Ripristino 5 Totale 60
4 FASE DI AVVIAMENTO Componente essenziale nell organizzazione razionale della lezione di attività motorie. Serve a sollecitare le grandi funzioni organiche (respiratoria, circolatoria, muscolare) e a preparare efficacemente gli allievi ad affrontare la successiva attività. La sua assenza può essere pericolosa.
5 ESEMPIO Finalità motorie: Sollecitazione degli schemi motori del camminare e del correre Obiettivi motori: Attivare il controllo dell appoggio e della spinta dei piedi al suolo Finalità psicomotorie: Stimolazione dell analizzatore cinestesico Sensibilizzazione dell equilibrio Acquisizione del concetto spazio-tempo-coordinazione e della dinamica generale
6 EFFETTI DELLA FASE DI AVVIAMENTO Aumento della temperatura del sangue; Aumento della temperatura dei muscoli; Aumento della temperatura del corpo; Miglioramento coordinazione intra ed intermuscolare; Migliore utilizzazione dell emoglobina; Accelerazione dei processi metabolici; Diminuzione della resistenza del letto dei vasi sanguigni.
7 FASE FORMATIVA In questa parte della lezione viene sviluppato il tema centrale (in vista degli obiettivi prefissati) che presenta per gli allievi l impegno psicofisico più consistente.
8 ESEMPIO Finalità motorie: Stimolazione delle abilità relative al lanciare ed afferrare Finalità psicomotorie: Costruzione del SE e conoscenza del proprio corpo Coordinazione dinamica generale Lo spazio e il tempo Coordinazione oculo-manuale
9 FASE DI GIOCO Rappresenta il momento più gratificante dell attività. Dovrà essere sempre commisurato all età degli allievi e al grado di sviluppo psicomotorio raggiunto.
10 ESEMPIO Finalità motorie: Abilità, destrezza, incremento organico generale Acquisizione delle abilità motorie e sportive Rispetto delle regole Finalità psicomotorie: Coordinazione dinamica generale Coordinazione oculo-manuale Socializzazione Cooperazione Conoscenza e gestione delle emozioni
11 FASE DI RIPRISTINO Esercizi di rilassamento e di respirazione attiva. Questa fase serve a ristabilire gli equilibri organici in modo graduale.
12 ESEMPIO Finalità motorie: Controllo della respirazione Allungamento muscolare Finalità psicomotorie: Percezione delle sensazioni corporee Riconoscimento delle emozioni Percezione dei limiti fisici Rielaborazione dell esperienza vissuta
13 L ALLENAMENTO GIOVANILE L'allenamento giovanile mira a preparare il giovane atleta, nell'insieme e sistematicamente, ad ottenere delle elevate prestazioni sportive nell'età adatta, focalizzando l attività sullo sviluppo di una base ampia di prestazione, in riferimento alle capacità fisiche, alle abilità tecniche, alle abilità tattiche ed alle caratteristiche psicologiche (1). (1) Cfr. Harre D., (1972). Teoria dell'allenamento
14 L ALLENAMENTO GIOVANILE CARATTERISTICHE FONDAMENTALI 1. L'attività di gruppo è da preferire per esigenze metodologiche, didattiche ed organizzative. 2. Il perseguimento di numerosi obiettivi favorisce la costruzione delle esperienze motorie di base. 3. L'obiettivo di sviluppare i molteplici presupposti (capacità motorie) della prestazione, conduce a ricercare, nel breve periodo, un miglioramento agonistico più attenuato e riferito ad esperienze di gara diversificate.
15 LA STANDARDIZZAZIONE DELL ALLENAMENTO DETERMINA MONOTONIA STIMOLAZIONI INADEGUATE PER ECCESSO E PER DIFETTO
16 LAVORO MULTILATERALE L approccio multilaterale nella formazione giovanile può essere una validissima arma contro i pericoli insiti nella specializzazione precoce, ovvero un prematuro intervento unilaterale tendente ad esasperare gli aspetti specifici della disciplina praticata.
17 SPECIALIZZAZIONE PRECOCE La specializzazione precoce si contrappone ad una crescita armonica ed equilibrata della persona. Infatti, può determinare conseguenze importanti a livello fisico e psicologico: la sollecitazione forzata di strutture, organi ed apparati non ancora pronti ai carichi elevati; la perdita di interesse per lo sport a causa della monotonia delle attività e alla specifica ripetitività delle esercitazioni proposte.
18 SPECIALIZZAZIONE PRECOCE Conseguenze: La stagnazione delle prestazioni a causa del ristretto bagaglio di schemi motori e di abilità motorie generali; L aumento del rischio di traumi all apparato locomotore per gli squilibri al sistema muscolare connessi alla preparazione fisica forzata; Soprattutto nelle discipline asimmetriche, possono verificarsi predisposizioni ai paramorfismi; La mancanza di nuovi stimoli motori e motivazionali, possono portare all abbandono precoce della disciplina praticata.
19 BENEFICI INDOTTI DALL ALLENAMENTO GIOVANILE APPARATO MUSCOLO- SCHELETRICO SISTEMA ENDOCRINO- METABOLICO APPARATO CARDIO- CIRCOLATORIO E RESPIRATORIO COMPORTAME NTO E PERSONALITÀ Corretta postura. Migliore mobilità articolare. Tonicità delle masse muscolari. Rapporto pondo-staturale favorevole e Aumento della massa magra attiva e riduzione della massa grassa. Corretta regolazione del controllo diencefalico dell appetito. Corretto assetto glico-lipidico. Bradicardia e Valida gittata sistolica. Miglioramento della capillarizzazione. Facilitato ritorno venoso e Pressione arteriosa favorevole. Incremento dei volumi polmonari. Rapida riduzione della frequenza cardiaca e respiratoria dopo sforzo e Incremento della potenza aerobica. Buon controllo emotivo e Buona adattabilità. Valida autostima. Buona capacità di socializzazione.
20 STRUTTURAZIONE TEMPORALE DEL PROCESSO DI ALLENAMENTO GIOVANILE Si possono identificare QUATTRO TAPPE e relative fasce di età: 6-8 ANNI: Attività motoria ludica, gioco in tutte le sue forme (100%) ANNI: Attività motoria ludica (70%), formazione di base (20%) e iniziazione all apprendimento delle tecniche sportive specialistiche (10%) ANNI: Formazione fisica generale (50-60%) e apprendimento di base delle tecniche sportive specialistiche (40-50%) ANNI: Formazione fisica generale e specifica (40-50%) e allenamento sportivo specialistico (50-60%)
21 FASI SENSIBILI Nel corso dell accrescimento si verificano delle condizioni per cui, per limitati periodi di tempo vi è una reazione più favorevole a determinati stimolazioni a carattere coordinativo, condizionale o di articolabilità. Trascorse queste fasi, in genere, si registra una stagnazione delle qualità fisiche che, se non contrastata, nel tempo si evolve in decremento.
22 POSSIBILITÀ DI INTERVENTO SULLE CAPACITÀ MOTORIE NELLE VARIE FASCE DI ETÀ ETÀ (anni) FORZA RAPIDITÀ RESISTENZA ORGANICA CAPACITÀ COORDINATI VE MOBILITÀ ARTICOLARE 6-8 Blando intervento sul trofismo muscolare Intervento progressivo Difficoltà motivazionali per impegni ripetitivi e prolungati Età ottimale di Intervento Blando intervento 9-11 Intervento progressivo sul trofismo muscolare Età ottimale di intervento Intervento Progressivo Età ottimale di Intervento Età ottimale di intervento Intervento progressivo sulla forza rapida (carico naturale) Tende a Stabilizzarsi per poi decrescere Progressivo e Graduale Intervento Tendono a stabilizzarsi per poi decrescere Età ottimale di intervento Progressivo e graduale intervento (forza generale e forza rapida) con carico naturale e pesi liberi da bassi a medi Tende a decrescere Età ottimale di Intervento (anche Resistenza specifica) Tendono a Decrescere (alcune) Tende a stabilizzarsi per Poi decrescere
23 CONTENUTI DELL'ATTIVITÀ DI FORMAZIONE 6-8 ANNI 9-11 ANNI - Esercizi formativi con carattere di gioco (correre, saltare, superare ostacoli, arrampicarsi, nuotare, ecc.) - Giochi collettivi ( staffette comprese) - Giochi sportivi con regole semplificate - Acrobatica elementare ed esercizi per lo sviluppo dell equilibrio (pattinare, andare in bicicletta, sciare, andature su cordoli, assi, ecc.) - Esercizi di flessibilità. Le competizioni si confondono con le altre attività e sono, comunque, scelte tra esse. Non ci sono competizioni specialistiche. In teoria, non si ripete due volte la stessa occasione di gara. - Esercizi di ginnastica formativa (preparazione fisica a carico naturale) - Esercizi formativi individuali con carattere di gioco come nella fascia precedente - Giochi sportivi con regole semplificate - Acrobatica elementare ed esercizi per lo sviluppo dell equilibrio (pattinare, andare in bicicletta, sciare, andature su cordoli, assi, ecc.) - Esercizi di flessibilità. Le competizioni si confondono con le altre attività e sono, comunque, scelte tra esse. Non ci sono competizioni in cui ci si specializza.
24 CONTENUTI DELL'ATTIVITÀ DI FORMAZIONE ANNI - Addestramento tecnico soprattutto in forma globale - Elementi di ginnastica formativa (preparazione a carico naturale) - Giochi sportivi con regole effettive - Forme più complesse di acrobatica ed esercizi più complessi per lo sviluppo dell equilibrio - Esercizi di flessibilità - Esercizi formativi individuali (scelta più ristretta rispetto alla gamma indicata per la fascia precedente). Comincia a delinearsi la tendenza verso un tipo di sport e a delimitarsi il numero delle specialità in cui competere. La competizione è ancora uno dei mezzi di allenamento e di formazione ANNI - Addestramento tecnico in forma analitica e globale, comprendente anche esercizi di gara - Preparazione fisica generale a carico naturale e altri mezzi di allenamento per le qualità complementari (esercizi generali) - Preparazione fisica specifica (esercizi speciali) - Altri mezzi di allenamento delle qualità fondamentali - Esercizi di flessibilità - Giochi sportivi che presentino, dal punto di vista delle qualità fisiche richieste, la maggiore attinenza con la specialità sportiva prescelta. Per le competizioni la scelta è delimitata e mirata, con elementi di policoncorrenza.
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