Le previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali per il 2012

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1 Progetto Excelsior Sistema informativo per l occupazione e la formazione Le previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali per il 2012 Principali risultati per la provincia di PARMA UFFICIO STUDI

2 INDICE 1. Il quadro economico di riferimento pag I movimenti nel mercato del lavoro pag Il contributo dei settori economici..... pag Le dimensioni di impresa... pag Le imprese che assumono pag Le imprese che non assumono... pag Le forme contrattuali pag Le assunzioni per titolo di studio pag Le professioni richieste pag Le assunzioni di difficile reperimento pag Le prospettive occupazionali per i giovani..... pag Le preferenze di genere pag La domanda di lavoratori immigrati pag I canali di ricerca del personale..... pag. 29 Appendice: Tavole statistiche. pag. 31 Il presente rapporto è stato redatto dall Ufficio Studi della Camera di Commercio di Parma. Il rapporto è stato chiuso il 5 ottobre

3 Sistema Informativo Excelsior 2012 I principali risultati per la provincia di Parma Il presente rapporto contiene un analisi dei principali risultati del Sistema Informativo Excelsior, l indagine sulle dinamiche occupazionali in ambito nazionale, regionale e provinciale, realizzata da Unioncamere e autorizzata dal Ministero del Lavoro. Il Sistema Informativo Excelsior si fonda su circa interviste che vengono fatte, annualmente, alle imprese del settore privato (industria e servizi) con almeno un dipendente, per chiedere di rendere noto in modo analitico il proprio fabbisogno di occupazione per l anno in corso. Per ampiezza e profondità di analisi, Excelsior è lo strumento informativo più completo oggi a disposizione dell opinione pubblica per la conoscenza dei fabbisogni delle imprese sul mercato del lavoro. Come si era già avuto modo di ricordare nelle precedenti edizioni, va tenuto presente che le interviste sono state realizzate nei mesi di marzo e aprile 2012 e, pertanto, l'accentuarsi della dinamica negativa dei principali indicatori dei settori industriali e del terziario, intervenuta nei mesi successivi, potrebbe comportare un ulteriore ridimensionamento dei programmi di assunzione da parte delle imprese. 1. Il quadro economico di riferimento Dal punto di vista ciclico per l'italia il 2011 rappresenta una anno di rottura. Il PIL nazionale ha nettamente rallentato: dall'1,8 (del 2010) allo 0,4 per cento. Nei mesi centrali dell'anno l'economia è coinvolta in una crisi finanziaria, tuttora irrisolta, che produce effetti negativi sull'andamento economico del paese. Il secondo semestre 2011 mostra un andamento negativo: la flessione è proseguita nel primo e secondo trimestre del 2012, segnando cali tendenziali rispettivamente dell'1,4 e del 2,5 per cento. Secondo le stime del Governo (nota di aggiornamento del Def, settembre 2012) il PIL italiano, nel 2012 accuserebbe una perdita pari al 2,4 per cento e dello 0,3 nel Lo scenario europeo segnato da traiettorie di sviluppo diverse tra i paesi nordici e quelli dell'area euro e il permanere nel tempo di significativi differenziali tra i tassi tedeschi e quelli dei Paesi periferici dell'unione economica e monetaria condizionano negativamente l'andamento dell'economia italiana. Il rallentamento del commercio mondiale, l'incertezza sull'evoluzione del quadro congiunturale, le condizioni più 3

4 restrittive per l'accesso al credito, dovute all'acuirsi della crisi dei debiti sovrani, e la debolezza della domanda interna hanno condizionato negativamente l'andamento del mercato del lavoro in Italia. Secondo i dati Istat, nei primi sei mesi del 2012 è cresciuto del 34,2 per cento il numero delle persone in cerca di lavoro rispetto ai primi sei mesi del 2011, mentre in Emilia-Romagna l'aumento è stato del 38,0 per cento con conseguente innalzamento del tasso di disoccupazione: 10,7 per cento in Italia e 6,8 per cento in Emilia- Romagna. L'analisi congiunturale relativa ai tassi di crescita dell'occupazione previsti dalle imprese, evidenziata nel grafico seguente, sintetizza efficacemente l'andamento del mercato del lavoro negli ultimi dieci anni. Tassi previsti di crescita dell occupazione Confronto Italia, Emilia Romagna e Parma anni ,0 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0-3, Parma 2,5 1,3 0,6 1,0 0,9 1,4-0,4-0,5 0,4-0,7 Emilia Romagna 2,7 1,3 0,9 1,0 0,8 1,0-1,8-1,4-0,2-1,0 Italia 2,4 1,3 0,9 0,9 0,8 1,0-1,9-1,5-0,7-1,1 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro 2. I movimenti nel mercato del lavoro (entrate, uscite e saldi) Secondo il Sistema Informativo Excelsior le imprese dell'industria e dei servizi della provincia di Parma prevedono di effettuare nell'anno in corso assunzioni a fronte di uscite che corrisponde ad una perdita di 740 unità di lavoro dipendente sullo stock di fine 2011, pari ad una variazione percentuale del -0,7%. 4

5 Nel 2012 in Italia si perderanno posti di lavoro, con un tasso decrescita pari 1,1%. Il saldo continua ad essere negativo, e rappresenta un peggioramento rispetto al 2011 (-0,7 per cento). La flessione attesa in Emilia-Romagna dell'1,0 per cento, con una perdita di unità, in linea con la riduzione stimata per l'intero paese. Movimenti occupazionali e tassi di variazione previsti dalle aziende per il 2012 Movimenti previsti * Tassi previsti ** v.a. Entrata Uscita Saldo Entrata Uscita Saldo*** PIEMONTE ,3 5,6 1,3 VALLE D'AOSTA ,3 15,6 2,3 LOMBARDIA ,9 4,6 0,7 LIGURIA ,3 7,5 1,2 TRENTINO ALTO ADIGE ,0 11,8 0,8 VENETO ,1 5,8 0,7 FRIULI VENEZIA GIULIA ,2 6,3 1,2 EMILIA ROMAGNA ,2 7,2 1,0 PIACENZA ,0 5,3 0,4 PARMA ,0 5,6 0,7 REGGIO EMILIA ,1 5,1 1,1 MODENA ,9 5,0 1,2 BOLOGNA ,8 5,5 0,7 FERRARA ,5 7,3 1,8 RAVENNA ,4 11,6 1,1 FORLI' CESENA ,3 8,6 1,2 RIMINI ,9 18,7 1,9 TOSCANA ,8 7,1 1,4 UMBRIA ,6 5,8 1,1 MARCHE ,0 6,4 1,4 LAZIO ,2 6,2 1,0 ABRUZZO ,9 8,7 1,8 MOLISE ,7 8,7 2,0 CAMPANIA ,8 8,0 1,2 PUGLIA ,8 8,7 1,8 BASILICATA ,2 7,7 1,5 CALABRIA ,1 10,0 1,9 SICILIA ,7 8,9 2,2 SARDEGNA ,0 10,7 1,7 TOTALE ITALIA ,5 6,7 1,1 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. *** Saldi occupazionali previsti per 100 occupati alla fine dell'anno precedente. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 A livello provinciale lo scenario occupazionale si presenta in deciso peggioramento. Nel 2012 nessuna provincia evidenzia saldi positivi e per ben 85 province il saldo previsto 5

6 nel 2012 risulta più negativo di quello del I tassi di variazione occupazionale mostrano valori compresi tra il -0,3 per cento di Bolzano e il -3,1 di Enna. Dopo la pesante contrazione occupazionale registrata nel , il tasso di variazione occupazionale era tornato positivo nel 2011 in sei province italiane, e Parma figurava, tra queste, al secondo posto (+0,4 per cento). Nella graduatoria delle province in cui l'occupazione si ridurrà di meno nel 2012, Parma si colloca in quinta posizione insieme a Bologna e Novara con -0,7 per cento. Nel confronto poi, con le province della regione Emilia-Romagna, Parma si attesta al secondo posto, insieme a Bologna, dopo Piacenza, per il tasso di crescita meno negativo. Parma - Movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese. Serie storica Anni Movimenti Tassi valori assoluti valori % Entrate Uscite Saldo Entrata Uscita Saldo ,3 9,9 1, ,3 7,7 0, ,7 8,2 0, ,1 7,8 0, ,0 5,6 0,7 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, In termini assoluti saranno quasi le assunzioni che le imprese parmensi prevedono di effettuare nel 2012 in calo complessivamente del 38,6 per cento rispetto alle previsioni del Nel contempo saranno in flessione anche le uscite (-27,3 per cento) che dovrebbero fermarsi a unità. I tassi di entrata e uscita risultano i più bassi degli ultimi cinque anni. La debolezza delle entrate è la principale determinante del saldo negativo (-740 unità). Il 73,2 per cento delle assunzioni previste nel 2012 sarà rappresentato da lavoratori non stagionali, con un'incidenza sul totale di questa tipologia in crescita di quasi 5 punti percentuali rispetto al Sono le imprese industriali (57,7 per cento) a registrare un aumento di oltre 5 punti percentuali di lavoratori non stagionali. Nei servizi la percentuale di assunzioni non stagionali rappresenta l'81,3 per cento, e risulta in diminuzione di oltre un punto percentuale. Rispetto alle altre realtà territoriali Parma registra tassi di entrata e di uscita inferiori a quelli riscontrati in Emilia-Romagna e Italia. 6

7 Movimenti previsti nel 2012 (valori assoluti e tassi) Parma Emilia Italia Romagna Movimenti previsti nel 2012 (v.a.)* Entrate totali di cui non stagionali di cui stagionali Uscite totali Saldo totali Tassi previsti nel 2012 (valori %) Entrate totali 5,0 6,2 5,5 Uscite totali 5,6 7,2 6,7 Saldo totali -0,7-1,0-1,1 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro *Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. 3. Il contributo dei settori economici La tendenza alla contrazione del numero degli occupati ha riguardato tutti i settori di attività ad eccezione degli "altri servizi" che confermano un saldo positivo. Particolarmente pesante risulta l'andamento dell'industria che continua a registrare cali occupazionali dal 2009 e delle costruzioni che scontano una congiuntura molto pesante. Sul versante delle entrate notiamo che circa il 34,5 per cento delle nuove assunzioni è riconducibile alla domanda proveniente dal manifatturiero e dall'edilizia, mentre il 65,5 per cento dal terziario; lo scorso anno lo squilibrio era meno accentuato: le percentuali erano rispettivamente del 47,1 e del 53,0 per cento. Analizzando allo stesso modo le uscite, il 41,5 è determinato nel settore secondario e il 58,5 per cento nel terziario: i valori in questo caso calano nell'industria e crescono nei servizi. 7

8 Saldi occupazionali previsti, per macrosettore di attività (*) PARMA di cui: Artigianato SETTORE Industria Costruzioni Commercio Altri servizi EMILIA ROMAGNA ITALIA * Valori assoluti arrotondati alle decine. Fonte: Unioncamere Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, Si accentua la perdita di posti di lavoro nell'industria in senso stretto dopo l'andamento spiccatamente recessivo degli anni 2009 e 2010: il saldo occupazionale previsto nel 2012 arriva a segnare -330 unità. Il settore che risente maggiormente della crisi è rappresentato dalle industrie edili che accusano un calo della base occupazionale di 370 unità e il tasso di variazione tocca -4,3 per cento. Saldi % occupazionali previsti, per macrosettore di attività (*) PARMA 1,4-0,4-0,5 0,4-0,7 di cui: Artigianato 1,4-0,9-0,8 0,0-2,4 SETTORE Industria 1,1-1,1-0,6 0,0-0,7 Costruzioni -0,7-0,6-0,7-0,9-4,3 Commercio 1,9-0,5-1,6 1,4-1,0 Altri servizi 2,0 0,4 0,1 0,7 0,3 EMILIA ROMAGNA 1,0-1,8-1,4-0,2-1,0 ITALIA 1,0-1,9-1,5-0,7-1,1 * Saldi occupazionali previsti per 100 occupati alla fine dell'anno precedente. Fonte: Unioncamere Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior,

9 Quasi metà del saldo negativo è espresso dalle imprese artigiane (-330 unità) e il tasso di variazione occupazionale risulta il più pesante degli ultimi 5 anni (-2,4 per cento). Movimenti e tassi di variazione previsti per settore di attività in provincia di Parma compresi gli stagionali - Anno 2012 Movimenti previsti nel 2012* Entrate Uscite Saldo *** Tasso di variazione ** TOTALE ,7 INDUSTRIA ,3 Industrie alimentari ,9 Chimica-plastica, metallurgia, estraz.-lavor.minerali non metalliferi ,2 Fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature ,2 Industrie elettriche ed elettroniche, mezzi trasp. e lav.impianto tecnico ,3 Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature ,6 Tessile-abbigliamento, legno-mobili, carta-stampa, altri prodotti ,9 Public utilities ,7 Costruzioni ,3 SERVIZI ,1 Commercio al dettaglio e all'ingrosso; comm.e riparazione veicoli ,0 Alberghi, ristoranti, servizi di ristorazione e servizi turistici ,8 Trasporti e attività connesse ,5 Servizi di informazione e servizi finanziari ,8 Servizi avanzati di consulenza legale, amministrativa e gestionale ,5 Servizi avanzati di consulenza tecnica Servizi operativi ,2 Servizi alle persone ,6 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I dati comprendono i contratti a tempo determinato a carattere stagionale. ** I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. *** Saldi occupazionali previsti per 100 occupati alla fine dell'anno precedente. Fonte: Unioncamere Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 I saldi risultanti dai movimenti previsti nei diversi settori vanno letti come indicatori di tendenza. Le previsioni delle imprese su entrate e uscite di personale nell'arco temporale di un anno, considerate le condizioni di incertezza sulle prospettive di mercato, non coincidono con l'effettivo turn over dei lavoratori nè con il saldo a consuntivo dei contratti attivati magari per sostituzioni impreviste o motivi contingenti, ma sono un'approssimazione del livello atteso della forza lavoro dipendente. I numeri di Excelsior non sono quindi comparabili a quelli delle comunicazioni di assunzione e cessazione ai Centri per l impiego, condizionati dalla ridondanza di contratti temporanei o da reiterazioni amministrative. E tuttavia il saldo tra entrate e uscite, come detto, si è rivelato finora un indicatore robusto, soprattutto 9

10 perché qualificato da descrizioni analitiche delle caratteristiche professionali delle assunzioni previste. Nell industria sono previsti cali nelle alimentari e nel comparto tessile-abbigliamento, legno-mobili, carta-stampa (-100 unità ciascuno); fabbricazione di prodotti in metallo (-70); fabbricazione di macchinari ed apparecchiature (-50). Appare positivo soltanto il saldo del settore chimica-plastica, metallurgia, estrazione e lavorazione minerali non metalliferi (+10). Nei servizi evidenziano cali molto netti il commercio (-160 unità) e gli alberghi, ristoranti, servizi di ristorazione e servizi turistici (-110). E' risultato, invece, ampiamente positivo il saldo dei servizi operativi (+230 unità) e anche in tono minore, i servizi alle persone (+50) e di consulenza legale e gestionale (+40). 4. Le dimensioni di impresa L'analisi dei dati relativi ai movimenti in entrata e uscita suddivisi per dimensione d'impresa evidenziano un calo occupazionale nelle piccole imprese fino a 9 dipendenti (-460 unità) e nelle imprese da 10 a 49 dipendenti (-380) mentre nelle imprese maggiori il saldo risulta positivo di 110 unità. Saldi occupazionali previsti, per macrosettore di attività valori assoluti (*) PARMA CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti dipendenti dipendenti e oltre valori % (**) CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 2,0-0,4-1,6 0,4-1, dipendenti 1,3-1,2-0,3 0,2-1,3 50 dipendenti e oltre 1,1 0,0-0,1 0,4 0,2 (*) Valori assoluti arrotondati alle decine. (**) Saldi occupazionali previsti per 100 occupati alla fine dell'anno precedente. Fonte: Unioncamere Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior,

11 5. Le imprese che assumono Si riduce pesantemente la percentuale delle imprese di Parma che prevedono di effettuare assunzioni nel 2012 che scende al 13,2 per cento e rappresenta la quota più bassa degli ultimi cinque anni. Il dato di Parma appare inferiore a quello regionale e alla media nazionale. Imprese che prevedono assunzioni (quota % sul totale) PARMA 31,1 22,8 19,3 25,9 13,2 di cui: Artigianato 24,1 16,7 14,2 21,0 8,6 EMILIA ROMAGNA 30,6 21,1 19,2 26,8 14,8 ITALIA 28,5 19,8 18,6 22,5 14,4 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro Nell artigianato la quota è solo dell'8,6 per cento, in flessione di oltre 12 punti percentuali rispetto alle previsioni di assunzione del Le incertezze in merito alle prospettive di ripresa dell'economia si sono fatte sentire in modo più forte nel settore delle costruzioni e del commercio: rispetto al 2011 la quota di coloro che prevedono di effettuare assunzioni passa dal 25,0 al 7,7 per cento nelle costruzioni e dal 24,0 al 7,6 per cento nel commercio. Nell'industria in senso stretto e negli altri servizi la quota delle imprese che prevedono di assumere nel corso di quest anno, pur in netta flessione rispetto al 2011, risulta superiore al dato complessivo provinciale. 11

12 Imprese che prevedono assunzioni per settore di attività (valori %) 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 35,3 31,6 29,7 27,6 25,0 24,8 25,0 27,1 21,6 22,7 24,8 19,1 24,0 17,9 18,6 18,2 15,2 11,5 7,7 7, Industria Costruzioni Commercio Altri servizi Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro La conferma anche quest'anno di una percentuale più elevata di imprese che assumeranno è rappresentata dalle unità produttive di medio-grandi dimensioni (con più di 50 dipendenti), dove la quota raggiunge il 73,7 per cento, pur con un calo di oltre 6 punti percentuali rispetto al 79,9 per cento del La tendenza al ribasso risulta particolarmente intensa nel gruppo intermedio delle imprese (da 10 a 49 dipendenti) in cui la propensione ad assumere crolla dal 41,8 al 18,0 per cento e nelle imprese minori (fino a 9 dipendenti) scende dal 18,3 al 7,2 per cento. Imprese che prevedono assunzioni per classe dimensionale (valori %) 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 88,7 79,9 74,0 75,5 73,7 49,2 41,8 23,4 26,6 29,4 18,0 17,8 18,3 12,7 7, dipendenti dipendenti 50 dipendenti e oltre Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro 12

13 Se si considerano le motivazioni alla base della decisione di assumere personale, emerge tra le varie opzioni indicate dalle imprese, la prevalenza di assunzioni effettuate per sostituire personale temporaneamente non disponibile (sostituzione di dipendenti in uscita o in maternità, ferie, malattia, aspettativa) che rappresenta una percentuale elevata di assunti a tempo determinato. Questa motivazione incide per il 45,2 per cento sul totale delle risposte fornite dalle imprese ed è seguita dalle motivazioni riguardanti possibili assunzioni per effetto di crescita della domanda del mercato (22,3 per cento ma contro il 27,0 dell'anno precedente, il che fornisce un ulteriore conferma della situazione di incertezza sull'evoluzione del ciclo economico). 6. Le imprese che non assumono La quota delle imprese che escludono in ogni caso di assumere in provincia di Parma è pari al 86,8 per cento. In Emilia Romagna si tratta del 85,2 per cento del totale delle imprese e in Italia dell' 85,6 per cento. Osservando le dimensioni delle imprese parmensi non orientate a nuove assunzioni se ne desume che si tratta di quelle piccole (fino a 9 dipendenti) dove il 92,8 per cento delle imprese non procederà a nuove assunzioni nel corso del Per le imprese con oltre 50 dipendenti, invece la quota di imprese che non prevedono in ogni caso di assumere si riduce al 26,3 per cento. Il principale motivo dell intenzione di non assumere espresso dalle imprese è rappresentato dalla convinzione che il proprio organico sia adeguato alle aspettative o comunque sufficiente alle aspettative produttive (75,3 per cento). Rispetto alle previsioni del 2011 aumenta il numero delle imprese che segnala incertezze nell'andamento della congiuntura e cala invece il numero delle imprese che ritiene l'organico sufficiente, anche in conseguenza della crescita di altre motivazioni alla base della decisione di non assumere (presenza di lavoratori in cassa integrazione, processi di ristrutturazione aziendale in corso, ecc.). 13

14 Imprese che non prevedono assunzioni in alcun caso: motivi di non assunzione Confronto Italia, Emilia Romagna e Parma - Anno % 80% Altri motivi 60% 40% Domanda in calo/incerta 20% 0% Parma Emilia Romagna Italia Dimensione dell'organico adeguata Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro 7. Le forme contrattuali Le previsioni di assunzioni delle imprese italiane per il 2012 con riferimento alle forme contrattuali confermano una crescita dei rapporti di lavoro flessibili. Nel permanere di una fase congiunturale negativa e di grande incertezza le imprese italiane mostrano cautela nel procedere a nuove assunzioni privilegiando l inserimento di nuove risorse in azienda con rapporti di lavoro meno vincolanti. In Italia la quota di assunzioni con contratto a tempo indeterminato nel 2012 scende al 41,0 per cento dal 44,9 dello scorso anno, mentre la quota di ingressi con contratto a tempo determinato sale al 45,3 per centro (era il 43,3). Analogo andamento si registra a livello regionale dove la quota di assunzione di non stagionali con contratto a tempo determinato arriva al 51,2 per cento, mentre quella con contratto a tempo indeterminato scende al 35,2 per cento. 14

15 Assunzioni previste dalle imprese per tipo di contratto anno 2012 Confronto Italia, Emilia Romagna e Parma 40,8 40,6 35,2 51,2 41,0 45,3 11,5 7,8 9,4 7,1 5,8 4,4 Parma Emilia Romagna Italia Tempo indeterminato Apprendistato Tempo determinato Altri contratti Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro Nel contesto di uno scenario di domanda di assunzioni in forte calo, in provincia di Parma diminuisce la quota sia di contratti a tempo indeterminato sia di assunzioni a tempo determinato, rispettivamente al 40,8 e 40,6 per cento (erano al 42,4 e 46,3 per cento nel 2011). Scenderanno a le assunzioni regolate da contratti a tempo indeterminato, rispetto alle del 2011, per una quota pari al 40,8 per cento del totale. Dato che risulta maggiore rispetto al valore medio regionale (35,2 per cento) e in linea con quello nazionale (41,0 per cento). Le assunzioni di non stagionali a tempo determinato saranno 1.660, con una diminuzione di unità, pari al 42,6 per cento rispetto al I contratti di lavoro a tempo determinato rappresentano la modalità di regolazione del rapporto di lavoro maggioritaria in Emilia Romagna (51,2 per cento), mentre nella provincia di Parma e in Italia la percentuale risulta inferiore. Analizzando le diverse tipologie di contratti a tempo determinato spicca il deciso calo dei contratti finalizzati alla sostituzione temporanea di personale, dalle unità previste nel 2011 alle 420 del 2012, con la quota sul totale delle assunzioni che scende al 7,5 per cento (era al 21,8 nel 2011). Risultano in crescita la quota di contratti di apprendistato che pesano per 11,2 per cento delle assunzioni di non stagionali (erano il 7,7 per cento nel 2011), e le "altre 15

16 forme contrattuali" la quota che arriva a rappresentare al 7,1 per cento del totale delle assunzioni di non stagionali. Nella provincia di Parma, se si tiene conto di tutte le assunzioni previste dalle imprese intervistate per il 2012, solo il 29,8 per cento saranno regolate da un contratto a tempo indeterminato, mentre una quota molto più elevata, il 63,3 per cento sarà a tempo determinato. Escludendo da questa analisi le assunzioni stagionali, per loro natura destinate ad essere temporanee e che quindi molto raramente garantiscono al lavoratore una stabilità temporale, si accentuano l'instabilità e l'incertezza che caratterizzavano lo scorso anno il mercato del lavoro. PARMA - Assunzioni previste nel per tipologia contrattuale* % Contratti a tempo indeterminato ,7 47,0 42,4 40,8 Contratto di apprendistato ,9 6,9 7,7 11,5 Contratto di inserimento ,9 1,6 1,1 0,6 Contratti a tempo determinato ,5 44,0 46,2 40,6 di cui: - finalizzati alla prova di nuovo personale ,7 7,4 7,6 9,7 - finalizzati alla sostituzione temporanea di personale ,7 17,4 21,8 10,2 - finalizzati alla copertura di un picco di attività ,1 19,2 16,8 20,7 Altre forme contrattuali ,0 0,5 2,6 6,5 Assunzioni NON STAGIONALI (% su tot. assunz.) ,0 100,0 100,0 100,0 di cui PART-TIME (% su non stagionali) ,4 27,6 22,2 30,3 Contratti a carattere stagionale ,9 31,4 31,7 26,8 TOTALE ASSUNZIONI Altri lavoratori utilizzati con contratti atipici Collaboratori a progetto Lavoratori interinali n.d Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro *Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. In base alla dimensione d impresa sono le grandi imprese (50 dipendenti e oltre) a prevedere maggiormente l utilizzo del contratto a tempo indeterminato (51,5 per cento) mentre la quota scende al 29,0 per cento nelle medie imprese (10-49 dipendenti) e solo al 20,0 nelle piccole imprese (fino a 9 dipendenti). Nel complesso quindi del totale di assunzioni previste il 73,2 per cento, pari a unità, saranno lavoratori non stagionali e per sono previste assunzioni a part-time, per una quota del 30,3 per cento, in aumento rispetto al

17 8. Le assunzioni per titolo di studio Con riferimento ai livelli di istruzione, la domanda delle imprese della provincia di Parma per il 2012 evidenzia un forte orientamento verso il personale diplomato e laureato. Le assunzioni di lavoratori in possesso del diploma di scuola secondaria superiore raggiunge il 43,0 per cento, vale a dire quasi nove punti percentuali in più rispetto alle previsioni del 2011, e rappresenta la quota più alta rilevata dal Sistema Informativo Excelsior, arrivato alla sua quindicesima annualità. La richiesta di personale laureato cresce di oltre 4 punti percentuali rispetto allo scorso anno e arriva a rappresentare il 15,2 per cento, quota più alta degli ultimi 5 anni. Assunzioni non stagionali a Parma per livelli di istruzione. Anni ,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 43,0 38,2 34,9 34,4 35,935,6 33,3 31,5 29,6 30,6 26,4 21,9 17,9 18,1 13,9 15,2 12,5 11,5 9,3 6,2 Laurea Diploma Qualifica professionale Nessuna formazione specifica Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro Crolla la richiesta di lavoratori con qualifica professionale che passa dal 18,1 per cento del 2011 al 6,2 del 2012, mentre risulta pressochè stabile quella con nessuna formazione specifica. Nel confronto con l'emilia-romagna e l'italia, la provincia parmense evidenzia una quota maggiore di richiesta di laureati e diplomati e minore di personale con qualifica professionale. 17

18 Distribuzione percentuale delle assunzioni previste per livello di istruzione Confronto Italia, Emilia Romagna e Parma anno ,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 43,0 39,1 35,6 37,6 40,9 32,3 15,2 14,5 14,5 12,3 8,8 6,2 Parma Emilia Romagna Italia 2008 Laurea Diploma Qualifica professionale Nessuna formazione specifica Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro Nel 2012, nella nostra provincia, sono previste 620 assunzioni in cui è necessaria una laurea. In valore assoluto esse sono diminuite rispetto allo scorso anno quanto ne erano previste 720. Nel confronto con le altre province italiane, Parma con il 15,2 per cento si colloca al ventiduesimo posto. In Emilia-Romagna figura al quarto posto preceduta da Modena (19,5 per cento), Bologna (16,3) e Reggio Emilia (15,3). La richiesta si orienta per il 27,4 per cento verso gli indirizzi di ingegneria, per complessive 170 unità, nel dettaglio: elettronica e dell informazione (110 unità), ingegneria industriale (40) e gli altri indirizzi di ingegneria (20) e per il 24,2 per cento verso l indirizzo economico con 150 unità. Rispetto al 2011 cala drasticamente la richiesta di laurea ad indirizzo economico (era il 44,4 per cento della domanda nel 2011 con 320 unità) mentre aumenta e occupa il primo posto la domanda di ingegneri con la quota che sale ad oltre il 27 per cento per un totale di 170 unità, pressochè uguale a quello del Seguono in misura minore gli altri indirizzi: chimico-farmaceutico (90), linguistico traduttori e interpreti (40), sanitario e paramedico (40). La richiesta di personale laureato è prevista in 300 unità nell industria e 320 nei servizi. Cresce rispetto allo scorso anno di oltre 15 punti percentuali la quota nell'industria arrivando a rappresentare il 27,2 per cento della domanda complessiva del titolo di studio universitario mentre scende di quasi un punto percentuale nei servizi, dove la quota si ferma al 10,9 per cento. I comparti di attività che con maggior frequenza ricorrono a laureati sono, nell industria, le aziende della "chimica-plastica, estrazione, lavorazione minerali non 18

19 metalliferi" (44,3 per cento), "alimentari" (24,2 per cento) e "fabbricazione di macchinari ed apparecchiature"; nel terziario, le imprese che operano nei servizi di informazione e finanziari (62,3 per cento) e nei servizi avanzati di consulenza tecnica (52,1 per cento). Nel contesto di forte calo delle entrate previste di non stagionali (-34,3 per cento rispetto allo scorso anno), la domanda di diplomati evidenzia una flessione minore pari al 18,1 per cento: saranno unità contro le del La domanda di diplomati rappresenta la quota più alta delle assunzioni non stagionali previste nella nostra provincia. Nel confronto con le altre province italiane, Parma con il 43,0 per cento di quota di diplomati si colloca al ventiseiesimo posto. In Emilia-Romagna figura al secondo posto preceduta da Forlì-Cesena con il 49,2 per cento. Nell'industria sono previste 500 unità e nei servizi Rispetto al 2011 la quota di diplomati cresce sia nell industria (+7,8 punti percentuali) che nei servizi (+9,3 punti percentuali). Gli indirizzi più richiesti dalle imprese parmensi sono quelli amministrativocommerciale con 380 unità, turistico-albeghiero (240 unità) e socio-sanitario (230), ma la richiesta più numerosa riguarda 570 diplomati con indirizzo non specificato. Parma - Assunzioni non stagionali con diploma di scuola superiore previste nel Assunzioni con necessità di formazione quota su tot. Indirizzo non specificato ,8 32,4 Indirizzo amministrativo commerciale ,7 21,6 Indirizzo turistico alberghiero ,2 13,6 Indirizzo socio sanitario ,8 13,1 Indirizzo meccanico 80 92,8 4,5 Indirizzo legno, mobile e arredamento ,0 3,4 Indirizzo chimico ,0 3,4 Indirizzo agrario alimentare ,0 1,7 Indirizzo elettronico 20 1,1 Indirizzo elettrotecnico 20 91,7 1,1 Indirizzo edile 20 1,1 Altri indirizzi 40 97,3 2,3 Totale Livello secondario e post secondario ,1 100,0 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro I dati relativi alla necessità di ulteriore formazione per il personale laureato e diplomato letti congiuntamente all'aumento della richiesta generica di titolo di studio (la richiesta cioè a fronte della quale non viene indicato uno specifico indirizzo di 19

20 studio) che quest'anno rappresenta il 32,4 per cento di diplomati starebbe ad indicare la perdurante incertezza degli imprenditori sulla rispondenza dei contenuti formativi di ciascun indirizzo di studio rispetto alle necessità aziendali o comunque l'esigenza di riadattare tali contenuti alle specifiche caratteristiche legate al ruolo proposto in azienda. Questo problema relativo al mancato raccordo fra percorso educativo e mercato del lavoro assume una criticità particolare in questa difficile congiuntura economica. Cala fortemente la domanda di risorse umane munite di qualifica di formazione professionale o diploma professionale, in termini assoluti sarano 880 unità in meno, pari a -77,9 per cento rispetto al Complessivamente sono previste solo 250 assunzioni con qualifica di istruzione e formazione professionale, per una quota sul totale delle assunzioni non stagionali pari al 6,2 per cento, che subisce una riduzione di 12 punti percentuali rispetto allo scorso anno. La richiesta si orienta prevalentemente verso gli indirizzi socio-sanitario (110 unità) e meccanico (80). La domanda di figure con qualifica professionale risulta superiore nei servizi con 150 unità a fronte dell industria con 110. Nell industria cala rispetto allo scorso anno di 300 unità e nei servizi di 570. La quota di personale meno qualificato, dotato solo della scuola dell obbligo si conferma pressochè stabile al 35,6 per cento del totale delle assunzioni previste nel 2012 e rappresenta la seconda quota più elevata dal La richiesta di personale dotato solo della scuola dell obbligo diminuisce di 780 unità rispetto allo scorso anno, con una flessione pari al 34,8 per cento. In totale saranno lavoratori con il solo titolo della scuola dell obbligo inseriti nelle aziende parmensi (contro dei dodici mesi precedenti), di cui 210 nell industria e nei servizi. La domanda delle imprese è principalmente orientata verso personale non qualificato nei servizi di pulizia (570 unità) e personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci (150 unità). 20

21 9. Le professioni richieste Nonostante il contesto generale di forte riduzione in termini assoluti delle assunzioni non stagionali previste nel 2012, i risultati dell'indagine Excelsior per la provincia di Parma evidenziano la volontà delle imprese, che rappresentano la maggior capacità di domanda di assunzione, di recuperare competitività attraverso l'investimento in capitale umano quale fattore per fronteggiare la crisi. Aumenta, infatti, del 28,0 per cento rispetto al 2011 la richiesta di professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione che in totale saranno 320 unità, con una quota pari al 7,8 per cento del totale delle assunzioni di non stagionali. Al contrario, le professioni tecniche accusano un calo del 43,3 per cento, passando dalle 670 unità dello scorso anno alle 380 unità previste nel Le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione sono ricercate più di frequente nei settori di consulenza legale, amministrativa e gestionale (42,7 per cento), nei servizi di informazione e finanziari (36,6 per cento), e nelle industrie della chimica-plastica, metallurgia, estrazione e lavorazione minerali non metalliferi (27,1 per cento). Parma - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi professionali Assunzioni non Assunzioni non var. % stagionali 2012 stagionali /11 Valore distribuz. Valore distribuz. assoluto* % assoluto* % TOTALE , ,0-34,3 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici , ,3-26,3 1 Dirigenti - 0,4 30 0,5-2 Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione 320 7, ,0 28,0 3 Professioni tecniche 380 9, ,8-43,3 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi , ,7-26,3 4Impiegati , ,8-31,8 5 Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi , ,9-22,1 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine , ,2-62,8 6 Operai specializzati , ,4-62,6 7 Conduttori di impianti e addetti a macchinari fissi e mobili 270 6, ,8-63,0 Professioni non qualificate , ,9-5,0 *Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro Le professioni tecniche presentano percentuali elevate nelle industrie alimentari (dove rappresentano il 37,1 per cento del totale delle nuove assunzioni previste nel settore), 21

22 nelle costruzioni (30,9 per cento) e nelle industrie della fabbricazione di macchinari ed apparecchiature (22,2 per cento). Complessivamente la quota di assunzioni di professionalità maggiormente qualificate high skill, risulta in flessione rispetto al 2011 e si conferma più bassa di quella regionale e nazionale. Prevalgono ancora una volta nella nostra provincia, in termini di incidenza percentuale, gli impiegati e professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, il cui peso sul totale sale al 46,7 per cento (era 41,7 nel 2011), pur in presenza di una flessione, in termini assoluti, del 26,3 per cento. All interno di questo gruppo professionale, la perdita maggiore si registra per gli impiegati (750 assunzioni nel 2012 contro del 2011) mentre per le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi risulta meno intensa (in totale unità rispetto alle del 2011). Le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi si concentrano, come è facile immaginare, nelle imprese del commercio all'ingrosso e al dettaglio (74,7 per cento), dei servizi di ristorazione e turistici (69,2 per cento), dei servizi alla persona (61,3 per cento). Gli impiegati sono richiesti maggiormente nei servizi avanzati di consulenza legale, amministrativa e gestionale (45,8 per cento) e nei servizi di informazione e finanziari (40,4 per cento). Distribuzione % delle assunzioni 2012 per grandi gruppi professionali 17,6 46,7 22,6 41,5 21,7 40,9 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici - HIGH SKILL Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 17,1 18,7 18,3 17,6 23,6 13,7 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine Personale non qualificato Parma Emilia Romagna Italia Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro Cala fortemente la richiesta di operai specializzati e conduttori di impianti e macchine con la quota sul totale assunzioni che scende dal 30,2 per cento al 17,1 per cento. Gli operai specializzati sono richiesti prevalentemente nell'industria (dove rappresentano 22

23 il 35,0 per cento del totale delle nuove assunzioni previste nel comparto) mentre nei servizi la quota prevista supera di poco l'1 per cento. Infine la domanda di professioni non qualificate si mantiene pressochè stabile in termini assoluti con una previsione di assunzioni di 760 mentre la quota sul totale risulta in crescita (18,7 per cento, era il 12,7 nel 2011). Più nel dettaglio, il gruppo professionale dei dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici evidenzia la richiesta di specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (120 unità), ingegneri e professioni assimilate (100), tecnici dei rapporti con i mercati (80) e tecnici dell'organizzazione e dell'amministrazione delle attività produttive (70). Nel gruppo professionale degli impiegati e professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi le figure più richieste dal mercato sono gli addetti nelle vendite al minuto (510), addetti alla ristorazione ed ai pubblici esercizi (480), impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali (500), addetti alle vendite (290) e professioni qualificate nei servizi personali e assimilati (260). Tra gli operai specializzati la domanda ha riguardato in misura maggiore i meccanici, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (110 unità) e operai specializzati delle lavorazioni alimentari (60). Le assunzioni di conduttori di impianti e macchine, sono principalmente rivolte a conduttori di veicoli a motore (110). 10. Le assunzioni di difficile reperimento In provincia di Parma le assunzioni di difficile reperimento saranno 510 pari al 12,4 per cento del totale delle assunzioni di non stagionali previste nel 2012, in calo di 15,5 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Il valore provinciale risulta inferiore alla media regionale (15,5 per cento) e nazionale (16,1 per cento). Il tempo medio di ricerca del personale in provincia è pari a 4 mesi, leggermente superiore rispetto al In Italia in media un impresa impiega 3,6 mesi, mentre in Emilia Romagna il tempo d attesa è di 4,2 mesi. A livello settoriale il periodo di ricerca si allunga nel caso di personale da inquadrare nell industria (4,9 mesi) mentre nei servizi il tempo di ricerca è più breve (2,7 mesi). 23

24 In termini dimensionali sono le imprese da 10 a 49 dipendenti ad evidenziare le maggiori difficoltà nel reperimento delle figure professionali necessarie, con una percentuale del 17,7 per cento che risulta in diminuzione rispetto allo scorso anno. I principali ostacoli segnalati dalle imprese al reperimento di personale sono rappresentati dalla inadeguatezza dei candidati e dal ridotto numero dei candidati rispettivamente per il 6,3 e per il 6,1 per cento dei casi. Parma: assunzioni di difficile reperimento nel 2012 e principali ragioni delle difficoltà Assunzioni considerate di difficile reperimento Totale 2012 (v.a)* % su totale assunzioni PARMA ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati TOTALE ,4 6,1 6,3 4,0 INDUSTRIA ,1 10,3 15,7 4,9 SERVIZI 220 7,3 4,5 2,7 2,7 EMILIA ROMAGNA ,5 7,3 8,2 3,6 ITALIA ,1 7,4 8,7 4,2 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2012 La difficoltà di reperimento è prevalentemente imputabile a: (valori %) Tempo di ricerca (mesi) Maggiori difficoltà sono segnalate dall'industria dove la percentuale sale al 26,1 per cento delle assunzioni previste nel comparto e per il 15,7 per cento dei casi è rappresentata dall'inadeguatezza dei candidati. Le professioni più richieste e quelle più difficili da reperire Totale di difficile con professioni assunzioni reperimento esperienza previste lavorativa v.a. v.a. % 1 Esercenti e addetti nelle attività di ristorazione ,1 Meccanici, montatori, riparatori e manutentori di 2 macchine fisse e mobili ,2 3 Professioni qualificate nei servizi personali e assimilati ,7 Specialisti in scienze matematiche, informatiche, 4 chimiche, fisiche e naturali ,0 5 Addetti alle vendite ,5 6 Personale non qualificato nei servizi di pulizia ,3 7 Conduttori di veicoli a motore ,9 8 Impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali ,1 9 Ingegneri e professioni assimilate ,6 Impiegati addetti alla gestione amministrativa della 10 logistica ,4 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior

25 11. Le prospettive occupazionali per i giovani Nelle previsioni delle imprese parmensi per il 2012, torna a crescere la propensione ad assumere personale all'interno del segmento giovanile (fino a 29 anni). Le assunzioni previste di personale non stagionale con meno di 30 anni, infatti, saranno il 35,6 per cento del totale (erano il 27,9 per cento nel 2011). Il dato provinciale è superiore sia al valore medio regionale (30,7 per cento) sia a quello nazionale (35,5 per cento). Maggiore propensione ad assumere personale al di sotto dei 30 anni viene manifestata dai servizi (37,1 per cento) che risulta in crescita rispetto al 2011, quando era al 24,7 per cento. Nell'industria la percentuale di giovani si ferma al 31,7 per cento, in calo rispetto al dato dello scorso anno (33,6 per cento). Assunzioni non stagionali con meno di 30 anni. Confronti territoriali (quota % sul totale) 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 42,7 36,8 34,4 35,8 35,6 35,0 33,1 32,1 35,6 35,5 30,7 27, PARMA EMILIA ROMAGNA ITALIA Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro Le previsioni relative al 2012 evidenziano un cambiamento della propensione ad assumere giovani da parte delle imprese parmensi in base alla loro dimensione. Sono le piccole imprese (da 1 a 9 dipendenti) le più propense all assunzione di dipendenti in età giovanile, che registrano una forte crescita della percentuale di giovani in entrata dal 28,7 per cento del 2011 al 61,5 di quest'anno. Nelle imprese di media dimensione (da 10 a 49 dipendenti) il 39,0 per cento delle assunzioni riguarderà persone con meno di 30 anni (era il 29,9 nel 2011). Scende invece al 24,8 per cento l interesse per il segmento giovanile da parte delle grandi imprese (oltre 50 dipendenti). 25

26 Parma: Assunzioni di giovani con meno di 30 anni per classe dimensionale (quota % sul totale) 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 50,9 44,3 40,2 61,5 53,2 40,2 29,9 39,0 26,5 28,7 24,8 26,4 0, dipendenti dipendenti 50 dipendenti e oltre Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro 12. Le preferenze di genere Le imprese parmensi quest'anno esprimono una preferenza di genere meno marcata, cresce, infatti, la quota di assunzioni per le quali uomini e donne sono ritenuti ugualmente adatti: dal 39,7 per cento nel 2011 al 56,4 per cento nel 2012 e rappresenta il dato più elevato degli ultimi otto anni. Nello stesso tempo, le segnalazioni a favore delle donne e quelle a favore degli uomini si eguagliano attestandosi rispettivamente al 21,6 e 22,1 per cento. Diminuisce la propensione delle imprese per le assunzioni di personale maschile di quasi 18 punti percentuali rispetto al 2011 e rappresenta la quota più bassa degli ultimi otto anni. La quota di figure per le quali è ritenuto più adatto il genere femminile risulta in leggero aumento rispetto al 20,5 dello scorso anno. Nel confronto con le altre realtà territoriali si può notare che la quota di posti ritenuti adatti agli uomini sale al 25,6 per cento in regione e al 31,5 per cento nel paese. Inferiore rispetto al dato provinciale risultano le quote di posti ugualmente adatti a uomini e donne: in Emilia Romagna pari al 53,7 per cento e in Italia al 49,6 per cento e quella di posti ritenuta adatta a persone di sesso femminile rispettivamente al 20,7 e al 18,9 per cento. 26

27 Preferenze di genere nelle assunzioni. Confronti territoriali quote ,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 56,4 53,7 49,6 31,5 25,6 22,1 21,6 20,7 18,9 Parma Emilia Romagna Italia Uomini Donne Ugualmente adatti Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro I dati settoriali mostrano, invece, indicazioni di genere alquanto differenziate tra industria e servizi: nella prima uomini e donne sono ritenuti ugualmente adatti per il 35,6 per cento delle assunzioni, nella seconda per oltre il 64,1 per cento. La preferenza degli uomini arriva quasi al 52 per cento nell industria (con una punta dell'85,7 per cento nella fabbricazione di prodotti in metallo), mentre si attesta al 10,9 per cento nei servizi, dove si distingue solo il settore dei trasporti con una percentuale pari al 38,2. Al contrario le donne, sono ritenute più adatte dalle imprese dell industria nel solo 12,6 per cento dei casi (con un minimo del 4,5 per cento nella fabbricazione di macchinari ed apparecchiature e un massimo del 51,9 per cento nelle industrie tessile-abbigliamento, legno-mobili, carta-stampa). Nel comparto dei servizi la quota di preferenza femminile raggiunge il 24,9 per cento, in particolare sale al 56,0 per cento nei servizi operativi e al 22,6 per cento nei servizi alla persona. 13. La domanda di lavoratori immigrati Rispetto al 2011 diminuisce ovunque, in termini assoluti, la domanda di personale con nazionalità non italiana. Nella nostra provincia, in particolare, il numero massimo di lavoratori stranieri registra una diminuzione del 31,3 per cento rispetto allo scorso anno, inferiore al calo delle assunzioni complessive di non stagionali previste dalle 27

28 imprese (-34,3 per cento). L incidenza di lavoratori stranieri sul totale delle assunzioni risulta compresa tra un minimo del 13,8 per cento e un massimo del 24,1 per cento. In Emilia-Romagna e in Italia la quota (massima) risulta inferiore, rispettivamente il 16,1 e il 14,9 per cento. Assunzioni previste di personale immigrato (quota % sul totale delle assunzioni non stagionali) Confronto Parma, Emilia Romagna e Italia PARMA EMILIA ROMAGNA ITALIA Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro Limitando l analisi ai soli valori massimi (ma le conclusioni non sarebbero diverse esaminando quelli minimi), le assunzioni di lavoratori immigrati dovrebbero passare dalle circa previste nel 2011 alle 990 del 2012, quindi 450 in meno di quelle preventivate lo scorso anno. Parma: assunzioni di personale immigrato per macrosettori Industria Servizi Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CdC Parma su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro 28

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