I FONDI EUROPEI 2014/20 IN EMILIA-ROMAGNA: LA STRATEGIA REGIONALE PER LO SVILUPPO TERRITORIALE. Sasso Marconi, 4 giugno 2015 Caterina Brancaleoni

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1 I FONDI EUROPEI 2014/20 IN EMILIA-ROMAGNA: LA STRATEGIA REGIONALE PER LO SVILUPPO TERRITORIALE Sasso Marconi, 4 giugno 2015 Caterina Brancaleoni 1 1

2 Strategia Europa 2020 Europa 2020 è la strategia per superare la crisi lanciata dalla Commissione europea il 3 marzo 2012 La strategia definisce 3 priorità e 5 target da perseguire: crescita intelligente crescita sostenibile crescita inclusiva 2 2

3 TARGET EUROPA 2020 Obiettivo principale Obiettivo del dell UE PNR Italia Tasso di occupazione anni (%) 75% 67-69% Spesa in R&S del PIL (%) 3% 1,53% Riduzione tasso CO2-20% (rispetto al 1990) Quota di energia rinnovabile sul totale di energia consumata (%) -13% 20% 17% Efficienza riduzione consumo di energia (Mtep) Abbandono scolastico prematuro (quota % di popolazione in età anni che ha abbandonato gli studi senza aver conseguito un titolo superiore) Istruzione terziaria anni (quota % di popolazione in età anni che ha conseguito un titolo di studio universitario) Riduzione persone a rischio povertà o esclusione sociale (quota % di popolazione a rischio povertà o esclusione sociale) 368 Mtep (20% di aumento efficienza energetica) 27,90 10% 15-16% 40% 26-27%

4 Tasso di occupazione anni (% - dato 2013) Spesa in R&S del PIL (% - dato 2011) Abbandono scolastico prematuro (% - dato 2013) Istruzione terziaria anni (% - dato 2013) Riduzione persone a rischio povertà o esclusione sociale (% - dato 2013) DOVE SIAMO OGGI E QUANTO MANCA ALL OBIETTIVO Emilia- Romagna Italia Europa 27 Differenziale da Target europeo 4 4 Differenziale da Target nazionale 70,6% 59,8% 68,4% -4,4% +3,6% 1,44% 1,25% 2,05% -1,56% -0,09% 15,3% 17,0% 12,0% -5,3% -0,3% 27,9% 22,4% 37,0% -12,1% 1,9% 17,7% 28,4% 24,4% nd nd

5 Strumenti diretti e strumenti indiretti Per raggiungere gli obiettivi strategici di Europa 2020, la UE si avvale di diverse tipologie di strumenti finanziari: a gestione indiretta, con un sistema di responsabilità condivisa tra CE e Stati Membri (Fondi Strutturali di Investimento) a gestione diretta a livello centrale da parte della Commissione europea (Programmi tematici) 5 5

6 I Fondi SIE Il termine Fondi SIE identifica i fondi Strutturali e d'investimento Europei e comprende 5 diversi fondi: 1. Fesr-Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, 2. Fse-Fondo Sociale Europeo, 3. Fc-Fondo di Coesione, 4. Feasr-Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, 5. Feamp-Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca 6 6

7 Il Quadro Finanziario Pluriennale dell Unione Europea 7 7 7

8 Cohesion Policy eligibility

9 Il Negoziato nazionale per l Accordo di Partenariato: il Position Paper Il negoziato tra Commissione Europea e governo italiano si è avviato con la pubblicazione del Position Paper ( ) Il documento identifica le principali sfide per lo sviluppo e delinea quattro macro-priorità di investimento ad esse collegate: Sviluppare un ambiente imprenditoriale favorevole all innovazione Costruire infrastrutture performanti e favorire una gestione efficiente delle risorse naturali Incrementare la partecipazione al mercato del lavoro, migliorare l inclusione sociale e aumentare il capitale umano Migliorare la qualità, efficacia e l efficienza della PA 9 9 9

10 Il negoziato nazionale per l AP: steps Dic 2012 Feb-giu 2013 Metodi e obiettivi CHI Ministero Politiche di coesione DPS 4 tavoli tematici Ministeri Regioni ANCI Stakeholders Luglio aprile 2014 Negoziato su risorse e contenuti Commissione Europea, Ministeri, DPS, Regioni Apr 2014 ottobre 2014 Osservazioni della Commissione Europea Commissione Europea DPS A P P R O V A Z I O N E C I P E 10 10

11 L AP: allocazione per Fondo/area

12 L AP: allocazione per obiettivo 12 12

13 Le opzioni strategiche territoriali: l agenda urbana L AP declina l agenda urbana attraverso tre drivers di sviluppo: 1.ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e gli utilizzatori delle città (mobilità e logistica sostenibile, risparmio energetico e fonti rinnovabili) 1.pratiche e progettazione per l inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e per aree e quartieri disagiati 1.rafforzamento della capacità della città di potenziare segmenti locali pregiati delle filiere produttive globali a vocazione urbana (servizi avanzati per le imprese, anche sociali, creative e per i servizi ai cittadini). Le Regioni definiscono i criteri per la selezione delle aree urbane e delle Autorità Urbane coinvolte nell attuazione

14 Le opzioni strategiche territoriali: le aree interne L AP individua la strategia nazionale per le Aree Interne e prevede due tipologie di azioni: 1. l adeguamento della qualità e quantità dei servizi essenziali (istruzione, mobilità e salute) 1. progetti di sviluppo locale, da realizzare in aree composte da gruppi di comuni e identificate dalle Regioni d intesa con il Comitato tecnico aree interne. I progetti si attuano attraverso APQ sottoscritti dalle Regioni, gli EELL, l amministrazione di coordinamento e le amministrazioni centrali competenti per materia e vengono finanziati dalle Regioni nell ambito dei POR e dei PSR

15 L obiettivo del DSR Fornire la strategia e gli indirizzi affinché la programmazione dei diversi Programmi Operativi Regionali (POR) assuma i caratteri di integrazione e correlazione necessari al raggiungimento efficace degli obiettivi e dei risultati attesi prefissati

16 L impianto complessivo 16 16

17 Le tre grandi priorità regionali (DGR 1691/13) A - Valorizzare il capitale intellettuale innalzando la qualità e lo stock di capitale umano regionale, attraverso politiche di investimento (infrastrutturale, di ricerca, umano) delle imprese e anche della Pubblica Amministrazione. B - Favorire l innovazione, la diversificazione e la capacità imprenditoriale del sistema produttivo orientandolo verso attività, settori o ambiti di intervento in potenziale forte crescita ed in particolare verso settori ad alto utilizzo di competenze (innovazione, cultura e creatività), che operino per la sostenibilità ambientale ed energetica, e che producano beni sociali (servizi alle persone). C - Mantenere un elevato grado di qualità dell ambiente, del patrimonio culturale e dell infrastrutturazione del territorio per perseguire gli obiettivi di coesione territoriale e sociale, integrazione e potenziamento della qualità dei servizi collettivi

18 Priorità A correlazione coi fabbisogni Strategia regionale progr Valorizzare il capitale intellettuale innalzando la qualità e lo stock di capitale umano regionale, attraverso politiche di investimento (infrastrutturale, di ricerca, umano) delle imprese e anche della Pubblica Amministrazione. Fabbisogni per lo sviluppo regionale (tra gli altri) - Incrementare le competenze avanzate della forza lavoro. - Creare nuova occupazione - Rilanciare il lavoro giovanile e arginare il fenomeno dei NEET, - Individuare nuovi strumenti di ingresso nel mondo del lavoro capaci di introdurre un grado maggiore di equità sociale. - Incrementare la formazione universitaria e post-laurea - Incentivare la formazione permanente della popolazione adulta. - Ridurre il tasso di abbandono nell ambito dell istruzione secondaria superiore. AP: obiettivi tematici OT1 - Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione OT8 - Occupazione OT10 - Istruzione e formazione OT11 Capacità amministrativa 18 18

19 Priorità B correlazione coi fabbisogni Strategia regionale progr Favorire l innovazione, la diversificazione e la capacità imprenditoriale del sistema produttivo orientandolo verso attività, settori o ambiti di intervento in potenziale forte crescita ed in particolare verso settori ad alto utilizzo di competenze (innovazione, cultura e creatività), che operino per la sostenibilità ambientale ed energetica, e che producano beni sociali (servizi alle persone). Fabbisogni per lo sviluppo regionale (tra gli altri) - Rafforzare l offerta di strutture per la ricerca, e loro integrazione - Incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo, sia pubblici che privati. - Potenziare i servizi ad alto livello di conoscenza. - Sviluppare la diffusione della banda larga di seconda generazione (>30 Mb/s). - Incrementare i servizi di e-government e l e-commerce. - Incentivare la crescita dimensionale delle imprese (reti e filiere, investimenti in capitale di rischio). - Favorire processi di certificazione di prodotto, di processo e di etichettatura in chiave di filiera. - Alimentare il mercato del credito per un rilancio degli investimenti - Convogliare le risorse sui comparti/filiere a più alto potenziale. - Sviluppo di una rilevazione sistematica delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti pubblici. - Qualificazione e innovazione dei sistemi di ricettività e accoglienza a fini turistici AP: obiettivi tematici OT1 - Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione OT 2 - Agenda Digitale OT 3 - Competitività dei sistemi produttivi OT4 - Energia sostenibile e qualità della vita

20 Priorità C correlazione coi fabbisogni Strategia regionale progr Mantenere un elevato grado di qualità dell ambiente e dell infrastrutturazione del territorio per perseguire gli obiettivi di coesione territoriale e sociale, integrazione e potenziamento della qualità dei servizi collettivi. Migliorare le condizioni e gli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale regionale come fattore strategico per l attrattività e la competitività dei territori e per un aumento della ricchezza diffusa. Fabbisogni per lo sviluppo regionale (tra gli altri) - Completamento della riduzione del digital divide. - Incrementare l utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, - Sviluppare le potenzialità per la produzione di biomasse a fini energetici. - Promuovere l efficienza energetica in agricoltura e - agroindustria. - Efficientamento energetico degli edifici pubblici e delle filiere produttive. - Limitare il consumo di suolo. - Mitigare i rischi ambientali (rischio sismico, rischio idrogeologico, erosione costiera). - Rafforzare il turismo culturale e rilanciare il sistema museale. - Contenimento del dissesto idrologico e geologico. Incentivare la crescita ulteriore del terzo settore, in quanto produttore di nuove opportunità di lavoro e di capitale sociale. AP: obiettivi tematici OT4 - Energia sostenibile e qualità della vita OT5 clima e rischi ambientali OT 6 - tutela dell ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali OT7 - Mobilità sostenibile OT 9 - Inclusione sociale e lotta alla povertà 20 20

21 Le politiche di sviluppo 21 21

22 Città Target In base a indicatori afferenti a demografia, istruzione, ricerca, sanità, mobilità, ambiente, competitività, sono state identificate dieci città target: Bologna, Parma, Modena, Reggio Emilia, Ravenna, Rimini, Ferrara, Forlì, Cesena e Piacenza. Governance Sistema di governance multilivello, adeguato per la co-progettazione degli interventi a valere sulle città: gli interventi dovranno avere ricadute a scala sovra-comunale: ambiti di collaborazione funzionale, nei quali il polo urbano funge da aggregatore primario Priorità Valorizzare il capitale intellettuale Accrescere la competiti-vità del sistema produttivo Incremen-tare la coesione territoriale Contenuti Strategia città Competitività del sistema della ricerca e dell istruzione Promuovere l inclusività delle città e dei poli urbani, la qualità della vita e la prevenzione di nuove forme di povertà Qualità del lavoro e coesione sociale Competitività del sistema delle imprese Valorizzare le reti di città alla scala sovraregionale e internazionale, migliorando i collegamenti materiali e immateriali Smart city e mobilità sostenibile di area vasta per connettere le città in una logica di sistemi integrati Sostenibilità energetico ambientale delle città Ammodernamento dei servizi per i cittadini, attraverso il ruolo abilitante delle nuove tecnologie dell informazione Valorizzazione del patrimonio artistico e culturale (città d arte / patrimonio UNESCO) 22 22

23 Città 23 23

24 Aree interne Target Sono stati identificati quattro ambiti di collaborazione funzionale potenzialmente oggetto di politiche specifiche: - montagna occidentale - montagna centrale - montagna orientale - delta del Po. Priorità Valorizzare il capitale intellettuale Accrescere la competitività del sistema produttivo Contenuti Strategia aree interne Riportare il lavoro nelle aree più fragili Favorire il recupero dei saperi artigianali, di produzioni locali e dei prodotti tipici di qualità quali occasioni di sostegno al ricambio generazionale Sostenere le azioni di comunità, che fanno leva sull associazionismo, la mutualità e la valorizzazione del capitale sociale e territoriale Supporto alla crescita organizzativa delle filiere delle produzioni tipiche locali di qualità, funzionale ad una più efficace presenza sui mercati Incentivazione allo sviluppo di micro-filiere di imprese nel settore forestale/energetico, finalizzato alla creazione di lavoro e alla valorizzazione dell ecosistema bosco nelle aree montane Governance I soggetti di riferimento per i progetti di sviluppo locale sono le diverse forme gestionali associative, tra queste prioritaria-mente le Unioni di Comuni. Incrementare la coesione territoriale Valorizzare il patrimonio e le risorse naturalistiche e storico culturali per consolidare, diversificare e qualificare i luoghi di produzione di beni e servizi, in particolare collegati ad attività turistiche Valorizzare il capitale territoriale, per contrastare il dissesto idrogeologico e mettere a valore le risorse costiere dell area deltizia del fiume Po Consolidare e innovare i servizi alla popolazione avvalendosi delle nuove tecnologie ICT, in particolare per i servizi educativi e scolastici, socio-sanitari e piattaforme per le imprese 24 24

25 Aree interne 25 25

26 Area del sisma Target 60 Comuni nelle Province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia Governance La Regione ha come obiettivo principale quello di mantenere l identità del territorio e completare il processo di ricostruzione valorizzando i luoghi ed i beni storico culturali, attraverso un Piano strategico che per sua natura deve essere concepito e declinato con la collaborazione di tutti i soggetti che rappresentano il territorio Priorità Valorizzare il capitale intellettuale Accrescere la competitività del sistema produttivo Incrementare la coesione territoriale Contenuti Strategia area del sisma Favorire il ritorno alla normalità dal punto di vista occupazionale Posizionare il sistema locale anche nelle relazioni globali Dare sostegno e continuità al sistema produttivo Stimolare e incoraggiare le trasformazioni strutturali in grado di contrastare fenomeni di declino rurale e ambientale Salvaguardare e qualificare l ambiente, preservare e valorizzare le peculiarità storico-culturali, promuovere efficacemente gli stili di vita e l identità locale Migliorare l attrattività insediativa dei centri storici e del paesaggio rurale Innalzare il livello di sicurezza sismico e idraulico con investimenti in tecniche e tecnologie innovative 26 26

27 Area del sisma 27 27

28 Le risorse finanziarie (1) (fonte: Accordo di Partenariato versione 22 Aprile) Programmi regionali Emilia-Romagna: Fondo A carico di: Totale UE Stato Regione FSE 393,1 275,2 117,9 786,2 NB le risorse per il Fondo Sviluppo e Coesione sono ancora in via di definizione FESR 240,9 168,6 72,3 481,8 FEASR 513,0 473,6 202, ,6 Totale 1.147,0 917,4 393, ,

29 Le risorse finanziarie (2) (fonte: Accordo di Partenariato versione 22 Aprile) Programmi Operativi Nazionali (PON) [1] Stima, considerando una percentuale del 9,88 sul totale delle risorse centro nord, ad eccezione dell assegnazione YEI e PON Metro, ove sono disponibili stime del DPS. [2] Ipotizzando un assegnazione alla città metropolitana di Bologna di 40 milioni di

30 I Piani integrati Una nuova generazione di politiche per lo sviluppo fondate su: territorio, produzione, lavoro e persone e sistematica interazione fra i diversi livelli istituzionali 32 32

31 I Piani integrati I principi: concentrazione della programmazione su obiettivi territoriali (aree urbane, montagna, costa, asse del Po e territorio colpito dal sisma nel 2012) condivisione delle scelte strategiche attraverso una nuova governance inter-istituzionale che coinvolga Città Metropolitana e Comuni integrazione degli strumenti e delle politiche trasparente effettiva valutazione delle politiche messe in campo 33 33

32 I Piani integrati Strumento operativo di questa nuova generazione di politiche pubbliche sono i piani integrati di intervento: nuovo modello di programmazione territoriale, evoluzione dei principi di condivisione e di partenariato per dare voce ai fabbisogni specifici delle diverse realtà e comunità territoriali che prevedano anche il concorso di investimenti privati aggiuntivi e complementari alle politiche pubbliche

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