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- Michelina Corsini
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1 Risultati della Ricerca Titolo Melone d'inverno - Valutazione di linee ed ibridi derivati dal programma di miglioramento genetico Descrizione estesa del risultato Partendo da varietà locali sempre meno coltivate melle regioni meridionali, attraverso autofecondazione di singole piante nell'ambito di ciascuna varietà, sono state ottenute linee ed ibridi sperimentali. I risultati ottenuti a seguito delle prove agronomiche svolte nelle aziende sperimentali di Pantanello dell Alsia Basilicata e presso le aziende dell U.O.T. della Regione Siciliana hanno consentito di effettuare una prima valutazione delle popolazioni di melone invernale migliorate e autoctone negli ambienti agronomici e climatici tipici di coltivazione delle stesse. In generale, la produzione per la maggior parte delle accessioni, si è attestata su valori superiori alla media nazionale (22,1 t/ha). In particolare la linea è risultata la più produttiva (58 t/ha) nella prova di Pantanello. Tutte le altre accessioni pur avendo dato nella stessa località produzioni significativamente diverse tra loro hanno raggiunto rese elevate comprese tra i 52 t/ha della linea e le 31 t/ha della linea Le popolazioni tradizionali migliorate attraverso la selezione conservativa per caratteri agronomici e qualitativi, nell area di coltivazione siciliana, hanno fornito produzioni più elevate e comprese tra 35 t/ha della linea L e 19 t/ha della L rispetto alle accessioni autoctone Giallo di Raffadali e Verde d Alia che si sono attestate sui valori rispettivamente di 28 e 24 t/ha. Buone rese sono state fornite da tutti gli ibridi in coltivazione con valori che si sono attestati tra 61t/ha dell ibrido 04-2 e 35 t/ha dell ibrido 04-8 nell azienda dell Alsia Basilicata. Nell azienda sperimentale siciliana la produzione fornita dall ibrido 04-5 è risultata la più elevata (28 t/ha) tra gli ibridi di nuova costituzione e statisticamente non dissimile dall ibrido commerciale F1 Helios. In generale, i genotipi con la buccia gialla sono stati quelli che hanno mostrato una migliore rispondenza all adattabilità alle condizioni pedoclimatiche delle località di coltivazione fornendo delle rese piuttosto alte e comunque superiori alla media nazionale. La caratterizzazione dei frutti per parametri qualitativi quali il grado brix, il peso della polpa, lo spessore della buccia e il peso della placenta e del seme ha posto in evidenza le linee 36-06, 39-06, 60-06, 43-06, il Giallo di Raffadali, il Giallo di Recattivo, il Verde D Alia e gli ibridi F1 04-4, 04-5 e Helios. Infine la valutazione della qualità alimentare e nutraceutica dei frutti dei genotipi ha permesso di rilevare nella maggior parte delle tipologie ottime quantità di alcuni componenti fondamentali quali zuccheri, vitamina C. I risultati degli screening per la valutazione della resistenza hanno fatto registrare percentuali di piante sane piuttosto elevate per i genotipi 38-06, e Ottime percentuali di piante asintomatiche si sono ottenute anche per le varietà 37-06, 39-06, e Il monitoraggio per la presenza/assenza dei virus eseguito nelle località di prova ha portato all identificazione di un virus trasmesso da afidi in modo persistente e denominato CABYV (Cucurbit aphid-born yellow virus) già isolato in Italia e presente anche nei nostri materiali. Il materiale genetico sviluppato nell ambito del progetto e presentato agli operatori del settore attraverso incontri divulgativi e dimostrativi in campo ha suscitato l interesse di ditte sementiere nazionali ed estere con la possibilità di poter avviare degli accordi di ricerca inerenti sia le linee resistenti alle razze di FOM sia la costituzione di ibridi F1. 1/5
2 Responsabile del risultato Nadia Ficcadenti Via Salaria, 1, MONSAMPOLO DEL TRONTO () Tel.: Anno 2010 Classificazione del risultato Comparto produttivo: Produzioni vegetali fresche e trasformate COMPARTO ORTICOLO Orticole e produzioni derivate (include patate e fragole) Particolari categorie di prodotti/comparti produttivi: Categorie di ambiti di ricerca: COMPARTO VIVAISTICO/SEMENTIERO Comparto vivaistico/sementiero TEMATICHE TECNICHE SU SPECIFICHE FASI DELLE FILIERE PRODUTTIVE Piante, coltivazione e produzione primaria (varietà, genetica, coltivazione biologica, agrotecniche, difesa, ecc.) VALUTAZIONE VARIETALE, GENETICA E MATERIALI DI PROPAGAZIONE Genetica classica e miglioramento genetico vegetali Parole chiave produzioni tipiche/tradizionali, qualità dei frutti, resistenza genetica, melone Trasferibilità del risultato Si, trasferibilità immediata Natura del risultato di prodotto Aree interessate Calabria Campania Sicilia Impatto dal punto di vista tecnico miglioramento qualità e salubrità dei prodotti aumento della risposta produttiva 2/5
3 resistenza alle avversità biotiche Impatto dal punto di vista socioeconomico pianificazione degli interventi all interno del comparto apertura nicchie di mercato valorizzazione prodotti tipici/tradizionali locali Impatto dal punto di vista ambientale tutela biodiversità altro Presupposti di contesto caratteristiche pedoclimatiche Soggetti istituzionali da coinvolgere Servizi sviluppo agricolo Organizzazioni di produttori Ditte sementiere Potenziali utilizzatori Imprenditori agricoli singoli e associati Ditte sementiere Modalità di diffusione Incontro con tecnici e divulgatori dei Servizi Sviluppo Agricolo regionali Da individuare di concerto con i referenti istituzionali e non che occorre coinvolgere Progetti comuni con consorzi di tutela Progetti comuni con ditte sementiere Pubblicazioni Sestili, S.; Giardini, A.; Ficcadenti, N. (2010): Genetic diversity among italian melon inodorus (Cucumis melo L.) germplasm revealed by ISSR analysis and agronomic traits., Vol. p. p Ficcadenti, N.; Giardini, A.; Sestili, S.; Lo Scalzo, R.; Guarino, L.; Palermo, M. L.; Tumbarello, B.; Monteleone, G.; Bono, M.; Bongiovì, C. (2010): Varietà migliorate e nuovi ibridi rilanciano il melone d'inverno, Vol. 66 p /5
4 Palermo, M. L.; Guarino, L.; Tumbarello, B.; Monteleone, G.; Scarcella, S.; Ficcadenti, N.; Giardini, A.; Sesti, S.; Rinoldo, C.; Galvano, G.; Zito, G. (2010): Prove varietali di melone giallo negli areali siciliani, Vol. 39 p Tomassoli, L.; Tiberini, A.; Meneghini, M. (2010): Zucchini Yellow Fleck Virus is an Emergent Virus on Melon in Sicily (Italy), Vol. 158 p _ Titolo del progetto Progetto / Ricerca di riferimento Progetto di Ricerca per Potenziare la competitività di Orticole in aree Meridionali IV Anno - PROM IV Coordinatore del progetto Agostino Falavigna Via Paullese, 28, MONTANASO LOMBARDO () Tel.: agostino.falavigna@entecra.it Ente finanziatore Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, MiPAAF Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Questo progetto (PROM IV) di 15 mesi rappresenta la prosecuzione del Progetto di Ricerca per Potenziare la competitività di Orticole in aree Meridionali (PROM) di durata triennale, che si concluderà il 31 agosto Pertanto il PROM IV rientra nelle iniziative descritte nella delibera C.I.P.E. 17/2003 (G.U. 9/5/2003) ed ai traguardi previsti nella riforma delle politiche comunitarie a favore delle aree rurali svantaggiate, che in Italia comprendono le 6 Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. L obiettivo generale del progetto permane quello di migliorare il sistema produttivo e la qualità del prodotto di 13 colture (asparago, cavolfiore, cece, cicerchia, cipolla, fagiolo rampicante da baccello per la coltura protetta, fagiolo nano da granella secca per il pieno campo, lenticchia, melanzana, melone d inverno, peperone, pomodoro da mensa, pomodoro da industria), che tutte insieme concorrono per circa il 60% alla superficie orticola meridionali. L attività preponderante riguarda il completamento delle ricerche avviate nel triennio precedente; è previsto inoltre il rafforzamento sia degli studi di genetica molecolare ritenuti strategici per recuperare un po di competitività della ricerca scientifica italiana in specie orticole, sia il miglioramento genetico di varietà locali di pregio finalizzata all introduzione dei caratteri genetici che attualmente rappresentano un forte limite alla loro meritata valorizzazione. Per contro sono state escluse le ricerche già completate (broccolo, fava di Leonforte,) e quelle trasferite su altri progetti (cappero). Come nel precedente triennio, per ogni specie le attività sono coordinate dal responsabile della UO maggiormente impegnata, con il compito di agevolare le collaborazioni sia interne che esterne; quindi: Asparago A. Falavigna 6 ISO AF; Cavolfiore - 12 F. Branca UNI-CT FB; Cipolla M. 4/5
5 Schiavi 9 ISO MS; Fagiolo B. Campion 7 ISO BC; Melanzana - G.L. Rotino 8 ISO GLR; Peperone G. Nervo 10 ISO GN; Pomodoro da mensa N. Acciarri 3 ISO NA; Pomodoro da industria I. Giordano 32 ISCI IG; Leguminose minori M. Zaccardelli 14 ISCI MZ. Nell ambito di ciascuna specie l attività è organizzata soprattutto in senso verticale che consiste nel collegare ricerca base, ricerca applicata e sperimentazione di pieno campo con gli utilizzatori delle innovazioni (Servizi di S. agricolo regionali, ditte sementiere, aziende pilota). Nel progetto sono coinvolte 33 Unità Operative (4 in meno rispetto al precedente triennio) afferenti a: Centri ed Unità di ricerca del CRA (Orticoltura, Colture Industriali, Patologia Vegetale, Processi per l Industria agroalimentare, Cerealicoltura), Università (Catania, Napoli, Potenza, Torino, Verona), Istituti del CNR (Bari, Milano, Napoli), Aziende sperimentali dei SS Agricolo (Sicilia, Basilicata, Calabria, Campania) ed Aziende pilota. L impegno di personale a tempo indeterminato è di giorni/persona (23 persone a tempo pieno), di cui giorni/ricercatore (13,5 a tempo pieno); mentre quello a tempo determinato è di giorni/persona (30 persone a tempo pieno), di cui giorni/ricercatore (14,5 persone a tempo pieno). I benefici derivati da questo progetto, sommati a quelli conseguiti nel precedente triennio, sono riconducibili a: - crescita scientifica delle Unità Operative operanti al Sud e sviluppo di sinergie come conseguenza dell approccio interdisciplinare e verticale delle ricerche condotte in ciascuna specie orticola; - aumento di produzione unitaria e miglioramento della qualità del prodotto attraverso l impiego delle varietà migliori individuate attraverso prove comparative; - valorizzazione di varietà locali di pregio; - minore impatto ambientale derivato dall impiego di varietà resistenti a malattie e dall adozione della tecnica di produzione integrata; - possibilità di attrarre investimenti privati (ditte sementiere italiane e internazionali) in attività di miglioramento genetico e di produzione seme attraverso la cessione sub conditio dei materiali genetici ottenuti in questo progetto. I risultati delle ricerche saranno pubblicati su riviste tecnico scientifiche, presentati a congressi e pubblicati annualmente dal coordinatore. U.O. / Partner coinvolti nella realizzazione del risultato Centro di ricerca per la patologia vegetale (Roma) Regione Sicilia, Assessorato Agricoltura e Foreste Unità di ricerca per l orticoltura (Monsampolo del Tronto AP) Referenti istituzionali già coinvolti nella ricerca Maria Luisa Palermo - Assessorato all'agricoltura e Foreste della Regione Siciliana SOAT n 81 5/5
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