SOMMARIO ISSN

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SOMMARIO ISSN 1826-6371"

Transcript

1 SOMMARIO ISSN S. PIETRO AL NATISONE-ŒPIETAR Da Roma luce verde alla media bilingue La direttrice iva Gruden ha firmato il decreto di istituzione 2 TUTELA Approvato l elenco dei 32 comuni Il governo ha raccolto la proposta del Comitato paritetico 3 LEGGE DI TUTELA Rosato: «Il merito va a entrambi i Comitati paritetici» 4 I COMMENTI Il centrosinistra ha mantenuto le promesse Brezigar: fondamentale la presenza di Trieste e Gorizia 6 TUTELA Skgz e Sso: continuare nell unità d intenti Pavœi@ e Œtoka auspicano che l attuale governo porti a termine il suo mandato Anno IX N 8 (118) 31 agosto SLAVIA FRIULANA-BENE#IJA Per un equa legge di tutela «Memoria» di Skgz e Sso ai presidenti Illy e Tesini 13 IL PERSONAGGIO Merkù per una Trieste senza divisioni Il celebre linguista e etnomusicologo ha compiuto ottant anni 14 GORIZIA-ROMA Lojzka e Andrej Bratu nominati commendatori Stessa onorificenza a Sergio Tavano, cavalierato al sindaco di Doberdob, Paolo Visintini 20 TARVISIO-TRBI La Valcanale slovena propone i suoi valori La tre giorni che il circolo Planika ha dedicato alla cultura locale

2 La direttrice iva Gruden ha firmato il decreto di istituzione S. PIETRO AL N.-ŒPIETAR Da Roma luce verde alla media bilingue Una grande conquista per la comunità slovena della provincia di Udine I l 12 settembre, a San Pietro al Natisone - Œpeter, 15 ragazzi/e varcheranno la soglia dell'aula della prima media bilingue. La luce verde è arrivata questi giorni da Roma con una disposizione del ministero dell'istruzione e il 30 agosto il dirigente scolastico della bilingue di San Pietro, iva Gruden, ha firmato il relativo decreto di istituzione. L'attesa notizia ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai genitori dei 15 alunni e a quanti, in questi mesi, si sono adoperati per il riconoscimento di un diritto riconosciuto dalla legge, ma che si fonda sul buon senso nonché sulla sana pedagogia e didattica. Nel documento il responsabile della direzione generale del Ministero dell'istruzione, che si occupa dell'organizzazione scolastica, Mario Dutto, ha sottolineato la necessità di assicurare l'offerta formativa a completamento del primo ciclo di istruzione. Il via libera alla media bilingue è, quindi, arrivato in risposta alle istanze dei genitori e alla richiesta, presentata dal presidente dell'unione dei comuni di Pulfero, San Pietro al Natisone e Savogna, Piergiorgio Domenis, in seguito al netto rifiuto dell'amministrazione di San Pietro di aprire le porte al nuovo corso di studi nell'ambito dell'istituto bilingue. Ora la parola passa all'ufficio scolastico regionale e al suo direttore, Ugo Panetta, che dovrà firmare l atto di istituzione della classe prima bilingue. Grande soddisfazione per la possibilità di proseguire con l'educazione bilingue in tutto il primo ciclo scolastico è stata espressa dalla dirigente del centro scolastico bilingue di San Pietro al Natisone, iva Gruden. «I nostri allievi potranno così mantenere e sviluppare ulteriormente le competenze linguistiche ed assieme ad esse la conoscenza della propria cultura, rafforzando inoltre la propria partecipazione allo spazio culturale della Slavia e dell'area slovena in generale». Ricordando il lungo cammino necessario per raggiungere l'ambito traguardo, la prof. Gruden ringrazia quanti hanno operato per il suo conseguimento, in primo luogo i genitori, le associazioni slovene, l'unione dei comuni, l'assessore regionale Roberto Antonaz ed i consiglieri regionali sloveni, il sottosegretario Miloœ Budin che ha seguito passo dopo passo la vicenda. Un grazie va anche alla prof. Silvana Schiavi Fachin che ha seguito il progetto dal punto di vista scientifico ed ha offerto la sua collaborazione anche per il futuro». Per quanto riguarda la sede che ospiterà la prima sezione della media bilingue, la Gruden rassicura che «problemi di spazio non ce ne sono, la prima media sarà ospitata infatti nel centro bilingue e sarà assicurata anche la mensa scolastica». Sull'importante traguardo raggiunto il sottosegretario Miloœ Budin, che ha seguito da vicino la vicenda ed ha comunicato la notizia, commenta «Senza scuola non c'è prospettiva per nessuna comunità, lingua e cultura. Per questo l'obiettivo prioritario, dettato dalla legge di tutela, è che lo Stato affronti la questione scolastica nella Slavia friulana. E così è stato fatto. A sei anni dalla statalizzazione della scuola materna ed elementare bilingue, sta per essere compiuto l'ultimo decisivo passo verso la tutela dell'identità slovena nella Slavia friulana». L assessore regionale all Istruzione, Roberto Antonaz, ha dichiarato che l avvio della scuola media bilingue dimostra che «quando c è la volontà politica e la costanza si possono si possono fare rante cose e raggiungere importanti risultati». Anche l assessore ha sottolineato il determinante ruolo dei genitori degli alunni e li ha ringraziati perché senza il loro impegno la scuola media bilingue non sarebbe partita. Soddisfazione per il risultato ottenuto dalla comunità slovena della provicnia di Udine è stata espressa dal partiti del centro sinistra: Slovenska skupnost, dalla componente slovena dei Democratici di sinistra e dai Comunisti italiani e sloveni. Questa estate che volge al termine ha riservato agli sloveni in Italia un'altra soddisfazione. Prima della pausa estiva il governo Prodi ha approvato l'elenco dei comuni, nei quali verrà attuata la legge di tutela della minoranza, facendo proprio l'elenco stilato dal Comitato paritetico in base alla richiesta di almeno un terzo dei consiglieri dei 32 comuni della fascia confinaria. Si tratta di un passo decisivo verso la piena attuazione delle disposizioni della legge che riguardano, in particolare, l'uso della lingua slovena nelle amministrazioni pubbliche. L'elenco è inserito nel testo di un decreto presidenziale che sarà firmato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nel corso di un informale incontro, avvenuto il 29 agosto a Gorizia, i sindaci di Trieste, Roberto Dipiazza, di Gorizia, Ettore Romoli, e di Cividale, Attilio Vuga, hanno assicurato che attueranno la legge di tutela anche se nei suoi confronti nutrono alcune riserve. Da parte sua il sindaco di Cividale, Attilio Vuga, ha riconosciuto che nella città hanno sede numerose istituzioni e organi di stampa ed ha ribadito che essa, da sempre, è strettamente legata alle Valli del Natisone. Alla ripresa della vita politica, il disegno di legge della minoranza slovena sarà preso in esame dal consiglio regionale. Si tratta di un provvedimento atteso da tempo che segnerà una svolta positiva nei rapporti tra la minoranza e la regione. È da registrare, però, che in questi mesi si sono moltiplicate le iniziative di esponenti delle forze politiche del centrodestra, ma anche, e lo diciamo con profonda delusione, del centro sinistra (in particolare dei Cittadini per il presidente e della Margherita) finalizzate a non riconoscere l'appartenenza all'area linguistica slovena dei dialetti della provincia di Udine, in particolare del resiano. Si tratta di una «gara» insulsa che contrasta con gli studi linguistici e con i documenti che l'associazione slavisti italiani ha prodotto nel 1989 e nel Di fronte a questa situazione, i presidenti di Skgz e Sso della provincia di Udine, Iole Namor e Giorgio Banchig, hanno scritto ai presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, Riccardo Illy e Alessandro Tesini, una lettera nella quale esprimono la loro preoccupazione per queste iniziative «volte più a isolare e indebolire una parte della comunità piuttosto che a valorizzarla, creando inutili tensioni su una questione che non appartiene alla sfera politica». SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 1

3 Il governo ha accolto la proposta del Comitato paritetico TUTELA Approvato l elenco dei 32 comuni Il decreto entrerà in vigore con la firma del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano N el corso della seduta di ieri (venerdì 3 agosto, ndt) il Consiglio dei ministri ha approvato l elenco dei 32 comuni del Friuli Venezia Giulia da inserire nel territorio di tutela. L elenco fa parte di un decreto presidenziale, che diventerà valido a tutti gli effetti con la firma del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e la successiva pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Ancora prima il decreto dovrà essere formalmente confermato e cioè registrato dalla Corte dei conti. Il procedimento dovrebbe durare alcune settimane, per l elenco è politicamente e legalmente determinante la decisione del governo. Nel corso dell ultima seduta prima della pausa estiva, il Consiglio dei ministri ha preso questa decisione su proposta del presidente del Consiglio, Romano Prodi e del ministro agli Affari regionali, Linda Lanzillotta. Da un punto di vista formale, come riferisce il comunicato ufficiale del Consiglio dei ministri, il governo ha esaminato l elenco dei comuni e delle frazioni del Friuli Venezia Giulia, in cui saranno attuate le norme di tutela della minoranza slovena, previste dalla legge 38 del L elenco dei comuni era stato precedentemente formulato e approvato dal Comitato paritetico. La bozza del decreto presidenziale, che verrà inviato al vaglio del presidente della Repubblica, Napolitano, si appella nella parte introduttiva al terzo articolo della legge di tutela, che determina l istituzione del Comitato paritetico. Di seguito si fa riferimento al quarto articolo della legge, che assegna al Comitato paritetico il compito di formulare l elenco dei comuni e delle frazioni da inserire nel territorio di tutela. Infine, nel preambolo il decreto si richiama alle sedute del Comitato paritetico del , , e a quella del 15 giugno di quest anno. La bozza del decreto presenta l elenco dei 32 comuni da inserire nel territorio di tutela. Per ogni comune è riportata la data in cui, in conformità alla legge, almeno un terzo dei consiglieri comunali ha richiesto l inclusione dell amministrazione comunale nell elenco previsto dalla legge 38/2001. Infine, la bozza del decreto presenta un chiarimento stilato dal Comitato paritetico in merito all attuazione dell articolo 8 della legge di tutela (uso della lingua slovena nella pubblica amministrazione). Nel centro di Trieste l articolo 8 viene applicato con l istituzione di uno o più uffici, rivolti ai cittadini, che possono operare anche sotto forma consorziale tra le amministrazioni interessate. Sempre sul territorio del comune di Trieste, nella prima e nella seconda circosrcizione (Carso Orientale e Occidentale) e nei rioni di Barcola-Barkovlje, Longera-Lonjer e Servola-Œkedenj è prevista l attuazione del primo paragrafo del comma dell articolo 8 della stessa legge. In questi territori le amministrazioni interessate, unitamente al governo, adottano i provvedimenti necessari e adeguano i propri uffici, l organizzazione interna e il personale dipendente a norma della legge di tutela. Per il centro di Gorizia sono previsti provvedimenti simili (uno o più uffici), a quelli addottati per il centro di Trieste. Fanno eccezione i rioni di Sant Andrea/Œtandre, Pevma/Piuma, S.Mauro/Œt.Maver, Oslavia/Oslavje, Piedimonte-Podgora e Piazzata/Placuta-Monte Santo/Sveta gora, per i quali è prevista l attuazione del primo paragrafo del quarto comma dell articolo 8, analogamente a Trieste in entrambi i rioni del Carso e a Brcola-Barkovlje, Greta-, Vermegliano-Rojan, San Giovanni-Sv. Ivan, Cattinara- Katinara, Longera-Lonjer e Servola-Œkedenj. La proposta di decreto, approvato dal Consiglio dei ministri, cita, infine, il comune di Cividale, nel cui territorio l applicazione dell articolo 8 (uso della lingua slovena nell amministrazione pubblica) della legge di tutela prevede l istituzione di uno o più uffici al pubblico, che possono essere costituiti anche da consorzi delle amministrazioni pubbliche interessate. Il governo di centrosinistra ha, quindi, come vediamo, fatto proprie le proposte formulate dal Comitato paritetico precedente (presieduto da Rado Race) e confermate dall attuale Comitato (presieduto da Bojan Brezigar). In questo modo viene indubbiamente riconosciuto l operato del Comitato paritetico come organo istituzionale, indipendentemente dalla sua composizione e dal differente contesto politico in cui ha operato dapprima Race e oggi Bojan Brezigar. Il Comitato paritetico aveva approvato per la prima volta l elenco dei 32 comuni alla fine di settembre del 2003 e l aveva di seguito inviato al vaglio dell allora governo di centrodestra, presieduto da Silvio Berlusconi. Il governo di allora non approvò l elenco e lo inviò al vaglio del Consiglio di Stato. Quest ultimo il 5 maggio del 2004 aveva impedito al Consiglio dei ministri di integrare o modificare le decisioni del Comitato in merito all elenco dei comuni. Inoltre il Consiglio di Stato incaricò il Comitato paritetico di verificare la presenza nei singoli comuni degli appartenenti alla comunità slovena, con particolare riferimento a Muggia- Milje, Trieste-Trst, Gorizia-Gorica e Cividale-#edad. A metà dicembre dello stesso anno il Comitato, presieduto da Rado Race, aveva confermato l elenco dei 32 comuni, approvato nel settembre del 2003, e aveva inoltrato al Consiglio di Stato e al governo le proprie posizioni in merito alla richiesta di verificare la presenza tradizionale degli sloveni nei 32 comuni. Richiesta assurda, dal momento che avrebbe comportato il censimento degli sloveni, che la legge di tutela non prevede. Nel novembre del 2005, dopo che l allora ministro agli Affari regionali, Enrico La Loggia, aveva fatto sapere che non avrebbe approvato l elenco, il Comitato paritetico, in risposta ad un ulteriore richiesta da Roma, aveva inviato al governo ulteriori chiarimenti in merito all attuazione della tutela nelle città di Trieste-Trst, Gorizia-Gorica e Cividale-#edad. Un ulteriore svolta negativa si verificò il 17 marzo del 2006, quando il Gabinetto del governo Berlusconi aveva deciso che non avrebbe approvato l elenco dei comuni sostenendo che per quanto riguarda il comune di Trieste i consiglieri comunali erano contrari alla tutela. Per quanto riguarda Cividale, Gorizia e Muggia il governo affermava che non era stata verificata la presenza tradizionale della minoranza slovena. Allora il Consiglio dei ministri aveva deliberato, su proposta del ministro La Loggia, che avrebbe avviato un SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 2

4 procedimento sostitutivo e avrebbe formulato da sé l elenco dei comuni. Cosa che poi il governo non ha fatto perché di lì a poco sono seguite le elezioni politiche, che hanno segnato la sconfitta del governo di centrodestra. L ultimo passo ufficiale negativo del governo Berlusconi risale al 23 marzo 2006, quando chiese al Comitato paritetico di rispondere alle osservazioni del governo (Muggia, Trieste, Gorizia e Cividale) entro trenta giorni. Nel frattempo a Roma è cambiato il governo e si sono create le condizioni per l istituzione di un nuovo Comitato paritetico, rinnovato radicalmente e presieduto da Bojan Brezigar. Lo scorso 15 giugno il Comitato paritetico aveva nuovamente inviato a Roma l elenco dei 32 comuni, approvato definitivamente ieri dal Consiglio dei ministri. Sandor Tence (Primorski dnevnik, ) IL COMMENTO Il governo Prodi ha mantenuto la parola Finalmente. È questa la prima considerazione dopo l approvazione (venerdì 3 agosto, ndt.) dell elenco dei 32 comuni da inserire nel territorio di tutela. La seconda, invece, è che il governo Prodi ha mantenuto la parola. Ora è il turno del presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, per l emissione del decreto che renderà l elenco valido agli effetti di legge. A distanza di sei anni dall approvazione da parte del parlamento della legge di tutela 38/2001 ora la sua attuazione può finalmente prendere il via. Alcuni articoli sono, comunque, già stati avviati, mentre per dare fondamento alla legge è essenziale l elenco dei comuni da inserire nel territorio di tutela. In questa occasione affiorano molti amari ricordi. È sufficiente pensare agli sforzi profusi dal precedente Comitato paritetico e all ostinata opposizione del governo Berlusconi, che sotto l influenza della destra e con il supporto della burocrazia statale ha strenuamente boicottato l attuazione della legge. La soddisfazione è, però, comprensibilmente più forte dell amarezza. Da un lato il riconoscimento al centrosinistra di aver saputo superare il circolo vizioso in cui si era arenata la legge di tutela; dall altra la consapevolezza che con ieri (venerdì 3 agosto) si apre un epoca migliore per la comunità slovena in Italia. E questo vale non solo per gli sloveni, ma per l intera comunità regionale, dal momento che alla fin fine la tutela non è rivolta solo alla minoranza, ma a quanti viviamo in quest area plurilingue e multiculturale. Sandor Tence (Primorski dnevnik, ) ELENCO DEI COMUNI Rosato: «Il merito va a entrambi i Comitati paritetici» Nel valutare l elenco dei 32 comuni da inserire nel territorio di tutela il governo ha preso in considerazione le proposte di entrambi i Comitati paritetici, attuale e precedente, che hanno espresso la stessa posizione in merito. Tra gli impegni mantenuti da Romano Prodi verso Trieste e il Friuli Venezia Giulia, il sottosegretario al governo presso il Ministero dell Interno, Ettore Rosato, ha citato anche l elenco dei comuni della regione nei quali verrà attuata la legge di tutela della comunità slovena. Rosato sostiene che il governo non abbia fatto niente di eccezionale, ma semplicemente ha adempiuto coscientemente a una delle norme fondamentali della legge di tutela 38. Ora, secondo Rosato, la parola passa ai sindaci dei 32 comuni affinché, insieme al governo e al Comitato paritetico, inizino ad attuare la legge di tutela sul piano della toponomastica, dell emissione delle carte d identità bilingui e dell uso della lingua slovena. Nel corso di una recente conferenza stampa Rosato ha anche sottolineato come il governo abbia intensificato la collaborazione con le associazioni degli esuli. A questo proposito il presidente Prodi ha incaricato il sottosegretario alla Presidenza del governo, Enrico Letta, che con successo coordina le trattative con le associazioni degli esuli istriani. Tra i successi del governo di centrosinistra, Rosato annovera il fatto di avere rimediato agli errori che puntualmente si sono verificati sui documenti dei cittadini italiani nati in Istria, Dalmazia e Fiume. La maggior parte dei problemi burocratici e di altra natura riscontrati dal governo sono legati ai comuni italiani, che ai loro cittadini di diversa nazionalità sono per lunghi anni caduti in errori di dicitura sui documenti. È capitato che più di qualcuno sulla propria carta d identità abbia «scoperto» di essere nato nel Montenegro e, addirittura, in Macedonia. A questo proposito Rosato ha anche auspicato che la regione Friuli Venezia Giulia e Trieste si preparino al meglio a quest opportunità storica per il nostro territorio. (Primorski dnevnik, ) Un passo decisivo ELENCO DEI COMUNI La legge di tutela della minoranza linguistica slovena del Friuli Venezia Giulia ha compiuto finalmente un passo decisivo. Il governo Prodi ha approvato il 3 agosto scorso il decreto sulla delimitazione dell ambito territoriale in cui si applicano le norme della legge (38/01) che è stato avviato poi per la firma al Presidente della Repubblica ed entrerà in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Si tratta di 32 comuni della fascia confinaria, alcuni solo parzialmente coinvolti, di cui 18 nella provincia di Udine, 8 in quella di Gorizia e 6 in quella di Trieste. La tabella è stata realizzata secondo la procedura indicata dalla legge che è quella stessa prevista per tutte le minoranze linguistiche in Italia (482/99): su richiesta di almeno il 15 per cento degli iscritti alle liste elettorali e residenti nei comuni stessi oppure di un terzo dei consiglieri comunali dei comuni medesimi. La differenza tra la legge quadro e quella specifica per gli sloveni è che nel primo caso la delimitazione viene adottata dal Consiglio provinciale, nel secondo dal Comitato paritetico istituzionale. Altre vie, evocate questi giorni ancora una volta per evitare l applicazione della legge di tutela per la comunità slovena, non sono previste dalla legge. Il legislatore ha optato per una scelta «dal basso» e posto una soglia di «tolleranza» dei diritti delle minoranze (15% degli elettori o 1/3 dei consiglieri comunali) modesta, se si vuole, ma sufficiente ad attestare la presenza storica della SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 3

5 minoranza linguistica nella comunità ed indipendente dal numero dei parlanti, in linea con le più avanzate posizioni a livello europeo. Non solo. Ha previsto che l applicazione della legge di tutela non comporti alcun ulteriore onere per i comuni e gli enti locali in quanto è finanziata dallo stato centrale. E ciò vale per tutte le minoranze linguistiche in Italia (leggi 482 e 38). La differenza tra la legge quadro e quella specifica per gli sloveni è che nel primo caso la delimitazione viene adottata dal Consiglio provinciale, nel secondo dal Comitato paritetico istituzionale. Altre vie, evocate questi giorni ancora una volta per evitare l applicazione della legge di tutela per la comunità slovena, non sono previste dalla legge. Il legislatore ha optato per una scelta «dal basso» e posto una soglia di «tolleranza» dei diritti delle minoranze (15% degli elettori o 1/3 dei consiglieri comunali) modesta, se si vuole, ma sufficiente ad attestare la presenza storica della minoranza linguistica nella comunità ed indipendente dal numero dei parlanti, in linea con le più avanzate posizioni a livello europeo. Non solo. Ha previsto che l applicazione della legge di tutela non comporti alcun ulteriore onere per i comuni e gli enti locali in quanto è finanziata dallo stato centrale. E ciò vale per tutte le minoranze linguistiche in Italia (leggi 482 e 38). La Provincia di Udine, sotto la presidenza di Giovanni Pelizzo, si era mossa con tempestività per l applicazione della 482 ed aveva deliberato la delimitazione dell ambito territoriale per il friulano (126 comuni) il 15 dicembre del 2000, per lo sloveno il 26 aprile Va riconosciuto che un ruolo attivo l ha giocato allora il consigliere provinciale Firmino Marinig. Furono 15 i comuni da dove partì la richiesta di inserimento nell ambito territoriale di tutela per lo sloveno. E precisamente Drenchia, Grimacco, Prepotto, Pulfero, Savogna, Stregna, S. Leonardo e S. Pietro al Natisone, Attimis, Faedis, Taipana, Lusevera, Resia, Malborghetto e Tarvisio. A parziale ma significativa conferma di questo territorio, la Provincia sottolineava che già in precedenza il legislatore regionale aveva definito un ambito territoriale di tutela della lingua slovena in provincia di Udine. Si trattava dei 7 comuni delle Valli del Natisone, di Taipana, Lusevera, Resia, Malborghetto e Tarvisio dove c era una maggiore intensità di attività culturali e le cui associazioni ed amministrazioni comunali, di tutti gli orientamenti politici, avevano attinto fondi (legge sulle aree di confine) a partire fin dal Anche sulla scorta di queste osservazioni, gli attacchi di inguaribili nazionalisti al Comitato paritetico ed al governo Prodi dei giorni scorsi, appaiono del tutto fuori luogo. Approvata la legge di tutela della minoranza slovena ed insediato il Comitato paritetico, nominato durante il governo Berlusconi e la Giunta regionale di centro-destra Tondo, è stata avviata nuovamente la procedura per la delimitazione dell ambito territoriale. E sulla base della richiesta di 1/3 dei consiglieri comunali è stata confermato (per la terza volta, a ben vedere) l ambito territoriale di tutela per lo sloveno, con l aggiunta ai 15 comuni, individuati in base alla 482 ed iscritti nella delibera del Consiglio Provinciale di Udine, dei comuni di Nimis, Torreano e Cividale. Il 26 settembre 2003 il Comitato paritetico ha approvato l elenco dei comuni e delle frazioni e l ha inviato al Consiglio dei ministri che a sua volta ha interpellato il Consiglio di Stato riguardo al potere degli organi che devono approvare la tabella dei comuni. Quest ultimo ha chiarito che la legge 38 non autorizza il governo a modificare autonomamente l operato del Comitato paritetico, ma è il Comitato stesso che deve verificare la tradizionale presenza della minoranza slovena nei singoli comuni e frazioni. Il 17 dicembre 2004 il Comitato ha confermato la tabella integrandola con le proprie argomentazioni. Un anno più tardi ha trasmesso al governo Berlusconi un ulteriore integrazione relativa ai comuni di Trieste, Gorizia e Cividale. Ma il governo, nel marzo del 2006, non ha approvato la tabella per omessa verifica, a suo parere, dell effettiva presenza della minoranza linguistica slovena nei tre comuni. Al governo di centro-destra è subentrato il governo Prodi ed il Comitato paritetico, che aveva lavorato tra mille difficoltà, bloccato per mesi dai suoi membri di centro-destra che hanno fatto ripetutamente mancare il numero legale, era a quel punto, a seguito di alcune dimissioni, anche incompleto. E stata quindi avviata la procedura per la nomina del nuovo Comitato che, insediatosi a tarda primavera, ha ritenuto di non riaprire la questione della tabella dei comuni. Nel documento inviato al Consiglio dei Ministri ha invece chiarito alcuni aspetti tra questi la questione di Cividale. Ed il governo ha approvato. Il Comune di Cividale è inserito dalla legge 38 nelle norme di applicazione della legge stessa perché qui è previsto un ufficio per consentire ai cittadini appartenenti alla minoranza slovena l esercizio di alcuni diritti individuali. E sarebbe dunque singolare se il legislatore avesse previsto una struttura del genere in un area che non rientri nel territorio di applicazione della legge. A Cividale inoltre hanno la propria sede la maggior parte delle realtà associative, informative, editoriali e socio-economiche della comunità slovena. E sarebbe curioso, se non paradossale, che anche queste fossero al di fuori dell ambito di applicazione della legge di tutela della lingua slovena. A meno che non si vogliano trasferire tutte le associazioni da Cividale nelle Valli del Natisone, cosa che peraltro più di qualcuno anche in ambito sloveno vedrebbe con favore. Non noi, che abbiamo sempre creduto nel dialogo, nel confronto e nell apertura, che non prescindono dalla consapevolezza di sé. Del resto anche in natura gli incroci sono più fecondi, mentre la chiusura in spazi sempre più ristretti, come accadeva un tempo nelle isole, porta alla degenerazione. Ma l impoverimento sarebbe reciproco. Rispetto al Comune di Cividale, il Comitato paritetico sia nel primo mandato che in quello attuale, ha agito con equilibrio e linearità, inserendolo nell ambito di tutela, ma con riferimento esclusivo ed esplicito ai diritti individuali (art. 8). Quelli collettivi sono regolati dall art. 10 delle legge 38 e richiedono anche una procedura diversa. A questo fine il Comitato ha già annunciato una serie di audizioni per il prossimo mese di settembre in cui verranno sentiti tutti i sindaci, presidenti di Comunità montane e delle Province. Per la nostra provincia si svolgeranno nella sede della Regione a Udine. J. N. (Novi Matajur, ) I COMMENTI Il centrosinistra ha mantenuto le promesse Brezigar: fondamentale la presenza di Trieste e Gorizia Il governo Prodi ha mantenuto la parola, lo hanno sottolineato i sottosegretari Miloœ Budin ed Ettore Rosato nel com- SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 4

6 mentare il procedimento, che essi hanno seguito passo dopo passo, e che è approdato nell approvazione dell elenco dei 32 comuni da inserire nel territorio di tutela. Comprensibilmente soddisfatto anche l attuale presidente del Comitato paritetico, Bojan Brezigar. «È stato compiuto un passo molto importante ed è necessario continuare su questa strada con concretezza e responsabilità commenta il sottosegretario al Commercio internazionale, Miloœ Budin. Il nostro obiettivo comune dev essere la tutela e l affermazione dell identità slovena su questo territorio». Soddisfatto anche il sottosegretario all Interno, Ettore Rosato, che ringrazia il ministro agli Affari regionali, Linda Lanzillotta, e il Comitato paritetico e commenta: «Con l approvazione dell elenco il governo ha fatto un importante passo verso l attuazione della legge di tutela, che va interpretato come il punto di partenza e non d arrivo in merito all affermazione dei diritti degli sloveni e alla convivenza in generale». Apprezzamento verso il governo e il ministro Lanzillotta viene espresso anche da Brezigar, che sottolinea l importanza del traguardo raggiunto dopo un periodo estenuante di rinvii e riconosce i meriti anche al precedente Comitato paritetico, che aveva già formulato l elenco, ma che ha avuto la sfortuna di operare sotto il governo Berlusconi. Brezigar ritiene importante l approvazione da parte del governo dell elenco con annesse le postille aggiunte dal Comitato paritetico nel corso della sua ultima riunione. «Di fondamentale importanza afferma anche la presenza nell elenco di Trieste e Gorizia, dal momento che nei due capoluoghi regionali risiedono le più importanti organizzazioni, istituzioni e scuole della comunità slovena». A detta di Brezigar il presidente Napolitano dovrebbe firmare nei prossimi giorni il decreto, che entro fine settembre dovrebbe essere registrato dalla Corte dei conti. Per i prossimi 24 e 25 settembre sarà convocata a Udine e Trieste la riunione del Comitato paritetico, che nell occasione avvierà le audizioni e le consultazioni con i 32 comuni del Friuli Venezia Giulia, interessati dall attuazione della legge di tutela 38/2001. Entusiasmo è stato espresso anche dal partito sloveno Slovenska skupnost, che in un comunicato stampa auspica nella pubblicazione, in tempi brevi, sulla Gazzetta ufficiale del decreto presidenziale e sottolinea come con l approvazione dell elenco si profili la possibilità di nuovi sviluppi, che potrebbero portare all attuazione di importanti norme di tutela che riguardano, ad esempio, l uso della lingua slovena nella sfera pubblica e il cosiddetto bilinguismo visibile. S. T. (Primorski dnevnik, 4/ ) Le reazioni politiche ELENCO DEI COMUNI Roberto Menia scrive al Presidente della Repubblica invitandolo a non firmare il decreto con la lista dei comuni della regione in cui, in base alla legge di tutela della minoranza, si potrà usare la lingua slovena nei rapporti con la pubblica amministrazione. Perché l elenco approvato dal Comitato paritetico, fa notare il deputato triestino di An, confligge «con le posizioni, espresse ufficialmente, da diverse amministrazioni comunali» fra cui Trieste, Gorizia e Cividale, tute peraltro rette dal centrodestra. Enti locali la cui «rappresentatività popolare, istituzionale e territoriale» dovrebbe vedere «prevalere le loro ragioni». La volontà dei Comuni, dunque: ecco il fatto che Menia cita a Giorgio Napolitano come «nuovo e rilevante». E il giorno dopo, Ettore Romoli annuncia che da alcuni sindaci potrebbe nascere una presa di posizione comune: «Ne ho parlato con i colleghi subito dopo l approvazione della tabella da parte del Consiglio dei ministri: fisseremo domani (oggi, ndr.) un incontro per giungere a una linea spero univoca e valutare poi come applicare quella tabella». Mentre il sindaco di Cividale, Attilio Vuga, attende che «altri sindaci si facciano avanti» per cercare un accordo sul da farsi. Un fronte dei primi cittadini all orizzonte? Roberto Dipiazza annuncia per ora soltanto di volere«studiare le carte» e approfondire il provvedimento al rientro delle ferie. Ma «ci incontreremo, sono disponibile, mi auguro si trovi un posizione unitaria. E voglio sentire anche le motivazioni di Menia». Una cosa però il sindaco di Trieste teme: il conto economico. Perché «in cinque anni, con sacrificio, ho ridotto i dipendenti comunali di 250 unità: nessuno pensi di imporre al Comune di farsi carico delle assunzioni necessarie. Non c è legge o decreto che, senza fornire la copertura finanziaria, possa prevedere un obbligo insostenibile per il bilancio comunale». Ma se Menia li cita e i sindaci rispondono, dal presidente del Comitato paritetico, Bojan Brezigar così come da più voci del centrosinistra la risposta è chiara: proprio nello spirito della tutela della minoranza, la legge 38 del 2001 ha previsto che a entrare nella tabella fossero i Comuni su richiesta di almeno 15% dei cittadini o di un terzo dei consiglieri comunali. E da parte del Comitato, quello precedente che si occupò dell iter, la norma dice Brezigar è stata «perfettamente rispettata. Anche se non mi meraviglio che le maggioranze di alcuni Comuni siano contrarie». E se Menia ha definito l opera dell attuale Comitato «priva del necessario equilibrio», Brezigar lo ribadisce: la tabella è quella stessa licenziata dal precedente organismo con il governo Berlusconi, e ritrasmessa da quello attuale. «Siamo in uno Stato di diritto: le leggi vanno rispettate», commenta la consigliera regionale del Pdci, Bruna Zorzini Speti@. Da Rifondazione il consigliere regionale, Igor Kocijan@i@, parla di «difesa d ufficio del ruolo che Menia sta ricoprendo. Ma mi sembra ormai che sia il guardiano del bidone di benzina vuoto: da altri esponenti della Cdl finora non ho sentito nulla». Il segretario regionale dei Ds, Bruno Zvech, sottolinea, invece, l «equilibrio» fin qui dimostrato dal centrosinistra a fronte del «boicottaggio sistematico che, dal 2001, la legge di tutela ha subito con la Cdl al governo. la norma va applicata tenendo presenti i diritti dell insieme della popolazione e, dentro questa, le minoranze riconosciute». Anche il sottosegretario all Interno, Ettore Rosato, sottolinea come la tabella approvata dal Comitato (e poi dal consiglio dei ministri) sia esattamente quella dell organismo precedente. «Il precedente governo non è riuscito ad applicare la legge in cinque anni: se l allora maggioranza avesse avuto un idea migliore, bastava che ci lavorasse. Peraltro, come tutte le questioni attinenti ai diritti delle minoranze, finora anche questa ha visto la stragrande maggioranza dello schieramento politico coerente nell applicazione, serena e non forzata, della normativa». I sindaci? «Mi richiamo alle molteplici dichiarazioni rilasciate da Dipiazza sulle sue aperture e sul lavoro che sta facendo SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 5

7 con Lubiana, con Se ana o con Capodistria. Mi pare un impegno molto serio, sul quale chiude Rosato non penso farà passi indietro sulla base di pressioni di carattere politico». (Il Piccolo, ) TUTELA Skgz e Sso: continuare nell unità d intenti Pavœi@ e Œtoka auspicano che l attuale governo porti a termine il suo mandato Da Roma e dalla regione giungono buone nuove per la minoranza slovena, che ci spronano a continuare nell unità d intenti e nella collaborazione. Questo il filo conduttore della recente conferenza stampa, nel corso della quale i presidenti dell Unione culturale economica slovena-skgz, Rudi Pavœi@, e della Confederazione delle organizazzioni slovene-sso, Drago Œtoka, si sono soffermati sugli ultimi sviluppi che interessano direttamente gli sloveni in Italia. Sviluppi per quali va il merito anche alle due organizzazioni slovene più rappresentative, che anche nei momenti più difficili hanno compreso la necessità di promuovere la collaborazione reciproca nell interesse della comunità slovena. L approvazione dell elenco dei comuni è solo l inizio Con l approvazione dell elenco dei 32 comuni da inserire nel territorio di tutela, il governo Prodi ha mantenuto la parola. All inizio di settembre il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dovrebbe firmare il decreto, dopodichè prenderà il via il confronto con i Comuni interessati, chiamati ad attuare le più importanti norme di tutela. Come fa notare Pavœi@, alcuni comuni non presentano difficoltà, al contrario di altri, come Trieste-Trst, Gorizia-Gorica e Cividale-#edad. Si tratta di un percorso in salita, senza inversioni di marcia e ricco di prospettive e di sfide positive per la comunità slovena. Il presidente della Skgz prevede tensioni soprattutto nella Slavia friulana-bene@ija, dove si attende l istituzione della Scuola media a San Pietro al Natisone (Udine) nell ambito del locale centro scolastico bilingue. Pavœi@ ricorda, inoltre, come grande merito per l approvazione dell elenco vada anche ai sottosegretari al governo, Miloœ Budin ed Ettore Rosato e, naturalmente, al Comitato paritetico presieduto da Bojan Brezigar. In un comunicato stampa, emesso dalla Confederazione delle organizzazioni slovene-sso, Œtoka sottolinea come, con l approvazione dell elenco, il governo abbia agito nello spirito della Costituzione e dei trattati internazionali sottoscritti nel dopoguerra (di Londra e di Osimo), che riconoscono agli sloveni in Italia il diritto fondamentale a fare uso della propria lingua madre nella più ampia sfera pubblica. Da 15 anni gli stessi finanziamenti Il problema principale, che attualmente interessa la minoranza slovena, è la situazione finanziaria delle istituzioni culturali e non. Da 15 anni, infatti, i finanziamenti assegnati dal governo alla comunità slovena sono invariati, a volte anche inferiori al previsto. Tenendo conto dell andamento dell inflazione, Pavœi@ ha stimato un ribasso dei finanziamenti nel corso degli anni pari al 30-40%, il che non è poco. Nei mesi scorsi i presidenti di Skgz ed Sso avevano illustrato la questione ad alti esponenti del parlamento e del governo. A questo proposito Œtoka ha citato espressamente il ministro agli Affari regionali, Linda Lanzillotta, il sottosegretario alla presidenza del governo, Enrico Letta, e il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Luciano Violante. Ci sono buone possibilità che il governo nella legge finanziaria del 2008 aumenti i contributi annuali alla comunità slovena. Pavœi@ si aspetta buone nuove non solo sulla scuola media bilingue, ma anche sull istituzione della sezione slovena presso il Conservatorio Tartini a Trieste e in merito alla soluzione delle questioni aperte che interessano le scuole slovene. La legge regionale per gli sloveni e per i friulani Œtoka e Pavœi@ salutano con favore l approvazione della legge regionale per gli sloveni nell ambito della commissione del Consiglio regionale. Auspicano che il Consiglio regionale approvi la legge nel prossimo autunno. Di questo Pavœi@ e Œtoka parleranno prossimamente con il presidente della regione Fvg, Riccardo Illy. Pavœi@ giudica esagerate e artificiose le polemiche sulla legge per la minoranza e la lingua friulane. Sostiene che probabilmente anche la comunità slovena sarà interessata da una simile campagna mediatica, soprattutto nella provincia di Udine, dove le forze antislovene sono sempre in agguato e si appellano spesso alla difesa del dialetto. La minoranza deve superare gli egoismi Anche all interno della minoranza slovena è necessario superare gli egoismi e privilegiare gli aspetti che ci uniscono e non quelli che ci dividono. A questo riguardo Œtoka e Pavœi@ hanno fatto riferimento alla promozione della lingua, della scuola e dell identità slovene. Con il tempo abbiamo superato gli egoismi, intensificando i rapporti con le minoranze italiane in Slovenia ed in Croazia. A differenza dal passato, che ha visto le minoranze concentrate esclusivamente su sé stesse, ora si assiste alla progressiva intensificazione della collaborazione tra di essi. È quanto emerge dai rapporti tra Italia e Slovenia e anche dalla comune adesione ai progetti europei transfrontalieri. Buoni i rapporti con la Slovenia I rapporti tra la minoranza e la Slovenia si stanno sviluppando nella giusta direzione. Il governo sloveno, presieduto da Janez Janœa, dimostra interesse verso la comunità slovena in Italia. Œtoka e Pavœi@ hanno, quindi, evidenziato i buoni rapporti intessuti con l Ufficio per gli sloveni d oltre confine e nel mondo. Hanno, poi, salutato con favore il fatto che si stia istituendo la Consulta, prevista dalla legge. Si tratta di rapporti istituzionali che interessano la relazione Slovenia-minoranza, ma ci sono ancora tante cose da fare nella sfera culturale e mediatica, dal momento che la maggior parte degli abitanti sa poco o niente degli sloveni nei Paesi limitrofi. La preziosa funzione dello Slomak Œtoka e Pavœi@ valutano positivamente la funzione del Coordinamento delle minoranze slovene-slomak, che raggruppa gli sloveni di Austria, Italia, Ungheria e Croazia, e il cui operato è riconosciuto anche dal governo sloveno. I membri dello Slomak si riuniranno il prossimo ottobre in una sorta di congresso, nell ambito del quale fisseranno i punti cardine attorno ai quali ruoterà l attività dell organizzazione in futuro. Pavœi@ si dice soddisfatto soprattutto sulla collaborazione SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 6

8 consolidata tra Skgz e Sso. Le esperienze passate dimostrano come l unità d intenti sia sempre prevalsa nonostante il persistere di posizioni diverse su singole questioni. Sandor Tence (Primorski dnevnik, ) TRIESTE-TRST Tutela: ennesima crociata antislovena del sindaco Dipiazza «Tra un piano del traffico svelato anzi tempo ed una rivolta anti turpiloquio in quel di Barcola il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza sembra aver trovato il tempo di intraprendere anche una nuova crociata contro la lingua slovena, tanto da esigere dalla Regione addirittura una fideiussione a garanzia di temuti nuovi esporsi per le casse comunali, dimenticando però di leggersi bene la legge di tutela degli sloveni del Friuli Venezia Giulia» afferma con non poca ironia il presidente provinciale dell Unione culturale economica slovena-skgz, Igor Gabrovec, rispondendo alle esternazioni di Dipiazza di qualche giorno fa. Motivo della preoccupazione dei tre sindaci di Trieste, Gorizia e Cividale, ben sponsorizzati dal partito di An, è l'imminente approvazione definitiva a firma del presidente Napolitano della lista dei 32 comuni, nei quali verrà riconosciuta, con oltre cinque anni di ritardo, la presenza della minoranza slovena nel FVG. Il sindaco Dipiazza, forte del sostegno dell'on. Menia e dei colleghi Vuga di Cividale e Romoli di Gorizia, si porrebbe a difesa delle casse comunali, dimenticando o volendo dimenticare che la stessa legge di tutela 38/2001, oltre a riconoscere dignità alla lingua ed alla cultura slovena, prevede nell'art. 8 (Uso della lingua slovena nella pubblica amministrazione) quasi 6 milioni di euro annui a partire dal Ma allora di quali «sottrazioni di fondi ad altri servizi» va a farneticare Dipiazza? «Ok a rapporti di collaborazione con Ljubljana, Se ana e magari anche Zagreb, ma gli sloveni di casa nostra, qui presenti da solo quasi quindici secoli, si guardino bene dal pretendere di parlare la propria madre lingua!». Sembrerebbe, quindi, essere questo, secondo Gabrovec, il ragionamento del sindaco Dipiazza, che ricorda molto i tempi un cui nei locali pubblici si affiggevano scritte che recitavano «Qui si parla solo italiano». E forse Dipiazza dimentica che l applicazione ed il rispetto delle leggi approvate dal parlamento democratico italiano, che trovano fondamento nella Carta Costituzionale, nei trattati internazionali e nella legislazione europea sono vincolanti e quindi valgono per tutti. Anche per i sindaci. Anche per quello di Trieste. ( Il resiano è già riconosciuto TUTELA Il resiano non rientrerebbe nel contesto linguistico sloveno ma sarebbe una lingua a sé stante, protoslavo addirittura. Quindi si richiede il riconoscimento della minoranza resiana estrapolata dal contesto della minoranza linguistica slovena della Regione Friuli Venezia Giulia. Quindi, da soli. Questo pare sia l'intendimento di alcune forze politiche che si sono espresse recentemente in occasione della discussione sul disegno di legge regionale n. 205 sulla tutela della minoranza linguistica slovena della regione Fvg. Se così fosse due sarebbero i punti che emergono: da una parte c'è la comunità linguistica slovena della regione FVG, da Tarvisio fino a Muggia, ad eccezione di Resia, per la cui tutela la regione ha predisposto il disegno di legge n. 205 che fa riferimento alla legge quadro nazionale, la 482/99; dall'altra, Resia quale minoranza linguistica a sé stante, protoslava appunto, che non è prevista però nella legge quadro nazionale, che è la legge di riferimento. Resia dovrebbe, quindi, rimanere isolata dalla minacciosa inglobazione nella minoranza linguistica slovena e auspicare il riconoscimento come minoranza linguistica a sè stante perchè protoslava. Ma da chi è stato finora tutelato e valorizzato il resiano? Brevemente si riportano di seguito solo alcuni dei mezzi grazie ai quali il resiano è ancora parlato, valorizzato e tutelato. Da quasi trent'anni, dall'ottobre del 1979, va in onda la trasmissione radiofonica in resiano trasmessa dalla sede regionale della Rai di Trieste nell'ambito dei programmi in lingua slovena. La trasmissione è settimanale e dura mezz'ora. Decine e decine i resiani coinvolti che si sono potuti esprimere attraverso questo importante mezzo di comunicazione, ascoltati dai resiani in valle e fino in Toscana. Sul settimanale Novi Matajur, sul quindicinale Dom, sul Trinkov koledar da anni si pubblicano articoli in resiano. I bambini resiani hanno avuto la possibilità di scrivere in resiano, probabilmente per la prima volta, partecipando al concorso «Moja Vas» indetto dal Centro studi Nedi a di S. Pietro al Natisone. La prima composizione fu scritta nel Al Senjam beneœke pesmi, organizzato dal circolo culturale «Re@an» nelle Valli del Natisone, hanno trovato accogliente spazio le canzoni resiane di Rino Chinese. Le leggi di tutela 482/99 e 38/01 hanno portato iniziative e benefici alle scuole, al comune, alle imprese economiche e alle associazioni locali. Se ci sono queste leggi grande merito va soprattutto alle organizzazioni della minoranza slovena che hanno portato avanti le istanze, anche per noi che ora ne beneficiamo, durante il lunghissimo e complesso iter legislativo che è durato decine di anni. E si potrebbe proseguire. Come si può vedere è proprio dalla comunità linguistica slovena che Resia ha avuto appoggio e sostegno per la tutela e valorizzazione della sua cultura e lingua. Ma ritorniamo alla tutela del resiano e al suo riconoscimento. Le sopra accennate forze politiche non dovrebbero, alla fin fine, preoccuparsi. Basterebbe dare un'occhiata al volantino illustrativo realizzato dalla Provincia di Udine e distribuito pochi mesi fa anche in Val Resia. Qui è riportato che «...la Repubblica Italiana ha riconosciuto ufficialmente il resiano, grazie alla legge 482/99...». Quindi, il resiano, per la Provincia di Udine, è già riconosciuto. Si sa, però, che tra le minoranze linguistiche riportate nel testo della legge 482/99 non è previsto direttamente il resiano bensì lo sloveno al quale il resiano fa riferimento a meno che non faccia riferimento, sempre per la Provincia, ad una delle restanti undici minoranze linguistiche: friulana, grecanica, occitana, sarda... Concludendo, le discussioni sono sicuramente utili in demo- SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 7

9 crazia e necessarie. Sarebbe altrettanto utile, per il buon esito della discussione, che le argomentazioni fossero più ponderate. L. N. (Novi Matajur, ) REGIONE Approvata la bozza di tutela degli sloveni Rc, Margherita, Ds, Cittadini per il Presidente, Prc-Se, Pdci a favore; Udc contro; Lega Nord astenuta; abbandono dei lavori, dopo la discussione generale, da parte di Fi e An: sono terminati così l'esame prima e l'approvazione poi, in VI Commissione, del disegno di legge che va a tutelare la minoranza linguistica slovena presente in Friuli Venezia Giulia. Pensate solo alle due associazioni Slovenska kulturnogospodarska zveza (Unione culturale economica slovena) e Svet slovenskih organizacij (Confederazione delle organizzazioni slovene), è stata l'accusa di Molinaro (Udc), che ha giustificato così il suo voto contrario aggiungendo la mancanza di tutela per la Val Resia. Il capogruppo centrista sarà relatore unico di minoranza. Il leghista Violino, invece, ha affermato di essersi solo astenuto perché fiducioso per la legge sulla tutela della lingua friulana, anche questa al vaglio della VI Commissione. Per lui, si deve tentare di recuperare il contributo anche delle due forze politiche oggi uscite dai lavori. Per Œpacapan (Margherita) le leggi per il friulano e per lo sloveno devono viaggiare insieme, senza estremismi, e insieme infatti arriveranno in Aula. Il disegno oggi approvato è positivo per i finanziamenti che garantisce e per il senso di appartenenza che esalta. La Zorzini (Pdci) ha ribadito che il testo armonizza le leggi già esistenti e che poteva essere più coraggioso, ad ogni modo ci sono importanti novità come quella di aiutare il plesso scolastico di San Pietro al Natisone. Imbarazzato, invece, si è detto Colussi (Citt) per la chiusura che si è registrata verso la minoranza della minoranza, ovvero verso i resiani. Oggi i Cittadini dicono sì al provvedimento, ma per l'aula si attendono una risposta al problema o il voto diventerà astensione. Menis (Margh) ha fatto presente che, pur di non essere scambiati per sloveni, i resiani rinuncerebbero a qualunque contributo: è una questione di identità non di soldi. Anche per lui, si trovi una soluzione. Il presidente della Commissione, Franzil (Prc-Se), ha sottolineato le indicazioni comuni giunte da maggioranza e opposizioni. A suo dire, però, sarebbe stato rischioso inserire nel testo una comunità e dimenticare le altre, Val Resia e non Valli del Natisone, ad esempio. Ciò vale per lo sloveno, ma varrà anche per il friulano. «È una norma per gli sloveni ha detto la relatrice unica di maggioranza Bla ina (Ds) ma che deve essere valida per tutta la comunità regionale, senza posizioni politico-ideologiche. Non è una blindatura sulle due associazioni Skgz e Sso. Se ci sono passaggi che lo fanno pensare, si possono modificare». Infine, l'assessore Antonaz ha fatto presente che il testo presentato era il frutto di una discussione approfondita con gli interessati, ma lo stesso si cercherà ancora il confronto prima del passaggio in Aula. Confronto aperto anche con i valligiani. Pure per lui, è la legge di tutte le minoranze. Diverse le modifiche tecniche che proprio il testo base ha registrato, alcune suggerite anche da Molinaro e accolte all'unanimità, mentre altre presentate dallo stesso assessore. Tra queste, la specifica che la Regione è autorizzata a concedere annualmente alle organizzazioni di riferimento della minoranza slovena un contributo a sostegno della loro attività istituzionale, contributo che sarà stabilito nella Finanziaria regionale. Ma anche che il «Fondo regionale per la minoranza linguistica slovena» sarà utilizzabile per iniziative a sostegno dell'insegnamento bilingue italiano/sloveno nella provincia di Udine. ( SLAVIA FRIULANA - BENE#IJA Per un equa legge di tutela «Memoria» di Skgz e Sso ai presidenti Illy e Tesini In merito al dibattito sulla legge regionale di tutela della minoranza slovena e alle prese di posizione di alcune forze politiche che tendono a non riconoscere l appartenenza dei dialetti sloveni di Resia, Valli del Natisone e del Torre all a - rea linguistica slovena, i presidenti della Skgz e dello Sso della provincia di Udine, Iole Namor e Giorgio Banchig, hanno inviato al presidente della Regione, Riccardo Illy, del consiglio regionale, Alessandro Tesini, all assessore alla Cultura, Roberto Antonaz, e ai presidenti dei gruppi con - siliari la seguente memoria. Seguiamo con attenzione l iter di approvazione delle norme regionali di tutela della minoranza linguistica slovena ed esprimiamo la nostra soddisfazione per questo provvedimento che da una parte offre alla minoranza gli strumenti necessari per promuovere e sviluppare la propria lingua e cultura, dall altra valorizza la specificità della Regione autonoma. Nello stesso tempo la legge apre una nuova fase nei rapporti tra le associazioni e le istituzioni della comunità slovena e la Regione. Non possiamo, però, non evidenziare le nostre preoccupazioni dovute ad alcuni aspetti del dibattito politico ed alcune iniziative assunte da esponenti dell opposizione, ma anche della maggioranza. Ci riferiamo in particolare ai lavori della Sesta commissione consiliare, durante i quali sono emerse posizioni differenziate in particolare in riferimento all origine e all appartenenza dei dialetti sloveni della Provincia di Udine. In quella sede sono emerse teorie che gli slavisti italiani e stranieri hanno da tempo e più volte denunciato come prive di fondamento scientifico. L ultimo pronunciamento in questo senso risale ad appena un anno fa, quando l Associazione italiana slavisti a Udine ha nuovamente ribadito che i dialetti sloveni, dal resiano a quelli del Torre e del Natisone, appartengono alla lingua slovena come attestato «da un innumerevole serie di studi scientifici, recepiti e messi a frutto con contributi originali dai glottologi e dagli slavisti italiani e stranieri». Le conclusioni degli slavisti italiani non sono state tenute in debito conto né in seno alla Commissione consiliare né nel corso delle audizioni, alle quali hanno partecipato in prevalenza esponenti di circoli contrari al riconoscimento dei diritti degli sloveni della provincia di Udine. Ci poniamo il quesito in base a quali criteri siano stati essi sentiti. Neanche la «Memoria» che l Arcidiocesi di Udine ha invi- SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 8

10 tao alla Sesta Commissione consiliare, è stata presa in debita considerazione, eppure la Chiesa friulana si è sempre impegnata per il riconoscimento dei diritti linguistici e culturali della comunità slovena come di quella friulana. Il risultato dei lavori fin qui condotti e del voto in Commissione consiliare è che è rimasta aperta la questione di Resia. Mentre il Gruppo consiliare dei Cittadini per il presidente ha dichiarato di aver elaborato degli emendamenti per riconoscere la specificità della lingua e della cultura della Val Resia. Le organizzazioni slovene della Provincia di Udine da sempre operano per la valorizzazione della ricchezza delle espressioni linguistiche del territorio inserite, però, nell ambito culturale e linguistico sloveno anche in base alle leggi di tutela 482/99 e 38/01. In questo senso hanno accolto con favore ed esse stesse proposto l emendamento all articolo 2 della legge in cui vengono esplicitamente «estesi alla parlate locali e dialettali i provvedimenti della legge» stessa. Risultano incomprensibili, pertanto, le iniziative volte più a isolare una parte della comunità e indebolirla piuttosto che valorizzarla, creando inutili tensioni su una questione che non appartiene alla sfera politica. Signor Presidente, esprimiamo l auspicio che il dibattito in consiglio regionale tenga conto dei dati scientifici degli slavisti e non si lasci condizionare dall emotività e dalla ricerca di un facile consenso su temi che in passato hanno già prodotto ferite e lacerazioni profonde, mentre le lingue locali sono state del tutto ignorate. SLAVIA FRIULANA BENE#IJA Media bilingue: unanime il «sì» del Comitato paritetico Il Comitato paritetico per i problemi della minoranza slovena sostiene i genitori nella loro richiesta di istituzione della 1. classe della scuola secondaria di primo grado bilingue a S. Pietro al Natisone fin dall'anno scolastico Il parere favorevole è stato deliberato lunedì 16 luglio all'unanimità, con il sostegno dichiarato e convinto anche dei consiglieri di centro destra Stefano Rigotti (Fi) e Adriano Ritossa (An). Il Comitato era stato interpellato dai genitori della classe quinta della scuola primaria bilingue di S. Pietro che nei giorni scorsi si sono rivolti a tutte le autorità a livello statale e locale in seguito al rifiuto del Comune di San Pietro di dare avvio alla procedura per l'istituzione della scuola media bilingue. Nel loro esposto preannunciavano l'istituzione di tale scuola privatamente a proprie spese, riservandosi di chiedere successivamente il rimborso delle spese a chi aveva disatteso la loro richiesta. Il Comitato dichiara di ritenere «legittima la richiesta dei genitori» di proseguire con l'insegnamento bilingue fino al compimento della scuola dell'obbligo e «doveroso per lo Stato provvedere a tale insegnamento». Sottolinea poi che «nessuna battaglia politica, ancorchè legittima, può essere svolta a danno di minori e del loro diritto all'istruzione». Quindi dichiara di sostenere la richiesta dei genitori e sollecita gli organi competenti ad adoperarsi per l'istituzione della 1a media bilingue a partire dall'anno scolastico , esprime il suo parere favorevole all'iniziativa ed invita l'assessore regionale all'istruzione ed alla cultura ad assumersi l'onere finanziario di dare avvio, a partire dal prossimo anno scolastico, alla scuola a completamento dell'educazione bilingue nella fascia dell'obbligo. A margine va ricordato inoltre che la legge regionale per lo sloveno, votata l 11 luglio scorso dalla competente commissione regionale, prevede esplicitamente che si potranno attingere dal «Fondo regionale per la minoranza linguistica slovena» risorse a sostegno dell'insegnamento bilingue italiano/sloveno nella provincia di Udine. Oltre all'impegno politico di Intesa democratica e del governo regionale tramite l'assessore Roberto Antonaz, più volte e anche pubblicamente espresso, c'è ora anche l'impegno specifico nella legge regionale. La battaglia del sindaco di San Pietro Tiziano Manzini e della sua amministrazione di centro-destra è sempre più solitaria ed irragionevole, ma soprattutto il quesito è «cui prodest»? A vantaggio di chi viene fatta? (Novi Matajur, ) IL COMMENTO L interesse dei bambini al primo posto L interesse dei bambini, garantire cioè loro la possibilità di continuare con l istruzione bilingue, deve prevalere sugli orientamenti politici e su tutte le altre posizioni. Lo ha affermato il Comitato paritetico, che nel corso della sua seduta di lunedì 16 luglio si era espresso chiaramente a favore dell istituzione della scuola media bilingue. Un orientamento questo condiviso anche dai membri eletti nel Comitato dalla destra, il che non rappresenta un dato trascurabile bensì un segnale politico di apertura, del quale le parti competenti dovrebbero tenere conto. In ugual modo essi dovrebbero considerare che per la scuola media bilingue a San Pietro si sono pronunciati favorevolmente quasi tutti i partiti che sono rappresentati in Consiglio regionale. E l hanno fatto nel corso della riunione della commissione che ha approvato la legge regionale per gli sloveni. Se a questo aggiungiamo che la scuola media bilingue gode del sostegno dei governi centrale e regionale, non dovrebbero esserci ostacoli a garantire la continuità scolastica bilingue a San Pietro al Natisone. Oltre che sulla scuola, il Comitato paritetico si è espresso in tema di legge di tutela anche sul procedimento di attuazione del cosiddetto bilinguismo visibile. Anche in questo caso non ci troviamo davanti a imposizioni o decisioni dall alto, ma all invito, rivolto ai comuni, alle province e alle comunità montane, affinché si pronuncino sulla questione e chiariscano le loro posizioni. Nello spirito della legge di tutela, che non impone niente a nessuno, ma semplicemente si fa interprete dei diritti degli sloveni, intesi come ricchezza per l intera comunità. Sandor Tence (Primorski dnevnik, ) SLAVIA FRIULANA BENE#IJA Domenis firma la delibera per la media bilingue Piergiorgio Domenis, nella sua funzione di presidente dell Unione dei Comuni Pulfero San Pietro al Natisone SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 9

11 Savogna, ha firmato martedì 17 luglio l istanza e quindi dato il via all iter per l istituzione della scuola media bilingue a San Pietro al Natisone. È stata così superata l opposizione del sindaco di S. Pietro Tiziano Manzini che ad un approfondito esame non aveva nemmeno titolo ad avviare o bloccare, come ha fatto, il provvedimento. L Unione dei comuni infatti è un ente locale autonomo, ha personalità giuridica e fa parte del sistema delle autonomie locali e tra le competenze che esercita sul territorio dei tre comuni e per loro conto c è anche la gestione dei trasporti scolastici e della scuola. «Io vedo la questione come molto lineare», ha spiegato il presidente dell Unione, sindaco di Pulfero e consigliere provinciale, Piergiorgio Domenis. «Ci sono la richiesta di istituzione della scuola media bilingue per completare il percorso educativo, la volontà dei genitori, il sostegno del ministero dell Istruzione, la nuova legge regionale già varata dalla commissione che in settembre andrà in aula che prevede la copertura finanziaria delle spese a partire dal Visto poi anche il parere unanime e politicamente trasversale del Comitato paritetico, non c era davvero ragione di dire no». Superato questo scoglio che ha fatto perdere molto tempo prezioso ed energie dovranno ora essere accelerate tutte le procedure a livello di Regione, Ministero dell istruzione, Direzione scolastica regionale e dirigenti scolastici perchè il prossimo settembre la scuola media bilingue decolli al meglio. Le difficoltà sono comprensibili a tutti. Ma è doveroso da parte di tutti i soggetti interessati, a nostro parere, agire al più presto anche per dare una risposta positiva ai genitori che con tanta fierezza e determinazione, impegno ed efficacia si sono battuti per difendere le proprie scelte, veder assicurato ai propri figli il diritto allo studio e l applicazione della legge. (Novi Matajur, ) SLAVIA FRIULANA - BENE#IJA Passi decisivi verso l istituzione della media bilingue Il veto del comune di San Pietro superato con l in - tervento dell Unione dei comuni di Pelfero, S. Pietro e Savogna Sono stati compiuti due passi decisivi verso l istituzione della scuola media bilingue: martedì 17 luglio il presidente dell unione dei comuni di Pulfero - San Pietro al Natisone - Savogna, Piergiorgio Domenis, ha firmato la relativa istanza, mentre venerdì 20 luglio la giunta regionale, su proposta dell assessore all Istruzione, Roberto Antonaz, ha formalmente appoggiato la richiesta. Ora la parola passa all Ufficio scolastico regionale e al ministero dell Istruzione, che hanno tempi strettissimi per mettere in moto la macchina che porterà ad avviare la prima classe della media bilingue. Entrambi, di recente, hanno dichiarato la loro disponibilità ad accelerare le procedure in modo da offrire ai ragazzi della prima media la possibilità di proseguire gli studi con il metodo bilingue già con il prossimo anno scolastico. Un importante sostegno alla richiesta dei genitori è arrivato dal Comitato paritetico per i problemi della minoranza slovena che, nella seduta del 16 luglio, ha approvato all unanimità un documento nel quale viene giudicata «legittima» la richiesta dei genitori degli alunni della quinta elementare e ritiene «doveroso» per lo stato di provvedere ad assicirare l insegnamento bilingue. «Nessuna battaglia politica ancorché legittima si legge nel documento può essere svolta a danno di minori e del loro diritto all istruzione». Il documento risulta ancora più significativo in quanto ha avuto il sostegno convinto anche da parte dei rappresentanti del centrodestra, Adriano Ritossa di Alleanza nazionale e Stefano Rigotti di Forza Italia. Risulta così isolata e ingiustificata la posizione del sindaco (che anche all interno dell unione dei comuni ha espresso la sua contrarietà), della giunta e della maggioranza del consiglio comunale di San Pietro che ha opposto un chiusura preconcetta alle legittime e comprensibili richieste dei genitori. Uno strappo che non può non irrigidire i rapporti tra amministrazione comunale e la comunità slovena organizzata, che avevano registrato momenti di collaborazione e di reciproca fiducia. Che non si trattasse solo di un problema di finanziamenti per la manutenzione della struttura della bilingue, come in un primo tempo aveva fatto credere il sindaco Manzini, lo si è visto quando l assessore regionale all Istruzione, Roberto Antonaz, ha assicurato tutta la disponibilità della regione a coprire le spese dell istituto sollevando il comune da oneri finanziari aggiuntivi. In effetti la preoccupazione del sindaco di San Pietro poteva avere una giustificazione, visto che la scuola è frequentata da alunni provenienti dai sette comuni delle Valli del Natisone e dal Cividalese. Ma di fronte alle assicurazioni avute, il motivo non doveva più sussistere, tanto meno di fronte alla portata della posta in gioco, che rappresenta un passo decisivo nell istruzione bilingue nel quadro di un sistema scolastico che ha riscosso un inaspettato successo e che viene preso a modello a livello nazionale e internazionale, e non solo nell ambito delle minoranze linguistiche. Una parte decisiva per il netto rifiuto del comune ha giocato la petizione organizzata da un sedicente «comitato spontaneo dei genitori» che ha raccolto 400 firme in calce ad un testo dal frasario ostico, ma che in sintesi esprime opposizione all istituzione dell istituto comprensivo bilingue e quindi all avvio della media bilingue. Anche senza la consulenza di un grafologo, da una prima analisi si nota che alcune firme sono di minorenni, altre fatte dalla stessa mano; mentre in soccorso è stata chiamata gente esterna alle Valli del Natisone o immigrati, altrimenti ignorati e messi ai margini Senza contare che alcune persone, interpellate sui motivi della loro adesione, hanno dato risposte che non rientravano nelle finalità della petizione. Ma non è questo il punto, che può essere facilmente comprensibile dalla fretta e dallo zelo di voler dimostrare un astiosa contrarietà con la grandezza dei numeri e non con la forza delle idee e delle argomentazioni. Si è fatto di una sacrosanta e legittima attesa dei genitori della quinta classe elementare della bilingue di San Pietro al Natisone una battaglia da retroguardia, perdente in partenza, ma che affonda le radici in una lunga tradizione antislovena; se n è fatta una questione politica goffamente nascosta dalla preoccupazione che un nuovo istituto comprensivo «indebolirebbe entrambe le reltà scolastiche» presenti a San Pietro al Natisone. Non si è voluto capire che l istituzione dell istituto comprensivo è la naturale conseguenza del completamento del ciclo scolastico con le tre classi medie e non un «capriccio» finalizzato a creare con- SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 10

12 trapposizione tra istituzioni scolastiche presenti all interno di una comunità. Del resto l istituzione della scuola media è stata più volte richiesta dai genitori degli alunni, dal consiglio di circolo della bilingue, dall Istituto per l istruzione slovena che ha ribadito la sua posizione anche nel recente convegno internazionale sul plurilinguismo come potenzialità e risorse delle minoranze. La necessità dell istituzione della media bilingue è stata sottolineata in un documento approvato da tutti i partecipanti. L. M. (Dom, ) SLAVIA FRIULANA - BENE#IJA Gli sloveni del Friuli e la luna Era il 15 luglio 1950 quando alla Camera, sotto la presidenza del deputato marchigiano Giuseppe Chiostergi del Pri, chiese la parola l on. Giovanni Battista Carron Dc per presentare, anche a nome dei colleghi Lorenzo Biasutti e Silvano Baresi, la proposta di legge contenente provvedimenti per l edilizia scolastica nella zona del confine orientale. Nel suo intervento il parlamentare veneto chiariva che la proposta si rifaceva ad una legge fascista del 1928, nella quale si stabiliva che gli edifici scolastici delle scuole elementari nella zona del confine orientale, venute a far parte del Regno d Italia dopo la prima Guerra mondiale, dovevano essere costruiti dallo Stato. «Se allora argomentava l on. Carron si poteva dire che quella legge era stata fatta per ragioni imperialistiche o nazionalistiche, noi oggi sentiamo la necessità di fare una analoga proposta di legge in difesa dell italianità di quelle popolazioni di confine. Non si tratta di imporre la nostra lingua e la nostra cultura ad elementi alloglotti, ma di difendere la lingua e la cultura italiane degli italiani». L onorevole, per fondare la sua proposta fece il seguente ragionamento, che si colloca al di sopra di ogni logica e al di là del più elementare buonsenso: «Ci sono in Friuli alcune zone nelle quali le popolazioni provengono da un antichissimo ceppo straniero e parlano un dialetto straniero (!)». E più sotto: «È quindi quanto mai opportuno che il Governo intervenga per difendere l italianità di quelle zone e di quelle italianissime popolazioni (!). Che poi si tratti di popolazioni italianissime lo si potrebbe dimostrare con parecchi episodi». La proposta di legge dell on. Carron fu commentata dall intellettuale friulano don Giuseppe Marchetti nel numero di luglio/agosto 1950 di Patrie dal Friûl. Scriveva (in friulano) il Marchetti: «Dai giornali non si capisce bene, ma sembrerebbe che il deputato Carron, da solo o in compagnia di altri, sia riuscito a cavare al governo una somma consistente destinata a costruire scuole nei paesi della Slavia, per difendere la cultura italiana in quei paesi di confine, dice il deputato» Che vuol dire difendere la cultura italiana in quei paesi? Si chiedeva don Marchetti. In questo caso, rispondeva (traduciamo liberamente), può voler dire una sola cosa: combattere e soffocare la lingua slovena a partire dai bambini, riempiendo loro la testa con la retorica nazionalistica che viene propinata nelle scuole. Il deputato Carron è un «italianotto» delle parti del lago di Garda e ragiona italianamente: per i governanti di Roma i patti internazionali, gli articoli della Costituzione, il diritto naturale hanno il significato e la forza dati loro dal defunto «Menadôr» (Mussolini). La Slavia può stare senza luce, senza acqua e senza strade, ma Dio ci guardi se non venisse imbottita di spirito nazionalistico e di frottole retoriche. L on. Carron sostiene che gli sloveni della Slavia non sono sloveni: sono italiani, discendenti diretti di Fabio e di Cincinnato, nipoti di Francesco Ferruccio e di Ciceruacchio, fratelli di Giuliano e di Luciano E, chissà per quale distrazione, l altro giorno si sono messi a parlare un dialetto che non si sa neanche a quale lingua appartenga. Anche mia nonna, concludeva don Marchetti, quando ero piccolo mi diceva che la luna era il fondo di un barattolo di latta. (Dom, ) SLAVIA FRIULANA - BENE#IJA Dalla Stazione di Topolò appello per la scuola media bilingue Il rettore Honsell apre l anno accademico dell Università di Topolò Stazione Topolò-Postaja Topolove: sabato 30 giugno si è aperto anche per quest estate il varco che porta alla viva - ce dimensione parallela, e limitata ad una quindicina di gior - ni, in cui il borgo del comune di Grimacco esce dalla con - sueta calma e dal silenzio, per accogliere nelle proprie case artisti e performers attivi nella ricerca delle più varie forme espressive. Dei principali avvenimenti che hanno finora ani - mato la Stazione abbiamo parlato con Donatella Ruttar, curatrice assieme a Moreno Morelli della direzione artisti - ca, approfittando di una serata di calma, quando il pubbli - co non c è ma gli artisti ospiti provano, allestiscono e lavo - rano ai propri progetti. «L apertura della Stazione Topolò ha subito precisato Donatella ha avuto quest anno un forte richiamo all attualità, riferito all opposizione, manifestata in questi giorni, alla costituzione della scuola media con insegnamento bilingue a San Pietro al Natisone. Ci sembrava giusto ricordare, alla presenza delle autorità che hanno partecipato, l importanza di dare ai nostri bambini tutte le possibilità di crescita e di formazione che di diritto spettano loro. Così l inaugurazione ha dato modo all assessore regionale alla Cultura, Roberto Antonaz, al vice presidente del Consiglio regionale, Carlo Monai, ed al Rettore dell Università di Udine, Furio Honsell, di esprimere pubblicamente il loro sostegno alla nascita della scuola media». Contestualmente all apertura ufficiale, c è stata anche l inaugurazione della Juljova hiœa, casa di proprietà del comune di Grimacco cui è stata venduta, per un prezzo assolutamente simbolico, dal proprietario, Alfonso Trusgnach. La grande casa è stata recentemente ristrutturata e sarà concessa in comodato agli organizzatori e partecipanti alle attività della Postaja, come centro culturale». «La Juljova hiœa ha commentato Donatella racchiude in sé la storia di Topolò, è un esempio della tipologia abitativa che lo caratterizza, fatta di sviluppi successivi in funzione delle esigenze dei suoi abitanti. Il restauro ne ha preservato alcune peculiarità, come la pe@ (stufa, ndt.) e lo sviluppo interno a più livelli, apparentemente irregolare ma dettato da una precisa logica del vivere gli spazi all interno del paese». SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 11

13 Nei rinnovati spazi della Juljova hiœa si sono tenute nei giorni successivi alcune performances musicali come «Vexations», maratona al pianoforte durata quasi 20 ore, durante la quale 22 pianisti si sono alternati ininterrottamente all esecuzione dell omonimo pezzo di Eric Satie, e le «Sequenze» di Luciano Berio per trombone, pianoforte, arpa, clarinetto, sassofono e flauto. L instancabile rettore Honsell è stato protagonista, sempre sabato 30, anche di una personale prolusione ad aprire l anno accademico dell Università di Topolò, inaugurata durante la scorsa edizione. «Il suo intervento ha precisato Donatella ha tenuto i presenti incollati all ascolto per più di un ora, su un tema affascinante come il paradosso, nella matematica e nella filosofia, per arrivare all utilizzo dei paradossi nelle barzellette, nel mito e nelle parabole. È stato un incontro molto piacevole, una sorta di lezione che ha suscitato infine molte domande da parte del pubblico che vi ha assistito, compresi i bambini». Domenica 1 luglio in paese si è riproposto il senjam, la festa che è tradizionalmente dedicata all intrattenimento popolare, con la musica e il ballo. In serata c è stato poi l omaggio alla memoria di Kekko Bergnach, cantautore e per molti anni anima del Senjam beneœke piesmi (manifestazione canora della Slavia friulana), mancato prematuramente. Intitolato «Za te zahvalit» (Per ringraziarti, ndt.), l evento è stato curato da Marija Brecelj e Davide Clodig. Marija Brecelj sta lavorando alla realizzazione di un documentario sulla figura di Kekko, che sarà trasmesso quest autunno sulla programmazione televisiva in sloveno della Rai. L omaggio musicale ha alternato quindi immagini e registrazioni estrapolate dai materiali che confluiranno nel documentario e l esecuzione di brani di Kekko dal vivo, cui hanno collaborato lo stesso Davide, Igor Cerno, Davide Tomasetig, Alessandro Bertossin e Alberto Corredig. È stato un ricordo particolarmente toccante, che si è sviluppato soprattutto tramite le parole e gli aneddoti raccontati da Roberto, fratello di Kekko. Tra i laboratori di Topologia e di danza dedicati ai bambini, gli interventi letterari di Gian Luca Favetto, Teletopolò e molti altri interventi artistici, la Stazione si protrarrà fino a domenica 15 luglio, mentre sabato 7 è stato presentato ufficialmente anche il libro «111 ore 111 ur» del poeta sloveno Iztok Osojnik. Si tratta del primo volumetto della collana che raccoglierà gli scritti del «Progetto Koderjana», edita dalla Stazione e dal Circolo Ivan Trinko. «Partita con Osojnik conclude Donatella, letterato piuttosto critico verso il sistema politico odierno in Slovenia, e perciò considerato una voce scomoda, la collana proseguirà con la pubblicazione degli scritti di Drago Jan@ar, tra i massimi scrittori sloveni contemporanei». S. C. (Dom, ) ROMA Il «sì» del governo alla scuola media bilingue Budin «Lo Stato ha fatto il suo dovere nello spirito della legge di tutela» Il Ministero all Istruzione ha approvato l istituzione della scuola media bilingue nell ambito del centro scolastico bilingue a San Pietro al Natisone. L ultima parola formale spetta alle autorità scolastiche regionali e cioè al rettore regionale dell istruzione, Ugo Panetta, che a breve dovrebbe dare definitivamente il via libera per l istituzione della prima classe della scuola media bilingue con l avvio a partire dal prossimo 11 settembre. Il sottosegretario agli Affari europei e Commercio estero, Miloœ Budin, ha commentato la decisione del governo sottolineando come esso abbia fatto il suo dovere. «Senza scuola ha aggiunto Budin non c è prospettiva per nessuna comunità, lingua e cultura. Per questo l obiettivo prioritario, dettato dalla legge di tutela, è che lo Stato affronti la questione scolastica nella Slavia friulana. E così è stato fatto. A sei anni dalla statalizzazione della scuola materna ed elementare bilingue, sta per essere compiuto l ultimo decisivo passo verso la tutela dell identità slovena nella Slavia friulana». Budin non esclude possibili e imprevisti intoppi a livello locale, «anche se conclude fiducioso penso che tutte le istituzioni, anche quelle locali, siano capaci di un atteggiamento positivo e costruttivo verso la questione». L ultima parola passa, quindi, all Ufficio scolastico regionale dopo il parere positivo già espresso dall Unione dei comuni San Pietro al Natisone-Œpeter, Savogna-Sovodnje e Pulfero-Podbonesec (con l unico voto contrario dell amministrazione di centrodestra del comune di San Pietro), dalla regione, dal Comitato paritetico e dalla commissione alla Cultura del Consiglio regionale che ha approvato la proposta della legge di tutela per la comunità slovena. (Primorski dnevnik, ) LA LETTERA Orgoglioso di essere italiano e sloveno Pubblichiamo di seguito la lettera inviata da Riccardo Ruttar al direttore responsabile del quotidiano Messaggero Veneto in risposta a quella del consigliere comunale di minoran - za del comune di Pulfero, Sandra Medves. Riportiamo tra parentesi le frasi omesse nel testo pubblicato dal quotidiano. il 15 giugno è stato pubblicato sul suo giornale il testo dal titolo «Minoranza, quegli italiani che si dichiarano sloveni», sottoscritto dalla consigliere comunale di Pulfero Sandra Medves. Essendo stato espressamente citato tra i consiglieri che si sarebbero macchiati, secondo la tesi della Medves (e del redattore che ha inserito quel titolo) di una specie di tradimento della loro italianità dichiarandosi sloveni, chiedo il diritto di replica. Il sistema (dis)informativo (portato avanti dal suo giornale) su questioni così delicate, dando spazio a prese di posizioni offensive oltre che basate su presupposti falsi e tendenziosi, merita una pubblica denuncia. Non accetto, per nessuna ragione, che una «slovena» come me, quale è la sig. Medves anche se lei se ne vergogna, o qualsiasi altro mestatore di professione, metta in dubbio la mia identità di cittadino italiano per il fatto che io mi dichiari Sloveno. È un offesa alla mia dignità, una manifestazione di ignoranza oltre che di stupida provocazione. Sono stufo di leggere ed ascoltare tesi politiche preconcette sostenute con argomentazioni che tendono a mostrare come contapposte ed irriducibili italianità e slovenità nella pacifica comunità slovena delle valli del Natisone. Invito (i suoi collaboratori, prima ancora che) la Medves, insieme a neonate Leghe slave e circoli accoliti, a rileggersi i primi articoli della Costituzione italiana. L art. 3 recita : «Tutti i cit- SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 12

14 tadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Dunque per essere cittadini italiani la lingua parlata NON fa differenza. Il cittadino italiano, coi doveri ed i diritti conseguenti, non rinuncia alla sua lingua, anzi, se oltre a quella italiana ne sa un altra, con ciò arricchisce lo Stato a cui appartiene. Alla Medves non piace dirsi «slovena»? Si calmi! Si definisca come vuole, ma non lo impedisca a me e soprattutto la smetta di rimestare le manfrine nazionalistiche, ribadite periodicamente sul suo giornale anche da altri profeti di pubbliche sventure. Nessuno dei consiglieri comunali elencati nello scritto della Medves, i quali hanno dichiarato la loro appartenenza alla comunità slovena in Italia, si è mai sognato di porre ipoteche o equivocare sulla propria italianità e la Medves non se lo deve permettere. Le leggi 482/99 e la 38/01 sono leggi dello Stato italiano? Smettiamola di coinvolgere la Slovenia, che qui non centra! La democrazia permette a tutti di esprimersi liberamente, ma non di impedire, usando dichiarazioni false e tendenziose, ai cittadini italiani di usufruire dei diritti che sono loro riconosciuti da norme interne e da trattati e convenzioni internazionali. Ribadisco: la Medves e suoi simili, mi fanno un torto che non sono disposto più a sopportare passivamente, quando artatamente mettono in dubbio la mia italianità per il fatto che io mi dichiaro, giustamente ed orgogliosamente, Sloveno. La mia italianità ed il diritto alla mia slovenità mi sono riconosciuti non dalla Medves, ma niente meno che dalla Costituzione Si guardino allo specchio questi paladini di un italianità falsa e pidocchiosa e si definiscano in base alla lingua dei loro padri: slavi? Natisoniani? Pulferesi? Che scomodino un qualsiasi esperto di lingue slave e comincino a usare il cervello calmandosi un poco! Io personalmente parlo, scrivo, prego, canto in quello che loro chiamano slavo o natisoniano. Loro, non lo so. L unica differenza tra me e loro è che io non mi vergogno delle mie origini, ho superato già da piccolo il complesso di inferiorità che attanaglia loro, per cui rifiutano la loro caratteristica etnolinguistica come Michael Jackson il colore della propria pelle. Ma chi sono poi gli Sloveni? Dico, quelli di là del confine, appestati? E poi, signori, ma vi rendete conto che il mondo sta andando avanti? Tra qualche mese salta il confine con la Slovenia. Lascio alle loro patologie coloro che rifiutano di riconoscere i giusti diritti di concittadini italiani lo ribadisco, - che hanno il merito di aver mantenuto un minimo di dignità e rispetto per la propria terra, per la propria cultura espressa tramite la lingua e che, anche se maltrattati, guarda caso, rappresentano una ricchezza in più per lo Stato di cui fanno parte. Riccardo Ruttar capogruppo di minoranza Comune di Drenchia (Messaggero Veneto, ) Il celebre linguista ed etnomusicologo ha compiuto ottant anni IL PERSONAGGIO Merkù per una Trieste senza divisioni «Ho avuto una vita ricca e bella, cosa che non sento dire a molti anziani» P avle Merkù, linguista, musicista, filologo, etnomusi - cologo o forse più semplicemente intellettuale che ha lavorato sentendosi partecipe di un umanità al di là di ogni differenza etnica o religiosa o politica, compie ottant anni e oggi (martedì 10 luglio, ndt.) sarà festeggia - to al Kulturni dom di Gorizia in una serata di gala intitola - ta «Di stelle sommersi-zasul si me z zvezdami», promos - sa dall Unione dei Circoli culturali sloveni in collaborazio - ne con l Unione Società corali del Ferirli Venezia Giulia, la Glasbena Matica e i programmi in lingua slovena della Rai regionale, nel corso della quale musicisti e cantanti italia - ni e sloveni proporranno sue composizioni. Questa conversazione vuole essere anche un augurio a chi ha dato molto alla nostra città e continua a farlo anche attraverso la grande disponibilità ad incontrare i giovani, a conoscere persone nuove, a chiacchierare intorno ad un tavolo con gli amici. Ottant anni possono essere anche l occasione di un bilancio «Sì, preferisco parlare di bilanci che di festeggiamenti Al futuro c è meno da pensare. In quanto al passato, posso dire con tutta onestà e tranquillità che ho avuto una vita ricca e bella, cosa che non sento dire a molti anziani». Non è facile dare una definizione a tutto il suo lavoro: si può dire che è stato contrassegnato dal problema dell identità? «Non è questo il tema principale, certo che centra anche questo, ma forse il mio modo d intendere questa città, per alcuni versi meravigliosa per altri disgraziata, è differente da quello di tanti altri che ho letto e continuo a leggere, soprattutto l identità per me non è una condizione di vita, non è la cosa principale dell uomo, l identità può essere anche un fatto secondario: mi importa molto di più la personalità, la dirittura morale di un popolo». Potremmo parlare della ricerca della «non identità»? «No, nemmeno questo, perché mi sono molto occupato della storia della città e delle sue varie componenti etniche, ma non l ho atto per ragioni politiche o speculative o similari: mi sono occupato soprattutto del tardo Medioevo e ho studiato i problemi della città, problemi sociali soprattutto. E sono contento perché studiando a fondo i sette codici di entrate e uscite dell Archivio capitolare per almeno vent anni, conosco bene la città del 300. Prima i documenti sono molto rari, ma già sufficienti per il Duecento, poi si arriva alla stampa e alla sempre maggiore diffusione dei documenti e siamo già al , al di là del mio interesse». È stata così importante la Trieste medioevale? «Per la prima volta durante il Trecento, grazie alla dovizia dei dati, si può avere un quadro molto chiaro della composizione della città, di quella dentro e di quella fuori le mura, cioè della campagna. Certo anche e ciò m inte- SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 13

15 ressa più dell identità anche se è un segno d identità della lingua. Che lingua si parlava a Trieste? La toponomastica mi ha attratto per la stesa ragione, per luoghi ed epoche sulle quali non si trovano testimonianze storiche, la toponomastica è un aiuto fondamentale per stabilire quando un insediamento è stato creato, chi l ha creato e occupato, come si è evoluto. Ho raccolto anche, dall Archivio capitolare e ancora prima dall Archivio dei Santi Martiri, che ha inizio nel 1114, tanto materiale toponomastico che riguarda la nostra città. Ad esempio mi è evidente che la valle di Rozzol da Gattinara e Melara fino a quella che oggi chiamiamo via Sette Fontane, ma che nel Medioevo era ancora via della Sis Fontanis, è una zona prettamente tergestina, cioè friulana ancora nel tredicesimo secolo, appena per il 300 ci sono dati per una slovenizzazione di questo territorio. Quindi mi ha interessato la vita nella sua palpabile realtà, nella sua storia, che è la storia che si evince non dai libri, ma dalle testimonianze». Un grande contributo per una storia complessiva della città «Sì, il libro che ho preparato e, che già cito, è ancora tutto nel mio computer e spero di avere ancora il fiato necessario per darci un ultima sistemazione, prima di consegnarlo all Editore». Quindi non solo bilanci, ma anche progetti «A questo proposito vorrei aggiungere che la persona che più mi ha aiutato in queste ricerche e che più ne ha seguito l evolversi è stato monsignor Luigi Parentin, allora direttore dell Archivio della Curia. Gli sono molto grato, come maestro e amico, e il libro sarà dedicato a lui». La sua vita, piena d interessi, è stata anche l occasione di incontri con personaggi famosi. «Ho avuto l occasione di partecipare a molti convegni, in diversi Paesi europei, e soprattutto in Italia ho avuto l occasione di conoscere i linguisti famosi e anche alcuni storici molto importanti. Nello stesso tempo il lavoro linguistico, bisogna dire, non è stata l attenzione principale della mia vita: oltre al lavoro e alla famiglia, la mia maggiore occupazione è tata la musica. Quand ero stanco, invece di fare parole crociate, mi dedicavo agli studi storici e linguistici». Delle parole crociate un po più complesse? «Sì, per fortuna, perché mi divertiva molto di più che non ripetere per ottant anni quello che ho fatto entro i miei vent anni. Ricordo che, già da ragazzo, pregai i miei genitori di non comprarmi più giocattoli, bensì grammatiche di qualsiasi lingua. E così, già da bambino ho studiato un po di danese e u po di giapponese, per divertimento». E allora come musicista come si definirebbe? «Lasciamo stare le definizioni a chi competono, critici e musicologi. Ho conosciuto molti artisti, letterati, poeti, pittori, grafici. Ho collaborato con loro, siamo stati amici e abbiamo collaborato assieme, ma anche vedendo la loro esperienza già molto presto ho preso una decisione: non farò il bohemien, non farò l artista di maniera, cercherò di essere una persona normale anche come compositore e artista, perché voglio offrire i miei prodotti a gente normale. E a questo sono rimasto fedele. E ho visto che se ti sposi e metti su famiglia devi essere così, altrimenti possono sorgere dei problemi. E io dei miei figli posso andare fiero». Nell insieme della sua produzione musicale, la musica corale ha un rilievo particolare «Ne ho scritta molta, ma nasco con la musica strumentale: a 3-4 anni d età ho cominciato a prendere un violino in mano. A casa si faceva musica da camera strumentale e così mi sono aggregato a un trio domestico e ho partecipato fin da bambino alla musica da camera. La voce umana ha cominciato ad interessarmi di più quando ho cominciato a studiare composizione e mi sono accorto che la voce umana ha qualcosa di più che lo strumento, l uomo stesso diventa strumento e senza bisogno di un ausilio esterno al suo corpo. E ciò ha determinato un mio interesse maggiore. Ho cominciato con i Lieder sui testi di autori, con molta difficoltà per trovarne di adatti a me in varie lingue. Perché anche qui centra la lingua, la lingua è musica, ogni lingua offre al compositore una possibilità differente di ricavare una sua musica per un testo che, già di per sé, ha un suo ritmo, un melodia e un colore». Poi c è l interesse per la musica popolare «Da quando ho iniziato per la Rai una raccolta di canti popolari degli sloveni in Italia e mi sono accorto di quanto fossero poco conosciuti e divulgati, mi sono messo a scrivere moltissime elaborazioni corali di musica popolare come anche elaborazioni strumentali. Tuttavia ho continuato fino all ultimo a comporre su testi di autore: l ultimo brano che ho scritto è la poesia di una bambini di 10 anni, vincitrice di un premio, si intitola Il silenzio» e da allora non ho scritto più musica». E forse è possibile dire che il suo lavoro sia improntato al superamento di ogni nazionalismo? «Sì, si può fare, mi definirei a-nazionalistico e a-politico, in quanto non ho mai voluto appartenere ad un gruppo politico, però ho sempre cercato di contribuire alla società con un voto politico alle elezioni e non l ho mai dato per partito preso, bensì ad personam scegliendo spesso su uno spettro abbastanza largo di rappresentanze politiche, per contribuire a fare emergere persone valide, compito difficile, quasi disperato. In fondo, mi piacerebbe tanto passeggiare per la città nel Trecento o in uno dei secoli immediatamente precedenti e constatare, con l esperienza di oggi, quante cose siano cambiate». Roberto Dedenaro (Il Piccolo, ) Lojzka e Andrej Bratu nominati commendatori GORIZIA-ROMA Stessa onorificenza a Sergio Tavano, cavalierato al sindaco di Doberdob, Paolo Visintini Con decreto del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Lojzka e Andrej Bratu sono stati nominati commendatori dalla Repubblica italiana. Il presidente ha firmato il decreto il 2 giugno scorso, in occasione della Festa della Repubblica; il 25 luglio la notizia è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, mentre nei giorni scorsi gli assegnatari dell onorificenza sono stati informati da una lettera inviata dal prefetto di Gorizia, Roberto De Lorenzo. Il titolo onorifico di cavaliere della Repubblica è stato, invece, assegnato al sindaco di Doberdò del Lago - Doberdob, SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 14

16 Paolo Visintini. Mentre non ci sono novità sull assegnazione postuma dell onorificenza al compositore, operatore sociale, Lojze Bratu, caduto settant anni fa vittima delle angherie inflitte dal fascismo e simbolo delle sofferenze patite sotto il regime dal popolo sloveno. I professori Andrej e Lojzka Bratu sono stati nominati commendatori della Repubblica italiana per i loro meriti. Lo stesso titolo è stato conferito allo storico, Sergio Tavano, docente in pensione e grande amico degli sloveni di Gorizia. Tra gli assegnatari dell onorificenza anche l ex sindaco di Gorizia, Vittorio Brancati, già cavaliere della Repubblica italiana, ora promosso dal presidente Napolitano a ufficiale della repubblica. Va detto che l assegnazione del riconoscimento statale ai sindaci è ormai una prassi consolidata, che di norma avviene alla fine del mandato. Per questo motivo il titolo assegnato al giovane sindaco Visintini sorprende e rallegra nel contempo. Lo stesso Visintini si è detto sorpreso e onorato da «tale riconoscimento che ha detto mi onora, soprattutto in un momento di amare esperienze sul piano politico e giuridico». Oltre alle persone già citate, in base al decreto di giugno, l onorificenza verrà assegnata anche ai goriziani Renato Cisilin, Alberto Bergamin, Cristina Totano e Giuseppino Tonut e agli alti ufficiali delle forze di sicurezza e militari, Enrico Cerone, Vittorio Isoldi e Antonio Di Bari. A settembre il ricevimento presso la prefettura di Gorizia con la consegna delle onorificenze da parte del prefetto De Lorenzo, che si è prodigato affinché venisse consegnata l onorificenza postuma a Lojze Bratu. Lo scorso maggio presso la prefettura c era stato il ricevimento in memoria di Lojze Bratu. In quell occasione lo stesso prefetto aveva detto di non vedere ragioni che impediscono al presidente Napolitano di esaudire le nostre aspettative con l assegnazione a Lojze Bratu della più alta onorificenza dello Stato. «Sono sicuro che si arriverà a questo aveva detto allora si tratta solo di un procedimento formale». Ma noi stiamo ancora aspettando. Igor Devetak (Primorski dnevnik, ) IL COMMENTO Attendiamo l onorificenza a Lojze Bratu Salutiamo con favore il fatto che lo scorso giugno il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, abbia sottoscritto il decreto con il quale viene conferita un alta onorificenza a Lojzka e Andrej Bratu, ai quali porgiamo le nostre congratulazioni. Tuttavia le nostre attese non sono state ancora esaudite. Ci aspettiamo tuttora, infatti, il conferimento dell onorificenza statale a Lojze Bratu, padre di Lojzka e Andrej, che per noi sloveni del Litorale è stato un paladino della lotta per la resistenza della minoranza slovena su questo territorio. Lojze Bratu era un uomo mite, un musicista sensibile, compositore e direttore di cori, caduto vittima dell ossessione genocida del regime fascista. Dal momento che la condanna storica di questo regime è ormai consolidata, ci chiediamo per quale motivo non sia stata ancora assegnata l onorificenza a Bratu. In occasione del settantesimo anniversario dall atto criminoso causato dal regime fascista che, con una miscela di benzina e di olio motore, portò alla morte Lojze Bratu, la proposta di consegna dell onorificenza è stata presentata al Quirinale da alti rappresentanti della società e della politica, senza distinzioni ideologiche e politiche. Nell ambito della minoranza la proposta ha raccolto ampio consenso, cosa che si verifica di rado. Tra i proponenti meritano particolare menzione i deputati, Oliviero Diliberto e Jacopo Venier dei Comunisti italiani. Siamo stati informati del fatto che il procedimento ufficiale sia andato a buon fine. Crediamo che allo Stato venga così offerta l occasione di prendere le distanze dall orrore fascista, di riconoscere che il genocidio etnico è iniziato almeno vent anni prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, di promuovere i rapporti tra i popoli confinanti e la riconciliazione riconoscendo pari dignità alle vittime slovene. Azioni queste che richiedono coraggio da parte dello Stato, e noi aspettiamo ancora fiduciosi nel conferimento dell onorificenza a Lojze Bratu. Igor Devetak (Primorski dnevnik, ) ONORIFICENZA A BRATU Ssk: la proposta è al Ministero dell Interno La conferma che a Roma è in corso il procedimento per l assegnazione dell alta onorificenza postuma a Lojze Bratu e che la proposta è sul tavolo della commissione competente del ministero all Interno arriva dal partito sloveno Slovenska skupnost-ssk, che un anno e mezzo fa aveva invitato il Quirinale, tramite lettera, a conferire il riconoscimento a Bratu. La Ssk si congratula, inoltre, con Lojzka e Andrej Bratu per il conferimento dell alta onorificenza da parte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Si dice, inoltre, soddisfatta per il fatto che in tal modo si sia concretizzata la proposta formulata, in una lettera che nel febbraio del 2006 il segretario regionale della Ssk, Damijan Terpin, e il consigliere regionale sloveno, Mirko Œpacapan, avevano inviato all allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e nella quale evidenziavano i meriti culturali di Lojze Bratu, vittima delle angherie perpetrate dal fascismo, della moglie la poetessa Ljubka Œorli e dei figli Lojzka e Andrej Bratu. «In questo modo commentano gli esponenti della Ssk l Italia ha finalmente riconosciuto i torti e le sofferenze inflitte alla famiglia Bratu, così come a tutto il popolo sloveno. Di particolare importanza che l abbia fatto quest anno, in cui ricorre il 70 anniversario dalla morte di Lojze Bratu. D altro canto la figura e la dignità di Lojze Bratu e della sua famiglia rappresenta un modello per gli sloveni del Litorale. La bellezza e l armonia, che Lojze Bratu ha saputo trasmettere alla musica e alla cultura, sono le stesse manifestate in tutti gli ambiti della vita pubblica dagli sloveni del Litorale. Alla moglie Ljubka Œorli e ai figli Lojzka e Andrej Bratu va il merito di aver saputo tramandare nel tempo l eredità spirituale, la devozione al popolo sloveno incarnate da Lojze Bratu. Tutto ciò costituisce una risposta altamente significativa, sotto il profilo umano, alla crudeltà, subita dalla famiglia Bratu e dal popolo sloveno». Di seguito la Ssk rivolge un ringraziamento al prefetto di Gorizia, Roberto De Lorenzo, per essersi prodigato affinché fosse conferita l alta riconoscenza ai Bratu e per l apertura che dimostra verso la comunità slovena a Gorizia. (Primorski dnevnik, ) SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 15

17 I 70 anni di Drago Œtoka, politico e operatore sociale MINORANZA L uomo propone e Dio dispone. Viene in mente questo proverbio se si considera il percorso di vita di Drago Œtoka: nonostante da giovane pensasse che si sarebbe dedicato alla letteratura, è da quarant anni uno dei politici di punta tra gli sloveni in Italia. Proprio domani, giovedì 16 agosto, ricorre il 70 compleanno di Drago Œtoka, nato nel 1937 a Contovello-Kontovel (Trieste). Quarto di cinque figli, il padre Jernej era un operaio portuale, mentre la madre Lucija Œpanger era casalinga. Dopo aver frequentato la scuola elementare a Prosecco e dalle suore a Tomaj, ha proseguito con la scuola media a Gorizia e il liceo a Trieste. La passione per la letteratura l ha portato ad iscriversi, dopo la maturità conseguita nel 1955, alla Facoltà di Slavistica a Ljubljana, per poi cambiare orientamento ed iscriversi l anno successivo alla Facoltà di legge a Trieste, dove si è laureato nel 1967, con il relatore prof. Livio Paladino, presentando una tesi sulla libertà di pensiero e sull articolo 21 della Costituzione italiana. Fece pratica dall avvocato e politico Jo e Œkerk e, superato l esame di Stato, nel 1971 aprì un proprio studio di avvocato. Nel 1963 Œtoka sposò Mirka Lavren@i@, dalla quale ha avuto una figlia, Alenka. Sin da giovane Œtoka partecipa attivamente alla vita pubblica, soprattutto in ambito culturale e pubblicistico. Nel 1956 è stato eletto primo presidente del Club culturale sloveno, e cioè del circolo giovanile, sorto su iniziativa di Jo e Peterlin. Frequente la collaborazione di Œtoka a riviste per giovani e, in seguito, soprattutto nella stampa cattolica. Nel 1957 fu tra i fondatori della rivista Mladika e nel 1964 della rivista Most. Collaborò anche alla radio slovena di Trieste, RadioTrst A, e alla tribuna radiofonica. Iniziò a partecipare attivamente alla vita politica nel periodo di crisi per il partito sloveno, la Slovenska skupnost, a causa della questione di San Dorligo della Valle-Dolina (alcuni esponenti di partito erano stati espulsi perché accusati di aver speculato sulla costruzione dell oleodotto). Nel 1968 divenne segretario provinciale della Ssk e fu eletto nel Consiglio regionale al posto di Jo e Œkerk. Rimase in Consiglo regionale fino al 1988 per ben quattro mandati, che lo videro costantemente impegnato in difesa dei diritti della comunità slovena. Anche grazie al suo contributo, per esempio, il Consiglio regionale votò la proposta della legge nazionale sulla tutela penale delle minoranze, offrì supporto legislativo al personale e organici sloveni delle scuole slovene, assegnò il contributo finanziario alle istituzioni e organizzazioni minoritarie. Nel contempo Œtoka ha ricoperto ruoli dirigenziali nell ambito del partito. Nel 1975, al primo congresso regionale della Slovenska skupnost-ssk, fu eletto segretario regionale, funzione che rivestì fino al Rimase invece nella segretaria regionale del partito fino al 1989, mentre l anno prima lasciò il Consiglio regionale. Fu un periodo particolarmente difficile nella vita privata di Œtoka, dovuto a gravi problemi di salute e familiari. Fase critica che raggiunse l apice nel 1983, quando dopo una lunga malattia morì la moglie Mirka, esperienza di cui Œtoka parla nel libro autobiografico «Za@eti znova» (Ricominciare daccapo, ndt.), pubblicato l anno scorso dall editrice Mladika. Œtoka ha trovato in sé la forza di riprendere in mano le redini della propria vita grazie alla scrittura, collaborando alla stampa slovena e realizzando cinque pubblicazioni in cinque anni: oltre alla succitata, la biografia «Andrej Zin, dekan in upnik na Op@inah» (Andrej Zin, decano e parroco a Opicina, ndt.) (Consiglio pastorale parrocchiale a Opicina, 1996), racconti autobiografici «Po prehojeni poti» (Lungo il cammino di vita, ndt.) edito da Mladika nel 2001 e il libro di memorie «Jo e Peterlin nei miei ricordi» (Mladika, 2001) e «Nella sfera politica» (Mladika 2004). Con forze rinnovate Œtoka tornò alla vita politica: nel 2000 diventò presidente provinciale della Slovenska skupnost- Ssk, l anno dopo presidente regionale del partito sloveno, carica che rivestì fino al 2005, quando fu eletto presidente della Confederazione delle organizzazioni slovene-sso. Nel 2002 convolò a seconde nozze e sposò Annamaria Balduzzi. Non spetta a noi valutare l operato di Œtoka, ma certamente chiunque lo conosca gli riconosce perseveranza e attaccamento alla slovenità. Ad multos annos! M. B. (Primorski dnevnik, ) Assemblea regionale della Skgz MINORANZA Ha avuto recentemente luogo presso la sala della Cooperativa economica a Basovizza-Bazovica l assemblea generale dell Unione culturale economica slovena-skgz, introdotta dal suo presidente Rudi Pavœi@, che si è soffermato sulle questioni più urgenti che interessano la comunità slovena in Italia. Pavœi@ ha commentato l esito delle recenti elezioni amministrative a Duino-Aurisina/Devin-Nabre ina e a Gorizia- Gorica, che hanno messo in evidenza la politica lacunosa della nostra minoranza. Se, infatti, qualche anno fa la slovenità era l obiettivo cardine di ogni elettore, oggi questa non basta più. Sulla scena politica odierna siamo testimoni di una vera e propria crisi, dovuta alla mancanza di leve giovani e nello stesso tempo assistiamo alla progressiva affermazione dei rappresentanti della società civile. Un quadro piuttosto deludente specie se consideriamo che la prossima primavera ci saranno le elezioni regionali, e la Skgz desidera essere coinvolta attivamente nella propaganda politica. Di seguito il presidente della Skgz ha richiamato l attenzione dei presenti sulle difficoltà finanziarie della minoranza slovena, dovute al fatto che da 15 anni l ammontare dei contributi assegnati dallo Stato è sempre lo stesso, indipendentemente dal tasso dell inflazione. ( ) Tra le questioni fondamentali affrontate, particolare attenzione è stata rivolta alla lingua slovena, che attualmente, nonostante le buone premesse, sta registrando una fase discendente. È quanto emerge, per esempio, nella scuola slovena, dov è crescente il numero d iscritti provenienti da famiglie miste e non slovene, e nei mass-media, ed è un problema che va risolto a prescindere dalla situazione finanziaria. A questo proposito è stata proposta l istituzione di consultori (posvetovalnice), che mettano in evidenza i punti deboli del nostri approccio linguistico. ( ) È, quindi, intervenuta la presidente della Skgz per la provincia di Udine, Jole Namor, che ha richiamato l attenzione dei presenti sull ondata di nazionalismo che sta inve- SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 16

18 stendo la Slavia friulana e Resia. Fenomeno questo che ricalca il clima oppressivo di quarant anni fa e che, nello specifico, riguarda la richiesta di istituzione della scuola bilingue a San Pietro al Natisone-Œpeter, recentemente ostacolata dalla ferma opposizione della locale amministrazione comunale. Un no al quale ha fatto seguito una serie di provvedimenti e di incontri, sia con l avvocato che con i genitori interessati, che hanno ritirato la prescrizione dei propri figli alla scuola media con l intenzione di istituire insieme la scuola media bilingue privata. Nel corso di un incontro tra i rappresentanti delle organizzazioni slovene, i genitori e il prefetto di Udine, questi si è impegnato ad intervenire presso il sindaco di San Pietro, affinché si giunga ad una soluzione già entro l inizio del prossimo anno scolastico. ( ) Sas (Primorski dnevnik, ) MINORANZA La Skgz ringrazia l'unione italiana La Giunta esecutiva dell'unione Italiana, guidata da Maurizio Tremul, ha nuovamente dimostrato di capire e sostenere la comunità slovena del Fvg con la quale già da anni intreccia proficui rapporti di collaborazione. Nel corso di una recente riunione a Pola l Ui ha, infatti, approvato un documento, con il quale fa appello alle autorità italiane affinché si arrivi quanto prima ad una piena attuazione della legge di tutela per gli sloveni in Italia. Nella risoluzione dell Ui, indirizzata al Governo italiano, al presidente della Repubblica, al Comitato istituzionale paritetico e alle organizzazioni di vertice degli sloveni in Italia Skgz e Sso si constata che il documento di definizione dell ambito territoriale di applicazione della legge di tutela rappresenta un importante contributo culturale e politico allo sviluppo e all affermazione della comunità nazionale slovena. In quest ottica l Ui invita il Governo italiano e il presidente della Repubblica ad approvare senza indugi la tabella dei Comuni predisposta dal Comitato istituzionale paritetico, permettendo in questo modo l attuazione delle norme di tutela. L Unione culturale economica slovena-skgz ringrazia ed apprezza la sollecitudine da parte della minoranza italiana che dimostra particolare attenzione nei confronti dei nostri sforzi di rendere effettive le norme di tutela. Il documento dell Ui rappresenta un ulteriore prova degli ottimi rapporti che intercorrono fra le due minoranze e del loro contesto solidale. In questo senso tali rapporti devono il merito proprio all implementazione della collaborazione negli ultimi anni, messa in risalto anche da alcune iniziative comuni nell ambito dei progetti europei. Di notevole importanza è stata anche la creazione, nell ambito della collaborazione tra la Repubblica di Slovenia e la Regione Fvg, del Tavole delle minoranze, che ha riscontrato purtroppo negli ultimi tempi una fase di stasi, sottolineata dai rappresentanti di entrambe le minoranze al recente convegno Sapeva a Capodistria. L Unione culturale economica slovena-skgz è convinta che un clima di collaborazione e di intesa contribuisca a un migliore e compiuto processo dell'euroregione, che deve sostenere progetti sull'economia e infrastrutture, ma dev'essere anche portatrice della ricchezza linguistica che caratterizza questo territorio. La Skgz segue con attenzione le problematiche relative alla minoranza italiana, manifestatesi durante il recente incontro dei rappresentanti a Trieste. La Skgz appoggia la minoranza italiana nell'intento di conseguire l'unità transfrontaliera nel rispetto delle rispettive autonomie della Repubblica di Slovenia e quella croata. La Skgz fa inoltre appello in Slovenia a tutti fattori responsabili, affinché si ponga la giusta attenzione al ruolo e all'importanza che lo studio regionale Rtv Koper-Capodistria riveste per la minoranza italiana. L'organizzazione di vertici degli Sloveni in Italia è persuasa che le questioni relative alle minoranze vadano affrontate con»spirito europeo«. Questo significa che un approccio costruttivo nei confronti della minoranza italiana in Slovenia e in Croazia rappresenti anche la garanzia di un approccio più intenso e di qualità per la comunità slovena in Italia. I tempi segnati dalle»reciprocità«e dalle invidie di tipo etnico fanno parte del passato e non sono più attuali, né tanto meno proficui. Il presidente della Skgz Rudi Pavœi@ ( ) KLAGENFURT - CELOVEC Slomak: invito a collaborare ai media delle minoranze slovene Nel corso della recente riunione del Coordinamento delle minoranze slovene-slomak (costituito dalle rappresentanze della minoranza sloovena in Italia, Austria, Ungheria e Croazia), presieduta da Rudi Pavœi@ e alla quale hanno preso parte i rappresentanti dei media minoritari sloveni, è stata sottolineata la necessità di migliorare la collaborazione tra le varie redazioni. All incontro hanno preso parte, oltre a Pavœi@, il segretario dello Slomak, Jure Kufersin, il direttore del quotidiano sloveno di Trieste Primorski dnevnik, Bojan Brezigar, in rappresentanza della Confederazione delle organizzazioni slovene-sso e del quindicinale Dom, Larissa Borghese, il direttore delle trasmissioni informative della sede regionale della Rai, Marij #uk, il direttore del Novi glas, Jurij Paljk, affiancati da rappresentanti politici della minoranza slovena nei Paesi confinanti con la Slovenia e da giornalisti. Dall incontro è emersa la necessità di allestire un sito internet comune alle minoranze slovene d oltre confine e di rafforzare la collaborazione tra i media d oltre confine. A questo proposito è stato proposto di indire, entro fine anno, un incontro tra i redattori delle testate giornalistiche, che operano nell ambito della minoranza. Nell intervento introduttivo Pavœi@ ha sottolineato come nei suoi tre anni di attività lo Slomak abbia svolto la funzione di collante tra le minoranze slovene d oltre confine, poromuovendone la conoscenza reciproca. Brezigar ha riproposto l intervento, presentato lo scorso anno nell ambito dell incontro tra gli sloveni presso il parlamento a Lubiana, segno che le cose non sono molto cambiate da allora. In Slovenia, infatti, il concetto di un comune spazio culturale non viene considerato dai mezzi di comunicazione di massa, che ne danno un informazione insufficiente, campanilistica, superficiale e spesso anche inesatta». Da qui la necessità che la Slovenia sviluppi una strategia verso l area transfrontaliera. Strategia che però anche i mass media operanti nell ambito della minoranza slovena sono chiamati ad addottare, per esempio attraverso SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 17

19 lo scambio di giornalisti. ha, infine, preannunciato per il prossimo autunno un incontro dello Somak, che offrirà l occasione di tracciare una valutazione sul ricco operato finora svolto (con la visita al parlamento europeo a Bruxelles, nel marzo del 2006, e l incontro con il presidente dell Unione Europea, Josip Borrell) e di individuare l orientamento da adottare in futuro. (Novi glas, ) UDINE Lorenzo Cernetig nuovo prefetto di Udine L alto funzionario è originario di Stregna, nella Slavia friulana È stato nominato prefetto di Udine Lorenzo Cernetig, originario di Stregna nelle Valli del Natisone e con alle spalle una brillante carriera nella polizia. È stato, tra l altro, questore in alcune città italiane e anche a Trieste. Dopo la laurea in giurisprudenza, Cernetig è entrato in polizia dove ha ricoperto l alto grado di questore. Nel 1982 Cernetig ha avuto un ruolo importante nella liberazione del generale americano James L. Dozier, che era stato rapito a Verona dalle Brigate rosse. Ha partecipato anche alle operazioni di polizia a Venezia, dove nel 1997 un gruppo di separatisti del Veneto si era insediato per qualche ora sul campanile della cattedrale di San Marco. Nel 2001 Cernetig fu nominato ispettore dei tragici fatti accaduti a Genova in occasione del vertice dei G8. Fu uno degli ispettori che condussero le indagini sulle eventuali responsabilità dei poliziotti nei disordini in cui perse la vita il giovane Carlo Giuliani. In seguito Cernetig lasciò i vertici della polizia per dedicarsi all amministrazione di Stato: prima di essere assegnato alla prefettura di Udine, è stato prefetto a Belluno ed Alessandria. In occasione del suo trasferimento a Udine il settimanale degli sloveni della provincia, Novi Matajur, ha salutato con favore il trasferimento di Cernetig a Udine, sottolineandone la vicinanza alla popolazione della Slavia friulana, della quale conosce i problemi perché originario del luogo. «Per questo continua il settimanale siamo convinti che se sarà necessario ci darà una mano». Anche Cernetig, in occasione del suo insediamento in Prefettura di Udine ha detto di essere molto onorato di operare nella provincia in cui è nato e per la sua gente. «Il prefetto deve fare da collante tra lo Stato e le amministrazioni locali», ha sottolineato Cernetig ed ha aggiunto di credere nel ruolo sociale rivestito dalle associazioni attive sul territorio. ( ) (Primorski dnevnik, ) Il nonno sloveno di Walter Veltroni ROMA Se escludiamo gli appartenenti alla minoranza slovena, sono almeno tre illustri esponenti della politica italiana a vantare origini slovene. È di origini triestine uno degli esponenti di spicco del Partito dei comunisti italiani, Armando Cossutta, nato a Milano nel Il nonno di Michl Ebner, tra i politici più influenti del partito popolare del Sud Tirolo, è nato nel 1952 a Bolzano, faceva di cognome Flis ed era di Polzela. Aveva il nonno materno sloveno, dal nome Ciril Kotnik, anche l attuale sindaco di Roma, ex vicepresidente del Consiglio ed esponente dei Ds, Walter Veltroni, nato a Roma nel Nonostante se ne sia parlato in diverse occasioni sulle origini per metà slovene di Veltroni, vale la pena soffermarvisi ulteriormente. Nel 19 secolo a Dobrije, in Carinzia, crebbero in una fattoria i tre fratelli Kotnik: Dominik, Luka e Franc, dalle cui famiglie discesero molti esponenti pubblici, anche celebri sacerdoti e linguisti. Franc lavorò nelle ferrovie ed ebbe con la prima moglie 14 figli, tra i quali Ciril Kotnik, nato a Lubiana il 20 dicembre del Su quattordici figli 6 morirono in tenera età. Rimasto vedovo, Franc si risposò a Trieste, dove nacque il suo quindicesimo figlio, Jeroslav, l unico tuttora in vita che, diventato prete nel 1937, ha festeggiato quest anno i settant anni di sacerdozio. Durante la guerra Balcanica, Ciril Kotnik si arruolò come volontario nelle fila serbe e venne insignito con la stella di Karadjordj. Dopo la prima guerra mondiale trovò lavoro presso la rappresentanza diplomatica jugoslava a Roma, dove mise su famiglia e visse fino alla morte. Non si sa molto sugli incarichi che ricoprì, se non che non fu mai ambasciatore, ma semplice impiegato o addetto. Con l occupazione italiana della Jugoslavia e l espulsione del personale diplomatico, fu condannato agli arresti domiciliari, dopodiché il governo in esilio lo destinò all ambasciata jugoslava presso la Santa Sede, dove si distinse tanto da meritare di essere ricordato nella storia degli soveni. Kotnik, infatti, aiutò molti internati, fuggiaschi jugoslavi e di altra nazionalità, ebrei perseguitati e altri ancora. Aveva contatti ad alti livelli con il movimento rivoluzionario italiano e, come rappresentante del governo in esilio, anche con il movimento del generale Mihailovi@. Nel dopoguerra aiutò i profughi sloveni. Gli uomini della Gestapo lo arrestarono il 28 ottobre del 1943 e nonostante fosse stato sottoposto ad atroci torture, Kotnik non rivelò i suoi contatti. I maltrattamenti subiti, però, lo condussero prematuramente alla morte, che lo raggiunse all età di 52 anni il 29 giugno del Fu sepolto nella tomba di famiglia della moglie a l Aquila. Per i suoi meriti ricevette i riconoscimenti personali da parte del papa Pio XII, del maresciallo Badoglio, mentre tra gli sloveni il suo nome fu ben presto dimenticato per la sua contrarietà al regime di Tito. Nel 1955 gli ebrei gli tributarono la medagli d oro, ma a quanto pare nessuno di loro ha mai chiesto d inserire il suo nome tra i loro beneffattori. Kotnik fu uno sloveno consapevole ed orgoglioso delle proprie radici, che alle tre figlie, avute dalla moglie Maria Tomassetti (morta nel 1978), diede nomi sloveni: Ivanka (sposata in Veltroni, madre di Walter Veltroni e morta nel 1993), Danica (morta ad appena 12 mesi) e Darinka o Dara, sposata in Mancini, che vive a Toronoto. Quest ultima è stata per molto tempo corrispondente de «Il Giorno» per il nord America e autrice di diverse pubblicazioni. Sul rapporto del padre verso la Slovenia scrive «me ne parlava spesso e io me la immaginavo come la più bella regione al mondo, rigogliosa e soleggiata, abitata da persone di buon cuore e cordiali». È recente la proposta degli sloveni di erigere, a Roma, un monumento dedicato, in segno di riconoscenza, a Ciril Kotnik. Ivo Jevnikar (Primorski dnevnik, ) SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 18

20 L INTERVISTA Dsi, bilancio positivo della stagione Sergij Pahor: «Pur non essendo apolitici, nelle nostre scelte non adottiamo un criterio ideologico» Atto finale della stagione, appena conclusa, degli incontri organizzati ogni lunedì sera presso la sala Peterlin a Trieste dal Circolo degli intellettuali sloveni-druœtvo slovenskih izo - bra encev, è stata la conferenza tenuta da Edvilij Gradine sugli affreschi della chiesa di Sant Elena a Gradiœ@e, pres - so Diva@a, in Slovenia. Il presidente del Circolo degli intel - lettuali sloveni, Sergij Pahor, ha concesso un intervista al settimanale sloveno di Gorizia, Novi glas, che di seguito proponiamo nella versione tradotta. Quali sono, secondo lei, gli appuntamenti che hanno maggiormente caratterizzato la passata stagione? «È stata una stagione lunga, terminata appena agli inizi di luglio con la conferenza partecipata di Edvilij Gradina, dal museo provinciale di Capodistria-Koper, incentrata sulla nostra cultura e arte. Le serate da noi organizzate (38 nel complesso) sono state interessanti e ben frequentate, il che da una parte ci gratifica e dall altra conferma la necessità di iniziative simili anche in centro città. Il nostro non è un programma definito nel dettaglio, ma in divenire e al passo con l evoluzione dei tempi affronta temi che riteniamo necessari ed utili per la nostra comunità. Più della metà dei relatori, che abbiamo ospitato proviene dalla Slovenia, il che conferma la nostra volontà di mantenere i contatti con la cultura slovena. Penso che il pubblico abbia particolarmente gradito le serate che hanno messo in evidenza la creatività degli artisti locali. Hanno, inoltre, riscosso grande interesse gli incontri con gli storici sloveni e, naturalmente, quelli incentrati su temi di attualità, di politica e cultura. Molti degli incontri sono stati organizzati dal vostro circolo, altri, invece, in collaborazione con altri circoli e istituzioni slovene in Italia (per esempio il circolo per le questioni sociali Virgil Œ@ek, la biblioteca Duœan #ernet, il Klub sloveno). Quali sono le ragioni di queste collaborazioni? «Non c è una logica precisa, si tratta soprattutto di occasioni a sé stanti, dettate da nuove pubblicazioni o dalla scelta di tematiche particolarmente interessanti. Queste collaborazioni a volte sono rese necessarie da un ospite di particolare spicco, che richiede maggiore impegno organizzativo e che non è facile invitare. Seguiremo questo orientamento anche in futuro». Tra il vostro pubblico vi sono soprattutto gli sloveni in Italia, che si riconoscono nei valori della democrazia e del cattolicesimo, valori più volte richiamati nel corso delle vostre conferenza. Quale rete di amicizie siete riusciti ad intessere in questi anni di attività con gli intelettuali sloveni nella madre patria? «Nonostante il nome che riporta al passato, il nostro circolo non ha mai voluto darsi una impronta di esclusività e per questo motivo, possiamo andare fieri di essere per pubblico e varietà degli argomenti affrontati, il circolo sloveno più pluralistico del centro città. Pur non essendo apolitici, nelle nostre scelte non adottiamo un criterio ideologico. ( ) Ragguardevole anche l attenzione che ci viene rivolta dalla Slovenia». Dopo la pausa estiva sarà, invece, la volta della manifestazione culturale Draga. Quali saranno i temi affrontati? «Anche quest anno si parlerà di minoranza, di valori e ideali degli sloveni. Più di qualcuno forse osserverà che questi temi sono già stati affronti nelle edizioni precedenti. È vero e forse ci ritorneremo anche in futuro. Si tratta, infatti, di valori, che, a nostro avviso, vanno proposti costantemente, rafforzati e diffusi, ripresi da diverse prospettive e filtrati attraverso nuovi punti di vista. Il programma di quest anno sta riscuotendo interesse per gli argomenti e i relatori scelti, quali la giornalista Darka Zvonar e Anton Rupnik, l allenatore di pallacanestro Peter Brumen, il pubblicista e linguista Boris Grdina, il teologo Robert Petkovœek e il filosofo Tine Hribar». Come sta vivendo le questioni che interessano la comunità slovena, a un anno e mezzo dalla fine della sua presidenza della Confederazione delle organizzazioni slovene-sso? «Mi interesso quotidianamente e con partecipazione alla vita della comunità slovena di cui faccio parte. E devo riconoscere che in quest ultimo anno e mezzo le cose non sono cambiate sostanzialmente in meglio. Ma vi sono aspetti di natura politica che irritano molti e riguardano la nostra identità e il nostro futuro. I problemi ci sono, ma sembra che nessuno voglia prenderli in considerazione». Igor Gregori (Novi glas, ) «Naœ glas», espressione della ricca attività culturale REZIJA-RESIA Uscito il primo numero di quest anno della rivista semestrale edita dal Rozajanski dum È recentemente uscito il sesto numero della rivista semestrale «Naœ glas», edito dal circolo culturale sloveno Rozajanski dum, pubblicato in resiano ed italiano. In resiano sono scritti molti inserti con proverbi popolari, poesie, alcune notizie e l ultima pagina, dedicata ai più giovani. La rivista è quindi espressione dell attività culturale della valle alle pendici del monte Canin e, nel contempo, offre una panoramica sulla ricchezza della cultura resiana e una riflessione su temi di attualità. Nel suo editoriale Luigia Negro, direttrice responsabile del giornale, invita i lettori a guardare fiduciosi al futuro e sottolinea come la legge regionale per la minoranza slovena sia rivolta anche ai resiani, alla stregua delle leggi di tutela 482/99 e 38/2001, che offrono ai resiani occasioni per la crescita culturale ed economica. La rivista riporta anche un elenco dettagliato di tutte le iniziative realizzate, dal 2001 ad oggi, nei comuni di Resia- Rezija, Malborghetto-Valbruna/Naborjet-Ov@ja vas e Tarvisio-Trbi con i finanziamenti della legge di tutela 38/2001, che sono finalizzati allo sviluppo dei comuni sloveni della provincia di Udine (art. 21). In base a quest articolo alcuni finanziamenti sono stai assegnati anche ai circoli culturali a Resia, com era stato deliberato dalla Comunità montana della Val Canale. Tra i destinatari ci sono tutti i circoli, dal Rozajanski dum, presieduto da Luigia Negro, al coro maschile Canin, presieduta da Sergio SLOVIT N 8 del 31/8/07 pag. 19

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

Comune di Montagnareale Provincia di Messina

Comune di Montagnareale Provincia di Messina REGOLAMENTO PER LA NOMINA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE PER L ESAME DELLE NORME REGOLAMENTARI DELL ENTE INDICE Art. 1 - Oggetto del regolamento- definizioni. Art. 2 - Composizione,

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

Articolo 1 Composizione

Articolo 1 Composizione Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Elaborazione Ufficio Servizi Culturali Ottobre 2007 INDICE Art. 1 Principi ispiratori Art. 2 Consulta delle Associazioni Art. 3 Finalità ed attività Art. 4

Dettagli

COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine

COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI DEL COMUNE DI PASIAN DI PRATO (Approvato con delibera C.C. n. 90 del 29.11.2003, modificato con

Dettagli

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Argomento n. 3 all ordine del giorno)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Argomento n. 3 all ordine del giorno) 1 Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Argomento n. 3 all ordine del giorno) Passiamo alla trattazione della: ITR/1037/QT, in data 19 novembre 2010, a firma dei Consiglieri Spreafico, Pizzul,

Dettagli

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 35 del 29.04.2010 1 INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento ART. 2: Valorizzazione della partecipazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI C O M U N E D I D E R U T A PROVINCIA DI PERUGIA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI. Art. 1 Istituzione.. Art. 2 Attribuzioni.. CAPO II ORGANI DELLA

Dettagli

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione

Dettagli

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Art.1 RIFERIMENTI ALLO STATUTO COMUNALE 1 Il presente Regolamento si ispira al Titolo III

Dettagli

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI DELLA CITTÀ DI IMOLA Approvato con deliberazione C.C.

Dettagli

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 4369 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa del senatore PASSIGLI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 1 o DICEMBRE 1999 Norme in materia

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI

STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 1 - L Associazione L Associazione GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo (GIOVANI

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ATTUARI

CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ATTUARI MINISTERO DELLA GIUSTIZIA AUDIZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ATTUARI PRESSO LA X COMMISSIONE INDUSTRIA DEL SENATO DELLA REPUBBLICA SUL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 2009/138/CE (SOLVENCY

Dettagli

COMUNE DI CALVENE. Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

COMUNE DI CALVENE. Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI COMUNE DI CALVENE Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 44 DEL 29.11.2012 INDICE Art. 1 FINALITA Art. 2 COMPETENZE Art.

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

CONSIDERATO che il richiamato Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 regola ie attività formative realizzate all estero e quelle transfrontaliere;

CONSIDERATO che il richiamato Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 regola ie attività formative realizzate all estero e quelle transfrontaliere; LA COMMISSIONE NAZIONALE PER LA FORMAZIONE CONTINUA VISTO il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni e in particolare, l art. 16-ter che istituisce la Commissione nazionale

Dettagli

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI dell AISLA Onlus Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Organizzazione non lucrativa di utilità sociale Indice Titolo

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04)

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) Art. 1 Istituzione il Consiglio Comunale di San Giorgio a Cremano, riconosciuto: l importanza

Dettagli

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Anno 2004-2005 REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Dettagli

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005; Oggetto: LEGGE 12.03.1999 N. 68 - APPROVAZIONE CONVENZIONE PROGRAMMATICA PER L ASSUNZIONE DI 1 UNITÀ DI PERSONALE APPARTENENTE ALLE LISTE EX ART. 8 L. 68/1999. ASSICURAZIONI GENERALI SPA. VISTA la legge

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI. Art.1 Finalità. Art. 2 Competenze. 2. Il CCR svolge le proprie funzioni in modo libero ed autonomo.

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI. Art.1 Finalità. Art. 2 Competenze. 2. Il CCR svolge le proprie funzioni in modo libero ed autonomo. REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI Art.1 Finalità 1. Allo scopo di promuovere i diritti, accrescere le opportunità e favorire una idonea crescita socio-culturale dei ragazzi, nella piena consapevolezza

Dettagli

COMUNE DI ESCALAPLANO

COMUNE DI ESCALAPLANO COMUNE DI ESCALAPLANO Provincia di Cagliari STATUTO CONSULTA GIOVANI DI ESCALAPLANO CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI FONTI NORMATIVE Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro

Dettagli

Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07

Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07 Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07 Al termine del primo trimestre ( dicembre) Alla fine del mese di marzo inizio aprile ( valutazione intermedia) Alla fine dell anno scolastico.

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

Indice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6

Indice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6 LEZIONE MONITORARE UN PROGETTO FORMATIVO. UNA TABELLA PROF. NICOLA PAPARELLA Indice 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3 2 di 6 1 Il

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria

I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria Dott. Paolo Piani Ancona (26 marzo 2015) 1 Premessa Trattati Il diritto comunitario in tema di assistenza sanitaria (prevale sulle

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA ed IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA FAMIGLIA E DELLE PARI OPPORTUNITA DELLA ROMANIA IN MATERIA DI PROMOZIONE DELL

Dettagli

A Tutti i Dipendenti R.A.S. Amministrazione CFVA Enti Agenzie - Aziende Loro Sedi

A Tutti i Dipendenti R.A.S. Amministrazione CFVA Enti Agenzie - Aziende Loro Sedi Prot. 222/2011 Cagliari 18 aprile 2011 A Tutti i Dipendenti R.A.S. Amministrazione CFVA Enti Agenzie - Aziende Loro Sedi Come preannunciato nel nostro comunicato dell 8 aprile u.s., il 15 aprile 2011 è

Dettagli

Il Presidente del Consiglio dei Ministri

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Direttiva del 28 settembre 2009 Indirizzi interpretativi ed applicativi in materia di destinazione delle spese per l acquisto di spazi pubblicitari da parte delle Amministrazioni dello Stato ai sensi dell

Dettagli

COMUNE DI LATERINA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LATERINA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI COMUNE DI LATERINA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 66 del 28.11.2015 1 INDICE Art. 1 PRINCIPI ISPIRATORI... 3 Art. 2 CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI...

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.

Dettagli

LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI PIETRO PERZIANI. (Marzo 2012)

LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI PIETRO PERZIANI. (Marzo 2012) LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI DI PIETRO PERZIANI (Marzo 2012) Dopo le Circolari della F.P. e del MIUR, sono uscite quelle dell Inps/Inpdap, la n. 35 e la n. 37 del 2012; la prima è diretta

Dettagli

REGOLAMENTO CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI DELLA CITTA DI LENDINARA

REGOLAMENTO CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI DELLA CITTA DI LENDINARA REGOLAMENTO CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI DELLA CITTA DI LENDINARA Introduzione Che cos è il Consiglio Comunale dei Ragazzi (CCR)? Si tratta di uno degli istituti di partecipazione all amministrazione

Dettagli

VERBALE n.5. Funge da segretario verbalizzante la prof.ssa Eugenia Viola.

VERBALE n.5. Funge da segretario verbalizzante la prof.ssa Eugenia Viola. VERBALE n.5 Il giorno 31 del mese di Gennaio dell anno 2012, alle ore 16.00 si riunisce nell aula magna del Liceo scientifico S. Cannizzaro di Palermo il Collegio dei docenti per discutere il seguente

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL PERIODICO DI INFORMAZIONE

REGOLAMENTO PER IL PERIODICO DI INFORMAZIONE COMUNE DI NOVALEDO REGOLAMENTO PER IL PERIODICO DI INFORMAZIONE Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale nr. 07 del 31.03.2011 Modificato con Deliberazione del Consiglio Comunale nr. 27 del 18.06.2015

Dettagli

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio

Dettagli

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI Regolamento Regolamento del Comitato Controllo e Rischi Data approvazione: 16/01/2007 Ultima modifica: 08/11/2012 Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE approvato con approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 18 del 14/02/2005 Pagina 1 di 5 Art. 1 ISTITUZIONE Il Comune di Bari istituisce la

Dettagli

Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica. xiv legislatura disegni di legge e relazioni documenti

Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica. xiv legislatura disegni di legge e relazioni documenti Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica Camera dei Deputati 450 Senato della Repubblica Camera dei Deputati 451 Senato della Repubblica Camera dei Deputati 452 Senato della Repubblica Camera dei

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Newsletter. Notiziario settimanale 3-9 marzo 2003. Finanziarie. La ÒsofferenzaÓ sanata va cancellata dalla banca dati

Newsletter. Notiziario settimanale 3-9 marzo 2003. Finanziarie. La ÒsofferenzaÓ sanata va cancellata dalla banca dati Newsletter Notiziario settimanale Versione ottimizzata per la stampa Finanziarie. La ÒsofferenzaÓ sanata va cancellata dalla banca dati Sindacati. Finalitˆ pubblica o niente nomi allõassessore comunale

Dettagli

la Direzione Regionale del PD Puglia riunita a Bari il 4 OTTOBRE 2013, ai sensi dell articolo 4,5,7,8 dello Statuto regionale, approva il seguente

la Direzione Regionale del PD Puglia riunita a Bari il 4 OTTOBRE 2013, ai sensi dell articolo 4,5,7,8 dello Statuto regionale, approva il seguente Visti: l articolo 15 dello Statuto nazionale del Partito Democratico; l articolo 4, 5, 7, 8 dello Statuto regionale del PD Puglia; il regolamento Elettorale dei circoli, delle Unioni cittadine e provinciali.

Dettagli

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTA la legge 17 dicembre 2010, n. 227, recante disposizioni concernenti la definizione

Dettagli

ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO

ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO ART. 1 ISTITUZIONE La Consulta Giovanile Comunale è istituita dal Comune di Torino di Sangro con deliberazione del Consiglio Comunale n. 5 del

Dettagli

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 11 del 24 febbraio 2005 e modificato con deliberazione C.C. n. 55 del 20 dicembre 2006 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO Titolo I Denominazione, Funzionamento, Sede, Scopo, Durata Art. 1 - Denominazione Nell ambito dell Associazione Italiana Cultura Qualità

Dettagli

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.)

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) REGOLAMENTO di ISTITUZIONE e FUNZIONAMENTO del COMITATO UNICO di GARANZIA (CUG) per le PARI OPPORTUNITA, la VALORIZZAZIONE del BENESSERE di CHI LAVORA e CONTRO le DISCRIMINAZIONI

Dettagli

Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE

Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 4 ottobre 2007 Premessa: Per i candidati Operatori Sportivi Volontari sono previsti i seguenti momenti corsuali:

Dettagli

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI Pag. 1 di pag. 5 NORME UNI EN ISO 9001 : 2008 MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITA 4. PROCEDURA 4.1 Obiettivi e tempi della comunicazione

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.

Dettagli

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (P.T.T.I.) 2015 2017 1. Introduzione: organizzazione e funzioni dell amministrazione. La trasparenza costituisce strumento di prevenzione e contrasto

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011

Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011 Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011 Presentazione Si presenta l indagine qualitativa, effettuata con interviste, nel mese di luglio

Dettagli

Città di Pomezia Provincia di Roma REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER IL SUPERAMENTO DELL HANDICAP

Città di Pomezia Provincia di Roma REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER IL SUPERAMENTO DELL HANDICAP Città di Pomezia Provincia di Roma REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER IL SUPERAMENTO DELL HANDICAP ADOTTATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N.71 DEL 30DICEMBRE2014 REGOLAMENTO DELLA CONSULTA

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3047 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Norme per la promozione della partecipazione dei giovani immigrati al servizio

Dettagli

Come nasce una legge: dalla presentazione all approvazione definitiva

Come nasce una legge: dalla presentazione all approvazione definitiva Un giorno in SENATO Come nasce una legge: dalla presentazione all approvazione definitiva Presentazione L iter di una legge inizia con la presentazione, al Senato o alla Camera, di un progetto di legge;

Dettagli

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo.

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. Vi consiglio di seguire l intervista senza le didascalie 1

Dettagli

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

4.06 Stato al 1 gennaio 2013

4.06 Stato al 1 gennaio 2013 4.06 Stato al 1 gennaio 2013 Procedura nell AI Comunicazione 1 Le persone che chiedono l intervento dell AI nell ambito del rilevamento tempestivo possono inoltrare una comunicazione all ufficio AI del

Dettagli

RELAZIONE MODIFICHE REGOLAMENTO PER

RELAZIONE MODIFICHE REGOLAMENTO PER COMUNE DI RIETI RELAZIONE MODIFICHE REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DELLA CITTADINANZA ONORARIA E BENEMERITA - DISPOSIZIONE SPECIALE: CITTADINANZA ONORARIA IUS SOLI (dott.sa Stefania Mariantoni) 1 RELAZIONE

Dettagli

RISOLUZIONE N. 8/E. Con l interpello specificato in oggetto, concernente la rettifica di una dichiarazione di successione, è stato esposto il seguente

RISOLUZIONE N. 8/E. Con l interpello specificato in oggetto, concernente la rettifica di una dichiarazione di successione, è stato esposto il seguente RISOLUZIONE N. 8/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 13 gennaio 2012 OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 - Rettifica di valore degli immobili inseriti nella dichiarazione

Dettagli

3. Passando all illustrazione di dettaglio dell articolato si precisa quanto segue.

3. Passando all illustrazione di dettaglio dell articolato si precisa quanto segue. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CONCERNENTE REGOLAMENTO RECANTE DISCIPLINA DELL'ELENCO DEI FUNZIONARI INTERNAZIONALI DI CITTADINANZA ITALIANA, A NORMA DELL'ARTICOLO 2, COMMA 7, DELLA LEGGE 17 DICEMBRE

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

Regolamento Comunale. Istituzione Consiglio Comunale dei Ragazzi

Regolamento Comunale. Istituzione Consiglio Comunale dei Ragazzi Comune di Laterza Provincia di Taranto Regolamento comunale Istituzione Consiglio Comunale dei ragazzi Approvato con delibera di Consiglio Comunale n.27 del 5 Giugno 2007 1 REGOLAMENTO COMUNALE ISTITUZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE UNICA PER LE POLITICHE DEL LAVORO

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE UNICA PER LE POLITICHE DEL LAVORO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE UNICA PER LE POLITICHE DEL LAVORO (D.Lgs 23 dicembre 1997, n. 469) SOMMARIO TITOLO I - Norme di organizzazione ART. 1 Ambito di applicazione ART. 2 Finalità ART.

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Città di Racconigi ASSESSORATO ALLE POLITICHE GIOVANILI COMUNE DI RACCONIGI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 42 del 25.10.2011 1 Art. 1 - Istituzione È

Dettagli

RISOLUZIONE N. 90 /E

RISOLUZIONE N. 90 /E RISOLUZIONE N. 90 /E Direzione Centrale Normativa Roma, 17 ottobre 2014 OGGETTO: Interpello Acquisto per usucapione di beni immobili Applicabilità delle agevolazioni prima casa. Con l interpello in esame,

Dettagli

Riconoscimento delle eccedenze di imposta a credito maturate in annualità per le quali le dichiarazioni risultano omesse Ulteriori chiarimenti

Riconoscimento delle eccedenze di imposta a credito maturate in annualità per le quali le dichiarazioni risultano omesse Ulteriori chiarimenti CIRCOLARE N. 21/E Direzione Centrale Servizi ai Contribuenti Roma, 25 giugno 2013 Direzione Centrale Affari Legali e Contenzioso OGGETTO: Riconoscimento delle eccedenze di imposta a credito maturate in

Dettagli

RISOLUZIONE N.126/E QUESITO

RISOLUZIONE N.126/E QUESITO RISOLUZIONE N.126/E Roma, 16 dicembre 2011 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Consulenza giuridica - Adempimenti contabili degli enti non commerciali ed obbligo di rendicontazione di cui all'art. 20

Dettagli

Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti

Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti * del gruppo Deutsche Bank nell Unione Europea Commissione interna Euro Deutsche Bank Premessa In considerazione dello

Dettagli

PROPOSTA DI LEGGE. Diritti di rappresentanza e associazione per il personale delle Forze armate e delle forze di polizia a ordinamento militare

PROPOSTA DI LEGGE. Diritti di rappresentanza e associazione per il personale delle Forze armate e delle forze di polizia a ordinamento militare PROPOSTA DI LEGGE Diritti di rappresentanza e associazione per il personale delle Forze armate e delle forze di polizia a ordinamento militare Art. 1 1. La tutela dei diritti individuali e collettivi degli

Dettagli

International School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure

International School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure International School of Siena Procedura di ammissione L International School of Siena accoglie culture e nazionalità diverse. Offriamo un educazione generale utilizzando l inglese come lingua veicolare,

Dettagli

Relazione attività esercizio 2012

Relazione attività esercizio 2012 Relazione attività esercizio 2012 maggio 2013 Il Sentiero di Morena fonda le sue radici nella storia pluriennale di un gruppo di fami-glie della provincia di Ascoli Piceno che praticano direttamente o

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Ristrutturazione e riconversione vigneti

Ristrutturazione e riconversione vigneti Pag. 1 di 20 Ristrutturazione e riconversione vigneti Istruttoria comunicazione fine lavori a Pag. 2 di 20 Sommario 1. Ricerca comunicazione di fine lavori... 3 2. Registrare le misurazioni rilevate in

Dettagli