A cura di Giulio De Leo

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1 Finalità, Obiettivi, e Aspetti Innovativi dell IPPC Prof. G. De Leo, Dipartimento di Scienze Ambientali con integrazioni di Dott.ssa L.Pastore (ARPA Lombardia) Eugenio Lanzi (Regione Emilia Romagna) Alfredo Pini (APAT) dir. 96/61/CE d.lgs. 59/2005 (ex d.lgs. 372/99) Un sistema di articolato compatibilità ambientale ex d.p.c.m. 377/88 e d.p.r. 12 aprile 1996 (competenze statale e regionale); nulla osta di fattibilità ex d.lgs. 334 del 17 agosto 1999 (Seveso II) (competenza regionale); l autorizzazione allo scarico in fognatura e in corsi d acqua superficiali, ex d.lgs. 152/99 e l.r. 62/85 (competenze comunale e provinciale) l autorizzazione alle emissioni in atmosfera ex d.p.r. 203/88 (competenza regionale); l autorizzazione alle operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti ex d.lgs. 22/97(competenze regionale e provinciale); la previsione di impatto acustico e il piano di risanamento acustico, ex l. 447/95 e l.r. 13/01 (competenza comunale); 1

2 Enti a vario titolo competenti in materia di ambiente, salute e sicurezza Regione Assessorati competenti in materia ambientale Risorse Idriche e Servizi di Pubblica Utilità Qualità dell Ambiente Territorio ed Urbanistica Assessorati significativi Agricoltura Industria Artigianato Sanità Opere Pubbliche Infrastrutture e Mobilità 11 Province Assessorati vari 1547 Comuni Sindaco, Assessorati vari, uffici tecnici, ecc. Altri Enti e P.A. competenti ARPA ASL Vigili del Fuoco Enti Parco Comunità Montane Per gli enti competenti: In breve Visione settoriale del problema Maggior dispendio di risorse ed energie Controlli certamente non integrati Risultati parziali dal punto di vista della protezione dell ambiente e della salute pubblica Per le imprese: Maggiori tempi ed oneri documentali Minor chiarezza sulle procedure Disomogeneità di trattamento territoriale Per i cittadini: Quale garanzie sulla valutazione armonica ed integrata delle varie componenti ambientali? Quale garanzia di protezione dell ambiente e della salute? 2

3 Cosa significa IPPC? Integrated Pollution Prevention & Control Prevenzione e controllo integrato dell inquinamento Cosa significa AIA? Autorizzazione Integrata Ambientale L Autorizzazione Integrata Ambientale sostituisce ad ogni effetto ogni altro visto nulla osta parere o autorizzazione in materia ambientale (d.lgs. 59/2005 art. 5 c.14): l autorizzazione allo scarico in fognatura o in corsi d acqua superficiali, ex d.lgs. 152/99 e l.r. 62/85 85; l autorizzazione alle emissioni in atmosfera ex d.p.r. 203/88 88; l autorizzazione allo stoccaggio rifiuti conto proprio nello stesso luogo di produzione, di competenza provinciale ex d.lgs. 22/97 97; la previsione di impatto acustico e il piano di risanamento acustico, ex l. 447/95 e l.r. 13/01 01; Oli usati PCB 3

4 Strumenti ed azioni (1/3) Approccio sistemico ed integrato ai vari aspetti ambientali legati ad ogni singolo impianto (aria, acqua e suolo, energia, rifiuti,...) Processo riconoscimento della natura sistemica dell ambiente e dell interazione fra qualità ambientale e salute integrazione in un unica normativa della tutela dei vari aspetti ambientali semplificazione iter autorizzativo approccio controllo-conoscenza conoscenza anziché comando-controllocontrollo aria acqua suolo Strumenti ed azioni (3/3) Informazione e partecipazione del pubblico nella procedura di autorizzazione durante la gestione dell impianto Scambio di informazioni e monitoraggio dell applicazione della direttiva Commissione europea Stati membri Industrie Pubblico 4

5 Principali finalità: A cura di Giulio De Leo Obiettivi di qualità ambientale Minimizzare il consumo di risorse Massimizzare il recupero/riciclo/riuso Minimizzare gli impatti/rischi/incidenti Utilizzare in modo efficiente l energia Favorire un approccio sistemico (valutazione integrata degli aspetti ambientali significativi) Conoscere le immissioni inquinanti e creare un sistema informativo europeo (EPER) Favorire comportamenti virtuosi (B.A.T.) Semplificare l iter autorizzativo una domanda, una autorizzazione economia degli oneri documentali agevolazioni/semplificazioni imprese certificate Favorire trasparenza (pubblico) Da quali dispositivi legislativi è regolamentato? Direttiva europea 96/61/CE Decreto legislativo 59/2005 (ex 372/1999) + d.lgs Numerosi circolari, linee guida, ed altri dispositivi di legge naz. e regionali successivi.. D.M. 23 novembre 2001 (Dati, formato e modalità della comunicazione di cui all art. 10, comma 1, del Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n. 372) D.M. 26 aprile 2002 (Modifiche al D.M. 23 novembre comunicazione Ippc - differimento di termini) D.M. 31 gennaio 2005 (Emanazione di linee guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell allegato I del decreto legislativo 4 agosto 1999, n.372) Decreti, regolamenti e linee guida regionali 5

6 Ambito di applicazione Direttiva europea 96/61/CE La direttiva riguarda impianti aventi un grande potenziale di inquinamento Allegato I Impianti nuovi Modifiche sostanziali Impianti esistenti (d. lgs. 372/99) L impianto si intende esistente anche solo in presenza del provvedimento positivo di compatibilità ambientale ottenuto entro il Quali categorie di attività industriali? (Allegato I dir. CEE 96/61/CE e d.lgs. 59/05) (1/2) Attività energetiche Produzione e trasformazione dei metalli Industria dei prodotti minerali Industria chimica Gestione rifiuti Altre attività: Fabbricazione di pasta per carta e di carta e cartoni Pretrattamento o tintura di fibre o prodotti tessili Concia delle pelli Macellazione e trattamento, trasformazione nella fabbricazione di prodotti alimentari Eliminazione o recupero di carcasse e di residui animali Allevamento intensivo di pollame e suini Trattamento superficiale con l impiego di solventi organici Impianti per la fabbricazione di carbonio o grafite per uso elettrico con combustione o grafitizzazione 6

7 Quali categorie di attività industriali? (Allegato I dir. CEE 96/61/CE e d.lgs. 59/05) (2/2) Alle categorie spesso è associato un valore soglia riferito alla potenza termica installata o alla capacità produttiva dell impianto intesa come capacità massima produttiva di progetto, costante nel tempo, e non come produzione effettiva che varia nel tempo. Iter autorizzativo Contenuti della Domanda di Autorizzazione (art. 6 dir. 96/61/CE, art. d.lgs. 59/05) Descrizione dell impianto, il tipo e la portata dell attività Le materie, le sostanze e l energia usate e prodotte Le fonti di emissione Lo stato del sito di ubicazione dell impianto Il tipo e l entità delle emissioni in ogni comparto ambientale e gli effetti significativi Tecnologie e tecniche utilizzate per prevenire le emissioni Misure di prevenzione e di recupero dei rifiuti Misure per controllare le emissioni nell ambiente 7

8 Iter autorizzativo Contenuti della Domanda di Autorizzazione (art. 6 dir. 96/61/CE, art. d.lgs. 59/05) Le scelte e le proposte del gestore relative alle tecniche ed al piano di monitoraggio si basano su: le BAT relative alla categoria specifica di impianto contenute nel BREF ubicazione dell impianto analisi di rischio analisi dei costi contenuti del BREF monitoraggio Iter autorizzativo Contenuti della Autorizzazione (art. 9 dir 96/61/CE,art. d.lgs. 59/05) misure necessarie per ridurre al minimo l inquinamento e garantire un elevato livello di protezione ambientale I valori limite di emissione I requisiti, la metodologia e la frequenza dei controlli, nonché il metodo di valutazione dei dati 8

9 Cosa sono le B.A.T.? «Migliori»: migliori performance ambientale tecniche più efficaci «Tecniche», tecnologie impiantistiche art. 2, comma 11 della dir. CEE 96/61/CE d.lgs 59/05 NB: NON solo TECNOLOGIE!! modalità di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura dell'impianto; «Disponibili», applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente valide considerazione dei costi e dei vantaggi Determinazione delle BAT All. IV della dir. CEE 96/61/CE e del d.lgs 372 /99 Considerazioni da tenere presenti tenuto conto dei costi e dei benefici che possono risultare da un'azione e del principio di precauzione e prevenzione 1. Impiego di tecniche a scarsa produzione di rifiuti 2. Impiego di sostanze meno pericolose 3. Sviluppo di tecniche per il recupero ed il riciclo delle sostanze emesse e usate nel processo, e, ove opportuno, dei rifiuti 4. Processi, sistemi o metodi operativi comparabili, sperimentati con successo su scala industriale 5. Progressi in campo tecnico e evoluzione delle conoscenze in campo scientifico (SEGUE) 9

10 Chi stabilisce quali sono le BAT? La Commissione Europea, attraverso l EIPPCB European IPPC Bureau scambio di informazioni fra gli Stati Membri e le industrie pubblicazione dei risultati redazione dei BREF (BAT REFerence documents) per ogni categoria di attività aggiornamento Cos è un BREF? BREF = BAT REFerence document risultato dello scambio di informazioni, descrittivo ma non prescrittivo, fornisce alle autorità competenti, aziende pubblico, Commissione etc. informazioni necessarie per il decision making, primo passo per incentivare il miglioramento delle performance ambientali 10

11 Cosa non è un BREF? IL BREF : NON interpreta la Direttiva NON definisce o altera obblighi legislativi NON contiene valori limite di emissione NON si occupa delle considerazioni locali Quali sono i contenuti del BREF? informazioni generali sul settore processi e tecniche applicate consumi ed emissioni tecniche da prendere in considerazione nella determinazione delle BAT conclusioni sulle BAT per lo specifico settore 11

12 Se vuoi consultare il sito WEB dell European IPPC bureau 12

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