Le criticità del mercato del lavoro e della struttura produttiva milanese

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1 Le criticità del mercato del lavoro e della struttura produttiva milanese Ermes Cavicchini Cdrl - Centro Documentazione Ricerche per la Lombardia Milano 6 luglio 2013

2 Questa presentazione / 1 Il lavoro che viene qui presentato si inquadra in una più ampia riflessione di messa a sistema degli studi compiuti in questi anni sulle evoluzioni della struttura produttiva e dell occupazione a Milano nel periodo In essa non si fornirà: un quadro dei cambiamenti quali-quantitativi del mercato del lavoro una ricostruzione delle trasformazioni strutturali intervenute nel corso della crisi una problematizzazione dei mutamenti di senso delle stesse categorie interpretative che sono state sin qui utilizzate nel dibattito politico e culturale, che rischiano oggi di risultare fuorvianti se non si coglie come una parte di queste categorie siano oggi svuotate di senso

3 Questa presentazione / 2 Questa presentazione si avvarrà di tre tipi di fonti: Le indagini dell ISTAT sulle Forze di lavoro Quelle della Camera di Commercio e di Unioncamere sul sistema delle imprese e sulle dinamiche economiche per settore I dati amministrativi dei Centri per l Impiego e segnatamente quelli relativi alla domanda di lavoro, ovvero le segnalazioni relative ai nuovi rapporti di lavoro posti in essere, che riguardano ogni anno poco meno del 20% degli occupati in provincia che ogni anno hanno trovato o hanno cambiato lavoro

4 1. La situazione occupazionale milanese secondo l ISTAT

5 Occupazione e sottoccupazione a Milano / 1 Nei primi anni della crisi l occupazione della crisi si è ridotta di unità, pari al 2,8% Nonostante il miglioramento dell ultimo biennio essa rimane sotto i livelli pre-crisi di unità, pari all 1,7% In realtà le perdite occupazionali sarebbero state decisamente più elevate senza il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali che hanno limitato le perdite occupazionali, soprattutto nella piccola impresa e in settori che erano esclusi dallo strumento della CIG 1 0,5 0-0,5-1 -1,5-2 -2,5 2009/ /10 Variazioni % degli occupati in provincia di Milano Fonte ISTAT, FdL

6 Occupazione e sottoccupazione a Milano / 2 Una conferma dell andamento comunque negativo delle dinamiche occupazionali milanesi è dato dal fatto che il tasso di occupazione continua a declinare in modo pressoché ininterrotto dal 2008 Tale andamento è legato nei primi anni della crisi al calo dell occupazione, mentre nell ultimo periodo ciò è imputabile all aumento delle forze di lavoro 69 68, , , , ,5 Tasso di occupazione in provincia di Milano Fonte: ISTAT, FDL

7 Occupazione e sottoccupazione a Milano / 3 Se si osserva il dato del tasso di occupazione per genere si può però cogliere uno degli aspetti critici della crisi Mentre il tasso di occupazione femminile registra un flessione contenuta e migliora nell ultimo biennio, quello maschile perde in cinque anni ben 4 punti e tende a peggiorare anche nell ultimo biennio Emerge come con nettezza che la crisi di questi anni abbia colpito in primo luogo la componente maschile del marcato del lavoro M F Tasso di occupazione per genere in provincia di Milano. Fonte: ISTAT, FDL

8 Occupazione e sottoccupazione a Milano / 4 In realtà i dati sugli occupati celano il fatto che nel corso 19 del quinquennio il lavoro a 18,5 Milano ha continuato a diminuite in misura 18 pronunciata La costante crescita del peso 17,5 del lavoro part-time, che negli ultimi anni o spiega per intero 17 l incremento degli occupati 16,5 (come nel 2011) o limita il loro calo (come nel 2012), 16 corrisponde infatti ad un calo dell occupazione espresso in 15,5 ULE (unità di lavoro equivalente) 15 Incidenza degli occupati part-time in provincia di Milano. Fonte: ISTAT, FDL

9 Occupazione e sottoccupazione a Milano / 5 Il part-time continua ad essere utilizzato principalmente dalle donne (nel 2012 ormai una su tre a Milano lavora con questa modalità contrattuale) Nel corso di questo quinquennio il suo utilizzo è aumentato anche tra gli uomini, in misura maggiore che fra le donne (+29,3% contro +10,8%) Un dato che lascia supporre che l espansione dell area del part-time non sia più legata alle politiche di conciliazione quanto ad altri motivi, tra cui un minore necessità di lavoro , , , , , ,5 M F Incidenza degli occupati part-time per genere Fonte ISTAT, FDL

10 Occupazione e sottoccupazione a Milano / 6 Secondo l ISTAT gli occupati con contratti a termine a Milano sono sempre stati inferiori al 10% (i dubbi di Luciano Gallino sulle metodologie di rilevazione sono però quanto mai pertinenti) Il peso di questi lavoratori si è contratto in misura significativa nel primo periodo della crisi (ipotesi che non si tratti solo di una dato congiunturale; vedi la scuola) La ripresa dell ultima fase ha però un significato diverso di quella ante-crisi, quando crescevano sia i lavoratori stabili che quelli temporanei. Oggi il lavoro temporaneo sostituisce di fatto in parte quello con contratti a tempo indeterminato) 9,5 9 8,5 8 7,5 7 Incidenza degli occupati a tempo determinato in provincia di Milano. Fonte: ISTAT, FDL

11 Occupazione e sottoccupazione a Milano / 7 L analisi per genere degli occupati a tempo determinato evidenzia che la componente femminile presenta un peso costantemente maggiore di quella maschile Ciò tende ancor più a ridimensionare il significato economico delle dinamiche occupazionali milanesi, che come si è visto registrano un andamento migliore proprio in quella componente più interessata dal lavoro atipico 10 9,5 9 8,5 8 7,5 7 6,5 6 M F Incidenza degli occupati a tempo determinato per genere. Fonte: ISTAT, FDL

12 Occupazione e sottoccupazione a Milano / 8 Uno dei dati più spaventosi di questi anni di crisi è quello relativo alla CIG, che se da un lato ha svolto un ruolo fondamentale di sostegno del reddito, dall altro ha occultato il reale impatto della crisi sulla struttura occupazionale provinciale Dai dati dell INPS si può desumere infatti che di fatto dall inizio della crisi i posti di lavoro coperti grazie al ricorso agli ammortizzatori sociali non è mai stato inferiore alle unità, equivalenti a percentuali della forza lavoro che risulta occupata pari all 1,9% nel 2009, al 2,5% nel 2010, all 1,8% nel 2011 e all 1,7% nel Posti di lavoro equivalenti coperti dalla CIG. Fonte: INPS

13 La disoccupazione a Milano / 1 Il fenomeno della disoccupazione a Milano come 160 del resto in Lombardia è stato 140 per molti anni occultato dalla crescita della sottoccupazione 120 del lavoro atipico Con lo scoppio della crisi essa è 100 tornata al centro dell attenzione, presentandosi in crescita in 3 80 degli ultimi 4 anni. 60 Particolarmente accentuati sono stati gli incrementi registrati nel (+47,8%) e lo scorso anno (+43,5%), quando i disoccupati 20 sono saliti a poco meno di unità 0 Disoccupati in provincia di Milano (in migliaia). Fonte: ISTAT, FDL

14 La disoccupazione a Milano / 2 Ovviamente le dinamiche della disoccupazione si specchiano nel tasso di disoccupazione che tra il 2008 e il 2012 è di fatto raddoppiato E interessante notare come in questo periodo il divario tra il tasso di disoccupazione femminile (tradizionalmente più elevato) e quello maschile si sia di fatto annullato, attestandosi su un valore prossimo al 7,9% Un dato che conferma ulteriormente come la crisi in atto stia colpendo in misura più acuta la componente maschile U D Tasso di disoccupazione per genere in provincia di Milano. Fonte: ISTAT, FDL

15 La disoccupazione a Milano / 3 Il tasso di disoccupazione è probabilmente sottostimato, sia se si considera il fenomeno della disoccupazione scoraggiata (le persone disponibili a lavorare ma che non cercano sono state costantemente in aumento nel quinquennio) che considerando la disoccupazione occultata dalla CIG. Utilizzando la metodologia ella Banca d Italia che calcola il tasso di disoccupazione includendovi i cassintegrati, si può osservare che in questi anni il tasso di disoccupazione reale è costantemente di 3-4 punti più elevato di quello ufficiale Tasso di disoccupazione in provincia di Milano. Raffronto metodologia Istat e Banca d Italia

16 La disoccupazione a Milano / 4 La disoccupazione assume però caratteristiche drammatiche se si prende in considerazione la componente più giovane (under 25) In questa fascia di popolazione il tasso di disoccupazione è dal 2009 i costantemente superiore al 20% e nell ultimo anno è giunta a sfiorare addirittura il 30% Si tratta, in valori assoluti di unità, e questi numeri limitati lasciano intuire la presenza del fenomeno dei NEET, ovvero di non studia, non lavora e non cerca Tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) in provincia di Milano). Fonte: ISTAT, FDL

17 La disoccupazione a Milano / 5 Un altro aspetto inquietante 55 della disoccupazione milanese è rappresentato 50 dall aumento dell incidenza delle persone con un elevato 45 titolo di studio Tra il 2008 e il 2012 il peso 40 dei diplomati e dei laureati sull insieme dei disoccupati è 35 salito dal 38,6% al 50,1, aumenta anche quello di chi 30 ha conseguito una qualifica professionale mentre 25 diminuisce solo quello di titoli 20 della fascia dell obbligo Incidenza % dei laureati e diplomati sul totale dei disoccupati in provincia di Milano. Fonte: ISTAT, FDL

18 Alcune altre criticità del mercato del lavoro milanese / 1 Nei cinque anni della crisi si è andato accentuando il fenomeno dell invecchiamento della forza lavoro milanese L onda demografica dei nati nel corso degli anni 60 e nei primi anni 70 determina in larga parte questo fenomeno E palese come questo processo stia creando già ora tensioni che non si riducono al fatto che ormai una parte delle classi centrali della forza lavoro pesino meno di quelle comprese tra i 45 e i 55 anni Lo squilibrio maggiore è riscontrabile tra le prime due classi in ingresso e le due ultima in uscita che pesano il doppio Struttura della forza lavoro occupata per classi di età in provincia di Milano. Fonte: ISTAT, FDL

19 Alcune altre criticità del mercato del lavoro milanese / 2 Impressionante è però la situazione che si va determinando in uscita dal mercato del lavoro. Mentre tra il 2008 e il 2010 il peso degli occupati con più di 55 anni è aumentato di 0,8 punti, nel biennio successivo lo stesso valore lavoratori è cresciuto di 2,3 punti Difficile non scorgere in ciò gli effetti delle riforme pensionistiche e dell innalzamento dell età pensionale che sembra determinare un processo che si riflette sulle classi di età più giovani Incidenza degli occupati nelle classi d età e Anni Fonte ISTAT, FDL

20 Alcune altre criticità del mercato del lavoro milanese / 3 L analisi della struttura dell occupazione femminile per classi età si può osservare come negli anni della crisi si sia prodotto un pronunciato anticipo dell avvio del ritiro (dal) o mancato ingresso (nel) dal mercato del lavoro analogo a quello prodottosi in concomitanza della crisi dei primi anni Novanta Ciò segnala come le crisi pongano le donne di fronte ad una scelta tra le diverse convenienze a partecipare attivamente al mercato del lavoro o dedicarsi ai sistemi di cura famigliare, una questione che richiama i problemi delle carezze del welfare italiano e lombardo Struttura delle donne occupate per classi di età in provincia di Milano. Fonte: ISTAT, FDL

21 Alcune altre criticità del mercato del lavoro milanese / 4 Nel corso di questo quinquennio di crisi si è ulteriormente accentuato il processo di deindustrializzazione e lo speculare tendenza alla terziarizzazione dell economia milanese Particolarmente rilevante è la flessione del comparto manifatturiero che spiega circa i ¾ del calo del settore industriale, con perdite che come si vedrà sono state particolarmente rilevanti in alcuni dei settori più innovativi Per contro, gran parte della crescita degli occupati nei servizi è concentrato in settori tradizionali 1,5 1 0,5 0-0,5-1 -1,5 Agr. Industria Servizi 2010/ /2010 Variazione del peso degli occupati per settore Anni Fonte ISTAT, FDL

22 Alcune altre criticità del mercato del lavoro milanese / 5 La terziarizzazione dell economia milanese presenta però limiti che si colgono già osservando i dati relativi alla composizione professionale degli occupati La categoria che appare più colpita è infatti quella dei dirigenti, direttivi e quadri, che scontano una serie di processi complessi (fusioni industriali, ridimensionamento del peso delle figure apicali sia nell industria che nei servizi, tagli alla spesa pubblica) Tengono maggiormente le figure impiegatizie (poco meno del 50% del totale dei dipendenti), anche se in ciò può vedersi il procedere di processi di sottoinquadramento oltre che la crescita di mansioni professionalmente più povere La tenuta del peso degli operai (costantemente attorno al 38-39% dei lavoratori dipendenti, si accompagna però ad un pronunciato spostamento dall industria e le costruzioni ai servizi 2008/ / / / / Operai Impiegati Dir. e quadri Composizione della forza lavoro occupata milanese Per qualifica professionale. Fonte: ISTAT, FDL

23 2. Il tessuto produttivo milanese

24 Le imprese attive Il dato sulle imprese iscritte alla CCIAA che risultano attive si mantiene sostanzialmente stabile durante tutto il periodo della crisi, fatta eccezione per una forte flessione nel Va però considerato che circa un terzo di queste imprese sono monodipendenti o senza dipendenti e che la gran parte di queste aziende sono sotto i dieci addetti Le imprese attive in provincia di Milano. Anni Fonte CCIAA

25 e quelle che assumono Se si prendono in esame per contro le imprese che nello stesso periodo hanno effettuato assunzioni si può osservare che il loro numero è diminuito tra il 2008 e il 2012 del 6,2% e che non superano mai il 23% delle imprese attive E pur vero che il dato delle imprese che assumono sconta il fatto che le imprese di piccole dimensioni presentano una domanda di lavoro occasionale ma questo calo rappresenta la dimostrazione che la fragilità del sistema produttivo locale sostituisce un freno per lo sviluppo occupazionale locale Le imprese che hanno effettuato assunzioni in provincia di Milano. Fonte: CpI

26 Le imprese industriali / 1 Scomponendo per macrosettore le imprese attive e quelle che assumono, si possono osservare alcuni fatti di grande rilevanza. Anche circoscrivendo il campo di analisi al triennio , si può osservare a esempio che il numero delle imprese industriali attive sono diminuite del 3,8% e quelle manifatturiere del 4,8% Le perdite più accentuate si registrano nella chimicafarmaceutica, nella gomma, nell elettromeccanica, nel mobile e nel legno, mentre sono più contenute nei prodotti in metallo, nell abbigliamento e positivo nell alimentare Le imprese industriali attive in provincia di Milano. Anni Fonte CCIAA

27 Le imprese industriali / 2 Più accentuate le fluttuazioni relative alle imprese che assumono che risentono in misura maggiore degli andamenti congiunturali, specie in un settore aperto alla concorrenza internazionale come quello industriale I dati relativi alle imprese che hanno effettuato assunzioni nel quinquennio evidenziano una flessione del 23,6% per il macrosettore nel suo insieme e del 24,3% per il comparto manifatturiero Una flessione particolarmente accentuata a causa delle dinamiche dell ultimo anno che hanno annullato i parziali recuperi del biennio Le imprese industriali che assumono in provincia di Milano. Fonte: CpI

28 Le imprese delle costruzioni / 1 Il settore delle costruzioni presenta un dato abbastanza sorprendente per quanto riguarda le imprese attive, che aumentano tra il 2010 e il 2012 dello 0,5% Va ricordato come quello delle costruzioni sia un comparto con un elevatissimo tasso di rotazione imprenditoriale che se da un lavoro presenta un numero di imprese cancellate pari all industria, evidenzia un numero di imprese di nuova costituzione che è più che doppio di quello manifatturiero Le imprese delle costruzioni attive in provincia di Milano. Anni Fonte CCIAA

29 Le imprese delle costruzioni / 2 Il dato delle imprese delle costruzioni che assumono restituisce però una percezione più veritiera sull andamento del settore, evidenziando un quinquennio di calo continuo, fatta eccezione per il 2011 Il numero delle imprese delle costruzioni che hanno effettuato assunzioni nel 2012 è infatti del 25,3% inferiore a quello del 2008 Anche ipotizzando che questo dato sconti il fenomeno del lavoro nero, aumentato in corrispondenza della crisi, è certamente visibile in questa figura una rappresentazione degli effetti dell esaurimento del ciclo immobiliaristico del decennio Le imprese delle costruzioni che assumono in provincia di Milano. Fonte: CpI

30 Le imprese dei servizi / 1 L andamento del settore dei servizi spiega la tenuta del numero delle imprese attive evidenziando un incremento continuo che compensa le perdite registrate dall industria, dall agricoltura e nell ultimo anno nelle costruzioni Complessivamente tra il 2010 e il 2012 le imprese attive nel terziario milanese sono infatti aumentate dell 1,1%, una tendenza da cui sono rimasti esclusi solo il settore immobiliare e la logistica e che ha avuto il suo punto di massima nel settore dei bar e ristoranti Le imprese dei servizi attive in provincia di Milano. Anni Fonte CCIAA

31 Le imprese dei servizi / 2 Anche i dati relativi alle imprese che assumono hanno palesato come il terziario milanese abbia evidenziato un andamento controtendenza, che è stato però più contenuto di quello dell insieme delle imprese e che non ha compensato la flessione degli altri settori Nell ultimo biennio le imprese che hanno effettuato assunzioni si sono riportate su livelli ante-crisi seppure con un forte rimescolamento settoriale al proprio interno Le imprese dei servizi che assumono in provincia di Milano. Fonte: CpI

32 Le imprese dei servizi / 3 Pur manifestando un andamento moderatamente positivo, il terziario presenta al suo interno andamenti molto differenziati che possono portare a valutazioni molto contrastanti Sovente appaiono in crescita, sia per le imprese che per il personale utilizzato, alcuni settori tradizionali mentre in quelli a più elevato valore aggiunto, quelli che operano nel campo dell immateriale e della conoscenza, si registrano andamenti contraddittori Va inoltre sottolineato come proprio nella gran parte dei settori della conoscenza sono più diffuse forme di assunzione precarie, che rendono comunque problematiche le politiche del capitale umano

33 Le imprese dei servizi Il settore dell Alloggio Sul giudizio delle dinamiche del terziario milanese pesa in primo luogo il fatto che circa il 60% dell incremento delle imprese attive e per intero la tenuta di quelle che assumono deriva dal forte incremento dell intero comparto dell Alloggio e in particolare dei bar e dei ristoranti. Un settore tradizionale e in gioca un ruolo fondamentale l imprenditoria etnica ma sul quale pesano anche altre ombre come la possibilità di contiguità con l economia della criminalità organizzata Alloggio Imprese che assumono nel comparto dell Alloggio in provincia di Milano

34 Le imprese dei servizi Il settore del Commercio 1 Un altro esempio dell andamento differenziato e contraddittorio dei servizi emerge analizzando il settore del commercio In tale comparto (e i dati delle imprese attive e di quelle che assumono indicano lo stesso processo), la crescita che si riscontra nel commercio al dettaglio compensa le perdite che si registrano in quello all ingrosso Va però segnalato come questi il calo dell uno e la crescita dell altro interessano sia imprese tradizionali e scarsamente innovative che strutture organizzative più moderne ed efficienti Gli striscianti processi di accorpamento della GDO e delle catene distributive e la riorganizzazione di taluni gruppi che interessano le realtà del commercio all ingrosso ne sono una testimonianza

35 Le imprese dei servizi Il settore del Commercio 2 Commercio all'ingrosso Commercio al dettaglio Imprese che assumono nel commercio all ingrosso e nel commercio al dettaglio in provincia di Milano. Fonte CpI

36 Le imprese dei servizi Il settore dei Servizi alle imprese 1 Considerazioni simili ma per taluni aspetti più marcate si possono fare se si prende in considerazione un altro grande comparto del terziario, ovvero quello dei servizi alle imprese In questo caso le imprese attive appaiono tutti in crescita salvo il settore dei servizi di vigilanza Va però osservato che il comparto che cresce di più (sia per imprese attive che per imprese che assumono) è quello meno innovativo (imprese delle pulizie +11,3% e +17,0%). Per contro, per quanto riguarda le imprese che assumono, appaiono in calo tutti quelli più moderni, dai servizi di supporto alle attività d ufficio, alle agenzie di viaggi e tour operator, a quelli del noleggio e del leasing

37 Le imprese dei servizi Il settore dei Servizi alle imprese 2 Imprese delle pulizie Attività di supporto alle attività d'ufficio ecc Imprese che assumono nelle imprese di pulizia e nelle attività di supporto alle attività di ufficio in provincia di Milano. Fonte CpI

38 Le imprese dei servizi Il settore Informatica e comunicazione 1 In uno dei settori strategici anche per il carattere immateriale della sua produzione com è quello dell informatica e comunicazione si colgono le difficoltà del sistema produttivo milanese Le imprese attive crescono nell ultimo triennio dell 1,9% soprattutto in virtù del settore della telefonia e in misura più contenuta dell informatica, ma calano in modo pronunciato nell editoria e nell indotto televisivo Per contro, per quanto riguarda le imprese che assumono i settori che crescono di più i termini di imprese, vedono ristagnare le aziende che assumono, mentre si confermano in calo quelle degli altri settori E indubbio che le dinamiche dell editoria e dell indotto televisivo e pubblicitario dovrebbero suscitare più di una preoccupazione trattandosi di due dei settori portanti dell economia milanese Questo settore è contraddistinto da una forte presenza di rapporti di lavoro atipici e di durata brevissima, anche di un sol giorno, specie nel comparto dell indotto televisivo

39 Le imprese dei servizi Il settore Informatica e comunicazione 2 Informatica Editoria Imprese che assumono nei settori dell informatica e dell editoria in provincia di Milano. Fonte CpI

40 Le imprese dei servizi Il settore delle Attività professionali 1 Anche il comparto delle Attività professionali presenta andamenti contraddittori, caratterizzati dal declino delle attività liberali classiche (studi legali o di architettura) e dall ascesa si altri come le attività di consulenza aziendale In realtà, il processo è più complesso e si va caratterizzando da un processo di ammodernamento basato in parte sulla crescita di una piccola imprenditoria che nasce dall esternalizzazioni di funzioni precedentemente svolte nelle imprese di maggiori dimensioni, in parte dall avvento aziende più grandi talora anche straniere. Complessivamente il numero delle aziende attive è aumentato del 2,5%, con punte più elevate consulenza (8,4%) nella R&S e altre nelle altre attività di scientifiche e tecniche. Tra le imprese che assumono sono invece quest ultimo quello che crescono maggiormente, compensando le perdite nei settori degli studi legali e di architettura. Stazionario è invece il settore della pubblicità, che rappresenta tradizionalmente uno dei settori più importanti del terziario milanese Da rimarcare però come questo comparto sia uno di quelli la cui domanda di lavoro è caratterizzati maggiormente dal lavoro atipico e da rapporti di lavoro brevi e brevissimi

41 Le imprese dei servizi Il settore delle Attività professionali 2 Attività legali e contabili Attività dir. d'impresa e consulenza gest Imprese che assumono nei settori delle attività legali e contabili e nelle attività direzionali e consulenza gestionale in provincia di Milano. Fonte CpI

42 3. Di cosa stiamo parlando? Le forme contrattuali di inserimento

43 La flessibilità del lavoro nella crisi / 1 Di solito, nei periodi di di crisi si assiste ad una accelerazione dei processi di flessibilizzazione del mercato del lavoro A ben vedere questa tendenza, che è stata costantemente supportata dalla legislazione del lavoro, dura da circa trent anni. Il primo esempio di ciò lo si può riscontrare dall introduzione dei contratti di formazione e lavoro a metà degli anni Ottanta, e in seguito in quella del lavoro interinale (pacchetto Treu), che si possono comunque considerare sotto un certo aspetto dei successi dati gli obiettivi dichiarati Lo stesso non può dirsi per le forme di flessibilità introdotte dal D. Lgs 276 (vedi il lavoro ripartito o lo staff leasing, e per diversa anni lo stesso lavoro a chiamata) Problematici, come si vedrà, sono invece gli effetti derivati dalla riforma del part-time Nell ultimo decennio il provvedimento legislativo che ha avuto più successo è il D, Lgs 368/2001 (decreto Maroni), che liberalizzando l uso del contratto a tempo determinato, ne ha favorito una crescita sostenuta durata sino al 2008, quando esso è arrivato a rappresentare quasi il 47% degli avviamenti milanesi

44 La flessibilità del lavoro nella crisi / 2 Con lo scoppio della crisi, si assiste nel 2009 ad una rottura del processo di progressiva flessibilizzazione del mercato del lavoro In quell anno si è registrata una forte contrazione di tutte le principali forme contrattuali, a cui ha fatto seguito nella domanda di lavoro una stabilizzazione tra tempi determinati e indeterminati, anche se sono continuati a prodursi mutamenti all interno di queste due aree Il tempo indeterminato si è andato svuotando il larga parta delle caratteristiche che lo avevano contraddistinto sino alla fine del secolo scorso, mentre tra le forme di assunzione a termine si è registrata una progressiva specializzazione funzionale delle diverse modalità contrattuali utilizzate Si è innescata in questo modo una concorrenza tra diverse forme di flessibilità, di cui hanno sofferto principalmente il tempo determinato e uno svuotamento del senso dei contratti a tempo indeterminato

45 Il lavoro a tempo indeterminato / 1 Il lavoro standard Quello che nella legislazione del lavoro italiana è stato per lungo 18 tempo considerato il lavoro per antonomasia sono le assunzioni 16 full-time a tempo indeterminato si andato progressivamente 14 marginalizzando Sebbene utilizzato ancora nel da un quarto delle imprese che hanno effettuato assunzioni, 10 esso ha visto ridursi il suo peso di 6,3 punti e nei primi mesi del esso pesa ormai meno del 10% 6 Esso interessa ancora quasi il 20% degli assunti che per quasi il 4 60% sono concentrati nell edilizia, nella logistica, nei 2 servizi alle imprese e nel manifatturiero 0 Peso degli avviamenti con contratti di lavoro standard sul totale degli avviamenti

46 Il lavoro a tempo indeterminato / 2 L insieme delle assunzioni a tempo indeterminato Più contenuta è invece la flessione del l insieme dei contratti a tempo indeterminato che negli ultimi 5 anni è sceso dal 25,1% al 21,3%, dando segnali di tenuta nell ultimo biennio Ne consegue che altre forme di questi contratti sono aumentate di 2,5% punti Il lavoro full-time a tempo indeterminato è così sceso in 5 anni dal 67,3% dei contratti a tempo indeterminato al 52,2%, mentre i contratti parttime sono saliti dal 29,8% al 42,5% e il lavoro intermittente dall 1,9% al 4,6% Peso degli avviamenti con contratti di lavoro a tempo indeterminato sul totale degli avviamenti

47 Il lavoro a tempo indeterminato / 3 Questo ridisegno dei contratti a tempo indeterminato che si combina sempre più con forme di lavoro atipico non è l unico motivo che imporrebbe un ripensamento di questa categoria elle politiche del lavoro Già prima della crisi, la durata dei nuovi contratti di lavoro non superava i 18 mesi Una quota che oscilla tra il 23,8% del 2008 al 20,9% del 2012 questi avviamenti riguardano soci di cooperative, tra i quali più del 20% degli avviamenti vengono cessati nello stesso anno dell attivazione Nel solo 2012 più del 25% i questi avviamenti sono effettuati in contratti in cui è diffusa la pratica di cessazione per chiusura di cantiere o perdita di appalto Nello stesso anno il 16,7% era concentrato nel lavoro domestico

48 Il part-time /1 La crescita del part-time è iniziata nel 2004 come strumento per regolarizzare la posizione lavorativa dei cittadini stranieri. La contestuale riforma di questo istituto che poteva essere usato in modo più flessibile per la questione del lavoro straordinario divenne pertanto lo strumento principe per tale regolarizzazione La diffusione del part-time è cresciuta fortemente in questi ultimi anni sicuramente per la sua adattabilità alle necessità di alcuni settori del terziario, ma anche per l avvertita necessità di utilizzare meno forza lavoro Avviamenti con contratti part-time in provincia di Milano

49 Il part-time / 2 La diffusione dei contratti parttime si è diffusa in quasi tutti i principali e segnatamente in quelli a tempo indeterminato e nel somministrato Come si è visto, ciò ha portato allo snaturamento del contratto a tempo indeterminato, mentre l abbinarsi con forme di contratti a termine ha comportato la crescita di lavoratori portatori di più forme di flessibilità L uso del part-time come concesso dalla legge lascia dubbi sul fatto che esso venga utilizzato anche per eludere in parte oneri previdenziali e abbattere cmq le garanzie dei lavoratori in settori poco sindacalizzati Tempo indet. Tempo det. Apprend. Lav. Somm Avviamenti part-time per principali tipologia contrattuale in provincia di Milano

50 Incidenza % degli avviamenti con contratti tempo determinato in provincia di Milano. Fonte: CpI La concorrenza tra i contratti a termine Il tempo determinato Le assunzioni con contratti a tempo determinato conoscono la loro massima espansione nel 2008 e registrano una forte flessione nel 2009 per effetto della crisi e la conseguente caduta della domanda di lavoro Il calo prosegue anche negli anni seguenti, mentre il peso degli avviati aumenta sino ad attestarsi al 34,,5% del totale Si tratta di un calo molto concentrato, principalmente nel settore alberghiero e della ristorazione e nello spettacolo mentre tende ad aumentare, anche se in misura contenuta, negli altri settori, specie nell ultimo biennio 9,5 9 8,5 8 7,5 7 6,5 6 5,5 5

51 Incidenza % degli avviamenti con contratti di lavoro somministrato in provincia di Milano. Fonte: CpI La concorrenza tra i contratti a termine Il lavoro somministrato Nel 2008 il lavoro somministrato ha toccato il suo punto di minima, avendo anticipato la crisi sin dai primi mesi dell anno. La ripresa degli anni successivi è legata principalmente al miglior andamento dell industria e a quello della GDO e un più intenso utilizzo in altri settori come i call center A fronte dell aumento degli avviamenti, cala il peso degli assunti con questo contratto (6,5% nel 2012) Il lavoro somministrato si conferma la forma di lavoro più usato dai giovani (il 46% degli assunti) e delle donne (poco più delle metà e con un elevatissimo di scolarità (è secondo solo ai co.pro)

52 La concorrenza tra i contratti a termine Il lavoro intermittente Dopo alcuni anni di rodaggio, negli ultimi 5 anni il lavoro intermittente è arrivato a rappresentare poco meno del 4% in termini di avviamenti e il 5,3% in termini di avviati, con circa il 40% di contratti a tempo indeterminato Si è voluto vedere in esso il contratto della crisi, mentre da un analisi più corretta esso appare come una delle forme di flessibilità a più elevata funzionalità settoriale, essendo per più del 75% concentrato nella ristorazione, nei servizi alle imprese e nel commercio 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Incidenza % degli avviamenti con contratti di lavoro Intermittente in provincia di Milano. Fonte: CpI

53 La concorrenza tra i contratti a termine Le collaborazioni a progetto Si tratta della principale forma di lavoro non subordinato e la terza in assoluto sia per numero di avviamenti che di avviati, che superano per incidenza anche i contratti posti in essere Forma controversa, essa è utilizzata sovente come forma contrattuale ai margini della legge, da soggetti come i call center e le società di ricerche di mercato. Esso è ancora adesso usato in modo esclusivo da circa il 40% delle imprese che lo utilizzano I co.pro sono in calo da tre anni, in parte per la minore appeal per il loro costo crescente, e in parte per la crisi dei grandi utilizzatori (motivo che probabilmente spiega lo spostamento di parte di questa domanda verso il lavoro somministrato) Forma contrattuale ad elevata femminilizzazione e ad alta presenza di giovani, ma con crescente presenza di persone in età avanzata Incidenza % degli avviamenti con contratti di collaborazione a progetto in provincia di Milano

54 La concorrenza tra i contratti a termine Le collaborazioni occasionali Monitorata solo dal 2008, questa modalità di avviamento ha conosciuto una rapida espansioni in termini di numero di rapporti di lavoro stipulati, meno per il numero di persone coinvolte mai più del 3,5% Le collaborazioni occasionali sono un ulteriore esempio di contratto funzionale a pochi settori, caratterizzati da elevatissima discontinuità lavorativa come i pubblici esercizi (più del 60% di questi avviamenti avvengono in questo settore) o nei servizi alle imprese (in genere promoter, hostess e steward) Il calo degli avviamenti a tempo determinato si spiega infatti in questi settori proprio per la concorrenza esercita da questa forma di modalità di assunzione Incidenza % degli avviamenti con contratti di collaborazione a progetto in provincia di Milano

55 L incognita dell apprendistato L apprendistato è stato la forma contrattuale che più a lungo è stata al centro dell attenzione del legislatore Seppur premiato sia dalla riforma Treu che dalla Biagi e valorizzato anche dalla riforma Moratti, esso ha conosciuto un declino più che decennale sino a arrivare al minimo storico dell 1,7% degli avviamenti e del 2,8% degli avviati, per poi registrare un ripresa nell ultimo biennio. Molto incentivato dalla riforma Fornero, su di esso grava l incognita degli interventi correttivi di tale legge e i primi dati del 2013 confermano i dubbi sulle sue potenzialità 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Avviamenti con contratti di apprendistato in provincia di Milano

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