Dott.ssa Ombretta Carlet Neuropsichiatra Infantile. Ass. La Nostra Famiglia Conegliano

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1 Dott.ssa Ombretta Carlet Neuropsichiatra Infantile Difficoltà di linguaggio o di comunicazione? La balbuzie in età evolutiva: -quali possibili conseguenze nei principali contesti educativi quali scuola e famiglia? -quali opportunitàper il trattamento? Ass. La Nostra Famiglia Conegliano

2 Balbuzie molti passi avanti Negli anni la conoscenza teorica della balbuzie era molto approssimativa e non andava molto oltre vaghe ipotesi di origine genetica (familiarità e prevalenza sesso maschile) e/o psicodinamiche Negli ultimi 20 anni sono stati condotti numerosi e validissimi studi che, anche se non hanno dissipato completamente l alone di mistero e i molti luoghi comuni che accompagnano la balbuzie, permettono di affrontare il problema sulla base di alcune certezze

3 Cos è la balbuzie? La balbuzie è un disordine del ritmo della parola che compare durante l età evolutiva e si stabilizza nel corso della vita. L individuo sa con precisione ciò che vorrebbe dire ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni e/o prolungamenti di un suono che hanno carattere di involontarietà.

4 Cos è la balbuzie? MANIFESTAZIONI VERBALI Ripetizioni di sillabe o parti di parola ( vorrei co-co-co-comprare un gelato ) di suoni ( dammi il t-t-t-t-telefono ) Prolungamenti ( ssssono stanco! ) Blocchi udibili o silenti Cosa sono la balbuzie clonica e la balbuzie tonica?

5 Cos è la balbuzie? MANIFESTAZIONI NON VERBALI ASSOCIATE Ai sintomi primari (arresti, ripetizioni, prolungamenti ) possono associarsi tensioni muscolari (anomale contrazioni della bocca, del viso, battito anomalo delle palpebre e spesso dell intero corpo, tensioni vocali), atteggiamenti di rinuncia e fuga di fronte alle situazioni di conversazione, evitamento dello sguardo. Riformulare il discorso, sostituire parole difficili, usare suoni o gesti prima di iniziare a parlare. Mettere in atto comportamenti secondari (es., tossire, battere le mani )

6 Cos è la balbuzie? I bambini che balbettano sanno quello che devono dire e possono averlo già detto in precedenza centinaia di volte senza problemi. Eppure in determinati momenti non ne sono capaci. Quando poi essi tentano di forzare le interruzioni involontarie, incominciano a presentarsi dei chiari segni di sforzo (strizzare gli occhi, muovere la testa, etc). Questo sforzo nel parlare compare in genere dopo un certo periodo e, sebbene sia utilizzato per rendere più fluente l eloquio, è negativo ed è indice della necessità di un intervento specialistico

7 Cos è la balbuzie? La vera balbuzie è più di una semplice interruzione del regolare flusso della parola, definibile come disfluenza, in quanto implica anche le reazioni alle esperienze di linguaggio. Tutti, ed in particolare i bambini che stanno imparando a parlare, ripetono parole e frasi. In un bambino di 4 anni è comune notare la ripetizione di una parola. Ad es. un bambino che ripete e poi, e poi, e poi fino a dimenticare ciò che stava per dire non è balbuziente. Altre volte il bambino inserisce parole e suoni che lo aiutano ad iniziare la frase (allora, uhm, eh). Richiedono maggiori attenzioni le ripetizioni di una parte di parole, in genere la prima sillaba, in diverse parole ed in situazioni differenti. Altre volte il bambino prolunga il suono iniziale di una parola. Ad esempio mamma diventa mmmmamma. Preoccuparsi se questi segni si manifestano frequentemente ed in diverse situazioni o cominciano a disturbare la possibilità di comunicare del bambino.

8 Cos è la balbuzie conclamata? Alterazioni qualitative/quantitative della fluenza (ripetizioni, prolungamenti ) Persistenza della disfluenza da almeno 6 mesi Segni di reazioni (tensione fisica, evitamento, ridotta partecipazione ) Consapevolezza che comporta sforzo a evitare le difficoltà e rinuncia ad attività che il bambino è perfettamente in grado di fare con reazioni emotive Necessario intervento specialistico

9 Cosa dicono i bambini delle loro parole? Le parole si bloccano Faccio pa-pa-pa-pane Qualche volta non dico bene le parole La mia mamma mi dice di parlare più piano Quando voglio dire una cosa, non mi viene la parola

10 Come si manifesta, quale decorso? 85% delle balbuzie compaiono tra i 22 e i 44 mesi (diminuisce gradatamente fino ai 12 anni) Prevalenza 4% bambini, 1% adulti (con balbuzie severa 3%o) Ha natura intermittente Remissione spontanea riguarda il 75% dei bambini entro mesi dall insorgenza Lo fa solo saltuaria- mente, non è balbuzie?

11 Genetica e familiarità Il 75% dei balbuzienti ha parenti che balbettano La probabilità di avere un figlio che balbetta è 5-6 volte più alta se un genitore balbetta Si eredita predisposizione al disturbo Sesso maschile (3/4:1) Maggiore possibilità di guarigione nel sesso femminile Dati rilevanti sul cromosoma 13 q21 Ha vissuto un trauma o uno shock?

12 Fattori attenuanti e scatenanti Importante variabilità rispetto a severità, frequenza e modalità con cui si presenta Buona fluenza verbale in una determinata situazione e notevoli difficoltà in altre Situazioni in cui tutti i bambini che balbettano hanno buona fluenza verbale: cantando all unisono o parlando con una tonalità artificiale (falsetto o sottovoce) Gli dico di stare calmo!!!

13 Eziologia della balbuzie Nell ultimo decennio si è potuto assistere ad un aumento dell interesse per le componenti neurofisiologiche; Moore e Boberg (1987) hanno ipotizzato che l emisfero destro sia coinvolto nelle attività linguistiche del balbuziente. Altre ricerche hanno dimostrato che i balbuzienti spesso presentano ritardi di linguaggio Fra i diversi modelli sembrano oggi riscuotere i maggiori consensi quelli che presuppongono, alla base della malattia, un disturbo del controllo motorio della parola Ci troviamo in una posizione borderline rispetto ad una incompetenza motoria che si rende evidente quando la crescita dell impegno linguistico, sintattico, in particolare, comporta un aumento nella domanda di movimento

14 Teoria multifattoriale FATTORI FISIOLOGICI: predisposizione genetica, controllo motorio della realizzazione verbale, elaborazione emisferica, differenze legate al sesso FATTORI PSICOLOGICO/EMOTIVI non differenze di personalità, sensibilità del bambino, effetto delle emozioni sulla realizzazione verbale, ansietà linguistica e cambiamento di atteggiamento in relazione alla consapevolezza, interruzioni durante la produzione del bambino, impatto degli eventi emotivi familiari

15 Teoria multifattoriale FATTORI AMBIENTALI: interazione con difficoltà presenti, fattori ambientali stressanti, stile di interazione genitore-figlio FATTORI LINGUISTICI: sviluppo rapido delle competenze fonologiche e linguistiche, presenza di problemi fonologici e linguistici, interazione competenze motorie e linguistiche, discrepanza tra aree di funzionamento I fattori che provocano la balbuzie possono essere, e sono, diversi dai fattori che la mantengono, la aggravano e la rendono più frequente

16 Esami strumentali (f-rmn, PET ) Nessun valore diagnostico In adulti balbuzienti: iperattivazione di aree motorie, anomala laterizzazione destra o attivazione bilaterale di aree tipicamente coinvolte a sinistra nei parlatori fluenti, assenza di attivazione uditiva bilateralmente ed anomalie nel processamento uditivo, anomalie anatomiche nelle aree per la parola e il linguaggio Dopo terapia: rilaterizzazione sinistra ed una più ampia diffusione bilaterale delle iperattivazioni cerebrali

17 Comorbilità Disturbi del linguaggio ( fino a 60%) Disturbi di apprendimento ( 7-24%) Deficit di attenzione e iperattività (4-26%) Sindrome di Tourette (7-33%) Disturbo d ansia

18 Si può guarire? Prognosi Il 75% dei bambini che cominciano a balbettare smette spontaneamente e più di metà entro un anno dall inizio delle manifestazioni (incompleta maturazione del sistema nervoso e muscolare) Le manifestazioni associate identificano le disfuenze a ischio e caratterizzano le balbuzie che cronicizzano Se si tratta di balbuzie conclamata, non è superabile con la maturazione fisica, difficilmente scompare da sola senza un intervento diretto Possibili ricadute, tendenza a cronicizzare

19 Trattamento farmacologico Il farmaco ha più effetto sulla complessità o severità della balbuzie che sulla frequenza Ludlow (2006): vi sono evidenze che suggeriscono che il blocco dei recettori dopaminergici di tipo D2 può avere un effetto benefico sulla balbuzie A lungo termine limitati benefici: effetti collaterali e i limitati miglioramenti sulla balbuzie e la fluenza di linguaggio nella vita di tutti i giorni Utile quando associata psicopatologia Mai come unico trattamento

20 Il trattamento Valutazione e presa in carico precoce del bimbo che balbetta è un solido e condiviso caposaldo (teoria relativa a eccessive attenzioni e approcci terapeutici nella prima infanzia possono determinare consolidamento sintomi, superata) sia per motivi diagnostici che di prevenzione Counseling alla famiglia, trattamento logopedico e/o psicologico individuale o di gruppo

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