Dal 1/1/2013 al 31/12/2013. Tra i quali tre ragazzi sono entrati una seconda volta. Presenza media giornaliera. 28 detenuti
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- Pio Bono
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1 Dal 1/1/2013 al 31/12/ Tra i quali tre ragazzi sono entrati una seconda volta Presenza media giornaliera 28 detenuti
2 10,56% 6,34% 5,63% 9,16% 11,27% 14 anni 15 anni 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni 20 anni 33,10% 23,94%
3 13,66% 12,23% 7,91% 1,43% 1,43% 12,23% 25,17% 25,90% Area magrebina Italiana Rumena Ex Iugoslavia Africa nera America Latina Ucraina Albania
4 0,9 Posizione giuridica 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 85,70% 0,3 0,2 0,1 14,30% 0 Custodia Cautelare Definitivo
5 14,38% 33,81% 18,70% SFD LIGURIA LOMBARDIA PIEMONTE EXTRA ITALIA 17,98% 15,10%
6 DURATA DELLA PERMANENZA 35,00% 30,00% 25,00% 20,00% 15,00% 10,00% 27,90% 34,01% 21,80% 5,00% 10,90% 5,44% 0,00% < 1 mese 1-3 mesi 3-6 mesi 6-12 mesi > 12 mesi
7 In Adolescenza l identità è solitamente fragile, instabile perché ancora in costruzione non più protetta dal senso di appartenenza familiare e non ancora sufficientemente supportata dall identità sociale nascente. (Maggiolini, Riva, 1999) Ciò crea un ambivalenza tra il bisogno di appartenenza e il desiderio di autonomia/ indipendenza, (sento il richiamo di bisogni primari nel momento in cui devo costruire la mia identità sociale ). Tale ambivalenza può trasformarsi nelle situazioni psicopatologiche in un vero e proprio meccanismo difensivo di scissione utilizzato in maniera rigida e ridondante. Il lavoro terapeutico deve stimolare e sostenere il processo di integrazione fra le diverse parti di sé.
8 Il delicato percorso di superamento di questa fase contraddistinta dall ambivalenza avrà più facilmente successo se l adolescente da bambino ha potuto sperimentare un attaccamento sicuro ( il bambino sente di avere dalla figura di riferimento protezione, senso di sicurezza, affetto). In caso di attaccamento insicuro: EVITANTE Madre respingente che costringe il bambino a cercare protezione altrove. Il bambino impara a negare il proprio bisogno. Adolescente adultizzato, diffidente, coartato emotivamente, possibile sviluppo di un falso sé. ANSIOSO AMBIVALENTE Madre insensibile ai segnali e imprevedibile nelle risposte. Il bambino protesta in modo angosciato alla separazione. Adolescente con ansia di abbandono, sfiducia nelle proprie capacità, convinto di non essere amabile. Ancora più complesso se si è sperimentato un attaccamento DISORGANIZZATO : Madre Spaventata / spaventante Il bambino mostra una serie di comportamenti incoerenti e paradossali (stereotipie, rigidità). L adolescente disturbato dal punto di vista psicopatologico.
9 Torniamo ai nostri autori di reato 3 tipologie 1. DISTURBO DELLA CONDOTTA, ANTISOCIALITA : Stile di vita complessivamente irresponsabile, abbandono scolastico, mancata introiezione delle regole sociali, aggressività reattiva, cultura di provenienza deviante. 2. DISTURBI MENTALI: disturbi di personalità borderline. narcisistico, dipendente, ecc.. 3. SITUAZIONI DI DISAGIO SOCIO-RELAZIONALE ED EMOTIVO, all interno di famiglie non sempre attente e rispondenti ai bisogni del minore reato come sintomo di malessere. In quasi tutte le situazioni, provando ad approfondire la storia di vita dei ragazzi, incontriamo esperienze traumatiche di diverso tipo : abbandoni, lutti, maltrattamenti, violenza subita e/o assistita, separazioni, emigrazioni, genitori sintomatici, ecc..
10 Aumento dei migranti di seconda generazione. I minori stranieri non accompagnati commettevano reati come strategia di sopravvivenza all interno del nuovo paese che li accoglie. Problemi relativi al faticoso processo di identificazione culturale, stretti tra un richiamo alla cultura d origine ed il desiderio di appartenenza alla cultura italiana. Nascono conflit ti intrapsichici non sempre identificabili e nominabili, ambivalenze, quando non addirittura veri e propri meccanismi scissionali. L obiettivo psico-socio-pedagogico con i minori autori di reato è quello di sostenere il processo di responsabilizzazione del giovane, quale che sia il livello di difficoltà che ostacola il suo percorso di inserimento sociale e al di là di quali ne siano le cause. Interventi multimodali e integrati, orientati a riconoscere un senso soggettivo al comportamento trasgressivo
11 Sostegno al minore durante la carcerazione Prevenzione gesti autolesionistici e/o anticonservativi Valutazione clinica Osservazione personalità (art.6 e 9 d.p.r. 448/88) Lavoro sulle dinamiche di gruppo Lavoro con il contesto e con le diverse figure adulte Ser.T. Eventuale attivazione dei Servizi Sanitari di territorio 11
12 il caso di Daniel fra servizio di Psicologia, Sert e Psichiatria. Daniel è della Costa d Avorio, emigrato in Italia nel 2010 dopo la morte della madre. Ha un permesso di soggiorno per ricongiungimento. Va a vivere a Busca (CN) con il padre, la sua nuova compagna e la sorella maggiore difficoltà nel gestirlo da parte della famiglia. Nel 2012 viene inserito in una comunità educativa in misura civile e vi è l avvio della consultazione da parte del Servizio di Psicologia di Cuneo (lui ed il padre). Dopo 6 mesi scappa dalla comunità, il padre non lo rivuole, anzi lo vorrebbe espatriare, D. inizia a vagabondare, barboneggiare, parentesi abitativa dai cosiddetti Zii. Inizia tutta una serie di reati commessi in stato di ebbrezza (furti, rapine, lesioni, oltraggi) fino alla rapina che lo porta in IPM a novembre 2012 all età di 17 anni e 10 mesi. Si avvia la presa in carico psicologica Con lui abbiamo problemi di mediazione difficoltà nella lingua piccola forma di balbuzie qualche lieve deficit cognitivo confermato dalle Matrici 12
13 Si contatta il servizio di Psicologia di Cuneo che non riesce a venirlo a trovare e ci delega nel sostegno e nella progettazione. Avviamo la valutazione Sert, in accordo con il Sert di Cuneo, che conclude che pur essendoci problematiche nell abuso di alcolici non è possibile fare diagnosi di dipendenza quindi no ad una comunità terapeutica. Nel frattempo lui ha compiuto 18 anni e il suo comportamento intramurario è molto altalenante, con numerosi rapporti disciplinari per fatti non gravissimi ma in linea con una sorta di: Disadattamento socio-relazionale, tendenza all impulsività e continua richiesta di attenzione Chiede a gran voce di uscire dal carcere per andare in comunità, ma che tipo di comunità? Non è abbastanza giovane per andare in una di tipo educativo, non è abbastanza alcolista per andare in una comunità terapeutica (posto che ne esistano), non è ancora abbastanza matto per coinvolgere i servizi di psichiatria degli adulti. 13
14 Al processo di Marzo 2013 per prendere tempo il giudice dispone la perizia, ma nel frattempo il PM promette di scarcerarlo in comunità e ci affida l incarico di trovarne una la troviamo (educativa con particolare attenzione all abuso di sostanze Exodus) ma il GIP non scarcera e si attende la fine della perizia. A giugno 2013 c è il processo: la perizia lo dà capace di intendere e di volere, non è pericoloso socialmente, ipotizza un disturbo della condotta. Il Giudice gli dà la messa alla prova (MAP) in comunità. Quale Servizio territoriale potrà mai seguire Daniel? 14
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