il rischio prodotto sulle aree a valle dello sbarramento per effetto della costruzione dell impianto.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "il rischio prodotto sulle aree a valle dello sbarramento per effetto della costruzione dell impianto."

Transcript

1 1) Definizioni GUIDA ALLA DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DELL IMPIANTO E DEL RISCHIO Ai fini della classificazione si definiscono: Altezza dello sbarramento: dislivello tra quota del piano di coronamento e quota del punto più depresso dei paramenti; Quota di massimo invaso: viene definita come la quota massima a cui può giungere il livello dell acqua dell invaso nel caso in cui si verifichi il più gravoso evento di piena previsto, esclusa la sopraelevazione del moto ondoso. Precisazioni: per la sua determinazione è necessario stabilire la portata entrante all interno dell invaso durante il più gravoso evento di piena previsto; la portata può essere stabilita facendo riferimento all evento di piena con tempo di ritorno di 200 anni. Il passo successivo sarà determinare l altezza sulla soglia sfiorante che permette il passaggio della portata precedentemente determinata. La quota di massimo invaso sarà quindi esprimibile come la quota raggiunta dall acqua sulla soglia sfiorante. Volume totale di invaso: viene definita come capacità del serbatoio compresa tra la quota di massimo invaso e la quota minima di fondazione. N.B. : il volume totale d invaso non comprende l eventuale parte del serbatoio che viene a trovarsi al di sotto della quota di fondazione dello sbarramento. Nel computo del volume non devono quindi essere considerate la parti in scavo che si trovano al di sotto della quota di minima fondazione e che quindi anche in caso di collasso dello sbarramento non avrebbero modo di defluire a valle. Rischio indotto: il rischio prodotto sulle aree a valle dello sbarramento per effetto della costruzione dell impianto. 2) Classificazione dell impianto Le opere sono suddivise nelle seguenti classi in base all altezza dell opera di ritenuta ed al volume d invaso: a) Classe A: A impianti di altezza superiore a due metri e inferiore o uguale a 5 metri o volume d invaso superiore a metri cubi e inferiore o uguale a metri cubi; b) Classe B: B impianti di altezza superiore a 5 metri e inferiore o uguale a 7 metri o volume d invaso superiore a metri cubi e inferiore o uguale a metri cubi; c) Classe C: C impianti di altezza superiore a 7 metri e inferiore o uguale a 10 metri o volume d invaso superiore a metri cubi e inferiore o uguale a metri cubi; d) Classe D: D impianti di altezza superiore a 10 metri e inferiore o uguale a 15 metri con volume d invaso superiore a metri cubi e inferiore o uguale a metri cubi; e) Classe E: E impianti di altezza superiore a 10 metri e inferiore o uguale a 15 metri con volume d invaso superiore a metri cubi e inferiore o uguale a metri cubi. Qualora l impianto abbia dimensioni identificative e di due diverse classi, esso è assegnato alla classe di livello superiore. 3) Valutazi alutazione del rischio: : scelta dell area da indagare Il rischio indotto è valutato considerando il grado ed il tipo di antropizzazione e le caratteristiche strutturali e manutentive degli sbarramenti. L area significativa indagata a valle per le valutazioni di rischio di cui sopra in direzioni idraulicamente non trascurabili è valutata per una distanza L pari a: 1

2 L = V/(2 *10 4 ) con valore minimo di L da assumere pari ad 1 chilometro, dove L viene calcolato in chilometri e V, espresso in metri cubi, è il volume d invaso. N.B. : Il regolamento 18/R fissa la lunghezza dell area da indagare per la valutazione del rischio ma non da indicazioni per determinarne la larghezza. Per evitare il ricorso a sofisticati modelli sul collasso dello sbarramento, si suggerisce di applicare un metodo speditivo che permette di individuare, con sufficiente margine di sicurezza, la porzione di valle interessata dall onda conseguente il collasso dello sbarramento. Per la determinazione dell area interessata dall evento di piena, in alternativa alla metodologia esposta, è ovviamente sempre ammessa l applicazione di modelli più sofisticati e complessi. Il metodo si articola nei seguenti passi: a) calcolo della superficie della sezione trasversale dell invaso in corrispondenza dello sbarramento esprimibile come: A = Hmax * Bmed Dove: Hmax : è l altezza di massima ritenuta (come definita nello schema in appendice); Bmed : è la larghezza media dello sbarramento; b) tracciamento, sulla cartografia disponibile (CTR 1:10000 o 1:2000) delle sezioni più significative lungo il fondovalle per il tratto da indagare a valle. Come riportato sul regolamento, la lunghezza del tratto da indagare a valle viene determinata attraverso la formula: L = V/(2 *10 4 ) Dove: L: è la distanza su cui indagare a valle dello sbarramento espressa in Km il cui valore non può essere inferiore a 1; V: è il volume d invaso espresso in m 3. Le suddette sezioni potranno essere ricavate dall andamento delle curve di livello e dovranno essere ubicate in corrispondenza di strutture abitative e produttive, di infrastrutture stradali, di punti dove vi sono consistenti cambiamenti della geometria della valle, e ovunque vi siano singolarità o strutture che potrebbero modificare la valutazione del rischio indotto. c) La larghezza dell area interessata da un ipotetico collasso dello sbarramento potrà essere determinata riportando per ogni sezione, lungo il piano verticale, l area precedentemente calcolata, partendo dal fondovalle, come se questa fosse l area delle sezione idraulica di un onda di piena. d) Con questa metodologia è possibile determinare la larghezza dell area sottoposta a rischio per le varie sezioni, consentendone così anche la rappresentazione planimetrica. 2

3 Figura 1: determinazione della larghezza dell area interessata dal rischio indotto Nel caso di sbarramenti in materiali sciolti, considerando che il collasso non si verifica per crollo istantaneo dello sbarramento, ma che il suo sviluppo è dovuto alla formazione di una breccia che si amplia durante lo svuotamento, è possibile ridurre l area A attraverso la seguente formula: A = Hmax * B M dove BM rappresenta la larghezza media della breccia ed è determinabile attraverso la seguente relazione: B M = 2.5 * Hmax + 6,1 E consentito utilizzare il valore più basso di A solo per gli sbarramenti in materiali sciolti. Figura 2: Rappresentazione planimetrica dell area da indagare per la determinazione del rischio indotto. 3

4 4) Determinazione dello stato di rischio indotto Il rischio indotto è valutato considerando il grado ed il tipo di antropizzazione dei territori a valle e le caratteristiche strutturali e manutentive degli sbarramenti. In merito al grado e tipo di antropizzazione la valutazione del rischio si basa sull entità dei danni che si creerebbero in seguito ad un ipotetico collasso dello sbarramento e alla probabilità di perdita di vite umane. Per l entità dei danni è possibile effettuare valutazioni tecnico economiche in base alle strutture interessate; in particolare è possibile considerare, sia sotto l aspetto economico che ambientale: - perdite trascurabili: se sono interessati unicamente terreni agricoli o boschivi e non sono coinvolti impianti industriali o artigianali, né sono interessate aree naturali protette o aree o edifici sottoposti a particolari vincoli o tutele. - perdite apprezzabili: qualora siano coinvolte, anche parzialmente, infrastrutture produttive, aree residenziali, aree o edifici di rilevante interesse (storico, naturalistico, economico); qualora in seguito ad un collasso dello sbarramento sia ipotizzabile l interruzione, per più giorni, di linee di collegamento di interesse regionale. La probabilità di perdita di vite umane è strettamente collegata al tipo di strutture che potrebbero essere interessate dall ipotetico collasso, in particolare la perdita di vite umane è considerata: - improbabile: se sono coinvolte unicamente aree disabitate, prive di infrastrutture ove sia occasionale la presenza di persone. - possibile: se sono coinvolte strutture ove sia frequente la presenza di persone, come strutture produttive, commerciali, residenziali, sportive, o strade classificate ai sensi del Nuovo Codice della Strada (Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285) come: A (autostrade), B (extraurbane principali), C (extraurbane secondarie), D (urbane di scorrimento). Per i nuovi sbarramenti, non ancora realizzati, soggetti ad autorizzazione alla costruzione ai sensi degli articoli 3 e 4 della l.r. 64/2009, sono individuati i seguenti stati di rischio indotto: a) basso, quando, a seguito del collasso dello sbarramento, nelle aree a valle risultano perdite trascurabili sia sotto l aspetto ambientale che economico; la perdita di vite umane è improbabile mprobabile; b) moderato, quando, a seguito del collasso dello sbarramento, nelle aree a valle risultano serie conseguenze ambientali o apprezzabili perdite economiche, con danni a strutture commerciali o industriali, a servizi pubblici o a infrastrutture; la perdita di vite umane è improbabile; c) alto, nel caso in cui ricorra almeno una delle seguenti condizioni: 1) quando, a seguito del collasso dello sbarramento, nelle aree a valle risultano perdite di vite umane e rilevanti danni economici; in generale, si ritengono coinvolti agglomerati urbani o aree di espansione con numerose residenze; 2) condizione geologica dell area su cui è realizzato lo sbarramento tale da determinare instabilità dei versanti e dello sbarramento medesimo. Per gli sbarramenti già esistenti sono individuati i seguenti stati di rischio indotto: a) basso, nel caso in cui ricorra almeno una delle seguenti condizioni: 1) quando, a seguito del collasso dello sbarramento, nelle aree a valle risultano perdite trascurabili sia sotto l aspetto ambientale che economico; la perdita di vite umane è improbabile; 2) mancata manutenzione degli organi di scarico; b) moderato, nel caso in cui ricorra almeno una delle seguenti condizioni: 4

5 1) quando, a seguito del collasso dello sbarramento, nelle aree a valle risultano serie conseguenze ambientali o apprezzabili perdite economiche, con danni a strutture commerciali o industriali, a servizi pubblici o a infrastrutture; la perdita di vite umane è improbabile; 2) presenza di scarichi di fondo che attraversano lo sbarramento; 3) errato dimensionamento o posizionamento degli organi di scarico; 4) situazione geologica non sufficientemente conosciuta a monte del rilevato, per la quale tuttavia si possano escludere situazioni di instabilità dei versanti o dello sbarramento; 5) mancata manutenzione dello sbarramento, prevalentemente per quelli in materiale sciolto; c) alto, nel caso in cui ricorra almeno una delle seguenti condizioni: 1) quando, a seguito del collasso dello sbarramento, nelle aree a valle risultano perdite di vite umane e rilevanti danni economici; in generale, vi è la probabilità di coinvolgimento di agglomerati urbani o aree di espansione con numerose residenze; 2) presenza di infiltrazioni nel corpo diga, provenienti dalle spalle o dalle fondazioni; 3) condizione geologica dell area su cui è realizzato lo sbarramento tale da determinare instabilità dei versanti e dello sbarramento medesimo; 4) assenza di organi di scarico; 5) insufficiente dimensionamento degli organi di scarico dello sbarramento a fronte di elevate portate di piena. 5) Classificazione del rischio La classe di rischio dell invaso è individuata attraverso la seguente tabella, sulla base dello stato di rischio determinato in base ai criteri di cui al punto 4 e della classe dell invaso determinata secondo i criteri di cui al punto 2. Classi di invaso Stato di rischio indotto CLASSE A CLASSE B CLASSE C CLASSE D CLASSE E BASSO MODERATO ALTO

LINEE GUIDA. Servizi della Provincia. Data : ottobre 2010 Versione : 1.4

LINEE GUIDA. Servizi della Provincia. Data : ottobre 2010 Versione : 1.4 LINEE GUIDA Sugli adempimenti in materia di sbarramenti artificiali esistenti e relativi bacini di accumulo, ricadenti nel territorio della Provincia di Arezzo, di cui alla L.R. del 5 novembre2009, n.

Dettagli

Riferimenti normativi

Riferimenti normativi Riferimenti normativi Legge regionale 5 novembre 2009 n. 64 e s.m. Disciplina delle funzioni amministrative in materia di progettazione, costruzione ed esercizio degli sbarramenti di ritenuta e dei relativi

Dettagli

Invasi Artificiali 0

Invasi Artificiali 0 Invasi Artificiali 0 1 Curva dei volumi di invaso Curva delle superfici 2 3 4 Classificazione degli sbarramenti Decreto M.LL.PP. 24/03/1982 Dighe murarie Sbarramenti in muratura di calcestruzzo. In base

Dettagli

3c Risorse idriche e difesa del suolo d.p.g.r. 18/R/2010 1

3c Risorse idriche e difesa del suolo d.p.g.r. 18/R/2010 1 3c Risorse idriche e difesa del suolo d.p.g.r. 18/R/2010 1 Decreto del Presidente della Giunta Regionale 25 febbraio 2010, n. 18/R Regolamento di attuazione dell articolo 14 della legge regionale 5 novembre2009,

Dettagli

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI PISTOIA COMUNE DI PISTOIA

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI PISTOIA COMUNE DI PISTOIA ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI PISTOIA COMUNE DI PISTOIA LEGGE 18 maggio 1989 n. 183: "Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo" (S.O. n. 38 alla G.U. - s.g.

Dettagli

COMUNE DI PASSIGNANO SUL TRASIMENO PROVINCIA DI PERUGIA STUDIO IDROLOGICO ED IDRAULICO FUNZIONALE AL PIANO REGOLATORE GENERALE OTTOBRE 2012 INDICE

COMUNE DI PASSIGNANO SUL TRASIMENO PROVINCIA DI PERUGIA STUDIO IDROLOGICO ED IDRAULICO FUNZIONALE AL PIANO REGOLATORE GENERALE OTTOBRE 2012 INDICE INDICE 1. PREMESSA ED OBIETTIVI DELLO STUDIO...2 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE...3 5. STUDIO IDRAULICO...5 6. CONCLUSIONI...7 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA...8 1 1. PREMESSA ED OBIETTIVI DELLO STUDIO Il presente

Dettagli

INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE STUDI SULLE CARATTERISTICHE DELLE ONDE DI PIENA ARTIFICIALI CONSEGUENTI A MANOVRE DEGLI ORGANI DI SCARICO DELLE DIGHE O AD IPOTETICO COLLASSO DEGLI SBARRAMENTI E SULLA INDIVIDUAZIONE DELLE AREE SOGGETTE

Dettagli

Invasi Artificiali 0

Invasi Artificiali 0 Invasi Artificiali 0 Dighe vs. Traverse 1 DIGA 4 Curva dei volumi di invaso Curva delle superfici 5 6 Classificazione degli sbarramenti Decreto M.LL.PP. 24/03/1982 Dighe murarie Sbarramenti in muratura

Dettagli

Strade Ferrovie Aeroporti

Strade Ferrovie Aeroporti Strade Ferrovie Aeroporti Corso di Laurea in Ingegneria Civile Seminario a cura di: Ing. Alessandro Calvi Ing. Fabrizio D Amico La progettazione stradale 5-5-2015 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE DIPARTIMENTO

Dettagli

Nella definizione dell asse di una strada, tradizionalmente si studia separatamente l andamento planimetrico da quello altimetrico.

Nella definizione dell asse di una strada, tradizionalmente si studia separatamente l andamento planimetrico da quello altimetrico. 5.2 ANDAMENTO PLANIMETRICO DELL ASSE 5.2.1 Criteri di composizione dell asse In genere, nelle strade a unica carreggiata si assume come asse quello della carreggiata stessa; nelle strade a due carreggiate

Dettagli

Valutazione del rischio

Valutazione del rischio INCONTRO DI PARTECIPAZIONE PUBBLICA DIRETTIVA ALLUVIONI Livorno, 12 Aprile 2013 Valutazione del rischio Lorenzo Bottai (Consorzio LaMMA- Regione Toscana) Per fare chiarezza introduciamo alcune definizioni

Dettagli

Vulnerabilità sismica delle strutture industriali

Vulnerabilità sismica delle strutture industriali VADEMECUM per la SICUREZZA SISMICA DEI FABBRICATI INDUSTRIALI Vulnerabilità sismica delle strutture industriali Bernardino Chiaia Alessandro P. Fantilli Indice Inquadramento del problema I capannoni prefabbricati

Dettagli

Mappe della pericolosità e del rischio di alluvione

Mappe della pericolosità e del rischio di alluvione Regione Toscana Livorno 20 settembre 2013 Mappe della pericolosità e del rischio direttiva 2007/60 CE e del D.Lgs 49/2010 Lorenzo Bottai Stefano Romanelli Consorzio LaMMA Il percorso per la predisposizione

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO TESI DI LAUREA IN PROGETTAZIONE DELLE OPERE IDRAULICHE Modellazione numerica

Dettagli

PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA PROGETTO DEFINITIVO VERIFICHE IDROGEOLOGICHE. I e II TRATTO ING. MARIO ADDARIO ARCH. ORAZIA TRIBASTONE SCALA DATA

PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA PROGETTO DEFINITIVO VERIFICHE IDROGEOLOGICHE. I e II TRATTO ING. MARIO ADDARIO ARCH. ORAZIA TRIBASTONE SCALA DATA PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA PROGETTO: SISTEMAZIONE DELLA S.P. 45 "BUGILFEZZA - POZZALLO. TRATTI COMPRESI DAL KM 5+250 AL KM 5+550 E DAL KM 6+800 AL KM 7+000". PROGETTO DEFINITIVO TITOLO: VERIFICHE IDROGEOLOGICHE.

Dettagli

5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE

5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE Committente: Committente: Fondazione "Clinical Industrial Research Park" Descrizione struttura: INCUBATORE IMPRESE DI BIOTECNOLOGIE Indirizzo: ex scalo ferrioviario Vallino - Torino Comune: TORINO Provincia:

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

D. Poggi, S. Grimaldi, F. Miotto

D. Poggi, S. Grimaldi, F. Miotto D. Poggi, S. Grimaldi, F. Miotto DIGHE E INVASI 19-21 Ottobre 2011 INTRODUZIONE AMBITO Ridefinizione delle competenze regionali in materia di piccoli sbarramenti Contratti di ricerca 2008-2009 Regione

Dettagli

SOMMARIO 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE

SOMMARIO 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE SOMMARIO 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 4. DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra 4.2 Dati relativi alla struttura

Dettagli

PROGETTAZIONE COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DEGLI SBARRAMENTI DI COMPETENZA REGIONALE. Applicazione normativa D.P.R. 1363/ Legge 584/94, art.

PROGETTAZIONE COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DEGLI SBARRAMENTI DI COMPETENZA REGIONALE. Applicazione normativa D.P.R. 1363/ Legge 584/94, art. giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA_(pag.01_pag.08) alla Dgr n. 1722 del 16 giugno 2009 pag. 1/22 PROGETTAZIONE COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DEGLI SBARRAMENTI DI COMPETENZA REGIONALE Applicazione normativa

Dettagli

RELAZIONE E CALCOLO INVARIANZA

RELAZIONE E CALCOLO INVARIANZA COMUNE DI CESENA (Provincia di Forlì - Cesena) TAV 26 Oggetto: RELAZIONE E CALCOLO INVARIANZA allegata alla presentazione del Piano Attuativo di iniziativa privata. Aree di connessione dei margini urbani

Dettagli

Le reti di distribuzione

Le reti di distribuzione Le reti di distribuzione Distribuiscono l acqua a tutte le utenze e per lo spegnimento degli incendi. Classificazione delle condotte avvicinamento: doppia condotta (q h /2) alimentatrici principali o condotte

Dettagli

RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA

RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA 1. PREMESSA Nella presente relazione viene riportato lo studio idrologico ed idraulico relativo al reticolo idrografico interferente con la strada di collegamento tra

Dettagli

Autorità dei bacini regionali del Lazio. Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (versione 2005 a sx e 2012 a dx)

Autorità dei bacini regionali del Lazio. Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (versione 2005 a sx e 2012 a dx) Autorità dei bacini regionali del Lazio Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (versione 2005 a sx e 2012 a dx) Aree a pericolosità e rischio di frana Sulla base delle caratteristiche d intensità dei

Dettagli

I N D I C E 1. LOCALIZZAZIONE DELL OPERA SEZIONE STRADALE DESCRIZIONE DEL TRACCIATO DELLA VIABILITA VCS

I N D I C E 1. LOCALIZZAZIONE DELL OPERA SEZIONE STRADALE DESCRIZIONE DEL TRACCIATO DELLA VIABILITA VCS I N D I C E 1. LOCALIZZAZIONE DELL OPERA... 2 2. SEZIONE STRADALE... 3 3. DESCRIZIONE DEL TRACCIATO DELLA VIABILITA VCS 42... 4 4. OPERA D ARTE CAVALCAVIA VCV 19... 6 5. BARRIERE STRADALI, PARAPETTI...

Dettagli

Oggetto: Riqualificazione strade comunali anno Luogo: VIA PAPINI-VIA TRIESTE-VIA HACK-VIA PELLICO Camaiore (LU) Titolo:

Oggetto: Riqualificazione strade comunali anno Luogo: VIA PAPINI-VIA TRIESTE-VIA HACK-VIA PELLICO Camaiore (LU) Titolo: 1 2017-02-03 Revisione 0 Rev.: 2017-01-23 Data: Emissione Descrizione: Committente: COMUNE DI CAMAIORE Provincia di Lucca Oggetto: Riqualificazione strade comunali anno 2016 Luogo: VIA PAPINI-VIA TRIESTE-VIA

Dettagli

FOTO LAVORI DIGA. Lavori in fondazione diga preparazione del piano d imposta. Lavori in fondazione diga

FOTO LAVORI DIGA. Lavori in fondazione diga preparazione del piano d imposta. Lavori in fondazione diga FOTO LAVORI DIGA Lavori in fondazione diga preparazione del piano d imposta Lavori in fondazione diga FOTO LAVORI DIGA Preparazione imposta spalla dx Preparazione imposta spalla sx FOTO LAVORI DIGA Imposta

Dettagli

Metodologia per la definizione della predisposizione al verificarsi di fenomeni tipo Flasch Flood nel bacino del fiume Arno

Metodologia per la definizione della predisposizione al verificarsi di fenomeni tipo Flasch Flood nel bacino del fiume Arno Metodologia per la definizione della predisposizione al verificarsi di fenomeni tipo Flasch Flood nel bacino del fiume Arno La metodologia utilizzata per la verifica della propensione di un determinato

Dettagli

RELAZIO E TEC ICA. Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio

RELAZIO E TEC ICA. Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio RELAZIO E TEC ICA Protezione contro i fulmini Valutazione del rischio 1 1. COTEUTO DEL DOCUMETO Questo documento contiene la valutazione del rischio dovuto al fulmine elaborata considerando le linee-guida

Dettagli

PROGETTO ESECUTIVO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI

PROGETTO ESECUTIVO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI LOCALITA : ORBASSANO (TO) INDIRIZZO: Via Fratelli Rosselli 37 DESTINAZIONE D USO: Centro diurno per disabili PROGETTO ESECUTIVO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI Data: marzo 2012 Il

Dettagli

Progettazione di dighe a gettata:

Progettazione di dighe a gettata: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, CHIMICA ED AMBIENTALE Corso di Laurea in Ingegneria Civile ed Ambientale Tesi di Laurea Triennale Progettazione di dighe a gettata: rifiorimento

Dettagli

Prima valutazione delle aree di rischio idrogeologico nella Valle del Salto

Prima valutazione delle aree di rischio idrogeologico nella Valle del Salto Prima valutazione delle aree di rischio idrogeologico nella Valle del Salto La VII Comunità Montana a ALTOPIANO DI RASCINO PETRELLA SALTO FIAMIGNANO CONCERVIANO BORGOROSE VARCO SABINO LAGO DEL SALTO MARCETELLI

Dettagli

LIVELLI ALLERTA IDROGEOLOGICA, IDRAULICA E NIVOLOGICA

LIVELLI ALLERTA IDROGEOLOGICA, IDRAULICA E NIVOLOGICA zona E LIVELLI ALLERTA IDROGEOLOGICA, IDRAULICA E NIVOLOGICA TEMPORALI VERDE Assenza o bassa probabilità a livello locale di fenomeni significativi prevedibili. GIALLA Occasionale pericolo: fenomeni puntuali

Dettagli

Classificazione acustica del Comune di Milano 23 Luglio 2013

Classificazione acustica del Comune di Milano 23 Luglio 2013 Classificazione acustica del Comune di Milano 23 Luglio 2013 Settore Politiche Ambientali Piano di Azzonamento Acustico Classifica il territorio in zone acustiche omogenee, assegnando ad ogni porzione

Dettagli

\\Server\archivio principale\lavori\lavori 2015\1503\Testi\Relazioni\ _Consorzio Bonifica ggg.rti.doc

\\Server\archivio principale\lavori\lavori 2015\1503\Testi\Relazioni\ _Consorzio Bonifica ggg.rti.doc PIANO DI LOTTIZZAZIONE LION SUD-STRALCIO 1 ZONA C2/49 IN LION DI ALBIGNASEGO - PADOVA RELAZIONE SULLA SITUAZIONE IDRAULICA DEL SITO E SUL VOLUME DI INVASO DI PROGETTO 1 PIANO DI LOTTIZZAZIONE "Lion Sud

Dettagli

DIGA di SARETTO Riqualificazione generale e miglioramento capacità di scarico

DIGA di SARETTO Riqualificazione generale e miglioramento capacità di scarico DIGA di SARETTO Riqualificazione generale e miglioramento capacità di scarico ENEL Produzione ICI TO ing. Fornari San Damiano Macra, 18 ottobre 2014 Diga di Saretto Descrizione delle opere ¾Diga in terra

Dettagli

PROGETTO PRELIMINARE

PROGETTO PRELIMINARE IMPEGNATE E DELLE RELATIVE (art. 3 D. Lgs n 190/02) pagina 1 di 5 1 RIFERIMENTI LEGISLATIVI E FINALITÀ DELL ELABORATO Il Decreto Legislativo n. 190 del 20 agosto 2002 Attuazione della Legge 21 dicembre

Dettagli

LAGO DI SCANZANO COMUNE DI SANTE MARIE (AQ) STUDIO DI FATTIBILITA

LAGO DI SCANZANO COMUNE DI SANTE MARIE (AQ) STUDIO DI FATTIBILITA LAGO DI SCANZANO COMUNE DI SANTE MARIE (AQ) STUDIO DI FATTIBILITA RELAZIONE 1 Premesse Il presente studio redatto dai volontari dell Associazione La Terra Natale ONLUS ha lo scopo di sensibilizzare le

Dettagli

RELAZIONE TECNICA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI. relativa alla. di struttura adibita a Ufficio in Via Guidubaldo del Monte, 45_Roma

RELAZIONE TECNICA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI. relativa alla. di struttura adibita a Ufficio in Via Guidubaldo del Monte, 45_Roma RELAZIONE TECNICA relativa alla PROTEZIONE CONTRO I FULMINI di struttura adibita a Ufficio in Via Guidubaldo del Monte, 45_Roma Valutazione del rischio dovuto al fulmine e scelta delle misure di protezione

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE POLO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO DI SESTO FIORENTINO TITOLO DOCUMENTO: VARIANTE AL PIANO PARTICOLAREGGIATO VALUTAZIONE SUGLI ASPETTI IDRAULICI GEOLOGO: Geol. Gianni Focardi

Dettagli

L1 L2 L3 L4. Rischi da valutare nella struttura come misure della probabile perdita annua

L1 L2 L3 L4. Rischi da valutare nella struttura come misure della probabile perdita annua Comune di Quartu S.Elena Lavori di adeguamento degli impianti elettrici scuola elementare via Cimabue Progetto esecutivo Verifica della protezione dalle scariche atmosferiche La presente relazione è stata

Dettagli

RELAZIONE ILLUMINOTECNICA - ELETTRICA

RELAZIONE ILLUMINOTECNICA - ELETTRICA RELAZIONE ILLUMINOTECNICA - ELETTRICA INDICE 1 PREMESSA... 1 2 INTERVENTI PREVISTI IN PROGETTO... 1 3 RIFERIMENTI NORMATIVI... 1 4 CARATTERISTICHE GENERALI... 4 VALORI MASSIMI DELLA CADUTA DI TENSIONE...

Dettagli

PROGETTO RELAZIONE DI VERIFICA SCARICHE ATMOSFERICHE E 7/1

PROGETTO RELAZIONE DI VERIFICA SCARICHE ATMOSFERICHE E 7/1 PROGETTO RELAZIONE DI VERIFICA SCARICHE ATMOSFERICHE E 7/1 RELAZIONE TECNICA Protezione contro i fulmini Valutazione del rischio e scelta delle misure di protezione TERRAZZA E GRADONATE DIPARTIMENTO DI

Dettagli

PROVINCIA DI POTENZA Ufficio Viabilità e Trasporti

PROVINCIA DI POTENZA Ufficio Viabilità e Trasporti PROVINCIA DI POTENZA Ufficio Viabilità e Trasporti FINANZIAMENTO FONDI CIPE S.P. n. 159 Bretella San Martino S.S. 598 Lavori di consolidamento e messa in sicurezza in agro del Comune di San RELAZIONE TECNICA

Dettagli

FASCE DI INONDABILITÀ 200 <T < =500 fascia C. 50 <T < =200 fascia B. T < =50 fascia A E0 R 0 R 1 R 1

FASCE DI INONDABILITÀ 200 <T < =500 fascia C. 50 <T < =200 fascia B. T < =50 fascia A E0 R 0 R 1 R 1 ELEMENTI A RISCHIO determinate mediante la sovrapposizione delle fasce di pericolosità (A B e C) con gli elementi a rischio (E0, E1, E2, E3) secondo quanto riportato in Errore. L'origine riferimento non

Dettagli

INDICE GENERALE 1. PREMESSA INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED IDROGRAFIA TOMBINI IDRAULICI... 9

INDICE GENERALE 1. PREMESSA INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED IDROGRAFIA TOMBINI IDRAULICI... 9 INDICE GENERALE 1. PREMESSA... 2 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED IDROGRAFIA... 2 2.1. Bacino idrografico fiume Ofanto... 3 2.2. Pluviometria... 4 3. TOMBINI IDRAULICI... 9 1 1. PREMESSA Nella presente

Dettagli

IMPIANTO IDROELETTRICO PONT VENTOUX-SUSA

IMPIANTO IDROELETTRICO PONT VENTOUX-SUSA IMPIANTO IDROELETTRICO PONT VENTOUX-SUSA Iren Energia è la società del Gruppo Iren che opera nei settori della produzione e distribuzione di energia elettrica, nella produzione e distribuzione di energia

Dettagli

ATTIVITA RELATIVE ALLE MAPPE PRELIMINARI DI PERICOLOSITA E DI RISCHIO

ATTIVITA RELATIVE ALLE MAPPE PRELIMINARI DI PERICOLOSITA E DI RISCHIO Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (Direttiva 2007/60 CE D.Lgs. 49/ 10 - D.Lgs. 219/ 10) Distretto Idrografico dell Appennino Settentrionale Sub Distretto BACINI MARCHIGIANI SETTENTRIONALI ATTIVITA

Dettagli

Sistemazioni superficiali del terreno (sbancamenti, spianamenti,..) Costruzione di opere a sviluppo longitudinale (strade, canali, )

Sistemazioni superficiali del terreno (sbancamenti, spianamenti,..) Costruzione di opere a sviluppo longitudinale (strade, canali, ) ue sono le tipologie di opere che prevedono movimenti di masse terrose e che, pertanto, richiedono operazioni topografiche finalizzate a determinarne i volumi: istemazioni superficiali del terreno (sbancamenti,

Dettagli

387s PSC 2004 INSEDIAMENTI ED EDIFICI DEL TERRITORIO RURALE ANALISI E NORMATIVA COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA PROVINCIA DI FORLI -CESENA

387s PSC 2004 INSEDIAMENTI ED EDIFICI DEL TERRITORIO RURALE ANALISI E NORMATIVA COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA PROVINCIA DI FORLI -CESENA PSC 2004 LR 24 marzo 2000 n. 20 art. 28 PROVINCIA DI FORLI -CESENA COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA INSEDIAMENTI ED EDIFICI DEL TERRITORIO RURALE ANALISI E NORMATIVA Lr 24 marzo 2000, n. 20 artt. A-8 e A-16;

Dettagli

3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE

3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE SOMMARIO 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 4. DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra 4.2 Dati relativi alla struttura

Dettagli

Corso di Laurea Ingegneria Civile e Ambientale

Corso di Laurea Ingegneria Civile e Ambientale Corso di Laurea Ingegneria Civile e Ambientale UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ENNA KORE FACOLTÀ DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA Sfioratore laterale Complementi di Idraulica Ambientale Prof. Mauro De Marchis 02/04/2014

Dettagli

Dott.Ing. UBERTO FORGIA Via Martiri della Libertà n. 127 SAN MAURO T.SE (TO) 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 1 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 1

Dott.Ing. UBERTO FORGIA Via Martiri della Libertà n. 127 SAN MAURO T.SE (TO) 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 1 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 1 SOMMARIO pag. 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 1 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 1 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 2 4. DATI INIZIALI 2 4.1 Densità annua di fulmini a terra 2 4.2 Dati relativi

Dettagli

SOMMARIO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE

SOMMARIO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE SOMMARIO 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 4. DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra. 4.2 Dati relativi alla struttura.

Dettagli

SOMMARIO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE

SOMMARIO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE SOMMARIO 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 4. DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra 4.2 Dati relativi alla struttura

Dettagli

APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE

APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE Riepilogo Esistono normative alle quali fare riferimento durante lo sviluppo del progetto stradale; La progettazione stradale va considerata come un intervento

Dettagli

COMUNE DI AREZZO PROVINCIA DI AREZZO

COMUNE DI AREZZO PROVINCIA DI AREZZO COMUNE DI AREZZO PROVINCIA DI AREZZO ELIMINAZIONE DI QUATTRO PASSAGGI A LIVELLO DI TIPO APERTO UBICATI SU STRADE PRIVATE AD USO PUBBLICO IN LOC. SAN GIULIANO - PROGETTO DEFINITIVO - PRIMO STRALCIO - REL

Dettagli

Studio sull impatto acustico della linea ferroviaria Collegno- Bardonecchia

Studio sull impatto acustico della linea ferroviaria Collegno- Bardonecchia DOCUMENTI DI LAVORO Studio sull impatto acustico della linea ferroviaria Collegno- Bardonecchia Sintesi del documento realizzato nel luglio 2002, per RFI, dallo Studio Pisani di Torino e acquisito dall

Dettagli

INQUADRAMENTO DEI SITI DI INTERVENTO...

INQUADRAMENTO DEI SITI DI INTERVENTO... INDICE 1. PREMESSA... 2 2. INQUADRAMENTO DEI SITI DI INTERVENTO... 2 3. SINTESI DELLE ANALISI CONDOTTE... 4 3.1. Dati Topografici di Partenza... 4 3.2. Analisi Morfologica ed Idrologica... 4 4. ANALISI

Dettagli

QUADRO SINOTTICO DEGLI INTERVENTI

QUADRO SINOTTICO DEGLI INTERVENTI COMUNE DI BRESCIA SETTORE SPORTELLO UNICO DELL EDILIZIA Legge regionale 13 marzo 2012 - n. 4 Norme per la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e altre disposizioni in materia urbanistico edilizia

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNE DI PADOVA SETTORE PIANIFICAZIONE URBANISTICA PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE AL P.R.G. PER LA RIDEFINIZIONE DEL SISTEMA DEI SERVIZI E DELLE NORME (REVOCA PARZIALE E NUOVA ADOZIONE PARZIALE) Allegato

Dettagli

- Corso di Costruzioni idrauliche E.A.

- Corso di Costruzioni idrauliche E.A. Università Politecnica delle Marche Facoltà di Ingegneria - Dipartimento di Ingegneria, Civile, Edile e Architettura Corso di Costruzioni idrauliche (E.A.) - A.A. 0/0 ESERCITAZIONE N. ALLIEVO MATR Problemi

Dettagli

Messa in sicurezza sismica delle scaffalature esistenti: controlli dopo il sisma

Messa in sicurezza sismica delle scaffalature esistenti: controlli dopo il sisma Messa in sicurezza sismica delle scaffalature esistenti: controlli dopo il sisma SAIE, Bologna, 18 ottobre 2013 Ing. Stefano Sesana Quando è necessario il controllo La Norma UNI/TS 11379 prescrive la verifica

Dettagli

4. DATI INIZIALI 4 6. VALUTAZIONE DEI RISCHI Analisi del rischio R Analisi del rischio R CONCLUSIONI 7 9.

4. DATI INIZIALI 4 6. VALUTAZIONE DEI RISCHI Analisi del rischio R Analisi del rischio R CONCLUSIONI 7 9. 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 3 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 3 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 3 4. DATI INIZIALI 4 4.1 Densità annua di fulmini a terra 4 4.2 Dati relativi alla struttura

Dettagli

SOMMARIO. Pagina 1 di 13

SOMMARIO. Pagina 1 di 13 SOMMARIO 1 CONTENUTO DEL DOCUMENTO... 2 2 NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO... 2 3 INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE... 2 4 DATI INIZIALI... 3 4.1 Densità annua di fulmini a terra... 3 4.2 Dati

Dettagli

RELAZIONE TECNICA. Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio e scelta delle misure di protezione

RELAZIONE TECNICA. Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio e scelta delle misure di protezione RELAZIONE TECNICA Protezione contro i fulmini Valutazione del rischio e scelta delle misure di protezione Committente: Committente: Amministrazione Comunale di Selargius Descrizione struttura: IMPIANTO

Dettagli

Strade Ferrovie Aeroporti

Strade Ferrovie Aeroporti Strade Ferrovie Aeroporti Corso di laurea in ingegneria civile La progettazione stradale Seminario a cura di: I ng. Alessandro Calvi I ng. Fabrizio D Amico 8-4-2014 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE DIPARTIMENTO

Dettagli

Bolzano Maggio 2014 DIGA DEL GIOVERETTO. Diga del lago di Gioveretto Geom. Mauro Scienza

Bolzano Maggio 2014 DIGA DEL GIOVERETTO. Diga del lago di Gioveretto Geom. Mauro Scienza Bolzano DIGA DEL GIOVERETTO 1.) Descrizione dell impianto 2.) Tipologia dell opera 3.) Immagini storiche 4.) Strumentazione di controllo 5.) Analisi dei dati 27.01.2012 Descrizione dell impianto Planimetria

Dettagli

PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE ED ADEGUAMENTO DELLA MASSERIA IN C/DA TORRE ALLEGRA A CENTRO POLIFUNZIONALE DELLA R.N.O OASI DEL SIMETO.

PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE ED ADEGUAMENTO DELLA MASSERIA IN C/DA TORRE ALLEGRA A CENTRO POLIFUNZIONALE DELLA R.N.O OASI DEL SIMETO. Indice 1. PREMESSA... 2 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO... 2 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE... 2 4. DATI INIZIALI... 3 4.1 Densità annua di fulmini a terra... 3 4.2 Dati relativi alla

Dettagli

DENUNCIA DI ESISTENZA

DENUNCIA DI ESISTENZA SPAZIO RISERVATO ALL UFFICIO INV/ Alla PROVINCIA DI AREZZO SERVIZIO DIFESA DEL SUOLO Via A. Testa, 2 52100 Arezzo 2 Copie cartacee Oggetto: art. 16 D.P.G.R. 25 febbraio 2010, n. 18/R Regolamento di attuazione

Dettagli

COMUNE DI RAVASCLETTO Via Edelweiss, Ravascletto (UD) LIVELLAZIONI E RILIEVI TOPOGRAFICI DI PRECISIONE. Relazione Tecnica Conclusiva

COMUNE DI RAVASCLETTO Via Edelweiss, Ravascletto (UD) LIVELLAZIONI E RILIEVI TOPOGRAFICI DI PRECISIONE. Relazione Tecnica Conclusiva COMUNE DI RAVASCLETTO Via Edelweiss,7 33020 Ravascletto (UD) INTERVENTI DI SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA DELLA FRAZIONE DI SALÀRS IN COMUNE DI RAVASCLETTO (UD) LIVELLAZIONI E RILIEVI TOPOGRAFICI DI PRECISIONE

Dettagli

Relazione di conformità alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica

Relazione di conformità alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica Relazione di conformità alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica Pianificazione territoriale e di area vasta. La Regione Calabria si è dotata di un primo strumento di pianificazione

Dettagli

ARGINI E DIGHE IN TERRA

ARGINI E DIGHE IN TERRA Gli argini in terra sono opere costituite da rilevati strutturali che in genere presentano altezze considerevoli rispetto al piano medio di campagna, con la funzione di «tenuta» dell acqua. La realizzazione

Dettagli

SOMMARIO 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE

SOMMARIO 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE SOMMARIO 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 4. DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra 4.2 Dati relativi alla struttura

Dettagli

(art art. 19, T.U. 380/01)

(art art. 19, T.U. 380/01) CITTÀ DI MONCALIERI Area Territorio e Infrastrutture Servizio Edilizia Privata DATI NECESSARI ALLA DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO CONCESSORIO (art. 16 - art. 19, T.U. 380/01) PREMESSA: CONTRIBUTO CONCESSORIO

Dettagli

RELAZIONE IDROLOGICA IDRAULICA

RELAZIONE IDROLOGICA IDRAULICA RELAZIONE IDROLOGICA IDRAULICA 1. PREMESSA In relazione ai lavori di realizzazione della nuova rotatoria sulla S.S. 16 Adriatica al km 326+040 in corrispondenza dell intersezione con la S.P. 24 Bellaluce

Dettagli

ANALISI MORFOLOGICA DEL TORRENTE BAGANZA (PR) MEDIANTE COMPARAZIONE DI RILIEVI LIDAR AD ALTA RISOLUZIONE

ANALISI MORFOLOGICA DEL TORRENTE BAGANZA (PR) MEDIANTE COMPARAZIONE DI RILIEVI LIDAR AD ALTA RISOLUZIONE ANALISI MORFOLOGICA DEL TORRENTE BAGANZA (PR) MEDIANTE COMPARAZIONE DI RILIEVI LIDAR AD ALTA RISOLUZIONE F. Aureli (*), M. D Oria (*), A. Ferrari (*), P. Mignosa (*), R. Vacondio (*) (*) DICATeA, Dipartimento

Dettagli

PALAZZINA TELERISCALDAMENTO IMPIANTO TERMOVALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI

PALAZZINA TELERISCALDAMENTO IMPIANTO TERMOVALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI -o- RELAZIONE TECNICA relativa alla PROTEZIONE CONTRO I FULMINI di struttura adibita a Attività industriale. PALAZZINA TELERISCALDAMENTO IMPIANTO TERMOVALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI Valutazione del rischio

Dettagli

Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO

Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO STUDIO DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO, CON FINALITA DI PROTEZIONE CIVILE, NELLA

Dettagli

Piano Casa Regione Lazio

Piano Casa Regione Lazio Legge Regionale 11 agosto 2009, n. 21 Piano Casa Regione Lazio Misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l edilizia residenziale sociale 1 PRINCIPALI CONTENUTI: Interventi di ampliamento

Dettagli

PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE ED ADEGUAMENTO DELLA MASSERIA IN C/DA TORRE ALLEGRA A CENTRO POLIFUNZIONALE DELLA R.N.O OASI DEL SIMETO.

PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE ED ADEGUAMENTO DELLA MASSERIA IN C/DA TORRE ALLEGRA A CENTRO POLIFUNZIONALE DELLA R.N.O OASI DEL SIMETO. Indice 1. PREMESSA... 2 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO... 2 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE... 2 4. DATI INIZIALI... 3 4.1 Densità annua di fulmini a terra... 3 4.2 Dati relativi alla

Dettagli

ESERCITAZIONE PER LA QUARTA PROVA DELL' ESAME DI STATO PER L'ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI INGEGNERE CIVILE E AMBIENTALE Autore: Marina Roma

ESERCITAZIONE PER LA QUARTA PROVA DELL' ESAME DI STATO PER L'ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI INGEGNERE CIVILE E AMBIENTALE Autore: Marina Roma ESERCITAZIONE PER LA QUARTA PROVA DELL' ESAME DI STATO PER L'ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI INGEGNERE CIVILE E AMBIENTALE Autore: Marina Roma Il presente documento riassume tutti i passaggi da seguire

Dettagli

SCHEDA Rischio Sismico (sulla base delle banche dati provinciali) Versione DICEMBRE 2014

SCHEDA Rischio Sismico (sulla base delle banche dati provinciali) Versione DICEMBRE 2014 SCHEDA Rischio Sismico (sulla base delle banche dati provinciali) Versione DICEMBRE 2014 Referente in Provincia autonoma di Trento: Servizio Geologico La sismicità indica la frequenza e la forza con cui

Dettagli

La Previsione delle Frane in Emilia-Romagna a breve e lungo termine

La Previsione delle Frane in Emilia-Romagna a breve e lungo termine La Previsione delle Frane in Emilia-Romagna a breve e lungo termine Marco Pizziolo, Giampiero Gozza Regione Emilia-Romagna - Servizio Geologico, sismico e dei Suoli Alcuni dati riassuntivi: 70.000 frane

Dettagli

STRADE FERROVIE AEROPORTI DEFINIZIONI

STRADE FERROVIE AEROPORTI DEFINIZIONI STRADE FERROVIE AEROPORTI DEFINIZIONI Elementi costitutivi dello spazio stradale Elementi costitutivi dello spazio stradale BANCHINA: parte della strada, libera da qualsiasi ostacolo (segnaletica verticale,

Dettagli

COMUNE DI PONTE DELL'OLIO Provincia di Piacenza

COMUNE DI PONTE DELL'OLIO Provincia di Piacenza COMUNE DI PONTE DELL'OLIO Provincia di Piacenza COMUNE DI PONTE DELL'OLIO PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE RISCHIO SISMICO 1^ Edizione - Marzo 2012: Dott. Geol. Paolo Mancioppi Studio Geologico 2^ Edizione

Dettagli

Pag. 1/5 Sessione 9 Febbraio 2000 * * * * * * * *

Pag. 1/5 Sessione 9 Febbraio 2000 * * * * * * * * Pag. 1/5 Sessione 9 Febbraio 2000 SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE CLASSE 16/A: COSTRUZIONI, TECNOLOGIA DELLE COSTRUZIONI E DISEGNO TECNICO PROVA SCRITTO-GRAFICA Il candidato svolga, a scelta, uno dei seguenti

Dettagli

Autorità di Bacino del Fiume Tevere. Scheda Tecnica Interventi P.S. 5. Codice ABT : TEVERE 9 (TE 09) (Ponte Milvio);

Autorità di Bacino del Fiume Tevere. Scheda Tecnica Interventi P.S. 5. Codice ABT : TEVERE 9 (TE 09) (Ponte Milvio); Autorità di Bacino del Fiume Tevere Scheda Tecnica Interventi P.S. 5 Codice ABT : TEVERE 9 (TE 09) (Ponte Milvio); Sottobacino : Tevere area urbana di Roma; Asta fluviale: Tevere; Tratto in dissesto: tratto

Dettagli

RELAZIONE TECNICA. Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio e scelta delle misure di protezione

RELAZIONE TECNICA. Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio e scelta delle misure di protezione RELAZIONE TECNICA Protezione contro i fulmini Valutazione del rischio e scelta delle misure di protezione Dati del progettista / installatore: Ragione sociale: STUDIO DAL CASON Indirizzo: VIA SAN ROCCO

Dettagli

- Dividenti passanti per un punto interno alla particella Divisione di particelle a forma poligonale con valore unitario diverso

- Dividenti passanti per un punto interno alla particella Divisione di particelle a forma poligonale con valore unitario diverso I.T.C.S. ERASMO DA ROTTERDAM Liceo Artistico indirizzo Grafica - Liceo delle Scienze Umane opz. Economico sociale ITI Informatica e telecomunicazioni - ITI Costruzioni, ambiente e territorio VIA VARALLI,

Dettagli

Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico

Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico AUTORITA' di BACINO del RENO Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico art.1 c. 1 L. 3.08.98 n.267 e s. m. i. I RISCHIO DA FRANA E ASSETTO DEI VERSANTI Zonizzazione Aree a Rischio SCHEDA N. 145 Località:

Dettagli

Fig. 1: planimetria della zona studiata

Fig. 1: planimetria della zona studiata Dimensionamento di un arginatura. E stata effettuata la verifica idraulica di un torrente appenninico per portata con tempo di ritorno di anni (corrispondente a 74 m 3 s - ). La verifica ha consentito

Dettagli

COMUNE DI FARA VICENTINO

COMUNE DI FARA VICENTINO COMUNE DI FARA VICENTINO Provincia di Vicenza C.F. 93004390246 P.I. 00452380249 UFFICIO TECNICO Piazza Arnaldi, n.1 Telefono 0445 / 375056 Telefax 0445 / 375030 RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA Dgr Veneto

Dettagli

Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO

Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO STUDIO DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO, CON FINALITA DI PROTEZIONE CIVILE, NELLA

Dettagli

SOMMARIO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE

SOMMARIO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE SOMMARIO 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 4. DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra 4.2 Dati relativi alla struttura

Dettagli

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia O.P.C.M. 3309/03 e 3339/04 : Commissario delegato per il superamento ento dell Emergenza PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE ENTE ATTUATORE: COMUNE DI PONTEBBA Decreto

Dettagli

4.2 Dati relativi alla struttura Dati relativi alla linee esterne Definizione e caratteristiche delle zone...

4.2 Dati relativi alla struttura Dati relativi alla linee esterne Definizione e caratteristiche delle zone... INDICE 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO... 3 2. RIFERIMENTI NORMATIVI... 3 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE... 3 4. DATI INIZIALI... 4 4.1 Densità annua di fulmini a terra... 4 4.2 Dati relativi

Dettagli

Organi di intercettazione e di sicurezza. degli sbarramenti di ritenuta alla luce del Decreto del 26 giugno 2014

Organi di intercettazione e di sicurezza. degli sbarramenti di ritenuta alla luce del Decreto del 26 giugno 2014 venerdì 12 maggio 2017 Centrale Idroelettrica Cardano (BZ) Ispezioni e manutenzione di impianti idroelettrici CONVEGNO Organi di intercettazione e di sicurezza Organi di intercettazione e di sicurezza

Dettagli

POLIGONALE ESTERNA DI BARI S.P. 92 "BITRITTO - MODUGNO" ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM AL KM 1+250

POLIGONALE ESTERNA DI BARI S.P. 92 BITRITTO - MODUGNO ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM AL KM 1+250 S.P. 92 "BITRITTO - MODUGNO" ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM 0+000 AL KM 1+250 RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA 1. PREMESSA Nella presente relazione viene riportato lo studio

Dettagli

Vulnerabilità sismica delle strutture industriali

Vulnerabilità sismica delle strutture industriali VADEMECUM per la SICUREZZA SISMICA DEI FABBRICATI INDUSTRIALI Cuneo, 15 aprile 2014 Vulnerabilità sismica delle strutture industriali Bernardino Chiaia Alessandro P. Fantilli Indice Inquadramento del problema

Dettagli