ECONOMIA E ORGANIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. Prof. Alberto Pasquale

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1 ECONOMIA E ORGANIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO Prof. Alberto Pasquale

2 4 I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DIREZIONALE Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 2

3 Come si determinano gli obiettivi a breve termine? Il sistema di programmazione e controllo La contabilità analitica e il budget Il controllo di direzione Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 3

4 Il ruolo del sistema di programmazione e controllo È uno dei meccanismi operativi fondamentali per il funzionamento di un azienda. È dato dall insieme di processi organizzativi in grado di correlare: Unità organizzative Obiettivi di breve periodo Risorse disponibili. Consente di realizzare in maniera efficace ed efficiente le strategie, al fine di raggiungere gli obiettivi aziendali. Le strategie, individuate mediante il processo di pianificazione strategica, sono assunte come date. Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 4

5 Fasi del processo di programmazione e controllo Occorre un processo regolare e sistematico che si ripeta secondo un modello predefinito e ricorrente Le principali fasi in cui si articola il processo formale di programmazione e controllo sono: la programmazione la formulazione del budget lo svolgimento e la misurazione dell attività il reporting e la valutazione Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 5

6 Le quattro fasi della P&C 2 Formulazione del budget Revisione budget 1 Programmazione Revisione programmi Revisione attività 3 Svolgimento e misurazione dell attività Strategie Revisione strategie 4 Reporting e valutazione Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 6

7 Il ruolo del controller Il controller, in quanto esperto tecnicocontabile, si occupa della progettazione e della manutenzione della struttura tecnico-contabile del sistema di programmazione e controllo. In qualità di educatore, presidia il funzionamento del processo di programmazione e controllo. Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 7

8 Quando è opportuno introdurre un sistema di programmazione e controllo? Indipendentemente dalla dimensione aziendale, tre fattori rendono opportuna l introduzione del sistema di programmazione e controllo in un azienda: 1. l instabilità ambientale 2. la complessità strutturale dell azienda: 1. complessità strategica (detta anche esterna); riguarda le aree di risultato aventi rilevanza strategica 2. complessità organizzativa (detta anche interna); riguarda le unità organizzative in cui la struttura aziendale è articolata 3. la scarsità delle risorse disponibili Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 8

9 L infrastruttura tecnico-contabile del sistema di programmazione e controllo È costituita dagli strumenti su cui si fonda il funzionamento del sistema di programmazione e controllo, quali, per esempio: la contabilità analitica (costruzione di informazioni parziali) le tecniche decisionali di breve periodo il sistema di programmazione e budget il sistema di reporting e l analisi degli scostamenti Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 9

10 Dalle misure globali alle misure parziali: contabilità analitica Esigenza di segmentare le informazioni globali in informazioni parziali riferite a parti dell azienda che si ritiene opportuno: Programmare Controllare Siano esse: Aree di risultato aventi rilevanza strategica Unità organizzative Si parla principalmente di costi e ricavi, in part. di: Ricavo parziale Costo parziale Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 10

11 Esempio Dimensione di controllo Linea di prodotto Area geografica Funzione amministrazione, finanza e controllo Ricavi Parziali Fatturato della linea di prodotto Fatturato generato in ciascuna area (Non rilevante) Costi parziali Valore risorse consumate per produzione e vendita degli articoli della linea Valore risorse consumate per produzione e vendita degli articoli commercializzati nell area Valore risorse consumate per lo svolgimento dell attività della funzione Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 11

12 Il sistema di contabilità analitica Contabilità generale: valori aggregati per natura (es. costo del lavoro) Ricavi globali Costi globali Contabilità analitica: valori aggregati per destinazione (es. costi commercializzazione) Ricavi attribuiti Oggetto di calcolo Risultato parziale Costi attribuiti Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 12

13 Sistema di misurazione dei costi È più difficile attribuire a specifici oggetti di calcolo i costi, piuttosto che i ricavi. Per questo si approfondisce il sistema di misurazione dei costi. È il sottosistema della contabilità analitica finalizzato a rilevare e rielaborare le informazioni di costo, allorché avviene il loro consumo a favore di determinate dimensioni di controllo. Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 13

14 Progettazione del sistema di misurazione dei costi Scelte di progettazione Oggetti di calcolo Elementi di costo Metodologie di calcolo Scelta delle più rilevanti Classificazioni di costo Tipologie di costo Configurazioni di costo Tipologie di valori A base unica Di prodotto / di periodo Variabili / Fissi Di gestione caratteristiica A costi variabili A costi speciali Costi standard Costi effettivi A base multipla Diretti / Indiretti Specifici / Comuni A costi pieni Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 14

15 Costi variabili/fissi e diretti/indiretti Costi variabili Variano proporzionalmente al livello di attività (es. materie prime) Costi fissi Non variano al variare del livello di attività (es. costi amministrativi) Costi diretti Direttamente e oggettivamente attribuibili (es. provvigioni di vendita) Costi indiretti Attribuibili solo in base a un criterio di ripartizione (es. combustibile) Di norma: I costi diretti sono costi variabili I costi indiretti possono essere sia variabili sia fissi Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 15

16 Evitare confusioni Nella prassi vi è confusione fra costo diretto e costo variabile. La dicotomia diretto-indiretto si riferisce alla riconducibilità dei costi a specifici oggetti del costo. La dicotomia variabile-fisso si riferisce al comportamento dei costi al variare del volume di produzione. VARIABILE FISSO DIRETTO Costo pneumatici Stipendio supervisore linea assemblaggio INDIRETTO Energia, se i consumi sono rilevati per l intero stabilimento e si assemblano modelli diversi Costo del leasing dello stabilimento se vale quanto sopra Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 16

17 Costi fissi e costi variabili Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 17

18 Attribuzione dei costi diretti e allocazione dei costi indiretti Impresa(Alfa Due(linee(di(prodotto((A(e(B) Configurazione(di(conto(pieno(industriale((costi(diretti(:(materie(prime(e(costi(indiretti(:(variabili(e(fissi) Linea&A Linea&B Unità&di& misura a) Volume)di)produzione)e)vendita 1.000) 500) unità b) Costo)unitario)materie)prime )10 )5 /unità c) Costi)indiretti)complessivi )6.000 Attribuzione&costi&diretti&(materie&prime) d) Costo)complessivo)materie)prime)(a) )b) ) )2.500 Attribuzione&costi&indiretti Criterio(di(ripartizione:(ore(macchina(lavorate e) Ore)macchina/unità 0,5) 2) ore/unità f) Ore)macchina)totali)linea)(e) )a)) 500) 1.000) ore g) Ore)macchina)totali 1.500) ore h) Coefficiente)ripartizione)costi)indiretti)(c) )g) )4 /ora i) Imputazione)costi)indiretti)(h) )f) )2.000 )4.000 l) COSTO)PIENO)COMPLESSIVO)(d)+)i) ) )6.500 COSTO&DEL&PRODOTTO&(l& &a) &12 &13 /unità Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 18

19 Supporto del sistema decisionale Decidere significa scegliere la migliore alternativa tra differenti corsi di azione futuri. Le decisioni di breve periodo riguardano l analisi di convenienza tra alternative decisionali di utilizzo di una data capacità produttiva ipotizzata non modificabile nell orizzonte temporale considerato. Utilizzando la dicotomia costi fissi-costi variabili possiamo calcolare il margine di contribuzione, grandezza economica fondamentale a supporto del processo decisionale di breve periodo. Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 19

20 Varie tipologie di costo Ai fattori produttivi (detti anche condizioni di produzione ) impiegati nello svolgimento dell attività aziendale corrispondono tipologie di costo differenti... Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 20

21 Costi fissi e costi variabili Immobilizzazioni (SP) (automezzi, impianti, macchinari, diritti cinematografici...) Manodopera indiretta (supervisori) Spese generali e amministrative Difficili da modificare nel breve R&S Formazione Riducibili nel breve ma non per molto Condizioni (fattori) di produzione Di gestione caratteristica Di gestione finanziaria e fiscale A impiego ripetuto A impiego unico Non strettamente proporzionali ai volumi Strettamente proporzionali ai volumi (materie prime, energia, manodopera diretta, provvigioni agenti) Quote di Ammortam. (CE) Costi fissi di struttura Costi fissi di sviluppo (o discrezionali) Costi Variabili Costi Finanziari Costi Fiscali Fissi Variabili Costi di gestione caratteristica Costi extra gest. caratt. Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 21

22 La copertura dei costi Nello svolgimento dell attività caratteristica l azienda dovrà innanzitutto coprire i costi fissi, oltre ai costi variabili correlati ai volumi di produzione, prima di generare reddito (utile) Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 22

23 Il punto di pareggio in grafico Il punto di pareggio (BEP, Break-Even Point) è il volume di vendita per il quale i ricavi coprono esattamente i costi Costi/ricavi Ricavi Costi fissi + costi variabili Dimensione dell'utile Costi variabili Costi fissi Dimensione della perdita Punto di pareggio Volumi Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 23

24 Il calcolo del BEP Per un azienda che non abbia ancora raggiunto il punto di pareggio, è importante determinare quale sia l obiettivo minimo da raggiungere per poter generare reddito Proviamo a calcolare il BEP: In volume In valore Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 24

25 Calcolo del BEP in volume Il punto di pareggio è quel punto nel quale i ricavi totali (RT) sono uguali ai costi totali (CT) Cioè: RT = CT Poiché: CT = Costi Variabili Totali (CVT) + Costi Fissi (CF) Abbiamo: RT = CVT + CF E dunque: P Q = (cv Q) + CF dove: P = prezzo di vendita Q = volumi prodotti e venduti cv = costo variabile unitario Quindi... Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 25

26 Calcolo del BEP in volume Partendo da: P Q = (cv Q) + CF Abbiamo: P Q - (cv Q) = CF Quindi: Q (P - cv) = CF Da cui: Q = CF P - cv Margine Di Contribuzione Unitario (MDCU) alla copertura dei costi fissi Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 26

27 Il MDCU: significato Q = CF P - cv Se per ogni unità (Q) di prodotto venduta sottraiamo al prezzo di vendita (P) il costo variabile unitario (cv)... Otteniamo il contributo che ciascuna unità (Q) porta per coprire i costi fissi (CF) Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 27

28 MDCU: significato Pertanto, la quantità (Q) di pareggio, che si ha quando RT = CT, è data dal rapporto tra costi fissi (CF) e margine di contribuzione unitario (P-cv) Vediamo un esempio... Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 28

29 Esempio In una tavola calda abbiamo: Costi fissi (CF) di gestione (affitto, 2 addetti al servizio, utenze varie) per I costi unitari (cv) e i ricavi unitari (P) di una consumazione-tipo sono: Prezzo di vendita (P) = 6,00 Costo unitario (cv) = 1,50 Quante consumazioni-tipo devo vendere per coprire tutti i costi fissi? Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 29

30 Esempio Q = CF P - cv Q = ,00 1,50 = consumazioni Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 30

31 Il punto di pareggio espresso in quantità (QP) R = CT R = CF + CV Ru x QP = (CVu x QP) + CF QP = CF / (Ru - CVu) R = Ricavi CT = Costi Totali CV = Costi Variabili u = unitari QP = Quantità di Pareggio Prezzo M.D.C. unitario Costo variabile unitario Copertura Costi Fissi e formazione utile COSTI FISSI QP= MARGINE DI CONTR. UNITARIO Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 31

32 Il punto di pareggio espresso in fatturato Costi fissi Q x Prezzo = x Prezzo Margine di contribuzione unitario Costi fissi Fatturato = Margine di contribuzione unitario / Prezzo Costi fissi Fatturato = Margine di contribuzione % Questa versione della formula può essere utilizzata nelle aziende multiprodotto per le quali il volume di pareggio non ha significato. Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 32

33 La funzione dei costi totali CT = CVt + CF CT = Costi Totali CVt = Costi Variabili totali CF = Costi Fissi totali CT = Cvu Q + CF CVu = Costo Variabile unitario Q = Volume di produzione e vendita (Q = Quantità) Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 33

34 La funzione dei ricavi totali RT = Pu Q RT = Ricavi Totali Pu = Prezzo di vendita unitario Q = Volume di produzione e vendita Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 34

35 Margine di contribuzione Il margine di contribuzione totale è la differenza tra i ricavi totali e i costi variabili totali MDCt = RT - CVt MDCt = margine di contribuzione totale MDCt = Pu Q Cvu Q Il margine di contribuzione unitario è la differenza tra il prezzo unitario di vendita e i costi variabili unitari MDCu = Pu - CVu MDCu = margine di contribuzione unitario Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 35

36 MDC totale MDCt = RT - CVt MDCt = Pu Q Cvu Q = (Pu Cvu) Q = MDCu Q Il MDC unitario rappresenta il contributo offerto dalla produzione e vendita di un unità di prodotto alla copertura dei costi fissi. Il MDC totale rappresenta la contribuzione che l attuale volume di produzione e vendita offre alla copertura dei costi fissi. Se il MDCt supera i costi fissi (MDCt > CF), si ha un utile. Se il MDCt è inferiore ai costi fissi (MDCt < CF), si ha una perdita. Il MDC è dunque la grandezza economica da massimizzare nel breve periodo al fine di sfruttare al meglio la capacità produttiva disponibile, tipicamente valorizzata dai costi fissi. Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 36

37 MDC: rappresentazione grafica Ricavo unitario Ricavo unitario Ricavo unitario Costi variabili cvu cvu cvu mdcu mdcu mdcu Costi C fissi Contribuzione Profitto Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 37

38 Utilizzo delle misure parziali a supporto del processo decisionale Le misure parziali consentono di supportare il processo decisionale di breve periodo identificando l alternativa decisionale che, ottimizzando il margine di contribuzione, è da ritenersi più conveniente sotto il profilo economico (analisi differenziale). Inoltre, consentono di calcolare il punto di pareggio e la reattività del risultato economico al variare dei volumi di produzione e vendita (break-even analysis). Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 38

39 Il punto di pareggio BEP = CF MDCu = Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 39

40 Volumi e risultati economici desiderati 1000 Prezzo di vendita unitario = 1,5 euro 900 Costo variabile unitario = 0,5 euro Margine di contribuzione unitario = 1,5-0,5 = 1 euro 800 Costo fisso totale = 200 euro 700 Risultato economico obiettivo = 100 euro Costi totali + obiettivo Costi totali (euro) Ricavi totali Costi totali CF + RE* Q* Q* = = MDCu Costi variabili Costi fissi Volume di produzione e vendita (unità) Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 40

41 Esempio impresa teatrale Un impresa teatrale vuole produrre e distribuire un opera: Aida Regia: Franco Zeffirelli Produzione: Teatro alla Scala Ipotizziamo 12 repliche Prezzo medio biglietto? Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 41

42 Costi fissi Costi fissi : Progettazione Regia Scenografia Organizzazione Luci Audio Salari e stipendi produzione spettacolo Costi di gestione del teatro imputati al progetto Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 42

43 Costi variabili e totali Costi variabili : Salario artisti e tecnici per ogni giorno aggiuntivo Affitto costumi e materiali di scena Quota elettricità imputabile a ciascuna replica Costi totali: Costi fissi Costi variabili totali = Costi totali Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 43

44 Altre informazioni Capienza massima teatro: posti Capienza 12 repliche: = Finanziamenti imputati ad Aida ( ricavi fissi) : Pubblici Privati Vediamo graficamente Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 44

45 Analisi punto di pareggio Ricavi totali Costi totali Ricavi variabili Costi variabili Costi fissi L incognita è il prezzo Ricavi fissi Quantità di equilibrio = posti (dato) Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 45

46 Calcoliamo il prezzo CT = RT CF + CV = RF + RV CF + CV = FinPub + FinPriv + P Q = P P = ( ) / = 119 = Prezzo medio Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 46

47 E se volessi prezzo medio = 90? Se la concorrenza vende i biglietti a 100 e io volessi venderli a 90? Q = (CF + CV FinPub Fin Priv) / P Q = ( ) / 90 = / 90 = biglietti Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 47

48 Effetti di diverse strutture di costo La quantità e il fatturato di pareggio sono condizionati dalla incidenza dei costi fissi e dei costi variabili sui costi totali Una maggiore incidenza di costi fissi determina: il raggiungimento del punto di pareggio a una soglia di volumi di vendita e di fatturato più alti ma anche un aumento più che proporzionale del reddito al variare dei volumi prodotti una volta che il BEP sia stato raggiunto Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 48

49 Effetti di diverse strutture di costo Costi/ricavi Ricavi Costi fissi + costi variabili Costi fissi + costi variabili Costi fissi Costi fissi Punto di pareggio Punto di pareggio Volumi Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 49

50 Effetti di diverse strutture di costo Al contrario, una incidenza maggiore dei costi variabili determina: una maggiore inclinazione della retta dei costi un più rapido raggiungimento del punto di pareggio ma anche un area della perdita e del reddito più contenute In funzione del mix tra costi fissi e variabili varia il livello di rischio operativo... Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 50

51 Il rischio operativo: esempio Un produttore di tavoli deve decidere se acquistare un impianto automatizzato per la lavorazione del legno In questo modo potrebbe eliminare le lavorazioni che attualmente vengono svolte da imprese esterne L impianto: ha un costo di ammortizzabile in 5 anni richiede un operaio specializzato ( ) e un operaio generico ( ) altri dati... Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 51

52 Il rischio operativo: esempio Senza impianto Con impianto automatizzato automatizzato Prezzo Costi variabili Costo materie prime Lavorazioni esterne Costo variabile unitario Costi fissi Costo del lavoro Manutenzione e gestione impianti Ammortamenti Altri costi fissi Totale costi fissi BEP senza impianto = CF / P-cv = / ( ) = / 100 = BEP con impianto = / ( ) = / 200 = In entrambi i casi il BEP è tavoli Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 52

53 Il rischio operativo: esempio Abbiamo visto che il BEP è lo stesso (1.000 tavoli) indipendentemente dall acquisto dell impianto automatizzato La decisione di acquistare un impianto automatizzato tuttavia modifica il grado di flessibilità operativa dell azienda......perché determina una forbice tra costi e ricavi più ampia... Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 53

54 Il rischio operativo Immaginiamo di voler conoscere il reddito operativo ipotizzando produzioni pari a 900 tavoli e tavoli Senza impianto Con impianto automatizzato automatizzato Quantità prodotta / venduta Ricavi Costi variabili Costi fissi Reddito operativo Quantità prodotta / venduta Ricavi Costi variabili Costi fissi Reddito operativo 0 0 Quantità prodotta / venduta Ricavi Costi variabili Costi fissi Reddito operativo Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 54

55 Il rischio operativo L alternativa senza impianto automatizzato è: Meno rischiosa Meno redditizia in prospettiva La scelta di investire comporta: Maggiori rischi Maggiore reddito potenziale Come faccio a decidere? Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 55

56 Come decidere? La scelta dipende da valutazioni in merito a: Prospettive del mercato Situazione competitiva Propensione al rischio dell impresa Pertanto, per esempio, se l azienda è di recente costituzione ed opera in un ambiente turbolento e poco noto, converrà privilegiare una struttura a maggiore incidenza di CV Internalizzare infatti significa allontanare il BEP e minore flessibilità nei costi Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 56

57 Il rischio operativo Il rischio operativo è espresso dalla probabilità più o meno elevata di realizzare risultati reddituali particolarmente negativi o particolarmente positivi in relazione al fluttuare dei volumi di produzione e vendita. Il rischio operativo è legato a: livello del punto di pareggio grado di elasticità (o flessibilità) operativa (ampiezza forbice fra ricavi e CT prima e dopo il BEP) Una misura della elasticità operativa è rappresentata dal rapporto fra costi variabili totali e costi fissi al punto di pareggio Ricavi e costi Milioni di euro Flessibilità operativa Punto di pareggio Ricavi Costi fissi Costi totali Volumi Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 57

58 Indice di flessibilità Senza impianto automatizzato Con impianto automatizzato Quantità prodotta / venduta Ricavi Costi variabili Costi fissi Reddito operativo 0 0 Indice di flessibilità (CV / CF) 2,0 0,5 Abbiamo dunque: Stesso BEP (1.000 tavoli) Indici di elasticità operativa molto diversi L impianto automatizzato è poco elastico (Indice = 0,5), quindi più rischioso Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 58

59 Il BEP reddituale Il BEP che abbiamo visto finora è il punto di pareggio operativo, che consente di coprire i costi fissi di gestione operativa Se oltre a tali costi si desidera coprire altri costi (ad esempio oneri finanziari o tasse) e formare un utile, occorre vendere di più La formula del BEP si modifica e diventa: Q = Costi fissi + Oneri finanziari + Imposte + Utile desiderato P cv ( Margine di contribuzione ) Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 59

60 Il punto di equilibrio reddituale PUNTO DI PAREGGIO IL REDDITO OPERATIVO SERVE A COPRIRE: Pareggio operativo Interessi Tasse Utile netto L UTILE NETTO DEVE ESSERE PROPORZIONATO A: investimenti rendimento degli investimenti senza rischio livello di rischio COSTI FISSI + REDDITO OPERATIVO DESIDERATO FATTURATO DI EQ. REDD. = MARGINE DI CONTRIBUZIONE % Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo Prof. Alberto Pasquale 60

61 La leva operativa ALFA$(rigida) BETA$(intermedia) GAMMA$(flessibile) Volume'di'produzione'e'vendita 10,0 10,0 10,0 Prezzo'di'vendita'unitario 3,0 3,0 3,0 Ricavi$totali 30,0 30,0 30,0 Costi'variabili'unitari 91,0' 91,5' 92,0' Costi'variabili'totali 910,0' 915,0' 920,0' Margine$di$contribuzione$totale 20,0 15,0 10,0 Costi'fissi'totali 915,0' 910,0' 95,0' Risultato$economico 5,0 5,0 5,0 Grado'di'incidenza'costi'fissi 60% 40% 20% In'caso'di'variazione'del'10%'del'volume'di'vendita,'abbiamo: Variazione'ricavi'totali ±'3 ±'3 ±'3 Variazione'costi'variabili'totali ±'1 ±'1,5 ±'2 Risultato'economico ±'2 ±'1,5 ±'1 Punto'di'pareggio 7,5 6,7 5,0 Esempio ALFA+(rigida) BETA+(intermedia) GAMMA+(flessibile) Volume'di'produzione'e'vendita 11,0 11,0 11,0 Prezzo'di'vendita'unitario 3,0 3,0 3,0 Ricavi+totali 33,0 33,0 33,0 Costi'variabili'unitari 91,0' 91,5' 92,0' Costi'variabili'totali 911,0' 916,5' 922,0' Margine+di+contribuzione+totale 22,0 16,5 11,0 Costi'fissi'totali 915,0' 910,0' 95,0' Risultato+economico 7,0 6,5 6,0 Variazione 2,0 1,5 1,0 Il BEP = CF/MdCu si raggiunge prima se la struttura dei costi è flessibile Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 61

62 La mappa dei centri di responsabilità È l insieme delle unità organizzative inserite nella struttura organizzativa del controllo. Include i centri di responsabilità, ovvero le unità organizzative che, sotto la guida di un responsabile, governano in autonomia determinate risorse e, svolgendo una serie di attività, ottengono risultati misurabili in termini economico-finanziari. Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 62

63 Centri di responsabilità: tipologie In funzione dell ambito di autonomia decisionale di cui un centro di responsabilità dispone, si distinguono: centri di ricavo centri di costo centri di spesa centri di profitto centri di investimento Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 63

64 Il master budget È il documento di sintesi del sistema di budget, composto da: budget di conto economico situazione patrimoniale preventiva La costruzione del master budget richiede, in via preliminare, lo sviluppo analitico di budget elementari, tradizionalmente classificati in: budget operativi budget degli investimenti budget finanziari Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 64

65 L analisi degli scostamenti È una tecnica contabile che consente di misurare e spiegare la variazione complessiva tra l obiettivo di budget e il risultato effettivo con riferimento alle tipologie di valori incluse nel sistema di programmazione e controllo (ricavi di vendita, costi diretti, costi indiretti variabili, costi indiretti fissi). Permette di scomporre la variazione complessiva (scostamento di primo livello) nelle cause a essa sottostanti (scostamenti di secondo livello). Economia e Organizzazione dello Spettacolo Prof. A. Pasquale 65

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