I Quaderno di Informazione e Sensibilizzazione alla Conoscenza dell Amianto e dei manufatti contenenti amianto

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1 COMUNE DI MONDRAGONE PROVINCIA DI CASERTA ASSESSORATO ALL AMBIENTE I Quaderno di Informazione e Sensibilizzazione alla Conoscenza dell Amianto e dei manufatti contenenti amianto Aldo Martucci ed Enzo Salzano

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3 INTRODUZIONE A partire dallo storico studio del 1955 di Richard Doll, Insigne epidemiologo Inglese, sull associazione tra tumore polmonare e lavoratori esposti all amianto, le sempre più numerose ed incontrovertibili prove elaborate dalla comunità scientifica circa la cancerogenicità di questa famiglia di silicati fibrosi permisero all International for Research of cancer (IARC), agenzia dell O.M.S con sede in Lione, di classificare l amianto come cancerogeno di Classe 1, ovvero cancerogeno certo per l uomo. A circa 19 anni dalla emanazione in Italia della Legge 257/92 con cui si bandiva la Produzione, commercializzazione ed utilizzazione dell amianto il tema resta ancora estremamente attuale nella sua complessità ed anzi, in assenza di una corretta conoscenza della problematica ed in particolare della sua dismissione e smaltimento, esiste senz altro la possibilità che possa assumere connotati ancora più difficili anche in futuro. Appare pertanto opportuno creare momenti di confronto e offrire una opportunità di informazione sui diversi aspetti riguardanti questa tematica articolata e in continua evoluzione. In tale ottica è stato elaborato questo 1 Quaderno di informazione e di sensibilizzazione alla conoscenza dell amianto e dei materiali contenenti amianto. Lo stesso è stato strutturato in due sezioni: A. SEZIONE 1: ASPETTI IGIENICO E SANITARI B. SEZIONE 2: ASPETTI TECNICI E PROCEDURALI Nella consapevolezza che un quaderno, pur con l ambizioso obiettivo di fornire ogni utile informazione, non può avere carattere esaustivo di una problematica tanto complessa ed a forte valenza scientifica, si è previsto di organizzare anche un work shop nel corso dei quali gli Autori, le Istituzioni, i cittadini e quanti altri parteciperanno, avranno un confronto che, si spera, ponga le basi per una cultura del fare con questo materiale rispettosa della salute, del lavoro e dell ambiente. A cura degli autori: Dott. Enzo Salzano - Clinical Project Manager Responsabile in Italia per Il centro di Ricerche Encorium Inc. Helsinki (Sede Europa - Asia) Filadelfia - USA (Sede Nord - Centro-Sud America) Dott. Ing. Aldo Martucci - Specializzato in Sicurezza Ambientale Università degli Studi di Napoli Parthenope. 3

4 PREMESSA 4 SEZIONE I - ASPETTI IGIENICO E SANITARI amianto o asbesto dal greco significa immacolato, incorruttibile, perpetuo, inestinguibile. Esso si trova in natura ed è costituito da fibre sottili, molto addensate, che conferiscono al materiale una alta resistenza meccanica e termica, chimica e biologica. Questi silicati si dividono in due grandi gruppi: a) ANFIBOLI - I principali sono del tipo: crocidolite (o amianto blu) amosite (o amianto bruno) b) SERPENTINO - Il principale è del tipo: Crisotilo (o amianto bianco) Le ottime proprietà di cui gode ne hanno favorito la larga utilizzazione per la fabbricazione di oltre 3000 tra prodotti e manufatti. La sua particolare struttura fibrosa però si è rivelata estremamente pericolosa per la salute umana. Qualunque tipo di amianto risulta cancerogeno per l uomo. INQUINAMENTO DA AMIANTO DELL AMBIENTE DI VITA Le fibre di amianto che oggi possiamo riscontrare negli ambienti domestici, lavorativi ed ambientali sono da ricondurre alle pregresse utilizzazioni. La contaminazione di ambienti interni è legato prevalentemente all utilizzazione di MCA nell edilizia pubblica (scuole, ospedali, teatri cinematografi ecc) e privata. La contaminazione esterna urbana è indotta, tra le altre cause, dalle attività di demolizione e rimozione di MCA. PERICOLOSITÀ DELL AMIANTO Il potere cancerogeno di qualunque tipo di amianto è ormai riconosciuto dalla Comunità Scientifica Internazionale tanto che non esiste una Soglia di sicurezza al disotto della quale il rischio di cancro sia nullo; ogni esposizione all amianto produce un rischio cancro. L O.M.S fin dal 1986 ha dichiarato che: l esposizione a qualsiasi tipo di fibra e a qualsiasi concentrazione nell aria va evitata. Allo scopo è utile precisare che la pericolosità dei MCA dipende dalla capacità di rilasciare fibre perché esse riescono a penetrare nella parte più intima dei polmoni ed ivi, come degli spilli, si fissano nei bronchioli e negli alveoli.

5 MALATTIE INDOTTE DALL AMIANTO L esposizione all AMIANTO può provocare 3 differenti e gravi patologie polmonari: asbestosi polmonare È una malattia respiratoria cronica dovuto alla cicatrizzazione nei polmoni indotta dalle fibre di asbesto con conseguente irrigidimento e quindi insufficienza respiratoria. Non esiste terapia efficace ad impedire la progressione della malattia. I sintomi dell asbestosi sono: affanno (prima da sforzo e poi anche a riposo), tosse (spesso secca), debolezza. mesotelioma pleurico E un gravissimo e raro tumore maligno, estremamente invasivo (che dà metastasi), che colpisce la pleura (membrana sierosa di rivestimento dei polmoni), il peritoneo (membrana che riveste la cavità addominale), e il pericardio (riveste il cuore), non curabile. I casi di mesotelioma pleurico tra la popolazione in generale, cioè non professionalmente esposta, sono aumentati. Ciò, dal momento che i mesoteliomi sono quasi inesistenti nella popolazione non esposta ad asbesto, è da imputare all inquinamento ambientale ed infatti, già da diversi anni, il problema della cancerogenesi da amianto si è spostata dal campo professionale al campo ambientale. Il tempo tra l esposizione all amianto e la comparsa della malattia è dell ordine di decenni e può anche superare i 40 anni. I sintomi sono: affanno, tosse stizzosa e comparsa di febbre. Il decorso dei mesoteliomi è quasi sempre molto rapido accompagnato da un progressivo deterioramento delle condizioni generali. La sopravvivenza mediana è molto bassa, in genere inferiore ad un anno dalla scoperta del tumore, più rapida nei soggetti giovani. Ad oggi non sono state individuate adeguate terapie. Dalle ricerche diagnostiche praticate sui propri ricoverati dal servizio di Anatomia Patologica dell U.O del Monaldi, uno dei centri di riferimento della Campania, è emerso che i casi di mesoteliomi pleurici collegabili all amianto, nella popolazione campana, ha avuto un aumento del 50% in quanto si è passato dai 28 casi/anno nel periodo ai 42 casi/anno nel periodo nel periodo Mentre per l asbestosi è necessaria una esposizione intensa e prolungata per il mesotelioma non è così, basti pensare al caso delle morti per tumore delle mogli di operai addetti alla lavorazione dell Amianto solo per aver maneggiato le tute dei mariti. 5

6 Teoricamente l inalazione anche di una sola fibra può causare il mesotelioma ed altre gravi malattie, tuttavia un esposizione prolungata nel tempo o ad elevate quantità aumenta esponenzialmente le probabilità di contrarle. L ISPESL (istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza del Lavoro) stima per i prossimi 15 anni oltre morti per mesotelioma pleurico, con un picco intorno al Aggiungendo i casi di cancro polmonare e l altrettanto mortale asbestosi il livello di mortalità diventa assolutamente preoccupante. TUMORE POLMONARE E in generale il tumore più frequente. Nel periodo , l U.O. Monaldi ha diagnosticato in media circa 750 casi/anno di tumori polmonari facendo risultare Napoli la città d Italia con maggiore incidenza di questo tipo di tumore. I sintomi possono essere diversi e per lo più: tosse con catarro, affanno, dimagrimento, compromissione delle condizioni generali. TUMORI DEL tratto-gastro-intestinale, DELLA LA- RINGE E DI altre SEDI Numerosi studi hanno dimostrato che la mortalità per tumori in genere è più alta nei lavoratori esposti a polveri libere di asbesto che nella popolazione generale, e in particolare sembrano più frequenti i tumori del tratto gastro-intestinale e della laringe. E oggetto di studi epidemiologici il rischio cancro indotto da fibre di amianto assimilate per ingestione (acqua, cibo) SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA IN ITALIA DEI MESOTELIOMI Il D.P.C.M. 308/2002 ha istituito presso l ISPESL il Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM) articolato a livello regionale. I risultati dell attività del Registro Nazionale dei Mesoteliomi sono pubblicati nei Rapporti periodici e sulle riviste di divulgazione scientifica italiana e internazionale. Il primo Rapporto documenta i casi nel periodo , il secondo Rapporto per i casi fino al 2001, il terzo Rapporto (edito nel maggio 2010) riferisce dell intera casistica fino al Il Registro Mesoteliomi della Campania registra tutti i casi di mesotelioma pleurico, peritoneale e pericardico nella Regione Campania a partire dall anno Dalle evidenze risultano 621 casi nel periodo Dalla relazione Masotelioma pleurico: una morte prevedibile ed evitabile (osservazioni epidemiologiche su una casistica anatomo-patologica e clinica degli anni ) effettuata presso l A.O Monaldi è emerso che i casi di mesotelioma pleurico registrati nel periodo sono stati 213 contro 6

7 i 142 casi registrati nel periodo confermando un aumento percentuale del 50%. Tale incremento si verifica in particolare per i soggetti residenti in alcune zone specifiche: Della città di Napoli (Pianura - Soccavo, Fuorigrotta - Bagnoli, Barra - Ponticelli) Della zona Vesuviana (Portici, Castellamare di Stabia, Torre del Greco, Ercolano) Della zona a Nord di Napoli (Pozzuoli, Casoria, Marigliano, Melito, S.Antimo, Afragola) Della zona fuori Napoli (Caserta e provincia, Salerno e provincia). In particolare dalla relazione emerge che: Nel periodo sui 142 casi di mesotelioma pleurico 103 (72,5%) non erano ascrivibili ad esposizione professionale (è pertanto ipotizzabile imputarli ad esposizione ambientale indotta dallo smaltimento selvaggio di MCA) Nel periodo sui 213 casi di mesotelioma pleurico 198 (93,0 %) non erano ascrivibili ad esposizione professionale (è pertanto ipotizzabile imputarli ad esposizione ambientale indotta dallo smaltimento selvaggio di MCA) Nelle conclusioni gli Autori della relazione evidenziano che l aumento significativo del mesotelioma pleurico si è verificato e si verificano per le zone di Napoli e Provincia dove, in maggior numero, sono stati individuati i siti di discariche di sostanze tossiche, pericolose e nocive come l amianto. In Italia i decessi per malattie asbesto-correlate, cioè dovute all esposizione all amianto, dal mesotelioma all asbestosi, ai tumori del polmone e della laringe, sono intorno ai 3000 l anno. In base agli ultimi dati raccolti nel Terzo Rapporto del Registro Nazionale, in Italia ci sono casi di mesotelioma maligno. Fino a 45 anni la malattia è rarissima (solo il 2,7% dei casi registrati). L età media della diagnosi è di 68,3 anni. Secondo i casi raccolti nel registro, il 69,8% dei pazienti presenta un esposizione professionale 4,5% familiare 4,7% ambientale 1,4% per un attivita extralavorativa da svago o hobby 19,5% per esposizione improbabile o ignota 7

8 SEZIONE 2 ASPETTI TECNICI E PROCEDURALI la presenza di materiali contenenti amianto (MCA) Il contatto con MCA, per il largo impiego che hanno avuto, è quotidiano e frequente. In particolare, per la loro utilizzazione nell edilizia, è possibile ritrovarlo, negli edifici in cui abitiamo, nei seguenti manufatti ed applicazioni tecnologiche: Tale presenza è talvolta nell uno e talvolta nell altro dei seguenti possibili stati di aggregazione: Compatto: l amianto è legato in una matrice cementizia come ad esempio nelle lastre di copertura, nei serbatoi idrici, nelle tubazioni (scarichi fognari, pluviali, grondaie e pezzi speciali), nelle canne fumarie, nei pavimenti vinilici. Friabile: l amianto non è stabilmente legato come nel caso dei rivestimenti isolanti di tubazioni, caldaie, controsoffitti, etc. e risultano tanto più pericolosi quanto più sono capaci di rilasciare fibre. La capacità di rilasciare fibre è alta per gli MCA in matrice friabile perché per essi il rilascio avviene senza alcuna azione meccanica ed inoltre anche perché l amianto di base utilizzato appartiene alla famiglia degli Anfiboli; gli Anfiboli infatti, per le ridotte dimensioni delle fibre, sono più pericolosi di quelli della famiglia dei Serpentini cui appartiene il tipo Crisotilo, utilizzato nei MCA compatti. La capacità di rilasciare fibre per gli MCA in matrice compatta (lastre di copertura note come onduline, tubazioni, serbatoi, canne fumarie, etc) è invece praticamente nulla se sono integri ed aumenta al peggiorare dello stato di conservazione, con il progredire dell usura fino a diventare massima alla rottura. 8

9 Pertanto, attività sui MCA come: rompere, segare, trapanare, levigare, pulire, trattare, smontare, rimuovere, movimentare, trasportare, producono il rilascio di grandi quantità di fibre inalabili e quindi è fondamentale non eseguirle!!! In figura è riportato il rilascio di fibre di un amianto compatto al momento del disturbo. esposizione L esposizione all amianto può essere: Professionale cioè in conseguenza della propria attività lavorativa; la concentrazione limite ammessa dalla normativa (sebbene secondo l OMS dovrebbe essere nulla) è più alta perché gli esposti sono informati e formati, attrezzati, in buona salute e presenti per il solo periodo di lavoro. Domestica cioè in conseguenza della presenza di MCA negli edifici civili; la concentrazione limite è ridotta perché gli esposti sono anche anziani e bambini che soggiornano 24 ore su 24 nel contesto potenzialmente inquinato. Ambientale cioè in conseguenza della presenza di fibre di amianto aero disperse nell ambiente di vita. 9

10 MATERIALI CONTENENTI amianto NEGLI EDIFICI La presenza di MCA in un edificio non comporta alcun pericolo per gli occupanti a condizione che siano in buone condizioni e non vengano manomessi. Se invece i MCA presenti nell edificio sono in cattive condizioni o danneggiati per interventi di manutenzione, degrado, usura, vandalismo, vibrazioni dell edificio, movimenti di persone o macchine, correnti d aria, si ha il rilascio delle fibre di amianto. Dunque in presenza di MCA nell edificio, quale che ne sia la quantità, il proprietario deve anzitutto nominare un tecnico, preferibilmente abilitato, al fine di procedere alla valutazione del rischio di rilascio di fibre nell aria. Il tecnico incaricato effettuerà la valutazione dello stato di conservazione utilizzando norme validate. Ad esempio per le lastre di copertura, per valutare il degrado superficiale, si esamina: 1. la vetustà 2. la compattezza del materiale (non si deve sbriciolare con la sola pressione delle dita) 3. la presenza di crepe o rotture visibili 4. l esteso affioramento delle fibre di amianto sulla superficie 5. la presenza di depositi di polveri o piccole stalattiti in gronda 6. la presenza di muschi o licheni Inoltre và valutata: 7. la presenza di finestre o terrazze prospicienti 8. la presenza di corti interne A seguito della valutazione del rischio di rilascio delle fibre si possono verificare tre situazioni: 1. i mca sono integri non suscettibili di danneggiamento. In tal caso non esiste pericolo nè in atto nè potenziale. Tale situazione si verifica se: i MCA non sono accessibili per la presenza di un efficace confinamento; I MCA sono in buone condizioni e seppur non confinati sono difficilmente accessibili. In questi casi il proprietario dell edificio in cui è presente il MCA non deve fare altro che nominare un Responsabile per il Programma di controllo e manutenzione. Per tale figura la norma non prescrive alcuna qualifica specifica né in termini di formazione né 10

11 in termini di titolo di studio ma gli attribuisce i seguenti compiti: assiste il proprietario alla tenuta della documentazione relativa all ubicazione dei MCA nonché all informazione agli occupanti dell edificio sui potenziali rischi e sui comportamenti da seguire; predispone il programma periodico (almeno annuale) di controllo delle condizioni dei MCA. sovrintende e vigila riguardo il rispetto di idonee procedure per le operazioni di manutenzione e pulizia dello stabile, assicurare che la fruizione dello stabile avvenga in modo da minimizzare il rilascio di fibre di amianto. 2. i mca sono integri suscettibili di danneggiamento In tal caso esiste pericolo di rilascio potenziale di fibre. Tale situazione si verifica se: I MCA sono in buone condizioni ma facilmente danneggiabili in occasione di interventi manutentivi; I MCA sono in buone condizioni ma sono esposti a fattori di deterioramento (vibrazioni, correnti d aria, ecc.). In questi casi il proprietario dello stabile deve, in primo luogo, adottare ogni provvedimento idoneo a scongiurare il pericolo di danneggiamento e quindi procedere come nel caso 1 cominciando con la nomina del Responsabile per il Programma di controllo e manutenzione. Ove non fosse possibile adottare alcun provvedimento il proprietario dovrà prevedere, nel medio periodo, un intervento di bonifica. 3. i mca sono danneggiati. In tal caso esiste pericolo di rilascio potenziale di potenziale di fibre ed esposizione degli occupanti. Tale situazione ricorre quando i MCA risultano a vista o comunque non confinati e presenti in aree occupate dell edificio e si verifica se: i MCA sono danneggiati per azione degli occupanti o per interventi manutentivi; i MCA sono deteriorati per effetto di fattori esterni (vibrazioni, infiltrazioni d acqua, correnti d aria, ecc.) o per degrado spontaneo; - I MCA danneggiati o deteriorati o friabili sono in prossimità di sistemi di ventilazione. 11

12 In queste situazioni il proprietario deve adottare, in tempi brevi e comunque al massimo entro un anno, provvedimenti specifici quali: A) RESTAURO DEI MATERIALI - il MCA viene lasciato al suo posto limitandosi solo a riparare le zone danneggiate e/o ad eliminare le cause potenziali del danneggiamento. Questi interventi, indicati per MCA compatti, sono applicabili se i MCA sono in buone condizioni con zone danneggiate di estensione inferiori al 10% della superficie complessiva. Ad esempio: in presenza di correnti d aria che erodono il rivestimento si modifica il sistema di ventilazione, in presenza di perdite di acqua si provvede a sistemarle; in presenza di fonti di vibrazioni si provvede ad eliminarle; in presenza di danneggiamenti da parte degli occupanti si provvede ad eseguire gli opportuni interventi per evitarli. b) BONIFICA DEI MATERIALI il MCA sarà oggetto di interventi di Incapsulamento o Confinamento o Rimozione che a loro volta possono essere circoscritti alla sola zona interessata dal rilascio di fibre o all intera area dell edificio. In conclusione: Al momento non vi è alcun obbligo di rimozione, solo che i MCA siano mantenuti in buono stato di conservazione. Non è consentito il commercio, la vendita e neanche il riutilizzo delle parti rimosse. I materiali rimossi sono rifiuti speciali pericolosi e pertanto devono essere conferiti in discarica autorizzata. Oltre il conferimento a discarica autorizzata non è lecita alcun altra tecnica di smaltimento tipo interramento, rilevati stradali, incenerimento, etc. 12

13 BONIFICA MEDIANTE RIMOZIONE Vantaggi: Elimina il problema alla fonte; Evita limitazioni cautelative alle fruizione dell'edificio. Conclusioni: È la procedura che comporta i maggiori costi ed i tempi di realizzazione più lunghi.. Svantaggi: Comporta un rischio estremamente elevato per i lavoratori addetti Comporta un rischio estremamente elevato di contaminazione dell ambiente; Produce notevoli quantitativi di rifiuti speciali pericolosi da smaltire correttamente. BONIFICA MEDIANTE INCAPSULAMENTO - I MCA sono trattati con prodotti capaci di inglobare le fibre di amianto, ripristinare l'aderenza al supporto, costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta. È il trattamento preferito per i MCA poco friabili di tipo cementizio Vantaggi: Costi e tempi dell'intervento risultano più contenuti rispetto alla rimozione. Non produce rifiuti speciali pericolosi. Il rischio per i lavoratori addetti è minore rispetto alla rimozione. Il rischio di inquinamento ambientale è inferiore a quello della rimozione. Svantaggi: Il MCA rimane nell'edificio quindi è obbligatorio il piano di controllo e manutenzione. Occorre verificare periodicamente l'efficacia dell'incapsulamento e, se necessario, ripetere il trattamento; La rimozione di un MCA incapsulato è più complessa, per la difficoltà di bagnare a causa dell'effetto impermeabilizzante. BONIFICA MEDIANTE CONFINAMENTO - I MCA sono confinati da una barriera a tenuta che separa l'amianto dalle aree occupate dell'edificio in modo che, anche senza essere associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all'interno del confinamento. È preferibile per MCA facilmente accessibili e per bonifiche di aree circoscritte, ad es. una canna fumaria o tubazione. Vantaggi: Rispetto all'incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti. Il costo è contenuto. Svantaggi: Il MCA rimane nell'edificio quindi è obbligatorio il piano di controllo e manutenzione. Occorre mantenere in buone condizioni la barriera installata per il confinamento

14 Gli interventi di bonifica e lo smaltimento dell amianto richiedono l affidamento a ditta specializzata che, nel caso l intervento fosse di rimozione e smaltimento di MCA ha l obbligo di elaborare il Piano di lavoro e presentarlo all ASL almeno 30 giorni prima dell inizio dei lavori. Trascorso tale periodo, in assenza di prescrizioni e pareri, è possibile iniziare i lavori previa notifica all ASL di competenza almeno 72 ore prima dell inizio dei lavori. PROCEDURE OPERATIVE PER LA RIMOZIONE DI LASTRE DI COPERTURA IN CEMENTO AMIANTO. Prima di qualsiasi manipolazione o movimentazione le lastre (ma anche gli altri manufatti MCA) devono essere bagnati con pompe a bassa pressione, a pioggia o mediante nebulizzazione, con collanti, vernicianti o incapsulanti. In nessun caso si dovrà fare uso di getti d acqua ad alta pressione. La crosta presente nei faldali e gronde và sempre inumidida con acqua sino ad ottenere una miscela densa da raccogliere con palette e contenitori a perdere e da versare in sacchi di plastica da sigillare con nastro adesivo e smaltiti come rifiuti di amianto. Le lastre devono essere smontate rimuovendo ganci e viti con attrezzi manuali avendo cura di non danneggiarle. Non devono essere utilizzati trapani, seghetti, flessibili o mole abrasive ad alta velocità. La rimozione comincia con un preventivo incapsulamento. Dopo la rimozione, in nessun caso i materiali asportati devono essere frantumati o lasciati cadere a terra. Allo scopo occorre disporre di un idoneo mezzo di sollevamento per il calo a terra delle lastre. Le lastre smontate devono essere accatastate e pallettizzate in modo da consentire un agevole movimentazione. Allo scopo devono essere chiusi in imballaggi non deteriorabili o rivestiti con teli di plastica sigillati. Eventuali pezzi acuminati o taglienti devono essere sistemati in modo da evitare lo sfondamento degli imballaggi. I rifiuti in frammenti minuti devono essere raccolti al momento della loro formazione e racchiusi in sacchi di materiale impermeabile non deteriorabile immediatamente sigillati. Tutti i materiali di risulta devono essere etichettati. I materiali rimossi devono essere allontanati dal cantiere il prima possibile. L accatastamento temporaneo deve avvenire separatamente dagli altri detriti, preferibilmente nel container destinato al trasporto. Con cadenza giornaliera deve essere effettuata una pulizia ad umido e/o con aspiratori a filtri assoluti della zona di lavoro e delle aree del cantiere che possano essere state contaminate da fibre di amianto. I lavoratori devono essere muniti di maschere con idonei filtri tipo P3 e di indumenti protettivi. Le calzature devono essere di tipo antinfortunistico con suola antiperforazione e puntale in acciaio. 14

15 OBBLIGHI DI LEGGE - La legge 257/92 obbliga i proprietari degli immobili a comunicare la presenza di amianto floccato o in matrice friabile alle unità sanitarie locali (art. 12 comma 5). Sanzione amministrativa da L. 5 milioni a L. 10 milioni (Art. 15 comma 4 L. 257/92). - IlD.Lgs. 277/91 obbliga il datore di lavoro alla valutazione del rischio per gli addetti alla manutenzione dei MCA. Per la mancata valutazione del rischio, i datori di lavoro sono punibili con l arresto da tre a sei mesi o con l ammenda da 10 milioni a 50 milioni di lire. - Il D.M. 6/9/94 obbliga il proprietario dello stabile o il gestore dell attività, ad attuare il piano di controllo e manutenzione dei MCA oltre alla valutazione del rischio per gli occupanti dello stabile. La mancata attuazione comporta sanzioni amministrative da 7 a 35 milioni di lire. - Il D.Lgs. 277/91 obbliga il datore di lavoro ad informare le eventuali ditte appaltatrici sui rischi specifici esistenti nelle zone in cui sono destinati a prestare la loro opera (presenza di MCA). L inosservanza comporta per il datore di lavoro l arresto da 2 a 4 mesi o l ammenda da 3 a 15 milioni di lire. - In caso di omessa o incompleta presentazione del piano di lavoro è prevista la sanzione penale da L a L La stessa sanzione si caso di inosservanza dei termini previsti per l'avvio dei lavori e di inosservanza applica in caso di inosservanza dei termini previsti per l avvio dei lavori e di inosservanza delle prescrizioni delle impartite. prescrizioni impartite. è utile sapere che: Tutti i detentori di materiali contenenti amianto sono obbligati per legge (L. 257/92 e D.M Sanità del 6/09/94) ad attuare un PROGRAMMA PERIODICO DI MANUTENZIONE E CONTROLLO per garantire il più possibile la bassa emissione di fibre d amianto. La mancata attuazione del programma potrebbe generare problematiche di carattere civile e penale. Colui che commissiona (Committente) i lavori deve verificare per legge che la ditta esecutrice abbia i requisiti prescritti dalla norma. IN CASO DI PRESENZA DI AMIANTO: A CHI RIVOLGERSI? Dalla constatazione che spesso il cittadino al riscontro o sospetto della presenza di MCA non è a conoscenza di come procedere, a chi rivolgere le proprie rimostranze o chiedere informazioni, si ritiene utile fornire le prime indicazioni come dal prospetto che segue: Figura Problema Ente preposto Cittadino Presenza di amianto in edifici e pericolo di dispersione di fibre Asl - Servizio di Igiene pubblica 15

16 emissione di fibre d amianto. La mancata norma. attuazione del programma potrebbe generare problematiche di carattere civile e penale. IN CASO DI PRESENZA DI AMIANTO: A CHI RIVOLGERSI? Dalla IN CASO constatazione DI PRESENZA che DI spesso AMIANTO: il cittadino A CHI al RIVOLGERSI? riscontro o sospetto della presenza di Dalla MCA constatazione non è a conoscenza che spesso il cittadino come al procedere, riscontro o a sospetto chi rivolgere della presenza le proprie di rimostranze MCA non o è a chiedere conoscenza informazioni, di come procedere, si ritiene a chi utile rivolgere fornire le proprie le prime rimostranze indicazioni o come chiedere dal prospetto informazioni, che si segue: ritiene utile fornire le prime indicazioni come dal prospetto che segue: Figura Problema Ente preposto Cittadino Presenza di amianto in edifici e pericolo di dispersione di fibre Asl - Servizio di Igiene pubblica Proprietario Azienda Cittadino, Proprietario, Azienda Azienda che rimuove e trasporta Smaltitori Presenza di amianto in edifici industriali o di civile abitazione Presenza di amianto in edifici industriali Presenza di rifiuti abbandonati contenenti amianto (lastre eternit, pannelli, rivestimenti) Informazioni, presentazione piano di lavoro Informazioni sulla gestione dei rifiuti e documentazione obbligatoria Asl - Servizio di Igiene pubblica Asl - Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro Comune, ARPA Asl - Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro - Albo nazionale gestori ambientali Provincia 16 16

17 BIBLIOGRAFIA Per la SEZIONE 1: Albin M, Magnani C, Krstev S, Rapiti E, Shefer I. Asbestos and cancer: An overview of current trends in Europe.Environ Health Perspect May;107 Suppl 2: Review. Amendola P, Belli S, Binazzi A, Cavalleri A, Comba P, Mastrantonio M, Trinca S. La mortalità per tumore maligno della pleura a Broni (Pavia), Epidemiol Prev. 2003;27: Barbieri PG, Somigliana A, Lombardi S, Girelli R, Benvenuti A. Carico polmonare di fibre di asbesto e indici di esposizione cumulativa in lavoratori del cemento-amianto. Med Lav 2008;99:21-28 Bertolotti M, Ferrante D, Mirabelli D, Botta M, Nonnato M, Todesco A, Terracini B, Magnani C. [Mortality in the cohort of the asbestos cement workers in the Eternit plant in Casale Monferrato (Italy)] Epidemiol Prev. 2008;32: Bilancia M, Cavone D, Pollice A, Musti M. Valutazione del rischio di mesotelioma: il caso di una fabbrica per la produzione di cemento-amianto nella città di Bari. Epidemiol Prev 2003;27: Coviello V, Carbonara M, Bisceglia L, Di Pierri C, Ferri GM, Lo Izzo A, Porro A, Sivo D, Assennato G. Mortalità di una coorte di lavoratori del cemento amianto a Bari. Epidemiol Prev 2002; 26: Fazzo L, Nicita C, Cernigliaro A, Zona A, Bruno C, Fiumanò G, Villari C, Puglisi G, Marinaccio A, Comba P, Tumino R. Utilizzo dei dati del registro tumori per la stima dell incidenza del mesotelioma pleurico in una coorte occupazionale di ex esposti ad amianto: il caso di San Filippo del Mela (Messina). Poster presentato alla XIII Riunione Scientifica Annuale dell Associazione Italiana Registri Tumori, Siracusa, 6-8 maggio Fedeli U, Fadda P, Paruzzolo P, Merler E, Sarto F, Gioffrè F, Roberti S, Bizzotto R, Poti M, Zambon P, Mastrangelo G. Studio prospettico storico di mortalità per tumori in una coorte di esposti a cementoasbesto. G Ital Med Lav Erg 2004;26:227 Ferrante D, Bertolotti M, Todesco A, Mirabelli D, Terracini B, Magnani C. Cancer mortality and incidence of mesothelioma in a color of wives of asbestos workers in Casale Monferrato, Italy. Environ Health Perspect. 2007;115: Ferrante D, Bertolotti M, Todesco A, Nonnato M, Mirabelli D, Magnani C. Mortality among asbestos cement workers: the cohort of the S.A.C.A. plant in Cavagnolo (Italy). Biomed Stat Clin Epid. 2008; 2: Marinaccio A, Binazzi A, Cauzillo G, Cavone D, De Zotti R, Ferrante P et al and Italian mesothelioma register (ReNaM) working group Analysis of latency time and its determinants in asbestos related malignant mesothelioma cases of the Italian register. European Journal of Cancer 2007 Nov;43(18): Marinaccio A, Montanaro F, Mastrantonio M, Uccelli R, Altavista P, Nesti M, Seniori Costantini A, Gorini G. Predictions of mortality from pleural mesothelioma in Italy: a model based on asbestos consumption figures supports results from age-period-cohort models. International Journal of Cancer 2005 May 20;115(1):142-7 Relazione finale del progetto di ricerca Rilevazione ed approfondimento anamnestico dei casi di mesotelioma definiti ad esposizione ignota da sistemi di sorveglianza epidemiologica che utilizzano gli standard del Registro Nazionale dei Mesoteliomi. A cura di Silvestri S et al. 17

18 Disponibile a Relazione finale del progetto di ricerca I mesoteliomi maligni a localizzazione extra pleurica. A cura di Romanelli A et al. Merler E, Marinaccio A.. An Italian fund for the asbestos victims. Epidemiol Prev Jan- Feb;32(1):16-7. Montanaro F, Rosato R, Gangemi M, Roberti S, Ricceri F, Merler E, Gennaro V, Romanelli A, Chellini E, Pascucci C, Musti M, Nicita C, Barbieri PG, Marinaccio A, Magnani C, Mirabelli D. Survival of malignant mesotelioma in an Italian population-based study: pleural mesotelioma. International Journal of Cancer (in press) Montanaro F, Rosato R, Gangemi M, Roberti S, Ricceri F, Merler E, Gennaro V, Romanelli A, Chellini E, Pascucci C, Musti M, Nicita C, Barbieri PG, Marinaccio A, Magnani C, Mirabelli D. Survival of malignant mesotelioma in an Italian population-based study: peritoneal mesotelioma. International Journal of Cancer (in press) Marinaccio A, Binazzi A, Cauzillo G, Chellini E, Dezotti R, Gennaro V, Menegozzo M, Mensi C, Merler E, Mirabelli D, Montanaro F, Musti M, Pannelli F, Romanelli A, Scarselli A, Tosi S, Tumino R, Nesti M e gruppo di lavoro ReNaM. La sorveglianza epidemiologica del mesotelioma maligno in Italia: i dati di incidenza ed esposizione ad amianto del Registro Nazionale (ReNaM). Epidemiologia e Prevenzione 2007;31(4S):23-6. Nesti M, Marinaccio A, Gennaro V, Gorini G, Magnani C, Mensi C, Merler E, Montanaro F, Musti M, Romanelli A, Tumino R, Pannelli F Per la SEZIONE 2: Decreto Ministeriale 06 settembre 1994 Normative e metodologie tecniche di applicazione dell art. 6, comma 3, e dell art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell impiego dell amianto. S.Ord. alla G.U. N. 220 Serie Generale Parte Prima del Supplemento 129 del Provvedimento - Decreto Ministeriale 6 settembre ARPAT Informazioni per i proprietari di manufatti in cemento amianto ARPAT Amianto - Interventi di manutenzione ARPA Agenzia Regionale Protezione Ambiente Emilia Romagna - Cosa fare in presenza di amianto ARPA Agenzia Regionale Protezione Ambiente Emilia Romagna - La figura del responsabile ARPAC Agenzia Regionale Protezione Ambiente - Il d. lgs 81/2008 e la vigilanza negli ambienti di lavoro - XVII Giornata: Amianto Tipologie di intervento a cura del Dott. Dario Mirella ASL Viterbo Centro Regionale amianto Laboratorio di igiene industriale a cura del dott. Fulvio Cavariani. Bonifica da amianto - Master di II livello: Ingegneria della Sicurezza- Prevenzione e Protezione dai Rischi. Prof. Ing. Raffaele Cioffi Romana Ambiente - Servizi integrati per l ambiente 18

19 INDICE Introduzione... 3 SEZIONE I ASPETTI IGIENICO E SANITARI Premessa... 4 Inquinamento da amianto dell ambiente di vita... 4 Pericolosità dell amianto... 4 Malattie indotte dall amianto... 5 Sorveglianza epidemiologica in Italia dei mesoteliomi... 6 SEZIONE 2 ASPETTI TECNICI E PROCEDURALI... 8 La presenza di materiali contenenti amianto (MCA)... 8 Esposizione... 9 Materiali contenenti amianto negli edifici Procedure operative per la rimozione di lastre di copertura in C/A Obblighi di legge In caso di presenza di amianto: a chi rivolgersi? Bibliografia

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