COMUNE DI CAROSINO. Provincia di Taranto PIANO STRATEGICO DI AREA VASTA INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA GIANNI RODARI

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1 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto PART. IVA PIANO STRATEGICO DI AREA VASTA INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA GIANNI RODARI PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA 1

2 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it Sommario 1. PREMESSA CARATTERISTICHE DELL EDIFICIO OGGETTO DI INTERVENTO RISULTATI DELL AUDIT ENERGETICO DELL IMMOBILE INTERVENTO IN PROGETTO... 8 Interventi sull involucro... 8 Interventi sul sistema generatore-impianto... 9 Altri interventi per limitare l utilizzo di energia QUADRO ECONOMICO DI PROGETTO PART. IVA

3 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it 1. PREMESSA PART. IVA L intervento di Riqualificazione energetica della scuola Gianni Rodari" nel Comune di CAROSINO si inserisce nell ambito della Pianificazione Strategica denominata di Area Vasta della Provincia di Taranto. Con DGR n del e n del , la Giunta Regionale ha approvato l'elenco dei parametri, derivanti da quelli del protocollo ITACA Puglia 2009, per gli edifici pubblici non residenziali interessati da interventi di miglioramento della sostenibilità ambientale e delle prestazioni energetiche nell ambito del PO FESR Asse II - Linea d intervento Azione Con DGR n. 515 del e n del sono state approvate e successivamente modificate le Linee Guida per il finanziamento di interventi di miglioramento della sostenibilità ambientale e delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio pubblico del settore terziario. In seguito a procedura negoziata esperita con seduta di gara del 09/03/2012, con comunicazione a mezzo fax inviata il 12/03/2012 e a successiva convenzione sottoscritta il 19/03/2012, il sottoscritto Ing. Dario Pinto veniva incaricato della redazione dello studio di fattibilità oltre a tutte le fasi di progettazione e direzione dell opera secondo il DPR 207/2010 oltre al coordinamento per la sicurezza ai sensi del Dlgs 81/08. Con lo studio di fattibilità si è fatta una stima dei costi necessari ad assicurare che l edificio oggetto dell intervento, a conclusione dei lavori, potesse conseguire un livello di prestazione ambientale non inferiore a 2, ovvero che fosse in grado di offrire un significativo miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti vigenti e alla pratica corrente. Con il progetto definitivo, reso all Amministrazione il 10/05/2012 e regolarmente validato dal RUP in contraddittorio con il sottoscritto progettista, sono state confermate sostanzialmente tutte le previsioni del progetto di fattibilità e del progetto preliminare, sono stati sviluppati gli elaborati grafici e descrittivi nonché i calcoli di predimensionamento degli impianti. Con il presente progetto esecutivo vengono sostanzialmente confermate tutte le previsioni del progetto definitivo. 3

4 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it 2. CARATTERISTICHE DELL EDIFICIO OGGETTO DI INTERVENTO L immobile in oggetto è costituito da un edificio ad un unico livello della superficie di circa 750 mq con un area pertinenziale esterna di circa 4300 mq. L edificio è risalente agli anni 70-80, la struttura è in pareti portanti di cemento armato faccia vista dello spessore di 35 cm con solai del tipo tradizionale in latero cemento. L aspetto architettonico della struttura è molto particolare, come evincibile dalla seguente vista dall alto. PART. IVA L immobile presenta ampissime aperture finestrate con infissi in ferro con vetro singolo. In copertura vi sono alcuni lucernari per illuminazione zenitale ubicati lungo il corridoio e nella sala comune. Il pavimento dell immobile è costituito da ceramica tradizionale, l immobile risulta in parte intonacato e in parte non intonacato, con la tompagnatura in cemento faccia a vista visibile dall interno. Il riscaldamento dell immobile avviene con un impianto di tipo tradizionale, con caldaia a gas metano e radiatori. L edificio, come ha evidenziato lo studio di fattibilità, risulta poco prestante dal punto di vista termo igrometrico: le dispersioni termiche dell edificio, dovute alle componenti 4

5 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it opache e trasparenti vetuste, sono molto elevate. Gli elementi disperdenti del involucro sono: Pareti esterne: costituite da pareti di cemento armato faccia a vista gettato in opera dello spessore complessivo di 35 cm. Piano di calpestio: costituito da pavimento in ceramica appoggiato su sottostante massetto di cemento armato di cm. 10 e vespaio areato di spessore 50 cm. Copertura: costituita da solaio del tipo tradizionale con travetti prefabbricati, pignatte e getto di completamento in opera, dello spessore di 26 cm. con sovrastante masso a pendio con materiale secco e massetto cementizio, guaina impermeabile, tessuto non tessuto, guaina impermeabile. Spessore 48 cm, trasmittanza circa 1,03 W/mkq Serramenti: del tipo in ferro con vetro singolo, con trasmittanza superiore a 5 W/mqk PART. IVA Dal punto di vista termico, all interno dell immobile sono individuate due zone termiche: una zona termica è costituita dalle aule e dal corridoio, l altra dagli ambienti non riscaldati. L utenza termica principale è costituita dai terminali dell impianto termico, del tipo tradizionale a radiatori con distribuzione bitubo. Il fabbrisogno di energia termica stimato per l edificio all attualità è pari a circa 145 Kwh. Dal punto di vista elettrico, le utenze sono assimilabili a quelle di una civile abitazione o di un ufficio; non vi è presente illuminazione esterna ne illuminazione del suolo di pertinenza. Altre utenze elettriche sono i boiler ad accumulo che costituiscono l unica fonte di produzione di acqua calda sanitaria dei bagni e i circolatori dell impianto di riscaldamento. E presente un impianto fotovoltaico con scambio sul posto con potenza di picco pari a 4.95 Kwp con produzione annua pari a 6900 Kwh Segue riepilogo delle attuali utenze e consumo presunto in Kw: Luci: 2 Kw. F.E.M. 5 Kw Boiler elettrici 4 Kw C.T. 1 Kw 5

6 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it 3. RISULTATI DELL AUDIT ENERGETICO DELL IMMOBILE Lo studio di fattibilità ha evidenziato elevati consumi energetici dell immobile, il quale attualmente è classificabile come edificio di classe G. Detto studio di fattibilità ha individuato tutti gli elementi maggiormente critici dal punto di vista della dispersione energetica: Elevata trasmittanza pareti esterne Elevata trasmittanza solai Elevata trasmittanza degli infissi Diffusa presenza di ponti termici Scarsa qualità termo igrometrica offerta dall impianto termico Scarso rendimento offerto dall impianto termico Elevata dispersione di energia per la produzione di acqua calda sanitaria PART. IVA Si fa presente che all interno dell edificio non sono presenti strategie di alcun tipo finalizzate alla riduzione di consumi idrici, elettrici ecc Il consumo energetico di un edificio dipende da diversi fattori, se ne elencano di seguito i principali: 1. l involucro, ovvero tutti quei fattori strutturali che determinano la richiesta energetica dell edificio. Tali fattori sono le trasmittanze dei componenti opachi (tompagnature, solai, pavimenti), dei componenti trasparenti e di chiusura (infissi, porte), i ponti termici, l orientamento dell edificio, l areazione dei locali ecc Tutti questi fattori consentono il calcolo dell energia termica dispersa per trasmissione e ventilazione e di conseguenza il fabbisogno energetico dell edificio. L involucro ha ovviamente influenza per la climatizzazione invernale, pertanto è necessario che lo stesso abbia una inerzia termica elevata per evitare la trasmissione dei raggi solari. 2. il generatore, ovvero quell elemento che trasforma il combustibile (nel caso in esame l elettricità) in energia termica per soddisfare il fabbisogno richiesto dall involucro. Il generatore generalmente è chiamato anche a soddisfare il fabbisogno termico di acqua calda sanitaria. 6

7 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it PART. IVA Un consumo energetico elevato pertanto può dipendere dall involucro quando lo stesso non offre sufficienti prestazioni in termini di isolamento termico. Questo accade quando le trasmittanze delle tompagnature, della copertura o degli infissi non sono sufficientemente contenute oppure quando ci sono diversi ponti termici ovvero quando una quantità eccessiva di calore si disperde per ventilazione (eccessivo ricambio d aria per scarsa tenuta degli infissi). Ovviamente ci sono fattori, come l esposizione o la composizione architettonica dell edificio, che determinano la qualità dell involucro ma che non possono essere oggetto di cambiamento nel caso di una riqualificazione energetica. L elevato consumo energetico può dipendere anche dal rendimento del generatore e dal tipo di regolazione dello stesso, ovvero dalla proporzionalità di energia fornita rispetto a quella richiesta. Un consumo energetico elevato può anche dipendere da un modo non efficiente di produrre acqua calda sanitaria. 3. Consumi energetici legati all utenza. Il consumo energetico di un edificio può essere ridotto agendo su altri fattori. Vanno valutati con attenzione pertanto tutti i consumi energetici legati all utenza, operando, anche con piccoli interventi, per avere una riduzione degli stessi e, se possibile un recupero ed un riutilizzo delle risorse. Una vera progettazione sostenibile non può pertanto prescindere da interventi mirati alla riduzione degli sprechi energetici dell utenza. 7

8 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it 4. INTERVENTO IN PROGETTO Al fine di aumentare le prestazioni energetiche dell edificio è previsto un intervento di revisione delle componenti opache, di sostituzione delle componenti trasparenti, di sostituzione dell impianto termico, di sostituzione del sistema di generazione dell acqua calda sanitaria con installazione di sistemi solari termici ausiliari. PART. IVA Interventi sull involucro Un intervento di riqualificazione energetica non potrà prescindere da pesanti interventi sull involucro edilizio, chiaramente molto distante dagli standard attuali. Se le pareti in calcestruzzo che costituiscono l involucro, grazie all elevatissima inerzia termica, offrono prestazioni sicuramente buone per il raffrescamento estivo, la trasmittanza misurata con termo flussimetro ha mostrato valori elevatissimi. Inoltre la particolare forma dell attacco degli infissi sulle pareti (sguincio) costituisce un elevato ponte termico. Un primo intervento riguarderà pertanto le pareti perimetrali dell edificio, che dovranno essere isolate con rivestimento a cappotto. Tale rivestimento dovrà essere continuo ed interessare anche parapetti e stipiti delle finestre per l eliminazione dell attuale ponte termico. Si prevede di utilizzare un isolamento continuo con un composto naturale per la realizzazione di rivestimenti termici a cappotto e deumidificazioni. Il prodotto individuato è il sistema tipo Klimaexpert o similari con isolamento costituito da pannello coibente dello spessore di cm. 10 in lana di vetro. Un secondo intervento, sempre in merito all involucro edilizio, dovrà riguardare la pavimentazione (tra l altro molto lesionata, che pertanto dovrebbe comunque essere sostituita) e il piano di calpestio attuale che va isolato dal massetto sottostante per limitare le dispersioni verso il terreno. E pertanto prevedibile la rimozione della pavimentazione esistente e del sottostante massetto, la posa di un pannello isolante in sughero dello spessore minimo di 30 mm, la posa di un soprastante massetto di allettamento in calcestruzzo di 80 mm. e la posa di un nuovo pavimento in gomma, più idoneo per l uso scolatico. Il terzo intervento sull involucro dovrà riguardare la copertura, che ha una 8

9 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it PART. IVA elevatissima trasmittanza termica. Tale copertura va isolata dall esterno a cappotto. L isolamento dovrà essere realizzato con pannelli in lana di roccia dello spessore di mm 100, incollati direttamente sulla guaina esistente. Sopra il pannello, di per se calpestabile, verrà posato un prodotto impermeabilizzante a spruzzo di nuova concezione non bituminoso e ad elevata emissività. Un ultimo intervento sull involucro non potrà ovviamente prescindere dai componenti finestrati. I serramenti esterni, di obsoleta costituzione, che dovranno essere completamente sostituiti. Si prevede l utilizzo di infissi in PVC a 5 o 7 camere con doppio vetro basso emissivo con vetrocamera di spessore minimo 16 mm. riempito con gas argon, o comunque con una trasmittanza complessiva non inferiore a 1,4 W/mqk. I serramenti saranno dotati di controtelaio fisso di grosso spessore per l eliminazione dei ponti termici. La faccia interna del vetrocamera sarà del tipo stratificato (3+3 con interposta pellicola di PVB) e basso emissiva. La faccia esterna sarà in cristallo float semplice da 4 mm. Gli infissi avranno sopraluce fisso e kit anta ribalta per le parti apribili nelle aule. E prevista altresì la sostituzione dei lucernari opali, del tipo fisso, con lucernari del tipo apribile elettricamente. Tale strategia creerà una ventilazione naturale dalle aule verso il corridoio con conseguenza riduzione del fabbisogno di raffrescamento estivo. Interventi sul sistema generatore-impianto Ridotti drasticamente i consumi energetici, sarà necessario operare sul generatore termico e sull impianto al fine di aumentare i rendimenti energetici di entrambi i fattori. Per aumentare i rendimenti energetici innanzitutto è necessario operare sulla temperatura di funzionamento dell impianto. Attualmente l impianto a radiatori opera ad una temperatura di funzionamento media di circa 70. I radiatori verranno pertanto sostituiti con terminali a bassa temperatura,: ventilconvettori a bassissima emissione rumorosa. Con l utilizzo di ventilconvettori è possibile aumentare il rendimento del sistema edificio-impianto perché concorrono i seguenti fattori: Bassa temperatura di funzionamento Possibilità di regolazione del singolo ambiente con termostati a bordo e valvole a tre vie per ambiente 9

10 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it Possibilità di deumidificazione degli ambienti Funzionamento anche per la climatizzazione estiva PART. IVA L utilizzo di ventilconvettori è stato accoppiato ad un generatore di calore con un elevato rendimento di produzione energetico: pompa di calore. La pompa di calore sarà installata all esterno e dovrà garantire bassissimi livelli di rumorosità. (Va evidenziato comunque che il materiale utilizzato per l isolamento delle pareti (lana di roccia) garantirà un elevatissimo abbattimento acustico.) L utilizzo della pompa di calore consentirà quindi di avere enormi vantaggi: Elevatissimo rendimento del generatore Possibilità di funzionamento per la climatizzazione estima o semplicemente per la deumidificazione degli ambienti Per quanto riguarda il consumo di acqua calda sanitaria, lo stesso è stato stimato mediante rilevazione diretta in situ. E da sconsigliarsi la produzione di acqua calda sanitaria con la pompa di calore in quanto, in caso di funzionamento estivo, la stessa dovrebbe interrompere il ciclo estivo per la produzione di acqua calda. Inoltre da valutazioni effettuate si ritiene inutile l installazione di costosi sistemi di ricircolo, che comunque avrebbero un elevato consumo energetico legato alla pompa di ricircolo sempre in funzione. Si è optato pertanto, visto il ridotto consumo di acqua calda, per l installazione di un sistema solare termico ad accumulo per ogni utenza igienica, se ne prevedono 3. Verrà pertanto installato, in corrispondenza di una o più unità igieniche, un impianto solare termico a convezione naturale direttamente collegato all attuale impianto dell acqua calda. Vista la tipologia di utilizzo prettamente diurna, sarà sufficiente che il bollitore di accumulo abbia una resistenza elettrica ausiliaria in caso di mancata produzione di acqua calda. Tale sistema di produzione locale garantirà una elevatissima efficienza per una serie di fattori: Ridotto tratto di percorrenza dell ACS e corrispondenti minori dispersioni Ridotto accumulo di ACS Produzione locale separata dal generatore termico per la climatizzazione invernale. Infine, per diminuire al massimo l impatto sull ambiente, è prevista l installazione in 10

11 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it copertura di un impianto fotovoltaico da 6 Kw per raddoppiare quello attualmente installato, con un produzione complessiva superiore ai kwp. Altri interventi per limitare l utilizzo di energia In linea con la progettazione sostenibile, è opportuna una analisi delle utenze dell edificio per cercare di limitarne i consumi. Gli spechi energetici dell edificio possono essere contenuti mediante: Sostituzione dei sistemi di illuminazione tradizionale a fluorescenza o incandescenza mediante l installazione di corpi illuminanti a LED Installazione di sistemi per la riduzione del consumo idrico, quali: o Sistemi di riduzione di flusso per i rubinetti. o Rubinetti con attivazione a fotocellula PART. IVA La stima dei costi dell intervento è pari ad /00 oltre agli oneri per la sicurezza. Negli oneri della sicurezza sono ricomprese tutte gli opere necessarie per operare in sicurezza, tra cui di DPI degli operai, le opere necessarie all allestimento del cantiere, le opere provvisionali per l esecuzione delle lavorazioni in altezza quali l impalcatura metallica. 11

12 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it 5. QUADRO ECONOMICO DI PROGETTO Il quadro economico dell intervento è il seguente: A.1 LAVORI 1) - Lavori a base d'asta ,00 2) -Oneri per la Sicurezza non soggetti a ribasso ,00 TOTALE LAVORI ,00 A.2 - IMPORTO DEI LAVORI DA APPALTARE SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE PART. IVA ) - Spese Generali per Progetto, DLL, Coordinamento per la sicurezza ,00 2) - Cassa Naz. Arch. e Ing ,64 3) - I.V.A. lavori A.1 (10%) ,00 4) - I.V.A. spese tecniche 21% di (1+2) 7 418,17 5) - Incentivo per il RUP (ex. art. 92 D.lvo 163/2006) ed il personale amministrativo di supporto ,50 6) - Oneri per l'espletamento delle procedure di gara 4 000,00 7) - Imprevisti ed arrotondamenti 7 144,28 TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE ,59 IMPORTO TOTALE PROGETTO (A.1 + A.2) ,59 Carosino lì 10/06/2012 Ing. Dario Pinto 12

13 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto PART. IVA PIANO STRATEGICO DI AREA VASTA INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA GIANNI RODARI PROGETTO ESECUTIVO RISPONDENZA DELLE PRESCRIZIONI IN MATERIA DI CONTENIMENTO DEL CONSUMO ENERGETICO 1

14 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it RELAZIONE TECNICA OPERE RELATIVE A RISTRUTTURAZIONE TOTALE/PARZIALE O MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELL'INVOLUCRO EDILIZIO DI EDIFICIO ESISTENTE CON SUPERFICIE UTILE FINO A 1000 m 2 (art.3 comma 2, lett.c, n.1 DD.LLgs.192/2005 e 311/2006 D.Lgs. 115/ D.P.R. 59/2009) PART. IVA OGGETTO: Relazione Tecnica ex All.to E DD.LLgs.192/05 e 311/06 - D.Lgs. 115/08 - D.P.R. 59/09: Rispondenza alle prescrizioni in materia di contenimento del consumo energetico. 1. INFORMAZIONI GENERALI Comune di CAROSINO. Provincia di TARANTO. Progetto per la Scuola materna G. Rodari. sito in Via Mazzini. Carosino.. Permesso di Costruire o D.I.A. n. del / /. Intervento relativo a: "Ristrutturazione e manutenz.straord.(su<=1000m²)". L'edificio è costituito in totale da n. 1 unità immobiliari. Committente: Comune di Carosino. Progettista dell'isolamento termico dell'edificio: ING. DARIO PINTO. Direttore dei Lavori dell'isolamento termico dell'edificio: ING. DARIO PINTO. Progettista degli impianti termici dell'edificio: ING. DARIO PINTO. Direttore dei Lavori degli impianti termici dell'edificio: ING. DARIO PINTO. 2

15 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it 2. FATTORI TIPOLOGICI DELL'EDIFICIO (O DEL COMPLESSO DI EDIFICI) Gli elementi tipologici forniti, al solo scopo di supportare la presente relazione tecnica, sono i seguenti: 1. N. 1 piante di ciascun piano degli edifici con orientamento e indicazione d'uso prevalente dei singoli locali. 2. N. 1 prospetti e sezioni degli edifici con evidenziazione dei sistemi di protezione solare. 3. N. 1 elaborati grafici relativi ad eventuali sistemi solari passivi specificatamente progettati per favorire lo sfruttamento degli apporti solari. PART. IVA

16 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it 3. PARAMETRI CLIMATICI DELLA LOCALITÀ I gradi giorno del Comune dell'intervento sono GG, determinati in base al D.P.R. 412 del 26/08/93 e successive modifiche ed integrazioni. La Zona climatica in cui ricade l'opera in oggetto è "C", pertanto il periodo di riscaldamento previsto per legge è di giorni 137 e precisamente dal 15/11 al 31/3. La temperatura minima di progetto dell'aria esterna secondo norma UNI 5364 e successivi aggiornamenti è di 0.00 C. Le temperature medie mensili determinate in base alla norma UNI sono le seguenti: Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic PART. IVA Le irradiazioni medie mensili (espresse in MJ/giorno) relative al periodo di riscaldamento determinate in base alla norma UNI sono le seguenti: N NE E SE S SW W NW Oriz. Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Le Umidità Relative medie mensili esterne determinate in base alla norma UNI sono le seguenti: Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic La velocità media del vento è 5.10 m/s. 4

17 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it 4. DATI TECNICO COSTRUTTIVI DELL'EDIFICIO (O DEL COMPLESSO DI EDIFICI) E DELLE RELATIVE STRUTTURE Le principali caratteristiche della costruzione oggetto dell intervento sono riportate dettagliatamente nel seguito: EDIFICIO OGGETTO DI CALCOLO: "Scuola" PART. IVA L'edificio oggetto del calcolo rientra tra quelli di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico, ai fini dell'art.5, comma 15, del D.P.R. 412 del 26/08/93 e successive modifiche ed integrazioni (utilizzo delle fonti rinnovabili di energia) e dell'allegato I, comma 14 del D.Lgs. 192/05 e s.m.i. Il volume (V) delle parti di edificio abitabili o agibili climatizzate è di m 3, al lordo delle strutture che li delimitano. La superficie (S) esterna che delimita il suddetto volume è di m 2. Rapporto S/V è pari a 0.75 m -1. La superficie utile dell'edificio (Su) è pari a m 2. La classe di permeabilità all'aria dei serramenti esterni è. La durata del periodo di raffrescamento è di giorni 126, e precisamente dal 24 Mag al 26 Set Il presente "Edificio Oggetto di Calcolo" è composto da n. 1 Zone con le seguenti caratteristiche: Zona "SCUOLA" Classificazione: E7. Volume netto m 3. Superficie netta m 2. Valore di progetto della Temperatura interna invernale C. Valore di progetto della Temperatura interna estiva C. 5

18 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it 5. DATI RELATIVI AGLI IMPIANTI TERMICI 5.1 Impianti Termici Le principali caratteristiche degli impianti termici presenti sono elencate dettagliatamente nel seguito: EDIFICIO OGGETTO DI CALCOLO: "Scuola" PART. IVA Descrizione impianto tipologia: IMPIANTO AUTONOMO DI RISCALDAMENTO A BASSA TEMPERATURA; tipo di conduzione prevista: INTERMITTENTE; sistema di generazione: POMPA DI CALORE ; sistema di termoregolazione: DI ZONA E PER AMBIENTE; sistema di contabilizzazione dell'energia termica: NESSUNO; sistema di distribuzione del vettore termico: TUBAZIONI IN PEX ISOLATE; sistema di ventilazione forzata: NESSUNO; sistema di accumulo termico: SERBATOIO INERZIALE DAL 300 LT; sistema di produzione e di distribuzione dell'acqua calda sanitaria: PANNELLI SOLARI TERMICI E BOILER ELETTRICO ;. Specifiche del generatore di energia "Pompa di calore" a servizio dell'eodc "Scuola" in oggetto: Tipologia del generatore: POMPA di CALORE; Fluido termovettore: Acqua; Valore nominale della potenza termica utile: kw; % di impegno del generatore per l EOdC in oggetto: Combustibile utilizzato: Elettricità; Rendimento termico utile al 100 % della potenza nominale: valore di progetto %, valore LIMITE NON RICHIESTO. Specifiche relative ai sistemi di regolazione dell'impianto termico: Sistema di telegestione dell'impianto termico: ; Le zone appartenenti all'eodc in oggetto, hanno i seguenti sistemi di regolazione e terminali di erogazione: Zona "SCUOLA" Regolatori climatici 6

19 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it Funzionamento continuo con programmatore orario e sonda esterna della temperatura per la regolazione dell'acqua in mandata; Dispositivi per la regolazione automatica della temperatura ambiente Numero di apparecchi installati: UNO PER STANZA; Descrizione sintetica dei dispositivi: CHIUSURA VALVOLA A TRE VIE A RAGGIUNGIMENTO DELLA TEMPERATURA; Terminali di erogazione dell'energia termica: Numero di apparecchi installati: in media uno per stanza; Tipo terminale: Ventilconvettori (valori riferiti a Tmedia acqua = 45 C); Potenza termica nominale (W): come da progetto. Apporti interni: Apporti Interni 4.00 W/m2 (dati da prospetto 12 UNI/TS ).; Condotti di evacuazione dei prodotti di combustione NESSUNO PART. IVA Sistemi di trattamento dell'acqua: Tipo di trattamento: NESSUNO Specifiche dell'isolamento termico della rete di distribuzione ELASTOMERO SPESSORE 6 MM K = 0.032W/MK Specifiche della/e pompa/e di circolazione COME DA PROGETTO Impianti solari termici N 4 COLLETTORI DA 2 MQ E BOILER DI ACCUMULO DA 140 LT A CONVEZIONE NATURALE 5.2 Impianti Fotovoltaici IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA 5+6 KW PRINCIPALI RISULTATI DEI CALCOLI 7

20 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it I principali risultati dei calcoli della costruzione oggetto dell intervento sono riportati di seguito dettagliatamente: EDIFICIO OGGETTO DI CALCOLO: "Scuola" PART. IVA Involucro edilizio e ricambi d'aria Nelle schede in allegato alla presente relazione, sono riportate le caratteristiche di tutte le strutture relative all'intervento oggetto della presente verifica, corredate dai confronti con i relativi valori limite prescritti dalla normativa vigente. In particolare, sono fornite: Le caratteristiche termiche, igrometriche e di massa superficiale dei componenti opachi dell'involucro edilizio; Le caratteristiche termiche dei componenti finestrati dell'involucro edilizio; Le caratteristiche dei ponti termici presenti; Le caratteristiche termiche dei componenti opachi divisori tra edifici o unità immobiliari confinanti. Per i dati relativi ai ricambi d'aria, si rimanda ai risultati di calcolo delle Zone. Risultati di calcolo relativi alle Zone: Zona "SCUOLA" Ventilazione: Naturale - Numeri di ricambi d'aria [1/h]: 1.07 Meccanica: Assente Valore dei Rendimenti stagionali di progetto: Rendimento di Emissione (EtaEh): 96.00%. Rendimento di Regolazione (EtaRh): Nov Dic Gen Feb Mar EtaRh EtaRh = Rendimento Regolazione espresso in percentuale. Risultati di calcolo relativi all'eodc "Scuola", oggetto del calcolo: 8

21 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it Valore dei Rendimenti medi stagionali di progetto Rendimento Globale (EtaGh) %; Rendimento di Produzione (EtaPh): %; Rendimento di Emissione (EtaEh): vedi i valori riportati per le singole ZONE; Rendimento di Regolazione (EtaRh): vedi i valori riportati per le singole ZONE; Rendimento di Distribuzione (EtaDh): Nov Dic Gen Feb Mar etadh etadh = Rendimento Distribuzione espresso in percentuale. PART. IVA Indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (EPi) Metodo di calcolo utilizzato: Il calcolo è stato eseguito secondo quanto prescritto nel D.Lgs.192/2005 (in particolare negli Allegati C, E, ed I) come modificato dal D.Lgs.311/2006, dal D.Lgs.115/2008 e dal D.P.R.59/2009, e secondo le più recenti norme tecniche vigenti in materia (le cui principali sono: UNI/TS , UNI/TS , UNI EN ISO 13790;UNI EN ISO 6946, UNI EN ISO 13789, UNI EN ISO 10077, UNI EN ISO 14683, UNI EN ISO 13370, UNI 8852, UNI 10339, UNI EN ISO 13788, UNI EN ISO 13786, UNI 10349) Valore di progetto (EPi): 1.55 kwh/m³anno Fabbisogno di combustibile: kwh Fabbisogno di energia elettrica da produzione locale: kwhel Indice di prestazione energetica normalizzato per la climatizzazione invernale Valore di progetto: 4.67 [kj/m3gg] Indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva dell'involucro edilizio (EPe,invol) Metodo di calcolo utilizzato: Il calcolo è stato eseguito secondo quanto prescritto nel D.Lgs. 192/2005 (in particolare negli Allegati C, E, ed I) come modificato dal D.Lgs.311/2006, dal D.Lgs.115/2008 e dal D.P.R.59/2009, e secondo le più recenti norme tecniche vigenti in materia, precedentemente indicate. Valore di progetto (EPe, invol): kwh/m³anno 9

22 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it Indice di prestazione energetica per la produzione di acqua calda sanitaria Tipo di combustibile: Elettricità Fabbisogno di combustibile: kwh Fabbisogno di energia elettrica da rete: 0.00 kwh (impianto a circ. nat.) Fabbisogno di energia elettrica da produzione locale: kwhel Impianti solari termici e Impianti fotovoltaici Le tecnologie adottate consentono la produzione nell'arco di un anno delle seguenti quantità di energia : PART. IVA Solare Termico: kwht Solare Fotovoltaico: kwhel La connessione di tali tecnologie con gli impianti termici dell'edificio oggetto del calcolo, permettono, in un anno, le economizzazioni come di seguito ripartite: contributo solare termico, espresso in termini di energia primaria, relativo a: acqua calda sanitaria: kwh % di copertura del fabbisogno di ACS: % riscaldamento: 0.00 kwh contributo solare fotovoltaico, espresso in termini di energia primaria, relativo a: acqua calda sanitaria: kwh % di copertura del fabbisogno di ACS: % riscaldamento: kwh Pertanto: l'energia primaria complessivamente risparmiata è ripartita come di seguito: acqua calda sanitaria: kwh % di copertura del fabbisogno di ACS: % riscaldamento: kwh il combustibile complessivamente risparmiato è ripartito come di seguito: acqua calda sanitaria: kwh riscaldamento: kwh 10

23 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it la riduzione annuale dei gas serra prodotti è ripartita come di seguito: acqua calda sanitaria: kg CO2 riscaldamento: kg CO2 I valori di calcolo riportati nel presente Punto 6 e relativi al Rendimento Medio Stagionale (EtaGh), all'indice di Prestazione Energetica per la Climatizzazione Invernale (EPi), ai Fabbisogni di combustibile e di energia elettrica da rete relativi al riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria, e all'indice di Prestazione Energetica Normalizzato per la Climatizzazione Invernale (FEN), sono al netto dei contributi delle Fonti Energetiche Rinnovabili. PART. IVA

24 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA Il sottoscritto ING. DARIO PINTO, iscritto all Ordine degli Ingengeri di Brindisi al n. 884, essendo a conoscenza delle sanzioni previste dall'articolo 15, commi 1 e 2, del Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n.192 come modificato dal Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n.311 (di recepimento della Direttiva 2002/91/CE), DICHIARA sotto la propria personale responsabilità che: PART. IVA a) il progetto relativo alle opere di cui sopra è rispondente alle prescrizioni contenute del Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n.192 come modificato dal Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n.311 (recepimento della Direttiva 2002/91/CE), al Decreto Legislativo 30 maggio 2008 n.115 e al D.P.R. 2 aprile 2009 n.59; b) i dati e le informazioni contenuti nella relazione tecnica sono conformi a quanto contenuto o desumibile dagli elaborati progettuali. Carosino lì 10/06/2012 Il progettista (timbro e firma) 12

25 Scheda: MR1 CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE DEI COMPONENTI OPACHI Codice Struttura: Descrizione Struttura: MR Struttura vert. in cls isolata N. DESCRIZIONE STRATO (dall'interno all'esterno) s [mm] lambda [W/mK] C [W/m²K] M.S. [kg/m²] P<50*10¹² [kg/mspa] C.S. [J/kgK] R [m²k/w] 1 Adduttanza Interna Parete in calcestruzzo armato spessore cm 35 3 Pannello in lana di vetro per cappotto esterno. MV 130 kg/mc 4 Strato rasante + finitura cappotto a base calce Adduttanza Esterna RESISTENZA = m²k/w TRASMITTANZA = W/m²K SPESSORE = 460 mm CAPACITA' TERMICA AREICA (int) = kj/m²k MASSA SUPERFICIALE = 710 kg/m² TRASMITTANZA TERMICA PERIODICA = 0.05 W/m²K FATTORE DI ATTENUAZIONE = 0.15 SFASAMENTO = 7.02 h s = Spessore dello strato; lambda = Conduttività termica del materiale; C = Conduttanza unitaria; M.S. = Massa Superficiale; P<50*10¹² = Permeabilità al vapore con umidità relativa fino al 50%; C.S. = Calore Specifico; R = Resistenza termica dei singoli strati; Resistenza - Trasmittanza = Valori di resistenza e trasmittanza reali; Massa Superficiale = Valore calcolato come disposto nell'allegato A del D.Lgs.192/05 e s.m.i.. STRATIGRAFIA STRUTTURA DIAGRAMMI DELLE PRESSIONI Ti [ C] Psi [Pa] Pri [Pa] URi [%] Te [ C] Pse [Pa] Pre [Pa] URe [%] DIAGRAMMI DELLE PRESSIONI Ti = Temperatura interna; Psi = Pressione di saturazione interna; Pri = Pressione relativa interna; URi = Umidità relativa interna; Te = Temperatura esterna; Pse = Pressione di saturazione esterna; Pre = Pressione relativa esterna; URe = Umidità relativa esterna. V E R I F I C A I G R O M E T R I C A gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic URcf Tcf URcf Tcf Verifica Interstiziale VERIFICATA La struttura, pur essendo soggetta a fenomeni di condensa interstiziale, risulta verificata in quanto la quantità stagionale di condensato, pari a kg/m², evapora durante la stagione estiva. Il mese in cui si raggiunge il massimo accumulo di condensa è Luglio. Verifica Superficiale VERIFICATA Valore massimo ammissibile di U = (mese critico: Luglio). La verifica igrometrica è stata eseguita secondo UNI EN ISO cf1 = Esterno cf2 = SCUOLA Pag. 1 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

26 Scheda: MR2 CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE DEI COMPONENTI OPACHI Codice Struttura: Descrizione Struttura: MR Struttura vert. in cls isolata N. DESCRIZIONE STRATO (dall'interno all'esterno) s [mm] lambda [W/mK] C [W/m²K] M.S. [kg/m²] P<50*10¹² [kg/mspa] C.S. [J/kgK] R [m²k/w] 1 Adduttanza Interna Parete in calcestruzzo armato spessore cm 35 3 Pannello in lana di vetro per cappotto esterno. MV 130 kg/mc 4 Strato rasante + finitura cappotto a base calce Adduttanza Esterna RESISTENZA = m²k/w TRASMITTANZA = W/m²K SPESSORE = 460 mm CAPACITA' TERMICA AREICA (int) = kj/m²k MASSA SUPERFICIALE = 710 kg/m² TRASMITTANZA TERMICA PERIODICA = 0.05 W/m²K FATTORE DI ATTENUAZIONE = 0.15 SFASAMENTO = 7.42 h s = Spessore dello strato; lambda = Conduttività termica del materiale; C = Conduttanza unitaria; M.S. = Massa Superficiale; P<50*10¹² = Permeabilità al vapore con umidità relativa fino al 50%; C.S. = Calore Specifico; R = Resistenza termica dei singoli strati; Resistenza - Trasmittanza = Valori di resistenza e trasmittanza reali; Massa Superficiale = Valore calcolato come disposto nell'allegato A del D.Lgs.192/05 e s.m.i.. STRATIGRAFIA STRUTTURA DIAGRAMMI DELLE PRESSIONI Ti [ C] Psi [Pa] Pri [Pa] URi [%] Te [ C] Pse [Pa] Pre [Pa] URe [%] DIAGRAMMI DELLE PRESSIONI Ti = Temperatura interna; Psi = Pressione di saturazione interna; Pri = Pressione relativa interna; URi = Umidità relativa interna; Te = Temperatura esterna; Pse = Pressione di saturazione esterna; Pre = Pressione relativa esterna; URe = Umidità relativa esterna. V E R I F I C A I G R O M E T R I C A gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic URcf Tcf URcf Tcf Verifica Interstiziale VERIFICATA La struttura non è soggetta a fenomeni di condensa interstiziale. Verifica Superficiale VERIFICATA Valore massimo ammissibile di U = Sempre verificato. La verifica igrometrica è stata eseguita secondo UNI EN ISO cf1 = LOCALI TECNICI cf2 = SCUOLA Pag. 2 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

27 Scheda: SL1 CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE DEI COMPONENTI OPACHI Codice Struttura: Descrizione Struttura: SL Solaio di copertura N. DESCRIZIONE STRATO (da superiore a inferiore) s [mm] lambda [W/mK] C [W/m²K] M.S. [kg/m²] P<50*10¹² [kg/mspa] C.S. [J/kgK] R [m²k/w] 1 Adduttanza Superiore Fogli di materiale sintetico Durock C Guaina Guaina Lastre di cursi Malta di cemento Sabbia secca Blocco da solaio di laterizio (495*200*250) spessore Intonaco di calce e gesso Adduttanza Inferiore RESISTENZA = m²k/w TRASMITTANZA = W/m²K SPESSORE = 567 mm CAPACITA' TERMICA AREICA = kj/m²k MASSA SUPERFICIALE = 655 kg/m² TRASMITTANZA TERMICA PERIODICA = 0.01 W/m²K FATTORE DI ATTENUAZIONE = 0.03 SFASAMENTO = h s = Spessore dello strato; lambda = Conduttività termica del materiale; C = Conduttanza unitaria; M.S. = Massa Superficiale; P<50*10¹² = Permeabilità al vapore con umidità relativa fino al 50%; C.S. = Calore Specifico; R = Resistenza termica dei singoli strati; Resistenza - Trasmittanza = Valori di resistenza e trasmittanza reali; Massa Superficiale = Valore calcolato come disposto nell'allegato A del D.Lgs.192/05 e s.m.i.. STRATIGRAFIA STRUTTURA DIAGRAMMI DELLE PRESSIONI Ts [ C] Pss [Pa] Prs [Pa] URs [%] Ti [ C] Psi [Pa] Pri [Pa] URi [%] DIAGRAMMI DELLE PRESSIONI Ts = Temperatura superiore; Pss = Pressione di saturazione superiore; Prs = Pressione relativa superiore; URs = Umidità superiore; Ti = Temperatura inferiore; Psi = Pressione di saturazione inferiore; Pri = Pressione relativa inferiore; URi = Umidità inferiore. Pag. 3 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

28 Scheda: SL1 CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE DEI COMPONENTI OPACHI Codice Struttura: Descrizione Struttura: SL Solaio di copertura V E R I F I C A I G R O M E T R I C A gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic URcf Tcf URcf Tcf Verifica Interstiziale VERIFICATA La struttura non è soggetta a fenomeni di condensa interstiziale. Verifica Superficiale VERIFICATA Valore massimo ammissibile di U = (mese critico: Luglio). La verifica igrometrica è stata eseguita secondo UNI EN ISO cf1 = Esterno cf2 = SCUOLA Pag. 4 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

29 Scheda: FN1 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d3 Descrizione Struttura: Finestra in PVC 2 anta Dimensioni: L = 2.20 m; H = 1.05 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 5 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

30 Scheda: FN2 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d4 Descrizione Struttura: Finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 1.05 m; H = 1.05 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 6 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

31 Scheda: FN3 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d3 Descrizione Struttura: Finestra in PVC 2 anta Dimensioni: L = 2.40 m; H = 1.25 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 7 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

32 Scheda: FN4 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d4 Descrizione Struttura: Finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 1.20 m; H = 1.20 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 8 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

33 Scheda: FN5 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 2 anta Dimensioni: L = 2.90 m; H = 2.30 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 9 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

34 Scheda: FN6 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d3 Descrizione Struttura: Finestra in PVC 2 anta Dimensioni: L = 3.50 m; H = 0.65 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 10 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

35 Scheda: FN7 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d4 Descrizione Struttura: Finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 2.00 m; H = 0.70 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 11 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

36 Scheda: FN8 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 1.90 m; H = 2.30 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 12 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

37 Scheda: FN9 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 1.00 m; H = 2.90 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 13 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

38 Scheda: FN10 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 0.80 m; H = 2.90 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 14 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

39 Scheda: FN11 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 1.20 m; H = 3.05 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 15 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

40 Scheda: FN12 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 0.90 m; H = 3.05 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 16 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

41 Scheda: FN13 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d4 Descrizione Struttura: Finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 2.30 m; H = 1.20 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 17 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

42 Scheda: FN14 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 0.75 m; H = 2.90 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 18 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

43 Scheda: FN15 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 3.65 m; H = 2.20 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 19 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

44 Scheda: FN16 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 2 anta Dimensioni: L = 3.00 m; H = 2.15 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 20 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

45 Scheda: FN17 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 2 anta Dimensioni: L = 4.70 m; H = 2.50 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 21 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

46 Scheda: FN18 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 2 anta Dimensioni: L = 3.20 m; H = 2.30 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 22 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

47 Scheda: FN19 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 2 anta Dimensioni: L = 2.00 m; H = 3.05 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 23 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

48 Scheda: FN20 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d4 Descrizione Struttura: Finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 1.90 m; H = 0.65 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 24 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

49 Scheda: FN21 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d4 Descrizione Struttura: Finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 2.20 m; H = 1.20 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 25 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

50 Scheda: FN22 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d4 Descrizione Struttura: Finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 2.00 m; H = 0.65 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 26 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

51 Scheda: FN23 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d4 Descrizione Struttura: Finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 2.20 m; H = 0.65 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 27 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

52 Scheda: FN24 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 2.45 m; H = 2.80 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 28 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

53 Scheda: FN25 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d4 Descrizione Struttura: Finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 2.00 m; H = 0.45 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 29 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

54 Scheda: FN26 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN Descrizione Struttura: Porta-finestra in PVC 1 anta Dimensioni: L = 0.60 m; H = 3.05 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: W18-inf.interno-isol.cappotto+mazzetta = 0.2 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 30 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

55 Scheda: FN27 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d4d Descrizione Struttura: Finestra in PVC alta non apribile Dimensioni: L = 2.50 m; H = 0.40 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: nessuno = 0 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 31 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

56 Scheda: FN28 CARATTERISTICHE TERMICHE DEI COMPONENTI FINESTRATI Codice Struttura: WN d4d Descrizione Struttura: Finestra in PVC alta non apribile Dimensioni: L = 2.20 m; H = 1.20 m DESCRIZIONE Ag [m²] S E R R A M E N T O Af [m²] Lg [m] S I N G O L O Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] kl [W/mK] Uw [W/m²K] INFISSO Ponte Termico Infisso-Parete: nessuno = 0 [W/mK] Fonte - Uf: da Prospetto C.2 UNI/TS :2008; Ug: da Prospetto C.1 UNI/TS :2008 Ag = Area vetro; Af = Area telaio; Lg = Lunghezza perimetro superficie vetrata; Ug = Trasmittanza termica superficie vetrata; Uf = Trasmittanza termica telaio; kl = Trasmittanza lineica distanziatore (nulla se singolo vetro); Uw = Trasmittanza termica totale serramento; Fg = Trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale. Fg [-] INFISSO COEFFICIENTE RIDUZIONE AREA TELAIO RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA m²k/w RESISTENZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA m²k/w CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE INTERNA W/m²K CONDUTTANZA UNITARIA SUPERFICIALE ESTERNA W/m²K RESISTENZA TERMICA TOTALE m²k/w TRASMITTANZA TOTALE W/m²K TRASMITTANZA VETRO TOTALE W/m²K Pag. 32 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

57 EOdC: Scuola Scheda: GN1 Edificio Pubblico o ad uso Pubblico Volume lordo m³ Superficie lorda disperdente (1) m² Rapporto di Forma S/V /m Volume netto m³ Superficie netta m² Altezza media netta 3.22 m Superficie lorda disperdente delle Vetrate m² Capacità Termica kj/k Generatore a servizio dell'eodc: Pompa di calore Caratteristiche del Generatore: POMPA di CALORE, senza produzione di ACS, con accumulatore sul riscaldamento, Tipo di Combustibile Elettricità Potenza termica utile nominale del generatore kw Percentuale di impegno del generatore % Durata del periodo di riscaldamento 137 G Durata del periodo di raffrescamento 126 G Fabbisogno di ACS m³ Generatore per produzione di ACS con accumulatore sull'acs Tipo di Combustibile Elettricità Fabbisogno di Energia Primaria per ACS kwh Fabbisogno di COMBUSTIBILE per ACS kwh Fabbisogno TOTALE di energia elettrica per il sistema di ACS 0.00 kwh Fabbisogno di Energia Primaria per ACS (invernale) kwh Fabbisogno di Combustibile per ACS (invernale) kwh Fabbisogno TOTALE di energia elettrica per il sistema di ACS (invernale) 0.00 kwh Fabbisogno di Energia Primaria per ACS (estivo) kwh Fabbisogno di Combustibile per ACS (estivo) kwh Fabbisogno di Energia Elettrica per ACS (estivo) 0.00 kwh Contributo di Energia Primaria per ACS da Solare Termico kwh Contributo di Energia Primaria per il riscaldamento da Solare Termico 0.00 kwh Contributo di Energia Primaria per ACS da Fotovoltaico kwh Contributo di Energia Primaria per il riscaldamento da Fotovoltaico kwh Fabbisogno di Energia Primaria Netta per ACS kwh Fabbisogno di Energia Primaria Netta per il riscaldamento kwh Combustibile risparmiato per ACS da Solare Termico e Fotovoltaico kwh Combustibile risparmiato per riscaldamento da Solare Termico e Fotovoltaico kwh Fabbisogno di Combustibile netto per ACS kwh Fabbisogno di Combustibile netto per il riscaldamento kwh (1) Superficie lorda disperdente = superficie che delimita il volume lordo riscaldato verso l'esterno e verso ambienti non dotati di impianto di riscaldamento Dati Prestazione Energetica Indice di Prestazione Energetica per la climatizzazione estiva (solo involucro) kwh/m³anno Indice di Prestazione Energetica per la climatizzazione invernale (solo involucro) kwh/m³anno Indice di Prestazione Energetica RISCALDAMENTO per AQE ed ACE kwh/m³anno Indice di Prestazione Energetica ACS per AQE ed ACE kwh/m³anno Classe Energetica Globale dell' EOdC A+ Dispersioni, Apporti solari, Apporti interni, Fabbisogni Un.Mis. Nov Dic Gen Feb Mar Totale QhTR MJ QhVE MJ QhHT MJ Qsol MJ Qint MJ QwI kwh Qh [MJ] MJ Qh kwh QRh kwh QIEh kwh QIRh kwh QhRD kwh QIDh kwh QIAh kwh QIGNh kwh QXh kwh QPh kwh CMBh kwh Pag. 33 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

58 Valori energetici relativi al riscaldamento, in regime di funzionamento continuo per i giorni di attivazione dell'impianto ex D.P.R. 412/93: QhTR = Dispersione per Trasmissione; QhVE = Dispersione per Ventilazione; QhHT = Dispersione per Trasmissione + Ventilazione; Qsol = Apporti Solari; Qint = Apporti Interni; QwI = Fabbisogno Utile di Energia Termica per ACS (invernale); Qh [MJ] = Fabbisogno Utile di Energia Termica per il Riscaldamento; Qh = Fabbisogno Utile di Energia Termica per il Riscaldamento; QRh = Energia TOTALE (accumuli+distribuzione ACS) recuperata dal sistema di Riscaldamento; QIEh = Perdite di emissione; QIRh = Perdite di regolazione; QhRD = Energia termica da fornire al sottosistema di Distribuzione del Riscaldamento; QlDh = Energia persa dal sistema di distribuzione del Riscaldamento; QlAh = Energia persa dall'accumulatore del Riscaldamento; QlGNh = Energia persa al Generatore per il sistema di Riscaldamento; QXh = Fabbisogno TOTALE di energia elettrica per il sistema di Riscaldamento; QPh = Fabbisogno di Energia Primaria per il Riscaldamento senza il contributo di eventuali FR; CMBh = Fabbisogno di Combustibile per il Riscaldamento senza il contributo di eventuali FR (Elettricità). Pag. 34 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

59 Rendimenti Nov Dic Gen Feb Mar EtaDh EtaGNh EtaDh [%] = Rendimento di Distribuzione per il Riscaldamento; EtaGNh [%] = Rendimento di Generazione per il Riscaldamento; Scambi Termici per trasmissione e ventilazione, Apporti solari ed interni, Fabbisogno ideale per il raffrescamento (Estivo) Un.Mis. Mag Giu Lug Ago Set Totale Giorni giorno QcTR MJ QcVE MJ QcHT MJ QcSol MJ QcInt MJ Qc [MJ] MJ Qc kwh Valori energetici relativi al raffrescamento, in regime di funzionamento continuo, per i giorni di attivazione indicati: Giorni = giorni di attivazione dell'impianto di raffrescamento;qctr = Dispersione per Trasmissione; QcVE = Dispersione per Ventilazione; QcHT = Dispersione per Trasmissione + Ventilazione; QcSol = Apporti Solari; QcInt = Apporti Interni; Qc = Fabbisogno Utile di Energia Termica per il Raffrescamento; VERIFICHE DI LEGGE Ristrutturazioni totali o parziali e manutenzione straordinaria dell'involucro edilizio e ampliamenti volumetrici all'infuori di quanto è già previsto all'art. 3 comma 2, lett a) e b) valori LIMITE valori di Calcolo Verifica EPi, invol NON RICHIESTA EPi NON RICHIESTA EPe, invol NON RICHIESTA EPacs NON RICHIESTA EtaGh NON RICHIESTA EPi, invol [kwh/m³anno] = Indice di Prestazione Energetica per la climatizzazione invernale (solo involucro); EPi [kwh/m³anno] = Indice di Prestazione Energetica per la climatizzazione invernale; EPe, invol [kwh/m³anno] = Indice di Prestazione Energetica per la climatizzazione estiva (solo involucro); EPacs [kwh/m³anno] = Indice di Prestazione Energetica per ACS ; EtaGh [%] = Rendimento Globale Medio Stagionale; Pag. 35 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

60 Zona: SCUOLA VERIFICHE TRASMITTANZA LIMITE DELLE STRUTTURE DISPERDENTI Elemento Confin. / Orient. Um U / Uw Ug (comma) e VERIFICA Anti (piano terra) Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Anti (piano terra) Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Antiwc (piano terra) Muro Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Sud (4a) Um <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Antiwc (piano terra) Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Antiwc (piano terra) Muro Nord (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Antiwc (piano terra) Muro Sud (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Aula (piano terra) Muro Sud-Ovest (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Ovest (4a) Um <= Ulim; Finestra Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Nord-Ovest (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Sud (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Aula (piano terra) Muro Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Sud-Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Aula (piano terra) Muro Nord (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Nord-Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - pavimento Esterno (4b) Um <= Ulim; Pag. 36 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

61 EczSolaio (infisso) Esterno (4c) Uw <= Ulim; EczSolaio (infisso) Esterno (4c) Uw <= Ulim; Aula (piano terra) Muro Ovest (4a) Um <= Ulim; Finestra Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Sud (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Aula (piano terra) Muro Nord (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Nord-Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Sud-Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - pavimento Esterno (4b) Um <= Ulim; CORRIDOIO (piano terra) Muro Sud-Ovest (4a) Um <= Ulim; Muro Ovest (4a) Um <= Ulim; Muro Nord-Ovest (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio scambi terreno - pavimento Esterno (4b) Um <= Ulim; CORRIDOIO (piano terra) Solaio scambi terreno - pavimento Esterno (4b) Um <= Ulim; CORRIDOIO (piano terra) Solaio scambi terreno - pavimento Esterno (4b) Um <= Ulim; CORRIDOIO (piano terra) Solaio scambi terreno - pavimento Esterno (4b) Um <= Ulim; CORRIDOIO (piano terra) Muro Nord-Est (4a) Um <= Ulim; Muro Est (4a) Um <= Ulim; Muro Sud-Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Sud-Ovest (4a) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - pavimento Esterno (4b) Um <= Ulim; CORR-lucern (corridoio) Muro Sud-Ovest (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Nord-Ovest (4a) Um <= Ulim; Muro Nord-Est (4a) Um <= Ulim; Muro Sud-Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; EczSolaio (infisso) Esterno (4c) Uw <= Ulim; EczSolaio (infisso) Esterno (4c) Uw <= Ulim; EczSolaio (infisso) Esterno (4c) Uw <= Ulim; EczSolaio (infisso) Esterno (4c) Uw <= Ulim; EczSolaio (infisso) Esterno (4c) Uw <= Ulim; CORR-lucern (piano terra) Muro Sud-Ovest (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Pag. 37 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

62 Muro C.T (4a) Um <= Ulim; Muro Nord-Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Sud-Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Cucina (piano terra) Muro Nord-Ovest (4a) Um <= Ulim; Muro Nord-Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Nord-Ovest (4a) Um <= Ulim; Muro Nord-Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord-Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Dispensa (piano terra) Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento RIP (piano terra) Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento RIP (piano terra) Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Sala (piano terra) Muro Sud-Ovest (4a) Um <= Ulim; Muro Ovest (4a) Um <= Ulim; Finestra Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Sud-Ovest (4a) Um <= Ulim; Muro Nord-Ovest (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord-Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Nord (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Ovest (4a) Um <= Ulim; Finestra Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Muro Sud (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - pavimento Esterno (4b) Um <= Ulim; EczSolaio (infisso) Esterno (4c) Uw <= Ulim; Spogliatoio (piano terra) Muro C.T (4a) Um <= Ulim; Muro Sud (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Wc (piano terra) Muro Sud (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Wc (piano terra) Muro Ovest (4a) Um <= Ulim; Finestra Ovest (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento Wc (piano terra) Muro Sud (4a) Um <= Ulim; Pag. 38 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

63 Finestra Sud (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento wc (piano terra) Muro Nord-Est (4a) Um <= Ulim; Muro Est (4a) Um <= Ulim; Muro Sud (4a) Um <= Ulim; Finestra Sud (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento wc (piano terra) Muro Ovest (4a) Um <= Ulim; Muro Nord (4a) Um <= Ulim; Finestra Nord (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento WC (piano terra) Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento WC (piano terra) Muro Est (4a) Um <= Ulim; Finestra Est (4c) Uw <= Ulim; (4c) Ug <= Ulim; Solaio superiore Esterno (4b) Um <= Ulim; Solaio scambi terreno - Esterno (4b) Um <= Ulim; pavimento LEGENDA Limite trasmittanza termica U delle strutture opache verticali W/m²K Limite trasmittanza termica U delle strutture opache orizzontali o inclinate di copertura W/m²K Limite trasmittanza termica U delle strutture opache orizzontali di pavimento W/m²K Limite trasmittanza termica U delle chiusure trasparenti comprensive degli infissi W/m²K Limite trasmittanza termica U dei vetri appartenenti alle chiusure trasparenti W/m²K Limite trasmittanza termica U delle strutture opache (orizzontali o verticali) rivolte verso altre unità immobiliari riscaldate W/m²K "Um": Trasmittanza Termica MEDIA per muri e solai prevista dal comma 4, dell'art. 4 "U/Uw": Trasmittanza Termica delle strutture opache (U) o delle strutture trasparenti comprensive dell'infisso (Uw). "Ug": Trasmittanza Termica dei vetri appartenenti alle strutture trasparenti. "(comma) e VERIFICA": in questa colonna sono riportati gli esiti delle verifiche effettuate precedute, fra parentesi, dal comma dell'articolo 4 che prescrive tali verifiche. Pag. 39 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

64 ZONA: EOdC: Generatore: 1 - SCUOLA Scuola Pompa di calore Scheda: GN1-ZN1 Destinazione d'uso: E7 - attività scolastiche Volume lordo m³ Volume netto m³ Superficie lorda m² Superficie netta m² Altezza media netta 3.22 m Capacità Termica kj/k Apporti Interni medi globali 4.00 W/m² Ventilazione naturale /h Ventilazione meccanica: assente Tipo di terminale: Ventilconvettori (valori riferiti a Tmedia acqua = 45 C) Tipologia della regolazione: Climatica più ambiente con regolatore Caratteristiche della regolazione: P banda prop. 1 C Fabbisogno di ACS m³ Salto termico ACS C Fabbisogno Utile di Energia Termica per ACS kwh Fabbisogno Utile di Energia Termica per ACS (invernale) kwh Fabbisogno Utile di Energia Termica per ACS (estivo) kwh Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) kw Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 7.95 kw Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) kw Fattore di ripresa 0.00 W / m² Dispersioni, Apporti solari, Apporti interni, Fabbisogni Un.Mis. Nov Dic Gen Feb Mar Totale HTR W/K HVE W/K QhTR MJ QhVE MJ QhHT MJ Qsol MJ Qint MJ Qh [MJ] MJ Qh kwh QRh kwh QIEh kwh QIRh kwh QhRD kwh QwI kwh Valori energetici relativi al riscaldamento, in regime di funzionamento continuo per i giorni di attivazione dell'impianto ex D.P.R. 412/93: HTR = Coefficiente globale di scambio termico per TRASMISSIONE; HVE = Coefficiente globale di scambio termico per VENTILAZIONE; QhTR = Dispersione per Trasmissione; QhVE = Dispersione per Ventilazione; QhHT = Dispersione per Trasmissione + Ventilazione; Qsol = Apporti Solari; Qint = Apporti Interni; Qh [MJ] = Fabbisogno Utile di Energia Termica per il Riscaldamento; Qh = Fabbisogno Utile di Energia Termica per il Riscaldamento; QRh = Energia TOTALE (accumuli+distribuzione ACS) recuperata dal sistema di Riscaldamento; QIEh = Perdite di emissione; QIRh = Perdite di regolazione; QhRD = Energia termica da fornire al sottosistema di Distribuzione del Riscaldamento; QwI = Fabbisogno Utile di Energia Termica per ACS (invernale). Pag. 40 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

65 Rendimenti Nov Dic Gen Feb Mar EtaU EtaEh EtaRh EtaU = Fattore di utilizzazione degli Apporti Solari + Interni; EtaEh [%] = Rendimento di emissione; EtaRh [%] = Rendimento di regolazione. Scambi Termici per trasmissione e ventilazione, Apporti solari ed interni, Fattore di utilizzazione delle dispersioni termiche e Fabbisogno ideale per il raffrescamento (Estivo) Un.Mis. Mag Giu Lug Ago Set Totale Giorni giorno QcTR MJ QcVE MJ QcHT MJ QcSol MJ QcInt MJ EtaU Qc [MJ] MJ Qc kwh Valori energetici relativi al raffrescamento, in regime di funzionamento continuo, per i giorni di attivazione indicati: Giorni = Giorni di attivazione dell'impianto di raffrescamento; QcTR = Dispersione per Trasmissione; QcVE = Dispersione per Ventilazione; QcHT = Dispersione per Trasmissione + Ventilazione; QcSol = Apporti Solari; QcInt = Apporti Interni; EtaU = Fattore di utilizzazione delle dispersioni termiche; Qc = Fabbisogno Utile di Energia Termica per il Raffrescamento; Vani della Zona VANO m² m³ QhTRp QhVEp Qp CORR-lucern Aula Aula Aula Aula Sala Wc Spogliatoio Anti Anti Wc Wc Aula RIP RIP Cucina Antiwc WC WC Antiwc Dispensa Antiwc wc wc Antiwc CORRIDOIO CORRIDOIO CORRIDOIO CORRIDOIO CORRIDOIO CORR-lucern m2 = Superficie utile calpestabile; m3 = Volume netto; QhTRp [W] = Dispersione massima per trasmissione (potenza); QhVEp [W] = Dispersione massima per ventilazione; QP [W] = Dispersione massima (trasmissione, ventilazione, fattore di ripresa) Pag. 41 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

66 Vano: Zona: Generatore: Tavola: CORR-lucern SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN1 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 861 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Sud-Ovest Finestra WN FN Sud-Ovest Muro MR MR C.T Muro MR MR Nord-Est Finestra WN d FN Nord-Est Muro MR MR Sud-Est Finestra WN FN Sud-Est Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 42 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

67 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Aula SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN2 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 713 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Sud-Ovest Finestra WN d FN Sud-Ovest Muro MR MR Ovest Finestra WN d3 FN Ovest Parapetto MR MR Ovest Muro MR MR Nord-Ovest Finestra WN FN Nord-Ovest Muro MR MR Sud Finestra WN d4 FN Sud Parapetto MR MR Sud Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 43 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

68 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Aula SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN3 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 696 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Nord Finestra WN d4 FN Nord Parapetto MR MR Nord Muro MR MR Nord-Est Finestra WN d FN Nord-Est Muro MR MR Est Finestra WN d3 FN Est Parapetto MR MR Est Muro MR MR Sud-Est Finestra WN FN Sud-Est Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 44 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

69 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Aula SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN4 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 465 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Ovest Finestra WN d4 FN Ovest Parapetto MR MR Ovest Finestra WN d4 FN Ovest Parapetto MR MR Ovest Finestra WN d4 FN Ovest Parapetto MR MR Ovest Muro MR MR Sud Finestra WN d4 FN Sud Parapetto MR MR Sud Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 45 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

70 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Aula SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN5 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 558 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Nord Finestra WN FN Nord Finestra WN FN Nord Finestra WN FN Nord Finestra WN FN Nord Finestra WN FN Nord Muro MR MR Nord-Est Finestra WN FN Nord-Est Finestra WN FN Nord-Est Finestra WN FN Nord-Est Finestra WN FN Nord-Est Finestra WN FN Nord-Est Solaio superiore SL SL ESTERNO EczSolaio (infisso) 1.30 ESTERNO EczSolaio (infisso) 1.30 ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 46 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

71 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Sala SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN6 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Sud-Ovest Muro MR MR Ovest Finestra WN FN Ovest Muro MR MR Sud-Ovest Muro MR MR Nord-Ovest Finestra WN FN Nord-Ovest Finestra WN FN Nord-Ovest Finestra WN FN Nord-Ovest Finestra WN FN Nord-Ovest Finestra WN FN Nord-Ovest Muro MR MR Nord Finestra WN FN Nord Finestra WN FN Nord Finestra WN FN Nord Finestra WN FN Nord Finestra WN FN Nord Muro MR MR Ovest Finestra WN d FN Ovest Muro MR MR Sud Finestra WN FN Sud Solaio superiore SL SL ESTERNO EczSolaio (infisso) 1.30 ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 47 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

72 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Wc SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN7 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 6.17 m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 170 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 64 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 234 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Ovest Finestra WN d4 FN Ovest Parapetto MR MR Ovest Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 48 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

73 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Spogliatoio SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN8 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 336 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 140 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 476 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR C.T Muro MR MR Sud Finestra WN d3 FN Sud Parapetto MR MR Sud Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 49 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

74 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Anti SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN9 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 2.80 m² Volume netto 8.54 m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 38 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 29 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 67 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 50 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

75 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Anti SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN10 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 2.10 m² Volume netto 6.41 m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 29 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 22 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 51 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 51 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

76 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Wc SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN11 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 6.00 m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 150 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 62 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 212 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Sud Finestra WN d4 FN Sud Parapetto MR MR Sud Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 52 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

77 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Wc SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN12 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 4.50 m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 119 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 47 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 166 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Sud Finestra WN d4 FN Sud Parapetto MR MR Sud Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 53 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

78 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Aula SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN13 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 629 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Est Finestra WN d FN Est Muro MR MR Est Finestra WN d3 FN Est Parapetto MR MR Est Muro MR MR Sud-Est Finestra WN d3 FN Sud-Est Parapetto MR MR Sud-Est Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 54 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

79 Vano: Zona: Generatore: Tavola: RIP SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN14 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 8.52 m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 116 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 88 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 204 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 55 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

80 Vano: Zona: Generatore: Tavola: RIP SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN15 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 164 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 125 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 289 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 56 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

81 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Cucina SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN16 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 830 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 336 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Nord-Ovest Muro MR MR Nord-Est Finestra WN FN Nord-Est Muro MR MR Nord-Ovest Muro MR MR Nord-Est Finestra WN d4 FN Nord-Est Parapetto MR MR Nord-Est Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 57 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

82 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Antiwc SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN17 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 269 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 136 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 405 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Est Finestra WN d4 FN Est Parapetto MR MR Est Muro MR MR Sud Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 58 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

83 Vano: Zona: Generatore: Tavola: WC SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN18 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 9.55 m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 281 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 99 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 380 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Est Finestra WN d3 FN Est Parapetto MR MR Est Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 59 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

84 Vano: Zona: Generatore: Tavola: WC SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN19 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 7.38 m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 100 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 77 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 177 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 60 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

85 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Antiwc SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN20 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 2.70 m² Volume netto 8.24 m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 37 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 28 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 65 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 61 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

86 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Dispensa SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN21 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 6.27 m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 85 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 65 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 150 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 62 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

87 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Antiwc SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN22 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 271 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 133 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 404 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Nord Finestra WN d4 FN Nord Parapetto MR MR Nord Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 63 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

88 Vano: Zona: Generatore: Tavola: wc SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN23 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 8.03 m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 267 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 83 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 350 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Ovest Muro MR MR Nord Finestra WN d4 FN Nord Parapetto MR MR Nord Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 64 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

89 Vano: Zona: Generatore: Tavola: wc SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN24 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 8.03 m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 316 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 83 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 399 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Nord-Est Muro MR MR Est Muro MR MR Sud Finestra WN d4 FN Sud Parapetto MR MR Sud Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 65 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

90 Vano: Zona: Generatore: Tavola: Antiwc SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN25 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 233 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 127 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 360 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Sud Finestra WN d4 FN Sud Parapetto MR MR Sud Solaio superiore SL SL ESTERNO Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 66 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

91 Vano: Zona: Generatore: Tavola: CORRIDOIO SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN26 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 265 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 187 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 452 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Sud-Ovest Muro MR MR Ovest Muro MR MR Nord-Ovest Finestra WN FN Nord-Ovest Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 67 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

92 Vano: Zona: Generatore: Tavola: CORRIDOIO SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN27 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile 0.96 m² Volume netto 2.94 m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 7 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 10 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 17 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 68 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

93 Vano: Zona: Generatore: Tavola: CORRIDOIO SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN28 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 285 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 213 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 498 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Nord-Est Muro MR MR Est Muro MR MR Sud-Est Finestra WN FN Sud-Est Muro MR MR Sud-Ovest Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 69 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

94 Vano: Zona: Generatore: Tavola: CORRIDOIO SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN29 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 173 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 245 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 418 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 70 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

95 Vano: Zona: Generatore: Tavola: CORRIDOIO SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI piano terra Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN30 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) 88 W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 124 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) 212 W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Pavimento su terreno TERRENO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 71 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

96 Vano: Zona: Generatore: Tavola: CORR-lucern SCUOLA POMPA DI CALORE 40 KW TIPO GALLETTI corridoio Dati generali Scheda: GN1-ZN1-VN31 DESCRIZIONE VALORE Un.Mis. Superficie netta calpestabile m² Volume netto m³ Temperatura interna (per la Potenza) C Ricambi d'aria (per la Potenza) 0.50 Vol/h Capacità Termica kj/k Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA) W Dispersione MASSIMA per Ventilazione (POTENZA) 371 W Dispersione MASSIMA per Trasmissione + Ventilazione (POTENZA) W Elementi disperdenti (Potenza) Elemento Cod. struttura Scheda A / L Confin. / Orient. U / Ul dt QhUTRp QhTRp Muro MR MR Sud-Ovest Finestra WN d4d FN Sud-Ovest Parapetto MR MR Sud-Ovest Finestra WN d4d FN Sud-Ovest Parapetto MR MR Sud-Ovest Finestra WN d4d FN Sud-Ovest Parapetto MR MR Sud-Ovest Finestra WN d4d FN Sud-Ovest Parapetto MR MR Sud-Ovest Finestra WN d4d FN Sud-Ovest Parapetto MR MR Sud-Ovest Finestra WN d4d FN Sud-Ovest Parapetto MR MR Sud-Ovest Finestra WN d4d FN Sud-Ovest Parapetto MR MR Sud-Ovest Finestra WN d4d FN Sud-Ovest Parapetto MR MR Sud-Ovest Finestra WN d4d FN Sud-Ovest Parapetto MR MR Sud-Ovest Finestra WN d4d FN Sud-Ovest Parapetto MR MR Sud-Ovest Finestra WN d4d FN Sud-Ovest Parapetto MR MR Sud-Ovest Finestra WN d4d FN Sud-Ovest Parapetto MR MR Sud-Ovest Muro MR MR Nord-Ovest Muro MR MR Nord-Est Muro MR MR Sud-Est Finestra WN d4d FN Sud-Est Parapetto MR MR Sud-Est Solaio superiore SL SL ESTERNO EczSolaio (infisso) 1.30 ESTERNO EczSolaio (infisso) 1.30 ESTERNO EczSolaio (infisso) 1.30 ESTERNO EczSolaio (infisso) 1.30 ESTERNO EczSolaio (infisso) 1.30 ESTERNO A [m²] = Superficie netta - L [m] = Lunghezza del Ponte Termico; Confin./ Orient. = Nome dell'ambiente Confinante o Orientamento della superficie; U [W/m²K] = Trasmittanza termica - Ul [W/mK] = Trasmittanza lineare del Ponte Termico; dt [ C] = Differenza di temperatura; QhUTRp [W/m²] = Dispersione UNITARIA MASSIMA per Trasmissione; QhTRp [W] = Dispersione MASSIMA per Trasmissione (POTENZA). Pag. 72 Copyright - TerMus by ACCA software S.p.A. - Tel.0827/

97 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto PART. IVA PIANO STRATEGICO DI AREA VASTA INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA GIANNI RODARI PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE TECNICA IMPIANTO TERMICO 1

98 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it Premesse L impianto termico in progetto è costituito da un generatore di calore endotermico ad alimentazione elettrica (pompa di calore) con modulo idronico collegato ad una rete di distribuzione con fluido termovettore circolante a bassa temperatura (45 /40 ) che alimenta terminali costituiti da fan coil e radiatori a bassa temperatura. Impianto Termico Le principali caratteristiche dell impianto termico sono di seguito elencate: PART. IVA Descrizione impianto tipologia: IMPIANTO AUTONOMO DI RISCALDAMENTO A BASSA TEMPERATURA; tipo di conduzione prevista: INTERMITTENTE; sistema di generazione: POMPA DI CALORE ; sistema di termoregolazione: DI ZONA E PER AMBIENTE; sistema di contabilizzazione dell'energia termica: NESSUNO; sistema di distribuzione del vettore termico: TUBAZIONI IN PEX ISOLATE; sistema di ventilazione forzata: NESSUNO; sistema di accumulo termico: SERBATOIO INERZIALE DAL 300 LT; sistema di produzione e di distribuzione dell'acqua calda sanitaria: PANNELLI SOLARI TERMICI E BOILER ELETTRICO ; Specifiche del generatore di energia "Pompa di calore" a servizio dell'eodc "Scuola" in oggetto: Tipologia del generatore: POMPA di CALORE; Fluido termovettore: Acqua; Valore nominale della potenza termica utile: kw; % di impegno del generatore per l EOdC in oggetto: Combustibile utilizzato: Elettricità; Rendimento termico utile al 100 % della potenza nominale: valore di progetto %, valore LIMITE NON RICHIESTO. Specifiche relative ai sistemi di regolazione dell'impianto termico: Sistema di telegestione dell'impianto termico: nessuno; 2

99 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it Le zone appartenenti all'eodc in oggetto, hanno i seguenti sistemi di regolazione e terminali di erogazione: Zona "SCUOLA" Regolatori climatici Funzionamento continuo con programmatore orario e sonda esterna della temperatura per la regolazione dell'acqua in mandata; Dispositivi per la regolazione automatica della temperatura ambiente Numero di apparecchi installati: UNO PER STANZA; Descrizione sintetica dei dispositivi: CHIUSURA VALVOLA A TRE VIE A RAGGIUNGIMENTO DELLA TEMPERATURA; Terminali di erogazione dell'energia termica: Numero di apparecchi installati: in media uno per stanza; Tipo terminale: Ventilconvettori (valori riferiti a Tmedia acqua = 45 C); Potenza termica nominale (W): come da progetto. Apporti interni: Apporti Interni 4.00 W/m2 (dati da prospetto 12 UNI/TS ).; PART. IVA Calcolo delle reti. Segue il calcolo delle reti di distribuzione. L impianto sarà suddiviso in 4 parti, seguono i dati relativi alle 4 zone: ZONA 1 FAN COIL 1 3

100 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it PART. IVA

101 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it ZONA 2 FAN COIL 2 PART. IVA

102 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it PART. IVA

103 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it ZONA 3 RADIATORI 1 PART. IVA

104 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it PART. IVA ZONA 4 RADIATORI 2 8

105 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it PART. IVA

106 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it PART. IVA Carosino lì 10/06/2012 Ing. Dario Pinto 10

107 Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e Associati VIA DE FLAGILLA BRINDISI Pagina: 1 Quadro elettrico c.t. Disegnatore: Coordinatore: N Disegno: Data: 16/05/2012

108 A Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e A VIA DE FLAGILLA BRINDISI Progetto: Quadro elettrico c.t. A B Disegnato: B Coordinato: C N di Disegno: C D E Tensione di esercizio: 400 / 230 [V] Quadro: 1 - Back Up: No Potere di Interruzione (PI): Icn / Icu PI degli apparecchi modulari: CEI EN Icc massima ai morsetti di entrata: 1,319 ka D E Data: 16/05/2012 F Pagina: 2 F G G H H Descrizione linea INTERRUTTORE GENERALE POMPA DI CALORE CIRCOLATORE FAN COILS 1 CIRCOLATORE FAN COILS 1 CIRCOLATORE FAN COILS 2 CIRCOLATORE RADIATORI 1 CIRCOLATORE RADIATORI 2 I Fasi della linea L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 N L2 N L3 N L2 N L3 N I Potenza totale Corrente di impiego Ib [A] 14,700 kw 25,46 13,000 kw 20,87 0,300 kw 1,45 0,300 kw 1,45 0,300 kw 1,45 0,150 kw 0,72 0,150 kw 0,72 Corrente nominale In [A] 32,00 25,00 2,00 2,00 2,00 1,00 1,00 Lunghezza linea a valle [m] 0,0 5,0 5,0 5,0 5,0 5,0 5,0 Tipo cavo J Isolante Unip. no guaina PVC Unip. con guaina PVC Unip. no guaina PVC Unip. con guaina PVC Unip. con guaina PVC Unip. con guaina PVC Unip. con guaina PVC J Sezione fase [mm²] 6,0 2,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 Portata fase [A] 36,00 26,00 17,50 22,00 22,00 22,00 22,00 Sezione neutro [mm²] Sezione PE [mm²] 6,0 6,0 2,5 2,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 K C.d.T. linea / C.d.T. totale Icc max inizio linea [ka] 0,00 / 1,32 1,32 0,37 / 1,69 1,32 0,08 / 1,40 0,68 0,08 / 1,40 0,68 0,08 / 1,40 0,68 0,04 / 1,36 0,68 0,04 / 1,36 0,68 K Descrizione Articolo MDC45 C32 4P Id=30mA AC MTC45 C25 4P MTC45 C2 1P+N MTC45 C2 1P+N MTC45 C2 1P+N MT60 C1 1P+N MT60 C1 1P+N Codice articolo L Potere d'interruzione [ka] Modulo differenziale GW ,50 GW ,50 GW ,50 GW ,50 GW ,50 GW ,00 GW ,00 L Idiff [A] / Tdiff [s] 0,03 / 0,0 Backup [ka] M Note M

109 A Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e A VIA DE FLAGILLA BRINDISI Progetto: Quadro elettrico c.t. A B Disegnato: 2.2 B Coordinato: C N di Disegno: 8 C D E Tensione di esercizio: 400 / 230 [V] Quadro: 1 - Back Up: No Potere di Interruzione (PI): Icn / Icu PI degli apparecchi modulari: CEI EN Icc massima ai morsetti di entrata: 1,319 ka D E Data: 16/05/2012 F Pagina: 3 F G G H H Descrizione linea LUCI E PRESE I Fasi della linea Potenza totale Corrente di impiego Ib [A] Corrente nominale In [A] Lunghezza linea a valle [m] Tipo cavo J Isolante Sezione fase [mm²] Portata fase [A] Sezione neutro [mm²] Sezione PE [mm²] K C.d.T. linea / C.d.T. totale Icc max inizio linea [ka] Descrizione Articolo Codice articolo L Potere d'interruzione [ka] Modulo differenziale Idiff [A] / Tdiff [s] Backup [ka] L2 N 0,500 kw 2,42 3,00 10,0 Unip. con guaina PVC 1,5 22,00 1,5 1,5 0,28 / 1,60 0,68 MT60 C3 1P+N + BD 2P 25A 30mA AC GW ,00 GW ,03 / 0,0 I J K L M Note M

110 ALARM PROG TEL PROGRAMME MODE A Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e A VIA DE FLAGILLA BRINDISI Progetto: Quadro elettrico c.t. A B Disegnato: B Coordinato: C N di Disegno: C D E F Tensione di esercizio: 400 / 230 [V] Quadro: 1 - Back Up: No Potere di Interruzione (PI): Icn / Icu PI degli apparecchi modulari: CEI EN Icc massima ai morsetti di entrata: 1,319 ka Ingombro totale : 320x360x80 Grado IP: IP40 Norma verifica termica : CEI D E F G Centralini Non segregato (forma 1) G Data: 16/05/ H Pagina: 4 H CD - CHORUS ACTIVO 320x360x80 24M IP40 I Numero colonna 1 I Descrizione Famiglia armadio Dimensioni nominali (b x h x p) J Dimensioni effettive Struttura base Montanti Telai funzionali Vano cavi interno K Pannello SX Pannello DX KIT dˇaffiancamento Porta (o profili) Fondo (o profili) L Zoccolo Golfari Staffe di rinforzo Centralini 320x360x80 320x360x80 GW40256 J K L Accessori M M

111 Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e Associati VIA DE FLAGILLA BRINDISI Documento: Quadro elettrico c.t. Dati di progetto Data: Pagina: 16/05/ Disegnatore: Coordinatore: N di disegno: Tensione di esercizio [V]: 400 (400) / 230 (230) C.d.T. massima totale ammessa nell'impianto: 4,0 % Sistema di Distribuzione: TT Corrente di c.to c.to presunta trifase nel punto di consegna: 4,50 ka Corrente di c.to c.to presunta fase-neutro nel punto di consegna: 2,60 ka Contributo motori alla corrente di c.to c.to: No

112 Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e Associati VIA DE FLAGILLA BRINDISI Documento: Quadro elettrico c.t. Dati quadro Data: Pagina: 16/05/ Quadro n : 1 Descrizione: Metodo di calcolo del Potere di Interruzione: Icn / Icu Potere di Interruzione degli apparecchi modulari secondo la norma: CEI EN Metodo di selezione della taratura: In = Ib Protezione di Back-Up: No Collegamento in morsettiera: Cablaggio interno al Quadro: No No Livello massimo per il quadro: 6 Sezione minima abilitata: 1,5 mm² Taratura minima abilitata: 1,00 A Note:

113 Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e Associati VIA DE FLAGILLA BRINDISI Documento: Quadro elettrico c.t. Famiglia armadi: Centralini - Non segregato (forma 1) Carpenteria - Quadro n 1 - Data: Pagina: 16/05/ Colonna n 1-40CDi-CHORUS Centralino da incasso ACTIVO Bianco latte - 320x360x80-24M IP40 (GW40256+) Pannello n 1 - (+) Feritoia n Feritoia n Feritoia n Feritoia n Feritoia n Feritoia n INTERRUTTORE GENERALE - (GW94070) - 4moduli - Interruttore magnetotermico differenziale com POMPA DI CALORE - (GW90089) - 2moduli - Interruttore magnetotermico compatto CIRCOLATORE FAN COILS 1 - (GW90022) - 1moduli - Interruttore magnetotermico compatto CIRCOLATORE FAN COILS 1 - (GW90022) - 1moduli - Interruttore magnetotermico compatto CIRCOLATORE FAN COILS 2 - (GW90022) - 1moduli - Interruttore magnetotermico compatto CIRCOLATORE RADIATORI 1 - (GW92021) - 2moduli - Interruttore magnetotermico Pannello n 2 - (+) Feritoia n Feritoia n CIRCOLATORE RADIATORI 2 - (GW92021) - 2moduli - Interruttore magnetotermico LUCI E PRESE - (GW92023+GW94402) - 4moduli - Apparecchi modulari

114 Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e Associati VIA DE FLAGILLA BRINDISI Documento: Quadro elettrico c.t. Verifica termica - Quadro n 1 - Data: Pagina: 16/05/ Famiglia armadi: Ingombro totale: Centralini - Non segregato (forma 1) 320x360x80 Norma di riferimento per la verifica: CEI Metodo di calcolo della potenza dissipata: K = Ib/In Colonna n 1 Ingombro colonna: Armadio: 40CDi-CHORUS Centralino da incasso ACTIVO Bianco latte - 320x360x80-24M IP40 320x360x80 Potenza dissipata nella colonna: 20,67 W Potenza dissipabile dalla colonna: 36,00 W La verifica ha dato esito positivo, in quanto è soddisfatta la relazione Pdissipata <= Pdissipabile N dispcodice Descrizione Pd/Polo [W] Poli Pd [W] K 1 GW94070 MDC45 C32 4P Id=30mA AC 3, ,01 0,7957 6,97 2 GW90089 MTC45 C25 4P 3, ,02 0,8349 6,99 3 GW90022 MTC45 C2 1P+N 0,92 1+N 1,84 0,7246 0,97 4 GW90022 MTC45 C2 1P+N 0,92 1+N 1,84 0,7246 0,97 5 GW90022 MTC45 C2 1P+N 0,92 1+N 1,84 0,7246 0,97 6 GW92021 MT60 C1 1P+N 1,10 1+N 2,20 0,7246 1,16 7 GW92021 MT60 C1 1P+N 1,10 1+N 2,20 0,7246 1,16 8 GW92023 MT60 C3 1P+N + BD 2P 25A 30mA AC 1,16 1+N 2,32 0,8052 1,50 K²Pd [W] Totale K2Pd [W]: 20,67 Potenza dissipata totale apparecchi: 20,67 W + Potenza dissipata aggiuntiva: 0,00 W Potenza dissipata totale: 20,67 W Potenza dissipabile totale: 36,00 W La verifica ha dato esito positivo, in quanto è soddisfatta la relazione Pdissipata <= Pdissipabile

115 Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e Associati VIA DE FLAGILLA BRINDISI Documento: Quadro elettrico c.t. Stampa Tabellare Data: Pagina: 16/05/ Sim. n Descrizione linea Fasi della linea Potenza totale Quadro n 1-1 INTERRUTTORE GENERALE L1 L2 L3 N 14,700 kw 2 POMPA DI CALORE L1 L2 L3 N 13,000 kw 3 CIRCOLATORE FAN COILS 1 L1 N 0,300 kw 4 CIRCOLATORE FAN COILS 1 L2 N 0,300 kw 5 CIRCOLATORE FAN COILS 2 L3 N 0,300 kw 6 CIRCOLATORE RADIATORI 1 L2 N 0,150 kw 7 CIRCOLATORE RADIATORI 2 L3 N 0,150 kw 8 LUCI E PRESE L2 N 0,500 kw

116 Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e Associati VIA DE FLAGILLA BRINDISI Data: Pagina: 16/05/ Documento: Quadro elettrico c.t. Stampa Tabellare Sim. n Corrente di impiego Ib [A] Corrente nominale In [A] Lunghezza linea a valle [m] Tipo cavo Isolante Quadro n ,46 32,00 0,0 Unip. no guaina PVC 2 20,87 25,00 5,0 Unip. con guaina PVC 3 1,45 2,00 5,0 Unip. no guaina PVC 4 1,45 2,00 5,0 Unip. con guaina PVC 5 1,45 2,00 5,0 Unip. con guaina PVC 6 0,72 1,00 5,0 Unip. con guaina PVC 7 0,72 1,00 5,0 Unip. con guaina PVC 8 2,42 3,00 10,0 Unip. con guaina PVC

117 Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e Associati VIA DE FLAGILLA BRINDISI Data: Pagina: 16/05/ Documento: Quadro elettrico c.t. Stampa Tabellare Sim. n Sezione fase [mm²] Portata fase [A] Sezione neutro [mm²] Sezione PE [mm²] C.d.T. linea / C.d.T. totale Icc max inizio linea [ka] Quadro n 1-1 6,0 36,00 6,0 6,0 0,00 / 1,32 1,32 2 2,5 26,00 2,5 2,5 0,37 / 1,69 1,32 3 1,5 17,50 1,5 1,5 0,08 / 1,40 0,68 4 1,5 22,00 1,5 1,5 0,08 / 1,40 0,68 5 1,5 22,00 1,5 1,5 0,08 / 1,40 0,68 6 1,5 22,00 1,5 1,5 0,04 / 1,36 0,68 7 1,5 22,00 1,5 1,5 0,04 / 1,36 0,68 8 1,5 22,00 1,5 1,5 0,28 / 1,60 0,68

118 Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e Associati VIA DE FLAGILLA BRINDISI Documento: Quadro elettrico c.t. Stampa Tabellare Data: Pagina: 16/05/ Sim. n Descrizione Articolo Codice articolo Quadro n 1-1 MDC45 C32 4P Id=30mA AC GW MTC45 C25 4P GW MTC45 C2 1P+N GW MTC45 C2 1P+N GW MTC45 C2 1P+N GW MT60 C1 1P+N GW MT60 C1 1P+N GW MT60 C3 1P+N + BD 2P 25A 30mA AC GW92023

119 Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e Associati VIA DE FLAGILLA BRINDISI Data: Pagina: 16/05/ Documento: Quadro elettrico c.t. Stampa Tabellare Sim. n Potere d'interruzione [ka] Modulo differenziale Idiff [A] / Tdiff [s] Backup [ka] Quadro n 1-1 4,50 0,03 / 0,0 2 4,50 3 4,50 4 4,50 5 4,50 6 6,00 7 6,00 8 6,00 GW ,03 / 0,0

120 Studio di Ingegneria e Architettura Pinto e Associati VIA DE FLAGILLA BRINDISI Documento: Quadro elettrico c.t. Stampa Tabellare Data: Pagina: 16/05/ Sim. n Note Quadro n

121 Comune di CAROSINO (TA) REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO CONNESSO ALLA RETE ELETTRICA DI DISTRIBUZIONE Potenza = 6.00 kw Relazione tecnica Impianto: IMPIANTO FOTOVOLTAICO 6 KW Committente: COMUNE DI CAROSINO ---- Località: VIA ALDO MORO - CAROSINO (TA) Carosino lì 04/06/2012 Il Tecnico (INGEGNERE DARIO PINTO) STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA PINTO E ASSOCIATI INGEGNERE PINTO DARIO VIA DE FLAGILLA 18 BRINDISI (BR) dario@studiotecnicopinto.it Copyright ACCA software S.p.A. Solarius - Relazione tecnica - Pag. 1

122 DATI GENERALI Ubicazione impianto Identificativo dell impianto Indirizzo Comune CAP IMPIANTO FOTOVOLTAICO 6 KW VIA ALDO MORO CAROSINO (TA) Committente Nome Cognome COMUNE DI CAROSINO ---- Codice Fiscale --- Indirizzo VIA ROMA 71 Comune CAROSINO (TA) CAP --- Telefono --- Fax Tecnico Ragione Sociale STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA PINTO E ASSOCIATI Nome Cognome DARIO PINTO Qualifica INGEGNERE Codice Fiscale PNTDRA75H26B180D P. IVA Indirizzo VIA DE FLAGILLA 18 Comune BRINDISI (BR) CAP Telefono Fax dario@studiotecnicopinto.it Solarius - Relazione tecnica - Pag. 2

123 PREMESSA Valenza dell'iniziativa Con la realizzazione dell impianto, denominato IMPIANTO FOTOVOLTAICO 6 KW, si intende conseguire un significativo risparmio energetico per la struttura servita, mediante il ricorso alla fonte energetica rinnovabile rappresentata dal Sole. Il ricorso a tale tecnologia nasce dall esigenza di coniugare: - la compatibilità con esigenze architettoniche e di tutela ambientale; - nessun inquinamento acustico; - un risparmio di combustibile fossile; - una produzione di energia elettrica senza emissioni di sostanze inquinanti. Attenzione per l'ambiente Ad oggi, la produzione di energia elettrica è per la quasi totalità proveniente da impianti termoelettrici che utilizzano combustibili sostanzialmente di origine fossile. Quindi, considerando l'energia stimata come produzione del primo anno, kwh, e la perdita di efficienza annuale, 0.90 %, le considerazioni successive valgono per il tempo di vita dell'impianto pari a 20 anni. Risparmio sul combustibile Un utile indicatore per definire il risparmio di combustibile derivante dall utilizzo di fonti energetiche rinnovabili è il fattore di conversione dell energia elettrica in energia primaria [TEP/MWh]. Questo coefficiente individua le T.E.P. (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) necessarie per la realizzazione di 1 MWh di energia, ovvero le TEP risparmiate con l adozione di tecnologie fotovoltaiche per la produzione di energia elettrica. Risparmio di combustibile Risparmio di combustibile in TEP Fattore di conversione dell energia elettrica in energia primaria [TEP/MWh] TEP risparmiate in un anno 1.51 TEP risparmiate in 20 anni Fonte dati: Delibera EEN 3/08, art. 2 Emissioni evitate in atmosfera Inoltre, l impianto fotovoltaico consente la riduzione di emissioni in atmosfera delle sostanze che hanno effetto inquinante e di quelle che contribuiscono all effetto serra. Emissioni evitate in atmosfera Emissioni evitate in atmosfera di CO 2 SO 2 NO X Polveri Emissioni specifiche in atmosfera [g/kwh] Emissioni evitate in un anno [kg] Emissioni evitate in 20 anni [kg] Fonte dati: Rapporto ambientale ENEL 2008 Normativa di riferimento Gli impianti devono essere realizzati a regola d arte, come prescritto dalle normative vigenti, ed in particolare dal D.M. 22 gennaio 2008, n. 37. Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, devono essere in accordo con le norme di legge e di regolamento vigenti ed in particolare essere conformi: - alle prescrizioni di autorità locali, comprese quelle dei VVFF; - alle prescrizioni e indicazioni della Società Distributrice di energia elettrica; - alle prescrizioni del gestore della rete; - alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). L elenco completo delle norme alla base della progettazione è riportato in Appendice A. Solarius - Relazione tecnica - Pag. 3

124 SITO DI INSTALLAZIONE Il dimensionamento energetico dell'impianto fotovoltaico connesso alla rete del distributore è stato effettuato tenendo conto, oltre che della disponibilità economica, di: - disponibilità di spazi sui quali installare l'impianto fotovoltaico; - disponibilità della fonte solare; - fattori morfologici e ambientali (ombreggiamento e albedo). Disponibilità di spazi sui quali installare l'impianto fotovoltaico La descrizione del sito in cui verrà installato l impianto fotovoltaico è la seguente: SCUOLA MATERNA RODARI Disponibilità della fonte solare Irradiazione giornaliera media mensile sul piano orizzontale La disponibilità della fonte solare per il sito di installazione è verificata utilizzando i dati UNI relativi a valori giornalieri medi mensili della irradiazione solare sul piano orizzontale. Per la località sede dell intervento, ovvero il comune di CAROSINO (TA) avente latitudine , longitudine e altitudine di 70 m.s.l.m.m., i valori giornalieri medi mensili della irradiazione solare sul piano orizzontale stimati sono pari a: Irradiazione giornaliera media mensile sul piano orizzontale [MJ/m²] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Fonte dati: UNI Fig. 1: Irradiazione giornaliera media mensile sul piano orizzontale [MJ/m²]- Fonte dati: UNI Quindi, i valori della irradiazione solare annua sul piano orizzontale sono pari a MJ/m² (Fonte dati: UNI 10349). Non essendoci la disponibilità, per la località sede dell impianto, di valori diretti si sono stimati gli stessi mediante la procedura della UNI 10349, ovvero, mediante media ponderata rispetto alla latitudine dei valori di irradiazione relativi a due località di riferimento scelte secondo i criteri della vicinanza e dell appartenenza allo stesso versante geografico. La località di riferimento N. 1 è TARANTO avente latitudine , longitudine e altitudine di 15 m.s.l.m.m.. Irradiazione giornaliera media mensile sul piano orizzontale [MJ/m 2 ] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Solarius - Relazione tecnica - Pag. 4

125 Fonte dati: UNI La località di riferimento N. 2 è BRINDISI avente latitudine , longitudine e altitudine di 15 m.s.l.m.m.. Irradiazione giornaliera media mensile sul piano orizzontale [MJ/m 2 ] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Fonte dati: UNI Fattori morfologici e ambientali Ombreggiamento Gli effetti di schermatura da parte di volumi all orizzonte, dovuti ad elementi naturali (rilievi, alberi) o artificiali (edifici), determinano la riduzione degli apporti solari e il tempo di ritorno dell investimento. Il Coefficiente di Ombreggiamento, funzione della morfologia del luogo, è pari a Di seguito il diagramma solare per il comune di CAROSINO: Fig. 2: Diagramma solare Albedo Per tener conto del plus di radiazione dovuta alla riflettanza delle superfici della zona in cui è inserito l impianto, si sono stimati i valori medi mensili di albedo, considerando anche i valori presenti nella norma UNI 8477: Valori di albedo medio mensile Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic L albedo medio annuo è pari a Solarius - Relazione tecnica - Pag. 5

126 Procedure di calcolo Criterio generale di progetto DIMENSIONAMENTO DELL IMPIANTO Il principio progettuale normalmente utilizzato per un impianto fotovoltaico è quello di massimizzare la captazione della radiazione solare annua disponibile. Nella generalità dei casi, il generatore fotovoltaico deve essere esposto alla luce solare in modo ottimale, scegliendo prioritariamente l orientamento a Sud e evitando fenomeni di ombreggiamento. In funzione degli eventuali vincoli architettonici della struttura che ospita il generatore stesso, sono comunque adottati orientamenti diversi e sono ammessi fenomeni di ombreggiamento, purché adeguatamente valutati. Perdite d energia dovute a tali fenomeni incidono sul costo del kwh prodotto e sul tempo di ritorno dell investimento. Dal punto di vista dell inserimento architettonico, nel caso di applicazioni su coperture a falda, la scelta dell orientazione e dell inclinazione va effettuata tenendo conto che è generalmente opportuno mantenere il piano dei moduli parallelo o addirittura complanare a quello della falda stessa. Ciò in modo da non alterare la sagoma dell edificio e non aumentare l azione del vento sui moduli stessi. In questo caso, è utile favorire la circolazione d aria fra la parte posteriore dei moduli e la superficie dell edificio, al fine di limitare le perdite per temperatura. Criterio di stima dell energia prodotta L energia generata dipende: - dal sito di installazione (latitudine, radiazione solare disponibile, temperatura, riflettanza della superficie antistante i moduli); - dall esposizione dei moduli: angolo di inclinazione (Tilt) e angolo di orientazione (Azimut); - da eventuali ombreggiamenti o insudiciamenti del generatore fotovoltaico; - dalle caratteristiche dei moduli: potenza nominale, coefficiente di temperatura, perdite per disaccoppiamento o mismatch; - dalle caratteristiche del BOS (Balance Of System). Il valore del BOS può essere stimato direttamente oppure come complemento all unità del totale delle perdite, calcolate mediante la seguente formula: Totale perdite [%] = [1 (1 a b) x (1 c - d) x (1 e) x (1 f)] + g per i seguenti valori: a Perdite per riflessione. b Perdite per ombreggiamento. c Perdite per mismatching. d Perdite per effetto della temperatura. e Perdite nei circuiti in continua. f Perdite negli inverter. g Perdite nei circuiti in alternata. Criterio di verifica elettrica In corrispondenza dei valori minimi della temperatura di lavoro dei moduli (-10 C) e dei valori massimi di lavoro degli stessi (70 C) sono verificate le seguenti disuguaglianze: Solarius - Relazione tecnica - Pag. 6

127 TENSIONI MPPT Tensione nel punto di massima potenza, Vm, a 70 C maggiore o uguale alla Tensione MPPT minima (Vmppt min). Tensione nel punto di massima potenza, Vm, a -10 C minore o uguale alla Tensione MPPT massima (Vmppt max). I valori di MPPT rappresentano i valori minimo e massimo della finestra di tensione utile per la ricerca del punto di funzionamento alla massima potenza. TENSIONE MASSIMA Tensione di circuito aperto, Voc, a -10 C minore o uguale alla tensione massima di ingresso dell inverter. TENSIONE MASSIMA MODULO Tensione di circuito aperto, Voc, a -10 C minore o uguale alla tensione massima di sistema del modulo. CORRENTE MASSIMA Corrente massima (corto circuito) generata, Isc, minore o uguale alla corrente massima di ingresso dell inverter. DIMENSIONAMENTO Dimensionamento compreso tra il 70% e 120%. Per dimensionamento si intende il rapporto di potenze tra l inverter e il generatore fotovoltaico ad esso collegato (nel caso di sottoimpianti MPPT, il dimensionamento è verificato per il sottoimpianto MPPT nel suo insieme). Solarius - Relazione tecnica - Pag. 7

128 Impianto IMPIANTO FOTOVOLTAICO 6 KW L impianto, denominato IMPIANTO FOTOVOLTAICO 6 KW, è di tipo grid-connected, la tipologia di allaccio è: trifase in bassa tensione. Ha una potenza totale pari a 6.00 kw e una produzione di energia annua pari a kwh, derivante da 24 moduli che occupano una superficie di m², ed è composto da 1 generatore. Scheda tecnica dell'impianto Dati generali Committente COMUNE DI CAROSINO ---- Indirizzo VIA ALDO MORO CAP Comune (Provincia) CAROSINO (TA) Latitudine Longitudine Altitudine 70 m Irradiazione solare annua sul piano orizzontale MJ/m² Coefficiente di ombreggiamento 1.00 Dati tecnici Superficie totale moduli m² Numero totale moduli 24 Numero totale inverter 1 Energia totale annua kwh Potenza totale 6.00 kw Potenza fase L kw Potenza fase L kw Potenza fase L kw BOS % Energia prodotta L'energia totale annua prodotta dall'impianto è kwh. Nel grafico si riporta l'energia prodotta mensilmente: Fig. 3: Energia mensile prodotta dall'impianto Solarius - Relazione tecnica - Pag. 8

129 Specifiche degli altri componenti dell'impianto IMPIANTO FOTOVOLTAICO 6 KW Posizionamento dei moduli Vedi tavola grafica allegata Cablaggio elettrico Vedi tavola grafica allegata Analisi dei cavi Cavo dalla Stringa al Quadro di parallelo Nome generatore Portata [A] Lunghezza [m] Sezione [mm²] Caduta tensione [%] AMPLIAMENTO IMPIANTO Cavo dal Quadro di parallelo al Quadro di campo Nome generatore Portata [A] Lunghezza [m] Sezione [mm²] Caduta tensione [%] AMPLIAMENTO IMPIANTO Cavo dal Quadro di campo all'inverter Nome generatore Portata [A] Lunghezza [m] Sezione [mm²] Caduta tensione [%] AMPLIAMENTO IMPIANTO Cavo dall'inverter al Quadro generale Nome generatore Portata [A] Lunghezza [m] Sezione [mm²] Caduta tensione [%] AMPLIAMENTO IMPIANTO Cavo dal Quadro generale alla Rete Norma CEI UNEL 35024/1 Tipo cavo Multipolare Tipo di isolante PVC Posa Cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati su pareti Installazione su più passerelle - Numero conduttori caricati 2 Num. cavi in fascio o strato 1 Sezione 6.0 mm² Lunghezza 1.00 m Temperatura ambiente 30 C Risultati Corrente A Tensione 400 V Portata A Caduta di tensione 0.10 V Caduta di tensione 0.03 % Impianto di messa a terra Collegamento ad impianto di messa a terra esistente Protezioni PROTEZIONE DI RETE Dispositivo di interfaccia Dispositivo Descrizione Dispositivo generale Dispositivo Descrizione Interruttore automatico Interruttore automatico Solarius - Relazione tecnica - Pag. 9

130 Note Nessuna nota Schema elettrico Il disegno successivo riporta lo schema unifilare dell'impianto, in cui sono messi in evidenza i sottosistemi e le apparecchiature che ne fanno parte. Fig. 4: Schema elettrico unifilare dell'impianto Solarius - Relazione tecnica - Pag. 10

131 Generatore AMPLIAMENTO IMPIANTO Il generatore, denominato AMPLIAMENTO IMPIANTO, ha una potenza pari a 6.00 kw e una produzione di energia annua pari a kwh, derivante da 24 moduli con una superficie totale dei moduli di m². Il generatore ha una connessione trifase. Scheda tecnica Dati generali Posizionamento dei moduli Struttura di sostegno Non complanare alle superfici Fissa Inclinazione dei moduli (Tilt) 30 Orientazione dei moduli (Azimut) -45 Irradiazione solare annua sul piano dei moduli kwh/m² Numero superfici disponibili 1 Estensione totale disponibile m² Estensione totale utilizzata m² Potenza totale Energia totale annua 6.00 kw kwh Modulo Marca Modello CANADIAN SOLAR - CS5P-250M Numero totale moduli 24 Numero di stringhe per ogni inverter 2 Numero di moduli per ogni stringa 12 Superficie totale moduli m² Inverter Marca Modello ELETTRONICA SANTERNO - SUNWAY TG 8800 V Numero totale 1 Dimensionamento inverter (compreso tra 70 % e 120 %) %(VERIFICATO) Tipo fase Trifase Il posizionamento dei moduli è mostrato nell'immagine seguente: Solarius - Relazione tecnica - Pag. 11

132 Fig. 5: Posizionamento dei moduli del generatore AMPLIAMENTO IMPIANTO Analisi dei cavi Cavo dalla Stringa al Quadro di parallelo Norma CEI UNEL 35024/1 Tipo cavo Unipolare Tipo di isolante PVC Posa Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posati su pareti Installazione su più passerelle - Numero conduttori caricati 2 Num. cavi in fascio o strato 1 Sezione 4.0 mm² Lunghezza m Temperatura ambiente 30 C Risultati Corrente 5.14 A Tensione 584 V Portata A Caduta di tensione 0.61 V Caduta di tensione 0.10 % Cavo dal Quadro di parallelo al Quadro di campo Norma CEI UNEL 35024/1 Tipo cavo Unipolare Tipo di isolante PVC Posa Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posati su pareti Installazione su più passerelle - Numero conduttori caricati 2 Num. cavi in fascio o strato 1 Sezione 4.0 mm² Lunghezza m Temperatura ambiente 30 C Risultati Corrente A Tensione 584 V Portata A Caduta di tensione 1.22 V Caduta di tensione 0.21 % Cavo dal Quadro di campo all'inverter Norma CEI UNEL 35024/1 Tipo cavo Multipolare Tipo di isolante PVC Posa Cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati su pareti Installazione su più passerelle - Solarius - Relazione tecnica - Pag. 12

133 Numero conduttori caricati 2 Num. cavi in fascio o strato 1 Sezione 4.0 mm² Lunghezza m Temperatura ambiente 30 C Risultati Corrente A Tensione 584 V Portata A Caduta di tensione 6.09 V Caduta di tensione 1.04 % Cavo dall'inverter al Quadro generale Norma CEI UNEL 35024/1 Tipo cavo Multipolare Tipo di isolante PVC Posa Cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati su pareti Installazione su più passerelle - Numero conduttori caricati 2 Num. cavi in fascio o strato 1 Sezione 6.0 mm² Lunghezza 3.00 m Temperatura ambiente 30 C Risultati Corrente A Tensione 400 V Portata A Caduta di tensione 0.31 V Caduta di tensione 0.08 % Analisi delle protezioni PROTEZIONI IN CC Protezioni stringa Diodo No Fusibile No Descrizione Dispositivo Interruttore magnetotermico differenziale Protezioni parallelo stringa Dispositivo Interruttore magnetotermico differenziale SPD stringa: Non presente SPD parallelo stringa: Non presente SPD ingresso inverter: Non presente PROTEZIONI IN CA Protezione uscita inverter Dispositivo Interruttore automatico SPD uscita inverter: Presente Verifiche elettriche In corrispondenza dei valori minimi della temperatura di lavoro dei moduli (-10 C) e dei valori massimi di lavoro degli stessi (70 C) sono verificate le seguenti disuguaglianze: TENSIONI MPPT Vm a 70 C ( V) maggiore di Vmppt min. ( V) Vm a -10 C ( V) minore di Vmppt max. ( V) VERIFICATO VERIFICATO Solarius - Relazione tecnica - Pag. 13

134 TENSIONE MASSIMA Voc a -10 C ( V) inferiore alla tensione max. dell inverter ( V) TENSIONE MASSIMA MODULO Voc a -10 C ( V) inferiore alla tensione max. di sistema del modulo ( V) VERIFICATO VERIFICATO CORRENTE MASSIMA Corrente max. generata (10.98 A) inferiore alla corrente max. dell inverter (14.10 A) VERIFICATO Solarius - Relazione tecnica - Pag. 14

135 APPENDICE A Moduli utilizzati DATI GENERALI Codice M.563 Marca CANADIAN SOLAR Modello CS5P-250M Tipo materiale Si monocristallino Prezzo [ ] 0.00 CARATTERISTICHE ELETTRICHE IN CONDIZIONI STC Potenza di picco [W] W Im [A] 5.14 Isc [A] 5.49 Efficienza [%] Vm [V] Voc [V] ALTRE CARATTERISTICHE ELETTRICHE Coeff. Termico Voc [V/ C] Coeff. Termico Isc [%/ C] NOCT [ C] 45.0 Vmax [V] CARATTERISTICHE MECCANICHE Lunghezza [mm] Larghezza [mm] Superficie [m 2 ] Spessore [mm] Peso [kg] Numero celle 96 CERTIFICAZIONI Certificazione Iec En IEC Certificazione Classe II Classe di protezione II Altre certificazioni TÜV Safety Class II, UL 1703, CE, ISO 9001:2008, ISO/TS 16949:2009, QC GARANZIE Garanzia prodotto Garanzia prestazioni NOTE Note 6 anni di garanzia sul prodotto per difetti di costruzione e sui materiali 25 anni di garanzia sulla Potenza del modulo $Empty_B_MOD_NOTE$ Solarius - Relazione tecnica - Pag. 15

136 Inverter utilizzati APPENDICE B DATI GENERALI Codice I.114 Marca ELETTRONICA SANTERNO Modello SUNWAY TG 8800 V Tipo fase Trifase Prezzo [ ] 0.00 PARAMETRI ELETTRICI IN INGRESSO VMppt min [V] VMppt max [V] Imax [A] Vmax [V] potenza MAX [W] 7900 Numero MPPT 1 PARAMETRI ELETTRICI IN USCITA Potenza nominale [W] 5800 Tensione nominale [V] 400 Rendimento max [%] Distorsione corrente [%] 3 Frequenza [Hz] Rendimento europeo [%] CARATTERISTICHE MECCANICHE Dimensioni LxPxH [mm] 800x1616x600 Peso [kg] CERTIFICAZIONI Certificazioni GARANZIE Garanzia prodotto Estensione garanzia NOTE Note DK 5940, DK 5740, CEI 11-20, CEI V1 1 anno 2 anni, 20 anni Trasformatore incluso; Livello di protezione: IP Solarius - Relazione tecnica - Pag. 16

137 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto PART. IVA PIANO STRATEGICO DI AREA VASTA INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA GIANNI RODARI PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE IMPIANTO SOLARE TERMICO 1

138 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it 1. Premesse Il fabbisogno di acqua sanitaria della scuola materna Rodari è stato calcolato con le norme UNI TS 11300/2. Tali norme prevedono per le scuole materne un fabbisogno giornaliero pari a 15 l/g per alunno. Nel caso in esame, avendo l immobile una capienza media giornaliera stimata di alunni pari ad 80 unità, il fabbisogno totale annuo è pari a: 80 x 15 = 1200 lt/giorno. PART. IVA Sistemi per la riduzione dei consumi idrici Per ridurre i consumi idrici verranno sostituite tutte le rubinetterie attualmente presenti con rubinetti con attivazione a fotocellula a batteria, con miscelatore reimpostato e areatore, con una riduzione dei consumi stimata dalla ditte costruttrici pari ad oltre il 50%. Si ritiene il dimensionamento suggerito dalla norma eccessivo, specie in considerazione del fatto che l utilizzo dell acqua calda nella scuola in oggetto avviene esclusivamente per il lavaggio delle mani. Si considererà pertanto un fattore riduttivo (cautelativo) del 35% rispetto ai volumi previsti. Tale fattore riduttivo tiene conto sia dei sistemi automatici adottati per la riduzione dei consumi, sia dell utilizzo effettivo che viene fatto per l acqua calda. Pertanto il consumo giornaliero di acqua calda sanitaria sarà pari a ACS= 65% x 80 x 2

139 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it 15 = 780 lt/giorno 3. Impianto solare termico PART. IVA Visto il ridotto fabbisogno di acqua calda sanitaria, per soddisfare tale fabbisogno idrico il progetto prevede l utilizzo di tre impianti indipendenti di produzione di acqua calda sanitaria da fonte rinnovabile con pannello solare termico da circa 2,05 mq e accumulo termico da 140 lt a circolazione naturale. Ogni impianto soddisferà il fabbisogno giornaliero di 260 lt/giorno. Ogni produttore solare servirà al massimo 3 servizi igienici e sarà ubicato sul lastricato solare. La montante calda scenderà fino al servizio igienico servito con una distanza massima di 10 mt. circa. In prossimità dell utenza saranno installate una valvola deviatrice termostatica e una valvola miscelatrice con valvola di non ritorno per l alta temperatura. L integrazione alla produzione di acqua calda sanitaria, in caso di mancata produzione dell impianto, sarà data da boiler elettrici da 50 litri già presenti in situ e collegati all impianto come da schema riportato negli allegati grafici. La tubazione sarà installata a vista, ad un altezza non intercettabile dagli utenti. Segue dimensionamento impianto termico. La copertura prevista è pari al 55% del fabbisogno annuale. 3

140 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it Ubicazione dell'impianto Via Mazzini, Carosino Longitudine: 17,404 Latitudine: 40,468 Altitudine: 70 m Prospetto del sistema (valori annui) Consumo totale di energia elettrica e/o combustibile del sistema [Etot] Richiesta di consumo 2.056,8 kwh Fabbisogno energetico coperto Prospetto solare termico (valori annui) PART. IVA Superficie collettori 2,6 m² Frazione solare totale 55,5% Resa campo collettori totale 2.249,2 kwh Resa campo collettori per superficie lorda 871,8 kwh/m²/anno Resa campo collettori per superficie apertura dei moduli 995,2 kwh/m²/anno Massimo risparmio di energia 2.367,6 kwh Massima riduzione di emissioni di CO kg Dati meteo-prospetto Temperatura esterna media 19,4 C Radiazione globale, somma annua Radiazione diffusa, somma annua 1.521,7 kwh/m² 633 kwh/m² Prospetto componenti (valori annui) Generatore di calore Potenza kw 10 Efficienza totale % 90 Consumo di energia elettrica e di combustibile [Eaux] Scaldacqua istantaneo elettrico 10kW con pompa interna kwh 2.006,9 Collettore SKR500 Superficie totale m² 2,58 4

141 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it Superficie apertura totale m² 2,26 Inclinazione (orizz.=0, vert.=90 ) 30 Orientamento (E=+90, S=0, O=-90 ) 0 Resa campo collettori [Qsol] kwh 2.249,2 Irradiazione su piano collettori [Esol] kwh 3.888,1 Fabbisogno di acqua calda Costante Volume di prelievo/consumo giornaliero l/d 261,4 Temperatura nominale C 45 Fabbisogno d'energia [Qdem] kwh 2.837,8 PART. IVA

142 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it Frazione solare: percentuale di energia solare al sistema [SFn] % PART. IVA Energia solare termica al sistema [Qsol] kwh Collettore Temperatura massima giornaliera [ C] Carosino lì 10/06/2012 Ing. Dario Pinto 6

143 OPERE CIVILI PROGETTAZIONE DIREZIONE STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ING. PINTO & ASSOCIATI CONSULENZA - VIA DE FLAGILLA n BRINDISI TEL 0831/ FAX 178/ dario@studiotecnicopinto.it PART. IVA

144 Comune di CAROSINO Provincia di TARANTO pag. 1 ELENCO PREZZI OGGETTO: PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA G. RODARI. PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO Carosino (TA), 10/06/2012 IL TECNICO ING. DARIO PINTO Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi PriMus by Guido Cianciulli - copyright ACCA software S.p.A.

145 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 2 Num.Ord. TARIFFA D E S C R I Z I O N E D E L L' A R T I C O L O unità di misura P R E Z Z O UNITARIO Nr. 1 E Nr. 2 E a Nr. 3 E e Nr. 4 E f Nr. 5 E d Nr. 6 E a Nr. 7 E a Nr. 8 E B Nr. 9 E c Nr. 10 E Trasporto con qualunque mezzo a discarica autorizzata di materiale di risulta di qualunque natura e specie purchè esente da amianto, anche se bagnato, fino ad una distanza di km 10, compreso, il carico o lo scarico, lo spianamento e l'eventuale configurazione del materiale scaricato con esclusione degli oneri di conferimento a discarica. euro (undici/00) mc 11,00 Smaltimento di materiale da demolizioni e rimozioni privo di ulteriori scorie e frammenti diversi. il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da conferire alla discarica autorizzata. L'attestazione dello smaltimento dovrà necessariamente essere attestata a mezzo dell'apposito formulario di identificazione rifiuti (ex D.Lgs. 22/97 e s.m.) debitamente compilato e firmato in ogni sua parte. La consegna del modulo da formulario alla D.LL. risulterà evidenza oggettiva dello smaltimento avvenuto autorizzando la corresponsione degli oneri a seguire. Il trasportatore è pienamente responsabile della classificazione dichiarata. - macerie edili pulite euro (due/40) q.li 2,40 Smaltimento di materiale da demolizioni e rimozioni privo di ulteriori scorie e frammenti diversi. il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da conferire alla discarica autorizzata. L'attestazione dello smaltimento dovrà necessariamente essere attestata a mezzo dell'apposito formulario di identificazione rifiuti (ex D.Lgs. 22/97 e s.m.) debitamente compilato e firmato in ogni sua parte. La consegna del modulo da formulario alla D.LL. risulterà evidenza oggettiva dello smaltimento avvenuto autorizzando la corresponsione degli oneri a seguire. Il trasportatore è pienamente responsabile della classificazione dichiarata. - vetro euro (quattro/00) q.li 4,00 Smaltimento di materiale da demolizioni e rimozioni privo di ulteriori scorie e frammenti diversi. il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da conferire alla discarica autorizzata. L'attestazione dello smaltimento dovrà necessariamente essere attestata a mezzo dell'apposito formulario di identificazione rifiuti (ex D.Lgs. 22/97 e s.m.) debitamente compilato e firmato in ogni sua parte. La consegna del modulo da formulario alla D.LL. risulterà evidenza oggettiva dello smaltimento avvenuto autorizzando la corresponsione degli oneri a seguire. Il trasportatore è pienamente responsabile della classificazione dichiarata. - calcestruzzo cementizio armato euro (tre/20) q.li 3,20 Taglio di superfici verticali eseguito con l'ausilio di idonea attrezzatura, per la creazione di giunti, tagli, aperture di vani porta, finestre. Su strutture in laterizio o tufo - profondità di taglio fino a 300 mm euro (quarantadue/60) m 42,60 Rimozione di pavimenti in ceramica o marmette di marmo di qualsiasi dimensione e natura, compresa la demolizione del sottostante massetto di allettamento. Eseguita a qualsiasi piano, a mano e/o con l'ausilio di martello demolitore elettro-pneumatico, ponendo attenzione e cura a non arrecare danno alle strutture sottostanti. Inclusa inoltre la cernita ed accatastamento dei materiali rimossi, il tiro in basso, il trasporto sino al sito di carico per una distanza fino a m 50 e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte: rimozione senza recupero euro (dodici/00) mq 12,00 Rimozione di battiscopa in ceramica, cotto, marmo, legno, compresa la rimozione della sottostante malta di allettamento. Sono compresi il calo a terra del materiale, l accatastamento nell abito del cantiere, la cernite e la pulizia che può essere riutilizzato, è inoltre compreso quant'altro occorre per dare il lavoro: rimozione senza recupero euro (tre/00) m 3,00 Rimozione di infissi, lucernai, vetrate di qualunque forma e specie, incluse mostre, telai, controtelai, ecc. anche se incompleti. Sono compresi: la necessaria assistenza muraria, il calo a terra del materiale, la cernita e l'accatastamento nell'ambito del cantiere del materiale riutilizzabile o di risulta. È inoltre compreso quant'altro occorre per dare il lavoro finito: rimozione di infissi senza recupero con fatturazione minima di mq. 1,00 euro (venticinque/00) mq 25,00 Rimozione di reti di tubazioni di carico, scarico e terminali di impianti idrico sanitario o termino (apparecchi sanitari e corpi radianti) ricadenti all interno del singolo ambiente. Eseguita a mano e con l'ausilio di attrezzatura idonea, compreso lo smontaggio delle rubinetterie e dei sifoni di scarico, la demolizione di piccole parti in muratura, la rimozione di grappe zanche e tasselli ad espansione, il taglio di parti metalliche e la otturazione delle derivazioni con tappi filettati. Inclusa inoltre la cernita e l'accatastamento dei materiali rimossi, il tiro in basso il carico su automezzo, il ripristino delle eventuali parti murarie demolite e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte (valutato per pezzo sanitario): rimozione di tubazioni e corpi radianti euro (sessantacinque/00) cad 65,00 Fornitura e posa in opera di massetto formato da sabbia e cemento nelle proporzioni di q 2,5 di cemento tipo 325 per m³ di sabbia, in opera ben pistonato e livellato, per sottofondo di pavimentazioni compreso il raccordo a guscio tra pavimento e pareti, di spessore finito fino a 8 cm, il trasporto, lo scarico dall'automezzo, l'accatastamento, il tiro in alto, l'avvicinamento al luogo di posa e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte. euro (undici/50) mq 11,50 Nr. 11 Fornitura e posa in opera di pannelli di sughero autoespanso a caldo, fornito e posto in opera, autoestinguente, in lastre di densità minima 120 E a Kg/mc per formazione di strati isolanti di solai, di pareti, terrazze, con certificazione per l'idoneità bioecologica, incollato su predisposto piano di posa con superficie ben livellata e priva di grumi ed asperità, previa spalmatura di mastice o colla specifica di tipo naturale. È compreso quanto occorre per dare il lavoro finito: - spessore cm 2 euro (quattordici/00) mq 14,00 Nr. 12 E a Nr. 13 Fornitura e posa in opera di pavimento in piastrelle di gr s, posto in opera su sottofondo di malta cementizia dosata a q.li 4 di cemento tipo 325 per mc di sabbia, dello spessore non inferiore a 2 cm, previo spolvero di cemento tipo 325, i giunti connessi a cemento puro, compresa la suggellatura degli incastri a muro, i tagli, gli sfridi, i pezzi speciali, l eventuale formazione dei giunti di dilatazione, il tiro in alto e il calo dei materiali, il lavaggio con acido, la pulitura finale ed ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a regola d arte: - In gr s rosso con superficie liscia, dimensioni 7,5x15 cm, spessore 8-10 mm euro (ventiquattro/13) mq 24,13 Fornitura e posa in opera di zoccolino battiscopa in vinile con scguscia, di altezza pari a 8-10 cm e spessore 2.5 mm e lunghezza idonea, COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO

146 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 3 Num.Ord. TARIFFA D E S C R I Z I O N E D E L L' A R T I C O L O unità di misura P R E Z Z O UNITARIO E Nr. 14 E a Nr. 15 E Nr. 16 E compreso quant altro occorre per dare l'opera compiuta a regola d'arte. euro (sette/00) ml 7,00 Fornitura e posa in opera di pavimento in gomma nazionale, classe 1 di reazione al fuoco, in teli realizzati utilizzando due strati calandrati e vulcanizzati tra di loro con presa continua, dello spessore da mm 3 e da mm 4 e altezza cm 150, costituiti da una mescola di gomma naturale e sintetica, cariche minerali stabilizzanti e eventuali pigmenticolorati. Lo strato di usura deve essere non inferiore a mm 1 e avere una superficie liscia, lucida e marmorizzata. Fornito e posto in opera su idoneo massetto di sottofondo, computato a parte e fissato con idonei collanti. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera compiuta a perfetta regola d'arte. - Teli di spessore mm 3 euro (trentacinque/50) mq 35,50 Fornitura e posa in opera di infisso esterno ad uno o più battenti in profilati di PVC, costituito da: telaio fisso zincato alle murature realizzato con profilo a sezione quadrata di dimensioni non inferiori a mm 40 x 40 e di peso non inferiore a 1 kg/m, atto a ricevere nella sua cavità interna eventuali profilati di rinforzo in acciaio zincato (questi esclusi), dotato di una battuta laterale di sezione rettangolare completa di scanalatura per inserimento di guarnizioni flessibili (queste comprese); telaio apribile realizzato con gli stessi criteri del telaio fisso e con l'aggiunta di profilo di supporto, fermavetro incollato, righello fermavetro applicato a scatto, profili per gocciolatoio, guarnizioni di PVC, cerniere in acciaio plastificato, in opera compreso, ferramenta, l'assistenza, il trasporto, lo scarico dall'automezzo, l'accatastamento, il tiro in alto, l'avvicinamento al luogo di posa, la pulizia finale e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte, esclusa la sola fornitura e posa in opera dei vetri. euro (duecentoventi/00) mq 220,00 Fornitura e posa in opera di tende alla veneziana con lamelle in lega di alluminio colorate, fornite in opera con mantovana il lamiera zincata preverniciata a protezione in posizione di chiusura, completa di apparecchiatura di regolazione a mezzo cordina di nylon per il basculamento delle stecche e di apparecchiatura a mezzo cordine di nylon, per l'apertura e la chiusura, con stecche da minimo 4/10 mm e larghezza cm 3. Il tutto in opera compreso, ferramenta, l'assistenza, il trasporto, lo scarico dall'automezzo, l'accatastamento, il tiro in alto, l'avvicinamento al luogo di posa, la pulizia finale e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte. euro (sessantauno/65) cad 61,65 Nr. 17 Impermeabilizzazione eseguita mediante fornitura e posa in opera di malta bicomponente elastica resino cementizia, data a spatola, a rullo o a E spruzzo composta da leganti cementizi ad alta resistenza, minerali inerti silicei quarzosi selezionati a granulometria controllata, polimeri PUGLIA201 sintetici in dispersione acquosa e additivi specifici (tipo COPELASTIC ULTRA della COPERNICO-IS), per uno spessore finale di circa mm Compresi oneri per l'applicazione di nastro termoplastico per giunti e discontinuità computati a parte. Sono compresi altresì oneri per la pulizia del supporto, formazione del piano di lavoro, eventuale asportazione e smaltimento dei residui incoerenti, ponteggio e attrezzature mobili per l'accesso a posto di lavoro. euro (ventisei/23) mq 26,23 Nr. 18 EA a Fornitura e posa in opera di impianto di produzione di acqua calda sanitaria costituito da un kit a circolazione naturale costituito da collettori solari, accumulo, sistema di fissaggio e quant'altro. con accumulo da 140 litri, sup collettore 2,02 mq, peso (a vuoto) di 125 kg, inclinazione 30 euro (millecinquecento/00) cad 1 500,00 Nr. 19 Linea elettrica in cavo multipolare isolato in gomma G7M1 sotto guaina in materiale termoplastico speciale (norme CEI 20-13, CEI 20-22III, EL CEI 20-37, 20-38) non propagante l'incendio ed a ridotta emissione di fumi, gas tossici e corrosivi. Sigla di designazione FG7OM1 0.6/1kV z04 AFUMEX, fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione a vista, o incassata, o su canale o passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.sono escluse: le canalizzazioni, le scatole di derivazione e le opere murarie. 3x4 mm2 euro (tre/69) m 3,69 Nr. 20 Linea elettrica in cavo multipolare isolato in gomma G7M1 sotto guaina in materiale termoplastico speciale (norme CEI 20-13, CEI 20-22III, EL CEI 20-37, 20-38) non propagante l'incendio ed a ridotta emissione di fumi, gas tossici e corrosivi. Sigla di designazione FG7OM1 0.6/1kV z06 AFUMEX, fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione a vista, o incassata, o su canale o passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.sono escluse: le canalizzazioni, le scatole di derivazione e le opere murarie. 3x1,5 mm2 euro (due/49) m 2,49 Nr. 21 EL b Nr. 22 EL c Nr. 23 EL a Nr. 24 LED 1 Nr. 25 LED 2 Fornitura e posa in opera di tubazione flessibile in PVC autoestinguente serie pesante IMQ, costruita secondo le norme CEI EN , CEI EN , da incassare sotto traccia o sotto pavimento o all'interno di intercapedini, escluse le opere murarie di scasso e di ripristino della muratura, inclusi gli oneri relativi al fissaggio sulla traccia aperta ed al collegamento alla scatola di derivazione. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Diametro esterno mm 20. euro (due/37) m 2,37 Fornitura e posa in opera di tubo rigido pesante in PVC piegabile a freddo costruito secondo le norme CEI 23.8.V2, all'interno di controsoffitti, intercapedini o in vista, completo di giunzioni, curve e manicotti, cavallotti di fissaggio. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Diametro esterno mm 25. euro (tre/68) m 3,68 Fornitura e posa in opera a vista di scatola di derivazione stagna IP55 in PVC autoestinguente, con pareti lisce o passacavi, comunque completa di raccordi per garantire il grado di protezione, completa di ogni accessorio. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Misure assimilabili a mm 100x100x50. euro (cinque/73) cad 5,73 Fornitura e posa in opera di tubo a LED di lunghezza 120/150 cm, potenza 18W (equivalente 180W), da sostituire nelle plafoniere con tubi fluorescenti. Luce fredda. euro (trentaotto/00) cadauno 38,00 Fornitura e posa in opera di tubo a LED di lunghezza 120/150 cm, potenza 9W (equivalente 90W), da sostituire nelle plafoniere con tubi fluorescenti. Luce fredda. euro (quarantacinque/00) cadauno 45,00 COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO

147 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 4 Num.Ord. TARIFFA D E S C R I Z I O N E D E L L' A R T I C O L O unità di misura P R E Z Z O UNITARIO Nr. 26 Fornitura e posa in opera di lampade a led con attacco E27, potenza 10 W, (equivalente 100 W). Luce fredda. LED 3 euro (ventiquattro/00) cadauno 24,00 Nr. 27 NP01 Nr. 28 NP02 Nr. 29 NP03 Nr. 30 NP04 Nr. 31 NP05 Fornitura e posa in opera di Impianto fotovoltaico per produzione di energia elettrica da fonte solare rinnovabile completo di tutti i component elettrici e meccanici atti a garantire il perfetto funzionamento. Tale impianto è composto da n. 20 moduli fotovoltaici in silicio policristallino con potenza di picco di 250 Wp cad. e da un inverter di per conversione da corrente continua a d alternata di potenza 6KW. I moduli saranno ancorati ad una struttura di acciaio / alluminio tale da garantire l'orientamento ottimale dell'impianto stesso (compresa nel prezzo). Tale struttura sarà poi ancorata a zavorre atte in cls atte a stabilizzare l'effetto del vento sull'impianto posto in quota. L'impianto sarà inoltre composto da: QUADRI ELETTRICI: In tutti i quadri elettrici AC e DC sono previsti i dispositivi che garantiscono la protezione dell'impianto dalle scariche atmosferiche e la sicurezza delle persone, saranno quindi installati, scaricatori di sovratensione, sezionatori a fusibili, sezionatori di manovra, interruttori magnetotermici e differenziali e tutto quanto necessario alla realizzazione a regola d'arte ed in conformità alle normative vigenti. Verranno sempre utilizzati prodotti di primarie case costruttrici quali: SCHNEIDER ELECTRIC, ABB, DEHN, SIEMENS, BTICINO, ecc. CAVI di COLLEGAMENTO: LATO DC Cavo a doppio isolamento FG7(O)R, resistente ai raggi ultravioletti ed agenti atmosferici. Posti in canalizzazioni PVC o metalliche, saldamente ancorate alla struttura dei moduli, collega il generatore fotovoltaico al/i convertitore/i di energia. LATO AC Installazioni esterne: Cavo a doppio isolamento FG7(O)R, resistente ai raggi ultraviolet ed agenti atmosferici. Posti in canalizzazioni PVC o metalliche; Installazioni interne: Cavo N07-VK ; con funzione di collegamento tra convertitore e Organi di manovra e protezione. MISURATORI di ENERGIA CONTATORE DI PRODUZIONE: Questo misuratore installato nelle immediate vicinanze dell'inverter ha il compito di misurare l'energia prodotto ai fini del calcolo dell'incentivazione GSE. La lettura di tali misure è eseguita dal gestore elettrica locale e provvede a trasferire i dati al GSE nel rispetto dei tempi fissati nella delibera AEEG 99/08 ovvero 280/07 e s.m.i. CONTATORE DI SCAMBIO/CESSIONE: Questo misuratore, sostituirà quello già installato, ha il compito di misurare l'energia prelevata dalla rete e quella immessa. La lettura di tali misure è eseguita dal gestore elettrica locale e provvede a trasferire i dati al GSE nel rispetto dei tempi fissati nella delibera AEEG 99/08 ovvero 280/07 e s.m. Compreso supporto tecnico per l'ottenimento di tutte le autorizzazioni propedeutiche all'installazione, Supporto tecnico per la connessione alla rete elettrica nazionale, supporto tecnico per la compilazione e il disbrigo delle pratiche amministrative per aderire al conto energia corrente al momento dell'installazione. euro (tremilaquattrocento/00) /KW 3 400,00 Smontaggio di porte interne, trasporto e l'accantonamento in luogo custodito per tutta la durata dei lavori di ripavimentazione, trasporto e il rimontaggio a fine lavori. Compresa eventuale piccola manutenzione (sost. cerniere, ferramenta ove necessario ecc..). euro (quaranta/00) cadauno 40,00 Fornitura e posa in opera di: LUCERNARIO MONOLITICO SIMPLEX IN POLICARBONATO (PC) Lucernario termoformato monolitico a base circolare, ottenuto da lastra di policarbonato compatto (protetto U.V., elevata resistenza all'urto e alla grandine, reazione al fuoco: secondo DM = classe 1 - secondo EN13501 = B - s1, d0), spessore mm 3, sezione a vela colore opale (TRASMISSIONE LUMINOSA 50% con protezione ai raggi U.V.). Assemblato in fase di fabbricazione, verrà fornito completo di guarnizioni in espansolene e viterie in acciaio zincato. Il fissaggio è garantito da fori sull'appoggio del lucernario, protetti da ghiere in acciaio e bicchierotti in plexiglass. APERTURA ELETTRICA CON MOTORE A STELO 220V Apertura elettrica costituita da telaio e controtelaio (con configurazione a C) in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro, completo di guarnizione di tenuta collocata sul bordo di appoggio. Il dispositivo di apertura è composto da motore elettrico alimentazione 220v con corsa mm 300, relè per il collegamento in parallelo, fine corsa con microinterruttore, protezione IP54, staffe di supporto e regolazione in acciaio zincato. BASAMENTO IN VETRORESINA Basamento svasato in resina poliestere rinforzata con fibra di vetro a tre strati, spessore mm 3, con materassino di poliuretano espanso di mm 20 inserito tra il secondo ed il terzo strato e rifiniture in gelcoat. euro (mille/00) a corpo 1 000,00 Forniutura e posa in opera di pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità, ad elevata resistenza a compressione, calpestabile, per l'isolamento termico, acustico e la sicurezza in caso di incendio, tipo Durcock C della Rockwool o similari. Classe di reazione al fuoco:a1-uni EN Resistenza a compressione (carico distribuito = 50 kpa UNI EN 826; Coefficiente di resistenza alla diffusione di vapore acqueo µ = 1-UNI EN 12086; Calore specifico Cp = 1030 J/(kg K) UNI EN 12524; Conduttività termica dichiarata D = 0,038 W/(m K) UNI EN 12667, 12939; Densità nominale a = doppia densità: 210/130 kg/m3 UNI EN 1602; Resistenza a compressione (carico puntuale) Fp = 600 N UNI EN 12430; Coefficiente di dilatazione termica lineare 2x10-6 1/ C; Temperatura di fusione (lana di roccia) tt > 1,000 C; Certificato di compatibilità ambientale SI; Spessore mm In opera mediante incollaggio o fissaggio con apposite clips, compreso sormonti e rivestimenti delle travi estradossate (eliminazione ponti termici). euro (quarantauno/53) m2 41,53 Fornitura e posa in opera di sistema composito termoisolante con pannelli in lana di vetro dello spessore di cm.10 e finitura superficiale a base di puro silicato di potassio, in opera con idonei adesivi, rasanti ed idonei tasselli di ancoraggio, secondo il sistema Klimaexpert di Kerakoll o sistemi similari, composto dai seguenti strati: 1) Fornitura e posa in opera di strato di Adesivo e Rasante naturale certificato tipo BIOCALCE CAPPOTTO della KERAKOLL o similari, eco-compatibile, di pura calce naturale NHL 3.5 a norma EN 459-1, contenente solo materie prime di origine rigorosamente naturale e minerali riciclati. A ridotte emissioni di CO2 e bassissime emissioni di sostanze organiche volatili. A ventilazione naturale attiva nella diluizione degli inquinanti indoor, batteriostatico e fungistatico naturale. Riciclabile come inerte a fine vita. 2) Fornitura e posa in opera di pannello in lana di vetro nello spessore di cm 10 (CE a normativa EN o EN 13162, ad uso cappotto esterno).conducibilità termica indicativa : 0,35 W/(mK) Densità: 100 kg/m3 Resistenza al passaggio di vapore (µ): 1 Resistenza al fuoco:euroclasse A1 - A2 3) Fornitura e posa in opera di strato di rasatura eseguito con nuovo strato di adesivo e rasante certificato BIOCALCE CAPPOTTO della KERAKOLL o similari. 4) Fornitura e posa in opera di rete di armatura in fibra di vetro alcali resistente, specifica per l'utilizzo dei sistemi termoisolanti a cappotto, RINFORZO V 50 o similari. 5) Fornitura e posa in opera di strato di rasatura eseguito con nuovo strato di adesivo e rasante certificato BIOCALCE CAPPOTTO della KERAKOLL o similari. 6) Fornitura e posa in opera di fondo intermedio riempitivo naturale certificato eco-compativile, a base di puro silicato di potassio stabilizzato BIOCALCE SILICATO FONDO della KERAKOLL o similari, contenente solo materie prime di origine rigorosamente naturale. 7) Fornitura e posa in opera Intonachino naturale certificato, eco-compatibile, a base di puro silicato di potassio stabilizzato, colorato nella massa con terre e minerali naturali, contienente solo materie prime di origine rigorosamente naturale. A ventilazione naturale attiva nella diluizione degli inquinanti indoor, batteriostatico e fungistatico naturale. Riciclabile come inerte a fine vita. euro (settanta/00) mq 70,00 COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO

148 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 5 Num.Ord. TARIFFA D E S C R I Z I O N E D E L L' A R T I C O L O unità di misura P R E Z Z O UNITARIO Nr. 32 NP06 Accessori per pompa di calore comprensivi di: 1) Serbatoio inerziale di accumulo da 300 lt 2) Controllo di condensazione modulante con variazione della portata d'aria 3) Comando di remoto semplificato 4) Filtro ad Y a tutela dell'evaporatore 5) Antivibranti di base in gomma 6) Collettori di mandata e ritorno al collettore di distribuzione principale con coibentazione il polimero elastomero 7) Collettore di distribuzione principale in acciaio nero con coibentazione in polimero elastomero 8) N. 4 circolatori a portata e prevalenza variabile come da elaborati grafici. 9) N. 1 pompa primaria In opera compreso di allacci idrici di tutti i componenti ed elettrici al quadro di zona, pezzi speciali ecc... euro (tremilacinquecento/00) a 3 500,00 Nr. 33 Sovrapprezzo alla voce T g per la versione del refrigeratore a "pompa di calore", con potenzialità termica di 55 KW, assorbimento NP07 elettrico massimo di 13 KW, COP 3.80 minimo con temperatura di funzionamento 45. (sovrapprezzo del 20%). euro (duemilacinquecentonovantasette/00) a corpo 2 597,00 Nr. 34 NP08 Nr. 35 NP09 Nr. 36 NP10 Nr. 37 NP11 Nr. 38 NP12 Nr. 39 NP13 Nr. 40 T c Nr. 41 T f Nr. 42 T b Nr. 43 T e Fornitura e posa in opera di vetrata termoisolante per infissi in PVC, con gas, composta da due lastre di vetro con interposta intercapedine come così formata: 1) lastra interna in vetro float chiaro stratificato (3 mm. +3 mm.) con interposta pellicola di PVB, faccia interna basso emissiva. 2) lastra esterna in vetro float incolore, spessore nominale 4 mm Intercapedine 16 mm., coefficiente di trasmittanza termica k certificato minimo di 1,4 W/m2K. Sui sopraluce potrà essere montata sulla faccia interna, in luogo della lastra stratificata 3+1+3, una lastra semplice basso emissiva di spessore 4 mm. Dovrà essere comunque garantita la trasmittanza minima di progetto. Montata su infissi in PVC compreso ogni onere e accessorio per la posa a regola d'arte. euro (sessantaotto/00) mq 68,00 Fornitura e posa in opera di quadro elettrico IP 55 in resina da 36 moduli o superiore, con n. 1 interruttore magnetotermico differenziale generale, n. 1 interruttore magnetotermico di alimentazione della Pompa di calore, n. 1 interruttore magnetotermico differenziale di alimentazione fan coils, n. 5 intettuttori di alimentazione circolatori. euro (settecentocinquantauno/24) cad 751,24 Fornitura e posa in opera di kit di collegamento completo di miscelatore termostatico antiscottatura con temperatura di entrata acqua calda a valvola deviatrice termostatica con taratura fissa a 40-3 valvole di non ritorno per l'alta temperatura, filtri inox e codoli. In opera completo di collegamenti e quanto occorre per la posa a regola d'arte euro (duecento/00) cadauno 200,00 Fornitura e posa in opera di box in alluminio con coibentazione interna per l'alloggio di collettori complanari degli impianti termici fissati su murature in calcestruzzo. Il box avrà dimensioni minime pari al collettore, sarà dotato di sportellino di apertura con serratura di sicurezza. Dimensioni orientative 60 x 40 x 20 cm. euro (centocinquanta/00) cadauno 150,00 Smontaggio dei sanitari e dei lavabi, trasporto in luogo custodito in cantiere per tutta la durata delle opere di ripavimentazione, ricollocamento e rimontaggio in opera. Compreso oneri e accessori per la piccola manutenzione, sostituzione valvolame, viti di fissaggio, guarnizioni ecc...in opera compreso ogni onere e accessorio. euro (quaranta/00) cadauno 40,00 Fornitura e posa in opera di rubinetto con miscelatore acqa calda/fredda ed erogazione automatica attivata da fotocellula. Alimentazione a batteria. In opera compreso smontaggio rubinetteria esistente euro (centocinquantaotto/00) cadauno 158,00 Realizzazione di allaccio di corpo scaldante o radiatore (in ghisa, alluminio o acciaio) dal collettore di distribuzione oppure dalla rete di distribuzione principale, costituito da coppia di valvole in ottone cromato (detentore e valvola ad angolo con manopola), valvolina di sfiato aria manuale in ottone cromato, tubazioni di rame o di ferro di diametro adeguato rivestite con guaina isolante di spessore e conducibilità tali da rispettare le vigenti norme di legge, con riduzione dello spessore al 30% per installazione all interno di locali riscaldati, comprensivo di raccordi, accessori necessari al montaggio ed opere murarie di apertura tracce su laterizi forati e murature leggere e del fissaggio delle tubazioni con esclusione delle tracce su solette, muri in c.a. o in pietra e della tinteggiatura. Sono esclusi anche il collettore di distribuzione e la rete principale. -Con valvola termostatica antimanomissione euro (centosettantanove/18) cad 179,18 Fornitura e posa in opera di corpi scaldanti costituiti da radiatori ad elementi di alluminio, completi di nipples di giunzione, tappi laterali, guarnizioni, mensole di sostegno, verniciatura di colore bianco, opere murarie per il fissaggio, conteggiati per kw di emissione termica determinata a norma EN 442 (delta T = 50 C). -Altezza massima dell elemento mm 830. euro (zero/12) W 0,12 Realizzazione di allaccio di ventilconvettore dal collettore di distribuzione oppure dalla rete di distribuzione principale, costituito da coppia di valvole in ottone cromato (detentore e valvola ad angolo con manopola), tubazioni di rame o di ferro di diametro adeguato rivestite con guaina isolante di spessore e conducibilità tali da rispettare le vigenti norme di legge, con riduzione dello spessore al 30% per installazione all interno di locali riscaldati, eventuale tubazione di scarico condensa convogliata fino alla rete principale di scarico acque bianche oppure alla rete principale di scarico acque nere tramite pozzetto sifonato, comprensivo di raccordi ed opere murarie di apertura tracce su laterizi forati e murature leggere e del fissaggio delle tubazioni con esclusione delle tracce su solette, muri in c.a. o in pietra e della tinteggiatura. Sono esclus anche il collettore di distribuzione, la rete principale di adduzione e la rete principale di scarico. Per allaccio 2 tubi con scarico condensa. euro (duecentocinque/60) cad 205,60 Fornitura e posa in opera di ventilconvettore per installazione a vista in posizione verticale, completo di mobile di copertura, pannello di comando velocità incorporato, filtro aria, batteria per acqua calda o refrigerata, comprese le opere murarie per il fissaggio ed il collegamento COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO

149 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 6 Num.Ord. TARIFFA D E S C R I Z I O N E D E L L' A R T I C O L O unità di misura P R E Z Z O UNITARIO elettrico escluso le linee elettriche. Potenzialità termica valutata alla velocità max con acqua entrante a 70 C, DT = 10 C, aria entrante a 20 C. Potenzialità frigorifera totale valutata alla velocità max con acqua entrante a 7 C, DT = 5 C, aria entrante a 27 C b.s./19 C b.u.. - Potenzialità termica (PT) non inferiore a 9,40 (kw). Potenzialità frigorifera totale (PF) non inferiore a 4,00 (kw). euro (quattrocentoventiotto/26) cad 428,26 Nr. 44 T c Nr. 45 T q Nr. 46 T f Nr. 47 T p Fornitura e posa in opera di accessori dei ventilconvettori per grandezze con potenzialità termica fino a kw 9,0, valutati come aggiunta al prezzo base dei ventilconvettori, comprensivi delle opere murarie e dei collegamenti elettrici escluso le linee elettriche. -Termostato ambiente elettronico con funzioni automatiche per impianti a 2 tubi. euro (settantaquattro/49) cad 74,49 Fornitura e posa in opera di accessori dei ventilconvettori per grandezze con potenzialità termica fino a kw 9,0, valutati come aggiunta al prezzo base dei ventilconvettori, comprensivi delle opere murarie e dei collegamenti elettrici escluso le linee elettriche. -Valvola a 3 vie ON- OFF con raccordi. euro (centocinque/99) cad 105,99 Fornitura e posa in opera di tubazioni in rame nudo fornito in rotoli fino al diametro 22 x 1,5 e in barre per diametri e spessori maggiori, secondo UNI EN 1057/97, conteggiate a metro lineare, per distribuzione di fluidi e gas in pressione con giunzioni a raccordi meccanici o a saldare. Il costo del tubo a metro lineare comprende la fornitura e posa in opera fino ad una quota di m 4, rispetto al piano di appoggio, i pezzi speciali, il materiale per giunzioni, le opere murarie di apertura tracce ed il fissaggio delle tubazioni all'interno delle tracce della chiusura tracce e dell'esecuzione di staffaggi. Diametro esterno per spessore: D x s (mm). Peso a metro lineare: P (Kg/m). -D x s = 22 x 1,0 - P = 0,59 Kg/m (tubo in rotoli). euro (sette/47) m 7,47 Fornitura e posa in opera di tubazioni in rame fornito in rotoli fino al diametro 22 x 1,5 e in barre per diametri e spessori maggiori, secondo UNI EN 1057/97 conteggiate a metro lineare, per distribuzione di fluidi e gas in pressione, rivestite con guaina isolante in materiale sintetico espanso, con giunzioni a raccordi meccanici o a saldare. La guaina isolante deve essere idonea per temperature da 0 C a 100 C, avere classe 1 di reazione al fuoco e la sua conducibilità e spessore devono essere tali da rispettare le norme di legge specifiche sul contenimento dei consumi energetici con riduzione dello spessore al 30% per installazione all'interno di locali riscaldati. Il costo del tubo a metro lineare comprende la fornitura e posa in opera fino ad una quota di m 4,0 rispetto al piano di appoggio, la guaina isolante, i pezzi speciali, il materiale per giunzioni, le opere murarie di apertura tracce su laterizi forati e murature leggere ed il fissaggio delle tubazioni all'interno delle tracce dell chiusura tracce e dell'esecuzione di staffaggi. Diametro esterno per spessore del tubo di rame: D x s (mm). Spessore dell'isolante con conducibilità di 0,040 W/mC a 40 C: S (mm). -D x s = 54 x 1,5 - S =13 (tubo in barre). euro (trentaquattro/72) m 34,72 Nr. 48 Fornitura e posa in opera di collettore doppio di distribuzione per impianti di riscaldamento a 2 tubi o monotubo, di tipo componibile, con T d attacchi laterali, completo di raccordi per tubi di rame o polietilene. Attacchi principali: A (3/4", 1", 1/4"). Derivazioni laterali: D (1/2"). -A = 3/4 D = 1/ euro (centodieci/00) cad 110,00 Nr. 49 Fornitura e posa in opera di collettore doppio di distribuzione per impianti di riscaldamento a 2 tubi o monotubo, di tipo componibile, con T q attacchi laterali, completo di raccordi per tubi di rame o polietilene. Attacchi principali: A (3/4", 1", 1/4"). Derivazioni laterali: D (1/2"). -A = 1 1/4 D = 1/ euro (centoquarantacinque/43) cad 145,43 Nr. 50 T g Fornitura e posa in opera di refrigeratore d'acqua con condensazione in aria, costituito da uno o più compressori scroll per potenze frigorifere nominali complessive fino a 160 kw in versione SILENZIATA, funzionante con gas frigorifero ecologico, completo di evaporatore con scambiatore a piastre, ventilatori di espulsione aria di tipo ASSIALE, griglia di protezione per batterie del condensatore, supporti ammortizzatori per motocompressore, resistenza elettrica di riscaldamento dell'olio, resistenza elettrica antigelo sull'evaporatore, termostato d sicurezza, pressostato di sicurezza, pressostato differenziale, scheda elettronica di gestione e controllo, pannello comandi remoto, telaio, mobile di copertura per installazione diretta all'aperto, compreso i collegamenti idraulici ed elettrici, la messa in funzione ed il collaudo escluso le linee idrauliche ed elettriche di collegamento. Potenza frigorifera nominale valutata con acqua in uscita a 7 C, salto termico 5 C, aria esterna 35 C. -Potenza frigorifera totale 48,00 Kw. euro (dodicimilanovecentoottantacinque/38) cad ,38 Carosino (TA), 10/06/ COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO ['computo esecutivo.dcf' (Z:\LAVORI_COMUNI\scuola carosino\progetto ESECUTIVO\)]

150 Comune di CAROSINO Provincia di TARANTO pag. 1 COMPUTO METRICO OGGETTO: PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA G. RODARI. PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO Carosino (TA), 10/06/2012 IL TECNICO ING. DARIO PINTO Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi PriMus by Guido Cianciulli - copyright ACCA software S.p.A.

151 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 2 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O LAVORI A CORPO OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO (Cat 1) 1 / 5 Rimozione di infissi, lucernai, vetrate di qualunque forma e specie, incluse E B mostre, telai, controtelai, ecc. anche se incompleti. Sono compresi: la necessaria 11/06/2011 assistenza muraria, il calo a terra del materiale, la cernita e l'accatastamento nell'ambito del cantiere del materiale riutilizzabile o di risulta. È inoltre compreso quant'altro occorre per dare il lavoro finito: rimozione di infissi senza recupero con fatturazione minima di mq. 1,00 Rimozione di tutti i lucernari 13 1,30 16,90 SOMMANO mq 16,90 25,00 422,50 2 / 6 Rimozione di infissi, lucernai, vetrate di qualunque forma e specie, incluse E B mostre, telai, controtelai, ecc. anche se incompleti. Sono compresi: la necessaria 11/06/2011 assistenza muraria, il calo a terra del materiale, la cernita e l'accatastamento nell'ambito del cantiere del materiale riutilizzabile o di risulta. È inoltre compreso quant'altro occorre per dare il lavoro finito: rimozione di infissi senza recupero con fatturazione minima di mq. 1,00 Rimozione di tutti gli infissi come riportati negli elaborati grafici 2,45 2,80 6,86 2 0,90 3,10 5,58 3 2,40 1,25 9,00 3,20 2,30 7,36 3 1,20 1,20 4,32 4,20 0,65 2,73 4,70 2,50 11,75 2,90 2,30 6,67 5,40 0,65 3,51 2,00 0,70 1,40 1,90 2,30 4, ,00 2,90 58,00 1,25 3,10 3,88 2,00 3,10 6,20 2,30 1,20 2,76 2,20 1,20 2,64 2 1,05 1,05 2,21 2,20 1,05 2,31 3,65 2,20 8,03 2 0,75 2,90 4,35 3,00 2,15 6,45 4,40 0,45 1,98 9 3,50 0,40 12,60 1,75 0,40 0,70 SOMMANO mq 175,66 25, ,50 3 / 7 Fornitura e posa in opera di infisso esterno ad uno o più battenti in profilati di E PVC, costituito da: telaio fisso zincato alle murature realizzato con profilo a 05/05/2012 sezione quadrata di dimensioni non inferiori a mm 40 x 40 e di peso non inferiore a 1 kg/m, atto a ricevere nella sua cavità interna eventuali profilati di rinforzo in acciaio zincato (questi esclusi), dotato di una battuta laterale di sezione rettangolare completa di scanalatura per inserimento di guarnizioni flessibili (queste comprese); telaio apribile realizzato con gli stessi criteri del telaio fisso e con l'aggiunta di profilo di supporto, fermavetro incollato, righello fermavetro applicato a scatto, profili per gocciolatoio, guarnizioni di PVC, cerniere in acciaio plastificato, in opera compreso, ferramenta, l'assistenza, il trasporto, lo scarico dall'automezzo, l'accatastamento, il tiro in alto, l'avvicinamento al luogo di posa, la pulizia finale e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte, esclusa la sola fornitura e posa in opera dei vetri. Posa in opera di nuovi infissi in PVC ove rimossi con le voci precedenti. L'infisso dovrà avere trasmittanza come da calcoli allegati. Vedi voce n 6 [mq ] 175,66 SOMMANO mq 175,66 220, ,20 COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO A R I P O R T A R E ,20

152 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 3 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O ,20 4 / 8 Fornitura e posa in opera di vetrata termoisolante per infissi in PVC, con gas, NP08 composta da due lastre di vetro con interposta intercapedine come così formata: 10/11/2011 1) lastra interna in vetro float chiaro stratificato (3 mm. +3 mm.) con interposta pellicola di PVB, faccia interna basso emissiva. 2) lastra esterna in vetro float incolore, spessore nominale 4 mm Intercapedine 16 mm., coefficiente di trasmittanza termica k certificato minimo di 1,4 W/m2K. Sui sopraluce potrà essere montata sulla faccia interna, in luogo della lastra stratificata 3+1+3, una lastra semplice basso emissiva di spessore 4 mm. Dovrà essere comunque garantita la trasmittanza minima di progetto. Montata su infissi in PVC compreso ogni onere e accessorio per la posa a regola d'arte. vetrate infissi Vedi voce n 6 [mq ] 0,85 149,31 SOMMANO mq 149,31 68, ,08 5 / 9 Fornitura e posa in opera di: LUCERNARIO MONOLITICO SIMPLEX IN NP03 POLICARBONATO (PC) Lucernario termoformato monolitico a base circolare, 05/05/2012 ottenuto da lastra di policarbonato compatto (protetto U.V., elevata resistenza all'urto e alla grandine, reazione al fuoco: secondo DM = classe 1 - secondo EN13501 = B - s1, d0), spessore mm 3, sezione a vela colore opale (TRASMISSIONE LUMINOSA 50% con protezione ai raggi U.V.). Assemblato in fase di fabbricazione, verrà fornito completo di guarnizioni in espansolene e viterie in acciaio zincato. Il fissaggio è garantito da fori sull'appoggio del lucernario, protetti da ghiere in acciaio e bicchierotti in plexiglass. APERTURA ELETTRICA CON MOTORE A STELO 220V Apertura elettrica costituita da telaio e controtelaio (con configurazione a C) in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro, completo di guarnizione di tenuta collocata sul bordo di appoggio. Il dispositivo di apertura è composto da motore elettrico alimentazione 220v con corsa mm 300, relè per il collegamento in parallelo, fine corsa con microinterruttore, protezione IP54, staffe di supporto e regolazione in acciaio zincato. BASAMENTO IN VETRORESINA Basamento svasato in resina poliestere rinforzata con fibra di vetro a tre strati, spessore mm 3, con materassino di poliuretano espanso di mm 20 inserito tra il secondo ed il terzo strato e rifiniture in gelcoat. lucernari da fornire per corridoi e sala 13,00 SOMMANO a corpo 13, , ,00 6 / 10 Fornitura e posa in opera di tende alla veneziana con lamelle in lega di alluminio E colorate, fornite in opera con mantovana il lamiera zincata preverniciata a 05/05/2012 protezione in posizione di chiusura, completa di apparecchiatura di regolazione a mezzo cordina di nylon per il basculamento delle stecche e di apparecchiatura a mezzo cordine di nylon, per l'apertura e la chiusura, con stecche da minimo 4/10 mm e larghezza cm 3. Il tutto in opera compreso, ferramenta, l'assistenza, il trasporto, lo scarico dall'automezzo, l'accatastamento, il tiro in alto, l'avvicinamento al luogo di posa, la pulizia finale e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte. per ogni anta di infisso 70,00 SOMMANO cad 70,00 61, ,50 7 / 11 Impermeabilizzazione eseguita mediante fornitura e posa in opera di malta E bicomponente elastica resino cementizia, data a spatola, a rullo o a spruzzo PUGLIA201 composta da leganti cementizi ad alta resistenza, minerali inerti silicei quarzosi 2 selezionati a granulometria controllata, polimeri sintetici in dispersione acquosa e 07/05/2012 additivi specifici (tipo COPELASTIC ULTRA della COPERNICO-IS), per uno spessore finale di circa mm. 2. Compresi oneri per l'applicazione di nastro termoplastico per giunti e discontinuità computati a parte. Sono compresi altresì oneri per la pulizia del supporto, formazione del piano di lavoro, eventuale asportazione e smaltimento dei residui incoerenti, ponteggio e attrezzature mobili per l'accesso a posto di lavoro. impermeabilizzazione del lastrico solare, comprese pensiline a sbalzo 780,00 780,00 pensiline aule 1 e 2 (eliminazione ponte termico) 2 2,00 2,50 0,50 5,00 pensiline intradossi ingressi corridoio al centro 2 2,00 2,50 0,50 5,00 pensilina intradosso fronte aula 5 e sala (solo per 1 mt) - misurazione al cad 1 23,00 23,00 COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO SOMMANO mq 813,00 26, ,99 A R I P O R T A R E ,77

153 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 4 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O ,77 8 / 12 Forniutura e posa in opera di pannello rigido in lana di roccia non rivestito a NP04 doppia densità, ad elevata resistenza a compressione, calpestabile, per 06/05/2012 l'isolamento termico, acustico e la sicurezza in caso di incendio, tipo Durcock C della Rockwool o similari. Classe di reazione al fuoco:a1-uni EN Resistenza a compressione (carico distribuito = 50 kpa UNI EN 826; Coefficiente di resistenza alla diffusione di vapore acqueo µ = 1-UNI EN 12086; Calore specifico Cp = 1030 J/(kg K) UNI EN 12524; Conduttività termica dichiarata D = 0,038 W/(m K) UNI EN 12667, 12939; Densità nominale a = doppia densità: 210/130 kg/m3 UNI EN 1602; Resistenza a compressione (carico puntuale) Fp = 600 N UNI EN 12430; Coefficiente di dilatazione termica lineare 2x10-6 1/ C; Temperatura di fusione (lana di roccia) tt > 1,000 C; Certificato di compatibilità ambientale SI; Spessore mm In opera mediante incollaggio o fissaggio con apposite clips, compreso sormonti e rivestimenti delle travi estradossate (eliminazione ponti termici). coibentazione lastrico solare comprese pensiline a sbalzo per eliminazione ponti termici 780,00 780,00 pensiline aule 1 e 2 (eliminazione ponte termico) 2 2,00 2,50 0,50 5,00 pensiline intradossi ingressi corridoio al centro 2 2,00 2,50 0,50 5,00 pensilina intradosso fronte aula 5 e sala (solo per 1 mt) - misurazione al cad 1 23,00 23,00 SOMMANO m2 813,00 41, ,89 9 / 13 Rimozione di pavimenti in ceramica o marmette di marmo di qualsiasi E a dimensione e natura, compresa la demolizione del sottostante massetto di 08/11/2011 allettamento. Eseguita a qualsiasi piano, a mano e/o con l'ausilio di martello demolitore elettro-pneumatico, ponendo attenzione e cura a non arrecare danno alle strutture sottostanti. Inclusa inoltre la cernita ed accatastamento dei materiali rimossi, il tiro in basso, il trasporto sino al sito di carico per una distanza fino a m 50 e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte: rimozione senza recupero Rimozione pavimentazione per realizzazione isolamento e rivestimento aula 1 68,00 68,00 aula 2 68,00 68,00 corridoio fronte aula 1 18,00 18,00 corridoio fronte aula 2 20,40 20,40 corridoio con lucernari 83,00 83,00 corridoio fronte aula 3 23,60 23,60 aula 3 44,80 44,80 corridoio fronte aula 4 11,90 11,90 aula 4 60,50 60,50 sala-auditorium 109,00 109,00 wc aula1 8,00 8,00 antiwc aula1 12,20 12,20 wc aula 2 8,00 8,00 antiwc aula 2 12,00 12,00 spogliatoio 13,50 13,50 antiwc aula 3 2,80 2,80 wc aula 3 6,00 6,00 wc pbblico 4,50 4,50 antiwc pubblico 2,30 2,30 ripostiglio 8,50 8,50 ripostiglio 12,00 12,00 antiwc cucina 2,70 2,70 wc cucina 7,38 7,38 cucina 32,40 32,40 wc vicino sala 6,20 6,20 SOMMANO mq 645,68 12, ,16 10 / 14 Rimozione di battiscopa in ceramica, cotto, marmo, legno, compresa la rimozione E a della sottostante malta di allettamento. Sono compresi il calo a terra del materiale, 15/05/2012 l accatastamento nell abito del cantiere, la cernite e la pulizia che può essere riutilizzato, è inoltre compreso quant'altro occorre per dare il lavoro: rimozione senza recupero rimozione battiscopa esistenti 450,00 450,00 SOMMANO m 450,00 3, ,00 COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO A R I P O R T A R E ,82

154 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 5 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O ,82 11 / 15 Fornitura e posa in opera di pannelli di sughero autoespanso a caldo, fornito e E a posto in opera, autoestinguente, in lastre di densità minima 120 Kg/mc per 30/06/2012 formazione di strati isolanti di solai, di pareti, terrazze, con certificazione per l'idoneità bioecologica, incollato su predisposto piano di posa con superficie ben livellata e priva di grumi ed asperità, previa spalmatura di mastice o colla specifica di tipo naturale. È compreso quanto occorre per dare il lavoro finito: - spessore cm 2 isolamento sottopavimento con sughero Vedi voce n 13 [mq ] 645,68 SOMMANO mq 645,68 14, ,52 12 / 16 Fornitura e posa in opera di massetto formato da sabbia e cemento nelle E proporzioni di q 2,5 di cemento tipo 325 per m³ di sabbia, in opera ben pistonato e 08/11/2011 livellato, per sottofondo di pavimentazioni compreso il raccordo a guscio tra pavimento e pareti, di spessore finito fino a 8 cm, il trasporto, lo scarico dall'automezzo, l'accatastamento, il tiro in alto, l'avvicinamento al luogo di posa e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte. Massetto sopra paviementazione isolante Vedi voce n 13 [mq ] 645,68 SOMMANO mq 645,68 11, ,32 13 / 17 Fornitura e posa in opera di pavimento in gomma nazionale, classe 1 di reazione E a al fuoco, in teli realizzati utilizzando due strati calandrati e vulcanizzati tra di loro 15/05/2012 con presa continua, dello spessore da mm 3 e da mm 4 e altezza cm 150, costituiti da una mescola di gomma naturale e sintetica, cariche minerali stabilizzanti e eventuali pigmenticolorati. Lo strato di usura deve essere non inferiore a mm 1 e avere una superficie liscia, lucida e marmorizzata. Fornito e posto in opera su idoneo massetto di sottofondo, computato a parte e fissato con idonei collanti. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera compiuta a perfetta regola d'arte. - Teli di spessore mm 3 Pavimentazione totale scuola tranne locali tecnici Vedi voce n 13 [mq ] 645,68 ripostiglio -1 8,50-8,50 ripostiglio -1 12,00-12,00 cucina -1 32,40-32,40 Sommano positivi mq 645,68 Sommano negativi mq -52,90 SOMMANO mq 592,78 35, ,69 14 / 18 Fornitura e posa in opera di pavimento in piastrelle di gr s, posto in opera su E a sottofondo di malta cementizia dosata a q.li 4 di cemento tipo 325 per mc di 15/05/2012 sabbia, dello spessore non inferiore a 2 cm, previo spolvero di cemento tipo 325, i giunti connessi a cemento puro, compresa la suggellatura degli incastri a muro, i tagli, gli sfridi, i pezzi speciali, l eventuale formazione dei giunti di dilatazione, il tiro in alto e il calo dei materiali, il lavaggio con acido, la pulitura finale ed ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a regola d arte: - In gr s rosso con superficie liscia, dimensioni 7,5x15 cm, spessore 8-10 mm pavimentazione locali tecnici e cucina ripostiglio 1 8,50 8,50 ripostiglio 1 12,00 12,00 cucina 1 32,40 32,40 SOMMANO mq 52,90 24, ,48 15 / 19 Fornitura e posa in opera di zoccolino battiscopa in vinile con scguscia, di altezza E pari a 8-10 cm e spessore 2.5 mm e lunghezza idonea, compreso quant altro 15/05/2012 occorre per dare l'opera compiuta a regola d'arte. battiscopa 450,00 450,00 SOMMANO ml 450,00 7, ,00 16 / 20 Fornitura e posa in opera di sistema composito termoisolante con pannelli in lana COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO A R I P O R T A R E ,83

155 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 6 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O ,83 NP05 di vetro dello spessore di cm.10 e finitura superficiale a base di puro silicato di 05/05/2012 potassio, in opera con idonei adesivi, rasanti ed idonei tasselli di ancoraggio, secondo il sistema Klimaexpert di Kerakoll o sistemi similari, composto dai seguenti strati: 1) Fornitura e posa in opera di strato di Adesivo e Rasante naturale certificato tipo BIOCALCE CAPPOTTO della KERAKOLL o similari, eco-compatibile, di pura calce naturale NHL 3.5 a norma EN 459-1, contenente solo materie prime di origine rigorosamente naturale e minerali riciclati. A ridotte emissioni di CO2 e bassissime emissioni di sostanze organiche volatili. A ventilazione naturale attiva nella diluizione degli inquinanti indoor, batteriostatico e fungistatico naturale. Riciclabile come inerte a fine vita. 2) Fornitura e posa in opera di pannello in lana di vetro nello spessore di cm 10 (CE a normativa EN o EN 13162, ad uso cappotto esterno).conducibilità termica indicativa : 0,35 W/(mK) Densità: 100 kg/m3 Resistenza al passaggio di vapore (µ): 1 Resistenza al fuoco:euroclasse A1 - A2 3) Fornitura e posa in opera di strato di rasatura eseguito con nuovo strato di adesivo e rasante certificato BIOCALCE CAPPOTTO della KERAKOLL o similari. 4) Fornitura e posa in opera di rete di armatura in fibra di vetro alcali resistente, specifica per l'utilizzo dei sistemi termoisolanti a cappotto, RINFORZO V 50 o similari. 5) Fornitura e posa in opera di strato di rasatura eseguito con nuovo strato di adesivo e rasante certificato BIOCALCE CAPPOTTO della KERAKOLL o similari. 6) Fornitura e posa in opera di fondo intermedio riempitivo naturale certificato eco-compativile, a base di puro silicato di potassio stabilizzato BIOCALCE SILICATO FONDO della KERAKOLL o similari, contenente solo materie prime di origine rigorosamente naturale. 7) Fornitura e posa in opera Intonachino naturale certificato, eco-compatibile, a base di puro silicato di potassio stabilizzato, colorato nella massa con terre e minerali naturali, contienente solo materie prime di origine rigorosamente naturale. A ventilazione naturale attiva nella diluizione degli inquinanti indoor, batteriostatico e fungistatico naturale. Riciclabile come inerte a fine vita. Sistema a cappotto tipo Klimaexper di Kerakoll da applicare su tutte le facciate dell'immobile perimetro immobile x altezza 174,00 4,00 696,00 a detrarre superficie infissi Vedi voce n 6 [mq ] ,66 a stima per imbotti finestre 20,00 20,00 pensiline intradossi aule 1 e 2 (eliminazione ponte termico) 2 2,50 2,50 0,50 6,25 pensiline intradossi ingressi corridoio al centro 2 2,50 2,50 0,50 6,25 pensilina intradosso fronte aula 5 e sala (solo per 1 mt) - misurazione al cad 1 27,00 27,00 Sommano positivi mq 755,50 Sommano negativi mq -175,66 SOMMANO mq 579,84 70, ,80 Parziale OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO (Cat 1) euro , COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO A R I P O R T A R E ,63

156 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 7 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O ,63 OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI (Cat 2) 17 / 28 Linea elettrica in cavo multipolare isolato in gomma G7M1 sotto guaina in EL materiale termoplastico speciale (norme CEI 20-13, CEI 20-22III, CEI 20-37, z04 38) non propagante l'incendio ed a ridotta emissione di fumi, gas tossici e 15/05/2012 corrosivi. Sigla di designazione FG7OM1 0.6/1kV AFUMEX, fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione a vista, o incassata, o su canale o passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.sono escluse: le canalizzazioni, le scatole di derivazione e le opere murarie. 3x4 mm2 linea principale alimentazione fan coils 60,00 60,00 linea principale alimentazione motorili elettrici lucernai 50,00 50,00 SOMMANO m 110,00 3,69 405,90 18 / 29 Fornitura e posa in opera di tubo rigido pesante in PVC piegabile a freddo EL c costruito secondo le norme CEI 23.8.V2, all'interno di controsoffitti, intercapedini 16/05/2012 o in vista, completo di giunzioni, curve e manicotti, cavallotti di fissaggio. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Diametro esterno mm 25. linea alimentazione principale motori elettrici lucernai 50,00 50,00 montante verticale al q.e. generale 5,00 5,00 rete scarico di condensa fan coil 100,00 100,00 SOMMANO m 155,00 3,68 570,40 19 / 30 Linea elettrica in cavo multipolare isolato in gomma G7M1 sotto guaina in EL materiale termoplastico speciale (norme CEI 20-13, CEI 20-22III, CEI 20-37, z06 38) non propagante l'incendio ed a ridotta emissione di fumi, gas tossici e 15/05/2012 corrosivi. Sigla di designazione FG7OM1 0.6/1kV AFUMEX, fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione a vista, o incassata, o su canale o passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.sono escluse: le canalizzazioni, le scatole di derivazione e le opere murarie. 3x1,5 mm2 derivazioni fan coils 95,00 95,00 SOMMANO m 95,00 2,49 236,55 20 / 31 Fornitura e posa in opera di tubazione flessibile in PVC autoestinguente serie EL b pesante IMQ, costruita secondo le norme CEI EN , CEI EN , da 15/05/2012 incassare sotto traccia o sotto pavimento o all'interno di intercapedini, escluse le opere murarie di scasso e di ripristino della muratura, inclusi gli oneri relativi al fissaggio sulla traccia aperta ed al collegamento alla scatola di derivazione. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Diametro esterno mm 20. linea interrata alimentazione fan coils 95,00 95,00 linea interrata alimentazione fan coils 60,00 60,00 SOMMANO m 155,00 2,37 367,35 21 / 32 Fornitura e posa in opera a vista di scatola di derivazione stagna IP55 in PVC EL a autoestinguente, con pareti lisce o passacavi, comunque completa di raccordi per 15/05/2012 garantire il grado di protezione, completa di ogni accessorio. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Misure assimilabili a mm 100x100x50. scatole di derivazione alimentazione fan coils 22,00 22,00 scatole di derivazione alimentazione lucernai 13,00 13,00 SOMMANO cad 35,00 5,73 200,55 22 / 33 Fornitura e posa in opera di quadro elettrico IP 55 in resina da 36 moduli o NP09 superiore, con n. 1 interruttore magnetotermico differenziale generale, n. 1 15/05/2012 interruttore magnetotermico di alimentazione della Pompa di calore, n. 1 interruttore magnetotermico differenziale di alimentazione fan coils, n. 5 intettuttori di alimentazione circolatori. Quadro alimentazione pompa di calore e fan coils 1,00 1,00 COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO A R I P O R T A R E 1, ,38

157 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 8 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O 1, ,38 SOMMANO cad 1,00 751,24 751,24 23 / 4 Rimozione di reti di tubazioni di carico, scarico e terminali di impianti idrico E c sanitario o termino (apparecchi sanitari e corpi radianti) ricadenti all interno del 16/05/2012 singolo ambiente. Eseguita a mano e con l'ausilio di attrezzatura idonea, compreso lo smontaggio delle rubinetterie e dei sifoni di scarico, la demolizione di piccole parti in muratura, la rimozione di grappe zanche e tasselli ad espansione, il taglio di parti metalliche e la otturazione delle derivazioni con tappi filettati. Inclusa inoltre la cernita e l'accatastamento dei materiali rimossi, il tiro in basso, il carico su automezzo, il ripristino delle eventuali parti murarie demolite e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte (valutato per pezzo sanitario): rimozione di tubazioni e corpi radianti rimozione radiatori 20,00 SOMMANO cad 20,00 65, ,00 24 / 21 Fornitura e posa in opera di refrigeratore d'acqua con condensazione in aria, T g costituito da uno o più compressori scroll per potenze frigorifere nominali 30/06/2012 complessive fino a 160 kw in versione SILENZIATA, funzionante con gas frigorifero ecologico, completo di evaporatore con scambiatore a piastre, ventilatori di espulsione aria di tipo ASSIALE, griglia di protezione per batterie del condensatore, supporti ammortizzatori per motocompressore, resistenza elettrica di riscaldamento dell'olio, resistenza elettrica antigelo sull'evaporatore, termostato di sicurezza, pressostato di sicurezza, pressostato differenziale, scheda elettronica di gestione e controllo, pannello comandi remoto, telaio, mobile di copertura per installazione diretta all'aperto, compreso i collegamenti idraulici ed elettrici, la messa in funzione ed il collaudo escluso le linee idrauliche ed elettriche di collegamento. Potenza frigorifera nominale valutata con acqua in uscita a 7 C, salto termico 5 C, aria esterna 35 C. -Potenza frigorifera totale 48,00 Kw. Refrigeratore di acqua - Versione pompa di calore ( sovrapprezzo a parte) 1,00 SOMMANO cad 1, , ,38 25 / 22 Accessori per pompa di calore comprensivi di: NP06 1) Serbatoio inerziale di accumulo da 300 lt 15/05/2012 2) Controllo di condensazione modulante con variazione della portata d'aria 3) Comando di remoto semplificato 4) Filtro ad Y a tutela dell'evaporatore 5) Antivibranti di base in gomma 6) Collettori di mandata e ritorno al collettore di distribuzione principale con coibentazione il polimero elastomero 7) Collettore di distribuzione principale in acciaio nero con coibentazione in polimero elastomero 8) N. 4 circolatori a portata e prevalenza variabile come da elaborati grafici. 9) N. 1 pompa primaria In opera compreso di allacci idrici di tutti i componenti ed elettrici al quadro di zona, pezzi speciali ecc... tutti gli accessori per l'installazione completa della centrale termica 1,00 SOMMANO a 1, , ,00 26 / 23 Sovrapprezzo alla voce T g per la versione del refrigeratore a "pompa di NP07 calore", con potenzialità termica di 55 KW, assorbimento elettrico massimo di 13 24/03/2012 KW, COP 3.80 minimo con temperatura di funzionamento 45. (sovrapprezzo del 20%). installazione di generatore termico 1,00 SOMMANO a corpo 1, , ,00 27 / 24 Fornitura e posa in opera di tubazioni in rame fornito in rotoli fino al diametro 22 T p x 1,5 e in barre per diametri e spessori maggiori, secondo UNI EN 1057/97 29/06/2012 conteggiate a metro lineare, per distribuzione di fluidi e gas in pressione, rivestite con guaina isolante in materiale sintetico espanso, con giunzioni a raccordi meccanici o a saldare. La guaina isolante deve essere idonea per temperature da 0 C a 100 C, avere classe 1 di reazione al fuoco e la sua conducibilità e spessore devono essere tali da rispettare le norme di legge specifiche sul contenimento dei consumi energetici con riduzione dello spessore al 30% per installazione COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO A R I P O R T A R E ,00

158 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 9 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O ,00 all'interno di locali riscaldati. Il costo del tubo a metro lineare comprende la fornitura e posa in opera fino ad una quota di m 4,0 rispetto al piano di appoggio, la guaina isolante, i pezzi speciali, il materiale per giunzioni, le opere murarie di apertura tracce su laterizi forati e murature leggere ed il fissaggio delle tubazioni all'interno delle tracce della chiusura tracce e dell'esecuzione di staffaggi. Diametro esterno per spessore del tubo di rame: D x s (mm). Spessore dell'isolante con conducibilità di 0,040 W/mC a 40 C: S (mm). -D x s = 54 x 1,5 - S =13 (tubo in barre). distribuzione principale fan coils 4 15,00 60,00 SOMMANO m 60,00 34, ,20 28 / 25 Fornitura e posa in opera di tubazioni in rame nudo fornito in rotoli fino al T f diametro 22 x 1,5 e in barre per diametri e spessori maggiori, secondo UNI EN 29/06/ /97, conteggiate a metro lineare, per distribuzione di fluidi e gas in pressione con giunzioni a raccordi meccanici o a saldare. Il costo del tubo a metro lineare comprende la fornitura e posa in opera fino ad una quota di m 4, rispetto al piano di appoggio, i pezzi speciali, il materiale per giunzioni, le opere murarie di apertura tracce ed il fissaggio delle tubazioni all'interno delle tracce della chiusura tracce e dell'esecuzione di staffaggi. Diametro esterno per spessore: D x s (mm). Peso a metro lineare: P (Kg/m). -D x s = 22 x 1,0 - P = 0,59 Kg/m (tubo in rotoli). distribuzione principale radiatori 4 20,00 80,00 SOMMANO m 80,00 7,47 597,60 29 / 26 Fornitura e posa in opera di collettore doppio di distribuzione per impianti di T q riscaldamento a 2 tubi o monotubo, di tipo componibile, con attacchi laterali, 29/06/2012 completo di raccordi per tubi di rame o polietilene. Attacchi principali: A (3/4", 1", 1/4"). Derivazioni laterali: D (1/2"). -A = 1 1/4 D = 1/ collettori complanari fan coils 2,00 SOMMANO cad 2,00 145,43 290,86 30 / 27 Fornitura e posa in opera di collettore doppio di distribuzione per impianti di T d riscaldamento a 2 tubi o monotubo, di tipo componibile, con attacchi laterali, 29/06/2012 completo di raccordi per tubi di rame o polietilene. Attacchi principali: A (3/4", 1", 1/4"). Derivazioni laterali: D (1/2"). -A = 3/4 D = 1/ collettori complanari radiatori 2,00 SOMMANO cad 2,00 110,00 220,00 31 / 39 Realizzazione di allaccio di corpo scaldante o radiatore (in ghisa, alluminio o T c acciaio) dal collettore di distribuzione oppure dalla rete di distribuzione principale, 14/05/2012 costituito da coppia di valvole in ottone cromato (detentore e valvola ad angolo con manopola), valvolina di sfiato aria manuale in ottone cromato, tubazioni di rame o di ferro di diametro adeguato rivestite con guaina isolante di spessore e conducibilità tali da rispettare le vigenti norme di legge, con riduzione dello spessore al 30% per installazione all interno di locali riscaldati, comprensivo di raccordi, accessori necessari al montaggio ed opere murarie di apertura tracce su laterizi forati e murature leggere e del fissaggio delle tubazioni con esclusione delle tracce su solette, muri in c.a. o in pietra e della tinteggiatura. Sono esclusi anche il collettore di distribuzione e la rete principale. -Con valvola termostatica antimanomissione allacci radiatori 11,00 SOMMANO cad 11,00 179, ,98 32 / 40 Fornitura e posa in opera di corpi scaldanti costituiti da radiatori ad elementi di T f alluminio, completi di nipples di giunzione, tappi laterali, guarnizioni, mensole di 14/05/2012 sostegno, verniciatura di colore bianco, opere murarie per il fissaggio, conteggiati per kw di emissione termica determinata a norma EN 442 (delta T = 50 C). - Altezza massima dell elemento mm 830. radiatori per bagni (molt. 1.3 per delta t = 30 ) a bassa temperatura e per servizi ,00 1, ,00 SOMMANO W ,00 0, ,00 COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO A R I P O R T A R E ,64

159 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 10 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O ,64 33 / 41 Realizzazione di allaccio di ventilconvettore dal collettore di distribuzione oppure T b dalla rete di distribuzione principale, costituito da coppia di valvole in ottone 14/05/2012 cromato (detentore e valvola ad angolo con manopola), tubazioni di rame o di ferro di diametro adeguato rivestite con guaina isolante di spessore e conducibilità tali da rispettare le vigenti norme di legge, con riduzione dello spessore al 30% per installazione all interno di locali riscaldati, eventuale tubazione di scarico condensa convogliata fino alla rete principale di scarico acque bianche oppure alla rete principale di scarico acque nere tramite pozzetto sifonato, comprensivo di raccordi ed opere murarie di apertura tracce su laterizi forati e murature leggere e del fissaggio delle tubazioni con esclusione delle tracce su solette, muri in c.a. o in pietra e della tinteggiatura. Sono esclusi anche il collettore di distribuzione, la rete principale di adduzione e la rete principale di scarico. Per allaccio 2 tubi con scarico condensa. allaccio fan coils fino a collettore complanare. Diametri come da elaborato grafico 10,00 SOMMANO cad 10,00 205, ,00 34 / 42 Fornitura e posa in opera di ventilconvettore per installazione a vista in posizione T e verticale, completo di mobile di copertura, pannello di comando velocità 15/05/2012 incorporato, filtro aria, batteria per acqua calda o refrigerata, comprese le opere murarie per il fissaggio ed il collegamento elettrico escluso le linee elettriche. Potenzialità termica valutata alla velocità max con acqua entrante a 70 C, DT = 10 C, aria entrante a 20 C. Potenzialità frigorifera totale valutata alla velocità max con acqua entrante a 7 C, DT = 5 C, aria entrante a 27 C b.s./19 C b.u.. - Potenzialità termica (PT) non inferiore a 9,40 (kw). Potenzialità frigorifera totale (PF) non inferiore a 4,00 (kw). fan coils come da elaborato grafico 10,00 SOMMANO cad 10,00 428, ,60 35 / 43 Fornitura e posa in opera di accessori dei ventilconvettori per grandezze con T c potenzialità termica fino a kw 9,0, valutati come aggiunta al prezzo base dei 14/05/2012 ventilconvettori, comprensivi delle opere murarie e dei collegamenti elettrici escluso le linee elettriche. -Termostato ambiente elettronico con funzioni automatiche per impianti a 2 tubi. fan coils come da elaborato grafico 10,00 SOMMANO cad 10,00 74,49 744,90 36 / 44 Fornitura e posa in opera di accessori dei ventilconvettori per grandezze con T q potenzialità termica fino a kw 9,0, valutati come aggiunta al prezzo base dei 14/05/2012 ventilconvettori, comprensivi delle opere murarie e dei collegamenti elettrici escluso le linee elettriche. -Valvola a 3 vie ON-OFF con raccordi. valvola a 3 vie on-off 10,00 SOMMANO cad 10,00 105, ,90 37 / 52 Fornitura e posa in opera di box in alluminio con coibentazione interna per NP11 l'alloggio di collettori complanari degli impianti termici fissati su murature in 30/06/2012 calcestruzzo. Il box avrà dimensioni minime pari al collettore, sarà dotato di sportellino di apertura con serratura di sicurezza. Dimensioni orientative 60 x 40 x 20 cm. infissi in alluminio per copertura collettori complanari su superfici in calcestruzzo lasciati a vista 4 1,00 1,00 4,00 SOMMANO cadauno 4,00 150,00 600,00 Parziale OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI (Cat 2) euro , COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO A R I P O R T A R E ,04

160 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 11 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O ,04 OPERE PER IL RISPARMIO IDRICO, ELETTRICO, PRODUZIONE DI ENERGIA CON FONTI ALTENATIVE (Cat 3) 38 / 34 Fornitura e posa in opera di kit di collegamento completo di miscelatore NP10 termostatico antiscottatura con temperatura di entrata acqua calda a valvola 24/05/2012 deviatrice termostatica con taratura fissa a 40-3 valvole di non ritorno per l'alta temperatura, filtri inox e codoli. In opera completo di collegamenti e quanto occorre per la posa a regola d'arte kit termostatico per miscelazione acqua calda dal boiler elettrico locale e acqua riveniente dal pannello solare. PEr 5 servizi igienici 5,00 5,00 SOMMANO cadauno 5,00 200, ,00 39 / 36 Fornitura e posa in opera di tubo a LED di lunghezza 120/150 cm, potenza 9W LED 2 (equivalente 90W), da sostituire nelle plafoniere con tubi fluorescenti. Luce 13/05/2012 fredda. sostituzione corpi illuminanti 15,00 SOMMANO cadauno 15,00 45,00 675,00 40 / 37 Fornitura e posa in opera di lampade a led con attacco E27, potenza 10 W, LED 3 (equivalente 100 W). Luce fredda. 13/05/2012 sostituzione corpi illuminanti 20,00 SOMMANO cadauno 20,00 24,00 480,00 41 / 38 Fornitura e posa in opera di tubo a LED di lunghezza 120/150 cm, potenza 18W LED 1 (equivalente 180W), da sostituire nelle plafoniere con tubi fluorescenti. Luce 13/05/2012 fredda. Luci led corridoio e stanze varia 10,00 SOMMANO cadauno 10,00 38,00 380,00 42 / 2 Fornitura e posa in opera di tubazioni in rame nudo fornito in rotoli fino al T f diametro 22 x 1,5 e in barre per diametri e spessori maggiori, secondo UNI EN 29/06/ /97, conteggiate a metro lineare, per distribuzione di fluidi e gas in pressione con giunzioni a raccordi meccanici o a saldare. Il costo del tubo a metro lineare comprende la fornitura e posa in opera fino ad una quota di m 4, rispetto al piano di appoggio, i pezzi speciali, il materiale per giunzioni, le opere murarie di apertura tracce ed il fissaggio delle tubazioni all'interno delle tracce della chiusura tracce e dell'esecuzione di staffaggi. Diametro esterno per spessore: D x s (mm). Peso a metro lineare: P (Kg/m). -D x s = 22 x 1,0 - P = 0,59 Kg/m (tubo in rotoli). distribuzione solare termico da realizzarsi sotto l'isolamento del terrazzo 1 100,00 100,00 SOMMANO m 100,00 7,47 747,00 43 / 35 Fornitura e posa in opera di rubinetto con miscelatore acqa calda/fredda ed NP13 erogazione automatica attivata da fotocellula. Alimentazione a batteria. In opera 24/03/2012 compreso smontaggio rubinetteria esistente riqualificazione n. 19 lavandini con inserimento di rubinetteria elettronica 19,00 SOMMANO cadauno 19,00 158, ,00 44 / 1 Fornitura e posa in opera di Impianto fotovoltaico per produzione di energia NP01 elettrica da fonte solare rinnovabile completo di tutti i componenti elettrici e 13/05/2012 meccanici atti a garantire il perfetto funzionamento. Tale impianto è composto da n. 20 moduli fotovoltaici in silicio policristallino con potenza di picco di 250 Wp cad. e da un inverter di per conversione da corrente continua a d alternata di potenza 6KW. I moduli saranno ancorati ad una struttura di acciaio / alluminio tale da garantire l'orientamento ottimale dell'impianto stesso (compresa nel prezzo). Tale struttura sarà poi ancorata a zavorre atte in cls atte a stabilizzare l'effetto del vento sull'impianto posto in quota. L'impianto sarà inoltre composto da: QUADRI ELETTRICI: In tutti i quadri elettrici AC e DC sono previsti i dispositivi che garantiscono la protezione dell'impianto dalle scariche atmosferiche e la sicurezza delle persone, saranno quindi installati, scaricatori di sovratensione, COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO A R I P O R T A R E ,04

161 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 12 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O ,04 sezionatori a fusibili, sezionatori di manovra, interruttori magnetotermici e differenziali e tutto quanto necessario alla realizzazione a regola d'arte ed in conformità alle normative vigenti. Verranno sempre utilizzati prodotti di primarie case costruttrici quali: SCHNEIDER ELECTRIC, ABB, DEHN, SIEMENS, BTICINO, ecc. CAVI di COLLEGAMENTO: LATO DC Cavo a doppio isolamento FG7(O)R, resistente ai raggi ultravioletti ed agenti atmosferici. Posti in canalizzazioni PVC o metalliche, saldamente ancorate alla struttura dei moduli, collega il generatore fotovoltaico al/i convertitore/i di energia. LATO AC Installazioni esterne: Cavo a doppio isolamento FG7(O)R, resistente ai raggi ultravioletti ed agenti atmosferici. Posti in canalizzazioni PVC o metalliche; Installazioni interne: Cavo N07-VK ; con funzione di collegamento tra convertitore e Organi di manovra e protezione. MISURATORI di ENERGIA CONTATORE DI PRODUZIONE: Questo misuratore installato nelle immediate vicinanze dell'inverter ha il compito di misurare l'energia prodotto ai fini del calcolo dell'incentivazione GSE. La lettura di tali misure è eseguita dal gestore elettrica locale e provvede a trasferire i dati al GSE nel rispetto dei tempi fissati nella delibera AEEG 99/08 ovvero 280/07 e s.m.i. CONTATORE DI SCAMBIO/CESSIONE: Questo misuratore, sostituirà quello già installato, ha il compito di misurare l'energia prelevata dalla rete e quella immessa. La lettura di tali misure è eseguita dal gestore elettrica locale e provvede a trasferire i dati al GSE nel rispetto dei tempi fissati nella delibera AEEG 99/08 ovvero 280/07 e s.m. Compreso supporto tecnico per l'ottenimento di tutte le autorizzazioni propedeutiche all'installazione, Supporto tecnico per la connessione alla rete elettrica nazionale, supporto tecnico per la compilazione e il disbrigo delle pratiche amministrative per aderire al conto energia corrente al momento dell'installazione. integrazione impianto fotovoltaico esistente di 6 KW aggiuntivi 6,00 6,00 SOMMANO /KW 6, , ,00 45 / 3 Fornitura e posa in opera di impianto di produzione di acqua calda sanitaria EA a costituito da un kit a circolazione naturale costituito da collettori solari, accumulo, 07/05/2012 sistema di fissaggio e quant'altro. con accumulo da 140 litri, sup collettore 2,02 mq, peso (a vuoto) di 125 kg, inclinazione 30 impianto solare per i WC 3,00 SOMMANO cad 3, , ,00 Parziale OPERE PER IL RISPARMIO IDRICO, ELETTRICO, PRODUZIONE DI ENERGIA CON FONTI ALTENATIVE (Cat 3) euro , COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO A R I P O R T A R E ,04

162 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 13 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O ,04 OPERE VARIE (Cat 4) 46 / 45 Taglio di superfici verticali eseguito con l'ausilio di idonea attrezzatura, per la E d creazione di giunti, tagli, aperture di vani porta, finestre. Su strutture in laterizio o 15/05/2012 tufo - profondità di taglio fino a 300 mm attraversamenti calcestruzzo per impianto termico 10,00 10,00 attraversamenti solaio per impianto idrico sanitario (pannelli solari 10,00 10,00 attraversamenti e tracce per lucernai 2,00 2,00 SOMMANO m 22,00 42,60 937,20 47 / 46 Trasporto con qualunque mezzo a discarica autorizzata di materiale di risulta di E qualunque natura e specie purchè esente da amianto, anche se bagnato, fino ad 15/05/2012 una distanza di km 10, compreso, il carico o lo scarico, lo spianamento e l'eventuale configurazione del materiale scaricato, con esclusione degli oneri di conferimento a discarica. trasporto a discarica di materiali di demolizione 50,00 SOMMANO mc 50,00 11,00 550,00 48 / 47 Smaltimento di materiale da demolizioni e rimozioni privo di ulteriori scorie e E f frammenti diversi. il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da 15/05/2012 conferire alla discarica autorizzata. L'attestazione dello smaltimento dovrà necessariamente essere attestata a mezzo dell'apposito formulario di identificazione rifiuti (ex D.Lgs. 22/97 e s.m.) debitamente compilato e firmato in ogni sua parte. La consegna del modulo da formulario alla D.LL. risulterà evidenza oggettiva dello smaltimento avvenuto autorizzando la corresponsione degli oneri a seguire. Il trasportatore è pienamente responsabile della classificazione dichiarata. - calcestruzzo cementizio armato a stima per attraversamenti (2500 kg/mc) 100,00 100,00 SOMMANO q.li 100,00 3,20 320,00 49 / 48 Smaltimento di materiale da demolizioni e rimozioni privo di ulteriori scorie e E e frammenti diversi. il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da 15/05/2012 conferire alla discarica autorizzata. L'attestazione dello smaltimento dovrà necessariamente essere attestata a mezzo dell'apposito formulario di identificazione rifiuti (ex D.Lgs. 22/97 e s.m.) debitamente compilato e firmato in ogni sua parte. La consegna del modulo da formulario alla D.LL. risulterà evidenza oggettiva dello smaltimento avvenuto autorizzando la corresponsione degli oneri a seguire. Il trasportatore è pienamente responsabile della classificazione dichiarata. - vetro gli infissi rimossi (p.s kg/mc) x (107 mq x mt = 0.64 mc) 27 0,64 17,28 SOMMANO q.li 17,28 4,00 69,12 50 / 49 Smaltimento di materiale da demolizioni e rimozioni privo di ulteriori scorie e E a frammenti diversi. il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da 15/05/2012 conferire alla discarica autorizzata. L'attestazione dello smaltimento dovrà necessariamente essere attestata a mezzo dell'apposito formulario di identificazione rifiuti (ex D.Lgs. 22/97 e s.m.) debitamente compilato e firmato in ogni sua parte. La consegna del modulo da formulario alla D.LL. risulterà evidenza oggettiva dello smaltimento avvenuto autorizzando la corresponsione degli oneri a seguire. Il trasportatore è pienamente responsabile della classificazione dichiarata. - macerie edili pulite massetto e pavimento kg/mc ,00 0,10 780,00 battiscopa - a stima 12 3,00 0,10 3,60 SOMMANO q.li 783,60 2, ,64 51 / 50 Smontaggio dei sanitari e dei lavabi, trasporto in luogo custodito in cantiere per NP12 tutta la durata delle opere di ripavimentazione, ricollocamento e rimontaggio in 30/06/2012 opera. Compreso oneri e accessori per la piccola manutenzione, sostituzione valvolame, viti di fissaggio, guarnizioni ecc...in opera compreso ogni onere e accessorio. smontaggio sanitari per la pavimentazione e rimontaggio n. 19 lavandini 19,00 COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO A R I P O R T A R E 19, ,00

163 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 14 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI D I M E N S I O N I I M P O R T I Quantità ar.ug lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O 19, ,00 n. 20 bidet e water 20,00 SOMMANO cadauno 39,00 40, ,00 52 / 51 Smontaggio di porte interne, trasporto e l'accantonamento in luogo custodito per NP02 tutta la durata dei lavori di ripavimentazione, trasporto e il rimontaggio a fine 30/06/2012 lavori. Compresa eventuale piccola manutenzione (sost. cerniere, ferramenta ove necessario ecc..). opere per lo smontaggio e il rimontaggio delle porte interne necessario per eseguire la ripavimentazione interna 23,00 SOMMANO cadauno 23,00 40,00 920,00 Parziale OPERE VARIE (Cat 4) euro 6 236,96 Parziale LAVORI A CORPO euro ,00 COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO T O T A L E euro ,00 A R I P O R T A R E

164 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 15 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI I M P O R T I TOTALE incid. % R I P O R T O Riepilogo CATEGORIE 001 OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO ,63 73, OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI ,41 13, OPERE PER IL RISPARMIO IDRICO, ELETTRICO, PRODUZIONE DI ENERGIA CON FONTI ALTENATIVE ,00 10, OPERE VARIE 6 236,96 2,11 COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO Totale CATEGORIE euro ,00 100,00 A R I P O R T A R E

165 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 16 Num.Ord. TARIFFA DESIGNAZIONE DEI LAVORI I M P O R T I TOTALE incid. % R I P O R T O RIEPILOGO FINALE Importo dei Lavori euro ,00 ONERI PER LA SICUREZZA ,00 TOTALE GENERALE euro ,00 Carosino (TA), 10/06/ A R I P O R T A R E COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO

166 COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto PIANO STRATEGICO DI AREA VASTA INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA GIANNI RODARI PROGETTO ESECUTIVO CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO Redatto in conformità del Regolamento di esecuzione e attuazione del D.P.R. 05 ottobre 2010, n.207 e del D. Leg.vo n. 163 del 12 aprile CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 1

167 SOMMARIO SOMMARIO...2 CAPO I...5 OGGETTO ED AMMONTARE DELL'APPALTO - DESCRIZIONE, FORMA E...5 PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L APPALTO...5 Art. 1 (Oggetto dell appalto)...5 Art. 2 (Forma, ammontare dell appalto e categorie dei lavori)...5 Art. 3 (Norme di riferimento)...6 Art. 4 (Descrizione dei lavori)...7 Art. 5 (Documenti che fanno parte del contratto)...9 Art. 6 (Cauzione definitiva)...9 Art. 7 (Disciplina del subappalto)...10 Art. 8 (Trattamento dei lavoratori)...12 Art. 9 (Coperture assicurative)...14 Art. 10 (Consegna dei lavori - Programma operativo dei lavori - Inizio e termine per l esecuzione - Consegne parziali Sospensioni)...15 Art. 11 (Sicurezza dei lavori)...19 Art. 12 (Pagamenti in acconto)...22 Art. 13 (Conto finale)...24 Art. 14 (Collaudo Certificato di regolare esecuzione)...25 Art. 15 (Oneri e obblighi diversi a carico dell appaltatore - Responsabilità dell appaltatore)...25 Art. 16 (Disposizioni generali relative ai prezzi dei lavori a misura e delle somministrazioni per opere in economia - Invariabilità dei prezzi - Nuovi prezzi)...30 Art. 17 (Elenco prezzi unitari)...31 Art (Qualificazione dell impresa appaltatrice)...31 Art (Proprietà dei materiali di escavazione e di demolizione)...31 Art (Definizione delle controversie)...32 Art (Ordine da tenersi nell andamento dei lavori)...32 CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 2

168 CAPO II...33 QUALITÀ DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI - MODO DI ESECUZIONE...33 DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO PARTE I - QUALITÀ DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI...33 Art. 22 (Materiali in genere)...33 Art. 23 (Acqua, calci, cementi ed agglomerati cementizi, pozzolane, gesso)...33 Art. 24 ( Materiali inerti per conglomerati cementizi e per malte )...34 Art. 25 (Elementi di laterizio e calcestruzzo)...35 Art. 26 ( Armature per calcestruzzo )...36 Art. 27 (Prodotti a base di legno)...36 Art. 28 (Prodotti di pietre naturali o ricostruite)...36 Art. 29 (Prodotti per pavimentazione)...38 Art. 30 (Prodotti per impermeabilizzazione e per coperture piane)...41 Art. 31 Prodotti di vetro (lastre, profilati ad U e vetri pressati)...46 Art. 32 Prodotti diversi (sigillanti, adesivi, geotessili)...49 Art. 33 (Infissi)...51 Art. 34 (Prodotti per rivestimenti interni ed esterni)...53 Art. 35 (Prodotti per isolamento termico)...56 Art. 36 (Prodotti per pareti esterne e partizioni interne)...59 Art. 37 (Prodotti per assorbimento acustico)...60 Art. 38 (Prodotti per isolamento acustico)... PARTE II - MODALITÀ DI ESECUZIONE DISCIPLINARE TECNICO CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 3

169 CAPO I OGGETTO ED AMMONTARE DELL'APPALTO - DESCRIZIONE, FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L APPALTO Art. 1 (Oggetto dell appalto) L'appalto ha per oggetto l'esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti per eseguire e dare completamente ultimati i LAVORI PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELL SCUOLA GIANNI RODARI A CAROSINO (TA) come dettagliatamente riportati negli elaborati progettuali che, ai sensi dell art.137 del D.P.R. n.207/10 e del D. Legislativo n. 163 del , sono parte integrante del contratto. Art. 2 (Forma, ammontare dell appalto e categorie dei lavori) Il presente appalto è dato a corpo ; L'importo complessivo dei lavori ed oneri compresi nell appalto, ammonta a /00. (Euro TRECENTOENOVEMILASETTECENTOCINQUANTA/00).- L importo dei lavori soggetti a ribasso d asta è pari a: a) Per lavori a misura 0 b) Per lavori a corpo /00 c) In economia 0 L importo delle oneri per la sicurezza, non soggetti a ribasso d asta, ammonta ad /00 (Euro quattordicimilasettecentocinquanta/00). Per le opere di impiantistica, gli elaborati progettuali dei lavori di cui trattasi sono da intendersi a livello esecutivo; ciò nondimeno l impresa è obbligata alla verifica prima della posa e a presentare i progetti costruttivi delle opere da realizzarsi entro 60 giorni dall aggiudicazione definitiva. Detti progetti, prima della loro esecuzione, dovranno acquisire il nulla osta del Direttore dei Lavori. In particolare, i progetti di impiantistica dovranno essere corredati da calcoli e verifiche dimensionali, schemi di montaggio, schemi e planimetrie con i componenti della marca effettivamente installata. Ai sensi della Legge n. 37/08 la ditta appaltatrice è tenuta a rilasciare tutte le prescritte certificazioni a completamento dei lavori e prima dell inizio del collaudo. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 4

170 Fanno parte degli oneri della sicurezza, e pertanto si intendono con questo compensati, tutti gli oneri afferenti ai dispositivi necessari ad operare in sicurezza nel cantiere, ivi compresi i dispositivi di protezione individuali per gli operai, il ponteggio metallico per operare sulle facciate, i parapetti di protezione per operare sulle terrazze. Si intendono altresì compresi e compensati con gli oneri per la sicurezza i costi per l impianto del cantiere. Art. 3 (Norme di riferimento) L appaltatore è tenuto all osservanza delle norme di cui al Capitolato Generale d Appalto approvato con D.M. del n.145 e del presente Capitolato speciale ed in ogni caso, con riferimento al D.P.R. 207/10 ed al D. Leg.vo n. 163/2006, con le disposizioni legislative e regolamentari ivi contenute riferite alle corrispondenti disposizioni legislative e regolamentari nel testo vigente alla data di affidamento dell appalto, nonché di tutte le leggi e regolamenti in materia di lavori pubblici, sul collocamento della mano d opera, in merito alle assicurazioni sociali e previdenziali, con particolare riferimento alle disposizioni di cui al D.Lgs.n.81/08. Per quanto attiene le opere di impiantistica si rimanda a quanto disposto dalle leggi e norme in materia, e specificatamente: -Legge 37/08 - Norme per la sicurezza degli impianti e relativo regolamento di attuazione. -Legge 10/91 - Norme per l attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia e s.m.i -Legge 192/05 - Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia e s.m.i. Art. 4 (Descrizione dei lavori) Al fine di aumentare le prestazioni energetiche dell edificio è previsto un intervento di revisione delle componenti opache, di sostituzione delle componenti trasparenti, di sostituzione dell impianto termico, di sostituzione del sistema di generazione dell acqua calda sanitaria con installazione di sistemi solari termici ausiliari. Interventi sull involucro Un intervento di riqualificazione energetica non potrà prescindere da pesanti interventi sull involucro edilizio, chiaramente molto distante dagli standard attuali. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 5

171 Se le pareti in calcestruzzo che costituiscono l involucro, grazie all elevatissima inerzia termica, offrono prestazioni sicuramente buone per il raffrescamento estivo, la trasmittanza misurata con termo flussimetro ha mostrato valori elevatissimi. Inoltre la particolare forma dell attacco degli infissi sulle pareti (sguincio) costituisce un elevato ponte termico. Un primo intervento riguarderà pertanto le pareti perimetrali dell edificio, che dovranno essere isolate con rivestimento a cappotto. Tale rivestimento dovrà essere continuo ed interessare anche parapetti e stipiti delle finestre per l eliminazione dell attuale ponte termico. Si prevede di utilizzare un isolamento continuo con un composto naturale per la realizzazione di rivestimenti termici a cappotto e deumidificazioni. Il prodotto individuato è il sistema tipo Klimaexpert o similari con isolamento costituito da pannello coibente dello spessore di cm. 10 in lana di vetro. Un secondo intervento, sempre in merito all involucro edilizio, dovrà riguardare la pavimentazione (tra l altro molto lesionata, che pertanto dovrebbe comunque essere sostituita) e il piano di calpestio attuale che va isolato dal massetto sottostante per limitare le dispersioni verso il terreno. E pertanto prevedibile la rimozione della pavimentazione esistente e del sottostante massetto, la posa di un pannello isolante in sughero dello spessore minimo di 30 mm, la posa di un soprastante massetto di allettamento in calcestruzzo di 80 mm. e la posa di un nuovo pavimento in gomma, più idoneo per l uso scolatico. Il terzo intervento sull involucro dovrà riguardare la copertura, che ha una elevatissima trasmittanza termica. Tale copertura va isolata dall esterno a cappotto. L isolamento dovrà essere realizzato con pannelli in lana di roccia dello spessore di mm 100, incollati direttamente sulla guaina esistente. Sopra il pannello, di per se calpestabile, verrà posato un prodotto impermeabilizzante a spruzzo di nuova concezione non bituminoso e ad elevata emissività. Un ultimo intervento sull involucro non potrà ovviamente prescindere dai componenti finestrati. I serramenti esterni, di obsoleta costituzione, che dovranno essere completamente sostituiti. Si prevede l utilizzo di infissi in PVC a 5 o 7 camere con doppio vetro basso emissivo con vetrocamera di spessore minimo 16 mm. riempito con gas argon, o comunque con una trasmittanza complessiva non inferiore a 1,4 W/mqk. I serramenti saranno dotati di controtelaio fisso di grosso spessore per l eliminazione dei ponti termici. La faccia interna del vetrocamera sarà del tipo stratificato (3+3 con interposta pellicola di PVB) e basso emissiva. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 6

172 La faccia esterna sarà in cristallo float semplice da 4 mm. Gli infissi avranno sopraluce fisso e kit anta ribalta per le parti apribili nelle aule. E prevista altresì la sostituzione dei lucernari opali, del tipo fisso, con lucernari del tipo apribile elettricamente. Tale strategia creerà una ventilazione naturale dalle aule verso il corridoio con conseguenza riduzione del fabbisogno di raffrescamento estivo. Interventi sul sistema generatore-impianto Ridotti drasticamente i consumi energetici, sarà necessario operare sul generatore termico e sull impianto al fine di aumentare i rendimenti energetici di entrambi i fattori. Per aumentare i rendimenti energetici innanzitutto è necessario operare sulla temperatura di funzionamento dell impianto. Attualmente l impianto a radiatori opera ad una temperatura di funzionamento media di circa 70. I radiatori verranno pertanto sostituiti con terminali a bassa temperatura,: ventilconvettori a bassissima emissione rumorosa. Con l utilizzo di ventilconvettori è possibile aumentare il rendimento del sistema edificioimpianto perché concorrono i seguenti fattori: Bassa temperatura di funzionamento Possibilità di regolazione del singolo ambiente con termostati a bordo e valvole a tre vie per ambiente Possibilità di deumidificazione degli ambienti Funzionamento anche per la climatizzazione estiva L utilizzo di ventilconvettori è stato accoppiato ad un generatore di calore con un elevato rendimento di produzione energetico: pompa di calore. La pompa di calore sarà installata all esterno e dovrà garantire bassissimi livelli di rumorosità. (Va evidenziato comunque che il materiale utilizzato per l isolamento delle pareti (lana di roccia) garantirà un elevatissimo abbattimento acustico.) CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 7

173 L utilizzo della pompa di calore consentirà quindi di avere enormi vantaggi: Elevatissimo rendimento del generatore Possibilità di funzionamento per la climatizzazione estima o semplicemente per la deumidificazione degli ambienti Per quanto riguarda il consumo di acqua calda sanitaria, lo stesso è stato stimato mediante rilevazione diretta in situ. E da sconsigliarsi la produzione di acqua calda sanitaria con la pompa di calore in quanto, in caso di funzionamento estivo, la stessa dovrebbe interrompere il ciclo estivo per la produzione di acqua calda. Inoltre da valutazioni effettuate si ritiene inutile l installazione di costosi sistemi di ricircolo, che comunque avrebbero un elevato consumo energetico legato alla pompa di ricircolo sempre in funzione. Si è optato pertanto, visto il ridotto consumo di acqua calda, per l installazione di un sistema solare termico ad accumulo per ogni utenza igienica, se ne prevedono 3. Verrà pertanto installato, in corrispondenza di una o più unità igieniche, un impianto solare termico a convezione naturale direttamente collegato all attuale impianto dell acqua calda. Vista la tipologia di utilizzo prettamente diurna, sarà sufficiente che il bollitore di accumulo abbia una resistenza elettrica ausiliaria in caso di mancata produzione di acqua calda. Tale sistema di produzione locale garantirà una elevatissima efficienza per una serie di fattori: Ridotto tratto di percorrenza dell ACS e corrispondenti minori dispersioni Ridotto accumulo di ACS Produzione locale separata dal generatore termico per la climatizzazione invernale. Infine, per diminuire al massimo l impatto sull ambiente, è prevista l installazione in copertura di un impianto fotovoltaico da 6 Kw per raddoppiare quello attualmente installato, con un produzione complessiva superiore ai kwp. Altri interventi per limitare l utilizzo di energia In linea con la progettazione sostenibile, è opportuna una analisi delle utenze dell edificio per cercare di limitarne i consumi. Gli spechi energetici dell edificio possono essere contenuti mediante: Sostituzione dei sistemi di illuminazione tradizionale a fluorescenza o incandescenza CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 8

174 mediante l installazione di corpi illuminanti a LED Installazione di sistemi per la riduzione del consumo idrico, quali: o Sistemi di riduzione di flusso per i rubinetti. o Rubinetti con attivazione a fotocellula Al termine delle opere l edificio dovrà ottenere classificazione minima di livello 2 secondo il Protocollo ITACA Puglia 2009 per gli Edifici non residenziali. La Ditta è altresì tenuta a rilasciare certificazione di sostenibilità ambientale dell edificio attestata da tecnico abilitato esterno al termine dei lavori, con un livello di sostenibilità minimo pari a 2. Per ottenere tale scopo la Ditta è tenuta ad adottare tutte le strategie operative dettate dal protocollo Itaca, in particolare è tenuta a rifornirsi di materiali, a parità di convenienza economica ed eccetto ove non oggettivamente possibile, presso fornitori siti ad una distanza inferiore a 150 Km dal luogo delle opere. Ciò al solo fine di ottenere un elevato punteggio di sostenibilità ambientale dell edificio. Tutti i materiali utilizzati saranno inoltre dotato di marchio di conformità ECO (ecologico, o comunque ad alta sostenibilità ambientale), legalmente riconosciuto. Art. 5 (Documenti che fanno parte del contratto) Faranno parte integrante del contratto d'appalto il Capitolato generale di cui al D.M. dei LL.PP. n.145/2000, il presente Capitolato speciale d appalto, glie elaborati della sicurezza previsti dal Dlgs 81/08: (piano di sicurezza, il cronoprogramma, ed i seguenti elaborati: 1) Grafici e Relazioni Del Progetto Esecutivo; 2) Elenco Dei Prezzi Unitari 3) Piano di sicurezza e coordinamento 4) Cauzione Definitiva Di Cui al Successivo Art. 6; 5) Offerta Della Ditta Appaltatrice. 6) Descrizione dei Lavori Al contratto sarà allegato altresì crono programma operativo redatto dalla Ditta. Fatti salvi tutti i contenuti della normativa vigente in materia di lavori pubblici Regolamento di esecuzione e attuazione del decreto legislativo 12/04/2006 n. 163, del Capitolato generale di appalto CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 9

175 per gli appalti pubblici,(d.m. 19 aprile 2000, n.145) e del D. Leg.vo n. 163 del 12 aprile Art. 6 (Cauzione definitiva) L impresa appaltatrice è obbligata a costituire a titolo di cauzione definitiva una garanzia fideiussoria pari al 10% (diecipercento) dell importo dei lavori al netto del ribasso d asta, ai sensi dei dell art. 113 del D. Leg.vo n. 163/2006. La fideiussione bancaria o assicurativa di cui ai commi precedenti dovrà prevedere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale e la sua operatività entro 15 giorni a semplice richiesta scritta della Stazione appaltante. Art. 7 (Disciplina del subappalto) L affidamento in subappalto di parte delle opere e dei lavori deve essere sempre autorizzato dalla Stazione appaltante ed è subordinato al rispetto delle disposizioni di cui all art. 118 del Dlgs 163/06 e successive modificazioni ed integrazioni, tenendo presente che la quota subappaltabile della categoria o delle categorie prevalenti non può essere superiore al 30%. E comunque vietato subappaltare le opere specialistiche laddove il valore di quest ultime, considerate singolarmente, superi il 15% dell importo totale dei lavori. In particolare l impresa è tenuta ai seguenti adempimenti, la verifica del cui rispetto rientra nei compiti e nelle responsabilità del Direttore dei lavori: a) che i concorrenti all atto dell offerta o l impresa affidataria, nel caso di varianti in corso d opera, all atto dell affidamento, abbiano indicato i lavori o le parti di opere che intendono subappaltare o concedere in cottimo; b) che l appaltatore provveda al deposito del contratto di subappalto presso la Stazione Appaltante almeno venti giorni prima della data di effettivo inizio dell esecuzione delle relative lavorazioni; c) che al momento del deposito del contratto di subappalto presso la Stazione appaltante l appaltatore trasmetta altresì la certificazione attestante il possesso da parte del subappaltatore dei requisiti di cui al successivo punto; d) che l affidatario del subappalto o del cottimo sia iscritto, se italiano o straniero non appartenente ad uno Stato membro della Comunità Europea, all Albo Nazionale dei costruttori per categorie e classifiche di importi corrispondenti ai lavori da realizzare in subappalto o in cottimo, CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 10

176 ovvero sia in possesso dei corrispondenti requisiti previsti dalla vigente normativa in materia di qualificazione delle imprese, salvo i casi in cui, secondo la legislazione vigente, è sufficiente per eseguire i lavori l iscrizione alla C.C.I.A.A.; e) che non sussista nei confronti dell affidatario del subappalto o del cottimo, alcuno dei divieti previsti dall art. 10 della legge 31 maggio 1965, n. 575 e successive modificazioni, fino alla legge 356/92. Eventuali subappalti o cottimi sono altresì soggetti alle seguenti ulteriori condizioni: 1) che dal contratto di subappalto risulti che l impresa appaltatrice ha praticato, per i lavori e le opere affidate in subappalto, gli stessi prezzi unitari risultanti dall aggiudicazione, con ribasso non superiore al venti per cento; 2) che i soggetti aggiudicatari trasmettano, entro venti giorni dalla data di ciascun pagamento effettuato nei loro confronti, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti da essi aggiudicatari via via corrisposti al subappaltatore o cottimista, con l indicazione delle ritenute di garanzia effettuate; 3) che l impresa che si avvale del subappalto o del cottimo alleghi alla copia autentica del contratto, da trasmettere entro il termine di cui al precedente punto b) la dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di collegamento a norma dell art c.c. con l impresa affidataria del subappalto o del cottimo. Analoga dichiarazione deve essere effettuata da ciascuna delle imprese partecipanti nel caso di associazione temporanea, società o consorzio; 4) prima dell effettivo inizio dei lavori oggetto di subappalto o di cottimo e comunque non oltre dieci giorni dall autorizzazione da parte della Stazione appaltante, l Appaltatore dovrà far pervenire, alla Stazione appaltante stessa, la documentazione dell avvenuta denunzia, da parte del subappaltatore, agli Enti Previdenziali (incluse le Casse Edili), assicurativi e infortunistici; 5) l Appaltatore dovrà produrre periodicamente durante il corso dei lavori la documentazione comprovante la regolarità dei versamenti agli enti suddetti. L Appaltatore resta in ogni caso l unico responsabile nei confronti della Stazione appaltante per l esecuzione delle opere oggetto di subappalto, sollevando quest ultime da qualsiasi eventuale pretesa delle imprese subappaltatrici o da richieste di risarcimento danni eventualmente avanzate da terzi in conseguenza anche delle opere subappaltate. Ai sensi dell art. 118, comma 8, del Dlgs 163/06 la Stazione appaltante provvede al rilascio dell autorizzazione al subappalto entro 30 gg. della relativa richiesta. Il termine di 30 gg. può essere prorogato una sola volta, ove ricorrano giustificati motivi. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 11

177 Art. 8 (Trattamento dei lavoratori) Nell esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l Impresa appaltatrice è tenuta ad osservare, integralmente, il trattamento economico e normativo stabilito dai contratti collettivi, nazionale e territoriale, in vigore per il settore e per la zona nella quale si svolgono i lavori. Si impegna ed obbliga, altresì, ad utilizzare, nell esecuzione dell appalto, una quota, secondo quanto previsto dal D. Lgs. N. 468 dell 1/12/97, di L.S.U., individuati dalla Amministrazione Appaltatrice. A tale scopo, negli atti di offerta, essa ditta indicherà il numero, nel complesso, dei lavoratori necessari ed il numero di L.S.U. utilizzabili in fase di costruzione. L impresa appaltatrice si obbliga, altresì, ad applicare il contratto o gli accordi medesimi, anche dopo la scadenza e fino alla loro sostituzione, e, se cooperative, anche nei rapporti con soci. I suddetti obblighi vincolano l Impresa appaltatrice, anche se non sia aderente alle associazioni stipulanti o se receda da esse, e ciò indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla struttura, dalla dimensione dell Impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica o sindacale. L Impresa appaltatrice è responsabile in solido, nei confronti della Stazione appaltante, dell osservanza delle norme anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei loro dipendenti. Il fatto che il subappalto non sia stato autorizzato, non esime l Impresa appaltatrice dalla responsabilità di cui al comma precedente e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della Stazione appaltante. L Impresa appaltatrice è inoltre obbligata al versamento all INAIL, nonché, ove tenuta, alle Casse Edili, agli Enti Scuola, agli altri Enti Previdenziali ed Assistenziali cui il lavoratore risulti iscritto, dei contributi stabiliti per fini mutualistici e per la scuola professionale. L Impresa appaltatrice è altresì obbligata al pagamento delle competenze spettanti agli operai per ferie, gratifiche, ecc. in conformità alle clausole contenute nei patti nazionali e provinciali sulle Casse Edili ed Enti-Scuola. Tutto quanto sopra secondo il contratto nazionale per gli addetti alle industrie edili vigente al momento della firma del presente capitolato. L Impresa appaltatrice e, per suo tramite, le Imprese subappaltatrici, dovranno presentare alla Stazione appaltante prima dell emissione di ogni singolo stato avanzamento lavori, e comunque ad ogni scadenza bimestrale calcolata dalla data di inizio lavori, copia dei versamenti contributivi, CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 12

178 previdenziali, assicurativi nonché di quelli dovuti agli organismi paritetici, previsti dalla contrattazione collettiva. In caso di inottemperanza agli obblighi precisati nel presente articolo, accertata dal Direttore dei lavori o segnalata dall Ispettorato del lavoro, la Stazione appaltante comunicherà all Impresa appaltatrice e all Ispettorato suddetto, l inadempienza accertata e procederà ad una detrazione del 20% sui pagamenti in acconto se i lavori sono in corso di esecuzione, ovvero alla sospensione del pagamento a saldo, se i lavori sono ultimati, destinando le somme così accantonate a garanzia degli obblighi di cui sopra. Inoltre, ai sensi dell art. 30, comma 7 della Legge 109/94 e successive modifiche ed integrazioni, la mancata regolarizzazione degli obblighi attinenti alla tutela dei lavoratori non consentirà di procedere allo svincolo della cauzione definitiva dopo l approvazione del collaudo finale provvisorio. Il pagamento all Impresa appaltatrice delle somme accantonate non sarà effettuato sino a quando dall Ispettorato del lavoro non sia stato accertato che gli obblighi predetti siano stati integralmente adempiuti e costituisce onere dell Impresa produrre la documentazione relativa all avvenuto accantonamento da parte dell Ispettorato del lavoro. Per le detrazioni e sospensioni dei pagamenti di cui sopra l Impresa appaltatrice non può opporre eccezioni alla Stazione appaltante, né ha titolo a risarcimento danni. Art. 9 (Coperture assicurative) Ai sensi dell art. 129 del D. Leg.vo n. 163/2006, l Impresa appaltatrice è obbligata a stipulare una o più polizze assicurative che tengano indenni la Stazione appaltante da tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati, salvo quelli derivanti da errori di progettazione, insufficiente progettazione, azioni di terzi o cause di forza maggiore, e che prevedano anche una garanzia di responsabilità civile per danni a terzi nell esecuzione dei lavori sino alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione. Di conseguenza è onere dell Impresa appaltatrice, da ritenersi compensato nel corrispettivo dell appalto, l accensione, presso compagnie di gradimento della Stazione appaltante, di polizze relative: 1) all assicurazione RCT per il massimale di Euro ,00# per danni a persone, a cose e animali che copra anche i danni subiti dalla Stazione Appaltante e/o dalle istituzioni presso le quali i lavori vengono eseguiti a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti ed CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 13

179 opere anche preesistenti, verificatisi nel corso dell esecuzione dei lavori (art. 125 D.P.R. 207/07).; tale polizza dovrà specificatamente prevedere altresì l indicazione che tra le persone si intendono compresi i rappresentanti della Stazione appaltante, dell ufficio di Direzione lavori e dei soggetti preposti all assistenza giornaliera e al collaudo e deve avere validità sino alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o di regolare esecuzione. 2) all assicurazione contro i rischi dell incendio, nonché dello scoppio e dell azione del fulmine per manufatti, materiali, attrezzature e opere provvisionali di cantiere con massimale pari a Euro ,00#. Le polizze di cui ai precedenti commi dovranno essere accese prima della consegna dei lavori e devono portare la dichiarazione di vincolo a favore della Stazione appaltante e devono coprire l intero periodo dell appalto fino al completamento della consegna delle opere; devono altresì risultare in regola con il pagamento del relativo premio per lo stesso periodo indicato e devono essere esibite alla Stazione appaltante prima dell inizio dei lavori e comunque prima della liquidazione del primo stato d avanzamento, alla quale non si darà corso in assenza della documentazione comprovante l intervenuta accensione delle polizze suddette. Art. 10 (Consegna dei lavori - Programma operativo dei lavori - Inizio e termine per l esecuzione - Consegne parziali Sospensioni) La consegna dei lavori all Impresa appaltatrice verrà effettuata entro 45 giorni dalla data di registrazione del contratto, in conformità a quanto previsto nel Capitolato Generale d Appalto e secondo le modalità previste dal Regolamento in materia di LL.PP., D.P.R. 207/10, all articolo n 153 e seguenti. Qualora la consegna, per colpa della Stazione appaltante, non avvenga nei termini stabiliti, l Appaltatore ha facoltà di richiedere la rescissione del contratto; Nel giorno e nell ora fissati dalla Stazione appaltante, l Appaltatore dovrà trovarsi sul posto indicato per ricevere la consegna dei lavori, che sarà certificata mediante formale verbale redatto in contraddittorio. All atto della consegna dei lavori, l Appaltatore dovrà esibire le polizze assicurative contro gli infortuni, i cui estremi dovranno essere esplicitamente richiamati nel verbale di consegna. L Appaltatore è tenuto a trasmettere alla Stazione appaltante, prima dell effettivo inizio dei CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 14

180 lavori e comunque entro cinque giorni dalla consegna degli stessi, la documentazione dell avvenuta denunzia agli Enti previdenziali (inclusa la Cassa Edile) assicurativi ed infortunistici comprensiva della valutazione dell Appaltatore circa il numero giornaliero minimo e massimo di personale che si prevede di impiegare nell appalto. Lo stesso obbligo fa carico all Appaltatore, per quanto concerne la trasmissione della documentazione di cui sopra da parte delle proprie imprese subappaltatrici, cosa che dovrà avvenire prima dell effettivo inizio dei lavori e comunque non oltre dieci giorni dalla data dell autorizzazione, da parte della Stazione appaltante, del subappalto o cottimo. L Appaltatore dovrà comunque dare inizio ai lavori entro il termine improrogabile di giorni 15 dalla data del verbale di consegna fermo restando il rispetto del termine di cui al successivo paragrafo per la presentazione del programma operativo dei lavori. Entro 10 giorni dalla consegna dei lavori, l Impresa presenterà alla Direzione dei Lavori una proposta di programma operativo dettagliato per l esecuzione delle opere che dovrà essere redatto tenendo conto del tempo concesso per dare le opere ultimate entro il termine fissato dal presente Capitolato. Al programma sarà allegato un grafico che metterà in risalto: l inizio, l avanzamento mensile ed il termine di ultimazione delle principali categorie di opere, nonché una relazione nella quale saranno specificati tipo, potenza e numero delle macchine e degli impianti che l Impresa si impegna ad utilizzare in rapporto ai singoli avanzamenti. Entro quindici giorni dalla presentazione, la Direzione dei Lavori d intesa con la Stazione appaltante comunicherà all Impresa l esito dell esame della proposta di programma; qualora esso non abbia conseguito l approvazione, l Impresa entro 10 giorni, predisporrà una nuova proposta oppure adeguerà quella già presentata secondo le direttive che avrà ricevuto dalla Direzione dei Lavori. Decorsi 10 giorni dalla ricezione della nuova proposta senza che il Responsabile del Procedimento si sia espresso, il programma operativo si darà per approvato. La proposta approvata sarà impegnativa per l'impresa, la quale rispetterà i termini di avanzamento mensili ed ogni altra modalità proposta, salvo modifiche al programma operativo in corso di attuazione, per comprovate esigenze non prevedibili che dovranno essere approvate od ordinate dalla Direzione dei Lavori. L Appaltatore deve altresì tenere conto, nella redazione del programma: -delle particolari condizioni dell accesso al cantiere; - della riduzione o sospensione delle attività di cantiere per festività o godimento di ferie degli addetti CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 15

181 ai lavori; - delle eventuali difficoltà di esecuzione di alcuni lavori in relazione alla specificità dell intervento e al periodo stagionale in cui vanno a ricadere; nel caso in esame l appaltatore è tenuto a considerare che l intervento è da eseguirsi all interno di un ambiente scolastico, pertanto il cronoprogamma deve essere compatibile con i periodi dell attività didattica - dell eventuale obbligo contrattuale di ultimazione anticipata di alcune parti laddove previsto. Nel caso di sospensione dei lavori, parziale o totale, per cause non attribuibili a responsabilità dell appaltatore, il programma dei lavori viene aggiornato in relazione all'eventuale incremento della scadenza contrattuale. Eventuali aggiornamenti del programma, legati a motivate esigenze organizzative dell Impresa appaltatrice e che non comportino modifica delle scadenze contrattuali, sono approvate dal Direttore dei lavori, subordinatamente alla verifica della loro effettiva necessità ed attendibilità per il pieno rispetto delle scadenze contrattuali. L Appaltatore dovrà dare ultimate tutte le opere appaltate entro il termine di giorni 210 naturali e consecutivi dalla data del verbale di consegna. In caso di ritardo sarà applicata una penale giornaliera di 100,00 (diconsi Euro cento/00). Se il ritardo dovesse essere superiore a giorni 60 a partire dalla data fissata per l ultimazione dei lavori, la Stazione appaltante potrà procedere alla risoluzione del contratto ed all incameramento della cauzione. L Appaltatore dovrà comunicare per iscritto a mezzo lettera raccomandata R.R. alla Direzione dei Lavori l ultimazione dei lavori non appena avvenuta. Nel caso in cui i lavori in appalto fossero molto estesi, ovvero mancasse l intera disponibilità dell area sulla quale dovrà svilupparsi il cantiere o comunque per qualsiasi altra causa ed impedimento, la Stazione appaltante potrà disporre la consegna anche in più tempi successivi, con verbali parziali, senza che per questo l Appaltatore possa sollevare eccezioni o trarre motivi per richiedere maggiori compensi o indennizzi. La data legale della consegna dei lavori, per tutti gli effetti di legge e regolamenti, sarà quella del primo verbale di consegna parziale. In caso di consegne parziali, l Appaltatore è tenuto a predisporre il programma operativo dei lavori, in modo da prevedere l esecuzione prioritaria dei lavori nell ambito delle zone disponibili e ad indicare, nello stesso programma, la durata delle opere ricadenti nelle zone non consegnate e, di conseguenza, il termine massimo entro il quale, per il rispetto della scadenza contrattuale, tali zone CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 16

182 debbano essere consegnate. Ove le ulteriori consegne avvengano entro il termine di inizio dei relativi lavori indicato dal programma operativo dei lavori redatto dall Impresa e approvato dal Direttore dei lavori, non si da luogo a spostamenti del termine utile contrattuale; in caso contrario, la scadenza contrattuale viene automaticamente prorogata in funzione dei giorni necessari per l esecuzione dei lavori ricadenti nelle zone consegnate in ritardo, deducibili dal programma operativo suddetto, indipendentemente dall ammontare del ritardo verificatosi nell ulteriore consegna, con conseguente aggiornamento del programma operativo di esecuzione dei lavori. Nel caso di consegna parziale, decorsi centottanta giorni lavorativi dal termine massimo risultante dal programma di esecuzione dei lavori di cui al comma precedente senza che si sia provveduto, da parte della Stazione appaltante, alla consegna delle zone non disponibili, l Appaltatore potrà chiedere formalmente di recedere dall esecuzione delle sole opere ricadenti nelle aree suddette. Nel caso in cui l Appaltatore, trascorsi i centottanta giorni di cui detto in precedenza, non ritenga di avanzare richiesta di recesso per propria autonoma valutazione di convenienza, non avrà diritto ad alcun maggiore compenso o indennizzo, per il ritardo nella consegna, rispetto a quello negozialmente convenuto. Non appena intervenuta la consegna dei lavori, è obbligo dell impresa appaltatrice procedere, nel termine di 5 giorni, all impianto del cantiere, tenendo in particolare considerazione la situazione di fatto esistente sui luoghi interessati dai lavori, nonché il fatto che nell installazione e nella gestione del cantiere ci si dovrà attenere alle norme di cui al Dlgs 81/2008 nonché alle norme vigenti relative alla omologazione, alla revisione annuale e ai requisiti di sicurezza di tutti i mezzi d opera e delle attrezzature di cantiere. L Impresa appaltatrice è tenuta, quindi, non appena avuti in consegna i lavori, ad iniziarli, proseguendoli poi attenendosi al programma operativo di esecuzione da essa redatto in modo da darli completamente ultimati nel numero di giorni naturali consecutivi previsti per l esecuzione indicato in precedenza, decorrenti dalla data di consegna dei lavori, eventualmente prorogati in relazione a quanto disposto dai precedenti paragrafi. Le sospensioni parziali o totali delle lavorazioni, già contemplate nel programma operativo dei lavori non rientrano tra quelle regolate dalla vigente normativa e non danno diritto all Impresa di richiedere compenso o indennizzo di sorta né protrazione di termini contrattuali oltre quelli stabiliti. Nell eventualità che, successivamente alla consegna dei lavori insorgano, per cause imprevedibili CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 17

183 o di forza maggiore, impedimenti che non consentano di procedere, parzialmente o totalmente, al regolare svolgimento delle singole categorie di lavori, l Impresa appaltatrice è tenuta a proseguire i lavori eventualmente eseguibili, mentre si provvede alla sospensione, anche parziale, dei lavori non eseguibili in conseguenza di detti impedimenti. Con la ripresa dei lavori sospesi parzialmente, il termine contrattuale di esecuzione dei lavori viene incrementato, su istanza dell Impresa, soltanto degli eventuali maggiori tempi tecnici strettamente necessari per dare completamente ultimate tutte le opere, dedotti dal programma operativo dei lavori, indipendentemente dalla durata della sospensione. Ove pertanto, secondo tale programma, la esecuzione dei lavori sospesi possa essere effettuata, una volta intervenuta la ripresa, entro il termine di scadenza contrattuale, la sospensione temporanea non determinerà prolungamento della scadenza contrattuale medesima. Le sospensioni dovranno risultare da regolare verbale, redatto in contraddittorio tra Direzione Lavori ed Impresa appaltatrice, nel quale dovranno essere specificati i motivi della sospensione e, nel caso di sospensione parziale, le opere sospese. Art. 11 (Sicurezza dei lavori) L Appaltatore, prima della consegna dei lavori e, in caso di consegna d urgenza, entro 5 gg. dalla data fissata per la consegna medesima, dovrà presentare le eventuali osservazioni e/o integrazioni al Piano di Sicurezza e coordinamento allegato al progetto (di cui all art. 100 del Dlgs 81/08) nonché il piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell organizzazione del cantiere e nell esecuzione dei lavori, da considerare come piano complementare di dettaglio dei piani di sicurezza sopra menzionati. La Stazione appaltante, acquisite le osservazioni dell Appaltatore, ove ne ravvisi la validità, ha facoltà di adeguare il Piano di Sicurezza a quanto segnalato dall Impresa. E altresì previsto che prima della dell inizio dei lavori ovvero in corso d opera, le imprese esecutrici possano presentare al Coordinatore per l esecuzione dei lavori proposte di modificazioni o integrazioni al Piano di Sicurezza e di coordinamento loro trasmesso al fine di adeguarne i contenuti alle tecnologie proprie dell impresa, sia per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano stesso. Il Piano della Sicurezza, così eventualmente integrato, dovrà essere rispettato in modo rigoroso. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 18

184 E compito e onere dell Impresa appaltatrice ottemperare a tutte le disposizioni normative vigenti in campo di sicurezza ed igiene del lavoro che le concernono e che riguardano le proprie maestranze, mezzi d opera ed eventuali lavoratori autonomi cui esse ritenga di affidare, anche in parte, i lavori o prestazioni specialistiche in essi compresi. In particolare l Impresa dovrà, nell ottemperare alle prescrizioni Per consentire l ingresso in cantiere della Ditta è necessario produrre alla attenzione del CSE: a. iscrizione alla camera di commercio, industria ed artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia dell appalto; b. documento di valutazione dei rischi di cui all articolo 17, comma 1, lettera a) o autocertificazione di cui all articolo 29, comma 5, del D.Lgs. 81/2008; c. documento unico di regolarità contributiva di cui al Decreto Ministeriale 24 ottobre 2007; d. dichiarazione di non essere oggetto di provvedimenti di sospensione o interdittivi di cui all art. 14 del D.Lgs. 81/2008; e. il nominativo del soggetto o i nominativi dei soggetti della propria organizzazione, con le specifiche mansioni, incaricati per l assolvimento dei compiti di cui all articolo 97 del D.Lgs. 81/2008. Il piano operativo di sicurezza (P.O.S.) che dovrà contenere almeno i contenuti minimi elencati all Allegato XV al D.Lgs. 81/2008), punto 3.2, e di seguito trascritti: a. dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono: 1) il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere; 2) la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall'impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi subaffidatari; 3) i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o designato; 4) il nominativo del medico competente ove previsto; 5) il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione; 6) i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere; 7) il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa; b. le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall'impresa esecutrice; c. la descrizione dell'attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro; d. l'elenco delle opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere; e. l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza; f. l'esito del rapporto di valutazione del rumore; CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 19

185 g. l'individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere; h. le procedure complementari e di dettaglio richieste dal PSC; i. l'elenco dei D.P.I. forniti ai lavoratori occupati in cantiere; l. la documentazione in merito all'informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere. Si richiama l attenzione a quanto disposto dal Provvedimento della Conferenza Unifica Stato Regione del , circa gli attestati previsti, relativi ai lavoratori, d idoneità sanitaria e di accertamento di assenza di tossicodipendenza.) In forza al comma 9, lettera b), del D.Lgs. 81/2008, si dovrà inoltre di produrre: a. una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all'istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all'istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili; b. una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti. All atto dell inizio dei lavori, e possibilmente nel verbale di consegna, l Impresa dovrà dichiarare esplicitamente di essere perfettamente a conoscenza del regime di sicurezza del lavoro ai sensi del D.Leg.vo 81/08 in cui si colloca l appalto e cioè: - che il committente è COMUNE DI CAROSINO (Ta) e per esso in forza delle competenze attribuitegli il dr. ing. Nicola Perchiazzi; - che il Responsabile dei Lavori, eventualmente incaricato dal suddetto Committente, ai sensi degli artt. 89 e 91 del Dlgs 81/08 oltre che dell art. 10 del D. Leg.vo 163/2006, è il Responsabile del Procedimento; - che il Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione è l Ing. Dario Pinto -che il Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione, di cui agli artt. 89 e 92 del Dlgs 81/08, comma è il Direttore dei Lavori: Ing. Dario Pinto - di aver preso visione del piano di sicurezza e coordinamento in quanto facenti parte del progetto e di avervi adeguato le proprie offerte, tenendo conto che i relativi oneri, non soggetti a ribasso d asta ai sensi dell art. 164, comma 3, Dlgs 163/06 assommano all importo di /00. - il numero di operai o altri dipendenti di cui si prevede l impiego nelle varie fasi di lavoro e le conseguenti attrezzature fisse e/o mobili di cui sarà dotato il cantiere quali: spogliatoi, servizi igienici, eventuali attrezzature di pronto soccorso ecc.; -le previsioni di disinfestazione periodica, ove necessario; CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 20

186 - le dotazioni di mezzi e strumenti di lavoro che l Impresa intende mettere a disposizione dei propri dipendenti quali: caschi di protezione, cuffie, guanti, tute, stivali, maschere, occhiali, ecc. che dovranno essere rispondenti alle prescrizioni relative le varie lavorazioni; - le fonti di energia che l Impresa intende impiegare nel corso dei lavori, sia per l illuminazione che per la forza motrice per macchinari, mezzi d opera ed attrezzature, che dovranno essere rispondenti alle prescrizioni relative ai luoghi ove si dovranno svolgere i lavori ed alle condizioni presumibili nelle quali i lavori stessi dovranno svolgersi; - i mezzi, i macchinari e le attrezzature che l Appaltatore ritiene di impiegare in cantiere, specificando, ove prescritto gli estremi dei relativi numeri di matricola, i certificati di collaudo o revisioni periodiche previste dalle normative, le modalità di messa a terra previste e quanto altro occorra per la loro identificazione ed a garantirne la perfetta efficienza e possibilità di impiego in conformità alla normativa vigente; i certificati di collaudo o di revisione che dovranno essere tenuti a disposizione in cantiere; - dichiarazione di mettere a disposizione le attrezzature e le apparecchiature necessarie a verificare la rispondenza alle norme delle messe a terra realizzate, la presenza di gas in fogne o cunicoli, ecc.; -le opere provvisionali necessarie per l esecuzione di lavori quali: casserature, sbadacciature, ponteggi, ecc., corredate di relazione descrittiva ed ove occorra di opuscoli illustrativi, elaborati grafici, verifiche di controllo, firmati da progettista all uopo abilitato per legge; - particolari accorgimenti ed attrezzature che l Impresa intende impiegare per garantire la sicurezza e l igiene del lavoro in caso di lavorazioni particolari da eseguire in galleria, in condotti fognanti, in zone, ambienti, condotti che siano da ritenere, sia pure in situazioni particolari, comunque sommergibili, in prossimità di impianti ferroviari, elettrodotti aerei, sotterranei o in galleria, di acquedotti, di tubazioni di gas o in situazioni comunque particolari; -quanto altro necessario a garantire la sicurezza e l igiene del lavoro in relazione alla natura dei lavori da eseguire ed ai luoghi ove gli stessi dovranno svolgersi. Il piano (o i piani) dovranno comunque essere aggiornati nel caso di nuove disposizioni in materia di sicurezza e di igiene del lavoro, o di nuove circostanze intervenute nel corso dell appalto, nonché ogni qualvolta l Impresa intenda apportare modifiche alle misure previste o ai macchinari ed attrezzature da impiegare. Il piano (o i piani) dovranno comunque essere sottoscritti dall Appaltatore, dal Direttore di CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 21

187 Cantiere e, ove diverso da questi, dal progettista del piano, che assumono, di conseguenza; - Il progettista: la responsabilità della rispondenza delle misure previste alle disposizioni vigenti in materia; - L Appaltatore ed il Direttore di Cantiere: la responsabilità dell attuazione delle stesse in sede di esecuzione dell appalto. L Appaltatore dovrà portare a conoscenza del personale impiegato in cantiere e dei rappresentanti dei lavori per la sicurezza il piano (o i piani) di sicurezza ed igiene del lavoro e gli eventuali successivi aggiornamenti, allo scopo di informare e formare detto personale, secondo le direttive eventualmente emanate dal Coordinatore per l esecuzione. Art. 12 (Pagamenti in acconto) L'Appaltatore avrà diritto a pagamenti in acconto ogni qual volta l importo dei lavori eseguiti avrà raggiunto l importo di /00 al netto delle ritenute di legge, sino alla concorrenza del 95% dell intero importo di contratto. La rata di saldo, pari al 5% dell importo offerto al netto del ribasso e delle ritenute contrattuali, resta a garanzia per la corretta esecuzione e funzionalità degli impianti e verrà corrisposta dopo averne verificato il perfetto funzionamento e ad avvenuta collaudazione di tutti gli impianti. La somma che resta depositata a titolo di cauzione, potrà essere sostituita, su richiesta della ditta esecutrice e previo nulla-osta dell Ufficio Tecnico Comunale, da polizza fidejussoria di pari importo e di validità non inferiore ad un anno. La polizza resterà attiva sino alla emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione. I materiali approvvigionati nel cantiere verranno compresi negli stati di avanzamento dei lavori per i pagamenti suddetti secondo la discrezionalità della Direzione dei LAvori I pagamenti in acconto saranno contabilizzati con appositi S.A.L., redatti dalla D.L., basati sulle valutazioni contabili eseguite in contraddittorio con l impresa e basate sulla seguente tabella di valutazioni percentuali (necessaria per l allibramento di parti di lavorazioni effettuate). CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 22

188 Art. 13 (Conto finale) lavori. Si stabilisce che il conto finale verrà compilato entro 60 giorni dalla data dell'ultimazione dei Art. 14 (Collaudo Certificato di regolare esecuzione) La collaudazione/certificato di regolare esecuzione dei lavori deve essere iniziata entro 60 giorni dalla data di ultimazione dei lavori. La collaudazione stessa deve essere conclusa entro 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori. I termini di inizio e di conclusione delle operazioni di collaudo dovranno comunque rispettare le disposizioni di cui al Regolamento in materia di LL.PP. previsto dall art. 3, c. 5 della legge 109/94 e successive modifiche ed integrazioni, nonché le disposizioni dell art. 28, comma 1, di quest ultima legge,. Art. 15 (Oneri e obblighi diversi a carico dell appaltatore - Responsabilità dell appaltatore) Oltre gli oneri previsti dal Capitolato generale e agli altri indicati nel presente Capitolato speciale, saranno a carico dell'appaltatore gli oneri ed obblighi seguenti. 1) Nomina, prima dell'inizio dei lavori, del Direttore tecnico di cantiere (preposto), professionalmente abilitato ed i cui oneri restano a carico della ditta appaltatrice la quale dovrà fornire alla Direzione dei lavori apposita dichiarazione di accettazione dell'incarico da parte del professionista incaricato. 2) La guardiania e la sorveglianza sia di giorno che di notte, con il personale necessario, del cantiere e di tutti i materiali in esso esistenti, nonché di tutte le cose della Stazione appaltante e delle piantagioni che saranno consegnate all'appaltatore. Per la custodia dei cantieri installati per la realizzazione di opere pubbliche, l'appaltatore dovrà servirsi di persone provviste della qualifica di guardia particolare giurata. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 23

189 3) La costruzione, entro il recinto del cantiere e nei luoghi che saranno designati dalla Direzione dei lavori, di locali ad uso Ufficio del personale della direzione ed assistenza, arredati, illuminati e riscaldati a seconda delle richieste della direzione, compresa la relativa manutenzione. 4) L'approntamento dei necessari locali di cantiere, che dovranno essere dotati di adeguati servizi igienici e di idoneo smaltimento dei liquami. 5) La redazione dei progetti esecutivi di verifica degli impianti idrici, termici, sanitari, di condizionamento, nonché degli impianti elettrici e speciali, da consegnare in triplice copia alla Stazione appaltante, nonché la verifica degli impianti esistenti in relazione ai lavori di ampliamento e/o ristrutturazione oggetto dell appalto. 6) La esecuzione, presso gli Istituti incaricati, di tutte le esperienze e saggi che verranno in ogni tempo ordinati dalla Direzione dei lavori, sui materiali impiegati o da impiegarsi nella costruzione, in correlazione a quanto prescritto circa l'accettazione dei materiali stessi. Dei campioni potrà essere ordinata la conservazione nel competente ufficio direttivo munendoli di suggelli a firma del Direttore dei lavori e dell'impresa nei modi più adatti a garantirne l'autenticità. 7) La esecuzione di ogni prova di carico che sia ordinata dalla Direzione dei lavori su pali di fondazione, solai, balconi, e qualsiasi altra struttura portante, di notevole importanza statica. 8) La fornitura e manutenzione di cartelli di avviso, di fanali di segnalazione notturna nei punti prescritti e di quanto altro venisse particolarmente indicato dalla Direzione dei lavori, a scopo di sicurezza. 9) Il mantenimento, fino al collaudo, della continuità degli scoli delle acque e del transito sulle vie o sentieri pubblici o privati latistanti alle opere da eseguire. 10) La fornitura di acqua potabile per gli operai addetti ai lavori. 11) L'osservanza delle norme derivanti dalle vigenti leggi e decreti relativi alle assicurazioni varie degli operai contro gli infortuni sul lavoro, la disoccupazione involontaria, la invalidità e vecchiaia, la tubercolosi, e delle altre disposizioni in vigore o che potranno intervenire in corso di appalto. Resta stabilito che in caso di inadempienza, sempreché sia intervenuta denuncia da parte delle competenti autorità, l'amministrazione procederà ad una detrazione della rata di acconto nella misura del 20 % che costituirà apposita garanzia per l'adempimento di detti obblighi, ferma l'osservanza delle norme che regolano lo svincolo della cauzione e delle ritenute regolamentari. Sulla somma detratta non saranno per qualsiasi titolo corrisposti interessi. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 24

190 12) L'osservanza delle disposizioni di cui alla legge 12 marzo 1999, n. 68 sulle Norme per il diritto al lavoro dei disabili e successivi decreti di attuazione. 13) La comunicazione all'ufficio, da cui i lavori dipendono, entro i termini prefissati dallo stesso, di tutte le notizie relative all'impiego della mano d'opera. Per ogni giorno di ritardo rispetto alla data fissata dall'ufficio per l'inoltro delle notizie suddette, verrà applicata una multa pari al 10% della penalità prevista all'art. 68 del presente Capitolato, restando salvi i più gravi provvedimenti che potranno essere adottati in conformità a quanto sancisce il Capitolato generale per la irregolarità di gestione e per le gravi inadempienze contrattuali. 14) L'osservanza delle norme contenute nelle vigenti disposizioni sulla polizia mineraria di cui al D.P.R. 9 aprile 1959, n ) Le spese per la fornitura di fotografie delle opere in corso nei vari periodi dell'appalto, nel numero e dimensioni che saranno di volta in volta indicati dalla Direzione Lavori. 16) L'assicurazione contro gli incendi di tutte le opere e del cantiere dall'inizio dei lavori fino al collaudo finale, comprendendo nel valore assicurato anche le opere eseguite da altre Ditte; l'assicurazione contro tali rischi dovrà farsi con polizza intestata alla Stazione appaltante. 17) Il pagamento delle tasse e l'accollo di altri oneri per concessioni comunali (licenza di costruzione, di occupazione temporanea di suolo pubblico, di passi carrabili, ecc.), nonché il pagamento di ogni tassa presente e futura inerente ai materiali e mezzi d'opera da impiegarsi, ovvero alle stesse opere finite, esclusi, nei Comuni in cui essi sono dovuti, i diritti per l'allacciamento alla fognatura comunale. 18) La pulizia quotidiana dei locali in costruzione e delle vie di transito del cantiere, col personale necessario, compreso lo sgombero dei materiali di rifiuto lasciati da altre Ditte. 19) Il libero accesso al cantiere ed il passaggio, nello stesso e sulle opere eseguite od in corso d'esecuzione, alle persone addette a qualunque altra Impresa alla quale siano stati affidati lavori non compresi nel presente appalto, e alle persone che eseguono lavori per conto diretto della Stazione appaltante, nonché, a richiesta della Direzione dei lavori, l'uso parziale o totale, da parte di dette Imprese o persone, dei ponti di servizio, impalcature, costruzioni provvisorie, e degli apparecchi di sollevamento, per tutto il tempo occorrente alla esecuzione dei lavori che la Stazione appaltante intenderà eseguire direttamente ovvero a mezzo di altre Ditte, dalle quali, come dalla Stazione appaltante, l'appaltatore non potrà pretendere compensi di sorta. 20) Provvedere, a sua cura e spese e sotto la sua completa responsabilità, al ricevimento in CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 25

191 cantiere, allo scarico e al trasporto nei luoghi di deposito, situati nell'interno del cantiere, od a piè d'opera, secondo le disposizioni della Direzione dei lavori, nonché alla buona conservazione ed alla perfetta custodia dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente appalto e provvisti od eseguiti da altre Ditte per conto della Stazione appaltante. I danni che per cause dipendenti o per sua negligenza fossero apportati ai materiali e manufatti suddetti dovranno essere riparati a carico esclusivo dell'appaltatore. 21) L'adozione, nell'eseguimento di tutti i lavori, dei procedimenti e delle cautele necessarie per garantire la vita e la incolumità degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi, nonché per evitare danni ai beni pubblici e privati, osservando le disposizioni contenute nel decreto del Presidente della Repubblica in data 7 gennaio 1956, n. 164 e di tutte le norme in vigore in materia di infortunistica. Ogni responsabilità in caso di infortuni ricadrà pertanto sulla Direzione dei lavori e sull'appaltatore restandone sollevata la Stazione appaltante nonché il suo personale preposto alla direzione e sorveglianza. 22) Consentire l'uso anticipato dei locali che venissero richiesti dalla Direzione dei lavori, senza che l'appaltatore abbia perciò diritto a speciali compensi. Esso potrà, però, richiedere che sia redatto apposito verbale circa lo stato delle opere, per essere garantito dai possibili danni che potessero derivare ad esse. Entro 15 giorni dal verbale di ultimazione l'appaltatore dovrà completamente sgombrare il cantiere dei materiali, mezzi d'opera ed impianti di sua proprietà. 23) Provvedere, a sua cura e spese, alla fornitura e posa in opera, nei cantieri di lavoro, delle apposite tabelle indicative dei lavori. 24) Trasmettere all'amministrazione, a sua cura e spese, gli eventuali contratti di subappalto che egli dovesse stipulare, entro 20 giorni dalla loro stipula, ai sensi dell art. 118 del Dlgs 163/06. La disposizione si applica anche ai noli a caldo ed ai contratti similari. 25) Sono altresì a totale carico della ditta appaltatrice il carico, l allontanamento e lo scarico, presso le pubbliche discariche, all uopo autorizzate a seconda della tipologia dei rifiuti da smaltire, di tutto il materiale di risulta e/o di demolizione che, a giudizio insindacabile della D. L., non può essere riutilizzato. A smaltimento avvenuto, la ditta dovrà produrre la necessaria e prescritta certificazione. Il corrispettivo per tutti gli obblighi ed oneri sopra specificati è conglobato nei prezzi dei lavori e nell'eventuale compenso a corpo di cui all'art. 2 delle presenti norme integrative al Capitolato speciale a CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 26

192 stampa. Esso comprende altresì tutti gli oneri conseguenti all obbligo di coordinare l esecuzione dei propri lavori con l esigenza di funzionalità dei vigenti Istituti e/o Edifici provinciali, dipendenti dalla eventuale presenza di utenti dei servizi, dipendenti e/o contemporanea esecuzione nella struttura (edificio) di altre opere affidate, eventualmente, ad altre Ditte. 26) Gli oneri per la classificazione di sostenibilità ambientale dell immobile. Detto eventuale compenso a corpo è fisso ed invariabile, essendo soggetto soltanto alla riduzione relativa all'offerto ribasso contrattuale. Art. 16 (Disposizioni generali relative ai prezzi dei lavori a misura e delle somministrazioni per opere in economia - Invariabilità dei prezzi - Nuovi prezzi) L appalto delle opere è a corpo e pertanto l importo dello stesso è fisso ed invariabile fatto salvo quanto previsto dalla legge in merito a Varianti in corso d opera e revisione prezzi. Il prezzo a corpo in base al quale, dopo deduzione del pattuito ribasso d'asta calcolato sull importo complessivo a base d asta, sarà pagato secondo la tabella di attribuzione delle valori percentuali così come allegata nel presente capitolato. Esso compensa: a) circa i materiali, ogni spesa (per fornitura, trasporto, dazi, cali, perdite, sprechi, ecc.), nessuna eccettuata, che venga sostenuta per darli pronti all'impiego, a piede di qualunque opera; b) circa gli operai e mezzi d'opera, ogni spesa per fornire i medesimi di attrezzi e utensili del mestiere, nonché per premi di assicurazioni sociali, per illuminazione dei cantieri in caso di lavoro notturno; c) circa i noli, ogni spesa per dare a piè d'opera i macchinari e mezzi pronti al loro uso; d) circa i lavori a misura ed a corpo, tutte le spese per forniture, lavorazioni, mezzi d'opera, assicurazioni d'ogni specie, indennità di cave, di passaggi o di deposito, di cantiere, di occupazione temporanea e d'altra specie, mezzi d'opera provvisionali, carichi, trasporti e scarichi in ascesa o discesa, ecc., e per quanto occorre per dare il lavoro compiuto a perfetta regola d'arte, intendendosi nei prezzi stessi compreso ogni compenso per gli oneri tutti che l'appaltatore dovrà sostenere a tale scopo, anche se non esplicitamente detti o richiamati nei vari articoli e nell'elenco dei prezzi del presente Capitolato. Il prezzo medesimo, quale compenso a corpo, diminuito del ribasso offerto, si intende accettato dall'appaltatore in base ai calcoli di sua convenienza, a tutto suo rischio ed è fisso ed invariabile. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 27

193 E esclusa ogni forma di revisione prezzi e non si applica il primo comma dell art del Codice Civile. E altresì esclusa qualsiasi forma di maggiore compenso derivante dal fatto che i lavori si svolgono in particolari condizioni derivanti dal dovere operare in strutture scolastiche ed in istituzioni provinciali in attività con l obbligo per l impresa di condizionare l esecuzione dei lavori alle esigenze di funzionamento delle stesse, esigenze che possono comportare anche interruzioni dei lavori o esecuzioni frazionate degli stessi, eventualmente in orari che non ostacolino l attività istituzionale e non arrechino incomodo o molestia. Per quanto riguarda eventuali categorie di lavoro non contemplate nelle voci dell elenco prezzi allegato, si procederà alla promozione di nuovi prezzi con le modalità stabilite dal Regolamento n. 207/10 all art, 163, oltre a quanto previsto nelle indicazioni generali poste in calce dell elenco prezzi allegato. Art. 17 (Elenco prezzi unitari) Trattandosi di lavori appaltati a corpo, i prezzi unitari non verranno applicati in fase di contabilizzazione se non quale descrizione della lavorazione e nel caso di perizia di variante in corso d opera per la contabilizzazione delle opere da variare. Art. 18 -(Qualificazione dell impresa appaltatrice) Per quanto riguarda i lavori indicati dal presente Capitolato è richiesta la qualificazione dell impresa per le categorie, così come richiesto dalle modalità previste dal Regolamento del sistema di qualificazione, approvato con D.P.R. 25 gennaio 2000, n. 34. Art. 19 -(Proprietà dei materiali di escavazione e di demolizione) I materiali provenienti da escavazioni o demolizioni: - sono ceduti all Appaltatore per essere impiegati nei rinterri o conferiti a discarica autorizzata. Nel caso in cui detti materiali restino in proprietà dell Appaltatore, l'appaltatore deve trasportarli e regolarmente conferirli a discarica intendendosi di ciò compensato coi prezzi degli scavi e delle demolizioni. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 28

194 Art. 20 -(Definizione delle controversie) La definizione di eventuali controversie tra l Impresa appaltatrice e la Stazione appaltante dovrà avvenire secondo le procedure indicate dall art. 240 del Dlgs 163/06. Art. 21 -(Ordine da tenersi nell andamento dei lavori) In genere l'appaltatore avrà facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più conveniente per darli perfettamente compiuti nel termine contrattuale, purché esso, a giudizio della Direzione Lavori, non riesca pregiudizievole alla buona riuscita delle opere ed agli interessi della Stazione appaltante. La Stazione appaltante si riserva in ogni modo il diritto di ordinare l'esecuzione di un determinato lavoro entro un prestabilito termine di tempo o di disporre l'ordine di esecuzione dei lavori nel modo che riterrà più conveniente, specialmente in relazione alle esigenze dipendenti dalla esecuzione di opere ed alla consegna delle forniture escluse dall'appalto, senza che l'appaltatore possa rifiutarsi o farne oggetto di richiesta di speciali compensi. L'Appaltatore presenterà alla Direzione Lavori per l'approvazione, prima dell'inizio lavori, il programma operativo dettagliato delle opere e dei relativi importi a cui si atterrà nell'esecuzione delle opere. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 29

195 CAPO II QUALITÀ DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI - MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO - PARTE I - QUALITÀ DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI Art. 22 (Materiali in genere) Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno da quelle località che l'appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della direzione dei lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate. Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione. Art. 23 (Acqua, calci, cementi ed agglomerati cementizi, pozzolane, gesso) a) Acqua - L'acqua per l'impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida, priva di sostanze organiche o grassi e priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva per il conglomerato risultante b) Calci - Le calci aeree ed idrauliche, dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui al R.D. 16 novembre 1939, n ; le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle prescrizioni contenute nella L. 26 maggio 1965, n. 595 (Caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti idraulici) nonché ai requisiti di accettazione contenuti nel D.M. 31 agosto 1972 (Norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova degli agglomerati cementizi e delle calci idrauliche). c) Cementi e agglomerati cementizi. 1) I cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella L. 26 maggio 1965, n. 595 e nel D.M. 3 giugno 1968 (Nuove norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova dei cementi) e successive modifiche. Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella L. 26 CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 30

196 maggio 1965, n. 595 e nel D.M. 31 agosto ) A norma di quanto previsto dal decreto del Ministero dell'industria del 9 marzo 1988, n. 126 (Regolamento del servizio di controllo e certificazione di qualità dei cementi), i cementi di cui all'art. 1 lettera A) della L. 26 maggio 1965, n. 595 (e cioè i cementi normali e ad alta resistenza portland, pozzolanico e d'altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato cementizio normale, armato e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di cui all'art. 6 della L. 26 maggio 1965, n. 595 e all'art. 20 della L. 5 novembre 1971, n Per i cementi di importazione, la procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei luoghi di produzione da analoghi laboratori esteri di analisi. 3) I cementi e gli agglomerati cementizi dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben riparati dall'umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell'impiego. d) Pozzolane - Le pozzolane saranno ricavate da strati mondi da cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o di parti inerti; qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti i requisiti prescritti dal R.D. 16 novembre 1939, n e) Gesso - Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali coperti, ben riparati dall'umidità e da agenti degradanti. Per l'accettazione valgono i criteri generali dell'art. 6. Art. 24 ( Materiali inerti per conglomerati cementizi e per malte ) 1) Gli aggregati per conglomerati cementizi, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di getto, ecc., in proporzioni non nocive all'indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature.la ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche della carpenteria del getto ed all'ingombro delle armature. La sabbia per malte dovrà essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose, ed avere dimensione massima dei grani di 2 mm per murature in genere, di 1 mm per gli intonaci e murature di parametro o in pietra da taglio. 2) Gli additivi per impasti cementizi si intendono classificati come segue: - fluidificanti; aeranti; ritardanti; acceleranti; fluidificanti-aeranti; fluidificantiritardanti; fluidificanti-acceleranti; antigelo-superfluidificanti. Per le modalità di controllo ed accettazione il CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 31

197 Direttore dei lavori potrà far eseguire prove od accettare l'attestazione di conformità alle norme secondo i criteri dell'art ) I conglomerati cementizi per strutture in cemento armato dovranno rispettare tutte le prescrizioni di cui al D.M. 14 febbraio 1992 e relative circolari esplicative. Art. 25 (Elementi di laterizio e calcestruzzo) Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo)possono essere costituiti di laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale, calcestruzzo alleggerito. La qualità dei materiali strutturali dovrà rispondere alle NTC 2008 (DM 14/01/2008). E' facoltà del Direttore dei lavori richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di accertare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore. Art. 26 ( Armature per calcestruzzo ) 1) Gli acciai per l'armatura del calcestruzzo normale devono rispondere alle prescrizioni contenute nel DM 14/01/ ) E' fatto divieto di impiegare acciai non qualificati all'origine. Art. 27 (Prodotti a base di legno) Si intendono per prodotti a base di legno quelli derivati dalla semplice lavorazione e/o dalla trasformazione del legno e che sono presentati solitamente sotto forma di segati, pannelli, lastre, ecc. I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura ed indipendentemente dalla destinazione d'uso. Il Direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di progetto. Art. 28 (Prodotti di pietre naturali o ricostruite) 1) La terminologia utilizzata ha il significato di seguito riportato, le denominazioni commerciali devono essere riferite a campioni, atlanti, ecc. Marmo Roccia cristallina, compatta, lucidabile, da decorazione e da costruzione, prevalentemente CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 32

198 costituita da minerali di durezza Mohs da 3 a 4 (quali calcite, dolomite, serpentino) Granito Roccia fanero-cristallina, compatta, lucidabile, da decorazione e da costruzione prevalentemente costituita da minerali di durezza Mohs da 6 a 7 (quali quarzo, feldspati, felspatoidi). Travertino Roccia calcarea sedimentaria di deposito chimico con caratteristica strutturale vacuolare, da decorazione e da costruzione; alcune varietà sono lucidabili. Pietra Roccia da costruzione e/o da decorazione, di norma non lucidabile. Esempi di pietre del primo gruppo sono: varie rocce sedimentarie (calcareniti, arenarie a cemento calcareo, ecc.), varie rocce piroclastiche, (peperini, tufi, ecc.); al secondo gruppo appartengono le pietre a spacco naturale (quarziti, micascisti, gneiss lastroidi, ardesie, ecc.), e talune vulcaniti (basalti, trachiti, leucititi, ecc.). Per gli altri termini usati per definire il prodotto in base alle forme, dimensioni, tecniche di lavorazione ed alla conformazione geometrica, vale quanto riportato nella norma UNI ) I prodotti di cui sopra devono rispondere a quanto segue: a) appartenere alla denominazione commerciale e/o petrografica indicata nel progetto oppure avere origine del bacino di estrazione o zona geografica richiesta nonché essere conformi ad eventuali campioni di riferimento ed essere esenti da crepe, discontinuità, ecc. che riducano la resistenza o la funzione; b) avere lavorazione superficiale e/o finiture indicate nel progetto e/o rispondere ai campioni di riferimento; avere le dimensioni nominali concordate e le relative tolleranze; c) delle seguenti caratteristiche il fornitore dichiarerà i valori medi (ed i valori minimi e/o la dispersione percentuale): - massa volumica reale ed apparente, misurata secondo la norma UNI parte 2 a ; - coefficiente di imbibizione della massa secca iniziale, misurato secondo la norma UNI parte 2 a ; - resistenza a compressione, misurata secondo la norma UNI parte 3 a ; - resistenza a flessione, misurata secondo la norma UNI parte 5 a ; - resistenza all'abrasione, misurata secondo le disposizioni del R.D. 16 novembre 1939, n ; d) per le prescrizioni complementari da considerare in relazione alla destinazione d'uso (strutturale per murature, pavimentazioni, coperture, ecc.) si rinvia agli appositi articoli del presente capitolato ed alle prescrizioni di progetto. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 33

199 dell'art. 22. I valori dichiarati saranno accettati dalla direzione dei lavori anche in base ai criteri generali Art. 29 (Prodotti per pavimentazione) Si definiscono prodotti per pavimentazione quelli utilizzati per realizzare lo strato di rivestimento dell'intero sistema di pavimentazione. Per la realizzazione del sistema di pavimentazione si rinvia all'articolo sulla esecuzione delle pavimentazioni. I prodotti vengono, di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate Le piastrelle di ceramica per pavimentazioni dovranno essere del materiale indicato nel progetto tenendo conto che le dizioni commerciali e/o tradizionali (cotto, cotto forte, gres, ecc.) devono essere associate alla classificazione basata sul metodo di formatura e sull'assorbimento d'acqua secondo la norma UNI EN 87. a) Per i prodotti definiti «pianelle comuni di argilla», «pianelle pressate ed arrotate di argilla» e «mattonelle greificate» dal R.D. 16 novembre 1939, n. 2234, devono inoltre essere rispettate le prescrizioni seguenti: resistenza all'urto 2 Nm (0,20 kgm) minimo; resistenza alla flessione 2,5 N/mm 2 (25 kg/cm) 2 minimo; coefficiente di usura al tribometro 15 mm massimo per 1 km di percorso. b) Per le piastrelle colate (ivi comprese tutte le produzioni artigianali) le caratteristiche rilevanti da misurare ai fini di una qualificazione del materiale sono le stesse indicate per le piastrelle pressate a secco ed estruse (vedi norma UNI EN 87), per cui: - per quanto attiene ai metodi di prova si rimanda alla normativa UNI EN vigente e già citata; - per quanto attiene i limiti di accettazione, tenendo in dovuto conto il parametro relativo all'assorbimento d'acqua, i valori di accettazione per le piastrelle ottenute mediante colatura saranno concordati fra produttore ed acquirente, sulla base dei dati tecnici previsti dal progetto o dichiarati dai produttori ed accettate dalla direzione dei lavori. c) I prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche, sporcatura, ecc. nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa ed essere accompagnati da fogli informativi riportanti il nome del fornitore e la rispondenza alle prescrizioni predette I prodotti di calcestruzzo per pavimentazioni a seconda del tipo di prodotto devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza e/o completamento alle seguenti Mattonelle di cemento con o senza colorazione e superficie levigata; mattonelle di CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 34

200 cemento con o senza colorazione con superficie striata o con impronta; marmette e mattonelle a mosaico di cemento e di detriti di pietra con superficie levigata. I prodotti sopracitati devono rispondere al R.D. 16 novembre 1939, n per quanto riguarda le caratteristiche di resistenza all'urto, resistenza alla flessione e coefficiente di usura al tribometro ed alle prescrizioni del progetto. L'accettazione deve avvenire secondo il punto 29.1 avendo il regio decreto sopracitato quale riferimento Masselli di calcestruzzo per pavimentazioni saranno definiti e classificati in base alla loro forma, dimensioni, colore e resistenza caratteristica; per la terminologia delle parti componenti il massello e delle geometrie di posa ottenibili si rinvia alla documentazione tecnica. Essi devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza od a loro completamento devono rispondere a quanto segue: a) essere esenti da difetti visibili e di forma quali protuberanze, bave, incavi che superino le tolleranze dimensionali ammesse. Sulle dimensioni nominali è ammessa la tolleranza di 3 mm per un singolo elemento e 2 mm quale media delle misure sul campione prelevato; b) le facce di usura e di appoggio devono essere parallele tra loro con tolleranza ± 15% per il singolo massello e ± 10% sulle medie; c) la massa volumica deve scostarsi da quella nominale (dichiarata dal fabbricante) non più del 15% per il singolo massello e non più del 10% per le medie; d) il coefficiente di trasmissione meccanica non deve essere minore di quello dichiarato dal fabbricante; e) il coefficiente di aderenza delle facce laterali deve essere il valore nominale con tolleranza ± 5% per un singolo elemento e ± 3 % per la media; f) la resistenza convenzionale alla compressione deve essere maggiore di 50 N/mm 2 per il singolo elemento e maggiore di 60 N/mm 2 per la media; I criteri di accettazione sono quelli riportati nel punto I prodotti saranno forniti su appositi pallets opportunamente legati ed eventualmente protetti dall'azione di sostanze sporcanti. Il foglio informativo indicherà, oltre al nome del fornitore, almeno le caratteristiche di cui sopra e le istruzioni per la movimentazione, sicurezza e posa I prodotti di pietre naturali o ricostruite per pavimentazioni. Si intendono definiti come segue: - elemento lapideo naturale: elemento costituito integralmente da materiale lapideo (senza aggiunta di leganti); - elemento lapideo ricostituito (conglomerato): elemento costituito da frammenti lapidei naturali legati con cemento o con resine; CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 35

201 - lastra rifilata: elemento con le dimensioni fissate in funzione del luogo d'impiego, solitamente con una dimensione maggiore di 60 cm e spessore di regola non minore di 2 cm; - marmetta: elemento con le dimensioni fissate dal produttore ed indipendenti dal luogo di posa, solitamente con dimensioni minori di 60 cm e con spessore di regola minore di 2 cm; - marmetta calibrata: elemento lavorato meccanicamente per mantenere lo spessore entro le tolleranze dichiarate; - marmetta rettificata: elemento lavorato meccanicamente per mantenere la lunghezza e/o larghezza entro le tolleranze dichiarate. Per gli altri termini specifici dovuti alle lavorazioni, finiture, ecc., vedere la norma UNI a) I prodotti di cui sopra devono rispondere alle prescrizioni del progetto (dimensioni, tolleranze, aspetto, ecc.) ed a quanto pre-scritto nell'articolo prodotti di pietre naturali o ricostruite. In mancanza di tolleranze su disegni di progetto si intende che le lastre grezze contengono la dimensione nominale; le lastre finite, marmette, ecc. hanno tolleranza 1 mm sulla larghezza e lunghezza e 2 mm sullo spessore (per prodotti da incollare le tolleranze predette saranno ridotte); b) le lastre ed i quadrelli di marmo o di altre pietre dovranno inoltre rispondere al R.D. 16 novembre 1939, n per quanto attiene il coefficiente di usura al tribometro in mm; c) l'accettazione avverrà secondo il punto Le forniture avverranno su pallets ed i prodotti saranno opportunamente legati ed eventualmente protetti dall'azione di sostanze sporcanti. Il foglio informativo indicherà almeno le caratteristiche di cui sopra e le istruzioni per la movimentazione, sicurezza e posa. Art. 30 (Prodotti per impermeabilizzazione e per coperture piane) Si intendono prodotti per impermeabilizzazione e per coperture piane quelli che si presentano sotto forma di: - membrane in fogli e/o rotoli da applicare a freddo od a caldo, in fogli singoli o pluristrato; - prodotti forniti in contenitori (solitamente liquidi e/o in pasta) da applicare a freddo od a caldo su eventuali armature (che restano inglobate nello strato finale) fino a formare in sito una membrana continua. a) Le membrane si designano descrittivamente in base: 1) al materiale componente (esempio: bitume ossidato fillerizzato, bitume polimero elastomero, bitume polimero plastomero, etilene propilene diene, etilene vinil acetato, ecc.); 2) al materiale di armatura inserito nella membrana (esempio: armatura vetro velo, armatura CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 36

202 poliammide tessuto, armatura polipropilene film, armatura alluminio foglio sottile, ecc.); 3) al materiale di finitura della faccia superiore (esempio: poliestere film da non asportare, polietilene film da non asportare, graniglie, ecc.); 4) al materiale di finitura della faccia inferiore (esempio: poliestere nontessuto, sughero, alluminio foglio sottile, ecc.). b) I prodotti forniti in contenitori si designano descrittivamente come segue: 1) mastici di rocce asfaltiche e di asfalto sintetico; 2) asfalti colati; 3) malte asfaltiche; 4) prodotti termoplastici; 5) soluzioni in solvente di bitume; 6) emulsioni acquose di bitume; 7) prodotti a base di polimeri organici. c) i prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura, le modalità di posa sono trattate negli articoli relativi alla posa in opera. Il Direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere a controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate Le membrane per coperture di edifici in relazione allo strato funzionale che vanno a costituire (esempio strato di tenuta all'acqua, strato di tenuta all'aria, strato di schermo e/o barriera al vapore, strato di protezione degli strati sottostanti, ecc.) devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza od a loro completamento alle seguenti prescrizioni. a) Le membrane destinate a formare strati di schermo e/o barriera al vapore devono soddisfare: - le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore); - difetti, ortometria e massa areica; -resistenza a trazione; -flessibilità a freddo; - comportamento all'acqua; - permeabilità al vapore d'acqua; - invecchiamento termico in acqua; - le giunzioni devono resistere adeguatamente a trazione ed avere adeguata impermeabilità all'aria. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9380, oppure per i prodotti non normali, rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 37

203 direzione dei lavori. b) Le membrane destinate a formare strati di continuità, di diffusione o di egualizzazione della pressione di vapore, di irrigidimento o ripartizione dei carichi, di regolarizzazione, di separazione e/o scorrimento o drenante devono soddisfare: - le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza e spessore); - difetti, ortometria e massa areica; - comportamento all'acqua; - invecchiamento termico in acqua. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9168, oppure per i prodotti non normati, rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla direzione dei lavori. c) Le membrane destinate a formare strati di tenuta all'aria devono soddisfare: - le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza e spessore); - difetti, ortometria e massa areica; -resistenza a trazione ed alla lacerazione; - comportamento all'acqua; - le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione ed alla permeabilità all'aria. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9168, oppure per i prodotti non normati, ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla direzione dei lavori. d) Le membrane destinate a formare strati di tenuta all'acqua devono soddisfare: - le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore); - difetti, ortometria e massa areica; -resistenza a trazione e alla lacerazione; - punzonamento statico e dinamico; -flessibilità a freddo; - stabilità dimensionale in seguito ad azione termica; - stabilità di forma a caldo; - impermeabilità all'acqua e comportamento all'acqua; - permeabilità al vapore d'acqua; - resistenza all'azione perforante delle radici; - invecchiamento termico in aria ed acqua; - resistenza all'ozono (solo per polimeriche e plastomeriche); - resistenza ad azioni combinate (solo per polimeriche e plastomeriche); CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 38

204 -le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione ed avere impermeabilità all'aria. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 8629 (varie parti), oppure per i prodotti non normati rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla direzione dei lavori. e) Le membrane destinate a formare strati di protezione devono soddisfare: - le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore); - difetti, ortometria e massa areica; -resistenza a trazione e alle lacerazioni; - punzonamento statico e dinamico; -flessibilità a freddo; - stabilità dimensionali a seguito di azione termica; stabilità di forma a caldo (esclusi prodotti a base di PVC, EPDM, IIR); - comportamento all'acqua; - resistenza all'azione perforante delle radici; - invecchiamento termico in aria; - le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione; - l'autoprotezione minerale deve resistere all'azione di distacco. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 8629 (varie parti), oppure per i prodotti non normati rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla direzione dei lavori Le membrane a base di elastomeri e di plastomeri dei tipi elencati nel seguente comma a) utilizzate per impermeabilizzazione delle opere elencate nel seguente comma b) devono rispondere alle prescrizioni elencate nel successivo comma c). I criteri di accettazione sono quelli indicati nel punto 30.1 comma c). a) I tipi di membrane considerate sono: - membrane in materiale elastomerico senza armatura: - membrane in materiale elastomerico dotate di armatura; - membrane in materiale plastomerico flessibile senza armatura; - membrane in materiale plastomerico flessibile dotate di armatura; - membrane in materiale plastomerico rigido (per esempio polietilene ad alta o bassa densità, reticolato o non, polipropilene); - membrane polimeriche a reticolazione posticipata (per esempio polietilene clorosolfanato) CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 39

205 dotate di armatura; - membrane polimeriche accoppiate. b) Classi di utilizzo: Classe A - membrane adatte per condizioni eminentemente statiche del contenuto (per esempio, bacini, dighe, sbarramenti, ecc.). Classe B - membrane adatte per condizioni dinamiche del contenuto (per esempio, canali, acquedotti, ecc.). Classe C - membrane adatte per condizioni di sollecitazioni meccaniche particolarmente gravose, concentrate o no (per esempio, fondazioni, impalcati di ponti, gallerie, ecc.). Classe D - membrane adatte anche in condizioni di intensa esposizione agli agenti atmosferici e/o alla luce. Classe E - membrane adatte per impieghi in presenza di materiali inquinanti e/o aggressivi (per esempio, discariche, vasche di raccolta e/o decantazione, ecc.). Classe F - membrane adatte per il contratto con acqua potabile o sostanze di uso alimentare (per esempio, acquedotti, serbatoi, contenitori per alimenti, ecc.). c) Le membrane di cui al comma a) sono valide per gli impieghi di cui al comma b) purché rispettino le caratteristiche previste nelle varie parti della norma UNI I prodotti forniti solitamente sotto forma di liquidi o paste destinati principalmente a realizzare strati di tenuta all'acqua (ma anche altri strati funzionali della copertura piana) e secondo del materiale costituente, devono rispondere alle prescrizioni seguenti. I criteri di accettazione sono quelli indicati nel punto 30.1 comma c) Bitumi da spalmatura per impermeabilizzazioni (in solvente e/o emulsione acquosa) devono rispondere ai limiti specificati, per diversi tipi, alle prescrizioni della norma UNI Le malte asfaltiche per impermeabilizzazione devono rispondere alla norma UNI 5660 FA Gli asfalti colati per impermeabilizzazioni devono rispondere alla norma UNI 5654 FA Il mastice di rocce asfaltiche per la preparazione di malte asfaltiche e degli asfalti colati deve rispondere alla norma UNI 4377 FA Il mastice di asfalto sintetico per la preparazione delle malte asfaltiche e degli asfalti colati deve rispondere alla norma UNI 4378 FA I prodotti fluidi od in pasta a base di polimeri organici (bituminosi, epossidici, poliuretanici, epossi-poliuretanici, epossi-catrame, polimetencatrame, polimeri clorurati, acrilici, vinilici, polimeri isomerizzati) devono essere valutate in base alle caratteristiche seguenti ed i valori devono soddisfare i limiti riportati; quando non sono riportati limiti si intende che valgono quelli CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 40

206 dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettati dalla direzione dei lavori. I criteri di accettazione sono quelli indicati nel punto 30.1 comma c). Per i valori non prescritti si intendono validi quelli dichiarati dal fornitore ed accettati dalla direzione dei lavori. Art. 31 Prodotti di vetro (lastre, profilati ad U e vetri pressati) Si definiscono prodotti di vetro quelli che sono ottenuti dalla trasformazione e lavorazione del vetro. Essi si dividono nelle seguenti principali categorie: lastre piane, vetri pressati, prodotti di seconda lavorazione. Per le definizioni rispetto ai metodi di fabbricazione, alle loro caratteristiche, alle seconde lavorazioni, nonché per le operazioni di finitura dei bordi si fa riferimento alle norme UNI. I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura. Le modalità di posa sono trattate negli articoli relativi alle vetrazioni ed ai serramenti. Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere a controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate I vetri piani grezzi sono quelli colati e laminati grezzi ed anche cristalli grezzi traslucidi, incolori cosiddetti bianchi, eventualmente armati. Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6123 che considera anche le modalità di controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti I vetri piani lucidi tirati sono quelli incolori ottenuti per tiratura meccanica della massa fusa, che presenta sulle due facce, naturalmente lucide, ondulazioni più o meno accentuate non avendo subito lavorazioni di superficie. Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6486 che considera anche le modalità di controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti I vetri piani trasparenti float sono quelli chiari o colorati ottenuti per colata CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 41

207 mediante galleggiamento su un bagno di metallo fuso. Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6487 che considera anche le modalità di controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti I vetri piani temprati sono quelli trattati termicamente o chimicamente in modo da indurre negli strati superficiali tensioni permanenti. Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 7142 che considera anche le modalità di controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti I vetri piani uniti al perimetro (o vetrocamera) sono quelli costituiti da due lastre di vetro tra loro unite lungo il perimetro, solitamente con interposizione di un distanziatore, a mezzo di adesivi od altro in modo da formare una o più intercapedini contenenti aria o gas disidratati. Le loro dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 7171 che definisce anche i metodi di controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti I vetri piani stratificati sono quelli formati da due o più lastre di vetro e uno o più strati interposti di materia plastica che incollano tra loro le lastre di vetro per l'intera superficie. Il loro spessore varia in base al numero ed allo spessore delle lastre costituenti. Essi si dividono in base alla loro resistenza alle sollecitazioni meccaniche come segue:.- stratificati per sicurezza semplice;.- stratificati antivandalismo;.- stratificati anticrimine;.- stratificati antiproiettile. Le dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 42

208 Per le altre caratteristiche si fa riferimento alle norme seguenti: a) i vetri piani stratificati per sicurezza semplice devono rispondere alla norma UNI 7172; b) i vetri piani stratificati antivandalismo ed anticrimine devono rispondere rispettivamente alle norme UNI 7172 e norme UNI 9184; c) i vetri piani stratificati antiproiettile devono rispondere alla norma UNI I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti I vetri piani profilati ad U sono dei vetri grezzi colati prodotti sotto forma di barre con sezione ad U, con la superficie liscia o lavorata, e traslucida alla visione. Possono essere del tipo ricotto (normale) o temprato armati o non armati. Le dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche valgono le prescrizioni della norma UNI 7306 che indica anche i metodi di controllo in caso di contestazione I vetri pressati per vetrocemento armato possono essere a forma cava od a forma di camera d'aria. Le dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le caratteristiche vale quanto indicato nella norma UNI 7440 che indica anche i metodi di controllo in caso di contestazione. Art. 32 Prodotti diversi (sigillanti, adesivi, geotessili) Tutti i prodotti di seguito descritti vengono considerati al momento della fornitura. Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate. Per il campionamento dei prodotti ed i metodi di prova si fa riferimento ai metodi UNI esistenti Per sigillanti si intendono i prodotti utilizzati per riempire in forma continua e durevole i giunti tra elementi edilizi (in particolare nei serramenti, nelle pareti esterne, nelle partizioni interne, ecc.) con funzione di tenuta all'aria, all'acqua, ecc. Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono rispondenti alle seguenti caratteristiche: - compatibilità chimica con il supporto al quale sono destinati; CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 43

209 .- diagramma forza deformazione (allungamento) compatibile con le deformazioni elastiche del supporto al quale sono destinati;.- durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego, cioè con decadimento delle caratteristiche meccaniche ed elastiche che non pregiudichino la sua funzionalità; - durabilità alle azioni chimico-fisiche di agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di destinazione. Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde al progetto od alle norme UNI 9610 e 9611 e/o è in possesso di attestati di conformità; in loro mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori Per adesivi si intendono i prodotti utilizzati per ancorare un prodotto ad uno attiguo, in forma permanente, resistendo alle sollecitazioni meccaniche, chimiche, ecc. dovute all'ambiente ed alla destinazione d'uso. Sono inclusi nel presente articolo gli adesivi usati in opere di rivestimenti di pavimenti e pareti o per altri usi e per diversi supporti (murario, terroso, legnoso, ecc.). Sono esclusi gli adesivi usati durante la produzione di prodotti o componenti. Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti rispondenti alle seguenti caratteristiche: - compatibilità chimica con il supporto al quale essi sono destinati;.- durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego (cioè con un decadimento delle caratteristiche meccaniche che non pregiudichino la loro funzionalità).- durabilità alle azioni chimico-fisiche dovute ad agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di destinazione; - caratteristiche meccaniche adeguate alle sollecitazioni previste durante l'uso. Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde ad una norma UNI e/o è in possesso di attestati di conformità; in loro mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori Per geotessili si intendono i prodotti utilizzati per costruire strati di separazione, contenimento, filtranti, drenaggio in opere di terra (rilevati, scarpate, strade, giardini, ecc.) ed in coperture. Si distinguono in: -tessuti: stoffe realizzate intrecciando due serie di fili (realizzando ordito e trama); - nontessuti: feltri costituiti da fibre o filamenti distribuiti in maniera casuale, legati tra loro con trattamento meccanico (agugliatura) oppure chimico (impregnazione) oppure termico (fusione). Si CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 44

210 hanno nontessuti ottenuti da fiocco o da filamento continuo. Il soddisfacimento delle prescrizioni si intende comprovato quando il prodotto risponde ad una norma UNI e/o è in possesso di attestato di conformità; in loro mancanza valgono i valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori. Dovrà inoltre essere sempre specificata la natura del polimero costituente (poliestere, polipropilene, poliammide, ecc.). Per i nontessuti dovrà essere precisato:.- se sono costituiti da filamento continuo o da fiocco;.- se il trattamento legante è meccanico, chimico o termico; -il peso unitario. Art. 33 (Infissi) Si intendono per infissi gli elementi aventi la funzione principale di regolare il passaggio di persone, animali, oggetti, e sostanze liquide o gassose nonché dell'energia tra spazi interni ed esterni dell'organismo edilizio o tra ambienti diversi dello spazio interno. Essi si dividono tra elementi fissi (cioè luci fisse non apribili) e serramenti (cioè con parti apribili); gli infissi si dividono, inoltre, in relazione alla loro funzione, in porte, finestre e schermi. Per la terminologia specifica dei singoli elementi e delle loro parti funzionali in caso di dubbio si fa riferimento alla norma UNI 8369 (varie parti). I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura; le modalità di posa sono sviluppate nell'articolo relativo alle vetrazioni ed ai serramenti. Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura, oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate Le luci fisse devono essere realizzate nella forma, con i materiali e nelle dimensioni indicate nel disegno di progetto. In mancanza di prescrizioni (od in presenza di prescrizioni limitate) si intende che comunque devono nel loro insieme (telai, lastre di vetro, eventuali accessori, ecc.) resistere alle sollecitazioni meccaniche dovute all'azione del vento od agli urti, garantire la tenuta all'aria, all'acqua e la resistenza al vento. Quanto richiesto dovrà garantire anche le prestazioni di isolamento termico, isolamento acustico, comportamento al fuoco e resistenza a sollecitazioni gravose dovute ad attività sportive, atti vandalici, ecc. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 45

211 Le prestazioni predette dovranno essere garantite con limitato decadimento nel tempo. Il Direttore dei lavori potrà procedere all'accettazione delle luci fisse mediante i criteri seguenti: a) mediante controllo dei materiali costituenti il telaio più vetro più elementi di tenuta (guarnizioni, sigillanti) più eventuali accessori, e mediante controllo delle caratteristiche costruttive e della lavorazione del prodotto nel suo insieme e/o dei suoi componenti; in particolare trattamenti protettivi del legno, rivestimenti dei metalli costituenti il telaio, l'esatta esecuzione dei giunti, ecc.; b) mediante l'accettazione di dichiarazioni di conformità della fornitura alle classi di prestazione quali tenuta all'acqua, all'aria, resistenza agli urti, ecc. (vedere 33.3 b) ; di tali prove potrà anche chiedere la ripetizione in caso di dubbio o contestazione. Le modalità di esecuzione delle prove saranno quelle definite nelle relative norme UNI per i serramenti (vedere 33.3) I serramenti interni ed esterni (finestre, porte finestre, e similari) dovranno essere realizzati seguendo le prescrizioni indicate nei disegni costruttivi o comunque nella parte grafica del progetto. In mancanza di prescrizioni (od in presenza di prescrizioni limitate) si intende che comunque nel loro insieme devono essere realizzati in modo da resistere alle sollecitazioni meccaniche e degli agenti atmosferici e contribuire, per la parte di loro spettanza, al mantenimento negli ambienti delle condizioni termiche, acustiche, luminose, di ventilazione, ecc.; lo svolgimento delle funzioni predette deve essere mantenuto nel tempo. a) Il Direttore dei lavori potrà procedere all'accettazione dei serramenti mediante il controllo dei materiali che costituiscono l'anta ed il telaio ed i loro trattamenti preservanti ed i rivestimenti mediante il controllo dei vetri, delle guarnizioni di tenuta e/o sigillanti, degli accessori. Mediante il controllo delle sue caratteristiche costruttive, in particolare dimensioni delle sezioni resistenti, conformazione dei giunti, delle connessioni realizzate meccanicamente (viti, bulloni, ecc.) e per aderenza (colle, adesivi, ecc.) e comunque delle parti costruttive che direttamente influiscono sulla resistenza meccanica, tenuta all'acqua, all'aria, al vento, e sulle altre prestazioni richieste. b) Il Direttore dei lavori potrà altresì procedere all'accettazione della attestazione di conformità della fornitura alle prescrizioni indicate nel progetto per le varie caratteristiche od in mancanza a quelle di seguito riportate. Per le classi non specificate valgono i valori dichiarati dal fornitore ed accettati dalla direzione dei lavori. La attestazione di conformità dovrà essere comprovata da idonea certificazione e/o documentazione. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 46

212 Gli schermi (tapparelle, persiane, antoni) con funzione prevalentemente oscurante dovranno essere realizzati nella forma, con il materiale e nelle dimensioni indicate nel disegno di progetto; in mancanza di prescrizioni o con prescrizioni insufficienti, si intende che comunque lo schermo deve nel suo insieme resistere alle sollecitazioni meccaniche (vento, sbattimenti, ecc.) ed agli agenti atmosferici mantenendo nel tempo il suo funzionamento. a) Il Direttore dei lavori dovrà procedere all'accettazione degli schermi mediante il controllo dei materiali che costituiscono lo schermo e, dei loro rivestimenti, controllo dei materiali costituenti gli accessori e/o organi di manovra, mediante la verifica delle caratteristiche costruttive dello schermo, principalmente dimensioni delle sezioni resistenti, conformazioni delle connessioni realizzate meccanicamente (viti, bulloni, ecc.) o per aderenza (colle, adesivi, ecc.) e comunque delle parti che direttamente influiscono sulla resistenza meccanica e durabilità agli agenti atmosferici. Il Direttore dei lavori potrà altresì procedere all'accettazione mediante attestazione di conformità della fornitura alle caratteristiche di resistenza meccanica, comportamento agli agenti atmosferici (corrosioni, cicli con lampade solari, camere climatiche, ecc.). La attestazione dovrà essere comprovata da idonea certificazione e/o documentazione. Art. 34 (Prodotti per rivestimenti interni ed esterni) Si definiscono prodotti per rivestimenti quelli utilizzati per realizzare i sistemi di rivestimento verticali (pareti - facciate) ed orizzontali (controsoffitti) dell'edificio. I prodotti si distinguono: a seconda del loro stato fisico: - rigidi (rivestimenti in pietra - ceramica - vetro - alluminio - gesso - ecc.); -flessibili (carte da parati - tessuti da parati - ecc.); - fluidi o pastosi (intonaci - vernicianti - rivestimenti plastici - ecc.); a seconda della loro collocazione:.-per esterno;.-per interno; a seconda della loro collocazione nel sistema di rivestimento: -di fondo; CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 47

213 - intermedi; -di finitura. Tutti i prodotti di seguito descritti in 34.2, 34.3 e 34.4 vengono considerati al momento della fornitura. Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura, oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate Prodotti rigidi. a) Per le piastrelle di ceramica vale quanto riportato nell'articolo prodotti per pavimentazione, tenendo conto solo delle prescrizioni valide per le piastrelle da parete. b) Per le lastre di pietra vale quanto riportato nel progetto circa le caratteristiche più significative e le lavorazioni da apportare. In mancanza o ad integrazione del progetto valgono i criteri di accettazione generali indicati nell'articolo: prodotti di pietra integrati dalle prescrizioni date nell'articolo prodotti per pavimentazioni di pietra (in particolare per le tolleranze dimensionali e le modalità di imballaggio). Sono comunque da prevedere gli opportuni incavi, fori, ecc. per il fissaggio alla parete e gli eventuali trattamenti di protezione. c) Per gli elementi di metallo o materia plastica valgono le prescrizioni del progetto. Le loro prestazioni meccaniche (resistenza all'urto, abrasione, incisione), di reazione e resistenza al fuoco, di resistenza agli agenti chimici (detergenti, inquinanti aggressivi, ecc.) ed alle azioni termoigrometriche saranno quelle prescritte in norme UNI, in relazione all'ambiente (interno/esterno) nel quale saranno collocati ed alla loro quota dal pavimento (o suolo), oppure in loro mancanza valgono quelle dichiarate dal fabbricante ed accettate dalla direzione dei lavori. Saranno inoltre predisposti per il fissaggio in opera con opportuni fori, incavi, ecc. Per gli elementi verniciati, smaltati, ecc. le caratteristiche di resistenza alla usura, ai viraggi di colore, ecc. saranno riferite ai materiali di rivestimento. La forma e costituzione dell'elemento saranno tali da ridurre al minimo fenomeni di vibrazione, produzione di rumore tenuto anche conto dei criteri di fissaggio. d) Per le lastre di cartongesso si rinvia all'articolo su prodotti per pareti esterne e partizioni interne. e) Per le lastre di fibrocemento si rimanda alle prescrizioni date nell'articolo prodotti per coperture discontinue. f) Per le lastre di calcestruzzo valgono le prescrizioni generali date nell'articolo su prodotti di calcestruzzo con in aggiunta le caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici (gelo/disgelo) ed agli elementi aggressivi trasportati dall'acqua piovana e dall'aria. Per gli elementi piccoli e medi fino a 1,2 m come dimensione massima si debbono realizzare CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 48

214 opportuni punti di fissaggio ed aggancio. Per gli elementi grandi (pannelli prefabbricati) valgono per quanto applicabili e/o in via orientativa le prescrizioni dell'articolo sulle strutture prefabbricate di calcestruzzo Prodotti fluidi od in pasta a) Intonaci: gli intonaci sono rivestimenti realizzati con malta per intonaci costituita da un legante (calce-cemento-gesso) da un inerte (sabbia, polvere o granuli di marmo, ecc.) ed eventualmente da pigmenti o terre coloranti, additivi e rinforzanti. Gli intonaci devono possedere le caratteristiche indicate nel progetto e le caratteristiche seguenti:.- capacità di riempimento delle cavità ed eguagliamento delle superfici;.- reazione al fuoco e/o resistenza all'incendio adeguata;.- impermeabilità all'acqua e/o funzione di barriera all'acqua;.- effetto estetico superficiale in relazione ai mezzi di posa usati;.- adesione al supporto e caratteristiche meccaniche. Per i prodotti forniti premiscelati la rispondenza a norme UNI è sinonimo di conformità alle prescrizioni predette; per gli altri prodotti valgono i valori dichiarati dal fornitore ed accettati dalla direzione dei lavori. b) Prodotti vernicianti: i prodotti vernicianti sono prodotti applicati allo stato fluido, costituiti da un legante (naturale o sintetico), da una carica e da un pigmento o terra colorante che, passando allo stato solido, formano una pellicola o uno strato non pellicolare sulla superficie. Si distinguono in:.- tinte, se non formano pellicola e si depositano sulla superficie;.- impregnanti, se non formano pellicola e penetrano nelle porosità del supporto;.- pitture, se formano pellicola ed hanno un colore proprio;.- vernici, se formano pellicola e non hanno un marcato colore proprio;.- rivestimenti plastici, se formano pellicola di spessore elevato o molto elevato (da 1 a 5 mm circa), hanno colore proprio e disegno superficiale più o meno accentuato. I prodotti vernicianti devono possedere valori adeguati delle seguenti caratteristiche in funzione delle prestazioni loro richieste:.- dare colore in maniera stabile alla superficie trattata;.- avere funzione impermeabilizzante;.- essere traspiranti al vapore d'acqua;.- impedire il passaggio dei raggi U.V.; -ridurre il passaggio della CO 2 ; CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 49

215 .-avere adeguata reazione e/o resistenza al fuoco (quando richiesto);.-avere funzione passivante del ferro (quando richiesto); - resistenza alle azioni chimiche degli agenti aggressivi (climatici, inquinanti); - resistere (quando richiesto) all'usura. I limiti di accettazione saranno quelli prescritti nel progetto od in mancanza quelli dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla direzione dei lavori. I dati si intendono presentati secondo le norme UNI 8757 e UNI 8759 ed i metodi di prova sono quelli definiti nelle norme UNI. Art. 35 (Prodotti per isolamento termico) Si definiscono materiali isolanti termici quelli atti a diminuire in forma sensibile il flusso termico attraverso le superfici sulle quali sono applicati. Per la realizzazione dell'isolamento termico si rinvia agli articoli relativi alle parti dell'edificio o impianti. I materiali vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione per le caratteristiche si intende che la procedura di prelievo dei campioni, delle prove e della valutazione dei risultati sia quella indicata nelle norme UNI ed in loro mancanza quelli della letteratura tecnica (in primo luogo le norme internazionali ed estere). I materiali isolanti si classificano come segue: A) MATERIALI FABBRICATI IN STABILIMENTO: (blocchi, pannelli, lastre, feltri ecc.). 1) Materiali cellulari - composizione chimica organica: plastici alveolari;.- composizione chimica inorganica: vetro cellulare, calcestruzzo alveolare autoclavato;.- composizione chimica mista: plastici cellulari con perle di vetro espanso. 2) Materiali fibrosi.- composizione chimica organica: fibre di legno;.- composizione chimica inorganica: fibre minerali. 3) Materiali compatti.- composizione chimica organica: plastici compatti;.- composizione chimica inorganica: calcestruzzo;.- composizione chimica mista: agglomerati di legno. 4) Combinazione di materiali di diversa struttura.- composizione chimica inorganica: composti «fibre minerali-perlite», amianto cemento, CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 50

216 calcestruzzi leggeri; - composizione chimica mista: composti perlite-fibre di cellulosa, calcestruzzi di perle di polistirene. 5) Materiali multistrato - composizione chimica organica: plastici alveolari con parametri organici; - composizione chimica inorganica: argille espanse con parametri di calcestruzzo, lastre di gesso associate a strato di fibre minerali; - composizione chimica mista: plastici alveolari rivestiti di calcestruzzo. B) MATERIALI INIETTATI, STAMPATI O APPLICATI IN SITO MEDIANTE SPRUZZATURA. 1) Materiali cellulari applicati sotto forma di liquido o di pasta -composizione chimica organica: schiume poliuretaniche, schiume di ureaformaldeide; - composizione chimica inorganica: calcestruzzo cellulare. 2) Materiali fibrosi applicati sotto forma di liquido o di pasta.- composizione chimica inorganica: fibre minerali proiettate in opera. 3) Materiali pieni applicati sotto forma di liquido o di pasta.- composizione chimica organica: plastici compatti;.- composizione chimica inorganica: calcestruzzo;.- composizione chimica mista: asfalto. 4) Combinazione di materiali di diversa struttura.- composizione chimica inorganica: calcestruzzo di aggregati leggeri;.- composizione chimica mista: calcestruzzo con inclusione di perle di polistirene espanso. 5) Materiali alla rinfusa.- composizione chimica organica: perle di polistirene espanso;.- composizione chimica inorganica: lana minerale in fiocchi, perlite;.- composizione chimica mista: perlite bitumata Per tutti i materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali: a) dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori; b) spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori; CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 51

217 c) massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori; d) resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti progettuali (calcolo in base alla L. 9 gennaio 1991, n. 10) ed espressi secondo i criteri indicati nella norma UNI 7357 (FA 1 - FA 2 - FA 3); e) saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto le seguenti caratteristiche:.- reazione o comportamento al fuoco;.- limiti di emissione di sostanze nocive per la salute;.- compatibilità chimico-fisica con altri materiali Per i materiali isolanti che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate le stesse caratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. Il Direttore dei lavori può inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera, ricorrendo ove necessario a carotaggi, sezionamento, ecc. significativi dello strato eseguito. Art. 36 (Prodotti per pareti esterne e partizioni interne) Si definiscono prodotti per pareti esterne e partizioni interne quelli utilizzati per realizzare i principali strati funzionali di queste parti di edificio. Per la realizzazione delle pareti esterne e partizioni interne si rinvia all'articolo che tratta queste opere. I prodotti vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione si intende che la procedura di prelievo dei campioni, le modalità di prova e valutazione dei risultati sono quelli indicati nelle norme UNI ed in mancanza di questi quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme internazionali) I prodotti a base di laterizio, calcestruzzo e similari non aventi funzione strutturale (vedere articolo murature) ma unicamente di chiusura nelle pareti esterne e partizioni devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed a loro completamento alle seguenti prescrizioni: a) gli elementi di laterizio (forati e non) prodotti mediante trafilatura o pressatura con materiale normale od alleggerito devono rispondere alla norma UNI 8942 parte 2 (detta norma è allineata alle CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 52

218 prescrizioni del decreto ministeriale sulle murature); b) gli elementi di calcestruzzo dovranno rispettare le stesse caratteristiche indicate nella norma UNI 8942 (ad esclusione delle caratteristiche di inclusione calcarea), i limiti di accettazione saranno quelli indicati nel progetto ed in loro mancanza quelli dichiarati dal produttore ed approvati dalla direzione dei lavori; c) gli elementi di calcio silicato, pietra ricostruita, pietra naturale, saranno accettate in base alle loro caratteristiche dimensionali e relative tolleranze; caratteristiche di forma e massa volumica (foratura, smussi, ecc.); caratteristiche meccaniche a compressione, taglio e flessione; caratteristiche di comportamento all'acqua ed al gelo (imbibizione, assorbimento d'acqua, ecc.). I limiti di accettazione saranno quelli prescritti nel progetto ed in loro mancanza saranno quelli dichiarati dal fornitore ed approvati dalla direzione dei lavori. Art. 37 (Prodotti per assorbimento acustico) Si definiscono materiali assorbenti acustici (o materiali fonoassorbenti) quelli atti a dissipare in forma sensibile l'energia sonora incidente sulla loro superficie e, di conseguenza, a ridurre l'energia sonora riflessa. Questa proprietà è valutata con il coefficiente di assorbimento acustico (a), definito dall'espressione: dove: Wi è l'energia sonora incidente; Wa è l'energia sonora assorbita Sono da considerare assorbenti acustici tutti i materiali porosi a struttura fibrosa o alveolare aperta. A parità di struttura (fibrosa o alveolare) la proprietà fonoassorbente dipende dallo spessore. I materiali fonoassorbenti si classificano secondo lo schema di seguito riportato. a) Materiali fibrosi: 1) minerali (fibra di amianto, fibra di vetro, fibra di roccia); 2) vegetali (fibra di legno o cellulosa, truciolari). b) Materiali cellulari: 1) Minerali: - calcestruzzi leggeri (a base di pozzolane, perlite, vermiculite, argilla espansa); -laterizi alveolari; CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 53

219 2) Sintetici: - prodotti a base di tufo. -poliuretano a celle aperte (elastico - rigido); -polipropilene a celle aperte Per tutti i materiali fonoassorbenti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali:.- lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori;.- spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori;.- massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettati dalla direzione tecnica;.- coefficiente di assorbimento acustico, misurato in laboratorio secondo le modalità prescritte dalla norma UNI ISO 354, deve rispondere ai valori prescritti nel progetto od in assenza a quelli dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori. Saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto, le seguenti caratteristiche:.- resistività al flusso d'aria (misurata secondo ISO/DIS 9053);.- reazione e/o comportamento al fuoco;.- limiti di emissione di sostanze nocive per la salute;.- compatibilità chimico-fisica con altri materiali. I prodotti vengono considerati al momento della fornitura; la direzione dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni sopra riportate. In caso di contestazione i metodi di campionamento e di prova delle caratteristiche di cui sopra sono quelli stabiliti dalle norme UNI ed in mancanza di queste ultime, quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme internazionali od estere) Per i materiali fonoassorbenti che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate le stesse caratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. La direzione dei lavori deve inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera, ricorrendo ove necessario a carotaggi, sezionamenti, ecc. significativi dello strato eseguito. CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 54

220 Art. 38 (Prodotti per isolamento acustico) Si definiscono materiali isolanti acustici (o materiali fonoisolanti) quelli atti a diminuire in forma sensibile la trasmissione di energia sonora che li attraversa. Tutti i materiali comunemente impiegati nella realizzazione di divisori in edilizia posseggono proprietà fonoisolanti. Per materiali omogenei questa proprietà dipende essenzialmente dalla loro massa areica. Quando sono realizzati sistemi edilizi compositi (pareti, coperture, ecc.) formate da strati di materiali diversi, il potere fonoisolante di queste strutture dipende, oltre che dalla loro massa areica, dal numero e qualità degli strati, dalle modalità di accoppiamento, dalla eventuale presenza di intercapedine d'aria Per tutti i materiali fonoisolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali:.- dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori;.- spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori;.- massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettati dalla direzione tecnica;.- potere fonoisolante, misurato in laboratorio secondo le modalità prescritte dalla norma UNI 82703/3, deve rispondere ai valori prescritti nel progetto od in assenza a quelli dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori. Saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto, le seguenti caratteristiche:.- modulo di elasticità;.- fattore di perdita;.- reazione o comportamento al fuoco;.- limiti di emissione di sostanze nocive per la salute;.- compatibilità chimico-fisica con altri materiali. I prodotti vengono considerati al momento della fornitura; la direzione dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni sopra riportate. In caso di contestazione i metodi di campionamento e di prova delle caratteristiche di cui sopra sono quelli stabiliti dalle norme UNI ed in mancanza di queste ultime, quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme internazionali od estere) Per i materiali fonoisolanti che assumono la forma definitiva in opera devono CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 55

221 essere dichiarate le stesse caratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. La direzione dei lavori deve inoltre attivare i controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera ricorrendo ove necessario a carotaggi, sezionamento, ecc. significativi dello strato eseguito Entrambe le categorie di materiali fonoisolanti devono rispondere ad una o più delle caratteristiche di idoneità all'impiego, in relazione alla loro destinazione d'uso. PARTE II DISCIPLINARE TECNICO CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO 56

222 Comune di CAROSINO Provincia di TARANTO pag. 1 DISCIPLINARE TECNICO DESCRIZIONE delle LAVORAZIONI allegate al Capitolato D.P.R. 554/99, art.45, comma 3, lettera a OGGETTO: PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA G. RODARI. PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO Data, 02/05/2012 IL TECNICO ING. DARIO PINTO Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi PriMus by Guido Cianciulli - copyright ACCA software S.p.A.

223 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 2 Num.Ord. TARIFFA DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI CONTENUTO GENERALE Questo elaborato è allegato e parte integrante del Capitolato Speciale d'appalto. Il documento riporta, ad integrazione degli aspetti non pienamente deducibili dagli elaborati grafici del progetto esecutivo, tutti gli elementi necessari per una compiuta definizione tecnica ed economica dell'oggetto dell'appalto, così come previsto dall'articolo 45, comma 3, lettera a) del D.P.R. 554/99. ORGANIZZAZIONE DELL'ELABORATO L'elaborato riporta le lavorazioni che devono essere eseguite dall'impresa aggiudicatrice contraddistinte dallo stesso codice di tariffa riportato nell'elenco Prezzi Unitari con appropriata descrizione generale. Alla descrizione generale della lavorazione segue l'elenco dettagliato di tutti gli interventi pertinenti alla lavorazione stessa. NOTE: Tutti i materiali sotto elencati dovranno essere acquisiti da produttori locali entro la distanza di 150 km dal paese ove si andrà ad operare. Al termine dei lavori verranno richieste certificazioni al riguardo. Tale opportunità è necessaria ai fini della certificazione con il protocollo Itaca LAVORI A CORPO OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO (Cat 1) INFISSI (SbCat 1) 1 / 5 Rimozione di infissi, lucernai, vetrate di qualunque forma e specie, incluse mostre, telai, controtelai, ecc. anche se incompleti. Sono compresi: la necessaria assistenza E B muraria, il calo a terra del materiale, la cernita e l'accatastamento nell'ambito del cantiere del materiale riutilizzabile o di risulta. È inoltre compreso quant'altro occorre per dare il lavoro finito: rimozione di infissi senza recupero con fatturazione minima di mq. 1,00 ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - Rimozione di tutti i lucernari 2 / 6 Rimozione di infissi, lucernai, vetrate di qualunque forma e specie, incluse mostre, telai, controtelai, ecc. anche se incompleti. Sono compresi: la necessaria assistenza E B muraria, il calo a terra del materiale, la cernita e l'accatastamento nell'ambito del cantiere del materiale riutilizzabile o di risulta. È inoltre compreso quant'altro occorre per dare il lavoro finito: rimozione di infissi senza recupero con fatturazione minima di mq. 1,00 ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - Rimozione di tutti gli infissi come riportati negli elaborati grafici 3 / 7 Fornitura e posa in opera di infisso esterno ad uno o più battenti in profilati di PVC, costituito da: telaio fisso zincato alle murature realizzato con profilo a sezione E quadrata di dimensioni non inferiori a mm 40 x 40 e di peso non inferiore a 1 kg/m, atto a ricevere nella sua cavità interna eventuali profilati di rinforzo in acciaio zincato (questi esclusi), dotato di una battuta laterale di sezione rettangolare completa di scanalatura per inserimento di guarnizioni flessibili (queste comprese); telaio apribile realizzato con gli stessi criteri del telaio fisso e con l'aggiunta di profilo di supporto, fermavetro incollato, righello fermavetro applicato a scatto, profili per gocciolatoio, guarnizioni di PVC, cerniere in acciaio plastificato, in opera compreso, ferramenta, l'assistenza, il trasporto, lo scarico dall'automezzo, l'accatastamento, il tiro in alto, l'avvicinamento al luogo di posa, la pulizia finale e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte, esclusa la sola fornitura e posa in opera dei vetri. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - Posa in opera di nuovi infissi in PVC ove rimossi con le voci precedenti. L'infisso dovrà avere trasmittanza come da calcoli allegati. 4 / 8 Fornitura e posa in opera di vetrata termoisolante per infissi in PVC, con gas, composta da due lastre di vetro con interposta intercapedine come così formata: NP08 1) lastra interna in vetro float chiaro stratificato (3 mm. +3 mm.) con interposta pellicola di PVB, faccia interna basso emissiva. 2) lastra esterna in vetro float incolore, spessore nominale 4 mm Intercapedine 16 mm., coefficiente di trasmittanza termica k certificato minimo di 1,4 W/m2K. Sui sopraluce potrà essere montata sulla faccia interna, in luogo della lastra stratificata 3+1+3, una lastra semplice basso emissiva di spessore 4 mm. Dovrà essere comunque garantita la trasmittanza minima di progetto. Montata su infissi in PVC compreso ogni onere e accessorio per la posa a regola d'arte. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - vetrate infissi 5 / 9 Fornitura e posa in opera di: LUCERNARIO MONOLITICO SIMPLEX IN POLICARBONATO (PC) Lucernario termoformato monolitico a base circolare, ottenuto d NP03 lastra di policarbonato compatto (protetto U.V., elevata resistenza all'urto e alla grandine, reazione al fuoco: secondo DM = classe 1 - secondo EN13501 = B - s1, d0), spessore mm 3, sezione a vela colore opale (TRASMISSIONE LUMINOSA 50% con protezione ai raggi U.V.). Assemblato in fase di fabbricazione, verrà fornito completo di guarnizioni in espansolene e viterie in acciaio zincato. Il fissaggio è garantito da fori sull'appoggio del lucernario, protetti da ghiere in acciaio e bicchierotti in plexiglass. APERTURA ELETTRICA CON MOTORE A STELO 220V Apertura elettrica costituita da telaio e controtelaio (con configurazione a C) in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro, completo di guarnizione di tenuta collocata sul bordo di appoggio. Il dispositivo di apertura è composto da motore elettrico alimentazione 220v con corsa mm 300, relè per il collegamento in parallelo, fine corsa con microinterruttore, protezione IP54, staffe di supporto e regolazione in acciaio zincato. BASAMENTO IN VETRORESINA Basamento svasato in resina poliestere rinforzata con fibra di vetro a tre strati, spessore mm 3, con materassino di poliuretano espanso di mm 20 inserito tra il secondo ed il terzo strato e rifiniture in gelcoat. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO

224 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 3 Num.Ord. TARIFFA DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI - lucernari da fornire per corridoi e sala 6 / 10 Fornitura e posa in opera di tende alla veneziana con lamelle in lega di alluminio colorate, fornite in opera con mantovana il lamiera zincata preverniciata a protezione in E posizione di chiusura, completa di apparecchiatura di regolazione a mezzo cordina di nylon per il basculamento delle stecche e di apparecchiatura a mezzo cordine di nylon, per l'apertura e la chiusura, con stecche da minimo 4/10 mm e larghezza cm 3. Il tutto in opera compreso, ferramenta, l'assistenza, il trasporto, lo scarico dall'automezzo, l'accatastamento, il tiro in alto, l'avvicinamento al luogo di posa, la pulizia finale e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - per ogni anta di infisso PACCHETTO DI COPERTURA (SbCat 2) 7 / 11 Impermeabilizzazione eseguita mediante fornitura e posa in opera di malta bicomponente elastica resino cementizia, data a spatola, a rullo o a spruzzo composta da E leganti cementizi ad alta resistenza, minerali inerti silicei quarzosi selezionati a granulometria controllata, polimeri sintetici in dispersione acquosa e additivi specifici PUGLIA201 (tipo COPELASTIC ULTRA della COPERNICO-IS), per uno spessore finale di circa mm. 2. Compresi oneri per l'applicazione di nastro termoplastico per giunti e 2 discontinuità computati a parte. Sono compresi altresì oneri per la pulizia del supporto, formazione del piano di lavoro, eventuale asportazione e smaltimento dei residui incoerenti, ponteggio e attrezzature mobili per l'accesso a posto di lavoro. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - impermeabilizzazione del lastrico solare, comprese pensiline a sbalzo 8 / 12 Forniutura e posa in opera di pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità, ad elevata resistenza a compressione, calpestabile, per l'isolamento NP04 termico, acustico e la sicurezza in caso di incendio, tipo Durcock C della Rockwool o similari. Classe di reazione al fuoco:a1-uni EN Resistenza a compressione (carico distribuito = 50 kpa UNI EN 826; Coefficiente di resistenza alla diffusione di vapore acqueo µ = 1-UNI EN 12086; Calore specifico Cp = 1030 J/(kg K) UNI EN 12524; Conduttività termica dichiarata D = 0,038 W/(m K) UNI EN 12667, 12939; Densità nominale a = doppia densità: 210/130 kg/m3 UNI EN 1602; Resistenza a compressione (carico puntuale) Fp = 600 N UNI EN 12430; Coefficiente di dilatazione termica lineare 2x10-6 1/ C; Temperatura di fusione (lana di roccia) tt > 1,000 C; Certificato di compatibilità ambientale SI; Spessore mm In opera mediante incollaggio o fissaggio con apposite clips, compreso sormonti e rivestimenti delle travi estradossate (eliminazione ponti termici). ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - coibentazione lastrico solare comprese pensiline a sbalzo per eliminazione ponti termici PAVIMENTAZIONE (SbCat 3) 9 / 13 Rimozione di pavimenti in ceramica o marmette di marmo di qualsiasi dimensione e natura, compresa la demolizione del sottostante massetto di allettamento. Eseguita a E a qualsiasi piano, a mano e/o con l'ausilio di martello demolitore elettro-pneumatico, ponendo attenzione e cura a non arrecare danno alle strutture sottostanti. Inclusa inoltre la cernita ed accatastamento dei materiali rimossi, il tiro in basso, il trasporto sino al sito di carico per una distanza fino a m 50 e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte: rimozione senza recupero ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - Rimozione pavimentazione per realizzazione isolamento e rivestimento 10 / 14 Rimozione di battiscopa in ceramica, cotto, marmo, legno, compresa la rimozione della sottostante malta di allettamento. Sono compresi il calo a terra del materiale, E a l accatastamento nell abito del cantiere, la cernite e la pulizia che può essere riutilizzato, è inoltre compreso quant'altro occorre per dare il lavoro: rimozione senza recupero ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - rimozione battiscopa esistenti 11 / 15 Fornitura e posa in opera di pannelli di sughero autoespanso a caldo, fornito e posto in opera, autoestinguente, in lastre di densità minima 120 Kg/mc per formazione di E a strati isolanti di solai, di pareti, terrazze, con certificazione per l'idoneità bioecologica, incollato su predisposto piano di posa con superficie ben livellata e priva di grumi ed asperità, previa spalmatura di mastice o colla specifica di tipo naturale. È compreso quanto occorre per dare il lavoro finito: - spessore cm 2 ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - isolamento sottopavimento con sughero 12 / 16 Fornitura e posa in opera di massetto formato da sabbia e cemento nelle proporzioni di q 2,5 di cemento tipo 325 per m³ di sabbia, in opera ben pistonato e livellato, per E sottofondo di pavimentazioni compreso il raccordo a guscio tra pavimento e pareti, di spessore finito fino a 8 cm, il trasporto, lo scarico dall'automezzo, l'accatastamento il tiro in alto, l'avvicinamento al luogo di posa e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - Massetto sopra paviementazione isolante 13 / 17 Fornitura e posa in opera di pavimento in gomma nazionale, classe 1 di reazione al fuoco, in teli realizzati utilizzando due strati calandrati e vulcanizzati tra di loro con E a presa continua, dello spessore da mm 3 e da mm 4 e altezza cm 150, costituiti da una mescola di gomma naturale e sintetica, cariche minerali stabilizzanti e eventuali pigmenticolorati. Lo strato di usura deve essere non inferiore a mm 1 e avere una superficie liscia, lucida e marmorizzata. Fornito e posto in opera su idoneo massetto di COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO

225 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 4 Num.Ord. TARIFFA DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI sottofondo, computato a parte e fissato con idonei collanti. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera compiuta a perfetta regola d'arte. - Teli di spessore mm 3 ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - Pavimentazione totale scuola tranne locali tecnici 14 / 18 Fornitura e posa in opera di pavimento in piastrelle di gr s, posto in opera su sottofondo di malta cementizia dosata a q.li 4 di cemento tipo 325 per mc di sabbia, dello E a spessore non inferiore a 2 cm, previo spolvero di cemento tipo 325, i giunti connessi a cemento puro, compresa la suggellatura degli incastri a muro, i tagli, gli sfridi, i pezzi speciali, l eventuale formazione dei giunti di dilatazione, il tiro in alto e il calo dei materiali, il lavaggio con acido, la pulitura finale ed ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a regola d arte: - In gr s rosso con superficie liscia, dimensioni 7,5x15 cm, spessore 8-10 mm ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - pavimentazione locali tecnici e cucina 15 / 19 Fornitura e posa in opera di zoccolino battiscopa in vinile con scguscia, di altezza pari a 8-10 cm e spessore 2.5 mm e lunghezza idonea, compreso quant altro occorre E per dare l'opera compiuta a regola d'arte. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - battiscopa TOMPAGNATURE (SbCat 4) 16 / 20 Fornitura e posa in opera di sistema composito termoisolante con pannelli in lana di vetro dello spessore di cm.10 e finitura superficiale a base di puro silicato di NP05 potassio, in opera con idonei adesivi, rasanti ed idonei tasselli di ancoraggio, secondo il sistema Klimaexpert di Kerakoll o sistemi similari, composto dai seguenti strati 1) Fornitura e posa in opera di strato di Adesivo e Rasante naturale certificato tipo BIOCALCE CAPPOTTO della KERAKOLL o similari, eco-compatibile, di pura calce naturale NHL 3.5 a norma EN 459-1, contenente solo materie prime di origine rigorosamente naturale e minerali riciclati. A ridotte emissioni di CO2 e bassissime emissioni di sostanze organiche volatili. A ventilazione naturale attiva nella diluizione degli inquinanti indoor, batteriostatico e fungistatico naturale. Riciclabile come inerte a fine vita. 2) Fornitura e posa in opera di pannello in lana di vetro nello spessore di cm 10 (CE a normativa EN o EN 13162, ad uso cappotto esterno).conducibilità termica indicativa : 0,35 W/(mK) Densità: 100 kg/m3 Resistenza al passaggio di vapore (µ): 1 Resistenza al fuoco:euroclasse A1 - A2 3) Fornitura e posa in opera di strato di rasatura eseguito con nuovo strato di adesivo e rasante certificato BIOCALCE CAPPOTTO della KERAKOLL o similari. 4) Fornitura e posa in opera di rete di armatura in fibra di vetro alcali resistente, specifica per l'utilizzo dei sistemi termoisolanti a cappotto, RINFORZO V 50 o similari. 5) Fornitura e posa in opera di strato di rasatura eseguito con nuovo strato di adesivo e rasante certificato BIOCALCE CAPPOTTO della KERAKOLL o similari. 6) Fornitura e posa in opera di fondo intermedio riempitivo naturale certificato eco-compativile, a base di puro silicato di potassio stabilizzato BIOCALCE SILICATO FONDO della KERAKOLL o similari, contenente solo materie prime di origine rigorosamente naturale. 7) Fornitura e posa in opera Intonachino naturale certificato, eco-compatibile, a base di puro silicato di potassio stabilizzato, colorato nella massa con terre e minerali naturali, contienente solo materie prime di origine rigorosamente naturale. A ventilazione naturale attiva nella diluizione degli inquinanti indoor, batteriostatico e fungistatico naturale. Riciclabile come inerte a fine vita. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 1 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DELL'INVOLUCRO - Sistema a cappotto tipo Klimaexper di Kerakoll da applicare su tutte le facciate dell'immobile COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO

226 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 5 Num.Ord. TARIFFA DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI (Cat 2) IMPIANTO TERMICO (SbCat 6) 17 / 4 Rimozione di reti di tubazioni di carico, scarico e terminali di impianti idrico sanitario o termino (apparecchi sanitari e corpi radianti) ricadenti all interno del singolo E c ambiente. Eseguita a mano e con l'ausilio di attrezzatura idonea, compreso lo smontaggio delle rubinetterie e dei sifoni di scarico, la demolizione di piccole parti in muratura, la rimozione di grappe zanche e tasselli ad espansione, il taglio di parti metalliche e la otturazione delle derivazioni con tappi filettati. Inclusa inoltre la cernita e l'accatastamento dei materiali rimossi, il tiro in basso, il carico su automezzo, il ripristino delle eventuali parti murarie demolite e quant'altro occorre per dare il lavoro finito in opera a perfetta regola d'arte (valutato per pezzo sanitario): rimozione di tubazioni e corpi radianti ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - rimozione radiatori 18 / 21 Fornitura e posa in opera di refrigeratore d'acqua con condensazione in aria, costituito da uno o più compressori scroll per potenze frigorifere nominali complessive fino T g a 160 kw in versione SILENZIATA, funzionante con gas frigorifero ecologico, completo di evaporatore con scambiatore a piastre, ventilatori di espulsione aria di tipo ASSIALE, griglia di protezione per batterie del condensatore, supporti ammortizzatori per motocompressore, resistenza elettrica di riscaldamento dell'olio, resistenza elettrica antigelo sull'evaporatore, termostato di sicurezza, pressostato di sicurezza, pressostato differenziale, scheda elettronica di gestione e controllo, pannello comandi remoto, telaio, mobile di copertura per installazione diretta all'aperto, compreso i collegamenti idraulici ed elettrici, la messa in funzione ed il collaudo escluso le linee idrauliche ed elettriche di collegamento. Potenza frigorifera nominale valutata con acqua in uscita a 7 C, salto termico 5 C, aria esterna 35 C. -Potenza frigorifera totale 48,00 Kw. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - Refrigeratore di acqua - Versione pompa di calore ( sovrapprezzo a parte) 19 / 22 Accessori per pompa di calore comprensivi di: NP06 1) Serbatoio inerziale di accumulo da 300 lt 2) Controllo di condensazione modulante con variazione della portata d'aria 3) Comando di remoto semplificato 4) Filtro ad Y a tutela dell'evaporatore 5) Antivibranti di base in gomma 6) Collettori di mandata e ritorno al collettore di distribuzione principale con coibentazione il polimero elastomero 7) Collettore di distribuzione principale in acciaio nero con coibentazione in polimero elastomero 8) N. 4 circolatori a portata e prevalenza variabile come da elaborati grafici. 9) N. 1 pompa primaria In opera compreso di allacci idrici di tutti i componenti ed elettrici al quadro di zona, pezzi speciali ecc... ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - tutti gli accessori per l'installazione completa della centrale termica 20 / 23 Sovrapprezzo alla voce T g per la versione del refrigeratore a "pompa di calore", con potenzialità termica di 55 KW, assorbimento elettrico massimo di 13 KW, NP07 COP 3.80 minimo con temperatura di funzionamento 45. (sovrapprezzo del 20%). ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - installazione di generatore termico IMPIANTO ELETTRICO (SbCat 5) 21 / 28 Linea elettrica in cavo multipolare isolato in gomma G7M1 sotto guaina in materiale termoplastico speciale (norme CEI 20-13, CEI 20-22III, CEI 20-37, 20-38) non EL propagante l'incendio ed a ridotta emissione di fumi, gas tossici e corrosivi. Sigla di designazione FG7OM1 0.6/1kV AFUMEX, fornita e posta in opera. Sono compresi: z04 l'installazione su tubazione a vista, o incassata, o su canale o passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.sono escluse: le canalizzazioni, le scatole di derivazione e le opere murarie. 3x4 mm2 ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - linea principale alimentazione fan coils - linea principale alimentazione motorili elettrici lucernai 22 / 29 Fornitura e posa in opera di tubo rigido pesante in PVC piegabile a freddo costruito secondo le norme CEI 23.8.V2, all'interno di controsoffitti, intercapedini o in vista, EL c completo di giunzioni, curve e manicotti, cavallotti di fissaggio. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Diametro esterno mm 25. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - linea alimentazione principale motori elettrici lucernai - montante verticale al q.e. generale - rete scarico di condensa fan coil 23 / 30 Linea elettrica in cavo multipolare isolato in gomma G7M1 sotto guaina in materiale termoplastico speciale (norme CEI 20-13, CEI 20-22III, CEI 20-37, 20-38) non EL propagante l'incendio ed a ridotta emissione di fumi, gas tossici e corrosivi. Sigla di designazione FG7OM1 0.6/1kV AFUMEX, fornita e posta in opera. Sono compresi: z06 l'installazione su tubazione a vista, o incassata, o su canale o passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.sono escluse: le canalizzazioni, le scatole di derivazione e le opere murarie. 3x1,5 mm2 ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO

227 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 6 Num.Ord. TARIFFA DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - derivazioni fan coils 24 / 31 Fornitura e posa in opera di tubazione flessibile in PVC autoestinguente serie pesante IMQ, costruita secondo le norme CEI EN , CEI EN , da EL b incassare sotto traccia o sotto pavimento o all'interno di intercapedini, escluse le opere murarie di scasso e di ripristino della muratura, inclusi gli oneri relativi al fissaggio sulla traccia aperta ed al collegamento alla scatola di derivazione. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Diametro esterno mm 20. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - linea interrata alimentazione fan coils 25 / 32 Fornitura e posa in opera a vista di scatola di derivazione stagna IP55 in PVC autoestinguente, con pareti lisce o passacavi, comunque completa di raccordi per garantire EL a il grado di protezione, completa di ogni accessorio. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Misure assimilabili a mm 100x100x50. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - scatole di derivazione alimentazione fan coils 26 / 33 Fornitura e posa in opera di quadro elettrico IP 55 in resina da 36 moduli o superiore, con n. 1 interruttore magnetotermico differenziale generale, n. 1 interruttore NP09 magnetotermico di alimentazione della Pompa di calore, n. 1 interruttore magnetotermico differenziale di alimentazione fan coils, n. 5 intettuttori di alimentazione circolatori. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - Quadro alimentazione pompa di calore e fan coils IMPIANTO TERMICO (SbCat 6) 27 / 39 Realizzazione di allaccio di corpo scaldante o radiatore (in ghisa, alluminio o acciaio) dal collettore di distribuzione oppure dalla rete di distribuzione principale, T c costituito da coppia di valvole in ottone cromato (detentore e valvola ad angolo con manopola), valvolina di sfiato aria manuale in ottone cromato, tubazioni di rame o di ferro di diametro adeguato rivestite con guaina isolante di spessore e conducibilità tali da rispettare le vigenti norme di legge, con riduzione dello spessore al 30% per installazione all interno di locali riscaldati, comprensivo di raccordi, accessori necessari al montaggio ed opere murarie di apertura tracce su laterizi forati e murature leggere e del fissaggio delle tubazioni con esclusione delle tracce su solette, muri in c.a. o in pietra e della tinteggiatura. Sono esclusi anche il collettore di distribuzione e la rete principale. -Con valvola termostatica antimanomissione ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - allacci radiatori 28 / 40 Fornitura e posa in opera di corpi scaldanti costituiti da radiatori ad elementi di alluminio, completi di nipples di giunzione, tappi laterali, guarnizioni, mensole di T f sostegno, verniciatura di colore bianco, opere murarie per il fissaggio, conteggiati per kw di emissione termica determinata a norma EN 442 (delta T = 50 C). -Altezza massima dell elemento mm 830. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - radiatori per bagni (molt. 1.3 per delta t = 30 ) a bassa temperatura e per servizi 29 / 41 Realizzazione di allaccio di ventilconvettore dal collettore di distribuzione oppure dalla rete di distribuzione principale, costituito da coppia di valvole in ottone cromato T b (detentore e valvola ad angolo con manopola), tubazioni di rame o di ferro di diametro adeguato rivestite con guaina isolante di spessore e conducibilità tali da rispettare le vigenti norme di legge, con riduzione dello spessore al 30% per installazione all interno di locali riscaldati, eventuale tubazione di scarico condensa convogliata fino alla rete principale di scarico acque bianche oppure alla rete principale di scarico acque nere tramite pozzetto sifonato, comprensivo di raccordi ed opere murarie di apertura tracce su laterizi forati e murature leggere e del fissaggio delle tubazioni con esclusione delle tracce su solette, muri in c.a. o in pietra e della tinteggiatura. Sono esclusi anche il collettore di distribuzione, la rete principale di adduzione e la rete principale di scarico. Per allaccio 2 tubi con scarico condensa. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - allaccio fan coils fino a collettore complanare. Diametri come da elaborato grafico 30 / 42 Fornitura e posa in opera di ventilconvettore per installazione a vista in posizione verticale, completo di mobile di copertura, pannello di comando velocità incorporato, T e filtro aria, batteria per acqua calda o refrigerata, comprese le opere murarie per il fissaggio ed il collegamento elettrico escluso le linee elettriche. Potenzialità termica valutata alla velocità max con acqua entrante a 70 C, DT = 10 C, aria entrante a 20 C. Potenzialità frigorifera totale valutata alla velocità max con acqua entrante a 7 C, DT = 5 C, aria entrante a 27 C b.s./19 C b.u.. -Potenzialità termica (PT) non inferiore a 9,40 (kw). Potenzialità frigorifera totale (PF) non inferiore a 4,00 (kw). ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - fan coils come da elaborato grafico 31 / 43 Fornitura e posa in opera di accessori dei ventilconvettori per grandezze con potenzialità termica fino a kw 9,0, valutati come aggiunta al prezzo base dei T c ventilconvettori, comprensivi delle opere murarie e dei collegamenti elettrici escluso le linee elettriche. -Termostato ambiente elettronico con funzioni automatiche per impianti a 2 tubi. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - fan coils come da elaborato grafico COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO

228 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 7 Num.Ord. TARIFFA DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI 32 / 44 Fornitura e posa in opera di accessori dei ventilconvettori per grandezze con potenzialità termica fino a kw 9,0, valutati come aggiunta al prezzo base dei T q ventilconvettori, comprensivi delle opere murarie e dei collegamenti elettrici escluso le linee elettriche. -Valvola a 3 vie ON-OFF con raccordi. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - valvola a 3 vie on-off 33 / 52 Fornitura e posa in opera di box in alluminio con coibentazione interna per l'alloggio di collettori complanari degli impianti termici fissati su murature in calcestruzzo. Il NP11 box avrà dimensioni minime pari al collettore, sarà dotato di sportellino di apertura con serratura di sicurezza. Dimensioni orientative 60 x 40 x 20 cm. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 2 - OPERE PER RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI - infissi in alluminio per copertura collettori complanari su superfici in calcestruzzo lasciati a vista COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO

229 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 8 Num.Ord. TARIFFA DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI OPERE PER IL RISPARMIO IDRICO, ELETTRICO, PRODUZIONE DI ENERGIA CON FONTI ALTENATIVE (Cat 3) IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA (SbCat 9) 34 / 1 Fornitura e posa in opera di Impianto fotovoltaico per produzione di energia elettrica da fonte solare rinnovabile completo di tutti i componenti elettrici e meccanici atti NP01 garantire il perfetto funzionamento. Tale impianto è composto da n. 20 moduli fotovoltaici in silicio policristallino con potenza di picco di 250 Wp cad. e da un inverter di per conversione da corrente continua a d alternata di potenza 6KW. I moduli saranno ancorati ad una struttura di acciaio / alluminio tale da garantire l'orientamento ottimale dell'impianto stesso (compresa nel prezzo). Tale struttura sarà poi ancorata a zavorre atte in cls atte a stabilizzare l'effetto del vento sull'impianto posto in quota. L'impianto sarà inoltre composto da: QUADRI ELETTRICI: In tutti i quadri elettrici AC e DC sono previsti i dispositivi che garantiscono la protezione dell'impianto dalle scariche atmosferiche e la sicurezza delle persone, saranno quindi installati, scaricatori di sovratensione, sezionatori a fusibili, sezionatori di manovra, interruttori magnetotermici e differenziali e tutto quanto necessario alla realizzazione a regola d'arte ed in conformità alle normative vigenti. Verranno sempre utilizzati prodotti di primarie case costruttrici quali: SCHNEIDER ELECTRIC, ABB, DEHN, SIEMENS, BTICINO, ecc. CAVI di COLLEGAMENTO: LATO DC Cavo a doppio isolamento FG7(O)R, resistente ai raggi ultravioletti ed agenti atmosferici. Posti in canalizzazioni PVC o metalliche, saldamente ancorate alla struttura dei moduli, collega il generatore fotovoltaico al/i convertitore/i di energia. LATO AC Installazioni esterne: Cavo a doppio isolamento FG7(O)R, resistente ai raggi ultravioletti ed agenti atmosferici. Posti in canalizzazioni PVC o metalliche; Installazioni interne: Cavo N07-VK ; con funzione di collegamento tra convertitore e Organi di manovra e protezione. MISURATORI di ENERGIA CONTATORE DI PRODUZIONE: Questo misuratore installato nelle immediate vicinanze dell'inverter ha il compito di misurare l'energia prodotto ai fini del calcolo dell'incentivazione GSE. La lettura di tali misure è eseguita dal gestore elettrica locale e provvede a trasferire i dati al GSE nel rispetto dei tempi fissati nella delibera AEEG 99/08 ovvero 280/07 e s.m.i. CONTATORE DI SCAMBIO/CESSIONE: Questo misuratore, sostituirà quello già installato, ha il compito di misurare l'energia prelevata dalla rete e quella immessa. La lettura di tali misure è eseguita dal gestore elettrica locale e provvede a trasferire dati al GSE nel rispetto dei tempi fissati nella delibera AEEG 99/08 ovvero 280/07 e s.m. Compreso supporto tecnico per l'ottenimento di tutte le autorizzazioni propedeutiche all'installazione, Supporto tecnico per la connessione alla rete elettrica nazionale, supporto tecnico per la compilazione e il disbrigo delle pratiche amministrative per aderire al conto energia corrente al momento dell'installazione. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 3 - OPERE PER IL RISPARMIO IDRICO, ELETTRICO, PRODUZIONE DI ENERGIA CON FONTI ALTENATIVE - integrazione impianto fotovoltaico esistente di 6 KW aggiuntivi IMPIANTO IDRICO (SbCat 7) 35 / 2 Fornitura e posa in opera di tubazioni in rame nudo fornito in rotoli fino al diametro 22 x 1,5 e in barre per diametri e spessori maggiori, secondo UNI EN 1057/97, T f conteggiate a metro lineare, per distribuzione di fluidi e gas in pressione con giunzioni a raccordi meccanici o a saldare. Il costo del tubo a metro lineare comprende la fornitura e posa in opera fino ad una quota di m 4, rispetto al piano di appoggio, i pezzi speciali, il materiale per giunzioni, le opere murarie di apertura tracce ed il fissaggio delle tubazioni all'interno delle tracce della chiusura tracce e dell'esecuzione di staffaggi. Diametro esterno per spessore: D x s (mm). Peso a metro lineare: P (Kg/m). -D x s = 22 x 1,0 - P = 0,59 Kg/m (tubo in rotoli). ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 3 - OPERE PER IL RISPARMIO IDRICO, ELETTRICO, PRODUZIONE DI ENERGIA CON FONTI ALTENATIVE - distribuzione solare termico da realizzarsi sotto l'isolamento del terrazzo IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA (SbCat 9) 36 / 3 Fornitura e posa in opera di impianto di produzione di acqua calda sanitaria costituito da un kit a circolazione naturale costituito da collettori solari, accumulo, sistema di EA a fissaggio e quant'altro. con accumulo da 140 litri, sup collettore 2,02 mq, peso (a vuoto) di 125 kg, inclinazione 30 ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 3 - OPERE PER IL RISPARMIO IDRICO, ELETTRICO, PRODUZIONE DI ENERGIA CON FONTI ALTENATIVE - impianto solare per i WC IMPIANTO IDRICO (SbCat 7) 37 / 35 Fornitura e posa in opera di rubinetto con miscelatore acqa calda/fredda ed erogazione automatica attivata da fotocellula. Alimentazione a batteria. In opera compreso NP13 smontaggio rubinetteria esistente ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 3 - OPERE PER IL RISPARMIO IDRICO, ELETTRICO, PRODUZIONE DI ENERGIA CON FONTI ALTENATIVE - riqualificazione n. 19 lavandini con inserimento di rubinetteria elettronica IMPIANTO ELETTRICO (SbCat 5) 38 / 36 Fornitura e posa in opera di tubo a LED di lunghezza 120/150 cm, potenza 9W (equivalente 90W), da sostituire nelle plafoniere con tubi fluorescenti. Luce fredda. LED 2 ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 3 - OPERE PER IL RISPARMIO IDRICO, ELETTRICO, PRODUZIONE DI ENERGIA CON FONTI ALTENATIVE - sostituzione corpi illuminanti COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO

230 Ing. Dario Pinto Via De Flagilla Brindisi pag. 9 Num.Ord. TARIFFA DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI OPERE VARIE (Cat 4) SMALTIMENTI (SbCat 10) 39 / 45 Taglio di superfici verticali eseguito con l'ausilio di idonea attrezzatura, per la creazione di giunti, tagli, aperture di vani porta, finestre. Su strutture in laterizio o tufo - E d profondità di taglio fino a 300 mm ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 4 - OPERE VARIE - attraversamenti calcestruzzo per impianto termico - attraversamenti solaio per impianto idrico sanitario (pannelli solari - attraversamenti e tracce per lucernai 40 / 46 Trasporto con qualunque mezzo a discarica autorizzata di materiale di risulta di qualunque natura e specie purchè esente da amianto, anche se bagnato, fino ad una E distanza di km 10, compreso, il carico o lo scarico, lo spianamento e l'eventuale configurazione del materiale scaricato, con esclusione degli oneri di conferimento a discarica. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 4 - OPERE VARIE - trasporto a discarica di materiali di demolizione 41 / 47 Smaltimento di materiale da demolizioni e rimozioni privo di ulteriori scorie e frammenti diversi. il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da conferire alla E f discarica autorizzata. L'attestazione dello smaltimento dovrà necessariamente essere attestata a mezzo dell'apposito formulario di identificazione rifiuti (ex D.Lgs. 22/97 e s.m.) debitamente compilato e firmato in ogni sua parte. La consegna del modulo da formulario alla D.LL. risulterà evidenza oggettiva dello smaltimento avvenuto autorizzando la corresponsione degli oneri a seguire. Il trasportatore è pienamente responsabile della classificazione dichiarata. - calcestruzzo cementizio armato ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 4 - OPERE VARIE - a stima per attraversamenti (2500 kg/mc) 42 / 48 Smaltimento di materiale da demolizioni e rimozioni privo di ulteriori scorie e frammenti diversi. il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da conferire alla E e discarica autorizzata. L'attestazione dello smaltimento dovrà necessariamente essere attestata a mezzo dell'apposito formulario di identificazione rifiuti (ex D.Lgs. 22/97 e s.m.) debitamente compilato e firmato in ogni sua parte. La consegna del modulo da formulario alla D.LL. risulterà evidenza oggettiva dello smaltimento avvenuto autorizzando la corresponsione degli oneri a seguire. Il trasportatore è pienamente responsabile della classificazione dichiarata. - vetro ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 4 - OPERE VARIE - gli infissi rimossi (p.s kg/mc) x (107 mq x mt = 0.64 mc) 43 / 49 Smaltimento di materiale da demolizioni e rimozioni privo di ulteriori scorie e frammenti diversi. il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da conferire alla E a discarica autorizzata. L'attestazione dello smaltimento dovrà necessariamente essere attestata a mezzo dell'apposito formulario di identificazione rifiuti (ex D.Lgs. 22/97 e s.m.) debitamente compilato e firmato in ogni sua parte. La consegna del modulo da formulario alla D.LL. risulterà evidenza oggettiva dello smaltimento avvenuto autorizzando la corresponsione degli oneri a seguire. Il trasportatore è pienamente responsabile della classificazione dichiarata. - macerie edili pulite ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 4 - OPERE VARIE - massetto e pavimento kg/mc - battiscopa - a stima 44 / 50 Smontaggio dei sanitari e dei lavabi, trasporto in luogo custodito in cantiere per tutta la durata delle opere di ripavimentazione, ricollocamento e rimontaggio in opera. NP12 Compreso oneri e accessori per la piccola manutenzione, sostituzione valvolame, viti di fissaggio, guarnizioni ecc...in opera compreso ogni onere e accessorio. ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 4 - OPERE VARIE - smontaggio sanitari per la pavimentazione e rimontaggio - n. 19 lavandini - n. 20 bidet e water 45 / 51 Smontaggio di porte interne, trasporto e l'accantonamento in luogo custodito per tutta la durata dei lavori di ripavimentazione, trasporto e il rimontaggio a fine lavori. NP02 Compresa eventuale piccola manutenzione (sost. cerniere, ferramenta ove necessario ecc..). ELENCO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI: Cat 4 - OPERE VARIE - opere per lo smontaggio e il rimontaggio delle porte interne necessario per eseguire la ripavimentazione interna Data, 02/05/2012 Il Tecnico ING. DARIO PINTO COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO ['computo esecutivo.dcf' (Z:\LAVORI_COMUNI\scuola carosino\progetto ESECUTIVO\) v.1/52]

231 Comune di CAROSINO Provincia di TA PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO (Allegato XV e art. 100 del D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i - D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106) OGGETTO: Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino COMMITTENTE: COMUNE DI CAROSINO CANTIERE: Via Aldo Moro, CAROSINO (TA) CAROSINO, 02/05/2012 IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA (INGEGNERE PINTO DARIO) per presa visione IL COMMITTENTE (RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - INGEGNERE PERCHIAZZI NICOLA) INGEGNERE PINTO DARIO VIA DE FLAGILLA BRINDISI (BR) CerTus by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 1

232 ANAGRAFICA Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 2

233 LAVORO (punto 2.1.2, lettera a, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA: Natura dell'opera: OGGETTO: Importo presunto dei Lavori: Numero massimo di lavoratori: Entità presunta del lavoro: Risanamento Conservativo Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino ,00 euro 7 (massimo presunto) 528 uomini/giorno Durata in giorni (presunta): 180 Dati del CANTIERE: Indirizzo Via Aldo Moro Città: CAROSINO (TA) Telefono / Fax: Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 3

234 COMMITTENTI DATI COMMITTENTE: Ragione sociale: COMUNE DI CAROSINO Indirizzo: VIA ROMA 71 Città: CAROSINO (TA) Telefono / Fax: nella Persona di: Nome e Cognome: NICOLA PERCHIAZZI Qualifica: RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - INGEGNERE Indirizzo: VIA ROMA 71 Città: CAROSINO (TA) Telefono / Fax: -- - Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 4

235 RESPONSABILI (punto 2.1.2, lettera b, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Progettista: Nome e Cognome: DARIO PINTO Qualifica: ING. Indirizzo: VIA DE FLAGILLA 18 Città: BRINDISI (BR) CAP: Telefono / Fax: Indirizzo Codice Fiscale: --- Partita IVA: --- Direttore dei Lavori: Nome e Cognome: DARIO PINTO Qualifica: INGEGNERE Indirizzo: VIA DE FLAGILLA 18 Città: BRINDISI (BR) CAP: Telefono / Fax: Indirizzo dario@studiotecnicopinto.it Responsabile dei Lavori: Nome e Cognome: NICOLA PERCHIAZZI Qualifica: RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Indirizzo: ---- Città: --- (---) CAP: --- Telefono / Fax: Indirizzo Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione: Nome e Cognome: DARIO PINTO Qualifica: INGEGNERE Indirizzo: VIA DE FLAGILLA 18 Città: BRINDISI (BR) CAP: Telefono / Fax: Indirizzo Coordinatore Sicurezza in fase di esecuzione: Nome e Cognome: DARI0 PINTO Qualifica: INGEGNERE Indirizzo: VIA DE FLAGILLA 18 Città: BRINDISI (BR) CAP: Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 5

236 Telefono / Fax: Direttore dei lavori: Nome e Cognome: DARIO PINTO Qualifica: INGEGNERE Indirizzo: VIA DE FLAGILLA 18 Città: BRINDISI (BR) CAP: Telefono / Fax: Indirizzo Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 6

237 IMPRESE (punto 2.1.2, lettera b, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) DATI IMPRESA: Impresa: Appaltatrice Ragione sociale: IMPRESA APPALTATRICE Datore di lavoro: DATORE DI LAVORO Indirizzo INDIRIZZO CAP: --- Città: CITTA (---) Tipologia Lavori: RECUPERO CONSERVATIVO Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 7

238 DOCUMENTAZIONE Documentazione da custodire in cantiere Ai sensi della vigente normativa le imprese che operano in cantiere dovranno custodire presso gli uffici di cantiere la seguente documentazione: 1. Notifica preliminare (inviata alla A.S.L. e alla D.P.L. dal committente e consegnata all'impresa esecutrice che la deve affiggere in cantiere - art. 11, comma 2 D.Lgs. n. 494/96 e s.m.i.); 2. Piano di Sicurezza e di Coordinamento; 3. Fascicolo dell'opera; 4. Piano Operativo di Sicurezza di ciascuna delle imprese operanti in cantiere e gli eventuali relativi aggiornamenti; 5. Titolo abilitativo alla esecuzione dei lavori (denuncia di inizio attività, concessione edilizia); 6. Copia del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio Industria e Artigianato per ciascuna delle imprese operanti in cantiere; 7. Certificazione attestante la regolarità contributiva (I.N.P.S., I.N.A.I.L., Cassa Edile) per ciascuna delle imprese operanti in cantiere; 8. Certificato di iscrizione alla Cassa Edile per ciascuna delle imprese operanti in cantiere; 9. Copia del registro degli infortuni per ciascuna delle imprese operanti in cantiere; 10. Copia del libro matricola dei dipendenti per ciascuna delle imprese operanti in cantiere; 11. Verbali di ispezioni effettuate dai funzionari degli enti di controllo che abbiano titolo in materia di ispezioni dei cantieri (A.S.L., Ispettorato del lavoro, I.S.P.E.S.L., Vigili del fuoco, ecc.); 12. Registro delle visite mediche periodiche e idoneità alla mansione; 13. Certificati di idoneità per lavoratori minorenni; 14. Tesserini di vaccinazione antitetanica. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 8

239 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI È COLLOCATA L'AREA DEL CANTIERE (punto 2.1.2, lettera a, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) L immobile in oggetto è costituito da un edificio ad un unico livello della superficie di circa 750 mq con un area pertinenziale esterna di circa 4300 mq. L edificio è risalente agli anni 70-80, la struttura è in pareti portanti di cemento armato faccia vista dello spessore di 35 cm con solai del tipo tradizionale in latero cemento. L'immobile si trova nella prima periferia di Carosino, in via Aldo Moro. vista dall alto. L aspetto architettonico della struttura è molto particolare, come evincibile dalla seguente Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 9

240 DESCRIZIONE SINTETICA DELL'OPERA (punto 2.1.2, lettera a, punto 3, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) L'opera in oggetto prevede i seguenti interventi: Interventi sull involucro Un intervento di riqualificazione energetica non potrà prescindere da pesanti interventi sull involucro edilizio, chiaramente molto distante dagli standard attuali. Se le pareti in calcestruzzo che costituiscono l involucro, grazie all elevatissima inerzia termica, offrono prestazioni sicuramente buone per il raffrescamento estivo, la trasmittanza misurata con termo flussimetro ha mostrato valori elevatissimi. Inoltre la particolare forma dell attacco degli infissi sulle pareti (sguincio) costituisce un elevato ponte termico. Un primo intervento riguarderà pertanto le pareti perimetrali dell edificio, che dovranno essere isolate con rivestimento a cappotto. Tale rivestimento dovrà essere continuo interno-esterno ed interessare anche parapetti e stipiti delle finestre per l eliminazione dell attuale ponte termico. Si prevede di utilizzare un isolamento continuo con un composto naturale per la realizzazione di rivestimenti termici a cappotto in lana di vetro di spessore 10 cm. Un secondo intervento, sempre in merito all involucro edilizio, dovrà riguardare la pavimentazione (tra l altro molto lesionata, che pertanto dovrebbe comunque essere sostituita) e il piano di calpestio attuale che va isolato dal massetto sottostante per limitare le dispersioni verso il terreno. E pertanto prevedibile la rimozione della pavimentazione esistente e del sottostante massetto, la posa di un pannello isolante in sughero, la posa di un soprastante massetto di allettamento in calcestruzzo di 55 mm. e la posa del nuovo pavimento. Il terzo intervento sull involucro dovrà riguardare la copertura, che ha un elevatissima trasmittanza termica. Tale copertura va isolata dall esterno a cappotto. L isolamento dovrà essere realizzato con pannelli in lana di roccia dello spessore di mm 100, incollati direttamente sulla guaina esistente. Sopra il pannello, di per se calpestabile, verrà installata una nuova guaina non bituminosa ad elevata emissività. Un ultimo intervento sull involucro non potrà ovviamente prescindere dai componenti finestrati. I serramenti esterni, di obsoleta costituzione, che dovranno essere completamente sostituiti. Si prevede l utilizzo di infissi in PVC a 5 o 7 camere con doppio vetro basso emissivo con vetrocamera di spessore minimo 16 mm. riempito con gas argon. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 10

241 Interventi sul sistema generatore-impianto Ridotti drasticamente i consumi energetici, sarà necessario operare sul generatore termico e sull impianto al fine di aumentare i rendimenti energetici di entrambi i fattori. Per aumentare i rendimenti energetici innanzitutto è necessario operare sulla temperatura di funzionamento dell impianto. Attualmente l impianto a radiatori opera ad una temperatura di funzionamento media di circa 70. E pertanto consigliabile optare per terminali a bassa temperatura, quali i ventilconvettori. Vista la particolare tipologia di utenza (bambini) si suggerisce l utilizzo di ventilconvettori a bassissima emissione rumorosa. Con l utilizzo di ventilconvettori è possibile aumentare il rendimento del sistema edificio-impianto perché concorrono i seguenti fattori: Bassa temperatura di funzionamento Possibilità di regolazione del singolo ambiente con termostati a bordo e valvole a tre vie per ambiente Possibilità di deumidificazione degli ambienti Funzionamento anche per la climatizzazione estiva Ovviamente, l utilizzo di ventilconvettori deve essere accoppiato ad un generatore di calore con un elevato rendimento di produzione energetico. In questo campo la massima efficienza è data dalle pompe di calore, che oramai garantiscono elevatissimi rendimenti di C.O.P. Nelllo studio di fattibilità è stata stimata la necessita di una pompa di calore da 39 Kw, necessitante di 13 Kw elettrici per il funzionamento a regime. Il raffreddamento dei condensatori avverrà ad aria. La pompa di calore sarà installata all esterno e dovrà garantire bassissimi livelli di rumorosità. (Va evidenziato comunque che il materiale utilizzato per l isolamento della pareti (sughero) garantirà un elevatissimo abbattimento acustico.) L utilizzo della pompa di calore consentirà quindi di avere enormi vantaggi: Elevatissimo rendimento del generatore Possibilità di funzionamento per la climatizzazione estima o semplicemente per la deumidificazione degli ambienti Per quanto riguarda il consumo di acqua calda sanitaria, lo stesso è stato stimato mediante rilevazione diretta in situ. E da sconsigliarsi la produzione di acqua calda sanitaria con la pompa di calore in quanto, in caso di funzionamento estivo, la stessa dovrebbe interrompere il ciclo per la produzione di acqua calda. Inoltre da valutazioni effettuate si ritiene inutile l installazione di costosi Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 11

242 sistemi di ricircolo, che comunque avrebbero un elevato consumo energetico legato alla pompa di ricircolo sempre in funzione. Si è optato pertanto, visto il ridotto consumo di acqua calda, per l installazione di un sistema solare termico ad accumulo per ogni utenza igienica, se ne prevedono 4. Verrà pertanto installato, in corrispondenza di ogni unità igienica, un impianto solare termico a convezione naturale direttamente collegato all attuale impianto dell acqua calda. Vista la tipologia di utilizzo prettamente diurna, sarà sufficiente che il bollitore di accumulo abbia una resistenza elettrica ausiliaria in caso di mancata produzione di acqua calda. Tale sistema di produzione locale garantirà una elevatissima efficienza per una serie di fattori: Ridotto tratto di percorrenza dell ACS e corrispondenti minori dispersioni Ridotto accumulo di ACS Produzione locale separata dal generatore termico per la climatizzazione invernale. Altri interventi per limitare l utilizzo di energia In linea con la progettazione sostenibile, è opportuna una analisi delle utenze dell edificio per cercare di limitarne i consumi. Gli spechi energetici dell edificio possono essere contenuti mediante: Sostituzione dei sistemi di illuminazione tradizionale a fluorescenza o incandescenza mediante l installazione di corpi illuminanti a LED Installazione di sistemi automatici di illuminazione, specie nei servizi igienici e negli elementi di passaggio, quali sensori crepuscolari di zona e rilevatori di presenza con temporizzatore. Installazione di sistemi per la riduzione del consumo idrico, quali: o Sistemi di riduzione di flusso per i rubinetti. o Rubinetti con attivazione a fotocellula Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 12

243 AREA DEL CANTIERE Individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti (punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive (punto 2.1.2, lettera d, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) In questo raggruppamento sono considerate le situazioni di pericolosità relative sia alle caratteristiche dell'area su cui dovrà essere installato il cantiere, sia al contesto all'interno del quale esso stesso andrà a collocarsi. Secondo quanto richiesto dall' Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 tale valutazione, riferita almeno agli elementi di cui all'allegato XV.2, riguarda i seguenti aspetti: Caratteristiche area del cantiere, dove andranno indicati i rischi, e le misure preventive, legati alla specifica condizione dell'area del cantiere (ad es. le condizioni geomorfologiche del terreno, l'eventuale presenza di sottoservizi, ecc.); [D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2, lett. c) e d) punto 1 - punto 2.2.1, lett a)] Fattori esterni che comportano rischi per il cantiere, dove dovranno essere valutati i rischi, e le misure preventive, trasmessi dall'ambiente circostante ai lavoratori operanti sul cantiere (ad es. presenza di altro cantiere preesistente, di viabilità ad elevata percorrenza, ecc.); [D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2, lett. c) e d) punto 1 - punto 2.2.1, lett b)] Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l'area circostante, dove dovranno essere valutati i rischi, e le misure preventive, conseguenti alle lavorazioni che si svolgono sul cantiere e trasmessi all'ambiente circostante (ad es. rumori, polveri, caduta di materiali dall'alto, ecc); [D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2, lett. c) e d) punto 1 - punto 2.2.1, lett c)] Descrizione caratteristiche idrogeologiche, dove dovrà essere inserita una breve descrizione delle caratteristiche idrogeologiche del terreno. Qualora fosse disponibile una specifica relazione, potrà rinviarsi ad essa nel punto "Conclusioni Generali", dove verranno menzionati tutti gli allegati al Piano di Sicurezza. [D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.4] CARATTERISTICHE AREA DEL CANTIERE (punto 2.2.1, lettera a, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Trattasi di edificio con ampia area di pertinenza esterna, che pertanto non comporta alcun pericolo e permette una comoda installazione del cantiere. FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER IL CANTIERE (punto 2.2.1, lettera b, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 13

244 Non vi sono fattori esterni che comportano rischi per il cantiere. RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE COMPORTANO PER L'AREA CIRCOSTANTE (punto 2.2.1, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Le lavorazioni possono comportare il rischio di caduta dall'altro di materiale Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 14

245 DESCRIZIONE CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE (punto 2.1.4, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 15

246 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE Individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti (punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive (punto 2.1.2, lettera d, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) In questo raggruppamento andranno considerate le situazioni di pericolosità, e le necessarie misure preventive, relative all'organizzazione del cantiere; inoltre andrà specificata la segnaletica che vi dovrà essere posizionata. Secondo quanto richiesto dall'allegato XV, punto del D.Lgs. 81/2008 tale valutazione dovrà riguardare, in relazione alla tipologia del cantiere, almeno i seguenti aspetti: a) modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni; b) servizi igienico-assistenziali; c) viabilità principale di cantiere; d) impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo; e) impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; f) le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'articolo 102; g) disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'art.92, comma 1, lettera c); h) le eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali; i) la dislocazione degli impianti di cantiere; l) la dislocazione delle zone di carico e scarico; m) le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti; n) le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d'incendio o di esplosione. Servizi igienico - assistenziali I servizi igienico - assistenziali sono ricavati all'interno della scuola. I servizi igienico - assistenziali dovranno fornire ai lavoratori ciò che serve ad una normale vita sociale al di là della giornata lavorativa, ed in particolare un refettorio nel quale essi possano trovare anche un angolo cottura qualora il cibo non venga fornito dall'esterno. I servizi sanitari sono definiti dalle attrezzature e dai locali necessari all'attività di pronto soccorso in cantiere: cassetta di pronto soccorso, pacchetto di medicazione, camera di medicazione. La presenza di attrezzature, di locali e di personale sanitario nel cantiere sono indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. Impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche L'impianto di terra dovrà essere realizzato in modo da garantire la protezione contro i contatti indiretti: a tale scopo si costruirà l'impianto coordinandolo con le protezioni attive presenti (interruttori e/o dispositivi differenziali) realizzando, in questo modo, il sistema in grado di offrire il maggior grado di sicurezza possibile. L'impianto di messa a terra, inoltre, dovrà essere realizzato ad anello chiuso, per conservare l'equipotenzialità delle masse, anche in caso di taglio accidentale di un conduttore di terra. Misure generali di protezione contro il rischio di caduta dall'alto Per le lavorazioni che verranno eseguite ad altezze superiori a m 2 e che comportino la possibilità di cadute dall'alto, dovranno essere introdotte adeguate protezioni collettive, in primo luogo i parapetti. Il parapetto, realizzato a norma, dovrà avere le seguenti caratteristiche: a) il materiale con cui sarà realizzato dovrà essere rigido, resistente ed in buono stato di conservazione; b) la sua altezza utile dovrà essere di almeno un metro; c) dovrà essere realizzato con almeno due correnti, di cui quello intermedio posto a circa metà distanza fra quello superiore ed il calpestio; d) dovrà essere dotato di "tavola fermapiede", vale a dire di una fascia continua poggiata sul calpestio e di altezza pari almeno a 15 cm; e) dovrà essere costruito e fissato in modo da poter resistere, nell'insieme ed in ogni sua parte, al massimo sforzo cui può essere assoggettato, tenuto conto delle condizioni ambientali e della sua specifica funzione. Quando non sia possibile realizzare forme di protezione collettiva, dovranno obbligatoriamente utilizzarsi cinture di sicurezza. Disposizioni relative alla consultazione dei rappresentanti per la sicurezza Prima dell'accettazione del piano di sicurezza e coordinamento e/o di eventuali significative modifiche apportate, il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice dovrà consultare il rappresentante per la sicurezza per fornirgli gli eventuali chiarimenti sul contenuto del piano e raccogliere le eventuali proposte che il rappresentante per la sicurezza potrà formulare. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 16

247 Disposizioni per il coordinamento dei Piani Operativi con il Piano di Sicurezza I datori di lavoro delle imprese esecutrici dovranno trasmette il proprio Piano Operativo al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione con ragionevole anticipo rispetto all'inizio dei rispettivi lavori, al fine di consentirgli la verifica della congruità degli stessi con il Piano di Sicurezza e di Coordinamento. Il coordinatore dovrà valutare l'idoneità dei Piani Operativi disponendo, se lo riterrà necessario, che essi vengano resi coerenti al Piano di Sicurezza e Coordinamento; ove i suggerimenti dei datori di lavoro garantiscano una migliore sicurezza del cantiere, potrà, altresì, decidere di adottarli modificando il Piano di Sicurezza e di Coordinamento. Zone di deposito attrezzature Le zone di deposito attrezzature, sono state individuate in modo da non creare sovrapposizioni tra lavorazioni contemporanee. Inoltre, si è provveduto a tenere separati, in aree distinte, i mezzi d'opera da attrezzature di altro tipo (compressori, molazze, betoniere a bicchiere, ecc.) Zone stoccaggio dei rifiuti Le zone di stoccaggio dei rifiuti sono state posizionate in aree periferiche del cantiere, in prossimità degli accessi carrabili. Inoltre, nel posizionamento di tali aree si è tenuto conto della necessità di preservare da polveri, esalazioni maleodoranti, ecc. sia i lavoratori presenti in cantiere, che gli insediamenti attigui al cantiere stesso. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 17

248 SEGNALETICA GENERALE PREVISTA NEL CANTIERE Cartello Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 18

249 LAVORAZIONI e loro INTERFERENZE Individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti (punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive (punto 2.1.2, lettera d, punto 3, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Allestimento del cantiere La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere (fase) Realizzazione della recinzione di cantiere, al fine di impedire l'accesso involontario dei non addetti ai lavori, e degli accessi al cantiere, per mezzi e lavoratori. Macchine utilizzate: 1) Dumper. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Addetto alla realizzazione della recinzione, al fine di impedire l'accesso involontario dei non addetti ai lavori, e degli accessi al cantiere, per mezzi e lavoratori. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) indumenti ad alta visibilità; f) calzature di sicurezza con suola imperforabile. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Scala semplice; d) Sega circolare; e) Smerigliatrice angolare (flessibile); f) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello. Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso (fase) Operazioni di montaggio, trasformazione e smontaggio del ponteggio metallico fisso, di tipologia a tubi e giunti, a telai prefabbricati, o a montanti e traversi prefabbricati, in conformità alle istruzioni del libretto di Autorizzazione Ministeriale e secondo le procedure del PiMUS (Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio). Realizzazione dell'impianto di messa a terra, unico per l'intera area di cantiere e composto, essenzialmente, da elementi di dispersione (puntazze), dai conduttori di terra e dai conduttori di protezione. A questi si aggiungono i conduttori equipotenziali destinati alla messa a terra delle masse e delle eventuali masse estranee. Misure Preventive e Protettive specifiche della Lavorazione: 1) segnale: Divieto di accesso alle persone non autorizzate; 2) segnale: Pericolo generico; Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 19

250 3) segnale: Carichi sospesi; 4) segnale: Caduta con dislivello; 5) segnale: Casco di protezione obbligatoria; 6) segnale: Calzature di sicurezza obbligatorie; 7) segnale: Guanti di protezione obbligatoria; 8) segnale: Obbligo generico; Obbligo generico (con eventuale cartello supplementare) 9) segnale: Protezione obbligatoria del corpo; 10) segnale: Percorso/Uscita emergenza (1); Percorso/Uscita emergenza. 11) segnale: Vietato ai pedoni; 12) segnale: Vietato accesso; Vietato l'accesso ai non addetti ai lavori Macchine utilizzate: 1) Autocarro. Lavoratori impegnati: 1) Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Addetto alle operazioni di montaggio, trasformazione e smontaggio del ponteggio metallico fisso, di tipologia a tubi e giunti, a telai prefabbricati, o a montanti e traversi prefabbricati, in conformità alle istruzioni del libretto di Autorizzazione Ministeriale e secondo le procedure del PiMUS (Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio). Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Elettrocuzione; b) Movimentazione manuale dei carichi; c) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Argano a bandiera; b) Attrezzi manuali; c) Ponteggio metallico fisso; d) Scala semplice; e) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Scivolamenti, cadute a livello; Movimentazione manuale dei carichi; Inalazione polveri, fibre; Ustioni. Demolizioni e rimozioni La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Rimozione di serramenti esterni Rimozione di pavimenti interni Rimozione di massetto Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 20

251 Rimozione di serramenti esterni (fase) Rimozione di serramenti esterni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili. Macchine utilizzate: 1) Dumper. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla rimozione di serramenti esterni; Addetto alla rimozione di serramenti esterni compresi gli elementi di fissaggio alla struttura portante, eseguita mediante l'utilizzo di attrezzi manuali. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla rimozione di serramenti esterni; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) occhiali protettivi; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) mascherina antipolvere. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio metallico fisso; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello. Rimozione di pavimenti interni (fase) Rimozione di pavimenti interni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili. Macchine utilizzate: 1) Dumper. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla rimozione di pavimenti interni; Addetto alla rimozione di pavimenti interni eseguita mediante l'utilizzo del martello demolitore elettrico e attrezzi manuali. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla rimozione di pavimenti interni; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; b) Inalazione polveri, fibre; c) Rumore; d) Vibrazioni; e) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Argano a bandiera; b) Argano a cavalletto; c) Attrezzi manuali; d) Martello demolitore elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre. Rimozione di massetto (fase) Rimozione di massetto per sottofondo di pavimenti, per l'ottenimento di pendenze, ecc. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 21

252 Macchine utilizzate: 1) Dumper. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla rimozione di massetto; Addetto alla rimozione di massetto comunque eseguito (in calcestruzzo, in calcestruzzo alleggerito con argilla espansa, con vermiculite, con perline di polistirolo espanso, in malta bastarda, ecc.), realizzato per sottofondo di pavimenti e per l'ottenimento di pendenze, ecc. eseguita mediante l'utilizzo del martello demolitore elettrico e attrezzi manuali. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla rimozione di massetto; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; b) Inalazione polveri, fibre; c) Rumore; d) Vibrazioni; e) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Argano a bandiera; b) Argano a cavalletto; c) Attrezzi manuali; d) Martello demolitore elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre. Ricostruzioni La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali Formazione intonaci esterni (tradizionali) Realizzazione di impianto elettrico interno Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico Formazione di massetto Posa macchina di condizionamento Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate (fase) Applicazione di pannelli isolanti di qualsiasi tipo su superfici esterne orizzontali, previo pulizia ed eventuale ripristino della planeità, mediante collanti, tasselli o a fiamma. Macchine utilizzate: 1) Gru a torre. Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate; Addetto alla applicazione di pannelli isolanti di qualsiasi tipo su superfici esterne orizzontali, previo pulizia ed eventuale ripristino della planeità, mediante collanti o tasselli. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto all'applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 22

253 Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Chimico; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio metallico fisso; c) Taglierina elettrica; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello. Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali (fase) Applicazione, su superfici esterne verticali precedentemente trattate (pulizia, verifica ed eventuale ripristino della planeità, applicazione di rasante), di pannelli isolanti mediante collanti e tasselli e dei relativi pezzi speciali, come profilati in alluminio per la realizzazione di bordi o paraspigoli. Macchine utilizzate: 1) Gru a torre. Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali; Addetto all'applicazione, su superfici esterne verticali precedentemente trattate (pulizia, verifica ed eventuale ripristino della planeità, applicazione di rasante), di pannelli isolanti mediante collanti e tasselli e dei relativi pezzi speciali, come profilati in alluminio per la realizzazione di bordi o paraspigoli. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto all'applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) Chimico; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio metallico fisso; c) Taglierina elettrica; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello. Formazione intonaci esterni (tradizionali) (fase) Formazione di intonaci esterni eseguita a mano. Macchine utilizzate: 1) Gru a torre. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla formazione intonaci esterni (tradizionali); Addetto alla formazione di intonaci esterni eseguita a mano. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla formazione intonaci esterni (tradizionali); Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) maschera respiratoria a filtri; e) occhiali. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) Rumore; d) Chimico; e) M.M.C. (elevata frequenza); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 23

254 a) Attrezzi manuali; b) Impastatrice; c) Ponteggio metallico fisso; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Caduta dall'alto; Scivolamenti, cadute a livello. Realizzazione di impianto elettrico interno (fase) Realizzazione dell'impianto elettrico a partire dal quadro di alloggio o di zona, consistente nella posa in opera di canalette, cassette di derivazione, morsetti e relativi accessori, punti luce, prese, quadri di protezione e comando, impianto di messa a terra. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno; Addetto alla realizzazione dell'impianto elettrico a partire dal quadro di alloggio o di zona, consistente nella posa in opera di canalette in p.v.c. sotto traccia flessibili ed autoestinguenti, conduttori flessibili di rame con isolamento in p.v.c. non propagante l'incendio, cassette di derivazione, morsetti e relativi accessori, punti luce, prese, quadri di protezione (magnetotermi differenziali, "salvavita", ecc.) e comando, impianto di messa a terra. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti isolanti; b) occhiali protettivi; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Vibrazioni; b) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Scala doppia; c) Scala semplice; d) Scanalatrice per muri ed intonaci; e) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre. Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico (fase) Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico centralizzato, di corpi scaldanti, di sistemi di controllo elettrici o elettronici per il controllo della temperatura, ecc.. Macchine utilizzate: 1) Gru a torre. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico (centralizzato); Addetto alla realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico centralizzato mediante la posa di tubazioni in ferro, rame o polietilene reticolato, di corpi scaldanti, di sistemi di controllo elettrici o elettronici per il controllo della temperatura, ecc.. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico (centralizzato); Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali o visiera di sicurezza; f) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Vibrazioni; b) R.O.A. (operazioni di saldatura); c) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Cannello per saldatura ossiacetilenica; c) Scala semplice; Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 24

255 d) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Caduta dall'alto; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre. Formazione di massetto (fase) Formazione di massetto in calcestruzzo semplice o alleggerito, dotato di adeguata pendenza, come sottofondo per la pavimentazione. Macchine utilizzate: 1) Gru a torre. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla formazione di massetto per balconi e logge; Addetto alla formazione di massetto in calcestruzzo semplice o alleggerito, dotato di adeguata pendenza, come sottofondo per la pavimentazione di balconi e logge. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla formazione di massetto per balconi e logge; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Impastatrice; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; Movimentazione manuale dei carichi. Posa macchina di condizionamento (fase) Posa di condizionatore tipo pompa di calore, da installare su copertura piana o in apposito spazio ubicato in adiacenza dell'edifico da servire. Macchine utilizzate: 1) Gru a torre. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla posa macchina di condizionamento; Addetto alla posa di condizionatore tipo roof-top, da installare su copertura piana o in apposito spazio ubicato in adiacenza dell'edifico da servire. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla posa macchina di condizionamento; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali o visiera di sicurezza; f) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Scala semplice; c) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre. Opere di finitura Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 25

256 La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Posa di serramenti esterni Impermeabilizzazione lastrico solare Posa di rivestimento plastico su superfici esterne Posa moduli fotovoltaici Posa di pavimenti per interni Posa di serramenti esterni (fase) Posa di serramenti esterni. Macchine utilizzate: 1) Gru a torre. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla posa di serramenti esterni; Addetto alla posa di serramenti esterni in legno, PVC, metallo con o senza taglio termico, ecc. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla posa di serramenti esterni; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) occhiali protettivi; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) mascherina antipolvere. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio metallico fisso; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello. Impermeabilizzazione lastrico solare (fase) Realizzazione di impermeabilizzazione di lastrico solare realizzata con prodotti a spruzzo. Macchine utilizzate: 1) Gru a torre. Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'impermeabilizzazione di balconi e logge; Addetto alla realizzazione di impermeabilizzazione di balconi e logge eseguita con guaina bituminosa posata a caldo. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto all'impermeabilizzazione di balconi e logge; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza a sfilamento rapido con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) mascherina con filtro specifico; e) occhiali di protezione; f) indumenti protettivi (tute). Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Cannello a gas; c) Ponteggio metallico fisso; d) Ponteggio mobile o trabattello; e) Scala doppia; f) Scala semplice; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 26

257 Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; Ustioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello; Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti. Posa di rivestimento plastico su superfici esterne (fase) Rivestimento plastico applicato su pareti esterne, eseguita a pennello, rullo o a spruzzo. Macchine utilizzate: 1) Gru a torre. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla tinteggiatura di superfici esterne; Addetto alla tinteggiatura di pareti esterne, eseguita a pennello, rullo o a spruzzo. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla tinteggiatura di superfici esterne; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) mascherina con filtro antipolvere; e) indumenti protettivi (tute); f) cintura di sicurezza. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio metallico fisso; c) Ponteggio mobile o trabattello; d) Scala doppia; e) Scala semplice; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello; Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti. Posa moduli fotovoltaici (fase) Realizzazione di impianto fotovoltaico posto in copertura, la fase prevede le seguenti operazioni: preparazione, delimitazione e sgombero dell'area, predisposizione di eventuali opere provvisionali (parapetti e andatoie), tracciamenti, montaggio moduli fotovoltaici, assistenza muraria e posa condutture, montaggio dispositivi (accumulatori, inverter e regolatore di carica) cablaggi, allacci e verifiche. Macchine utilizzate: 1) Autocarro con gru. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla posa moduli fotovoltaici; Addetto che provvederà al montaggio moduli fotovoltaici, assistenza muraria e posa condutture, montaggio dispositivi (accumulatori, inverter e regolatore di carica) cablaggi, allacci e verifiche. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla posa moduli fotovoltaici; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti isolanti; b) occhiali protettivi; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo, d) cordino e cintura di sicurezza. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Elettrocuzione; c) Vibrazioni; d) M.M.C. (sollevamento e trasporto); e) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio metallico fisso; c) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 27

258 Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre. Posa di pavimenti per interni (fase) Posa di pavimenti interni in genere. Macchine utilizzate: 1) Gru a torre. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla posa di pavimenti per interni; Addetto alla posa di pavimenti interni realizzati con piastrelle di gres, cotto, clinker, ceramiche in genere. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla posa di pavimenti per interni; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Vibrazioni; b) Chimico; c) M.M.C. (elevata frequenza); d) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Taglierina elettrica; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni. Smobilizzo del cantiere La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Smobilizzo del cantiere Smobilizzo del cantiere (fase) Smobilizzo del cantiere realizzato attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti gli impianti di cantiere, delle opere provvisionali e di protezione, della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso ed il caricamento di tutte le attrezzature, macchine e materiali eventualmente presenti, su autocarri per l'allontanamento. Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogrù; 3) Carrello elevatore. Lavoratori impegnati: 1) Addetto allo smobilizzo del cantiere; Addetto allo smobilizzo del cantiere realizzato attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti gli impianti di cantiere, delle opere provvisionali e di protezione, della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso ed il caricamento di tutte le attrezzature, macchine e materiali eventualmente presenti, su autocarri per l'allontanamento. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto allo smobilizzo del cantiere; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; b) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 28

259 a) Andatoie e Passerelle; b) Argano a bandiera; c) Attrezzi manuali; d) Ponte su cavalletti; e) Ponteggio metallico fisso; f) Ponteggio mobile o trabattello; g) Scala doppia; h) Scala semplice; i) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Scivolamenti, cadute a livello; Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti; Inalazione polveri, fibre; Ustioni. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 29

260 RISCHI individuati nelle Lavorazioni e relative MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE. Elenco dei rischi: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Chimico; 4) Elettrocuzione; 5) Inalazione polveri, fibre; 6) M.M.C. (elevata frequenza); 7) M.M.C. (sollevamento e trasporto); 8) Movimentazione manuale dei carichi; 9) R.O.A. (operazioni di saldatura); 10) Rumore; 11) Vibrazioni. RISCHIO: "Caduta dall'alto" Descrizione del Rischio: Lesioni a causa di cadute dall'alto per perdita di stabilità dell'equilibrio dei lavoratori, in assenza di adeguate misure di prevenzione, da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Rimozione di serramenti esterni; Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate; Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali; Formazione intonaci esterni (tradizionali); Posa di serramenti esterni; Posa moduli fotovoltaici; Prescrizioni Esecutive: Nei lavori in quota, ogni qualvolta non siano attuabili le misure di prevenzione e protezione collettiva, si devono utilizzare dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. In particolare sono da prendere in considerazione specifici sistemi di sicurezza che consentono una maggior mobilità del lavoratore quali: avvolgitori/svolgitori automatici di fune di trattenuta; sistema a guida fissa e ancoraggio scorrevole, altri sistemi analoghi. b) Nelle lavorazioni: Formazione di massetto; Impermeabilizzazione lastrico solare; Prescrizioni Organizzative: Le aperture lasciate nei solai o nelle piattaforme di lavoro devono essere circondate da normale parapetto e da tavola fermapiede oppure devono essere coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore a quella del piano di calpestio dei ponti di servizio. Qualora le aperture vengano usate per il passaggio di materiali o di persone, un lato del parapetto può essere costituito da una barriera mobile non asportabile, che deve essere aperta soltanto per il tempo necessario al passaggio. Le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano una profondità superiore a m 0,50 devono essere munite di normale parapetto e tavole fermapiede oppure essere convenientemente sbarrate in modo da impedire la caduta di persone. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art c) Nelle lavorazioni: Posa macchina di condizionamento; Posa moduli fotovoltaici; Prescrizioni Esecutive: Prima di procedere alla esecuzione di lavori su tetti, lucernari, coperture simili, deve essere accertato che questi abbiano resistenza sufficiente per sostenere il peso degli operai e dei materiali di impiego. Nel caso in cui sia dubbia tale resistenza, devono essere adottati i necessari apprestamenti atti a garantire la incolumità delle persone addette, disponendo a seconda dei casi, tavole sopra le orditure, sottopalchi e facendo uso di cinture di sicurezza. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art d) Nelle lavorazioni: Posa di rivestimento plastico su superfici esterne; Prescrizioni Esecutive: Nelle operazioni di ricezione del carico su ponteggi o castelli, utilizzare bastoni muniti di uncini, evitando accuratamente di sporgersi oltre le protezioni. RISCHIO: "Caduta di materiale dall'alto o a livello" Descrizione del Rischio: Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di materiali o per caduta degli stessi da Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 30

261 opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni mediante esplosivo o a spinta da parte di materiali frantumati proiettati a distanza. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Rimozione di pavimenti interni; Rimozione di massetto; Prescrizioni Organizzative: Il materiale di demolizione non deve essere gettato dall'alto, ma deve essere trasportato oppure convogliato in appositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza maggiore di m 2 dal livello del piano di raccolta. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art. 153; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art b) Nelle lavorazioni: Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali; Formazione intonaci esterni (tradizionali); Posa macchina di condizionamento; Posa di serramenti esterni; Prescrizioni Esecutive: Gli addetti all'imbracatura devono seguire le seguenti indicazioni: a) verificare che il carico sia stato imbracato correttamente; b) accompagnare inizialmente il carico fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o materiali eventualmente presenti; c) allontanarsi dalla traiettoria del carico durante la fase di sollevamento; d) non sostare in attesa sotto la traiettoria del carico; e) avvicinarsi al carico in arrivo per pilotarlo fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli presenti; f) accertarsi della stabilità del carico prima di sgancioarlo; g) accompagnare il gancio fuori dalla zona impegnata da attrezzature o materiali durante la manovra di richiamo. c) Nelle lavorazioni: Posa di rivestimento plastico su superfici esterne; Prescrizioni Esecutive: Addetti all'imbracatura: verifica imbraco. Gli addetti, prima di consentire l'inizio della manovra di sollevamento devono verificare che il carico sia stato imbracato correttamente. Addetti all'imbracatura: manovre di sollevamento del carico. Durante il sollevamento del carico, gli addetti devono accompagnarlo fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o materiali eventualmente presenti, solo per lo stretto necessario. Addetti all'imbracatura: allontanamento. Gli addetti all'imbracatura ed aggancio del carico, devono allontanarsi al più presto dalla sua traiettoria durante la fase di sollevamento. Addetti all'imbracatura: attesa del carico. E' vietato sostare in attesa sotto la traiettoria del carico. Addetti all'imbracatura: conduzione del carico in arrivo. E' consentito avvicinarsi al carico in arrivo, per pilotarlo fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli presenti, solo quando questo è giunto quasi al suo piano di destinazione. Addetti all'imbracatura: sgancio del carico. Prima di sganciare il carico dall'apparecchio di sollevamento, bisognerà accertarsi preventivamente della stabilità del carico stesso. Addetti all'imbracatura: rilascio del gancio. Dopo aver comandato la manovra di richiamo del gancio da parte dell'apparecchio di sollevamento, esso non va semplicemente rilasciato, ma accompagnato fuori dalla zona impegnata da attrezzature o materiali, per evitare agganci accidentali. Riferimenti Normativi: D.P.R. 27 aprile 1955 n.547, Art.181. d) Nelle lavorazioni: Smobilizzo del cantiere; Prescrizioni Esecutive: Addetti all'imbracatura: verifica imbraco. Gli addetti, prima di consentire l'inizio della manovra di sollevamento devono verificare che il carico sia stato imbracato correttamente. Addetti all'imbracatura: manovre di sollevamento del carico. Durante il sollevamento del carico, gli addetti devono accompagnarlo fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o materiali eventualmente presenti, solo per lo stretto necessario. Addetti all'imbracatura: allontanamento. Gli addetti all'imbracatura ed aggancio del carico, devono allontanarsi al più presto dalla sua traiettoria durante la fase di sollevamento. Addetti all'imbracatura: attesa del carico. E' vietato sostare in attesa sotto la traiettoria del carico. Addetti all'imbracatura: conduzione del carico in arrivo. E' consentito avvicinarsi al carico in arrivo, per pilotarlo fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli presenti, solo quando questo è giunto quasi al suo piano di destinazione. Addetti all'imbracatura: sgancio del carico. Prima di sganciare il carico dall'apparecchio di sollevamento, bisognerà accertarsi preventivamente della stabilità del carico stesso. Addetti all'imbracatura: rilascio del gancio. Dopo aver comandato la manovra di richiamo del gancio da parte dell'apparecchio di sollevamento, esso non va semplicemente rilasciato, ma accompagnato fuori dalla zona impegnata da attrezzature o materiali, per evitare agganci accidentali. RISCHIO: Chimico Descrizione del Rischio: Attività in cui sono impiegati agenti chimici, o se ne prevede l'utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 31

262 a) Nelle lavorazioni: Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate; Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali; Formazione intonaci esterni (tradizionali); Posa di pavimenti per interni; Misure tecniche e organizzative: Misure generali. A seguito di valutazione dei rischi, al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi, devono essere adottate adeguate misure generali di protezione e prevenzione: a) la progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro deve essere effettuata nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; b) le attrezzature di lavoro fornite devono essere idonee per l'attività specifica e mantenute adeguatamente; c) il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica deve essere quello minimo in funzione della necessità della lavorazione; d) la durata e l'intensità dell esposizione ad agenti chimici pericolosi deve essere ridotta al minimo; e) devono essere fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; f) le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, devono essere ridotte al minimo, in funzione delle necessità di lavorazione; g) devono essere adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti. RISCHIO: "Elettrocuzione" Descrizione del Rischio: Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Prescrizioni Organizzative: Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche aeree a distanza minore di m 5 a meno che, previa segnalazione all'esercente le linee elettriche, non si provveda ad una adeguata protezione atta ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle linee stesse. Prescrizioni Esecutive: Assicurarsi che nella zona di lavoro, le eventuali linee elettriche aeree, rimangano sempre ad una distanza non inferiore ai cinque metri. Riferimenti Normativi: D.P.R. 7 gennaio 1956 n.164, Art.11. b) Nelle lavorazioni: Posa moduli fotovoltaici; Prescrizioni Organizzative: I lavori su impianti o apparecchiature elettriche devono essere effettuati solo da imprese singole o associate (elettricisti) abilitate che dovranno rilasciare, prima della messa in esercizio dell'impianto, la "dichiarazione di conformità". Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 82; D.M. 22 gennaio 2008 n.37. RISCHIO: "Inalazione polveri, fibre" Descrizione del Rischio: Lesioni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore derivanti dall'esposizione per l'impiego diretto di materiali in grana minuta, in polvere o in fibrosi e/o derivanti da lavorazioni o operazioni che ne comportano l'emissione. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Rimozione di pavimenti interni; Rimozione di massetto; Prescrizioni Organizzative: Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere, irrorando con acqua le murature ed i materiali di risulta e curando che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 96; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art RISCHIO: M.M.C. (elevata frequenza) Descrizione del Rischio: Attività comportante movimentazione manuale di carichi leggeri mediante movimenti ripetitivi ad elevata frequenza degli arti superiori (mani, polsi, braccia, spalle). Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 32

263 MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Formazione intonaci esterni (tradizionali); Posa di pavimenti per interni; Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: i compiti dovranno essere tali da evitare prolungate sequenze di movimenti ripetitivi degli arti superiori (spalle, braccia, polsi e mani). RISCHIO: M.M.C. (sollevamento e trasporto) Descrizione del Rischio: Attività comportante movimentazione manuale di carichi con operazioni di trasporto o sostegno comprese le azioni di sollevare e deporre i carichi. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Rimozione di serramenti esterni; Rimozione di pavimenti interni; Rimozione di massetto; Posa moduli fotovoltaici; Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) l'ambiente di lavoro (temperatura, umidità e ventilazione) deve presentare condizioni microclimatiche adeguate; b) gli spazi dedicati alla movimentazione devono essere adeguati; c) il sollevamento dei carichi deve essere eseguito sempre con due mani e da una sola persona; d) il carico da sollevare non deve essere estremamente freddo, caldo o contaminato; e) le altre attività di movimentazione manuale devono essere minimali; f) deve esserci adeguata frizione tra piedi e pavimento; g) i gesti di sollevamento devono essere eseguiti in modo non brusco. RISCHIO: "Movimentazione manuale dei carichi" Descrizione del Rischio: Lesioni a carico della zona dorso lombare causate, per la caratteristica o le condizioni ergonomiche sfavorevoli, a seguito di operazioni di trasporto o sostegno di un carico. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Prescrizioni Organizzative: Movimentazione manuale dei carichi: misure generali. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie o ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori. Movimentazione manuale dei carichi: adozione di metodi di lavoro. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati o fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi. Nel caso in cui la necessità di una movimentazione manuale di un carico ad opera del lavoratore non può essere evitata, il datore di lavoro organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione sia quanto più possibile sana e sicura. Movimentazione manuale dei carichi: elementi di riferimento. La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio tra l'altro dorso-lombare nei casi seguenti: a) il carico è troppo pesante (kg 30); b) è ingombrante o difficile da afferrare; c) è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; d) è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; e) può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. Lo sforzo fisico può presentare un rischio tra l'altro dorso-lombare nei seguenti casi: a) è eccessivo; b) può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; c) può comportare un movimento brusco del carico; d) è compiuto con il corpo in posizione instabile. Prescrizioni Esecutive: Movimentazione manuale dei carichi: modalità di stoccaggio. Le modalità di stoccaggio del materiale movimentato devono essere tali da garantire la stabilità al ribaltamento, tenute presenti le eventuali azioni di agenti atmosferici o azioni esterne meccaniche. Verificare la compattezza del terreno prima di iniziare lo stoccaggio. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 19 settembre 1994 n.626, Art.48; D.Lgs. 19 settembre 1994 n.626, Allegato VI. RISCHIO: R.O.A. (operazioni di saldatura) Descrizione del Rischio: Attività di saldatura comportante un rischio di esposizione a Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA) nel campo dei raggi ultravioletti, Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 33

264 infrarossi e radiazioni visibili. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico; Misure tecniche e organizzative: Misure tecniche, organizzative e procedurali. Al fine di ridurre l'esposizione a radiazioni ottiche artificiali devono essere adottate le seguenti misure: a) durante le operazioni di saldatura devono essere adottati metodi di lavoro che comportano una minore esposizione alle radiazioni ottiche; b) devono essere applicate adeguate misure tecniche per ridurre l emissione delle radiazioni ottiche, incluso, quando necessario, l uso di dispositivi di sicurezza, schermatura o analoghi meccanismi di protezione della salute; c) devono essere predisposti opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature per le operazioni di saldatura, dei luoghi di lavoro e delle postazioni di lavoro; d) i luoghi e le postazioni di lavoro devono essere progettati al fine di ridurre le esposizione alle radiazioni ottiche prodotte dalle operazioni di saldatura; e) la durata delle operazioni di saldatura deve essere ridotta al minimo possibile; f) i lavoratori devono avere la disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale dalle radiazioni ottiche prodotte durante le operazioni di saldatura; g) i lavoratori devono avere la disponibilità delle istruzioni del fabbricante delle attrezzature utilizzate nelle operazioni di saldatura; h) le aree in cui si effettuano operazioni di saldatura devono essere indicate con un apposita segnaletica e l accesso alle stesse deve essere limitato. RISCHIO: Rumore Descrizione del Rischio: Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Rimozione di pavimenti interni; Rimozione di massetto; Realizzazione di impianto elettrico interno; Impermeabilizzazione lastrico solare; Posa moduli fotovoltaici; Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 db(a) e 137 db(c)". Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell intensità dell esposizione e l adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione ai lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo. Segnalazione e delimitazione dell'ambiente di lavoro. I luoghi di lavoro devono avere i seguenti requisiti: a) indicazione, con appositi segnali, dei luoghi di lavoro dove i lavoratori sono esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione; b) ove ciò è tecnicamente possibile e giustificato dal rischio, delimitazione e accesso limitato delle aree, dove i lavoratori sono esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione. b) Nelle lavorazioni: Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Formazione intonaci esterni (tradizionali); Formazione di massetto; Posa di rivestimento plastico su superfici esterne; Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 db(a) e 135 db(c)". Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell intensità dell esposizione e l adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione ai lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 34

265 c) Nelle lavorazioni: Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico; Posa di serramenti esterni; Posa di pavimenti per interni; Smobilizzo del cantiere; Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Compreso tra i valori inferiori e superiori di azione: 80/85 db(a) e 135/137 db(c)". Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell intensità dell esposizione e l adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione ai lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo. RISCHIO: Vibrazioni Descrizione del Rischio: Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Rimozione di pavimenti interni; Rimozione di massetto; Realizzazione di impianto elettrico interno; Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico; Posa moduli fotovoltaici; Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²"; Corpo Intero (WBV): "Non presente". Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo. Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) i metodi di lavoro adottati devono essere quelli che richiedono la minore esposizione a vibrazioni meccaniche; b) la durata e l'intensità dell'esposizione a vibrazioni meccaniche deve essere opportunamente limitata al minimo necessario per le esigenze della lavorazione; c) l'orario di lavoro deve essere organizzato in maniera appropriata al tipo di lavoro da svolgere; d) devono essere previsti adeguati periodi di riposo in funzione del tipo di lavoro da svolgere. Attrezzature di lavoro. Le attrezzature di lavoro impiegate devono: a) essere adeguate al lavoro da svolgere; b) essere concepite nel rispetto dei principi ergonomici; c) produrre il minor livello possibile di vibrazioni, tenuto conto del lavoro da svolgere; d) essere soggette ad adeguati programmi di manutenzione. Dispositivi di protezione individuale: Indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità, guanti che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio, maniglie che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio. b) Nelle lavorazioni: Posa di pavimenti per interni; Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Inferiore a 2,5 m/s²"; Corpo Intero (WBV): "Non presente". Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 35

266 ATTREZZATURE utilizzate nelle Lavorazioni Elenco degli attrezzi: 1) Andatoie e Passerelle; 2) Andatoie e Passerelle; 3) Argano a bandiera; 4) Argano a bandiera; 5) Argano a cavalletto; 6) Attrezzi manuali; 7) Attrezzi manuali; 8) Cannello a gas; 9) Cannello per saldatura ossiacetilenica; 10) Impastatrice; 11) Impastatrice; 12) Martello demolitore elettrico; 13) Ponte su cavalletti; 14) Ponteggio metallico fisso; 15) Ponteggio metallico fisso; 16) Ponteggio mobile o trabattello; 17) Scala doppia; 18) Scala doppia; 19) Scala semplice; 20) Scala semplice; 21) Scanalatrice per muri ed intonaci; 22) Sega circolare; 23) Smerigliatrice angolare (flessibile); 24) Taglierina elettrica; 25) Trapano elettrico; 26) Trapano elettrico. Andatoie e Passerelle Le andatoie e le passerelle sono delle opere provvisionali che vengono predisposte per consentire il collegamento di posti di lavoro collocati a quote differenti o separati da vuoti, come nel caso di scavi in trincea o ponteggi. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Andatoie e Passerelle: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Modalità d'utilizzo: 1) Controllare la stabilità, solidità e completezza dell'andatoia o passerella, rivolgendo particolare attenzione al tavolato di calpestio ed ai parapetti; 2) Evitare di sovraccaricare l'andatoia o passerella; 3) Ogni anomalia o instabilità dell'andatoia o passerella, andrà tempestivamente segnalata al preposto e/o al datore di lavoro. Principali modalità di posa in opera: 1) Le andatoie o passerelle devono avere larghezza non inferiore a m 0.60 se destinate al solo passaggio dei lavoratori, a m 1.20 se destinate anche al trasporto dei materiali; 2) La pendenza non deve essere superiore al 25%; può raggiungere il 50% per altezze non superiori a più della metà della lunghezza; 3) Per lunghezze superiori a m 6 e ad andamento inclinato, la passarella dovrà esser interrotta da pianerottoli di riposo; 4) Sul calpestio delle andatoie e passarelle, andranno fissati listelli trasversali a distanza non superiore a m 0.40 (distanza approssimativamente pari al passo di un uomo carico); 5) I lati delle andatoie e passerelle prospicienti il vuoto, dovranno essere munite di normali parapetti e tavole fermapiede; 6) Qualora le andatoie e passerelle costituiscano un passaggio stabile non provvisorio e sussista la possibilità di caduta di materiali dall'alto, andranno adeguatamente protette a mezzo di un impalcato di sicurezza. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art ) DPI: utilizzatore andatoie e passarelle; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) guanti; c) indumenti protettivi (tute). Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 36

267 Andatoie e Passerelle Le andatoie e le passerelle sono opere provvisionali predisposte per consentire il collegamento di posti di lavoro collocati a quote differenti o separati da vuoti, come nel caso di scavi in trincea o ponteggi. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Andatoie e Passerelle: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Istruzioni per gli addetti: 1) verificare la stabilità e la completezza delle passerelle o andatoie, con particolare riguardo alle tavole che compongono il piano di calpestio ed ai parapetti; 2) verificare la completezza e l'efficacia della protezione verso il vuoto (parapetto con arresto al piede); 3) non sovraccaricare passerelle o andatoie con carichi eccessivi; 4) verificare di non dover movimentare manualmente carichi superiori a quelli consentiti; 5) segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze a quanto indicato. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art ) DPI: utilizzatore andatoie e passarelle; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) guanti; c) indumenti protettivi. Argano a bandiera L'argano è un apparecchio di sollevamento utilizzato prevalentemente nei cantieri urbani di recupero e piccola ristrutturazione per il sollevamento al piano di lavoro dei materiali e degli attrezzi. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Punture, tagli, abrasioni; 4) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Argano a bandiera: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare la presenza dei parapetti completi sul perimetro del posto di manovra; 2) verificare la presenza degli staffoni e della tavola fermapiede da 30 cm nella parte frontale dell'elevatore; 3) verificare l'integrità della struttura portante l'argano; 4) con ancoraggio: verificare l'efficienza del puntone di fissaggio; 5) verificare l'efficienza della sicura del gancio e dei morsetti fermafune con redancia; 6) verificare l'integrità delle parti elettriche visibili; 7) verificare l'efficienza dell'interruttore di linea presso l'elevatore; 8) verificare la funzionalità della pulsantiera; 9) verificare l'efficienza del fine corsa superiore e del freno per la discesa del carico; 10) transennare a terra l'area di tiro. Durante l'uso: 1) mantenere abbassati gli staffoni; 2) usare la cintura di sicurezza in momentanea assenza degli staffoni; 3) usare i contenitori adatti al materiale da sollevare; 4) verificare la corretta imbracatura dei carichi e la perfetta chiusura della sicura del gancio; 5) non utilizzare la fune dell'elevatore per imbracare carichi; 6) segnalare eventuali guasti; 7) per l'operatore a terra: non sostare sotto il carico. Dopo l'uso: 1) scollegare elettricamente l'elevatore; 2) ritrarre l'elevatore all'interno del solaio. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore argano a bandiera; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi; e) attrezzatura anticaduta. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 37

268 Argano a bandiera L'argano è un apparecchio di sollevamento costituito da un motore elevatore e dalla relativa struttura di supporto. L'argano a bandiera utilizza un supporto snodato, che consente la rotazione dell'elevatore attorno ad un asse verticale, favorendone l'utilizzo in ambienti ristretti, per sollevare carichi di modeste entità. L'elevatore a bandiera viene utilizzato prevalentemente nei cantieri urbani di recupero e piccola ristrutturazione per il sollevamento al piano di lavoro dei materiali e degli attrezzi. I carichi movimentati non devono essere eccessivamente pesanti ed ingombranti. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 2) Elettrocuzione; 3) Punture, tagli, abrasioni; 4) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Argano a bandiera: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Accertati che il braccio girevole portante l'argano sia stato fissato, mediante staffe, con bulloni a vite muniti di dado e controdado, a parti stabili quali pilastri in cemento armato, ferro o legno; 2) Qualora l'argano a bandiera debba essere collocato su un ponteggio, accertati che il montante su cui verrà ancorato, sia stato raddoppiato; 3) Verifica che sia stata efficacemente transennata l'area di tiro al piano terra; 4) Verifica che l'intero perimetro del posto di manovra sia dotato di parapetto regolamentare; 5) Accertati che siano rispettate le distanze minime da linee elettriche aeree; 6) Assicurati dell'affidabilità dello snodo di sostegno dell'argano; 7) Accertati che sussista il collegamento con l'impianto di messa a terra; 8) Verifica l'efficienza dell'interruttore di linea presso l'elevatore; 9) Accertati della funzionalità della pulsantiera di comando; 10) Accertati che sul tamburo di avvolgimento del cavo, sussistano almeno 3 spire in corrispondenza dello svolgimento massimo del cavo stesso; 11) Verificare la corretta installazione e la perfetta funzionalità dei dispositivi di sicurezza (dispositivo di fine corsa di salita e discesa del gancio, dispositivo limitatore di carico, arresto automatico in caso di interruzione dell'alimentazione, dispositivo di frenata per il pronto arresto e fermo del carico, dispositivo di sicurezza del gancio). Durante l'uso: 1) Prendi visione della portata della macchina; 2) Accertati della corretta imbracatura ed equilibratura del carico, e della perfetta chiusura della sicura del gancio; 3) Utilizza dispositivi e contenitori idonei allo specifico materiale da movimentare (secchio, cesta, cassone, ecc.); 4) Impedisci a chiunque di sostare sotto il carico; 5) Effettua le operazioni di sollevamento o discesa del carico con gradualità, evitando brusche frenate o partenze, per non assegnare ulteriori sforzi dinamici; 6) Rimuovi le apposite barriere mobili solo dopo aver indossato la cintura di sicurezza; 7) Evita assolutamente di utilizzare la fune dell'argano per imbracare carichi; 8) Sospendi immediatamente le operazioni quando vi sia presenza di persone esposte al pericolo di caduta di carichi dall'alto o in presenza di vento forte. Dopo l'uso: 1) Provvedi a liberare il gancio da eventuali carichi, a riavvolgere la fune portando il gancio sotto il tamburo, a ruotare l'elevatore verso l'interno del piano di lavoro, a interrompere l'alimentazione elettrica e a chiudere l'apertura per il carico con le apposite barriere mobili bloccandole mediante lucchetto o altro sistema equivalente; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto d'uso e segnala eventuali anomalie riscontrate al preposto e/o al datore di lavoro. Riferimenti Normativi: D.P.R. 27 aprile 1955 n.547; D.P.R. 7 gennaio 1956 n ) DPI: utilizzatore argano a bandiera; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti. 3) Argano a bandiera: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Accertati che il braccio girevole portante l'argano sia stato fissato, mediante staffe, con bulloni a vite muniti di dado e controdado, a parti stabili quali pilastri in cemento armato, ferro o legno; 2) Qualora l'argano a bandiera debba essere collocato su un ponteggio, accertati che il montante su cui verrà ancorato, sia stato raddoppiato; 3) Verifica che sia stata efficacemente transennata l'area di tiro al piano terra; 4) Verifica che l'intero perimetro del posto di manovra sia dotato di parapetto regolamentare; 5) Accertati che siano rispettate le distanze minime da linee elettriche aeree; 6) Assicurati dell'affidabilità dello snodo di sostegno dell'argano; 7) Accertati che sussista il collegamento con l'impianto di messa a terra; 8) Verifica l'efficienza dell'interruttore di linea presso l'elevatore; 9) Accertati della funzionalità della pulsantiera di comando; 10) Accertati che sul tamburo di avvolgimento del cavo, sussistano almeno 3 spire in corrispondenza dello svolgimento massimo del cavo stesso; 11) Verificare la corretta installazione e la perfetta funzionalità dei dispositivi di sicurezza (dispositivo di fine corsa di salita e discesa del gancio, dispositivo limitatore di carico, arresto automatico in caso di interruzione dell'alimentazione, dispositivo di frenata per il pronto arresto e fermo del carico, dispositivo di sicurezza del gancio). Durante l'uso: 1) Prendi visione della portata della macchina; 2) Accertati della corretta imbracatura ed equilibratura del carico, e della perfetta chiusura della sicura del gancio; 3) Utilizza dispositivi e contenitori idonei allo specifico materiale da movimentare (secchio, cesta, cassone, ecc.); 4) Impedisci a chiunque di sostare sotto il carico; 5) Effettua le operazioni di sollevamento o discesa del carico con gradualità, evitando brusche frenate o partenze, per non assegnare ulteriori sforzi dinamici; 6) Rimuovi le apposite barriere mobili solo dopo aver indossato la cintura di sicurezza; 7) Evita assolutamente di Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 38

269 utilizzare la fune dell'argano per imbracare carichi; 8) Sospendi immediatamente le operazioni quando vi sia presenza di persone esposte al pericolo di caduta di carichi dall'alto o in presenza di vento forte. Dopo l'uso: 1) Provvedi a liberare il gancio da eventuali carichi, a riavvolgere la fune portando il gancio sotto il tamburo, a ruotare l'elevatore verso l'interno del piano di lavoro, a interrompere l'alimentazione elettrica e a chiudere l'apertura per il carico con le apposite barriere mobili bloccandole mediante lucchetto o altro sistema equivalente; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto d'uso e segnala eventuali anomalie riscontrate al preposto e/o al datore di lavoro. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6. Argano a cavalletto L'argano è un apparecchio di sollevamento utilizzato prevalentemente nei cantieri urbani di recupero e piccola ristrutturazione per il sollevamento al piano di lavoro dei materiali e degli attrezzi. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Punture, tagli, abrasioni; 4) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Argano a cavalletto: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare la presenza dei parapetti completi sul perimetro del posto di manovra; 2) verificare la presenza degli staffoni e della tavola fermapiede da 30 cm nella parte frontale dell'elevatore; 3) verificare l'integrità della struttura portante l'argano; 4) con ancoraggio: verificare l'efficienza del puntone di fissaggio; 5) verificare l'efficienza della sicura del gancio e dei morsetti fermafune con redancia; 6) verificare l'integrità delle parti elettriche visibili; 7) verificare l'efficienza dell'interruttore di linea presso l'elevatore; 8) verificare la funzionalità della pulsantiera; 9) verificare l'efficienza del fine corsa superiore e del freno per la discesa del carico; 10) transennare a terra l'area di tiro. Durante l'uso: 1) mantenere abbassati gli staffoni; 2) usare la cintura di sicurezza in momentanea assenza degli staffoni; 3) usare i contenitori adatti al materiale da sollevare; 4) verificare la corretta imbracatura dei carichi e la perfetta chiusura della sicura del gancio; 5) non utilizzare la fune dell'elevatore per imbracare carichi; 6) segnalare eventuali guasti; 7) per l'operatore a terra: non sostare sotto il carico. Dopo l'uso: 1) scollegare elettricamente l'elevatore; 2) ritrarre l'elevatore all'interno del solaio. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore argano a cavalletto; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi; e) attrezzatura anticaduta. Attrezzi manuali Gli attrezzi manuali (picconi, badili, martelli, tenaglie, cazzuole, frattazzi, chiavi, scalpelli, ecc.), presenti in tutte le fasi lavorative, sono sostanzialmente costituiti da una parte destinata all'impugnatura, in legno o in acciaio, ed un'altra, variamente conformata, alla specifica funzione svolta. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Punture, tagli, abrasioni; 2) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Attrezzi manuali: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Accertati del buono stato della parte lavorativa dell'utensile; 2) Assicurati del buono stato del manico e del suo efficace fissaggio. Durante l'uso: 1) Utilizza idonei paracolpi quando utilizzi punte e/o scalpelli; 2) Quando si utilizzano attrezzi ad impatto, provvedi ad allontanare adeguatamente terzi presenti; 3) Assumi una posizione stabile e corretta; 4) Evita di abbandonare gli attrezzi nei passaggi (in particolare se sopraelevati), provvedendo a riporli negli appositi contenitori. Dopo l'uso: 1) Riponi correttamente l'utensile, verificandone lo stato di usura. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 39

270 Riferimenti Normativi: D.P.R. 27 aprile 1955 n.547; D.P.R. 7 gennaio 1956 n.164; D.Lgs. 19 settembre 1994 n ) DPI: utilizzatore attrezzi manuali; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) guanti. 3) Attrezzi manuali: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Accertati del buono stato della parte lavorativa dell'utensile; 2) Assicurati del buono stato del manico e del suo efficace fissaggio. Durante l'uso: 1) Utilizza idonei paracolpi quando utilizzi punte e/o scalpelli; 2) Quando si utilizzano attrezzi ad impatto, provvedi ad allontanare adeguatamente terzi presenti; 3) Assumi una posizione stabile e corretta; 4) Evita di abbandonare gli attrezzi nei passaggi (in particolare se sopraelevati), provvedendo a riporli negli appositi contenitori. Dopo l'uso: 1) Riponi correttamente l'utensile, verificandone lo stato di usura. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6. Attrezzi manuali Gli attrezzi manuali, presenti in tutte le fasi lavorative, sono sostanzialmente costituiti da una parte destinata all'impugnatura ed un'altra, variamente conformata, alla specifica funzione svolta. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Punture, tagli, abrasioni; 2) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Attrezzi manuali: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) controllare che l'utensile non sia deteriorato; 2) sostituire i manici che presentino incrinature o scheggiature; 3) verificare il corretto fissaggio del manico; 4) selezionare il tipo di utensile adeguato all'impiego; 5) per punte e scalpelli utilizzare idonei paracolpi ed eliminare le sbavature dalle impugnature. Durante l'uso: 1) impugnare saldamente l'utensile; 2) assumere una posizione corretta e stabile; 3) distanziare adeguatamente gli altri lavoratori; 4) non utilizzare in maniera impropria l'utensile; 5) non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una eventuale caduta dall'alto; 6) utilizzare adeguati contenitori per riporre gli utensili di piccola taglia. Dopo l'uso: 1) pulire accuratamente l'utensile; 2) riporre correttamente gli utensili; 3) controllare lo stato d'uso dell'utensile. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore attrezzi manuali; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) guanti. Cannello a gas Usato essenzialmente per la posa di membrane bituminose, il cannello a gas funziona utilizzando gas propano. Diverse sono le soluzioni con cui il cannello viene commercialmente proposto, con braccio di diversa lunghezza e con campane intercambiabili di diverso diametro per permettere di raggiungere più livelli di potenza calorica. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Inalazione fumi, gas, vapori; 2) Incendi, esplosioni; 3) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; 4) Urti, colpi, impatti, compressioni; 5) Ustioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Cannello a gas: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 40

271 Prima dell'uso: 1) Assicurarsi del buono stato delle tubazioni di adduzione al cannello, evitando di realizzare qualsiasi riparazione di fortuna ma sostituendo le tubazioni se ammalorate; 2) Accertati che le tubazioni siano disposte in curve ampie, lontano dai punti di passaggio e/o proteggendole da calpestio, scintille, fonti di calore e dal contatto con attrezzature o rottami taglienti; 3) Accertati del buono stato delle connessioni (bombole-tubazioni; tubazioni-cannello, ecc.); 4) Accertati della presenza e funzionalità del dispositivo di riduzione della pressione e, a valle di esso, delle valvole contro il ritorno di fiamma; 5) Ricordati di movimentare le bombole con gli appositi carrelli, posizionandole sempre in posizione verticale; 6) Assicurati che nelle vicinanze del posto di lavoro non vi sia presenza di materiali infiammabili; 7) Accertati che la postazione di lavoro sia adeguatamente ventilata. Durante l'uso: 1) Accertati della presenza, in prossimità del luogo di lavoro, di un estintore; evita assolutamente di lasciare fiamme libere incustodite; 2) Proteggi le bombole dall'esposizione solare e/o da fonti di calore; 3) Durante le pause di lavoro, provvedi a spegnere la fiamma e ad interrompere il flusso del gas, chiudendo le apposite valvole; 4) Evita assolutamente di utilizzare la fiamma libera in prossimità del tubo e della bombola del gas; 5) Evita assolutamente di piegare le tubazioni per interrompere l'afflusso di gas; 6) Evita di sottoporre a trazione le tubazioni di alimentazione; 7) Provvedi ad accendere il cannello utilizzando gli appositi accenditori, senza mai usare modalità di fortuna, come fiammiferi, torce di carta, ecc.; 8) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro. Dopo l'uso: 1) Provvedi a spegnere la fiamma, chiudendo le valvole d'afflusso del gas; 2) Provvedi a riporre le apparecchiature in luoghi aerati, lontani dagli agenti atmosferici e da sorgenti di calore; 3) Assicurati che le bombole siano stoccate in posizione verticale, e ricordati che è assolutamente vietato realizzare depositi di combustibili in locali sotterranei. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore cannello a gas; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) guanti; c) occhiali; d) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); e) otoprotettori; f) guanti; g) indumenti protettivi (tute). Cannello per saldatura ossiacetilenica Il cannello per saldatura ossiacetilenica è impiegato essenzialmente per operazioni di saldatura o taglio di parti metalliche. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Inalazione fumi, gas, vapori; 2) Incendi, esplosioni; 3) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Cannello per saldatura ossiacetilenica: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare l'assenza di gas o materiale infiammabile nell'ambiente o su tubazioni e/o serbatoi sui quali si effettuano gli interventi; 2) verificare la stabilità e il vincolo delle bombole sul carrello portabombole; 3) verificare l'integrità dei tubi in gomma e le connessioni tra le bombole ed il cannello; 4) controllare i dispositivi di sicurezza contro il ritorno di fiamma, in prossimità dell'impugnatura, dopo i riduttori di pressione e in particolare nelle tubazioni lunghe più di 5 m; 5) verificare la funzionalità dei riduttori di pressione e dei manometri; 6) in caso di lavorazione in ambienti confinati predisporre un adeguato sistema di aspirazione fumi e/o di ventilazione. Durante l'uso: 1) trasportare le bombole con l'apposito carrello; 2) evitare di utilizzare la fiamma libera in corrispondenza delle bombole e delle tubazioni del gas; 3) non lasciare le bombole esposte ai raggi solari o ad altre fonti di calore; 4) nelle pause di lavoro spegnere la fiamma e chiudere l'afflusso del gas; 5) tenere un estintore sul posto di lavoro; 6) segnalare eventuali malfunzionamenti. Dopo l'uso: 1) spegnere la fiamma chiudendo le valvole d'afflusso del gas; 2) riporre le bombole nel deposito di cantiere. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore cannello per saldatura ossiacetilenica; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) occhiali; c) maschera; d) otoprotettori; e) guanti; f) grembiule per saldatore; g) indumenti protettivi. Impastatrice L'impastatrice è un'attrezzatura da cantiere destinata alla preparazione a ciclo continuo di malta. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 41

272 Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 2) Elettrocuzione; 3) Inalazione polveri, fibre; 4) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Impastatrice: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare l'integrità delle parti elettriche; 2) verificare la presenza delle protezioni agli organi di trasmissione (pulegge, cinghie); 3) verificare l'efficienza dell'interruttore di comando e del pulsante di emergenza; 4) verificare l'efficienza della griglia di protezione dell'organo lavoratore e del dispositivo di blocco del moto per il sollevamento accidentale della stessa; 5) verificare la presenza della tettoia di protezione del posto di lavoro (dove necessario). Durante l'uso: 1) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 2) non manomettere il dispositivo di blocco delle griglie; 3) non rimuovere il carter di protezione della puleggia. Dopo l 'uso: 1) scollegare elettricamente la macchina; 2) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motore fermo; 3) curare la pulizia della macchina; 4) segnalare eventuali guasti. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore impastatrice; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) otoprotettori; d) maschere; e) guanti; f) indumenti protettivi. Impastatrice L'impastatrice è una macchina da cantiere destinata alla preparazione a ciclo continuo di malta. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 2) Elettrocuzione; 3) Inalazione polveri, fibre; 4) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; 5) Movimentazione manuale dei carichi; 6) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Impastatrice: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Accertati della presenza e dell'efficienza delle protezioni da contatto accidentale degli ingranaggi, delle pulegge, delle cinghie e degli altri organi di trasmissione del moto; 2) Prendi visione della posizione del comando per l'arresto d'emergenza e verificane l'efficienza; 3) Accertati del buono stato dei collegamenti elettrici e di messa a terra e verifica l'efficienza degli interruttori e dispositivi elettrici di alimentazione e manovra; 4) Controlla la presenza ed il buono stato della protezione sovrastante il posto di manovra (tettoia); 5) Accertati della stabilità della macchina; 6) In particolare se la betoniera è dotata di pneumatici per il traino, assicurati che non siano stati asportati, verifica il loro stato manutentivo e la pressione di gonfiaggio, l'azionamento del freno di stazionamento e/o l'inserimento di cunei in legno; 7) Accertati del buono stato della griglia di protezione e dell'efficienza del dispositivo di interruzione del moto degli organi lavoratori a seguito del suo sollevamento della griglia stessa; 8) Assicurati dell'integrità dei componenti elettrici a vista; 9) Assicurati che gli indumenti che indossi non presentino possibili appigli (lacci, tasche larghe, maniche ampie, ecc.) che potrebbero agganciarsi negli organi in moto. Durante l'uso: 1) Accertati che il cavo di alimentazione non intralci i passaggi e sia posizionato in modo da evitare che sia soggetto a danneggiamenti; 2) Non manomettere il dispositivo automatico di blocco degli organi lavoratori al sollevamento della griglia; 3) Evita assolutamente di asportare o modificare le protezioni degli organi in moto; 4) Evita assolutamente di eseguire qualsiasi operazione di manutenzione (pulizia, lubrificazione, riparazione, ecc.) su organi in movimento. Dopo l'uso: 1) Verifica di aver aperto tutti i circuiti elettrici (interrotto ogni operatività) e l'interruttore generale di alimentazione del quadro; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che il motore sia spento e non riavviabile da terzi accidentalmente. Riferimenti Normativi: Circolare Ministero del Lavoro n.103/80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore impastatrice; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 42

273 maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); d) guanti; e) indumenti protettivi (tute). Martello demolitore elettrico Il martello demolitore è un'attrezzatura la cui utilizzazione risulta necessaria ogni qualvolta si presenti l'esigenza di un elevato numero di colpi ed una battuta potente. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Martello demolitore elettrico: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare che l'utensile sia del tipo a doppio isolamento (220 V), o alimentato a bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegato a terra; 2) verificare l'integrità del cavo e della spina di alimentazione; 3) verificare il funzionamento dell'interruttore; 4) segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato; 5) utilizzare la punta adeguata al materiale da demolire. Durante l'uso: 1) impugnare saldamente l'utensile con le due mani tramite le apposite maniglie; 2) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata; 3) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 4) staccare il collegamento elettrico durante le pause di lavoro. Dopo l'uso: 1) scollegare elettricamente l'utensile; 2) controllare l'integrità del cavo d'alimentazione; 3) pulire l'utensile; 4) segnalare eventuali malfunzionamenti. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore martello demolitore elettrico; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) maschera; e) otoprotettori; f) guanti antivibrazioni; g) indumenti protettivi. Ponte su cavalletti Il ponte su cavalletti è costituito da un impalcato di assi in legno di dimensioni adeguate, sostenuto da cavalletti solitamente metallici, poste a distanze prefissate. La sua utilizzazione riguarda, solitamente, lavori all'interno di edifici, dove a causa delle ridotte altezze e della brevità dei lavori da eseguire, non è consigliabile il montaggio di un ponteggio metallico fisso. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Scivolamenti, cadute a livello; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Modalità d'utilizzo: 1) Assicurati dell'integrità e corretta posa in opera del tavolato, dell'accostamento delle tavole e delle buone condizioni dei cavalletti; 2) Accertati della planarità del ponte: quando necessario, utilizza zeppe di legno per spessorare il ponte e mai mattoni o blocchi di cemento; 3) Evita assolutamente di realizzare dei ponti su cavalletti su impalcati dei ponteggi esterni o di realizzare ponti su cavalletti uno in sovrapposizione all'altro; 4) Evita di sovraccaricare il ponte con carichi non previsti o eccessivi, ma caricarli con i soli materiali ed attrezzi necessari per la lavorazione in corso. Principali modalità di posa in opera: 1) Possono essere adoperati solo per lavori da effettuarsi all'interno di edifici o, quando all'esterno, se al piano terra; 2) L''altezza massima dei ponti su cavaletti è di m 2: per altezze superiori, dovranno essere perimetrati mediante parapetti a norma; 3) I montanti non devono essere realizzati con mezzi di fortuna, del tipo scale a pioli, pile di mattoni, sacchi di cemento; 4) I piedi dei cavalletti devono poggiare sempre su pavimento solido e compatto; 5) Il ponte dovrà poggiare su tre cavalletti posti a distanza non superiore di m 1.80: qualora vengano utilizzati tavoloni aventi sezione 30 cm x 5 cm x 4 m, potranno adoperarsi solo due cavalletti a distanza non superiore a m 3.60; 6) Le tavole dell'impalcato devono risultare bene accostate fra loro, essere fissate ai cavalletti, non presentare parti a sbalzo superiori a cm 20; 7) La larghezza dell'impalcato non deve essere inferiore a cm 90. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 139; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto ) DPI: utilizzatore ponte su cavalletti; Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 43

274 Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti. Ponteggio metallico fisso Il ponteggio fisso è un opera provvisionale che viene realizzata per eseguire lavori di ingegneria civile, quali nuove costruzioni o ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai 2 metri. Essenzialmente si tratta di una struttura reticolare realizzata con elementi metallici. Dal punto di vista morfologico le varie tipologie esistenti in commercio sono sostanzialmente riconducibili a due: quella a tubi e giunti e quella a telai prefabbricati. La prima si compone di tubi (correnti, montanti e diagonali) collegati tra loro mediante appositi giunti, la seconda di telai fissi, cioè di forma e dimensioni predefinite, posti uno sull'altro a costituire la stilata, collegata alla stilata attigua tramite correnti o diagonali. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Scivolamenti, cadute a livello; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Ponteggio metallico fisso: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Modalità d'uso: Utilizzare il ponteggio in conformità al Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio (PiMUS) presente in cantiere. In particolare: 1) Accertati che il ponteggio si mantenga in buone condizioni di manutenzione; 2) Evita assolutamente di salire o scendere lungo i montanti del ponteggio, ma utilizza le apposite scale; 3) Evita di correre o saltare sugli intavolati del ponteggio; 4) Evitare di gettare dall'alto materiali di qualsiasi genere o gli stessi elementi metallici del ponteggio; 5) Abbandona il ponteggio nel caso sopraggiunga un forte vento; 6) Utilizza sempre la cintura di sicurezza, durante le operazioni di montaggio e smontaggio del ponteggio, o ogni qualvolta i dispositivi di protezione collettiva non garantiscano da rischio di caduta dall'alto; 7) Utilizza bastoni muniti di uncini, evitando accuratamente di sporgerti oltre le protezioni, nelle operazioni di ricezione del carico su ponteggi o castelli; 8) Evita di sovraccaricare il ponteggio, creando depositi ed attrezzature in quantità eccessive: è possibile realizzare solo piccoli depositi temporanei dei materiali ed attrezzi strettamene necessari ai lavori; 9) Evita di effettuare lavorazioni a distanza minore di 5 m da linee elettriche aeree, se non direttamente autorizzato dal preposto. Principali modalità di posa in opera: Il ponteggio va necessariamente allestito ogni qualvolta si prevedano lavori a quota superiore a m. 2 e il montaggio dovrà avvenire in conformità al Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio (PiMUS) presente in cantiere. In particolare: 1) Accertarsi che il ponteggio metallico sia munito della relativa documentazione ministeriale (libretto di autorizzazione ministeriale) e che sia installato secondo le indicazioni del costruttore; 2) Verificare che tutti gli elementi metallici del ponteggio portino impressi il nome o il marchio del fabbricante; 3) Prima di iniziare il montaggio del ponteggio è necessario verificare la resistenza del piano d'appoggio, che dovrà essere protetto dalle infiltrazioni d'acqua o cedimenti; 4) La ripartizione del carico sul piano di appoggio deve essere realizzata a mezzo di basette; 5) Qualora il terreno non fosse in grado di resistere alle pressioni trasmesse dalla base d'appoggio del ponteggio, andranno interposti elementi resistenti, allo scopo di ripartire i carichi, come tavole di legno di adeguato spessore (4 o 5 cm); 6) Ogni elemento di ripartizione deve interessare almeno due montanti fissando ad essi le basette; 7) Se il terreno risultasse non orizzontale si dovrà procedere o ad un suo livellamento, oppure bisognerà utilizzare basette regolabili, evitando rigorosamente il posizionamento di altri materiali (come pietre, mattoni, ecc.) di resistenza incerta; 8) Gli impalcati del ponteggio devono risultare accostati alla costruzione. Solo per lavori di finitura, e solo per il tempo necessario a svolgere tali lavori, si può tenere una distanza non superiore a 20 cm; 9) Nel caso occorra disporre di distanze maggiori tra ponteggio e costruzione bisogna predisporre un parapetto completo verso la parte interna del ponteggio; 10) Nel caso che l'impalcato del ponteggio sia realizzato con tavole in legno, esse dovranno risultare sempre ben accostate tra loro, al fine di evitare cadute di materiali o attrezzi. In particolare dovranno essere rispettate le seguenti modalità di posa in opera: a) dimensioni delle tavole non inferiori a 4x30cm o 5x20cm; b) sovrapposizione tra tavole successive posta "a cavallo" di un traverso e di lunghezza pari almeno a 40cm; c) ciascuna tavola dovrà essere adeguatamente fissata (in modo da non scivolare sui traversi) e poggiata su almeno tre traversi senza presentare parti a sbalzo; 11) Nel caso che l'impalcato del ponteggio sia realizzato con elementi in metallo, andranno verificati l'efficienza del perno di bloccaggio e il suo effettivo inserimento. 12) Gli impalcati e i ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza non superiore a m 2,50, la cui funzione è quella di trattenere persone o materiali che possono cadere dal ponte soprastante in caso di rottura di una tavola; 13) I ponteggi devono essere controventati sia in senso longitudinale che trasversale, salvo la deroga prevista dall'art. 3 del D.M. 2/9/1968; 14) I ponteggi devono essere dotati di appositi parapetti disposti anche sulle testate. Possono essere realizzati nei seguenti modi: a) mediante un corrente posto ad un'altezza minima di 1 m dal piano di calpestio e da una tavola fermapiede aderente al piano di camminamento, di altezza variabile ma tale da non lasciare uno spazio vuoto tra se ed il corrente suddetto maggiore di 60 cm; b) mediante un corrente superiore con le caratteristiche anzidette, una tavola fermapiede, aderente al piano di camminamento, alta non meno di 20 cm ed un corrente intermedio che non lasci tra se e gli elementi citati, spazi vuoti di altezza maggiore di 60 cm. In ogni caso, i correnti e le tavole fermapiede devono essere poste nella parte interna dei montanti; 15) Per ogni piano di ponte devono essere applicati due correnti (posti ad una distanza verticale non superiore a 2 m.) di cui uno può fare parte del parapetto, salvo la deroga prevista dall'art. 4 del D.M. 2/9/1968; 16) Il ponteggio deve essere ancorato a parti stabili della costruzione (sono da escludersi balconi, inferriate, pluviali, ecc.), evitando di utilizzare fil di ferro e/o altro materiali simili; 17) Il ponteggio deve essere efficacemente ancorato alla costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due piani di ponteggio e ad ogni due montanti, con Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 44

275 disposizione di ancoraggio a rombo e deve essere sempre presente un ancoraggio ogni 22 mq di superficie; 18) Le scale per l'accesso agli impalcati, devono essere vincolate, non in prosecuzione una dell'altra, sporgere di almeno un metro dal piano di arrivo, protette se poste verso la parte esterna del ponteggio; 19) Tutte le zone di lavoro e di passaggio poste a ridosso del ponteggio devono essere protette da apposito parasassi (mantovana) esteso per almeno 1,20 m oltre la sagoma del ponteggio stesso; in alternativa si dovrà predisporre la chiusura continua della facciata o la segregazione dell'area sottostante in modo da impedire a chiunque l'accesso; 20) Il primo parasassi deve essere posto a livello del solaio di copertura del piano terreno e poi ogni 12 metri di sviluppo del ponteggio; 21) Sulla facciata esterna e verso l'interno dei montanti del ponteggio, dovrà provvedersi ad applicare teli e/o reti di nylon per contenere la caduta di materiali. Tale misura andrà utilizzata congiuntamente al parasassi e mai in sua sostituzione; 22) E' sempre necessario prevedere un ponte di servizio per lo scarico dei materiali, per il quale dovrà predisporsi un apposito progetto. I relativi parapetti dovranno essere completamente chiusi, al fine di evitare che il materiale scaricato possa cadere dall'alto; 23) Le diagonali di supporto dello sbalzo devono scaricare la loro azione, e quindi i carichi della piazzola, sui nodi e non sui correnti, i quali non sono in grado di assorbire carichi di flessione se non minimi. Per ogni piazzola devono essere eseguiti specifici ancoraggi; 24) Con apposito cartello dovrà essere indicato il carico massimo ammesso dal progetto; 29) Il montaggio del ponteggio non dovrà svilupparsi in anticipo rispetto allo sviluppo della costruzione: giunti alla prima soletta, prima di innalzare le casseforme per i successivi pilastri è necessario costruire il ponteggio al piano raggiunto e così di seguito piano per piano. In ogni caso il dislivello non deve mai superare i 4 metri; 30) L'altezza dei montanti deve superare di almeno m 1,20 l'ultimo impalcato o il piano di gronda; 31) Il ponteggio metallico deve essere collegato elettricamente "a terra" non oltre 25 metri di sviluppo lineare, secondo il percorso più breve possibile e evitando brusche svolte e strozzature; devono comunque prevedersi non meno di due derivazioni. 32) Il responsabile del cantiere, ad intervalli periodici o dopo violente perturbazioni atmosferiche o prolungata interruzione di lavoro, deve assicurarsi della verticalità dei montanti, del giusto serraggio dei giunti, della efficienza degli ancoraggi e dei controventi, curando l'eventuale sostituzione o il rinforzo di elementi inefficienti. Riferimenti Normativi: D.P.R. 27 aprile 1955 n.547; D.P.R. 7 gennaio 1956 n.164; D.M. 2 settembre 1968; D.M. 6 ottobre 1988 n.451; D.M. 23 marzo 1990 n.115; D.M. 22 maggio 1992 n.466; Circolare Ministero del Lavoro n.149/85; Circolare Ministero del Lavoro n.80/86. 2) DPI: utilizzatore ponteggio metallico fisso; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) attrezzatura anticaduta. 3) Ponteggio metallico fisso: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Modalità d'uso: Utilizzare il ponteggio in conformità al Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio (PiMUS) presente in cantiere. In particolare: 1) Accertati che il ponteggio si mantenga in buone condizioni di manutenzione; 2) Evita assolutamente di salire o scendere lungo i montanti del ponteggio, ma utilizza le apposite scale; 3) Evita di correre o saltare sugli intavolati del ponteggio; 4) Evitare di gettare dall'alto materiali di qualsiasi genere o gli stessi elementi metallici del ponteggio; 5) Abbandona il ponteggio nel caso sopraggiunga un forte vento; 6) Utilizza sempre la cintura di sicurezza, durante le operazioni di montaggio e smontaggio del ponteggio, o ogni qualvolta i dispositivi di protezione collettiva non garantiscano da rischio di caduta dall'alto; 7) Utilizza bastoni muniti di uncini, evitando accuratamente di sporgerti oltre le protezioni, nelle operazioni di ricezione del carico su ponteggi o castelli; 8) Evita di sovraccaricare il ponteggio, creando depositi ed attrezzature in quantità eccessive: è possibile realizzare solo piccoli depositi temporanei dei materiali ed attrezzi strettamene necessari ai lavori; 9) Evita di effettuare lavorazioni a distanza minore di 5 m da linee elettriche aeree, se non direttamente autorizzato dal preposto. Principali modalità di posa in opera: Il ponteggio va necessariamente allestito ogni qualvolta si prevedano lavori a quota superiore a m. 2 e il montaggio dovrà avvenire in conformità al Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio (PiMUS) presente in cantiere. In particolare: 1) Accertarsi che il ponteggio metallico sia munito della relativa documentazione ministeriale (libretto di autorizzazione ministeriale) e che sia installato secondo le indicazioni del costruttore; 2) Verificare che tutti gli elementi metallici del ponteggio portino impressi il nome o il marchio del fabbricante; 3) Prima di iniziare il montaggio del ponteggio è necessario verificare la resistenza del piano d'appoggio, che dovrà essere protetto dalle infiltrazioni d'acqua o cedimenti; 4) La ripartizione del carico sul piano di appoggio deve essere realizzata a mezzo di basette; 5) Qualora il terreno non fosse in grado di resistere alle pressioni trasmesse dalla base d'appoggio del ponteggio, andranno interposti elementi resistenti, allo scopo di ripartire i carichi, come tavole di legno di adeguato spessore (4 o 5 cm); 6) Ogni elemento di ripartizione deve interessare almeno due montanti fissando ad essi le basette; 7) Se il terreno risultasse non orizzontale si dovrà procedere o ad un suo livellamento, oppure bisognerà utilizzare basette regolabili, evitando rigorosamente il posizionamento di altri materiali (come pietre, mattoni, ecc.) di resistenza incerta; 8) Gli impalcati del ponteggio devono risultare accostati alla costruzione è consentito un distacco non superiore a 30 cm; 9) Nel caso occorra disporre di distanze maggiori tra ponteggio e costruzione bisogna predisporre un parapetto completo verso la parte interna del ponteggio; 10) Nel caso che l'impalcato del ponteggio sia realizzato con tavole in legno, esse dovranno risultare sempre ben accostate tra loro, al fine di evitare cadute di materiali o attrezzi. In particolare dovranno essere rispettate le seguenti modalità di posa in opera: a) dimensioni delle tavole non inferiori a 4x30cm o 5x20cm; b) sovrapposizione tra tavole successive posta "a cavallo" di un traverso e di lunghezza pari almeno a 40cm; c) ciascuna tavola dovrà essere adeguatamente fissata (in modo da non scivolare sui traversi) e poggiata su almeno tre traversi senza presentare parti a sbalzo; 11) Nel caso che l'impalcato del ponteggio sia realizzato con elementi in metallo, andranno verificati l'efficienza del perno di bloccaggio e il suo effettivo inserimento. 12) Gli impalcati e i ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza non superiore a m 2,50, la cui funzione è quella di trattenere persone o materiali che possono cadere dal ponte soprastante in caso di rottura di una tavola; 13) I ponteggi devono essere controventati sia in senso longitudinale che trasversale è ammessa deroga alla controventatura trasversale a condizione che i collegamenti realizzino un adeguata rigidezza trasversale; 14) I ponteggi devono essere dotati di appositi parapetti disposti anche sulle testate. Possono essere realizzati nei seguenti modi: a) mediante un corrente posto ad un'altezza minima di 1 m dal piano di calpestio e da una tavola fermapiede aderente al piano di camminamento, di altezza variabile ma tale da non lasciare uno spazio vuoto tra se ed il corrente suddetto maggiore di 60 cm; b) mediante un corrente superiore con le Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 45

276 caratteristiche anzidette, una tavola fermapiede, aderente al piano di camminamento, alta non meno di 20 cm ed un corrente intermedio che non lasci tra se e gli elementi citati, spazi vuoti di altezza maggiore di 60 cm. In ogni caso, i correnti e le tavole fermapiede devono essere poste nella parte interna dei montanti; 15) Per ogni piano di ponte devono essere applicati due correnti di cui uno può fare parte del parapetto; 16) Il ponteggio deve essere ancorato a parti stabili della costruzione (sono da escludersi balconi, inferriate, pluviali, ecc.), evitando di utilizzare fil di ferro e/o altro materiali simili; 17) Il ponteggio deve essere efficacemente ancorato alla costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due piani di ponteggio e ad ogni due montanti, con disposizione di ancoraggio a rombo; 18) Le scale per l'accesso agli impalcati, devono essere vincolate, non in prosecuzione una dell'altra, sporgere di almeno un metro dal piano di arrivo, protette se poste verso la parte esterna del ponteggio; 19) Tutte le zone di lavoro e di passaggio poste a ridosso del ponteggio devono essere protette da apposito parasassi (mantovana) esteso per almeno 1,20 m oltre la sagoma del ponteggio stesso; in alternativa si dovrà predisporre la chiusura continua della facciata o la segregazione dell'area sottostante in modo da impedire a chiunque l'accesso; 20) Il primo parasassi deve essere posto a livello del solaio di copertura del piano terreno e poi ogni 12 metri di sviluppo del ponteggio; 21) Sulla facciata esterna e verso l'interno dei montanti del ponteggio, dovrà provvedersi ad applicare teli e/o reti di nylon per contenere la caduta di materiali. Tale misura andrà utilizzata congiuntamente al parasassi e mai in sua sostituzione; 22) E' sempre necessario prevedere un ponte di servizio per lo scarico dei materiali, per il quale dovrà predisporsi un apposito progetto. I relativi parapetti dovranno essere completamente chiusi, al fine di evitare che il materiale scaricato possa cadere dall'alto; 23) Le diagonali di supporto dello sbalzo devono scaricare la loro azione, e quindi i carichi della piazzola, sui nodi e non sui correnti, i quali non sono in grado di assorbire carichi di flessione se non minimi. Per ogni piazzola devono essere eseguiti specifici ancoraggi; 24) Con apposito cartello dovrà essere indicato il carico massimo ammesso dal progetto; 29) Il montaggio del ponteggio non dovrà svilupparsi in anticipo rispetto allo sviluppo della costruzione: giunti alla prima soletta, prima di innalzare le casseforme per i successivi pilastri è necessario costruire il ponteggio al piano raggiunto e così di seguito piano per piano. In ogni caso il dislivello non deve mai superare i 4 metri; 30) L'altezza dei montanti deve superare di almeno m 1 l'ultimo impalcato o il piano di gronda; 31) Il ponteggio metallico deve essere collegato elettricamente "a terra" non oltre 25 metri di sviluppo lineare, secondo il percorso più breve possibile e evitando brusche svolte e strozzature; devono comunque prevedersi non meno di due derivazioni. 32) Il responsabile del cantiere, ad intervalli periodici o dopo violente perturbazioni atmosferiche o prolungata interruzione di lavoro, deve assicurarsi della verticalità dei montanti, del giusto serraggio dei giunti, della efficienza degli ancoraggi e dei controventi, curando l'eventuale sostituzione o il rinforzo di elementi inefficienti. Riferimenti Normativi: D.M. 22 maggio 1992 n.466; Circolare Ministero del Lavoro n.149/85; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione IV; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione V; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto 2; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 19. Ponteggio metallico fisso Il ponteggio metallico fisso è un'opera provvisionale realizzata per eseguire lavori di ingegneria civile, quali nuove costruzioni o ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai 2 metri. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Scivolamenti, cadute a livello; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Ponteggio metallico fisso: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Istruzioni per gli addetti: 1) verificare che il ponteggio venga conservato in buone condizioni di manutenzione, che la protezione contro gli agenti nocivi esterni sia efficace e che il marchio del costruttore si mantenga rintracciabile e decifrabile; 2) verificare la stabilità e integrità di tutti gli elementi del ponteggio ad intervalli periodici, dopo violente perturbazioni atmosferiche o prolungate interruzioni delle attività; 3) procedere ad un controllo più accurato quando si interviene in un cantiere già avviato, con il ponteggio già installato o in fase di completamento; 4) accedere ai vari piani del ponteggio in modo agevole e sicuro, utilizzando le apposite scale a mano sfalsate ad ogni piano, vincolate e protette verso il lato esterno; 5) non salire o scendere lungo gli elementi del ponteggio; 6) evitare di correre o saltare sugli intavolati del ponteggio; 7) evitare di gettare dall'alto materiali di qualsiasi genere o elementi metallici del ponteggio; 8) abbandonare il ponteggio in presenza di forte vento; 9) controllare che in cantiere siano conservate tutte le documentazioni tecniche necessarie e richieste relative all'installazione del ponteggio metallico; 10) verificare che gli elementi del ponteggio ancora ritenuti idonei al reimpiego siano tenuti separati dal materiale non più utilizzabile; 11) segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze a quanto indicato. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione IV; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione V; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto 2.; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto 3.. 2) DPI: utilizzatore ponteggio metallico fisso; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) attrezzatura anticaduta. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 46

277 Ponteggio mobile o trabattello Il ponte su ruote o trabattello è una piccola impalcatura che può essere facilmente spostata durante il lavoro consentendo rapidità di intervento. È costituita da una struttura metallica detta castello che può raggiungere anche i 15 metri di altezza. All'interno del castello possono trovare alloggio a quote differenti diversi impalcati. L'accesso al piano di lavoro avviene all'interno del castello tramite scale a mano che collegano i diversi impalcati. Trova impiego principalmente per lavori di finitura e di manutenzione, ma che non comportino grande impegno temporale. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Movimentazione manuale dei carichi; 4) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Modalità d'utilizzo: 1) Assicurati del buono stato di tutti gli elementi del ponteggio (aste, incastri, collegamenti); 2) Accertati che il ponte sia stato montato in tutte le sue parti, con tutte le componenti previste dal produttore; 3) Assicurati della perfetta planarità e verticalità della struttura e, quando necessario, provvedi a ripartire il carico del ponte sul terreno con tavoloni; 4) Accertati dell'efficacia del blocco ruote; evita assolutamente di utilizzare impalcati di fortuna, ma utilizza solo quelli in dotazione o indicati dal produttore; 5) Evita assolutamente di installare sul ponte apparecchi di sollevamento; 6) Prima di effettuare spostamenti del ponteggio, accertati che non vi siano persone sopra di esso; 7) Assicurati che non vi siano linee elettriche aeree a distanza inferiore a m. 5; 8) Assicurati, nel caso di utilizzo all'esterno e di considerevole sviluppo verticale, che il ponte risulti ancorato alla costruzione almeno ogni due piani. Principali modalità di posa in opera: 1) Il trabattello dovrà essere realizzato dell'altezza indicata dal produttore, senza aggiunte di sovrastrutture; 2) La massima altezza consentita è di m. 15, dal piano di appoggio all'ultimo piano di lavoro; 3) La base dovrà essere di dimensioni tali da resistere ai carichi e da offrire garanzie al ribaltamento conseguenti alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento; 4) I ponti la cui altezza superi m. 6, andranno dotati di piedi stabilizzatori; il piano di scorrimento delle ruote deve risultare compatto e livellato; il ponte dovrà essere dotato alla base di dispositivi del controllo dell'orizzontalità; 5) Le ruote del ponte devono essere metalliche, con diametro e larghezza non inferiore rispettivamente a 20 cm e 5 cm, e dotate di meccanismo per il bloccaggio: col ponte in opera, devono risultare sempre bloccate dalle due parti con idonei cunei o con stabilizzatori; 6) Sull'elemento di base deve sempre essere presente una targa riportante i dati e le caratteristiche salienti del ponte, nonché le indicazioni di sicurezza e d'uso di cui tenere conto; 7) Il ponte deve essere progettato per carichi non inferiori a quelli di norma indicati per i ponteggi metallici destinati ai lavori di costruzione; 8) Per impedire lo sfilo delle aste, esse devono essere di un sistema di bloccaggio (elementi verticali, correnti, diagonali); 9) L'impalcato deve essere completo e ben fissato sugli appoggi; 10) Il parapetto di protezione che perimetra il piano di lavoro deve essere regolamentare e corredato sui quattro lati di tavola fermapiede alta almeno cm 20; 11) Il piano di lavoro dovrà essere corredato di un regolare sottoponte a non più di m 2,50; 12) L'accesso ai vari piani di lavoro deve avvenire attraverso scale a mano regolamentari: qualora esse presentino un'inclinazione superiore a 75 vanno protette con paraschiena, salvo adottare un dispositivo anticaduta da collegare alla cintura di sicurezza; 13) Per l'accesso ai vari piani di lavoro sono consentite botole di passaggio, purché richiudibili con coperchio praticabile. Riferimenti Normativi: D.M. 22 maggio 1992 n.466; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione VI. 2) DPI: utilizzatore ponteggio mobile o trabattello; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti. 3) Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Modalità d'utilizzo: 1) Assicurati del buono stato di tutti gli elementi del ponteggio (aste, incastri, collegamenti); 2) Accertati che il ponte sia stato montato in tutte le sue parti, con tutte le componenti previste dal produttore; 3) Assicurati della perfetta planarità e verticalità della struttura e, quando necessario, provvedi a ripartire il carico del ponte sul terreno con tavoloni; 4) Accertati dell'efficacia del blocco ruote; evita assolutamente di utilizzare impalcati di fortuna, ma utilizza solo quelli in dotazione o indicati dal produttore; 5) Evita assolutamente di installare sul ponte apparecchi di sollevamento; 6) Prima di effettuare spostamenti del ponteggio, accertati che non vi siano persone sopra di esso; 7) Assicurati che non vi siano linee elettriche aeree a distanza inferiore a m. 5; 8) Assicurati, nel caso di utilizzo all'esterno e di considerevole sviluppo verticale, che il ponte risulti ancorato alla costruzione almeno ogni due piani. Principali modalità di posa in opera: 1) Il trabattello dovrà essere realizzato dell'altezza indicata dal produttore, senza aggiunte di sovrastrutture; 2) La massima altezza consentita è di m. 15, dal piano di appoggio all'ultimo piano di lavoro; 3) La base dovrà essere di dimensioni tali da resistere ai carichi e da offrire garanzie al ribaltamento conseguenti alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento; 4) I ponti la cui altezza superi m. 6, andranno dotati di piedi stabilizzatori; il piano di scorrimento delle ruote deve risultare compatto e livellato; il ponte dovrà essere dotato alla base Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 47

278 di dispositivi del controllo dell'orizzontalità; 5) Le ruote del ponte devono essere metalliche, con diametro e larghezza non inferiore rispettivamente a 20 cm e 5 cm, e dotate di meccanismo per il bloccaggio: col ponte in opera, devono risultare sempre bloccate dalle due parti con idonei cunei o con stabilizzatori; 6) Sull'elemento di base deve sempre essere presente una targa riportante i dati e le caratteristiche salienti del ponte, nonché le indicazioni di sicurezza e d'uso di cui tenere conto; 7) Il ponte deve essere progettato per carichi non inferiori a quelli di norma indicati per i ponteggi metallici destinati ai lavori di costruzione; 8) Per impedire lo sfilo delle aste, esse devono essere di un sistema di bloccaggio (elementi verticali, correnti, diagonali); 9) L'impalcato deve essere completo e ben fissato sugli appoggi; 10) Il parapetto di protezione che perimetra il piano di lavoro deve essere regolamentare e corredato sui quattro lati di tavola fermapiede alta almeno cm 20; 11) Il piano di lavoro dovrà essere corredato di un regolare sottoponte a non più di m 2,50; 12) L'accesso ai vari piani di lavoro deve avvenire attraverso scale a mano regolamentari: qualora esse presentino un'inclinazione superiore a 75 vanno protette con paraschiena, salvo adottare un dispositivo anticaduta da collegare alla cintura di sicurezza; 13) Per l'accesso ai vari piani di lavoro sono consentite botole di passaggio, purché richiudibili con coperchio praticabile. Riferimenti Normativi: D.P.R. 27 aprile 1955 n.547; D.P.R. 7 gennaio 1956 n.164; D.M. 22 maggio 1992 n.466. Scala doppia La scala doppia è adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Cesoiamenti, stritolamenti; 3) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Scala doppia: misure preventive e protettive; Prescrizioni Organizzative: Caratteristiche di sicurezza: 1) le scale doppie devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, possono quindi essere in ferro, alluminio o legno, ma devono essere sufficientemente resistenti ed avere dimensioni appropriate all'uso; 2) le scale in legno devono avere i pioli incastrati nei montanti che devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi; le scale lunghe più di 4 m devono avere anche un tirante intermedio; 3) le scale doppie non devono superare l'altezza di 5 m; 4) le scale doppie devono essere provviste di catena o dispositivo analogo che impedisca l'apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza. Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) e' vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti; 2) le scale devono essere utilizzate solo su terreno stabile e in piano; 3) il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai passaggi. Durante l'uso: 1) durante gli spostamenti laterali nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala; 2) la scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta limitando il peso dei carichi da trasportare; 3) la salita e la discesa vanno effettuate con il viso rivolto verso la scala. Dopo l'uso: 1) controllare periodicamente lo stato di conservazione delle scale provvedendo alla manutenzione necessaria; 2) le scale non utilizzate devono essere conservate in un luogo riparato dalle intemperie e, possibilmente, sospese ad appositi ganci; 3) segnalare immediatamente eventuali anomalie riscontrate, in particolare: pioli rotti, gioco fra gli incastri, fessurazioni, carenza dei dispositivi di arresto. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art ) DPI: utilizzatore scala doppia; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti. Scala doppia La scala doppia deriva dall'unione di due scale semplici incernierate tra loro alla sommità e dotate di un limitatore di apertura. Viene adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili: discesa in scavi o pozzi, opere di finitura ed impiantistiche, ecc.. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Cesoiamenti, stritolamenti; 3) Movimentazione manuale dei carichi; Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 48

279 4) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Scala doppia: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Modalità d'utilizzo: 1) Evita assolutamente di utilizzare scale metalliche per effettuare interventi su elementi in tensione; 2) Evita assolutamente di utilizzare la scala doppia come supporto per ponti su cavalletto; 3) Evita assolutamente di operare "a cavalcioni" sulla scala o di utilizzarla su qualsiasi opera provvisionale; 4) Puoi accedere sulla eventuale piattaforma, e/o sul gradino sottostante, solo qualora i montanti siano stati prolungati di almeno 60 cm al di sopra di essa; 5) Non effettuare spostamenti laterali della scala se su di essa è presente un lavoratore; 6) Evita di salire sull'ultimo gradino o piolo della scala; 7) Sia nella salita che nella discesa, utilizza la scala sempre rivolgendoti verso di essa; 8) Ricordati che non è consentita la contemporanea presenza di più lavoratori sulla scala. Principali modalità di posa in opera: 1) Le scale devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, devono essere sufficientemente resistenti nell'insieme e nei singoli elementi e devono avere dimensioni appropriate al loro uso; 2) Le scale doppie non devono superare l'altezza di m 5 e devono essere provviste di catena di adeguata resistenza o di altro dispositivo che impedisca la apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza; 3) Le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione; 4) I pioli devono essere privi di nodi ed ben incastrati nei montanti; 5) Le scale devono possedere dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei montanti così come, analogamente, anche i pioli devono essere del tipo antisdrucciolevole; 6) E' vietato l'uso di scale che presentino listelli di legno chiodati sui montanti al posto dei pioli rotti. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art ) DPI: utilizzatore scala doppia; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti. 3) Scala doppia: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Modalità d'utilizzo: 1) Evita assolutamente di utilizzare scale metalliche per effettuare interventi su elementi in tensione; 2) Evita assolutamente di utilizzare la scala doppia come supporto per ponti su cavalletto; 3) Evita assolutamente di operare "a cavalcioni" sulla scala o di utilizzarla su qualsiasi opera provvisionale; 4) Puoi accedere sulla eventuale piattaforma, e/o sul gradino sottostante, solo qualora i montanti siano stati prolungati di almeno 60 cm al di sopra di essa; 5) Non effettuare spostamenti laterali della scala se su di essa è presente un lavoratore; 6) Evita di salire sull'ultimo gradino o piolo della scala; 7) Sia nella salita che nella discesa, utilizza la scala sempre rivolgendoti verso di essa; 8) Ricordati che non è consentita la contemporanea presenza di più lavoratori sulla scala. Principali modalità di posa in opera: 1) Le scale devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, devono essere sufficientemente resistenti nell'insieme e nei singoli elementi e devono avere dimensioni appropriate al loro uso; 2) Le scale doppie non devono superare l'altezza di m 5 e devono essere provviste di catena di adeguata resistenza o di altro dispositivo che impedisca la apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza; 3) Le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione; 4) I pioli devono essere privi di nodi ed ben incastrati nei montanti; 5) Le scale devono possedere dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei montanti così come, analogamente, anche i pioli devono essere del tipo antisdrucciolevole; 6) E' vietato l'uso di scale che presentino listelli di legno chiodati sui montanti al posto dei pioli rotti. Riferimenti Normativi: D.P.R. 27 aprile 1955 n.547; D.P.R. 7 gennaio 1956 n.164. Scala semplice La scala semplice è adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Scala semplice: misure preventive e protettive; Prescrizioni Organizzative: Caratteristiche di sicurezza: 1) le scale a mano devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, possono quindi essere in ferro, alluminio o legno, ma devono essere sufficientemente resistenti ed avere dimensioni appropriate all'uso; 2) le scale in legno devono avere i pioli incastrati nei montanti che devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi; le scale lunghe più di 4 m devono avere anche un tirante intermedio; 3) in tutti i casi le scale devono Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 49

280 essere provviste di dispositivi antisdrucciolo alle estremità inferiori dei due montanti e di elementi di trattenuta o di appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori. Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) la scala deve sporgere a sufficienza oltre il piano di accesso (è consigliabile che tale sporgenza sia di almeno 1 m), curando la corrispondenza del piolo con lo stesso (è possibile far proseguire un solo montante efficacemente fissato); 2) le scale usate per l'accesso a piani successivi non devono essere poste una in prosecuzione dell'altra; 3) le scale poste sul filo esterno di una costruzione od opere provvisionali (ponteggi) devono essere dotate di corrimano e parapetto; 4) la scala deve distare dalla verticale di appoggio di una misura pari ad 1/4 della propria lunghezza; 5) è vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti; 6) le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione; 7) il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai passaggi. Durante l'uso: 1) le scale non vincolate devono essere trattenute al piede da altra persona; 2) durante gli spostamenti laterali nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala; 3) evitare l'uso di scale eccessivamente sporgenti oltre il piano di arrivo; 4) la scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta limitando il peso dei carichi da trasportare; 5) quando vengono eseguiti lavori in quota, utilizzando scale ad elementi innestati, una persona deve esercitare da terra una continua vigilanza sulla scala; 6) la salita e la discesa vanno effettuate con il viso rivolto verso la scala. Dopo l'uso: 1) controllare periodicamente lo stato di conservazione delle scale provvedendo alla manutenzione necessaria; 2) le scale non utilizzate devono essere conservate in un luogo riparato dalle intemperie e, possibilmente, sospese ad appositi ganci; 3) segnalare immediatamente eventuali anomalie riscontrate, in particolare: pioli rotti, gioco fra gli incastri, fessurazioni, carenza dei dispositivi antiscivolo e di arresto. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art ) DPI: utilizzatore scala semplice; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti. Scala semplice La scala semplice è un'attrezzatura di lavoro costituita da due montanti paralleli, collegati tra loro da una serie di pioli trasversali incastrati e distanziati in egual misura. Viene adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili: discesa in scavi o pozzi, salita su opere provvisionali, opere di finitura ed impiantistiche. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Movimentazione manuale dei carichi; 3) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Scala semplice: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Modalità d'utilizzo: 1) Se utilizzi una scala non vincolata, essa deve essere trattenuta al piede da altro lavoratore; 2) Nel caso in cui sia possibile agganciare adeguatamente la scala, provvedi ad agganciare la cintura di sicurezza ad un piolo della scala stessa; 3) Non effettuare spostamenti laterali della scala se su di essa è presente un lavoratore; 4) Evita l'uso di scale eccessivamente sporgenti oltre il piano di arrivo; 5) Sia nella salita che nella discesa, utilizza la scala sempre rivolgendoti verso di essa; 6) Ricordati che non è consentita la contemporanea presenza di più lavoratori sulla scala; 7) Se utilizzi scale ad elementi innestabili per effettuare lavori in quota, assicurati che sia presente una persona a terra che effettui una vigilanza continua sulla scala stessa. Principali modalità di posa in opera: 1) La lunghezza della scala in opera non deve superare i m 15; 2) Per lunghezze superiori agli m 8 devono essere munite di rompitratta; 3) La scala deve superare di almeno m 1 il piano di accesso (è possibile far proseguire un solo montante efficacemente fissato); 4) Deve essere curata, inoltre, la corrispondenza del piolo con lo stesso; 5) Le scale usate per l'accesso a piani successivi non devono essere poste una in prosecuzione dell'altra; 6) Le scale poste sul filo esterno di una costruzione od opere provvisionali (ponteggi) devono essere dotate di corrimano e parapetto; 7) La scala deve distare dalla verticale di appoggio di una misura pari ad 1/4 della propria lunghezza; 8) E' vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti; 9) Le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione; 10) Il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai passaggi. Riferimenti Normativi: D.P.R. 27 aprile 1955 n.547; D.P.R. 7 gennaio 1956 n ) DPI: utilizzatore scala semplice; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti. 3) Scala semplice: misure preventive e protettive; Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 50

281 Prescrizioni Esecutive: Modalità d'utilizzo: 1) Se utilizzi una scala non vincolata, essa deve essere trattenuta al piede da altro lavoratore; 2) Nel caso in cui sia possibile agganciare adeguatamente la scala, provvedi ad agganciare la cintura di sicurezza ad un piolo della scala stessa; 3) Non effettuare spostamenti laterali della scala se su di essa è presente un lavoratore; 4) Evita l'uso di scale eccessivamente sporgenti oltre il piano di arrivo; 5) Sia nella salita che nella discesa, utilizza la scala sempre rivolgendoti verso di essa; 6) Ricordati che non è consentita la contemporanea presenza di più lavoratori sulla scala; 7) Se utilizzi scale ad elementi innestabili per effettuare lavori in quota, assicurati che sia presente una persona a terra che effettui una vigilanza continua sulla scala stessa. Principali modalità di posa in opera: 1) La lunghezza della scala in opera non deve superare i m 15; 2) Per lunghezze superiori agli m 8 devono essere munite di rompitratta; 3) La scala deve superare di almeno m 1 il piano di accesso (è possibile far proseguire un solo montante efficacemente fissato); 4) Deve essere curata, inoltre, la corrispondenza del piolo con lo stesso; 5) Le scale usate per l'accesso a piani successivi non devono essere poste una in prosecuzione dell'altra; 6) Le scale poste sul filo esterno di una costruzione od opere provvisionali (ponteggi) devono essere dotate di corrimano e parapetto; 7) La scala deve distare dalla verticale di appoggio di una misura pari ad 1/4 della propria lunghezza; 8) E' vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti; 9) Le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione; 10) Il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai passaggi. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art Scanalatrice per muri ed intonaci La scanalatrice per muri ed intonaci è un utensile utilizzato per la realizzazione di impianti sotto traccia. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Punture, tagli, abrasioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Scanalatrice per muri ed intonaci: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare che l'utensile sia del tipo a doppio isolamento (220V); 2) verificare la presenza del carter di protezione; 3) verificare l'integrità del cavo e delle spine di alimentazione; 4) controllare il regolare fissaggio della fresa o dei dischi; 5) segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato. Durante l'uso: 1) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata; 2) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 3) evitare turni di lavoro prolungati e continui; 4) interrompere l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro. Dopo l'uso: 1) staccare il collegamento elettrico dell'utensile; 2) controllare l'integrità del cavo e della spina; 3) pulire l'utensile; 4) segnalare eventuali malfunzionamenti. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore scanalatrice per muri ed intonaci; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) maschera; e) otoprotettori; f) guanti antivibrazioni; g) indumenti protettivi. Sega circolare La sega circolare, quasi sempre presente nei cantieri, viene utilizzata per il taglio del legname da carpenteria e/o per quello usato nelle diverse lavorazioni. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Punture, tagli, abrasioni; 4) Scivolamenti, cadute a livello; 5) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Sega circolare: misure preventive e protettive; Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 51

282 Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare la presenza ed efficienza della cuffia di protezione registrabile o a caduta libera sul banco di lavoro in modo tale che risulti libera la sola parte attiva del disco necessaria per effettuare la lavorazione; 2) verificare la presenza ed efficienza del coltello divisore in acciaio posto dietro la lama e registrato a non più di 3 mm. dalla dentatura del disco (il suo scopo è quello di tenere aperto il taglio, quando si taglia legname per lungo, al fine di evitare il possibile rifiuto del pezzo o l'eccessivo attrito delle parti tagliate contro le facciate del disco); 3) verificare la presenza e l'efficienza degli schermi ai due lati del disco nella parte sottostante il banco di lavoro, in modo tale che sia evitato il contatto di tale parte di lama per azioni accidentali (come ad esempio potrebbe accadere durante l'azionamento dell'interruttore di manovra); 4) verificare la presenza ed efficienza degli spingitoi di legno per aiutarsi nel taglio di piccoli pezzi (se ben conformati ed utilizzati evitano di portare le mani troppo vicino al disco o comunque sulla sua traiettoria); 5) verificare la stabilità della macchina (le vibrazioni eccessive possono provocare lo sbandamento del pezzo in lavorazione o delle mani che trattengono il pezzo); 6) verificare la pulizia dell'area circostante la macchina, in particolare di quella corrispondente al posto di lavoro (eventuale materiale depositato può provocare inciampi o scivolamenti); 7) verificare la pulizia della superficie del banco di lavoro (eventuale materiale depositato può costituire intralcio durante l'uso e distrarre l'addetto dall'operazione di taglio); 8) verificare l'integrità dei collegamenti elettrici e di terra dei fusibili e delle coperture delle parti sotto tensione (scatole morsettiere - interruttori); 9) verificare il buon funzionamento dell'interruttore di manovra; 10) verificare la disposizione del cavo di alimentazione (non deve intralciare le manovre, non deve essere soggetto ad urti o danneggiamenti con il materiale lavorato o da lavorare, non deve intralciare i passaggi). Durante l'uso: 1) registrare la cuffia di protezione in modo tale che l'imbocco venga a sfiorare il pezzo in lavorazione o verificare che sia libera di alzarsi al passaggio del pezzo in lavorazione e di abbassarsi sul banco di lavoro, per quelle basculanti; 2) per tagli di piccoli pezzi e, comunque, per quei tagli in cui le mani si verrebbero a trovare in prossimità del disco o sulla sua traiettoria, è indispensabile utilizzare spingitoi; 3) non distrarsi durante il taglio del pezzo; 4) normalmente la cuffia di protezione è anche un idoneo dispositivo atto a trattenere le schegge; 5) usare gli occhiali, se nella lavorazione specifica la cuffia di protezione risultasse insufficiente a trattenere le schegge. Dopo l'uso: 1) la macchina potrebbe venire utilizzata da altra persona, quindi deve essere lasciata in perfetta efficienza; 2) lasciare il banco di lavoro libero da materiali; 3) lasciare la zona circostante pulita con particolare riferimento a quella corrispondente al posto di lavoro; 4) verificare l'efficienza delle protezioni; 5) segnalare le eventuali anomalie al responsabile del cantiere. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore sega circolare; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) otoprotettori; e) guanti. Smerigliatrice angolare (flessibile) La smerigliatrice angolare, più conosciuta come mola a disco o flessibile o flex, è un utensile portatile che reca un disco ruotante la cui funzione è quella di tagliare, smussare, lisciare superfici. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Punture, tagli, abrasioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Smerigliatrice angolare (flessibile): misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare che l'utensile sia a doppio isolamento (220 V); 2) controllare che il disco sia idoneo al lavoro da eseguire; 3) controllare il fissaggio del disco; 4) verificare l'integrità delle protezioni del disco e del cavo di alimentazione; 5) verificare il funzionamento dell'interruttore. Durante l'uso: 1) impugnare saldamente l'utensile per le due maniglie; 2) eseguire il lavoro in posizione stabile; 3) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 4) non manomettere la protezione del disco; 5) interrompere l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro; 6) verificare l'integrità del cavo e della spina di alimentazione. Dopo l'uso: 1) staccare il collegamento elettrico dell'utensile; 2) controllare l'integrità del disco e del cavo di alimentazione; 3) pulire l'utensile; 4) segnalare eventuali malfunzionamenti. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore smerigliatrice angolare (flessibile); Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) maschera; e) otoprotettori; f) guanti antivibrazioni; g) indumenti protettivi. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 52

283 Taglierina elettrica La taglierina elettrica è un elettroutensile per il taglio di taglio di laterizi o piastrelle di ceramica. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Punture, tagli, abrasioni; 2) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Taglierina elettrica: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) controllare che l'utensile non sia deteriorato; 2) sostituire i manici che presentino incrinature o scheggiature; 3) verificare il corretto fissaggio del manico; 4) selezionare il tipo di utensile adeguato all'impiego; 5) per punte e scalpelli utilizzare idonei paracolpi ed eliminare le sbavature dalle impugnature. Durante l'uso: 1) impugnare saldamente l'utensile; 2) assumere una posizione corretta e stabile; 3) distanziare adeguatamente gli altri lavoratori; 4) non utilizzare in maniera impropria l'utensile; 5) non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una eventuale caduta dall'alto; 6) utilizzare adeguati contenitori per riporre gli utensili di piccola taglia. Dopo l'uso: 1) pulire accuratamente l'utensile; 2) riporre correttamente gli utensili; 3) controllare lo stato d'uso dell'utensile. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore taglierina elettrica; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) guanti. Trapano elettrico Il trapano è un utensile di uso comune, adoperato per praticare fori sia in strutture murarie che in qualsiasi materiale (legno, metallo, calcestruzzo, ecc.), ad alimentazione prevalentemente elettrica. Esso è costituito essenzialmente da un motore elettrico, da un giunto meccanico (mandrino) che, accoppiato ad un variatore, produce un moto di rotazione e percussione, e dalla punta vera e propria. Il moto di percussione può mancare nelle versioni più semplici dell'utensile, così come quelle più sofisticate possono essere corredate da un dispositivo che permette di invertire il moto della punta. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Punture, tagli, abrasioni; 4) Ustioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Trapano elettrico: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Assicurati che l'utensile sia a doppio isolamento (220V), o alimentato a bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegato a terra; 2) Accertati che il cavo di alimentazione e la spina non presentino danneggiamenti, evitando assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni; assicurati del corretto funzionamento dell'interruttore; 3) Accertati del buon funzionamento dell'utensile; 4) Assicurati del corretto fissaggio della punta; 5) Accertati che le feritoie di raffreddamento, collocate sull'involucro esterno dell'utensile siano libere da qualsiasi ostruzione; assicurati che l'elemento su cui operare non sia in tensione o attraversato da impianti tecnologici attivi. Durante l'uso: 1) Durante le pause di lavoro, ricordati di interrompere l'alimentazione elettrica; 2) Posizionati in modo stabile prima di dare inizio alle lavorazioni; 3) Evita assolutamente di compiere operazioni di registrazione, manutenzione o riparazione su organi in movimento; 4) Verifica la disposizione dei cavi di alimentazione affinché non intralcino i posti di lavoro e i passaggi, e non siano soggetti a danneggiamenti meccanici; 5) Assicurati che terzi non possano inavvertitamente riavviare impianti tecnologici (elettricità, gas, acqua, ecc) che interessano la zona di lavoro; 6) Durante le operazioni di taglio praticate su muri, pavimenti o altre strutture che possano nascondere cavi elettrici, evita assolutamente di toccare le parti metalliche dell'utensile; 7) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro. Dopo l'uso: 1) Assicurati di aver interrotto il collegamento elettrico; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso l'alimentazione elettrica. Riferimenti Normativi: D.P.R. 27 aprile 1955 n.547; D.P.R. 7 gennaio 1956 n.164; D.P.R. 19 marzo 1956 n.303; Legge 1 marzo 1968 n.186; D.M. 20 Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 53

284 novembre 1968; D.Lgs. 15 agosto 1991 n.277; D.Lgs. 19 settembre 1994 n.626; Circolare Ministero della Sanità 25 novembre 1991 n.23; CEI 23-34; CEI 23-50; CEI 23-57; CEI 64-8; CEI ) DPI: utilizzatore trapano elettrico; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); c) otoprotettori; d) guanti. 3) Trapano elettrico: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Assicurati che l'utensile sia a doppio isolamento (220V), o alimentato a bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegato a terra; 2) Accertati che il cavo di alimentazione e la spina non presentino danneggiamenti, evitando assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni; assicurati del corretto funzionamento dell'interruttore; 3) Accertati del buon funzionamento dell'utensile; 4) Assicurati del corretto fissaggio della punta; 5) Accertati che le feritoie di raffreddamento, collocate sull'involucro esterno dell'utensile siano libere da qualsiasi ostruzione; assicurati che l'elemento su cui operare non sia in tensione o attraversato da impianti tecnologici attivi. Durante l'uso: 1) Durante le pause di lavoro, ricordati di interrompere l'alimentazione elettrica; 2) Posizionati in modo stabile prima di dare inizio alle lavorazioni; 3) Evita assolutamente di compiere operazioni di registrazione, manutenzione o riparazione su organi in movimento; 4) Verifica la disposizione dei cavi di alimentazione affinché non intralcino i posti di lavoro e i passaggi, e non siano soggetti a danneggiamenti meccanici; 5) Assicurati che terzi non possano inavvertitamente riavviare impianti tecnologici (elettricità, gas, acqua, ecc) che interessano la zona di lavoro; 6) Durante le operazioni di taglio praticate su muri, pavimenti o altre strutture che possano nascondere cavi elettrici, evita assolutamente di toccare le parti metalliche dell'utensile; 7) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro. Dopo l'uso: 1) Assicurati di aver interrotto il collegamento elettrico; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso l'alimentazione elettrica. Riferimenti Normativi: D.M. 20 novembre 1968; Circolare Ministero della Sanità 25 novembre 1991 n.23; CEI 23-34; CEI 23-50; CEI 23-57; CEI 64-8; CEI ; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 81. Trapano elettrico Il trapano è un utensile di uso comune adoperato per praticare fori sia in strutture murarie che in qualsiasi materiale. Rischi generati dall'uso dell'attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Punture, tagli, abrasioni; Misure Preventive e Protettive relative all'attrezzo: 1) Trapano elettrico: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare che l'utensile sia a doppio isolamento (220V), o alimentato a bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegato elettricamente a terra; 2) verificare l'integrità e l'isolamento dei cavi e della spina di alimentazione; 3) verificare il funzionamento dell'interruttore; 4) controllare il regolare fissaggio della punta. Durante l'uso: 1) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata; 2) interrompere l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro; 3) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione. Dopo l'uso: 1) staccare il collegamento elettrico dell'utensile; 2) pulire accuratamente l'utensile; 3) segnalare eventuali malfunzionamenti. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore trapano elettrico; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) maschera; c) otoprotettori; d) guanti. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 54

285 MACCHINE utilizzate nelle Lavorazioni Elenco delle macchine: 1) Autocarro; 2) Autocarro con gru; 3) Autogrù; 4) Carrello elevatore; 5) Dumper; 6) Gru a torre; 7) Gru a torre. Autocarro L'autocarro è una macchina utilizzata per il trasporto di mezzi, materiali da costruzione e/o di risulta da demolizioni o scavi, ecc., costituita essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente, ed un cassone generalmente ribaltabile, a mezzo di un sistema oleodinamico. Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 2) Cesoiamenti, stritolamenti; 3) Inalazione polveri, fibre; 4) Incendi, esplosioni; 5) Investimento, ribaltamento; 6) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; 7) Movimentazione manuale dei carichi; 8) Rumore; Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Misure Preventive e Protettive relative al rischio: Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell intensità dell esposizione e l adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione ai lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo. 9) Scivolamenti, cadute a livello; 10) Urti, colpi, impatti, compressioni; 11) Vibrazioni; Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Misure Preventive e Protettive relative al rischio: Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo. Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Autocarro: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di illuminazione; 2) Controlla tutti i comandi e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinché la visibilità del posto di guida sia ottimale; 4) Controlla i percorsi e le aree di manovra richiedendo, se necessario, la predisposizione di adeguati rafforzamenti; 5) Nel cantiere procedi a velocità moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti; 6) In prossimità dei posti di lavoro procedi a passo d'uomo; 7) Durante gli spostamenti del mezzo, aziona il girofaro; 8) Controlla che lungo i percorsi carrabili del cantiere e, in particolare, nella Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 55

286 zona di lavoro non vi sia la presenza di sottoservizi (cavi, tubazioni, ecc. per il passaggio di gas, energia elettrica, acqua, fognature, linee telefoniche, ecc.); 9) Se devi effettuare manovre in spazi ristretti o in condizioni di limitata visibilità, richiedi l'intervento di personale a terra; 10) Evita, se non esplicitamente consentito, di transitare o fermarti in prossimità del bordo degli scavi; 11) Accertati che il mezzo sia posizionato in maniera da consentire il passaggio pedonale e, comunque, provvedi a delimitare il raggio d'azione del mezzo; 12) Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del mezzo. Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio dell'azionamento del ribaltabile mediante l'apposito segnalatore acustico; 2) Impedisci a chiunque di farsi trasportare all'interno del cassone; 3) Evita assolutamente di azionare il ribaltabile se il mezzo è in posizione inclinata; 4) Nel caricare il cassone poni attenzione a: disporre i carichi in maniera da non squilibrare il mezzo, vincolarli in modo da impedire spostamenti accidentali durante il trasporto, non superare l'ingombro ed il carico massimo; 5) Evita sempre di caricare il mezzo oltre le sponde, qualora vengano movimentati materiali sfusi; 6) Accertati sempre, prima del trasporto, che le sponde siano correttamente agganciate; 7) Durante le operazioni di carico e scarico scendi dal mezzo se la cabina di guida non è dotata di roll-bar antischiacciamento; 8) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza del mezzo; 9) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro. Dopo l'uso: 1) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina (ponendo particolare attenzione ai freni ed ai pneumatici) secondo quanto indicato nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti accertato che i motori siano spenti e non riavviabili da terzi accidentalmente. Riferimenti Normativi: D.P.R. 27 aprile 1955 n.547; D.P.R. 7 gennaio 1956 n.164; D.P.R. 19 marzo 1956 n.303; Legge 1 marzo 1968 n.186; D.Lgs. 15 agosto 1991 n.277; D.Lgs. 19 settembre 1994 n.626; D.P.R. 24 luglio 1996 n.459; CEI ) DPI: operatore autocarro; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi (tute). 3) Autocarro: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di illuminazione; 2) Controlla tutti i comandi e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinché la visibilità del posto di guida sia ottimale; 4) Controlla i percorsi e le aree di manovra richiedendo, se necessario, la predisposizione di adeguati rafforzamenti; 5) Nel cantiere procedi a velocità moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti; 6) In prossimità dei posti di lavoro procedi a passo d'uomo; 7) Durante gli spostamenti del mezzo, aziona il girofaro; 8) Controlla che lungo i percorsi carrabili del cantiere e, in particolare, nella zona di lavoro non vi sia la presenza di sottoservizi (cavi, tubazioni, ecc. per il passaggio di gas, energia elettrica, acqua, fognature, linee telefoniche, ecc.); 9) Se devi effettuare manovre in spazi ristretti o in condizioni di limitata visibilità, richiedi l'intervento di personale a terra; 10) Evita, se non esplicitamente consentito, di transitare o fermarti in prossimità del bordo degli scavi; 11) Accertati che il mezzo sia posizionato in maniera da consentire il passaggio pedonale e, comunque, provvedi a delimitare il raggio d'azione del mezzo; 12) Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del mezzo. Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio dell'azionamento del ribaltabile mediante l'apposito segnalatore acustico; 2) Impedisci a chiunque di farsi trasportare all'interno del cassone; 3) Evita assolutamente di azionare il ribaltabile se il mezzo è in posizione inclinata; 4) Nel caricare il cassone poni attenzione a: disporre i carichi in maniera da non squilibrare il mezzo, vincolarli in modo da impedire spostamenti accidentali durante il trasporto, non superare l'ingombro ed il carico massimo; 5) Evita sempre di caricare il mezzo oltre le sponde, qualora vengano movimentati materiali sfusi; 6) Accertati sempre, prima del trasporto, che le sponde siano correttamente agganciate; 7) Durante le operazioni di carico e scarico scendi dal mezzo se la cabina di guida non è dotata di roll-bar antischiacciamento; 8) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza del mezzo; 9) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro. Dopo l'uso: 1) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina (ponendo particolare attenzione ai freni ed ai pneumatici) secondo quanto indicato nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti accertato che i motori siano spenti e non riavviabili da terzi accidentalmente. Riferimenti Normativi: Legge 1 marzo 1968 n.186; D.P.R. 24 luglio 1996 n.459; CEI 34-34; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6. Attrezzi utilizzati dall'operatore: a) Attrezzi manuali; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni. Autocarro con gru L'autocarro è un mezzo d'opera utilizzato per il trasporto di materiali da costruzione e il carico e lo scarico degli stessi mediante gru Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Cesoiamenti, stritolamenti; 2) Elettrocuzione; Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 56

287 3) Getti, schizzi; 4) Inalazione polveri, fibre; 5) Incendi, esplosioni; 6) Investimento, ribaltamento; 7) Rumore; Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Misure Preventive e Protettive relative al rischio: Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell intensità dell esposizione e l adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione ai lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo. 8) Urti, colpi, impatti, compressioni; 9) Vibrazioni; Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Misure Preventive e Protettive relative al rischio: Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo. Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Autocarro con gru: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare accuratamente l'efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere; 2) verificare l'efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi; 3) garantire la visibilità del posto di guida; 4) controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo; 5) verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano interferire con le manovre; 6) verificare l'integrità dei tubi flessibili e dell'impianto oleodinamico in genere; 7) ampliare con apposite plance la superficie di appoggio degli stabilizzatori; 8) verificare l'efficienza della gru, compresa la sicura del gancio; 9) verificare la presenza in cabina di un estintore. Durante l'uso: 1) adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità dei posti di lavoro; 2) non azionare la gru con il mezzo in posizione inclinata; 3) non superare la portata massima e del mezzo e dell'apparecchio di sollevamento; 4) non superare l'ingombro massimo; 5) posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa subire spostamenti durante il trasporto; 6) assicurarsi della corretta chiusura delle sponde; 7) durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare; 8) segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose; 9) utilizzare adeguati accessori di sollevamento; 10) mantenere i comandi puliti da grasso e olio; 11) in caso di visibilità insufficiente richiedere l'aiuto di personale per eseguire le manovre. Dopo l'uso: 1) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego a motore spento; 2) posizionare correttamente il braccio della gru e bloccarlo in posizione di riposo; 3) pulire convenientemente il mezzo; 4) segnalare eventuali guasti. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: operatore autocarro con gru; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi; e) otoprotettori. Autogrù L'autogrù è un mezzo d'opera su gomma, costituito essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente, ed un apparecchio di sollevamento azionato direttamente dalla suddetta cabina o da apposita postazione. Il suo impiego in cantiere può essere il più disparato, data la versatilità del mezzo e le differenti potenzialità dei tipi in commercio, e può andare dal sollevamento (e posizionamento) dei componenti della gru, a quello di macchine o dei semplici materiali da costruzione, ecc. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 57

288 Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Cesoiamenti, stritolamenti; 2) Elettrocuzione; 3) Inalazione polveri, fibre; 4) Incendi, esplosioni; 5) Investimento, ribaltamento; 6) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; 7) Movimentazione manuale dei carichi; 8) Punture, tagli, abrasioni; 9) Rumore; Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Misure Preventive e Protettive relative al rischio: Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell intensità dell esposizione e l adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione ai lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo. 10) Scivolamenti, cadute a livello; 11) Urti, colpi, impatti, compressioni; 12) Vibrazioni; Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Misure Preventive e Protettive relative al rischio: Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo. Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Autogrù: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di illuminazione; 2) Controlla tutti i comandi e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinché la visibilità del posto di guida sia ottimale; 4) Verifica che siano correttamente disposte tutte le protezioni da organi in movimento; 5) Controlla i percorsi e le aree di manovra richiedendo, se necessario, la predisposizione di adeguati rafforzamenti; 6) Nel cantiere procedi a velocità moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti; 7) In prossimità dei posti di lavoro procedi a passo d'uomo; 8) Controlla che lungo i percorsi carrabili del cantiere e, in particolare, nella zona di lavoro non vi sia la presenza di sottoservizi (cavi, tubazioni, ecc. per il passaggio di gas, energia elettrica, acqua, fognature, linee telefoniche, ecc.); 9) Se devi effettuare manovre in spazi ristretti o in condizioni di limitata visibilità, richiedi l'intervento di personale a terra; 10) Durante gli spostamenti del mezzo e durante le manovre di sollevamento, aziona il girofaro; 11) Evita, se non esplicitamente consentito, di transitare o fermarti in prossimità del bordo degli scavi; 12) Accertati che il mezzo sia posizionato in maniera da consentire il passaggio pedonale e, comunque, provvedi a delimitare il raggio d'azione del mezzo; 13) Stabilizza il mezzo utilizzando gli appositi stabilizzatori e, ove necessario, provvedi ad ampliarne l'appoggio con basi dotate adeguata resistenza; 14) Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del mezzo. Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio delle manovre di sollevamento mediante l'apposito segnalatore acustico; 2) Durante il lavoro notturno utilizza gli appositi dispositivi di illuminazione; 3) Il sollevamento e/o lo scarico deve essere sempre effettuato con le funi in posizione verticale; 4) Attieniti alle indicazioni del personale a terra durante le operazioni di sollevamento e spostamento del carico; 5) Evita di far transitare il carico al di sopra di postazioni di lavoro e/o passaggio; 6) Cura la strumentazione ed i comandi, mantenendoli sempre puliti e privi di grasso, ecc.; 7) Evita assolutamente di effettuare manutenzioni su organi in movimento; 8) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza del mezzo; 9) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro. Dopo l'uso: 1) Evita di lasciare carichi sospesi; 2) Ritira il braccio telescopico e accertati di aver azionato il freno di stazionamento; 3) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti accertato che i motori siano spenti e non riavviabili da terzi accidentalmente. Riferimenti Normativi: D.M. 12 settembre 1959; Legge 1 marzo 1968 n.186; D.P.R. 24 luglio 1996 n.459; CEI 34-34; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 58

289 2) DPI: operatore autogrù; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) otoprotettori; d) guanti; e) indumenti protettivi (tute). Attrezzi utilizzati dall'operatore: a) Attrezzi manuali; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni. Carrello elevatore Il carrello elevatore è una macchina su gomma utilizzata per il trasporto di materiali e costituita da una cabina, destinata ad accogliere il conducente, ed un attrezzo (forche) per il sollevamento e trasporto materiali. Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Cesoiamenti, stritolamenti; 4) Elettrocuzione; 5) Inalazione fumi, gas, vapori; 6) Incendi, esplosioni; 7) Investimento, ribaltamento; 8) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; 9) Movimentazione manuale dei carichi; 10) Punture, tagli, abrasioni; 11) Rumore; Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Misure Preventive e Protettive relative al rischio: Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell intensità dell esposizione e l adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione ai lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo. 12) Scivolamenti, cadute a livello; 13) Urti, colpi, impatti, compressioni; 14) Vibrazioni; Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Misure Preventive e Protettive relative al rischio: Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo. Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) i metodi di lavoro adottati devono essere quelli che richiedono la minore esposizione a vibrazioni meccaniche; b) la durata e l'intensità dell'esposizione a vibrazioni meccaniche deve essere opportunamente limitata al minimo necessario per le esigenze della lavorazione; c) l'orario di lavoro deve essere organizzato in maniera appropriata al tipo di lavoro da svolgere; d) devono essere previsti adeguati periodi di riposo in funzione del tipo di lavoro da svolgere. Attrezzature di lavoro. Le attrezzature di lavoro impiegate devono: a) essere adeguate al lavoro da svolgere; b) essere concepite nel rispetto dei principi ergonomici; c) produrre il minor livello possibile di vibrazioni, tenuto conto del lavoro da svolgere; d) essere soggette ad adeguati programmi di manutenzione. Dispositivi di protezione individuale: Indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità, dispositivi di smorzamento che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (piedi o parte seduta del lavoratore), sedili ammortizzanti che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (parte seduta del lavoratore). Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 59

290 Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Carrello elevatore: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di illuminazione; 2) Controlla tutti i comandi e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinché la visibilità del posto di guida sia ottimale; 4) Verifica che siano correttamente disposte tutte le protezioni da organi in movimento; 5) Controlla i percorsi e le aree di manovra richiedendo, se necessario, la predisposizione di adeguati rafforzamenti; 6) Nel cantiere procedi a velocità moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti; 7) In prossimità dei posti di lavoro procedi a passo d'uomo; 8) Controlla che lungo i percorsi carrabili del cantiere e, in particolare, nella zona di lavoro non vi sia la presenza di sottoservizi (cavi, tubazioni, ecc. per il passaggio di gas, energia elettrica, acqua, fognature, linee telefoniche, ecc.); 9) Se devi effettuare manovre in spazi ristretti o in condizioni di limitata visibilità, richiedi l'intervento di personale a terra; 10) Durante gli spostamenti del mezzo e durante le manovre di sollevamento, aziona il girofaro; 11) Evita, se non esplicitamente consentito, di transitare o fermarti in prossimità del bordo degli scavi; 12) Accertati che il mezzo sia posizionato in maniera da consentire il passaggio pedonale e, comunque, provvedi a delimitare il raggio d'azione del mezzo; 13) Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del mezzo. Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio delle manovre di sollevamento e trasporto mediante l'apposito segnalatore acustico; 2) Durante il lavoro notturno utilizza gli appositi dispositivi di illuminazione; 3) Mantieni in basso la posizione della forche, sia negli spostamenti a vuoto che con il carico; 4) Disponi il carico sulle forche (quantità e assetto) in funzione delle condizioni del percorso (presenza di accidentalità, inclinazione longitudinale e trasversale, ecc.), senza mai superare il carico massimo consentito; 5) Cura particolare attenzione allo stoccaggio dei materiali movimentati, disponendoli in maniera stabile ed ordinata; 6) Impedisci a chiunque l'accesso a bordo del mezzo, ed evita assolutamente di utilizzare le forche per sollevare persone; 7) Evita di traslare il carico, durante la sua movimentazione, al di sopra di postazioni di lavoro e/o passaggio; 8) Cura la strumentazione ed i comandi, mantenendoli sempre puliti e privi di grasso, ecc.; 9) Evita assolutamente di effettuare manutenzioni su organi in movimento; 10) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza del mezzo; 11) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro. Dopo l'uso: 1) Evita di lasciare carichi sospesi in posizione elevata; riporta in basso la posizione della forche e accertati di aver azionato il freno di stazionamento; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti accertato che i motori siano spenti e non riavviabili da terzi accidentalmente. Riferimenti Normativi: Legge 1 marzo 1968 n.186; D.P.R. 24 luglio 1996 n.459; CEI 34-34; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6. 2) DPI: operatore carrello elevatore; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi (tute). Dumper Il dumper è un mezzo d'opera utilizzato per il trasporto di materiali incoerenti (sabbia, pietrisco). Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Cesoiamenti, stritolamenti; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Incendi, esplosioni; 4) Investimento, ribaltamento; 5) Rumore; Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Misure Preventive e Protettive relative al rischio: Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell intensità dell esposizione e l adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione ai lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 60

291 utilizzo. Segnalazione e delimitazione dell'ambiente di lavoro. I luoghi di lavoro devono avere i seguenti requisiti: a) indicazione, con appositi segnali, dei luoghi di lavoro dove i lavoratori sono esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione; b) ove ciò è tecnicamente possibile e giustificato dal rischio, delimitazione e accesso limitato delle aree, dove i lavoratori sono esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione. 6) Vibrazioni; Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Misure Preventive e Protettive relative al rischio: Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo. Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) i metodi di lavoro adottati devono essere quelli che richiedono la minore esposizione a vibrazioni meccaniche; b) la durata e l'intensità dell'esposizione a vibrazioni meccaniche deve essere opportunamente limitata al minimo necessario per le esigenze della lavorazione; c) l'orario di lavoro deve essere organizzato in maniera appropriata al tipo di lavoro da svolgere; d) devono essere previsti adeguati periodi di riposo in funzione del tipo di lavoro da svolgere. Attrezzature di lavoro. Le attrezzature di lavoro impiegate devono: a) essere adeguate al lavoro da svolgere; b) essere concepite nel rispetto dei principi ergonomici; c) produrre il minor livello possibile di vibrazioni, tenuto conto del lavoro da svolgere; d) essere soggette ad adeguati programmi di manutenzione. Dispositivi di protezione individuale: Indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità, dispositivi di smorzamento che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (piedi o parte seduta del lavoratore), sedili ammortizzanti che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (parte seduta del lavoratore). Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Dumper: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare il funzionamento dei comandi di guida con particolare riguardo per i freni; 2) verificare l'efficienza dei gruppi ottici per lavorazioni in mancanza di illuminazione; 3) verificare la presenza del carter al volano; 4) verificare il funzionamento dell'avvisatore acustico e del girofaro; 5) controllare che i percorsi siano adeguati per la stabilità del mezzo; 6) verificare la presenza di una efficace protezione del posto di manovra contro i rischi da ribaltamento (rollbar o robusta cabina). Durante l'uso: 1) adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità dei posti di lavoro; 2) non percorrere lunghi tragitti in retromarcia; 3) non trasportare altre persone; 4) durante gli spostamenti abbassare il cassone; 5) eseguire lo scarico in posizione stabile tenendo a distanza di sicurezza il personale addetto ai lavori; 6) mantenere sgombro il posto di guida; 7) mantenere puliti i comandi da grasso e olio; 8) non rimuovere le protezioni del posto di guida; 9) richiedere l'aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta; 10) durante i rifornimenti spegnere il motore e non fumare; 11) segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie. Dopo l'uso: 1) riporre correttamente il mezzo azionando il freno di stazionamento; 2) eseguire le operazioni di revisione e pulizia necessarie al reimpiego della macchina a motore spento, segnalando eventuali guasti; 3) eseguire la manutenzione secondo le indicazioni del libretto. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: operatore dumper; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) otoprotettori; d) guanti; e) maschera; f) indumenti protettivi. Gru a torre La gru a torre è il principale mezzo di sollevamento e movimentazione dei carichi in cantiere. E' azionata da un proprio motore ed è costituita, essenzialmente, dalle seguenti parti: a) la struttura, composta da profilati e tubolari metallici saldati ed imbullonati in modo da realizzare un traliccio; b) il sistema stabilizzante, costituito dalla zavorra di base e, per le gru con rotazione in alto, da quella di controfreccia posta sulla parte rotante, mentre per quelle con rotazione in basso, la zavorra di controfreccia viene sostituita dall'azione di un tirante collegato a quella di base; c) gli organi di movimento, composti dai motori, generalmente elettrici, e dai meccanismi che servono per manovrare la gru; d) i dispositivi di sicurezza, i cui principali sono di carattere elettrico. Esistono in commercio numerosi tipi di gru, che si differenziano principalmente per le dimensioni e quindi per le portate sollevabili. Le gru possono essere dotate di basamenti fissi o su rotaie, per consentire un più agevole utilizzo durante lo sviluppo del cantiere senza dover essere costretti a smontarla e montarla ripetutamente. Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Caduta dall'alto; Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 61

292 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Elettrocuzione; 4) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; 5) Rumore; Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Misure Preventive e Protettive relative al rischio: Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell intensità dell esposizione e l adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione ai lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo. 6) Scivolamenti, cadute a livello; 7) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Gru a torre: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Accertati che non vi siano cedimenti della base d'appoggio della gru o che si evidenzino ristagni d'acqua; 2) Verifica che non si proceda a scavi in prossimità della base d'appoggio della gru o, se necessari, tali scavi vengano adeguatamente armati; 3) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e dei gruppi ottici di illuminazione; 4) Verifica che non vi siano linee elettriche o strutture fisse interferenti l'area di manovra della gru; 5) Verifica che siano correttamente disposte tutte le protezioni da organi in movimento; 6) Controlla la funzionalità della pulsantiera; 7) Accertati che sia correttamente disposta la protezione della zavorra (nel caso di rotazione bassa); 8) Accertati che sia stato effettuato il rifornimento di lubrificante agli ingrassatori relativi agli organi in rotazione; 9) Controlla la funzionalità della sicura di chiusura del gancio e del freno della rotazione; 10) Controlla l'efficienza dei fine corsa elettrici e meccanici, di salita, discesa e traslazioni; 11) Qualora vi sia presenza di più gru interferenti, e la loro reciproca movimentazione sia stata pianificata, prendi visione degli ordini di servizio relativi alle modalità di movimentazione e di segnalazione; 12) Effettua un'accurata verifica delle condizioni della gru a seguito di fenomeni meteorologici rilevanti o eventi tellurici. Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio delle manovre mediante l'apposito segnalatore acustico; 2) Evita di far transitare il carico al di sopra di postazioni di lavoro e/o passaggio; 3) Ricordati di utilizzare la forca solo per le operazioni di carico e scarico degli automezzi, senza mai superare l'altezza da terra di m. 2; 4) Utilizza solo contenitori adeguati al tipo di materiale da movimentare (in particolare per materiali minuti, adopera benne, cestelli, cassoni metallici dotati di ganci di chiusura); 5) Il sollevamento e/o lo scarico deve essere sempre effettuato con le funi in posizione verticale; 6) Il sollevamento e/o lo scarico deve essere sempre effettuato con gradualità; 7) Verifica che i carichi siano sempre ben equilibrati imbracati, attenendoti sempre alle portate indicate sui cartelli; 8) Prima di far sganciare il carico, accertati sempre che esso sia stabile; 9) Durante le soste, ritira il gancio in posizione di riposo, libera la gru al vento scollegandola elettricamente, ed evita di lasciare carichi sospesi; 10) In presenza di forte vento, sospendi ogni operazione, procedi ad un ancoraggio supplementare e lascia libero il braccio di ruotare; 11) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro. Dopo l'uso: 1) Al termine del turno di lavoro, ritira il gancio in posizione di riposo, libera la gru al vento scollegandola elettricamente, ed evita di lasciare carichi sospesi; 2) Procedi ad un ancoraggio supplementare; 3) Inoltre accertati che periodicamente vengano effettuate le prescritte manutenzioni; 4) In particolare: controlla che sia stata effettuata la verifica trimestrale delle funi; 5) Accertati che la struttura non presenti aste deformate o ossidate e che i bulloni siano correttamente serrati; 6) Accertati dello stato di usura e funzionamento delle parti in movimento, dell'avvolgicavo, dei freni dei motori e di rotazione; 7) Verifica il livello dell'olio negli ingrassatori, accertandoti che pulegge, tamburo, ralla, ecc. siano ben ingrassati; 8) Verifica l'integrità dei conduttori di terra contro le scariche atmosferiche; 9) In caso di interventi di manutenzione al di fuori delle protezioni fisse, utilizza un'imbracatura di sicurezza con doppia fune di trattenuta; 10) Accertati della corretta taratura del limitatore di carico. Riferimenti Normativi: D.M. 12 settembre 1959; Legge 1 marzo 1968 n.186; D.P.R. 24 luglio 1996 n.459; CEI 34-34; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 81; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art ) DPI: operatore gru a torre; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi (tute); e) attrezzatura anticaduta. 3) Gru a torre: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 62

293 Prima dell'uso: 1) Accertati che non vi siano cedimenti della base d'appoggio della gru o che si evidenzino ristagni d'acqua; 2) Verifica che non si proceda a scavi in prossimità della base d'appoggio della gru o, se necessari, tali scavi vengano adeguatamente armati; 3) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e dei gruppi ottici di illuminazione; 4) Verifica che non vi siano linee elettriche o strutture fisse interferenti l'area di manovra della gru; 5) Verifica che siano correttamente disposte tutte le protezioni da organi in movimento; 6) Controlla la funzionalità della pulsantiera; 7) Accertati che sia correttamente disposta la protezione della zavorra (nel caso di rotazione bassa); 8) Accertati che sia stato effettuato il rifornimento di lubrificante agli ingrassatori relativi agli organi in rotazione; 9) Controlla la funzionalità della sicura di chiusura del gancio e del freno della rotazione; 10) Controlla l'efficienza dei fine corsa elettrici e meccanici, di salita, discesa e traslazioni; 11) Qualora vi sia presenza di più gru interferenti, e la loro reciproca movimentazione sia stata pianificata, prendi visione degli ordini di servizio relativi alle modalità di movimentazione e di segnalazione; 12) Effettua un'accurata verifica delle condizioni della gru a seguito di fenomeni meteorologici rilevanti o eventi tellurici. Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio delle manovre mediante l'apposito segnalatore acustico; 2) Evita di far transitare il carico al di sopra di postazioni di lavoro e/o passaggio; 3) Ricordati di utilizzare la forca solo per le operazioni di carico e scarico degli automezzi, senza mai superare l'altezza da terra di m. 2; 4) Utilizza solo contenitori adeguati al tipo di materiale da movimentare (in particolare per materiali minuti, adopera benne, cestelli, cassoni metallici dotati di ganci di chiusura); 5) Il sollevamento e/o lo scarico deve essere sempre effettuato con le funi in posizione verticale; 6) Il sollevamento e/o lo scarico deve essere sempre effettuato con gradualità; 7) Verifica che i carichi siano sempre ben equilibrati imbracati, attenendoti sempre alle portate indicate sui cartelli; 8) Prima di far sganciare il carico, accertati sempre che esso sia stabile; 9) Durante le soste, ritira il gancio in posizione di riposo, libera la gru al vento scollegandola elettricamente, ed evita di lasciare carichi sospesi; 10) In presenza di forte vento, sospendi ogni operazione, procedi ad un ancoraggio supplementare e lascia libero il braccio di ruotare; 11) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro. Dopo l'uso: 1) Al termine del turno di lavoro, ritira il gancio in posizione di riposo, libera la gru al vento scollegandola elettricamente, ed evita di lasciare carichi sospesi; 2) Procedi ad un ancoraggio supplementare; 3) Inoltre accertati che periodicamente vengano effettuate le prescritte manutenzioni; 4) In particolare: controlla che sia stata effettuata la verifica trimestrale delle funi; 5) Accertati che la struttura non presenti aste deformate o ossidate e che i bulloni siano correttamente serrati; 6) Accertati dello stato di usura e funzionamento delle parti in movimento, dell'avvolgicavo, dei freni dei motori e di rotazione; 7) Verifica il livello dell'olio negli ingrassatori, accertandoti che pulegge, tamburo, ralla, ecc. siano ben ingrassati; 8) Verifica l'integrità dei conduttori di terra contro le scariche atmosferiche; 9) In caso di interventi di manutenzione al di fuori delle protezioni fisse, utilizza un'imbracatura di sicurezza con doppia fune di trattenuta; 10) Accertati della corretta taratura del limitatore di carico. Riferimenti Normativi: D.P.R. 27 aprile 1955 n.547; D.P.R. 7 gennaio 1956 n.164; D.M. 12 settembre 1959; Legge 1 marzo 1968 n.186; D.Lgs. 15 agosto 1991 n.277; D.Lgs. 19 settembre 1994 n.626; D.P.R. 24 luglio 1996 n.459; CEI Attrezzi utilizzati dall'operatore: a) Attrezzi manuali; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni. Gru a torre La gru è il principale mezzo di sollevamento e movimentazione dei carichi in cantiere. Le gru possono essere dotate di basamenti fissi o su rotaie, per consentire un più agevole utilizzo durante lo sviluppo del cantiere senza dover essere costretti a smontarla e montarla ripetutamente. Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Elettrocuzione; 4) Rumore; Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico. Misure Preventive e Protettive relative al rischio: Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell intensità dell esposizione e l adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione ai lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 63

294 5) Urti, colpi, impatti, compressioni; Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Gru a torre: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare l'assenza di strutture fisse e/o linee elettriche aeree che possano interferire con la rotazione; 2) controllare la stabilità della base d'appoggio; 3) verificare l'efficienza della protezione della zavorra (rotazione bassa); 4) verificare la chiusura dello sportello del quadro; 5) controllare che le vie di corsa della gru siano libere; 6) sbloccare i tenaglioni di ancoraggio alle rotaie; 7) verificare l'efficienza dei fine corsa elettrici e meccanici, di salita, discesa e traslazioni; 8) verificare la presenza del carter al tamburo; 9) verificare l'efficienza della pulsantiera; 10) verificare il corretto avvolgimento della fune di sollevamento; 11) verificare l'efficienza della sicura del gancio; 12) verificare l'efficienza del freno della rotazione; 13) controllare l'ordine di servizio relativo alle manovre ed alle segnalazioni da effettuare nel caso sussista una situazione di interferenza pianificata con altre gru; 14) verificare la presenza in cabina di un estintore. Durante l'uso: 1) manovrare la gru da una postazione sicura o dalla cabina; 2) avvisare l'inizio della manovra col segnalatore acustico; 3) attenersi alle portate indicate dai cartelli; 4) eseguire con gradualità le manovre; 5) durante lo spostamento dei carichi evitare le aree di lavoro ed i passaggi; 6) non eseguire tiri di materiale imbracati o contenuti scorrettamente; 7) durante le pause di lavoro ancorare la gru con i tenaglioni e scollegarla elettricamente; 8) segnalare tempestivamente eventuali anomalie. Dopo l'uso: 1) rialzare il gancio ed avvicinarlo alla torre; 2) scollegare elettricamente la gru; 3) ancorare la gru alle rotaie con i tenaglioni. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: operatore gru a torre; Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi; e) attrezzatura anticaduta. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 64

295 EMISSIONE SONORA ATTREZZATURE E MACCHINE (art 190, D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) ATTREZZATURA Lavorazioni Emissione Sonora db(a) Argano a bandiera Rimozione di pavimenti interni; Rimozione di massetto Argano a cavalletto Rimozione di pavimenti interni; Rimozione di massetto Cannello per saldatura ossiacetilenica Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico Impastatrice Formazione intonaci esterni (tradizionali) Martello demolitore elettrico Rimozione di pavimenti interni; Rimozione di massetto Scanalatrice per muri ed intonaci Realizzazione di impianto elettrico interno Sega circolare Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere Smerigliatrice angolare (flessibile) Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere Taglierina elettrica Trapano elettrico Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate; Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali; Posa di pavimenti per interni Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Realizzazione di impianto elettrico interno; Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico; Posa macchina di condizionamento; Posa moduli fotovoltaici MACCHINA Lavorazioni Emissione Sonora db(a) Autocarro con gru Posa moduli fotovoltaici Dumper Gru a torre Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Rimozione di serramenti esterni; Rimozione di pavimenti interni; Rimozione di massetto Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate; Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali; Formazione intonaci esterni (tradizionali); Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico; Posa macchina di condizionamento; Posa di serramenti esterni; Posa di pavimenti per interni Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 65

296 COORDINAMENTO DELLE LAVORAZIONI E FASI 1) Interferenza nel periodo dal 7 g al 11 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 3 giorni lavorativi. Fasi: - Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso - Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 7 g al 15 g, per 7 giorni lavorativi, e dal 1 g al 11 g per 6 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 7 g al 11 g per 3 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). d) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso: a) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE c) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE d) Rumore per "Operaio comune polivalente" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE e) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE f) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 2) Interferenza nel periodo dal 12 g al 42 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 23 giorni lavorativi. Fasi: - Rimozione di serramenti esterni - Rimozione di massetto Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Rimozione di serramenti esterni è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 12 g al 42 g, per 23 giorni lavorativi, e dal 12 g al 42 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 12 g al 42 g per 23 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). c) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. d) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Rimozione di serramenti esterni: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE c) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE Rimozione di massetto: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE d) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 66

297 3) Interferenza nel periodo dal 12 g al 15 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 4 giorni lavorativi. Fasi: - Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso - Rimozione di massetto Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 7 g al 15 g, per 7 giorni lavorativi, e dal 12 g al 42 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 12 g al 15 g per 4 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). d) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso: a) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Rimozione di massetto: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE d) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 4) Interferenza nel periodo dal 12 g al 15 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 4 giorni lavorativi. Fasi: - Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso - Rimozione di serramenti esterni Le lavorazioni su elencate, svolte dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 7 g al 15 g per 7 giorni lavorativi, e dal 12 g al 42 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 12 g al 15 g per 4 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). Rischi Trasmissibili: Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso: a) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Rimozione di serramenti esterni: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE c) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 5) Interferenza nel periodo dal 13 g al 42 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 22 giorni lavorativi. Fasi: - Rimozione di serramenti esterni - Rimozione di pavimenti interni Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Rimozione di serramenti esterni è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 12 g al 42 g, per 23 giorni lavorativi, e dal 13 g al 42 g per 22 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 13 g al 42 g per 22 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 67

298 provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). c) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. d) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Rimozione di serramenti esterni: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE c) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE Rimozione di pavimenti interni: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE d) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 6) Interferenza nel periodo dal 13 g al 42 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 22 giorni lavorativi. Fasi: - Rimozione di pavimenti interni - Rimozione di massetto Le lavorazioni su elencate sono eseguite rispettivamente dal 13 g al 42 g per 22 giorni lavorativi, e dal 12 g al 42 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 13 g al 42 g per 22 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Rimozione di pavimenti interni: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE d) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE Rimozione di massetto: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE d) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 7) Interferenza nel periodo dal 13 g al 15 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 3 giorni lavorativi. Fasi: - Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso - Rimozione di pavimenti interni Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 7 g al 15 g, per 7 giorni lavorativi, e dal 13 g al 42 g per 22 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 13 g al 15 g per 3 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). d) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 68

299 necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso: a) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Rimozione di pavimenti interni: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE d) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 8) Interferenza nel periodo dal 21 g al 53 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 23 giorni lavorativi. Fasi: - Formazione intonaci esterni (tradizionali) - Realizzazione di impianto elettrico interno Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Formazione intonaci esterni (tradizionali) è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 21 g al 53 g, per 23 giorni lavorativi, e dal 21 g al 53 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 21 g al 53 g per 23 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine all impastatrice non ci siano concentrazioni di polveri emesse durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di polveri si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati alla produzione di malte e calcestruzzi. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). d) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Formazione intonaci esterni (tradizionali): a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE c) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Realizzazione di impianto elettrico interno: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 9) Interferenza nel periodo dal 21 g al 42 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 16 giorni lavorativi. Fasi: - Rimozione di massetto - Realizzazione di impianto elettrico interno Le lavorazioni su elencate sono eseguite rispettivamente dal 12 g al 42 g per 23 giorni lavorativi, e dal 21 g al 53 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 21 g al 42 g per 16 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Rimozione di massetto: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE d) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE Realizzazione di impianto elettrico interno: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 69

300 10) Interferenza nel periodo dal 21 g al 42 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 16 giorni lavorativi. Fasi: - Rimozione di pavimenti interni - Realizzazione di impianto elettrico interno Le lavorazioni su elencate sono eseguite rispettivamente dal 13 g al 42 g per 22 giorni lavorativi, e dal 21 g al 53 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 21 g al 42 g per 16 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Rimozione di pavimenti interni: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE d) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE Realizzazione di impianto elettrico interno: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 11) Interferenza nel periodo dal 21 g al 42 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 16 giorni lavorativi. Fasi: - Formazione intonaci esterni (tradizionali) - Rimozione di pavimenti interni Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Formazione intonaci esterni (tradizionali) è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 21 g al 53 g, per 23 giorni lavorativi, e dal 13 g al 42 g per 22 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 21 g al 42 g per 16 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine all impastatrice non ci siano concentrazioni di polveri emesse durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di polveri si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati alla produzione di malte e calcestruzzi. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). d) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. e) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Formazione intonaci esterni (tradizionali): a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE c) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Rimozione di pavimenti interni: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE d) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 12) Interferenza nel periodo dal 21 g al 42 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 16 giorni lavorativi. Fasi: - Rimozione di serramenti esterni - Formazione intonaci esterni (tradizionali) Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 70

301 Le lavorazioni su elencate, svolte dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 12 g al 42 g per 23 giorni lavorativi, e dal 21 g al 53 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 21 g al 42 g per 16 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). c) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. d) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine all impastatrice non ci siano concentrazioni di polveri emesse durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di polveri si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati alla produzione di malte e calcestruzzi. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Rimozione di serramenti esterni: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE c) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE Formazione intonaci esterni (tradizionali): a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE c) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 13) Interferenza nel periodo dal 21 g al 42 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 16 giorni lavorativi. Fasi: - Rimozione di serramenti esterni - Realizzazione di impianto elettrico interno Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Rimozione di serramenti esterni è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 12 g al 42 g, per 23 giorni lavorativi, e dal 21 g al 53 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 21 g al 42 g per 16 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Rimozione di serramenti esterni: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE c) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE Realizzazione di impianto elettrico interno: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 14) Interferenza nel periodo dal 21 g al 42 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 16 giorni lavorativi. Fasi: - Formazione intonaci esterni (tradizionali) - Rimozione di massetto Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Formazione intonaci esterni (tradizionali) è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 21 g al 53 g, per 23 giorni lavorativi, e dal 12 g al 42 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 21 g al 42 g per 16 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine all impastatrice non ci siano concentrazioni di Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 71

302 polveri emesse durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di polveri si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati alla produzione di malte e calcestruzzi. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). d) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. e) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Formazione intonaci esterni (tradizionali): a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE c) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Rimozione di massetto: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE d) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 15) Interferenza nel periodo dal 22 g al 53 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 22 giorni lavorativi. Fasi: - Formazione intonaci esterni (tradizionali) - Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Formazione intonaci esterni (tradizionali) è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 21 g al 53 g, per 23 giorni lavorativi, e dal 22 g al 53 g per 22 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 22 g al 53 g per 22 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine all impastatrice non ci siano concentrazioni di polveri emesse durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di polveri si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati alla produzione di malte e calcestruzzi. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). d) E vietato svolgere attività che utilizzano sostanze infiammabili in prossimità delle zone dove si interviene con le attrezzature per saldare. Il preposto dell impresa esecutrice addetta all utilizzo dell attrezzatura deve informare le altre imprese dell inizio e fine delle operazioni di saldatura e del divieto su detto. e) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine a quelle dove si utilizza il cannello non ci siano concentrazioni di fumi emessi durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di fumi si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati all utilizzo dell attrezzo. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento di fumi e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale. Rischi Trasmissibili: Formazione intonaci esterni (tradizionali): a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE c) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico: a) Rumore per "Impiantista termico" Prob: BASSA Ent. danno: SERIO b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 16) Interferenza nel periodo dal 22 g al 42 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 15 giorni lavorativi. Fasi: - Rimozione di pavimenti interni - Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico Le lavorazioni su elencate sono eseguite rispettivamente dal 13 g al 42 g per 22 giorni lavorativi, e dal 22 g al 53 g per 22 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 22 g al 42 g per 15 giorni lavorativi. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 72

303 Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. d) E vietato svolgere attività che utilizzano sostanze infiammabili in prossimità delle zone dove si interviene con le attrezzature per saldare. Il preposto dell impresa esecutrice addetta all utilizzo dell attrezzatura deve informare le altre imprese dell inizio e fine delle operazioni di saldatura e del divieto su detto. e) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine a quelle dove si utilizza il cannello non ci siano concentrazioni di fumi emessi durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di fumi si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati all utilizzo dell attrezzo. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento di fumi e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale. Rischi Trasmissibili: Rimozione di pavimenti interni: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE d) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico: a) Rumore per "Impiantista termico" Prob: BASSA Ent. danno: SERIO b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 17) Interferenza nel periodo dal 22 g al 42 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 15 giorni lavorativi. Fasi: - Rimozione di massetto - Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico Le lavorazioni su elencate sono eseguite rispettivamente dal 12 g al 42 g per 23 giorni lavorativi, e dal 22 g al 53 g per 22 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 22 g al 42 g per 15 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. d) E vietato svolgere attività che utilizzano sostanze infiammabili in prossimità delle zone dove si interviene con le attrezzature per saldare. Il preposto dell impresa esecutrice addetta all utilizzo dell attrezzatura deve informare le altre imprese dell inizio e fine delle operazioni di saldatura e del divieto su detto. e) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine a quelle dove si utilizza il cannello non ci siano concentrazioni di fumi emessi durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di fumi si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati all utilizzo dell attrezzo. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento di fumi e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale. Rischi Trasmissibili: Rimozione di massetto: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE d) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico: a) Rumore per "Impiantista termico" Prob: BASSA Ent. danno: SERIO b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 18) Interferenza nel periodo dal 22 g al 42 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 15 giorni lavorativi. Fasi: - Rimozione di serramenti esterni - Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Rimozione di serramenti esterni è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 12 g al 42 g, per 23 giorni lavorativi, e dal 22 g al 53 g per 22 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 22 g al 42 g per 15 giorni lavorativi. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 73

304 Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). c) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. d) E vietato svolgere attività che utilizzano sostanze infiammabili in prossimità delle zone dove si interviene con le attrezzature per saldare. Il preposto dell impresa esecutrice addetta all utilizzo dell attrezzatura deve informare le altre imprese dell inizio e fine delle operazioni di saldatura e del divieto su detto. e) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine a quelle dove si utilizza il cannello non ci siano concentrazioni di fumi emessi durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di fumi si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati all utilizzo dell attrezzo. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento di fumi e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale. Rischi Trasmissibili: Rimozione di serramenti esterni: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE c) Rumore per "Operatore dumper" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico: a) Rumore per "Impiantista termico" Prob: BASSA Ent. danno: SERIO b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 19) Interferenza nel periodo dal 22 g al 53 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 22 giorni lavorativi. Fasi: - Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico - Realizzazione di impianto elettrico interno Le lavorazioni su elencate sono eseguite rispettivamente dal 22 g al 53 g per 22 giorni lavorativi, e dal 21 g al 53 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 22 g al 53 g per 22 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) E vietato svolgere attività che utilizzano sostanze infiammabili in prossimità delle zone dove si interviene con le attrezzature per saldare. Il preposto dell impresa esecutrice addetta all utilizzo dell attrezzatura deve informare le altre imprese dell inizio e fine delle operazioni di saldatura e del divieto su detto. c) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine a quelle dove si utilizza il cannello non ci siano concentrazioni di fumi emessi durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di fumi si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati all utilizzo dell attrezzo. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento di fumi e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale. d) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico: a) Rumore per "Impiantista termico" Prob: BASSA Ent. danno: SERIO b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Realizzazione di impianto elettrico interno: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 20) Interferenza nel periodo dal 46 g al 53 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 6 giorni lavorativi. Fasi: - Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate - Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 46 g al 68 g, per 17 giorni lavorativi, e dal 22 g al 53 g per 22 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 46 g al 53 g per 6 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 74

305 esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. d) E vietato svolgere attività che utilizzano sostanze infiammabili in prossimità delle zone dove si interviene con le attrezzature per saldare. Il preposto dell impresa esecutrice addetta all utilizzo dell attrezzatura deve informare le altre imprese dell inizio e fine delle operazioni di saldatura e del divieto su detto. e) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine a quelle dove si utilizza il cannello non ci siano concentrazioni di fumi emessi durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di fumi si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati all utilizzo dell attrezzo. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento di fumi e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale. Rischi Trasmissibili: Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico: a) Rumore per "Impiantista termico" Prob: BASSA Ent. danno: SERIO b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 21) Interferenza nel periodo dal 46 g al 53 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 6 giorni lavorativi. Fasi: - Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali - Realizzazione di impianto elettrico interno Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 46 g al 69 g, per 18 giorni lavorativi, e dal 21 g al 53 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 46 g al 53 g per 6 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Realizzazione di impianto elettrico interno: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 22) Interferenza nel periodo dal 46 g al 53 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 6 giorni lavorativi. Fasi: - Formazione intonaci esterni (tradizionali) - Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate Le lavorazioni su elencate, svolte dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 21 g al 53 g per 23 giorni lavorativi, e dal 46 g al 68 g per 17 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 46 g al 53 g per 6 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine all impastatrice non ci siano concentrazioni di polveri emesse durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di polveri si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati alla produzione di malte e calcestruzzi. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). d) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 75

306 necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Formazione intonaci esterni (tradizionali): a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE c) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 23) Interferenza nel periodo dal 46 g al 53 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 6 giorni lavorativi. Fasi: - Formazione intonaci esterni (tradizionali) - Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali Le lavorazioni su elencate, svolte dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 21 g al 53 g per 23 giorni lavorativi, e dal 46 g al 69 g per 18 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 46 g al 53 g per 6 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine all impastatrice non ci siano concentrazioni di polveri emesse durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di polveri si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati alla produzione di malte e calcestruzzi. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). d) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Formazione intonaci esterni (tradizionali): a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE c) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 24) Interferenza nel periodo dal 46 g al 53 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 6 giorni lavorativi. Fasi: - Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali - Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 46 g al 69 g, per 18 giorni lavorativi, e dal 22 g al 53 g per 22 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 46 g al 53 g per 6 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. d) E vietato svolgere attività che utilizzano sostanze infiammabili in prossimità delle zone dove si interviene con le attrezzature per saldare. Il preposto dell impresa esecutrice addetta all utilizzo dell attrezzatura deve informare le altre imprese dell inizio e fine delle operazioni di saldatura e del divieto su detto. e) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine a quelle dove si utilizza il cannello non ci siano concentrazioni di fumi emessi durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di fumi si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati all utilizzo dell attrezzo. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento di fumi e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale. Rischi Trasmissibili: Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 76

307 Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Realizzazione della rete di distribuzione e terminali per impianto termico: a) Rumore per "Impiantista termico" Prob: BASSA Ent. danno: SERIO b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 25) Interferenza nel periodo dal 46 g al 53 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 6 giorni lavorativi. Fasi: - Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate - Realizzazione di impianto elettrico interno Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 46 g al 68 g, per 17 giorni lavorativi, e dal 21 g al 53 g per 23 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 46 g al 53 g per 6 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Realizzazione di impianto elettrico interno: a) Inalazione polveri, fibre Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE 26) Interferenza nel periodo dal 46 g al 68 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 17 giorni lavorativi. Fasi: - Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate - Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali Le lavorazioni su elencate, svolte dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 46 g al 68 g per 17 giorni lavorativi, e dal 46 g al 69 g per 18 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 46 g al 68 g per 17 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 27) Interferenza nel periodo dal 56 g al 69 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 10 giorni lavorativi. Fasi: - Formazione di massetto - Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali Le lavorazioni su elencate, svolte dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 56 g al 82 g per 19 giorni lavorativi, e dal 46 g al 69 g per 18 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 56 g al 69 g per 10 giorni lavorativi. Coordinamento: Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 77

308 a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine all impastatrice non ci siano concentrazioni di polveri emesse durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di polveri si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati alla produzione di malte e calcestruzzi. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). d) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Formazione di massetto: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 28) Interferenza nel periodo dal 56 g al 68 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 9 giorni lavorativi. Fasi: - Formazione di massetto - Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate Le lavorazioni su elencate, svolte dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 56 g al 82 g per 19 giorni lavorativi, e dal 46 g al 68 g per 17 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 56 g al 68 g per 9 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine all impastatrice non ci siano concentrazioni di polveri emesse durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di polveri si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati alla produzione di malte e calcestruzzi. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). d) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Formazione di massetto: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 29) Interferenza nel periodo dal 74 g al 82 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 7 giorni lavorativi. Fasi: - Formazione di massetto - Posa macchina di condizionamento Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Formazione di massetto è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 56 g al 82 g, per 19 giorni lavorativi, e dal 74 g al 90 g per 13 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 74 g al 82 g per 7 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine all impastatrice non ci siano concentrazioni di polveri emesse durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di polveri si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati alla produzione di malte e calcestruzzi. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Formazione di massetto: Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 78

309 a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Posa macchina di condizionamento: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 30) Interferenza nel periodo dal 81 g al 90 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 8 giorni lavorativi. Fasi: - Posa macchina di condizionamento - Posa di pavimenti per interni Le lavorazioni su elencate sono eseguite rispettivamente dal 74 g al 90 g per 13 giorni lavorativi, e dal 81 g al 95 g per 11 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 81 g al 90 g per 8 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Posa macchina di condizionamento: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Posa di pavimenti per interni: a) Rumore per "Posatore pavimenti e rivestimenti" Prob: BASSA Ent. danno: SERIO b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 31) Interferenza nel periodo dal 81 g al 82 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 2 giorni lavorativi. Fasi: - Formazione di massetto - Posa di pavimenti per interni Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Formazione di massetto è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 56 g al 82 g, per 19 giorni lavorativi, e dal 81 g al 95 g per 11 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 81 g al 82 g per 2 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) I preposti, delle imprese, devono verificare che nell aria delle zone di lavoro vicine all impastatrice non ci siano concentrazioni di polveri emesse durante il suo utilizzo. In caso si presentino concentrazioni di polveri si deve evitare, in tali zone, la presenza di altri operai a parte quelli interessati alla produzione di malte e calcestruzzi. Se ciò non è attuabile, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri e se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Formazione di massetto: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Posa di pavimenti per interni: a) Rumore per "Posatore pavimenti e rivestimenti" Prob: BASSA Ent. danno: SERIO b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 32) Interferenza nel periodo dal 92 g al 95 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 2 giorni lavorativi. Fasi: - Posa di serramenti esterni - Posa di pavimenti per interni Le lavorazioni su elencate, di cui la lavorazione Posa di serramenti esterni è svolta dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 92 g al 125 g, per 22 giorni lavorativi, e dal 81 g al 95 g per 11 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 92 g al 95 g per 2 giorni lavorativi. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). c) Si deve evitare la presenza d operai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute all utilizzo delle Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 79

310 attrezzature e macchine. Se ciò non è possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per l abbattimento delle polveri. Se necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri. Rischi Trasmissibili: Posa di serramenti esterni: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Serramentista" Prob: BASSA Ent. danno: SERIO c) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Posa di pavimenti per interni: a) Rumore per "Posatore pavimenti e rivestimenti" Prob: BASSA Ent. danno: SERIO b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 33) Interferenza nel periodo dal 155 g al 155 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 1 giorno lavorativo. Fasi: - Posa di rivestimento plastico su superfici esterne - Posa moduli fotovoltaici Le lavorazioni su elencate, svolte dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 139 g al 155 g per 12 giorni lavorativi, e dal 155 g al 168 g per 10 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 155 g al 155 g per 1 giorno lavorativo. Coordinamento: a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. b) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). c) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. Rischi Trasmissibili: Posa di rivestimento plastico su superfici esterne: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Posa moduli fotovoltaici: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE 34) Interferenza nel periodo dal 166 g al 168 g dall'inizio dei lavori, per un totale di 3 giorni lavorativi. Fasi: - Smobilizzo del cantiere - Posa moduli fotovoltaici Le lavorazioni su elencate, svolte dall'impresa IMPRESA APPALTATRICE, sono eseguite rispettivamente dal 166 g al 180 g per 11 giorni lavorativi, e dal 155 g al 168 g per 10 giorni lavorativi. Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal 166 g al 168 g per 3 giorni lavorativi. Coordinamento: a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimità dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c è un grosso affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessità deve provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica. b) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi. c) Durante le lavorazioni che si svolgono contemporaneamente sulle opere provvisionali e a terra, i preposti delle rispettive imprese esecutrici devono coordinare i lavori in modo da impedire che i lavoratori siano posizionati sulla stessa verticale. Nelle zone dove ciò non è possibile, i preposti devono, prima dell inizio dei lavori, verificare la presenza e l efficacia dei sistemi di protezione per l intercettazioni dei materiali (parasassi, reti, tettoie). Rischi Trasmissibili: Smobilizzo del cantiere: a) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE b) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Posa moduli fotovoltaici: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE b) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" Prob: MEDIA Ent. danno: GRAVE c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 80

311 COORDINAMENTO PER USO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA (punto 2.1.2, lettera f, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) OPERA UNA SOLA IMPRESA Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 81

312 MODALITA' ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE, DEL COORDINAMENTO E DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE TRA LE IMPRESE/LAVORATORI AUTONOMI (punto 2.1.2, lettera g, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) OPERA UNA SOLA IMPRESA Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 82

313 ORGANIZZAZIONE SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI LAVORATORI (punto 2.1.2, lettera h, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 83

314 CONCLUSIONI GENERALI Al presente Piano di Sicurezza e Coordinamento sono allegati i seguenti elaborati, da considerarsi parte integrante del Piano stesso: Allegato "A" - Diagramma di Gantt (Cronoprogramma dei lavori); Allegato "B" - Analisi e valutazione dei rischi (Probabilità ed entità del danno, valutazione dell'esposizione al rumore e alle vibrazioni; Allegato "C" - Stima dei costi della sicurezza; Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 84

315 INDICE Anagrafica pag. 2 Lavoro pag. 3 Committenti pag. 4 Responsabili pag. 5 Imprese e lavoratori autonomi pag. 7 Documentazione pag. 8 Descrizione del contesto in cui si trova l'area del cantiere pag. 9 Descrizione sintetica dell'opera pag. 10 Area del cantiere pag. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 85

316 13 Caratteristiche area del cantiere pag. 13 Fattori esterni che comportano rischi per il cantiere pag. 13 Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l'area circostante pag. 14 Descrizione caratteristiche idrogeologiche pag. 15 Organizzazione del cantiere pag. 16 Segnaletica pag. 18 Lavorazioni e loro interferenze pag. 19 Allestimento del cantiere pag. 19 Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere pag. Progetto per la riqualificazione energetica della scuola materna "Rodari" di Carosino - Pag. 86

317 554PMO COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto PROGETO PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA MATERNA "G. RODARI" Ubicazione VIA MAZZINI CAROSINO Committente AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CAROSINO Elaborato PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D USO MANUALE DI MANUTENZIONE PROGRAMMA DI MANUTENZIONE D.P.R. 554/1999 Progettista: ING. DARIO PINTO CAROSINO, 10/06/2012

318 554PMO PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D USO - MANUALE DI MANUTENZIONE - PROGRAMMA DI MANUTENZIONE (Redatto ai sensi del D.P.R ) COMUNE DI CAROSINO UBICAZIONE CANTIERE LAVORI VIA MAZZINI PROGETO PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA MATERNA "G. RODARI" COMMITTENTE AMMINISTRAZIONE COMUNALE PROGETTISTA DELL OPERA ING. DARIO PINTO DIRETTORE DEI LAVORI ING. DARIO PINTO

319 554PMO COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto PROGETO PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA MATERNA "G. RODARI" Ubicazione VIA MAZZINI CAROSINO Committente AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CAROSINO MANUALE D USO D.P.R. 554/1999 Progettista: ING. ALDO GIRETTI GROTTAGLIE, 10/07/2012

320 554PMO MANUALE D USO (Redatto ai sensi del D.P.R ) COMUNE DI CAROSINO UBICAZIONE CANTIERE LAVORI VIA MAZZINI PROGETO PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA MATERNA "G. RODARI" COMMITTENTE AMMINISTRAZIONE COMUNALE PROGETTISTA DELL OPERA ING. DARIO PINTO DIRETTORE DEI LAVORI ING. DARIO PINTO

321 554PMO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO MANUALE D USO DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO L'impianto elettrico ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica ai punti utilizzatori. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi elettrici posizionati in apposite canalizzazioni di protezione; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). Per tutti i particolari di dettaglio si rimanda agli specifici elaborati di progetto che riportano sia le caratteristiche di tutti i componenti impiegati che le relative ubicazioni. Elementi caratteristici Canalette in PVC Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici. Le canalizzazioni dell'impianto elettrico sono generalmente realizzate in PVC e devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI; dovranno essere dotati di marchio di qualità o certificati secondo le disposizioni di legge. Prese e spine Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a pavimento (cassette). Quadri elettrici I quadri elettrici hanno il compito di distribuire ai vari livelli dove sono installati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono supporti o carpenterie che servono a racchiudere le apparecchiature elettriche di comando e/o a preservare i circuiti elettrici. MODALITA DI USO CORRETTO Un nuovo impianto realizzato a regola d'arte ha tutte le apparecchiature efficienti ed affidabili che garantiscono la continuità del servizio. Per assicurare questi requisiti nel tempo, oltre ad un corretto utilizzo, sono necessari periodici controlli ed interventi sull'impianto. Anche le migliori installazioni, che statisticamente hanno una durata di vita di almeno 30 anni, sono soggette a guasti, la maggior parte dei quali riconducibili a inefficaci o assenti manutenzioni. Le principali cause di guasto possono essere: cedimento delle capacità dielettriche dei materiali isolanti; riduzione del grado di protezione delle apparecchiature con conseguente esposizione ad agenti atmosferici ed inquinamento; logorio da vibrazioni od urti delle apparecchiature elettromeccaniche; sovraccarico dell impianto. Evitare tassativamente qualsiasi lavoro sugli impianti elettrici, se non dopo avere consultato un tecnico o una ditta qualificata. Canalizzazioni Le canalizzazioni utilizzate sono in PVC e sono facilmente distinguibili. I tubi protettivi sono realizzati in: serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolare resistenza meccanica; serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenza meccanica. Prese e spine Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da

322 554PMO compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Quadri e cabine elettriche Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.

323 554PMO IMPIANTO IGIENICO SANITARIO MANUALE D USO DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO L impianto idrosanitario ha il compito di fornire l acqua potabile, prelevata dalla rete idrica urbana, alle varie utenze. Per dettagli sulle caratteristiche dei materiali impiegati si rimanda alle allegate tavole n. <<inserire i numeri identificativi>> Elementi componenti Condotta di alimentazione (dalla presa di allacciamento alla rete dell acquedotto cittadino) Contatori Condotte di distribuzione (dai contatori alle colonne montanti) Tubazioni di diramazione (dalle montanti ai rubinetti erogatori delle utenze) Saracinesche di intercettazione (ai piedi delle montanti) Valvole di ritegno poste a monte dei contatori Rubinetti erogatori, che consentono l efflusso dell acqua convogliata agli utilizzatori Autoclave, con funzione di elevare i valori della pressione idrica attraverso gruppi di pressurizzazione alimentati da serbatoi di accumulo Apparecchi sanitari e rubinetterie MODALITA DI USO CORRETTO Condotte e tubazioni I materiali utilizzati per la realizzazione delle tubazioni di alimentazione e distribuzione devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti (art.7 della Legge n.46) nonché alle prescrizioni delle norme UNI. Trattandosi di tubazioni protette occorrerà controllare eventuali fenomeni di presenza di umidità per risalire ad eventuali perdite e successivi interventi di riparazione. L'acqua utilizzata per l'alimentazione delle tubazioni deve essere priva di materie in sospensione e di vegetazione e soprattutto non deve contenere sostanze corrosive. Apparecchi sanitari e rubinetteria Gli apparecchi sanitari e le relative rubinetterie vanno utilizzati correttamente, evitando di sottoporre gli stessi a sollecitazioni o colpi in grado di comprometterne il funzionamento. Occorrerà verificarne periodicamente lo stato al fine di prevenire una interruzione del servizio. Autoclave Prima della messa in funzione effettuare un lavaggio della rete idrica per eliminare eventuale materiale di risulta e successiva disinfezione mediante immissione di una miscela di acqua e cloro gassoso; risciacquare con acqua fino a quando il fluido scaricato non assume un aspetto incolore.. Raccordi e connessioni Occorrerà verificare eventuali perdite di fluido in corrispondenza di raccordi causate da sconnessione delle giunzioni.

324 554PMO IMPIANTO TERMICO MANUALE D USO DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO L'impianto di riscaldamento ha la funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche. Progettato in conformità della normativa vigente in materia, l impianto è dettagliato negli elaborati specifici del progetto esecutivo. In particolare si farà riferimento alle tavole n. <<indicare i numeri specifici>>. Elementi caratteristici Caldaia Le caldaie dell'impianto di riscaldamento ha la funzione di trasformare in energia termica l'energia chimica dei combustibili di alimentazione. Il calore necessario all impianto di riscaldamento è prodotto da un generatore di calore alimentato a gas o gasolio. Bruciatori I bruciatori a gas possono essere ad aria soffiata con ventilatore e dispositivo di miscela aria/gas o di tipo atmosferico con o senza accensione piezoelettrica e regolazione della portata. I bruciatori a gasolio sono soprattutto a polverizzazione meccanica dotati di pompa, ugello polverizzatore, sistema di accensione e controllo. I bruciatori di combustibili solidi (carbone e legna) sono formati da una griglia su cui viene distribuito il materiale da bruciare, collocata ad una certa altezza all interno della camera di combustione in maniera da consentire l afflusso dell aria attraverso il letto di combustibile. L aria è aspirata da un portello posto ad una quota inferiore a quelle della griglia. Le ceneri prodotte dalla combustione cadono attraverso la griglia in una camera destinata alla loro raccolta e da cui devono essere estratte periodicamente attraverso un apposito sportello. Vaso di espansione chiuso Il vaso di espansione chiuso è generalmente realizzato in maniera da compensare le variazioni di volume del fluido termovettore mediante variazioni di volume connesse con la compressione di una massa di gas in essi contenuta. Negli impianti a vaso di espansione chiuso l acqua non entra mai in contatto con l atmosfera. Il vaso d espansione chiuso può essere a diaframma o senza diaframma, a seconda che l acqua sia a contatto con il gas o ne sia separata da un diaframma. Dispositivi di controllo e regolazione Consentono di monitorare il corretto funzionamento dell'impianto di riscaldamento, segnalando eventuali guasti. Essi sono generalmente costituiti da una centralina di regolazione e da dispositivi di termoregolazione. Centrale termica E il cuore dell impianto. Il vano destinato a Centrale Termica deve avere i seguenti requisiti di Legge per quanto riguarda dimensioni, accessibilità, aperture di areazione, ecc.. Deve, inoltre, essere dotata di tubo di sfiato del serbatoio e di canna fumaria installata all esterno dell edificio. Tubazioni La tipologia e le dimensioni delle tubazioni sono indicate negli elaborati di progetto e sono utilizzate per il trasporto del fluido riscaldato agli elementi utilizzatori. Valvole e saracinesche Per potere effettuare gli interventi di manutenzione o di riparazione nelle reti di distribuzioni è opportuno che in esse vengano individuati più circuiti intercettabili in modo da poter intervenire su ogni singolo tratto senza perdere la funzionalità dell intero impianto. L intercettazione dei circuiti avviene attraverso valvole o saracinesche (in acciaio, bronzo, ottone o ghisa). Le saracinesche, usate solo per l apertura e la chiusura dei circuiti e non adatte per la regolazione, sono formate da un otturatore a cuneo o a diaframma, mosso in una sede apposita attraverso un volantino collegato a un albero filettato.

325 554PMO Radiatori I radiatori sono costituiti da elementi modulari accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno con l interposizione di due valvole di regolazione. La prima valvola serve per la taratura del circuito nella fase di equilibratura dell impianto; la seconda rende possibile la diminuzione ulteriore della portata in funzione delle esigenze di riscaldamento, può anche essere di tipo automatico (valvola termostatica). La resa termica di questi componenti è fornita dal costruttore, espressa per elemento e per numero di colonne. Il radiatore in ghisa ha la più alta capacità termica. Per particolari tecnici si rimanda agli allegati elaborati di progetto. MODALITA DI USO CORRETTO Caldaia e bruciatore Il bruciatore della caldaia sarà installato secondo le indicazioni fornite dal costruttore nel rispetto della L. 46/90 e del D.P.R N.447, dovrà essere omologato ISPESL e dovrà essere dotato di targa dalla quale si evinca la potenza massima in relazione al combustibile utilizzato. Al momento del primo avviamento dell impianto occorre innanzitutto verificare che i generatori di calore siano installati in locali dotati delle prescritte aperture di ventilazione prive di elementi di ostruzione in genere. Inoltre è necessario procedere ad un controllo qualitativo della combustione dei focolari dell impianto, accertando che la fiamma sia ben formata e priva di fumosità. Vaso di espansione chiuso Ogni due mesi è opportuno controllare eventuali perdite di acqua chiudendo le valvole d'alimentazione per tutto il tempo necessario e controllando il livello dell'acqua nell'impianto. Prima dell'avvio controllare che la valvola d'alimentazione non faccia passare acqua e che la pressione sia quella di esercizio. Con impianto funzionante verificare che la pressione di esercizio sia quella prevista, che l'acqua non circoli nel vaso e non fuoriesca dalle valvole di sicurezza. Verificare che in prossimità dei terminali e delle tubazioni non ci siano perdite di acqua. Dispositivi di controllo e regolazione Prima dell'avvio dell'impianto ed verificare che le valvole servocomandate siano funzionanti e che il senso di rotazione sia corretto. Verificare che non ci siano incrostazioni che impediscano il normale funzionamento delle valvole e che non ci siano segni di degrado intorno agli organi di tenuta delle valvole. Centrale termica Al momento del primo avviamento dell impianto occorre innanzitutto verificare che i generatori di calore siano installati in locali dotati delle prescritte aperture di ventilazione prive di elementi di ostruzione in genere. Inoltre è necessario procedere ad un controllo qualitativo della combustione dei focolari dell impianto, accertando che la fiamma sia ben formata e priva di fumosità. I materiali utilizzati per la realizzazione delle centrali termiche devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti (art.7 della L n.46) nonché alle prescrizioni delle norme UNI in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tubazioni I tubi in acciaio possono essere senza saldatura oppure con saldatura e devono avere caratteristiche qualitative e quantitative non inferiori a quelle previste dalla norma UNI I tubi in rame devono avere caratteristiche qualitative e quantitative non inferiori a quelle previste dalla norma UNI EN 1057 e se destinate ad essere interrate devono avere un diametro minimo di 2 mm. I tubi in polietilene devono avere caratteristiche qualitative e quantitative non inferiori a quelle previste dalla norma UNI ISO 4437 e devono essere utilizzate solo per tubazioni interrate e devono avere un diametro minimo di 3 mm. Valvole e saracinesche Questi particolari dispositivi devono essere utilizzati solo in casi particolari (guasti improvvisi dell'impianto, imprevisti, ecc.) e pertanto devono essere manovrati da persone qualificate per evitare arresti improvvisi o non voluti dell'impianto. Per garantire un efficace utilizzo in caso di necessità è buona norma oliare le valvole e le saracinesche. Radiatori Ad inizio stagione verificare la tenuta degli elementi eliminando eventuali perdite che si dovessero riscontrare ed effettuare uno spurgo dell'aria accumulatasi nei radiatori. Effettuare una pulizia per eliminare polvere e ruggine.

326 554PMO INFISSI ESTERNI IN ALLUMINIO MANUALE D USO DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO Gli infissi facenti parte dell opera sono realizzati con profilati trafilati in lega di alluminio a diversa sezione. La colorazione è realizzata con vernici poliestere di colore variabile. Per dettagli, dimensioni e tipologia occorrerà consultare le allegate tavole n. <<inserire i numeri identificativi>> MODALITA DI USO CORRETTO E' necessario provvedere alla manutenzione periodica degli infissi, nonchè allaa rimozione di residui che possono compromettere guarnizionii e sigillature. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a ditta specializzata. INTONACO ESTERNO MANUALE D USO DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO Utilizzato quale rivestimento esterno delle murature facenti parte dell opera, è costituito da uno strato di malta, che svolge anche una funzione di protezione dall'azione degradante degli agenti atmosfericii e dei fattori ambientali. Il naturale degrado per la esposizione ad agenti atmosferici aggressivi determina una manutenzione periodica da tenere in considerazione anche dal punto di vista economico. MODALITA DI USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici degli intonaci attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie, quali presenza di bolle, screpolature, umidità, ecc. INTONACO INTERNO MANUALE D USO DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO Utilizzato quale rivestimento dei tramezzi interni, delle facciate interne delle murature esterne e dei soffitti, esso è costituito da uno strato di malta, che svolge anche una funzione di isolamento e protezione dall'azione dei fattori ambientali. Il naturale degrado per la esposizione ad agenti atmosferici aggressivi determina una manutenzione periodica da tenere in considerazione anche dal punto di vista economico. MODALITA DI USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici degli intonaci attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie, quali presenza di bolle, screpolature, umidità, ecc.

327 554PMO PAVIMENTI IN CERAMICA, MONOCOTTURA, GRES, ECC. MANUALE D USO DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO Si tratta dei pavimenti ceramici dei diversi ambienti costituenti l opera di progetto, posti in opera mediante malte o colle. La tipologia e le caratteristiche specifiche risultano dalla allegata relazione tecnica relativa alle finiture dell opera. MODALITA DI USO CORRETTO Con il passare del tempo, l'usura tende a formare microporosità superficiali in grado di compromettere le caratteristiche di pulibilità.i controlli in genere si limitano ad ispezioni visive sullo stato superficiale ed in particolare del grado di usura e di eventuali lesioni, rotture o distacchi dalle superfici di posa. PORTE MANUALE D USO DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO Le bussole interne dell opera di progetto sono di dimensioni e tipo come indicato negli elaborati progettuali (abaco degli infissi). Le porte interne sono costituite da: Anta o battente Rappresenta l'elemento apribile della porta Elementi caratteristici Telaio fisso E l'elemento fissato al controtelaio che contorna la porta e la sostiene per mezzo di cerniere Battuta E la superficie di contatto tra telaio fisso e anta mobile Cerniera Rappresenta l'elemento che sostiene l'anta e ne permette la rotazione rispetto al telaio fisso Controtelaio E formato da due montanti ed una traversa ed è l'elemento che, fissato alla parete, consente l'alloggio al telaio Montante e traversa Sono rispettivamente l'elemento orizzontale e verticale del telaio o del controtelaio Per dettagli, dimensioni e tipologia occorrerà consultare le allegate tavole n. <<inserire i numeri identificativi>> MODALITA DI USO CORRETTO E' necessario provvedere alla manutenzione periodica delle porte in particolare al rinnovo degli strati protettivi con prodotti idonei al tipo di materiale ed alla pulizia e rimozione di residui che possono compromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Occorre controllare, inoltre, l'efficienza delle maniglie, delle serrature, delle cerniere e delle guarnizioni e provvedere alla loro lubrificazione periodicamente. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a ditta specializzata.

328 554PMO TINTEGGIATURE E DECORAZIONI MANUALE D USO DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO Le tinteggiature realizzate nell opera di progetto variano, per tipologia e colori, in funzione delle destinazioni degli ambienti, come indicato nella relazione tecnica allegata al progetto esecutivo. Per dettagli e tipologie occorrerà consultare la allegata tavola n. <<inserire il numero identificativo>> MODALITA DI USO CORRETTO Poiché soggette a naturale usura (soprattutto le tinteggiature esterne), occorrerà controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.).

329 554PMO COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto PROGETO PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA MATERNA "G. RODARI" Ubicazione VIA MAZZINI CAROSINO Committente AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CAROSINO MANUALE DI MANUTENZIONE D.P.R. 554/1999 Progettista: ING. ALDO GIRETTI GROTTAGLIE, 10/07/2012

330 554PMO MANUALE DI MANUTENZIONE (Redatto ai sensi del D.P.R ) COMUNE DI CAROSINO UBICAZIONE CANTIERE LAVORI VIA MAZZINI PROGETO PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELLA SCUOLA MATERNA "G. RODARI" COMMITTENTE AMMINISTRAZIONE COMUNALE PROGETTISTA DELL OPERA ING. DARIO PINTO DIRETTORE DEI LAVORI ING. DARIO PINTO

331 554PMO INTONACO INTERNO MANUALE DI MANUTENZIONE DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO Utilizzato quale rivestimento dei tramezzi interni, delle facciate interne delle murature esterne e dei soffitti, esso è costituito da uno strato di malta, che svolge anche una funzione di isolamento e protezione dall'azione dei fattori ambientali. Il naturale degrado per la esposizione ad agenti atmosferici aggressivi determina una manutenzione periodica da tenere in considerazione anche dal punto di vista economico. RISORSE NECESSARIE PER L INTERVENTO MANUTENTIVO Per eseguire le manutenzioni contemplate nel presente piano di manutenzione dell opera occorre affidarsi a impresa edile e prevedere un costo annuo di circa <<inserire importo (circa 2 % costo di progetto>> LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI La durata media di un intonaco interno si aggira intorno ai 30 anni. E necessario, comunque, effettuare Regolarità delle finiture Le superfici dell intonaco non deve presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali, ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque di ritocchi. I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc.. Assenza di emissioni di sostanze nocive I materiali costituenti il rivestimento non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioni nocive ecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidità, raggi ultravioletti, ecc.). In particolare deve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonché la diffusione di fibre di vetro. Resistenza agli attacchi biologici I materiali costituenti il rivestimento non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismi in genere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei suddetti agenti biologici, resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici. I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Resistenza agli agenti aggressivi I materiali costituenti il rivestimento delle pareti non devono deteriorarsi o comunque perdere le prestazioni iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni di pulizia. I rivestimenti plastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di supporto. I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego. ANOMALIE RISCONTRABILI Degradazioni superficiali Imbrattamenti superficiali per contatto con materiali estranei; alterazioni cromatiche della superficie; formazione di patine e croste; alterazioni in genere, quali rigonfiamenti, efflorescenze, formazioni di cavità, comparsa di umidità, formazione di muffa.

332 554PMO Distacchi Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto o disgregazione in genere; distacchi di strati superficiali. Fessurazioni Presenza di lesioni singole o ramificate che possono interessare anche l'intero spessore della muratura o parte di essa, causate da fenomeni o sollecitazioni di diversa natura. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DIRETTAMENTE DALL UTENTE Nessuna manutenzione può essere eseguita direttamente dall utente, se non i controlli a vista dello stato di conservazione, trattandosi di Lavori di riqualificazione energetica del Palazzo del Municipioda affidare a impresa edile. MANUTENZIONI ESEGUIBILI A CURA DI PERSONALE SPECIALIZZATO Pulizia delle superfici Pulizia della patina superficiale degradata dell'intonaco mediante lavaggio ad acqua con soluzioni adatte al tipo di rivestimento. Rimozioni di macchie, depositi superficiali mediante l'impiego di tecniche con getto d'acqua a pressione e/o con soluzioni chimiche appropriate. Spicconature e ripristini Sostituzione delle parti più soggette ad usura o altre forme di degrado mediante l'asportazione delle aree più degradate, pulizia delle parti sottostanti mediante spazzolatura e preparazione della base di sottofondo previo lavaggio. Ripresa dell'area con materiali adeguati e/o comunque simili all'intonaco originario ponendo particolare attenzione a non alterare l'aspetto visivo cromatico delle superfici.

333 554PMO IMPIANTO IGIENICO SANITARIO MANUALE DI MANUTENZIONE DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO L impianto idrosanitario ha il compito di fornire l acqua potabile, prelevata dalla rete idrica urbana, alle varie utenze. Per dettagli sulle caratteristiche dei materiali impiegati si rimanda alle allegate tavole n. <<inserire i numeri identificativi>> Elementi componenti Condotta di alimentazione (dalla presa di allacciamento alla rete dell acquedotto cittadino) Contatori Condotte di distribuzione (dai contatori alle colonne montanti) Tubazioni di diramazione (dalle montanti ai rubinetti erogatori delle utenze) Saracinesche di intercettazione (ai piedi delle montanti) Valvole di ritegno poste a monte dei contatori Rubinetti erogatori, che consentono l efflusso dell acqua convogliata agli utilizzatori Autoclave, con funzione di elevare i valori della pressione idrica attraverso gruppi di pressurizzazione alimentati da serbatoi di accumulo Apparecchi sanitari e rubinetterie RISORSE NECESSARIE PER L INTERVENTO MANUTENTIVO Per eseguire le manutenzioni contemplate nel presente piano di manutenzione dell opera occorre affidarsi a ditta esterna specializzata e prevedere un costo annuo di circa <<inserire importo (circa 3 % costo di progetto)>> LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI Regolarità delle finiture Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono possedere superfici omogenee ed esenti da imperfezioni. Tutte le superfici devono avere caratteristiche di uniformità e continuità di rivestimento e non devono presentare tracce di riprese o aggiunte di materiale visibili. Controllo della tenuta Gli impianti devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe o trafilamenti dei fluidi in circolazione in modo da garantire la funzionalità dell'intero impianto in qualunque condizione di esercizio. La capacità di tenuta viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI di settore. Al termine della prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento. Controllo delle dispersioni elettriche Si possono controllare i collegamenti equipotenziali e/o di messa a terra dei componenti degli impianti di riscaldamento procedendo ad un esame nonché a misure di resistenza a terra dei collegamenti eseguite secondo le norme CEI vigenti. Devono essere rispettati i livelli minimi di progetto. Controllo dell'aggressività dei fluidi L'acqua utilizzata per l'alimentazione delle tubazioni deve essere priva di materie in sospensione e di vegetazione e soprattutto non deve contenere sostanze corrosive. Per garantire la assenza di tali sostanze è possibile provvedere mediante analisi specifiche. Controllo della portata dei fluidi Gli apparecchi sanitari devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d acqua non inferiore a quella di progetto. In caso di funzionamento non idoneo, occorrerà accertarne le cause, controllando che la portata di ogni erogatore di acqua rimanga invariata anche con funzionamento contemporaneo, con una tolleranza di circa il 10 %.

334 554PMO Comodità di uso e manovra I componenti degli apparecchi sanitari quali rubinetteria, valvole, sifoni, ecc. devono essere concepiti e realizzati in forma ergonomicamente corretta ed essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro. I vasi igienici ed i bidet devono essere fissati al pavimento in modo tale da essere facilmente rimossi senza demolire l'intero apparato sanitario. Resistenza a manovre e sforzi d'uso Sotto l azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d uso, la rubinetteria sanitaria ed i relativi dispositivi di tenuta devono conservare inalterate le caratteristiche funzionali e di finitura superficiale assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica. Tenuta all'acqua e alla neve La tenuta ad eventuali infiltrazioni di acqua o di neve deve essere garantita in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime esercizio. Per verificare la tenuta ad infiltrazioni di acqua gli elementi dell'impianto vengono sottoposti a prove di verifica con le modalità indicate dalla norma UNI Al termine della prova si deve verificare l'assenza di difetti o segni di cedimento. ANOMALIE RISCONTRABILI Corrosione e ruggine Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. Difetti alle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse. Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. Interruzione del fluido di alimentazione Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore. Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi), ecc.. Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto ad ossidazione delle masse metalliche. Difetti di tenuta Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando Difetti di coibentazione Difetti di tenuta della coibentazione dei tubi di rame Difetti di regolazione e controllo

335 554PMO Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando MANUTENZIONI ESEGUIBILI DIRETTAMENTE DALL UTENTE Nessuna manutenzione può essere eseguita direttamente dall utente, trattandosi di Lavori di riqualificazione energetica del Palazzo del Municipioidraulici che richiedono ditta specializzata. MANUTENZIONI ESEGUIBILI A CURA DI PERSONALE SPECIALIZZATO Disostruzione degli scarichi Disostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria in pressione o sonde flessibili. Rimozione calcare Rimozione di eventuale calcare sugli apparecchi sanitari con l'utilizzo di prodotti chimici. Lubrificazione Effettuare una lubrificazione con lubrificanti indicati dalle case costruttrici delle filettature e dei rubinetti. Pulizia generale Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso. Pulizia interna del serbatoio autoclave mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti Ripristino coibentazione Effettuare un ripristino dello strato di coibentazione delle tubazioni in rame quando sono evidenti i segni di degradamento. Sostituzione tubazioni Sostituire le tubazioni non più idonee alle originali funzioni con analoghe tubazioni, curando le giunzioni con il preesistente impianto.

336 554PMO IMPIANTO TERMICO MANUALE DI MANUTENZIONE DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO L'impianto di riscaldamento ha la funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche. Progettato in conformità della normativa vigente in materia, l impianto è dettagliato negli elaborati specifici del progetto esecutivo. In particolare si farà riferimento alle tavole n. <<indicare i numeri specifici>>. Elementi caratteristici Caldaia Le caldaie dell'impianto di riscaldamento ha la funzione di trasformare in energia termica l'energia chimica dei combustibili di alimentazione. Il calore necessario all impianto di riscaldamento è prodotto da un generatore di calore alimentato a gas o gasolio. Bruciatori I bruciatori a gas possono essere ad aria soffiata con ventilatore e dispositivo di miscela aria/gas o di tipo atmosferico con o senza accensione piezoelettrica e regolazione della portata. I bruciatori a gasolio sono soprattutto a polverizzazione meccanica dotati di pompa, ugello polverizzatore, sistema di accensione e controllo. I bruciatori di combustibili solidi (carbone e legna) sono formati da una griglia su cui viene distribuito il materiale da bruciare, collocata ad una certa altezza all interno della camera di combustione in maniera da consentire l afflusso dell aria attraverso il letto di combustibile. L aria è aspirata da un portello posto ad una quota inferiore a quelle della griglia. Le ceneri prodotte dalla combustione cadono attraverso la griglia in una camera destinata alla loro raccolta e da cui devono essere estratte periodicamente attraverso un apposito sportello. Vaso di espansione chiuso Il vaso di espansione chiuso è generalmente realizzato in maniera da compensare le variazioni di volume del fluido termovettore mediante variazioni di volume connesse con la compressione di una massa di gas in essi contenuta. Negli impianti a vaso di espansione chiuso l acqua non entra mai in contatto con l atmosfera. Il vaso d espansione chiuso può essere a diaframma o senza diaframma, a seconda che l acqua sia a contatto con il gas o ne sia separata da un diaframma. Dispositivi di controllo e regolazione Consentono di monitorare il corretto funzionamento dell'impianto di riscaldamento, segnalando eventuali guasti. Essi sono generalmente costituiti da una centralina di regolazione e da dispositivi di termoregolazione. Centrale termica E il cuore dell impianto. Il vano destinato a Centrale Termica deve avere i seguenti requisiti di Legge per quanto riguarda dimensioni, accessibilità, aperture di areazione, ecc.. Deve, inoltre, essere dotata di tubo di sfiato del serbatoio e di canna fumaria installata all esterno dell edificio. Tubazioni La tipologia e le dimensioni delle tubazioni sono indicate negli elaborati di progetto e sono utilizzate per il trasporto del fluido riscaldato agli elementi utilizzatori. Valvole e saracinesche Per potere effettuare gli interventi di manutenzione o di riparazione nelle reti di distribuzioni è opportuno che in esse vengano individuati più circuiti intercettabili in modo da poter intervenire su ogni singolo tratto senza perdere la funzionalità dell intero impianto. L intercettazione dei circuiti avviene attraverso valvole o saracinesche (in acciaio, bronzo, ottone o ghisa). Le saracinesche, usate solo per l apertura e la chiusura dei circuiti e non adatte per la regolazione, sono formate da un otturatore a cuneo o a diaframma, mosso in una sede apposita attraverso un volantino collegato a un albero filettato. Radiatori I radiatori sono costituiti da elementi modulari accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno con l interposizione di due valvole di regolazione. La prima valvola serve per la

337 554PMO taratura del circuito nella fase di equilibratura dell impianto; la seconda rende possibile la diminuzione ulteriore della portata in funzione delle esigenze di riscaldamento, può anche essere di tipo automatico (valvola termostatica). La resa termica di questi componenti è fornita dal costruttore, espressa per elemento e per numero di colonne. Il radiatore in ghisa ha la più alta capacità termica. Per particolari tecnici si rimanda agli allegati elaborati di progetto. RISORSE NECESSARIE PER L INTERVENTO MANUTENTIVO Per eseguire le manutenzioni contemplate nel presente piano di manutenzione dell opera occorre affidarsi a ditta esterna specializzata e prevedere un costo annuo di circa <<inserire importo (circa 5 % costo di progetto)>> LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI Controllo della portata dei fluidi I terminali di erogazione degli impianti di riscaldamento devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata dei fluidi non inferiore a quella di progetto. Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Controllo della temperatura dei fluidi Le temperature dei fluidi termovettori devono garantire i valori minimi richiesti dalla normativa; inoltre è consentita un'escursione termica media non superiore ai 5 C negli impianti a circolazione forzata e non superiore ai 25 C negli impianti a circolazione naturale. La temperatura dei fluidi viene verificata mediante termometri che devono essere sottoposti alle prove di laboratorio previste dalle vigenti norme sul risparmio energetico. I valori della temperatura del fluido termovettore rilevati devono essere paragonati ai valori della temperatura prevista in base al diagramma di esercizio dell impianto così come prescritto dalla normativa vigente. Controllo delle dispersioni di calore Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono assicurare un rendimento termico non inferiore a quello minimo richiesto dalla normativa e quindi dal progetto. I generatori di calore devono essere verificati effettuando misurazioni delle temperature dei fumi e dell aria comburente unitamente alla percentuale di anidride carbonica presente nei fumi di combustione; inoltre le tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori devono essere isolate termicamente con materiali isolanti idonei. Efficienza Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative. Pertanto gli impianti di riscaldamento devono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto e nel rispetto della normativa vigente. Controllo della tenuta I materiali e componenti devono garantire la tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio. I componenti degli impianti di riscaldamento possono essere verificati per accertarne la capacità al controllo della tenuta secondo le prove indicate dalla normativa vigente. Affidabilità Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative. Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Rischi di esplosione Gli impianti di riscaldamento devono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto e nel rispetto della normativa vigente. Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

338 554PMO Controllo della combustione Per un controllo dei parametri della combustione i gruppi termici devono essere dotati delle previste apparecchiature di misura e controllo della combustione. Periodicamente occorre procedere, durante il normale funzionamento, anche al rilievo di alcuni parametri utilizzando la strumentazione e seguendo la metodologia previste dalla L. n.10/91: la temperatura dei fumi di combustione; la temperatura dell aria comburente; la quantità di anidride carbonica (CO2) e di ossido di carbonio (CO) presente (in % del volume) nei residui della combustione e rilevata all uscita del gruppo termico; l indice di fumosità Bacharach (per i generatori funzionanti a combustibile liquido). Tali misurazioni devono essere annotate sul libretto di centrale insieme a tutte le successive operazioni di manutenzione e controllo da effettuare secondo quanto riportato nel sottoprogramma dei controlli. Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi. Comodità di uso e manovra Come previsto da progetto, i componenti degli impianti di riscaldamento sono disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria. Rischi di incendio Per limitare i rischi di probabili incendi i generatori di calore sono stati installati e funzionanti nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti. Controllo della rumorosità Gli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr nei limiti indicati dalla normativa. Tali valori possono essere oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impianti funzionanti che con gli impianti fermi. Le dimensioni delle tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori e quelle dei canali d aria devono essere tali che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. I valori di emissione acustica possono essere verificati in situ, procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI (in particolare UNI EN 27574), oppure verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa. Controllo della velocità dell'aria ambiente Per assicurare una buona distribuzione del fluido occorre che i terminali di mandata dell aria e quelli di ripresa siano ben distribuiti nell'ambiente da climatizzare. In ogni caso si può misurare la velocità dell aria nella zona occupata dalle persone mediante appositi strumenti di precisione (es. anemometro a filo caldo). Per non creare fastidiosi movimenti dell'aria occorre che la velocità della stessa non superi i 0,15 m/s. E' comunque ammessa una velocità superiore (nelle immediate vicinanze di bocchette di estrazione o di mandata dell aria) fino a 0,7 m/s sempre ché siano evitati disturbi diretti alle persone. Controllo delle dispersioni elettriche Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti degli impianti di riscaldamento mediante misurazioni di resistenza a terra. Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell ambito della dichiarazione di conformità prevista dall art.7 del regolamento di attuazione della Legge n.46 Controllo dell'umidità dell'aria ambiente Per garantire condizioni ottimali occorre che i valori dell umidità relativa dell aria negli ambienti riscaldati sia compresa fra il 40% ed il 60% nel periodo invernale e fra il 40% ed il 50% nel periodo estivo. I valori dell umidità relativa dell aria devono essere verificati e misurati nella parte centrale dei locali, ad un altezza dal pavimento di 1.5 m, utilizzando idonei strumenti di misurazione (es. psicrometro ventilato): rispetto ai valori di progetto è ammessa una tolleranza di +/- 5%. Resistenza agli agenti aggressivi chimici

339 554PMO La capacità dei materiali e dei componenti degli impianti di riscaldamento a conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, dimensionali, funzionali e di finitura superficiale deve essere dichiarata dal produttore di detti materiali. Per la valutazione della resistenza agli agenti chimici presenti nell aria si fa riferimento ai metodi di prova indicati dalle norme UNI. Per garantire i livelli minimi possono essere utilizzati eventuali rivestimenti di protezione esterna (smalti, prodotti vernicianti, ecc.) che devono essere compatibili con i supporti su cui vengono applicati. Resistenza al fuoco Le prove per la determinazione della resistenza al fuoco degli elementi sono quelle indicate dalle norme UNI. Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Controllo della pressione di erogazione L installazione dei materiali e componenti deve essere eseguita facendo riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Assenza dell'emissione di sostanze nocive Per garantire la protezione dagli agenti patogeni deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative. Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature I materiali utilizzati devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti durante il normale funzionamento. Controllo dell'aggressività dei fluidi Le caratteristiche chimico-fisiche dei fluidi quali aspetto, ph, conduttività elettrica, cloruri e durezza totale devono essere conformi a quelle riportate dalla normativa. Possono essere previsti specifici trattamenti dell acqua dei circuiti di riscaldamento, raffreddamento e umidificazione in modo assicurare in ogni momento i requisiti minimi richiesti. Resistenza meccanica Le tubazioni devono essere idonee ad assicurare stabilità e resistenza all azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti. Le valvole e le saracinesche devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Gli elementi costituenti i radiatori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti. Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e per accertare la resistenza meccanica i radiatori devono essere sottoposti ad una prova di rottura ad una pressione di 1,3 volte la pressione usata per la prova di tenuta. Limitazione delle temperature superficiali Per garantire sicurezza agli utenti nei confronti di sbalzi di temperatura la stessa non deve superare i 60 C con una tolleranza di 5 C; nel caso ciò non fosse possibile si può ricorrere a rivestimenti di materiale isolante. La temperatura superficiale dei componenti degli impianti di riscaldamento non coibentati deve essere controllata per accertare che non superi i 75 C. Termostati e valvole Difetti di funzionamento ai termostati ed alle valvole. Pompe Difetti di funzionamento delle pompe. Regolazione ANOMALIE RISCONTRABILI

340 554PMO Difetti ai dispositivi di taratura e controllo dei gruppi termici. Difetti di regolazione dei dispositivi di controllo e taratura. Difetti di regolazione del rubinetto di comando o del rubinetto termostatico se è presente. Taratura Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze di preriscaldamento. Ventilazione Difetti di ventilazione che possano causare danni per la cattiva combustione. Tubazioni gas Fughe di gas dovute a difetti di tenuta delle tubazioni o a cattivo serraggio delle stesse. Sbalzi di temperatura Differenza di temperatura tra quella nominale di progetto e quella effettiva di esercizio. Pressione insufficiente Valori della pressione di esercizio dei fluidi differenti da quelli nominali di progetto. Filtri Difetti di tenuta dei filtri del gas o del filtro della pompa. Tenuta Difetti di tenuta di tubi e valvole. Difetti di tenuta con evidenti perdite di fluido termovettore dagli elementi del radiatore che si riscontrano in prossimità delle valvole o tra i vari elementi. Rumorosità Eccessivo rumore prodotto e non rivelato dal dispositivo di abbattimento dei suoni. Corrosione Corrosione del vaso e degli accessori. Evidenti segni di decadimento delle tubazioni con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. Corrosione e presenza di fenomeni di ruggine sulla superficie dei radiatori dovuti alla scarsa efficacia dello strato di protezione. Coibentazione Difetti di coibentazione del vaso. Incrostazioni Verificare che non ci siano incrostazioni che impediscano il normale funzionamento delle valvole. Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. Accumuli di materiale di deposito in prossimità delle valvole e delle saracinesche che causano perdite o rotture delle tubazioni. Perdite di acqua Perdite di acqua evidenziate con perdite sul pavimento. Sbalzi di temperatura Differenze di temperatura, rispetto a quella di esercizio, segnalate dai dispositivi di regolazione e controllo. Sbalzi di temperatura del fluido rispetto al diagramma di esercizio (da verificare sia in caldaia che negli ambienti riscaldati). Differenza di temperatura tra superficie esterna dei radiatori e quella nominale di progetto dovuta alla presenza di sacche di aria all'interno dei radiatori stessi. Raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni, ed in prossimità delle valvole e delle saracinesche dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. Valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.

341 554PMO MANUTENZIONI ESEGUIBILI DIRETTAMENTE DALL UTENTE Nessuna manutenzione può essere eseguita direttamente dall utente, se non i controlli a vista dello stato di conservazione, trattandosi di Lavori di riqualificazione energetica del Palazzo del Municipioda affidare a impresa specializzata. MANUTENZIONI ESEGUIBILI A CURA DI PERSONALE SPECIALIZZATO Eliminazione fanghi di sedimentazione nei generatori Verificare la quantità di fanghi che si depositano sul fondo del generatore (in seguito alla fuoriuscita dal rubinetto di scarico) e provvedere alla eliminazione mediante un lavaggio con acqua ed additivi chimici. Pulizia bruciatori Effettuare la pulizia dei seguenti componenti dei bruciatori: filtro di linea; fotocellula; ugelli; elettrodi di accensione. Pulizia caldaie a batteria alettata Effettuare una pulizia, mediante aria compressa e con l'utilizzo di spazzola metallica, tra le alette al fine di eliminare ostacoli per il passaggio dei prodotti della combustione. Pulizia caldaie a combustibile liquido Eliminare incrostazioni e fuliggini dai passaggi di fumo e dal focolare. Pulizia organi di regolazione Pulire e verificare gli organi di regolazione del sistema di sicurezza, effettuando gli interventi necessari per il buon funzionamento quali: smontaggio e sostituzione dei pistoni che non funzionano; rabbocco negli ingranaggi a bagno d'olio; pulizia dei filtri. Pulizia tubazioni gas dei gruppi termici Effettuare la pulizia delle tubazioni del gas, seguendo le indicazioni delle norme UNI-CIG Pulizia filtri tubazioni Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri delle tubazioni. Sostituzione ugelli del bruciatore Sostituzione degli ugelli del bruciatore dei gruppi termici. Sostituzione radiatori Sostituzione del radiatore e dei suoi accessori quali rubinetti e valvole quando necessario. Lubrificazione Effettuare una lubrificazione con lubrificanti indicati dalle case costruttrici delle filettature e dei rubinetti. Svuotamento impianto In caso di eventi importanti si può scaricare l'impianto per effettuare le operazioni di riparazione. In ogni caso è questa un'operazione da evitare. Sostituzione accessori del bruciatore Sostituzione degli accessori del bruciatore quali elettrodi, iniettori, manometri, elettrovalvole gas. Pulizia vaso di espansione Effettuare una pulizia mediante risciacquo del vaso. Revisione della pompa

342 554PMO Effettuare una revisione della pompa presso officine specializzate, circa ogni ore di funzionamento. Ricarica gas Effettuare una integrazione del gas del vaso di espansione alla pressione stabilita dal costruttore. Ingrassaggio valvole Effettuare una pulizia con ingrassaggio delle valvole. Sostituzione valvole Sostituire le valvole seguendo le scadenze indicate dal produttore (periodo ottimale 15 anni). Eliminazione fanghi di sedimentazione Verificare la quantità di fanghi che si depositano sul fondo del generatore (in seguito alla fuoriuscita dal rubinetto di scarico) e provvedere alla eliminazione mediante un lavaggio con acqua ed additivi chimici. Pitturazione Verificare lo stato superficiale dei radiatori e se necessario eseguire una pitturazione degli elementi eliminando eventuali fenomeni di ruggine che si dovessero presentare. Spurgo Quando si verificano delle sostanziali differenze di temperatura sulla superficie esterna dei radiatori o si è in presenza di sacche d'aria all'interno o si è in presenza di difetti di regolazione, spurgare il radiatore e se necessario smontarlo e procedere ad una disincrostazione interna.

343 554PMO INFISSI ESTERNI IN PVC MANUALE DI MANUTENZIONE DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO Gli infissi facenti parte dell opera sono realizzati con profilati trafilati in lega di alluminio a diversa sezione. La colorazione è realizzata con vernici poliestere di colore variabile. Per dettagli, dimensioni e tipologia occorrerà consultare le allegate tavole n. <<inserire i numeri identificativi>> RISORSE NECESSARIE PER L INTERVENTO MANUTENTIVO Per eseguire le manutenzioni contemplate nel presente piano di manutenzione dell opera occorre affidarsi a impresa edile e prevedere un costo annuo di circa <<inserire importo (circa 3 % costo di progetto)>> LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI Permeabilità all'aria Gli infissi esterni verticali devono essere realizzati in modo da ottenere, mediante guarnizioni, camere d'aria, ecc., la permeabilità all'aria indicata in progetto. Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'ariaa del campione sottoposto a prova riferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili. I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all aria di riferimento a 100 Pa misurata in m^3/hm^2 e della pressione massima di prova misurata in Pa. Regolarità delle finiture Gli infissi esterni verticali ed i relativi dispositivi di movimentazione e di manovra nonché quelli di oscuramento esterno, devono avere le finiture superficiali prive di rugosità, spigoli, ecc.. Gli elementi dei tamponamenti trasparenti inoltre devono essere privi di difetti e/o anomalie come, bolle, graffi, ecc. ed assicurare una perfetta visione e trasparenza ottica dall'interno verso l'esterno e viceversa. Resistenza agli agenti aggressivi Sotto l'azione degli agenti chimici normalmente presenti nell'ambiente, gli infissi esterni verticali, e gli eventuali dispositivi di schermatura e di oscurabilità, devono conservare inalterate le caratteristiche chimico-fisiche in modo da assicurare il rispetto dei limiti prestazionali relativi a tenuta dell'acqua e permeabilità dell'aria. Inoltre non devono manifestarsi, in conseguenza di attacco chimico, variazioni della planarità generale e locale, e il prodursi di scoloriture non uniformi accompagnate a macchie e/o difetti particolari. Resistenza all'acqua Gli infissi esterni verticali ed eventuali dispositivi di schermatura e di tenuta devono conservare inalterate le caratteristiche chimico fisiche, funzionali, dimensionali, e di finitura superficiale, assicurando comunque il rispetto dei limiti prestazionali, qualora dovessero venire in contatto con acqua di origine diversa (meteorica, di condensa, di lavaggio, ecc.). In particolare non devono manifestarsi variazioni della planarità delle superfici, macchie o scoloriture non uniformi anche localizzate. Tenuta all'acqua In particolare è necessario che tutte le giunzioni di elementi disomogenei (fra davanzali, soglie, e traverse inferiori di finestre, o portafinestra) assicurino la tenuta all'acqua e permettano un veloce allontanamento dell'acqua piovana. I livelli minimi sono individuabili attraverso l'identificazione della classe di tenuta all'acqua in funzione della norma UNI EN Isolamento acustico I serramenti esterni devono assicurare all'interno dei locali un adeguato benessere. La classe di prestazione è correlata al livello di rumorosità esterno (vedi DPCM ) In relazione alla destinazione degli ambienti e alla rumorosità della zona di ubicazione i serramenti esterni sono classificati secondo la UNI 8204:

344 554PMO di classe R1 se 20 <= Rw <= 27 db(a); di classe R2 se 27 <= Rw <= 35 db(a); di classe R3 se Rw > 35 db(a). Isolamento termico Le prestazioni relative all'isolamento termico di un infisso esterno verticale vengono valutate in base ai valori della trasmittanza termica unitaria relativa all'intero infisso, che tiene conto delle dispersioni termiche eventualmente verificatesi attraverso i componenti trasparenti ed opachi dei serramenti. Il valore di trasmittanza deve essere quello assunto in sede di verifica delle dispersioni termiche dell opera. Resistenza agli urti Sotto l'azione degli urti gli infissi devono conservare la loro integrità strutturale; non devono prodursi sconnessioni né deformazioni sensibili dei collegamenti tra gli infissi e la relativa struttura muraria; non devono verificarsi sfondamenti né fuoriuscite di parti o componenti; non devono prodursi frammenti o cadute di elementi che possano causare ferite accidentali alle persone che si possono trovare all'interno o all'esterno. Tutti i componenti degli infissi esterni verticali devono risultare sicuri nel caso d'urto accidentale dell'utenza. Gli elementi costituenti dei telai fissi e mobili, delle maniglie, dei pannelli, delle cerniere, delle cremonesi, ecc. non devono presentare parti taglienti o appuntite né spigoli pronunciati. Resistenza al vento Gli infissi esterni verticali devono essere idonei a resistere all'azione del vento in modo tale da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo e garantire inoltre la sicurezza dell'utenza. Gli infissi devono essere in grado di sopportare il flusso del vento e i suoi effetti ( turbolenze, sbattimenti, vibrazioni, ecc.). L'azione del vento da considerare è quella prevista dalla C.M. dei Lavori di riqualificazione energetica del Palazzo del MunicipioPubblici n e dalla norma CNR B.U. 117 (che dividono convenzionalmente il territorio italiano in 4 zone), tenendo conto dell'altezza di installazione dell'infisso e del tipo di esposizione. Gli infissi esterni sottoposti alle sollecitazioni del vento dovranno: presentare una deformazione ammissibile; conservare le proprietà; consentire la sicurezza agli utenti. I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio basate nella misurazione della differenza di pressioni, riprodotte convenzionalmente in condizioni di sovrappressione e in depressione secondo la UNI EN 77 e UNI EN Pulibilità Le superfici degli infissi esterni verticali, siano esse opache o trasparenti, devono essere facilmente accessibili dall'utente e/o operatori per le operazioni di pulizia, sia dall'esterno che dall'interno. Per le facciate continue o comunque per infissi particolari dove è richiesto l'impiego di ditte specializzate per la pulizia bisogna comunque prevedere che queste siano idonee e comunque predisposte per l'esecuzione delle operazioni suddette. In ogni caso gli infissi esterni verticali e le facciate continue, dopo le normali operazioni di pulizia, effettuate mediante l'impiego di acqua e prodotti specifici, devono essere in grado di conservare le caratteristiche e prestazioni iniziali. Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delle ante non superiore ai 60 cm in modo da consentire le operazioni di pulizia rimanendo dall'interno. Resistenza a manovre errate Gli infissi esterni verticali, compresi gli organi di movimentazione e gli eventuali elementi di schermatura e/o oscurabilità, devono conservare inalterate le proprie caratteristiche meccaniche e dimensionali se sottoposti ad azioni derivanti da manovre errate. Gli sforzi per le manovra di apertura e chiusura degli infissi e dei relativi organi di manovra devono essere contenuti entro i limiti previsti dalla normativa vigente, in funzione della tipologia e riportati negli allegati elaborati di progetto. Controllo della condensazione superficiale

345 554PMO Gli infissi devono essere realizzati in modo da evitare fenomeni di condensazione interstiziale all'interno dei telai e comunque in maniera tale che l'acqua di condensa non arrechi danni o deterioramenti permanenti. Inoltre i vetri camera devono essere realizzati con camera adeguatamente sigillata e riempita di aria secca. Resistenza agli attacchi biologici I materiali costituenti gli infissi non devono permettere lo sviluppo di agenti biologici come funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismi in genere, in particolar modo se impiegati in locali umidi. Devono inoltre consentire un' agevole pulizia delle superfici. I preservanti con i quali vengono trattati i materiali in legno devono avere una soglia di efficacia non inferiore al 40% di quella iniziale. ANOMALIE RISCONTRABILI Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Condensa superficiale Formazione di condensa sulle superfici interne dei telai in prossimità di ponti termici. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). Degrado degli organi di manovra Degrado degli organi di manovra a causa di processi di ossidazione delle parti metalliche ed in particolare di quelle di manovra. Deformazione e relativa difficoltà di movimentazione degli organi di apertura-chiusura. Degrado dei sigillanti Distacco dei materiali sigillanti, perdita di elasticità e loro fessurazione. Degrado delle guarnizioni Distacchi delle guarnizioni, perdita di elasticità e loro fessurazione. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Distacco Distacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti. Frantumazione Riduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche. Incrostazione Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica. Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti. Macchie Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie. Non ortogonalità La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi. Patina

346 554PMO Variazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione. Perdita di materiale Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici. Perdita trasparenza Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni. Rottura degli organi di manovra Rottura degli elementi di manovra con distacco dalle sedi originarie di maniglie, cerniere, aste, ed altri meccanismi. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DIRETTAMENTE DALL UTENTE Lubrificazione serrature e cerniere Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento. Pulizia delle guide di scorrimento Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento. Pulizia guarnizioni di tenuta Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi. Pulizia organi di movimentazione Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni. Pulizia telai fissi Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia del telaio fisso con detergenti non aggressivi. Pulizia telai mobili Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi. Pulizia telai persiane Pulizia dei telai con detergenti non aggressivi. Pulizia vetri Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Registrazione maniglia Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura. MANUTENZIONI ESEGUIBILI A CURA DI PERSONALE SPECIALIZZATO Regolazione guarnizioni di tenuta Regolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta. Regolazione organi di movimentazione Regolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle apposite sedi delle cerniere. Regolazione telai fissi Regolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verifica dell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica. Ripristino fissaggi telai fissi

347 554PMO Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggio tramite cacciavite. Ripristino ortogonalità telai mobili Ripristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta. Sostituzione persiane Sostituzione delle persiane, verifica delle cerniere e dei fissaggi alla parete. Sostituzione cinghie avvolgibili Sostituzione delle cinghie avvolgibili, verifica dei meccanismi di funzionamento quali rulli avvolgitori e lubrificazione degli snodi. Sostituzione frangisole Sostituzione dei frangisole impacchettabili con elementi analoghi. Sostituzione infisso Sostituzione dell'infisso mediante smontaggio e rinnovo della protezione del controtelaio o sua sostituzione, posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche di fissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso.

348 554PMO INTONACO ESTERNO MANUALE DI MANUTENZIONE DESCRIZIONE Utilizzato quale rivestimento esterno delle murature, è costituito da uno strato di malta, che svolge anche una funzione di protezione dall'azione degradante degli agenti atmosferici e dei fattori ambientali. Il naturale degrado per la esposizione ad agenti atmosferici aggressivi determina una manutenzione periodica da tenere in considerazione anche dal punto di vista economico. RISORSE NECESSARIE PER L INTERVENTO MANUTENTIVO Per eseguire le manutenzioni contemplate nel presente piano di manutenzione dell opera occorre affidarsi a impresa edile e prevedere un costo annuo di circa <<inserire importo (circa 5 % costo di progetto, compreso opere provvisionali)>> LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI La durata media di un intonaco esterno, a secondo della aggressività ambientale e dalle altre condizioni metereologiche, si aggira intorno ai 20 anni. Regolarità delle finiture Le superfici del rivestimento non devono presentare anomalie o fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali, ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore. Resistenza agli urti Sottoposte alle azioni di urti sulla faccia esterna e su quella interna, il rivestimento unitamente alle pareti non dove manifestare deterioramenti della finitura (tinteggiatura, rivestimento pellicolare, ecc.) né deformazioni permanenti, anche limitate, o fessurazioni, senza pericolo di cadute di frammenti, anche leggere. I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno resistere all'azione di urti sulla faccia esterna ed interna, prodotti secondo le modalità previste dalla norma UNI 9269 P. Resistenza meccanica L intonaco unitamente alle pareti dovra essere idoneo a limitare il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio e di esercizio, sollecitazioni da impatto, carichi dovuti a dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti. Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. Tenuta all'acqua Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a prova riferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili. In particolare si rimanda alle norme UNI EN 12207; UNI EN 12208; UNI EN Resistenza agli attacchi biologici I materiali costituenti i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismi in genere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei suddetti agenti biologici, resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici. I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. ANOMALIE RISCONTRABILI Le principali anomalie riscontrabili negli intonaci esterni sono le seguenti :

349 554PMO Degradazioni superficiali Imbrattamenti superficiali per contatto con pulviscolo atmosferico o altri materiali estranei; alterazioni cromatiche della superficie; formazione di patine e croste; alterazioni in genere, quali rigonfiamenti, efflorescenze, formazioni di cavità, comparsa di umidità, formazione di muffa. Distacchi Caduta e perdita di parti di intonaco o disgregazione in genere; distacchi di strati superficiali causati dal gelo Fessurazioni Presenza di lesioni singole o ramificate che possono interessare l'intero spessore della sottostante muratura o parte di essa, causate da fenomeni o sollecitazioni di diversa natura. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DIRETTAMENTE DALL UTENTE Nessuna manutenzione può essere eseguita direttamente dall utente, se non i controlli a vista dello stato di conservazione, trattandosi di Lavori di riqualificazione energetica del Palazzo del Municipioda affidare a impresa edile. MANUTENZIONI ESEGUIBILI A CURA DI PERSONALE SPECIALIZZATO Pulizia delle superfici Pulizia della patina superficiale degradata dell'intonaco mediante lavaggio ad acqua con soluzioni adatte al tipo di rivestimento. Rimozioni di macchie, depositi superficiali mediante l'impiego di tecniche con getto d'acqua a pressione e/o con soluzioni chimiche appropriate. Spicconature e ripristini Sostituzione delle parti più soggette ad usura o altre forme di degrado mediante l'asportazione delle aree più degradate, pulizia delle parti sottostanti mediante spazzolatura e preparazione della base di sottofondo previo lavaggio. Ripresa dell'area con materiali adeguati e/o comunque simili all'intonaco originario ponendo particolare attenzione a non alterare l'aspetto visivo cromatico delle superfici.

350 554PMO MANUALE DI MANUTENZIONE PAVIMENTI IN CERAMICA, MONOCOTTURA, GRES, ECC. DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO Si tratta dei pavimenti ceramici dei diversi ambienti costituenti l opera di progetto, posti in opera mediante malte o colle. La tipologia e le caratteristiche specifiche risultano dalla allegata relazione tecnica relativa alle finiture dell opera. Per maggiori dettagli si farà riferimento alle allegate tavole n. <<inserire i numeri identificativi>> RISORSE NECESSARIE PER L INTERVENTO MANUTENTIVO Per eseguire le manutenzioni contemplate nel presente piano di manutenzione dell opera occorre affidarsi a impresa edile e prevedere un costo annuo di circa <<inserire importo (circa 3 % costo di progetto)>> LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI Regolarità delle finiture Le superfici delle pavimentazioni non devono presentare fessurazioni a vista, né screpolature o sbollature superficiali. Le coloriture devono essere omogenee e non presentare tracce di ripresa di colore, che per altro saranno tollerate solamente su grandi superfici. I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza, ecc. Resistenza agli agenti aggressivi I materiali costituenti i pavimenti non devono deteriorarsi in presenza degli agenti chimici normalmente presenti nell'aria o provenienti dall'utilizzazione degli ambienti. Devono in ogni caso consentire un'agevole pulizia di eventuali macchie o depositi formatisi. I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego. Resistenza meccanica Le pavimentazioni devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. I livelli variano in funzione delle prove di laboratorio eseguite sui campioni e relative a: Determinazione della resistenza a flessione e della forza di rottura Determinazione della resistenza all'urto mediante misurazione del coefficiente di restituzione Determinazione della resistenza all'abrasione profonda per piastrelle non smaltate Determinazione della resistenza all'abrasione superficiale per piastrelle smaltate ANOMALIE RISCONTRABILI Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore. Degrado sigillante Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti. Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. Distacco

351 554PMO Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). Fessurazioni Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti. Macchie Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale. Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre. Sollevamento e distacco dal supporto Sollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DIRETTAMENTE DALL UTENTE Pulizia delle superfici Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adatti al tipo di rivestimento. MANUTENZIONI ESEGUIBILI A CURA DI PERSONALE SPECIALIZZATO Pulizia e reintegro giunti Pulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura. Sostituzione degli elementi degradati Sostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.

352 554PMO PORTE MANUALE DI MANUTENZIONE DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO Le bussole interne dell opera di progetto sono di dimensioni e tipo come indicato negli elaborati progettuali (abaco degli infissi). Elementi caratteristici Le porte interne sono costituite, essenzialmente, da: Anta o battente Rappresenta l'elemento apribile della porta Telaio fisso E l'elemento fissato al controtelaio che contorna la porta e la sostiene per mezzo di cerniere Battuta E la superficie di contatto tra telaio fisso e anta mobile Cerniera Rappresenta l'elemento che sostiene l'anta e ne permette la rotazione rispetto al telaio fisso Controtelaio E formato da due montanti ed una traversa ed è l'elemento che, fissato alla parete, consente l'alloggio al telaio Montante e traversa Sono rispettivamente l'elemento orizzontale e verticale del telaio o del controtelaio Per dettagli, dimensioni e tipologia occorrerà consultare le allegate tavole n. <<inserire i numeri identificativi>> RISORSE NECESSARIE PER L INTERVENTO MANUTENTIVO Per eseguire le manutenzioni contemplate nel presente piano di manutenzione dell opera occorre affidarsi a impresa edile e prevedere un costo annuo di circa <<inserire importo (circa 3 % costo di progetto)>> LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI Riparabilità I dispositivi e gli organi di movimentazione (cerniere, cremonesi, maniglie, ecc.) nonché quelli di schermatura esterna (teli, avvolgibili, ecc.), poichè necessitano di interventi di manutenzione o riparazione, devono essere facilmente accessibili in modo da rendere agevoli e sicure tutte le operazioni. E' importante che i vari componenti siano facilmente smontabili senza la necessità di rimuovere tutto l'insieme. In particolare deve essere possibile lo smontaggio delle ante mobili senza la necessità di smontare anche i relativi telai fissi. Gli infissi devono essere accessibili in modo da consentire agevolmente le operazioni di riparazione. Pulibilità Le superfici degli infissi, siano esse opache o trasparenti, devono essere facilmente accessibili dall'utenza e dagli addetti alle operazioni di pulizia, tanto all'esterno quanto all'interno. In particolare, le porte e le portefinestre devono essere realizzate in modo da non subire alterazioni e/o modifiche prestazionali in seguito a contatti accidentali con i liquidi e/o prodotti utilizzati per la pulizia. Sostituibilità Tutti gli elementi degli infissi soggetti ad eventuali sostituzioni come guarnizioni tra telai, lastre vetrate od opache, profili fermavetro, scanalature portavetro, devono essere facilmente sostituibili. Regolarità delle finiture Gli infissi interni ed i relativi dispositivi di movimentazione e di manovra devono avere le finiture superficiali prive di rugosità, spigoli, ecc..

353 554PMO Gli infissi non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto meno fessurazioni o screpolature superiore al 10% delle superfici totali. Oscurabilità I dispositivi di schermatura esterna di cui sono dotati gli infissi interni devono consentire la regolazione del livello di illuminamento degli spazi chiusi dell'ambiente servito. Inoltre, devono consentire il controllo di eventuali proiezioni localizzate di raggi luminosi negli spazi con destinazione di relax e di riposo (camere da letto, ecc.). e comunque oscurare il passaggio di luce, naturale o artificiale, proveniente dagli ambienti esterni. I dispositivi di schermatura esterna di cui sono dotati gli infissi interni verticali devono consentire una regolazione del livello di illuminamento negli spazi chiusi degli alloggi fino ad un valore non superiore a 0,2 lux. ANOMALIE RISCONTRABILI Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Bolla Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Distacco Distacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti. Fessurazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti. Frantumazione Riduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche. Fratturazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti. Incrostazione Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica. Infracidamento Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione. Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti. Macchie Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie. Non ortogonalità

354 554PMO La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi. Patina Variazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione. Perdita di lucentezza Opacizzazione del legno. Perdita di materiale Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici. Perdita di trasparenza Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni. Scagliatura, screpolatura Distacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità. Scollaggi della pellicola Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DIRETTAMENTE DALL UTENTE Lubrificazione serrature, cerniere Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento. Pulizia ante Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. Pulizia delle guide di scorrimento Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento. Pulizia organi di movimentazione Pulizia degli organi di movimentazone tramite detergenti comuni. Pulizia telai Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. Pulizia vetri Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Registrazione maniglia Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura. MANUTENZIONI ESEGUIBILI A CURA DI PERSONALE SPECIALIZZATO Regolazione controtelai Regolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti. Ripristino protezione verniciatura parti in legno Ripristino della protezione di verniciatura previa asportazione del vecchio strato per mezzo di carte abrasive leggere ed otturazione con stucco per legno di eventuali fessurazioni. Applicazione di uno strato impregnante e rinnovo, a pennello, dello strato protettivo con l'impiego di prodotti idonei al tipo di legno. Regolazione telai Regolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.

355 554PMO TINTEGGIATURE E DECORAZIONI MANUALE DI MANUTENZIONE DESCRIZIONE E COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO Le tinteggiature realizzate nell opera di progetto variano, per tipologia e colori, in funzione delle destinazioni degli ambienti, come indicato nella relazione tecnica allegata al progetto esecutivo. Per dettagli e tipologie occorrerà consultare la allegata tavola n. <<inserire il numero identificativo>> RISORSE NECESSARIE PER L INTERVENTO MANUTENTIVO Per eseguire le manutenzioni contemplate nel presente piano di manutenzione dell opera occorre affidarsi a impresa edile e prevedere un costo annuo di circa <<inserire importo (circa 3 % costo di progetto)>> LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI Regolarità delle finiture Le superfici tinteggiate non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali, ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque di ritocchi. I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc.. Assenza di emissioni di sostanze nocive I materiali costituenti i rivestimenti non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioni nocive ecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidità, raggi ultravioletti, ecc.). In particolare deve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonché la diffusione di fibre di vetro. Resistenza agli attacchi biologici I materiali costituenti i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismi in genere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei suddetti agenti biologici, resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici. I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Resistenza agli attacchi biologici I materiali costituenti i rivestimenti esterni ed interni delle pareti perimetrali non devono deteriorarsi o comunque perdere le prestazioni iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni di pulizia. I rivestimenti plastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di supporto.i livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego. ANOMALIE RISCONTRABILI Bolle d'aria Alterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa. Decolorazione Alterazione cromatica della superficie. Deposito superficiale

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