Progetto AQUA: l efficienza alimentare per ridurre l escrezione dell azoto nell allevamento di vacche da latte
|
|
- Viola Gentili
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Progetto AQUA: l efficienza alimentare per ridurre l escrezione dell azoto nell allevamento di vacche da latte Il progetto in sintesi Figura 1: le nove aziende del progetto AQUA Il progetto AQUA, Achieving good water quality status in intensive animal production areas (LIFE09-EN- VIT000208) coordinato dal Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia in collaborazione con CRA (FLC Cremona e SUI San Cesario sul Panaro MO), IPLA Piemonte, ERSAF Lombardia, Veneto Agricoltura ed ERSA Friuli Venezia Giulia, finanziato dall Unione Europea e dalle 5 regioni del Nord Italia in cui gli Enti si trovano, ha come obiettivo di offrire agli agricoltori una serie di strumenti prontamente applicabili alla pratica quotidiana per contenere il rilascio di azoto e il fosforo in eccesso nell ambiente, potenziali cause di inquinamento delle acque, mantenendo al tempo stesso la redditività aziendale. Questo risultato può essere raggiunto attraverso la combinazione di tecniche e pratiche di gestione innovative, ma già disponibili sul mercato, che possono essere utilizzate con notevoli benefici, in particolare nelle zone ad alta intensità zootecnica. Il progetto è realizzato attraverso il coinvolgimento di nove aziende selezionate nelle regioni padane a più alta densità zootecnica (Figura 1). In queste aziende, in accordo e con la collaborazione degli stessi proprietari, sono stati applicati concretamente alcuni tra i sistemi di gestione che attualmente sono più efficaci per limitare l impatto ambientale degli effluenti a fini agronomici. Le attività, iniziate nel 2011, si stanno concludendo con la stagione colturale coprendo una durata complessiva di tre anni. Obiettivi tecnici del progetto AQUA Le azioni tecniche costituenti il progetto AQUA, questo articolo è focalizzato sulla prima, sono in sintesi: 1. ridurre il contenuto di azoto degli effluenti zootecnici, applicando specifiche diete che consentano un elevata efficienza d uso dell azoto. Nei bovini da latte, come approfondiremo concretamente nell ambito di questo articolo, sono state attuate strategie di alimentazione volte ad assicurare una ottimale funzionalità del rumine, per garantire l autoproduzione di proteine e dell energia necessarie ad assicurare alte produzioni, riducendo nel contempo l escrezione di azoto; 2. aumentare l efficienza fertilizzante dell azoto e del fosforo contenuti negli effluenti zootecnici; 3. ridurre la dispersione dei nutrienti dai terreni alle acque attraverso fasce boscate; 4. limitare le pressioni e gli impatti nelle aree ad elevata densità di allevamenti tramite la delocaliz- 13
2 zazione dei separati solidi; 5. migliorare e semplificare i controlli aziendali; 6. valutare la sostenibilità economica e ambientale delle strategie di gestione proposte. Primi risultati sull efficienza alimentare per la riduzione dell azoto escreto Il primo anno di progetto ha permesso di valutare l efficienza d uso della proteina delle razioni alimentari utilizzate dalle nove aziende prima degli interventi sulla dieta: per ogni azienda è stato calcolato il bilancio dell azoto per gli animali in produzione al cancello della stalla (barn-gate balance), cioè relativamente alla sola attività zootecnica. Questo bilancio prende in considerazione l azoto che si scambia in un periodo di produzione (a seconda dei casi ciclo di ingrasso, lattazione, anno): le entrate di azoto calcolate sottoforma di animali in ingresso e alimenti; le uscite sono rappresentate dalla produzione (latte o carne, dagli animali venduti e morti). Ciò ha permesso di definire la quantità di azoto escreto per capo in produzione e/o per l azienda. Su questi dati sono stati pianificati gli interventi sulla dieta per ottenere una riduzione delle escrezioni, in modo tale da non modificare, però, la produttività della mandria. La redazione dei bilanci dell azoto della fase di allevamento ha evidenziato differenze tra le imprese agricole, anche entro specie allevata. In questo articolo presentiamo i risultati dell allevamento di bovini da latte dell azienda Pinotti Luigi e Alberto di Pizzighettone (CR). Il 19 settembre 2013 presso l azienda si è svolta una giornata dedicata ai tecnici e agli operatori del settore agro-zootecnico che ha illustrato concretamente come si è operato durante il biennio luglio 2011 giugno 2012 (1 anno Controllo) luglio 2012 giugno 2013 (2 anno Trattamento) per ridurre l escrezione Figura 2: la stalla dell azienda durante la giornata dimostrativa sull alimentazione. dell azoto in un allevamento di bovini da latte ottimizzando l efficienza alimentare (Figura 2). L azienda è situata nella pianura irrigua in riva al fiume Adda e alleva bovine da latte per la produzione di formaggio Grana Padano DOP. Complessivamente l azienda presenta mediamente 240 capi di razza Frisona Italiana, di cui 120 bovine da latte (108 in lattazione e 12 in asciutta) stabulate libere con cuccette e 120 capi da rimonta tra vitelle e manze allevate in stabulazione libera su lettiera. Sono disponibili circa 80 ettari di SAU (terreni di medio impasto e argillosi). La conduzione dell azienda è orientata all alimentazione del bestiame: il mais, per granella e trinciato, è la coltura principale e occupa circa due terzi della SAU; sono presenti erbai ed erba medica per la produzione del fieno. Le deiezioni animali (liquame e letame) sono la base delle fertilizzazioni utilizzate sulle colture (Figura 3). Diete e prestazioni Vitelli, manze e vacche in asciutta La dieta delle vacche in asciutta e delle manze non è stata modificata nel biennio esaminato. I vitelli nati in azienda sono alimentati per i primi 3 mesi di vita con latte vaccino (6 l/giorno) e ricevono un integrazione Figura 3: azienda Pinotti Luigi e Alberto; in rosso gli appezzamenti interessati dalle attività agronomiche. 14
3 asciutta prossimo a 11 kg SS /capo/ giorno. Questa dieta si caratterizza per un contenuto proteico che di poco supera il 12%. alimentare solida rappresentata da fieno di graminacee distribuito ad libitum e quote progressivamente crescenti di mangime complementare per vitelli. Al termine di questo periodo di svezzamento, i vitelli arrivano a consumare 2 kg di mangime/capo/ giorno. Nella fase successiva, dai 3 ai 6 mesi di vita, le vitelle sono alimentate ad libitum con fieno di graminacee e dosi crescenti da 5 a 10 kg/capo/giorno di unifeed preparato per le vacche da latte. Le manze, dall età di 6 mesi al primo parto (25 mesi circa), e le vacche in asciutta ricevono una dieta unifeed a base di insilato di mais (circa 8 kg SS/ capo/giorno), fieno di prato (circa 7 kg/capo/giorno) e mangime complementare integrato (1.5 kg/capo/ giorno). Complessivamente, sulla base degli scarichi di unifeed dal carro miscelatore è stato stimato un consumo medio giornaliero delle vacche in Silomais, kg/capo/giorno Fieno medica, kg/capo/giorno Mais farina, kg/capo/giorno 3.0 Orzo farina, kg/capo/giorno 3.0 Mais/orzo fiocchi, kg/capo/giorno 5.8 Nucleo (36 % PG/SS), kg/capo/giorno Sali minerali, kg/capo/ giorno Tabella 1. Composizione della dieta. PG, SS % PG byp, SS % PG deg, SS % MP Lys, g/giorno MP Lys, MP % MP Met, g/giorno MP Met, MP % MP Lys, MP % / MP Met, MP % 3.2/1 3/1 Tabella 2. Proteina grezza e frazioni proteiche della dieta. Vacche in lattazione Le diete unifeed formulate per le vacche da latte sono le tipiche razioni umide comunemente utilizzate negli allevamenti della zona Grana Padano. Queste sono costituite per circa il 30% della sostanza secca da insilato di mais, da un 20% di fieno e dal restante 50% da concentrati acquistati sul mercato (Tabella 1). Nel primo anno di rilievo (luglio 2011 giugno 2012; Controllo) l apporto proteico delle razioni deriva in parte dall impiego di 6 kg di fieno di medica, ma soprattutto da 5.5 kg/capo/ giorno del nucleo proteico. Nel secondo anno di rilievo (luglio 2012 giugno 2013; Trattato) a partire dal mese di luglio del 2012 la dieta è stata modificata riducendo di 0.3 kg/ capo/giorno la quota di nucleo con una riduzione del 5% del tenore proteico ed aumentando di 0.2 kg/capo/ giorno la quantità somministrata di farine di mais e orzo con un incremento della concentrazione energetica (Tabella 1). In generale quindi nel corso del 1 anno la composizione chimica delle razioni si è caratterizzata per un contenuto proteico del 16% sulla SS. Il contenuto di amido delle diete è risultato costantemente superiore al 25% della SS, di conseguenza la concentrazione energetica delle diete è stata stimata poco inferiore a 1.00 U.F.L.. Come previsto dal progetto, nel secondo anno di ricerca, le formulazioni alimentari sono state modificate al fine di ridurne il tenore proteico che si è attestato attorno a valori medi di 15.2 % della SS ottimizzando la percentuale di proteina by-pass e proteina degradabile ed il rapporto fra lisina e metionina pari a 3/1 (Tabella 2). L effetto del cambiamento della dieta ha determinato un miglioramento 15
4 Latte, kg/capo/giorno FCM 4%, kg/capo/giorno Grasso, % Proteine, % Grasso, kg/capo/giorno Proteine, kg/capo/giorno Tabella 3. Produzione di latte e sua composizione. delle performance degli animali. In particolare, abbiamo osservato un significativo incremento della produzione di latte pari a 1.5 kg/capo/ giorno, la percentuale di grasso e la quantità di grasso e di proteina è leggermente aumentata mentre è diminuita in modo significativo la percentuale di proteina (Tabella 3). Probabilmente, l incremento della produzione di latte registrato nel 2 anno è da imputare ad una migliore efficienza di utilizzazione dell azoto somministrato in seguito al bilanciamento della dieta in particolare all ottimizzazione del rapporto fra gli amminoacidi lisina e metionina ed alla migliore efficienza di utilizzazione sia della proteina metabolizzabile, sia degli alimenti. La riduzione della percentuale di proteina nel latte è probabilmente una conseguenza dell incremento della produzione di latte, ma anche al fatto che non sono stati soddisfatti completamente i fabbisogni amminoacidici per animali così altamente produttivi. Pertanto, riducendo il tenore proteico della dieta su animali molto produttivi può risultare necessario ricorrere all impiego nella dieta di amminoacidi di sintesi rumino-protetti. Produzione latte, kg/capo/lattazione Ingestione di SS delle vacche in produzione, kg/giorno Ingestione di SS delle vacche in asciutta, kg/giorno PG in lattazione, %SS PG in asciutta, %SS PG media vacche, %SS Tabella 4. Parametri tecnico-produttivi dell allevamento. Bilancio dei nutrienti Sulla base delle informazioni raccolte presso l allevamento Pinotti nel corso dei due anni del progetto è stato possibile compilare dei bilanci dei nutrienti utilizzando la metodologia suggerita dall ERM (2001) che permette di stimare le escrezioni di azoto a partire dai parametri produttivi di semplice rilevamento a livello aziendale. Sulla base dei parametri riportati in Tabella 4, relativi in particolare al livello produttivo, all ingestione di sostanza secca attesa per diverse categorie di animali allevati, alla quota di rimonta e al tenore in proteina delle razioni alimentari, è stata stimata l escrezione di azoto per capo allevato nel corso del 1 e 2 anno. Inoltre, assumendo una quota di volatilizzazione dell azoto del 28% è stata stimata la produzione di azoto netto al campo per vacca allevata. Seguendo tale procedura le escrezioni di azoto netto al campo sono risultate pari a 99 e a 92 kg/vacca/ anno rispettivamente per il 1 e 2 anno (Tabella 5). La riduzione della quantità di azoto escreta pari al 7 % circa, è stata ottenuta attraverso la riduzione del tenore proteico delle diete di circa 0.8 punti percentuali nel 2 anno senza penalizzare le performance produttive. In seguito a ciò l allevamento ha evidenziato un calo nella disponibilità di azoto netto al campo utile per la fertilizzazione del suolo. L ammontare complessivo aziendale di azoto prodotto con i reflui è quindi stato stimato pari a e kg anno rispettivamente per il 1 e 2 anno (Tabella 6). Tale diminuzione rispecchia infatti gli aggiustamenti della dieta sulle vacche e l aumento della produzione di latte. Di conseguenza tenendo conto delle escrezioni azotate aziendali N ingerito, kg/capo/anno N latte, kg/capo/anno N escreto, kg/capo/anno N al campo, kg/capo/anno Riduzione N al campo -7 % Escrezione di azoto DM 7/4/2006, kg/capo/ anno Tabella 5. Emissioni di azoto netto al campo per vacca mediamente presente. 16
5 Bilancio alimentare, kg/anno Vacche Rimonta Vacche + rimonta Sup. nec. in zona vulnerabile, ha Bilancio secondo DM 7/4/2006 Vacche Rimonta Vacche + rimonta Sup. nec. in zona vulnerabile, ha Tabella 6. Escrezioni aziendali di azoto netto (kg/anno). stimate, la superficie necessaria in una zona vulnerabile passa da 86.5 a 82 ha. Pertanto, in seguito alle modifiche sulla dieta con una riduzione del 5% del tenore proteico, la superficie necessaria in zona vulnerabile diminuisce del 5 %. E possibile approfondire le tematiche del progetto AQUA sul sito web: http//aqua.crpa.it Luciano Migliorati Consiglio per la Ricerca e sperimentazione in Agricoltura, CRA FLC sede distaccata di Cremona Carlo Riparbelli Marco Rosa Ente Regionale per i Servizi all Agricoltura e alle Foreste ERSAF 17
Quantificazione delle emissioni di azoto e fosforo di allevamenti di vacche da latte e vitelloni
Veneto Agricoltura, Corte Benedettina 30 Gennaio 2012 Quantificazione delle emissioni di azoto e fosforo di allevamenti di vacche da latte e vitelloni Progetto LIFE09 ENV/IT/000208 - AQUA REGIONE VENETO
DettagliLe attività e i risultati del progetto dimostrativo LIFE+ AQUA
Le attività e i risultati del progetto dimostrativo LIFE+ AQUA Marco Ligabue, Paolo Mantovi CRPA SpA Reggio Emilia Il progetto LIFE+ AQUA Achieving good water Quality status in intensive Animal production
DettagliLIFE + 2009 - Achieving good water QUality status in intensive Animal production areas.
LIFE + 2009 - Achieving good water QUality status in intensive Animal production areas. Action 1: Reduction of nitrogen excreted in livestock farms through the application of high N efficiency rations
DettagliERSAF Ente Regionale per i Servizi all Agricoltura e alle Foreste
Achieving good water quality status in intensive animal production areas ERSAF Ente Regionale per i Servizi all Agricoltura e alle Foreste Progetto LIFE+ AQUA INCONTRO DI MONITORAGGIO 17 gennaio 2013 Bergamo
DettagliIndicatori agro ecologici: bilancio dell azoto. Mattia Fumagalli
Indicatori agro ecologici: bilancio dell azoto Mattia Fumagalli Bilancio dell azoto Valutare la gestione dell azoto di una realtà aziendale Capire come l attività agricola inserita in un determinato contesto
DettagliL impronta carbonica del latte e della carne bovina: uno studio per le filiere dell Emilia-Romagna
CONVEGNO ambientale dei prodotti: stato dell arte e prospettive 6 Novembre 2015 Sala Tiglio 1 latte e della : uno studio per le filiere dell Emilia-Romagna Laura Valli, Aldo Dal Prà, Teresa Pacchioli,
DettagliMauro Spanghero, Dipartimento di Scienze Animali, Università di Udine, mauro.spanghero@uniud.it
INPUT (alimenti zootecnici) Alimentazione animale e riduzione delle emissioni azotate dagli allevamenti Inefficienza digestiva N in feci Inefficienza metabolica N in urine Costi di mantenimento (animali
DettagliLinea SVILUPPO BV11 UFC
Un ottimo inizio per un proseguimento a 5 stelle Per essere grandi da adulti bisogna essere dei grandi giovani Un breve periodo di attenzione per una partenza super Estremamente digeribile Integrazione
DettagliBilanci dell azoto su scala aziendale
Achieving good water quality status in intensive animal production areas Bilanci dell azoto su scala aziendale Paolo Mantovi Fondazione CRPA L'efficienza alimentare per ridurre l'escrezione dell azoto
DettagliAllevamento ed effluenti zootecnici per la concimazione delle colture. Un applicativo web
2014 NOTIZIARIO 2 7 Allevamento ed effluenti zootecnici per la concimazione delle colture. Un applicativo web Valentino Volpe, Stefano Barbieri, Domenico Davanzo, Sonia Venerus Servizio fitosanitario e
DettagliProgetto Mi.P.A.F. AREA PADANA : The Dairyland
Progetto Mi.P.A.F. Scenari di Adattamento dell Agricoltura Italiana ai Cambiamenti Climatici: AGROSCENARI Benvenuti AREA PADANA : The Dairyland Piacenza 15/01/2010 Facoltà di Agraria Università Cattolica
DettagliGestione delle manze nell allevamento moderno
Gestione delle manze nell allevamento moderno Perché porre attenzione all allevamento delle vitelle e delle manze Aumentare il numero di capi disponibili (rimonta o vendita) Ridurre i costi di produzione
DettagliDIRETTIVA NITRATI Il nuovo programma d azione regionale e la procedura di deroga
Ciclo di seminari DIRETTIVA NITRATI Il nuovo programma d azione regionale e la procedura di deroga Il Regolamento e la Deroga: aspetti tecnici ed economici. Casi di studio e best practice. Modena - Reggio
DettagliLa valorizzazione delle risorse foraggere locali per una gestione più sostenibile ed economica dell allevamento
Allevamento semibrado della razza piemontese: un allevamento ecosostenibile Asti, 14 novembre 2015 La valorizzazione delle risorse foraggere locali per una gestione più sostenibile ed economica dell allevamento
DettagliAQUA. Achieving good water QUality status in intensive Animal production areas
LIFE09 ENV/IT/000208 Manuale Calcola N Strumento per il calcolo del bilancio dell'azoto a livello di allevamento AQUA Achieving good water QUality status in intensive Animal production areas CERTIFICATO
DettagliStrategie di riduzione delle escrezioni di nutrienti: B) Vacche da latte
Strategie di riduzione delle escrezioni di nutrienti: B) Vacche da latte Standard ERM per varie specie Standard ERM per Vacche da latte Standard ERM per Vacche da latte Standard ERM per growing cattle
DettagliRisultati e Buone Pratiche nel settore animale
Progetto Life Climate ChangER Risultati e Buone Pratiche nel settore animale Maria Teresa Pacchioli, Laura Valli, Aldo Dal Prà Centro Ricerche Produzioni Animali Buone Pratiche per il PSR 15 aprile 2016
DettagliLe fonti proteiche nell alimentazione del suino
Rafforzare la collaborazione nella ricerca per la suinicoltura Benessere e alimentazione dei suini Le fonti proteiche nell alimentazione del suino Giacinto Della Casa, CRA-SUI, Modena Andrea Rossi, M.
DettagliLe fonti proteiche nell alimentazione del suino
Convegno Impatto ambientale e rese energetiche di filiere zootecniche sostenibili: integrazione tra allevamenti ed agricoltura agro-energetica Andrea Rossi, M. Teresa Pacchioli, CRPA S.p.A. Giacinto Della
DettagliLA VALORIZZAZIONE DEL SOLIDO SEPARATO DI LIQUAMI BOVINI NELLA DIGESTIONE ANAEROBICA
LA VALORIZZAZIONE DEL SOLIDO SEPARATO DI LIQUAMI BOVINI NELLA DIGESTIONE ANAEROBICA L ESPERIENZA DEL DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITA PO DI LOMBARDIA Flavio Sommariva Specialista SATA ARAL Settore Agronomia
DettagliAlimentazione dei suini
Alimentazione dei suini Problematiche e peculiarità della specie: - Fabbisogni del suino pesante (>160 kg) (realtà solo italiana) - Alimentazione e qualità dei prodotti (profilo acidico del grasso nella
DettagliL INTEGRAZIONE ALIMENTARE DELLE BOVINE DA LATTE IN ALPEGGIO: FABBISOGNI E RISPOSTE ANIMALI. A. Tamburini e S. Colombini
L INTEGRAZIONE ALIMENTARE DELLE BOVINE DA LATTE IN ALPEGGIO: FABBISOGNI E RISPOSTE ANIMALI A. Tamburini e S. Colombini Problematiche alimentari di bovine da latte al pascolo Bovine ad elevata Genealogia
DettagliCALCOLO DI UNA RAZIONE PER BOVINE DA LATTE. Esempio di calcolo considerando alcuni alimenti tipo e fabbisogni da tabelle
CALCOLO DI UNA RAZIONE PER BOVINE DA LATTE Esempio di calcolo considerando alcuni alimenti tipo e fabbisogni da tabelle Marcello mundula 2016 TIPOLOGIA DI ANIMALI ALLEVATI Allevamento di bovine da latte
DettagliAzienda 1: Linee guida per l alimentazione di bufali in fase di finissaggio
Premessa La predisposizione delle linee guida per l allevamento/alimentazione dei bovini e bufali da carne allevati dai partner del progetto MALENA, ha riguardato in questa prima fase, l introduzione di
DettagliUno dei principali ostacoli
Dieta con meno azoto risparmio e minor impatto Riducendo il contenuto proteico con la sostituzione totale o parziale della soia l alimentazione è più cara ma diminuiscono i costi di spandimento dei liquami
DettagliDeliberazione n. 583 del 2 agosto 2010
A.G.C. 11 - Sviluppo Attività Settore Primario - Settore 01 - Deliberazione n. 583 del 2 agosto 2010 DGR n. 120/07: "Recepimento del DM del 7 aprile 2006 ad oggetto Criteri e norme tecniche per la disciplina
DettagliRisultati della Ricerca
Titolo Sistemi alimentari e qualità della mozzarella di bufala Risultati della Ricerca Descrizione estesa del risultato I dati relativi alla composizione fisico-chimica hanno evidenziato, per il periodo
DettagliQUESTIONARIO COSTI E BENEFICI DELLA PRODUZIONE DI BIOGAS
QUESTIONARIO COSTI E BENEFICI DELLA PRODUZIONE DI BIOGAS QUESTIONARIO No.. Provincia Ubicazione azienda Comune Indirizzo Data intervista Intervistatore A quale associazione di produttori è iscritto? Periodo
DettagliFN(fieno normale) cioè il fieno ottenuto da prato stabile asciutto in medie condizioni di vegetazione e fertilità del terreno.
Appunti sintetici Economia VA 2013 Carico approssimativo di una superficie foraggera: Discreto: 6-7 q.li/ha Buono : 2 capi grossi/ha FN(fieno normale) cioè il fieno ottenuto da prato stabile asciutto in
DettagliAlberto Menghi, Paolo Rossi
81 a Fiera Agricola Zootecnica Italiana BENESSERE ANIMALE: LA VACCA DA LATTE dalle parole ai fatti Montichiari, 15 febbraio 2009 ANALISI ECONOMICA DI ALCUNI CASI CONCRETI Alberto Menghi, Paolo Rossi Centro
DettagliESERCITAZIONE DI AGRONOMIA. Fertilizzazioni
ESERCITAZIONE DI AGRONOMIA Fertilizzazioni Introduzione Concimazione: apporto di elementi nutritivi direttamente utilizzabili dalla pianta fertilizzazione Ammendamento: apporto di sostanze al terreno in
DettagliGestione dell Azoto in Agricoltura
Gestione dell Azoto in Agricoltura Il ciclo dell azoto in azienda Il ciclo dell azoto in azienda Comparto colturale Input Fertilizzanti minerali Effluenti di allevamento (e.a.) sia prodotti in azienda
DettagliESEMPIO DI STIMA PER UNA INDIRIZZO CEREALICOLO ZOOTECNICO APPUNTI DIGITALI PROF. VIGNOLI FRANCESCO 1
ESEMPIO DI STIMA PER UNA AZIENDA AD INDIRIZZO CEREALICOLO ZOOTECNICO 1 Analisi critica di un caso di stima per capitalizzazione relativo ad un azienda zootecnica da latte (FONTE UN I TORINO ) 2 METODOLOGIA
DettagliLa razione ideale per ridurre
dossier PROGETTO AQUA La razione ideale per ridurre l escrezione di azoto MARIA TERESA PACCHIOLI spa, Reggio Emilia I costi per l adeguamento alle direttive ambientali richiesti da diverse normative europee
DettagliIl sorgo nella razione di vacche da latte: Esperienze pratiche negli allevamenti del Veneto
Il sorgo nella razione di vacche da latte: Esperienze pratiche negli allevamenti del Veneto Paolo Paparella Associazione Provinciale Allevatori di Padova Approccio Multisettoriale Strutturali Superficie,
DettagliLa gestione dell azoto nelle aziende agro-zootecniche
Achieving good water quality status in intensive animal production areas La gestione dell azoto nelle aziende agro-zootecniche aqua.crpa.it Giornata divulgativa per Istituti tecnici e professionali ad
DettagliALLEVAMENTO BOVINO DA LATTE. Prof.ssa Marina Gentili
ALLEVAMENTO BOVINO DA LATTE Prof.ssa Marina Gentili 1 ALLEVAMENTO BOVINO DA LATTE FINALIZZATO ALLA PRODUZIONE DI LATTE VACCINO. PICCOLI ALLEVAMENTI (FINO A 50 CAPI) E GRANDI ALLEVAMENTI (200/300/500 CAPI).
DettagliACTION 1 REDUCTION OF NITROGEN EXCRETED IN LIVESTOCK FARMS THROUGH THE APPLICATION OF HIGH N EFFICIENCY RATIONS
Achieving good water quality status in intensive animal production areas ACTION 1 REDUCTION OF NITROGEN EXCRETED IN LIVESTOCK FARMS THROUGH THE APPLICATION OF HIGH N EFFICIENCY RATIONS Pizzighettone 19
DettagliStato dell arte della direttiva nitrati: aggiornamento sulla. Pianura Padana. Progetto ValorE. Giuseppe Bonazzi CRPA spa - Reggio Emilia
sulla Progetto ValorE Pianura Padana Sistemi esperti per la valorizzazione degli effluenti di allevamento, la salvaguardia ambientale e la tutela del territorio della Lombardia Giuseppe Bonazzi CRPA spa
DettagliWORKSHOP SOSTENIBILITA ECONOMICA E SOCIALE DEL MODERNO ALLEVAMENTO DELLA BOVINA DA LATTE. Fiere zootecniche internazionali di Cremona 2016
WORKSHOP SOSTENIBILITA ECONOMICA E SOCIALE DEL MODERNO ALLEVAMENTO DELLA BOVINA DA LATTE. Fiere zootecniche internazionali di Cremona 2016 Le dimensioni della sostenibilità Economica: Aumento dell efficacia
DettagliPiani foraggeri alla luce della nuova PAC
70^ FIERA INTERNAZIONALE DEL BOVINO DA LATTE 31 OTTOBRE 2015 Piani foraggeri alla luce della nuova PAC Giorgio Borreani Dip. Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) Università degli Studi di Torino
DettagliLe proposte di assistenza tecnica per la valorizzazione del allevamento della Piemontese
L allevamento semibrado della razza Piemontese: un allevamento ecosostenibile Asti, 14 novembre 215 Le proposte di assistenza tecnica per la valorizzazione del allevamento della Piemontese Daniele Giaccone
DettagliOttimizzare l uso del Digestato in Campo: l approccio integrato utilizzando le analisi del terreno
Mirko Bracchitta PIONEER HI-BRED ITALIA Key Energy - Rimini 7 Novembre 2013 Ottimizzare l uso del Digestato in Campo: l approccio integrato utilizzando le analisi del terreno Digestato: una risorsa rinnovabile
Dettagli!! " # $$%&$$'( & # # " &%)*'+,- & & $$'.! $$%/00% 00$$$ 3 #!4 $$% & 9! :& # 2 # & # 0'0.! : $$%,# 9 &" & ';%01 )%1 2 # ; 7$$$7,.2 & & < %/,)$$- " 8 &
" $$'( " )*'+,- $$'. /00 )1 $ )01 )$$$$$ 00$$$ 3 4 4)*1 $'14)71 4'/$$$ 0 4 3 9 $$$$ 0'0., 9 " '01 )1 7$$$7,. $$$ )$, ( /,)$$- " )' $$= > $$' $$' ) ))? Indice dei prezzi (gennaio 00=100) 10,0 100,0 0,0
DettagliIl razionamento della bovina da latte in sistemi foraggeri sostenibili
Il razionamento della bovina da latte in sistemi foraggeri sostenibili Seminario Fabrizio Ruozzi e Aldo Dal Prà CRPA S.p.A. - Reggio Emilia Centro Ricerche Produzioni Animali C.R.P.A. S.p.A. La sostenibilità
DettagliMetodologia per la stima dei carichi di azoto (N) di origine agricola della Regione Veneto
Metodologia per la stima dei carichi di azoto (N) di origine agricola della Regione Veneto La stima dei carichi azotati di origine agricola derivanti dagli apporti delle concimazioni organiche e minerali
DettagliRisultati della Ricerca
Risultati della Ricerca Titolo Modelli foraggeri per l allevamento bufalino Descrizione estesa del risultato A. Le colture considerate in irriguo erano: modelli autunno-vernini (medica, loiessa, orzo e
DettagliAlimentazione di manzette e manze
Alimentazione di manzette e manze 0-3 mesi VITELLE 3-6 mesi VITELLE SVEZZATE 6-12 mesi MANZETTE 12 mesi Prima Inseminazione MANZE (animali puberi) Inseminazione parto (24-30 mesi) GIOVENCHE Queste fasi
DettagliEfficienza economica e alimentare dei foraggi aziendali
Efficienza economica e alimentare dei foraggi aziendali Comino L., Tabacco E., Borreani G., Università di Torino Attuali scenari del settore lattiero-caseario KG LATTE PER VACCA 9800 9600 9400 9200 9000
DettagliGIORNATE ZOOTECNICHE PIEMONTESI. Fossano, 5 Aprile 2008
GIORNATE ZOOTECNICHE PIEMONTESI IMPATTO DELLE SOLUZIONI TECNICHE SUI COSTI DI PRODUZIONE DELLA CARNE SUINA Fossano, 5 Aprile 2008 Kees de Roest, Eugenio Corradini Azoto prodotto da animali di interesse
DettagliProve di ottimizzazione dei piani colturali in funzione della stalla
Prove di ottimizzazione dei piani colturali in funzione della stalla Paolo Faverzani Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Università Cattolica del Sacro Cuore L azienda agricola come sistema
DettagliDIRETTIVA NITRATI Il nuovo programma d azione regionale e la procedura di deroga. Il Regolamento e la Deroga: aspetti della procedura amministrativa
Ciclo di seminari DIRETTIVA NITRATI Il nuovo programma d azione regionale e la procedura di deroga Il Regolamento e la Deroga: aspetti della procedura amministrativa Bologna, 8 Maggio 2012 Assessorato
DettagliI fabbisogni sono espressi in % della SS Fabbisogno della vacca media
UNIFEED L unifeed comporta: L ingestione contemporanea degli alimenti e, soprattutto dei principi alimentari e nutritivi dei componenti la razione I fabbisogni sono espressi in % della SS L alimentazione
DettagliCONSISTENZE E PRESTAZIONI PRODUTTIVE.
CONSISTENZE E PRESTAZIONI PRODUTTIVE. Nonostante la difficile situazione in cui versa la zootecnia italiana, la PRI si sta ulteriormente diffondendo all esterno dell areale originario (Tabella 1); attualmente
DettagliCalcolo di una razione per bovini da latte
Come procedere Per formulare la razione bisona conoscere 1 Fabbisoni Capacità d inestione Caratteristiche deli alimenti Fabbisoni Capacità d inestione Caratteristiche deli alimenti Razione Come procedere
DettagliI costi di produzione e redditività del latte 2002-2010
Assemblea Aprolav 10 Giugno 2011 I costi di produzione e redditività del latte 2002-2010 Alberto Menghi Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) Reggio Emilia (www.crpa.it) a.menghi@crpa.it Il campione
DettagliBiogas: i parametri tecnico economici per lo studio di fattibilità
CORSO SULLE FILIERE AGRI-ENERGETICHE FILIERA BIOGAS C.R.P.A. S.p.A. - Reggio Emilia Biogas: i parametri tecnico economici per lo studio di fattibilità Claudio Fabbri Centro Ricerche Produzioni Animali
DettagliEFFLUENTI ZOOTECNICI: VOLUMI E AZOTO PRODOTTI PER CATEGORIA ANIMALE E TIPOLOGIA DI STABULAZIONE
ALLEGATI - Programma d Azione regionale per la protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole nelle zone vulnerabili ai sensi della Direttiva nitrati 91/676/CEE
DettagliPiano di Gestione del fiume Po: riesame e aggiornamento
2 ciclo di pianificazione 2015-2021 Piano di Gestione del fiume Po: riesame e aggiornamento Gestione sostenibile dei fertilizzanti in agricoltura Paolo Mantovi Centro Ricerche Produzioni Animali - CRPA
DettagliGestione e valorizzazione delle risorse foraggere in ambiente montano.
Gestione e valorizzazione delle risorse foraggere in ambiente montano. Daniele Giaccone Associazione Regionale Allevatori del Piemonte L ambiente montano ha un valore aggiunto? L alimentazione svolge un
DettagliAL SETTORE LAVORI PUBBLICI UFFICIO AGRICOLTURA CHIEDE
COMUNE DI Prot. n. Data di presentazione AL SETTORE LAVORI PUBBLICI UFFICIO AGRICOLTURA OGGETTO: D. Legislativi n. 99 del 29/3/2004 e n. 101/05 Domanda di accertamento del possesso dei requisiti di Imprenditore
Dettagli21/12/2015 P. LENEVEU, ISPAIA.
STRATEGIE TECNICHE OPTIPORC 2015 STRATEGIE TECNICHE OPTIPORC 2015 «Poiché la produttività rappresenta il 36% del margine degli allevamenti di suini, in relazione al 25% che rappresenta il prezzo dei mangimi,
DettagliProspettive dell Agricoltura Conservativa Parma, 5 maggio 2015
Prospettive dell Agricoltura Conservativa Parma, 5 maggio 2015 Alberto Lugoboni Regione Lombardia - DG Agricoltura Coordinatore LIFE 12/ENV//IT/578 HelpSoil Ottimizzare il lavoro per ridurre i costi Le
DettagliMeno proteine agli animali meno nitrati nelle falde
Concluso il progetto triennale Aqua, coordinato dal Crpa e finanziato dalla Ue. Modifiche nell alimentazione disuiniebovini sono utili contro l inquinamento delle acque ProgettoAqua Meno proteine agli
DettagliDISCIPLINARE DI PRODUZIONE LATTE CRUDO DI BUFALA
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE LATTE CRUDO DI BUFALA Legge Regionale 31 maggio 2001, n. 12 Tutela e valorizzazione dei prodotti agricoli, dell acquacoltura e alimentari di qualità e successive modifiche ed
DettagliAntonio Barberio e Luigi Zago in collaborazione con
Prova di campo relativa all adozione di un programma neonatale (neonate program) in allevamento di vacche da latte: effetti sulla qualita del colostro e sull accrescimento dei vitelli fino allo svezzamento
DettagliI RISULTATI PRELIMINARI SULL IMPIEGO DI LINO NELL ALIMENTAZIONE SU OVINI E BOVINI
I RISULTATI PRELIMINARI SULL IMPIEGO DI LINO NELL ALIMENTAZIONE SU OVINI E BOVINI Mariano Pauselli, Valentina Roscini, Elisa Cestola, Luciano Morbidini Dipartimento di Biologia Applicata, Sezione di Scienze
DettagliAgrelanWeb uno strumento per definire la concimazione ottimale
AgrelanWeb uno strumento per definire la concimazione ottimale Paolo Giandon ARPAV - Servizio Osservatorio Suoli e Rifiuti AgrelanWeb: obiettivo La predisposizione di un piano di concimazione a partire
DettagliLA CAPACITA DI INGESTIONE DEI RUMINANTI
LA CAPACITA DI INGESTIONE DEI RUMINANTI Anche se la razione formulata sulla carta rispetta le percentuali di principi nutritivi previste per una particolare categoria di animali e per una certa produzione,
DettagliRisultati della Ricerca
Risultati della Ricerca Titolo Modelli alimentari alternativi sostenibili per UNIFEED Descrizione estesa del risultato A. La dieta basata sull insilato di sorgo potrebbe essere adottata nelle bufale in
DettagliBovini da latte e bufalini
PSR Lazio 2014/2020 - Misura 14 Benessere degli animali: possibili risposte alle criticità del settore zootecnico Impegni suddivisi per macroarea (Reg. 807/2014 art. 10) Gli impegni richiesti, in materia
DettagliOpzioni di Gestione Strategica per Massimizzare la Redditività dell Allevamento da Latte
Improving cost-efficiency and profitability Opzioni di Gestione Strategica per Massimizzare la Redditività dell Allevamento da Latte Victor E. Cabrera Italy, February 2017 Animali Altro Ricavo Netto di
DettagliMisure per la salvaguardia degli allevamenti
Nel complesso agricolo Druzhba gli animali da latte non sono molti. La specializzazione dell azienda è l ingrasso dei bovini per ottenere carne. L allevamento di suini e cavalli non è sviluppato Per il
DettagliESERCITAZIONE ECOLOGIA AGRARIA. ValorE - Sistema Esperto aziendale
ESERCITAZIONE ECOLOGIA AGRARIA ValorE - Sistema Esperto aziendale 30-11-2011 Sistema esperto ValorE /1 Sistemi esperti per la Valorizzazione degli Effluenti di allevamento, la salvaguardia ambientale e
DettagliIl metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento
Il metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento Valutazione del benessere dei bovini in Emilia-Romagna, Alessandro Gastaldo - Settore Edilizia del C.R.P.A. spa - SANA Salone Internazionale del Naturale
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, GEOTECNICA ED AMBIENTALE CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO TESI DI LAUREA
DettagliATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA NITRATI IN LOMBARDIA
ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA NITRATI IN LOMBARDIA Stefano Brenna, Marco Rosa, Claudio Dipietro, Carlo Riparbelli 26 maggio 2010 ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA NITRATI IN LOMBARDIA La richiesta di deroga alla
DettagliUn po di sorgo per interrompere la monosuccessione di mais negli allevamenti zootecnici
Parte la difesa integrata obbligatoria (Direttiva CE 128/09): La sperimentazione a supporto delle aziende agricole 19-02 02-20142014 Un po di sorgo per interrompere la monosuccessione di mais negli allevamenti
DettagliProt. n 455 Salerno, lì 23 Maggio 2013
COLLEGIO DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI SALERNO www.collegioperitiagrarisa.it - e-mail:collegio.salerno@pec.peritiagrari.it - collegio.salerno@peritiagrari.it Prot. n
DettagliBonifiche Sarde S.p.A. Descrizione azienda agro-zootecnica di proprietà della Bonifiche Sarde S.p.A
Bonifiche Sarde S.p.A. Descrizione azienda agro-zootecnica di proprietà della Bonifiche Sarde S.p.A UBICAZIONE, STRADE DI ACCESSO E SITUAZIONE INFRASTRUTTURALE DEL TERRITORIO L azienda agricola della Società
DettagliAllevamento e metalli pesanti
Sostenibilità e impatto ambientale degli allevamenti Allevamento e metalli pesanti Rame e zinco: ruolo ed escrezione Elementi minerali che giocano un ruolo essenziale nella fisiologia animale: - Componente
DettagliGestione della fertilizzazione nel sistema colturale mais-loiessa (WP2)
Seminario IDRISK Gestione della fertilizzazione nel sistema colturale mais-loiessa (WP2) Giovanna Seddaiu, Pasquale Arca, Chiara Cappai, Clara Demurtas, Luca Gennaro, Roberto Lai, Luigi Ledda, Salvatore
DettagliLA GESTIONE NUTRIZIONALE DEL BOVINO DA INGRASSO
Prof. Vittorio Dell Orto Prof. Carlo Angelo Sgoifo Rossi, Dr. Riccardo Compiani Dipartimento di Scienze e Tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare Facoltà di Medicina Veterinaria, Università
DettagliDECRETO N Del 27/10/2015
DECRETO N. 8921 Del 27/10/2015 Identificativo Atto n. 521 DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA Oggetto INDIVIDUAZIONE DEI PERIODI DI DIVIETO DI SPANDIMENTO DEGLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO E DEI FERTILIZZANTI
DettagliI cambiamenti strutturali della zootecnia bovina in Emilia-Romagna
I cambiamenti strutturali della zootecnia bovina in Emilia-Romagna Testi a cura di Claudio Montanari e Kees De Roest CRPA S.p.A. Reggio Emilia I servizi veterinari della Regione Emilia-Romagna nel 2003
DettagliGiordano Veronesi. Presidente Onorario Assalzoo. Atti del Convegno
Giordano Veronesi Presidente Onorario Assalzoo L allevamento per un mondo sostenibile L attività di allevamento e dell intera filiera zootecnica ha rappresentato nell ultimo mezzo secolo un formidabile
DettagliPaolo Faverzani. Fa innovazione gestionale è lui l Allevatore Dell Anno 2015
STALLE IN PRIMO PIANO Paolo Faverzani Fa innovazione gestionale è lui l Allevatore Dell Anno 215 di Giorgio Setti Cremonese, 24enne, nel suo allevamento 72 bovine in lattazione. L Informatore Zootecnico
DettagliCaratterizzazione degli effluenti zootecnici e dimensionamento dei contenitori di stoccaggio e trattamento
Allegato I Caratterizzazione degli effluenti zootecnici e dimensionamento dei contenitori di stoccaggio e trattamento Valutazione della quantità di effluente zootecnico prodotta I dati in Tabella 1 corrispondono
DettagliNuovo approccio alla gestione tecnico-economico-commerciale dell allevamento della vacca da latte nella pianura padana italiana.
responsabile del progetto: De Grandis Dionigi Nuovo approccio alla gestione tecnico-economico-commerciale dell allevamento della vacca da latte nella pianura padana italiana. Chi Siamo Deatech è un azienda
DettagliObiettivi della nutrizione e alimentazione animale
Obiettivi della nutrizione e alimentazione animale garantire condizioni di salute e di benessere agli animali Direttiva CE 2/97 a partire dal 1 gennaio 1998 Salute e benessere degli animali Carenze/eccessi
DettagliTorino, 5 dicembre 2012 Nadia Ansaldi Regione Piemonte - Settore Colture Agrarie
Norme, limiti di legge e situazione aflatossine nella produzione maidicola nazionale e piemontese Torino, 5 dicembre 2012 Nadia Ansaldi Regione Piemonte - Settore Colture Agrarie Maiscoltura nazionale
DettagliLO STUDIO DI FATTIBILITA' PER IMPIANTI BIOGAS NEL SETTORE AGRO-ZOOTECNICO. Claudio Fabbri
Impianti di digestione anaerobica per la produzione di biogas a fini energetici. Applicazione nel settore agricolo e agro-industriale. LO STUDIO DI FATTIBILITA' PER IMPIANTI BIOGAS NEL SETTORE AGRO-ZOOTECNICO
DettagliCRA-ISCI, Bologna, dicembre 2006
Strumenti Informatici per la Pianificazione Eco-Compatibile ompatibile delle Aziende Agrarie Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali II L R U O L O D II A N B N E L P R O G E T T O S
DettagliDescrizione e analisi dell allevamento bovino sardo. Le Razze Sardo-Bruna, Sardo-Modicana e Sarda
Descrizione e analisi dell allevamento bovino sardo Le Razze Sardo-Bruna, Sardo-Modicana e Sarda Dott.ssa Arcadia Mura Dott.ssa Maria Gabriella Serra Allevamenti bovini 57 allevamenti : 17 allevamenti
DettagliDomande preparatorie esame di ecologia
Domande preparatorie esame di ecologia 1. Qual è la composizione dell atmosfera? 2. Da dove si origina la CO 2 atmosferica? 3. Quali processi riducono e quali incrementano la CO 2 atmosferica? 4. Come
DettagliLIFE Achieving good water QUality status in intensive Animal production areas.
LIFE + 2009 - Achieving good water QUality status in intensive Animal production areas. Action 6: Evaluation of economic and environmental sustainability of improved management strategies Deliverable 11:
DettagliAgricoltura sostenibile: Tutela ed uso dell acqua in agricoltura
Agricoltura sostenibile: Tutela ed uso dell acqua in agricoltura Salvaguardia e valorizzazione del prato stabile irriguo in area Parmigiano- Reggiano attraverso l'ottimizzazione della risorsa idrica e
DettagliCOMUNICAZIONE AI LETTORI AI SENSI DEL D. Lgs. N. 196/2003. PROVINCIA DI CREMONA www.provincia.cremona.it
PROVINCIA DI CREMONA www.provincia.cremona.it URP- Ufficio per le Relazioni con il Pubblico Tel. 0372/406233/248 fax 0372/406301 urp@provincia.cremona.it Sede centrale - C.so Vittorio Emanuele II,17 Cremona
DettagliRegione Toscana Diritti Valori Innovazione Sostenibilità
Regione Toscana Diritti Valori Innovazione Sostenibilità Regione Toscana Diritti Valori Innovazione Sostenibilità Cos è la Direttiva Nitrati? È la Direttiva 91/676/CEE del 12 dicembre 1991, relativa
DettagliGli alimenti per animali: classificazione. Il pastone di mais. Nel mais il primo aminoacido limitante e 1. Treonina 2. Lisina 3. Metionina 4.
Gli alimenti per animali: classificazione Il pastone di mais Nel mais il primo aminoacido limitante e 1. Treonina 2. Lisina 3. Metionina 4. Leucina Una miscela delle seguenti sostanze e sottoposta ad una
Dettagli