Capitolo VI CULTURA E SOCIETA : COME LA CULTURA INFLUENZA L AZIONE SOCIALE
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- Samuele Mauri
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1 Capitolo VI CULTURA E SOCIETA : COME LA CULTURA INFLUENZA L AZIONE SOCIALE Come fattori culturali specifici (valori, norme, credenze) possono spiegare alcuni comportamenti rilevanti delle persone (economici, politici) sia a livello microsociale sia a livello macro alcuni andamenti complessivi: lo sviluppo economico di interi paesi o la stabilità della democrazia DUE APPROCCI TEORICI Modello dell attore socializzato Secondo Talcott Parsone, durante l infanzia nell individuo avviene un processo di interiorizzazione dei valori condivisi dalla comunità divenendo, successivamente, motivazioni profonde della personalità ad agire in maniera conforme. Motivazioni stabili e indipendenti da ogni considerazione e uso strumentale di tale conformità. La conformità e garantita dai meccanismi di controllo sociale (sanzioni, riprovazione sociale). Queste disposizioni rendono prevedibili i comportamenti dei singoli nella collettività. Questo modello e stato molto influente, soprattutto per spiegare l influenza della cultura sulla politica. Modello dell identità sociale Per spiegare questo modello Francesca Cancian parte dalla constatazione che la connessione tra valori e comportamenti non e sempre chiara. Afferma che le credenze normative sono collegate al comportamento se tali credenze sono condivise da un gruppo e definiscono un importante identità che e convalidata da questo gruppo. 1) I membri di un gruppo possono condividere molte credenze ma solo quelle che definiscono la loro identità in quanto membri collocati in una particolare posizione sociale saranno in relazione con l azione. Se la norma e: bene mandare i propri figli al campeggio estivo non ha effetti sulla posizione dell individuo nel gruppo, il comportamento non sarà congruente. 2) Gli individui agiscono in conformità ad una norma per dare validità ad una particolare identità. Se ogni membro del gruppo crede che gli altri abbiano modificato le credenze che definiscono l appartenenza al gruppo, allora le norme del gruppo cambieranno. 3) Le credenze condivise sulla realtà delimitano possibili azioni significative. Secondo questo modello le credenze e i valori per orientare l azione devono dare forma a specifiche identità sociali. Se individui o gruppi vogliono dare validità ad alcune identità trovano dei limiti nelle alternative definite dagli assunti condivisi sulla realtà. (strega, quando non era pubblicamente accettata). Per Weber gli interessi (materiali e ideali) non già le idee dominano immediatamente l agire dell uomo, ma le immagini del mondo create attraverso idee hanno molto spesso determinato le vie sulle quali la dinamica degli interessi continuò a spingere avanti l agire. (1920, Etica protestante ) 1
2 CULTURA E SVILUPPO ECONOMICO Il ruolo dell etica protestante nello sviluppo del capitalismo moderno La domanda da cui Weber parte riguarda una regolarità statistica: come mai imprenditori capitalisti e personale più qualificato sono di religione protestante? Identifica nello spirito del capitalismo la configurazione dei valori e idee che contraddistingue il capitalismo moderno di cui sono portatori i ceti borghesi in ascesa. Tratti peculiari: ricerca razionale del guadagno e concezione della professione come dovere morale e vocazione. Spirito emerso solo in occidente tra il XVII e XVIII secolo non va confuso con la bramosia di denaro. E un razionale e metodico perseguimento del profitto. E profondamente innovatore rispetto ai modi di vita tradizionali, provoca tensioni e conflitti sulla scena culturale. Il mondo religioso cattolico oscillava tra un atteggiamento ostile e uno più accomodante rispetto alla ricchezza e al denaro. San Tommaso definisce turpitudo la smania di guadagno (come fine in se) e approvato quello indispensabile alla sopravvivenza. E più facile che un cammello passi nella cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli. Il guadagno restava qualcosa di cui vergognarsi. Consuetudine da parte di gente ricca di lasciare in a istituzioni ecclesiastiche somme elevate per sanare le usure spesso estorte. Con la riforma protestante si attua una rottura profonda con la concezione cattolica, si svaluta l ascesi monacale. Si attua un ethos che impone una vita razionale nel mondo e tuttavia non per questo mondo. (181) Weber si sofferma sui cambiamenti indotti nella vita quotidiana delle persone: uso del tempo, lavoro duro e metodico, uso della ricchezza in funzione della rendibilità del risparmio e che in seguito, svincolatisi da ogni riferimento religioso, danno vita alla morale borghese del self mademan. Ne Le sette protestanti Weber accentua il ruolo dell appartenenza alle sette nel favorire lo sviluppo economico. Obiettivo dell opera spiegare la permanenza nella società americana di inizio secolo di un forte rapporto tra religione e mondo economico. In un paese in cui le grandi distanze aumentavano la necessita di differire nel tempo le transazioni, tra persone che perlopiù non si e non appartenevano nemmeno allo stesso mondo, la presenza di reti sociali capaci di fornire certificati di onorabilità, di garantire cioè la reputazione morale delle persone che ne facevano parte, rappresentavano un indispensabile base fiduciaria. Gli effetti della cultura sulla crescita economica: ricerche comparate Weber ha individuato un importante fattore che ha favorito lo sviluppo economico nei paesi occidentali nell etica protestante; in particolare: la dottrina luterana della vocazione (beruf) svaluta l ascesi monacale e rivaluta il lavoro professionale come cammino di salvezza. Lutero introduce l idea di sacerdozio universale: il più alto contenuto dell attività etica e adempiere al proprio dovere nelle professioni di questo mondo. Non c e differenza tra sacerdoti e credenti. la dottrina calvinista della predestinazione, in base alla quale solo pochi sarebbero già stati scelti da Dio per essere salvati, produce, come effetti imprevisti (non intenzionali, avrebbe potuto determinare anche fatalismo e non volute dai riformatori), un grande attivismo in campo economico, perche gli individui cercano di dedurre dal successo negli affari la grazia divina e 2
3 dunque l appartenenza al gruppo degli eletti. Gli uomini e le donne comuni vivevano in uno stato di angoscia insopportabile perche non sapevano a quale parte dell umanità (salvati o dannati) erano stati predestinati. (certitudo salutis: certezza della salvezza). Nella sociologia della religione (1920) Weber mostra che le religioni asiatiche e mediorientali hanno ostacolato lo sviluppo del razionalismo economico tipico del capitalismo moderno favorendo un etica economica tradizionalistica. Il sistema delle caste impedisce la mobilita sociale e l innovazione economica. L etica confuciana ha consentito che nella società cinese dominasse la coesione dei gruppi parentali, una solidarietà ristretta alle relazioni personali organicamente date. I limiti alla fiducia nella società cinese condizionarono negativamente lo sviluppo di un economia che andasse al di la della cerchia ristretta del gruppo parentale. Nelle sette etiche e ascetiche del protestantesimo si rompe il legame del gruppo parentale affermando la superiorità della comunità di fede. Consiste nella fondazione della fiducia negli affari sulle qualità etiche dell individuo singolo confermate nel corso del lavoro professionale oggettivo. Anche altri studiosi hanno cercato di individuare fattori espressamente culturali che si sono rivelati determinanti per lo sviluppo economico: Fukuyama ha posto l accento sulla fiducia, intesa come disponibilità alla cooperazione, fondata nel tessuto associativo e parte integrante della tradizione culturale dei diversi paesi. Distingue tra società familistiche (forme di fiducia limitata) (Cina Francia Italia e Corea del sud) (in esse lo stato e dovuto intervenire per creare imprese durevoli e competitive) e società con un tessuto sociale più allargato (alti livelli di fiducia) (Giappone, Germania,Usa) (le abitudini etiche ereditate, non hanno bisogno del supporto statale). Inglehart ha messo in evidenza come la motivazione al successo, intesa come sottoinsieme di valori ben definito cui vengono o non educate le nuove generazioni, risulta strettamente correlata allo sviluppo economico, dal momento che e maggiormente presente nei paesi più sviluppati. Società diverse tendono a mettere l accento su valori differenti nell educare i propri figli, tali valori sono in relazione con i rispettivi tassi di crescita (correlazione statistica molto forte tra motivazione al successo e tassi di crescita economica registrati tra il 1960 e 1990): Giappone (accento posto sulla parsimonia piuttosto che sull obbedienza) Nigeria e Sudafrica (enfatizzano obbedienza e fede religiosa). Una correlazione non e un nesso causale ed e sempre possibile sostenere l inverso, che sia la crescita economica a influenzare la cultura e i valori educativi dei vari paesi. Con l analisi multivariata Inglehart mette a confronto il peso netto che fattori economici e culturali hanno sullo sviluppo economico: sia l investimento in capitale umano, sia l incremento del tasso di investimento in capitale materiale accrescono significativamente il tasso di crescita economica (fattori economici) Ma anche la motivazione al successo accresce significativamente lo sviluppo economico; avendo Inglehart introdotto nel modello causale anche i valori post-materialisti, quei valori cioè che danno la 3
4 priorità ad autorealizzazione, difesa della natura e qualità della vita, che si stanno diffondendo nelle società postmoderne, si può constatare che presentano una correlazione negativa con la crescita economica. Soprattutto Europa e America presentano, accanto ai valori borghesi classici del successo che stimolano la crescita economica, valori nuovi postborghesi che invece la ostacolano. In definitiva, gli studi sociologici sullo sviluppo economico richiamano sempre di più l attenzione sulle dimensioni culturali (sistemi di credenze, valori, motivazioni) che possono favorire o, al contrario, ostacolare la modernizzazione. Questi, pur richiamandosi all analisi comparata avviata da Weber, arrivano a conclusioni in parte diverse per quanto riguarda gli effetti della cultura sulla situazione economica contemporanea dei paesi dell Asia orientale. Si intende spiegare la diversità dei percorsi di sviluppo economico intrapresi dei paesi asiatici che hanno imboccato con successo la strada dell industrializzazione e del capitalismo (correlazione negativa con la crescita economica). CULTURA E SVILUPPO POLITICO Le nozioni di cultura politica e cultura civica si sono imposte nelle scienze politiche e sociali per spiegare una serie di fenomeni: dalla formazione delle preferenze politiche al cambiamento politico, all efficacia delle istituzioni democratiche, alla stabilita della democrazia. La formazione di nuovi stati nel Terzo mondo ha rivelato che l importazione delle istituzioni democratiche non e sufficiente ad assicurare il funzionamento della democrazia. Di qui sociologi e scienziati politici sono stati condotti a interrogarsi sui fattori culturali della democrazia. Diversi studiosi hanno cercato di individuare i fattori culturali che maggiormente influiscono sullo sviluppo politico: Almond e Verba (1963 The civic culture): diversa efficienza e stabilita della democrazia in base alla diversa stoffa di cui sono fatte le culture politiche. Ogni sistema politico e legato a un insieme di valori e credenze condivisi dai membri di una data società, che si formano e sedimentano nel tempo e entrano a far parte della personalità degli individui e li orienta ad agire. (modello dell attore socializzato) (Eckstein 1988). La cultura politica designa, secondo questi autori, l orientamento dei membri di una società nei confronti della politica. La cultura civica rappresenta una cultura politica mista, che combina atteggiamenti di attivismo politico ed elementi passivi di fiducia e deferenza verso l autorità. Il tipo misto e il più funzionale al mantenimento della democrazia. Eckstein formula tre postulati della cultura politica: 1. gli attori non rispondono direttamente alle situazioni, ma rispondono ad esse attraverso la mediazione di orientamenti, in base a disposizioni ad agire in certi modi. 2. gli orientamenti non sono il semplice riflesso di condizioni oggettive ma variano in funzione di condizioni culturali. 4
5 3. gli orientamenti non sono acquisiti in maniera automatica ma attraverso un processo di socializzazione alla cultura di una data società. Processo che presenta aspetti cognitivi affettivi e valutativi alla fine del quale si formano orientamenti all azione che formano un insieme coerente e omogeneo e consentono la prevedibilità dell azione sociale. (Eckstein 1988, A culturalist theory of political change) Putnam (La tradizione civica delle regioni italiane, 1993; Bowling alone. The Collapse and Revival of American Community, 2000) ritiene che la civicness (spirito civico) definita come quel tessuto radicato in una regione di norme, valori, regole che favorisce la cooperazione sociale, la fiducia allargata e il perseguimento del bene collettivo sia il fattore fondamentale del funzionamento delle istituzioni pubbliche in Italia. Civicness misurata da indicatori tipo il tasso di vita associativa, quota di partecipazione ai referendum, tiratura dei giornali, voti di preferenza. Nel passato nel centro nord Italia: liberi comuni, regimi repubblicani egualitari, relazioni orizzontali; al sud Normanni, ordinamento gerarchico (otto secoli prima!) Inglehart (1990,1996) mostra che i livelli di fiducia nell Italia del sud negli anni 90 sono ancora molto piu bassi di quelli del nord, quelli italiani inferiori a quelli di altri paesi europei e dell America. Ma la fiducia interpersonale in Italia e raddoppiata, ci sono anche subculture politiche (in Italia quella Bianca - regioni del nordest- Triveneto a maggioranza democristiana; e quella Rossa regioni del centro Italia- a maggioranza socialcomunista). Altre ricerche recenti (es. Sciolla e Negri; Bagnasco et al.) hanno messo in luce il carattere multidimensionale della cultura civica considerandolo come un concetto complesso scomponibile in diverse dimensioni: una dimensione morale, che si riferisce a ciò che e giustificabile o no rispetto ai beni pubblici e al rispetto degli altri; una dimensione di fiducia, che fa riferimento alla disponibilità alla cooperazione; una dimensione di identificazione, che si riferisce al senso di appartenenza a una comunità territoriale. La dimensione morale generalmente trascurata nelle ricerche svolte finora sulla cultura civica, ha un carattere complesso costituita da tre fattori: 1. Responsabilizzazione : giudizi su atti che comportano l assunzione di un rischio e la considerazione delle conseguenze prevedibili 2. Diritti: difesa di alcuni diritti fondamentali della persona e della sua liberta di autodeterminazione nella sfera privata e familiare 3. Civismo: atteggiamenti di condanna di comportamenti lesivi di interessi pubblici o contrari alla legge Rimanda all ideale della civility (Welzel,1974 Civility and civic virtue in contemporary America) una componente classica della concezione liberale della cittadinanza intesa come rispetto delle leggi, tolleranza, lealtà istituzionale. 5
6 La cultura civica non e omogenea ma articolata in diverse concezioni della cittadinanza una piu libertaria individualista anticonformista (enfasi sui diritti della persona) più incline alla partecipazione politica e una più basata su valori procedurali del rispetto delle leggi e responsabilità, meno incline all impegno attivo. CULTURA E CONSUMO Modello economico neoclassico il consumatore agisce razionalmente, ha le capacita di acquisire tutte le informazioni necessaria sulla qualità e sui prezzi dei beni. Per alcuni la nostra società sarebbe divenuta la società dei consumi. Il consumatore stesso e anonimo, e solo un target. Perche la gente desidera ciò che desidera? Valore simbolico dei beni acquisiti per il prestigio e la distinzione dagli altri. Le classi elevate cercano di differenziarsi da quelle inferiori comprando beni in eccedenza, per distinguersi socialmente, con un consumo vistoso di beni. Questo provoca l imitazione delle classi inferiori, ma quando queste imitano, le classi elevate già cambiano gusto, facendo diventare tutto vecchio. Fenomeno della moda c e imitazione, ma anche d altra parte, differenziazione, per distinguersi dagli altri. Habitus secondo Bourdieu principio unificatore delle scelte e delle pratiche sociali realizzate da un attore sociale (cosa mangiare, come vestirsi), tutto ciò costituisce uno stile di vita. Anche i comportamenti di consumo sono influenzati dalla cultura, come hanno evidenziato Veblen e Simmel: il consumo viene ricercato come fonte di prestigio sociale, non soltanto come necessita per la sopravvivenza secondo Veblen per essere tale, vale a dire per servire come strumento di accrescimento del prestigio, il consumo deve essere vistoso e superfluo. Simmel, nella diffusione dei comportamenti di consumo e delle mode, vede agire due principi contrastanti: l imitazione, intesa come tendenza a conformarsi agli stili di vita altrui, e la differenziazione, come disposizione a distinguersi dagli altri. Bourdieu ritiene che i comportamenti di consumo siano determinati dall habitus di un soggetto, inteso come fattore unificante di tutte le scelte e pratiche sociali di un determinato individuo, la cui totalità costituisce lo stile di vita dell individuo. Douglas e Isherwood suggeriscono di mettere tra parentesi il fatto che i beni di consumo servono alla soddisfazione dei bisogni primari e di tenere invece presente il fatto che il consumo e un processo rituale il cui principale scopo e quello di dare un senso allo scorrere degli eventi. I beni di consumo sono intesi come accessori rituali e marchi di identificazione. 6
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