UN FIORETTO. Abbiamo provato per voi: Benelli. I fattori che determinano la frollatura. delle carni e la corretta procedura per scuoiare il capo

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1 Abbiamo provato per voi: Benelli Beccaccia cal. 20 I fattori che determinano la frollatura Speciale: trattare la spoglia delle carni e la corretta procedura per scuoiare il capo UN FIORETTO 80 SB02_080.indd 80 08/10/

2 Quando qualche anno fa abbiamo presentato il Benelli Beccaccia in calibro 12 avevamo avuto modo di sottolineare come l equilibrio generale e il peso del semiautomatico messo a punto dalla Benelli per la caccia specifica alla beccaccia fossero in grado di dare quel qualcosa in più al beccacciaio più attento e appassionato. Adesso, tenendo fra le mani il Montefeltro Beccaccia del calibro 20 - logica creazione per l Azienda armiera che al momento vanta la più ampia gamma di modelli in questo calibro - non possiamo che confermare quanto già detto, aggiungendo che la riduzione del calibro, lungi dal penalizzare in qualche modo le potenzialità di questo semiautomatico le esalta, dando vita così ad un fucile per la Regina che risulta frutto di un connubio riuscitissimo fra linea, peso e eleganza, con un pizzico di sportività in più Testo a cura di Marco Ramanzini foto Benelli PER LA REGINA 81 SB02_080.indd 81 08/10/

3 ABBIAMO PROVATO PER VOI: BENELLI BECCACCIA CAL. 20 Filosofia del calibro 20, ovvero più sportività e ricerca dei propri limiti La beccaccia è una delle più elusive fra le prede perseguibili col cane, un misto di mistero, sfida e magia che strega all inverosimile un numero sempre crescente di appassionati ogni anno. Ma come non si improvvisa il cane da beccacce - sintesi di intelligenza, naso e senso dell equilibrio - così non si improvvisa il beccacciaio. Perché non basta andare a beccacce per potersi definire tale. Così come non vi basterà avere un Montefeltro Beccaccia. Ma certo, se già la passione, la costanza e la filosofia di questa caccia vi hanno contagiato irrimediabilmente, allora sarete senza dubbio attirati da questo fucile, che sentirete vicino alla vostra visione della regina. Perché al di là delle considerazioni strettamente pratiche che abbiamo già accennato e che possiamo riassumere nel fatto che per cacciare la beccona si fa tanta strada dietro al cane in terreni difficili, che oltre a rendere difficoltoso il cammino costringono a tiri rapidi di imbracciata e che quindi non si possono che apprezzare fucili leggeri, corti, con poca inerzia e baricentro spostato all indietro, c è anche un discorso filosofico che spinge verso l uso di un calibro cosiddetto - ma ha veramente senso questa definizione? - minore. Una filosofia che porta a confrontarsi - con un avversario considerato nobile e per il quale si nutre un grande e giusto rispetto - in maniera quanto più sportiva possibile, il che comporta, oltre a un comportamento improntato alla più alta etica venatoria, anche una riduzione del calibro del fucile, che richiede maggiore precisione e forse un pizzico in più di fiducia nelle proprie capacità. Certo, qualcuno - forse più avanti in questo cammino di ricerca interiore - arriva a cacciare con calibri veramente minimi come il 28 e magari lo fa pure con otti- 82 SB02_080.indd 82 08/10/

4 mi risultati. Ma comunque, senza spingersi tanto avanti, un calibro 20 garantisce già un approccio alla caccia più soft, più sportivo appunto. In punta di fioretto invece che di sciabola. Certo anche la scelta del calibro 20 ha ragioni pratiche oltre che filosofiche. Un semiautomatico di questo calibro è indubbiamente più leggero e sfruttabile, le sue linee filanti e sottili ne facilitano il maneggio e assecondano meglio i gesti spesso rapidi e improvvisi del cacciatore, oltre ad appagarne l occhio con l eleganza, dandogli in fondo più di quanto gli tolgono in termini di piombo e di portata. Ma andiamo a vedere più da vicino il nuovo Montefeltro Beccaccia calibro 20. Meccanica e carcassa sono ovviamente quelli del modello Montefeltro del calibro 20, cioè carcassa macchinata da trafilato in lega leggera e meccanica tradizionale Benelli basata sulla chiusura geometrica a svincolo inerziale. Forse è inutile ricordarlo, ma la meccanica Benelli è ormai uno standard mondiale di riferimento per quanto riguarda affidabilità generale e rapidità di riarmo. Fra le ultime innovazioni introdotte dalla Benelli di cui dispone anche il Beccaccia, citiamo la molla cinetica inossidabile, così come il tubo portamolla. Questo particolare poi, è chiuso posteriormente con un dado filettato cui è saldato il tirante di ancoraggio del calcio. Il dado filettato permette di accedere all interno del tubo portamolla, facilitandone la pulizia e l eventuale sostituzione della molla cinetica. A differenziarsi rispetto al resto della serie Montefeltro sono canna, legni e tubo serbatoio. Cominciamo dalla canna. Questa, camerata magnum, è lunga cm 61 e monta strozzatori intercambiabili «lunghi» Criochoke - forniti a corredo del fucile nella misura ***, **** e cil - e bindella in fibra di carbonio. Misura di canna e strozzatori sono stati pensati espressamente in funzione della caccia d elezione del Beccaccia. Gli strozzatori Criochoke infatti, garantiscono rosate più ampie e omogenee, contribuendo col loro profilo a diminuire le deformazioni sui pallini delle numerazioni minori, più usati in questa caccia. I 61 centimetri della canna poi, sono un giusto compromesso fra ingombri e risultati balistici, offrendo una minore turbolenza in volata a tutto vantaggio della resa di cartucce con borraggio tipo bior o in cartone o in fibra, senza contenitore. Anche la bindella in in fibra di carbonio concorre a ridurre il peso della canna favorendo una disposizione «arretrata» del baricentro. Anche se non è una novità, vale la pena ricordare una peculiarità delle canne del Montefeltro, cioè la presenza di una sorta di anello fra canna e prolungamento della stessa che ne favorisce un perfetto centraggio e l aumento della superficie del prolungamento stesso, che diminuisce ulteriormente la possibilità che si instaurino giochi fra canna e carcassa. 83 SB02_080.indd 83 08/10/

5 imbracciare, consentendo tiri brucianti d imbracciata, e forse non è un caso che i risultati migliori li abbiamo ottenuti proprio al percorso caccia, dove i piattelli si susseguivano con modalità più «selvatiche». Certamente, come già avevamo evidenziato per quello che ora è diventato il fratello maggiore, siamo convinti che questo sia un fucile oltre che ottimo per la caccia alla beccaccia, validissimo anche per la caccia vagante col cane, essendo la canna da 61 ideale nel folto e sotto ferma, e ancora più che sufficiente per recuperare eventuali selvatici un po lunghi in campo aperto. Inutile dire che la possibilità di variare la strozzatura aumenta la versatilità, a tutto vantaggio di un impiego soddisfacente del fucile. Unica accortezza, sempre a nostro parere, quella di non esagerare con le cariche magnum, non per delicatezza della meccanica, a prova di bomba, ma per non subire troppo l affronto del rinculo, considerato anche che in fondo è un po un controsenso in un fucile che fa della leggerezza la sua bandiera usare cariche eccessivamente guarnite. Con questa piccola nota, che non è certo un neo, concludiamo il nostro parere, assolutamente positivo su questo nuovo semiautomatico Benelli che, ne siamo certi, darà veramente tante soddisfazioni ai beccacciai che lo sceglieranno come compagno di caccia. 85 SB02_080.indd 85 08/10/