ASSOCIAZIONE GUIDE E SCOUTS CATTOLICI ITALIANI GRUPPO ROMA 113 Zona Roma Centro Urbis c/o Parroccia della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo via

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1 ASSOCIAZIONE GUIDE E SCOUTS CATTOLICI ITALIANI GRUPPO ROMA 113 Zona Roma Centro Urbis c/o Parroccia della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo via Gallia 162, Roma agesci.rm113@gmail.com PROGETTO EDUCATIVO

2 Acronimi AGESCI: Associazione Guide E Scouts Cattolici Italiani L/C: Lupetti e Coccinelle E/G: Esploratori e Guide R/S: Rovers e Scolte CoCa: Comunità Capi AE: Assistente Ecclesiastico CdA: Consiglio Degli Anziani (Consiglio di Akela Branco) ConCa: Consiglio Capi (Capi Squadriglia e Capi Reparto) PdS: Punto della Strada ROSS: Rounte di Orientamento alla Scelta di Servizio CFT: Campo Formazione Tirocinanti CFM: Campo Formazione Metodologico CFA: Campo Formazione Associativo PE: Progetto Educativo PdC: Progetto del Capo PPU: Progressione Personale Unitaria Appendice 0 - STORIA DEL GRUPPO Santa Croce in Gerusalemme SS. Fabiano e Venanzio Natività di Nostro Signore Gesù Cristo Parrocchia di Ognissanti 1943/45: Nasce il gruppo ASCI RM : Il gruppo RM68 diventa F.S.E. 1943/45: Nasce il gruppo ASCI RM /54: Chiude il gruppo ASCI RM : Nascono L/C e E/G del RM : Rinasce il gruppo ASCI RM : Il RM74 diventa RM /45: Nasce il gruppo ASCI RM : Il Gruppo RM51 diventa RM : RM50+RM12 nasce il RM : Dal RM112 nasce il RM : Il RM112 si trasferisce 1977: Chiude il RM : Fusione tra RM113 e RM : 25 del RM113 alla NNSGC 2014: 40 dell'a.g.e.s.c.i. 2018: 40 del RM113 alla NNSGC 1943/45: Riapre il gruppo ASCI RM : Nasce l A.G.E.S.C.I. dalla fusione dell Associazione Guide Italiane (A.G.I.) con l Associazione Scouts Cattolici Italiani (A.S.C.I.) 1978: Il RM113 si trasferisce alla Natività di Nostro Signore Gesù Cristo 1974: Il RM43 diventa RM : Dal RM103 nasce il RM : Il RM103 diventa RM105

3 0.INTRODUZIONE 1 L AGESCI (Associazione Guide E Scouts Cattolici Italiani) è un associazione che accoglie e riunisce capi e ragazzi. I capi impegnati volontariamente e gratuitamente nel servizio educativo, offrono alle ragazze e ai ragazzi i mezzi e le occasioni per una crescita personale. Imparare Facendo è il motto e lo stile con il quale si svolgono le attività. Queste sono realizzate nella semplicità, con mezzi poveri, per favorire la partecipazione di tutti indipendentemente dalle condizioni economiche. Il metodo educativo è una proposta che vede i giovani protagonisti della loro crescita, in armonia con se stessi, con il creato e con gli altri. Il metodo si articola in tre momenti progressivi di educazione: Nel Branco di Lupetti/e (L/C), dove sono accolti bambini e bambine dagli 8 agli 11 anni, il gioco è l elemento centrale della vita di branco; Nel Reparto di Esploratori e Guide (E/G), dove sono accolti i ragazzi e le ragazze dagli 12 ai 16 anni. Si vive l esperienza della squadriglia, formata da 6 o 7 ragazzi o ragazze, che progettano e realizzano in modo autonomo attività ed imprese. L avventura è l elemento centrale della vita di reparto; Nel Clan di Rover e Scolte (R/S), dove sono accolti i giovani tra i 17 ed i 20/21 anni, si propone di favorire, attraverso l autoeducazione, la crescita di ciascuno, nella disponibilità al servizio del prossimo, nello sforzo di maturare delle scelte di vita. Le origini del gruppo risiedono nel gruppo ASCI Roma74 fondato nel 1972 presso la parrocchia dei SS Fabiano e Venanzio, con la fusione di ASCI e AGI nasce nel 1974 il gruppo Roma113. Nel 1978 il gruppo si trasferisce presso la parrocchia della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo in via Gallia 162 a Roma (vedi Appendice 0).

4 1.ANALISI INTERNA 1.1 Branco Roccia della Pace Lupetti e Coccinelle Negli ultimi anni il branco ha avuto un numero contenuto di bambini, ma quest anno registriamo un aumento delle iscrizioni. I numeri degli iscritti incideranno sugli equilibri e sulla vita della branca. La comunità risulta comunque omogenea e capace di integagire e divertirsi da subito con tutti, nonchè di accogliere anche quei bambini che hanno bisogno di attenzioni particolari. Le attività del mese, generalmente, si distribuiscono su due riunioni il sabato pomeriggio a cui segue la partecipazione di Branco alla Santa Messa la domenica mattina. Inoltre è prevista una giornata di Caccia domenicale che potrebbe essere sostituita da una Caccia con pernotto a seconda delle esigenze dei ragazzi. Un week-end al mese è libero per lasciare tempo alle famiglie di stare insieme ai ragazzi. Ai suddetti impegni vanno aggiunte le riunioni di CdA (Consiglio degli Anziani), calendarizzate separatamente. Lo staff è composto da 5 Vecchi Lupi (3m 2f) tra cui l Assistente Ecclesiastico (AE), la formazione attuale è caratterizzata da un Campo di Formazione Associativa, due Campi di Formazione Metodologica ed una tirocinante Reparto Sikam Ta Piram Esploratori e Guide Il reparto soffre di abbandoni distribuiti nei diversi anni e quindi di vuoti negli ultimi anni, i motivi spesso risiedono nei molti impegni e nelle difficoltà dei capi squadriglia nel gestire il gruppo della squadriglia. Le attività del mese, generalmente si svolgono su due riunioni la domenica mattina comprensive della partecipazione di Reparto alla Santa Messa, ed un pernotto solitamente in tenda da sabato a domenica. Un week-end al mese è libero per lasciare tempo alle famiglie di stare insieme ai ragazzi. Ai suddetti impegni vanno aggiunte le riunioni di squadriglia e di Alta Squadriglia calendarizzate separatamente. Le famiglie dei ragazzi sono generalmente del ceto medio con casi di separazione e divorzio anche molto difficili per la vita dei ragazzi. I ragazzi frequentano le scuole medie e superiori del quartiere. Lo staff è composto da 5 capi (4m 1f) tra cui l Assistente Ecclesiastico (AE), la formazione attuale è caratterizzata da un Brevetto, un Campo di Formazione Tirocinanti, e due tirocinanti. 1.3 Clan Ki Ha n Destino Ora Rovers e Scolte Il clan è gemellato dall Anno Scout 2012/2013 con il RM104, tale scelta è nata dall analisi delle esigenze dei ragazzi di avere nuovi stimoli ed occasioni di confronto. Questa analisi si riferisce alla parte del clan afferente al Roma113. Tutti i rovers e le scolte frequentano la scuola superiore o l università, e non c è nessuno che abbia optato per lavorare subito dopo l esame di maturità. Questo dipende dal livello culturale delle famiglie che si possono ricondurre tutte al ceto medio, nonostante in alcuni casi si fronteggino difficoltà economiche rilevanti, derivate per lo più da separazione/divorzio dei genitori con conseguente aggravio economico sul bilancio familiare complessivo. I rovers, le scolte e le loro famiglie provengono tutti dal quartiere Appio Latino/ San Giovanni e sono ben inseriti nel contesto sociale del territorio. Quasi tutti i rovers e le scolte appartengono all Associazione e frequentano il gruppo scout da anni e anche le loro famiglie sono mediamente partecipi alle attività proposte dal gruppo. C è un bassissimo tasso di abbandono dello scautismo (perdite nei passaggi) e, anzi, alcuni ragazzi usciti dal gruppo hanno in seguito deciso di ritornare; alcuni ragazzi scelgono di entrare in clan dopo aver sentito parlare dagli amici. Lo staff è composto da 4 capi (4m 1f). Due capi, tra cui l AE, sono del gruppo Roma113, mentre gli altri provengono dal Roma104. I capi unità sono studenti. Tutti e tre sono in servizio in associazione da molti anni, due hanno ottenuto la Nomina a Capo ed uno ha fatto il Campo di Formazione Associativa.

5 2.ANALISI ESTERNA 2.1 Famiglie A seguito di un analisi delle famiglie, si riscontra che alcuni dei genitori dei ragazzi sono separati o divorziati, molti frequentano poco la parrocchia della Natività, in generale appartengono ad un ceto medio, non hanno esperienza di servizio associativo ed extra associativo, alcuni hanno difficoltà ad ascoltare i figli e a trovare del tempo da passare insieme a loro. Tutti si manifestano interessati ad un maggior confronto con la Comunità Capi. I rapporti con i genitori sono vari: alcuni seguono con interesse il percorso dei loro ragazzi dal branco alla partenza, mentre altri non appena ritengono che il figlio sia autonomo si disinteressano della vita scout e non partecipano agli incontri dedicati a loro. Considerato le problematiche che i propri figli quotidianamente vivono in famiglia, a scuola o nel quartiere, i genitori riconoscono nella proposta educativa scout un ottima occasione di crescita personale e sociale. 2.2 Parrocchia e Quartiere La Parrocchia della Natività si pone al centro di un quartiere popoloso, benestante, commerciale e con la presenza di una popolazione mediamente di età adulta. La parrocchia è viva, ricca d iniziative portate avanti da numerosi gruppi che animano lo spirito parrocchiale, vivendo una proposta pastorale per tutte le fasce di età. La mensa DOMUS CARITATIS è una delle istituzioni fondamentali della parrocchia. La comunità cristiana ospita un importante comunità ortodossa che però non vive alcuna forma di comunione con le altre realtà parrochiali. La struttura offre spazi comuni per giocare, passare il tempo libero, e occasioni per crescere insieme nella fede Territorio Abbiamo delimitato l area geografica nella quale opera il nostro gruppo. Il bacino d utenza è delimitato a nord dalla presenza di altri gruppi Scout tra cui il Roma 104 presente nel Istituto Scolastico Parificato Santa Maria, il Roma 143 della Parrocchia di Ognissanti e il Roma 112 della Parrocchia San Giovanni Battista De Rossi. Nella zona sud il nostro territorio è limitato rispetto alla direttrice Via Amba Aradam/Via Cristoforo Colombo la quale, viste le strade a scorrimento veloce e la zona archeologica non prevede presenza residenziale, ponendo un importante limite alla nostra proposta educativa. Abbiamo infine riscontrato che il nostro gruppo dovrebbe estendere le sue attività e proposte nelle strade lungo la direttrice Via Acaia - Via Britannia - Via Magna Grecia. Dall analisi dell area sopra individuata e dei luoghi d interesse è emerso che sarebbe utile sfruttare la presenza delle Parrocchie di San Martino in Via Veio e Santa Caterina in Via Populonia e dell Istituto Comprensivo Santa Teresa in Via Fregene, la Scuola Media Carlo Urbani in via Ceneda e la Scuola Elementare G. Carducci dalle quali, rispetto ad altre strutture simili nel quartiere, non provengono ragazzi del gruppo.

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7 Appendice 2 - MAPPA TERRITORIO 5

8 3.AUTOEDUCAZIONE E COEDUCAZIONE L autoeducazione Il ragazzo è protagonista, anche se non l unico responsabile, della propria crescita, secondo la sua maturazione psicologica e la sua età. Il Capo, con intenzionalità educativa, fornisce mezzi e occasioni di scelta in un clima di reciproca fiducia e di serena testimonianza che evita ogni imposizione. La coeducazione Le Capo e i Capi dell AGESCI condividono la responsabilità educativa e testimoniano l arricchimento che viene dalle reciproche diversità. Nel rispetto delle situazioni concrete delle realtà locali e personali e dei diversi ritmi di crescita e di maturazione, offrono alle ragazze e ai ragazzi di vivere esperienze educative comuni, al di là di ogni ruolo imposto o artificiosamente costituito. Crescere insieme aiuta a scoprire ed accogliere la propria identità di donne e uomini e a riconoscere in essa una chiamata alla piena realizzazione di se nell amore. La coeducazione apre e fonda l educazione all accoglienza dell altro. dal Patto Associativo AGESCI 3.1 Obiettivo: Riscoprire il valore della comunità che condivide obiettivi e regole Obiettivi specifici: Incentivare l apporto personale dei singoli a favore della comunità; Indirizzare le azioni educative in base alle caratteristiche del gruppo; Far vivere i valori e le esperienze che ci caratterizzano come scout; Favorire la convivenza attiva delle diverse individualità all interno delle dinamiche comunitarie Azioni educative: Proporre la progressione personale di ciascun ragazzo ponendo attenzione alla possibile ricaduta nella comunità di appartenenza; Favorire attività che stimolino il lavoro di squadra valorizzando i talenti personali; Condividere le caratteristiche dei membri delle unità per individuare e indirizzare l azione educativa; Strutturare momenti con i genitori per condividere con loro i valori e le esperienze che caratterizzano la proposta scout; Riscoprire il senso della nostra azione educativa legandola anche all origine del movimento AGESCI e ai suoi obiettivi; Migliorare le competenze tecniche e formative in ambito educativo della Comunità Capi. 3.2 Obiettivo: Trasmettere il valore educativo della progressione all interno di una progettualità a lungo termine Obiettivi specifici: Visualizzare e concretizzare i momenti dei passaggi tra le unità e propria progressione personale; Accompagnare i ragazzi nella costruzione della loro progressione personale attraverso continui nuovi stimoli, ponendo attenzione alla gestione del fallimento trasmettendo fiducia; Stimolare l immaginazione ed il sogno attraverso la scoperta di nuove possibilità ed occasioni; Favorire gli incontri tra le diverse unità per trasmettere il senso dell intero percorso scout; Fare leva sul trapasso nozioni per favorire l acquisizione di nuove capacità e come stimolo a fare e fare bene; Costruire insieme ai ragazzi gli strumenti per arrivare ad essere uomini e donne della Partenza Azioni educative: Rivitalizzare i momenti di passaggio (cerimonie) allo scopo di trasmetterne il significato del momento e dei simboli e prestando attenzione al protagonismo e l adesione del singolo; Approfondire le motivazioni che portano i nostri ragazzi alle scelte, e verificare che le stesse rispondano appieno ai loro bisogni e non alle aspettative dei capi o di altri; Trovare momenti d interazione con altre realtà con competenze educative diverse dalle nostre che agiscono sul percorso di crescita dei ragazzi; Costruire un percorso annuale che preveda momenti d incontro tra le tre unità.

9 4.CORAGGIO DI VIVERE LA FEDE Art. 22 Itinerari di fede L itinerario di fede parte dalle concrete situazioni della vita delle ragazze e dei ragazzi dentro e fuori le attività scout, per portarli a comprendere come la Parola di Dio illumini tutta la realtà della vita per rivelarne il significato umano, religioso, cristiano. L annuncio di Gesù Cristo presente nella vita della Chiesa in cammino verso il Regno caratterizza l itinerario di fede attraverso le esperienze dell ascolto della Parola, della preghiera, della celebrazione dell Eucarestia, della testimonianza e del servizio. Tale itinerario si inquadra nel progetto educativo e si attua nel cammino scout attraverso la proposta di esperienze e la media- zione di simboli che facilitano l integrazione tra fede e vita. Il compito dell educazione alla fede in Associazione è affidato alla Comunità Capi, ai singoli Capi e all Assistente Ecclesiastico, chiamati ad essere testimoni della fede, secondo il loro specifico ministero nella Chiesa. Il servizio diviene efficace e fecondo attraverso l esemplarità delle scelte e dei comportamenti: ciò presuppone un atteggiamento interiore di crescita e specifici momenti individuali e comunitari di formazione spirituale. Le varie fasi del cammino scout si esprimono nello spirito del gioco, nel senso dell avventura, nella spiritualità della strada: l educazione alla fede delle ragazze e dei ragazzi trova in questo patrimonio di valori il terreno adatto per una proposta di crescita graduale ed armonica. dal Regolamento Metodologico AGESCI 4.1 Obiettivo: Riavvicinare la Fede ai ragazzi con una proposta di Catechesi più decisa e chiara, coinvolgendoli ed educandoli ad essere cristiani liberi e coscienti anche nella quotidianità Obiettivo specifico: Passare da una fede concettuale ad una esperienza di fede quotidiana Azioni educative: Progettare un percorso di fede unitario progressivo nelle tre branche (nella Progressione Personale Unitaria) con accento su: Dio Padre in branca L/C Gesù Figlio in branca E/G Spirito Santo in branca R/S chiarendo sempre il cherigma (nucleo della fede) in ogni attività di catechesi; Preparare sempre la partecipazione alla Messa (di Gruppo e non) con attività mirate di catechesi che favoriscano la comprensione e il coinvolgimento dei ragazzi, dei capi e delle famiglie; Sperimentare nuovi metodi per la catechesi con i ragazzi; Fare ESPERIENZE di fede concrete ed intense; Approfondire le dimensioni dell essere cristiano nella missione profetica, sacerdotale e regale Obiettivo specifico: Educare cristiani competenti Azioni educative: Porre attenzione nell essere maggiormente precisi nel narrare i fatti durante le catechesi (Antico Testamento, vita di Gesù, ecc.); Riscoprire gli strumenti che il metodo scout ci offre (specialità, brevetti, campi, cantieri, veglie, ecc.) per la spiritualità in branca; Riportare la Parola di Dio al centro delle attività senza camuffare le catechesi Obiettivo specifico: Catechizzare la comunità ed esserne catechizzati Azioni educative: Proporre la catechesi scout come un itinerario di fede che aiuta ad approfondire (sperimentare) quello che viene consegnato durante la preparazione ai sacramenti; Organizzare momenti di spiritualità cristiana in stile scout aperti alla comunità parrocchiale e in particolar modo ai gruppi giovanili; Favorire un atteggiamento aperto ed accogliente alle occasioni di catechesi e formazione offerte dalla parrocchia.

10 5.RELAZIONI ESTERNE Obiettivo: Stimolare sinergia tra genitori e capi per dare continuità al metodo educativo Azioni educative: Mantenere aggiornati i genitori sul percorso intrapreso dai figli relativamente alla PPU; Organizzare durante l anno incontri con i genitori incentrati sulla presentazione e sul confronto reciproco relativamente al Metodo e alla nostra proposta educativa tenendo presente l esperienza riportata in famiglia dai ragazzi; Incentivare la creazione e l utilizzazione di strumenti di feedback rispetto: o all esperienza dei ragazzi; o alla coesione tra i genitori; o alla coesione tra genitori e capi Obiettivo specifico: Costruire una solida fiducia reciproca tra capi e genitori per migliorare la qualità del nostro servizio e della proposta educativa Azioni educative: Incentivare l organizzazione di momenti conviviali assieme alle famiglie dei ragazzi; Tenere in considerazione, nell organizzazione di eventi o ricorrenze, momenti di condivisione reciproca di tradizioni, idee e proposte per arricchire la nostra proposta e per rendere partecipi i genitori di occasioni importanti per il nostro gruppo Obiettivo: Rendere partecipi i genitori dei nostri progetti e delle nostre idee chiedendo eventualmente loro una mano avvalendosi della loro competenza e esperienza Azioni educative: Favorire il consolidamento del rapporto tra i genitori incentivandone la cooperazione; Tenere in considerazione e sfruttare le competenze e le professioni dei genitori per specifiche attività dalle quali possiamo imparare e accrescere il loro senso di appartenenza al gruppo Obiettivo: Contribuire in maniera attiva con il nostro servizio alla vita della comunità e alla crescita della Parrocchia Azioni educative: Tenere in considerazione gli incontri che la Parrocchia promuove con i gruppi dei catechisti al fine di migliorare la formazione dei capi con particolare attenzione al dialogo con i catechisti impegnati con le fasce d età che coinvolgono i nostri ragazzi; Sfruttare ed organizzare al meglio le Sante Messe che siamo chiamati ad animare per trasmettere alla comunità parrocchiale il nostro spirito di vivere il Signore e la Parola; Avvalerci nella nostra programmazione e nelle PPU delle competenze sviluppate dalle diverse e specifiche realtà parrocchiali (mensa, gruppo dei fiori, lavoratori delle candele, organo, cerimonieri, ecc..); Organizzare durante l anno momenti incentrati sulla liturgia e sui significati delle celebrazioni che viviamo insieme ai ragazzi Obiettivo: Approfondire la conoscenza delle altre realtà parrocchiali per intessere rapporti stabili e collaborativi Azioni educative: Promuovere ed incentivare il servizio dei ragazzi nelle realtà parrocchiali con particolare attenzione a quelle meno conosciute.

11 6.APPENDICI Appendice 0 Storia del Gruppo (seconda di copertina) Appendice 1 Sviluppo del Gruppo Considerata l analisi interna ed esterna del gruppo RM 113, si rende necessaria la progettazione per la gestione dei rischi e delle opportunità che possono riguardare il gruppo. Considerato che i Capi presenti nella Comunità Capi sono in regola con il percorso di formazione, garanzia del servizio offerto ai ragazzi, si propone una prima considerazione esclusivamente numerica delle presenza nelle unità. La prima sfida è quantitativa (dati novembre 2014) Quanti Capi? 12 8m 4f Quanti Assistenti Ecclesiastici? 3 Quanti Lupetti/e? 26 14m 12f Quanti Esploratori e Guide? 26 14m 12f Quanti Rover e Scolte? 10 7m 3f TOTALE CENSITI 77 46m 31f In base alle analisi fatte, bisogna ottimizzare le risorse umane e le opportunità presenti nel gruppo per continuare il progetto di crescita numerica. Per tali motivi, si propongono iniziative che saranno verificate e riadattate ogni sei mesi: 1. BASI APERTE Organizzare attività con le classi dei bambini L/C presentando loro attività in stile scout da realizzarsi internamente o esternamente all istituto; 2. COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE nella promozione dello scautismo ai coetanei dei propri figli; 3. FESTE continuare con le attività porta un amico ; 4. SANTA CATERINA - considerata la disponibilità offerta dal Parroco della Parrocchia Santa Caterina, possiamo iniziare a vivere le attività scout presso la nuova realtà in cui lo scautismo si potrebbe inserire all interno di un percorso educativo parrocchiale. 5. AUTOFINANZIAMENTO di Comunità Capi al fine di realizzare una somma continua e costante da impiegare per le attività Il Gruppo Roma 113, oltre al servizio educativo, si propone di esprimere il proprio servizio sul territorio mettendosi a disposizione per la mensa presente in parrocchia. Da novembre 2014 un capo della comunità capi si sta dedicando a questo servizio con l obiettivo di coordinare gli sforzi per implementarne il coninvolgimento del gruppo scout. Nonostante il forte impegno dei Capi rivolto nel servizio educativo e le difficoltà che si potrebbero incontrare alla luce dell analisi interna del gruppo, il Roma 113, con particolare attenzione nella branca RS, si propone di mettersi in gioco sul territorio con azioni che pongono attenzione alla persona in difficoltà. La proposta sarà attuata gradualmente e in coordinamento con la Parrocchia della Natività. Per l attuazione di questo servizio, chiederemo in primis l aiuto di tutti Capi usciti in questi anni, dei Rover e delle Scolte, e di tutti i genitori del Gruppo Roma 113. Durante i due anni di gemellaggio della branca RS con il Roma104, la Comunità Capi ha iniziato un percorso di crescita che è stato influenzato dalle occasioni di confronto ed interazione con i capi di un altra comunità capi, tali relazioni hanno aperto la possibilità per uno sviluppo e sostegno reciproco per il futuro dei due gruppi scout. Appendice 2 Mappa Territorio (pagine 4 e 5)

12 Art. 22 Progetto educativo del Gruppo Il Progetto educativo del Gruppo, ispirandosi ai principi dello scautismo ed al Patto associativo, individua le aree di impegno prioritario per il Gruppo a fronte delle esigenze educative emergenti dall analisi dell ambiente in cui il Gruppo opera e indica i conseguenti obiettivi e percorsi educativi. Il Progetto ha la funzione di aiutare i soci adulti a realizzare una proposta educativa più incisiva: orienta l azione educativa della comunità capi, favorisce l unitarietà e la continuità della proposta nelle diverse Unità, agevola l inserimento nella realtà locale della proposta dell Associazione. A tal fine il Progetto educativo è periodicamente verificato e rin- novato dalla comunità capi. dallo Statuto AGESCI iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale n. 72 Legge 383/2000 WAGGGS / WOSM Members

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