VARIANTE N. 3 PIANO PARTICOLAREGGIATO DENOMINATO PORTI PESCHERECCI E CAVANE IN LAGUNA DI CALERI CON RELATIVE ATTREZZATURE DI SERVIZIO

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1 COMUNE DI ROSOLINA PROVINCIA DI ROVIGO VARIANTE N. 3 PIANO PARTICOLAREGGIATO DENOMINATO PORTI PESCHERECCI E CAVANE IN LAGUNA DI CALERI CON RELATIVE ATTREZZATURE DI SERVIZIO VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE ai sensi della direttiva 92/43/CEE e D.P.R. 357/1997 sui siti di importanza comunitaria arch. Andrea Dissette MARZO 2015

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3 1. Titolo del progetto - Criteri e metodi per lo sviluppo della Valutazione d Incidenza La Valutazione di Incidenza Metodologia procedurale Rete Natura Fase Fase 2: Descrizione del progetto e individuazione e misura degli effetti Descrizione del progetto di intervento Aree direttamente interessate Uso del suolo nelle aree direttamente interessate Caratteristiche dimensionali Durata e attuazione del cronoprogramma Fase di cantiere: Utilizzo delle risorse Fabbisogno nel campo dei trasporti, della viabilità e delle reti infrastrutturali Piani, progetti e interventi correlati Emissioni, scarichi, rifiuti, rumori, inquinamento luminoso Emissioni gassose Inquinamento luminoso Rifiuti generati Rumore Relazioni con ulteriori progetti o interventi Identificazione e misura degli effetti Limiti spaziali e temporali dell analisi Identificazione di tutti i piani, progetti e interventi che possono interagire congiuntamente Fase 3 Valutazione della significatività delle incidenze Identificazione degli elementi dei siti Rete Natura Sito ZPS IT DELTA DEL PO Sito SIC IT DELTA DEL PO: Tratto terminale e delta veneto Caratteristiche ambientali delle aree interessate dalle previsioni di progetto Indicazioni e vincoli derivanti dagli strumenti di pianificazione

4 3.3. Identificazione degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie nei confronti dei quali si producono Identificazione degli aspetti vulnerabili dei siti considerati Identificazione degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie nei confronti dei quali si producono Identificazione degli effetti sinergici e cumulativi Previsione e valutazione della significatività degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie Prescrizioni FASE Sintesi delle informazioni rilevate e delle determinazioni assunte Bibliografia e fonti RIFERIMENTI normativi RIFERIMENTI bibliografici ALLEGATI Allegato 1: Sito ZPS IT DELTA DEL PO Allegato 2: Sito SIC IT DELTA DEL PO: Tratto terminale e delta veneto TAVOLE Tavola 1: Carta Tecnica Regionale Tavola 2: Ortofoto Tavola 3: ZPS IT Tavola 4: SIC IT Tavola 5: Habitat Tavola 6: Parco Regionale Delta del Po Tavola 7: Habitat area ricovero natanti Tavola 8: Habitat area rivovero pescherecci Tavola 9: Progetto ricovero natanti Tavola 10: Progetto ricovero pescherecci

5 1. Titolo del progetto - Criteri e metodi per lo sviluppo della Valutazione d Incidenza Titolo: Committente: Variante n. 3 Piano particolareggiato denominato Porti pescherecci e cavane in laguna di Caleri con relative attrezzature di servizio Comune di Rosolina La variante urbanistica introduce la possibilità di realizzare un manufatto per la lavorazione nel porto lagunare di Caleri in località Moceniga e delle passerelle di collegamento con lo scivolo nel porto peschereccia in prossimità di Albarella La Valutazione di Incidenza La valutazione d'incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze negative su un sito o proposto sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso. Tale procedura è stata introdotta dall'articolo 6, comma 3, della direttiva "Habitat" con lo scopo di salvaguardare l'integrità dei siti attraverso l'esame delle interferenze di piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionarne l'equilibrio ambientale. La valutazione di incidenza, se correttamente realizzata ed interpretata, costituisce lo strumento per garantire, dal punto di vista procedurale e sostanziale, il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l'uso sostenibile del territorio. La Valutazione d Incidenza si deve applicare sia a progetti che interessano direttamente i siti di Importanza Comunitaria, sia a progetti che anche indirettamente possano avere un qualche effetto su tali siti, essa rappresenta uno strumento di prevenzione che analizza gli effetti di interventi che, seppur localizzati, vanno collocati in un contesto ecologico dinamico. Ciò in considerazione delle correlazioni esistenti tra i vari siti e che portano alla coerenza complessiva e alla funzionalità della rete Natura 2000, sia a livello nazionale che comunitario. Pertanto, la valutazione d'incidenza si qualifica come strumento di salvaguardia, 3

6 che si cala nel particolare contesto di ciascun sito, ma che lo inquadra nella funzionalità dell'intera rete. Normativa di riferimento In ambito nazionale, la valutazione d'incidenza viene disciplinata dall'art. 6 del DPR 12 marzo 2003 n.120, (G.U. n. 124 del 30 maggio 2003) che ha sostituito l'art.5 del DPR 8 settembre 1997, n. 357 che trasferiva nella normativa italiana i paragrafi 3 e 4 della direttiva "Habitat". Il DPR 357/97 è stato, infatti, oggetto di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea che ha portato alla sua modifica ed integrazione da parte del DPR 120/2003. In base all'art. 6 del nuovo DPR 120/2003, comma 1, nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti siti di importanza comunitaria, dei siti di importanza comunitaria e delle zone speciali di conservazione. Si tratta di un principio di carattere generale tendente ad evitare che vengano approvati strumenti di gestione territoriale in conflitto con le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario. Sono da sottoporre a valutazione di incidenza (comma 3), tutti gli interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti in un sito Natura 2000, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi. Lo studio per la valutazione di incidenza deve essere redatto secondo gli indirizzi dell'allegato G al DPR 357/97. Tale allegato, che non è stato modificato dal nuovo decreto, prevede che lo studio per la valutazione di incidenza debba contenere: una descrizione dettagliata del piano o del progetto che faccia riferimento, in particolare, alla tipologia delle azioni e/o delle opere, alla dimensione, alla complementarietà con altri piani e/o progetti, all'uso delle risorse naturali, alla produzione di rifiuti, all'inquinamento e al disturbo ambientale, al rischio di incidenti per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate; Un'analisi delle interferenze del piano o progetto col sistema ambientale di riferimento, che tenga in considerazione le componenti biotiche, abiotiche e le connessioni ecologiche. Nell'analisi delle interferenze, occorre prendere in considerazione la qualità, la capacità di rigenerazione delle risorse naturali e la capacità di carico dell'ambiente. Per i progetti già assoggettati alla procedura di Valutazione d'impatto Ambientale (VIA), la valutazione d'incidenza viene ricompresa nella procedura di VIA (DPR 120/2003, art. 6, 4

7 comma 4). Di conseguenza, lo studio di impatto ambientale predisposto dal proponente dovrà contenere anche gli elementi sulla compatibilità fra progetto e finalità conservative del sito in base agli indirizzi dell'allegato G. Qualora, a seguito della valutazione di incidenza, un piano o un progetto risulti avere conseguenze negative sull'integrità di un sito (valutazione di incidenza negativa), si deve procedere a valutare le possibili alternative. In mancanza di soluzioni alternative, il piano o l'intervento può essere realizzato solo per motivi di rilevante interesse pubblico e con l'adozione di opportune misure compensative dandone comunicazione al Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio (DPR 120/2003, art. 6, comma 9). Se nel sito interessato ricadono habitat naturali e specie prioritari, l'intervento può essere realizzato solo per esigenze connesse alla salute dell'uomo e alla sicurezza pubblica, o per esigenze di primaria importanza per l'ambiente, oppure, previo parere della Commissione Europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (DPR 120/2003, art. 6, comma 10). In tutti gli altri casi (motivi interesse privato o pubblico non rilevante), si esclude l'approvazione Metodologia procedurale Secondo la DGR n del 09 dicembre 2014 Allegato A Guida metodologica per la valutazione di incidenza ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, tutti gli studi per la valutazione di incidenza prevedono l effettuazione della selezione preliminare (screening). Nei casi in cui siano evidenziate incidenze significative negative su habitat o specie dovrà essere sempre effettuata anche la valutazione appropriata, affinché il piano, progetto o intervento possa avere esito favorevole per l approvazione. - Selezione preliminare (screening) - La selezione preliminare si compone di quattro fasi sequenziali che devono essere sempre svolte. 1) La prima fase verifica la necessità di procedere con lo studio in quanto il piano, progetto o intervento non ricade tra quelli soggetti alla procedura per la valutazione di incidenza. 2) La seconda fase descrive il piano, progetto o intervento e ne individua e misura gli effetti. 3) La terza fase verifica se gli effetti si traducano in incidenze significative negative sugli habitat e le specie tutelati nei siti della rete Natura ) La quarta fase riassume le informazioni delle precedenti ed è sottoscritta per autenticità dagli estensori dello studio. 5

8 - Valutazione appropriata Esamina le soluzioni alternative al piano, progetto o intervento, le eventuali misure di mitigazione e, esclusivamente nei casi in cui sussistano motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, le eventuali misure di compensazione in deroga a quanto disposto dalla Direttiva 92/43/CEE e dal D.P.R. 357/97 e ss.mm.ii. - Programma di monitoraggio nel caso in cui le informazioni non sono sufficienti rispetto agli habitat e alle specie di interesse comunitario, il proponente può ricorrere ad un programma di monitoraggio per integrare il proprio studio per la valutazione di incidenza con nuove evidenze scientifiche. Il programma di monitoraggio, che deve essere articolato sulla base di argomenti definiti dalla DGR, viene sottoposto all autorità regionale per la valutazione di incidenza che provvede a esprimere il proprio parere obbligatorio e vincolante Rete Natura 2000 A partire dagli anni '80 il concetto di biodiversità e le problematiche relative alla progressiva perdita di diversità biologica a causa delle attività umane sono diventati oggetto di numerose convenzioni internazionali. Nel 1992, con la sottoscrizione della Convenzione di Rio sulla Biodiversità, tutti gli stati Membri della Comunità Europea hanno riconosciuto la conservazione in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali come priorità da perseguire, ponendosi come obiettivo quello di "anticipare, prevenire e attaccare alla fonte le cause di significativa riduzione o perdita della diversità biologica in considerazione del suo valore intrinseco e dei suoi valori ecologici, genetici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi ed estetici". Tale visione è presente a livello legislativo nelle due direttive comunitarie "Habitat" e "Uccelli" che rappresentano i principali strumenti innovatori della legislazione in materia di conservazione della natura e della biodiversità; in esse è colta l'importanza di una visione di tutela della biodiversità attraverso un approccio ad ampia scala geografica. L'approccio conservazionistico rivolto alle singole specie minacciate è superato e va affiancato da azioni volte alla tutela di tutta la diversità biologica, nelle sue componenti: genetica, di specie e di ecosistemi. Sulla scorta di tali considerazioni, l'unione Europea, nell' art. 3 della Direttiva "Habitat", afferma la costituzione una rete ecologica europea denominata Natura Natura 2000 è il nome che il Consiglio dei Ministri dell'unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e coerente (una "rete") di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'unione stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati I e II della Direttiva "Habitat". 6

9 L'individuazione dei siti da proporre è stata realizzata in Italia dalle singole Regioni e Province autonome in un processo coordinato a livello centrale che ha posto le basi per un rapporto estremamente positivo che continua ad esprimersi anche dopo il lavoro di individuazione nelle fasi successive di tutela, gestione ed attivazione di piani e progetti di sviluppo sostenibile. 7

10 Fase 1 Il progetto trattato nel presente studio non rientra in nessuna delle tipologie elencate al paragrafo 2.2 della D.G.R. 2299/2014 per le quali non è necessaria la valutazione d'incidenza; si ritiene necessario procedere con la fase di screening ed eventualmente con la valutazione appropriata.. 8

11 2. Fase 2: Descrizione del progetto e individuazione e misura degli effetti 2.1. Descrizione del progetto di intervento Aree direttamente interessate L attività di pesca professionale ha avuto notevole impulso in questi ultimi anni, principalmente sollecitata dalle richieste di mercato quando si è intensificata, nelle acque interne lagunari, l attività di molluschicoltura e soprattutto la raccolta e la commercializzazione delle vongole veraci. Il settore ha raggiunto in poco tempo oltre un centinaio di addetti e rappresenta ormai una realtà consolidata con possibilità di forti espansioni. Le due diverse aree di intervento sono comprese nell ambito tra la laguna di Caleri a Rosolina e la laguna Marinetta e Vallona tra Rosolina e Porto Viro, a nord del Po di Levante e dei terreni di bonifica di Moceniga. I terreni, ma soprattutto l asta del canale di Levante, sono oggi oggetto di vivissimo interesse rappresentando la parte terminale del sistema idroviario integrato con tutta la Padania. Gli accessi a tale zona sono agevoli: a ridosso della stessa da nord a sud corre la S.S. 309 Romea che collega Venezia con Ravenna e quindi con i rispettivi sistemi autostradali. Dal Mantovano, dal Veronese, e dal Vicentino, attraverso Rovigo, si accede tramite le numerose bretelle che si diramano dalla S.S. 309 Romea alla zona in questione. Dal punto di vista geologico è noto che il territorio che si estende ad est di Adria è il prodotto dell azione costruttrice del Po, dell Adige e del mare durante gli ultimi tremila anni. In tale periodo i mutamenti sono stati provocati dal Po che, mutando più volte il suo sbocco a mare, ha aumentato con i suoi depositi le aree circostanti occupando spazi acquei dell Adriatico. I segni più evidenti sono dati da alcuni cordoni litoranei in parte sepolti da sedimenti più recenti che stanno a testimoniare le posizioni assunte, in tempi diversi, dalla spiaggia. 9

12 L area lagunare recentemente è stata oggetto dei lavori di vivificazione della laguna a cura del Consorzio di Bonifica Delta Po Adige. Questi lavori hanno modificato in modo sensibile la morfologia della laguna con il ripristino dei vecchi canali e la costruzione di bonelli. Foto 1 Imboccatura sud dell area di ricovero natanti a Moceniga 10

13 Foto 2 - Zona di intervento a Moceniga Foto 3 Ricovero natanti lagunari a Moceniga con in primo piano la pedana esistente 11

14 Foto 4 Ricovero pescherecci ad Albarella Foto 5 Ricovero pescherecci ad Albarella 12

15 Foto 6 Scivolo di alaggio e varo presso il porto pescherecci di Albarella con pontili galleggiati di servizio Uso del suolo nelle aree direttamente interessate Nella zona di intervento in corrispondenza dell area di ricovero natanti lagunari di Moceniga il piano prevede la costruzione di una ulteriore pedana in legno per la lavorazione dei molluschi. Nella zona attualmente adibita a ricovero pescherecci tra Albarella e la laguna Marinetta il piano prevede la realizzazione di una passerella su pali di collegamento allo scivolo per l alaggio e il varo di piccole imbarcazioni Caratteristiche dimensionali La variante al PRG prevede la realizzazione di una pedana in legno della dimensione di 60,00 mq poggiata su pali da attrezzare per la lavorazione delle vongole. Nella zona di ricovero dei pescherecci tra Albarella e la laguna Marinetta si prevede la realizzazione di una passerella laterale delle dimensioni di 20,00 mq in appoggio allo scivolo per l alaggio. Lunghezza Larghezza Superficie Materiale Pedana 20,00 30,00 60,00 legno Passerella 10,00 2,00 20,00 legno 13

16 Durata e attuazione del cronoprogramma Fase di cantiere: Il lavori per entrambi gli interventi saranno eseguiti da terra con l ausilio di una piccola imbarcazione per il controllo delle lavorazioni. Data la natura ed il contesto degli interventi non si prescrivono particolari periodi per effettuare i lavori. Per le operazioni si prevede un tempo di 30 giorni da svolgersi nel periodo estivo Utilizzo delle risorse Il progetto non prevede alcun utilizzo particolare di risorse, in quanto si tratta della costruzione di semplici impalcati in legno su pali infissi al suolo Fabbisogno nel campo dei trasporti, della viabilità e delle reti infrastrutturali Le operazioni relative alla realizzazione del progetto prevedono l utilizzo di alcuni autocarri per il trasporto del legname da costruzione, con l utilizzo della normale viabilità esistemte Piani, progetti e interventi correlati Non vi sono altri progetti correlati alla realizzazione dell intervento Emissioni, scarichi, rifiuti, rumori, inquinamento luminoso Emissioni gassose La produzione di emissione sarà assai contenuta e limitata alle fasi di cantiere durante le quali saranno impiegati i mezzi d opera indispensabili per l esecuzione dei lavori. Poiché verranno utilizzate macchine operatrici con sistemi di abbattimento dei fumi e delle polveri a norma CE, l incidenza deve considerarsi trascurabile. 14

17 Inquinamento luminoso Il progetto non prevede lavorazioni in orario notturno. Pertanto si esclude l inquinamento luminoso. Rifiuti generati Il progetto non prevede il rilascio di rifiuti nell area. Rumore L intervento proposto, produrrà inevitabilmente, in fase esecutiva, delle emissioni di rumore dovute all'utilizzo delle macchine operatrici ed attrezzature di uso comune nei cantieri, con intensità però conformi ai certificati di omologazione dei mezzi utilizzati. In materia di rumore ed emissioni sonore la normativa di riferimento a livello nazionale è il D.P.C.M nel quale vengono sanciti per la prima volta i principi fondamentali di regolazione del settore. La legislazione ha preso forma concreta con l emanazione della Legge Quadro sull inquinamento acustico (n. 447/95) nella quale vengono definite le sorgenti e i limiti di emissione e/o immissione. Il livello equivalente diurno medio di accettabilità stabilito dall O.C.S.E. e dall Organizzazione Mondiale della Sanità è di 65 dba Relazioni con ulteriori progetti o interventi Non vi sono altri progetti che interferiscano con questo intervento Identificazione e misura degli effetti I due interventi occupano qualche decina di metri quadrati. Caratteristiche generali del tipo di pressione esercitato dall attività Tabella 1: fattori di pressione elencati nella lista allegato B DGR 2299/2014 Codice Descrizion e Estensione Durata Intensità Periodicità Frequenza Probabilità accadimento Relazione con altri fattori D Alaggioscivoli di carico 80,00 mq Permanente Non pertinente Esercizio Non pertinente Certa Nessuna 15

18 Poiché verranno utilizzate mc operatrici e pontoni per la realizzazione delle opere si prevede che venga prodotto rumore in fase di cantiere. Di seguito si riportano in forma sintetica le pressioni che agiscono sulle aree per quanto riguarda la componente rumore Tabella 2: fattori di pressione elencati nella lista allegato B DGR 2299/2014 Codice Descrizion e Estensione Durata Intensità Periodicità Frequenza Probabilità accadimento Relazione con altri fattori H Inquinam ento da rumore e disturbi sonori puntuali o irregolari 200 m attorno alle aree di intervento Temporane a 30 giorni 100 db Cantiere 5 gg a settimana Certa Nessuna In riferimento all inquinamento acustico questo avverrà durante le fasi di costruzione per il breve periodo necessario. Per il rumore si è considerata l'attività più rumorosa potenzialmente presente in lavori del tipo considerato, cioè L infissione dei pali di sostegno delle strutture lignee, che in cantieri analoghi è misurata avere picchi di 112 db alla fonte. Essendo nota in letteratura un soglia di 55dB per il disturbo sulla fauna, applicando la formula di dissipazione del rumore in ambiente libero si ottiene un buffer di 200 m circa. Per definire il limite spaziale dell analisi relativa al fattore rumore si è considerato che il suono si propaga in campo libero, attenuando con legge logaritmica il livello di rumorosità risultante in funzione della distanza. Per il calcolo della dimensione spaziale dell area potenzialmente interessata da incidenza è stata utilizzata la formula di calcolo del livello di decadimento della pressione sonora in campo libero, così definita: Lp2 = il rumore residuo di pressione sonora trasmesso alla distanza d2 Lp1 = il rumore trasmesso alla distanza d1 d2 = ampiezza del buffer d1 = 1 m dalla sorgente di produzione. 16

19 2.3. Limiti spaziali e temporali dell analisi La scelta della dimensione spaziale dell analisi è stata effettuata sulla base di considerazioni in merito alle possibili interazioni che il progetto può avere sugli obiettivi di conservazione dei siti della Rete Natura Sulla base dei diversi impatti prevedibili sulle componenti ambientali descritti in precedenza, è stata individuata la possibile area di influenza del progetto. In considerazione delle finalità dello studio d incidenza ambientale, sono stati presi in considerazione gli effetti degli interventi sulle componenti biotiche dei siti della Rete Natura 2000 interessati dall intervento. 17

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22 2.4. Identificazione di tutti i piani, progetti e interventi che possono interagire congiuntamente Non ci sono piani o progetti che possono interagire con il progetto in esame sulla base delle verifiche effettuate presso gli enti territoriali. 20

23 3. Fase 3 Valutazione della significatività delle incidenze 3.1. Identificazione degli elementi dei siti Rete Natura 2000 L intervento è interamente compreso nella ZPS IT Delta del Po e nel SIC IT Delta del Po: tratto terminale del Veneto Sito ZPS IT DELTA DEL PO La Zona di Protezione Speciale di codice: IT denominata Delta del PO, è una vasta area di protezione della flora e fauna, localizzata in Veneto e realizzata con l obbiettivo di tutelare una delle più vaste aree deltizie italiane. Il sito ZPS delta del fiume Po ha una estensione di Ha, per un lunghezza di 482 Km, è un area molto estesa che al suo interno contiene numerosi habitat che vanno dagli ambienti alofili litoranei, fortemente condizionati dall elevato tenore salino, fino agli ambienti fluviali dell entroterra in cui sono presenti specie vegetali e animali tipiche dei tratti potamali dei grandi fiumi padani; l area di studio è appunto localizzata in quest ultima tipologia ambientale Nella Tabella 1 sono riassunte le principali informazioni relative al sito in questione, con aggiornamento alla D.G.R n 441 del Habitat prioritari Tabella 1: Elenco degli habitat prioritari presenti nel sito Zps Codice e nome Presente nel sito di intervento Lagune costiere (Codice natura 2000: 1150) si Steppe salate mediterranee (Codice natura 2000:1510) no Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Codice natura 2000: 91E0) no Dune costiere fisse a vegetazione erbacea (Codice natura 2000: 2130) no Dune costiere con Juniperus (Codice natura 2000:2250) no Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster (Codice natura 2000:2270) no Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae (Codice natura 2000:7210 no Per quest area protetta si rende necessario verificare la possibilità che insorgano eventuali impatti diretti e/o indiretti sulle componenti ambientali delle stesse. Il sito nel suo complesso, come riportato nella specifica scheda descrittiva della Banca Dati del Ministero dell Ambiente, Servizio Conservazione Natura, rappresenta un insieme fluviale caratterizzato da: un tratto di fiume di rilevanti dimensioni e portata, con sistema deltizio, 21

24 sistemi dunali costieri, zone umide vallive, formazioni sabbiose (scanni) e isole fluviali con golene a lanche, con associazioni tipicamente appartenenti alla serie psammofila e, limitatamente ad alcune aree lembi relitti di foreste. L ambito costituito dai rami fluviali del Po ospita boschi igrofili di Salix sp. e Populus alba. Nelle golene sono presenti praterie galleggianti di Trapa natans. Le singolari formazioni sabbiose alle foci, sui margini delle lagune, sono colonizzate da vegetazione psammofila e alofila. La parte valliva è caratterizzata da un complicato sistema di canneti, barene, canali e paludi con ampie porzioni utilizzate prevalentemente per l allevamento del pesce. Il paesaggio naturale è caratterizzato da spazi d acqua libera con vegetazione macrofitica sommersa e da ampi isolotti piatti che ospitano tipi e sintipi alofili. Secondo quanto riportato al punto 3.1 dalla scheda natura 2000 relativa al sito IT (Allegato 1), all interno del perimetro dell area protetta sono presenti i tipi di habitat riportati in Tabella 2. Di seguito viene riportata la lista degli habitat di interesse comunitario identificati nel sito: gli habitat prioritari indicati nell allegato I della Direttiva Habitat sono evidenziati con l asterisco (*), mentre gli habitat che ricadono nel sito di intervento sono indicati in grigio( ). Tabella 2. Tipi di habitat presenti nel sito e relativa valutazione del sito (fonte Scheda Natura 2000 sito IT ) in GRIGIO vengono indicati gli habitat interessati dall intervento. Codice Habitat Descrizione % Coperta Rappresentatività Superficie relatva Grado di conservaz. Valutazione Globale Presenza nel sito di intervento 1150* Lagune costiere 29 C A C B 1510* Steppe salate mediterranee (Limonietalia) 7 B B B B 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba 7 A C B B 91E0* Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno- Padion, Alnion incanae, Salicion albae) 5 B C B B 1140 Distese fangose o sabbiose emergenti durante la bassa marea 5 B C B B 1130 Estuari 1 B C B B 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine 1 B C B B Vegetazione annua pioniera a Salicornia e altre specie delle zone B C B B fangose e sabbiose 1320 Prati di Spartina (Spartinion maritimae) 1 A A B B 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) 1 B C B B 1110 Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina 1 B C B B 2110 Dune mobili embrionali 1 B C C C 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia 1 B C B B Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila 2120 arenaria ("dune bianche") 1 B C C C 2130* Dune costiere fisse a vegetazione erbacea ("dune grigie") 1 B C B B 2160 Dune con presenza di Hippophae rhamnoides 1 B A B B 2190 Depressioni umide interdunari 1 B C B B 22

25 2250* Dune costiere con Juniperus spp. 1 A C B B 2270* Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster 1 C C C C 6420 Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio- Holoschoenion 1 B C C C Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion 7210* Davallianae 1 B C B B Praterie e fruticeti mediterranee e termo-atlantici (Sarcocornetea 1420 fruticosi) 1 A C B B * Habitat prioritari di interesse comunitario Le indicazioni riportate in tabella hanno il seguente significato (Natura 2000 Formulario Standard per la raccolta dei dati Note esplicative): Percentuale di copertura dell'habitat (% Sup. coperta): Valore di copertura in percentuale dell'habitat calcolato sulla superficie del singolo sito. Prioritario: vengono evidenziati gli habitat di interesse prioritario, segnalati nell allegato 1 della Direttiva habitat con un asterisco (nel nostro caso evidenziati in grigio) Rappresentatività: grado di rappresentatività del tipo di habitat naturale sul sito, seguendo il seguente sistema di classificazione: A = rappresentatività eccellente; B = buona rappresentatività; C = rappresentatività significativa; D = presenza non significativa. Superficie relativa: superficie del sito coperta dal tipo di habitat naturale rispetto alla superficie totale coperta da questo tipo di habitat naturale sul territorio nazionale, secondo la seguente codifica: A = percentuale compresa tra il 15,1% ed il 100% della popolazione nazionale; B = percentuale compresa tra lo 2,1% ed il 15% della popolazione nazionale C = percentuale compresa tra lo 0% ed il 2% della popolazione nazionale; Grado di conservazione: grado di conservazione della struttura e delle funzioni del tipo di habitat naturale in questione e possibilità di ripristino, secondo la seguente codifica: A = conservazione eccellente; B = buona conservazione; C = conservazione media o limitata. Valutazione globale: Valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in questione, secondo la seguente codifica: A = valore eccellente; B = valore buono; C = valore significativo. Per quanto riguarda le specie vegetali, la Scheda Natura 2000 al punto 3.2., segnala la presenza di due specie elencate nell allegato II della direttiva Habitat, sono di seguito elencate in Tabella 3 con le relative descrizioni. Tabella 3. Piante elencate nell Allegato II della Direttiva 92/43/EEC (fonte Scheda Natura 2000 sito IT ). VALUTAZIONE SITO Codice specie Specie_lat Specie_it Presenza Popolazione Conservazione Isolamento Globale Presenza nel sito di intervento 1443 Salicornia veneta Salicornia veneta R C B B C 1581 Kosteletzkya pentacarpos Ibisco litorale V C C A C Come accade nella maggior parte degli ambienti terrestri, la classe più numerosa è quella degli Uccelli. Sono rappresentati da specie che trovano nei boschi, zone umide ed ambienti 23

26 ecotonali gli habitat adatti alla propria sopravvivenza. Le specie presenti nel sito ed elencate nell Allegato I della Direttiva 79/409/CEE sono riportate in Tabella 4, mentre le specie non elencate nell allegato I sono consultabili sulla scheda Natura 2000 presente in Allegato 1. Le tabelle che seguono riportano il nome scientifico ed il nome italiano delle specie, la valutazione del sito secondo quanto riportato nella scheda Natura Una recente nota faunistica modifica l elenco delle specie animali elencate nel formulario. In particolare nelle tabelle che elencano le specie sono state evidenziate in grigio le specie ittiche che si ritengono non presenti nel sito in oggetto e le specie ornitiche la cui presenza all interno del sito ZPS è accertata. Tabella 4. Uccelli elencati nell Allegato I della Direttiva 79/409/CEE (fonte Scheda Natura 2000 sito IT ). Codice specie Specie_lat Specie_it Presenza POPOLAZIONE MIGRATORIA Riprod. Svern. Stazion. VALUTAZIONE Popolazione Conservazione SITO Isolamento Globale Presenza nel sito di intervento A229 Alcedo atthis Martin pescatore C P C C C C X A029 Ardea purpurea Airone rosso 30-40p C B C B A024 Ardeola ralloides Sgarza dal ciuffetto 25p C B C B A021 Botaurus stellaris Tarabuso P R C C C C X A224 Caprimulgus europaeus Succiacapre R R C C C C A138 Charadrius alexandrinus Fratino 10-50p 37i C B C B A197 Chlidonias niger Mignattino C C C C C C A081 Circus aeruginosus Falco di palude 20-30p 54i C C C A X A082 Circus cyaneus Albanella reale C 13i C B C B X A084 Circus pygargus Albanella minore C P C B C B X A027 Egretta alba Airone Bianco P 568i B B C B X A026 Egretta garzetta Garzetta C 400p 619i B B C B X A131 Himantopus himanthopus Cavaliere d'italia p C B C B A022 Ixobrycus minutus Tarabusino C R C C C C X A338 Lanius collurio Averla piccola P C B C B A339 Lanius minor Averla cenerina 2-3p C B C B A023 Nycticorax nycticorax Nitticora 200p 111i C B C B X A393 Phalacrocorax pygmeus Marangone minore P 131i A B C B X A151 Philomachus pugnax Combattente C P C B C B A035 Phoenicopterus ruber Fenicottero rosa 187i C B C B A140 Pluvialis apricaria Piviere dorato 60i P C B C B A141 Pluvialis squatarola Pivieressa 190i C B B C B A132 Recurvirostra avosetta Avocetta p C B C A A195 Sterna albifrons Fraticello p C C C B X 24

27 A193 Sterna hirundo Sterna comune p C B C B X A191 Sterna sandvicensis Beccapesci 1-8p C C C B X Pandion Haliaetus Falco pescatore C X Falco Peregrinus Falco pellegrino C X Tringa Glareola Piro-piro bosch. C X Per i Mammiferi, la scheda Natura 2000 riferita al sito in esame non riporta presenza di specie protette, le specie appartenenti ad altri gruppi non sono numerose, sono elencate nelle tabelle sottostanti: Anfibi e Rettili in Tabella 5, mentre i Pesci sono elencati in Tabella 6. Tabella 5: Anfibi e Rettili elencati nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE (fonte Scheda Natura 2000 sito IT ) POPOLAZIONE MIGRATORIA VALUTAZIONE SITO Codice specie Specie_lat Specie_it RIPROD. Riprod. Svern. Stazion. Popolazione Conservazione Isolamento Globale Presenza nel sito di intervento 1220 Emys orbicularis Testuggine palustre P C B C B X 1199 Pelobates fuscus insubricus Pelobate fosco italiano P C B B B Tabella 6: Pesci elencati nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE (fonte Scheda Natura 2000 sito IT ). POPOLAZIONE MIGRATORIA VALUTAZIONE SITO Codice specie Specie_lat Specie_it RIPROD. Riprod. Svern. Stazion. Popolazione Conservazione Isolamento Globale Presenza nel sito di intervento 1101 Acipenser sturio Storione comune V C C C A 1100 Acipenser naccarii Storione cobice V C C C A X 1103 Alosa fallax Cheppia C C B C X 1097 Lethentheron zanandreai Lampreda padana R B B B B 1155 Padogobius panizzae Ghiozzetto di laguna C C C C C X 25

28 1095 Petromyzon marinus Lampreda di mare P C C B C 1154 Pomatoschistus canestrinii Ghiozzetto cenerino C C C C C X Per quel che riguarda i dati riportati nelle tabelle relative alle specie elencate negli allegati delle direttive 79/409/CEE e 43/92/CEE, i 4 campi compresi nella colonna popolazione contengono le informazioni relative alla consistenza della popolazione della specie all interno del sito, secondo la seguente codifica: numero di individui (i), o numero di coppie (p) se conosciuti. In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la presenza nel sito con la seguente codifica: P = specie presente nel sito (non si hanno informazioni quantitative). In assenza di dati numerici vale la seguente codifica: C = la specie è comune; R = la specie è rara; V = la specie è molto rara. La voce Popolazione compresa nella valutazione del sito, contiene i dati relativi alla dimensione e alla densità della popolazione della specie presente nel sito, rispetto alle popolazioni presenti sul territorio nazionale, secondo la seguente codifica: A = popolazione compresa tra il 15,1% ed il 100% della popolazione nazionale; B = popolazione compresa tra il 2,1% ed il 15% della popolazione nazionale; C = popolazione compresa tra lo 0% ed il 2% della popolazione nazionale; D = popolazione non significativa. La valutazione del sito sulla Conservazione esprime il grado di conservazione degli elementi dell'habitat importanti per la specie in questione e le possibilità di ripristino, secondo la seguente codifica: A = conservazione eccellente; B = buona conservazione; C = conservazione media o limitata. La valutazione del sito sull Isolamento esprime il grado di isolamento della popolazione presente sul sito rispetto all'area di ripartizione naturale della specie, secondo la seguente codifica: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all interno di una vasta fascia di distribuzione. La valutazione globale del valore del sito per la conservazione della specie interessata, avviene secondo la seguente codifica: A = valore eccellente; B = valore buono; C = valore significativo. Per quanto riguarda le altre specie della flora e della fauna riportate nelle Schede Natura 2000, la codifica relativa alla dimensione e densità delle specie riportata nella colonna Popolazione è identica a quella vista precedentemente, mentre per quanto riguarda la Motivazione per cui ogni specie è stata inserita nell elenco, la codifica adottata è la seguente: A = elenco del Libro rosso nazionale; B = specie endemiche; C = convenzioni internazionali; D = altri motivi. Ulteriori specie importanti per la flora e la fauna, sono elencate al punto 3.3 della scheda Natura 2000 presente in allegato, sono inclusi nella lista: 10 taxa per gli insetti, 1 taxon per i mammiferi, e 28 taxa per le piante. Nel corso delle indagini e dei sopralluoghi, non sono stati identificati ulteriori elementi rilevanti per quanto riguarda la flora e la fauna presente nel sito Zps, è quindi da escludersi la presenza di ulteriori habitat non inclusi nella già citata lista degli habitat sopra elencata (Tabella 2) Il sito è Vulnerabile ad attività antropiche quali eccessiva fruizione turistico-ricreativa, lottizzazione, pesca, acquacotura. Ma anche bonifiche ad uso agricolo ed all inquinamento. Ulteriori fattori sono l elevata pressione antropica data da sfruttamento agricolo, subsidenza, erosione, gli interramenti e gli interventi di itticoltura intensiva. 26

29 Sito SIC IT DELTA DEL PO: Tratto terminale e delta veneto Sito Sic con codice IT è localizzato poco a sud dell area di intervento presenta un estensione di Ha e comprende numerose biocenosi che insistono su altrettanto numerosi habitat. La maggior parte dell area è localizzata nel delta del fiume Po e nella laguna veneta. Il sito Sic si sovrappone per gran parte dell area al sito Zps IT , e con esso condivide la maggior parte delle specie prioritarie e gli habitat di importanza comunitaria. Nella Tabella 7 sono riassunte le principali informazioni relative al sito in questione, con aggiornamento alla D.G.R n 1180 del Tabella 7: Elenco degli habitat prioritari presenti nel sito SIC IT Habitat prioritari Codice e nome Lagune costiere (Codice natura 2000: 1150) Steppe salate mediterranee (Codice natura 2000:1510) Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Codice natura 2000: 91E0) Dune costiere fisse a vegetazione erbacea (Codice natura 2000: 2130) Dune costiere con Juniperus (Codice natura 2000:2250) Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster (Codice natura 2000:2270) Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae (Codice natura 2000:7210 Presente nel sito di intervento si no no no no no no Il sito nel suo complesso, come riportato nella specifica scheda descrittiva della Banca Dati del Ministero dell Ambiente, Servizio Conservazione Natura, rappresenta un insieme fluviale caratterizzato da: un tratto di fiume di rilevanti dimensioni e portata, con sistema deltizio, sistemi dunali costieri, zone umide vallive, formazioni sabbiose (scanni) e isole fluviali con golene a lanche. Secondo quanto riportato al punto 3.1 dalla scheda natura 2000 relativa al sito IT , all interno del sito sono presenti i tipi di habitat riportati in Tabella 8. 27

30 Di seguito viene riportata la lista degli habitat di interesse comunitario identificati nel sito: gli habitat prioritari indicati nell allegato I della Direttiva Habitat sono evidenziati con l asterisco (*), mentre gli habitat che ricadono nel sito di intervento sono indicati in grigio( ). Tabella 8. Tipi di habitat presenti nel sito e relativa valutazione (fonte Scheda Natura 2000 sito IT ) in GRIGIO vengono indicati gli habitat interessati dall intervento. Codice Habitat Descrizione % Coperta Rappresentatività Superficie relatva Grado di conservaz. Valutazione Globale Presenza nel sito di intervento 1150* Lagune costiere 45 C A C B 1510* Steppe salate mediterranee (Limonietalia) 10 B B B B 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba 10 A C B B 1140 Distese fangose o sabbiose emergenti durante la bassa marea 8 B C B B Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, 91E0* 8 B C B B Alnion incanae, Salicion albae) 1420 Praterie e fruticeti mediterranee e termo-atlantici (Sarcocornetea fruticosi) 2 A C B B 2190 Depressioni umide interdunari 2 B C B B 2130* Dune costiere fisse a vegetazione erbacea ("dune grigie") 1 B C B B 2250* Dune costiere con Juniperus spp. 1 A C B B 2270* Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster 1 C C C C Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion 7210* Davallianae 1 B C B B 1110 Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina 1 B C B B 1130 Estuari 1 B C B B 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine 1 B C B B 1310 Vegetazione annua pioniera a Salicornia e altre specie delle zone fangose e sabbiose 1 B C B B 1320 Prati di Spartina (Spartinion maritimae) 1 A B B B 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) 1 B C B B 2110 Dune mobili embrionali 1 B C C C Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria 2120 ("dune bianche") 1 B C C C 2160 Dune con presenza di Hippophae rhamnoides 1 B A B B Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio Holoschoenion 1 B C C C 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia 1 B C B B (*)Habitat prioritari di interesse comunitario Le indicazioni riportate in tabella hanno il seguente significato (Natura 2000 Formulario Standard per la raccolta dei dati Note esplicative): Percentuale di copertura dell'habitat (% Sup. coperta): Valore di copertura in percentuale dell'habitat calcolato sulla superficie del singolo sito. Prioritario: vengono evidenziati gli habitat di interesse prioritario, segnalati nell allegato 1 della Direttiva habitat con un asterisco (nel nostro caso evidenziati in grigio) Rappresentatività: grado di rappresentatività del tipo di habitat naturale sul sito, seguendo il seguente sistema di classificazione: A = rappresentatività eccellente; B = buona rappresentatività; C = rappresentatività significativa; D = presenza non 28

31 significativa. Superficie relativa: superficie del sito coperta dal tipo di habitat naturale rispetto alla superficie totale coperta da questo tipo di habitat naturale sul territorio nazionale, secondo la seguente codifica: A = percentuale compresa tra il 15,1% ed il 100% della popolazione nazionale; B = percentuale compresa tra lo 2,1% ed il 15% della popolazione nazionale C = percentuale compresa tra lo 0% ed il 2% della popolazione nazionale; Grado di conservazione: grado di conservazione della struttura e delle funzioni del tipo di habitat naturale in questione e possibilità di ripristino, secondo la seguente codifica: A = conservazione eccellente; B = buona conservazione; C = conservazione media o limitata. Valutazione globale: Valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in questione, secondo la seguente codifica: A = valore eccellente; B = valore buono; C = valore significativo. Per quanto riguarda le specie vegetali, la Scheda Natura 2000 al punto 3.2., segnala la presenza di due specie elencate nell allegato II della direttiva Habitat, sono di seguito elencate in Tabella 9 con le relative descrizioni. Tabella 9 Piante elencate nell Allegato II della Direttiva 92/43/EEC (fonte Scheda Natura 2000 sito IT ). VALUTAZIONE SITO Specie_lat Specie_it Presenza Popolazione Conservazione Isolamento Globale Presenza nel sito di intervento Salicornia veneta Salicornia veneta R C B B C Kosteletzkya pentacarpos Ibisco litorale V C C A C Per completare la descrizione delle specie vegetali presenti all interno del sito si rimanda al punto 3.3 del formulario standard NATURA 2000.Per quanto riguarda le specie animali, queste sono riportate seguendo una suddivisione basata sulle classi di appartenenza dei diversi taxa. Come accade nella maggior parte degli ambienti terrestri, la classe più numerosa è quella degli Uccelli. Le specie presenti nel sito ed elencate nell Allegato I della Direttiva 79/409/CEE sono riportate in Tabella 10, mentre le specie non elencate nell allegato I sono consultabili sulla scheda Natura Le tabelle che seguono riportano il nome scientifico ed il nome italiano delle specie, la valutazione del sito secondo quanto riportato nella scheda Natura Una recente nota faunistica modifica l elenco delle specie animali elencate nel formulario. In particolare nelle tabelle che elencano le specie sono state evidenziate in grigio le specie ittiche che si ritengono non presenti nel sito in oggetto e le specie ornitiche la cui presenza all interno del sito SIC è accertata. 29

32 Tabella 10. Uccelli elencati nell Allegato I della Direttiva 79/409/CEE (fonte Scheda Natura 2000 sito IT ). Specie_lat Specie_it Riproduzione POPOLAZIONE MIGRATORIA Riprod. Svern. Stazion. VALUTAZIONE SITO Popolazione Conservazione Isolamento Globale Presenza nel sito di intervento Alcedo atthis Martin pescatore C C C C C X Ardea purpurea Airone rosso 30-40p C B C B Ardeola ralloides Sgarza dal ciuffetto P C B C B X Botaurus stellaris Tarabuso P R C C C C X Caprimulgus europaeus Succiacapre R C C C C Chlidonias niger Mignattino C C C B C B Circus aeruginosus Falco di palude 20-30p 54i C C C A X Circus cyaneus Albanella reale C 13i C B C B X Circus pygargus Albanella minore C P C B C B X Egretta alba Airone Bianco P C B C B X Egretta garzetta Garzetta C p 619i B B C B X Himantopus himanthopus Cavaliere d'italia p C B C B Ixobrychus minutus Tarabusino C C C B C B X Nycticorax nycticorax Nitticora C C 111i C B C B X Phalacrocorax pygmeus Cormorano P 131i A B C B X Philomachus pugnax Combattente C C C B C B Phoenicopterus ruber Fenicottero rosa 187i B B C B Pluvialis apricaria Piviere dorato 60i P C B C B Pluvialis squatarola Pivieressa 190i C B B C B Recurvirostra avosetta Avocetta p C B C A Sterna albifrons Fraticello p C B C B X Sterna hirundo Sterna comune p C B C B X Sterna sandvicensis Beccapesci 1-8p C C C B Pandion Haliaetus Falco pescatore C X Falco Peregrinus Falco pellegrino C X Tringa Glareola Piro-piro bosch. C X Per i Mammiferi, la scheda Natura 2000 riferita al sito in esame non riporta presenza di specie protette, le altre specie sono elencate nelle tabelle sottostanti: Anfibi e Rettili in Tabella 11, i Pesci in Tabella 12. Tabella 11: Anfibi e Rettili elencati nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE (fonte Scheda Natura 2000 sito IT ) RIP RO D POPOLAZIONE MIGRATORIA VALUTAZIONE SITO 30

33 Specie_lat Specie_it Riprod. Svern. Stazion. Popolazione Conservazione Isolamento Globale Presenza nel sito di intervento Emys orbicularus Testuggine palustre P C B C B x Pelobates fuscus insubricus Pelobate fosco italiano P C B B B Tabella 12: Pesci elencati nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE (fonte Scheda Natura 2000 sito IT ). POPOLAZIONE MIGRATORIA VALUTAZIONE SITO Specie_lat Specie_it RIPROD. Riprod. Svern. Stazion. Popolazione Conservazione Isolamento Globale Presenza nel sito di intercento Acipenser sturio Storione comune V C C C A Acipenser naccarii Storione cobice V C C C A X Alosa fallax Cheppia C C B C X Lethentheron zanandreai Lampreda padana R B B B B Padogobius panizzae Ghiozzetto di laguna C C C C C X Petromyzon marinus Lampreda di mare P C C B C Pomatoschistus canestrinii Ghiozzetto cenerino C C C C C X In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la presenza nel sito con la seguente codifica: P = specie presente nel sito (non si hanno informazioni quantitative). In assenza di dati numerici vale la seguente codifica: C = la specie è comune; R = la specie è rara; V = la specie è molto rara. La voce Popolazione compresa nella valutazione del sito, contiene i dati relativi alla dimensione e alla densità della popolazione della specie presente nel sito, rispetto alle popolazioni presenti sul territorio nazionale, secondo la seguente codifica: A = popolazione compresa tra il 15,1% ed il 100% della popolazione nazionale; B = popolazione compresa tra il 2,1% ed il 15% della popolazione nazionale; C = popolazione compresa tra lo 0% ed il 2% della popolazione nazionale; D = popolazione non significativa. La valutazione del sito sulla Conservazione esprime il grado di conservazione degli elementi dell'habitat importanti per la specie in questione e le possibilità di ripristino, secondo la seguente codifica: A = conservazione eccellente; B = buona conservazione; C = conservazione media o limitata. La valutazione del sito sull Isolamento esprime il grado di isolamento della popolazione presente sul sito rispetto all'area di ripartizione naturale della specie, secondo la seguente codifica: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all interno di una vasta fascia di distribuzione. La Valutazione globale del valore del sito per la conservazione della specie interessata, avviene secondo la seguente codifica: A = valore eccellente; B = valore buono; C = valore significativo. Per quanto riguarda le altre specie della flora e della fauna riportate nelle Schede Natura 2000, la codifica relativa alla dimensione e densità delle specie riportata nella colonna Popolazione è identica a quella vista precedentemente, mentre per quanto riguarda la Motivazione 31

34 per cui ogni specie è stata inserita nell elenco, la codifica adottata è la seguente: A = elenco del Libro rosso nazionale; B = specie endemiche; C = convenzioni internazionali; D = altri motivi. Ulteriori specie importanti per la flora e la fauna, sono elencate al punto 3.3 della scheda Natura 2000 presente in allegato. Per quel che riguarda i dati riportati nelle tabelle relative alle specie elencate negli allegati delle direttive 79/409/CEE e 43/92/CEE, i 4 campi compresi nella colonna popolazione contengono le informazioni relative alla consistenza della popolazione della specie all interno del sito, secondo la seguente codifica: numero di individui (i), o numero di coppie (p) se conosciuti. Il sito è Vulnerabile alle attività umane quali: fruizione turistica, pesca, acquacoltura, bonifiche ad uso agricolo ed inquinamento delle acque Caratteristiche ambientali delle aree interessate dalle previsioni di progetto L assetto territoriale ha subito profonde trasformazioni dalla fine del 1800 ai giorni nostri; esse si sono pesantemente riflesse sulla composizione floristica e sul quadro vegetazionale che oggi risultano notevolmente modificati rispetto a quelli conosciuti per il XIX secolo. La meccanizzazione dell agricoltura ha trasformato nel corso degli anni piccoli appezzamenti in vaste monocolture, eliminando qualunque area marginale incolta e applicando l abbattimento sistematico di alberature, siepi e macchie. Nelle aree lagunari e deltizie maggiormente destinate ad attività di itticoltura e molluschicoltura l assetto territoriale ha subito modificazioni funzionali a tali attività; i limiti degli specchi d acqua sono stati resi percorribili e le depressioni umide spesso sono state bonificate e rese coltivabili Assetto floristico Le modificazioni ambientali, se da un lato causano la diminuzione di specie autoctone e dei loro areali, dall altro favoriscono l inserimento di specie legate alle attività antropiche, in gran parte esotiche ed ubiquitarie che trovano in questi ambienti il terreno ideale per la loro diffusione. Si instaura spesso un processo di banalizzazione della flora che potrà essere rallentato tutelando ciò che rimane dei biotopi ad alta naturalità, fattore essenziale ad uno sviluppo sostenibile dei sistemi seminaturali. Anche nell area di interesse si instaura un meccanismo di banalizzazione della flora ed all impianto di specie con specifiche funzioni. I prati retrostanti sono incolti o a seminativi per foraggio, mentre i filari frangivento sono costituiti da tamerici arbustive. 32

35 Foto 7 Area retrostante rinaturalizzata dell are ricovero natanti di Moceniga Habitat e specie animali e vegetali prioritarie presenti nel sito di intervento Per quanto riguarda gli habitat prioritari Le lagune costiere (cod. Natura 2000: 1150*) sono sistemi complessi a bilancio salino variabile, che ospitano ricchissime comunità di micro e macrofite che permettono la vita e la riproduzione di animali appartenenti a diversi gruppi tassonomici. Questi habitat sono fortemente condizionati nelle loro caratteristiche biocenotiche delle variazioni dei gradienti ecologici di salinità, temperature e profondità delle acque oltre che dalle caratteristiche del substrato. L habitat prende in considerazione le distese di acque salate costiere, poco profonde, di salinità e di volume d acqua variabile, separate del mare da un cordone di sabbia e ghiaia o più raramente da una barriera rocciosa. In alcuni casi gli ambienti lagunari risultano completamente separati dal mare, in altri comunicano col mare aperto tramite sistemi di canali, in altri, infine sono separati dal mare solo parzialmente dalla presenza di scanni. Sono state riferite all habitat anche le saline caratterizzate da sistemi di vasche a diversa profondità e salinità, caratterizzate dalla 33

36 presenza di dossi, bassi e sistemi melmosi che rappresentano importanti siti di nidificazione di caradriformi. Tutti questi ambienti sono importantissimi per l avifauna, in quanto rappresentano luoghi ideali di alimentazione, passo e nidificazione per gli uccelli acquatici e di ripa. Per quanto riguarda le specie vegetali Dal punto di vista biogeografico particolarmente significative risultano essere 2 specie vegetali prioritarie elencate nelle schede SIC e ZPS (Salicornia veneta, Kosteletzkya pentacarpos) che però, dalle osservazioni effettuate nel corso del sopralluogo nell area di intervento, non sono risultate presenti. Per quanto riguarda le specie animali Per quanto riguarda la testuggine palustre ed il pelobate fosco non si hanno informazioni riguardo la loro presenza nel sito di intervento (avvistamenti); è comunque improbabile che tali specie trovino all interno dell area di intervento gli ambienti idonei al completamento di tutto o di parte del loro ciclo vitale, a causa delle attività antropiche intensive che vi vengono praticate, dalla conformazione delle rive costituite da detriti litoidi di dimensioni medie ed in misura minore dall elevato tenore di salinità delle acque. Se si considerano le specie ittiche prioritarie, nell area in oggetto sono potenzialmente presenti lo storione cobice (Acipenser naccarii), la cheppia (Alosa a. fallax), il ghiozzetto di laguna (Padogobius panizzae) ed il ghiozzetto cenerino (Pomatoschistus canestrinii); il primo, quasi estinto, è oggetto di importanti progetti di reintroduzione cofinanziati dall Unione Europea ed è stato oggetto di numerose semine di materiale giovanile anche nel Po di Goro, mentre la cheppia è presente nell area in occasione delle migrazioni a scopo riproduttivo che compie tra la primavera e l estate dalle zone costiere alla parte alta del corso dei fiumi. Residenti in quest area sono probabilmente le altre due specie bentoniche, maggiormente legate ad ambiti salmastri Assetto faunistico L area oggetto della valutazione di incidenza è localizzata lungo un reticolo idrografico circondato prevalentemente da seminativi e incolti. La rete ecologica di cui fa parte permette gli spostamenti delle varie specie che possono così espandere il loro areale seguendo l asta fluviale del fiume Po e dei suoi rami secondari, per raggiungere aree anche molto lontane. Questo sistema rappresenta un nodo ecologico di rilevante importanza sia per il passaggio di specie migratorie che per le numerose specie stanziali che colonizzano questi habitat di pianura. La componente faunistica è rappresentata in maggior misura dalle specie tipiche degli ambienti agresti. 34

37 Per quanto riguarda l'analisi delle presenze faunistiche nel sito di intervento e nel territorio circostante, la documentazione consultata si compone principalmente degli Atlanti faunistici Provinciali e Regionali a oggi pubblicati. Inoltre si è consultato il Rapporto sullo Stato dell'ambiente della Comunità della Provincia di Rovigo, e la Carta Ittica La distribuzione dell ittiofauna in provincia di Rovigo ed altre pubblicazioni e lavori specifici completati da osservazioni in campo eseguite con l ausilio di naturalisti e forestali. Si sono prese inoltre in considerazione: la Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatica; la Direttiva del Consiglio 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici, la Legge n 157 del 11/02/'92 che recepisce la "direttiva Uccelli" e la Lista Rossa dei Vertebrati Italiani sulle specie a prioritá di conservazione Fauna ittica Buona parte dei corsi d acqua adiacenti alle zone lagunari e costiere ha acque caratterizzate da un discreto tenore salino per l'afflusso di acqua salmastra dal mare, da elevati valori di torbidità e di temperatura estiva; rientrano quindi nella fascia propria delle specie ittiche eurialine, che cioè ben tollerano le variazioni di salinità. Dai dati raccolti nel corso dei campionamenti aggiornati per la Carta Ittica della provincia di Rovigo 2010, sebbene non siano presenti stazioni di campionamento in quest area, si ritiene che possano essere potenzialmente presenti tra le segnalate, quelle specie che meglio tollerano un elevata salinità. Queste specie ittiche vengono riportate Tabella 13. Tabella 13: Specie ittiche potenzialmente presenti nel sito di studio Specie_lat Specie_it Elencati nell allegato II della direttiva 92/43 CEE Alosa fallax Cheppia X Anguilla anguilla Anguilla x Gen. Mugil, Liza e Chelon Muggini x Knipowitschia panizzae Ghiozzo di laguna X Gambusia holbrooki Gambusia Platichthys flesus Passera di mare x Acipenser naccarii Storione cobice 35

38 A queste possono essere aggiunte altre specie che, sebbene non menzionate nella pubblicazione di cui sopra, si ritiene che possano essere presenti in un ambiente come questo: orata (Sparus aurata), spigola (Dicentrarchus labrax), latterino, (Atherina boyeri) ed altri Anfibi e rettili Il fattore limitante per queste due classi è stato e rimane la contrazione e l'estrema frammentazione degli habitat idonei unite alle alterazioni ambientali particolarmente profonde quali le bonifiche dei terreni palustri, la riduzione degli spazi incolti e l inquinamento delle acque. All interno dell area di studio non sono stati avvistati ne anfibi ne rettili; da ricordare che comunque la salinità delle acque può rappresentare un fattore limitante per alcune specie appartenenti a queste classi. La lista delle specie potenzialmente presenti nell area di studio è elencata nella tabella sottostante, Tabella 14. Tabella 14: Specie di anfibi e rettili potenzialmente presenti nel sito di intervento Classe Specie_lat Specie_it Specie osservate nel sito di studio Specie elencate nell allegato II della direttiva Habitat Rettili Anfibi Emys orbicularis Testuggine palustre europea X Coluber viridiflavus Biacco Elaphe longissima Saettone Podarcis muralis lucertola muraiola x Podarcis sicula Lucertola campestre Anguis fragilis Orbettino Natrix natrix Natrice dal collare Natrix tessellata Natrice tassellata Lacerta bilineata Ramarro occidentale Bufo viridis Rospo smeraldino Hyla arborea Raganella Rana esculenta Rana esculenta o Rettili, è da segnalare Podarcis muralis (lucertola campestre) potenzialmente presente nel sito di intervento, attualmente viene tutelata in tutti i paesi della Comunità Europea con direttiva 92/43/CEE (Allegati 4 e 2). o 36

39 Uccelli La classe Aves è quella maggiormente rappresentata nel sito e numerose sono le specie che nidificano in quest'area; si riporta in Tabella 15 l elenco delle specie potenzialmente presenti nell area di studio (Atlante degli Uccelli nidificanti in Provincia di Rovigo, 2003), in cui sono riportate le segnalazioni. Tali segnalazioni riguardano un territorio molto ampio ma data la notevole motilità della classe considerata, risulta probabile la loro presenza anche nel sito di intervento. Tabella 15: Elenco delle specie potenzialmente presenti nell area di studio Specie_lat Specie_it Specie osservate nel sito di studio Elencati in allegato I Direttiva Uccelli Ardea cinerea Airone cenerino Ardea purpurea Airone rosso Ardea alba Airone bianco Bubulcus ibis Airone guardabuoi Circus pygargus Albanella minore X Alauda arvensis Allodola Lanius collurio Averla piccola X Delichos urbica Balestruccio Motacilla alba Ballerina bianca Haematopus ostralegus Beccaccia di mare x Cisticola juncidis Beccamoschino Acrocephalus scirpaceus Cannaiola comune Acrocephalus palustris Cannaiola verdognola Acrocephalus arundinaceus Cannareccione Sylvia atricapilla Capinera Galerida cristata Cappellaccia Carduelis carduelis Cardellino Himantopus himanthopus Cavaliere d'italia x X Parus major Cinciallegra Athene noctua Civetta comune Aegithalos caudatus Codibugnolo Colomba palumbus Colombaccio Phalacrocorax carbo Cormorano x Corvus cosnix Cornacchia grigia Charadrius dubis Corriere piccolo x Cuculus canorus Cuculo Motacilla flava Cutrettola Circus aeruginosus Falco di palude x X Regulus ignicapillus Fioraccino Fulica atra Folaga Acrocephalus schoenobaenus Forapaglie Sterna albifrons Fraticello x X Charadrius alexandrinus Fratino Larus ridibundus Gabbiano comune X 37

40 Gallinula chloropus Gallinella d'acqua Egretta garzetta Garzetta X Pica pica Gazza Anas platyrhynchos Germano reale Falco tinnunculus Gheppio Garrulus glandarius Ghiandaia Merops apiaster Gruccione Asio otus Gufo comune Phylloscopus collybita Luì piccolo Alcedo atthis Martin pescatore X Anas querquedula Marzaiola Anas clypeata Mestolone Turdus merula Merlo Emberiza schoeniclus Migliarino di palude Nycticorax nycticorax Nitticora Passer italiae Passera d'italia Passer montanus Passera mattugia Remiz pendulinus Pendolino Erithacus rubecula Pettirosso Rallus aquaticus Porciglione Buteo buteo Poiana Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Coturnix coturnix Quaglia comune Regulus regulus Regolo Oriolus oriolus Rigogolo Hirudo rustica Rondine comune Apus apus Rondone Saxicola torquata Saltinpalo Wren troglodytes Scricciolo Ardeola ralloides Sgarza dal ciuffetto X Sterna hirundo Sterna comune x X Sylvia communis Sterpazzola comune Sturnus vulgaris Storno comune Miliaria calandra Strillozzo Caprimulgus europaeus Succiacapre X Podiceps cristatus Svasso maggiore Ixobrycus minutus Tarabusino Botaurus stellaris Tarabuso X Steptopelia decaocto Tortora dal collare Steptopelia turtur Tortora selvatica Tachybaptus ruficollis Tuffetto Luscinia megarrhynchos Usignolo comune Cettia cetti Usignolo di fiume Carduelis chloris Verdone Serinus serinus Verzellino L area circostante quella in oggetto nel periodo invernale e durante i passi, riveste particolare importanza per sosta e alimentazione di diverse specie di uccelli acquatici e limicoli propriamente detti. Si riporta per completezza di informazioni anche la lista degli uccelli svernanti in Tabella 16, ottenuta da osservazioni svolte negli anni 1997/2002 nell' "Area del Delta del Po " (Rapporto sullo Stato dell'ambiente e della Comunità, Agenda 21 Polesine, 2003, Fonte: Faunisti 38

41 Veneti). La lista serve per identificare le specie che nel periodo invernale potrebbero essere rinvenute nel sito di intervento. Tabella 16: Lista degli uccelli svernanti segnalati nell Area del delta del Po Specie_it Airone bianco maggiore Airone cenerino Albarella reale Avocetta Canapiglia Codone Combattente Cormorano Falco di palude Fenicottero Fischione Fistione turco Folaga Fratino Gabbiano comune Gabbiano corallino Gabbiano reale Garzetta Germano reale Marangone minore Marangone dal ciuffo Moretta tabaccata Moriglione Nitticora Pesciaiola Pettegola Piovanello pancianera Pittima reale Piviere dorato Smergo maggiore Smergo minore Spatola Strolaga mezzana Strolaga minore Svasso cornuto Svasso piccolo Tarabuso Volpoca Segnalati nel sito di intervento X x X X X Mammiferi La mammalofauna presente nel sito in studio è limitata alla presenza sporadica di qualche surmolotto. 39

42 Tabella 17: Lista delle specie di mammiferi potenzialmente presenti nel sito di interesse Ordine Specie_lat Specie_it Specie potenzialmente presenti nel sito di studio Specei elencate nell allegati II direttiva Habitat Carnivori Insettivori Roditori Chirotteri Vulpes vulpes Volpe Meles meles Tasso Mustela nivalis Donnola Martes faina Faina Erinaceus europaeus Riccio europeo Crocidura suaveolens Crocidura minore Talpa europaea Talpa europea Sorex araneus Toporagno Arvicola terrestris Arvicola d'acqua Microtus savii Arvicola campestre Apodemus sylvaticus Topo selvatico Micromys minutus Topolino delle risaie Rattus norvegicus Surmolotto X Mus domesticus Topolino delle case Suncus etruscus Mustiolo Myocastor coypus Nutria Lepus europaeus Lepre comune Pipistrellus kuhli Pipistrello albolibato Eptesicus serotinus Serottino 3.2. Indicazioni e vincoli derivanti dagli strumenti di pianificazione Il comprensorio della Laguna di Caleri e di Albarella è oggetto di due distinti provvedimenti di tutela paesaggistica. Il primo, e più direttamente rivolto alla località, è il verbale della seduta del 13 maggio 1974 della Commissione Provinciale per la compilazione degli elenchi delle Bellezze Naturali della Provincia di Rovigo. In questo verbale è contenuta la proposta di vincolo delle valli da pesca, della laguna di Caleri e dell isola di Albarella in comune di Rosolina. Il secondo provvedimento, che riguarda gran parte del Delta del Po, è il DECRETO MINISTERIALE 1 AGOSTO 1985 Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona del Delta del Po nei Comuni di Rosolina, Donada, Contarina, Porto Tolle e Taglio di Po. 40

43 Il contesto paesaggistico e l area interessata dall intervento, oltre alle disposizioni già nominate relative all applicazione del vincolo paesaggistico, è soggetta ad altre normative di carattere ambientale che ne regolano le modificazioni. Si tratta complessivamente di tre tipi di indicazioni normative: quelle prettamente legate alla pianificazione urbanistica, come il Piano di Area per il Delta del Po ed il Piano Regolatore di Rosolina; quelle legate alla difesa del suolo come l imposizione del vincolo idrogeologico. Gli interventi previsti dal piano che sono oggetto di verifica non sono compresi nell ambito del Parco Regionale Veneto del Delta del Po. Nel comprensorio non sono presenti beni culturali tutelati ai sensi della Parte seconda del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Per la ZPS IT è stato predisposto il Piano di Gestione elaborato concordemente alla Dgr n del 30 dicembre 2008, in particolare all Allegato A Indicazioni operative per la redazione dei Piani di Gestione per i siti della rete Natura Tale allegato a sua volta ha come riferimento il Decreto del 3 settembre 2002 del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, pubblicato sul n. 224 della Gazzetta Ufficiale del 24 settembre 2002 Linee guida per la gestione dei siti della Rete Natura Il Piano di Gestione valuta attentamente i fattori di pressione e le minacce che possono subire gli habitat e le singole specie. Nel caso in esame, per l habitat 1150* lagune costiere che è quello direttamente o indirettamente interessato son presenti questi fattori di pressione: 802 bonifica di territori marini, di estuari e paludi; 810 drenaggio; 850 modifiche del funzionamento idrografico in generale; 852 modifica delle strutture di corsi d'acquainterni; 853 gestione del livello idrometrico Per quanto riguarda le minacce, nel medesimo habitat, sono da indicare Riduzione degli scambi con il mare per chiusura delle bocca a mare e canali sublagunari. Scarsità conoscenze sulla distribuzione di macrofite Gli obiettivi di dettaglio del Piano di Gestione, sono in questo caso, il mantenimento dell officiosità delle bocche a mare lagunari e dei canali sublagunari; 41

44 Il Piano indica anche una serie di obiettivi di gestione non direttamente connessi con habitat, habitat di specie e specie e presenta una valutazione delle priorità. La strategia gestionale ideata per il sito deriva direttamente da alcune caratteristiche emerse dal quadro conoscitivo: 1) la presenza dell area protetta Parco Regionale Veneto del Delta del Po; 2) l estensione della proprietà privata sul sito e la presenza di specie migratrici. Gli interventi pianificati risultano compatibili con tutti gli strumenti sopra descritti Identificazione degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie nei confronti dei quali si producono Identificazione degli aspetti vulnerabili dei siti considerati L area ove verranno realizzate le opere si colloca internamente nel sito Rete Natura 2000 SIC/ZPS IT Delta del Po e IT DELTA DEL PO: Tratto terminale e delta veneto in grado di ospitare una grande diversità di specie faunistiche. Nell area di influenza del progetto, in base alla cartografia ufficiale approvata dalla Regione Veneto per il SIC/ ZPS IT Delta del Po e e IT DELTA DEL PO: Tratto terminale e delta veneto, risulta interessato un unico habitat della Rete Natura 2000: si tratta dell habitat prioritario 1150* Lagune costiere. Il sedime degli interventi viene classificato come habitat Natura 2000 solo nel caso della passerella nella zona del porto pescherecci della laguna Marinetta. Per quanto riguarda gli uccelli, il Formulario elenca alcune specie in All. I Dir. 2009/147/CE, che potrebbero utilizzare le aree circostanti nell area di influenza del progetto:circus aeruginosus, Himantopus himanthopus, Sterna albifrons, Sterna hirundo; si ritiene pertanto opportuno valutare le possibile pressioni che il progetto può esercitare alle specie sopra elencate durante la fase di cantiere. Per quanto riguarda la fauna ittica, si segnalano Alosa fallax e Knipowitschia panizzae e Pomatoschistus canestrini specie presenti in Direttiva Habitat. Di seguito si riporta un quadro sintetico delle presenze e delle potenziali vulnerabilità nell area influenza dal progetto sia per quanto riguarda gli habitat sia per le specie faunistiche potenzialmente presenti. 42

45 Tabella 18: Analisi critica della presenza nelle aree di influenza degli habitat di interesse comunitario presenti nei Siti Rete Natura 2000 COD HABITAT Denominazione Presenza nell area di influenza Aspetti che rendono vulnerabili gli habitat 1150* Lagune costiere Presente Habitat presente a fianco dell area di intervento sulla conterminazione; data la tipologia dell intervento non si ritiene comunque vulnerabile 1510* Steppe salate mediterranee (Limonietalia) Non presente Non vulnerabile 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba Non presente Non vulnerabile Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion 91E0* incanae, Salicion albae) Non presente Non vulnerabile 1140 Distese fangose o sabbiose emergenti durante la bassa marea Non presente Non vulnerabile 1130 Estuari Presente Habitat presente a fianco dell area di intervento sulla conterminazione e che circonda l intervento sulla diga esterna; data la tipologia dell intervento non si ritiene comunque vulnerabile 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine Non presente Non vulnerabile 1310 Vegetazione annua pioniera a Salicornia e altre specie delle zone fangose e sabbiose Non presente Non vulnerabile 1320 Prati di Spartina (Spartinion maritimae) Non presente Non vulnerabile 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) Non presente Non vulnerabile 1110 Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina Non presente Non vulnerabile 1420 Praterie e fruticeti mediterranee e termo-atlantici (Sarcocornetea fruticosi) Presente Habitat presente nelle vicinanze dell intervento sulla conterminazione; data la tipologia dell intervento non si ritiene comunque vulnerabile 2110 Dune mobili embrionali Presente Habitat presente nelle vicinanze dell intervento sulla diga esterna; data la tipologia dell intervento non si ritiene comunque vulnerabile 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia Non presente Non vulnerabile 2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria ("dune bianche") Non presente Non vulnerabile 2130* Dune costiere fisse a vegetazione erbacea ("dune grigie") Non presente Non vulnerabile 2160 Dune con presenza di Hippophae rhamnoides Non presente Non vulnerabile 2190 Depressioni umide interdunari Non presente Non vulnerabile 43

46 2250* Dune costiere con Juniperus spp. Non presente Non vulnerabile 2270* Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster Non presente Non vulnerabile 6420 Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion Non presente Non vulnerabile 7210* Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion Davallianae Non presente Non vulnerabile Tabella 19: Analisi critica della presenza delle specie di uccelli potenzialmente presenti nei Siti Rete Natura 2000 SPECIE COD Nome scientifico Nome comune A024 Ardeola ralloides Sgarza ciuffetto A138 A022 Charadrius alexandrinus Ixobrychus minutus Fratino Tarabusino A195 Sterna albifrons Fraticello A081 Circus aeruginosus A193 Sterna hirundo Sterna Falco di palude A021 Botaurus stellaris Tarabuso A023 Nycticorax nycticorax Nitticora Ecologia della specie Il nido è costruito in garzaia, prevalentemente su arbusti di salice, ontano nero o altri alberi bassi. Nidifica lungo i litorali sabbiosi e ghiaiosi. Frequenta zone umide di varia estenzione e tipologia: rive di fiumi e laghi, canali, cave abbandonate, bacini artificiali, stagni, paludi, torbiere, incolti presso riasai purchè con fragmiteti e tifati. Gradisce la presenza di cespugli e alberi. Nidifica in colonie in zone umide salmastre o d'acqua dolce Presente nelle zone umide e nelle zone pianeggianti poco antropizzate ad utilizzo estensivo Nidifica in colonie in zone umide salmastre o d'acqua dolce. Specie presente nelle paludi, negli acquitrini, nei canneti, nei pantani e nelle risaie Preferisce nutrirsi nelle acque basse e nidifica in colonie sugli 44 Presenza nell area di influenza Non presente Non presente Non presente Presente Presente Presente Non presente Non presente Aspetti che rendono vulnerabili le specie La specie non frequenta l area di intervento La specie non frequenta l area di intervento La specie non frequenta l area di intervento La specie potenzialmente può frequentare l area di intervento; pertanto è considerata vulnerabile. La specie potenzialmente può frequentare l area di intervento; pertanto è considerata vulnerabile. La specie potenzialmente può frequentare l area di intervento; pertanto è considerata vulnerabile. La specie non frequenta l area di intervento La specie non frequenta l area di intervento

47 SPECIE COD Nome scientifico Nome comune A229 Alcedo atthis Martin pescatore A026- Egretta garzetta Garzetta A131 Hymantopus hymantopus Cavaliere d Italia Ecologia della specie alberi o nei canneti Nidifica in prossimità di corsi d acqua di varia portata, zone umide palustri, stagni, torbiere, fossati e cave Vive prevalentemente in ambienti acquitrinosi, canali, stagni e fiumi, dove si nutre di piccoli pesci, anfibi, rettili, crostacei, molluschi e insetti. Nidifica in zone umide d'acqua dolce o salmastra con acque poco profonde. Presenza nell area di influenza Non presente Non presente Presente Aspetti che rendono vulnerabili le specie La specie non frequenta l area di intervento La specie non frequenta l area di intervento La specie potenzialmente può frequentare l area di intervento; pertanto è considerata vulnerabile. 45

48 Tabella 20: Analisi critica della presenza delle specie di pesci potenzialmente presenti nei Siti Rete Natura 2000 COD SPECIE Nome scientifico Acipenser naccarii Alosa fallax Knipowitschia panizzae Pomatoschistus canestrini Nome comune Storione cobice Cheppia Ghiozzetto cenerino Ghiozzetto di laguna Ecologia della specie In mare lo Storione cobice frequenta i fondali sabbiosi o fangosi alla foce dei maggiori fiumi, stazionando a notevole profondità, ma talvolta si spinge anche lungo la costa tra le alghe e gli scogli. Nei fiumi preferisce i corsi di maggiore profondità e portata. Pelagica con abitudini gregarie, svolge la fase trofica in alto mare e compie migrazioni riproduttive per deporre le uova nelle acque interne. Vive di preferenza nelle acque salmastre ricche di vegetazione e di ripari con fondi fangosi di foci, lagune e canali di bonifica, Presenza nell area di influenza Non presente Presente Presente Presente Aspetti che rendono vulnerabili le specie La specie è presente nell habitat acquatico in prossimità delle opere previste ma, frequentando aree con una certa profondità, la si può ritenere non vulnerabile. La specie è presente ma solo per periodi limitati durante l arco dell anno; pertanto è da ritenersi vulnerabile. La specie potenzialmente può frequentare l area di intervento; pertanto è considerata vulnerabile. La specie potenzialmente può frequentare l area di intervento; pertanto è considerata vulnerabile. 46

49 Identificazione degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie nei confronti dei quali si producono I fattori di pressione che possono comportare effetti sul sito della rete Natura 2000, in seguito agli interventi di realizzazione delle opere, sono riconducibili soprattutto alla fase di cantiere oltre che di esercizio. Si riporta di seguito una sintesi delle azioni di progetto che si possono verificare durante la fase di cantiere. COD 1150* BERSAGLIO (HABITAT) Tabella 21: Effetti in fase di cantiere ed esercizio, dei bersagli (habitat) FASE FASE FASE Azioni del CANTIERE CANTIERE ESERCIZIO progetto Effetti Effetti Effetti NOME diretti indiretti diretti Lagune costiere Realizzazione pedana in legno per lavorazione vongole Realizzazione passerella legno in Occupazione habitat FASE ESERCIZIO Effetti indiretti Tabella 22: Effetti in fase di cantiere ed esercizio, dei bersagli (Specie vulnerabili) FASE BERSAGLIO FASE FASE CANTIERE (SPECIE) Azioni del CANTIERE ESERCIZIO Effetti progetto Effetti Effetti indiretti diretti diretti Nome scentifico Avifauna Nome comune FASE ESERCIZIO Effetti indiretti Sterna albifrons Circus aeruginosus Fraticello Falco di palude Realizzazione pedana in legno per lavorazione vongole Realizzazione passerella in legno Realizzazione pedana in legno per lavorazione vongole Disturbo determinato dai rumori per la lavorazione Disturbo determinato dai rumori per la lavorazione

50 BERSAGLIO (SPECIE) Nome scentifico Sterna hirundo Hymantopus hymantopus Ittiofauna Nome comune Sterna Cavaliere d Italia Azioni del progetto Realizzazione passerella in legno Realizzazione pedana in legno per lavorazione vongole Realizzazione passerella in legno Realizzazione pedana in legno per lavorazione vongole Realizzazione passerella in legno FASE CANTIERE Effetti diretti Disturbo determinato dai rumori per la lavorazione Disturbo determinato dai rumori per la lavorazione FASE CANTIERE Effetti indiretti FASE ESERCIZIO Effetti diretti - - FASE ESERCIZIO Effetti indiretti Alosa fallax Cheppia Realizzazione pedana in legno per lavorazione vongole Occupazione habitat di specie Knipowitschia panizzae Pomatoschistus canestrini Ghiozzetto Ghiozzetto di laguna Realizzazione passerella in legno Realizzazione pedana in legno per lavorazione vongole Realizzazione passerella in legno Realizzazione pedana in legno per lavorazione vongole Realizzazione passerella in legno Occupazione habitat di specie Occupazione habitat di specie 48

51 Identificazione degli effetti sinergici e cumulativi Di seguito si riportano per ogni habitat e specie di interesse comunitario gli effetti derivanti solo dal progetto oggetto di valutazione sia in fase di cantiere e di esercizio che possono incidere in maniera sinergica e cumulativa sugli stessi bersagli. COD Tabella 23: Habitat di interesse comunitario e gli effetti sinergici e cumulativi BERSAGLIO (HABITAT) NOME Effetti diretti e indiretti sull habitat FASE CANTIERE Effetti sinergici e cumulativi FASE DI ESERCIZIO Effetti sinergici e cumulativi 1150* Lagune costiere Occupazione habitat - - Tabella 24: Specie di interesse comunitario e gli effetti sinergici e cumulativi Nome scientifico BERSAGLIO (SPECIE) Nome comune Effetti diretti e indiretti sull habitat sulle specie FASE CANTIERE Effetti sinergici e cumulativi FASE DI ESERCIZIO Effetti sinergici e cumulativi Avifauna Sterna albifrons Fraticello Disturbo determinato dai rumori per la lavorazione - Circus aeruginosus Falco di palude Disturbo determinato dai rumori per la lavorazione - Sterna hirundo Sterna Disturbo determinato dai rumori per la lavorazione - Hymantopus hymantopus Cavaliere d Italia Disturbo determinato dai rumori per la lavorazione - Ittiofauna Alosa fallax Cheppia Occupazione habitat di specie - 49

52 Nome scientifico Knipowitschia panizzae BERSAGLIO (SPECIE) Nome comune Ghiozzetto Effetti diretti e indiretti sull habitat sulle specie Occupazione habitat di specie FASE CANTIERE Effetti sinergici e cumulativi FASE DI ESERCIZIO Effetti sinergici e cumulativi - - Pomatoschistus canestrini Ghiozzetto di laguna Occupazione habitat di specie Previsione e valutazione della significatività degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie In riferimento alla Guida Metodologica per la Valutazione di Incidenza ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, all allegato A della D.G.R.V. n del 10 ottobre 2006 vengono valutate la significatività e l entità dell incidenza delle diverse azioni di piano attraverso l utilizzo di opportuni indicatori. Vengono prese in considerazione diverse tipologie d incidenza, che rappresentano gli esempi delle possibili influenze a cui potrebbe portare la realizzazione del piano o progetto sulla Rete Ecologica Natura Per i diversi indicatori vengono forniti anche dei valori quantitativi, attribuibili ai tipi di impatto, atti a descrivere l intensità della modificazione del territorio e dei suoi elementi, ovvero l intensità con cui lo stesso si manifesta. Per verificare il Grado di conservazione degli habitat e le sue eventuali variazioni, si prende come riferimento la situazione presente allo stato attuale e si fa uso della tabella di seguito riportata. 50

53 prospettive eccellenti FUNZIONI buone prospettive prospettive mediocri o sfavorevoli eccellente A A A STRUTTURA ben conservata A B B se ripristino facile o possibile con un impegno medio C se ripristino difficile o impossibile mediamente o parzialmente degradata B se ripristino facile o possibile con un impegno medio C se ripristino difficile o impossibile B se ripristino facile C se ripristino possibile con un impegno medio o Difficile/impossibile A: conservazione eccellente, B: buona conservazione, C: conservazione media o limitata C Il grado di conservazione del 1150 Lagune è considerato SUFFICIENTE dal formulario standard del sito. Il grado di conservazione delle specie si ottiene dal grado di conservazione degli elementi dell habitat importanti per la specie (habitat di specie) e dalla possibilità di ripristino; si fa uso poi della tabella di seguito riportata. Possibilità di ripristino facile possibile con un impegno medio difficile o impossibile Grado di conservazione della struttura elementi in condizioni eccellenti A A A elementi ben conservati B B B elementi in uno stato di medio o parziale degrado B C C Per quanto riguarda le specie presenti nell area di intervento (vulnerabili), il Grado di conservazione è riferito al sito ed è espresso nel formulario standard e da considerazioni a seguito di consultazione con specialisti del settore. Nella tabella che segue sono riportate le diverse informazioni per le varie specie indicate anche nel formulario standard. 51

54 Riprod. Migratoria Valutazione del sito Nome scientifico Riprod Svern Stazio Popol Cons. Isolam Glob. Sterna albifrons C C C B Circus aeruginosus C C C A Sterna hirundo C B C B Hymantopus hymantopus C B C B Alosa fallax C C B C Pomatoschistus canestrini C C C C Knipowitschia panizzae C C C C C Disturbo sonoro, inquinamento acustico In riferimento all inquinamento acustico, durante la fase di cantiere l aumento temporaneo dell inquinamento acustico ed atmosferico avverrà nelle zone adiacenti al cantiere. L area coinvolta dalla realizzazione delle opere è isolata e priva di fonti di disturbo antropico. Le alterazioni legate sostanzialmente al disturbo dovuto dei mezzi d opera e dalla presenza antropica sul posto, non sono tali da alterare l equilibrio naturale poiché la presenza di operatori è limitata a una o due unità al massimo. Inoltre il rumore generato è molto costante e non episodico tale per cui le specie ornitiche eventualmente presenti possano tranquillamente abituarsi come per altro già verificato in moltissime altre condizioni similari. La perturbazione dell avifauna è da intendersi non tanto come perdita di habitat di specie ma, come già detto, di eventuale disturbo per l emissione di rumori e vibrazioni. Le specie vulnerabili a questa perturbazione, strettamente legate agli ambienti acquatici, sopra riportate, la cui presenza si ritiene comunque possibile all interno dei limiti spaziali di analisi considerati (200 metri). La non significatività degli effetti si motiva inoltre come segue: - la fase di cantiere, che è solo temporanea, potrebbe coinvolgere pochi individui delle specie considerate; si tratta di una parte del tutto esigua rispetto alla popolazione dell Area Natura 2000 considerato il fatto che nelle vicinanze si trova l oasi di Voltagrimana. Si specifica che le aree più vocate per queste specie interessano ambiti nel complesso molto estesi; 52

55 - Secondo quanto noto in letteratura tecnica (Brumm, 2004; Kaseloo, 2004), si può generalmente affermare che il disturbo prodotto da fonti sonore nei confronti dell Avifauna nidificante diventi significativo oltre la soglia dei 55 decibel. Si prende come termine di analisi l avifauna nidificante proprio perché, durante la fase fenotipica della riproduzione, gli uccelli manifestano il maggior grado di sensibilità al disturbo antropico. Fonti di disturbo intense o continuative, difatti, possono portare all abbandono della nidificazione o addirittura dell area stessa. Al fine di evitare qualsiasi tipo di disturbo nei loro confronti in periodo riproduttivo, il Progetto prevede la realizzazione dei lavori in periodo estivo lontano dal periodo di nidificazione. Tale precauzione è ritenuta sufficiente. - in altri momenti dell anno, diversi dal periodio della riproduzione, il disturbo di un animale che dovesse transitare o sostare temporaneamente nell area di intervento, provocherebbe il semplice spostamento delle specie in un altra zona. Per quanto riguarda invece la fauna ittica presente, il sistema acquatico non subirà alterazioni per effetto del rumore e delle vibrazioni che potranno eventualmente provocare una semplice spostamento della fauna ittica in aree limitrofe. Si ritiene pertanto che la potenziale perturbazione alle specie qui elencate derivante da rumore sia da considerarsi NON significativa. Non si ritiene, quindi, che vi sia cambiamento del loro grado di conservazione, non variando ne la capacità degli habitat di espletare le funzioni biologiche delle specie, ne il trend di queste. Occupazione di habitat L occupazione di habitat è determinata dal fattore di pressione D Alaggioscivoli di carico che consistono nella realizzazione di una passerella in legno a supporto delle attività di lavorazione delle vongole a Moceniga e di una passerella in legno di appoggio allo scivolo di alaggio nel porticciolo di Albarella Marinetta. Entrambe le strutture poggiano su pali in legno infissi nel terreno che permettono la circolazione dell acqua sottostante. In sintesi non si realizza una reale occupazione di habitat 1150* Lagune costiere poiché al di sotto delle strutture vi è libera circolazione di acqua e di fauna. 53

56 Va inoltre detto che trattasi di habitat dinamico per eccellenza, che nascono e scompaiono proprio in virtù delle rapide dinamiche della zona costiera del Delta del Po. La bibliografia tematica (es: Le valli del Delta del Po, Verza E., Trombin D., 2012) evidenzia come questi habitat esistano proprio per le azioni antropiche di vallicoltura conservativa svolte in quest area. Bisogna inoltre sottolineare che le ridotte dimensioni degli interventi (piano di lòavoro a Moceniga di circa 60 mq, passerella ad Albarella-Marinetta 20 mq) rappresentano superfici irrisorie rispetto all estensione della laguna di Caleri che occupa una superficie di ettari cui se ne aggiungono oltre di aree vallive. Si ritiene pertanto che la potenziale perturbazione agli habitat e alle specie qui elencate derivante da perdita di habitat sia da considerarsi non significativa. Si ritiene che non vi sia cambiamento del suo grado di conservazione, non variando ne la sua corrispondenza con la serie tassonomica di riferimento, ne la sua area, ne la sua capacità rigenerativa. Di fatto gli habitat di specie delle specie ittiche NON vengono modificati poiché vi sarà una libera circolazione della fauna al di sotto delle strutture di progetto; pertanto si osserveranno variazioni non significative dello stato di conservazione delle specie. 4. Prescrizioni 1. Utilizzare silenziatori applicati agli scarichi dei mezzi d opera durante la fase di cantiere riduce notevolmente il disturbo prodotto sulla fauna. 2. Eseguire i lavori in periodo estivo FASE 4 Con ragionevole certezza scientifica, si può escludere il verificarsi di effetti significativi negativi sui siti della rete Natura

57 5. Sintesi delle informazioni rilevate e delle determinazioni assunte Vengono di seguito riportate le tabelle contenenti una sintesi delle informazioni raccolte durante la stesura di suddetta valutazione di incidenza. Il quadro di sintesi contiene, in forma di tabella, il riepilogo delle informazioni contenute nella fase preliminare della relazione di incidenza. Dati identificativi del Progetto Titolo del Progetto Proponente - Committente Autorità procedente Autorità competente all approvazione Professionisti incaricati dello studio Comuni interessati Codice, denominazione, localizzazione e caratteristiche del sito Natura 2000 Indicazione di altri piani, progetti o interventi che possano dare effetti congiunti Descrizione del Progetto Variante n. 3 Piano particolareggiato denominato Porti pescherecci e cavane in laguna di Caleri con relative attrezzature di servizio in Comune di Rosolina Comune di Rosolina Regione Veneto Regione Veneto Arch. Andrea Dissette Rosolina Area Zps IT denominata Delta del PO e SIC IT denominato Delta del Po; tratto terminale e delta veneto.si tratta di un tratto di fiume di rilevanti dimensioni e portata, con sistema deltizio, sistemi dunali costieri, zone umide vallive, formazioni sabbiose (scanni) e isole fluviali con golene a lanche e con associazioni tipicamente appartenenti alla serie psammofila e, limitatamente ad alcune aree lembi relitti di foreste. Non si è a conoscenza di altri piani o progetti che possano dare effetti congiunti La variante urbanistica introduce la possibilità di realizzare un manufatto per la lavorazione nel porto lagunare di Caleri in località Moceniga e delle passerelle di collegamento con lo scivolo nel porto peschereccia in prossimità di Albarella. Valutazione della significatività degli effetti Esito dello studio di selezione preliminare e sintesi della valutazione circa gli effetti negativi sul sito o sulla regione biogeografica Gli effetti del progetto possono ritenersi non significativi: tale asserzione trova giustificazione nel fatto che non vi sono interferenze con habitat comunitari. I disturbi alla fauna che vengono a crearsi in fase di cantiere sono temporanei e reversibili ed in fase di esercizio non ci sono effetti di alcun tipo. La limitatezza dello sviluppo dell opera in progetto rispetto alla superficie della ZPS e del SIC sono 55

58 elementi che giustificano ulteriormente l irrilevanza dell impatto. Consultazione con gli Organi e Enti competenti e risultati della consultazione La proposta di progetto, in tutti i suoi aspetti, è condivisa dall Amministrazione Comunale di Porto Viro. Sono inoltre stati consultati la Regione Veneto e l Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po Dati raccolti per l'elaborazione dello screening Responsabili della verifica Fonte dei dati Livello completezza informazioni di delle Luogo dove possono essere reperiti e visionati i dati utilizzati Arch. Andrea Dissette - Banca dati Regione Veneto Adeguato - Banche dati personali Adeguato - Rilievi durante sopralluoghi diretti Adeguato Sito internet Regione Veneto Aquaprogram Vicenza Aquaprogram Vicenza srl srl Tabella di valutazione riassuntiva Habitat/specie Codice Nome Presenza nell area oggetto di valutazione(**) Significatività negativa delle incidenze dirette(*) Significatività negativa delle incidenze indirette(*) Presenza di effetti sinergici e cumulativi(**) Habitat 1150 Lagune costiere no Nulla Nulla No Uccelli A081 Circus aeruginosus Si Non significativa Nulla No A131 Himantopus himanthopus Si Non significativa Nulla No A195 Sterna albifrons Si Non significativa Nulla No A193 Sterna hirundo Si Non significativa Nulla No Pesci 1154 Pomatoschistus canestrini Si Non significativa Nulla No 1103 Alosa fallax Si Nulla Nulla No 1155 Knipowitschia panizzae Si Non significativa Nulla No (*) Valori:Trascurabile / Nulla - Bassa Media - Alta (**) Si / No 56

59 Dichiarazione firmata del professionista La descrizione del piano / progetto / intervento riportata nel presente studio è conforme, congruente e aggiornata rispetto a quanto presentato all Autorità competente per la sua approvazione. con ragionevole certezza scientifica, si può escludere il verificarsi di effetti significativi negativi sui siti della rete Natura Rosolina, 25 marzo 2015 Arch. Andrea Dissette 57

60 Attestazione di professionalità Secondo quanto disposto dalla D.G.R. n del 9 dicembre, ai sensi e per gli effetti del D.P.R. n. 445/2000, il sottoscritto ANDREA DISSETTE nato il 9 settembre 1950 a Rosolina (Rovigo), residente a Rosolina (Rovigo) in Via Papa Luciani n. 12, CAP 45010, telefono , a.dissette@archiworld.it, in qualità di tecnico incaricato della relazione di incidenza ambientale (screening) per il progetto denominato Variante n. 3 Piano particolareggiato denominato Porti pescherecci e cavane in laguna di Caleri con relative attrezzature di servizio in Comune di Rosolina Dichiara di essere architetto libero professionista iscritto all Ordine degli Architetti e PPC di Rovigo con il n. 36; di essere in possesso dei seguenti titoli di specializzazione: Master di specializzazione sulla Valutazione di Impatto Ambientale della Fondazione Architetti della Provincia di Treviso, coordinato dal prof. Virgino Bettini dell IUAV Corso organizzato da Veneto Agricoltura sulla Valutazione di Incidenza Ambientale e la progettazione di interventi in aree S.I.C e Z.P.S. di essere in possesso di effettive competenze per la valutazione del grado di conservazione di habitat e specie, obiettivi di conservazione dei siti della rete Natura 2000, oggetto del presente studio per valutazione di incidenza e per la valutazione degli effetti causati su tali elementi dal piano, dal progetto o dall'intervento in esame. Rosolina, 25 marzo 2015 Arch. Andrea Dissette 58

61 DICHIARAZIONE LIBERATORIA DI RESPONSABILITÀ SULLA PROPRIETÀ INDUSTRIALE E INTELLETTUALE Il sottoscritto arch. ANDREA DISSETTE, incaricato dalla ditta proponente il piano denominato Variante n. 3 Piano particolareggiato denominato Porti pescherecci e cavane in laguna di Caleri con relative attrezzature di servizio in Comune di Rosolina di elaborare il presente studio per la valutazione di incidenza ex art. 5 del D.P.R. 357/97 e ss.mm.ii., dichiara che gli atti ed elaborati di cui si compone il predetto studio, non contengono informazioni riservate o segrete, oggetto di utilizzazione esclusiva in quanto riconducibili all esercizio di diritti di proprietà industriale, propri o della ditta proponente il progetto, come disciplinati dal D.lvo , n. 30 e ss.mm.ii. Dichiara di aver provveduto in tutti i casi alla citazione delle fonti e degli autori del materiale scientifico e documentale utilizzato ai fini della redazione del presente studio. Dichiara e garantisce, ad ogni buon conto, di tenere indenne e manlevare l amministrazione regionale da ogni danno, responsabilità, costo e spesa, incluse le spese legali, o pretesa di terzi, derivanti da ogni eventuale violazione del D.lvo n. 30/2005 e della L. 633/1941. Ai fini e per gli effetti delle disposizioni di cui al D.lvo , n. 196, dichiara di aver preventivamente ottenuto tutti i consensi e le liberatorie previste dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari nazionali e internazionali in ordine all utilizzo e alla diffusione di informazioni contenute nello studio, da parte di persone ritratte e direttamente o indirettamente coinvolte. Riconosce alla Regione del Veneto il diritto di riprodurre, comunicare, diffondere e pubblicare con qualsiasi modalità, anche informatica, ai fini documentali, scientifici e statistici, informazioni sui contenuti e risultati dello studio accompagnate dalla citazione della fonte e dell autore. Rosolina, 25 marzo 2015 Arch. Andrea Dissette 59

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