1.1 Il PLC (Programmable Logic Controllers) dal punto di vista hardware è costituito da:
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1 M. Barezzi PLC Controllori Logici Programmabili editrice san marco 1 Test 1.1 Il PLC (Programmable Logic Controllers) dal punto di vista hardware è costituito da: modulo di ingresso, microprocessore, programma, unità di programmazione, modulo di uscita, alimentatore modulo di ingresso, memoria, unità di programmazione, programma, modulo di uscita, alimentatore modulo di ingresso, microprocessore, memoria, unità di programmazione, modulo di uscita, alimentatore modulo di ingresso, alimentatore, microprocessore, programma, unità di programmazione, memoria 1.2 Abbinare le seguenti caratteristiche del controllore logico programmabile con i benefici che esso offre: Caratteristiche dei PLC Vantaggi a) Uso di componenti allo stato solido ( ) Minimo spazio richiesto b) Piccole dimensioni ( ) Espandibilità c) Software con uso di temporizzatori e contatori ( ) Collegamento con personal computer d) Uso di procedure diagnostiche ( ) Riduzione dei cablaggi e) Uso di memorie per memorizzare i programmi ( ) Elevata sicurezza di funzionamento f) Architettura basata su moduli standard ( ) Facile duplicazione dei programmi g) Apparecchiatura interfacciabile ( ) Possibilità di modifica dei valori di preset 1.3 Completare la seguente figura relativa allo schema a blocchi di un PLC. SFTWARE D I M I D N U G L R E S S PLC D M I D U U S L C I T A ESEMPI DI DISPSITIVI DI INGRESS ESEMPI DI DISPSITIVI DI USCITA HARDWARE 1.4 Indicare brevemente quattro vantaggi del PLC rispetto alla logica cablata. a) c) d) 1.5 Indicare brevemente due limiti del PLC rispetto alla logica cablata. a) 1.6 Una memoria RM è: una memoria di sola lettura una memoria di lettura e scrittura non volatile una memoria di sola scrittura una memoria che consente la lettura dei dati una sola volta 1.7 Una memoria RAM è: una memoria che consente la lettura dei dati infinite volte e la scrittura una sola volta una memoria di lettura e scrittura volatile una memoria di sola scrittura una memoria di lettura e scrittura non volatile
2 2 Test Una memoria EEPRM è: una memoria di sola lettura non volatile e non riscrivibile una memoria che consente la lettura dei dati infinite volte e la scrittura una sola volta una memoria di sola scrittura riscrivibile una memoria di sola lettura riscrivibile non volatile 1.9 Una memoria EPRM è riconoscibile: per un punto di riferimento sul contenitore per una finestrella di quarzo posta sulla parte inferiore del contenitore per il numero dei piedini (pin) per una finestrella di quarzo posta sulla parte superiore del contenitore per una finestrella di vetro posta sulla parte superiore del contenitore 1.1 La modalità di funzionamento RUN consente di: caricare il programma eseguire il programma cancellare il programma 1.11 La modalità di funzionamento PRG consente di: eseguire il programma effettuare la programmazione del PLC monitorizzare il programma 1.12 I diodi LED vengono utilizzati per indicare: lo stato logico degli ingressi e delle uscite esterne lo stato logico della batteria tampone lo stato logico delle uscite interne 1.13 È importante la presenza di un connettore di espansione I/ in un PLC perchè: consente di aumentare il numero degli ingressi e di uscite consente di aumentare la memoria I/ del PLC permette di rendere più razionale la disposizione dei moduli I/ nel quadro elettrico 1.14 Che cosa garantisce l inserimento di un fotoaccoppiatore tra due circuiti elettronici L isolamento digitale L isolamento galvanico L isolamento acustico L isolamento luminoso 1.15 L interfaccia di I/ serve a separare (S/N): 1) ( ) gli organi dell automatismo e i moduli di uscita 2) ( ) gli organi dell automatismo e la CPU adattando i valori di tensione e di corrente 3) ( ) i moduli di ingresso e la CPU 4) ( ) i moduli di ingresso dai moduli di uscita 1.16 Indicare con una I (Input) oppure con una (utput) se i seguenti dispositivi sono di entrata o di uscita per i moduli I/ digitali: 1) ( ) pulsanti 2) ( ) elettrovalvole 3) ( ) contattori 4) ( ) selettori 5) ( ) sensori di prossimità 6) ( ) interruttori fotoelettrici
3 Test Elencare alcuni dispositivi collegabili ai moduli di ingresso digitali: a) c) d) 1.18 Elencare alcuni dispositivi collegabili ai moduli di uscita digitali: a) c) d) 1.19 I transistor e i TRIAC si comportano dal punto di vista elettrico (isolamento galvanico e caduta di tensione) esattamente come i contatti elettromeccanici Sì, sempre No, mai Sì, ma solo in alcune circostanze Sì, ma solo in corrente continua Sì, ma solo in corrente alternata 1.2 I circuiti di ingresso dei PLC del tipo PNP devono essere collegati a sensori aventi un uscita tipo: NPN PNP indifferentemente PNP o NPN PNP, ma solo ad alcune condizioni 1.21 Gli smorzatori di picco servono a: limitare le sovracorrenti limitare i sovraccarichi limitare le sovratensioni limitare i cortocircuiti 1.22 Un convertitore A/D a 12 bit ha una risoluzione: maggiore della risoluzione offerta da un convertitore A/D a 11 bit minore della risoluzione offerta da un convertitore A/D a 11 bit uguale alla risoluzione offerta da un convertitore A/D a 11 bit 1.23 Se un segnale analogico viene convertito in un numero decimale variabile da a 495, quanti bit usa il corrispondente numero binario Quali sono le particolarità che caratterizzano i convertitori A/D e D/A Tempo di conversione, linearità, rumore intrinseco, derive termiche e temporali Risoluzione, tempo di conversione, linearità, rumore elettrico, derive termiche e temporali Risoluzione, tempo di conversione, linearità, rumore intrinseco, derive termiche e temporali Risoluzione, tempo di conversione, linearità, temperatura di funzionamento, rumore intrinseco, derive termiche e temporali 1.25 Quale tipo di cavo viene utilizzato per collegare gli I/ analogici Normale cavo elettrico utilizzato per il cablaggio dei quadri elettrici Cavo coassiale Cavo schermato e intrecciato Cavo tripolare
4 4 Test Indicare con una I (Input) oppure con una (utput) se i seguenti dispositivi sono collegabili ad ingressi oppure ad uscite analogiche: 1) ( ) sensore di pressione 2) ( ) azionamenti per motori 3) ( ) registratore a carta 4) ( ) valvola proporzionale 5) ( ) cella di carico 6) ( ) potenziometro 7) ( ) termoresistenza 1.27 Perché è necessario un ingresso di conteggio veloce nel PLC per poter utilizzare un encoder incrementale Per poter misurare correttamente la tensione a frequenza elevata Per poter misurare la corrente a frequenza elevata Per poter contare correttamente i treni di impulsi a frequenza elevata 1.28 Quali sono le differenze tra una termocoppia e una termoresistenza La termoresistenza cambia il suo valore (resistenza elettrica) in funzione della temperatura, mentre la termocoppia genera una tensione che è funzione della temperatura La termoresistenza genera una tensione in funzione della temperatura, mentre la termocoppia genera una corrente che è funzione della temperatura La termoresistenza genera una tensione in funzione della temperatura, mentre la termocoppia cambia il valore della resistenza in funzione della temperatura 1.29 Spiegare perché nei PLC viene utilizzato un circuito multiplexer nei moduli I/ analogici: 1 SEGNALE C B A INGRESS SELEZINAT CANALI DI INGRESS ANALGICI PLC USCITA CNVERTITRE A/D SEGNALE DIGITALE CPU CMAND SELEZINE INGRESS A B C 1.3 Il seguente disegno si riferisce al modulo I/ speciale: PEZZ DA FRARE DIREZINE DEL MT TAVLA PRTA PEZZ UTENSILE TRAPAN MTRE TRAPAN PEZZ DA FRARE A) SERVMTRE VITE SENZA FINE MRSA ENCDER PEZZ FRAT B) S1 DI SICUREZZA S2 PSIZINE DI PARTENZA DELLA TAVLA S3 DI SICUREZZA X2-X3 a1 = ACCELERAZINE ALLA VELCITA` DI SPSTAMENT a2 = DECELERAZINE ALLA VELCITA` DI LAVR a3 = DECELERAZINE FIN ALLA PSIZINE DI ARREST (X3) a4 = ACCELERAZINE ALLA VELCITA` v3 a5 = DECELERAZINE FIN ALLA PSIZINE DI PARTENZA v1 = VELCITA` DI SPSTAMENT DALLA PSIZINE DI RIPS FIN ALLA PSIZINE DI LAVR v2 = VELCITA` DI LAVR (FRATURA) CN v1>v2 VELCITA` v3 = VELCITA` DI RITRN NELLA PSIZINE DI PARTENZA per sistemi di identificazione per PID per controllo assi per modulo ASCII BASIC X FASE DI LAVR v1 a1 a2 v2 a3 X1 X2 X3 X4 a5 v3 a4 FASE DI RITRN NELLA PSIZINE DI PARTENZA X = LIMITE MASSIM SINISTR TAVLA (FINECRSA S1) X1 = PSIZINE DI PARTENZA DELLA TAVLA X2 = PSIZINE DI INIZI FRATURA X3 = PSIZINE DI FINE FRATURA X1-X2 = SPSTAMENT TAVLA DALLA PSIZINE DI RIPS ALLA PSIZINE DI LAVR X2-X3 = PRFNDITA` DELLA FRATURA X4 = LIMITE MASSIM DESTR TAVLA (FINECRSA S3) SPSTAMENT
5 Test Indicare alcuni dei valori maggiormente utilizzati nei circuiti di ingresso analogici per PLC. 2 ma, 1 V, ±2 ma, 1 V, 4 2 ma, 5 V, ±5 mv 2 ma, 1 V, ±2 ma, 1 V, 24 V, 4 2 ma, 5 V 2 ma, 1 V, 12 V, ±2 ma, 1 V, 4 2 ma, 5 V 1.32 Quale fra le seguenti definizioni è corretta: le unità PID in un impianto automatizzato dotato di un anello di regolazione hanno l obiettivo di mantenere a zero la differenza tra il valore misurato di una certa grandezza ed un altro valore della stessa grandezza prefissato le unità PID in un impianto automatizzato servono a non far variare le grandezze in gioco le unità PID in un impianto automatizzato servono a controllare delle serie di grandezze le unità PID in un impianto automatizzato servono per collegare il PLC ai processi da controllare 1.33 Che cosa sono i terminali remoti di input e output Sono moduli I/ speciali collegati al PLC mediante un doppino telefonico che consentono di ridurre la complessità del cablaggio in impianti di grandi dimensioni Sono moduli I/ speciali collegati al PLC mediante un cavo coassiale che consentono di ridurre la complessità della programmazione in impianti di grandi dimensioni Sono particolari CPU collegate al PLC mediante un doppino telefonico che consentono di ridurre la complessità del cablaggio in impianti di grandi dimensioni 1.34 Qual è il maggior vantaggio dei terminali remoti di input/output Lavorano in bassa tensione a 24V a vantaggio della sicurezza Utilizzano la tecnica dei relè e quindi la possibilità di avere più contatti no/nc a disposizione Utilizzano la trasmissione seriale su due conduttori per il comando anche a distanze elevate di moduli I/ Possono essere collegati ai PLC 1.35 Perché il collegamento tra dispositivi con I/ analogici in corrente 4 2 ma è più sicuro rispetto al tipo 2 ma Perché il valore minimo di corrente è maggiore e quindi più facilmente rilevabile dal PLC. Perché l eventuale interruzione di un conduttore può venire facilmente rilevata dal PLC, in quanto la corrente si riduce a zero. Perché il modulo 4 2 ma per PLC è normalmente più robusto Completare la seguente figura relativa al comando di una valvola proporzionale: TENSINE IN USCITA +1 V DC 1% TENSINE DI CNTRLL DA -1 V A + 1 V APERTURA DA -1% PERCENTUALE APERTURA VALVLA TENSINE IN USCITA VALRE CNVERTITRE A 12 BIT % -1 V DC RAPPRESENTAZINE GRAFICA VALRE DEL CNVERTITRE A 12 BIT...% LIQUID...%...% -1 V DC Quali sono le regole più importanti da osservare per effettuare un corretto cablaggio dei conduttori con un PLC 1.38 Quali sono in particolare i cavi che devono essere schermati 1.39 A che cosa servono i morsetti di interfaccia 1.4 Perchè in genere è necessario porre il PLC in un quadro elettrico 1.41 Tra le varie soluzioni presentate in tema di quadri elettrici, indicare la soluzione più efficiente e la meno efficiente, la più costosa e la meno costosa Indicare le principali fasi per l installazione del software in un PLC.
6 6 Test Quali sono le principali regole da seguire per effettuare una corretta manutenzione 1.44 Quali sono le caratteristiche principali della trasmissione seriale asincrona RS422 Quali i suoi vantaggi rispetto al tipo RS232C 1.45 Che cos è una rete locale LAN 1.46 Che cosa sono i bus di campo 1.47 Qual è la funzione svolta dalle unità di programmazione 1.48 Che cosa si intende quando si dice che il PLC è in modalità PRG, RUN, MNITR 1.49 Quali sono le caratteristiche più rilevanti del terminale operatore
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