INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI
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1 INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI Il presente documento è stato redatto dal Dottor Marco Bellomi, Direttore del Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti Lavoro dell Azienda ULSS 21 di Legnago, e rappresenta un estratto della relazione pubblicata nel quaderno n.34 pubblicato dalla Curia Diocesana Gli infortuni e le malattie professionali rappresentano tuttora una priorità in ambito sanitario e sociale. In Italia nel 2007 sono stati denunciati all Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e le Malattie Professionali (INAIL) più di infortuni e circa malattie. Numerosi casi non sono denunciati a causa del lavoro sommerso. I costi economici complessivi (sanitari, dovuti agli indennizzi ed a carico delle imprese, per esempio a seguito della perdita di produzione e delle spese legali) sono stati stimati, negli ultimi anni, intorno al 3% del Prodotto Interno Lordo: nel 2007 hanno superato i 45 miliardi di euro. Il costo sociale per i lavoratori, per le famiglie, per la società è inestimabile. o o o La presente relazione intende: aggiornare al 31 dicembre 2007 alcuni dati relativi agli infortuni sul lavoro; ricordare il recente riordino del quadro normativo in materia di salute e sicurezza del lavoro, che, tra l altro, valorizza il lavoro in rete dei soggetti istituzionali e sociali; presentare alcuni esempi di interventi di prevenzione nella nostra provincia realizzati in rete dai soggetti sociali e istituzionali. GLI INFORTUNI SUL LAVORO Si definiscono come tali gli eventi lesivi (ferite, contusioni, fratture, perdite anatomiche, lesioni da contatto con corrente elettrica, da sforzo fisico, intossicazioni acute, ecc.) avvenuti in occasione di lavoro per causa violenta (con conseguenze sulla salute dei lavoratori immediate, dovute a vari motivi: carenze di sicurezza od uso improprio di macchine e di attrezzature, ambienti di lavoro pericolosi, inalazione di sostanze chimiche in concentrazioni elevate, movimentazione manuale di carichi, ecc.). Seguono tabelle, grafici e brevi osservazioni, limitando le informazioni agli infortuni denunciati all INAIL (notificati sulla base dei certificati medici rilasciati prevalentemente dal Pronto Soccorso). Per un approfondimento sul fenomeno infortunistico e sul significato dei termini comunemente utilizzati nelle pubblicazioni statistiche, si rimanda alla lettura del Quaderno N. 31 della Curia Diocesana di Verona L infortunio sul lavoro e la malattia professionale. INFORTUNI DENUNCIATI Nella tabella n. 1 sono indicati gli infortuni denunciati all INAIL nel periodo (numeri totali e indici percentuali rispetto al 2001), distinguendo tra quelli avvenuti in Italia, nel Veneto e nella nostra provincia.
2 Tabella n. 1 - Infortuni denunciati in Italia, Veneto e provincia di Verona anni totali totali totali , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,90 Il grafico n. 1 rappresenta l andamento temporale degli stessi infortuni. Grafico n. 1 - Trend degli infortuni denunciati in Italia, Veneto e provincia di Verona (indice 2001=100) Italia Veneto Verona ,87 95, ,68 95,49 93,7 94,46 90,79 91,85 90,68 89,18 87,62 85,59 85,24 85,22 81,74 82,6 78,9 anno 2001 anno 2002 anno 2003 anno 2004 anno 2005 anno 2006 anno 2007 Come evidenziato nella tabella e nel grafico, nel periodo considerato il fenomeno infortunistico è caratterizzato da un calo contenuto e progressivo. Tra il 2001 ed il 2007 il complesso degli eventi denunciati è diminuito in Italia del 10.8%. La flessione è stata più consistente nel Veneto (- 17.4%) e nella provincia di Verona (- 21.1%). Tra le province della nostra regione, quella di Verona conta il maggior numero di infortuni: nel 2007, pari al 20,0 % del totale regionale.
3 INDICI DI INCIDENZA DEGLI INFORTUNI DENUNCIATI L indice di incidenza (rapporto tra il numero degli infortuni denunciati ed il numero degli occupati secondo fonte ISTAT) permette una lettura più realistica del fenomeno rispetto al puro valore assoluto perché tiene conto della base occupazionale. La tabella n. 2 mostra gli indici di incidenza per 1000 occupati nel periodo , avvenuti rispettivamente in Italia, nel Veneto e nella provincia di Verona. Tabella n.2 Indici di incidenza degli infortuni denunciati in Italia, Veneto e provincia di Verona anni infortuni per occupati infortuni per occupati infortuni per occupati ,40 67,60 79, ,30 63,70 76, ,90 61,60 70, ,10 59,20 66, ,60 55,20 62, ,40 53, ,30 51,90 55,40 Il grafico n. 2 presenta l andamento negli anni degli stessi indici. Grafico n. 2 Trend del numero degli infortuni per occupati in Italia, Veneto e provincia di Verona Italia Veneto Verona 79,4 76,6 67,6 63,7 70,6 61, ,2 62,8 55,2 57,9 55,4 47,4 45,3 43,9 43,1 41,6 53,9 40,4 51,9 39,3 anno 2001 anno 2002 anno 2003 anno 2004 anno 2005 anno 2006 anno 2007 Rapportando il numero degli infortuni a quello degli occupati (negli anni considerati gli infortuni sono diminuiti e la base occupazionale è cresciuta) la flessione del fenomeno (- 17,1 % in Italia, - 23,2% nel Veneto e - 30,2 % nella nostra provincia) è più consistente rispetto a quella espressa dalla variazione percentuale dei valori assoluti. Le tipologie di attività a maggior rischio di infortunio sono la Lavorazione dei metalli (metallurgia), la
4 lavorazione dei minerali non metalliferi (pietra, marmo, laterizi, ecc.), le Costruzioni (edilizia), l Agricoltura, la Lavorazione del legno e la Metalmeccanica. Nonostante una flessione percentuale più significativa, l indice di incidenza degli infortuni in provincia di Verona si mantiene su valori più elevati rispetto a quelli del Veneto e dell Italia. INFORTUNI MORTALI DENUNCIATI Nella tabella n. 3 sono riportati gli infortuni mortali denunciati all Istituto Assicuratore nel periodo (numeri totali e indici percentuali rispetto al 2001), distinguendo tra Italia, Veneto e provincia di Verona. Tabella n. 3 - Infortuni mortali denunciati in Italia, Veneto e provincia di Verona anni mortali mortali mortali , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,00 Il grafico n. 3 mostra l andamento degli infortuni mortali nel corso degli anni. Grafico n. 3 Trend degli infortuni mortali denunciati in Italia, Veneto e provincia di Verona (indice 2001=100) Italia Veneto Verona , , ,42 93, ,73 82, ,83 95,83 84, ,67 75,53 anno 2001 anno 2002 anno 2003 anno 2004 anno 2005 anno 2006 anno 2007
5 Nel periodo considerato in Italia si riscontra una diminuzione progressiva degli infortuni mortali sino al 2005, una punta di aumento nel 2006 ed un calo significativo nel La variazione percentuale complessiva è di - 24,5%. Le attività a più alto rischio di infortunio mortale sono: i Trasporti, le Costruzioni, l Agricoltura, la Lavorazione dei minerali non metalliferi e la Lavorazione dei metalli. Considerando tutti gli eventi mortali, gli incidenti stradali (tra i quali si contano anche quelli avvenuti nel percorso casa-lavoro) rappresentano circa il 50 % delle cause di decesso. Nel Veneto e nella provincia di Verona l andamento del fenomeno è fluttuante negli anni, con punte di aumento in particolare nel In provincia nel 2007 si sono verificati 20 infortuni mortali come nel INFORTUNI OCCORSI A LAVORATORI EXTRACOMUNITARI Negli ultimi anni la presenza di lavoratori stranieri, in prevalenza extracomunitari, è diventata sempre più rilevante. Operano soprattutto in attività a bassa specializzazione. Nella tabella n. 4 sono indicati gli infortuni (totali e mortali) dei lavoratori extracomunitari denunciati all INAIL nel periodo , rispettivamente in Italia, nel Veneto e nella provincia di Verona. Tabella n. 4 - Infortuni occorsi ad extracomunitari denunciati in Italia, Veneto e provincia di Verona anni totali mortali totali mortali totali mortali Tra il 2002 ed il 2007 il complesso degli eventi denunciati è aumentato del 30,9% in Italia, del 20,9% nel Veneto e del 10,0% nella nostra provincia. Il tasso di incidenza infortunistica negli immigrati è sensibilmente più elevato di quello dei colleghi italiani. La maggiore possibilità di subire un infortunio consegue a diversi fattori: impiego in attività ad elevata pericolosità, giovane età e scarsa esperienza, problemi di comprensione linguistica, situazioni di vita extralavorativa che gravano sul benessere psicofisico (precarietà abitativa, cattiva alimentazione, ecc.). GLI INTERVENTI DI PREVENZIONE REALIZZATI IN RETE DAI SOGGETTI SOCIALI ED ISTITUZIONALI L impegno costante, condiviso e partecipato di tutti i soggetti interessati in vario modo al mondo del lavoro può rendere possibile la necessaria diminuzione degli infortuni e delle malattie professionali. Consapevoli di questo, i soggetti sociali ed istituzionali della provincia di Verona hanno realizzato in rete numerosi interventi di prevenzione, in particolare nei confronti dei settori produttivi a più alto rischio ed a favore della promozione della cultura della salute e della sicurezza nella Scuola.
6 Il breve contributo si conclude presentando, come semplice esempio ed in estrema sintesi, alcuni interventi che hanno coinvolto negli ultimi anni i Servizi di Prevenzione, Igiene e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPISAL) delle Aziende ULSS della provincia. Tali Servizi tutelano la salute dei lavoratori attraverso attività, tra loro complementari, di vigilanza, informazione, formazione ed assistenza. INTERVENTI NEI COMPARTI DELLA METALMECCANICA E DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO I due comparti produttivi contano nel Veneto numerose aziende e sono caratterizzati da molteplici fattori di rischio, causa di infortuni spesso gravi e di malattie, tra cui anche tumori professionali. Pertanto, nell ambito di Piani regionali di prevenzione e promozione della salute negli ambienti di lavoro e con la convinzione che gli interventi di vigilanza ottengono risultati più stabili ed ampliano il loro raggio d azione quando sono preceduti e supportati da quelli di informazione e di assistenza, i Servizi SPISAL delle Aziende ULSS del Veneto, con la condivisione e la collaborazione attiva delle Associazioni dei datori di lavoro e sindacali, si sono impegnati in specifici progetti di prevenzione a partire dal Gli interventi si sono caratterizzati per la diffusione di strumenti informativi alle aziende e per i numerosi incontri di confronto e di approfondimento con i soggetti della prevenzione aziendali e professionali. INTERVENTO NEL COMPARTO DELLE COSTRUZIONI Il numero considerevole di infortuni gravi e mortali nel comparto edile trova ragione nei problemi di sicurezza, ma è legato anche alla catena di appalti e subappalti, al lavoro nero ed irregolare ed all impiego prevalente di manodopera immigrata. Merita quindi di essere ricordata la Operazione cantieri sicuri, avviata a livello provinciale nel 2006 su iniziativa della Prefettura di Verona. L intervento prevede il coordinamento operativo degli Enti preposti alle attività di controllo sulla sicurezza e la regolarità del lavoro (Servizi SPISAL, Direzione Provinciale del Lavoro, INAIL, INPS, ARPAV, Polizia Municipale di Verona), l assistenza presso i cantieri da parte del Comitato Paritetico Territoriale (CPT), iniziative di informazione e di formazione promosse dallo stesso CPT, dalle Parti sociali e dalla Camera di Commercio. L esperienza del Tavolo Sicurezza Lavoro istituito in Prefettura verrà presto estesa al settore dell Agricoltura. RETE PROVINCIALE DELLE AGENZIE SCOLASTICHE ED EXTRASCOLASTICHE Essendo fondamentale educare alla salute ed alla sicurezza sin dalla giovane età, nel Veneto sono state istituite Reti provinciali delle Agenzie scolastiche ed extrascolastiche per la promozione della cultura della sicurezza nel mondo della Scuola. Nella nostra provincia la Rete, costituitasi nel 2006, ha quale Capofila l Istituto Cangrande di Verona. Coinvolge Istituti industriali e professionali, Centri di formazione professionale, Ufficio Scolastico Provinciale, Servizi SPISAL (con compiti di collaborazione/assistenza alla Scuola Capofila e di supporto per la predisposizione dei percorsi didattici), INAIL, ARPAV, Provincia e Parti sociali. Nel 2008 sono previsti l allargamento della Rete ad altre scuole di ogni ordine e grado e la revisione del Protocollo di intesa e dello Statuto ; è da alcuni mesi attivo il Gruppo di lavoro didattica con compiti di valutazione dei progetti didattici effettuati in tema di sicurezza e di predisposizione di pacchetti formativi da diffondere come rete.
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