RELAZIONE TECNICA 1. DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI

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1 RELAZIONE TECNICA La presente relazione tecnica descrive gli interventi di realizzazione dell impiantistica elettrica e speciale al servizio di un fabbricato ad uso poliambulatorio situato nel Comune di Trivignano Udinese sottoposto a lavori di risanamento conservativo. Il fabbricato è di proprietà dell Amministrazione Comunale di Trivignano Udinese. I locali oggetto di intervento sono da considerarsi a normativa specifica in quanto trattasi di locali ad uso medico. 1. DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI L alimentazione dell impianto in questione è esistente, così come il collegamento all impianto di dispersione a terra. Verrà realizzato un nuovo quadro elettrico generale per la protezione delle linee di alimentazione. Per la distribuzione degli impianti si utilizzeranno canalette a battiscopa multi scomparto e canalette a cornice come indicato negli schemi planimetrici allegati. La distribuzione nei locali servizi sarà realizzata in esecuzione in traccia sotto intonaco e comunque, in ogni caso, per quanto possibile verranno sfruttate tutte le tubazioni esistenti in modo tale da ridurre al minimo indispensabile l esecuzione di tracce o brecce nei muri per l installazione dei cavidotti. Tutte le postazioni di lavoro saranno dotate di una rete cablata per la trasmissione dati completamente realizzata in categoria 6, a partire dal quadro rete dati, installato nella posizione indicata nello schema planimetrico allegato, ai cavi di collegamento alle nuove prese per ogni postazione di lavoro. In via sommaria si riporta di seguito l indicazione delle opere da eseguire: 1) Realizzazione della nuova distribuzione dorsale principale e secondaria per alimentazione dell intero fabbricato mediante l impiego di nuove vie cavo e nuove linee elettriche; 2) Realizzazione quadro elettrico generale (QGEN) e centralini elettrici al servizio degli ambulatori (QE1, QE2) 3) Nuova ridistribuzione elettrica interna delle varie stanze / spazi comuni e nuovi apparecchi di illuminazione, punti prese. 4) Esecuzione degli impianti di equipotenzializzazione supplementare in ogni ambulatorio. 5) Alimentazione dei nuovi impianti di climatizzazione. 6) Predisposizione per alimentazione impianti di futura realizzazione al servizio della porzione di fabbricato di futura ultimazione.

2 1 CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI MEDICI. 1.1 GENERALITÀ Per locale ad uso medico, si intende un locale destinato a scopi diagnostici, terapeutici, chirurgici, di sorveglianza o di riabilitazione, inclusi i trattamenti estetici. Sono ad esempio locali medici: gli ambulatori, gli studi medici e dentistici, le infermerie delle fabbriche, i locali per trattamenti idroterapeutici, per fisioterapia, ecc. Negli ospedali, cliniche, o case di cura, sono ad uso medico i locali ove vengono praticate ai pazienti cure e/o trattamenti sanitari, quali camere di degenza, ambulatori per diagnosi o terapia, sale operatorie, ecc. Non sono locali medici i locali di servizio e i locali ordinari, come ad esempio i corridoi di accesso alle camere di degenza, magazzini, uffici, spogliatoi, sala mensa, locali per il personale, ecc. Le prescrizioni della normativa specifica sui locali medici vanno applicate solo sull impianto elettrico dei locali ad uso medico, mentre negli altri locali è sufficiente applicare la regola generale. L applicazione della norma CEI 64-8, sez. 710, agli ambulatori veterinari è una scelta del progettista e del committente. 1.2 CLASSIFICAZIONE GENERICA I locali medici sono classificati in tre gruppi, in base ai tipi di apparecchi elettromedicali impiegati e all attività medica svolta. Locali medici di gruppo 0: Locali medici nei quali non si utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate. Norma CEI 64-8/7 art Locali medici di gruppo 1: Locali medici in cui si fa uso di apparecchi elettromedicali con parti applicate. Le parti applicate sono destinate ad essere utilizzate esternamente, oppure invasivamente entro qualsiasi parte del corpo, ad eccezione della zona cardiaca. Norma CEI 64-8/7 art Locali medici di gruppo 2: Locali medici dove si fa uso di apparecchi elettromedicali con parti applicate destinate ad essere utilizzate in interventi intercardiaci o in operazioni chirurgiche. Norma CEI 64-8/7 art

3 Zona paziente 1.3 CLASSIFICAZIONE INTERVENTO Considerato che l intervento di cui alla presente relazione riguarda le opere impiantistiche al servizio delle opere di riqualificazione del fabbricato adibito a poliambulatorio medico comunale, si reputa indispensabile trattare i due ambulatori come locali medici di GRUPPO 1 mentre tutti gli altri locali sono da considerarsi come locali ordinari. 2. NORMATIVA LEGGE 05/03/1990 n. 46 : norme per la sicurezza degli impianti (solamente gli articoli ancora vigenti). DECRETO 22/01/2008 n.37: regolamento concernete l attuazione dell articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici (G.U. n. 61 del 12/03/2008). D.L. 81 del 09/04/2008 : attuazione dell articolo 1 della Legge 03/08/2007 n 123 in materia di tutela e della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. DPR 07/01/1956 n. 164 : norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni. LEGGE 01/03/1968 n.186 : disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici. LEGGE 18/10/ : attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità Europee ( N. 73/23/CEE ) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione. D.M. del 10/04/84 : eliminazione dei radio disturbi. D.L. 626 del 26/11/96 : attuazione della direttiva CEE 93/68 in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione.

4 D.L. 615 del 12/11/96 : attuazione della direttiva CEE 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio 1989 in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica, modificata ed integrata dalle direttive 92/31/CEE, 93/68 CEE, 93/97 CEE. DPR 22/12/2001 n. 462 : semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici, di impianti elettrici pericolosi. A IMPIANTO ELETTRICO 3. PREMESSA Gli impianti realizzati ed i componenti installati dovranno rispondere alla regola dell arte, conformemente alle prescrizioni impartite dalla legge 1 marzo 1968, n. 186, dalla legge 5 marzo 1990, n. 46 (solamente gli articoli ancora vigenti), Decreto 22 gennaio 2008 n. 37. Gli impianti realizzati nel rispetto delle norma CEI "Comitato Elettrotecnico Italiano", sono da considerarsi eseguiti nel rispetto della regola dell'arte. Si riportano di le principali leggi e normative in materia di impianti elettrici, che dovranno essere rispettate nell esecuzione delle opere. 3.1.a NORME CEI CEI 64-8 : impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore e Volt in corrente alternata e volt in corrente continua. CEI : impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica. Linee in cavo. CEI : impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica. Dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni. CEI 17-5 : apparecchiature a bassa tensione, parte seconda, interruttori automatici. CEI 17-13/ /3 : apparecchiature assiemate di protezione e manovra in bassa tensione. CEI 70-1 : Gradi di protezione degli involucri. CEI 23-3 IV Ed. : interruttori automatici di sovra corrente per usi domestici e similari. CEI 947/2 - CEI EN /3 : interruttori automatici di sovracorrente, moduli differenziali ed interruttori senza sganciatori di tipo in struttura scatolata; CEI / / 23-44: interruttori differenziali per usi domestici e similari. CEI 23-3 IV Ed. : interruttori automatici di sovra corrente per usi domestici e similari. CEI : apparecchiature a bassa tensione, parte 2a. interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra sezionatori ed unità combinate con fusibili.

5 CEI : sistemi di vie cavo passerelle e canali. CEI 23-40: guida per l'uso dei cavi a bassa tensione. CEI : cavi isolati con gomma per tensioni non superiori ai 450/750 V. CEI : cavi isolati con PVC gomma per tensioni non superiori ai 450/750 V. CEI : cavi non propaganti l'incendio. CEI : cavi non propaganti la fiamma. CEI : cavi a contenuta emissione di gas corrosivi in caso di incendio. CEI / : cavi con mescola isolante ad elevate caratteristiche elettriche, meccaniche e termiche. CEI-EN 50086: sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. CEI : protezione delle strutture contro i fulmini. 3.1.b Norme UNI UNI : illuminazione di interni con luce artificiale. Oltre a tutte le altre Norme qui non riportate relative al comando avviamento e sicurezza delle macchine e che in qualche modo possono interessare l'installazione. 3.2 ENTI ED AUTORITÀ COMPETENTI. Comune di Trivignano Udinese. ARPA; Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Udine; ASS, Azienda per i Servizi Sanitari; ISPESL, Istituto Superiore per la Sicurezza sul Lavoro; ENEL; TELECOM; Enti Locali Competenti. 4. ALIMENTAZIONE DEI CIRCUITI - DISTRIBUZIONE 4.1 DISTRIBUZIONE. La distribuzione dei nuovi circuiti avverrà con l utilizzo di tubazioni in PVC serie flessibile e serie rigida di adeguato diametro oltre che di opportune cassette di derivazione. La distribuzione dorsale sarà realizzata a pavimento nella soffitta praticabile e poi verranno eseguite le calate alle apparecchiature da alimentare installate nelle stanze sottostanti mediante la posa in opera di idonea canaletta a cornice e/o battiscopa.

6 Dovranno essere riutilizzate il più possibile tutte le tubazioni esistenti in modo da limitare al massimo le opere edili al servizio dell impianto elettrico. Nei locali servizi igienici la distribuzione avverrà in traccia sotto intonaco. L impianto elettrico sarà alimentato in derivazione dalla rete di distribuzione pubblica mediante un sistema trifase a neutro distribuito tipo TT alla tensione di 400/230V e frequenza di 50Hz per una potenza impegnata complessiva pari a 10KW. 5. DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI. 5.1 DIMENSIONAMENTO DEI CONDUTTORI. 5.1.a Dimensionamento relativamente alla portata di corrente Iz. In sede di progetto la scelta dei conduttori è stata effettuata in considerazione dell'assorbimento di corrente dei carichi alimentati, della massima temperatura ambientale indicata in 30 gradi, del raggruppamento dei conduttori all interno delle canalizzazioni, del tipo di posa, dalla estensione delle linee e delle caratteristiche dei materiali impiegati per l'isolamento. Il dimensionamento è stato eseguito nel rispetto di quanto indicato dalle norme CEI e dalle tabelle UNEL. Le portate dei cavi, considerando i coefficienti di riduzione in merito alla temperatura ed al costipamento sono state ridotte valutando la contemporaneità di funzionamento dei circuiti. I valori relativi della portata dei cavi Iz per ogni circuito di potenza sono riportati nelle tabelle allegate. Essendo già stati progettati al primo lotto i quadri dei piani, il dimensionamento delle linee dorsali è realizzato in dipendenza delle apparecchiature di protezione installate nei quadri stessi. 5.1.b Cadute di tensione Il massimo valore della caduta di tensione è considerato dalla differenza tra il potenziale che si rileva al punto di partenza della linea dal quadro elettrico, che va ad alimentare un certo carico. ed il potenziale a valle della linea all utilizzatore stesso, considerando il carico funzionate alla massima corrente di impiego, ma senza tenere conto dei transitori di avviamento. Il valore percentuale ricavato nelle verifiche eseguite da questa differenza non deve superare il 4% della tensione di alimentazione. le verifiche sono state eseguite con il metodo dei millivolt per ampere per metro, considerando i valori ricavati in base a resistenza e reattanza del cavo relativamente alle sezioni nominali ricavate dalle tabelle UNEL, e tenendo conto per il calcolo un fattore di potenza pari ad uno, il che rende dei risultati di caduta di tensione in eccesso.

7 5.2 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE. 5.2.a Protezione contro i corto circuiti. I dispositivi di protezione installati, interruttori automatici magnetotermici e fusibili, dovranno avere un potere di interruzione minimo pari almeno alla corrente di corto circuito prevista nel punto di installazione della apparecchiatura, tale corrente è la più elevata che si può produrre in relazione alla configurazione dell'impianto. Per i sistemi di distribuzione TT il valore indicato dall'ente distributore è di 4,5 KA per la fornitura monofase e 6 KA per la fornitura trifase. Nel coordinamento tra conduttore e protezione deve essere rispettata la condizione seguente : I² x t < K² x S² Dove : I² x t è il valore in ampere quadrato secondi dell'integrale di Joule passante attraverso il dispositivo di protezione per il tempo t di durata del corto circuito assunto < = a 5 secondi ( energia passante ) K è un valore costante tipico del cavo, K = 115 per i cavi isolati in PVC e = 135 per i cavi isolati in gomma. S è il valore in mmq della sezione del cavo. La rispondenza a tale condizione va verificata nelle tabelle con riportate le curve dell' I² x t, che le case costruttrici realizzano, verificando che la suddetta curva si trovi al di sotto del punto relativo al K² x S² del cavo che l'interruttore o fusibile, andrà a proteggere. Un corretto coordinamento tra la corrente nominale dell'interruttore e la portata del cavo da proteggere solitamente garantisce la condizione richiesta. Il dispositivo di protezione contro i corto circuiti deve essere installato sempre a monte della conduttura da proteggere. La protezione contro il corto circuito può essere omessa per i primi tre metri dall'origine della condutture, purché questa si realizzata in modo da ridurre al minimo il pericolo di corto circuito, con adeguata protezione contro le influenze esterne ed in modo che nel caso di corto circuito il pericolo di incendi e danni per le persone sia minimo. 5.2.b Protezione contro i sovraccarichi. I dispositivi di protezione contro i sovraccarichi ( interruttori magnetotermici e fusibili ), possono essere installati in qualsiasi punto della condutture, purché a monte non esistano ne derivazioni, ne prese a spina, ne allacciamenti di utenze e la conduttura risulti essere protetta da corto circuito. Per la scelta delle apparecchiature devono essere rispettate le condizioni seguenti :

8 Ib < In < Iz If < 1,45 x Iz Dove : Ib in ampere è il valore della corrente di impiego della condutture ( carico ) In in ampere è il valore della corrente nominale del dispositivo di protezione Iz in ampere è il valore della portata della condutture If in ampere è il valore della corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di protezione. 5.3 COORDINAMENTI SELETTIVI DELLE PROTEZIONI DI MASSIMA CORRENTE. Per garantire la continuità dell esercizio dei circuiti viene adottato il sistema del coordinamento selettivo tra le protezioni di massima corrente, così da poter isolare la parte dell impianto interessata da guasto, solo dall interruttore posto immediatamente a monte del punto di guasto. Vengono quindi adottate soglie di corrente e di tempo di intervento di valore crescente a partire dagli utilizzatori verso la sorgente di alimentazione. La selettività può essere totale o parziale. Nei reparti produzione è opportuno ottenere una selettività totale. Per una corretta e precisa realizzazione di un coordinamento selettivo, tutti gli interruttori devono possedere un potere di interruzione corrispondente alla massima corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione e che tutti i componenti siano dimensionati per sopportare l energia specifica passante che li può interessare. 6. CONDUTTURE ELETTRICHE CARATTERISTICHE, INSTALLAZIONE. 6.1 CAVI CONDUTTORI I riferimenti normativi ai quali far riferimento nella scelta e nella posa dei cavi sono i seguenti: CEI UNEL Cavi per energia e segnalamento sigle di designazione; CEI Caratteristiche tecniche e requisiti di prova delle mescole per isolanti e guaine dei cavi per energia; CEI Cavi con isolamento estruso in gomma; CEI Conduttori per cavi isolati; CEI Prove di incendio per cavi elettrici;

9 CEI Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco; CEI guida per l uso dei cavi a bassa tensione. 6.1.a Caratteristiche specifiche dei cavi 6.1.a.1 Cavi con isolamento in gomma. Per la realizzazione delle linee in canaletta e in linee prive di protezione meccanica, si dovranno utilizzare cavi del tipo con conduttore flessibile in rame ricotto, con isolamento in gomma EPR ad alto modulo di qualità G7 sotto guaina in PVC, non propaganti l incendio, tensione nominale 0,6/1 kv, sigla di designazione FG7OR ( multipolare ) o FG7R ( unipolare ). Rispondenza specifica norma CEI 20-13, 20-35, III,. 6.1.a.2 Conduttori con isolamento in PVC I cavi utilizzati per la realizzazione delle linee dell impianto da posarsi in tubazione, dovranno essere del tipo con conduttore flessibile in rame stagnato, con isolamento in PVC, non propaganti l incendio, non propaganti la fiamma, sigla di designazione N07V-K. Rispondenza specifica norme 20-37, 20-38, 20-35, III. 6.1.b Colori distintivi dei cavi: I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL. In particolare, i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, questi devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori nero, grigio (cenere) e marrone. 6.1.c Sezioni minime e cadute di tensioni massime ammesse: le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensioni non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL. Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse per i conduttori di rame sono: 0,75 mm 2 per i circuiti di segnalazione e telecomando; 1,5 mm 2 per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2,2 kw; 2,5 mm 2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a 2,2 kw e inferiore o uguale a 3,6 kw;

10 4 mm 2 per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza nominale superiore a 3,6 kw; 6.1.d Sezione minima dei conduttori di neutro: La sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm 2, la sezione dei conduttori neutri può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, con il minimo tuttavia di 16 mm 2 (per conduttori in rame). Relazione tra le sezioni dei conduttori di protezione e dei conduttori di fase (Sezione minima dei conduttori di protezione) Sezione del conduttore di fase che alimenta la macchina o l'apparecchio mm 2 Conduttore di protezione facente parte dello stesso cavo o infilato nello stesso tubo del conduttore di fase mm 2 Conduttore di protezione non facente parte dello stesso cavo e non infilato nello stesso tubo del conduttore di fase mm 2 minore o uguale a 16 sezione del conduttore di fase 2,5 se protetto meccanicamente, 4 se non protetto meccanicamente maggiore di 16 e minore o uguale a 35 maggiore di metà della sezione del conduttore di fase; nei cavi multipolari la sezione specificata dalle rispettive norme metà della sezione del conduttore di fase; nei cavi multipolari., la sezione specificata dalle rispettive norme 6.1.e Sezione dei conduttori di terra e protezione: La sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicata dalla norma CEI La loro sezione deve essere non inferiore a quella del conduttore di protezione di cui alla tab.1, con i minimi indicati nella tabella: Sezioni convenzionali minime dei conduttori di terra

11 Protetti meccanicamente Non protetti meccanicamente Protetti contro la corrosione In accordo con mm 2 rame 16 mm 2 ferro zincato Non protetti contro la corrosione 25 mm 2 rame 50 mm 2 ferro zincato (*) In alternativa ai criteri sopra indicati, è ammesso il calcolo della sezione minima dei conduttori di protezione mediante il metodo analitico indicato dalla norma CEI 64-8, cioè mediante l'applicazione della seguente formula: S p = (l 2 t) 1/2 / K nella quale: S p è la sezione del conduttore di protezione [mm 2 ]; l è il valore efficace della corrente di guasto che può percorrere il conduttore di protezione per un guasto di impedenza trascurabile [A]; t è il tempo di intervento del dispositivo di protezione [s]; K è il fattore il cui valore dipende dal materiale del conduttore di protezione, dell'isolamento e di altre parti e dalle temperature iniziali e finali 6.1.f Propagazione del fuoco lungo i cavi: I cavi in aria installati individualmente, cioè distanziati fra loro di almeno 250 mm, devono rispondere alla prova di non propagazione della norma CEI Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso, nel quale sia da contenere il pericolo di propagazione di un eventuale incendio, essi devono avere i requisiti di non propagazione dell'incendio in conformità alla norma CEI 20-22; 6.1.g Modalità di posa Le modalità di posa dei cavi per alcuni aspetti sono indicate nei capitoli riguardanti le canalizzazioni e tubazioni. La posa deve avvenire evitando di danneggiare l'isolamento, utilizzando di protezioni in plastica in tutti i punti delle canalizzazioni metalliche che possono presentare sbavature od angoli taglienti. Gli sforzi di trazione per la posa dei cavi devono essere esercitati sull'anima in rame del conduttore e non sull'isolamento, con uno sforzo massimo comunque non superiore ai 50 Newton per mmq. I cavi vengono contrassegnati con apposite fascette riportanti la numerazione del cavo stesso alle estremità in riferimento alle apparecchiature alle quali sono collegati ed inoltre vengono contrassegnati durante il loro percorso.

12 6.2 CANALIZZAZIONI VIE CAVO 6.2.a Canalizzazioni, generalità I conduttori devono essere sempre protetti e salvaguardati meccanicamente. Tali protezioni possono essere costituite da: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle, condotti o cunicoli ricavati nella struttura edile, ecc. Le canalizzazioni per l alloggio dei conduttori ( tubi, passerelle, canaline ) devono essere scelte valutando le esigenze dettate dalle condizioni ambientali, della tipologia dell ambiente e dalle esigenze derivanti dalle caratteristiche della distribuzione ed in modo adeguato per fornire garanzia di resistenza meccanica alle sollecitazioni sia in fase di posa che di esercizio dell impianto. Nella scelta delle dimensioni delle canalizzazioni deve essere considerata l opportunità di poter rimuovere sostituire o posare conduttori e cavi, nonché di ottenere un adeguato raffreddamento dei conduttori stessi, quindi si realizzeranno le condutture facendo in modo che il diametro interno dei tubi risulti essere almeno1,3 volte il diametro circoscritto del fascio, di conduttori e che la sezione della passerella sia il doppio della sezione del fascio dei cavi alloggiati. I tubi installati sotto pavimento o posati a vista ad una altezza inferire a 250 cm., devono essere di tipo pesante. Tubi e canali in materiale plastico devono essere di tipo autoestinguente. I tubi saranno posati in opera rispettando i raggi di curvatura massimi indicati dalle case costruttrici. All interno dei tubi non devono essere eseguite giunzioni di conduttori o pose di morsetti. Il grado di protezione garantito dall installazione deve essere adeguato all ambiente di posa. 6.2.b Canaletta ad uso battiscopa. Nei locali, per la distribuzione dei circuiti di forza motrice e cablaggio strutturato delle postazioni di lavoro, verrà impiegata una canaletta ad uso battiscopa completa di coperchio e base. La canaletta dispone di tre scomparti per la posa delle linee. 6.2.c Tubi rigidi in PVC per canalizzazioni a vista Per la realizzazione di conduttore in tubo a vista viene utilizzato tubo in PVC rigido pesante di tipo autoestinguente con resistenza a schiacciamento 750 newton e resistenza all urto 2 joule. Il tubo deve essere installato a parete orizzontalmente o verticalmente con collari di fissaggio in acciaio zincotropicalizzato. I fissaggi a parete dei tubi dovranno essere realizzati ad una distanza massima di circa 100 cm. Gli accessori per il montaggio a vista, curve, raccordi tubo- tubo, raccordi tubo scatola devono avere le stesse caratteristiche dei tubi e dovranno garantire nella installazione un grado di protezione pari ad IP55. I tubi devono avere un diametro superiore almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi posato nel tubo stesso. Il raggio minimo di curvatura dei tubi deve garantire un raggio minimo di curvatura per i cavi di 4 volte il diametro esterno massimo dei cavi. Nei circuiti realizzati con installazione a vista, nel collegamento terminale alle utenze dove potrà essere difficile l'impiego del tubo rigido, i cavi vengono posati all'interno di guaine.

13 6.2.d Tubi per condutture sotto traccia. Per la posa di tratti delle condutture sotto intonaco verrà utilizzato tubo in PVC corrugato pieghevole pesante di tipo autoestinguente con resistenza a schiacciamento 750 newton e resistenza all urto 2 joule. I tubi dovranno avere un diametro superiore almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi posato nel tubo stesso. Il raggio minimo di curvatura dei tubi deve garantire un raggio minimo di curvatura per i cavi di 4 volte il diametro esterno massimo dei cavi. 6.2.e Diametri dei tubi I diametri minimi dei tubi da impiegare nei vari circuiti saranno i seguenti. 25/32 mm. Per le dorsali dei circuiti prese F.M; 20/25 mm. Per le dorsali dei circuiti luce; 20 mm. Per le derivazioni dalle dorsali alle prese. 16 mm. Per derivazione ai comandi funzionali, ai punti luce ed ai punti luce in derivazione. 20 mm. Per gli impianti speciali. 6.2.e.1 Numero massimo di cavi unipolari da introdurre in tubi protettivi diametro esterno / diametro interno [mm] 12/8,5 14/10 16/11,7 20/15,5 25/19,8 32/26,4 (i numeri fra parentesi sono per i cavi di comando e segnalazione) sezione dei cavetti [mm 2 ] (0,5) (0,75) (1) 1,5 2, (4) (4) (2) (7) (4) (3) 2 (4) 4 2 (9) (12) f Canalizzazioni in PVC. Le canalizzazioni verranno realizzate con un sistema di elementi rettilinei e relativi accessori ( curve, derivazioni, raccordi etc. Le canalizzazzioni devono essere dimensionate in modo tale da mantenere il raggio medio delle curve ( derivazioni, curve in salita etc. ) almeno 6-8 volte il diametro esterno del cavo più grosso inoltre le caratteristiche dimensionali del canale devono essere tali che il rapporto tra la sezione stessa del canale e l'area della sezione retta occupata dai cavi non sia inferiore a due ( sezione utile del canale che corrisponde al 50% dell'area teorica utilizzabile ). In merito al carico sopportato

14 dalla canalizzazione per i cavi posati all'interno della stessa, la scelta del tipo di canale viene effettuata nel rispetto dei diagrammi di carico indicati dalla ditta costruttrice, verificando lo sfruttamento del canale con carichi inferiori a quelli massimi indicati. La posa in opera del canale deve essere effettuata utilizzando sistemi di fissaggio a parete con tasselli ad espansione in acciaio zincocromato completi di vite e rondella. Nei verticali e nei tratti orizzontali le canalizzazzioni dovranno essere chiuse con coperchio. 7. QUADRI ELETTRICI. Quadro elettrico generale (QGEN). Il quadro elettrico generale sarà installato nella posizione indicata nello schema planimetrico e verrà alimentato dalla linea derivata dal contatore. Il quadro elettrico verrà realizzato con contenitore in materiale termoplastico installato in vista, dotato di portella con chiusura a chiave. Avrà un grado di protezione pari ad IP 44 e sarà completo degli accessori per l'installazione delle apparecchiature di tipo DIN e per l'esecuzione dei cablaggi. Nel quadro elettrico si dovrà mantenere disponibile una riserva di moduli per l eventuale installazione futura di altre apparecchiature. Il quadro sarà installato ad una altezza di circa 150 cm mantenendo comunque l'altezza massima dell'interruttore generale a 190 cm. Nel quadro saranno installate le apparecchiature per la protezione ed il sezionamento dei circuiti elettrici. Le caratteristiche elettriche delle apparecchiature e delle linee sono descritte negli schemi allegati. Tutte le apparecchiature installate dovranno essere contrassegnate da una targhetta indicante la funzione dell apparecchiatura stessa. Quadro elettrico di zona (QE1-QE2). I quadri elettrici di zona saranno installati nelle posizioni indicate nello schema planimetrico e verranno alimentati dalle linee derivate dal quadro elettrico generale QGEN. Ogni quadro elettrico verrà realizzato con contenitore in materiale termoplastico installato in vista, dotato di portella con chiusura a chiave. Avrà un grado di protezione pari ad IP 44 e sarà completo degli accessori per l'installazione delle apparecchiature di tipo DIN e per l'esecuzione dei cablaggi. Nel quadro elettrico si dovrà mantenere disponibile una riserva di moduli per l eventuale installazione futura di altre apparecchiature. Il quadro sarà installato ad una altezza di circa 150 cm mantenendo comunque l'altezza massima dell'interruttore generale a 190 cm. Nel quadro saranno installate le apparecchiature per la protezione ed il sezionamento dei circuiti elettrici. Le caratteristiche elettriche delle apparecchiature e delle linee sono descritte negli schemi allegati. Tutte le apparecchiature installate dovranno essere contrassegnate da una targhetta indicante la funzione dell apparecchiatura stessa.

15 7.1 CARATTERISTICHE GENERALI DELLE APPARECCHIATURE DI COMANDO E PROTEZIONE Per la protezione ed il sezionamento delle linee dei circuiti elettrici, all'interno dei quadri vengono installati interruttori magnetotermici e differenziali con caratteristiche di corrente nominale, di potere di interruzione adeguate e di soglia di intervento differenziale adeguate. Si impiegheranno apparecchiature di tipo modulare e scatolato. Tutti gli interruttori impiegati devono essere idonei al sezionamento, avere adeguate caratteristiche di resistenza al calore anormale ( prova del filo incandescente ), una tensione di isolamento di 500 volt, adeguata resistenza allo shock meccanico ed alle vibrazioni, secondo le indicazioni normative.. Tutti gli interruttori differenziali impiegati devono essere del tipo non sensibili alle sovratensioni transitorie ad evitare interventi intempestivi. Tutte le caratteristiche specifiche delle apparecchiature relativamente alla corrente nominale ed al numero di poli, alla curva, al potere di interruzione, alle caratteristiche degli sganciatori differenziali, sono riportati nella documentazione specifica relativa ai quadri elettrici. 7.1.a Sezionamento Ogni circuito deve essere sezionabile, ovvero deve potere essere aperto in modo atto a garantire la sicurezza delle persone che lavorano su o in vicinanza di parti attive. Il sezionamento deve interessare tutti i conduttori attivi, quindi anche il conduttore di neutro. Gli interruttori automatici onnipolari conformi alle norme CEI 23-3 e gli interruttori differenziali corrispondenti alle norme CEI e CEI possono essere utilizzati come dispositivi di sezionamento. Gli interruttori di tipo industriale conformi alle norme CEI 17-5 possono svolgere la funzione di sezionamento solo se dichiarati idonei dal costruttore. Nei circuiti fase neutro l interruttore automatico può avere un solo polo protetto che dovrà essere inserito sul conduttore di fase. Durante l esecuzione dei lavori elettrici, onde evitare che il circuito sia richiuso, gli interruttori che non siano sotto il controllo di chi effettua i lavori, devono essere bloccati nella posizione di aperto od installati dentro un quadro chiudibile a chiave, che deve essere tenuta dal personale che esegue i lavori. Sul dispositivo di sezionamento deve inoltre essere apposto un cartello monitore indicante i lavori in corso. 8. PRESE A SPINA CARATTERISTICHE, INSTALLAZIONE. Le prese a spina vengono scelte ed installate in modo da prevenire i danneggiamenti che possono presumibilmente derivare dalle condizioni d uso. A seconda delle esigenze dell'impianto sarà impiegato il tipo adatto di presa. Nella scelta e nell installazione delle apparecchiature relativamente agli aspetti normativi relativi agli ambienti a maggiore rischio in caso di incendio e di pubblico spettacolo e trattenimento, si dovrà fare riferimento a quanto riportato nei capitoli precedenti. 8.1.a Serie civile Le prese a spina dovranno essere scelte ed installate in modo da prevenire i danneggiamenti che possono presumibilmente derivare dalle condizioni d uso. I tipi per usi domestici e similari devono

16 essere installati su pareti verticali per evitare l'ingresso di corpi estranei. L'altezza minima dal dovrà essere pari a : 175 mm se a parete (con montaggio incassato o sporgente); - 70 mm se su canalizzazioni (zoccoli); - 40 mm se su torrette o calotte a pavimento. Dipendentemente dalle esigenze di carattere architettonico e di arredamento si utilizzeranno le soluzioni più adatte, ovvero l installazione a parete ad incasso o su torrette porta prese a pavimento. Dovranno essere del tipo con schermi di protezione degli alveoli, di serie civile tipo bipasso 10/16A o Unel come indicato nello schema planimetrico, saranno del tipo per installazione in vista con scatola in materiale termoplastico autoestinguente. Il grado di protezione minimo IP, dovrà essere adatto all ambiente d uso. 9. COMANDI FUNZIONALI CARATTERISTICHE, INSTALLAZIONE. I comandi funzionali vengono scelti ed installati in modo da evitare danneggiamenti derivanti dalle condizioni d uso. Per il posizionamento delle apparecchiature di comando l altezza si dovranno rispettare le altezze di: 90 cm. negli ambienti normali; 150 cm. nelle zone di lavorazione. Il grado di protezione dovrà essere adatto all ambiente d uso. Le apparecchiature saranno del tipo per installazione in esecuzione a vista. 10. CORPI ILLUMINANTI CARATTERISTICHE, INSTALLAZIONE. Nei locali attesa-disimpegno e sala civica seggio elettorale si recupereranno i corpi illuminanti esistenti di tipo fluorescente lineare 2x36W. Nei locali ambulatori si installano corpi illuminanti equipaggiati con lampade fluorescenti lineari 4x18W con ottica tipo dark-light adatte per utilizzo di videoterminali. Negli altri locali, ovvero servizi igienici, ripostiglio e disimpegni, si installeranno punti luce a soffitto equipaggiati con lampade fluorescenti compatte da 11W. E stata eseguita una verifica illuminotecnica negli ambulatori per verificare l adeguatezza dei livelli di illuminazione. Per i valori completi e specifici si rimanda agli allegati calcoli illuminotecnici. 11. ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA Per l illuminazione di sicurezza, per l indicazione delle vie di fuga verranno utilizzati apparecchi per l illuminazione di emergenza predisposti al funzionamento permanente ( per segnalazione ) e non permanente dotato di dispositivo di controllo dello stato dell apparecchiatura.

17 Gli apparecchi dovranno essere del tipo in classe seconda, costruiti in materiale plastico autoestinguente resistente alla fiamma. Gli accumulatori saranno di tipo ermetico, ricaricabili al Ni- Cd per alta temperatura. L autonomia minima dovrà essere di 1 ora e la ricarica completa dovrà essere effettuata in 12 ore. 12. IMPIANTO DI TERRA. Tutte le masse degli apparecchi utilizzatori, tutte le masse estranee, quali tubazioni di impianti termici, idraulici, etc. dovranno essere collegati all impianto di terra. L impianto di terrà è esistente, quindi ci si collegherà ad esso. Le masse verranno collegate a terra tramite il conduttore di protezione. Per impianti di I categoria le sezioni minime da impiegare per il conduttore di protezione sono quelle indicate in tabella. Sezione conduttore di fase (mmq ) Sezione minima del corrispondente conduttore di protezione PE ( mmq ) Sez. f.< = 16 mmq Sez. PE = Sez. f. 16 mmq < Sez. f.< = 35 mmq Sez. PE = 16 mmq Sez. f. > 35 mmq Sez. PE = Sez. f: / 2 Tali sezioni risultano eccessive per linee di grossa sezione, per cui il dimensionamento viene effettuato con l impiego della seguente formula: La sezione S di ogni elemento del dispersore non deve essere inferiore al valore determinato dalla seguente formula: S = (l 2 t) 1/2 / K nella quale: S è la sezione del conduttore di protezione [mm 2 ]; l è il valore efficace della corrente di guasto che può percorrere il conduttore di protezione per un guasto di impedenza trascurabile [A]; t è il tempo di intervento del dispositivo di protezione [s]; K è il fattore il cui valore dipende dal materiale del conduttore di protezione, dell'isolamento e di altre parti e dalle temperature a Conduttori equipotenziali. Dovranno essere predisposti collegamenti all'impianto di dispersione di terra, di tutte le masse estranee, quali tubazioni dell'impianto termico, idraulico, del gas, in carico e scarico e masse metalliche di notevoli dimensioni. Quando le parti conduttrici provengono dall'esterno dell'edificio queste dovranno essere collegate al collettore il più vicino possibile al loro punto di ingresso

18 nell'edificio o nell'area. La sezione minima dei conduttori EQP principali deve essere non inferiore alla metà di quella del conduttore di protezione della sezione più elevata presente nell'impianto, con un minimo di 6 mmq. I conduttori equipotenziali supplementari devono avere una sezione : per la connessione di due masse il conduttore EQP deve avere una sezione non minore di quella del conduttore di protezione di sezione minore; per la connessione di una massa a masse estranee il conduttore di protezione deve avere una sezione non inferiore alla metà della sezione del corrispondente conduttore di protezione; per la connessione di due masse estranee o di una massa estranea all impianto di terra, il conduttore EQP deve avere una sezione di 2,5 mmq se è prevista una protezione meccanica, 4 mmq se non è prevista una protezione meccanica I conduttori equipotenziali dovranno essere di colore giallo verde o in rame nudo. 13. LOCALI PARTICOLARI E A MAGGIORE RISCHIO BAGNO DOCCIA I locali da bagno e doccia sono da considerasi a maggior rischio elettrico. Per queste tipologie di locali le norme individuano 4 zone di pericolosità: Zona 0 : delimitata dal volume interno della vasca da bagno o piatto doccia. Per docce senza piatto, l altezza della zona 0 è di 10cm la sua superficie ha la stessa estensione orizzontale della zona 1. Zona 1 delimitata; a) dal livello del pavimento finito e dal piano orizzontale posto a 2,25m al di sopra del livello del pavimento finito; se tuttavia il fondo della vasca da bagno o del piatto doccia si trova a più di 15cm al di sopra del pavimento, il piano orizzontale viene situato a 2,25m al di sopra di questo fondo. b) dalla superficie verticale circoscritta alla vasca da bagno o al piatto doccia, oppure, per le docce senza piatto, dalla superficie posta a 1,20m dal punto centrale del soffione agganciato posto sulla parete o sul soffitto. La zona 1 non include la zona 0. Lo spazio sotto la vasca da bagno o la doccia è considerato zona 1. Zona 2 delimitata; a) dal livello dal pavimento finito e dal piano orizzontale situato a 2,25m al di sopra del livello del pavimento finito; b) dalla superficie verticale al bordo della zona 1 e dalla superficie verticale posta alla distanza di 0,60m dalla superficie verticale precedente e parallela ad essa. Per le docce senza piatto, non esiste una zona 2 m a una zona 1 aumentata a 1,20m. Zona 3 delimitata;

19 a) dal livello del pavimento finito e dal piano situato a 2,25m sopra il pavimento b) dalla superficie verticale al bordo della zona 2, o della zona 1 in caso di mancanza del piatto doccia, e dalla superficie posta alla distanza di 2,40m dalla superficie verticale precedente e parallela ad essa. Le dimensioni sono misurate tenendo conto della presenza di pareti e di ripari fissi. Protezione combinata contro i contatti diretti ed indiretti. Dove si utilizzano circuiti SELV, qualunque sia la tensione nominale, si deve prevedere, nelle zone 0, 1, 2 e 3, la protezione contro i contatti diretti a mezzo di: - barriere o involucri che presentino almeno il grado di protezione IPXXB, oppure - un isolamento in grado di sopportare una tensione di prova di 500V, valore efficace in c.a. per 1 minuto. Protezione contro i contatti diretti. La protezione contro i contatti diretti si ottiene utilizzando interruttori differenziali con una corrente differenziale nominale non superiore a 30mA devono proteggere tutti i circuiti nelle zone 0, 1, 2 e 3. L uso di tali interruttori differenziali non è richiesto per i circuiti: - protetti mediante SELV; - protetti mediante separazione elettrica, se ciascun circuito alimenta un solo apparecchio utilizzatore. Protezione contro i contatti indiretti. Si deve provvedere un collegamento equipotenziale supplementare che colleghi tutte le masse estranee accessibili delle zone 0, 1, 2 e 3 con i conduttori di protezione di tutte le masse situate in queste zone. (non è necessario che le tubazioni metalliche con guaina in materiale plastico siano collegate al collegamento equipotenziale supplementare, se non accessibili e se non sono connesse a parti conduttrici accessibili non collegate al collegamento equipotenziale supplementare. Scelta ed installazione dei componenti elettrici I componenti elettrici devono avere almeno i seguenti gradi di protezione: - nella zona 0: IPX7; - nella zona1: IPX4; - nella zona 2: IPX4. Queste prescrizioni non si applicano alle unità di alimentazione dei rasoi conformi alla Norma CEI EN installate in zona 2 purchè siano improbabili spruzzi d acqua. (Nei bagni pubblici o destinati a comunità, quando sia prevista per la pulizia l uso di getti d acqua, i componenti elettrici devono avere almeno il grado di protezione IPX5). Condutture elettriche.

20 Le prescrizioni che seguono si applicano alle condutture montate a vista ed alle condutture incassate nelle pareti ad una profondità non superiore a 5cm. - Le condutture devono avere un isolamento dove i tratti di cavo compresi tra l ingresso dell alimentazione in un quadro metallico, ed il dispositivo di protezione destinato alla protezione contro i contatti indiretti, si considerano idonei a soddisfare le prescrizioni del presente articolo, anche se sono sprovvisti di guaina non metallica o non sono installati in tubi protettivi od in canali isolanti, quando abbino la lunghezza strettamente necessaria ad effettuare la connessione ai terminali del dispositivo di protezione. (Queste condutture possono essere realizzate per esempio con cavi unipolari entro tubi protettivi isolanti o con cavi multipolari provvisti di guaina non metallica). - nelle zone 0, 1 e 2 le condutture devono essere limitate a quelle necessarie per l alimentazione degli apparecchi utilizzatori situati in tali zone. Non sono ammesse cassette di derivazione o di ginzione nelle zone 0, 1 e 2. Dispositivi di protezione, di sezionamento o di comando Nella zona 0 non devono essere installati dispositivi di protezione, di sezionamento e di comando. Nella zona 1 non devono essere installati dispositivi di protezione, di sezionamento e di comando, con l eccezione di interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12V in c.a. o a 30V in c.c. e con la sorgente di sicurezza installata al di fuori delle zone 0, 1 e 2. Nella zona 2 non devono essere installati dispositivi di protezione, di sezionamento e di comando, con l eccezione di interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12V in c.a. o a30v in c.c. e con la sorgente di sicurezza installata al di fuori delle zone 0, 1 e 2; e di prese a spina, alimentate da trasformatori di isolamento di classe II di bassa potenza incorporati nelle prese a spina, previste per alimentare rasoi elettrici. Nella zona 3 prese a spina, interruttori ed altri apparecchi di comando sono permessi solo se la protezione è ottenuta mediante: separazione elettrica, SELV, o interruzione automatica dell alimentazione usando un interruttore differenziale concorrente nom. Diff. non superiore a 30mA. Apparecchi utilizzatori Nella zona 0, possono essere installati solo apparecchi utilizzatori che contemporaneamente: - siano adatti all uso in quella zona secondo le relative norme e siano montati in accordo con le istruzioni del costruttore; - siano fissati e connessi in modo permanente; - siano protetti mediante circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12V in corrente alternata e a 30V in c.c. Nella zona 1 si possono installare solamente scaldacqua elettrici, sono anche ammessi apparecchi di illuminazione purchè protetti da circuiti SELV con tensione non superiore a25v c.a. o a 60V c.c.

21 Le prescrizioni che sguono non si applicano agli apparecchi utilizzatori alimentati con SELV. Nella zona 2 si possono installare: - scaldadacqua elettrici; - apparecchi di illuminazione di classe I e II, apparecchi di riscaldamento di classe I e II ed unià di classe I e II per vasche da bagno per idromassaggio che soddisfino le relative norme. (Le unità per vasche da bagno per idromassaggi possono tuttavia essere installate nella parte della zona 1 a condizione che tale zona situata al di sotto della vasca da bagno sia accessibile solo con l aiuto di un attrezzo). 14. PROTEZIONI CONTRO I CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI 14.1 PROTEZIONI CONTRO DIRETTI La protezione contro i contatti serve ad evitare che una persona vada in contatto con una parte attiva dell'impianto ( conduttori, sbarre, morsetti, etc ) viene ottenuta tramite: Isolamento principale delle parti accessibili; Involucro o barriera; La protezione tramite isolamento principale delle parti accessibili viene ottenuta su tutte la parti attive dell'impianto con copertura in materiale isolante, che potrà essere rimosso solamente con la sua distruzione ( es cavi ). Nei circuiti FELV ( circuiti di controllo, regolazione e segnalazione ), nei casi in cui parti del circuito FELV non siano atte a sopportare la tensione di prova dell'isolamento primario, viene realizzato un rinforzo dell'isolamento sulle parti accessibili non conduttrici del componente elettrico, tale da sopportare una tensione di prova di volt per un minuto ( guaine, involucri etc. ). Le caratteristiche di isolamento relative ai cavi sono indicate nei precedenti capitoli. L'isolamento garantisce adeguata resistenza, oltre che alle influenze elettriche, anche a quelle meccaniche, termiche, chimiche ed ambientali in genere PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI. Il contatto indiretto si verifica quando una persona " tocca " una parte conduttrice normalmente non in tensione, ma che può trovarsi in tensione a causa di cedimento dell'isolamento principale. La protezione si ottiene tramite la realizzazione di un impianto di terra e tramite l'interruzione automatica del circuito Interruzione automatica del circuito. Le protezioni attive dovranno essere coordinate in modo tale da assicurare la tempestiva interruzione del circuito, nel caso la tensione di contatto vada ad assumere valori tali da compromettere la sicurezza. Per l'attivazione di tale protezione ottenuta mediante dispositivi di

22 massima corrente ( interruttori magnetotermici ) e / o con interruttori differenziali, dovrà essere rispettata la condizione: Rt x I < = 50 dove Rt è la resistenza in ohm impianto di terra nelle condizioni più sfavorevoli ed I è il valore della corrente di intervento del dispositivo di protezione nel tempo di 5 secondi. I valori massimi di resistenza di terra per ottenere l'adeguato coordinamento, sono indicati nella tabella che segue: PROTEZIONE CON INTERRUTTORI DIFFERENZIALI PROTEZIONE CON INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI ( CURVA C ) I ( ampere ) Rt max ( ohm ) Calibro I. nom (ampere ) Rt max ( ohm ) 0, ,0 0, ,3 0, ,7 1, , , , Doppio isolamento In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione attiva, la protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata adottando macchine e apparecchi con isolamento doppio o rinforzato per costruzione o installazione, vale a dire apparecchi di Classe II. In uno stesso impianto la protezione con apparecchi di Classe II può coesistere con la protezione attuata mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche accessibili delle macchine, degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di Classe II. 15. CARATTERISTICHE GENERALI DEI MATERIALI CODICE IP. Il grado di protezione di un involucro destinato a contenere elementi elettrici (quadro, scatola di derivazione, coperchio di un apparecchio ecc.) è definito dalla Norma CEI 70-1 in relazione a due fattori che considerano rispettivamente la protezione contro l'ingresso di corpi solidi e la protezione contro la penetrazione di acqua. Pertanto la definizione di un involucro è costituita dalle lettere IP seguite da 2 cifre più eventuale lettera. Occorre tenere presente che se la condizione di installazione può influire sul grado di protezione dell'involucro, il costruttore deve precisarla nelle istruzioni di utilizzo del prodotto stesso. Se il materiale è classificato per un solo tipo di protezione la cifra mancante viene sostituita da una X es: IP 2X oppure IP X2. L'eventuale lettera (A, B, C, D)

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