LA PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI DI SCARICO E LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI RUMORE Quadro legislativo e normativo

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1 Gruppo di Lavoro ASSETTO TERRITORIO Area Tematica ACUSTICA LA PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI DI SCARICO E LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI RUMORE Quadro legislativo e normativo ING. ENRICO MANZI Tecnico Competente in Acustica

2 Sommario 1. Richiami al DPCM 5/12/97 in materia di impianti discontinui 2. I pareri ministeriali seguenti l emanazione del DPCM 3. Imetodiperlamisurainopera 4. Imetodiperlamisurainlaboratorio 5. Esempio di certificato di laboratorio 2

3 IL DPCM 5/12/97 SUI REQUISITI ACUSTICI PASSIVI Inquadramento legislativo Valori da conseguirsi in opera in edifici residenziali e assimilabili: LSmax < 35dBA Leq < 25/35dBA Il DPCM 5/12/97 introduce limiti di rumorosità anche per gli impianti presenti nell edificio, al fine di limitarne il disturbo verso unità abitative diverse da quelle ove sono installati. Impianti a funzionamento discontinuo sono gli impianti fissi il cui livello sonoro emesso non è costante nel tempo (ascensori, scarichi idraulici, bagni, servizi igienici, rubinetteria). 3

4 IL DPCM 5/12/97 SUI REQUISITI ACUSTICI PASSIVI Inquadramento legislativo Valori da conseguirsi in opera in edifici residenziali e assimilabili: LSmax < 35dBA Per gli impianti a funzionamento discontinuo l indicatore è costituito dal livello LASmax cioè dal livello massimo di pressione sonora ponderato A con costante di tempo slow. Leq < 25/35dBA Il livello massimo L ASmax di rumore degli impianti è il parametro in grado di caratterizzare un operazione tipica (p.e. ciclo completo di sciacquo e riempimento) valutando il picco massimodel rumore di esercizio. 4

5 Inquadramento legislativo ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DEGLI IMPIANTI A FUNZIONAMENTO DISCONTINUO Negli ambienti diversi da quelli in cui si trovano, gli impianti a funzionamento discontinuo non possono generare un livello LASmax oltre i 35dBA. Le misure di LASmax devono essere eseguite nell'ambiente ove il livello di rumore èpiùelevato.l ambientedeveesserediversodaquelloincuiilrumoresiorigina. 5

6 PARERI MINISTERIALI SEGUENTI Inquadramento legislativo Con parere 36332/SIAR/98 del 1/9/1998, il Ministero dell Ambiente ha affermato che Il DPCM è sicuramente da applicare per gli edifici di nuova costruzione e per la ristrutturazione di edifici esistenti, intendendosi con quest ultima il rifacimento anche parziale di impianti tecnologici, partizioni orizzontali e verticali, facciate esterne. Con parere 5254/SIAR/98 del 15/12/1998, il Ministero dell Ambiente ha precisato che Il DPCM è applicabile nelle ristrutturazioni degli edifici interessanti le partizioni orizzontali e verticali e gli impianti tecnologici. 6

7 PARERI MINISTERIALI SEGUENTI Inquadramento legislativo Con parere 880/SIAR/99 del 9/3/1999, il Ministero dell Ambiente ha ulteriormente precisato che L accertato superamento dei limiti degli impianti tecnologici deve essere risolto con un intervento sull impianto ma senza adeguare le caratteristiche passive delle pareti già esistenti. Con parere 12/2014 del 26/6/2014, il Consiglio Superiore LL.PP. ha osservato che Nella definizione del campo di applicazione del DPCM, non è precisato che esso si applichi solo alle nuove costruzioni; quindi, le relative disposizioni devono essere applicate anche a tutti gli interventi di ristrutturazione (anche parziale purché non interessino solo la finitura superficiale) che interessino le parti dell edificio soggette al rispetto dei requisiti acustici passivi regolamentati dal DPCM, come desumibile dal decreto stesso. 7

8 PARERI MINISTERIALI SEGUENTI Inquadramento legislativo In merito all ambito di applicazione dei singoli requisiti, il DPCM precisa solo che i valori di R w sono riferiti a elementi di separazione (sia verticale sia orizzontale) fra distinte unità immobiliari. Mancano indicazioni specifiche per gli altri requisiti, per i quali può valere qualsiasi interpretazione. Con parere DVA/2010/ del 13/8/2010, il Ministero dell Ambiente ritiene che (in merito ad una richiesta di chiarimento in merito all applicabilità nelle abitazioni dei requisiti di rumorosità degli impianti anche ai locali adiacenti di una stessa unità immobiliare) I criteri stabiliti dal DPCM non si applicano ai locali adiacenti appartenenti alla stessa unità immobiliare, in quanto le disposizioni dello stesso si intendono riferite a unità immobiliari differenti. 8

9 LA NORMATIVA TECNICA PER LA MISURA IN OPERA DELLA RUMOROSITA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI Normativa tecnica per la misura in opera Il DPCM 5/12/97: non indica alcuna norma tecnica per la misurazione dei livelli degli impianti LASmax e Laeq; non cita specifiche procedure di misura, salvo indicare che il livello del rumore degli impianti deve essere valutato nell ambiente ove risulta più elevato (purché nonquelloincuiilrumoresiorigina); pare intenda limitare il rumore prodotto da un impianto verso ambienti di terzi, cioè (come già visto per R w) verso le altre proprietà; sulla base di ciò, quindi, pure i limiti LASmax e LAeq vengono a valere fra distinte unità immobiliari. 9

10 LA NORMATIVA TECNICA PER LA MISURA IN OPERA DELLA RUMOROSITA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI Normativa tecnica per la misura in opera I metodi di misura ed i parametri di valutazione definiti nelle norme UNI EN ISO 16032:2005 Misurazione del livello di pressione sonora di impianti tecnici in edifici metodo tecnico progettuale UNI EN ISO 10052:2005 Misurazioni in opera dell isolamento acustico per via aerea, del rumore da calpestio e della rumorosità degli impianti metodo di controllo sono compatibili con il DPCM. Il DPCM non prevede la normalizzazione del risultato della misura rispetto al tempo di riverberazione dell ambiente nel quale essa stessa viene svolta. 10

11 La UNI EN ISO descrive un metodo per la misura del livello sonoro di impianti tecnici installati nelle strutture edili, anche per quanto attiene agli impianti sanitari. UNI EN ISO vs UNI EN ISO Normativa tecnica per la misura in opera La UNI EN ISO descrive metodi per la misurazione in opera di tutti i requisiti acustici passivi. 11

12 DISPOSIZIONE DEI PUNTI DI MISURA SECONDO UNI EN ISO Normativa tecnica per la misura in opera Tre posizioni microfoniche fisse. La posizione d angolo è quella ove si verifica il più alto livello globale di pressione sonora ponderato C. Le altre due posizioni sono individuate nel campo riverberante dell'ambiente. Per ogni misura deve usarsi un normale ciclo operativo dell'impianto. Ilnumerodimisuresuogniposizioneè dato dalla differenza del livello globale di pressione sonora (LAeq o LASmax) ottenuto nella posizione d angolo per due rilevazioni successive. Il livello medio di pressione sonora è calcolato, dopo la correzione sulla base del livello del rumore di fondo, a partire dall insieme delle misure nelle tre posizioni. 12

13 DISPOSIZIONE DEI PUNTI DI MISURA SECONDO UNI EN ISO Normativa tecnica per la misura in opera Due posizioni microfoniche fisse. La posizione 1 è vicina all'angolo con le superfici acustiche apparentemente più rigide. La posizione 2 è nel campo riverberante dell'ambiente. In ogni posizione l'intervallo di misurazione è scelto in conformità ad almeno un ciclo dell'impianto utilizzato in condizioni normali. Si utilizzano 3 cicli operativi dell'impianto in condizioni normali per ogni misura. Per calcolare il livello medio di pressione sonora, dopo la correzione in base al livello del rumore di fondo, si procede con media ponderata considerando una volta la misura in posizione 1 e due volte quella in posizione 2. 13

14 ESEMPIO APPLICATIVO DELLA UNI EN ISO Normativa tecnica per la misura in opera Selezione punti 14

15 Misura rumore impianto ESEMPIO APPLICATIVO DELLA UNI EN ISO Normativa tecnica per la misura in opera 15

16 Misura rumore fondo ESEMPIO APPLICATIVO DELLA UNI EN ISO Normativa tecnica per la misura in opera 16

17 ESEMPIO APPLICATIVO DELLA UNI EN ISO Normativa tecnica per la misura in opera 17

18 AGGIORNAMENTI DERIVANTI DALLA UNI Normativa tecnica per la misura in opera La norma UNI 11367:2010 sulla classificazione acustica delle unità immobiliari apporta alcune integrazioni al metodo di misura descritto nelle norme e Il metodo descritto nella norma si applica al rumore generato da impianti ed indotto in unità immobiliari diverse da quelle servite. 18

19 AGGIORNAMENTI DERIVANTI DALLA UNI Per impianti a funzionamento discontinuo si intendono: gli impianti fissi caratterizzati da brevi periodi di funzionamento rispetto al tempo di inattività durante l arco di una giornata; o quelli il cui livello sonoro in caratteristica dinamica Fast varia in modo aleatorio con oscillazioni oltre 5dB; quelli che presentano alternanza di rumori stazionari o fluttuanti di varia durata e livello sonoro. Appartengono a queste tipologie: impianti sanitari, di scarico, ascensori, montacarichi e chiusure automatiche. Il parametro utile a definire il livello sonoro di impianti a funzionamento discontinuo è LASmax,nT (valore LASmax normalizzato rispetto al tempo di riverberazione, identificato nella norma con il termine Lid) e non deve essere corretto per la presenza di componenti tonali o impulsive. Normativa tecnica per la misura in opera 19

20 Normativa tecnica per la misura in opera AGGIORNAMENTI DERIVANTI DALLA UNI Gli ambienti abitativi sottoposti ad indagine possono essere o meno arredati, purché siano applicabili le prescrizioni sulla disposizione delle postazioni microfoniche. Gli impianti indagati sono quelli con le maggiori potenzialità di generazione e propagazione di rumore all interno del sistema edilizio, e si procederà alla valutazione del loro rumore trasmesso negli ambienti in cui si può realisticamente ritenere più elevato il livello sonoro immesso. Nel caso degli impianti idraulici di adduzione e scarico è da preferire l ambiente acusticamente verificabile posto al livello immediatamente inferiore a quello dell unità immobiliare servita dall impianto stesso. Nell ambiente sottoposto a verifica deve essere presente almeno un elemento tecnico caratterizzato dall adiacenza o prossimità con componenti d impianto a servizio di una unità immobiliare adiacente o dell intero sistema edilizio. In ciascuno dei 3 punti di misura (uno in angolo e due in campo riverberante) vanno effettuate almeno due misurazioni distinte relative a cicli operativi dell impianto in condizioni d uso normali. 20

21 Normativa tecnica per la misura in opera AGGIORNAMENTI DERIVANTI DALLA UNI Il livello di pressione sonora dell impianto discontinuo deve essere normalizzato rispetto al tempo di riverberazione dei locali. 10 Dove T è la media aritmetica dei tempi di riverberazione misurati in terzi d ottava tra 100 e 3150 Hz, misurati nell ambiente nelle condizioni in cui viene effettuata la verifica; T0 è il tempo di riverberazione di riferimento variabile in funzione del volume dell ambiente. 21

22 Normativa tecnica per la misura in opera AGGIORNAMENTI DERIVANTI DALLA UNI Anche se la normalizzazione rispetto al tempo di riverberazione o all assorbimento acustico equivalente del livello di rumorosità massima non è prevista dal DPCM 5/12/97 (così come la correzione per il rumore di fondo), essa rappresenta lo strumento necessario per la comparazione dei risultati ottenuti in ambienti di misura diversi per volume, caratteristiche geometriche ed arredo, oltre che un utile parametro di valutazione della diffusione del campo sonoro e quindi per la stessa definizione delle posizioni microfoniche nell ambiente. 22

23 ACCURATEZZA DELLE MISURE IN OPERA Normativa tecnica per la misura in opera Una misura è tanto più precisa quanto più i singoli valori misurati si concentrano intorno alla media della serie di misure effettuate. Una misura è tanto più accurata quanto più la media delle misure si approssima al valore vero del misurando. 23

24 ACCURATEZZA DELLE MISURE IN OPERA Normativa tecnica per la misura in opera Ad ogni procedimento di misura corrisponde un certo livello di accuratezza. Le fluttuazioni del livello di pressione sonora delle sorgenti incrementano l incertezza di misura, soprattutto per il livello massimo di pressione sonora. I metodi in UNI EN ISO consentono di contenere la deviazione standard della riproducibilità entro 1 db per i livelli globali ponderati A di suoni stazionari senza componenti tonali. Non sono attualmente disponibili informazioni sull accuratezza dei metodi in UNI EN ISO per la determinazione del rumore di impianti. La UNI attribuisce al livello di impianti discontinui uno scarto tipo di riproducibilità di 2,4dB. 24

25 UNI EN 14366: INTRODUZIONE Normativa tecnica per la misura in laboratorio Un installazione per l acqua reflua è un sistema combinato di tubazioni diritte con raccordi a T, gomiti, giunti e ingressi, montata sulle strutture dell edificio tramite dispositivi di fissaggio (collari, fascette). Le vibrazioni di questo sistema sono generate dal flusso e dalla caduta dell acqua nelle tubazioni. Il sistema irradia direttamente rumore(via aerea) o trasmette vibrazioni alle strutture riceventi (pareti opavimenticuièfissato),che aloro voltairradiano rumore(via strutturale). Il rumore strutturale può ovviamente essere ridotto adottando specifici dispositivi di fissaggio. 25

26 UNI EN 14366: INTRODUZIONE Il rumore per via strutturale e il rumore per via aerea di un installazione per le acque reflue sono valutati in conformità alla UNI EN 14366, che allo scopo utilizza uno speciale allestimento. Dalla norma si ricavano due grandezze: Il livello Lan di pressione sonora per via aerea normalizzato rispetto all assorbimento acustico; Il livello Lsc di pressione sonora strutturale caratteristico, entrambi validi per sezione specifica e specifico metodo di montaggio dell installazione. Questi valori sono utilizzabili per la previsione della trasmissione sonora per via aerea e strutturale tramite gli algoritmi della UNI EN Normativa tecnica per la misura in laboratorio 26

27 Normativa tecnica per la misura in laboratorio UNI EN 14366: APPARATO DI MISURA Misurazione in laboratorio del rumore emesso dagli impianti di acque reflue La tubazione solitamente è collegata a una parete di supporto con 2 punti di fissaggio piuttosto distanti e quindi non correlati tra loro; iltipodisorgenteèpertantoridottoaunsingolopuntodicontatto. 27

28 Normativa tecnica per la misura in laboratorio UNI EN 14366: DETTAGLI DELLA PROCEDURA LanormaUNIEN14366: specifica i metodi per la misura in laboratorio del rumore aereo/strutturale prodotto da impianti per acque reflue e piovane; è applicabile ai sistemi (e parti) di tubazioni per le acque reflue, ma non all effettiva fonte delle acque di scarico (gabinetti, bagni e vasche da bagno); è applicabile a tubi con ventilazione naturale ediqualsiasimateriale,con φfinoa150mm; i risultati di prova sono utilizzabili per il confronto di prodotti e materiali; può servire a stimare il comportamento dei sistemi in un edificio in certe condizioni, ma non indica una procedura normalizzata per il calcolo delle proprietà acustiche di tali impianti in un edificio. 28

29 Normativa tecnica per la misura in laboratorio UNI EN 14366: CONTRIBUTO STRUTTURALE Misurazione del rumore strutturale(pedice s): Il campione è collegato alla parete di prova con i dispositivi indicati dal costruttore del sistema. Siapplicaunflussocostantediacqua Nell ambiente ricevente (oltre la parete di prova) si valuta L s, contributo totale del suono trasmesso. alcuni certificati riportano anche questo valore (Lin UG hinten/rear) Il campione viene sconnesso dalla parete. Si applica un flusso costante di acqua e si valuta Lbn, livello del rumore di fondo. SicorreggeillivelloL sconillivellolbnesiottienels. Si calcola il livello Lsn, normalizzando il livello Ls rispetto all area di assorbimento equivalente di 10m2 usando il tempo di riverberazione Tr dell ambiente ricevente. Si calcola il livello Lsc, correzione di Lsn in base alla differenza di sensibilità strutturale fra la parete di prova ed una parete di riferimento definita in norma. SicalcolaillivelloLscA,ponderazioneAdiLsc, è il primo valore che deve essere presente nel certificato 29

30 Normativa tecnica per la misura in laboratorio UNI EN 14366: CONTRIBUTO AEREO Misurazione del rumore aereo(pedice a): Il campione è collegato alla parete di prova con i dispositivi indicati dal costruttore del sistema. Siapplicaunflussocostantediacqua. Nell ambiente sorgente (quindi lato campione) si valuta L t, contributo globale dato dal rumore aereo irradiato direttamente dal campione e dal rumore strutturale irradiato dalla parete. alcuni certificati riportano anche questo valore (Lin UG vorne/front) Si interrompe il flusso d acqua. SivalutaLbn,livellodelrumoredifondo. SicorreggeillivelloL tconillivellolbnesiottienelt. Si calcola il livello Ltn, normalizzando il livello Lt rispetto all area di assorbimento equivalente di 10m2 usando il tempo di riverberazione Te dell ambiente sorgente. Si calcola il livello Lan, sottraendo a Ltn il contributo Lsn del rumore strutturale prima determinato. SicalcolaillivelloLaA,ponderazioneAdiLan è il secondo valore che deve essere presente nel certificato 30

31 ESEMPIO DI CERTIFICATO (1/2) Normativa tecnica per la misura in laboratorio 31

32 Normativa tecnica per la misura in laboratorio ESEMPIO DI CERTIFICATO (2/2) 32

33 Grazie per l attenzione info@enricomanzi.it

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