TAVOLA 1 Adeguatezza patrimoniale

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1 TAVOLA 1 Adeguatezza patrimoniale Descrizione dell informazione qualitativa ( a ) Relativamente ai rischi di "primo pilastro", Finsardegna adotta per la quantificazione dei requisiti patrimoniali il "metodo standardizzato", previsto dalla normativa di vigilanza della Banca d'italia per gli intermediari finanziari (cfr. Circolare n. 216, Capitolo V, Sezione III). La metodologia standardizzata associa a ogni posizione esposta al rischio di credito una specifica ponderazione, determinata in funzione della tipologia della controparte e del rating attribuito da un agenzia specializzata; l utilizzo della metodologia standardizzata presuppone una struttura organizzativa idonea a rilevare il rischio di credito nell ambito dell operatività aziendale e a valutare tale esposizione con frequente periodicità. Per quanto concerne il "secondo pilastro", tenuto conto della dimensione e della limitata complessità operativa di Finsardegna (il Confidi rientra nella classe 3 degli intermediari vigilati), i relativi rischi sono stati valutati mediante il ricorso agli algoritmi semplificati delineati dalla normativa, riservandosi la possibilità di introdurre in futuro specifiche parametrizzazioni interne per tener conto delle peculiarità aziendali. L ambito di applicazione dello stress testing è stato circoscritto alle seguenti tipologie di rischio: rischio di credito, rischio operativo, rischio di concentrazione e rischio tasso di interesse, che rappresentano senz'altro la componente di rischiosità di gran lunga più rilevante per Finsardegna. Ciò non toglie che in futuro si possa decidere di condurre esercizi di stress testing anche su altre tipologie di rischio. Si riporta di seguito una breve descrizione per ciascuna fattispecie di rischio individuata internamente : Rischio di credito: rappresenta il rischio di subire perdite di valore delle attività dovuto al peggioramento del merito creditizio della controparte; Finsardegna, in ragione delle proprie caratteristiche dimensionali e operative, utilizza la metodologia standardizzata prevista dalla normativa prudenziale. L'applicazione di tale metodologia implica l'applicazione di specifiche ponderazioni stabilite per categorie di esposizioni (portafogli) e che tengono conto della rischiosità della controparte, calcolata applicando gli algoritmi previsti dalla normativa di vigilanza. Il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito è stato calcolato applicando un coefficiente pari al 6% dell attività ponderata per il rischio, coerentemente con quanto previsto dalla normativa di vigilanza ( 1 ). Infatti, poiché Finsardegna non raccoglie risparmio tra il pubblico, può applicare il coefficiente ridotto del 6% in luogo del coefficiente pieno pari all 8%. Rischio di controparte: è il rischio che la controparte di una transazione avente ad oggetto determinati strumenti finanziari risulti inadempiente prima del regolamento della transazione stessa. Si tratta di una particolare fattispecie del rischio di credito, che genera una perdita se le transazioni poste in essere con una determinata controparte hanno un valore positivo al momento dell insolvenza. A differenza del rischio di credito generato da un finanziamento, dove la probabilità di perdita è unilaterale, in quanto essa è in capo al solo soggetto erogante, il rischio di controparte crea, di regola, un rischio di perdita di tipo bilaterale. Infatti, il valore di mercato della transazione può essere positivo o negativo per entrambe le controparti. Finsardegna non risulta esposta al rischio di controparte non avendo in essere operazioni che determinano l'esposizione a tale tipologia di rischio. Rischi di mercato: rischio di cambio: rappresenta il rischio di subire perdite di valore delle attività o ( 1 ) Cfr. Istruzioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari iscritti nell Elenco Speciale Capitolo V, Sezione III, par. 3. 1

2 incrementi di valore delle passività originate in una divisa diversa dall Euro per effetto di movimenti avversi del rapporto di cambio; rischio di tasso di interesse derivante dalla negoziazione: è il rischio di subire perdite di valore delle attività o incrementi di valore delle passività detenute nel portafoglio di negoziazione per effetto di movimenti avversi dei tassi di interesse di mercato; rischio di posizione: è il rischio di subire perdite di valore del portafoglio di negoziazione per effetto di movimenti avversi del prezzo degli strumenti finanziari dovuti a fattori di mercato (rischio di posizione generico) o a fattori connessi alla situazione dell emittente (rischio di posizione specifico). Finsardegna non risulta esposta a nessun tipo di rischio di mercato non avendo posizioni allocate nel portafoglio di negoziazione di vigilanza. Rischi operativi: rappresentano i rischi di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane, sistemi interni oppure da eventi esogeni (tale definizione include il rischio legale ma non quello strategico e di reputazione); La misurazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi viene effettuata mediante l'applicazione del metodo base previsto dalla normativa di vigilanza (cfr. Circolare n. 216, Capitolo V, Sezione IX, par. 3.1). Il metodo base consente di determinare il requisito patrimoniale applicando un coefficiente del 15% alla media triennale dell indicatore rilevante. Quest ultimo è rappresentato dal margine di intermediazione (somma algebrica delle voci da 10 a 100 dello schema di conto economico del bilancio degli Intermediari Finanziari di cui al Provvedimento della Banca d Italia del ). Rischio di concentrazione: è il rischio derivante da esposizioni verso controparti, gruppi di controparti connesse e controparti appartenenti al medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività e appartenenti alla medesima area geografica. In sostanza è il rischio di perdite delle attività per effetto della correlazione esistente fra le controparti in questione. Nell'ambito del settore del credito, il rischio di concentrazione è quello riconducibile alla presenza, nel portafoglio di un intermediario di esposizioni creditizie verso alcune controparti (concentrazione single name) o nei confronti di specifici settori industriali/aree geografiche (concentrazione settoriale/geografica, talvolta industry concentration) che assorbono una porzione significativa dei prestiti totali. Considerate le caratteristiche operative e organizzative di Finsardegna e tenuto conto delle indicazioni contenute nella Circolare n. 216 del 5 agosto 1996, come di volta in volta aggiornata, e nella Comunicazione della Banca d'italia dell' (cfr. Bollettino di Vigilanza, n. 4, aprile 2009, pp. 3-4) si ritiene che il profilo di concentrazione del portafoglio finanziamenti possa essere esaminato facendo riferimento ad una misura della concentrazione espressa mediante l'indice di Herfindahl. Più in particolare si ritiene debba essere utilizzato l'algoritmo suggerito dalla stessa Banca d'italia che determina la GA (Granularity Adjustment) attraverso la seguente equazione: GA = C x H x EAD dove: - H rappresenta l'indice di Herfindahl; - C è il fattore di correzione; - EAD è la sommatoria delle esposizioni (valore residuo). Per la prima volta quest anno Finsardegna ha deciso di stimare il capitale interno anche in riferimento al rischio di concentrazione geo-settoriale. A differenza di quanto previsto per il rischio di concentrazione single name, la normativa non definisce un algoritmo semplificato per gli intermediari di Classe 3. Tuttavia è stata definita una metodologia semplificata per la stima degli effetti del rischio di concentrazione geo-settoriale sul capitale interno per il rischio di credito, che Finsardegna ha deciso di adottare (2). L obiettivo è stimare un eventuale add-on di capitale rispetto al modello (2) Laboratorio per il Rischio di Concentrazione Geo-Settoriale coordinato dall Ufficio Analisi e Gestione dei rischi dell ABI in collaborazione con PricewaterhouseCoopers. 2

3 standardizzato utilizzato per la stima del requisito patrimoniale minimo per far fronte al rischio di credito, attraverso la costruzione dell indice di Herfindal a livello di settore industriale (Hs). Per tenere conto della diversificazione dell operatività settoriale nelle diverse aree geografiche nazionali e al fine di considerare benchmark di riferimento coerenti con i limiti operativi di molti intermediari, è stato costruito un insieme di portafogli benchmark rappresentativi delle diverse realtà geografiche. Il portafoglio benchmark di riferimento per Finsardegna è quello dell area Isole (cfr. Laboratorio per il Rischio di Concentrazione Geo-Settoriale coordinato dall Ufficio Analisi e Gestione dei rischi dell ABI in collaborazione con PricewaterhouseCoopers Rischio di tasso di interesse derivante da attività diverse dalla negoziazione: è il rischio di subire una perdita o una qualsiasi riduzione di valore o di utili sul portafoglio immobilizzato a causa di variazioni dei tassi di interesse. Per portafoglio immobilizzato devono intendersi tutte le attività e passività (posizioni lunghe e corte sensibili ai tassi di interesse) non classificate nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza. Anche per il rischio di tasso di interesse sul portafoglio immobilizzato Finsardegna ha utilizzato la metodologia semplificata proposta dalla Banca d'italia (cfr. Circolare 216, Capitolo V, Allegato M). Tale metodologia propone un algoritmo semplificato che porta al calcolo di un indicatore sintetico di rischio di tasso d'interesse. La costruzione dell indicatore prevede che ogni intermediario suddivida le attività, le passività e le poste fuori bilancio in 14 diverse fasce di scadenza. All interno di ogni fascia le posizioni attive sono compensate con quelle passive, ottenendo in tale modo una posizione netta. La posizione netta di ogni fascia è moltiplicata per i fattori di ponderazione indicati dalla stessa Banca d Italia. Le esposizioni ponderate delle diverse fasce sono sommate tra loro. Il risultato ottenuto in questo modo approssima la variazione del valore attuale delle poste appartenenti a ogni intervallo nell eventualità di uno shock di tasso di 200 punti base. Il totale di questi valori assoluti viene rapportato al patrimonio di vigilanza in modo da ottenere l indicatore di rischiosità proposto dalla Banca d Italia, la quale ha individuato nel 20% la soglia di attenzione di tale indicatore. Per valutare la effettiva esposizione di Finsardegna a tale rischio, peraltro, è necessario tenere conto della specifica operatività di un intermediario di garanzia. Infatti, pur avendo presente che le garanzie a lungo termine non risultano compensate da passività di pari scadenza, va valutato che comunque la principale esposizione di Finsardegna è rappresentata da crediti di firma e non da esposizioni per cassa. In tal senso, pertanto il valore delle esposizioni attive rappresentate da garanzie risulta indifferente alle variazioni dei tassi di interesse di mercato, in quanto Finsardegna non ha necessità di "liquidare" una attività rappresentata da un credito di firma. Finsardegna, tuttavia, applicato il principio di sana e prudente gestione, ha comunque analizzato le poste attive e passive del bilancio applicando la metodologia semplificata suggerita da Banca d Italia (Cfr. Circolare 216, Capitolo V, Sezione XI, Allegato M e Circolare 263, Titolo III, Capitolo 1, Allegato C) e ha determinato il capitale interno a fronte del rischio di tasso di interesse. Rischio di liquidità rischio di non fronteggiare le richieste di rimborso di passività, inattese per volume e/o scadenza temporale, a causa di una incapacità nel reperimento dei fondi (funding liquidity risk) oppure di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk). Nell'ambito dei rischi di liquidità si ricomprende anche il rischio di fronteggiare i propri impegni di pagamento a costi non di mercato, ossia sostenendo un elevato costo della provvista ovvero (e talora in modo concomitante) incorrendo in rilevanti perdite in conto capitale in caso di smobilizzo di attività. Il rischio di liquidità, pertanto, si riferisce alle disponibilità liquide dell'intermediario occorrenti per fronteggiare i pagamenti non solo in condizioni di operatività ordinaria ma anche in presenza di tensioni acute, a livello interno o che interessano il mercato. Il presidio del rischio di liquidità è demandato: al Direttore Generale a cui compete l'analisi della situazione della società con orizzonte temporale di breve e medio periodo e l'adozione di 3

4 opportune manovre correttive al fine di gestire e minimizzare il rischio di liquidità; alla funzione Gestione dei rischi, cui compete la verifica periodica della posizione; al Servizio Amministrativo Contabile, cui compete la gestione giornaliera delle posizioni, la predisposizione di proposte in ordine alla gestione della tesoreria, la predisposizione dei reports periodici (free capital, cash capital position, andamento titoli). Tenuto conto delle caratteristiche operative e dimensionali di Finsardegna si ritiene che per la misurazione dell esposizione al rischio di liquidità si possa far riferimento alle disposizioni previste nella Circolare 216, Capitolo V, Sezione XI, Allegato N. Queste prevedono la predisposizione di un sistema di sorveglianza della posizione finanziaria netta sulla base dei seguenti elementi: costruzione di una struttura delle scadenze (maturity ladder), che consente di valutare l equilibrio dei flussi di cassa attesi, attraverso la contrapposizione di attività e passività la cui scadenza è all interno di ogni singola fascia temporale. La maturity ladder consente di evidenziare i saldi e pertanto gli sbilanci tra flussi e deflussi attesi per ciascuna fascia temporale e, attraverso la costruzione di sbilanci cumulati, il calcolo del saldo netto del fabbisogno (o del surplus) finanziario nell orizzonte temporale considerato; ricorso alla tecnica degli scenari, che ipotizza il verificarsi di eventi modificativi di talune poste nelle varie fasce di cui si compone la maturity ladder. L analisi dell impatto di tali scenari sulla liquidità consente di avviare transazioni compensative degli eventuali sbilanci e la definizione in via preventiva di limiti operativi in funzione delle proprie dimensioni e della propria complessità; considerazione delle problematiche specifiche di gestione del rischio di liquidità in un contesto multivalutario. Con l adozione della medesima struttura per scadenza utilizzata per la valutazione dell esposizione al rischio di tasso di interesse, si evidenzia come Finsardegna non sia esposta al rischio di liquidità, non avendo mai passività in eccesso rispetto alle attività. Rischio residuo o residuale: rappresenta il rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione dei rischi di credito utilizzate dall'intermediario risultino meno efficaci del previsto. Il rischio, pertanto, si riferisce alla efficacia delle tecniche di attenuazione del rischio di credito, ossia alla capacità delle stesse di attenuare il rischio nella misura prevista. Finsardegna non risulta esposta a questa tipologia di rischio non avendo calcolato nessun effetto di attenuazione del rischio di credito sulla base delle garanzie reali e personali di cui beneficia (esposizione di euro 919 mila verso Artigiancredito Sardo, Confidi di 2 grado non vigilato). Rischi derivanti da cartolarizzazioni: Finsardegna non risulta esposta a questa tipologia di rischio in quanto non impegnata ad alcun titolo in attività di cartolarizzazione. Rischio strategico: è il rischio attuale e prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo. Il rischio strategico, pertanto, si riferisce alla strategia aziendale e all'eventuale sua errata configurazione, alla scarsa flessibilità esecutiva (cambiamenti di contesto) e alla sua errata esecuzione. Il presidio del rischio strategico è affidato al Servizio Commerciale che cura la predisposizione dei budget annuali e al Direttore Generale. In merito al rischio strategico Finsardegna ha stabilito di stimare l'esposizione a tale tipo di rischi mediante una valutazione dello scostamento in valore assoluto tra il risultato economico a consuntivo e quello preventivo fissato in sede di budget 4

5 annuale. Al fine di tenere conto della variabilità delle condizioni di mercato tale valutazione potrà prendere come riferimento la media degli scostamenti tra budget e consuntivo di più esercizi (ad es. tre). Il Consiglio di Amministrazione ritiene che in questo modo sia possibile valutare in che modo i piani strategici, stimati dal documento di budget, hanno poi trovato effettivo adempimento nell'operatività corrente e adottare gli eventuali opportuni interventi correttivi per ridurre gli scostamenti. Finsardegna, tuttavia, in considerazione dell obiettivo di realizzare un controllo di gestione più analitico entro la fine dell anno in corso, grazie anche all attività di pianificazione strategica posta in essere nel corso del 2013, ha ritenuto di non calcolare uno specifico capitale interno a fronte del rischio strategico per l esercizio Rischio di reputazione: rappresenta il rischio di incorrere in perdite derivante da una percezione negativa dell'immagine del Confidi (rischio reputazionale interno) e/o da una riduzione della reputazione del complessivo comparto dei confidi (rischio reputazionale esterno). La reputazione è un valore intangibile molto elevato che si riferisce alla fiducia di cui gode il Confidi presso i soci e presso tutti gli altri operatori con i quali viene tradizionalmente a contatto (fornitori, enti pubblici, banche convenzionate, ecc.). Il rischio di reputazione, pertanto, si riferisce all'immagine dell'intermediario e alla soddisfazione complessiva della clientela; negatività in tali aspetti possono causare flessione degli utili o del capitale. Il presidio organizzativo al quale viene assegnata tale tipologia di rischio è il Consiglio di Amministrazione: non viene calcolato, dunque, alcun valore del capitale interno per tale tipologia di rischio. In merito al rischio di reputazione, Finsardegna stabilì, con delibera del Consiglio di Amministrazione in data 3 febbraio 2010, di stimare l esposizione a tale tipologia di rischio mediante la valutazione dell andamento delle performances dei diversi centri produttivi (sede centrale, filiali, agenzie). L obiettivo era quello di valutare lo scostamento della performance di ogni singolo centro di produzione da quello medio dell intermediario e stabilire se tale scostamento può essere considerato «fisiologico» oppure se è indizio di una riduzione della fiducia nei confronti dell intermediario. Nonostante la citata delibera il nuovo Cda ha ritenuto di sospendere il calcolo del rischio reputazionale per l anno 2012 con l intenzione di valutare e adottare nuove metodologie di calcolo nel corso del Rischio legislativo: è il rischio che l'emanazione di una nuova legge alteri le componenti del conto economico aziendale, ossia comporti un aumento di costi o una riduzione dei ricavi. Il rischio legislativo, pertanto, si riferisce al potere legislativo/regolamentare ed alle conseguenze negative che l'esercizio dello stesso può comportare al conto economico dell'intermediario. Il presidio del rischio legislativo è affidato alla funzione di Compliance e, nel caso in cui l'eventuale novità legislativa richieda adeguamenti di tipo organizzativo al Servizio Organizzazione e Affari generali. Per quanto riguarda questa tipologia di rischio, Finsardegna ritiene che sia valutabile come un rischio non particolarmente rilevante, in quanto il quadro legislativo e regolamentare che interessa i confidi, nonché il quadro legislativo regionale in materia di sovvenzioni ai confidi appare estremamente stabile. In ogni caso va considerato che, da un lato, la funzione di Compliance presiede al rischio legislativo ed è in grado in tempi contenuti di far presente al Consiglio di Amministrazione qualsiasi variazione del quadro normativo di riferimento che presupponga un intervento sull'operatività del Confidi. Non si ritiene pertanto di calcolare uno specifico valore del capitale interno a fronte del rischio legislativo. quantitativa ( b ) Al il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito è pari a : uro ( c ) Requisiti patrimoniali a fronte dei rischi di mercato : 5

6 i) rischio di posizione uro 0 ii) rischio rischio di regolamento uro 0 iii) rischio di controparte uro 0 iv) rischio di concentrazione uro 0 v) rischio di cambio uro 0 vi) rischio di posizione in merci uro 0 ( d ) Al il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi è pari a : uro ( e ) Ammontare del patrimonio di vigilanza al : i ) Patrimonio di base uro ii ) Patrimonio supplementare uro 0.00 iii ) Patrimonio di vigilanza complessivo uro ( f ) Coefficiente patrimoniale di base (Tier 1 ratio) : 8,05 % Coefficiente patrimoniale totale (Total capital ratio) 8,05 % ( g ) Ammontare del patrimonio di vigilanza di 3 livello uro

7 TAVOLA 2 Rischio di credito:informazioni generali qualitativa ( a ) Descrizione dell informazione i) Per la classificazione delle esposizioni deteriorate nelle diverse categorie di rischio (sofferenze, incagli, esposizioni ristrutturate ed esposizioni scadute), Fin Sardegna fa riferimento alla normativa emanata in materia da Banca d Italia. ii) Metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore: Successivamente alla prima iscrizione, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell ammortamento, calcolato col criterio del tasso di interesse effettivo, della differenza tra costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso d interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interessi, all ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito. Il costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l effetto dell applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo storico ed i costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Ad ogni chiusura di bilancio i crediti in portafoglio sono sottoposti ad impairment test, se ricorrono evidenze sintomatiche dello stato di deterioramento della solvibilità dei debitori. L impairment test sui crediti si articola in due fasi: - valutazioni individuali, finalizzate alla individuazione dei singoli crediti deteriorati (impaired) ed alla determinazione delle relative perdite di valore; - valutazioni collettive, finalizzate alla individuazione dei portafogli impaired (deteriorati) di crediti in bonis ed alla determinazione forfetaria delle perdite in essi latenti. Le perdite di valore attribuibili a ciascun credito deteriorato sono pari alla differenza tra il suo valore recuperabile e il relativo costo ammortizzato. I criteri per la determinazione del valore recuperabile dei crediti si basano sull attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi al netto degli oneri di recupero e di eventuali anticipi ricevuti; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione da applicare. Tutti i crediti problematici sono rivisti ed analizzati ad ogni chiusura periodica di bilancio. Ogni cambiamento successivo nell importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione di una rettifica di valore alla voce di conto economico 100. a) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento. Qualora la qualità del credito deteriorato risulti migliorata ed esista una ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, concordemente ai termini contrattuali originari, viene appostata alla medesima voce di conto economico una ripresa di valore, nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe avuto in assenza di precedenti svalutazioni. La determinazione delle rettifiche collettive sui crediti in bonis avviene sulla 7

8 ( b ) base di un modello orientato a sfruttare le potenziali sinergie tra molti aspetti richiamati dal principio contabile IAS 39 in tema di valutazioni collettive dei crediti e l approccio previsto ai fini della Vigilanza dalle disposizioni del Nuovo accordo sul capitale denominato Basilea II per la costituzione di modelli di misurazione del rischio. Infatti, molti degli aspetti richiamati dal principio contabile IAS 39 ai fini di segmentazione dei crediti (prerequisito alla valutazione collettiva), costituiscono anche gli input del Modello Basilea II ed in particolare sono fra gli elementi alla base del calcolo dei parametri di Probabilità of Default (PD) e Loss Given Default (LGD), esplicitamente considerati nella proposta di trattamento contabile della normativa IAS. La svalutazione per perdite su crediti è iscritta come una riduzione del valore contabile del credito. al le esposizioni creditizie lorde di fin Sardegna sono le seguenti: crediti verso banche: La voce comprende i saldi dei conti correnti attivi presso banche per un importo pari a euro e le competenze bancarie dell esercizio per euro rilevate dagli estratti conto pervenuti nell esercizio successivo. La voce accoglie posizioni creditizie sorte nell esercizio verso controgaranti per escussioni subite e parzialmente riassicurate per un importo pari a euro, di cui euro di competenza dell esercizio in chiusura. crediti verso clientela : Composizione 31/12/2012 Bonis Deteriorate Acquistati Altri quantitativa 1. Leasing finanziario di cui: senza opzione finale d acquisto 2. Factoring - pro-solvendo - pro-soluto 3. Credito al consumo 4. Carte di credito 5. Finanziamenti concessi in relazione ai servizi di pagamento prestati 6. Altri finanziamenti di cui: da escussione di garanzie e impegni Titoli di debito - titoli strutturati - altri titoli di debito 8. Altre attività Totale valore di bilancio Totale fair value La voce Altri finanziamenti si compone dei crediti verso i soci per finanziamenti diretti ed escussioni su garanzie e impegni, con l evidenza della quota in bonis per euro e della quota deteriorata per euro. I crediti per finanziamenti diretti concessi ai soci ammontano a euro, così scomposti: - credito diretto in bonis per euro, al netto delle rettifiche di valore specifiche per euro; - credito diretto scaduto > 90 giorni per euro, al netto delle rettifiche di valore specifiche per euro; 8

9 - credito diretto scaduto > 180 giorni per euro, al netto delle rettifiche di valore specifiche per euro; - credito diretto ad incaglio per euro, al netto delle rettifiche di valore specifiche per euro; - credito diretto a sofferenza per euro, al netto delle rettifiche di valore specifiche per euro. Il monte crediti per escussioni su garanzie e impegni è pari a euro, al netto delle rettifiche di valore specifiche per euro. Tra le Altre attività sono stati riclassificati i crediti verso clientela per quote istruttoria, adesione e contributi maturati negli anni e non ancora incassati per un importo pari a euro in bonis, per contributi amministrativi e una tantum su posizioni deteriorate sulle quali sono state effettuate rettifiche di valore per euro. ( c ) Distribuzione per aree geografiche significative delle esposizioni: la distribuzione per aree geografiche delle esposizioni è riferibile esclusivamente al territorio della Regione Sardegna. ( d ) Distribuzione per settore e per tipo di controparte delle esposizioni; Settore merceologico: Distribuzione della compagine sociale per macrocategorie merceologiche COSTRUZIONI 24,20% ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 27,07% AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 0,88% NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE 3,29% ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 6,94% COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI 14,79% ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI 7,33% SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE 0,83% FORNITURA DI ACQUA; RETI FOGNARIE, ATTIVITÀ DI GESTIONE DEI RIFIUTI E RISANAMENTO 0,71% ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO 1,46% TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO 7,24% SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 2,70% ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 1,73% ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE 0,22% ATTIVITA' IMMOBILIARI 0,39% ISTRUZIONE 0,22% 9

10 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento al Voci/Rettifiche Rettifiche di valore Riprese di valore specifiche di portafoglio specifiche di portafoglio 31/12/ /12/ Crediti verso banche per leasing per factoring altri crediti Crediti verso enti finanziari Crediti deteriorati acquistati per leasing per factoring altri crediti Altri crediti per leasing per factoring altri crediti Crediti verso clientela Crediti deteriorati acquistati per leasing per factoring per credito al consumo altri crediti Altri crediti per leasing per factoring per credito al consumo altri crediti Totale Per aree geografiche significative: ( f ) anche con riferimento all esposizioni deteriorate e scadute ed alle rettifiche di valore si richiama quanto indicato al punto c, la distribuzione per aree geografiche è riferibile esclusivamente al territorio della Regione Sardegna. 10

11 Dinamica delle rettifiche di valore complessive a fronte delle esposizioni deteriorate, separatamente per le rettifiche di valore specifiche e di portafoglio: Tipologie esposizioni/valori A. ATTIVITÀ DETERIORATE Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta ESPOSIZIONI PER CASSA: Sofferenze di cui Credito Diretto di cui Garanzie Escusse Incagli di cui Credito Diretto Esposizioni ristrutturate di cui Credito Diretto Esposizioni scadute deteriorate di cui Credito Diretto ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO: Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate - - Esposizioni scadute deteriorate - B. ESPOSIZIONI IN BONIS Totale A Esposizioni scadute non deteriorate di cui Credito Diretto di cui Fuori Bilancio Altre esposizioni di cui Credito Diretto di cui Fuori Bilancio Totale B Totale (A + B)

12 TAVOLA 3 Rischio di credito:informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato Descrizione dell informazione qualitativa ( a ) In ordine alla misurazione dei singoli rischi e alla determinazione del capitale interno relativo a ciascuno di essi, la Banca d'italia lascia gli intermediari liberi di utilizzare le metodologie che ritengono più appropriate, in relazione alle proprie caratteristiche operative e organizzative. Come già evidenziato nella Tavola 1, Fin Sardegna ha adottato le ponderazioni previste dalla metodologia semplificata proposta dalla Banca d Italia per ciascuna classe di attività descritte nella Tabella 9 di cui alla Sezione III Paragrafo 3 Parte Prima Capitolo V della Circolare 216/96 7 aggiornamento. i) Finsardegna all atto della sua iscrizione all albo degli intermediari vigilati di cui all ex art.107 del TUB ha scelto l utilizzo dell ECAI Moody s. Tuttavia, per la tipologia di attività svolta e per la tipologia di clientela in portafoglio, ai fini del calcolo delle ponderazioni il Confidi non fa riferimento a contropoarti dotate di rating ECAI. ii) iii) Non presenti Non adottato quantitativa ( b ) RISCHIO DI CREDITO: AL 31/12/2012 VALORE PONDERATO ASSORBIMENTO PATRIMONIALE (COEFF. 6%) RWA ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA AMMINISTRAZIONI CENTRALIE BANCHE CENTRALI - - ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA ENTI TERRITORIALI ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA ENTI SENZA SCOPO DI LUCROED ENTI DEL SETTORE PUBBLICO ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA BANCHE MULTILATERALIDI SVILUPPO ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI PONDERAZIONE , ,16 ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA IMPRESE (CORPORATE) , ,68 ESPOSIZIONI AL DETTAGLIO (RETAIL) , ,40 ESPOSIZIONI GARANTITE DA IMMOBILI ESPOSIZIONI SCADUTE , ,07 ESPOSIZIONI AD ALTO RISCHIO ESPOSIZIONI SOTTO FORMA DI OBBLIGAZIONI BANCARIE GARANTITE ESPOSIZIONI A BREVE TERMINE VERSO IMPRESE ESPOSIZIONI VERSO ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVODEL RISPARMIO (OICR) ALTRE ESPOSIZIONI , , TOTALE ESPOSIZIONI , ,11 12

13 TAVOLA 4 Tecniche di attenuazione del rischio di credito Descrizione dell informazione qualitativa ( a ) Politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e fuori bilancio, indicazione della misura: Fin Sardegna non ha adottato politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e fuori bilancio e,pertanto, non ricorre a tali forme di protezione del rischio di credito e di controparte ( b ) Politiche e processi per la valutazione e la gestione delle garanzie reali: Fin Sardegna al non ha adottato alcuna Policy volta a garantire il soddisfacimento a fini regolamentari di tali forme di Credit Risk Mitigation (CRM), in quanto non utilizza forme di CRM per ridurre la propria esposizione al rischio di credito. Nel corso del 2013 sono state tuttavia avviate le procedure di accesso alle riassicurazioni gestite da Medio Credito Centrale (FCG) ( c ) Descrizione dei principali tipi di garanzie reali accettatedall intermediario: non applicabile Non applicabile (cfr lettera ( a ) e ( b ) ( d ) Principali tipologie di garanti e di controparti in operazioni su derivati creditizi e il loro merito di credito. Finsardegna non opera con derivati creditizi ( e ) Informazioni sulle concentrazioni del rischio di mercato o di credito nell ambito degli strumenti di attenuazione del rischio di credito adottati. Non applicabile (cfr lettera ( a ) e ( b ) quantitativa ( f ) Per ciascun portafoglio regolamentare, il valore dell esposizione totale (al netto, se applicabili, delle compensazioni in bilancio e degli accordi di compensazione fuori bilancio) che è coperto da garanzie reali finanziarie e da altre garanzie reali ammesse, dopo l applicazione delle rettifiche per volatilità. Non applicabile (cfr lettera ( a ) e ( b ) ( g ) Per ciascun portafoglio regolamentare, l esposizione totale (al netto, se applicabili, delle compensazioni in bilancio e degli accordi di compensazione fuori bilancio) coperta da garanzie personali o derivati su crediti. Non applicabile (cfr lettera ( a ) e ( b ) 13

14 TAVOLA 5 Operazioni di cartolarizzazione Descrizione dell informazione qualitativa ( a ) Alla data del Fin Sardegna non ha svolto attività di cartolarizzazione del proprio portafoglio. Non essendo esposto a tale rischio Fin Sardegna non ha posto in essere alcun presidio organizzativo e/o patrimoniale nel merito. 14

15 TAVOLA 6 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato Descrizione dell informazione qualitativa ( a ) i) natura del rischio di tasso di interesse: Il rischio di tasso di interesse rappresenta l'esposizione delle condizioni finanziarie del Confidi ad avverse oscillazioni dei tassi di interesse. Per valutare la effettiva esposizione di Finsardegna a tale rischio, è necessario tenere conto della specifica operatività di un intermediario di garanzia. Infatti, pur avendo presente che le garanzie a lungo termine non risultano compensate da passività di pari scadenza, va valutato che comunque la principale esposizione di Finsardegna è rappresentata da crediti di firma e non da esposizioni per cassa. In tal senso, pertanto il valore delle esposizioni attive rappresentate da garanzie risulta indifferente alle variazioni dei tassi di interesse di mercato, in quanto Finsardegna non ha necessità di "liquidare" una attività rappresentata da un credito di firma. L'attività di acquisto e di vendita di titoli da parte di Finsardegna risulta particolarmente ridotta e non rientra nell ambito delle attività di negoziazione. Essa può, comunque, generare possibili plus/minusvalenze e può esporre la società al rischio di reinvestimento. A tale fine Finsardegna, mediante la funzione Gestione del rischio, effettua un costante monitoraggio delle obbligazioni detenute in portafoglio e, attraverso un costante colloquio con gli operatori specializzati che operano nei mercati, cerca di cogliere le possibili opportunità di investimento e di controllare il riflesso delle fluttuazioni dei tassi di interesse. ii) ipotesi di fondo utilizzate nella misurazione e gestione del rischio: Anche per il rischio di tasso di interesse sul portafoglio immobilizzato Finsardegna ha utilizzato la metodologia semplificata proposta dalla Banca d'italia (cfr. Circolare 216, Capitolo V, Allegato M). Tale metodologia propone un algoritmo semplificato che porta al calcolo di un indicatore sintetico di rischio di tasso d'interesse. La costruzione dell indicatore prevede che ogni intermediario suddivida le attività, le passività e le poste fuori bilancio in 14 diverse fasce di scadenza. All interno di ogni fascia le posizioni attive sono compensate con quelle passive, ottenendo in tale modo una posizione netta. La posizione netta di ogni fascia è moltiplicata per i fattori di ponderazione indicati dalla stessa Banca d Italia. Le esposizioni ponderate delle diverse fasce sono sommate tra loro. Il risultato ottenuto in questo modo approssima la variazione del valore attuale delle poste appartenenti a ogni intervallo nell eventualità di uno shock di tasso di 200 punti base. Il totale di questi valori assoluti viene rapportato al patrimonio di vigilanza in modo da ottenere l indicatore di rischiosità proposto dalla Banca d Italia, la quale ha individuato nel 20% la soglia di attenzione di tale indicatore.ciò significa che l organo di Vigilanza ritiene che una variazione del valore economico dell intermediario superiore al 20% in presenza di variazioni uniformi dei tassi di mercato pari a 200 punti base sia indicativa di una possibile esposizione eccessiva al rischio di tasso di interesse. iii) frequenza di misurazione di questa tipologia di rischio: La misurazione del capitale interno attuale, condotta attraverso il richiamato algoritmo semplificato indicato dalla Circolare 216/96 di Banca d Italia, viene effettuata su base annuale. 15

16 quantitativa ( b) Posizioni di Finsardegna rispetto al rischio di tasso di interesse sul portafoglio immobilizzato al (variazione ipotizzata dei tassi = +200 punti base) Fascia temporale Esposizione netta Fattore di ponderazione Valore ponderato dell'esposizione netta A vista e revoca ,18 0,00% - fino ad un mese ,70 0,08% 48 da oltre 1 mese a 3 mesi ,89 0,32% da oltre 3 mesi a 6 mesi ,20 0,72% da oltre 6 mesi ad 1 anno ,12 1,43% da oltre 1 anno a 2 anni ,88 2,77% da oltre 2 anni a 3 anni ,45 4,49% da oltre 3 anni a 4 anni ,05 6,14% da oltre 4 anni a 5 anni ,15 7,71% da oltre 5 anni a 7 anni ,71 10,15% da oltre 7 anni a 10 anni ,21 13,26% da oltre 10 anni a 15 anni ,06 17,84% da oltre 15 anni a 20 anni ,81 22,43% oltre 20 anni - 26,03% - Totale

17 TAVOLA 7 Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato Descrizione dell informazione qualitativa quantitativa ( a ) Finsardegna nel corso del 2012 non ha effettuato investimenti in Strumenti di capitale. ( b) Finsardegna nel corso del 2012 non ha effettuato investimenti in Strumenti di capitale. 17

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