RELAZIONE PREVISIONALE PROGRAMMATICA 2013/2015 Monza, luglio 2013 Monza,

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3 Indice Pagina Sezione La popolazione 7 o La Provincia di Monza e della Brianza 7 o L andamento demografico 8 o La struttura della popolazione 10 o La popolazione straniera 13 o La popolazione scolastica 14 o 1.6 Livello di istruzione della popolazione residente 15 o 1.7 Condizioni socio-economiche delle famiglie 16 2 Il territorio 19 o Superficie, dati morfologici, strade e densità abitativa 19 o Il Piano territoriale di coordinamento Provinciale (Ptcp) 19 o 2.3 Le statistiche ambientali 23 3 L economia 26 o 3.1 Il sistema della imprese 26 o 3.2 L evoluzione per forma giuridica 28 o 3.3 Le imprese femminili 29 o 3.4 Le imprese straniere 30 o 3.5 I principali indicatori del mercato del lavoro 32 o 3.6 Turismo 36 4 I servizi 37 o 4.1 Il personale 37 o 4.2 Le strutture 38 o 4.3 Organismi gestionali 39 Sezione Fonti di finanziamento Analisi delle risorse 63 o Entrate tributarie 63 o Contributi e trasferimenti correnti 69 o Proventi extratributari 71 o Contributi e trasferimenti in c/capitale 72 o Accensione di prestiti 74 o Riscossioni di crediti e anticipazioni di cassa 75 Sezione 3 77 Piano dei programmi dell Ente 79 Quadro generale degli impieghi per programma 81 Descrizione analitica dei programmi dell Ente 85 o Programma 1 Governance e servizi di supporto 87 o Programma 2 Politiche scolastiche e formative 101 o Programma 3 Politiche culturali, del turismo, dello sport e del 109 tempo libero o Programma 4 Politiche del trasporto pubblico locale e viabilità 121 o Programma 5 Programmazione territoriale 133 o Programma 6 Politiche ambientali 139 o Programma 7 Politiche sociali 153 o Programma 8 Politiche per lo sviluppo economico 161 o Programma 90 Ente 169 Riepilogo dei programmi per fonti di finanziamento 179 3

4 Sezione Stato di attuazione delle opere pubbliche finanziate negli anni precedenti 183 e non realizzate (in tutto o in parte) Considerazioni sullo stato di attuazione dei programmi 185 Sezione Sezione Valutazioni finali della programmazione 227 4

5 Sezione 1 Caratteristiche generali della popolazione, del territorio, dell economia insediata e dei servizi dell Ente 5

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7 1. LA POPOLAZIONE 1.1 La Provincia di Monza e della Brianza La Provincia di Monza e della Brianza si colloca al 5 posto in Lombardia per numero di abitanti (cfr. Tabella 1). Nel 2012 anche la provincia brianzola ha seguito l andamento decrescente di tutte le province lombarde, seppure in misura contenuta, pari a -1,09%. Ciononostante in Brianza la media di abitanti per km 2 è di 2.072,45, decisamente superiore a quella di tutte le province lombarde, a conferma della rilevante capacità di attrazione del territorio dal punto di vista demografico. Tabella 1 Popolazione superficie e densità abitativa Provincia Popolazione 2012 Popolazione 2011 Variazione 2012/2011 Superficie Kmq Densità abitativa 2012 Densità abitativa 2011 Bergamo ,86 399,17 403,52 Brescia ,36 258,78 262,53 Como ,07 455,56 461,92 Cremona ,57 201,96 205,36 Lecco ,17 411,83 416,78 Lodi ,25 285,92 291,03 Mantova ,84 174,53 177,63 Milano , , ,30 Monza e della Brianza , , ,28 Pavia ,73 180,68 184,94 Sondrio ,90 56,28 57,03 Varese ,71 726,89 736,86 Regione Lombardia ,86 406,53 415,61 Grafico 1 Ripartizione della popolazione della Regione Lombardia per Provincia Dai Grafici 1 e 2 si evince come la Provincia di Monza e della Brianza, nonostante occupi solamente il 2% dell intera superficie territoriale della Regione Lombardia, rappresenta il 9% circa della popolazione regionale, collocandosi al livello della Provincia di Varese, subito dopo le grandi province di Milano, Brescia e Bergamo, le quali però possono contare su una superficie notevolmente superiore. 7

8 Grafico 2 Ripartizione della superficie della Regione Lombardia per Provincia Grafico 3 Densità abitativa nelle province lombarde 1.2 L andamento demografico La tabella sotto riportata, consente di osservare l andamento demografico nel periodo La popolazione della Provincia di Monza e della Brianza è cresciuta, in termini assoluti, di oltre 44 mila persone. 8

9 Tabella 2 Tavola dati demografici /1/2005 1/1/2006 1/1/2007 1/1/2008 1/1/2009 1/1/2010 1/1/2011 1/1/2012 Provincia di Monza e Brianza Grafico 4 Andamento della popolazione nella Provincia di Monza e della Brianza (55 Comuni) L analisi di medio-lungo periodo ( ) mostra, quindi, un incremento della popolazione brianzola del 5,54%. Si conferma la tendenza, già verificatasi in passato, che vede il maggior sviluppo dei Comuni più piccoli: Roncello (+54,48%), Busnago (+29,54%), Correzzana (+26,33%), Ornago (+26,27%). Solo 4 Comuni della Provincia hanno subìto nello stesso periodo un lieve decremento: Carnate (-4,10%), Vedano al Lambro (-3,49%), Vimercate (-1,75%) e Nova Milanese (-1,32%). Per quanto riguarda il comune capoluogo, durante il periodo , si è registrato un lieve decremento della popolazione (-1,9%). Tabella 3 Popolazione residente al 01/01 Serie Storica Comuni Var Agrate Brianza Aicurzio Albiate Arcore Barlassina Bellusco Bernareggio Besana in Brianza Biassono Bovisio Masciago Briosco Brugherio Burago di Molgora Busnago Camparada Caponago Carate Brianza Carnate Cavenago di Brianza Ceriano Laghetto Cesano Maderno Cogliate Concorezzo Cornate d Adda Correzzana

10 Tabella 3 Popolazione residente al 01/01 Serie Storica Comuni Var Desio Giussano Lazzate Lentate sul Seveso Lesmo Limbiate Lissone Macherio Meda Mezzago Misinto Monza Muggiò Nova Milanese Ornago Renate Roncello Ronco Briantino Seregno Seveso Sovico Sulbiate Triuggio Usmate Velate Varedo Vedano al Lambro Veduggio con Colzano Verano Brianza Villasanta Vimercate Totale Monza e Brianza Totale Lombardia Il Grafico seguente indica i Comuni più popolosi della Brianza per volume di abitanti. Grafico 5 Comuni della Provincia di Monza e della Brianza con popolazione superiore a abitanti 1.3 La struttura della popolazione Nella Tabella 4 è riportata la struttura della popolazione per genere, per ciascun comune della Provincia di Monza e della Brianza. Complessivamente si osserva una maggiore numerosità della 10

11 popolazione di genere femminile rispetto a quella maschile, con poche eccezioni a livello di singolo comune. Tabella 4 Popolazione per genere nei 55 Comuni della Provincia di Monza e della Brianza all 1/1/2012 Comuni Maschi Femmine Totale Agrate Brianza Aicurzio Albiate Arcore Barlassina Bellusco Bernareggio Besana in Brianza Biassono Bovisio-Masciago Briosco Brugherio Burago di Molgora Busnago Camparada Caponago Carate Brianza Carnate Cavenago di Brianza Ceriano Laghetto Cesano Maderno Cogliate Concorezzo Cornate d'adda Correzzana Desio Giussano Lazzate Lentate sul Seveso Lesmo Limbiate Lissone Macherio Meda Mezzago Misinto Monza Muggiò Nova milanese Ornago Renate Roncello Ronco briantino Seregno Seveso Sovico Sulbiate Triuggio Usmate velate Varedo Vedano al lambro Veduggio con Colzano Verano Brianza Villasanta Vimercate Totale Monza e Brianza

12 Nella Tabella 5 sono rappresentati i nuclei familiari nelle province lombarde. La media della provincia brianzola è di 2,4, al di sopra del dato medio regionale e pari alla media nazionale. Tabella 5 Popolazione residente, famiglie, componenti medi e residenti in convivenze Dati censimento 2011 Provincia Popolazione residente Numero di famiglie Popolazione residente in famiglia Numero medio di componenti per famiglia Popolazione residente in convivenza Varese , Como , Sondrio , Milano , Bergamo , Brescia , Pavia , Cremona , Mantova , Lecco , Lodi , Monza e Brianza , Lombardia , Italia , La Tabella 6 attesta uno sviluppo demografico della Brianza assicurato sia dal saldo naturale, sia dal saldo migratorio, entrambi positivi. Tabella 6 - Quozienti di natalità, mortalità, emigrazione e immigrazione all (x abitanti) Provincia Natalità Mortalità Immigrazione Emigrazione Varese 9,5 9,2 41,0 33,8 Como 9,6 9,0 41,1 33,4 Sondrio 9,1 9,7 28,5 25,3 Milano 9,7 9,0 40,0 30,0 Bergamo 10,8 8,2 40,1 32,1 Brescia 10,9 8,5 41,1 33,0 Pavia 8,5 12,0 45,4 34,5 Cremona 9,2 11,1 38,0 31,9 Mantova 10,0 10,5 41,1 33,7 Lecco 10,0 8,9 37,5 32,0 Lodi 9,9 9,5 41,3 33,7 Monza e Brianza 10,0 8,2 39,3 30,5 Lombardia 9,9 9,1 40,3 31,8 Italia 9,3 9,7 31,0 25,8 12

13 Tabella 7 Indice di vecchiaia, di dipendenza, di anzianità all (x abitanti) Provincia Vecchiaia* Dipendenza** Ricambio*** Quota pop. totale giovanile anziani pop. età over 65 lavorativa Varese 147,7 52,7 21,3 31,4 147,4 20,6 Como 138,9 51,3 21,5 29,8 144,2 19,7 Sondrio 144,6 51,7 21,2 30,6 133,5 20,2 Milano 152,8 53,3 21,1 32,2 155,5 21,0 Bergamo 114,2 49,9 23,3 26,6 127,9 17,8 Brescia 120,9 51,2 23,2 28,0 132,0 18,5 Pavia 176,9 53,9 19,5 34,4 165,2 22,4 Cremona 160,3 53,3 20,5 32,8 154,7 21,4 Mantova 154,7 53,8 21,1 32,7 156,2 21,2 Lecco 137,4 52,4 22,1 30,3 140,8 19,9 Lodi 131,5 49,6 21,4 28,2 141,8 18,8 Monza e Brianza 133,2 51,1 21,9 29,2 141,9 19,3 Lombardia 141,1 52,2 21,6 30,5 145,6 20,1 Italia 144,5 52,3 21,4 30,9 130,3 20,3 *Indice di vecchiaia: rapporto percentuale tra la popolazione in età da 65 anni in poi e quella della classe 0-14 anni. **Indice di dipendenza totale: rapporto percentuale avente al numeratore la somma tra la popolazione in età 0-14 anni e quella in età da 65 anni in poi e al denominatore la popolazione in età anni. Indice di dipendenza giovanile: rapporto percentuale tra la popolazione in età 0-14 anni e quella in età anni. Indice di dipendenza degli anziani: rapporto percentuale tra la popolazione in età da 65 in poi e quella in età anni. ***Indice di ricambio della popolazione in età lavorativa: rapporto percentuale tra la popolazione della classe anni e quella della classe anni. 1.4 La popolazione straniera La popolazione straniera residente nel territorio brianzolo risulta pari a unità. La tabella seguente riporta, in valori assoluti, il numero di stranieri residenti in ogni comune della Provincia, suddivisi per sesso. Tabella 8 Popolazione residente straniera al 1 Gennaio 2010 nella Provincia di Monza per sesso Comune Maschi Femmine Totale %le sulla popolazione residente Agrate Brianza ,83 Aicurzio ,18 Albiate ,55 Arcore ,26 Barlassina ,79 Bellusco ,94 Bernareggio ,92 Besana in Brianza ,77 Biassono ,49 Bovisio-Masciago ,62 Briosco ,35 Brugherio ,39 Burago di Molgora ,24 Busnago ,23 Camparada ,70 Caponago ,62 Carate Brianza ,84 Carnate ,14 Cavenago di Brianza ,14 Ceriano Laghetto ,92 Cesano Maderno ,48 Cogliate ,81 Concorezzo ,95 Cornate d'adda ,55 Correzzana ,68 Desio ,27 Giussano ,49 Lazzate ,23 13

14 Tabella 8 Popolazione residente straniera al 1 Gennaio 2010 nella Provincia di Monza per sesso Comune Maschi Femmine Totale %le sulla popolazione residente Lentate sul Seveso ,97 Lesmo ,42 Limbiate ,09 Lissone ,78 Macherio ,33 Meda ,23 Mezzago ,61 Misinto ,84 Monza ,57 Muggiò ,24 Nova Milanese ,94 Ornago ,80 Renate ,31 Roncello ,20 Ronco Briantino ,75 Seregno ,66 Seveso ,53 Sovico ,24 Sulbiate ,73 Triuggio ,32 Usmate Velate ,15 Varedo ,05 Vedano al Lambro ,08 Veduggio con Colzano ,04 Verano Brianza ,14 Villasanta ,52 Vimercate ,88 Totale Monza e Brianza ,85 Osservando più in dettaglio, dal rapporto tra il numero di stranieri e la popolazione residente nei singoli Comuni, si registra la più alta percentuale di stranieri nel comune capoluogo, Monza, con il 9,57%, seguito da due piccoli Comuni, Renate (9,31%) e Carnate (9,14%); immediatamente dopo si colloca Limbiate, comune di medie dimensioni, con il 9,09%. 1.5 La popolazione scolastica La tabella proposta riporta la popolazione scolastica della Provincia di Monza e della Brianza, riferita all anno scolastico 2010/2011, suddivisa per tipologia di scuola secondaria superiore, statale e paritaria, e per anno di corso. Tabella 9 - Studenti frequentanti gli Istituti di scuola secondaria di secondo grado della Provincia di Monza e della Brianza (anno scolastico 2010/2011) Comparto Totale Anno di corso Scuole statali Istruzione liceale Istruzione tecnica Istruzione professionale Istruzione e formazione professionale Totale statali Scuole paritarie Istruzione liceale Istruzione tecnica Istruzione professionale Totale paritarie Totale generale

15 1.6 Livello di istruzione della popolazione residente La tabella che segue riporta i dati, registrati al Censimento , relativi al livello di istruzione per ciascun comune della Provincia di Monza e della Brianza. Tabella 10 Livello di istruzione della popolazione della Provincia di Monza e Brianza per comune di residenza Dati Censimento 2001 Comune Laurea Diploma Licenza Licenza Alfabeti Analfabeti Totale Media Elementare Agrate Brianza Aicurzio Albiate Arcore Barlassina Bellusco Bernareggio Besana in Brianza Biassono Bovisio Masciago Briosco Brugherio Burago di Molgora Busnago Camparada Caponago Carate Brianza Carnate Cavenago di Brianza Ceriano Laghetto Cesano Maderno Cogliate Concorezzo Cornate d'adda Correzzana Desio Giussano Lazzate Lentate sul Seveso Lesmo Limbiate Lissone Macherio Meda Mezzago Misinto Monza Muggio' Nova Milanese Ornago Renate Roncello Ronco Briantino Seregno Seveso Sovico Sulbiate Triuggio Usmate velate Varedo I dati relativi al Censimento 2011 in materia, non sono ancora disponibili. 15

16 Tabella 10 Livello di istruzione della popolazione della Provincia di Monza e Brianza per comune di residenza Dati Censimento 2001 Comune Laurea Diploma Licenza Licenza Alfabeti Analfabeti Totale Media Elementare Vedano al Lambro Veduggio con Colzano Verano Brianza Villasanta Vimercate Totale In generale si osserva che la percentuale più consistente di popolazione, pari al 31,7%, è in possesso della licenza media, seguita dai diplomati con una percentuale pari al 28,42%. I laureati raggiungono il 7,11% del totale. Grafico 6 Livello di istruzione della popolazione della Provincia di Monza e Brianza Dati Censimento Condizioni socio-economiche delle famiglie La tabella che segue riporta i dati, registrati al Censimento , relativi alle tipologie di nuclei familiari per comune di residenza. In tutti i 55 Comuni della Provincia prevalgono i nuclei familiari composti da coppie con figli, seguiti da quelli formati da coppie senza figli. Tabella 11 Famiglie (non mononucleari) per tipologia. Dati al censimento del 2001 Comune Tipi di nucleo familiare Coppie senza Coppie con figli Padre con figli Madre con figli Totale figli Agrate Brianza Aicurzio Albiate Arcore Barlassina Bellusco Bernareggio Besana in Brianza Biassono I dati relativi al Censimento 2011 in materia, non sono ancora disponibili. 16

17 Tabella 11 Famiglie (non mononucleari) per tipologia. Dati al censimento del 2001 Comune Tipi di nucleo familiare Coppie senza Coppie con figli Padre con figli Madre con figli Totale figli Bovisio-Masciago Briosco Brugherio Burago di Molgora Busnago Camparada Caponago Carate Brianza Carnate Cavenago di Brianza Ceriano Laghetto Cesano Maderno Cogliate Concorezzo Cornate d'adda Correzzana Desio Giussano Lazzate Lentate sul Seveso Lesmo Limbiate Lissone Macherio Meda Mezzago Misinto Monza Muggiò Nova Milanese Ornago Renate Roncello Ronco Briantino Seregno Seveso Sovico Sulbiate Triuggio Usmate Velate Varedo Vedano al Lambro Veduggio con Colzano Verano Brianza Villasanta Vimercate Totale In termini percentuali, le coppie con figli raggiungono il 58,67% del totale, mentre le coppie senza figli si attestano al 30,02%, seguite dalle famiglie monogenitoriali in cui prevalgono le madri con figli (9,37%) rispetto ai padri con figli (1,91%). 17

18 Grafico 7 Famiglie (non monucleari) per tipologia Dati Censimento

19 2. IL TERRITORIO 1. LA POPOLAZIO 2.1 Superficie, dati morfologici, strade e densità abitativa Il territorio della Brianza si estende su una superficie complessiva di 405,49 km 2. Tabella 12 Superficie e dati morfologici della Provincia di Monza e Brianza Superficie Kmq 405,49 Comuni n. 55 Aree antropizzate ( dati: DUSAF 2009) Kmq 223,45 Aree agricole (dati: SIARL 2010) Kmq 106,80 Aree boscate (dati: PIF 2004) Kmq 33,81 Aree a tutela ambientale (tutti i vincoli ex 1497, archeologici, e Pav - dati: Provincia Monza e Kmq 22,27 Brianza ) Altitudine sul livello del mare minima (Brugherio, Camparada) Mt 137 Altitudine sul livello del mare massima (Besana Brianza) Mt 355 Il territorio è caratterizzato da un elevata densità demografica, sono soprattutto i Comuni a ridosso del capoluogo di Regione quelli che hanno una maggiore densità abitativa, indice della preferenza di risiedere nelle aree più vicine al centro nevralgico dei traffici economici, commerciali e produttivi. Tabella 13 Strade sul territorio della Provincia di Monza e Brianza Autostrade e tangenziali (dati: Regione Lombardia) Km 28 Strade statali (dati: Piano di Bacino della Mobilità e dei Trasporti) Km 19 Strade Provinciali (dati: Provincia MB) Km 212 Strade comunali (dati: Regione Lombardia) Km 312 Strade vicinali (dati non noti) Linee ferroviarie (dati: Regione Lombardia) Km 83 Percorsi ciclabili nei Parchi regionali (dati: Provincia MB) Km 51 Piste ciclabili (dati: Provincia MB) Km Il Piano territoriale di coordinamento Provinciale (Ptcp) Con il Piano territoriale di coordinamento Provinciale, di seguito denominato PTCP, la Provincia definisce gli obiettivi generali relativi all assetto e alla tutela del proprio territorio connessi ad interessi di rango provinciale o sovracomunale (riguardanti cioè l intero territorio provinciale o comunque quello di più Comuni), o costituenti attuazione della pianificazione regionale. Il PTCP è atto di indirizzo della programmazione socio-economica della Provincia ed ha efficacia paesaggistico ambientale, secondo quanto indicato dalla legge regionale 12/2005. Il territorio della Provincia di Monza e della Brianza è stato oggetto di pianificazione nell ambito nel Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano (PTCP), atto approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 55 del 14/10/2003. La Regione Lombardia, a seguito di confronti tecnici avuti con le Province di Milano e di Monza e della Brianza, ha confermato la vigenza del PTCP della Provincia di Milano anche per la parte relativa alla Provincia di Monza e della Brianza. Nel contempo, al fine di dotarsi di un proprio strumento di pianificazione territoriale interprete delle istanze del territorio e adeguato alle normative successivamente intervenute, con deliberazione della Giunta Provinciale n. 93/2009 del 16/12/2009, la Provincia di Monza e della Brianza ha avviato il procedimento di redazione del proprio PTCP e della relativa Valutazione ambientale. Con successiva deliberazione della Giunta Provinciale n. 57/2010 del 31/03/2010 sono state individuate l autorità competente e quella procedente della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), oltre che costituito un Gruppo di lavoro interdirezionale, all interno dell ente, con funzioni consultive. Inoltre, con deliberazione della Giunta Provinciale n.119/2010 del 30/06/2010 è stato approvato un programma di collaborazione e assistenza per la redazione del PTCP tra la Provincia e il Centro Studi PIM e, con deliberazione della Giunta Provinciale n. 148/2010 del 28/07/2010 una 19

20 convenzione con la Fondazione Lombardia per l Ambiente (FLA) per lo sviluppo del progetto Sostenibilità ambientale del PTCP. Il percorso di redazione del PTCP della Provincia di Monza e Brianza, avviato nel dicembre 2009, è in fase conclusiva. Con deliberazione della Giunta provinciale n. 39 del 28/03/2013 è stata approvata la proposta al Consiglio Provinciale del PTCP. La stessa, ottenuto il parere favorevole di trasmissibilità al Consiglio da parte della competente commissione consiliare, è al vaglio del Consiglio Provinciale che la sta approvando. La redazione del PTCP assolve ad un obbligo di legge (art.15 della L.R. n.12/2005), ma è anche occasione culturale per la Provincia di Monza e della Brianza e per quegli enti e attori presenti nella realtà locale, capaci di produrre proposte e di individuare finalità condivise dalla Comunità locale. Si tratta di far crescere la convinzione che molte politiche territoriali non hanno i confini amministrativi dei Comuni, ma coinvolgono perlomeno il destino dell'intera Provincia. L'esperienza insegna che la pianificazione ha successo quando, più che necessitata dalla norma, è legittimata da una domanda sociale che contribuisce alla sua costruzione ed esprime poi una capacità di controllo delle decisioni prese. Per queste ragioni la proposta di piano territoriale della Provincia di Monza e della Brianza si è fatta carico delle istanze portate dai diversi soggetti sociali. La proposta di PTCP ha anche tenuto conto dell importanza dell effettività delle sue previsioni, ossia dell idoneità ad essere applicate per intero e con facilità. Per assicurare effettività il PTCP ha innanzitutto regolato gli aspetti di specifica competenza, collocandosi nella ripartizione costituzionale di poteri e funzioni fra Province e Comuni. Punto di partenza nell impostazione del PTCP è stato l osservanza dell art.118 della Costituzione, il quale afferma la centralità del Comune nell esercizio delle funzioni amministrative, ad eccezione di quelle che, per ragioni di carattere unitario, sono esercitate da Stato, Regioni e Province. Ciò vale anche per la materia del governo del territorio la quale, nella sua accezione più ampia, comprende non solo la disciplina degli usi del suolo e la connessa regolamentazione dell attività edilizia, ma anche la regolamentazione della mobilità, la tutela dell ambiente e del paesaggio, la sua valorizzazione, nonché la difesa del suolo. In Lombardia, quale effetto della L.R. n.12/2005, i Comuni hanno proceduto, o stanno procedendo, alla redazione di una nuova generazione di strumenti urbanistici, i Piani di Governo del Territorio (PGT). Nella Provincia di Monza e della Brianza la quasi totalità dei Comuni hanno approvato o adottato il PGT. Tale sostanziale contemporaneità di rinnovamento della disciplina territoriale costituisce un unicum pressoché irripetibile ed è lo scenario nel quale si è collocata la redazione del PTCP. La L.R. n.12/2005 individua specificatamente le finalità, i contenuti e la procedura dei PTCP Provinciali (titolo II, capo III della legge citata). Quanto ai contenuti essi sono distinti in due categorie: quelli programmatici (art. 15 c. 2), che hanno natura orientativa, e quelli prescrittivi (art. 15 c. 3, 4, 5 e art. 18 c. 2, art. 56 c. 1, lett. d).il proprium del PTCP è costituito dagli elementi di carattere prescrittivo, a cui la pianificazione di livello comunale deve attenersi. Tali elementi risultano descritti, analiticamente, nel predetto art. 18 c. 2, e sono così riassumibili: beni ambientali e paesaggistici; sistema della mobilità; aree agricole di valore strategico; aree di rischio idrogeologico e sismico. Sono questi i temi sui quali prioritariamente la Comunità Provinciale chiede al PTCP un progetto collettivo condiviso. Proprio ai fini dell effettività, i temi prescrittivi costituiscono l ossatura del PTCP (paesaggio, mobilità, aree agricole e saldezza del suolo). Si tratta di tematiche che incrociano i temi più rilevanti del territorio della Brianza, quali la tutela dell ambiente ed il suo rapporto con lo sviluppo economico, la qualità e l efficienza del sistema trasportistico e viabilistico della Provincia, il consumo del suolo e la protezione dell abitato. La natura precettiva della disciplina provinciale nelle materie suddette attribuisce notevole rilevanza al PTCP per gli effetti che esso può avere sui contenuti dei PGT e delle loro eventuali varianti. 20

21 Nell attuale scenario di crisi economica e di difficoltà dell occupazione, il PTCP deve inoltre riuscire ad essere un elemento propulsivo dell economia della Brianza; a riguardo la proposta di piano ha dedicato particolare attenzione al tema dello sviluppo e della riconversione delle aree produttive. Per gli aspetti paesaggistici il piano territoriale regionale (PTR) costituisce il principale riferimento a cui la proposta di PTCP ha guardato per delineare le previsioni per la salvaguardia di bellezze naturali e di beni culturali di eccellenza, molto cospicui in Brianza, pur in un territorio assai urbanizzato. La regolamentazione degli aspetti paesaggistici ed ambientali, oltre che ad una funzione di tutela e valorizzazione di tali beni, risponde all esigenza di conseguire efficaci risultati ad un livello più esteso; nella proposta di piano vi è in tal senso una connessione stretta tra le previsioni paesaggistiche e quelle di strategicità delle aree agricole al fine di costituire leva comune nell arginare il consumo del suolo e nel promuovere una sua migliore utilizzazione. L intensa utilizzazione del suolo costituisce un fenomeno non inarrestabile, ma neppure comprimibile con formule matematiche più o meno complesse. Le sue motivazioni trascendono la semplice sfera territoriale, coinvolgendo questioni di finanza delle pubbliche amministrazioni e di equilibrio dell uso del suolo con lo sviluppo abitativo e produttivo della nostra Provincia. In ogni caso essa trae origine anche dall assenza in Italia di una disciplina del regime giuridico dei suoli, il che rende ancora oggi la rendita fondiaria reale protagonista di ogni trasformazione urbanistica. È esperienza ormai condivisa che l efficacia dei contenuti agricolo-ambientali del PTCP, nel limitare l utilizzazione del territorio, è condizionata anche dalla crescente dipendenza delle amministrazioni comunali dalle trasformazioni territoriali, mezzo di finanziamento delle opere e delle infrastrutture pubbliche, e dalle necessità del mondo produttivo di trarre dagli interventi edilizi risorse utili per iniziative di riqualificazione e sviluppo industriale. La proposta di Ptcp propone una tutela attiva degli spazi aperti e individua anche indirizzi e strumenti (es. programmi di azione paesaggistica, piani di settore, intese con i Comuni) finalizzati alla riqualificazione fisica e fruitiva del territorio, al miglioramento qualitativo degli spazi aperti e del rapporto tra costruito e suolo libero. Hanno rilievo nel PTCP anche i temi sui quali la legge regionale riserva alla Provincia un ruolo orientativo della pianificazione comunale, questioni tutte quante specificamente elencate all art.15.2 della legge regionale. Il carattere orientativo delle predette previsioni provinciali non sminuisce la sostanziale efficacia delle previsioni stesse, purché posseggano adeguato livello culturale e scientifico. La loro effettività, infatti, è strettamente connessa all autorevolezza della fonte normativa ed alla sua capacità di moral suasion. Parte importante del PTCP riguarda, infine, i sistemi delle aree protette regionali e locali, entrambi di notevole entità in Provincia di Monza e della Brianza. A norma di legge, il PTCP si limita a recepire le scelte pianificatorie dei PTC dei parchi regionali, mentre può liberamente disciplinare i parchi sovracomunali, dei quali la proposta di piano si fa carico di rafforzare la struttura. 21

22 Figura 1 I parchi Il PTCP di Monza e della Brianza, una volta approvato, costituirà il riferimento principale per le politiche territoriali della Provincia: in tal senso si aprirà una importanza fase tesa all attuazione dello stesso attraverso tutti gli istituti previsti dal piano. In questa ulteriore fase sarà determinante la conoscenza dei Comuni ed il relativo accompagnamento alla comprensione del Piano nella sua interezza e nella sua componente fortemente innovativa. Gli ulteriori strumenti di pianificazione e programmazione del territorio Si collocano in tale prospettiva di indirizzo da parte del PTCP anche i temi dello sviluppo socioeconomico della Brianza connessi alle scelte territoriali, quali l incentivazione alla riqualificazione delle aree produttive dismesse. Nel mutato scenario economico, anche le decisioni di trasformazione territoriali, valutate in sede di PTCP, assumono, come detto, valenza rilevante per gli aspetti legati al lavoro e all occupazione, pur in un equilibrio spesso precario con le necessità di un contenimento dell utilizzazione del suolo. Il PTCP, ai sensi dell art. 2 della L.R 12/05, ha efficacia di orientamento, indirizzo e coordinamento e, in tal senso, si colloca anche nei confronti dei piani Provinciali di settore. Tra questi si annoverano: piano di settore agricoltura piano strategico provinciale della mobilità ciclistica piano di settore per il commercio piano di settore per le aree dismesse Piano di Indirizzo Forestale Programma Triennale dei Servizi di Trasporto Pubblico Locale Progetto Strategico per la Mobilità Sostenibile Piano Provinciale di Bacino della Mobilità e trasporti. 22

23 2.3 Le statistiche ambientali La produzione e la raccolta di rifiuti rivestono un ruolo particolarmente significativo all interno delle statistiche ambientali. Considerando i dati provenienti dalle dichiarazioni ambientali (MUD) dell anno per la Provincia di Monza e Brianza, si osserva che gli insediamenti che hanno presentato la dichiarazione sono stati 5.313, di cui la quota maggiore (18,7%) è costituita dal settore commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli, seguito dal 10,5% della fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, e dal 9,3% del comparto sanità e assistenza sociale. In particolare, sono le dichiarazioni ambientali dei produttori di rifiuti speciali, di cui (il 47,4% del totale) relativi agli insediamenti che hanno prodotto rifiuti speciali pericolosi, (il 31,8% del totale) quelli che hanno prodotto rifiuti pericolosi e non pericolosi e (il 20,8% del totale) quelli che hanno prodotto solo rifiuti speciali non pericolosi. I rifiuti speciali complessivamente in Brianza hanno raggiunto un totale di ,1 tonnellate (il 14,5% in meno rispetto all anno precedente), di cui ,5 tonnellate (l 87,0%) non pericolosi e ,5 tonnellate (il 13,0%) pericolosi. Di oltre tonnellate, pari ad una produzione media pro-capite giornaliera di circa 1,3 kg, è stata invece la raccolta di rifiuti urbani nel territorio della Brianza, risultante dalle 50 dichiarazioni ambientali presentate dai Comuni della Provincia. Particolarmente elevata la percentuale di raccolta differenziata che raggiunge il 68,0% del totale (oltre un punto percentuale in più rispetto al MUD 2008), con ,2 tonnellate; decisamente inferiore, pari a ,7 tonnellate la raccolta indifferenziata (32,0% del totale). In base alle dichiarazioni 2009, tutti i Comuni della Provincia di Monza e Brianza hanno raggiunto almeno il 50% di raccolta differenziata. In particolare, i Comuni più virtuosi sono risultati quelli di Bellusco e Aicurzio, con una quota di raccolta differenziata superiore all 80%; in ben 43 Comuni si è registrata una quota di raccolta differenziata superiore al dato medio della Brianza (68,0%) 4. Tabella 14 Raccolta di rifiuti urbani nei Comuni della Brianza (in tonnellate) Comune Raccolta indifferenziata Raccolta differenziata Totale %le Raccolta Differenziata Bellusco 588, , ,2 83,3% Aicurzio 179,2 839, ,6 82,4% Biassono 1.109, , ,7 79,4% Lesmo 759, , ,3 79,1% Carnate 676, , ,9 78,9% Caponago 526, , ,5 78,3% Usmate Velate 953, , ,6 78,0% Villasanta 1.428, , ,0 77,6% Cornate d'adda 889, , ,1 77,6% Bovisio-Masciago 1.648, , ,0 77,6% Bernareggio 962, , ,3 77,3% Arcore 1.864, , ,8 76,8% Burago di Molgora 514, , ,9 76,5% Misinto 579, , ,5 76,5% Correzzana 217,3 706,8 924,0 76,5% Cavenago di Brianza 735, , ,8 76,4% Ornago 465, , ,0 76,3% Macherio 825, , ,0 75,4% Veduggio con Colzano 459, , ,5 75,4% Lazzate 806, , ,5 75,1% Camparada 229,0 687,0 916,1 75,0% Briosco 649, , ,2 75,0% Agrate Brianza 1.968, , ,5 74,8% Besana in Brianza 1.754, , ,4 74,3% Roncello 351, , ,1 74,2% 3 I dati delle dichiarazioni ambientali del 2010 si riferiscono alla raccolta rifiuti dell anno Dalle dichiarazioni MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) 2009 relative ai 5 nuovi Comuni della Provincia di Monza e della Brianza risulta un totale di ,30 tonnellate di rifiuti urbani raccolti, di cui il 70,2% tramite raccolta differenziata. 23

24 Tabella 14 Raccolta di rifiuti urbani nei Comuni della Brianza (in tonnellate) Comune Raccolta indifferenziata Raccolta differenziata Totale %le Raccolta Differenziata Lissone 5.325, , ,2 74,1% Ronco Briantino 382, , ,2 74,0% Varedo 1.584, , ,8 73,7% Mezzago 402, , ,5 73,4% Verano Brianza 999, , ,6 73,2% Sovico 936, , ,0 73,2% Sulbiate 415, , ,3 73,0% Barlassina 900, , ,7 72,8% Concorezzo 2.006, , ,5 72,6% Ceriano Laghetto 802, , ,8 72,5% Vedano al Lambro 854, , ,6 72,4% Renate 405, , ,3 71,8% Cesano Maderno 4.968, , ,3 71,7% Busnago 830, , ,6 71,4% Giussano 3.081, , ,6 71,3% Muggio' 3.064, , ,8 71,0% Brugherio 4.224, , ,6 70,0% Seveso 2.890, , ,7 69,7% Cogliate 980, , ,4 68,3% Seregno 5.996, , ,3 67,1% Triuggio 1.073, , ,2 66,2% Carate Brianza 2.987, , ,8 66,1% Limbiate 5.313, , ,4 65,6% Nova Milanese 3.769, , ,4 65,4% Vimercate 4.662, , ,5 65,3% Lentate sul Seveso 2.525, , ,9 64,6% Meda 3.214, , ,3 64,0% Albiate 651,9 982, ,4 60,1% Desio 7.357, , ,6 60,0% Monza , , ,3 51,7% Totale , , ,0 68,5% Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) 2010 Tabella 15 Produzione di rifiuti speciali (kg). Anno 2009 Provincia Rifiuti non pericolosi Rifiuti Pericolosi Totale Varese Como Sondrio Milano Bergamo Brescia Pavia Cremona Mantova Lecco Lodi Monza e Brianza Lombardia Fonte: Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente (ARPA) della Lombardia 24

25 Di seguito i dati relativi al confronto tra le province lombarde per la distribuzione del gas e per i consumi di energia elettrica nei vari comparti. Tabella 16 Gas naturale totale distribuito (1) anno 2010 (milioni di standard mc a 38,1 mj) Provincia Industriale Termoelettrico Reti di Totale distribuzione* Varese 341,9 15,3 984, ,7 Como 75,2 9,4 691,7 776,3 Sondrio 10,2 15,4 6,2 31,8 Milano 357, , , ,5 Bergamo 415,0 238, , ,5 Brescia 339,2 7,6 982, ,7 Pavia 197, ,2 652, Cremona 138,6 0,0 480,8 619,4 Mantova 330, ,3 344, ,6 Lecco 106,7 6,2 352,6 465,5 Lodi 42,2 762,6 245, ,6 Monza e Brianza 132,5 3,3 998, ,7 Lombardia 2.486, , , ,3 Italia , , , ,8 * Quantitativi distribuiti su reti secondarie ai settori residenziale, terziario, industriale e termoelettrico. Fonte: Elaborazione Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l Energia DGSAIE su dati SNAM Rete Gas Tabella 17 Consumi di energia elettrica secondo la categoria di utilizzatori (valori in gwh) anno 2011 Provincia Agricoltura Industria Settore Terziario* Usi Domestici Totale* Varese 12, , , , ,1 Como ,1 829,7 674, ,0 Sondrio 12,5 448,3 352,9 210, ,5 Milano , , , ,5 Bergamo 83, , , , ,3 Brescia 244, , , , ,3 Pavia 61, ,8 892,4 637, ,6 Cremona 147, ,2 489,6 422, ,7 Mantova 197, ,7 637,9 510, ,4 Lecco 5, ,8 462,9 378, ,2 Lodi 55,9 468,8 333,1 248, ,7 Monza e Brianza 9, , ,8 948, ,2 Lombardia , , , ,3 Italia , , , ,1 * Fonte Terna S.p.A. 25

26 3. L ECONOMIA 3.1 Il sistema delle imprese La provincia di Monza e Brianza 5 fa registrare variazioni positive, migliori anche della media regionale. Le imprese attive sono cresciute nell anno 2009, nel 2010 e nel 2011, mentre si registra un trend leggermente negativo (64.321) nel 2012, come si evince dalla Tabella 20, in cui sono indicate le imprese attive nei 55 comuni del territorio provinciale. Tabella 18 - Imprese attive nelle province lombarde. Valori assoluti Province Anno Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Monza e Brianza Pavia Sondrio Varese Lombardia Tabella 19 - Imprese attive nelle province lombarde per forma giuridica (Dati dicembre 2011) Provincia Società di Società di Ditte individuali Altre forme capitali persone Varese Como Sondrio Milano Bergamo Brescia Pavia Cremona Mantova Lecco Lodi Monza e Brianza Lombardia Italia Tabella 20 - Imprese attive nei comuni della provincia di Monza e Brianza al Comune n. imprese attive Agrate Brianza Aicurzio 140 Albiate 402 Arcore Barlassina 502 Bellusco 550 Bernareggio 631 Besana Brianza 973 Biassono A partire dall edizione del Rapporto Brianza 2010 ( Imprese e Territorio Rapporto Brianza 2011, Camera di Commercio Monza e Brianza, Confindustria Monza e Brianza) la serie storica della provincia di Monza e Brianza è stata ricostruita a seguito di un aggiornamento statistico e dell inclusione dei 5 nuovi comuni (Busnago, Caponago, Cornate d Adda, Lentate sul Seveso, Roncello) entrati a far parte della Provincia da dicembre

27 Tabella 20 - Imprese attive nei comuni della provincia di Monza e Brianza al Comune n. imprese attive Bovisio Masciago Briosco 413 Brugherio Burago di Molgora 302 Busnago 419 Camparada 109 Caponago 309 Carate Brianza Carnate 374 Cavenago di Brianza 445 Ceriano Laghetto 338 Cesano Maderno Cogliate 446 Concorezzo Cornate d'adda 703 Correzzana 165 Desio Giussano Lazzate 432 Lentate sul Seveso Lesmo 535 Limbiate Lissone Macherio 491 Meda Mezzago 261 Misinto 385 Monza Muggiò Nova Milanese Ornago 312 Renate 287 Rocco Briantino 201 Roncello 196 Seregno Seveso Sovico 530 Sulbiate 228 Triuggio 571 Usmate Velate 676 Varedo 927 Vedano al Lambro 502 Veduggio con Colzano 265 Verano Brianza 696 Villasanta 892 Vimercate Provincia di Monza e Brianza Tabella 21 - Movimento annuale delle imprese attive iscritte al registro delle imprese e tassi di natalità e mortalità anno 2011 Provincia Movimento annuale delle imprese Tassi calcolati su 100 imprese registrate Registrate Iscritte Cancellate Natalità Mortalità Varese ,3 7,6 Como ,1 7,2 Sondrio ,0 6,6 Milano ,7 7,0 27

28 Tabella 21 - Movimento annuale delle imprese attive iscritte al registro delle imprese e tassi di natalità e mortalità anno 2011 Bergamo ,9 6,8 Brescia ,9 7,5 Pavia ,9 8,2 Cremona ,6 8,1 Mantova ,8 7,9 Lecco ,5 7,0 Lodi ,4 9,1 Monza e Brianza ,1 6,8 Lombardia ,2 7,3 Italia ,1 7,8 Tabella 22 - Movimento annuale delle imprese artigiane iscritte al registro delle imprese e tassi di natalità e mortalità anno 2011 Provincia Movimento annuale delle imprese Tassi calcolati su 100 imprese registrate Registrate Iscritte Cancellate Natalità Mortalità Varese ,3 7,4 Como ,3 6,7 Sondrio ,0 6,5 Milano ,5 7,2 Bergamo ,6 5,7 Brescia ,4 5,8 Pavia ,6 6,8 Cremona ,0 5,8 Mantova ,9 5,8 Lecco ,0 5,7 Lodi ,5 8,7 Monza e Brianza ,8 6,5 Lombardia ,4 6,6 Italia ,4 6,4 3.3 L evoluzione per forma giuridica L analisi delle imprese classificate per forma giuridica offre un contributo alla valutazione delle caratteristiche strutturali ed organizzative del sistema produttivo locale. Per Monza e Brianza si conferma la maggiore presenza delle imprese individuali (51,9% delle imprese attive, pari a aziende); lo stesso si può affermare a livello regionale con una percentuale di imprese individuali pari al 51,3% ( aziende). Seguono le società di capitale (24,2%) e le società di persone (22,1%). Tabella 23 - Imprese attive per forma giuridica in Brianza. Valori assoluti Forme giuridiche Giugno 2011 Anno Valori Assoluti Incidenza %le Società di capitale ,2% Società di persone ,1% Imprese Individuali ,9% Altre Forme ,8% Totale ,0%

29 Grafico 8 Imprese attive per forma giuridica. Valori percentuali 3.4 Le imprese femminili È possibile analizzare in dettaglio il fenomeno dell imprenditorialità femminile in Brianza osservando la composizione per genere dei detentori di cariche. A giugno 2011, in Lombardia il 25,0% delle cariche imprenditoriali in imprese attive è occupato da donne, mentre la Brianza è appena al di sopra (25,1%). Le donne sono presenti in misura minore rispetto alla media tra i titolari di ditte individuali, con una quota del 21,9% in Lombardia e del 18,9% in Brianza. La presenza femminile è maggiore tra i soci: in Brianza oltre la metà (52,1%) sono donne, al di sopra della media regionale che si ferma a 47,2%. In un anno, le donne con cariche in imprese attive in Lombardia calano del -0,5%, mentre crescono in Brianza (+0,4%). Anche per quanto riguarda le titolari donne, la crescita è stata maggiore in Brianza (+1,3%) rispetto alla Lombardia (+0,7%). Tabella 24 Donne con cariche in imprese attive per tipologia di carica. Lombardia e province lombarde. Giugno 2011 Provincia Titolare Socio Amministratore Altre cariche Totale cariche Bergamo 20,80% 44,70% 24,30% 17,80% 24,60% Brescia 23,60% 39,70% 23,60% 19,70% 25,20% Como 19,70% 53,10% 24,90% 19,90% 25,50% Cremona 21,50% 42,80% 24,10% 24,50% 25,40% Lecco 21,50% 51,60% 26,10% 19,90% 26,60% Lodi 19,40% 44,50% 24,80% 22,10% 24,70% Mantova 22,80% 42,90% 22,70% 21,80% 25,10% Milano 21,50% 51,00% 22,30% 18,60% 23,80% Monza e Brianza 18,90% 52,10% 23,80% 20,40% 25,10% Pavia 24,20% 41,20% 25,40% 20,50% 26,50% Sondrio 29,40% 49,80% 25,30% 20,70% 29,30% Varese 22,10% 48,30% 26,80% 21,10% 27,80% Lombardia 21,90% 47,20% 23,60% 19,20% 25,00% Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese 29

30 Grafico 9 Cariche ricoperte da donne nelle province lombarde 3.5 Le imprese straniere Un fenomeno ancora relativamente marginale in Brianza, ma in costante crescita, è quello delle imprese avviate da stranieri. A giugno 2011 si contano in Provincia cariche in imprese attive detenute da persone nate all estero, di cui la maggioranza relativa è costituita da titolari di imprese individuali (3.898). Questi ultimi sono cresciuti in un anno del 9,6%, contro una crescita del 6,9% del totale delle cariche. Tabella 25 Stranieri con cariche in imprese attive in Brianza. Gugno Incidenza e variazione percentuale. Cariche Giugno 2011 Anno 2010 Valori assoluti Incidenza %le Var. %le 06-11/06-10 Valori assoluti Titolare ,50% 9,60% Socio 461 6,80% -0,90% 474 Amministratore ,90% 2,90% Altre cariche 327 4,80% 13,50% 306 Totale ,00% 6,90% Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese La percentuale di stranieri sul totale delle cariche in Brianza si attesta al di sotto della media regionale, rispettivamente 6,3% e 7,9% sul totale delle cariche. In tutte le province la concentrazione maggiore di imprenditori stranieri si ha tra i titolari di imprese individuali: in Lombardia sono nati all estero il 14,5% (l 11,7% in provincia di Monza e Brianza). Tabella 26 Stranieri con cariche in imprese attive per tipologia di carica. Lombardia e province lombarde. Giugno 2011 Provincia Titolare Socio Amministratore Altre cariche Totale cariche Bergamo 11,70% 5,10% 4,40% 2,10% 6,70% Brescia 13,60% 5,20% 4,30% 2,40% 7,30% Como 12,70% 5,50% 4,20% 1,70% 6,90% Cremona 13,30% 2,90% 3,20% 1,80% 6,90% Lecco 8,90% 2,90% 2,40% 1,30% 4,40% Lodi 15,40% 4,30% 4,20% 2,10% 8,30% 30

31 Tabella 26 Stranieri con cariche in imprese attive per tipologia di carica. Lombardia e province lombarde. Giugno 2011 Provincia Titolare Socio Amministratore Altre cariche Totale cariche Mantova 13,10% 2,90% 3,20% 1,90% 7,00% Milano 20,00% 7,90% 8,50% 3,70% 9,70% Monza e Brianza 11,70% 3,90% 4,00% 3,30% 6,30% Pavia 11,30% 3,50% 4,00% 1,20% 7,10% Sondrio 6,20% 3,40% 2,90% 2,20% 4,20% Varese 13,70% 4,10% 4,40% 2,40% 7,00% Lombardia 14,50% 5,50% 5,90% 3,10% 7,90% Osservando il dettaglio della composizione settoriale dell imprenditoria straniera in Brianza si nota che, la presenza straniera è marginale nell agricoltura, maggiore nell industria (15,7% dei titolari) rispetto ai servizi (9,6% dei titolari). In particolare, all interno dell industria il 19,6% dei titolari delle imprese individuali attive nelle costruzioni è nato al di fuori dell Italia. Nei servizi i settori più interessati dalla presenza imprenditoriale straniera sono le attività di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (25,0% dei titolari), le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (20,4%) e il trasporto e magazzinaggio (11,6%). Meno forte la presenza straniera nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (4,1% dei titolari), nelle attività immobiliari (3,0%), nelle attività finanziarie e assicurative (1,6%). Tabella 27 Stranieri con cariche in imprese attive in rapporto al totale delle cariche in Brianza per settore di attività economica. Giugno 2011 Settore di attività economica (Ateco 2007) Titolare Totale cariche Agricoltura, silvicoltura e pesca 1,00% 1,30% Industria 15,70% 7,10% di cui: Attività manifatturiere 6,50% 3,40% Costruzioni 19,60% 11,80% Servizi 9,60% 6,00% di cui: Commercio all ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli 8,90% 6,90% Trasporto e magazzinaggio 11,60% 8,80% Attività dei servizi alloggio e ristorazione 20,40% 11,80% Servizi di informazione e Comunicazione 10,80% 6,10% Attività finanziarie e assicurative 1,60% 1,50% Attività immobiliari 3,00% 1,30% Attività professionali, scientifiche e tecniche 4,10% 4,30% Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 25,00% 12,90% Altre attività di servizi 5,40% 4,40% Imprese n. c. 28,60% 11,00% Totale 11,70% 6,30% Per quanto riguarda le aree di provenienza degli imprenditori stranieri che hanno avviato un impresa individuale in Brianza, la maggioranza relativa proviene dal continente europeo, in particolare il 25,1% da Paesi dell UE, e il 16,2% dal resto d Europa; poco più di un terzo (il 34,2%) proviene da paesi africani, i rimanenti si distribuiscono tra Asia (13,9%) e Americhe (10,4%). Il primo paese estero di provenienza è la Romania, con 712 titolari di imprese individuali in Brianza al 30 giugno Seguono il Marocco (638 titolari), l Egitto (392), l Albania (352) e la Cina (269). Tabella 28 Stranieri titolari di imprese individuali attive in Brianza per nazionalità. Giugno Nazionalità Titolari Incidenza %le Romania ,30% Marocco ,40% Egitto ,10% Albania 352 9,00% Cina 269 6,90% Tunisia 138 3,50% Pakistan 119 3,10% Germania 109 2,80% Brasile 86 2,20% Ecuador 85 2,20% Svizzera 75 1,90% 31

32 Tabella 28 Stranieri titolari di imprese individuali attive in Brianza per nazionalità. Giugno Nazionalità Titolari Incidenza %le Perù 72 1,80% Totale ,00% Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese Grafico 10 Stranieri titolari di imprese individuali 3.6 I principali indicatori del mercato del lavoro La domanda di lavoro Ulteriori informazioni utili alla conoscenza del mercato del lavoro si possono ricavare dall analisi della domanda di lavoro espressa dalle imprese della provincia di Monza e Brianza effettuata utilizzando i dati dell indagine Excelsior realizzata da Unioncamere, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e l Unione Europea, che raccolgono le previsioni di assunzione di personale dipendente dell industria e dei servizi. I dati 2011 indicano che il 18,8% delle imprese della Brianza prevede di assumere nel corso dell anno, in particolare il 19,7% di quelle dei servizi e il 17,5% di quelle dell industria. Nell ambito dei servizi sono soprattutto le imprese dei servizi finanziari e quelle del commercio a prevedere nuove assunzioni (rispettivamente il 26,5% e il 24,8%), mentre tra le imprese dell industria sono soprattutto quelle operanti nel settore delle public utilities (acqua, gas, energia, ) e quelle del settore fabbricazione di macchinari ed apparecchiature (rispettivamente il 39,4% e il 34,9%). Per il 2011 le previsioni sono di assunzioni contro uscite, per un saldo negativo di unità 6, in recupero rispetto allo scorso anno (quando il saldo era ), ma che evidenzia ancora una situazione difficile per l occupazione delle imprese brianzole. In particolare, sul fronte delle entrate assunzioni previste riguardano imprese dei servizi (a fronte di uscite), invece sono di imprese dell industria (contro uscite). Il commercio al dettaglio e all ingrosso è il settore con il maggior numero di assunzioni in valore assoluto (2.500) e il saldo più positivo (310 unità in più). 6 Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I dati comprendono i contratti a tempo determinato a carattere stagionale. 32

33 Grafico 11 Assunzioni non stagionali per gruppi professionali richiesti dalle imprese. Anno 2011 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, sistema informativo Excelsior 2011 Analizzando la richiesta di assunzioni delle imprese, in base ai gruppi professionali e ai livelli di istruzione, emerge che la figura delle professioni tecniche è quella maggiormente richiesta (23,4% delle assunzioni non stagionali previste) in linea con quanto emerso lo scorso anno, mentre al secondo posto aumenta la richiesta di operai specializzati (17,5% del totale, rispetto al 13,8% dello scorso anno). Diminuiscono invece rispetto al 2010 le quote di assunzioni previste riguardanti le professioni commerciali e nei servizi (da 19,1% a 16,8%), mentre aumentano quelle di impiegati (da 10,2% a 12,9%). Le professioni high skills, comprendenti i dirigenti e le professioni specialistiche e tecniche, ricoprono da sole circa il 32,5% del totale delle assunzioni non stagionali, percentuale che si conferma maggiore rispetto alla media lombarda (30,1%) e italiana (22,4%). Sul versante dei livelli di istruzione richiesti dalle imprese, cresce ulteriormente la quota di diplomati, che rappresentano nel 2011 oltre la metà (51,2%) delle assunzioni previste dalle imprese brianzole. Diminuisce la richiesta di laureati, che passa dal 20,3% delle assunzioni previste del 2010 al 16,1% del Stabile invece la quota delle assunzioni per cui non è richiesta nessuna formazione specifica, che si attesta al 22,7%. 33

34 Grafico 12 Assunzioni non stagionali per livelli di istruzione richiesti dalle imprese. Anno 2011 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, sistema informativo Excelsior 2011 Più nello specifico, come emerge dalla tavola sotto riportata, gli indirizzi di studio maggiormente richiesti dalle imprese per i diplomati sono quelli di indirizzo amministrativo-commerciale, che presentano un peso percentuale sul totale dei diplomi pari al 36,8%, seguono l indirizzo meccanico (12,9%) e l elettronico (3,2%). A livello universitario, la formazione più richiesta è quella di indirizzo economico (32,5% delle assunzioni per cui è richiesta la laurea), seguita da ingegneria elettronica e dell informazione (15,8%). Tabella 29 - Indirizzi di studio più richiesti per Diplomi a Lauree. Anno 2011 Diplomi/Lauree Peso %le sul totale Diplomi (indirizzo di studio) Diplomi a indirizzo amministrativo-commerciale 36,80% Diplomi a indirizzo meccanico 12,90% Diplomi a indirizzo elettronico 3,20% Altri indirizzi 47,10% Totale 100,00% Lauree (indirizzo di studio) Lauree a indirizzo economico 32,50% Lauree a indirizzo ingegneria elettronica e dell informazione 15,80% Lauree a indirizzo chimico-farmaceutico 9,20% Altri indirizzi 42,50% Totale 100,00% Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, sistema informativo Excelsior 2011 Un ultimo aspetto preso in considerazione riguarda le assunzioni di difficile reperimento e le motivazioni di tale difficoltà. Le assunzioni non stagionali considerate di difficile reperimento nel 2011 sono 1.300, pari al 17,5% del totale delle assunzioni non stagionali previste (significativa diminuzione rispetto al 24,4% del 2010), con una quota maggiore nell industria (19,7%) rispetto ai servizi (16,0%). Al primo posto, tra le assunzioni più difficili da reperire, una professione manuale tradizionale come quella dei fabbri ferrai costruttori di utensili, per cui il 64,4% delle assunzioni è considerata di difficile reperimento, seguono gli specialisti nelle scienze della vita (59,1%), quindi ebanisti, attrezzisti e addetti al trattamento del legno (58,8%), le professioni qualificate nei servizi professionali (55,9%). Tra le assunzioni considerate di difficile reperimento per l inadeguatezza dei candidati, la motivazione più ricorrente è la mancanza di candidati con adeguata esperienza e qualificazione (46,7% del totale), seguita dalla mancanza di esperienza necessaria (22,0%). Per quanto riguarda invece le imprese che hanno segnalato una difficoltà di reperimento legata al ridotto numero di candidati, la prima motivazione indicata è quella dello scarso numero di persone 34

35 che esercita la professione (66,3%), quindi la concorrenza tra imprese per una figura professionale molto richiesta (26,4%). Tabella 30 - Assunzioni di difficile reperimento. Anno 2011 Professioni %le di difficile reperimento su totale professione Fabbri ferrai costruttori di utensili ed assimilati 64,4% Specialisti nelle scienze della vita 59,1% (agronomi, biologi, farmacisti, veterinari, ) Ebanisti, attrezzisti e addetti al trattamento del legno e assimilati 58,8% Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati 55,9% (assistenti familiari e domiciliari, baby sitter, badanti, ) Tecnici paramedici 54,5% Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 48,1% Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, sistema informativo Excelsior 2011 Infine, sul versante delle modalità e dei canali più utilizzati dalle imprese per la ricerca e la selezione del personale, il 40,5% delle imprese ha indicato la conoscenza diretta come principale canale utilizzato, dato in crescita rispetto al 25,0% dell anno precedente. La seconda modalità indicata è l utilizzo di banche dati aziendali, opzione preferita dal 26,9% delle imprese (la percentuale sale al 46,7% per le imprese con almeno 50 addetti). Grafico 13 Principali canali utilizzati dalle imprese per la selezione del personale Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, sistema informativo Excelsior 2010 Per il 12,8% delle imprese la selezione avviene attraverso la segnalazione di conoscenti o fornitori, percentuale quasi dimezzata rispetto allo scorso anno (era il 22,2%). Tra le opzioni meno utilizzate rimangono il ricorso ad agenzie di lavoro interinale (indicate come canale principale di assunzione dal 5,3% delle imprese), le inserzioni su quotidiani e stampa specializzata (4,9% delle imprese), il ricorso a società specializzate nella selezione del personale, associazioni di categoria o Internet (3,6%) e infine il ricorso ai Centri per l impiego (2,4%). 35

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