PROTOCOLLO PER LA GESTIONE DI UN ALLEVAMENTO IN CUI SI SOSPETTI LA VACCINAZIONE

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1 Pagina 1 di 6 PROTOCOLLO PER LA GESTIONE DI UN ALLEVAMENTO IN CUI SI SOSPETTI LA VACCINAZIONE NON AUTORIZZATA CON VACCINO RB51.

2 Pagina 2 di 6 La vaccinazione con vaccino vivo RB51 non determina la comparsa di reazioni positive alle prove ufficiali previste dai piani di eradicazione della brucellosi; il vaccino RB51, pur presentando una patogenicità residua per l'uomo, probabilmente inferiore rispetto al vaccino classicamente utilizzato per la brucellosi bovina, ovvero il vaccino prodotto con B. abortus ceppo S19, tuttavia presenta caratteristiche che lo rendono un potenziale problema di sanità pubblica, in particolare: a) è resistente alla rifampicina, il principale antibiotico utilizzato nella terapia dell'infezione umana da Brucella spp., in particolare nei pazienti che non possono essere trattati con streptomicina (donne in gravidanza, bambini, casi di endocardite brucellare e neurobrucellosi), b) non determina la comparsa di reazioni positive alle prove utilizzate per la diagnosi sierologica di brucellosi nell'uomo, e, quindi l'infezione nell uomo non è rilevabile sierologicamente a meno di uno specifico sospetto, c) il ceppo vaccinale viene eliminato con il latte dagli animali, per periodi di tempo anche prolungati, in seguito a vaccinazione eseguita durante la lattazione. L eliminazione della Brucella nel latte avviene in maniera intermittente e non continua nel tempo, d) la somministrazione del vaccino RB51 su bovine gravide può esitare in aborto con dispersione del ceppo vaccinale nell ambiente attraverso gli invogli e liquidi fetali. L utilizzo del vaccino vivo RB51, pertanto, può essere autorizzato unicamente dal Ministero della Salute, nell ambito di uno specifico protocollo sanitario che ne preveda l utilizzo sotto lo stretto controllo dei servizi veterinari ufficiali, con l applicazione di tutte le misure atte a ridurre i possibili rischi per la salute animale e pubblica. Protocollo diagnostico per la conferma del sospetto di utilizzo non autorizzato di vaccino vivo RB51 Per confermare il sospetto di utilizzo non autorizzato di vaccino vivo RB51 è possibile sottoporre gli animali al seguente protocollo diagnostico: effettuare su tutti i capi presenti in azienda, di età superiore all anno, la prova brucellinica (prodotta con ceppo di B. abortus RB51), dopo aver effettuato un prelievo di sangue da sottoporre alla prova della fissazione del complemento con antigene rugoso RB51 (prelievo tempo 0); a distanza di 9-16 giorni dall inoculo della brucellina RB 51 eseguire un ulteriore prelievo di sangue da sottoporre alla prova di fissazione del complemento specifica per antigene rugoso RB51. È altresì utile poter disporre di un flacone del vaccino sequestrato al fine di poter tipizzare il ceppo con cui è stato prodotto, la purezza, e verificare la carica batterica in CFU/ml, per escludere la presenza di germi contaminanti.

3 Pagina 3 di 6 Se ritenuto opportuno, potranno essere prelevati campioni biologici per una identificazione genetica degli animali presenti in allevamento. Misure sanitarie da applicare in caso di utilizzo non autorizzato di vaccino vivo RB51 Innanzitutto occorre precisare che, poiché la vaccinazione non esclude la possibilità che gli animali si infettino con il ceppo selvaggio di Brucella abortus, la presenza di animali positivi alle prove ufficiali per brucellosi non può essere dovuta a reazione di origine vaccinale, ma costituisce piuttosto evidenza della presenza dell'infezione brucellare all'interno dell'allevamento. Il risanamento dell'allevamento nei confronti del ceppo selvaggio di Brucella deve, pertanto, continuare secondo le modalità previste dalla legislazione vigente, utilizzando le prove ufficiali per individuare i capi infetti da Brucella abortus, abbattendo i capi risultati positivi alle prove ufficiali per brucellosi bovina. In caso di vaccinazione con RB51 al di fuori del controllo veterinario ufficiale, quale avviene in caso di somministrazione non autorizzata, non essendo note le dosi e le modalità di somministrazione, la durata dell'eliminazione del ceppo vaccinale con il latte e il titolo batterico al quale questo viene eliminato possono non essere paragonabili a quelli riportati nella letteratura scientifica, che si basano su somministrazioni in condizioni controllate del vaccino. In aggiunta, quindi, alle azioni di risanamento nei confronti del ceppo selvaggio di Brucella devono essere applicate misure di tutela della salute pubblica nei confronti dei rischi legati alla potenziale eliminazione del ceppo vaccinale RB51 da parte degli animali vaccinati, rappresentate da: isolamento di tutti gli animali per i quali è possibile accertare l'avvenuta somministrazione del vaccino, al fine di impedire che questi rappresentino una fonte di infezione per l'uomo, divieto di utilizzo per alimentazione umana non solo del latte proveniente dagli animali infetti, ma anche del latte proveniente da tutti quegli animali per i quali non possa essere esclusa l'avvenuta vaccinazione. effettuare il parto in condizioni di isolamento, prelevare liquidi vaginali e latte, per effettuare esami diretti per la ricerca di Brucella abortus ceppo RB51 al momento del parto successivo degli animali per i quali non possa essere esclusa l'avvenuta vaccinazione, effettuazione di controlli sugli animali che non hanno ancora raggiunto la pubertà ed in quanto tali, anche se vaccinati,non costituiscono un rischio immediato di trasmissione all'uomo; tali controlli hanno lo scopo di escludere la persistenza dell'infezione da RB51.

4 Pagina 4 di 6 Misure per la riacquisizione della qualifica sanitaria a seguito di utilizzo non autorizzato di vaccino vivo RB51 negli allevamenti da latte La riacquisizione della qualifica di ufficialmente indenne da parte dell allevamento e, comunque, la possibilità di destinare nuovamente il latte al consumo umano, deve seguire l applicazione di uno stretto protocollo di controlli che permettano l individuazione ed eliminazione di qualsiasi possibile fonte residua di infezione. Quindi, una volta eseguite le prove diagnostiche sopra definite per la conferma del sospetto di uso illegale di vaccino vivo RB51, si suggerisce di: macellare tutti i capi che hanno reagito positivamente alla prova brucellinica o alla prova di fissazione del complemento con antigene rugoso RB51; mandare possibilmente in asciutta, se ancora non lo sono, i capi negativi sia alla prova brucellinica sia alle prove già effettuate di fissazione del complemento specifica per antigene RB51 effettuare regolarmente la fecondazione e la gravidanza di questi animali, nonché degli animali prepuberi presenti in allevamento, una volta che questi abbiano raggiunto la pubertà, possibilmente sincronizzando le fecondazioni in maniera da facilitare l'isolamento individuale o almeno per piccoli gruppi di animali al momento del parto; ripetere settimanalmente per almeno 3 volte il prelievo e gli esami sul latte abbattere i capi risultati positivi agli esami diretti; liberalizzare i capi risultati negativi a tutti gli esami; l'allevamento rimarrà con qualifica sanitaria sospesa sino a che non siano eliminati tutti gli animali per i quali sarà stata accertata l utilizzo non autorizzato del vaccino vivo RB51 e finché non saranno state effettuate tutte le prove necessarie per riacquisire la qualifica di ufficialmente indenne da brucellosi previste dalla legislazione vigente La proposta è riassunta nello schema seguente.

5 Pagina 5 di 6 ANIMALI ADULTI Esami per Brucella abortus ceppo selvaggio Abbattimento positivo negativo Controllo brucellosi normale con antigene ufficiale Prova brucellinica per RB51 Animali impuberi presenti in allevamento negativa Prova FdC per RB51 positiva (Asciutta), monta, gravidanza, parto in isolamento negativa positiva Abbattimento Prelievo al parto di liquidi vaginali, prelievo di latte da ripetere fino a 3 volte per esami diretti Esito negativo positivo Liberalizzazione del capo Abbattimento

6 Pagina 6 di 6 Misure per la riacquisizione della qualifica sanitaria a seguito di utilizzo non autorizzato di vaccino vivo RB51 negli allevamenti che non producono latte destinato al consumo umano Nel caso in cui l allevamento non produca latte destinato al consumo umano né formaggi od altri prodotti della caseificazione, ma si tratti di un allevamento c.d. linea vacca-vitello, in cui le bovine adulte non sono munte e, comunque, il latte lasciato alla disponibilità dei vitelli, in considerazione del ridotto rischio posto da questo tipo di allevamenti per la salute pubblica in caso di vaccinazione con RB51, qualora nulla altro osti, è possibile procedere ad una ri-qualificazione della mandria come allevamento indenne, dopo che tutti i capi di età superiore a 1 anno sono stati sottoposti con esito favorevole a due controlli sierologici per brucellosi (B. abortus) praticati ad un intervallo non inferiore a tre mesi e non superiore a sei mesi.

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