ENERGICA MENTE MANUALE DI SCRITTURA PER IL PREMIO GIORNALISTICO EDIPOWER DEDICATO AGLI STUDENTI DEGLI ISTITUTI SUPERIORI
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- Nicoletta Cappelli
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1 ENERGICA MENTE MANUALE DI SCRITTURA PER IL PREMIO GIORNALISTICO EDIPOWER DEDICATO AGLI STUDENTI DEGLI ISTITUTI SUPERIORI
2 2 INDICE 1. Premessa 1.1. Il Premio Edipower per la scuola Energica-mente Che cosa contiene questo manuale 5 2. La scrittura come professione 2.1. Le professioni della scrittura Copywtiter Business writer Web writer L ufficio stampa Mezzi di informazione di comunicazione: differenze e affinità Differenza tra comunicazione e informazione Vademecum del buon giornalista I mezzi di informazione e le diverse forme di giornalismo Scrivere con dei vincoli 3.1. Quando i vincoli aiutano Il tema, il pubblico, il mezzo, il tempo Come si scrive un articolo giornalistico 4.1. Imparare a scrivere Cos è una notizia 24
3 INDICE Organizzare i contenuti Definire una struttura: introduzione, sviluppo, conclusione, revisione Verifica dati e fonti L articolo scientifico Scrivere di un argomento tecnico-scientifico La divulgazione scientifica Il tema dell energia Struttura dell articolo tecnico-scientifico Consigli pratici Una giornata in redazione 5.1. Come funziona la redazione di un quotidiano Come è strutturato un giornale La 1ª pagina Servizio. Intervista. Inchiesta 44 Appendice 1 Glossario 48 Appendice 2 Link scrittura 56 Appendice 3 Link energia 57 Appendice 4 Lo scenario energetico in Italia 59
4 4 PREMESSA Il Premio Edipower per la scuola Energica-mente FARE IL GIORNALISTA SIGNIFICA SAPER INFORMARE Scrivere, che passione! Una passione che per molti si trasforma in un lavoro, in una vera professione, perché la nostra è l era dell informazione. La maggior parte delle notizie sono diffuse ogni giorno attraverso mezzi veloci, come radio, TV e internet. I giornali, però, sono ancora il punto di riferimento per tutti coloro che non si accontentano del fatto, ma ricercano approfondimenti e confronti. Ecco allora che, per scrivere un giornale, saper informare diventa fondamentale: non basta conoscere, bisogna far conoscere. E questo è un mestiere complesso. Avvicinare i ragazzi a questo mestiere è l obiettivo del Premio Energica-mente, il concorso giornalistico indetto da Edipower e rivolto agli studenti delle scuole superiori. La sfida è far sì che i ragazzi si abituino a vivere informati, a capire non solo come leggere un giornale, ma anche come nasce e quali sono le regole e i trucchi dell attività giornalistica. Le classi che aderiranno al concorso avranno l opportunità di cimentarsi nella scrittura giornalistica e realizzare un intera pagina di un quotidiano, con articoli, titoli, fotografie, vignette, didascalie, pubblicità e tutto ciò che generalmente troviamo in un giornale. Insomma, potrà nascere una piccola redazione, con coordinatori, redattori, fotografi, correttori di bozze, eccetera. Il tema è ovviamente quello dell energia: attraverso un servizio giornalistico completo gli studenti dovranno presentare una sintesi dello scenario energetico attuale, approfondendo aspetti diversi quali gli approvvigionamenti, le fonti, i cambiamenti climatici, eccetera.
5 1. PREMESSA 5 Il Premio Energica-mente è organizzato in collaborazione con il partner editoriale Zai. net, un network di media comprendente rivista, radio, internet e tv specificamente dedicato agli studenti delle scuole superiori. Zai.net infatti è attualmente l unica rivista mensile scritta dagli studenti per gli studenti, che ne sono allo stesso tempo redattori e lettori ed è il più grande laboratorio di scrittura giornalistica dedicato ai giovani attualmente operante in Italia. IL PREMIO HA LO SCOPO DI FAR CONOSCERE QUESTO MESTIERE 1.2. Che cosa contiene questo manuale Scrivere un articolo giornalistico non è semplice, e risulta ancora più complesso se non si conoscono le regole di base per una buona stesura. Per capire come realizzare un servizio giornalistico, Edipower ha deciso di fornire a ogni classe partecipante al premio Energica-mente un manuale di scrittura giornalistica, redatto in collaborazione con il network Zai.net. Questo strumento vuole essere un supporto di semplice consultazione, dal quale ogni studente possa trarre piccoli e grandi suggerimenti per affrontare la stesura di un testo giornalistico. Per questo motivo, il manuale contiene suggerimentigenerali per una buona scrittura e alcuni trucchi del buon giornalista: dalla regola delle 5 W alla composizione della frase, dalla raccolta di informazioni alla verifica delle fonti. Nella prima parte, il manuale fornisce una veloce quanto necessaria panoramica sulle professioni della scrittura, descrivendo le principali caratteristiche delle figure professionali presenti nel panorama italiano, sia giornalistico che web. Sono introdotte le figure del Web writer, del Copywriter e del Business writer, ognuno con caratteristiche che lo contraddistinguono per la tipologia di argomenti trattati e le modalità di scrittura dei pezzi. LE REGOLE DELLA SCRITTURA, I MESTIERI DELL INFORMAZIONE
6 6 Allo stesso modo, sono illustrate le due funzioni più importanti di un testo scritto - comunicare e informare - e le differenti forme di giornalismo, ovvero radio, TV, internet e, certamente, carta stampata. E dopo un primo sguardo generale al mondo giornalistico, il manuale si propone di aiutare gli studenti a tuffarsi nel mondo di lettere e virgole che è proprio di ogni giornalista: regole e vincoli di scrittura, organizzazione dei contenuti, scelta delle informazioni e delle notizie. Tutto ciò che serve per non perdere il filo davanti a una notizia e una tastiera! Tema alla base del concorso è l energia, argomento interessante e attuale, ma molto complesso anche per la necessità di utilizzare un linguaggio tecnico-scientifico specifico. Ecco allora presentate alcune semplici regole utili per affrontare in termini giornalistici quello che viene definito un tema scientifico, dai contenuti alla revisione finale. Infine, per passare dalla teoria alla pratica, un veloce sguardo sulla vita in redazione e su come è strutturato un giornale (prima pagina, articolo, servizio, ecc.), e un piccolo glossario di termini giornalistici da tenere sempre in tasca. E adesso al lavoro!
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8 8 2 LA SCRITTURA COME PROFESSIONE Quando pensiamo alla scrittura, immaginiamo solitamente grandi romanzieri o poeti che, rapiti dall ispirazione, scrivono pagine memorabili; oppure pensiamo al diario che teniamo chiuso nel cassetto o al blog che abbiamo attivato su qualche portale e in cui riversiamo giorno dopo giorno tutti i nostri pensieri, così come l istinto ce li detta. Tra questi due estremi, la scrittura come arte e la scrittura come flusso di coscienza, ha trovato spazio nel tempo la scrittura come professione. Qual è la differenza? Lo scopo. Se nel diario o nel blog un fine esplcito non esiste; se nell arte il fine è così elevato da risultare sfuggente; nella scrittura come professione il fine è invece preciso, individuabile, concreto. Esiste un intenzionalità chiara. Vogliamo comunicare. Dobbiamo comunicare. Ciò a sua volta presuppone che ci sia qualcosa da dire, qualcuno a cui dirlo, un mezzo da usare e un sapere, una tecnica, da imparare. Ecco allora che lo spettro delle possibili professioni della scrittura ci appare nella sua ampiezza: c è il giornalista, certamente, ma anche il copywriter, il web editor, l addetto all ufficio stampa Che rapporto hanno tutte queste professioni con la parola scritta? Come usano il loro strumento, il linguaggio? Quale relazione esiste tra queste e la professione di giornalista? È quanto vedremo piano piano in questo capitolo.
9 2. LA SCRITTURA COME PROFESSIONE Le professioni della scrittura Come abbiamo detto, quella del giornalista non è l unica professione che usa lo strumento della scrittura. Prima di analizzare quindi da vicino la professione giornalistica, intendiamo dare una panoramica di quelli che possiamo brevemente chiamare i mestieri della scrittura. Alcune caratteristiche sono comuni - sensibilità linguistica, curiosità verso il mondo, capacità di analisi e di sintesi, consapevolezza delle possibilità e dei limiti dello strumento, la parola, dimestichezza con il concetto di vincolo ma il fine che si pongono è diverso Il copywriter Partiamo dalla pubblicità o, per usare un termine più internazionale, dall advertising. Dietro le pagine promozionali dei giornali, dietro i manifesti che vediamo in strada, dietro gli spot televisivi c è il lavoro di migliaia di professionisti diversi. Account, copywriter, art director, grafici pubblicitari, partendo dalle esigenze specifiche del cliente creano dal nulla un idea, la elaborano, la perfezionano, la realizzano e la immettono nel circuito comunicativo. All interno di questo team di lavoro, il copywriter è colui che si occupa della parte testuale del messaggio pubblicitario: sta a lui trovare lo slogan più efficace che traduce in maniera sintetica e incisiva ciò che si vuole comunicare. Alcuni slogan diventano memorabili, segnano un epoca e fanno la fortuna di un marchio. Qualche esempio? Dove c è Barilla, c è casa, Rai. Di tutto, di più. O così, o Pomì. Potete divertirvi voi stessi a trovare gli slogan per voi più riusciti, spiegandone la ragione; provate a confrontarvi con i vostri genitori: quali sono i migliori secondo loro? Quali ricordano della loro giovinezza?
10 10 Di solito, un messaggio pubblicitario non comunica una notizia in senso stretto (vedremo più avanti che cos è una notizia, giornalisticamente parlando), ma cerca di sollecitare un desiderio, spingere all acquisto. Deve suscitare emozioni, anche forti. Deve farsi ricordare, far parlare di sé, del prodotto e dell azienda. La pubblicità persuade, non informa. Per questo i principi-guida di un copy sono LA PUBBLICITÀ PERSUADE, NON INFORMA molto diversi da quelli cui si richiama un giornalista. L uso che fa della scrittura è completamente diverso. Anche se l obiettività non è una categoria fondante della pubblicità, un messaggio pubblicitario non può comunque essere fasullo, o ingannevole (esistono forme di controllo precise e i consumatori non sono degli sprovveduti). Un copy deve essere curioso del mondo, attento ai mutamenti culturali e delle tendenze, avere un orecchio sensibile e sapere percepire l evoluzione sempre più veloce del linguaggio, anzi dei diversi linguaggi, così come deve sapere adattare il linguaggio allo strumento: scrivere il testo di un cartellone pubblicitario, o di un messaggio pubblicitario via sms o ancora di un banner per internet non è la stessa cosa e il copy deve saper distinguere perfettamente Il business writer Il business writing indica l insieme delle attività di scrittura necessarie per la pro- mozione e per la vendita dei servizi e dei prodotti di un azienda. Scrivere per il business quindi vuol dire curare l immagine stessa di un azienda, creare la sua corporate identity dando un impronta comune e riconoscibile a tutto il materiale che l azienda usa per presentare se stessa: manuali, brochure, pieghevoli, presentazioni Se il copywriter deve essere sintetico e unico, il business writer può ricorrere a un modo di comunicare più esteso, più descrittivo, più istituzionale. Il business writing in America è una professione riconosciuta e alla quale sono dedicati IL BUSINESS WRITING DESCRIVE molti corsi universitari; in Italia è sempre più diffusa, ma ancora non ha un riconoscimento ufficiale. newsletter e giornali aziendali, ideazione di brochure. Business writer è il nome che quindi diamo all insieme di professionalità che comprendono attività come: realizzazione e scrittura di testi per siti web aziendali, stesura di
11 2. LA SCRITTURA COME PROFESSIONE Il web writer Così come accade nel mondo dell advertising e nell editoria tradizionale, anche nell universo Internet, sono molte le professionalità che devono essere messe in campo per realizzare uno strumento di comunicazione efficace, che si tratti di un sito commerciale o di un giornale on line. Web designer, web content editor, web writer lavorano gomito a gomito con gli informatici, per realizzare un sito ricco di informazioni, piacevole e usabile, vale a dire in cui si naviga veloci senza perdersi. Il web content editor e il web writer sono le due professioni che dal nostro punto di vista ci interessano di più e spesso accade, almeno nei siti di modeste dimensioni, che le due figure si fondano in una sola. Il primo è l equivalente del caporedattore: è lui che deve valutare come strutturare i contenuti del sito, come organizzarli internamente, come collegarli tra di loro in maniera che siano facilmente reperibili. Deve quindi avere capacità logiche e strategiche. Capita di imbattersi in siti in cui non riusciamo a trovare le informazioni, in cui quando le troviamo sono parziali e disposte in modo confuso e disordinato: ecco, questi siti non sono realizzati da un bravo web content editor. Il web writer invece è colui che scrive i te- sti. Deve avere ben presente le caratteristiche tecniche del mezzo e le modalità di fruizione del testo: innanzitutto, il suo articolo verrà letto attraverso uno schermo, che tende a stancare la vista; verrà cliccato, magari, dal luogo di lavoro, durante la pausa pranzo, oppure tra la ricezione di una mail e l altra. Tutti questi elementi, solo all apparenza banali, devono essere ben chiari se scriviamo per il web, perché ci dicono che chi si collega vuole arrivare subito al dunque. NEL WEB WRITING MEZZO E MESSAGGIO SI CONFONDONO È importante che il testo sia diviso in brevi capoversi, che all interno di ciascuno si individui una parola che può essere evidenziata per catturare l attenzione. Anche solo facendo uno scrolling veloce del testo, il lettore deve capire grosso modo di cosa si parla, poi se lo riterrà opportuno (e si spera di sì), lo leggerà per
12 12 intero, oppure inserirà la pagina nei bookmark per leggerlo successivamente, oppure ancora ne stamperà una copia. Un altro concetto fondamentale per capire le caratteristiche della scrittura per il web è la nozione di ipertesto: una forma di testo composta da blocchi di scrittura e immagini collegati da link, che permette una lettura diversa da quella della carta stampata. L ipertesto è quindi una forma di comunicazione che grazie ai link - permette all utente di Internet di abbracciare una grande quantità di informazioni, in modi scelti dal lettore stesso e, nel contempo, in modi previsti dall autore. Il web editor e il web writer dovranno fornire al loro articolo link di approfondimento, bibliografie, servizi fotografici, biografie. Quanto più questi link saranno pertinenti e informativi, tanto più ci guadagnerà il servizio. Insomma, un articolo per internet è tutt altro che semplice da scrivere perché deve sopportare una doppia modalità di lettura: una prima, veloce, lasciandosi guidare dalle frasi evidenziate con il grassetto nel testo da un capace web writer, e una seconda più approfondita e meditata L ufficio stampa Abbiamo lasciato per ultima nella nostra rassegna la descrizione della professione dell addetto all ufficio stampa di un azienda. Il suo è un ruolo di cerniera tra il mondo produttivo e il mondo dell informazione. Sappiamo che è oggi fondamentale, per una qualunque azienda che offre i suoi servizi e i suoi prodotti sul mercato, far parlare di sé, del proprio lavoro, dei propri prodotti e delle loro caratteristiche. Per farlo, l azienda può scegliere di ricorrere alla pubblicità, ma può anche scegliere di instaurare dei rapporti più costanti con i giornali e gli altri mezzi d informazione, cercando di far conoscere la propria buona reputazione oltre ai prodotti e ai servizi che offre. I rapporti con le diverse testate giornalistiche vengono curati dall ufficio stampa di un azienda. Un buon addetto stampa deve conoscere perfettamente l azienda di cui si propone di curare l immagine, deve conoscerne i punti di forza e le debolezze. Altrettanto bene deve conoscere le testate giornalistiche, per poter scegliere oculatamente quelle cui rivolgersi. Per questo professionista è fondamentale leggere con assiduità i più diversi periodici (di settore o rivolti al grande pubblico) per arrivare a percepire man mano le differenze di ciascuno di essi nel modo di trattare temi. Un bravo addetto stampa, però, conosce bene anche le redazioni e i giornali-
13 2. LA SCRITTURA COME PROFESSIONE 13 sti: è a loro, infatti, che si rivolge con i suoi comunicati, è la loro attenzione che deve saper catturare. Un professionista di questo tipo non può che formarsi sul campo, ed è tanto più quotato quanto più le sue conoscenze all interno delle redazioni sono specifiche, diffuse e solide. Anche l addetto stampa deve avere senso della notizia, quindi, perché deve percipire che cosa dell azienda di cui si occupa può essere interessante, in un preciso contesto e momento storico, e questo aspetto lo accomuna con il giornalista, ma il suo comunicato conserva un impronta necessariamente di parte. Starà al giornalista cogliere o meno lo spunto che l addetto stampa gli offre, sottoporlo a verifica, valutarlo, usarlo come spunto per una ricerca più ampia e approfondita. Va da sè che lo stile dell addetto stampa e del giornalista non coincidono, almeno non completamente. L oggetto della notizia è uguale per entrambi, ma cambiano il pubblico di riferimento e gli strumenti di comunicazione utilizzati. L addetto stampa vuole trasmettere al giornalista, tramite il comunicato stampa, informazioni sull azienda. Il giornalista, diversamente, si rivolge a un pubblico più vasto ed eterogeneo e con il suo articolo vuole fornire un informazione critica e analitica Mezzi di informazione e mezzi di comunicazione: differenze e affinità Differenza tra comunicazione e informazione Comunicatori e giornalisti utilizzano gli stessi strumenti di lavoro le parole, la lingua, le tecnologie per la sua traduzione in testi e/o trasmissione in audiovideo ma hanno obiettivi diversi anche se talvolta complementari. La comunicazione pubblicitaria o istituzionale mira a supportare o costruire un immagine positiva dell organizzazione che la attua. Dunque, opera per promuovere le attività, le produzioni, le iniziative economicamente o socialmente rilevanti con riflessi positivi sulla produzione, il mercato o il territorio in cui opera. Per converso, tende a sminuire i problemi irrisolti, i conflitti interni o esterni e tutte quelle informazioni che potrebbero mettere in discussione l attività dell organizzazione, tanto sotto il profilo economico che sociale.
14 14 La missione dell informazione giornalistica è l esposizione di un fatto o la descrizione di un evento la più imparziale, obiettiva e completa possibile. L autonomia e l indipendenza sono, dunque, le caratteristiche fondamentali di chi lavora in questo particolare settore della comunicazione; perché informare significa: approfondire criticamente le notizie; sostituire le voci e le illazioni con i fatti e le analisi; analizzare le attività di chi governa i processi istituzionali o economici; favorire la circolazione delle idee; promuovere la trasparenza nel rapporto tra i cittadini e le istituzioni politiche o economiche Vademecum del buon giornalista La professione giornalistica si impara e si affina con la pratica (ciò spiega il vezzo giornalistico di preferire la definizione di mestiere ) e, ancor più, con gli errori. L entusiasmo e una laurea possono essere utili, ma non bastano a trasformare un appassionato di giornalismo in un giornalista. Nell esercizio pratico di questa professione, dunque, è bene tenere a mente alcune regole, utili a garantire qualità al proprio lavoro. È indispensabile avere il senso della notizia, cioè avere o affinare la capacità di individuarla in mezzo a tante informazioni inutili. Possederlo aiuta ad evitare di perdere tempo e ad evitare la pessima figura di esservi fatti sfuggire ciò che conta davvero. Diventare giornalisti significa avere la capacità e la voglia di fare una valutazione dei fatti per far circolare la notizia. Un buon giornalista deve quindi sviluppare senso critico e capacità di analisi. Non basta individuare la notizia, è necessario approfondire, acquisire informazioni, confrontare pareri. Essere precisi è fondamentale per guadagnare credibilità professionale. Da ciò deriva anche il divieto di fare supposizioni, per quanto suggestive siano: un buon giornalista racconta sempre, e solo, ciò che sa e non ciò che pensa di sapere. Non bisogna aver paura di sembrare stupidi o di essere ignoranti. Nessuno di noi è in grado di comprendere tutto o, ancor meno, di sapere tutto; dunque, è meglio fare una domanda di più, anche a costo di suscitare l ironia dell interlocutore, che rendersi poi conto di non essere in grado di scrivere l articolo perché non si comprende ciò che è stato detto o è accaduto. È opportuno essere sempre diffidenti nei confronti di chi offre un informazione o una notizia, perché normalmente lo fa per un proprio interesse. Meglio cercare di capire quale sia prima di procedere con il lavoro che scoprirlo magari dopo la pubblicazione dell articolo.
15 2. LA SCRITTURA COME PROFESSIONE 15 Un buon giornalista cerca sempre di mettere da parte pregiudizi e opinioni personali. Non è facile, perché è pressoché inevitabile il condizionamento che deriva dalla propria educazione, dalla propria formazione culturale o dal contesto sociale in cui si vive; ma bisogna sforzarsi di superarli per evitare di trasformarsi da osservatore indipendente in una delle parti in causa. Un giornalista scrive per i lettori e non per se stesso o per i propri interlocutori. Utilizzare un linguaggio chiaro e rispondere agli interrogativi più comuni possono essere dei buoni presupposti per far leggere i vostri articoli. Avere voglia di emergere è determinante per sopravvivere alle pressioni del direttore, battere la concorrenza dei colleghi e non cedere alle lusinghe della comunicazione istituzionale. Perché avere voglia di emergere significa anche trovare le notizie dove nessuno ha voglia di andare a cercare o dove qualcuno non vuole che si vada a cercare I mezzi di informazione e le diverse forme di giornalismo Anche l informazione giornalistica è veicolata attraverso mezzi diversi tra loro, che determinano la necessità di modulare diversamente linguaggio e tecniche di comunicazione. La radio Bisogna partire dal presupposto che il radioascoltatore non può scegliere le notizie da ascoltare, ma deve seguire l intero giornale radio se vuole trovare qualcosa che lo interessi; inoltre, non è nelle condizioni di riascoltare ciò che è stato detto, se non, eventualmente, in una successiva edizione del giornale radio magari trasmessa quando lui non è più sintonizzato su quelle frequen-
16 16 ze. Il linguaggio radiofonico, infine, è condizionato anche dalla circostanza che, normalmente, la radio si ascolta in un ambiente su cui influiscono altri suoni o rumori (in auto, in casa, al lavoro, per strada, ecc.). Ciò spiega perché il linguaggio radiofonico deve avere queste tre caratteristiche fondamentali: chiarezza, semplicità, incisività. In radio non si devono usare parole inutili o frasi troppo lunghe e articolate; aggettivi e avverbi devono essere ridotti al minimo, così come si devono evitare metafore e luoghi comuni; le citazioni vanno fatte solo se indispensabili e citando più volte l autore delle dichiarazioni, perché le virgolette non sono visibili. In radio, ciò che conta è la precisione del linguaggio e la sua capacità di catturare l attenzione del radioascoltatore. Un ultimo suggerimento tecnico: è opportuno ripetere più volte il soggetto o l oggetto della notizia, perché può essere sfuggito all ascoltatore distratto o può non essere stato recepito da chi si è sintonizzato quando la lettura del servizio era iniziata. La televisione Le regole di base del giornalismo radiofonico sono applicabili anche al genere televisivo, la cui particolarità è l interazione tra linguaggio parlato e immagini. In televisione, cioè, si fa giornalismo anche attraverso la ripresa video di un fatto o un evento e il montaggio delle immagini relative ad un fatto o un evento. I due linguaggi devono adeguarsi a questa interazione per evitare allo spettatore di andare in confusione e, dunque, di perdere il filo della notizia. Un servizio televisivo è contraddistinto da una serie di elementi di base, ciascuno dei quali è anche il risultato finale di un processo produttivo: riprese video effettuate dal vivo; montaggio di riprese video effettuate dal vivo e/o selezionate dal repertorio; registrazione audio del testo giornalistico; interviste ai protagonisti di un evento o ai testimoni di un fatto; collegamenti in diretta tra lo studio del telegiornale e il giornalista inviato sul luogo dell evento. È anche possibile che le notizie, in particolare quelle brevi o giunte in redazione mentre è in onda il telegiornale, siano lette in studio senza il supporto di immagini. L ultima frontiera del giornalismo televisivo è la televisione all news: un canale tematico che trasmette telegiornali e programmi di informazione 24 ore su 24, fondato sull offerta di notizie fresche in qualsiasi momento della giornata e sulla trasmissione in diretta della gran parte dei programmi. Internet L ipertestualità del linguaggio utilizzato per costruire e riempire di contenuti i siti internet influisce inevitabilmente sullo stile giornalistico; in apparenza creando un paradosso: le notizie sono per lo più scritte in forma breve e
17 2. LA SCRITTURA COME PROFESSIONE 17 concisa, gli approfondimenti delle stesse notizie sono pressoché inesauribili. A determinare la sinteticità dei testi inseriti in un notiziario on line è la considerazione, comune tra gli editori, che la loro lettura è scomoda: avviene su monitor normalmente piazzati su una scrivania, che costringono il lettore a stare seduto, anche un po rigidamente. Ciascuno è poi messo in condizione di proseguire nell approfondimento attraverso i link (i collegamenti ipertestuali) che rimanda- no ad altre informazioni sullo stesso tema o su temi correlati. Eliminati i limiti fisici imposti dallo spazio (per la carta stampata) e dal tempo (per radio e tv), il giornalista può scrivere articoli con dimensioni diverse sulla stessa notizia; può aggiungere tabelle, grafici, biografie dei protagonisti; riportare la trascrizione completa dell incontro che è oggetto dell articolo di cronaca; pubblicare integralmente testi e documenti utilizzati come fonti. Infine, internet consente l aggiornamento in tempo reale di una notizia, più rapidamente e più semplicemente di quanto possa accadere in radio o in tv. Carta stampata L informazione a mezzo stampa è la più antica forma di trasmissione di notizie, idee, storie, ecc. Nel tempo, il linguaggio, compreso quello giornalistico, si è evoluto anche sotto la spinta delle innovazioni tecniche e tecnologiche che hanno modificato la produzione di quotidiani e periodici. La particolarità del giornalismo, almeno di quello moderno, è che deve rispettare le regole della lingua scritta avvicinandola il più possibile alla lingua parlata. Nessuno, o quasi, direbbe che una tale persona è domiciliata in via Tal dei Tali, quindi un giornalista scriverà che quella persona vive in via Tal dei Tali. Al pari del formalismo, gli articoli non dovrebbero contenere: frasi fatte e luoghi comuni (frasi del genere: gesto insano, località ridente, indagine conoscitiva, scherzo di pessimo gusto, ecc.); parole straniere in eccesso e incomprensibili ai più (stando ad un recente sondaggio, solo il 4% degli italiani sa con precisione cosa vuol dire welfare; meglio, allora, parlare di assistenza sociale o di servizi sociali); punteggiatura piazzata in ordine sparso e senza alcun riguardo per il senso di ciò che si è scritto.
18 18 Si possono individuare almeno 5 criteri-guida da seguire per la scrittura di un buon servizio: la concisione; la rilettura; i seguiti; le virgolette; l io e il noi. La concisione non è imposta dallo spazio a disposizione, ma risponde al bisogno di riportare il maggior numero di informazioni con il minor numero di parole. La capacità di sintesi, inoltre, evita la distrazione del lettore. Rileggere un articolo è fondamentale per evitare errori, ripetizioni, pause narrative, sbavature stilistiche. Insomma, per evitare un lavoro sciatto e poco professionale. Talvolta è addirittura opportuno che sia affidata ad un collega; così come è bene leggere sempre gli articoli sullo stesso argomento pubblicati da altri giornali. Una delle caratteristiche tipiche della notizia è la possibilità che vi siano sviluppi nel tempo. Quando ciò accade è necessario facilitare al lettore la ricostruzione dell intero evento, magari utilizzando la tecnica del flashback: si attacca il pezzo con gli elementi nuovi e nel capoverso immediatamente successivo si sintetizzano gli eventi precedenti. Le virgolette contengono le dichiarazioni dei protagonisti di un evento o dei testimoni di un fatto, cioè delle fonti a cui si rivolge un giornalista per assumere informazioni. Il giornalista che sappia cucire tra loro dichiarazioni di fonti diverse non sminuisce il proprio lavoro, come qualcuno poco professionalmente pensa, ma si comporta al meglio, perché rende evidenti le proprie fonti e rende il pezzo agevole. Ci sono giornalisti che ritengono di essere protagonisti dell evento o del fatto: sono quelli che utilizzano l io o il noi per raccontare. Scrivere in prima persona è ammissibile, anzi doveroso, esclusivamente quando si è davvero parte in causa dell evento o nel caso di una grande firma del giornalismo. Normalmente, l uso del noi prelude a una presa di posizione collettiva su un argomento specifico, ma non risponde alle esigenze di un articolo di cronaca.
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20 20 3 SCRIVERE CON DEI VINCOLI Nel primo capitolo abbiamo visto che ciò che differenzia le professioni della scrittura dall arte della scrittura e dalla scrittura diaristica è l intenzionalità. Il giornalista, il copy, il web writer, l addetto all ufficio stampa devono comunicare qualcosa a qualcuno e lo fanno attraverso un mezzo specifico. Tutti questi elementi diventano, nel momento in cui il professionista della scrittura prende la penna, o il mouse, in mano, dei vincoli, cioè degli elementi da cui non può prescindere, a meno che non voglia fallire nel suo scopo, e quindi non riuscire a comunicare. Prima ancora di affrontare la stesura di un testo, chi scrive per professione deve chiedersi: cosa sto scrivendo? perché lo sto scrivendo? a chi mi sto rivolgendo? su quale mezzo verrà pubblicato? come verrà fruito? Se si prescinde da queste domande, si rischia di pagare un prezzo troppo alto: la comunicazione fallisce. Il messaggio non arriva a chi doveva arrivare. La notizia cade nel vuoto Quando i vincoli aiutano È una nozione, quella di vincolo, che conviene tenere presente fin da subito, anche perché a ben vedere, i vincoli sono un valido aiuto, quando ci si trova davanti a una pagina bianca: impediscono che le nostre parole si ingarbuglino in uno sproloquio senza capo né coda, permettendoci invece di organizzarle in un discorso compiuto ed efficace. I vincoli ci aiutano a fare ordine nella nostra mente, prima che
21 3. SCRIVERE CON DEI VINCOLI 21 sul foglio. Evitano di divagare. Limitano lo spazio in cui possiamo muoverci, rendendolo domestico, gestibile Il tema, il pubblico, il mezzo, il tempo Il tema è il punto di partenza di ogni testo. Va tenuto presente di che cosa si parla nel momento in cui ci si appresta a produrre qualsiasi tipo di materiale scritto. Andare fuori tema è uno degli errori più gravi in cui si rischia di incorrere. Spesso per passione, per interesse, o per voglia di fare, si comunica al lettore una quantità eccessiva e ridondante di informazioni. E compito di chi scrive selezionare e scegliere i contenuti più vicini al tema di interesse, operando così come un filtro. Il pubblico è un altro parametro di riferimento da tenere presente quando si scrive. Le caratteristiche del pubblico di riferimento contribuiscono in maniera importante a definire le caratteristiche e i contenuti di ogni testo. Tradizionalmente, del pubblico vengono evidenziate le peculiarità socio-culturali: età, genere, livello di istruzione e classe sociale. Scrivere in modo corretto, utilizzare un linguaggio comprensibile e dei riferimenti condivisi aiutano a farsi capire dai propri destinatari. In questa prospettiva è importante, ad esempio, evitare gerghi e linguaggi troppo specifici o caratteristici di alcuni settori professionali, quando ci si rivolge ad un pubblico ampio, eterogeneo. Viceversa, se stiamo parlando ad un pubblico di esperti, saremo presi per incompetenti se ricorriamo a termini generici o equivocabili. Il terzo parametro è il mezzo. In alcuni casi, questo vincolo è determinante, lo abbiamo visto bene parlando del web writing e potremmo approfondire il discorso parlando di tutte le altre forme di comunciazione via internet: le , i banner pubblicitari non possono non tener conto della presenza ingombrante di un monitor e della sforzo che richiede la lettura attraverso di esso. Oppure, ancora, pensiamo ai messaggi pubblicitari inviati tramite sms: in questo caso essere sintetici e chiari è imprescindibile! Quarto e ultimo parametro che abbiamo scelto di presentare è il tempo. Il tempo a disposizione è sempre limitato. Tradizionalmente si dice che il
22 22 tempo in cui rimane viva l attenzione di un utente, di un lettore o di un ascoltatore è di venti minuti. Tutti i professionisti della scrittura hanno ben presenti questi vincoli generali. Avvicinandoci a ogni singola professione poi ci imbattiamo in vincoli più specifici, caratteristici di un settore o di un ambito ben determinato. Nei paragrafi successivi iniziamo a considerare, in termini di vincoli, alcune caratteristiche del lavoro giornalistico.
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24 24 4 COME SI SCRIVE UN ARTICOLO GIORNALISTICO 4.1. Imparare a scrivere NON C È UNA RICETTA MAGICA PER SCRIVERE BENE UN FATTO NUOVO CHE ACCADE E CHE INTERVIENE A MODIFICARE UNO STATO DI COSE, CHE INTERROMPE UNA CONTINUITÀ, CHE SI DISCOSTA DALLA NORMA Per imparare a scrivere le persone percorrono le vie più disparate: scuole, corsi, master e università, stage. Non c è una ricetta magica per scrivere bene. Ci sono però una serie di accorgimenti e consigli che può essere utile seguire. Leggere molto e di tutto è sicuramente un modo per sviluppare l abilità di scrittura e per imparare a organizzare contenuti che, però, dobbiamo prima avere ben chiari nella nostra testa. Leggere, però, non basta, occorre mettersi alla prova, sperimentare, misurarsi con ambiti di scrittura differenti, per acquisire dimestichezza con i vincoli. Confrontarsi con altre persone che possano guardare con imparzialità quanto abbiamo prodotto, infine, è fondamentale, per arrivare a comprendere le proprie capacità e i propri limiti Cos è una notizia Innanzitutto, dobbiamo chiarirci su che cos è una notizia. Lasciando da parte l intuito e il fiuto giornalistico, ci sono alcune considerazioni che si possono fare sul concetto di notizia. Tanto per cominciare, possiamo definire la notizia come un fatto nuovo che accade e che interviene a modificare uno stato di cose, che interrompe una continuità, che si discosta dalla norma. È questo
25 4. COME SI SCRIVE UN ARTICOLO GIORNALISTICO 25 discostarsi dalla normalità che rende un fatto interessante, diverso, nuovo e dunque degno di essere raccontato. Tanto più è interessante e rilevante quanto più si discosta dalla norma. Ma nuovo per chi? Per il nostro lettore di riferimento, ovviamente. Il concetto di notizia non è dato una volta per tutte. Ciò che per me è una notizia, può essere invece un fatto scontato per il mio vicino di casa. Anche nel definire cos è una notizia valgono le distinzioni che abbiamo fatto precedentemente sul lettore tipo di un quotidiano o di un periodico. Il giornalista, e con lui il caporedattore, il direttore del giornale, devono cercare di mettersi nei panni del loro lettore abituale (che non è un entità astratta, ma la cui identità si delinea nella mente di chi lavora in un giornale attraverso i sondaggi, il successo delle diverse iniziative, le lettere ) e di valutare dal suo punto di vista se e quanto il verificarsi di un fatto è rilevante o interessante. Tanto più il luogo dove avviene il fatto è lontano da chi legge, tanto più deve essere importante perché se ne parli. Spesso ci si lamenta del fatto che di alcuni paesi si parla esclusivamente in occasione di catastrofi naturali, di guerre o epidemie. Purtroppo, però, almeno per la carta stampata, deve esistere un criterio di selezione, ed è proprio questo. Sulla base di tali considerazioni, un fatto verrà raccontato come una breve, cioè con un semplice trafiletto, oppure potrà avere via via maggior spazio, fino a occupare più pagine per più giorni. Col tempo le cose da dire, le notizie da aggiungere sull avvenimento diminuiranno e lentamente la notizia passerà in secondo piano, fino a scomparire dalle pagine del giornale.
26 Organizzare i contenuti Organizzare i contenuti è una delle cose più difficili nel momento in cui ci si trova di fronte al noto e temutissimo foglio bianco. Il foglio bianco non indica semplicemente la pagina vuota, da riempire con delle parole, ma rappresenta uno spazio mentale disponibile, per chi scrive e per chi legge. Vediamo una possibile e comunemente accettata modalità di organizzare i contenuti. Prima di mettersi a scrivere un articolo, un giornalista ha certamente svolto un lavoro di ricerca. Ha registrato e archiviato materiali, interviste, documenti, informazioni. Probabilmente, raccogliendo il materiale, ha preso degli appunti, ha scritto delle annotazioni, dei pensieri fugaci che possono rivelarsi preziosi e che fungono da appiglio per la prima stesura dell articolo. Quando ci si mette a scrivere, dunque, per prima cosa bisogna tornare con la mente a quel lavoro; averlo anche fisicamente disponibile non può che essere d aiuto (a meno che non si sia ormai così dentro il tema da non avere bisogno di alcun sostegno). E, soprattutto se è passato un po di tempo da quando la ricerca è stata fatta, occorre rileggere il materiale per rinfrescarsi le idee. Con questi documenti a disposizione si può cominciare a elaborare un elenco di tutto ciò che deve necessariamente trovare spazio nel testo. Man mano che questo elenco viene steso, i collegamenti tra le informazioni da inserire si faranno chiari e così si arriverà a una scaletta, un percorso che ci sembra ideale, per portare il lettore ad acquisire tutte le informazioni che abbiamo in serbo per lui nello spazio disponibile (generalmente si parla di battute o di righe o di cartelle). Può succedere, però, che durante la stesura dell articolo, ci si trovi a cambiare la scaletta in corsa, perché si scopre che è più efficace seguire un altra strada. Nulla di male, assolutamente. L importante non è rimanere fedeli alla scaletta, ma scrivere un pezzo efficace. E ricordate: un giornalista sa anche rinunciare a passaggi dell articolo che gli sembrano particolarmente riusciti se nell economia generale del pezzo non sono necessari Definire una struttura: introduzione, sviluppo, conclusione, revisione Fatta la scaletta, occorre mettersi a scrivere. In breve, le parti standard di un testo sono: introduzione, sviluppo, conclusione. Nell introduzione dobbiamo iniziare a esprimere l argomento del
27 4. COME SI SCRIVE UN ARTICOLO GIORNALISTICO 27 testo.possiamo prenderla alla lontana o utilizzare un inizio aggressivo e di maggiore impatto; l importante è ricordare che nell introduzione non va detto troppo, ma vanno messi in evidenza gli elementi essenziali per la comprensione del contesto generale del quale si vuole parlare. L incipit di un testo scritto è di fondamentale importanza. Sono infatti proprio le prime parole che leggiamo a catturarci e a portarci dentro il testo, convincendoci a seguire l autore nel percorso che ha disegnato per noi. In questo, ciascun giornalista ha il suo stile: c è chi preferisce fornire subito tutti gli elementi della notizia per poi approfondirli in seguito, chi preferisce dare un immagine visiva più forte, chi apre con la battuta del protagonista, chi con una domanda retorica. Dipende, anche, come sempre e com è ovvio, dal tipo di pezzo (un articolo di cronaca, un reportage, un inchiesta, un pezzo di scenario) e dallo spazio a disposizione. Di che cosa parliamo, qual è l argomento principale, in che luogo e in che tempo ci troviamo. Queste sono le informazioni che aiutano il lettore a capire e a condividere ciò che scriviamo. Una regola, giornalistica e non, essenziale per strutturare un testo è la cosiddetta regola delle 5 W: Who, What, When, Where, Why. In italiano: chi, cosa, quando, dove, perché. Alcuni usano la regola delle 5 W + 1 H: Who, What, When, Where, Why + How, ovvero, chi, cosa, quando, dove, perché + come. Imparatelo a memoria. REGOLA DELLE 5 W: WHO, WHAT, WHEN, WHERE, WHY Vediamo di considerare in breve questi elementi. Chi indica il soggetto, il protagonista o l antagonista, colui o coloro che compiono le azioni, vivono le situazioni oggetto della notizia. Cosa sta ad indicare il contenuto, l argomento o il contesto che fa da contorno e da sfondo al nostro articolo. Quando e dove indicano naturalmente il tempo e il luogo nel quale si colloca ciò di cui parliamo. I fatti sono avvenuti ieri, un anno fa, nel pas-
28 28 sato o sono previsioni di uno scenario futuro, descriviamo una situazione attuale in Italia, all estero, in un luogo vicino o lontano? Tutte queste domande devono trovare una risposta chiara e semplice: il quando e il dove sono essenziali per il lettore. Nella parte iniziale del testo quindi affrontiamo elementi come il chi, il cosa, il quando e il dove. Man mano che ci avviciniamo al nucleo del discorso, alla parte centrale, al luogo in cui avviene il vero e proprio sviluppo del testo, andiamo a trattare elementi come il perché e il come. Questi sono elementi non sempre facili da indagare e da scoprire, ma sono il succo del lavoro del giornalista. Chi, cosa, dove e quando sono generalmente elementi dati, noti, che il giornalista ha il compito di comunicare, ma su cui non effettua una ricerca personale, il perché e il come invece possono essere oggetto di un lavoro specifico e personale. Il perché indica le motivazioni che spingono l azione, che causano un fenomeno, o che determinano un fatto. La causa può dipendere da motivi personali, sociali o economici, da scelte che il singolo individuo compie in libertà o alle quali viene costretto. Insomma, cercate sempre di capire perché avviene qualcosa. Indagate sia la causa, sia il fine. Ovvero, che cosa origina un evento e che finalità ha l evento stesso. Abbiamo lasciato per ultimo il come, ma non perché sia meno importante. Spiegare al lettore come avviene un fatto, come gli eventi si svolgono, come un azione si compie, costituisce spesso il centro del testo. Il come indica le modalità con cui avviene qualcosa. Anche le conclusioni sono uno dei passaggi più delicati. Un articolo che finisce in maniera improvvisa, bruscamente, ci lascia con l amaro in bocca. Si tratta di tirare le fila del discorso che si è fatto, portare a termine il ragionamento: nessuno degli elementi che è stato introdotto nell articolo deve poi essere abbandonato strada facendo. Una volta che avete finito di scrivere, rileggete tutto. Cercate errori, frasi non chiare ed eventuali ripetizioni.
29 4. COME SI SCRIVE UN ARTICOLO GIORNALISTICO L attacco di un articolo Chi Cosa Quando Dove Perché Come Bomb Latour Rapina Ieri New York Essere il più bravo Dinamite I Es. E stato Bomb Latour a mettere a segno la rapina del secolo, all interno della World Trust Bank di New York. L azione è scattata nella notte tra sabato e domenica, ed è stata portata a termine utilizzando 12 candelotti di dinamite. Sulla porta corazzata, ancora fumante, i poliziotti hanno trovato un messaggio: Sono il migliore. II Es. E senza dubbio la rapina del secolo, quella messa a segno dall ormai mitico Bomb Latour ai danni della World Trust Bank di New York. Il colpo è stato messo a segno nella notte tra sabato e domenica, applicando 12 candelotti di dinamite ai cardini della porta corazzata del caveau. La stessa su cui Latour ha poi inciso Sono il migliore utilizzando una lancia termica. III Es. La notte tra il sabato e la domenica è dedicata al divertimento o alle rapine. Bomb Latour ha utilizzato proprio il rumoroso fine settimana newyorkese per mettere a segno il colpo del secolo. Sfruttando la chiusura prolungata, si è introdotto all interno della camera blindata della World Trust Bank e ha fatto saltare la porta corazzata del caveau, utilizzando 12 candelotti di dinamite. Un lavoro di assoluta precisione ed efficacia, fatto anche per dimostrare di essere il migliore, come ha scritto sui resti dell ormai inutile ammasso d acciaio.
30 30 IV Es. New York è il simbolo degli eccessi, anche per un rapinatore che abbia voglia di entrare nella storia del crimine. Bomb Latour ha scelto proprio la Grande Mela per mettere a segno la sua ultima rapina, firmata con l ormai consueto messaggio: Sono il migliore. Teatro del suo spettacolo criminoso il caveau della World Trust Bank, aperto con 12 candelotti di dinamite nella notte tra sabato e domenica. V Es. Sono il migliore. Firmato: Bomb Latour. Il celebre rapinatore di banche ha colpito ancora, nella notte tra sabato e domenica, mettendo a segno il colpo del secolo. Con la consueta professionalità, ha piazzato 12 candelotti di dinamite che hanno fatto saltare la blindatura del caveau della Worl Trust Bank. Il lavoro di sfondamento è stato completato con una lancia termica, la stessa utilizzata per scrivere il messaggio destinato al suo pubblico preferito: la polizia di mezzo mondo. VI Es. Ci sono voluti 12 candelotti di dinamite per violare la cassaforte più sicura del mondo. Un lavoro di ingegneria criminale, lo ha definito uno degli esperti della Polizia scientifica impegnato nei rilievi all interno del caveau della Worl Trust Bank di New York. A compiere la rapina del secolo è stato Bomb Latour, sempre più impegnato a dimostrare di essere il più audace rapinatore della storia Verifica dati e fonti Quando scrivete, soprattutto quando scrivete un articolo giornalistico, dovete essere sicuri che ciò che scrivete sia vero. Uno scrittore, un poeta, un pubblicitario possono lavorare di fantasia, non preoccuparsi di ciò che è vero, falso, verificabile, non verificabile. Per un giornalista, invece, scrivere il falso è un comportamento che va contro l etica professionale e di questo può essere chiamato a rispondere, poiché si tratta di un reato perseguibile penalmente. Un giornalista cerca la verità su un determinato fatto e per trovarla ha bisogno di due cose: onestà intellettuale e fonti informative giuste. Le fonti, per un giornalista, sono come le muse ispiratrici per uno scrittore. Senza, non si lavora. Che cos è una fonte? La fonte è l origine della notizia. Un giornalista deve sem-
31 4. COME SI SCRIVE UN ARTICOLO GIORNALISTICO 31 pre cercare di attingere alla fonte diretta di un fatto o allora a quanto di più simile gli sia possibile rintracciare. Può trattarsi di una persona, di un associazione, di un impresa, di un organizzazione, di un centro di ricerca, qualcuno in grado di dirgli come stanno realmente le cose. Pensiamo alle fonti più comunemente usate dai giornali: le agenzie di stampa e fotografiche, i notiziari radiofonici e televisivi, gli ospedali, la questura cittadina, la moltitudine degli uffici stampa, la rete di Internet, con i suoi siti e i suoi motori di ricerca distinguere, selezionare, verificare, individuare la fonte affidabile non è un compito da poco, ma è fondamentale. Spesso, poi, anche fonti autorevoli esprimono visioni diverenti di un fatto, oppure ne forniscono una visione parziale. Compito del giornalista è valutarle e confrontarle, mettendo insieme i pezzi del puzzle e cercando di ricostruire la verità. Nell incertezza, è bene che il giornalista chiarisca quali sono le fonti, renda accessibile anche al lettore il suo iter e specifichi che è quanto finora accertato. Può sembrare umiliante, ma è certamente più professionale che spacciare per verità qualcosa che in realtà non lo è. Dopo aver considerato questi temi generali, vediamo ora di parlare in modo più specifico degli articoli scientifici Vademecum per la scrittura di un articolo La pratica è il fondamento della professione giornalistica e con la pratica ciascuno trova il proprio stile. Quando, però, si è alle prime armi, non fa male seguire alcuni consigli. E bene costruire una trama semplice e scorrevole; evitando innanzitutto di fare salti narrativi che fanno perdere l orientamento al lettore. Può essere d aiuto strutturare l articolo come un insieme di blocchi autonomi, collegati tra loro in modo chiaro e senza abusare di elementi come intanto, mentre, comunque. Gli articoli più lunghi pssono essere costruiti con in testa una sintesi dell intero pezzo, comprese le frasi più salienti delle eventuali dichiarazioni raccolte, seguito dallo svolgimento più dettagliato e dedicato ai lettori più interessati.
32 32 Quando si segue un evento che ha un preciso svolgimento cronologico è opportuno seguirlo. Se capita di raccogliere versioni contrastanti del fatto oggetto dell articolo, è opportuno, oltre che corretto, riportare l una di seguito all altra la dichiarazione e la smentita del suo contenuto. E meglio evitare di contenere in un unico capoverso ricostruzioni troppo dettagliate. Anche perché i dettagli possono essere spunti per l introduzione di altri elementi all interno dell articolo. Le citazioni sono utili a spezzare, e a mantenere vivo, il resoconto di un evento; ma bisogna evitarne l abuso. Così come non bisogna aver paura di costruire un intero articolo sulla citazione diretta delle dichiarazioni di chi, ad esempio, è stato testimone di un fatto di cronaca o è particolarmente esperto della materia trattata. Bisogna evitare di dare per scontate conoscenze che possono non esserle per la maggior parte dei lettori. La precisione è fondamentale e risulta un elemento ancor più vincente quando è accompagnata dalla capacità di notare i dettagli solo apparentemente insignificanti. A rendere comprensibile il contenuto di un articolo contribuisce anche la capacità di rendere visibili informazioni altrimenti poco chiare. Ad esempio, Edipower ritiene necessarie ore di lavoro per l installazione dei desolforatori e dell impianto di captazione delle polveri nella centrale di Brindisi. Tradotto in termini più comprensibili: saranno impiegati oltre 200 tra operai e tecnici L articolo scientifico Scrivere di un argomento scientifico L articolo scientifico, va da sé, ha per tema un argomento scientifico. Da un certo punto di vista, scrivere un articolo di questo tipo potrebbe apparire più semplice: la scienza non è un opinione, si basa su dati e idee teoricamente o empiricamente dimostrabili, siamo soliti pensare, e un articolo tecnico-scientifico non può che rispondere a criteri di verità e di correttezza. Certamente, questo era vero fino a qualche tempo fa, quando la scienza, l evoluzione tecnologica, la medicina erano ancora appannaggio esclusivo di specialisti e scrivere un articolo scientifico significava rivolgersi a una ristretta cerchia di persone, di cui presumibilmente si faceva parte.
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