Roma, 15 Febbraio 2012
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- Simone Gambino
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1 HDI ASSICURAZIONI SpA BANCASSICURAZIONE Roma, 15 Febbraio 2012
2 Distribuzione dei prodotti Assicurativi Vita e Danni In Italia la distribuzione dei prodotti assicurativi avviene prevalentemente attraverso gli agenti e gli sportelli bancari che insieme raggiungono una quota mercato pari a quasi l 80%. Negli ultimi 13 anni essendo cambiato radicalmente il mix tra prodotti Vita e Danni si è profondamente modificato il market share tra questi due canali. Totale premi (Vita e Danni) Euro 126 miliardi Totale premi (Vita e Danni) Euro 42 miliardi
3 Distribuzione dei prodotti Assicurativi Danni Dal 2000 la bancassurance danni ha guadagnato costantemente quote di mercato
4 Distribuzione dei prodotti Assicurativi Danni 2010 Nel 2010 si è registrata una buona crescita della quota di mercato del canale bancario (3,5%) e della vendita diretta (6,3% ) grazie, per quest ultima, al contributo di internet e telefonia (3,6%). Lo sviluppo di queste nuove forme di intermediazione (banche e vendita diretta) ha eroso tra il 1997 e il 2010 quasi 6 p.p. agli agenti. Oltre l 80% dei premi contabilizzati nel settore Danni è venduto attraverso le agenzie. Questa percentuale cresce sfiorando il 90% se si considerano le sole polizze Auto (R.C. Auto e Corpi veicoli terrestri)
5 Bancassicurazione Danni Il mercato Il trend della bancassicurazione danni conferma ancora una volta il consolidamento di alcuni business, ma una certa mancanza di spinta in altri: a fine settembre 2011 infatti il tasso di incremento della raccolta premi danni raggiunge l 8% sullo stesso periodo dell anno precedente, superando di poco 1,3 mld.
6 Bancassicurazione Danni Mix della Distribuzione Oggi più della metà della raccolta premi assicurativa danni è nelle mani di compagnie dedicate frutto di partnership forti tra importanti player bancari ed assicurativi: la quota controllata da questi operatori infatti ha raggiunto il 55% del totale di sistema. Se a questo si aggiungono i volumi delle captive la quota dei veicoli dedicati raggiunge il 75%.
7 Bancassicurazione Danni Mix della Distribuzione In realtà rimane ancora spazio per gli accordi commerciali, soprattutto per quelle realtà che non hanno dimensioni tali da potersi permettere la costituzione di compagnie proprie, ma anche in nicchie di business che per vari motivi non sono interessanti per il manufacturer proprietario.
8 Bancassicurazione Danni Mix dei prodotti Anche nel corso del 2011 il business mix dei diversi operatori appare abbastanza diversificato, con un maggiore equilibrio in termini di garanzie offerte da parte delle compagnie dedicate a fronte di un ancora forte sbilanciamento degli accordi commerciali verso la protezione del credito.
9 Bancassicurazione Danni Mix dei prodotti Questi ultimi tre mesi del 2011 mostrano ancora una volta la maggiore propensione alla crescita delle banche medie e di piccole dimensioni a scapito dei big del sistema bancario nazionale, che in alcuni casi segnano un rallentamento (di fatto legato in gran parte alla difficoltà di erogare mutui).
10 Bancassicurazione Danni Mix dei prodotti Il business di protezione del credito, e di conseguenza il modello del bundling commerciale si conferma il modello più utilizzato e di successo anche nel 2011: i volumi delle polizze offerte in abbinamento infatti rappresenta oltre il 60% del totale di sistema, registrando una crescita di circa l 11% sull anno precedente.
11 Provvedimento Isvap n.2946 Il previgente art. 52 del Reg. n. 35 è stato recentemente riprodotto senza modificazioni nel Provvedimento Isvap n. 2946, che ha aggiunto all art. 48 del Reg. n. 5 il co. 1 bis ai sensi del quale Gli intermediari comunque si astengono dall assumere, direttamente o indirettamente anche attraverso uno dei rapporti ci cui al comma 1, primo periodo, la contemporanea qualifica di beneficiario o di vincolatario delle prestazioni assicurative e quella di intermediario del relativo contratto in forma individuale o collettiva. La normativa assicurativa non è diretta ad introdurre limiti per le banche e gli intermediari finanziari nel collocamenti dei prodotti assicurativi, bensì impone esclusivamente di scegliere se proseguire nell attività di intermediazione delle polizze per le quali sussiste il conflitto di interesse, rinunciando alla qualità di beneficiario/vincolatario in modo da elidere detto conflitto, oppure di mantenere tale qualità astenendosi dall intermediare tali polizze
12 L art. 36 bis della manovra Salva Italia La norma, nell introdurre il co. 3 bis al Codice del Consumo, prevede che: E considerata scorretta la pratica commerciale di una banca, di un istituto di credito o di un intermediario finanziario che ai fini della stipula di un contratto di mutuo, obbliga il cliente alla sottoscrizione di una polizza di assicurazione erogata dalla medesima banca, istituto o intermediario. Un adesione di massa e sistematica alla copertura offerta dalla banca finanziante potrebbe costituire un importante indizio in ordine alla configurabilità della pratica scorretta, pur non essendovi alcun obbligo contrattuale (nella documentazione assicurativa o inerente al mutuo) al riguardo. In altri e forse più chiari termini, le conseguenze sul piano applicativo sono pesanti, in quanto alla fine neppure la rinuncia all essere beneficiari di polizza salverebbe le banche intermedianti dall accusa ovviamente da dimostrare, ma poi non così difficilmente che esse abbiano posto in essere una pratica scorretta di induzione alla sottoscrizione della propria polizza ed a proprio vantaggio (in termini di provvigioni via via maturate).
13 L art. 28 del decreto Cresci Italia D.l. 24 gennaio 2012, n. 1 La norma, titolata Assicurazioni connesse all'erogazione di mutui immobiliari, così recita: Le banche, gli istituti di credito e gli intermediari finanziari se condizionano l erogazione del mutuo alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita sono tenuti a sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi. La norma sembra offrire un interpretazione nel contempo autentica ed evolutiva dell art. 36 bis. Ponendo in sequenza le due disposizioni, pare infatti potersi desumere quanto segue: -è considerata scorretta la pratica commerciale di una banca che subordini di fatto l erogazione del mutuo alla sottoscrizione di una polizza assicurativa; - la presunzione di cui al punto che precede viene meno se tale vincolo sussiste ma il cliente ha il diritto di scegliere, fra due distinte proposte assicurative, quella che valuta per lui maggiormente conveniente.
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