Executive Summary Introduzione La nascita di nuove imprese nelle Marche... 8

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Executive Summary... 1. 1. Introduzione... 3. 2. La nascita di nuove imprese nelle Marche... 8"

Transcript

1

2 Indice Executive Summary Introduzione La nascita di nuove imprese nelle Marche I tassi di natalità imprenditoriale in Italia e nelle Marche L articolazione territoriale e settoriale delle nuove imprese Le start up innovative Le start up innovative nelle Marche Gli spin off universitari in Italia e nelle Marche Il sostegno alla nascita di nuove imprese nelle Marche Riferimenti bibliografici Appendice Settori ad elevato contenuto di conoscenza... 43

3 Executive Summary 1. Le Marche, al pari dell Italia, hanno sperimentato un progressivo declino dei tassi di natalità imprenditoriale. L ultimo rapporto GEM (Global Entrepreneurship Monitor) colloca l Italia all ultimo posto a livello internazionale per tasso di attivazione imprenditoriale. Il TEA (Total early stage Entrepreneurial Activity) misura il livello dell attività imprenditoriale considerando l imprenditorialità nascente e le nuove imprese sulla popolazione adulta. Il valore del TEA relativo al 2013 è stato del 3,4%, decisamente inferiore alla media europea e ai valori dei principali paesi avanzati. 2. La crisi internazionale del 2009 e la successiva fase recessiva che ha caratterizzato l Italia nel triennio hanno determinato una riduzione del tasso di attivazione imprenditoriale nella regione, particolarmente evidente nei settori manifatturieri. A differenza di quanto avviene in altri paesi, in Italia e nelle Marche i tassi di attivazione imprenditoriale seguono un andamento pro ciclico in quanto è meno rilevante la quota di imprenditorialità per necessità, quella cioè indotta dall assenza di valide alternative di impiego e di reddito. 3. Se consideriamo le iscrizioni di nuove imprese (fonte CCIAA) sulla popolazione adulta, le Marche presentano un valore superiore alla media nazionale (1,13% e 1,04% rispettivamente). La vivacità imprenditoriale nella Regione è decisamente superiore alla media italiana per quanto concerne la nascita di nuove imprese nel settore manifatturiero. Il valore regionale (0,13%) è doppio di quello medio nazionale (0,07%). Risulta, invece, allineato alla media nazionale il tasso di attivazione di nuove imprese nei settori a più alto contenuto di conoscenza: 0,11% nelle Marche a fronte di una media nazionale di 0,10%. 4. Se consideriamo la dinamica più recente ( ), emerge che le nuove iniziative nei settori a più alto contenuto di conoscenza hanno registrato una crescita significativa mentre quelle negli altri settori hanno registrato una contrazione. Tuttavia questi ultimi continuano a costituire l 80% del totale, per cui determinano l andamento complessivo del fenomeno. 5. Ulteriori indizi della vivacità imprenditoriale nei settori a più alto contenuto di conoscenza provengono dall elevato numero di start up innovative (DL 179/2012) e di spin off universitari costituiti nelle Marche negli ultimi anni. Al pari di quanto osservato a livello nazionale, la maggior parte delle start up innovative opera nei 1

4 settori dell informatica e della ricerca e sviluppo. Queste iniziative risultano meno diffuse sul territorio, e presentano un elevata concentrazione nella provincia di Ancona. 6. Negli ultimi anni si è assistito ad un moltiplicarsi di iniziative finalizzate a promuovere la formazione di nuove imprese, in particolare quelle costituite da giovani e con contenuti innovativi. Interventi in tal senso sono stati realizzati dagli enti pubblici territoriali (regione e province), dalle camere di commercio, dalle associazioni di categoria, dalle università. In molti casi si è trattato di iniziative che hanno coinvolto più soggetti, pubblici e privati. 7. Essi hanno riguardato tutte le fasi del processo imprenditoriale, dallo stimolo alla generazione di idee imprenditoriali, all avvio della nuova iniziativa e al suo successivo sviluppo. Per tale ragione anche il contenuto di tali interventi è variegato, spaziando dalla formazione, all assistenza nel processo di avvio e sviluppo delle nuove iniziative, ai contributi finanziari. 8. L analisi degli interventi fin qui realizzati consente di fornire alcune indicazioni al fine di renderli maggiormente efficaci rispetto alle necessità del contesto territoriale: a. Vi è un eccessiva concentrazione di interventi volti a favorire lo start up rispetto a quelle che intervengono nelle fasi successive di sviluppo e decollo (incubazione). b. Gli interventi di sostegno andrebbero concentrati sulle iniziative con maggiore contenuto innovativo e che risultino maggiormente funzionali alle nuove strategie di specializzazione e diversificazione della regione. Ciò sia per evitare fenomeni di spiazzamento delle attività esistenti, sia per creare massa critica di risorse e competenze in ambiti specifici. c. Considerata la buona vitalità del territorio nell avvio di start up innovative e le azioni già avviate per le fasi di ideazione e sviluppo dell idea, appare utile accentuare le azioni a sostegno dell avvio e del decollo. Tali azioni dovrebbero riguardare sia l accesso al capitale sia l apporto di competenze manageriali. Per l accesso al capitale si potrebbe adottare il modello PMI utilizzato nell ambito di Horizon 2020, che sostiene le esigenze di finanziamento nelle diverse fasi del processo imprenditoriale. d. E importante dare continuità alle azioni di sostegno evitando iniziative sporadiche o frammentarie anche stimolando l integrazione fra le diverse iniziative. In tal senso sarebbe opportuno favorire la programmazione di politiche di sostegno che siano consolidate nel tempo e interconnesse. 2

5 1. Introduzione Il presente Rapporto sull imprenditorialità nelle Marche è frutto della collaborazione fra la Fondazione Aristide Merloni e il Centro per l Innovazione e l imprenditorialità dell Università Politecnica delle Marche. La collaborazione è finalizzata all analisi sistematica del fenomeno dell imprenditorialità nella regione Marche, ed in particolare della formazione di nuove imprese. Il rapporto relativo al 2013 costituisce il primo rapporto. Esso è basato innanzitutto sulle informazioni desunte dalle iscrizioni di nuove imprese presso le camere di commercio delle province marchigiane. Tali dati consentono di ottenere un quadro dell evoluzione della dinamica imprenditoriale nella regione nell ultimo decennio, anche in confronto alla media nazionale e ad altre regioni italiane. Specifica attenzione è riservata alle imprese avviate in settori a più elevato contenuto di conoscenza; in particolare sono esaminati i dati relativi all attivazione di start up innovative (DL 179/2012) e di spin off universitari. L attività imprenditoriale che si esprime in un territorio non riguarda solo l avvio di nuove imprese ma anche lo sviluppo di nuove attività nell ambito delle imprese esistenti (imprenditorialità interna). Tuttavia, l avvio di nuove imprese, sia da parte di nuovi imprenditori (i cosiddetti novizi ) sia da parte di imprenditori già attivi (serial e portfolio entrepreneurs), costituisce la parte maggiormente rilevante del fenomeno 1. L attività imprenditoriale che si esprime nell avvio di nuove imprese può considerarsi il vero motore dello sviluppo di lungo periodo di un territorio. All entrata di nuove imprese si associano, infatti, alcuni effetti di rilevanza cruciale per un sistema economico: la pressione all efficienza nei confronti delle imprese già esistenti; l introduzione di innovazioni; la diversificazione del sistema produttivo; la capacità di generare nuovi posti di lavoro. Fino agli anni 70 del secolo scorso l innovazione e la spinta all efficienza provenivano in gran parte dalle grandi imprese. Successivamente i rilevanti mutamenti nei paradigmi tecnologici e di mercato hanno rivalutato il ruolo dell imprenditorialità nei processi di innovazione e di crescita dei sistemi economici. Si è consolidata quella che alcuni autori hanno chiamato la società imprenditoriale (Audretsch, 2007). 1 Studi recenti hanno dimostrato che l avvio di nuove attività da parte di imprenditori già attivi avviene quasi sempre attraverso la costituzione di nuove imprese (Iacobucci & Rosa, 2010; Wiklund & Shepherd, 2008). 3

6 Per tale ragione l avvio di nuove imprese è diventato oggetto di crescente attenzione da parte degli studiosi e dei policy maker nazionali e locali. Le iniziative per favorire l imprenditorialità si sono in gran parte concentrate verso le start up innovative, poiché è da queste ultime che ci si attende il maggiore contributo alla crescita del reddito e dell occupazione nel lungo periodo. Diverse analisi empiriche hanno infatti dimostrato che l attivazione di nuove imprese tout court produce effetti ambigui se non addirittura negativi sull occupazione nel breve periodo (Audretsch, Keilbach, & Lehmann, 2006). E solo attraverso la capacità di introdurre innovazioni che l entrata di nuove imprese può contribuire alla competitività di un territorio e, di conseguenza, alla crescita e all occupazione nel lungo periodo. Numerose indagini empiriche dimostrano la scarsa efficacia di interventi rivolti a stimolare in modo generico la nascita di nuove imprese e sostengono, al contrario, la necessità di interventi selettivi verso specifici target d impresa e di potenziali imprenditori (Santarelli & Vivarelli, 2007; Shane, 2009): quelli che presentano le maggiori potenzialità di innovazione. A partire dagli anni 50 del secolo scorso le Marche si sono caratterizzate per l elevata vivacità imprenditoriale. Il rilevante sviluppo industriale che ha caratterizzato la regione nella seconda metà del secolo scorso è stato il risultato della mobilitazione di energie imprenditoriali diffuse attraverso le quali si è costituito un tessuto produttivo fatto di piccole e piccolissime imprese, radicato sul territorio e organizzato in sistemi produttivi localmente specializzati. Come già notato da Giorgio Fuà nei suoi studi sul modello marchigiano (Fuà & Zacchia, 1983) il fattore organizzativo imprenditoriale che si è attivato in quegli anni era elevato per quantità ma non altrettanto per qualità. Ne era evidenza la ridotta dimensione media delle imprese e la prevalenza di attività in settori tradizionali, caratterizzati da basso contenuto di conoscenza. Il sistema produttivo marchigiano ha manifestato nell ultimo decennio una crescente difficoltà nell assicurare la competitività delle proprie produzioni e sta attraversando una fase di profondi cambiamenti. Tali trasformazioni sono state accentuate dalle crisi di domanda, prima internazionale poi interna, che hanno caratterizzato l ultimo quinquennio. Il ritorno alla crescita non può che fondarsi su una rinnovata mobilitazione di energie imprenditoriali. Dovrà trattarsi di una nuova generazione di imprenditori, capaci di dar vita ad iniziative con più elevato contenuto di conoscenza, basati su nuovi 4

7 modelli organizzativi e di governance e con una più efficace ed immediata proiezione internazionale. Il tradizionale modello di attivazione imprenditoriale (tuttora prevalente) è fondato su persone che dopo un esperienza lavorativa come dipendenti decidono di mettersi in proprio. Le nuove imprese tendono a ricalcare il modello imprenditoriale dell impresa di origine. La similarità riguardavano non solo il settore di appartenenza ma anche le modalità di governance e di gestione. Tale modello, tipico dei sistemi distrettuali, è caratterizzato dai seguenti aspetti: la proprietà e la gestione familiare; il capitale iniziale costituito dai risparmi familiari e dal credito bancario e il processo di accumulazione basto sull autofinanziamento; il sistema delle relazioni interno alla filiera, con scarsi rapporti a livello internazionale e con le altre istituzioni del territorio. Le start up innovative dalle quali ci si attende un rinnovato slancio del sistema produttivo nascono con caratteristiche affatto diverse dal modello prima delineato. Esse sono spesso avviate da giovani con elevati livelli di istruzione ma con scarsa o nulla esperienza come dipendenti. I settori nei quali operano sono normalmente proiettati in una dimensione globale, sia nell accesso alla conoscenza sia negli sbocchi di mercato. Altre differenze rilevanti riguardano il modello di innovazione delle imprese e il modello di governance. Il modello di innovazione prevalente nel sistema manifatturiero regionale è un modello chiuso all interno della filiera; basato sulla capacità di generare innovazioni attraverso gli stimoli che provengono dalle relazioni con clienti e fornitori 2. Questa modalità di innovazione è rilevante in tutti i settori. Tuttavia, nei settori basati sulla conoscenza essa è affiancata dal sistematico investimento in ricerca e sviluppo e dal collegamento con i centri di generazione di nuova conoscenza (università e centri di ricerca pubblici). La seconda novità che caratterizza le iniziative imprenditoriali ad alto contenuto di conoscenza riguarda il modello di governance delle imprese. Il team imprenditoriale si costituisce in funzione delle competenze tecnologiche necessarie all avvio della nuova iniziativa. I soci sono in numero maggiore rispetto alle iniziative tradizionali. Le start up 2 Per queste sue caratteristiche questo modello di innovazione è noto in letteratura come modello DUI: doing, using and interacting (Jensen, Johnson, Lorenz, & Lundvall, 2007) 5

8 innovative presentano differenze rilevanti rispetto alle imprese tradizionali anche nelle modalità di finanziamento e di accumulazione del capitale. Poiché la compagine sociale è costituita da giovani alla prima esperienza lavorativa, i soci hanno scarsa possibilità di investire ingenti somme di capitale. Inoltre, tali iniziative non possono contare su un immediata capacità di autofinanziamento poiché i tempi di sviluppo dei nuovi prodotti e di introduzione sul mercato possono risultare lunghi, generando un fabbisogno finanziario che può durare anche molti anni. Tale fabbisogno deve necessariamente essere coperto da fonti esterne, diverse però dal tradizionale credito bancario. Quest ultimo è inadatto a sostenere le nuove iniziative, sia per la prevalenza di investimenti in attività immateriali (che non possono pertanto fungere da garanzia per il prestito), sia per l assenza di flussi finanziari immediati e costanti, necessari a garantire la restituzione dei prestiti. Per poter andare oltre la fase dello start up e della sopravvivenza queste iniziative hanno necessariamente bisogno di raccogliere capitale di rischio. Quest ultimo può provenire da operatori specializzati (business angels, venture capitalists), o da imprese già avviate ed interessate ad entrare in partnership con la nuova iniziativa. La compagine sociale numerosa e la necessità di partnership finanziarie e industriali impongono di dotarsi di modelli di governance complessi, tipici delle società di capitale anche quando la dimensione della start up è molto contenuta. Anche per tale ragione, il DL 179/2012 (Decreto Legge Crescita 2.0) riconosce dei vantaggi fiscali ai soggetti (persone fisiche) che sostengono finanziariamente le nuove iniziative imprenditoriali. Date le caratteristiche del modello imprenditoriale che caratterizza le start up innovative, le loro possibilità di sviluppo dipendono non solo dalla qualità degli imprenditori ma anche nella presenza di particolari capabilities all interno del contesto territoriale. Tali capabilities riguardano innanzitutto la presenza di operatori specifici nell ambito della filiera delle start up: formatori, incubatori, angel investors, venture capitalists, etc. Più in generale si dovranno creare le condizioni affinchè le start up non operino in modo isolato ma possono contare su altre imprese presenti nel territorio attive nell ambito delle stesse filiere produttive o in settori correlati per tecnologia o mercato di sbocco. La rilevanza del contesto è tra i motivi che ci hanno spinto ad esaminare non solo la dinamica delle imprese innovative nella regione ma anche le iniziative di sostegno alle nuove imprese che sono state messe in atto negli ultimi anni da enti pubblici, associazioni 6

9 e università. Lo scopo è quello di effettuare una ricognizione di tali iniziative, moltiplicatesi negli ultimi anni, e di fornire una prima valutazione della loro efficacia in funzione delle esigenze delle nuove imprese. Il Rapporto è organizzato nel modo seguente. La sezione 2 presenta un analisi dell avvio di nuove imprese nelle Marche nel periodo , confrontata con gli andamenti medi nazionali. Per il periodo è svolta un analisi maggiormente dettagliata, riferita alla sola regione, per indagare gli aspetti relativi alla composizione settoriale e territoriale delle nuove iniziative. La sezione 3 focalizza l attenzione sulle iniziative a maggiore contenuto innovativo. In particolare è esaminata la presenza nella regione marche delle start up innovative come definite dal DL 179/2012 (Decreto Legge Crescita 2.0) e iscritte in apposta sezione dell albo delle imprese delle camere di commercio. Nella stessa sezione è presentata un analisi delle caratteristiche e delle performance degli spin off universitari attivi nella regione; anche in questo caso il fenomeno regionale è posto in relazione con quanto osservato a livello nazionale. Infine la sezione 4 presenta una prima analisi dei numerosi provvedimenti sviluppati negli ultimi anni per favorire l avvio e lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali. Il presente rapporto è stato curato da Donato Iacobucci. Hanno collaborato alla sua redazione Alessandra Micozzi, Alessandro Iacopini e Francesca Micozzi. 7

10 2. La nascita di nuove imprese nelle Marche 2.1 I tassi di natalità imprenditoriale in Italia e nelle Marche L avvio di nuove imprese costituisce uno dei principali aspetti, anche se non l unico, della dinamica imprenditoriale di un territorio. 3 In Italia, al pari di altri paesi europei, l avvio di un impresa richiede l adempimento di alcuni obblighi burocratici fra i quali l acquisizione di una partita IVA e l iscrizione al registro delle imprese presso le camere di commercio. In questo capitolo è esaminata la dinamica delle nuove imprese utilizzando le informazioni rese disponibili nel database Movimprese, che fornisce, con disaggregazione provinciale e settoriale, lo stock delle imprese (registrate e attive), le nuove iscrizioni, le cancellazioni e le variazioni. Il principale vantaggio di Movimprese è che esso offre una copertura totale della demografia d impresa, dal momento che il nuovo Registro tiene conto dell intero spettro della fenomenologia dell impresa in tutte le sue forme ed in tutti i settori di attività. 4 Il principale problema legato all utilizzo dei dati Movimprese per lo studio della demografia d impresa è costituito dalla presenza di nascite spurie, relative cioè ad iscrizioni al Registro delle imprese cui non corrisponde la nascita effettiva di una nuova impresa. I casi in questione sono da ricollegare alle seguenti fattispecie: a) trasformazioni della forma giuridica; b) trasferimento dell impresa da altra provincia; c) processi di fusione o cambiamenti dell assetto proprietario. 3 A tale dinamica contribuisce lo sviluppo di nuove iniziative all interno delle imprese esistenti (e che non si traduce in una nuova impresa) e le attività sviluppate da imprese e individui che sono propedeutiche all avvio di nuove iniziative. Una definizione comprensiva dell attività imprenditoriale è quella fornita dal GEM (Global Entrepreneurship Monitor) ed utilizzata nella rilevazione dell attività imprenditoriale nella popolazione adulta (Muffatto, Garengo, Iacobucci, Micozzi, & Saaed, 2014). 4 Due provvedimenti legislativi, la L. 580/1993 e il D.P.R. 581/1995 hanno esteso l obbligo di registrazione agli imprenditori agricoli, ai piccoli imprenditori e alle società di fatto. 8

11 Pur non trattandosi, a rigore, di nuove iniziative questi casi segnalano comunque vivacità imprenditoriale in un territorio. Gli indicatori di natalità imprenditoriale riferiti ad un territorio sono di diverso tipo, ma tutti prevedono che le nuove imprese siano rapportate ad una variabile di dimensione del territorio considerato. Esempi di indicatori possono essere: rapporto fra nuove imprese e stock delle imprese esistenti; rapporto tra nuove imprese e popolazione; rapporto tra nuove imprese e forza lavoro. La notevole diversità di dimensione fra imprese nuove nate (tendenzialmente molto piccole) e quelle già presenti sul mercato, ha indotto gli studiosi a scartare il primo indicatore. Come notato da Garofoli (1992), lo stock delle imprese esistenti nell area (e quindi i tassi di natalità riferiti a tale stock) mal si presta all analisi del fenomeno imprenditoriale a livello territoriale in quanto i tassi così calcolati risultano elevati nelle regioni che presentano un tessuto economico relativamente povero e, per tale ragione, un ridotto numero di imprese. L utilizzo delle forze di lavoro è giustificato dal fatto che esse escludono coloro i quali hanno dichiarato di non essere interessati (o di essere impossibilitati) a svolgere un attività lavorativa. Utilizzando le forze di lavoro come denominatore verrebbero occultate le differenze territoriali derivanti dalla carenza di opportunità di impiego (autonomo o dipendente), le quali costituiscono una delle cause di spiegazione dei divari nei tassi di imprenditorialità. Per le ragioni sopra esposte, nel prosieguo dell analisi gli indicatori di natalità imprenditoriale saranno riferiti alla popolazione adulta (18 64 anni), in quanto anche la popolazione residente non sembra, a rigore, il denominatore più appropriato nella costruzione di un indice di vivacità imprenditoriale. 5 Nel calcolo dei tassi di attivazione imprenditoriale sono escluse le nuove registrazioni nell agricoltura e nel settore delle costruzioni, in quanto in molti casi alla registrazione di nuove unità giuridiche non corrisponde l effettiva creazione di nuove imprese. 5 Tale indicatore è quello più frequentemente utilizzato per le comparazioni a livello interazionale. 9

12 L analisi delle nuove iscrizioni nelle province marchigiane nel periodo evidenzia una sostanziale stabilità nel periodo con un calo nel e in coincidenza con i periodi di crisi (Figura 1). Figura 1 Nuove iscrizioni totali nelle province Marchigiane ( )* * Il valore riferito alla provincia di Pesaro e Urbino non è attendibile in quando frutto di una ristrutturazione del registro delle imprese Fonte: Movimprese La Figura 2 evidenzia le differenze nei tassi di attivazione imprenditoriali totali (esclusi agricoltura e manifatturiero) nelle province italiane. Le Marche si caratterizzano come una regione con elevati tassi di natalità imprenditoriale, in particolare nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. 10

13 Figura 2 Tassi di attivazione imprenditoriali in Italia (2013)* * La provincia di Fermo è accorpata a quella di Ascoli Piceno Fonte: Movimprese Relativamente al settore manifatturiero si nota come il maggior numero di nuove iscrizioni sia sistematicamente riferito alla provincia di Ascoli Piceno, che è anche l unica provincia (con Ancona) a registrare un aumento delle nuove iscritte nel 2013 (Figura 2). 6 Per tutte le province il trend delle nuove imprese nell ambito del manifatturiero è decrescente a partire dai valori massimi raggiunti nel 2005 e La Figura 4 mostra le differenze nei tassi di attivazione imprenditoriale nel settore manifatturiero in Italia nel Tali differenze risultano più marcate dei tassi totali e sono collegate alla presenza sul territorio di attività manifatturiere. 6 La provincia di Ascoli Piceno comprende anche quella di Fermo per la comparabilità con il periodo precedente alla costituzione di quest ultima provincia. 11

14 Figura 3 Nuove iscrizioni nel manifatturiero nelle province Marchigiane ( ) PU AN MC AP * Il valore riferito alla provincia di Pesaro e Urbino non è attendibile in quando frutto di una ristrutturazione del registro delle imprese Fonte: Movimprese Figura 4 Tassi di attivazione imprenditoriale nel settore manifatturiero in Italia (2013) * La provincia di Fermo è accorpata a quella di Ascoli Piceno Fonte: Movimprese 12

15 Per ciò che riguarda i settori a maggiore contenuto di conoscenza 7 si nota come la provincia maggiormente attiva sia Ancona, che registra anche un aumento delle nuove iscrizioni nel In controtendenza Ascoli Piceno, che dopo avere raggiunto quasi i livelli di Ancona nel 2012 registra un calo nel 2013 (Figura 5). Figura 5 Nuove iscrizioni nei settori ad alto contenuto di conoscenza delle provincie marchigiane ( ) PU AN MC AP * Il valore riferito alla provincia di Pesaro e Urbino non è attendibile in quando frutto di una ristrutturazione del registro delle imprese Fonte: Movimprese Nel prosieguo sono presi in considerazione i tassi di attivazione imprenditoriale delle province marchigiane e gli stessi sono successivamente messi a confronto con la media nazionale, quelli delle regioni NEC (Nord Est Centro) e quella di una regione benchmark: l Emilia Romagna. I tassi di attivazione imprenditoriale nel manifatturiero e nei servizi sono rimasti relativamente stabili nel periodo, oscillando intorno al minimo dello 0,8% della provincia di Ancona al valore massino intorno all 1% delle province di Macerata e Ascoli Piceno. Per tutte le provincie marchigiane si registra un leggero dell indicatore nel 2013 (Figura 6). I tassi calcolati sul totale delle nuove imprese sono fortemente condizionati dalla presenza di un numero consistente di nuove imprese nei servizi a basso valore aggiunto (commercio al dettaglio, ristorazione, etc.). Per tale ragione l analisi è stata focalizzata 7 Si veda l Appendice A per l elenco dei comparti manifatturieri e dei servizi considerati ad alto contenuto di conoscenza. Questi comprendono i settori manifatturieri considerati high tech e medium tech nella classificazione dell OCSE e i knowledge intensive services della classificazione Eurostat. Sono noti i problemi derivanti dalle caratterizzazioni dei settori per contenuto di tecnologia e conoscenza. Tali contenuti presentano, infatti, una elevata variabilità fra le imprese all interno dello stesso settore. Ciò ha indotto alcuni ad affermare che non si dovrebbe parlare di settori ma di imprese ad alta o bassa tecnologia (Baldwin & Gellatly, 1998). Tuttavia, il riferimento settoriale mantiene la sua validità come riferimento medio, in assenza di informazioni maggiormente dettagliate sulle caratteristiche delle imprese. 13

16 anche in questo caso su due aggregati settoriali che sono di maggiore interesse per le prospettive di crescita e di innovazione del sistema: il manifatturiero e i settori a maggiore contenuto di conoscenza: quest ultimo aggregato contiene sia imprese di servizi sia imprese manifatturiere (vedi Appendice A). Figura 6 Tassi di attivazione imprenditoriale nelle province marchigiane ( ) PU AN MC AP * Il valore riferito alla provincia di Pesaro e Urbino non è attendibile in quando frutto di una ristrutturazione del registro delle imprese Fonte: Elaborazioni su dati Movimprese e ISTAT Se consideriamo il tasso di attivazione imprenditoriale nel settore manifatturiero le differenza fra le province sono più marcate anche se presentano lo stesso andamento ciclico. La riduzione maggiore nel periodo riguarda la provincia di Pesaro e Urbino, i cui valori sono andati allineandosi a quelli delle provincia di Ancona. Sia Ascoli Piceno sia Ancona registrano una crescita nel 2013 (Figura 7). Figura 7 Tassi di attivazione imprenditoriale nel manifatturiero nelle province marchigiane ( ) PU AN MC AP * Il valore riferito alla provincia di Pesaro e Urbino non è attendibile in quando frutto di una ristrutturazione del registro delle imprese Fonte: Elaborazioni su dati Movimprese e ISTAT 14

17 Nei settori ad alto contenuto di conoscenza le differenza provinciali dei tassi di attivazione imprenditoriale sono meno marcate, poiché comprendono anche attività di servizi non legate alla presenza di imprese manifatturiere. I tassi di natalità presentano due andamenti distinti nel periodo considerato: stabili o in leggera crescita fra il 2003 e il 2008; in netto calo fra il 2009 e il 2011; in leggera ripresa nel 2013 (con l eccezione di Ascoli Piceno). Figura 8 Tasso di attivazione imprenditoriale nei settori ad alto contenuto di conoscenza nelle province Marchigiane ( ) PU AN MC AP * Il valore riferito alla provincia di Pesaro e Urbino non è attendibile in quando frutto di una ristrutturazione del registro delle imprese Fonte: Elaborazioni su dati Movimprese e ISTAT Confrontando la situazione marchigiana con quella dell Italia nel suo complesso, del NEC (regione del Nord Est e Centro) e di una regione del NEC particolarmente virtuosa, l Emilia Romagna, si nota come le aree considerate presentano una notevole similarità nell andamento dei tassi di attivazione imprenditoriale per il totale delle attività (Figura 9). Tuttavia, va notato che le Marche e l Emilia Romagna dimostrano una vivacità superiore rispetto alla media italiana e all area NEC. I tassi di attivazione totali sono meno significativi di quelli riferiti a specifici comparti, in quanto sono dominati dalla presenza di iniziative in settori a basso valore aggiunto e con basse barriere all entrata: in particolare il commercio e gli esercizi di ristorazione. Per tale ragione risultano maggiormente significativi i confronti dei tassi relativi al manifatturiero e alle attività a maggiore contenuto di conoscenza; in questi settori vi sono maggiori barriere all entrata dovute in primo luogo alle maggiori competenze necessarie all avvio di una nuova impresa. 15

18 Figura 9 Tasso di attivazione imprenditoriale totali in Italia, nel NEC, in Emilia Romagna e nelle Marche ( ) ITALIA NEC MARCHE EMILIA Fonte: Elaborazioni su dati Movimprese e ISTAT Il tasso di attivazione imprenditoriale nel manifatturiero risulta per le Marche costantemente superiore rispetto all Italia, al NEC e all Emilia Romagna (Figura 10). Figura 10 Tasso di attivazione imprenditoriale nel settore manifatturiero in Italia, nel NEC, in Emilia Romagna e nelle Marche ( ) ITALIA NEC MARCHE EMILIA Fonte: Elaborazioni su dati Movimprese e ISTAT Relativamente al tasso di attivazione imprenditoriale nei settori ad alto contenuto di conoscenza, le Marche si posizionavano al di sopra nella media nazionale e del NEC nella prima metà dello scoro decennio. Hanno, quindi progressivamente ridimensionato la propria performance fino all allineamento alla media nazionale nel E interessante notare la 16

19 ripresa a partire dal 2011 che ha consentito alle Marche di superare le altre aree considerate, anche se i valori rimangono nettamente inferiori a quelli pre crisi (Figura 11). Figura 11 Tasso di attivazione imprenditoriale nel settore high tech in Italia, nel Nec, in Emilia Romagna e nelle Marche ( ) TOTALE NEC MARCHE EMILIA Fonte: Elaborazioni su dati Movimprese e ISTAT La rinnovata vivacità della regione nei settori a maggior contenuto di conoscenza osservata negli ultimi anni sarà approfondita nel capitolo 3 prendendo in considerazione lo specifico comparto delle start up innovative. 17

20 2.2 L articolazione territoriale e settoriale delle nuove imprese In questo paragrafo viene approfondita l analisi delle iscrizioni di nuove imprese nelle Marche utilizzando informazioni puntuali sulle nuove iscrizioni alle camere di commercio delle province regionali nel periodo A differenza del Movimprese (che fornisce dati aggregati a livello provinciale e settoriale) i dati individuali riferiti alle nuove iscrizioni consentono di sviluppare un analisi maggiormente dettagliata per settore e per territorio. 8 Nelle Marche si iscrivono alle camere di commercio regionali circa nuove imprese all anno. Tale numero è risultato in leggero calo negli ultimi due anni rispetto ai valori registrati nel 2010 e 2011 (vedi Tabella 1). La discrepanza di andamento del 2013 rispetto a quanto osservato nel paragrafo precedente deriva dall inclusione dell agricoltura e delle costruzioni, settori nei quali vi è un elevata quota di nascite spurie (cui non corrisponde cioè l effettivo avvio di una nuova attività) e che hanno continuato a mostrare una tendenza negativa negli ultimi anni (vedi Figura 12). Tabella 1 Nuove iscrizioni al registro delle imprese delle CCIAA delle Marche Nuove imprese Trasferimenti % trasferimenti 5,4 5,6 6,0 6,2 Totale 10,377 10,421 10,139 10,056 Fonte: Elaborazioni su dati CCIAA Il settore di gran lunga prevalente nelle nuove iscrizioni è costituito dalle attività del commercio (vedi Tabella 2). Tale settore è caratterizzato da basse barriere all entrata e da elevati tassi in entrata e in uscita. Negli ultimi anni le uscite hanno generalmente superato le entrate con un effetto di riduzione del numero degli esercizi commerciali. Degli altri 8 Pur provenendo dalla stessa fonte (il registro delle imprese delle CCIAA) le due fonti presentano piccole discrepanze. Ciò deriva del diverso momento nel quale sono estratti i dati, tenuto conto della natura dinamica del registro delle imprese. Si tratta di discrepanze che non alterano i risultati complessivi dell analisi. 18

21 principali settori nei quali si concentra l entrata di nuove imprese le costruzioni e il manifatturiero hanno continuato a mostrare un trend decrescente negli anni recenti, anche successivamente alla brusca riduzione verificatasi nel Figura 12 Andamento delle iscrizioni e dei trasferimenti (indice 2010=100) Totale iscrizioni Trasferimenti Totale iscrizioni (escluso agricoltura e costruzioni) Fonte: Elaborazioni su dati CCIAA Presentano un trend positivo nel periodo le nuove iscrizioni nei servizi di alloggio e ristorazione e nell agricoltura. Questo dato segnala una rinnovata vivacità di questi settori in funzione della accresciuta capacità di catturare flussi turistici da parte della regione e di valorizzare le produzioni agricole locali. Sull effettiva entità del fenomeno va comunque considerato che si tratta di settori che al pari del commercio sono caratterizzati da basse barriere all entrata e da un elevato turnover (entrate e uscite). Deve anche essere considerato che l agricoltura e i servizi di alloggio e ristorazione sono caratterizzate da una quota elevata di addetti con bassi livelli di qualificazione e, per tale ragione, sono fra i settori con le più basse retribuzioni medie. La loro espansione, per quanto auspicabile in funzione della capacità di cattura dei flussi turistici internazionali, potrebbe dar luogo a problemi di mismatching con l offerta di lavoro regionale. 19

22 Tabella 2 Iscrizioni alle CCIAA marchigiane per anno (valori assoluti) Commercio Costruzioni Industria manifatturiera Servizi di alloggio e ristorazione Agricoltura, silvicoltura e pesca Attività finanziarie e assicurative Attività professionali, scientifiche e tecniche Altre attività di servizi Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese Servizi di informazione e comunicazione Altre attività Totale Fonte: Elaborazioni su dati CCIAA Ben più preoccupante per la capacità di assorbimento di persone con più elevati livelli di qualificazione risulta la progressiva riduzione della natalità imprenditoriale nel manifatturiero e nelle attività professionali, scientifiche e tecniche. I due fenomeni sono in parte collegati poiché buona parte della domanda di servizi avanzati proviene dalle imprese manifatturiere. L unica eccezione in questo ambito è costituita dai servizi di informazione e comunicazione (che comprende le società di informatica), nelle quali si registra una tendenza positiva nel periodo considerato. Tuttavia in termini assoluti si tratta di valori modesti rispetto ad altri settori, anche a ragione delle maggiori barriere all entrata in questi settori, derivanti in primo luogo dalle elevate competenze tecniche necessarie. Se consideriamo nel complesso la ripartizione fra settori a basso e alto contenuto di conoscenza (vedi Appendice A) questi ultimi mostrano una dinamica decisamente superiore ai primi negli ultimi anni (vedi Figura 13). Il loro andamento non è in grado di influenzare la tendenza generale poiché le iscrizioni nei settori tradizionali continuano a pesare nel 2013 per l 80% del totale delle nuove iscrizioni. 20

23 E noto che la gran parte delle nuove imprese è costituita da entrate marginali caratterizzate da scarsa pianificazione (politica del try and see ) e da limitati investimenti di capitale (finanziario e umano). Questo fenomeno è maggiormente presente nei settori caratterizzati da basse barriere all entrata. Ciò è ben evidente dalla distribuzione delle nuove iscritte per forma giuridica (Tabella 3). Figura 13 Iscrizioni nei settori a basso e alto contenuto di conoscenza (indice 2010=100) Settori a basso contenuto di conoscenza Settori ad elevato contenuto di conoscenza Fonte: CCIAA I due terzi delle nuove imprese è costituito da ditte individuali. La percentuale sale ai tre quarti del totale se si considerano le altre forme di società di persone (società in nome collettivo e società in accomandita semplice). Fra le società di capitali è dominante la forma della società a responsabilità limitata (il 20% del totale se si considera anche quella a socio unico). Le società a responsabilità limitata hanno ridotto il loro peso negli ultimi anni per effetto dell introduzione da parte del legislatore di due nuove forme alternative, destinate a favorire l avvio di imprese da parte dei giovani: la società a responsabilità limitata semplificata e la società a responsabilità limitata a capitale ridotto. I numeri assoluti registrati da queste due nuove forme nel 2013 sembrano dimostrare un discreto successo di queste nuove forme. 21

24 Tabella 3 Iscrizioni per forma giuridica Forma giuridica Ditta individuale Società a responsabilità limitata Società in nome collettivo Società a Responsabilità Limitata Semplificata Società in accomandita semplice Società a responsabilità limitata con socio unico Società a Responsabilità Limitata a Capitale Ridotto Società cooperativa Altre forme Totale % sul totale 2010 Variazione % sull'anno precedente Ditta individuale 63,9 2,9 3,9 2,2 Società a responsabilità limitata 16,4 3,4 4,6 23,7 Società in nome collettivo 7,6 1,9 8,5 16,1 Società a Responsabilità limitata semplificata 0,0 358,3 Società in accomandita semplice 5,0 4,8 10,4 18,3 Società a responsabilità limitata con socio unico 3,9 13,9 4,9 8,5 Società a Responsabilità limitata a capitale ridotto 0,0 168,1 Società cooperativa 1,6 17,7 8,9 4,1 Altre forme 1,6 1,8 11,8 41,6 Totale 100,0 0,4 2,7 0,8 Fonte: CCIAA La distribuzione territoriale delle nuove imprese nei settori del manifatturiero mostra una notevole variabilità territoriale in funzione della presenza sul territorio di attività manifatturiere (vedi Figura 14). Fanno eccezione alcune aree (come Fabriano e Ascoli Piceno) nelle quali alla quota elevata di occupati nel manifatturiero non corrisponde un altrettanto elevato tasso di attivazione di nuove iniziative. 22

25 Figura 14 Nuove imprese manifatturiere sulla popolazione adulta (2013) Fonte: CCIAA e ISTAT I tassi di natalità imprenditoriale nei settori a più alto contenuto di conoscenza sono superiori nelle aree di maggiore agglomerazione urbana e nelle quali sono presenti le università o enti di formazione superiore (vedi Figura 15). 23

26 Figura 15 Nuove imprese nei settori ad elevato contenuto di conoscenza sulla popolazione adulta (2013) Fonte: CCIAA e ISTAT 24

27 3. Le start up innovative Gli elementi di vivacità nell avvio di nuove imprese nei settori a più alto contenuto di conoscenza sembrano confermati per le Marche dai dati riferiti a due specifici fenomeni in questo ambito: quello delle start up innovative, definite dal DL ottobre 2012 n. 179, e quello degli spin off universitari. Nei due paragrafi seguenti si forniscono alcune informazioni sull andamento delle start up innovative e degli spin off universitari nelle Marche, in relazione all andamento nazionale. 3.1 Le start up innovative nelle Marche La definizione di start up innovativa è stata fornita nell ambito della L. 221/2012 di conversione del DL 179/2012 (chiamato Decreto Legge Crescita 2.0). L'art. 25 del DL 179/2012 definisce la start up innovativa come una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano oppure Società Europea, le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione. Vi rientrano, pertanto, sia le srl (compresa la nuova forma di srl semplificata o a capitale ridotto), sia le spa, le sapa, sia le società cooperative. La società per essere definita startup deve possedere seguenti requisiti: 9 la società deve essere costituita e operare da non più di 48 mesi; deve avere la sede principale dei propri affari e interessi in Italia; il totale del valore della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività, non deve superare i 5 milioni di euro; non deve distribuire o aver distribuito utili; deve avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico; non deve essere stata costituita per effetto di una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda. 9 Inizialmente era previsto che la maggioranza del capitale sociale e dei diritti di voto nell assemblea ordinaria deve essere detenuto da persone fisiche al momento della costituzione e per i successivi 24 mesi. Tale requisito è stato soppresso dal DL. n. 76/

28 Inoltre, la start up deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri: sostenere spese in ricerca e sviluppo in misura pari o superiore al 20 per cento del maggiore importo tra il costo e il valore della produzione (percentuale ridotta al 15% dal DL n. 76/2013) impiegare personale altamente qualificato per almeno un terzo della propria forza lavoro ovvero in percentuale uguale o superiore a due terzi della forza lavoro complessiva di personale in possesso di laurea magistrale; essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa ad una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una varietà vegetale ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tali privative siano direttamente afferenti all'oggetto sociale e all'attività di impresa. Il DL sopra citato ha anche previsto l istituzione di un apposita sezione del Registro delle imprese cui le start-up innovative debbono iscriversi al fine di poter usufruire dei benefici introdotti dalla normativa e nel contempo garantire la massima pubblicità e trasparenza. Le start up innovative, soprattutto quando costituite in forma di S.r.l., godono di una serie di facoltà volte a rendere la gestione più flessibile e più funzionale alle esigenze di governance tipiche delle start up di una start up innovativa. Fra questi la possibilità di utilizzare istituti ammessi solo per le società per azioni (ad esempio la creazione di categorie di quote anche prive di diritti di voto o con diritti di voto non proporzionali alla partecipazione) o la facoltà di offrire al pubblico quote di partecipazione in startup innovative costituite in forma di S.R.L. Non è questa la sede per addentrarsi negli aspetti normativi riguardanti le start up innovative. Preme solo osservare che l obbligo di registrazione di tali imprese presso l apposita sezione del registro delle imprese consente di avere statistiche aggiornate sulle start up innovative a livello territoriale. Al 9 giugno 2014 le start up innovative iscritte nelle CCIAA delle Marche erano 89, pari 4,1% del totale nazionale. Si tratta di un peso leggermente superiore a quello delle Marche in termini di popolazione e di PIL, ma non di molto. Va però considerato che la distribuzione delle start up innovative non è uniforme all interno del territorio regionale. 26

29 La provincia di Ancona concentra, infatti, quasi la metà di tutte le start up innovative della regione (vedi Tabella 4). Tabella 4 Distribuzione delle start up innovative nelle province marchigiane per anno di iscrizione all apposito albo (valori assoluti) Provincia * Totale Ancona Ascoli Piceno Fermo 3 3 Macerata Pesaro e Urbino Totale * iscrizioni fino al 9 giugno 2014 Fonte: CCIAA Figura 16 Localizzazione delle start up innovative a giugno 2014 * iscrizioni fino al 9 giugno 2014 Fonte: CCIAA 27

30 Come evidenziato in precedenza, le start up innovative hanno 4 anni di tempo per l iscrizione all apposito albo. Per tale ragione l anno di iscrizione a tale albo non coincide con l anno di iscrizione al registro imprese e con l effettivo inizio dell attività. La distribuzione delle start up innovative per anno di iscrizione al registro imprese consente di apprezzare meglio l evoluzione temporale del fenomeno (Tabella 5). Nel 2013, anno di piena operatività del nuovo provvedimento, sono state costituite 39 start up innovative. Un numero simile è atteso per il 2014, nel caso si confermasse la tendenza fin qui osservata. Tabella 5 Start up innovative per anno di iscrizione al registro delle imprese e provincia (valori assoluti) * Ancona Ascoli Piceno Fermo Macerata Pesaro e Urbino Totale * iscrizioni fino al 9 giugno 2014 Fonte: CCIAA La specializzazione settoriale delle start up innovative marchigiane risulta simile a quella osservata a livello italiana. I due settori prevalenti sono costituiti dalla produzione di software e consulenza informatica e dai servizi di ricerca e sviluppo. Questi due settori rappresentano oltre il 50% del totale delle imprese start up innovative nelle Marche e in Italia (Tabella 6). Di minore rilevanza sono le attività di produzione manifatturiera (poco più del 5% delle imprese), concentrate nella produzione di prodotti di elettronica, apparecchi di precisione e macchine. Purtroppo al momento non si dispongono di informazioni sulla performance delle start up innovative in termini di addetti e vendite. La gran parte delle imprese è stata costituita in anni troppo recenti per poter disporre di dati significativi relativamente al loro sviluppo. 28

31 Tabella 6 Distribuzione delle start up innovative per settore di attività e indice di specializzazione Codice Indice di Descrizione Numero % Ateco specializzazione* 62 Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse Ricerca scientifica e sviluppo Attività dei servizi d'informazione e altri servizi informatici Altre attività professionali, scientifiche e tecniche Attività di supporto per le funzioni d'ufficio e altri servizi di supporto alle imprese Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature Altri settori 21 Totale 89 * L indice è calcolato come rapporto fra la quota delle imprese innovative nella regione rispetto alla quota media italiana Fonte: Elaborazioni su dati CCIAA 29

32 3.2 Gli spin off universitari in Italia e nelle Marche Il fenomeno degli spin off universitari in Italia Il fenomeno degli spin off della ricerca ha assunto una dimensione consistente a partire dal 2000, dopo l'emanazione del dlg. 27 luglio 1999 n.297 che autorizzava le università e gli altri enti pubblici di ricerca 10 (EPR) ad emanare regolamenti che consentono ai ricercatori e ai professori, in deroga alla normativa vigente, di partecipare al capitale ed alla gestione di società di recente costituzione finalizzate all'utilizzazione industriale dei risultati della ricerca. Con il decreto ministeriale n. 593 del 8/8/2000 sono state poi definite le modalità procedurali per la concessione delle agevolazioni previste dal decreto legislativo 297/1999. A seguito di tale normativa, nei primi anni del decennio, gli EPR si sono dotati di specifici regolamenti che disciplinano la partecipazione del proprio personale di ruolo e non (dottorandi, assegnisti di ricerca, ecc.) nelle imprese spin off. Tali regolamenti disciplinano, inoltre, la fornitura di alcuni servizi necessari a supportare queste imprese nelle fasi immediatamente successive all avvio (fase di start up o di incubazione). Per questo motivo nei primi anni di attività (in genere i primi tre) le imprese nate dalla ricerca hanno l opportunità di svilupparsi in un ambiente protetto sia per i servizi gratuiti che alcuni EPR erogano, sia per la possibilità di avvalersi del personale e delle strutture di ricerca a prezzi inferiori a quelli di mercato. Nella gran parte dei casi quest attività di incubazione delle nuove iniziative è svolta direttamente dalle strutture di ricerca (dipartimenti) cui afferiscono i docenti o i ricercatori coinvolti nell iniziativa; in altri casi sono state create delle strutture ad hoc (incubatori) anche con il sostegno di enti pubblici e privati. Gli EPR possono anche partecipare con quote minoritarie al capitale degli spin off. In Italia il fenomeno degli spin off della ricerca si è pertanto iniziato ad osservare a partire dal 2000 e si è poi sviluppato negli anni successivi in funzione dei tempi di introduzione 10 Oltre alle università, sono interessati al fenomeno degli spin off gli istituti di ricerca del CNR e quelli dell ENEA. 30

Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità. Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci

Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità. Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci Febbraio 2015 Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità.

Dettagli

Le Startup innovative e gli Incubatori d'impresa

Le Startup innovative e gli Incubatori d'impresa Le Startup innovative e gli Incubatori d'impresa Le Startup innovative e gli Incubatori d impresa Il decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 recante Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, convertito

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell industria dell elettronica;

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ATTIVITÀ FINANZIARIE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell intermediazione monetaria e finanziaria ha acquistato rilevanza nel corso degli ultimi vent anni:

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

Circolare N.132 del 10 Ottobre 2014

Circolare N.132 del 10 Ottobre 2014 Circolare N.132 del 10 Ottobre 2014 Incentivi Smart & Start.Iil futuro guarda alle Start-up innovative Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che il Ministero dello Sviluppo ha introdotto

Dettagli

Circolare n 10. Oggetto. Quartu S.E., 03 ottobre 2011

Circolare n 10. Oggetto. Quartu S.E., 03 ottobre 2011 Quartu S.E., 03 ottobre 2011 Circolare n 10 Oggetto Legge di Finanziamento: Comunitaria Nazionale Regionale Comunale Settore: Artigianato, Commercio, Servizi, Industria ed Agricoltura La circolare fornisce

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione CARTA, STAMPA ED EDITORIA Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il valore aggiunto prodotto dall industria cartaria e della stampa rappresenta l 1 per cento del Pil italiano.

Dettagli

IL TALENTO DELLE IDEE, edizione 2009-2010

IL TALENTO DELLE IDEE, edizione 2009-2010 UniCredit Group - Territorial Relations Department 18 dicembre 2009 Giovani Imprenditori di Confindustria PREMESSE GENERALI PROPOSTA PROGETTUALE E MODELLO DI RATING TIMELINE 2 PREMESSE GENERALI L OCSE

Dettagli

Business plan. (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA:

Business plan. (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA: Business plan (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA: 1 Dati progettuali di sintesi Nome impresa Indirizzo (sede legale) Forma giuridica Data di costituzione Numero soci Capitale sociale Attività

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

La startup innovativa

La startup innovativa La startup innovativa Cosa è una startup innovativa? Entrata definitivamente a far parte del panorama imprenditoriale italiano con il Decreto Sviluppo-bis, [l]a start-up innovativa è una società di capitali

Dettagli

Quale tipo di società scegliere per il proprio business

Quale tipo di società scegliere per il proprio business Quale tipo di società scegliere per il proprio business È possibile scegliere la forma giuridica più conveniente all interno di queste quattro categorie: 1) Impresa individuale 2) Società di persone 3)

Dettagli

Definizione. Art. 25.Start-Up innovativa e incubatore certificato:

Definizione. Art. 25.Start-Up innovativa e incubatore certificato: Definizione È: Art. 25.Start-Up innovativa e incubatore certificato: società di capitali, anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europaea, residente in Italia le cui azioni

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

La valutazione delle immobilizzazioni immateriali

La valutazione delle immobilizzazioni immateriali CORSO DI CONTABILITA E BILANCIO 2 La valutazione delle immobilizzazioni immateriali Seconda lezione 1 DEFINIZIONE condizioni produttive controllate dall impresa, utili per l esercizio della sua gestione

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione CARTA, STAMPA ED EDITORIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

BERGAMO SMART CITY VERSO EXPO 2015. Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso - 26 novembre 2013

BERGAMO SMART CITY VERSO EXPO 2015. Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso - 26 novembre 2013 BERGAMO SMART CITY VERSO EXPO 2015 Start Up Innovative -Le imprese fanno sistema Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso - 26 novembre 2013 START UP E INCUBATORI Il Decreto Sviluppo (179/2012), introducendo

Dettagli

Regione Veneto Agevolazioni per la Ricerca Industriale e lo Sviluppo Sperimentale

Regione Veneto Agevolazioni per la Ricerca Industriale e lo Sviluppo Sperimentale Regione Veneto Agevolazioni per la Ricerca Industriale e lo Sviluppo Sperimentale Fondo di Rotazione ex LR 5/2001 (Sezione C) Contributi ex LR 9/2007!1 RIEPILOGO NORMATIVA Requisiti soggetto proponente

Dettagli

L esigenza di patrimonializzazione delle imprese italiane

L esigenza di patrimonializzazione delle imprese italiane L esigenza di patrimonializzazione delle imprese italiane Finanza per la crescita IPO Day, Borsa Italiana, Milano - 26 Settembre 2014 Silvia Magri, Servizio Stabilità finanziaria Banca d Italia Outline

Dettagli

DOMANDA DI PARTECIPAZIONE

DOMANDA DI PARTECIPAZIONE DOMANDA DI PARTECIPAZIONE Il presente Allegato è parte integrante del bando di concorso Giovani e Idee di Impresa 3 e non può essere modificato nella composizione delle sue parti. Ogni componente del gruppo

Dettagli

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE Private Equity e Venture Capital Il private equity e il venture capital Anni 80 Con venture capital si definiva l apporto di capitale azionario, da parte di operatori

Dettagli

FAI LA MOSSA GIUSTA PER DIVENTARE IMPRENDITORE

FAI LA MOSSA GIUSTA PER DIVENTARE IMPRENDITORE FAI LA MOSSA GIUSTA PER DIVENTARE IMPRENDITORE CONFCOMMERCIO MILANO PER GLI ASPIRANTI IMPRENDITORI E LE NEO IMPRESE A cura di Andrea Ventura Direzione Rete Organizzativa/Unità Finanziamenti START UP INNOVATIVA:

Dettagli

Smart&Start Italia. Dal 16 febbraio 2015 è aperta la piattaforma online attraverso la quale si possono inviare i business plan smartstart.invitalia.

Smart&Start Italia. Dal 16 febbraio 2015 è aperta la piattaforma online attraverso la quale si possono inviare i business plan smartstart.invitalia. Smart&Start Italia Per favorire la diffusione di nuova imprenditorialità legata all economia digitale, per sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione dei risultati del sistema

Dettagli

Note per la lettura dei report

Note per la lettura dei report Note per la lettura dei report Report strutturali 0. IMPRESE REGISTRATE PER STATO DI ATTIVITÀ. ANNO 2012 E TASSO DI CRESCITA 2012 Contiene la distribuzione dell insieme delle imprese registrate, ovvero

Dettagli

NEWSLETTER N 1/13 DECRETO SVILUPPO BIS : LE START-UP INNOVATIVE

NEWSLETTER N 1/13 DECRETO SVILUPPO BIS : LE START-UP INNOVATIVE NEWSLETTER N 1/13 DECRETO SVILUPPO BIS : LE START-UP INNOVATIVE Riferimenti: - Dl. 179/2012 Decreto Sviluppo Bis e relativa legge di conversione 221/2012 Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n.

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E GLI ENTI COOPERATIVI Div. VIII PMI e Artigianato Indagine su

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE MISURA 431 Azione 2.b Informazione sull attività del GAL Attività di animazione

Dettagli

LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR

LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Le sfide all'orizzonte 2020 e la domanda di competenze delle imprese LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Domenico Mauriello

Dettagli

Capitolo XVII. La gestione del processo innovativo

Capitolo XVII. La gestione del processo innovativo Capitolo XVII La gestione del processo innovativo Il ruolo dell innovazione nell economia dell immateriale L innovazione ha assunto un ruolo particolarmente significativo come variabile esplicativa della

Dettagli

Per le piccole e medie imprese nasce un nuovo regime agevolato PMI innovative

Per le piccole e medie imprese nasce un nuovo regime agevolato PMI innovative Ai gentili clienti Loro sedi Per le piccole e medie imprese nasce un nuovo regime agevolato PMI innovative Con il DL n. 3 del 24.01.2015 il legislatore ha introdotto nel nostro ordinamento un nuovo regime

Dettagli

Garanzia confidi_sezione breve termine

Garanzia confidi_sezione breve termine Garanzia confidi_sezione breve termine Scheda prodotto DESCRIZIONE PRODOTTO CapitaleSviluppo attraverso il servizio di accesso alla garanzia dei confidi offre alle imprese un importante strumento atto

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

VARIABILI MACROECONOMICHE Graf. 2.1 La provincia di Modena è notoriamente caratterizzata da una buona economia. Ciò è confermato anche dall andamento del reddito procapite elaborato dall Istituto Tagliacarne

Dettagli

Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria

Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Report di ricerca Rapporto realizzato da Viale della Resistenza 23 87036

Dettagli

START UP INNOVATIVE ED INCUBATORI CERTIFICATI

START UP INNOVATIVE ED INCUBATORI CERTIFICATI START UP INNOVATIVE ED INCUBATORI CERTIFICATI 1 DEFINIZIONE START UP INNOVATIVE L impresa start up innovativa è la società di capitali, costituita anche in forma di cooperativa, che possiede i seguenti

Dettagli

STARTUPPER. Servizi di sostegno alla creazione di nuove imprese giovanili, femminili, sociali, innovative e di immigrati

STARTUPPER. Servizi di sostegno alla creazione di nuove imprese giovanili, femminili, sociali, innovative e di immigrati STARTUPPER Servizi di sostegno alla creazione di nuove imprese giovanili, femminili, sociali, innovative e di immigrati SCHEDA DI ISCRIZIONE Modulo 1 COLLOQUIO SULL IDEA IMPRENDITORIALE _l_ sottoscritt

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato MOSCA

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato MOSCA Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2158 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato MOSCA Agevolazioni fiscali e contributive per l assunzione di temporary manager da parte

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

INVESTMENT COMPACT. Novità per PMI innovative. Unindustria 28 aprile 2015 1

INVESTMENT COMPACT. Novità per PMI innovative. Unindustria 28 aprile 2015 1 INVESTMENT COMPACT Novità per PMI innovative Unindustria 28 aprile 2015 1 LEGGE 33/2015 Il DL 3/2015 convertito in Legge 33/2015 estende alle PMI innovative i benefici riconosciuti alle start up innovative

Dettagli

RIPRODUZIONE RISERVATA

RIPRODUZIONE RISERVATA 1. Premessa. Di seguito è riportata una sintetica illustrazione della disciplina della start-up innovativa introdotta dal c.d. Decreto Crescita 2.0, ossia il Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante

Dettagli

Fac-simile di SCHEDA TECNICA DI PROGRAMMA E PIANO FINANZIARIO

Fac-simile di SCHEDA TECNICA DI PROGRAMMA E PIANO FINANZIARIO ALLEGATO B Fac-simile di SCHEDA TECNICA DI PROGRAMMA E PIANO FINANZIARIO 1- Dati identificativi del Programma di investimento Titolo del Programma Acronimo Denominazione Beneficiario (in caso di aggregazione

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Qualità e valore del lavoro: le principali dinamiche di mercato degli ultimi anni.

Qualità e valore del lavoro: le principali dinamiche di mercato degli ultimi anni. Qualità e valore del lavoro: le principali dinamiche di mercato degli ultimi anni. Quali sono le aspettative delle imprese, come le imprese riconoscono e valorizzano la qualità dell'offerta: l'esperienza

Dettagli

quali sono le forme oggi esistenti per avviare una nuova attività, da soli o in più persone, pagando (in termini di tassazione) il meno possibile

quali sono le forme oggi esistenti per avviare una nuova attività, da soli o in più persone, pagando (in termini di tassazione) il meno possibile AVVIARE UNA NUOVA ATTIVITA' A BASSO IMPATTO FISCALE E' POSSIBILE! quali sono le forme oggi esistenti per avviare una nuova attività, da soli o in più persone, pagando (in termini di tassazione) il meno

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione PRODOTTI IN METALLO Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila).

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila). COMUNICATO STAMPA Il Dipartimento delle Finanze pubblica le statistiche sulle dichiarazioni delle persone fisiche (IRPEF) relative all'anno d'imposta 2010, a sei mesi dal termine di presentazione (settembre

Dettagli

Le imprese di piccole e medie dimensioni (PMI)

Le imprese di piccole e medie dimensioni (PMI) Le imprese di piccole e medie dimensioni (PMI) Corso di E-mail: andrea.calabro@uniroma2.it DEFINIZIONE DI PMI Per riuscire ad individuare una PMI occorre prendere in considerazione: PARAMETRI QUALITATIVI

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Le start-up innovative. Innovazioni in tema di Diritto societario. Avv. Andrea Messuti

Le start-up innovative. Innovazioni in tema di Diritto societario. Avv. Andrea Messuti Le start-up innovative Innovazioni in tema di Diritto societario Avv. Andrea Messuti Padova, 23 maggio 2013 Let s start up! La start-up innovativa è una società di capitali, di diritto italiano, le cui

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e

L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e 1 L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e secondo livello di tutti i 64 atenei aderenti al Consorzio, che rappresentano circa l 80% del complesso dei laureati

Dettagli

Circolare N.161 del 16 Novembre 2012. Start up innovative. La disciplina del lavoro del nuovo modello societario

Circolare N.161 del 16 Novembre 2012. Start up innovative. La disciplina del lavoro del nuovo modello societario Circolare N.161 del 16 Novembre 2012 Start up innovative. La disciplina del lavoro del nuovo modello societario Start up innovative: la disciplina del lavoro nel nuovo modello societario Gentile cliente,

Dettagli

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Indagine ottenuta grazie alla somministrazione di questionario ad oltre 260

Dettagli

Imprese innovative Walter Rotondaro Walter Rotondaro dottore commercialista

Imprese innovative Walter Rotondaro Walter Rotondaro dottore commercialista Imprese innovative A cura di: Walter Rotondaro Dottore Commercialista Politecnico di Torino 23 novembre 2012 Quadro normativo DECRETO-LEGGE 18 ottobre 2012, n. 179 Articoli 25-32 in vigore dal 20 ottobre

Dettagli

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE Le ultime settimane sono caratterizzate da una situazione non facile

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015

Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015 La sanità nel welfare che cambia Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015 La sostenibilità del sistema Spesa pubblica per

Dettagli

UMBRIA Import - Export. caratteri e dinamiche 2008-2014

UMBRIA Import - Export. caratteri e dinamiche 2008-2014 UMBRIA Import - Export caratteri e dinamiche 2008-2014 ROADSHOW PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE ITALIA PER LE IMPRESE Perugia, 18 dicembre 2014 1 Le imprese esportatrici umbre In questa sezione viene proposto

Dettagli

La comunicazione economico-finanziaria

La comunicazione economico-finanziaria La comunicazione economico-finanziaria Università di Urbino La comunicazione economico-finanziaria E il complesso delle comunicazioni effettuate attraverso qualsiasi canale di diffusione dalla direzione

Dettagli

FONDO PENSIONE PER I DIRIGENTI IBM STIMA DELLA PENSIONE COMPLEMENTARE (PROGETTO ESEMPLIFICATIVO STANDARDIZZATO)

FONDO PENSIONE PER I DIRIGENTI IBM STIMA DELLA PENSIONE COMPLEMENTARE (PROGETTO ESEMPLIFICATIVO STANDARDIZZATO) FONDO PENSIONE PER I DIRIGENTI IBM Iscritto all Albo tenuto dalla Covip con il n. 1070 STIMA DELLA PENSIONE COMPLEMENTARE (PROGETTO ESEMPLIFICATIVO STANDARDIZZATO) (AGGIORNAMENTO DEL 19 DICEMBRE 2014)

Dettagli

START-UP INNOVATIVA SCALABRINI CADOPPI & ASSOCIATI DOTTORI COMMERCIALISTI E REVISORI CONTABILI

START-UP INNOVATIVA SCALABRINI CADOPPI & ASSOCIATI DOTTORI COMMERCIALISTI E REVISORI CONTABILI ! SCALABRINI CADOPPI & ASSOCIATI DOTTORI COMMERCIALISTI E REVISORI CONTABILI START-UP INNOVATIVA! Adempimenti amministrativi ed informazioni legali sulle nuove imprese dedicate all innovazione! (Legge

Dettagli

FARE COOPERATIVA La cooperativa in 10 domande

FARE COOPERATIVA La cooperativa in 10 domande FARE COOPERATIVA La cooperativa in 10 domande 1. Quali sono le caratteristiche distintive dell impresa cooperativa? L impresa cooperativa è un impresa costituita da almeno 3 soci e può avere la forma della

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

Le politiche di ricerca e sviluppo della Regione Emilia-Romagna. Morena Diazzi Autorità di Gestione POR FESR

Le politiche di ricerca e sviluppo della Regione Emilia-Romagna. Morena Diazzi Autorità di Gestione POR FESR Le politiche di ricerca e sviluppo della Regione Emilia-Romagna Morena Diazzi Autorità di Gestione POR FESR Il POR FESR Emilia Romagna ASSE 1 Ricerca industriale e trasferimento tecnologico 115 milioni

Dettagli

STUDIO DI SETTORE SG87U ATTIVITÀ 74.14.1 - CONSULENZE FINANZIARIE ATTIVITÀ 74.14.4 - ATTIVITÀ DEGLI AMMINISTRATORI DI SOCIETÀ

STUDIO DI SETTORE SG87U ATTIVITÀ 74.14.1 - CONSULENZE FINANZIARIE ATTIVITÀ 74.14.4 - ATTIVITÀ DEGLI AMMINISTRATORI DI SOCIETÀ STUDIO DI SETTORE SG87U ATTIVITÀ 74.14.1 - CONSULENZE FINANZIARIE ATTIVITÀ 74.14.4 - ATTIVITÀ DEGLI AMMINISTRATORI DI SOCIETÀ ED ENTI, CONSULENZA AMMINISTRATIVO-GESTIONALE E PIANIFICAZIONE AZIENDALE ATTIVITÀ

Dettagli

Area Ricerca Formaper. Legge 1/99 anno 2002 interventi a favore della nascita di lavoro autonomo e imprese a Milano e provincia

Area Ricerca Formaper. Legge 1/99 anno 2002 interventi a favore della nascita di lavoro autonomo e imprese a Milano e provincia Area Ricerca Formaper Legge 1/99 anno 2002 interventi a favore della nascita di lavoro autonomo e imprese a Milano e provincia Rapporto n 2.3 Giugno 2003 Il rapporto è stato realizzato dall Area Ricerca

Dettagli

Programma di Microcredito Per i giovani e per tutti quelli che vogliono lavorare CASERTA AL LAVORO

Programma di Microcredito Per i giovani e per tutti quelli che vogliono lavorare CASERTA AL LAVORO elli elli LA NOSTRA PROPOSTA MISSION La questione più importante che caratterizza molte aree del Mezzogiorno è il futuro dei giovani under 30. Ma altrettanto drammatica è la situazione degli over 40, che

Dettagli

VADEMECUM. Le Organizzazioni di Produttori Biologici ----------------

VADEMECUM. Le Organizzazioni di Produttori Biologici ---------------- VADEMECUM Le Organizzazioni di Produttori Biologici ---------------- L attuale normativa sulle Organizzazioni di Produttori (O.P.) è disciplinata su base europea, per quanto riguarda il settore ortofrutta,

Dettagli

JOB MATCHPOINT Le politiche a sostegno delle start up e il ruolo del sistema camerale

JOB MATCHPOINT Le politiche a sostegno delle start up e il ruolo del sistema camerale Milano, 25giugno 2013 JOB MATCHPOINT Le politiche a sostegno delle start up e il ruolo del sistema camerale Roberto Calugi DIRIGENTE AREA SVILUPPO DELLE IMPRESE Camera di Commercio di Milano LE START UP

Dettagli

www.adadvisory.it AD ADVISORY & FdG Servizi per la valorizzazione delle opportunità offerte dal Fondo di Garanzia (FdG) Roma, maggio 15

www.adadvisory.it AD ADVISORY & FdG Servizi per la valorizzazione delle opportunità offerte dal Fondo di Garanzia (FdG) Roma, maggio 15 www.adadvisory.it AD ADVISORY & FdG Servizi per la valorizzazione delle opportunità offerte dal Fondo di Garanzia (FdG) Roma, maggio 15 Indice 1. AD Advisory (AD) La società 2. Situazione del credito alle

Dettagli

ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE

ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE La procedura per lo svolgimento degli esami di qualifica professionale, per le classi terze inizia nel primo Consiglio di classe successivo agli scrutini di febbraio, con

Dettagli

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura

Dettagli

Fondi Pensione Integrativi Territoriali:

Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Le rôle croissant des régimes territoriaux et régionaux de protection sociale en Europe Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Il Progetto della Regione Autonoma Valle d Aosta ed il Fondo Pensione regionale

Dettagli

Fare Impresa. Ecco l alternativa. Massimo Calzoni Finanza e Impresa Promozione, Sviluppo e Marketing Roma, 06 marzo 2012

Fare Impresa. Ecco l alternativa. Massimo Calzoni Finanza e Impresa Promozione, Sviluppo e Marketing Roma, 06 marzo 2012 Agenzia nazionale per l attrazione degli investimenti e lo sviluppo d impresa SpA Fare Impresa Ecco l alternativa Massimo Calzoni Finanza e Impresa Promozione, Sviluppo e Marketing Roma, 06 marzo 2012

Dettagli

Fiscal News N. 101. Start up: pubblicate le linee guida per l accesso al fondo PMI. La circolare di aggiornamento professionale 02.04.2014.

Fiscal News N. 101. Start up: pubblicate le linee guida per l accesso al fondo PMI. La circolare di aggiornamento professionale 02.04.2014. Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 101 02.04.2014 Start up: pubblicate le linee guida per l accesso al fondo PMI Categoria: Imprese Sottocategoria: Varie E stata pubblicata dal

Dettagli

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Le organizzazioni di volontariato in Lombardia La Lombardia è la regione italiana che detiene il maggior numero di organizzazioni iscritte

Dettagli

PROGETTO EXCELSIOR ANNO 2014

PROGETTO EXCELSIOR ANNO 2014 PROGETTO EXCELSIOR ANNO 2014 Le previsioni occupazionali delle cooperative e delle imprese sociali nella Provincia di Bologna. Dati di consuntivo 2013 A cura di: Alessandro De Felice Ufficio Statistica

Dettagli

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti

Dettagli

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA Ricerca a cura di Confcommercio Format Milano 22 maggio 2009 Il 73,7% delle imprese avverte un peggioramento della situazione economica

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

La consapevolezza di. 30giorni LA PREVIDENZA. questo difficile momento economico rende auspicabile una programmazione

La consapevolezza di. 30giorni LA PREVIDENZA. questo difficile momento economico rende auspicabile una programmazione LA PREVIDENZA CAPITALIZZAZIONE DEI MONTANTI CONTRIBUTIVI Con la modulare capitale e rendimento sono garantiti Con la pensione modulare è garantita la restituzione del capitale, maggiorato di rendimento.

Dettagli

proposta di legge n. 460

proposta di legge n. 460 REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA proposta di legge n. 460 a iniziativa dei Consiglieri Zinni, Natali, Romagnoli, Zaffini presentata in data 18 novembre 2014 ISTITUZIONE IN VIA SPERIMENTALE DEL SOSTEGNO

Dettagli

MODELLO DI DICHIARAZIONE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA QUALIFICA DI PMI

MODELLO DI DICHIARAZIONE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA QUALIFICA DI PMI MODELLO DI DICHIARAZIONE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA QUALIFICA DI PMI Nome o ragione sociale Indirizzo della sede legale... Indirizzo della sede operativa... N. di registro o di partita IVA ( 1 )... Nome

Dettagli

LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0

LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI PIANIFICAZIONE STRATEGICA NELL ELABORAZIONE

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012 Imprese nel complesso In Lombardia, nel primo trimestre del 2012 le anagrafi camerali registrano un saldo negativo di 1.675 unità. Alla fine di marzo

Dettagli

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 PREMESSA IL FONDO PENSIONE E ARTICOLATO NELLA GESTIONE ORDINARIA E NELLA GESTIONE INTEGRATIVA CARATTERIZZATE DA NORME DIVERSE PER QUANTO

Dettagli

M U L T I F A M I L Y O F F I C E

M U L T I F A M I L Y O F F I C E MULTI FAMILY OFFICE Un obiettivo senza pianificazione è solamente un desiderio (Antoine de Saint-Exupéry) CHI SIAMO MVC & Partners è una società che offre servizi di Multi Family Office a Clienti dalle

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli