PASSANTE AUTOSTRADALE NORD

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1 COMUNE DI CASTENASO Provincia di Bologna PASSANTE AUTOSTRADALE NORD Relazione tecnica U.O. Pianificazione Territoriale

2 Uno degli elementi critici del sistema viabilistico bolognese, sia per motivi di efficienza dell'infrastruttura sia per motivi d'inquinamento ambientale, è il tracciato complanare della tangenziale con l'autostrada A14, che corre all'interno del contesto urbano a nord del centro storico. La necessità di potenziamento del sistema autostradale/tangenziale di Bologna è stata rappresentata in più occasioni dalla Regione Emilia Romagna e dagli enti locali e con Delibera del CIPE n.121 del 21/12/2001 l intervento è stato inserito fra quelli di preminente interesse sia nazionale che regionale. L'ipotesi progettuale per la soluzione del problema, nota come ''passante autostradale nord'', è stata assunta ufficialmente dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dalla Regione Emilia Romagna, dalla Provincia e dal Comune di Bologna con un accordo sottoscritto in data 08/08/2002. Successivamente (14 aprile 2003) la Provincia di Bologna con il contributo di Regione, Camera di Commercio e Fondazione Carisbo ha elaborato uno studio di fattibilità tecnica, economica e progettuale volto a verificare le prestazioni del passante nord in comparazione con quelle delle diverse possibili alternative, nonché a fissare i requisiti necessari alla realizzazione del Progetto preliminare da presentare al Ministero. In quella sede sono stati raccolti i contributi valutativi presentati da Enti, organismi pubblici e singoli cittadini, ed è stato presentato un documento a firma degli amministratori dei comuni interessati dal passaggio dell infrastruttura che pone alcune condizioni all assenso al progetto: studio delle problematiche ambientali e sociali in una fascia di almeno 2 km massima riduzione possibile dell impatto paesaggistico ambientale studio di riorganizzazione del sistema viario delle zone interessate accordo quadro per la compensazione delle perdite di valori patrimoniali interventi sui problemi irrisolti di viabilità locale e di quelli creati dalla nuova infrastruttura (finanziamento e realizzazione di nuova Galliera, asse Lungosavena, Intermedia di Pianura, Trasversale di Pianura) mantenimento dei quattro caselli autostradali previsti potenziamento del TPL Il Comune di Castenaso ha inoltre istituito una commissione consiliare di studio con deliberazione di GC n.102 del 05/07/2003 e ha presentato alcune osservazioni in merito agli interventi complementari sulla rete infrastrutturale di interesse provinciale e locale, al controllo dell urbanizzazione del territorio in relazione alla presenza della nuova infrastruttura e agli impatti sul territorio attraversato dall opera (rete idrografica superficiale, aree centuriate, aspetti agronomici, rumore). In data 01/06/2003 la Giunta Provinciale ha preso in esame i contributi valutativi pervenuti e ha definito il tracciato inserito da inserire nel PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), poi approvato con del CP n.19 del 30/03/2004. Il progetto del passante autostradale recepito dal PTCP si sviluppa per circa 40 km all'interno di un corridoio tracciato a semi anello nella pianura nord, che ha per estremi, a ovest, Lavino di Mezzo frazione di Anzola Emilia, a est, Ponte Rizzoli frazione di Ozzano dell Emilia. L'attuale tratto autostradale, declassato, è destinato a rafforzare la tangenziale, a servizio dell'area urbana centrale e dei poli funzionali localizzati lungo il tracciato (aeroporto, fiera), mentre il nuovo passante dovrebbe servire direttamente i principali poli logistici (interporto, centergross), le aree produttive sovracomunali di cui si prevede lo sviluppo, intercettando una quota rilevante del trasporto merci. Lungo il nuovo tracciato sono previsti quattro nuovi caselli: Cento-S.Giovanni in Persicelo Interporto-Trasversale Granarolo-Lungosavena Castenaso-Budrio

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4 Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche è prevista una sezione stradale tipo ACNR, con tre corsie per senso di marcia, corsie d emergenza, banchine e spartitraffico centrale, con una larghezza complessiva della carreggiata pari a 34,5 m. Il progetto prevede inoltre la realizzazione, in adiacenza al tracciato, di una fascia di ambientazione per lato di circa 60 m. di cui 30 espropriati e gestiti dall ente concessionario e i restanti 30 destinati a dotazione ecologica con la possibilità di finanziarne la gestione attraverso contributi UE in accordo con le aziende agricole. Nel frattempo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione Emilia Romagna hanno previsto la realizzazione dell opera nell Intesa Generale Quadro (sottoscritta in data 19/12/2003) e il Consiglio Provinciale, anche sulla spinta delle richieste avanzate da gruppi spontanei di cittadini, ha istituito un comitato tecnico scientifico per l approfondimento delle soluzioni esaminate nello studio di fattibilità. Il comitato ha espresso il suo parere in data 08/11/2004 confermando la scelta progettuale operata nello studio di fattibilità e sottolineando la necessità di un accordo procedimentale fra Ministero, Regione Provincia e Comune di Bologna. Lo studio di fattibilità è stato aggiornato il 15/11/2004 ha portato ad una sostanziale revisione dei costi di investimento necessari per la realizzazione dell opera autostradale:

5 L accordo procedimentale è stato sottoscritto presso il Ministero in data 27/07/2005 come atto aggiuntivo all Intesa Generale Quadro del 2003, in cui si conviene che gli interventi saranno realizzati attraverso il partenariato pubblico-privato (50% fondi pubblici) sulla base dello studio di fattibilità redatto dalla Provincia e che le risorse derivanti dai pedaggi aggiuntivi saranno destinate esclusivamente a: manutenzione ordinaria e straordinaria del nuovo sistema tangenziale; interventi di mitigazione degli impatti determinati dalla tangenziale; potenziamento del TPL e in particolare dell SFM e potranno essere gestite anche dagli enti locali bolognesi (Provincia e Comuni). Successivamente, il 17/12/2007 e lo 01/08/2008 sono stati sottoscritti con il Ministero altri due atti aggiuntivi all Intesa Generale Quadro del Si tratta di una fase in cui di fatto la progettazione dell infrastruttura ha subito un arresto dovuto alle problematiche emerse in fase di affidamento delle opere di realizzazione e alla carenza di fondi pubblici. Si è optato infine per l ipotesi di affidamento diretto a Società Autostrade che si dovrebbe assumere per intero il costo degli interventi, alla quale l Europa oppone invece la soluzione di una vera e propria gara pubblica. Il compromesso è stato trovato, affidando in un primo momento il progetto generale e la gestione (e quindi anche i pedaggi futuri) alla società Autostrade, e quindi impegnando quest ultima ad indire una successiva gara pubblica di appalto per la realizzazione dei lavori. Ipotesi quest ultima che ha finalmente ottenuto il consenso della Commissione Europea in data 15/07/2010. L'altra condizione richiesta dall Europa riguarda la scelta del tracciato che dovrà configurarsi come variante di quello esistente e non come nuova infrastruttura. E questo l aspetto più delicato, che impone una verifica del tracciato individuato nel PTCP e nello studio di fattibilità del 2003 aggiornato nel In data 31/10/2011 gli enti locali (Regione, Provincia e Comune di Bologna) hanno incontrato il Ministero delle Infrastrutture per sollecitare i tempi e richiedere la realizzazione di tutti gli interventi volti alla banalizzazione del tratto autostradale esistente con conseguente trasformazione del tratto interessato in sistema di esazione di tipo aperto (senza necessità di biglietto). In data 13/07/2012 Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, ANAS e Società Autostrade hanno sottoscritto il verbale d intesa che fissa le nuove condizioni per il proseguimento del percorso di progettazione e realizzazione dell opera: consegna alle parti firmatarie di un nuovo studio di fattibilità comprendente anche gli interventi di banalizzazione del tratto esistente entro il 31/07/2012; definizione dell importo massimo delle opere stimato in netti, in conformità a quanto riportato nel piano finanziario dello studio di fattibilità del 2003 in cui si prevede che la situazione finanziaria torni in equilibrio dopo 8 anni dall entrata in esercizio, e da quella epoca in avanti produca un accumulo di risorse che, se non altrimenti impiegate, sarà pari a circa 1,3 miliardi di euro a 20 anni dalla sua realizzazione. valutazione dello studio di fattibilità e delle eventuali proposte di modifica all interno di un comitato (costituito dalle parti firmatarie entro il 31/07/2012) composto da Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, ANAS e Società Autostrade che dovrà arrivare ad una piena e formale condivisione entro il 30/11/2012; sottoscrizione entro il 31/12/2012 di uno specifico atto che definisca i reciproci impegni delle parti la cui efficacia è subordinata alla firma del verbale di accordo fra ANAS e Società Autostrade, approvato con decreto del Ministero delle Infrastrutture, pena la perdita del finanziamento.