PIANO RIFIUTI. ai sensi del D.Lgs 152/2006 (testo vigente al 03/08/2012)

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1 PIANO RIFIUTI ai sensi del D.Lgs 152/2006 (testo vigente al 03/08/2012)

2 PIANO RIFIUTI pag. 2 di 35 PARTE 1 - GESTIONE DEI RIFIUTI 3 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE DEFINIZIONI DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Pianificazione della gestione di nuovi rifiuti Produzione del rifiuto Produzione del rifiuto da siti fissi (iscritti al SISTRI) Produzione del rifiuto da siti mobili o non presidiati (non iscritti al SISTRI) Rifiuti da cantieri mobili Valutazione Tecnica dei materiali Rifiuti da manutenzione di reti, sollevamenti e fosse Imhoff Manutenzioni interne Invio rifiuti ad operazioni di Smaltimento/Recupero Rifiuti conferiti al servizio pubblico Svolgimento attività di smaltimento c/o depuratori autorizzati Casi particolari Carico respinto Necessità di controlli analitici Gestione rifiuti in arrivo con microraccolta Affidamento di lavori a terzi PARTE 2 - REGISTRAZIONE DEI RIFIUTI 18 4 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE PRODUZIONE DI RIFIUTI Registri di carico e scarico rifiuti I formulari di identificazione del rifiuto RIFIUTI SMALTITI DA ACQUAMBIENTE MARCHE Registri di carico e scarico rifiuti I formulari di identificazione del rifiuto Correzioni di F.I.R Soste del trasportatore Necessità di controlli analitici PARTE 3 RIFIUTI DA UFFICIO 31 7 GESTIONE DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA ALLEGATI 32 modifiche rispetto alla rev. 1: inserita la parte 3 Rifiuti da uffico

3 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 3 di 35 PARTE 1 - GESTIONE DEI RIFIUTI 1 Scopo e campo di applicazione La procedura descritta nei successivi paragrafi ha lo scopo di delineare l organizzazione aziendale e le attività finalizzate alla gestione dei Rifiuti prodotti da Acquambiente Marche S.r.l. Il campo di applicazione della presente procedura è limitato a tutte le attività Aziendali che comportano la produzione o la gestione di rifiuti. 2 Definizioni Rifiuto - qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell'allegato A alla parte quarta del DLgs 152/2006 e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi; Classificazione dei Rifiuti - i rifiuti sono classificati: secondo l origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. Tra i rifiuti urbani sono inclusi anche alcuni rifiuti di origine non domestica che, per qualità e quantità, sono assimilabili agli urbani. Per distinguere invece un rifiuto pericoloso da un rifiuto non pericoloso occorre rifarsi all Allegato D alla Parte Quarta del D. Lgs 152/2006 e s.m.i. dove essi sono identificati con un apposito asterisco sulla base degli Allegati G, H e I alla parte quarta dello stesso decreto. Alcuni rifiuti sono classificati rifiuti pericolosi a priori, come ad esempio le batterie al piombo o i tubi neon, mentre altri lo sono solo se effettivamente contengono sostanze pericolose. ADR - Accord Dangereuses Route, è l'accordo europeo relativo ai trasporti internazionali di merci pericolose su strada. CER - Classificazione Europea Rifiuti, è il codice assegnato ad ogni tipologia di rifiuto in funzione della normativa. FIR - Formulario Identificazione Rifiuti, è il documento che deve sempre accompagnare il trasporto di un rifiuto. Scheda SISTRI - è il documento informatico costituito da varie sezioni che vanno compilate a cura dei soggetti che intervengono nelle diverse fasi del ciclo di gestione dei rifiuti. Sostituisce il FIR per i soggetti obbligati al SISTRI. Produttore - la persona la cui attività ha prodotto rifiuti cioè il produttore iniziale e la persona che ha effettuato operazioni di pretrattamento, di miscuglio o altre operazioni che hanno mutato la natura o la composizione di detti rifiuti.

4 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 4 di 35 Smaltimento - le operazioni previste nell'allegato B alla parte quarta del DLgs 152/06 e s.m.i. (es discarica, incenerimento, trattamento chimico fisico, etc). Recupero - le operazioni previste nell'allegato C alla parte quarta del DLgs 152/06 e s.m.i. (es recupero di materia, recupero di energia, etc). Deposito Temporaneo - il raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti, alle seguenti condizioni: I rifiuti contenenti inquinanti organici persistenti devono essere depositati nel rispetto delle norme tecniche che regolano lo stoccaggio e l imballaggio dei rifiuti contenenti sostanze pericolose; i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore: - con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; - quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunge complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi; - in ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti non supera il predetto limite all anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno; il deposito temporaneo deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti e nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute; devono essere rispettate le norme che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura delle sostanze pericolose. Codice a specchio - alcune tipologie di rifiuti, definiti "pericolosi" in riferimento specifico o generico a sostanze pericolose, sono tali solo se le sostanze pericolose in essi presenti raggiungono determinate concentrazioni. A questi codici corrispondono codici di rifiuti non pericolosi "diversi" da quelli pericolosi. Questi codici sono chiamati codici a specchio. SISTRI - SIStema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti, nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania. 1 Materiali di risulta provenienti da manutenzione delle infrastrutture - materiali derivanti dalla manutenzione delle infrastrutture quali tubazioni metalliche o in materiale plastico, inerti costitutivi del manufatto, terre e rocce di scavo, asfalti, ecc. 1 Al momento, secondo quanto previsto dal Dl "Crescita/sviluppo" licenziata dal Consiglio dei Ministri il 15 giugno 2012, il termine di entrata in operatività del Sistema Sistri (...) è sospeso per il compimento di verifiche ( ) e comunque non oltre il 30 giugno 2013, unitamente ad ogni adempimento informatico relativo"

5 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 5 di 35 Luoghi di concentramento - sono sedi aziendali, presidiate o non, opportunamente segnalate alla Provincia, dove vengono recapitati i materiali di risulta provenienti dalla manutenzione delle infrastrutture per una loro valutazione tecnica finalizzata a verificarne il possibile riutilizzo diretto, così come previsto dall art. 230 del D.Lgs 152/06 che disciplina i rifiuti derivanti da attività di manutenzione delle infrastrutture. Attualmente il luogo di concentramento è c/o la sede centrale in via Ho Chi Min n. 8, zona industriale Cerretano, Castelfidardo (AN). Interventi di manutenzione delle infrastrutture - si intendono tutti gli interventi effettuati su reti esistenti di acquedotto e fognatura e/o sulle relative stazioni di sollevamento e manufatti (es serbatoi e fosse) non presidiati ad esse afferenti. Figure richiamate nel documento Referente per la gestione dei rifiuti (RG): referente unico per tutte le unità locali che ha il quadro complessivo della situazione Referente locale per la gestione dei rifiuti (RLG): il referente dell unità locale per la gestione dei rifiuti Personale Operativo: l addetto che, per ogni singola unità locale, gestisce materialmente i rifiuti (registrazioni, invio allo smaltimento ) Sedi locali sede in Via Ho Chi Min n. 8, zona industriale Cerretano, Castelfidardo (AN) impianto di depurazione Villa Poticcio, Contrada Mirano Vittoria, Castelfidardo (AN) impianto di potabilizzazione d'acqua, località Castreccioni, comune di Cingoli (AN) impianto di depurazione di Cerreto, comune di Cingoli (AN) 3 Descrizione delle attività 3.1 Pianificazione della gestione di nuovi rifiuti Qualora si verifichi la necessità di gestire un nuovo rifiuto, RLG, avvalendosi anche dei propri collaboratori, provvede alla classificazione del rifiuto stesso, avvalendosi se del caso, di laboratori esterni. Le analisi sono obbligatorie nei seguenti casi: per tutti i rifiuti che vengono conferiti direttamente in discarica (es. fanghi, grigliati, sabbie); ogni volta che ci si trova di fronte a un codice a specchio, come ad es.: * sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose, comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio sostanze chimiche di scarto diverse da quelle di cui alle voci , e

6 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 6 di 35 La classificazione potrà essere effettuata mediante semplice certificazione a vista o a seguito di opportune analisi chimico fisiche di un campione di rifiuto, a seconda della tipologia di rifiuto coinvolta. Il campionamento del rifiuto è, di norma, effettuato dal personale del laboratorio. Ove ciò non risultasse possibile, sarà RLG o persona da lui stesso individuata ad eseguire il campionamento seguendo le istruzioni impartite dal personale del laboratorio. RLG provvede a stilare le informazioni di base relative alla provenienza del rifiuto, ovvero alle attività che lo hanno generato. Se si tratta di un rifiuto già prodotto nel passato saranno valutati anche i vecchi certificati di classificazione disponibili. La classificazione relativa al rifiuto deve essere completa delle classi di pericolosità (frasi H) da attribuire ai rifiuti classificati come pericolosi e l eventuale classificazione ai sensi della normativa in materia di trasporto delle merci pericolose (A.D.R.). Tali informazioni devono essere richieste esplicitamente al laboratorio interno/esterno che effettua la classificazione, in quanto non necessariamente dovute dallo stesso a fronte di una richiesta di classificazione del rifiuto. In attesa della classificazione del rifiuto, lo stesso dovrà essere depositato nel sito aziendale; prima di essere caricato il rifiuto dovrà essere necessariamente classificato. I dati relativi al rifiuto (dopo sua classificazione) vengono inviati da RLG a RG che provvede a modificare/integrare l Elenco dei Rifiuti Aziendali ed inviarlo agli altri siti di produzione rifiuti. Nel caso di produzione accidentale di rifiuti pericolosi in un unità locale fino a quel momento non produttrice di rifiuti pericolosi, RLG deve provvedere a effettuare richiesta di adesione al SISTRI (o di aggiornamento dell iscrizione in caso sia già iscritto come produttore di rifiuti non pericolosi) entro tre giorni lavorativi dall'accertamento della pericolosità dei rifiuti. RLG identifica le aree dove stoccare il rifiuto e definisce le caratteristiche del deposito stesso secondo le seguenti prescrizioni: Per i siti adibiti a deposito temporaneo dovrà essere di norma organizzata una sorta di isola ecologica con pavimentazione impermeabile, preferibilmente in leggera pendenza per consentire il convogliamento delle acque meteoriche di dilavamento ed evitare la formazione di ristagni di acqua. Le acque raccolte dovranno essere convogliate in una fognatura pubblica e l autorizzazione allo scarico dovrà fare riferimento alla presenza di acque meteoriche di dilavamento. In caso di recapito in acque superficiali si rende necessaria l autorizzazione allo scarico provinciale. I rifiuti non pericolosi, in funzione della tipologia, possono essere collocati in cassoni scarrabili o in contenitori di idonee caratteristiche tecniche oppure in cumuli. I rifiuti pericolosi debbono essere sempre collocati in contenitori di raccolta di materiale idoneo su aree rigorosamente pavimentate e protette dagli agenti atmosferici.

7 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 7 di 35 Nel caso di rifiuti pericolosi liquidi (es. oli esausti) o che possono rilasciare liquidi (es. batterie al piombo) i contenitori dovranno essere collocati all interno di bacini di contenimento di materiale idoneo e di capacità superiore a quella del contenitore più grande aumentato del 10%, e al 30% della somma della capacità di tutti i contenitori presenti nel bacino. Il bacino dovrà inoltre essere protetto dagli agenti atmosferici e posizionato a distanza da caditoie dell acqua piovana, fossati o terreno non impermeabilizzato. In caso di deposito di rifiuti liquidi dovrà essere presente, nelle immediate vicinanze, un apposito kit di emergenza costituito da materiale assorbente idoneo a raccogliere gli eventuali sversamenti e che, dopo il suo utilizzo, dovrà essere smaltito come rifiuto. Se il deposito di rifiuti si trova in prossimità di tombini di raccolta delle acque meteoriche, sarà opportuno prevedere la presenza di copri tombini da utilizzare in caso di sversamento accidentale. Le informazioni relative alle modalità di deposito, per ogni tipologia di rifiuto gestito, sono riportate nell Elenco dei Rifiuti Aziendali. Le aree destinate al deposito dei rifiuti vanno recintate. In alternativa, laddove l area è ricavata all interno di un sito recintato, è sufficiente segnalare opportunamente l area stessa onde evitare l accesso al personale non autorizzato. Sia i contenitori che le aree di deposito vanno corredati da apposita cartellonistica esplicativa riportante almeno la tipologia di rifiuti ammessi, il CER, e, se si tratta di rifiuti pericolosi, il simbolo della R nera su sfondo giallo di dimensioni cm. Laddove la realizzazione di un isola ecologica unica non sia compatibile con la realtà del sito o laddove per alcuni rifiuti risulti sconveniente la movimentazione del rifiuto all interno del sito è possibile realizzare più punti di deposito temporaneo aventi tuttavia caratteristiche simili a quelle sopraindicate. L aggiornamento della classificazione dei rifiuti deve avvenire secondo le tempistiche dettate dai siti di destinazione dei rifiuti e in occasione di modifiche sostanziali della natura del rifiuto prodotto. Per rifiuti prodotti in quantità rilevanti si consiglia una frequenza annuale. 3.2 Produzione del rifiuto Produzione del rifiuto da siti fissi (iscritti al SISTRI) Ogni sito di Acquambiente Marche possiede un proprio registro di carico e scarico dove vengono registrate le operazioni di produzione dei propri rifiuti. I rifiuti prodotti all interno del sito devono essere depositati nei rispettivi depositi temporanei, aventi le caratteristiche riportate nel cap. 2 Definizioni, e devono essere appositamente etichettati (vd par. 3.1) in funzione della tipologia di rifiuto.

8 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 8 di 35 Il Personale Operativo verifica settimanalmente lo stato del deposito temporaneo ed effettua le registrazioni di carico entro 10 giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto. Il Personale Operativo provvede a segnalare al proprio RLG qualsiasi anomalia riscontrata. Procedura SISTRI Sono soggetti al SISTRI tutti i rifiuti prodotti presso ogni sito di Acquambiente Marche. Ciascun sito identificato come luogo di produzione del rifiuto possiede una propria chiavetta USB, con cui è possibile effettuare la gestione del sistema SISTRI, conservata presso il sito stesso. I rifiuti prodotti all interno di una singola unità locale/unità operativa devono essere depositati nei rispettivi depositi temporanei, aventi le caratteristiche riportate nel cap. 2 Definizioni, e devono essere appositamente etichettati (vd par. 3.1) in funzione della tipologia di rifiuto. Il Personale Operativo verifica settimanalmente lo stato del deposito temporaneo ed effettua le operazioni di carico nell AREA REGISTRO CRONOLOGICO del sistema SISTRI, secondo le modalità descritte nella GUIDA UTENTE-PRODUTTORI. Le registrazioni devono essere sempre effettuate tramite firma elettronica entro 10 giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto e dallo scarico del medesimo. Il Personale Operativo provvede a segnalare al proprio RLG qualsiasi anomalia riscontrata. Situazioni del tutto particolari nelle quali è problematica la conservazione della chiavetta USB presso il luogo di produzione andranno segnalate e comunicate alla Provincia al fine di evitare possibili contestazioni da parte degli organi di controllo Produzione del rifiuto da siti mobili o non presidiati (non iscritti al SISTRI) Rifiuti da cantieri mobili L'attività di manutenzione delle infrastrutture produce dei materiali di risulta, che vanno raccolti e gestiti adeguatamente. Attività e controlli Rientrano in questa gestione tutti i materiali di risulta prodotti durante gli interventi effettuati su reti esistenti di acquedotto e fognatura e/o sulle relative stazioni di sollevamento e manufatti (es serbatoi e fosse) non presidiati ad esse afferenti. In particolare i materiali di risulta possono essere costituiti da: Contatori Tubazioni in PE, PVC, metallo Strutture in ferro e acciaio Cavi elettrici Materiale inerte proveniente dagli scavi per riparazione o rinnovamento di condotte Asfalto proveniente dagli scavi per riparazione o rinnovamento di condotte

9 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 9 di 35 altro Tutti questi materiali sono infatti rifiuti e non possono essere utilizzati per riempire lo scavo. La squadra che esegue i lavori raccoglie ogni singola tipologia di materiale di risulta prodotto durante l'attività, e lo trasporta all'interno di contenitori idonei (ad eccezione delle terre che possono viaggiare sfuse) ed in maniera differenziata. La destinazione del trasporto può essere alternativamente: 1. il luogo di concentramento designato dove il materiale viene successivamente sottoposto alla valutazione tecnica; 2. la sede locale del gestore della infrastruttura nelle cui competenze rientra il tratto di infrastruttura interessata dai lavori di manutenzione; qui il materiale viene raggruppato in un area identificata dalla dicitura materiali derivanti dalle manutenzioni e periodicamente trasportato al luogo di concentramento per la valutazione tecnica. Ogni trasporto è accompagnato dal modulo gestione materiali derivanti dalle manutenzioni - modulo trasporto riportato di seguito, debitamente compilato dal Capo Squadra. Il trasporto effettuato in questo modo non è classificato come trasporto rifiuti, in quanto i materiali trasportati non sono ancora stati classificati come tali. In caso di controlli su strada da parte degli enti preposti, gli operatori dovranno esibire il modulo gestione materiali derivanti dalle manutenzioni - modulo trasporto debitamente compilato che riporta gli estremi legislativi che permettono di non considerare rifiuti tali materiali. Figura 1 - modulo gestione materiali derivanti dalle manutenzioni - modulo trasporto Data Targa... Settore.. Adetto.. GESTIONE MATERIALI DERIVANTI DALLE MANUTENZIONI - MODULO TRASPORTO Provenienza 1 : A B C D E F 1 nel caso di microinterventi all interno di uno stesso territorio indicare il comune o i comuni di riferimento, altrimenti fare riferimento specifico all indirizzo dei cantieri Materiali derivanti da intervento di manutenzione e trasportati, per le valutazioni previste dall art 230 del DLgs 152/06, presso la sede operativa di: Presso.. Tel.. Via.. N. Località. C.A.P

10 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 10 di 35 Note: TIPOLOGIA MATERIALE Contatori Tubazioni in PE, PVC Cavi elettrici Provenienza: A B C D E F Inerte da scavi su condotte Asfalto Altro Altro Altro Altro Altro I rifiuti sono collocati nel luogo di concentramento presente nella sede operativa per la gestione prevista dalla normativa vigente (art. 230 c. 1 D.Lgs. 152/06) Valutazione Tecnica dei materiali I materiali provenienti dalle attività di manutenzione delle reti non vengono automaticamente classificati come rifiuti, ma vengono dapprima sottoposti a una Valutazione Tecnica finalizzata all'individuazione dei materiali immediatamente ed effettivamente riutilizzabili. La valutazione tecnica deve essere eseguita non oltre sessanta giorni dalla data di ultimazione dei lavori. Attività e controlli Una volta rientrati in sede gli operatori lasciano il materiale raccolto nell'apposita area di deposito (luogo di concentramento), e consegnano il modulo Trasporto al RLG. Una volta a settimana RLG provvede a registrare nell apposito modulo ( gestione materiali derivanti dalle manutenzioni - valutazione tecnica ), la valutazione tecnica dei materiali accumulati presso il luogo di concentramento, effettuata per ogni cumulo di materiale presente nel sito, e non per singola azione di conferimento. La valutazione tecnica è finalizzata a separare i materiali immediatamente riutilizzabili da quelli identificabili come rifiuti. Questi ultimi vengono depositati nell'area di deposito temporaneo dei rifiuti, caricati nel registro relativo ai "rifiuti prodotti per la manutenzione delle reti" e gestiti in accordo con il cap I materiali riutilizzabili (ad es. contatori, spezzoni di tubi, ecc) vengono presi in consegna dall addetto magazzino che provvede al loro riutilizzo.

11 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 11 di 35 Figura 2 - modulo gestione materiali derivanti dalle manutenzioni - valutazione tecnica Data Targa... Settore.. Adetto.. GESTIONE MATERIALI DERIVANTI DALLE MANUTENZIONI - VALUTAZIONE TECNICA Luogo di concentramento dei materiali provenienti dalla manutenzione delle infrastrutture: Presso.. Tel.. Via.. N. Località. C.A.P Note: Dalla valutazione tecnica effettuata sui materiali ai sensi dell Art. 230 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i. risulta: TIPOLOGIA MATERIALE da riutilizzare scartati rif. carico 1 Contatori Tubazioni in PE, PVC Cavi elettrici Inerte da scavi su condotte Asfalto Altro Altro Altro Altro Altro Altro Note: I rifiuti sono collocati nel deposito temporaneo dei rifiuti presente nella sede operativa per la gestione prevista dalla normativa vigente. 1 Inserire il numero di registrazione riportato nel registro di carico e scarico rifiuti. Nella valutazione tecnica RLG fa riferimento sia ai moduli di trasporto consegnati dagli operatori durante la settimana sia allo stato fisico del deposito dei rifiuti. Il modulo di valutazione tecnica viene conservato insieme al registro di carico e scarico rifiuti per cinque anni, mentre i moduli di trasporto dai cantieri al luogo di concentramento della settimana di riferimento possono essere eliminati.

12 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 12 di 35 N.B. L esclusione delle terre e rocce da scavo dal regime dei rifiuti può essere fatta solo a seguito di analisi e di confronto con le CSC (Concentrazioni Soglia di Contaminazione) per la verifica del rispetto almeno dei seguenti parametri per le aree a destinazione residenziale o industriale, a seconda della provenienza e del destino delle terre (vd allegato 5, parte quarta, titolo quinto del D.Lgs. 152/06, Tabella 1): idrocarburi leggeri idrocarburi pesanti metalli (nichel, piombo, cadmio) Il Personale Operativo provvede a segnalare al proprio RLG qualsiasi anomalia riscontrata. Procedura SISTRI I cantieri mobili di Acquambiente Marche, avendo di norma durata inferiore ai sei mesi non sono soggetti ad iscrizione al SISTRI. La gestione del luogo di concentramento di riferimento è dettagliata nel cap del Manuale SISTRI ver. 2.4 cui si rimanda Rifiuti da manutenzione di reti, sollevamenti e fosse Imhoff I rifiuti provenienti dall attività di pulizia manutentiva delle reti fognarie, inclusi i sollevamenti (CER ), si considerano prodotti dal soggetto che esegue l attività manutentiva e che quindi trasporta anche il rifiuto. Per quanto riguarda i rifiuti da fosse Imhoff, poste esternamente alla infrastruttura a rete, il proprietario della fossa è il produttore del rifiuto; il trasportatore (spurghista) compilerà solamente la parte di FIR a lui destinata, pertanto tali rifiuti rientrano nella gestione ordinaria dei rifiuti. Per le reti fognarie e i sollevamenti non è quindi richiesta l iscrizione SISTRI di Acquambiente Marche come produttore. Per essi sono previsti due scenari diversi a seconda di CHI effettua l allontanamento del rifiuto: Pulizia delle reti fognarie e sollevamenti con soggetti terzi Il trasportatore, iscritto al SISTRI e iscritto all Albo Nazionale Gestori Ambientali art. 212 comma 5 2 per lo svolgimento delle attività di raccolta e trasporto di rifiuti conto terzi, risulta quale produttore del rifiuto. Il documento compilato dalla ditta attestante l avvenuto lavoro e riportante gli estremi del FIR/Scheda Sistri viene conservato c/o il sito nelle cui competenze rientra il tratto di fognatura soggetto a pulizia Pulizia delle reti fognarie e sollevamenti con mezzi propri Al momento non applicabile, in quanto Acquambiente Marche non effettua questo servizio con mezzi propri. 2 Art. 230 comma 5 del D.Lgs. 152/2006

13 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 13 di Manutenzioni interne Secondo quanto previsto dall art. 266 comma 4 del D.lgs. 152/2006, i rifiuti provenienti da attività di manutenzione si considerano prodotti presso la sede o il domicilio del soggetto che svolge tali attività. Pertanto i materiali quali tubi al neon, batterie, computer, olio esausto, che derivano da manutenzioni effettuate da personale Acquambiente Marche possono essere trasportati alla sede locale di riferimento, ad es. il depuratore di Villa Poticcio, e qui caricati sul registro di carico e scarico della sede. Tale gestione vale per piccole quantità di rifiuti, ad es. n. 2 computer. Il trasporto del materiale effettuato dall addetto di Acquambiente Marche fino alla sede locale di riferimento per l attività manutentiva deve essere accompagnato dal modulo di trasporto riportato di seguito. Figura 3 manutenzioni interne - modulo trasporto Data Targa... Settore.. Adetto.. MANUTENZIONI INTERNE - MODULO TRASPORTO Provenienza: impianto di depurazione Villa Poticcio, Contrada Mirano Vittoria, Castelfidardo (AN) impianto di potabilizzazione d'acqua, località Castreccioni, comune di Cingoli (AN) impianto di depurazione di Cerreto, comune di Cingoli (AN) impianto di sollevamento di... nel comune di via altro... Materiali derivanti da intervento di manutenzione e trasportati, ai sensi dell art. 266 c. 4 del D.Lgs. 152/06, presso la sede di... Note: TIPOLOGIA DI MATERIALE: Tubi al neon Monitor Olio Batterie Altro:.. Rimane la possibilità, per ogni singola unità locale, di prendersi in carico i propri rifiuti senza avvalersi della deroga riportata all art. 266 comma 4 del D.lgs. 152/2006.

14 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 14 di Invio rifiuti ad operazioni di Smaltimento/Recupero Al raggiungimento dei limiti di tempo o di quantità del deposito (riportati nella definizione di deposito temporaneo), il personale addetto deve procedere ad avviare i rifiuti ad operazioni di smaltimento e/o recupero. I rifiuti prodotti, in funzione delle loro caratteristiche chimico fisiche possono essere avviati ad operazioni di recupero e/o di smaltimento. Le potenziali operazioni di smaltimento o recupero cui possono essere destinati i rifiuti sono codificate nella legge vigente. Al di là della classificazione del rifiuto vista in precedenza possono risultare necessarie ulteriori analisi del rifiuto per capire se lo stesso può essere inviato ad una determinata operazione di recupero o smaltimento. Ad esempio, per i rifiuti da avviare allo smaltimento in discariche sussiste l obbligo per il produttore di eseguire una caratterizzazione di base. La caratterizzazione deve essere fatta in corrispondenza del primo conferimento ed in occasione di ogni variazione significativa del processo che origina i rifiuti e comunque almeno una volta all anno. Anche per i rifiuti destinati al recupero, in funzione dell attività di recupero prevista (recupero di materia, recupero energetico, ) sono previste delle analisi di verifica del possesso delle caratteristiche merceologiche dovute per quel tipo di recupero. Le analisi per valutare il destino del rifiuto vanno concordate con il tecnico incaricato della loro classificazione una volta stabilito quale tipo di destino si vuole perseguire. Tali analisi possono essere effettuate contestualmente a quelle per la classificazione del rifiuto. Una volta verificato il possibile destino per il rifiuto il personale addetto può attivare un trasportatore autorizzato per procedere allo smaltimento/recupero. Se il rifiuto è stato classificato come merce pericolosa il Personale Operativo dovrà provvedere alle verifiche relative all imballaggio e al trasporto in ADR, secondo le indicazioni riportate nella classificazione ADR del rifiuto stesso. Tali verifiche riguardano: Individuazione del numero ONU del rifiuto requisiti del trasportatore: - presenza del patentino dell autista - presenza della trem-card a bordo del mezzo imballaggio conforme alla normativa ADR etichettatura della merce conforme alla normativa ADR: oltre la R nera fondo giallo riportare l etichetta della classe ADR e il numero ONU riportare sullo spazio note del F.I.R. (o scheda SISTRI) la dicitura relativa al trasporto in ADR; tale dicitura è specifica per ogni numero ONU Inoltre, se il rifiuto è pericoloso sarà necessario verificare lo stato di iscrizione al SISTRI, ed eventualmente adeguarlo.

15 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 15 di 35 Il trasporto dei rifiuti può avvenire solo tramite un trasportatore terzo autorizzato, dal momento che attualmente Acquambiente Marche non è autorizzata al trasporto. Una volta definito il destino del rifiuto e le eventuali indicazioni ADR, RLG contatta il trasportatore e compila la sezione produttore del F.I.R. (in procedura SISTRI, RLG avvia l operazione di scarico e movimentazione del rifiuto nell AREA MOVIMENTAZIONE del registro SISTRI, come definite nella GUIDA UTENTE-TRASPORTATORI). Lo scarico dei rifiuti viene registrato entro 10 giorni lavorativi dalla data dello scarico. Il Personale Operativo provvede a segnalare al proprio RLG qualsiasi anomalia riscontrata Rifiuti conferiti al servizio pubblico Acquambiente Marche può conferire alcune tipologie di rifiuti ai soggetti che gestiscono il servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani, esclusivamente dopo aver visionato il regolamento comunale di gestione dei rifiuti e aver stipulato apposita convenzione. 3.4 Svolgimento attività di smaltimento c/o depuratori autorizzati Il depuratore di Villa Poticcio è autorizzato per l attività di smaltimento D8 dei seguenti rifiuti: fanghi delle fosse settiche (CER ) rifiuti della pulizia delle fognature (CER ) 4 fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane (CER ) Per i quantitativi massimi autorizzati e per eventuali limitazioni in determinati periodi dell anno si rimanda all autorizzazione in essere. All arrivo del rifiuto l addetto in impianto effettua le seguenti verifiche: verifica documentale del CER del rifiuto tramite F.I.R. (o Scheda SISTRI) caratterizzazione visiva di ogni carico per evidenziare anomalie grossolane (es. presenza di oli) e per valutare lo stato fisico e l odore Superate le verifiche iniziali il mezzo viene pesato, viene fatto scaricare e ripesato vuoto, così da determinare il peso del rifiuto; l addetto compila il FIR nella sezione Smaltitore, tiene per se la terza copia, restituendo al trasportatore la seconda e la terza firmate. In caso di rottura della pesa presente in impianto, la pesatura può essere effettuata in uno dei seguenti modi: tramite pesa pubblica, dove l autocisterna passerà prima di accedere in impianto, o tramite contatore volumetrico, se l autocisterna ne è provvista 5. 3 nota: si parla di fossa settica (CER ) sia che la stessa sia allacciata a un impianto fognario sia che sia fuori dalla pubblica fognatura 4 ad es. rifiuti prodotti dalla pulizia delle condotte fognarie, delle stazioni di sollevamento e degli altri manufatti facenti parte della rete fognaria

16 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 16 di 35 Infine il personale addetto all impianto effettua una registrazione nel registro di carico-scarico (o, in procedura SISTRI, nell Area REGISTRO CRONOLOGICO) dove Acquambiente Marche figura come smaltitore, entro due giorni dall accettazione. Il personale addetto all impianto provvede a segnalare al proprio RLG qualsiasi anomalia riscontrata Casi particolari Carico respinto Nel caso in cui Acquambiente Marche, come destinatario, decida di respingere un carico, in tutto o in parte (quest ultimo caso è accettabile solo se sono chiaramente identificabili i produttori dei lotti caricati sul camion), il Personale Operativo specifica la motivazione del rigetto nello spazio destinatario del FIR (o sulla scheda SISTRI). In questo caso non deve essere effettuata nessuna registrazione sul registro di carico-scarico (né, in procedura SISTRI, sull Area REGISTRO CRONOLOGICO di Acquambiente Marche-smaltitore). Il trasportatore quindi, nel campo Annotazioni specificherà la nuova destinazione e, sempre nello stesso campo, il secondo destinatario registrerà l accettazione finale del carico. Se si sta effettuando una microraccolta, la procedura va seguita per ogni FIR coinvolto Necessità di controlli analitici Qualora il rifiuto conferito debba essere sottoposto a verifica analitica, il gestore accede alla Scheda SISTRI AREA MOVIMENTAZIONE e imposta lo stato della spedizione su In attesa di verifica analitica. Il rifiuto da analizzare viene stoccato in un serbatoio dedicato dove rimane fino al termine dell analisi, mentre nel FIR viene riportata la dicitura in attesa di verifica analitica. Una volta ottenuti i risultati, se tutto è regolare il carico viene accettato, previa valutazione del peso dello stesso, e il personale addetto all impianto provvede ad impostare lo stato della spedizione su Accettato, all interno della Scheda SISTRI AREA MOVIMENTAZIONE. Diversamente, dopo aver specificato la motivazione del rigetto nello spazio destinatario del FIR, viene richiamato il trasportatore a cui viene restituito il rifiuto. Si consiglia l esecuzione delle analisi per le fosse settiche (200304) che derivano da edifici industriali, per il controllo di metalli, solventi e idrocarburi. Deve essere redatto un regolamento interno che espliciti i valori limite di accettazione in impianto di tali parametri, che devono essere inferiori ai valori che determinano la classificazione come pericoloso del rifiuto. Tali valori vanno definiti preventivamente. 5 in questo caso verrà assunto peso specifico pari a 1 t/mc

17 PIANO RIFIUTI: GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 17 di Gestione rifiuti in arrivo con microraccolta La microraccolta dei rifiuti è la raccolta del medesimo tipo di rifiuto (stesso CER) da parte di un unico trasportatore presso più produttori/unità locali, svolta con lo stesso automezzo. Essa deve essere effettuata nel più breve tempo tecnicamente possibile. Il trasportatore che ha effettuato la microraccolta deve viaggiare munito di tanti formulari quante sono le unità locali da cui ha prelevato i rifiuti. Nei formulari di identificazione dei rifiuti devono essere indicate, nello spazio relativo al percorso, tutte le tappe intermedie previste. Nel caso in cui il percorso dovesse subire delle variazioni nello spazio relativo alle annotazioni deve essere indicato a cura del trasportatore il percorso realmente effettuato. Acquambiente Marche può rientrare in questo discorso in qualità di: produttore, qualora il trasportatore contattato stia effettuando una microraccolta (es pulizia di fosse imhoff) smaltitore, qualora si presenti in impianto un trasportatore che ha effettuato microraccolta di: fanghi delle fosse settiche o bagni chimici (CER ) 6 fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane (CER ) Nota: per i rifiuti della pulizia delle fognature (CER ) non esiste microraccolta perché l unico produttore è il trasportatore. In questo caso dopo aver effettuato la pesatura del carico, eventuali discrepanze tra il peso presunto e quello effettivo vengono corrette in uno dei FIR, siglando la dicitura peso verificato a destino e riportando il valore corretto Affidamento di lavori a terzi Nel contratto di appalto con cui vengono affidati a terzi i lavori di pulizia manutentiva delle reti fognarie si potrebbe inserire la seguente dicitura: In accordo con l art. 230 comma 5 del D.Lgs. 152/2006 il soggetto appaltante che esegue l attività manutentiva delle reti fognarie, inclusi i sollevamenti, risulta quale produttore dei rifiuti provenienti da tale attività (CER ). Tale soggetto deve essere iscritto all Albo Nazionale Gestori Ambientali art. 212 comma 5 per lo svolgimento delle attività di raccolta e trasporto di rifiuti conto terzi. Nella gestione dei rifiuti di fossa settica (CER ) il soggetto appaltante, si configura solo come trasportatore, e non come produttore del rifiuto. 6 nota: il trasporto, all interno dello stesso camion, di questo rifiuto anche se di origini diverse (es. privata e da ristorazione) non si configura come miscelazione di rifiuti, in quanto il rifiuto (CER) è unico

18 PIANO RIFIUTI: REGISTRAZIONE DEI RIFIUTI pag. 18 di 35 PARTE 2 - REGISTRAZIONE DEI RIFIUTI 4 Scopo e campo di applicazione Scopo della presente istruzione operativa è quello di definire le modalità di tenuta dei registri di carico e scarico rifiuti e dei Formulari di Identificazione Rifiuti. Figure richiamate nel documento Referente locale per la gestione dei rifiuti (RLG): il referente dell unità locale per la gestione dei rifiuti Personale Operativo: l addetto che, per ogni singola unità locale, gestisce materialmente i rifiuti (registrazioni, invio allo smaltimento ) 5 Produzione di rifiuti 5.1 Registri di carico e scarico rifiuti I tempi per la registrazione Per i produttori di rifiuti le registrazioni devono essere effettuate entro 10 giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto e dallo scarico del medesimo. Per i gestori dei rifiuti (trattamento c/o impianto di depurazione) le registrazioni devono essere effettuate entro 2 giorni lavorativi dall accettazione del rifiuto. I luoghi di produzione ed i registri di carico e scarico Ciascun sito identificato come luogo di produzione del rifiuto dovrà avere i propri registri di carico e scarico, conservati presso il sito stesso, nel quale annotare tutti i movimenti dei rifiuti. Situazioni del tutto particolari nelle quali è problematica la conservazione del registro presso il luogo di produzione andranno segnalate e comunicate alla Provincia al fine di evitare possibili contestazioni da parte degli organi di controllo. I registri devono essere numerati e vidimati dalla Camera di Commercio territorialmente competente e devono essere compilati in ogni loro parte anche nella pagina iniziale dove vanno riportate le informazioni relative alla società, al tipo di attività annotata nel registro e i dati relativi alla prima e ultima registrazione. La conservazione dei registri I registri di carico e scarico vanno conservati per 5 anni dalla data dell ultima registrazione insieme ai Formulari di Identificazione Rifiuto in essi richiamati. Nel caso dei registri attivati per i rifiuti provenienti da attività di manutenzione delle infrastrutture, nel registro vanno conservati anche i verbali di valutazione tecnica.

19 PIANO RIFIUTI: REGISTRAZIONE DEI RIFIUTI pag. 19 di 35 Registrazione dell operazione di carico La numerazione delle operazioni di carico e scarico nei registri deve essere progressiva con riferimento all anno di riferimento (01/2012; 02/2012; 03/2012) e ripartire di nuovo dal numero 1 l anno successivo (01/2013; 02/2013 ). Nel registro non si possono effettuare correzioni cancellando o coprendo gli eventuali errori, bensì barrando il dato errato (facendo in modo che rimanga visibile) e riscrivendo nelle vicinanze il dato corretto. Eventuali annotazioni possono essere scritte solamente nell apposito campo Annotazioni. Nelle operazioni di carico devono essere sempre riportate le seguenti informazioni: Spunta della casellina corrispondente all operazione di carico Data registrazione Numero di registrazione Codice CER Descrizione del rifiuto Stato fisico 7 Classe di pericolosità (nel caso di rifiuti pericolosi) 8 Quantità caricata (in kg, litri o metri cubi) - in assenza di un dato certo di pesatura, stimare il valore per difetto 7 STATO FISICO 1. Solido pulverulento 2. Solido non pulverulento 3. Fangoso palabile 4. Liquido 8 CLASSI DI PERICOLOSITA' H1 esplosivo H2 comburente H3-A facilmente infiammabile H3-B infiammabile H4 irritante H5 nocivo H6 tossico H7 cancerogeno H8 corrosivo H9 infettivo H10 tossico per la produzione H11 mutageno H12 a contatto con l'acqua libera gas tossico o molto tossico H13 sensibilizzanti H14 ecotossico H15 rifiuti che danno origine dopo l eliminazione ad un prodotto avente le caratteristiche sopra riportate

20 PIANO RIFIUTI: REGISTRAZIONE DEI RIFIUTI pag. 20 di 35 Figura 4 Compilazione di registro di carico/scarico per attività di carico 12/09/ / plastica 2 50 Il campo Luogo di produzione e attività di provenienza del rifiuto va compilato solamente nel caso di produzione di rifiuti da attività diffuse sul territorio come ad esempio la pulizia delle reti fognarie, la pulizia di vasche presso piccoli depuratori, fosse imhoff o sollevamenti; in questo caso nel campo va riportato il riferimento al luogo di produzione e l attività di provenienza (es. pulizia rete fognaria). Attualmente Acquambiente Marche non effettua tale attività. Registrazione dell operazione di scarico Le operazioni di scarico (consegna ad un trasportatore) devono essere registrate entro 10 giorni lavorativi dalla loro effettuazione e riportano le seguenti informazioni: Spunta della casellina corrispondente all operazione di scarico Data registrazione Numero di registrazione Numero FIR (è il numero premarcato del FIR con il quale viene consegnato il rifiuto al trasportatore) Data FIR Riferimento ai movimenti di carico del rifiuto che vengono annullati con lo scarico Codice CER e descrizione del rifiuto Stato fisico Classe di pericolosità (nel caso di rifiuti pericolosi) Destino rifiuto (R o D) 9 9 Operazioni di smaltimento: D1 Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica) D2 Trattamento in ambiente terrestre (a esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli) D3 Iniezioni in profondità (es. iniezioni dei rifiuti pompabili in pozzi. In cupole saline o faglie geologiche naturali) D4 Lagunaggio (a esempio scarico di rifiuti liquidi o di fanghi in pozzi, stagni o lagune, ecc.) D5 Messa in discarica specialmente allestita (a esempio sistematizzazione in alveoli stagni separati, ricoperti o isolati gli uni dagli altri e dall'ambiente) D6 Scarico dei rifiuti solidi nell'ambiente idrico eccetto l'immersione D7 Immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino

21 PIANO RIFIUTI: REGISTRAZIONE DEI RIFIUTI pag. 21 di 35 Quantità consegnata (stimata e poi corretta al ritorno della quarta copia) Eventuale intermediario Figura 5 Compilazione di registro di carico/scarico per attività di scarico 28/09/ / /10 27/09/ plastica /2010 R13 D8 Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 D9 Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (es. evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.) D10 Incenerimento a terra D11 Incenerimento in mare D12 Deposito permanente (a esempio sistemazione di contenitori in una miniera, ecc.) D13 Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12 D14 Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13 D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti). Operazioni di recupero R1 Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia R2 Rigenerazione/recupero di solventi R3 Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche) R4 Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici R5 Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche R6 Rigenerazione degli acidi o delle basi R7 Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti R8 Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori R9 Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli R10 Spandimento sul suolo a beneficio dell'agricoltura o dell'ecologia R11 Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10 R12 Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11 R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)

22 PIANO RIFIUTI: REGISTRAZIONE DEI RIFIUTI pag. 22 di 35 Il campo "intermediario/commerciante" va compilato solo se la presa in carico o l'uscita del rifiuto dallo stabilimento è gestita tramite un intermediario o commerciante, non detentore. In questo caso vanno inseriti i seguenti dati della società commerciale o di intermediazione: denominazione o ragione sociale della impresa codice fiscale dell'impresa sede dell'impresa numero di iscrizione all Albo Nazionale Gestori Ambientali Nel caso di utilizzo di intermediario Acquambiente Marche deve conservare copia dell'iscrizione all'albo dell'intermediario, unitamente alla prova di pagamento delle fideiussioni, senza le quali l'iscrizione non ha valore. Inoltre i dati dell'intermediario devono essere riportati nel campo "annotazioni" del FIR. Il peso da riportare nell operazione di scarico, in assenza di sistemi di pesatura, sarà stimato visivamente e/o sulla base delle operazioni di carico effettuate fino a quel momento. Nel FIR si riporterà sempre la spunta dell opzione peso da verificare a destino. Al rientro della quarta copia che riporterà il peso esatto dello scarico, si provvederà a correggere il peso e a riportare nel campo annotazioni del registro la scritta peso verificato a destino. A questo punto sarà necessario correggere anche l ultima o le ultime operazioni di carico del rifiuto in maniera tale da compensare la somma dei carichi con l effettivo peso scaricato. Anche in corrispondenza delle operazioni di carico corrette sarà necessario riportare nelle annotazioni la dicitura correzione per peso verificato a destino. 5.2 I formulari di identificazione del rifiuto Compilazione dei formulari La compilazione dei formulari è responsabilità del produttore. E pertanto fondamentale che l'addetto Acquambiente Marche verifichi l'esattezza del contenuto di quelli precompilati dai trasportatori. In particolare va posta attenzione ai seguenti dati: numero e data dell'iscrizione all'albo del trasportatore e numero e data dell'autorizzazione del destinatario: tali documenti devono essere in possesso di Acquambiente Marche, per poterne verificare la data di scadenza, la presenza del codice CER che si sta inviando a recupero/smaltimento e la targa del mezzo sul quale il rifiuto viene caricato. In assenza di tali documenti l'addetto Acquambiente Marche, prima di consentire il trasporto, deve procurarsi copia delle autorizzazioni, richiedendole al conducente o facendosele inviare via fa/mail dalle ditte di trasporto e smaltimento. codice CER del rifiuto, stato fisico, caratteristiche di pericolo (H), applicabilità ADR. Tali dati devono corrispondere alle operazioni di carico registrate. In caso di applicabilità dell'adr

23 PIANO RIFIUTI: REGISTRAZIONE DEI RIFIUTI pag. 23 di 35 l'addetto Acquambiente Marche deve effettuare le verifiche previste nella Procedura di Gestione dei Rifiuti. Il Formulario è redatto in quattro copie, di cui la prima rimane ad Acquambiente Marche e le altre tre sono consegnate al trasportatore. Nella copia del FIR che rimane in possesso di Acquambiente Marche (1 copia) deve essere riportato dal personale addetto alla tenuta del registro di carico e scarico il numero di registrazione riportato nel registro rifiuti al movimento dello scarico corrispondente (nell esempio sopra riportato il n. 07/2010). Il Personale Operativo provvede a segnalare al proprio RLG qualsiasi anomalia riscontrata. Gestione dei formulari La quarta copia, compilata dal destinatario, deve rientrare in possesso di Acquambiente Marche entro 90 giorni, se ciò non avviene deve essere effettuata una comunicazione alla Provincia. Per evitare tale comunicazione contattare il destinatario dopo c.a giorni dalla partenza del rifiuto per recuperare la quarta copia. La prima e la quarta copia dei formulari devono essere conservate per cinque anni congiuntamente al registro cui fanno riferimento. Nota: se nel registro sono presenti movimentazioni con data anteriore ai cinque anni, i FIR relativi devono essere conservati fino alla completa archiviazione del registro. Il Personale Operativo provvede a segnalare al proprio RLG qualsiasi anomalia riscontrata. 6 Rifiuti smaltiti da Acquambiente Marche 6.1 Registri di carico e scarico rifiuti I tempi per la registrazione Per l attività di smaltimento le registrazioni devono essere effettuate entro 2 giorni lavorativi dalla presa in carico del rifiuto. I registri di carico e scarico I registri di carico e scarico, nel quale annotare tutti i movimenti dei rifiuti, dovranno essere conservati presso l impianto di depurazione dove avviene lo smaltimento; devono essere numerati e vidimati dalla Camera di Commercio territorialmente competente e devono essere compilati in ogni loro parte anche nella pagina iniziale dove vanno riportate le informazioni relative alla società, al tipo di attività annotata nel registro (in questo caso " smaltitore") e i dati relativi alla prima e ultima registrazione. La conservazione dei registri I registri di carico e scarico vanno conservati per 5 anni dalla data dell ultima registrazione insieme ai Formulari di identificazione rifiuto in essi richiamati.

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