LA MONETA E L INFLAZIONE PARTE SECONDA
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- Armando Carboni
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1 LA MONETA E L INFLAZIONE PARTE SECONDA 0
2 Inflazione e tassi di interesse Tasso di interesse nominale, i non tiene conto dell inflazione Tasso di interesse reale, r invece tiene conto dell inflazione: r = i π 1
3 L effetto Fisher L equazione di Fisher segue dalla definizione precedente: i = r + π Nel capitolo 3 abbiamo imparato che l equilibrio sul mercato dei fondi mutuabili/mercati finanziari (S = I ) determina il tasso di interesse reale di equilibrio r. 2
4 Quindi, un aumento dell inflazione π comporta un aumento di egual misura del tasso di interesse nominale i. Questa relazione uno-a-uno viene chiamata effetto Fisher. 3
5 18% Inflazione e tasso di interesse USA dal 1960 al % 10% Tasso di interesse nominale 6% 2% inflazione -2%
6 E in altri paesi? Tasso di interesse nominale 100 Georgia Romania Brazil Turkey Zimbabwe 10 Israel Kenya 1 U.S. Germany Ethiopia Tasso di inflazione
7 ESERCIZIO: Applicare la T.Q.M. Supponte V costante, M cresce al 5% per anno, Y cresce al 2% annuo, e r = 4. a. Trovare il tasso di interesse nominale i. b. Se la BCE aumenta il tasso di crescita dell offerta di moneta del 2%, di quanto cambia I? c. Supponete che il tasso di crescita reale si dimezzi. Che succede a π? Cosa deve fare la BCE se vuole tenere π costante?
8 Risposta V costante, M cresce del 5% annuo, Y del 2%, r = 4. a. Per prima cosa troviamo π = 5 2 = 3. E ora troviamo i = r + π = = 7. b. i = 2, lo stesso dell incremento del tasso di crescita dell offerta di moneta. c. Se la BCE non fa nulla, π = +1, perchè π = 5 1 = 4 Per impedire la fiammata inflazionistica, la BCE deve ridurre il tasso di crescita della moneta di un punto percentuale.
9 DUE tassi di interesse reali Notazione: π = tasso di inflazione realizzato (sconosciuto, fin quando non si realizza) Eπ = tasso di inflazione atteso Due tassi di interesse reali: i Eπ =tasso di interesse reale ex ante : Il tasso di interesse reale che le persone si attendono quando acquistano un obbligazione o contraggono un prestito. i π =tasso di interesse reale ex post: il tasso di interesse reale effettivamente realizzato 8
10 La domanda di moneta e il tasso di interesse nominale Nella T.Q.M, la domanda di saldi monetari reali dipende solo dal reddito reale Y. Un altra determinante è il tasso di interesse nominale: i. Il costo-opportunità di detenere moneta (invece che obbligazioni o altri strumenti che pagano un tasso di interesse). Quindi, i la domanda di moneta. 9
11 La funzione di domanda di moneta (M/P) d = la domanda di moneta reale dipende: Negativamente da i positivamente da Y d ( M P ) = f ( i, Y ) maggiore Y maggiore il livello di attività e quindi mi servono più soldi Se vado fuori a cena due volte a settimana in un ristorante dove si paga contanti, mi servono 70 euro. Se ci vado tre volte, me ne servono almeno
12 d ( M P ) = f ( i, Y ) = f ( r + E π, Y ) Quando i consumatori decidono se detenere moneta o attività finanziarie, non sanno quale sarà il tasso di inflazione realizzato. Quindi, il tasso di interesse nominale rilevante per la domanda di moneta è r + Eπ. 11
13 Equilibrio M P L offerta di saldi monetari reali = L( r + E π, Y ) La domanda di saldi monetari reali 12
14 CHI DETERMINA CHI M P = L( r + E π, Y ) Variabile M r Y (nel lungo periodo) esogena (la BCE) si aggiusta per garantire S= I Y = F( K, L) P si aggiusta per garantire (, ) M L i Y P = 13
15 Come P risponde a M M P = L( r + E π, Y ) Per ogni valore di r, Y, e Eπ, un cambiamento di M comporta il cambiamento di P dello stesso ammontare. Proprio come afferma la teoria quantitativa della moneta. 14
16 E SE INVECE r, Y, e Eπ NON SONO DATI (CIOE NON SONO COSTANTI)? QUALCHE ESERCIZIO ALLA LAVAGNA. 15
17 E che mi dici dell inflazione attesa? Nel lungo periodo, le persone non sbagliano sistematicamente nel prevedere l inflazione (aspettative razionali) Quindi Eπ = π in media. Nel breve periodo, Eπ potrebbe cambiare quando gli agenti economici apprendono nuove informazioni. 16
18 Esempio: la BCE annuncia che aumenterà M l anno prossimo. Gli agenti economici (consumatori, imprese) si aspettano che il livello generale dei prezzi P l anno prossimo sarà più alto. Quindi Eπ aumenta.. Questo influise sui prezzi P oggi, nonostante M non si sia ancora mosso! 17
19 E com è possibile? M P = L( r + E π, Y ) Per valori dati di r, Y, and M, E π i (l'effetto Fisher) ( M P ) d P al fine di far scendere ( M P ) e ristabilire equilibrio sui mercati monetari. 18
20 Discutiamo Perchè l inflazione è una cosa brutta? Che costi impone l inflazione sulla società? Concentratevi sul lungo periodo. Pensate come un economista.
21 Un fraintendimento comune L inflazione riduce i salari reali. Questo è vero nel breve periodo, quando i salari nominali (W) sono fissi per contratto. (Cap. 3) Nel lungo periodo il salario reale (che è un prezzo!) è determinato dall offerta e dalla domanda. In particolare dall offerta di lavoro e dal prodotto marginale del lavoro. Non dal livello dei prezzi o dall inflazione. 20
22 1965 = 100 Prezzi, salari nominali e reali negli USA Salario reale orario in dollari 2009, scala di destra CPI (1965 = 100) Salario nominale orario (1965 = 100) $20 $15 $10 $5 Hourly wage in May 2009 dollars $0
23 La visione classica dell inflazione nel lungo periodo La visione classica: Un cambiamento nel livello dei prezzi è meramente in cambio dell unità di misura. E allora perchè l inflazione dovrebbe essere un problema sociale?! 22
24 Il costo sociale dell inflazione. si divide in due categorie: 1. I costi quando l inflazione è attesa 2. I costi quando l inflazione è diversa da quella che gli agenti economici si aspettavano. 23
25 1. I costi dell inflazione attesa a) I costi della suola delle scarpe Il costo e l inconveniente di ridurre i saldi monetari per evitare la tassa da inflazione. π i saldi monetari reali Per evitare di farsi erodere il potere d acquisto, le persone tengono i soldi in banca. 24
26 Ma siccome il livello di attività economica non è influenzato nel lungo periodo dall inflazione, il livello di spesa (=produzione) è lo stesso, quindi significa semplicemente che..devo andare più spesso al bancomat a ritirare soldi! Da qui il costo..del consumo della suola delle scarpe! 25
27 b)costi di menù Il costo di cambiare i listini dei prezzi. Esempi: Costo di stampare nuovi menù Costo di stampare e inviare nuovi cataloghi Più alta è l inflazione, più frequentemente le imprese devono cambiare i prezzi e incorrere in questi costi. 26
28 c) Distorsioni dei prezzi relativi Le aziende che affrontano costi di menù non cambiano i prezzi frequentemente. Esempio: Un azienda fa il nuovo catalogo a gennaio. Il livello generale dei prezzi durante l anno sale, così che il prezzo relativo del bene dell azienda scende. Il fatto che le aziende cambino i loro prezzi in momenti differenti, provoca distorisioni nei prezzi relativi, che causano inefficienze microeconomiche nell allocazione delle risorse. 27
29 d) Problemi relativi alla tassazione d1) Alcune tasse non sono automaticamente aggiustate per tenere conto dell inflazione, come ad esempio la tassa sulle plusvalenze finanziarie. d2) il fiscal drag 28
30 d1) 1 gennaio: compare euro di azioni Fiat 31 dicembre: vendete le azioni per euro, realizzando una plusvalenza di (10%). Se però durante l anno inflazione è stata del 10%, la vostra reale plusvalenza è zero. Ma dovete comunque pagare la tassa sulle rendite finanziarie (in Italia recentemente aumentata al 27%, quindi euro). 29
31 d2) L inflazione prima o poi spinge i salari negli scaglioni di reddito più elevati, in un sistema fiscale progressivo. Questo aumenta il carico fiscale a danni dell individuo. Esempio. 30
32 e) problemi generali L inflazione complica il compito (fondamentale nelle economie di mercato) di confrontare prezzi e valori nominali, specialmente in periodi di tempo differenti. Questo complica la programmazione finanziaria a lungo termine. 31
33 2) I costi dell inflazione inattesa. a) Diminuzione del potere d acquisto Quasi tutti i contratti di lavoro non sono automaticamente indicizzati ( scala mobile ), ma sono basati su Eπ. Se π è diversa da Eπ, qualcuno guadagna e qualcuno perde. 32
34 In particolare: creditori e debitori Se π > Eπ, allora (i π) < (i Eπ) e il potere d acquisto si trasferisce dai creditori ai debitori (si restituisce una somma che in termini reali è inferiore a quella presa a prestito). Se π < Eπ, il potere d acquisto è trasferito dai debitori ai creditori. CHI E IL PIU GRANDE DEBITORE NEL SISTEMA ECONOMICO..? 33
35 b) aumento dell incertezza Quando l inflazione è alta, è più volatile e più imprevedibile: π si discosta sempre più spesso da Eπ e in maniera più marcata. Diviene più probabile l arbitraria redistribuzione del potere d acquisto da creditori a debitori. Questo crea maggiore incertezza, che è una delle più grandi nemiche della stabilità e della crescita economica. 34
36 Un beneficio dell inflazione I salari nominali difficilmente diminuiscono. A volte, invece, le dinamiche di mercato sono tali per cui il salario reale di equilibrio deve ridursi, per continuare a garantire l equilibrio. L inflazione permette di raggiungere questo obiettivo (=riduzione dei salari reali) senza ridurre i salari nominali. Quindi un inflazione moderata in certe circostanze può migliorare il funzionamento del mercato del lavoro. 35
37 L iper-inflazione Definizione comune: π 50% al mese Tutti i costi precedenti diventano ENORMI quando c è iper-inflazione. La moneta cessa di essere una riserva di valore, e assolve difficilmente alle altre sue funzioni (unità di conto, mezzo di scambio). Le persone cominciano a svolgere transazione tramite una moneta straniera, o baratto. 36
38 Da cosa è causata l iper-inflazione? Da un eccessiva crescita dell offerta di moneta: Quando la banca centrale stampa nuova moneta in eccesso, i prezzi salgono (come abbiamo visto). Se questo processo procede troppo velocemente, abbiamo iper-inflazione. 37
39 Qualche esempio negli ultimi 30 anni Paese periodo Inflazione % per anno Crescita di M % per anno Israele % 305% Brasile % 1451% Bolivia % 1727% Ucraina % 1029% Argentina % 1583% Dem. Republic of Congo / Zaire % 2373% Angola % 4106% Peru % 3517% Zimbabwe % 9914%
40 L esempio più famoso.. L iper-inflazione tedesca nella Repubblica di Weimar, tra le due guerre mondiali. Fu causata dalla necessità di pagare gli enormi danni di guerra che il Trattato di Versailles impose alla Germania alla fine della Prima Guerra Mondiale (contro il parere di Keynes). La Storia ha riconosciuto che quell iperinflazione fu una delle cause dell ascesa al potere del nazismo negli Anni Trenta. 39
41 Quando è il governo la causa dell iperinflazione Quando il governo non riesce a: a) Frenare il proprio deficit di bilancio b) Finanziarlo vendendo titoli di debito pubblico Allora stampa soldi (o chiede di stamparli alla banca centrale, se essa non è indipendente) per coprire la differenza tra uscite pubbliche e entrate pubbliche. 40
42 Aspetta aspetta. Il governo non riesce a piazzare i propri titoli di Stato sui mercato finanziari.. Chiede alla banca centrale (europea) di stampare moneta per comprare titoli.. C è di mezzo la Germania e le sue paure di iperinflazione derivanti dalla Storia.. TUTTO QUESTO MI RICORDA QUALCOSA. Ci torneremo. 41
43 La dicotomia classica: reali Vs nominali Variabili reali: misurati in unità fisiche: PIL reale (quantità di output prodotta) Salario reale: capacità di comprare beni e servizi guadagnata in un ora di lavoro Tasso di interesse reale: beni e servizi guadagnati in futuro cedendo beni e servizi guadagnati oggi. Variabili nominali: misurate in unità di moneta (salario nominale, tasso di interesse nominale, Pil nominale) 42
44 Nel cap.3 variabili reali, nel cap.4 variabili nominali. Dicotomia classica: la separazione classica all interno della teoria classica! che implica che le variabili nominali non influenzano quelle reali. Neutralità della moneta: Cambiamenti nell offerta di moneta non influenzano le variabili reali. Nel mondo reale, la moneta è approssimativamente neutrale nel lungo periodo.. 43
45 Moneta COSA ABBIAMO IMPARATO def: gli strumenti usati per fare transazioni funzioni: mezzo di scambio, riserva di valore, unità di conto. tipologie: moneta.merce (ha valore intrinseco), moneta a corso legale (senza valore intrinseco) L offerta di moneta è regolata dalla banca centrale La teoria quantitativa della moneta assume una velocità di circolazione costante, e pertanto conclude che il tasso di crescita della moneta determina il tasso di inflazione.
46 Tasso di interesse nominale È uguale al tasso di interesse reale + inflazione È il costo-opportunità di detenere moneta Effetto-Fisher: il tasso di interesse nominale si muove uno-a-uno con l inflazione attesa Domanda di moneta Nella TQM dipende solo dal reddito In realtà dipende anche dal tasso di interesse nominale; in questo caso, cambiamenti nell inflazione attesa modificano il livello attuale dei prezzi.
47 Costi dell inflazione Inflazione attesa costi di suola delle scarpe, costi di menù, distorsioni fiscali e di prezzi relativi. Inflazione inattesa (o a sorpresa ) tutti i costi precedenti, più l arbitraria redistribuzione di potere d acquisto da creditori a debitori.
48 Iper-inflazione causata da una rapida crescita dell offerta di moneta, spesso per finanziare deficit pubblici. Per sradicarla, occorre eliminare alla radice il bisogno del governo di stampare moneta per finanziare i propri buchi di bilancio.
49 Dicotomia classica Nella teoria classica, la moneta è neutrale (non influenza le variabili reali) Quindi possiamo studiare come le variabili reali sono determinate, senza preoccuparci di quelle nominali. Poi, l equilibrio sul mercato monetario determina il livello dei prezzi e le variabili nominali. La maggior parte degli economisti crede che questo meccanismi funzioni solo nel lungo periodo.
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