Analisi 2 - funzioni di più variabili. Andrea Minetti - andrea.minetti@gmail.com

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Analisi 2 - funzioni di più variabili. Andrea Minetti - andrea.minetti@gmail.com"

Transcript

1 Analisi 2 - funzioni di più variabili Andrea Minetti - andrea.minetti@gmail.com January 28, 2011

2 Ciao a tutti, ecco i miei riassunti, ovviamente non posso garantire la correttezza (anzi garantisco la non totale correttezza) quindi se per caso trovate un errore se me le segnalate mi fate un favore. Buono studio Andrea 1

3 Chapter 1 Introduzione Consideriamo R n := R R R = (x 1, x 2,, x n ) x i R funzioni reali di n-variabili con m = 1 f : D R n R m f : D R n R (x 1, x 2,, x n ) f(x 1, x 2,, x n ) = y funzioni vettoriali con m > 1 f è funzione vettoriale: f (f 1, f 2,, f n ) } {{ } componenti 1 j m; f j = f j (x 1,, x n ) R caso particolare n = 2, m = 1 definisce i grafici in tre dimenzioni 1 Curve di livello f : D R 2 R Grafico(f) = {(x, y, z) R 3, z = f(x, y), (x, y) D(f)} c = f(x, y), c = cost sono le curve sul piano x,y che risolvono l equazione. 2

4 Chapter 2 Limiti 1 Definizione Sia (X, d) uno spazio metrico {x n } n=1 (X, d) diciamo che x n x per n con n=m=1 definizione del limite sfruttando la metrica lim f(x) = l f(x) l x x 0 } {{ } d(f(x),l) in generale f : (X, d x ) (Y, d y ) definizione metrica di limite. 2 Proprietà 0, per x x 0 0 } {{ } d(x,x 0) lim f(x) = y d y (f(x), y) 0 se d x (x, x 0 ) 0 x x 0 Proposizione Sia f : R n R m Allora lim x x0 f(x) = y {x n } R n tale che x n x 0 si ha f(x n ) y, n Osservazione tutte le proprietà dei limiti in n = m = 1 si trasportano al caso di più variabili, in particolare il teorema di Weierstrass ovvero: Tesi Weierstrass f continuo su un chiuso e limitato ammette massimo e minimo (assoluti). Definizione limitato E R n è limitato se B R palla di raggio R ovvero B R = {x R n x n = d n (x, 0) < R} tale che B R > E Definizione aperto A R n è aperto se x 0 A B ɛ (x 0 ) ovvero B ɛ (x 0 ) = {x R n d(x ɛ, x 0 ) < ɛ} tale che B ɛ (x 0 ) A Definizione chiuso C R n è chiuso se C C è aperto 3

5 Chapter 3 Funzioni continue 1 Th. Weisestrass f C 0 (x) f ammette massimi e minimi assoluti in X x chiuso e limitato 2 Th. Zeri f continua in E R n ( e connesso) siano x, y E tale che f(x) > 0, f(y) < 0 3 Th. x E f(z) = 0 Le applicazioni continue preservano gli insiemi aperti 4 Proprietà f y continua [ A y aperto f 1(A) è aperto in X ] Oss. Il teorema 3 può essere preso come definizione di continuità Definizione connesso E è un insieme connesso se non può essere espresso come unione disgiunta E = E 1 E 2 E 1 E 2 = E 1, E 2 aperti non vuoti Corollario Th 3 1. Sia f continua in R n a valori in R Allora: {x R n f(x) > 0} è aperto f 1 (0, + ) aperto in R 2. f continua f 1 (C) con C chiuso è chiuso {x R n f(x) 0} è chiuso f 1 [0, + ) chiuso in R Definizione frontiera E R n, x 0 R n è di frontiera per E se comunque preso un intorno contenente x 0, I(x 0 ) si ha che I(x 0 ) contiene punti di E (interni) e punti di E C (esterni) E = insieme dei punti di frontiera per E 4

6 Proposizione - chiusura di E Se E R n è chiuso E Ē := E E Corollario Sia x n n N E chiuso se x n x E per n 5

7 Chapter 4 Derivate parziali N=1 f : R R f f(x 0 h) f(x 0 ) (x 0 ) := lim n 0 } {{ h } finito è derivabile in x 0 f è continua in x 0 f(x) = f(x 0 ) + f (x 0 )(x x 0 ) +o( x x 0 ), x x 0 } {{ } approssimazione lineare N=2 In R 2 ci sono -direzioni lungo cui considerare rapporti incrementali. Tuttavia le direzioni parallele agli assi sono privilegiate e definiamo Definizione f : D(f) R 2 R, (x 0, y 0 ) D(f) Definiamo derivate parziali risepetto a x: f x (x f(x 0 + h, y 0 ) f(x 0, y 0 ) 0, y 0 ) := lim h 0 h y: Se esistono i limiti precedenti e sono finiti f ammette derivate parziali in x 0, y 0 f y (x f(x 0, y 0 + k) f(x 0, y 0 ) 0, y 0 ) := lim k 0 h Dire che f ammette derivata parziale rispetto ad x in (x 0, y 0 ) g(x) sia derivabile in x 0 non fornisce nè un approssimazione lineare nè garantisce che la fun- Osservazione Se f zione sia continua x, f y Osservazione Il piano per (x 0, y 0 ) generato da f x (x 0, y 0 ), f y (x 0, y 0 ) ha equazione: z = f(x 0, y 0 ) + f x (x 0, y 0 )(x x 0 ) + f y (x 0, y 0 )(y 0 y) Imponiamo che tale piano approssimi linearmente f(x, y) in (x 0, y 0 ) (incremento di z = f(x, y) = incremento lungo il piano + errore lineare) ( ) f(x 0 +h, y 0 +k) f(x 0, y 0 ) = f x (x 0, y 0 ) (x 0 x) + f ( ) } {{ } x (x 0, y 0 ) (y 0 y) + o (x x0 ) } {{ } 2 + (y y 0 ) 2 } {{ } h k errore lineare 6

8 1 Definizione differenziale f si dice differenziabile in (x 0, y 0 ) se vale ( ) Osservazioni 1. f differenziabile approssimabile linearmente (per costruzione) 2. f differenziabile f è continua in (x 0, y 0 ) Per funzioni f : D(f) R N R cambia solo la notazione f è differenziabile in x D(f), x = (x 1, x 2,..., x N ) se esiste a R N tale che f( x + h) f( x) = a h + o( h ), h 0, h = (h }{{} 1,..., h N ) } {{ } incremento lineare errore lineare Se f `differenziabile allora: [ f a = f( x) := ( x), f ] f ( x),..., ( x) x 1 x 2 x N } {{ } vettore gradiente Si chiama differenziale di f in ( x): df( x) : h f( x)h f( x)h: indica l incremento di f sul piano tangente Analogamente al caso N=2 si definisce per una funzione f : R N R differenziabile in x D(f), l iperpiano tangente in x: N f z = f( x) + ( x)(x i x i ) x i=1 1 } {{ } f( x)h 2 Teorema differenziabilità Sia f : D(f) R N R tale che esistono f x i ( x), i = 1,..., N dove x D(f) e sono continue in x f è differenziabile in x Osservazione Se le derivate parziali sono continue in un aperto A D(f) scriviamo f C 1 (A) ( f differenziabile in A) Osservazione Il teorema è un criterio solo sufficiente per la differenziabilità 3 Derivate direzionali Definizione Sia v = (v 1, v 2,..., v N ) R N versore, v N = 1 allora v è detta direzione D v f( x) := lim h 0 f( x + h v) f( x) h N, h = (h 1, h 2,..., h N ) Nel caso N=2: D (v1,v 2)f(x 0, y 0 ) = f(x 0 + h 1 v 1, y 0 + h 2 v 2 ) f(x 0, y 0 ) lim (h 1,h 2) (0,0) h h 2 2 Se f è differenziabile in x allora: ( ) D v f( x) = f( x) v viene chiamata formula del gradiente 7

9 Dimostrazione Per ipotesi f(x + h) f(x) = f( x)h + o( h ), h 0 Consideriamo h = tv =, t R f( x + tv) f( x) = f( x)tv + o( tv ), tv 0 Allora per t 0 Conseguenza di ( ) f( x + tv) f( x) t f : massima variazione di f. La direzione di massima variazione è data da = f( x)v + o t t D vf = f v f v = f f f Osservazione La ( ) è valida solo se f è differenziabile e se v = 1 4 Regole di calcolo Osservazione Le regole di calcolo delle derivate parziali valgono come nel caso ordinario 1. (αf + βg) = α f + β g 2. (f g) = ( f) g + f ( g) 3. ( f g ) = ( f) g f ( g) g 2 Proposizione (derivazione funzioni composte) i) Consideriamo: f : D(f) R N R g : I(g) R R h( x) = g(f( x)) : D(f) R Se f è differenziabile in x e g è derivabile in f( x) allora h è differenziabile in x e vale h( x) = g (f( x)) f( x) ii) Secondo caso, consideriamo: r : I R R N f : R n R Sia r derivabile in t 0 e f differenziabile nel punto r(t 0 ) allora g(t) = f(r(t)) è dervabile in t 0 e vale: g (t 0 ) = f(r(t 0 )) r (t 0 ) 8

10 Chapter 5 Ottimizzazione Definizione f : D(f) R N R x m è punto di minimo per f se f(x) f(x m ), x B r (x m ) x M è punto di massimo per f se f(x) f(x M ), x B r (x M ) (B r palla di raggio r) ovvero il segno di minimo f(x + r) f(x) massimo cambia segno sella Definizione Sia f : D(f) R N R tale che f(x 0 ), x 0 D(f) Allora x 0 è punto critico (o punto stazionario per f se 1 Teorema (Fermat) f(x 0 ) = 0 Sia f tale che f(x 0 ) se x 0 è punto di massimo, minimo, sella per f(x 0 ) = 0 Dimostrazione Consideriamo g(t) = f(x 0 + tv), v R N direzione fissata Per il teorema di derivazione della funzione composta g è derivabile in t = 0. Inoltre la natura del punto t = 0 per g è la stessa di x 0 per f.per il teorema di Femat (N = 1) g (0) = 0 g (t) = f(x 0 + tv) v t=0 = 0 v R N f(x 0 ) = 0 2 Insieme delle derivate di ordine k Sia f C k in x 0 D(f) se esistono tutte le derivate parziali di ordine k in x 0 e sono continue. Chiamiamo multindice α, (α 1, α 2,..., α N ) R N, α i N la cui lungheza α := α 1 + α α N Sia α = k α f 3 Teorema di Schwarz Sia f : D R N R e supponiamo che D α f := x α N N... x α2 2 xα1 1 D α f = insieme di tutte le derivate di ordine k = α 2 f x i x j, 2 f x i x j = 2 f x j x i 2 f x j x i esistono e sono continue. Allora 9

11 corollario Sia f C 2 (A), A aperto R N le derivate seconde miste coincidono osservazione Il Teorema di Schwarz è solo un criterio sufficiente 4 Differenziale secondo Definizione Sia f C 2 (A), A aperto R N e x 0 A. Chiamiamo differenziale secondo di f in x 0 : 5 Teorema (Taylor) h = (h 1, h 2,.., h N ) Sia f C 2 (A) Allora x 0 A vale la formula: f(x 0 + h) f(x 0 ) = N i=1 6 Matrice Heissiana d 2 f(x 0 ) : R N R f x i (x 0 )h i N N i=1 j=1 N i,j=1 2 f x i x j (x 0 )h i h j 2 f x j x i (x 0 )h i h j + o( h 2 ), h 0 La matrice Heissiana è definita come segue ( fxx f Hessf(x, y) = xy f yx f yy ) det(hess(x 0, y 0 )) > 0 e tr(hess(x 0, y 0 )) > 0 punto di minimo det(hess(x 0, y 0 )) > 0 e tr(hess(x 0, y 0 )) < 0 punto di massimo det(hess(x 0, y 0 )) < 0 punto sella 7 Riassumendo, criteri Criteri per stabilire la natura di punti critici Sia (x 0 R n f(x 0 ) = 0) 7.1 Punti critici liberi 1. via definizione i.e. studiando il segno di (f(x f(x 0 )) unico strumento in dimensione n 3 se l Hessiana è semidefinita 2. Metodo di monotinia in n = 2 z = f(x, y) i.r. { f x 0 e f y 0} 3. Criterio dell Hessiana: in n 3 H è definita positiva deth k > 0, k 1 H è definita negativa ( 1) k deth k > 0, k 1 H è semidefinita positiva deth k 0 H è semidefinita positiva ( 1) k deth k 0 H è indefinita in tutti gli altri casi 7.2 Punti critici vincolati 1. Metodo delle restrizioni, in n = 2 quando il vincolo è facilmente esplicitabile 2. Lagrange: sempre 10

12 Chapter 6 Integrali doppi Consideriamo I kj quadrato infinitesimale nell area R [a, b] [c, d] = R R 2 H kj = max (x,y) Ikj f(x, y) h kj = min (x,y) Ikj f(x, y) V (n, m) = Se f C 0 ([a, b] [c, d] ) allora: } {{ } R lim m,n n k=0 j=0 V (m, n) = lim 1 Principio del Cavalieri Se f C 0 (R) e sia f( x, y) = A(y) allora: integrali iterati 2 Integrali iterati 2.1 Teorema f C 0 ([a, b] [c, d] ) } {{ } D D f(x, y)dxdy = 2.2 Osservazione d b c a R m I kj H kj v(n, m) = n k=0 j=0 m I kj h kj V (m, n) =: f(x, y)dxdy m,n R f(x, y)dxdy = f(x, y)dxdy = d c b a [ ] d A(y)dy dx c [ ] b f(x, y)dx dy = a b a [ c Sia R 2 dominio (connesso) limitato e pertanto R rettangolo tale che R d ] f(x, y)dy dx 2.3 Definizione sia f(x, y) := R 11 f(x, y)dxdy

13 Con f(x, y) = { f(x, y), (x, y) 0, (x, y) R \ 2.4 Teorema Sia f : [a, b] [c, d] R limitata e continua a meno di insiemi di misure nulla. Allora: f è integrabile e valgono le formule di iterazione per il calcolo di f(x, y)dxdy R 3 Insiemi di misura nulla 3.1 Definizione Diciamo che un insieme R è misurabile se f(x, y) 1 è integrabile su e in tal caso := 1dxdy Proposizione (caratterizzazione degli insiemi di misura nulla) R 2 limitato è misurabile ed ha misura nulla se e solo se incluso R n, dove R, si ha che 3.2 Esempi grafici di funzioni continue insiemi finiti di punti m n=1 E n, E n n = 1,..., m ha misura nulla (se -regolare) 4 x-semplice, y-semplice 4.1 Definizione A n 0, n + R 2 è detto x-semplice su h 1, h 2 [c, d] R continue tale che: Analogamente è detto y-semplice se 4.2 Definizione omega-regolare = { (x, y) R 2 y [c, d] e h 1 (y) x h 2 (y) } = { (x, y) R 2 x [a, b] e g 1 (x) y g 2 (x) } è detto regolare se è unione di un numero finito di domini semplici (x-semplice o y-semplice) Osservazione Nel corso ci occuperemo solo di fdxdy, -regolare 5 Proprietà dell integrale doppio 1. lineare (αf + βy)dxdy = α fdxdy + β gdxdy 2. oss. dxdy = insieme di 12

14 3. f 0 f(x, y)dxdy 0 4. f(x, y)dxdy 5. e f(x, y) 0 f(x, y)dxdy f(x, y) dxdy sup (x,y) f(x, y) f(x, y)dxdy 6. se 1 2 = f(x, y)dxdy = 1 2 f(x, y)dxdy = 1 f(x, y)dxdy 2 7. = 0 allora fdxdy = 0 > 0 e f 0 allora: inf f 8. Se f(x, y) = h 1 (x)h 2 (y) = 0 allora b d a c f(x, y)dxdy = 0 f 0 f(x, y)dxdy = f(x, y)dxdy sup f d c h 1 (x)dx b a h 2 (y)dy 13

15 Chapter 7 Integrali tripli Analogamente al caso 2-dimenzionale si definisce (con f continua) f(x, y, z)dxdydz, R 3 dominio limitato Dato R definiamo f (x, y, z) = 1 Metodi di calcolo 1.1 Integrazione per fili Sia R 3 un dominio limitato dove g 1, g 2 : D R continue, allora: 1.2 Integrazione per strati Sia R 3 un dominio limitato { f(x, y, z) (x, y, z) 0 (x, y, z) R = { (x, y, z) R 3 g 1 (x, y) z g 2 (x, y), (x, y) D } f(x, y, z)dxdydz = D [ ] g2(x,y) f(x, y, z)dz dxdy g 1(x,y) = { (x, y, z) R 3 h 1 z h 2, (x, y) (z) } dove allora (z) = {(x, y, z) z = z 0 } f(x, y, z)dxdydz = h2 h 1 [ ] f(x, y, z)dxdy dz (z) 14

16 Chapter 8 Integrali curvilinei Problema Data una curva γ R 3 definire e calcolare la lunghezza di γ. Sia r : [a, b] R n una parametrizzazione di un arco di curva γ. Sia P = {a = t 0, t 1,..., t n = b} una partizione di [a, b] l(p) := lunghezza della poligonale sottesa da γ n r(t j ) r(t j 1 ) k=1 osservazione definizione l(p) approssima per difetto la lunghezza di γ γ si dice rettificabile se sup P l(p) < e l(γ) definisce la lunghezza di γ 1 Teorema (Calcolo della lunghezza) Sia r : [a, b] R n parametrizzazione di γ regolare (r C 1 [a, b], r (t) 0 [a, b]). Allora γ è rettificabile e vale: 2 Parametro arco l(γ) = b a r (t) dt Il parametro arco s è privilegiato in quanto ha il significato intrinseco di lunghezza dell arco di curva tra 0 e s ed è definito da: s(t) := t t 0 r (τ) dτ 2.1 Versore tangente definito da: e T := r (s) r (s) = 1 3 Cambiamento di parametrizzazione Sia r(t) : [a, b] R curva e pensiamo di cambiare parametrizzazione mediante t = f(u); f : [c, d] [a, b] (f C 1 [c, d] e invertibile ( monotona )) allora: r(t) = r(f(u)) 15

17 é una nuova parametrizzazione della stessa curva, (percorsa nello stesso verso se f > 0, o nel verso opposto se f < 0). Se f é crescente diciamo che le due parametrizzazioni sono equivalenti (se f < 0 la curva cambia orientamento) 16

18 Chapter 9 Campi vettoriali Sia F : R n R n F = (F 1,.., F n ) 1 i n : F i : R funzioni (campi) scalari Per n = 3: F può rappresentare un campo di velocità, campo di forze,... 1 Definizione Dato F : R 3 R 3, F C 1 (), definiamo linea di flusso una curva regolare che sia tangente al campo F in ogni punto. Ovvero se r(t) = (x)t, y(t), z(t)) è parametrizzazione di una linea di flusso Linee di r (t) F r (t) = λ(t) F (r(t)) flusso sono le soluzioni di sistema di eq. differenziali di 1 ordine Osservazione x (t) = λ(t)f 1 (x(t), y(t), z(t)) y (t) = λ(t)f 2 (x(t), y(t), z(t)) z (t) = λ(t)f 3 (x(t), y(t), z(t)) Se F : R 2 R è campo scalare, F C 1 (R 2 ) allora ( F F = x, F ) : R 2 R 2 y è campo vettoriale e le linee di flusso sono parallele a F curve di livello di F 2 Operatori differenziali 2.1 Gradiente := x i + y j + z k : C1 (R 3 ) C 0 (R 3 ) 2.2 Laplaciano 2.3 Divergenza := 2 x y z 2 : C 1 (R 3 ) C 0 (R 3 ) divf := F 1 x + F 2 y + F 3 z div F : C 1 (R 3 ) C 0 (R 3 ) 17

19 2.4 Rotore rotf := i j k x y z F 1 F 2 F 3 rot F : C 1 (R 3 ) C 0 (R 3 ) 3 Lavoro Sia F un campo di forze allora: dl γ ( F ) = γ F d r = b a F ( r(t)) r (t)dt è il lavoro compiuto da F lungo γ 4 Campi conservativi 4.1 Definizione F : R 3 R 3, F C 1 () si dice conservativo in se U : R (funzione scalare), U C 2 () tale che: U è detto potenziale 4.2 Teorema 1 F = U Sia F un campo conservativo: R 3 e γ una curva regolare parametrizzata da r(t), t [a, b]. Allora b L γ ( F ) = F dr = F ( r(t)) r (t)dt = U(b) U(a) γ a Osservazione un potenziale Il potenziale associato a un campo conservativo F non è unico, U +cost è ovunque 4.3 Teorema 2 Le seguenti sono equivalenti 1. il campo F è conservativo 2. γ F d r = 0, γ regolare CHIUSA ( r(a) = r(b)) 3. γ 1 F d r = γ 2 F d r, γ1, γ 2 che congiungono A,B osservazioni R 3 è connesso La 2. è utilizzata per mostrare che un campo non è conservativo. 4.4 Proposizione Sia F conservativo. Allora rot F = 0, si dice F è irrotazionale 4.5 Semplicemente connesso è semplicemente connesso se non contiene buchi. Es R 2 è semplicemente connesso, R 2 \{0} non è semplicemente connesso perchè bucato in 0 18

20 4.6 Teorema 3 Sia F irrotazionale in semplicemente connesso. Allora F è conservativo 5 Osservazioni finali Se F è irrotazionale ma su NON semplicemente connesso allora NON possiamo dedurre che F è conservativo. (Bisogna esibire un potenziale o usare il teorema 2) γ F d r = γ F d r con γ chiuse, i.e ( r(b) = r(a)) 19

21 Chapter 10 Equazioni differenziali Sia F : R n+2 R e consideriamo F (t, y(t), y (t),.., y (n) (t)) = 0 t I R equazione differenziale di ordine n dove l incognita è la funzione y(t) (incluso il suo dominio) 1 Equazioni differenziali del I ordine l equazione si dice in forma normale se F (t, y(t), y (t)) = 0 t I R y (t) = f(t, y) f C 0 (), R 2 per soluzione intendiamo y(t), t I R che soddisfi l equazione. Cauchy Chiamiamo codizione di Cauchy l ulteriore informazione y(t 0 ) = y 0 (condizione iniziale) 1.1 Teorema di esistenza e unicità locale Sia f C 1 (), (t 0, y 0 ) allora esiste ed è unica la soluzione del problema di Cauchy in I(t 0 ) { y (t) = f(t, y) y(t 0 ) = y 0 2 Equazioni differenziali lineari del I ordine Forma normale: y (t) = a(t)y(t) + b(t) 2.1 Teorema di struttura delle soluzioni Le soluzioni dell queazione sono tutte e solo le funzioni del tipo y(t) = y h (t) + y p (t) dove y h (t) è l integrale dell omogenea (b 0) e y p (t) è una soluzione particolare 20

22 2.2 Soluzione omogenea Data l equazione Sia A(t) una primitiva di a(t) quindi y (t) = a(t)y(t) + b(t) y h (t) = Ce A(t) 2.3 Soluzione particolare: formula di variazione delle costanti Data l equazione y (t) = a(t)y(t) + b(t) Si può trovare la soluzione particolare utilizzando la formula di variazione delle costanti y p (t) = e A(t) b(t)e A(t) dt 3 Equazioni differenziali lineari del II ordine L y := a 2 (t)y (t) + a 1 (t)y (t) + a 0 (t)y(t) = f(t) dove a i (t), i = 0, 1, 2 e f(t) sono funzioni continue in I R Osservazione è applicazione lineare Problema di cauchy L : C 2 (I) C 0 (I) y L y L(αy 1 + βy 2 ) = αl(y 1 ) + βl(y 2 ) y (t) + a(t)y (t) + b(t)y(t) = g(t) y(t 0 ) = y 0 y (t 1 ) = y Teorema di esistenza e unicità locale Esiste ed ùnica la soluzione del problema di Cauchy. In particolare linearità in grande y C 2 (I), {t 0 } I Osservazione Non esiste in generale una formula risolutiva per eq. di II grado lineari a coefficenti non costanti. Esiste tuttavia un metodo per le eq. di II ordine lineari a coef. costanti 3.2 Teorema: formula risolutiva per eq. di II lineari a coef. costanti. Caso omogeneo y + ay + by = 0; a, b R Polinomio caratteristico Distinguiamo i 3 casi λ 2 + aλ + b = 0 Due soluzioni reali la soluzione è data da y(t) = C 1 e λ1t + C 2 e λ2t con λ 1,2 soluzioni del polinomio caratteristico 21

23 Una soluzione coincidente la soluzione è data da con λ 1,2 soluzioni del polinomio caratteristico Due soluzioni complesse la soluzione è data da y(t) = C 1 e λt + C 2 te λt y(t) = e αt (C 1 cos(βt) + C 2 sin(βt)) con α parte reale della soluzione del polinomio caratteristico, β parte immaginaria 3.3 Teorema: formula risolutiva per eq. di II lineari a coef. costanti. Ricerca soluzione particolare Metodo di somiglianza Se la forzante è della forma P m e αt cos(βt) (oppure sin(βt)) Se α + iβ non è soluzione del polinomio caratteristico. Allora la soluzione particolare è data da: y p (t) = Q m (t)e αt sin(βt) + R m (t)e αt cos(βt) Se α + iβ è soluzione del polinomio caratteristico. Allora la soluzione particolare è data da: y p (t) = [ Q m (t)e αt sin(βt) + R m (t)e αt cos(βt) ] t ρ 4 Sistemi di eq. differenziali lineari 4.1 Trasformazione in sistema di eq. differenziale lineare di grado n Data l equazione nella forma Siano y (n) = a 1 (t)y (n 1) a n y + b(t) z 1 (t) := y(t), z 2 (t) := z 1(t) = y (t) z 3 (t) := z 2(t) = y (t)... z n := z n 1 = y (n 1) Si ottiene il sistema z 1 = z 2 z 2 = z 3... z n 1 = z n z n = y (n) Sostituendo nella y (n) gli z 1,.., z n In forma matricale si ha: z 1... z n 1 z n = 4.2 Soluzione omogenea z (t) = A(t)z(t) + b(t) a n (t) a n 1 (t)... a 1 (t) b(t) La soluzione omogena di un sistema lineare di eq. differenziali è dato da: y(t) = C 1 v 1 e λ1t + C 2 v 2 e λ2t C n v n e λnt con v 1,..., v n autovettori della matrice A(t), e λ 1,..., λ n autovalori della matrice A(t) 22

24 4.3 Calcolo della matrice esponenziale Definiamo S: S := [ v 1 v 2... v n ] con v 1,..., v n autovettori della matrice A(t) Siano λ 1,.., λ n autovalori della matrice A(t) quindi la matrice esponenziale viene definita: e A(x) = S eλ1x S e λnx 4.4 Soluzione particolare La soluzione particolare è data da: z p (t) = t 0 e A(t s) b(s)ds 5 Equazione differenziale di eulero Le queazioni differenziali di eulero sono le equazioni della forma: x n y (n) + a 1 x n 1 y (n 1) a n 1 y + a n y = f(x) Per trovare la soluzione omogena di questa equazione si applica la sostituzione: { e t x > 0 x = e t x < 0 da scegliere in base alle condizioni iniziali. Nell equazione si applicano le seguenti sostituzioni (per x > 0) z(t) = y(e t ) z (t) = y (e t )e t z (t) = y (e t )e 2t + y (e t )e t = y (e t )e 2t + z (t) si ottiene così un equazione che è possibile trattare con gli strumenti classici 6 Osservazioni qualitative sulle equazioni differenziali 6.1 Controllare l unicità locale si ha unicità locale se f(x, y) è derivabile su I... f(x,y) y esiste ed è continua 6.2 Esistenza in grande È verificata se esiste una k che per una striscia sul dominio x [a, b] maggiora la funzione f(x, y) 6.3 studio delle simmetrie Studiare se la funzione presenta simmetrie. 23

25 Osservazione y è simmetrica rispetto a y = 0 (asse x) con y(x) = z(x) se { y = f(x, y) y(x 0 ) = y 0 e { z = f(x, z) z(x 0 ) = y Soluzioni particolari osservare se ci sono soluzioni immediate (costanti) dell equazione 6.5 Monotonie studiare la derivata prima per capire l andamento della funzione 6.6 Concavità studio della derivata seconda 6.7 Limiti all infinito accertarsi che l equazione non esploda 24

Richiami sulle derivate parziali e definizione di gradiente di una funzione, sulle derivate direzionali. Regola della catena per funzioni composte.

Richiami sulle derivate parziali e definizione di gradiente di una funzione, sulle derivate direzionali. Regola della catena per funzioni composte. PROGRAMMA di Fondamenti di Analisi Matematica 2 (che sarà svolto fino al 7 gennaio 2013) A.A. 2012-2013, Paola Mannucci e Claudio Marchi, Canali 1 e 2 Ingegneria Gestionale, Meccanica-Meccatronica, Vicenza

Dettagli

Richiami su norma di un vettore e distanza, intorni sferici in R n, insiemi aperti, chiusi, limitati e illimitati.

Richiami su norma di un vettore e distanza, intorni sferici in R n, insiemi aperti, chiusi, limitati e illimitati. PROGRAMMA di Fondamenti di Analisi Matematica 2 (DEFINITIVO) A.A. 2010-2011, Paola Mannucci, Canale 2 Ingegneria gestionale, meccanica e meccatronica, Vicenza Testo Consigliato: Analisi Matematica, M.

Dettagli

x 2 + y2 4 = 1 x = cos(t), y = 2 sin(t), t [0, 2π] Al crescere di t l ellisse viene percorsa in senso antiorario.

x 2 + y2 4 = 1 x = cos(t), y = 2 sin(t), t [0, 2π] Al crescere di t l ellisse viene percorsa in senso antiorario. Le soluzioni del foglio 2. Esercizio Calcolare il lavoro compiuto dal campo vettoriale F = (y + 3x, 2y x) per far compiere ad una particella un giro dell ellisse 4x 2 + y 2 = 4 in senso orario... Soluzione.

Dettagli

I appello - 24 Marzo 2006

I appello - 24 Marzo 2006 Facoltà di Ingegneria - Corso di Laurea in Ing. Energetica e Gestionale A.A.2005/2006 I appello - 24 Marzo 2006 Risolvere gli esercizi motivando tutte le risposte. I.) Studiare la convergenza puntuale,

Dettagli

Programma definitivo Analisi Matematica 2 - a.a. 2005-06 Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Civile (ICI)

Programma definitivo Analisi Matematica 2 - a.a. 2005-06 Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Civile (ICI) 1 Programma definitivo Analisi Matematica 2 - a.a. 2005-06 Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Civile (ICI) Approssimazioni di Taylor BPS, Capitolo 5, pagine 256 268 Approssimazione lineare, il simbolo

Dettagli

6. Calcolare le derivate parziali prime e seconde, verificando la validità del teorema di Schwarz:

6. Calcolare le derivate parziali prime e seconde, verificando la validità del teorema di Schwarz: FUNZIONI DI PIU VARIABILI Esercizi svolti. Determinare il dominio delle seguenti funzioni e rappresentarlo graficamente : (a) f log( x y ) (b) f log(x + y ) (c) f y x 4 (d) f sin(x + y ) (e) f log(xy +

Dettagli

Analisi 2. Argomenti. Raffaele D. Facendola

Analisi 2. Argomenti. Raffaele D. Facendola Analisi 2 Argomenti Successioni di funzioni Definizione Convergenza puntuale Proprietà della convergenza puntuale Convergenza uniforme Continuità e limitatezza Teorema della continuità del limite Teorema

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI. 1. Trovare tutte le soluzioni delle equazioni differenziali: (a) x = x 2 log t (d) x = e t x log x (e) y = y2 5y+6

EQUAZIONI DIFFERENZIALI. 1. Trovare tutte le soluzioni delle equazioni differenziali: (a) x = x 2 log t (d) x = e t x log x (e) y = y2 5y+6 EQUAZIONI DIFFERENZIALI.. Trovare tutte le soluzioni delle equazioni differenziali: (a) x = x log t (d) x = e t x log x (e) y = y 5y+6 (f) y = ty +t t +y (g) y = y (h) xy = y (i) y y y = 0 (j) x = x (k)

Dettagli

Analisi Matematica 2 per Matematica Esempi di compiti, primo semestre 2011/2012

Analisi Matematica 2 per Matematica Esempi di compiti, primo semestre 2011/2012 Analisi Matematica 2 per Matematica Esempi di compiti, primo semestre 211/212 Ricordare: una funzione lipschitziana tra spazi metrici manda insiemi limitati in insiemi limitati; se il dominio di una funzione

Dettagli

Appunti sul corso di Complementi di Matematica - prof. B.Bacchelli. 03 - Equazioni differenziali lineari omogenee a coefficienti costanti.

Appunti sul corso di Complementi di Matematica - prof. B.Bacchelli. 03 - Equazioni differenziali lineari omogenee a coefficienti costanti. Appunti sul corso di Complementi di Matematica - prof. B.Bacchelli 03 - Equazioni differenziali lineari omogenee a coefficienti costanti. Def. Si dice equazione differenziale lineare del secondo ordine

Dettagli

Durata della prova: 3h. 2 +y 4. tan y sin y lim = 1. (x 4 +y 2 )y 3

Durata della prova: 3h. 2 +y 4. tan y sin y lim = 1. (x 4 +y 2 )y 3 Università degli Studi di Napoli Federico II Corso di Laurea in Matematica Analisi Matematica II (Gruppo ), A.A. 22/3 Prova scritta del 28 gennaio 23 Durata della prova: 3h. sercizio (8 punti). Si consideri

Dettagli

IL CALCOLO VETTORIALE (SUPPLEMENTO AL LIBRO)

IL CALCOLO VETTORIALE (SUPPLEMENTO AL LIBRO) IL CALCOLO VETTORIALE SUPPLEMENTO AL LIBRO CLAUDIO BONANNO Contents. Campi di vettori e operatori 2. Il lavoro di un campo di vettori 5 2.. Lavoro e campi conservativi 6 2.2. Lavoro e campi irrotazionali:

Dettagli

Appunti sul corso di Complementi di Matematica- modulo Analisi Prof. B.Bacchelli

Appunti sul corso di Complementi di Matematica- modulo Analisi Prof. B.Bacchelli Appunti sul corso di Complementi di Matematica- modulo Analisi Prof. B.Bacchelli 09- Integrale doppio: Riferimenti: R.Adams, Calcolo ifferenziale 2. Capitoli 5.1, 5.2, 5.4. Esercizi 5.3, 5.4 Integrale

Dettagli

SIMULAZIONE TEST ESAME - 1

SIMULAZIONE TEST ESAME - 1 SIMULAZIONE TEST ESAME - 1 1. Il dominio della funzione f(x) = log (x2 + 1)(4 x 2 ) (x 2 2x + 1) è: (a) ( 2, 2) (b) ( 2, 1) (1, 2) (c) (, 2) (2, + ) (d) [ 2, 1) (1, 2] (e) R \{1} 2. La funzione f : R R

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi svolti. y = xy. y(2) = 1.

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi svolti. y = xy. y(2) = 1. EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi svolti 1. Determinare la soluzione dell equazione differenziale (x 2 + 1)y + y 2 =. y + x tan y = 2. Risolvere il problema di Cauchy y() = 1 2 π. 3. Risolvere il problema

Dettagli

Università di Trieste Facoltà d Ingegneria. Esercizi sul calcolo differenziale in IR N. Dott. Franco Obersnel

Università di Trieste Facoltà d Ingegneria. Esercizi sul calcolo differenziale in IR N. Dott. Franco Obersnel Università di Trieste Facoltà d Ingegneria Esercizi sul calcolo differenziale in IR N Dott Franco Obersnel Esercizio 1 Si calcoli la derivata direzionale nell origine lungo la direzione y del versore v

Dettagli

Massimi e minimi vincolati

Massimi e minimi vincolati Massimi e minimi vincolati In problemi di massimo e minimo vincolato viene richiesto di ricercare massimi e minimi di una funzione non definita su tutto R n, ma su un suo sottoinsieme proprio. Esempio:

Dettagli

Funzioni di più variabili. Ottimizzazione libera e vincolata

Funzioni di più variabili. Ottimizzazione libera e vincolata libera e vincolata Generalità. Limiti e continuità per funzioni di 2 o Piano tangente. Derivate successive Formula di Taylor libera vincolata Lo ordinario è in corrispondenza biunivoca con i vettori di

Dettagli

2 Argomenti introduttivi e generali

2 Argomenti introduttivi e generali 1 Note Oltre agli esercizi di questa lista si consiglia di svolgere quelli segnalati o assegnati sul registro e genericamente quelli presentati dal libro come esercizio o come esempio sugli argomenti svolti

Dettagli

Esercizi di riepilogo Matematica II Corso di Laurea in Ottica ed Optometria

Esercizi di riepilogo Matematica II Corso di Laurea in Ottica ed Optometria Esercizi di riepilogo Matematica II Corso di Laurea in Ottica ed Optometria Esercizio 1 Testo Sia F F 1 x,y),f x,y)) ) x 1 x y + 1 x, y 1 x y + 1 y un campo vettoriale. 1. Si determini il dominio in cui

Dettagli

Matematica e Statistica

Matematica e Statistica Matematica e Statistica Prova d esame (0/07/03) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie - A.A. 0/3 Matematica e Statistica Prova di MATEMATICA (0/07/03) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie

Dettagli

a) Osserviamo innanzi tutto che dev essere x > 0. Pertanto il dominio è ]0, + [. b) Poniamo t = log x. Innanzi tutto si ha:

a) Osserviamo innanzi tutto che dev essere x > 0. Pertanto il dominio è ]0, + [. b) Poniamo t = log x. Innanzi tutto si ha: ESERCIZIO - Data la funzione f (x) = (log x) 6 7(log x) 5 + 2(log x) 4, si chiede di: a) calcolare il dominio di f ; ( punto) b) studiare la positività e le intersezioni con gli assi; (3 punti) c) stabilire

Dettagli

SPAZI METRICI. Uno spazio metrico X con metrica d si indica con il simbolo (X, d). METRICI 1

SPAZI METRICI. Uno spazio metrico X con metrica d si indica con il simbolo (X, d). METRICI 1 SPAZI METRICI Nel piano R 2 o nello spazio R 3 la distanza fra due punti è la lunghezza, o norma euclidea, del vettore differenza di questi due punti. Se p = (x, y, z) è un vettore in coordinate ortonormali,

Dettagli

LE FIBRE DI UNA APPLICAZIONE LINEARE

LE FIBRE DI UNA APPLICAZIONE LINEARE LE FIBRE DI UNA APPLICAZIONE LINEARE Sia f:a B una funzione tra due insiemi. Se y appartiene all immagine di f si chiama fibra di f sopra y l insieme f -1 y) ossia l insieme di tutte le controimmagini

Dettagli

Numeri Complessi. 4. Ricordando che, se z è un numero complesso, zz è un numero reale, mettere sotto la forma. z 2 + 2z + 2 = 0. z 2 + 2z + 6 = 0.

Numeri Complessi. 4. Ricordando che, se z è un numero complesso, zz è un numero reale, mettere sotto la forma. z 2 + 2z + 2 = 0. z 2 + 2z + 6 = 0. Numeri Complessi. Siano z = + i e z 2 = i. Calcolare z + z 2, z z 2, z z 2 e z z 2. 2. Siano z = 2 5 + i 2 e z 2 = 5 2 2i. Calcolare z + z 2, z z 2, z z 2 e z z 2. 3. Ricordando che, se z è un numero complesso,

Dettagli

Sono definite in sottoinsiemi di R n (n N), a valori in R Ci si limiterà al caso di R 2 o di R 3

Sono definite in sottoinsiemi di R n (n N), a valori in R Ci si limiterà al caso di R 2 o di R 3 1 FUNZIONI DI PIÙ VARIABILI 1 1 Funzioni di più variabili Sono definite in sottoinsiemi di R n (n N), a valori in R Ci si limiterà al caso di R 2 o di R 3 Definizione 1.1 Dati D R 2 e f : D R, l insieme

Dettagli

Equazioni differenziali ordinarie

Equazioni differenziali ordinarie Equazioni differenziali ordinarie Denis Nardin January 2, 2010 1 Equazioni differenziali In questa sezione considereremo le proprietà delle soluzioni del problema di Cauchy. Da adesso in poi (PC) indicherà

Dettagli

09 - Funzioni reali di due variabili reali

09 - Funzioni reali di due variabili reali Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale Appunti del corso di Matematica 09 - Funzioni reali di due variabili reali Anno Accademico 2013/2014

Dettagli

Capitolo 1. Integrali multipli. 1.1 Integrali doppi su domini normali. Definizione 1.1.1 Si definisce dominio normale rispetto all asse

Capitolo 1. Integrali multipli. 1.1 Integrali doppi su domini normali. Definizione 1.1.1 Si definisce dominio normale rispetto all asse Contenuti 1 Integrali multipli 2 1.1 Integralidoppisudomininormali... 2 1.2 Cambiamento di variabili in un integrale doppio. 6 1.3 Formula di Gauss-Green nel piano e conseguenze. 7 1.4 Integralitripli...

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

Prerequisiti didattici

Prerequisiti didattici Università degli Studi di Ferrara 2014-2015 Corso TFA - A048 Matematica applicata Didattica della matematica applicata all economia e alla finanza 18 marzo 2015 Appunti di didattica della matematica applicata

Dettagli

Ottimizazione vincolata

Ottimizazione vincolata Ottimizazione vincolata Ricordiamo alcuni risultati provati nella scheda sulla Teoria di Dini per una funzione F : R N+M R M di classe C 1 con (x 0, y 0 ) F 1 (a), a = (a 1,, a M ), punto in cui vale l

Dettagli

Rette e curve, piani e superfici

Rette e curve, piani e superfici Rette e curve piani e superfici ) dicembre 2 Scopo di questo articolo è solo quello di proporre uno schema riepilogativo che metta in luce le caratteristiche essenziali delle equazioni di rette e curve

Dettagli

F (x) = f(x) per ogni x I. Per esempio:

F (x) = f(x) per ogni x I. Per esempio: Funzioni Primitive (Integrali Indefiniti) (l.v.) Pur essendo un argomento che fa parte del Calcolo Differenziale, molti autori inseriscono funzioni primitive nel capitolo sul Calcolo Integrale, in quanto

Dettagli

x (x i ) (x 1, x 2, x 3 ) dx 1 + f x 2 dx 2 + f x 3 dx i x i

x (x i ) (x 1, x 2, x 3 ) dx 1 + f x 2 dx 2 + f x 3 dx i x i NA. Operatore nabla Consideriamo una funzione scalare: f : A R, A R 3 differenziabile, di classe C (2) almeno. Il valore di questa funzione dipende dalle tre variabili: Il suo differenziale si scrive allora:

Dettagli

Matematica generale CTF

Matematica generale CTF Equazioni differenziali 9 dicembre 2015 Si chiamano equazioni differenziali quelle equazioni le cui incognite non sono variabili reali ma funzioni di una o più variabili. Le equazioni differenziali possono

Dettagli

Capitolo 16 Esercizi sugli integrali doppi

Capitolo 16 Esercizi sugli integrali doppi Capitolo 6 sercizi sugli integrali doppi Brevi richiami di teoria Sia f : [a, b] [c, d] B IR una funzione limitata e non negativa, definita sul rettangolo R = [a, b] [c, d]. Dividiamo l intervallo [a,

Dettagli

1 Definizione: lunghezza di una curva.

1 Definizione: lunghezza di una curva. Abstract Qui viene affrontato lo studio delle curve nel piano e nello spazio, con particolare interesse verso due invarianti: la curvatura e la torsione Il primo ci dice quanto la curva si allontana dall

Dettagli

Definisci il Campo di Esistenza ( Dominio) di una funzione reale di variabile reale e, quindi, determinalo per la funzione:

Definisci il Campo di Esistenza ( Dominio) di una funzione reale di variabile reale e, quindi, determinalo per la funzione: Verso l'esame di Stato Definisci il Campo di Esistenza ( Dominio) di una funzione reale di variabile reale e, quindi, determinalo per la funzione: y ln 5 6 7 8 9 0 Rappresenta il campo di esistenza determinato

Dettagli

LEZIONE 7. Esercizio 7.1. Quale delle seguenti funzioni è decrescente in ( 3, 0) e ha derivata prima in 3 che vale 0? x 3 3 + x2. 2, x3 +2x +3.

LEZIONE 7. Esercizio 7.1. Quale delle seguenti funzioni è decrescente in ( 3, 0) e ha derivata prima in 3 che vale 0? x 3 3 + x2. 2, x3 +2x +3. 7 LEZIONE 7 Esercizio 7.1. Quale delle seguenti funzioni è decrescente in ( 3, 0) e ha derivata prima in 3 che vale 0? x 3 3 + x2 2 6x, x3 +2x 2 6x, 3x + x2 2, x3 +2x +3. Le derivate sono rispettivamente,

Dettagli

Da una a più variabili: derivate

Da una a più variabili: derivate Da una a più variabili: derivate ( ) 5 gennaio 2011 Scopo di questo articolo è di evidenziare le analogie e le differenze, relativamente al calcolo differenziale, fra le funzioni di una variabile reale

Dettagli

Basi di matematica per il corso di micro

Basi di matematica per il corso di micro Basi di matematica per il corso di micro Microeconomia (anno accademico 2006-2007) Lezione del 21 Marzo 2007 Marianna Belloc 1 Le funzioni 1.1 Definizione Una funzione è una regola che descrive una relazione

Dettagli

Università di Trieste Facoltà d Ingegneria. Esercitazioni per la preparazione della prova scritta di Matematica 3 Dott.

Università di Trieste Facoltà d Ingegneria. Esercitazioni per la preparazione della prova scritta di Matematica 3 Dott. Università di Trieste Facoltà d Ingegneria. Esercitazioni per la preparazione della prova scritta di Matematica 3 Dott. Franco Obersnel Lezione 19: campi vettoriali e formule di Gauss-Green nel piano.

Dettagli

Facoltà di Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell'informazione anno accademico 2014/15 Registro lezioni del docente SPORTELLI LUIGI

Facoltà di Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell'informazione anno accademico 2014/15 Registro lezioni del docente SPORTELLI LUIGI Facoltà di Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell'informazione anno accademico 2014/15 Registro lezioni del docente SPORTELLI LUIGI Attività didattica ANALISI MATEMATICA [2000] Periodo di svolgimento:

Dettagli

Matematica 1 - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica

Matematica 1 - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Matematica 1 - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Esercitazione su massimi e minimi vincolati 9 dicembre 005 Esercizio 1. Considerare l insieme C = {(x,y) R : (x + y ) = x } e dire se è una curva

Dettagli

Funzioni con dominio in R 2

Funzioni con dominio in R 2 0.1 Grafici e curve di livello Politecnico di Torino. Funzioni con dominio in R 2 Nota Bene: delle lezioni. Questo materiale non deve essere considerato come sostituto Il dominio U di una funzione f e

Dettagli

Capitolo 1 ANALISI COMPLESSA

Capitolo 1 ANALISI COMPLESSA Capitolo 1 ANALISI COMPLESSA 1 1.4 Serie in campo complesso 1.4.1 Serie di potenze Una serie di potenze è una serie del tipo a k (z z 0 ) k. Per le serie di potenze in campo complesso valgono teoremi analoghi

Dettagli

1 Serie di Taylor di una funzione

1 Serie di Taylor di una funzione Analisi Matematica 2 CORSO DI STUDI IN SMID CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 CAPITOLO 7 SERIE E POLINOMI DI TAYLOR Serie di Taylor di una funzione. Definizione di serie di Taylor Sia f(x) una funzione definita

Dettagli

RICHIAMI SULLE MATRICI. Una matrice di m righe e n colonne è rappresentata come

RICHIAMI SULLE MATRICI. Una matrice di m righe e n colonne è rappresentata come RICHIAMI SULLE MATRICI Una matrice di m righe e n colonne è rappresentata come A = a 11 a 12... a 1n a 21 a 22... a 2n............ a m1 a m2... a mn dove m ed n sono le dimensioni di A. La matrice A può

Dettagli

CAPITOLO 16 SUCCESSIONI E SERIE DI FUNZIONI

CAPITOLO 16 SUCCESSIONI E SERIE DI FUNZIONI CAPITOLO 16 SUCCESSIONI E SERIE DI FUNZIONI Abbiamo studiato successioni e serie numeriche, ora vogliamo studiare successioni e serie di funzioni. Dato un insieme A R, chiamiamo successione di funzioni

Dettagli

FUNZIONI ELEMENTARI - ESERCIZI SVOLTI

FUNZIONI ELEMENTARI - ESERCIZI SVOLTI FUNZIONI ELEMENTARI - ESERCIZI SVOLTI 1) Determinare il dominio delle seguenti funzioni di variabile reale: (a) f(x) = x 4 (c) f(x) = 4 x x + (b) f(x) = log( x + x) (d) f(x) = 1 4 x 5 x + 6 ) Data la funzione

Dettagli

Esercizi svolti. 1. Si consideri la funzione f(x) = 4 x 2. a) Verificare che la funzione F(x) = x 2 4 x2 + 2 arcsin x è una primitiva di

Esercizi svolti. 1. Si consideri la funzione f(x) = 4 x 2. a) Verificare che la funzione F(x) = x 2 4 x2 + 2 arcsin x è una primitiva di Esercizi svolti. Si consideri la funzione f() 4. a) Verificare che la funzione F() 4 + arcsin è una primitiva di f() sull intervallo (, ). b) Verificare che la funzione G() 4 + arcsin π è la primitiva

Dettagli

Parte 6. Applicazioni lineari

Parte 6. Applicazioni lineari Parte 6 Applicazioni lineari A Savo Appunti del Corso di Geometria 203-4 Indice delle sezioni Applicazioni fra insiemi, 2 Applicazioni lineari tra spazi vettoriali, 2 3 Applicazioni lineari da R n a R

Dettagli

FUNZIONE REALE DI UNA VARIABILE

FUNZIONE REALE DI UNA VARIABILE FUNZIONE REALE DI UNA VARIABILE Funzione: legge che ad ogni elemento di un insieme D (Dominio) tale che D R, fa corrispondere un elemento y R ( R = Codominio ). f : D R : f () = y ; La funzione f(): A

Dettagli

LEZIONE 16. Proposizione 16.1.2. Siano V e W spazi vettoriali su k = R, C. Se f: V W

LEZIONE 16. Proposizione 16.1.2. Siano V e W spazi vettoriali su k = R, C. Se f: V W LEZIONE 16 16.1. Applicazioni lineari iniettive e suriettive. Ricordo le seguenti due definizioni valide per applicazioni di qualsiasi tipo ϕ: X Y fra due insiemi. L applicazione ϕ si dice iniettiva se

Dettagli

Facoltà di Ingegneria anno accademico 2007/08 Registro dell'attività didattica. Calcolo 2 [40214]

Facoltà di Ingegneria anno accademico 2007/08 Registro dell'attività didattica. Calcolo 2 [40214] Facoltà di Ingegneria anno accademico 2007/08 Registro dell'attività didattica Calcolo 2 [40214] Attività didattica: Attività didattica [codice] Corso di studio Facoltà Calcolo 2 [40214] Ingegneria delle

Dettagli

INTEGRALI DEFINITI. Tale superficie viene detta trapezoide e la misura della sua area si ottiene utilizzando il calcolo di un integrale definito.

INTEGRALI DEFINITI. Tale superficie viene detta trapezoide e la misura della sua area si ottiene utilizzando il calcolo di un integrale definito. INTEGRALI DEFINITI Sia nel campo scientifico che in quello tecnico si presentano spesso situazioni per affrontare le quali è necessario ricorrere al calcolo dell integrale definito. Vi sono infatti svariati

Dettagli

Federico Lastaria. Analisi e Geometria 2. Matrici simmetriche. Il teorema spettrale. 1/24

Federico Lastaria. Analisi e Geometria 2. Matrici simmetriche. Il teorema spettrale. 1/24 Contenuto Endomorfismi auto-aggiunti. Matrici simmetriche. Il teorema spettrale Gli autovalori di una matrice simmetrica sono tutti reali. (Dimostrazione fatta usando i numeri complessi). Dimostrazione

Dettagli

Le funzioni di due variabili

Le funzioni di due variabili Le funzioni di due variabili 1)DEFINIZIONE Se consideriamo una coppia di numeri reali X,Y e ad essi facciamo corrispondere un altro numero reale Z, allora abbiamo determinato una funzione reale di due

Dettagli

2.1 Definizione di applicazione lineare. Siano V e W due spazi vettoriali su R. Un applicazione

2.1 Definizione di applicazione lineare. Siano V e W due spazi vettoriali su R. Un applicazione Capitolo 2 MATRICI Fra tutte le applicazioni su uno spazio vettoriale interessa esaminare quelle che mantengono la struttura di spazio vettoriale e che, per questo, vengono dette lineari La loro importanza

Dettagli

γ (t), e lim γ (t) cioè esistono la tangente destra e sinistra negli estremi t j e t j+1.

γ (t), e lim γ (t) cioè esistono la tangente destra e sinistra negli estremi t j e t j+1. Capitolo 6 Integrali curvilinei In questo capitolo definiamo i concetti di integrali di campi scalari o vettoriali lungo curve. Abbiamo bisogno di precisare le curve e gli insiemi che verranno presi in

Dettagli

Energia potenziale L. P. Maggio 2007. 1. Campo di forze

Energia potenziale L. P. Maggio 2007. 1. Campo di forze Energia potenziale L. P. Maggio 2007 1. Campo di forze Consideriamo un punto materiale di massa m che si muove in una certa regione dello spazio. Si dice che esso è soggetto a un campo di forze, se ad

Dettagli

LEZIONE 23. Esempio 23.1.3. Si consideri la matrice (si veda l Esempio 22.2.5) A = 1 2 2 3 3 0

LEZIONE 23. Esempio 23.1.3. Si consideri la matrice (si veda l Esempio 22.2.5) A = 1 2 2 3 3 0 LEZIONE 23 231 Diagonalizzazione di matrici Abbiamo visto nella precedente lezione che, in generale, non è immediato che, data una matrice A k n,n con k = R, C, esista sempre una base costituita da suoi

Dettagli

Esercizi su lineare indipendenza e generatori

Esercizi su lineare indipendenza e generatori Esercizi su lineare indipendenza e generatori Per tutto il seguito, se non specificato esplicitamente K indicherà un campo e V uno spazio vettoriale su K Cose da ricordare Definizione Dei vettori v,,v

Dettagli

Quesiti di Analisi Matematica A

Quesiti di Analisi Matematica A Quesiti di Analisi Matematica A Presentiamo una raccolta di quesiti per la preparazione alla prova orale del modulo di Analisi Matematica A. Per una buona preparazione é consigliabile rispondere ad alta

Dettagli

Forme bilineari e prodotti scalari. Definizione Dato lo spazio vettoriale V (K) sul campo K, una funzione. b :

Forme bilineari e prodotti scalari. Definizione Dato lo spazio vettoriale V (K) sul campo K, una funzione. b : Forme bilineari e prodotti scalari Definizione Dato lo spazio vettoriale V (K) sul campo K, una funzione b : { V V K ( v, w) b( v, w), si dice forma bilineare su V se per ogni u, v, w V e per ogni k K:

Dettagli

PIANO DI LAVORO DEL PROFESSORE

PIANO DI LAVORO DEL PROFESSORE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE IRIS VERSARI - Cesano Maderno (MB) PIANO DI LAVORO DEL PROFESSORE Indirizzo: LICEO SCIENTIFICO MATERIA: MATEMATICA ANNO SCOLASTICO: 2014-2015 PROF: MASSIMO BANFI

Dettagli

FUNZIONI DI DUE VARIABILI: graöci 3D e curve di livello

FUNZIONI DI DUE VARIABILI: graöci 3D e curve di livello FUNZIONI DI DUE VARIABILI: graöci 3D e curve di livello Una funzione di due variabili Ë una funzione in cui per ottenere un valore numerico bisogna speciöcare il valore di 2 variabili x e y, non pi di

Dettagli

3 GRAFICI DI FUNZIONI

3 GRAFICI DI FUNZIONI 3 GRAFICI DI FUNZIONI Particolari sottoinsiemi di R che noi studieremo sono i grafici di funzioni. Il grafico di una funzione f (se non è specificato il dominio di definizione) è dato da {(x, y) : x dom

Dettagli

l insieme Y è detto codominio (è l insieme di tutti i valori che la funzione può assumere)

l insieme Y è detto codominio (è l insieme di tutti i valori che la funzione può assumere) Che cos è una funzione? Assegnati due insiemi X e Y si ha una funzione elemento di X uno e un solo elemento di Y. f : X Y se esiste una corrispondenza che associa ad ogni Osservazioni: l insieme X è detto

Dettagli

4. Operazioni binarie, gruppi e campi.

4. Operazioni binarie, gruppi e campi. 1 4. Operazioni binarie, gruppi e campi. 4.1 Definizione. Diremo - operazione binaria ovunque definita in A B a valori in C ogni funzione f : A B C - operazione binaria ovunque definita in A a valori in

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004 ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e

Dettagli

Esistenza di funzioni continue non differenziabili in alcun punto

Esistenza di funzioni continue non differenziabili in alcun punto UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA Esistenza di funzioni continue non differenziabili in alcun punto Relatore Prof. Andrea

Dettagli

Determinare estremo superiore ed estremo inferiore dell insieme ( 1) n A = n + 1 : n IN

Determinare estremo superiore ed estremo inferiore dell insieme ( 1) n A = n + 1 : n IN Prima prova di verifica in itinere di ANALISI MATEMATICA Gennaio 00 Determinare estremo superiore ed estremo inferiore dell insieme { } ( ) n A = n + : n IN specificando se si tratta rispettivamente di

Dettagli

POLITECNICO di BARI - A.A. 2012/2013 Corso di Laurea in INGEGNERIA Informatica e dell Automazione

POLITECNICO di BARI - A.A. 2012/2013 Corso di Laurea in INGEGNERIA Informatica e dell Automazione POLITECNICO di BARI - A.A. 0/03 Corso di Laurea in INGEGNERIA Informatica e dell Automazione Problema Sia f :[0, +[! R una funzione continua. La funzione composta g() =f(kk) è c o n t i n u a? Problema

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO 2004 ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 10 quesiti in cui si articola il questionario. PROBLEMA 1 Sia f la funzione definita da: f

Dettagli

RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE

RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE 1. Esercizi Esercizio 1. Dati i punti A(1, 0, 1) e B(, 1, 1) trovare (1) la loro distanza; () il punto medio del segmento AB; (3) la retta AB sia in forma parametrica,

Dettagli

CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi proposti. 1. Determinare lim M(sinx) (M(t) denota la mantissa di t)

CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi proposti. 1. Determinare lim M(sinx) (M(t) denota la mantissa di t) CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi proposti 1. Determinare lim M(sin) (M(t) denota la mantissa di t) kπ/ al variare di k in Z. Ove tale limite non esista, discutere l esistenza dei limiti laterali. Identificare

Dettagli

4 Quarta lezione: Spazi di Banach e funzionali lineari. Spazio duale

4 Quarta lezione: Spazi di Banach e funzionali lineari. Spazio duale 4 Quarta lezione: Spazi di Banach e funzionali lineari. Spazio duale Spazi Metrici Ricordiamo che uno spazio metrico è una coppia (X, d) dove X è un insieme e d : X X [0, + [ è una funzione, detta metrica,

Dettagli

Approssimazione polinomiale di funzioni e dati

Approssimazione polinomiale di funzioni e dati Approssimazione polinomiale di funzioni e dati Approssimare una funzione f significa trovare una funzione f di forma più semplice che possa essere usata al posto di f. Questa strategia è utilizzata nell

Dettagli

STRUTTURE ALGEBRICHE

STRUTTURE ALGEBRICHE STRUTTURE ALGEBRICHE Operazioni in un insieme Sia A un insieme non vuoto; una funzione f : A A A si dice operazione binaria (o semplicemente operazione), oppure legge di composizione interna. Per definizione

Dettagli

Equazioni alle differenze finite (cenni).

Equazioni alle differenze finite (cenni). AL 011. Equazioni alle differenze finite (cenni). Sia a n } n IN una successione di numeri reali. (Qui usiamo la convenzione IN = 0, 1,,...}). Diremo che è una successione ricorsiva o definita per ricorrenza

Dettagli

Massimi e minimi vincolati di funzioni in due variabili

Massimi e minimi vincolati di funzioni in due variabili Massimi e minimi vincolati di funzioni in due variabili I risultati principali della teoria dell ottimizzazione, il Teorema di Fermat in due variabili e il Test dell hessiana, si applicano esclusivamente

Dettagli

CURVE DI LIVELLO. Per avere informazioni sull andamento di una funzione f : D IR n IR può essere utile considerare i suoi insiemi di livello.

CURVE DI LIVELLO. Per avere informazioni sull andamento di una funzione f : D IR n IR può essere utile considerare i suoi insiemi di livello. CURVE DI LIVELLO Per avere informazioni sull andamento di una funzione f : D IR n IR può essere utile considerare i suoi insiemi di livello. Definizione. Si chiama insieme di livello k della funzione f

Dettagli

Teoria in sintesi 10. Attività di sportello 1, 24 - Attività di sportello 2, 24 - Verifica conclusiva, 25. Teoria in sintesi 26

Teoria in sintesi 10. Attività di sportello 1, 24 - Attività di sportello 2, 24 - Verifica conclusiva, 25. Teoria in sintesi 26 Indice L attività di recupero 6 Funzioni Teoria in sintesi 0 Obiettivo Ricerca del dominio e del codominio di funzioni note Obiettivo Ricerca del dominio di funzioni algebriche; scrittura del dominio Obiettivo

Dettagli

Misura e integrazione Formulario

Misura e integrazione Formulario Misura e integrazione Formulario Integrale su rettangolo 1. 2. Teorema di riduzione per un rettangolo (Fubini) Per passare dal rettangolo ad un qualsiasi dominio si definisce una nuova funzione. Integrale

Dettagli

Università degli Studi di Catania A.A. 2012-2013. Corso di laurea in Ingegneria Industriale

Università degli Studi di Catania A.A. 2012-2013. Corso di laurea in Ingegneria Industriale Università degli Studi di Catania A.A. 2012-2013 Corso di laurea in Ingegneria Industriale Corso di Analisi Matematica I (A-E) (Prof. A.Villani) Elenco delle dimostrazioni che possono essere richieste

Dettagli

Insiemi di livello e limiti in più variabili

Insiemi di livello e limiti in più variabili Insiemi di livello e iti in più variabili Insiemi di livello Si consideri una funzione f : A R, con A R n. Un modo per poter studiare il comportamento di una funzione in più variabili potrebbe essere quello

Dettagli

FUNZIONI CONVESSE. + e x 0

FUNZIONI CONVESSE. + e x 0 FUNZIONI CONVESSE Sia I un intervallo aperto di R (limitato o illimitato) e sia f(x) una funzione definita in I. Dato x 0 I, la retta r passante per il punto P 0 (x 0, f(x 0 )) di equazione y = f(x 0 )

Dettagli

u 1 u k che rappresenta formalmente la somma degli infiniti numeri (14.1), ordinati al crescere del loro indice. I numeri u k

u 1 u k che rappresenta formalmente la somma degli infiniti numeri (14.1), ordinati al crescere del loro indice. I numeri u k Capitolo 4 Serie numeriche 4. Serie convergenti, divergenti, indeterminate Data una successione di numeri reali si chiama serie ad essa relativa il simbolo u +... + u +... u, u 2,..., u,..., (4.) oppure

Dettagli

Funzioni in più variabili

Funzioni in più variabili Funzioni in più variabili Corso di Analisi 1 di Andrea Centomo 27 gennaio 2011 Indichiamo con R n, n 1, l insieme delle n-uple ordinate di numeri reali R n4{(x 1, x 2,,x n ), x i R, i =1,,n}. Dato X R

Dettagli

ed é dato, per P (t) una qualsiasi parametrizzazione di cui sopra, da

ed é dato, per P (t) una qualsiasi parametrizzazione di cui sopra, da 1 Integrali su una curva regolare Sia C R N una curva regolare, ossia: (1) C é l immagine di una funzione P (t) definita in un intervallo [a, b] (qui preso chiuso e limitato), tipicamente chiuso e limitato,

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

Corso di Matematica per CTF Appello 15/12/2010

Corso di Matematica per CTF Appello 15/12/2010 Appello 15/12/2010 Svolgere i seguenti esercizi: 1) Calcolare entrambi i limiti: a) lim(1 x) 1 e x 1 ; x 0 x log 2 x b) lim x 1 1 cos(x 1). 2) Data la funzione: f(x) = x log x determinarne dominio, eventuali

Dettagli

19. Inclusioni tra spazi L p.

19. Inclusioni tra spazi L p. 19. Inclusioni tra spazi L p. Nel n. 15.1 abbiamo provato (Teorema 15.1.1) che, se la misura µ è finita, allora tra i corispondenti spazi L p (µ) si hanno le seguenti inclusioni: ( ) p, r ]0, + [ : p

Dettagli

Limiti e continuità di funzioni reali di una variabile

Limiti e continuità di funzioni reali di una variabile di funzioni reali di una variabile Corso di Analisi Matematica - capitolo VI Facoltà di Economia, UER Maria Caterina Bramati Université Libre de Bruxelles ECARES 22 Novembre 2006 Intuizione di ite di funzione

Dettagli

2 FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE

2 FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE 2 FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE 2.1 CONCETTO DI FUNZIONE Definizione 2.1 Siano A e B due insiemi. Una funzione (o applicazione) f con dominio A a valori in B è una legge che associa ad ogni elemento

Dettagli

Richiami: funzione di trasferimento e risposta al gradino

Richiami: funzione di trasferimento e risposta al gradino Richiami: funzione di trasferimento e risposta al gradino 1 Funzione di trasferimento La funzione di trasferimento di un sistema lineare è il rapporto di due polinomi della variabile complessa s. Essa

Dettagli

PROVA N 1. 1. Elencare gli elementi che conviene esaminare per tracciare il grafico di una funzione y=f(x) PROVA N 2. è monotona in R?

PROVA N 1. 1. Elencare gli elementi che conviene esaminare per tracciare il grafico di una funzione y=f(x) PROVA N 2. è monotona in R? PROVA N 1 1. Elencare gli elementi che conviene esaminare per tracciare il grafico di una funzione y=f(). Studiare la funzione f()= 8+ 7 9 (Sono esclusi i flessi) 3. Data la funzione f()= 1 6 3 - +5-6

Dettagli

Per lo svolgimento del corso risulta particolarmente utile considerare l insieme

Per lo svolgimento del corso risulta particolarmente utile considerare l insieme 1. L insieme R. Per lo svolgimento del corso risulta particolarmente utile considerare l insieme R = R {, + }, detto anche retta reale estesa, che si ottiene aggiungendo all insieme dei numeri reali R

Dettagli