Didattica con le TIC. Presentazione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Didattica con le TIC. Presentazione"

Transcript

1 Didattica con le TIC Presentazione Che cosa significa utilizzare le tecnologie informatiche e della comunicazione (TIC) a supporto della didattica domiciliare? Perché, quando e come utilizzarle? Sono queste le domande che dovrebbero guidare nel comprendere se, date certe condizioni, l'uso di tecnologie può offrire un reale valore aggiunto al processo di insegnamento/apprendimento. Per poter rispondere, però, l'insegnante, oltre a una necessaria conoscenza di base sulle più comuni TIC, deve prima prendere contatto con le loro diverse modalità di uso educativo, sia come ausilio alla didattica in presenza e/o in rete, sia come strumento in grado di dare continuità alla comunicazione con l'allievo quando si vogliano/debbano mantenere i contatti anche a distanza. Nella didattica con allievi impossibilitati a frequentare le normali lezioni scolastiche, l'interesse si orienta in genere verso tre specifiche tecnologie: il software didattico, gli ambienti per lo sviluppo di ipertesti/ipermedia e le tecnologie della comunicazione in rete. Per comprenderne le potenzialità, l'insegnante può usare almeno due canali: prendere contatto con colleghi che abbiano già avuto modo di maturare esperienze di uso didattico di tali risorse, meglio se nello specifico contesto dell'istruzione domiciliare; accedere a fonti documentali e/o a bibliografie ragionate sul particolare argomento.

2 Strategie d uso delle TIC nella didattica Perché e come si usano le Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione (TIC) nelle attività di insegnamento/apprendimento? Questo è il tema che qui di seguito andremo a sviluppare. Naturalmente le modalità di uso delle TIC variano a seconda degli obiettivi didattici che ci si pongono: affronteremo dunque il problema tenendo nel dovuto conto tutti quegli elementi che possano aiutarci a capire se, quando e come sia opportuno usare le TIC nella didattica. Educazione e tecnologia: valori tradizionali e opportunità nuove Sistema dei media e identità in movimento della scuola TIC e TD Parlando di TIC nella didattica è inevitabile incrociare il termine Tecnologie Didattiche (TD). Cerchiamo quindi di capire in che cosa si differenziano. Con uso di TIC nella didattica intendiamo l utilizzo delle tecnologie informatiche e della comunicazione a supporto dei processi di insegnamento/apprendimento indipendentemente dal fatto che le stesse siano state pensate e progettate per usi dichiaratamente didattici. Ad esempio: il wordprocessor o la posta elettronica non nascono come strumenti didattici benché oggi se ne faccia largo uso nelle attività educative. Con Tecnologie Didattiche ci si riferisce invece all insieme delle metodologie e degli strumenti per la progettazione, sviluppo, utilizzazione, gestione e valutazione di processi e risorse per l insegnamento e l apprendimento.

3 TIC e TD In questo senso possiamo dire che le TIC sono solo una parte (benché forse la più consistente) degli strumenti tecnologici a disposizione delle TD per la progettazione, sviluppo, utilizzazione, gestione e valutazione di processi e risorse destinati all insegnamento/apprendimento. Tecnologie Didattiche strumenti TIC metodologie La scelta di usare le TIC nella didattica Attenzione al tecnocentrismo! Il tipico errore che si potrebbe commettere avvicinandosi all uso didattico delle TIC è porre al centro della propria attenzione lo strumento tecnologico e solo successivamente identificare gli obiettivi del suo uso nelle attività educative.

4 La scelta di usare le TIC nella didattica Mettere al centro i bisogni dello studente! L approccio corretto (o almeno quello consigliato) parte invece da un attenta analisi dei bisogni dello studente (formativi, cognitivi, psico-sociali), articolandosi successivamente nelle tipiche fasi della pianificazione didattica (definizione di obiettivi, contenuti, metodologie, ecc.) e si conclude con l individuare quale, fra le tecnologie disponibili, può offrire valore aggiunto all attività educativa, favorendo il raggiungimento degli obiettivi dichiarati. La scelta di usare tecnologie a supporto del processo di insegnamento-apprendimento non può prescindere da un accurata pianificazione didattica La scelta di usare le TIC nella didattica Fatta la premessa, viene ora da chiedersi: perché un insegnante dovrebbe scegliere di utilizzare risorse tecnologiche a supporto della propria didattica? La molla in genere scatta quando ci si rende conto che, sotto certe condizioni, le TIC possono offrire allo studente opportunità e modalità diverse, e talvolta anche più efficaci, per il conseguimento di uno specifico obiettivo formativo. Proviamo quindi a sintetizzare gli aspetti principali legati all uso di quelle che oggi sono le tecnologie più usate nella didattica. software didattico ipermedia tecnologie di rete

5 Che cosa si intende per Software Didattico? Software didattico Con Software Didattico si intendono quei prodotti multimediali, basati sull uso del computer, che interagendo con il fruitore mirano a fargli raggiungere un dichiarato obiettivo didattico-educativo. Strategie didattiche e direttività Il Software Didattico, per favorire il raggiungimento degli obiettivi dichiarati, può utilizzare diverse strategie didattiche che possono essere più o meno direttive. La direttività indica quanto forte è il controllo esercitato dal computer sulle azioni del fruitore nel condurlo verso l obiettivo dichiarato: un Software Didattico fortemente direttivo conduce il dialogo, decide quali informazioni presentare e quali domande porre, lascia scarsi margini di movimento allo studente. Al contrario, un Software Didattico scarsamente direttivo esibisce un comportamento più aperto, lascia decidere al fruitore quali attività effettuare, prevede che l'iniziativa del dialogo sia in mano allo studente, ecc. In questo senso le diverse strategie spesso vengono associate a una scala, detta appunto scala della direttività. giochi Esposizione (tutoriali) Valutazione formativa simulazioni esercitazioni

6 Le strategie didattiche Il gioco come strategia didattica Nessun insegnamento forzato può rimanere nell anima... Nell insegnare ai fanciulli usa una specie di gioco e potrai vedere più chiaramente la naturale inclinazione di ognuno (Platone) Un gioco è intrinsecamente motivante perché sollecita lo studente secondo tre elementi chiave (Malone, 1984): la fantasia la curiosità la sfida Le strategie didattiche La simulazione Le simulazioni si basano su un modello della realtà oggetto di studio. Il fruitore agisce a più riprese sulle variabili del modello osservandone di volta in volta le diverse reazioni e comportamenti

7 Le strategie didattiche La strategia tutoriale Viene usata per guidare il fruitore nell apprendimento di regole, procedure, operazioni, modi di pensiero. L interazione è di tipo conversazionale dove il computer gioca il ruolo del tutore, che da informazioni, pone domande, valuta e discute le risposte del fruitore, fornisce esempi, ecc. Il modello del dialogo può assumere varie forme e realizzare vari livelli di direttività. Le strategie didattiche La strategia esercitativa Il computer presenta al fruitore una serie di esercizi o problemi dello stesso tipo ed è in grado di valutare le risposte.? In caso di errore il computer può fornire suggerimenti per gli esercizi successivi o presentare esercizi più facili; in caso di successo può presentare esercizi più impegnativi. Al termine della sessione il computer può indicare al fruitore il livello di abilità raggiunto ed eventuali possibili rimedi per il recupero delle carenze.

8 Le strategie didattiche La valutazione formativa come strategia didattica Il computer somministra all allievo una serie di domande relative all argomento di cui si vuole valutare l apprendimento. In base alle risposte può informare lo studente delle sue carenze e suggerire strategie per il loro recupero. Come acquisire il SWD e come documentarsi sull esistente Il Software Didattico può essere sia acquistato sia acquisito liberamente da rete, a seconda che si tratti di un prodotto commerciale o di pubblico dominio. Un esempio di sito attraverso cui acquisire Software Didattico liberamente via rete è quello dell IPRASE Trento: Per una panoramica sull esistente è possibile utilizzare SD 2, il servizio telematico di documentazione sul Software Didattico gestito dall ITD-CNR di Genova.

9 Documentarsi sul software didattico Per accedere online al servizio SD 2 Per la visita guidata online di SD 2 Perché usare Software Didattico? Le motivazioni all uso del Software Didattico certamente variano in ragione dei diversi livelli scolari ma sono prima di tutto da mettere in relazione all allievo, alle sue condizioni, al suo vissuto e alle sue necessità formative tutti elementi che solo il docente, con la sua sensibilità, può valutare.

10 Perché usare Software Didattico? Per il bambino piccolo della Scuola dell Infanzia e Primaria L uso di Software Didattico può: rappresentare un primo facile approccio all uso del computer; permettere di vivere la situazione di apprendimento in maniera più simile a quella di gioco (prodotti di Edutainment); favorire lo sviluppo e il recupero delle abilità di base; stimolare la costruzione del sapere (vedi l uso dei micro-mondi come ad esempio il Logo). Perché usare Software Didattico? Per lo studente della Scuola Superiore di Primo e Secondo Grado Il Software Didattico può: consentire approfondimenti educativi (anche paradidattici) fortemente legati a interessi conoscitivi personali (Arte, Filosofia, Astronomia,...); rappresentare uno strumento tutoriale con valenze significative per recuperare lezioni perdute, argomenti curricolari non ben acquisiti a causa della ridotta frequenza scolastica; permettere esercitazioni disciplinari sistematiche; costituire uno strumento per il recupero di difficoltà specifiche di apprendimento.

11 Perché usare Software Didattico? In tutti i casi L uso di Software Didattico può: incidere qualitativamente e quantitativamente sulla varietà delle attività didattiche proposte; consentire concretamente l individualizzazione dei percorsi educativi; stimolare nuovi apprendimenti in aree emergenti, prima tra tutti l Informatica. Perché usare Software Didattico? In tutti i casi L uso di Software Didattico aperto (per scrivere, per disegnare, per produrre ipermedia, ) può stimolare e favorire la creatività dello studente, la sua voglia di fare, di costruire, di realizzare qualcosa di concreto e tangibile come disegni, racconti, storie multimediali, ecc. Naturalmente anche i prodotti aperti da utilizzare dovranno essere diversi a seconda del livello scolare!

12 Da tenere sempre presente che Nella scelta di usare il Software Didattico va comunque considerato che: si tratta di uno tra i tanti strumenti che possono, variamente, supportare il docente nella sua attività didattica ed educativa; non può sostituire l insegnante: non ha le sue competenze e, soprattutto, non ha il suo calore umano; non può neppure sostituire il libro di testo. Pianificare l uso del Software Didattico Il docente può pianificare l uso del Software Didattico per: Attività individuali (attività calibrata sul singolo studente che la svolgerà in autonomia, assistito o meno dal docente) Attività di gruppo (attività che prevede l utilizzo contestuale del prodotto da parte di più alunni - anche a distanza) Attività miste (lo studente è coinvolto individualmente in attività che non rimangono fini a se stesse, ma sono parte di un progetto didattico allargato che coinvolge più alunni, un intera classe, più classi vicine o lontane, )

13 Pianificare l uso del Software Didattico Nel pianificare l uso del Software Didattico il docente deve porsi anche la domanda di quando usarlo. Troppo semplice rispondere? Quanto serve e Solo se serve! Al di là degli impieghi strutturati e organizzati il Software Didattico può avere anche una funzione Jolly legata a particolari situazioni, che limitano l efficacia o non consentono altri tipi di interventi educativi (situazioni di stress, di mancanza di concentrazione o, viceversa, di iperattività, ) Pianificare l uso del Software Didattico L importante è che Il docente usi il Software Didattico che veramente padroneggia, che sente in qualche modo suo, in cui crede e soprattutto che ritiene possa offrire del valore aggiunto alla sua didattica Lo studente sia motivato ad utilizzarlo, che ciò non rappresenti per lui una costrizione, uno sforzo (fisico e cognitivo) e che per qualche motivo non sia causa di inutili frustrazioni (per esempio compiti troppo complessi, interazioni complicate con il computer,...) Il prodotto sia adatto allo studente e che si ritenga possa contribuire fattivamente ed efficacemente al raggiungimento degli obiettivi individuati L attività non sia vissuta come un momento di isolamento (qualora il lavoro sia svolto individualmente) ma che sia proposta come un attività sociale e costruttiva che potrà essere condivisa con altri Per tornare indietro

14 Ipertesti e Ipermedia Forse conoscerai già l esatto significato dei termini ipertesto e ipermedia, o forse no, ma sicuramente li hai già fisicamente incontrati. Anzi ci sei dentro: quello in cui stai navigando ora è proprio un ipermedia! Rivediamo comunque le definizioni: Ipertesti e ipermedia l ipertesto è un testo non sequenziale che privilegia la personalizzazione dei percorsi di lettura. Ne consegue che ogni lettore, a differenza di ciò che avviene nella consultazione di un testo, può seguire il percorso di lettura a lui più congeniale, scegliendo tra una serie di proposte previste dall autore o seguendo una navigazione libera. l ipermedia è un ipertesto arricchito di linguaggi provenienti da altri mezzi di comunicazione: testo, audio, immagini video. Categorie degli ipermedia Oggi gli ipermedia sono disponibili in varie forme e sono distribuiti sia off-line (di solito su CD), sia on-line (via rete). Per esempio puoi trovarli sotto forma: di siti informativi e/o didattici di opere di consultazione elettroniche di software didattico di prodotti sviluppati dalle scuole

15 L uso degli ipermedia nella didattica uso degli ipermedia nella didattica uso di prodotti già pronti per la fruizione progettazione e costruzione di ipermedia individuale collaborativa Un percorso didattico può vedere lo studente fruitore di ipermedia già pronti per essere usati nel processo di apprendimento, in presenza a distanza oppure autore o coautore di progetti e prodotti ipermediali. Uso degli ipermedia nella didattica Gli ipermedia possono quindi essere visti come risorse da fruirsi durante: l interazione didattica fra docente e studenti (per esempio durante la lezione), in un percorso strutturato a completamento e approfondimento di un dato argomento; lo studio e la lettura individuale dello studente con CD, libri elettronici, ecc.

16 Uso degli ipermedia nella didattica Ma anche come risorse da produrre, attraverso processi di: scrittura e/o compilazione individuale di documenti multimediali; costruzione collaborativa, in classe o tra classi diverse, di ipermedia; documentazione aperta, attraverso la raccolta di materiali che possono essere rivisitati a distanza di tempo per essere integrati o modificati. "Fare" con il computer: la tecnologia informatica come mezzo di produzione in mano agli studenti: il caso degli ipertesti, ma non solo. Uso di prodotti già pronti per la fruizione uso degli ipermedia nella didattica uso di prodotti già pronti per la fruizione progettazione e costruzione di ipermedia Il mercato di oggi offre svariati prodotti graficamente accattivanti e software tematici, definiti didattici perché possono essere inseriti in un percorso disciplinare. individuale in presenza collaborativa a distanza È però l insegnante che deve saper valutare se l inserimento di un determinato software in un percorso educativo-didattico rappresenta realmente un valore aggiunto alla lezione.

17 Uso di prodotti già pronti per la fruizione Il software, oltre ad essere accattivante dal punto di vista grafico per attivare l attenzione degli alunni, deve essere soprattutto affidabile dal punto di vista contenutistico ed è bene che preveda interattività e puntuali feedback. I software meri sfoglia pagine vedono lo studente impegnato in una lettura sicuramente piacevole, perché il più delle volte vivacizzata con effetti sonori e animazioni; tuttavia implicano uno scarso coinvolgimento attivo del lettore se non quello di usare il click del mouse per passare da un argomento all altro attivando animazioni e suoni con i diversi bottoni. Studente e ipermedia nei diversi ordini di scuola Per i più piccini (scuola dell infanzia e primi due anni della primaria) la scelta dovrebbe ricadere su ipermedia fatti di immagini, suoni e giochi, dove i testi siano molto limitati, scritti con caratteri grandi e posti in punti strategici, in modo tale che la lettura non sia indispensabile per il proseguimento della navigazione. Per lo studente della scuola primaria, affinché non giri a vuoto e si perda nella massa delle informazioni conseguendo un apprendimento frammentario, è suggeribile che l insegnante supporti la navigazione con indicazioni precise.

18 Studente e ipermedia nei diversi ordini di scuola Per lo studente maturo (Scuola Secondaria di I e II grado), capace di studiare in modo autonomo, la navigazione di un buon software offre una maggiore libertà di apprendimento. Lo studente può infatti prodursi in scelte autonome e seguire criteri di esplorazione e tempi propri. Valore aggiunto nella fruizione di ipermedia Fermo restando che l ipermedia è solo uno tra gli strumenti didattici a disposizione dell insegnante e che una navigazione selvaggia, fine a se stessa, non può che proporre un apprendimento frammentario e disorientante per lo studente, vediamo quali sono i vantaggi dell uso di un ipermedia in un percorso di apprendimento strutturato. Senza dubbio l ipermedia porta con sé il fascino della scoperta e dell interattività: è l utente che, stimolato dalle diverse opportunità offerte dal programma, traccia il suo percorso operando scelte autonome, stabilendo criteri e tempi di esplorazione propri, scoprendo molto spesso (soprattutto nel caso degli studenti più grandi) un processo di unificazione dei saperi disciplinari.

19 Valore aggiunto nella fruizione di ipermedia Inoltre, la necessità di operare delle scelte pone l utente nella condizione di: pensare e riflettere non soltanto sui contenuti, ma anche su come questi sono strutturati e collegati, constatare che uno stesso argomento può essere appreso seguendo percorsi differenti. La progettazione degli ipermedia E utile progettare e sviluppare ipermedia con gli studenti perché questo tipo di attività li aiuta nella costruzione del proprio sapere, mettendo in pratica conoscenze e abilità acquisite. uso di prodotti già pronti per la fruizione uso degli ipermedia nella didattica Durante lo sviluppo del progetto gli studenti hanno la possibilità di produrre e contemporaneamente di fruire ciò che producono. progettazione e costruzione di ipermedia individuale in presenza Compito dell insegnante è quello di predisporre un ambiente di apprendimento e comunicazione nel quale gli studenti possano reperire le risorse per la costruzione della propria conoscenza. collaborativa a distanza

20 L importanza di progettare ipermedia Costruire un ipermedia ha sicuramente potenzialità didattiche ed educative notevoli e spesso l esperienza ci dice che può favorire: la collaborazione (sia fra gli studenti sia fra gli studenti e i loro docenti); l interesse per i contenuti; la consapevolezza critica (rispetto a quanto si legge, si fa e s impara); l interdisciplinarietà; la multiprospetticità. L importanza di progettare ipermedia La realizzazione di un ipermedia prevede una serie di fasi congiunte: progettazione pianificazione realizzazione validazione diffusione Le differenti fasi sono caratterizzate da molteplici attività che vanno esplicitate e discusse preventivamente. Quindi, per una buona riuscita del lavoro, è indispensabile definire, oltre alle finalità, agli obiettivi, alla metodologia, ai tempi e ai ruoli, anche i compiti dei diversi attori.

21 L importanza di progettare ipermedia L insegnante diventa regista discreto del processo educativo-didattico in atto. Il suo ruolo è quello di: coordinare le diverse attività interagire con i propri studenti nelle fasi di co-decisione responsabilizzare lo studente, facendolo sentire parte attiva del progetto. Un dossier sul software per la produzione di materiali didattici multimediali tratto dal sito Sd2 Lavoro individuale La costruzione individuale di ipermedia permette allo studente di: sviluppare capacità induttive, deduttive, ipotetiche e operative nella ricerca; uso di prodotti già pronti per la fruizione uso degli ipermedia nella didattica progettazione e costruzione di ipermedia migliorare la capacità di individuare e organizzare informazioni, sviluppando abilità metacognitive; individuale comprendere e comunicare precisi contenuti nelle forme tipiche dei media attuali, utilizzando codici diversi (iconici, multimediali, scritto e parlato); in presenza collaborativa a distanza sviluppare l attitudine mentale al lavoro individuale; acquisire una metodologia per l organizzazione ipertestuale delle informazioni e delle conoscenze.

22 Lavoro collaborativo La costruzione collaborativa di un ipermedia, oltre a quanto appena detto a proposito del lavoro individuale, introduce nuovi elementi al processo didattico-educativo, quali: uso degli ipermedia nella didattica l interdipendenza tra i diversi soggetti come co-costruttori di conoscenza; la condivisione e la ripartizione dei compiti; la gestione del gruppo; uso di prodotti già pronti per la fruizione progettazione e costruzione di ipermedia individuale in presenza collaborativa a distanza il valore aggiunto proprio della collaborazione. Un esperienza di collaborazione fra classi collegate in rete Lavoro collaborativo Nello specifico il lavoro collaborativo promuove: lo sviluppo di abilità comunicative; lo sviluppo di capacità metacomunicative e metacognitive; lo sviluppo di capacità progettuali; l osservazione critica e multiprospettica; il confronto culturale e la condivisione di esperienze; la ricerca documentale e lo scambio di informazioni. Per l allievo in terapia domiciliare, costretto momentaneamente ad allontanarsi dai compagni, il lavoro di gruppo assume valore particolarmente significativo perché ricrea l ambiente classe, ambiente ricco di relazioni affettive, emozionali e cognitive, indispensabili per un adeguato sviluppo psico-cognitivo.

23 Lavoro collaborativo in presenza Un ipermedia costruito in gruppo prevede una metodologia basata sulla collaborazione. In questo modo ogni attore può mettere a disposizione le proprie abilità, acquisirne di nuove e condividere gli obiettivi con il gruppo. uso di prodotti già pronti per la fruizione Oltre agli obiettivi considerati in precedenza parlando del lavoro individuale, il lavoro di gruppo ne prevede almeno altri due: uso degli ipermedia nella didattica progettazione e costruzione di ipermedia individuale in presenza favorire l attitudine mentale a comprendere e a prendere in considerazione i cambiamenti proposti dai singoli, nello spirito della cooperazione, al fine di evitare forme di pregiudizio; promuovere un elevato grado di sincronismo e l abitudine al confronto e al dibattito. collaborativa a distanza Lavoro collaborativo a distanza Talvolta, disponendo di strumentazioni e risorse idonee, si può uso di prodotti già anche prevedere la pronti per la fruizione costruzione online di un ipermedia fra l allievo, degente presso la propria abitazione, e la sua classe di appartenenza (o comunque una classe remota). uso degli ipermedia nella didattica progettazione e costruzione di ipermedia individuale in presenza collaborativa a distanza In questo caso il luogo d incontro non può che essere un aula virtuale, un aula in cui tutti gli attori devono portare responsabilmente il loro contributo nel momento indicato, consapevoli di far parte di una comunità che costruisce collaborativamente conoscenza.

24 Lavoro collaborativo a distanza un lavoro di gruppo strutturato il senso di responsabilità verso il gruppo il conseguimento di un obiettivo condiviso Lavorare collaborativamente in rete presuppone: una programmazione di attività per ogni singolo attore la previsione (da parte degli insegnanti) di un sistema di valutazione dei processi (cognitivi e sociali) e dei loro risultati Sitografia Teoria e progettazione ipertestuale: concetti di base Introduzione dell'informatica in campo didattico; Tesi Ipermedia e Unità Didattiche di Fabio Giacomini, da Liber Liber Raccolta di ipertesti di divulgazione scientifica da leggere sul web Analisi e scrittura di ipertesti Raccolta di ipertesti di scuola superiore Per tornare indietro Istruzioni per la creazione di ipertesti Creazione di ipermedia

25 Le diverse modalità d uso delle reti nella didattica 3 apprendimento in rete cooperazione condivisione delle informazioni e conoscenze accesso alle informazioni e alle conoscenze servizi di rete Una panoramica sui diversi modi di usare la telematica nella didattica 4 2 Tecnologie di rete 1 Avendo a disposizione i servizi di rete per la comunicazione interpersonale e l accesso/condivisione dell informazione, è possibile immaginare diversi loro usi a supporto dei processi educativi. Accedere alle informazioni e alle conoscenze 1 L approccio più naturale all uso di una rete è quello di considerarla un potente mezzo per accedere alle informazioni e alle conoscenze che in essa vi si possono trovare (uso verticale della rete: dalla sorgente all utente). Gli studenti la possono usare per le proprie ricerche gli insegnanti per recuperare materiale a integrazione e arricchimento delle proprie lezioni. Considerazioni sull uso didattico del web come strumento di accesso all informazione: Navigare nel Web a scuola (223 KB)

26 Condividere informazioni e conoscenze 2 Un secondo modo è quello di utilizzarla come mezzo di scambio di informazioni e conoscenze (uso orizzontale della rete: da utente a utente). Gli studenti interagiscono e condividono informazioni e materiali con i compagni remoti gli insegnanti interagiscono con i colleghi, condividendo risorse didattiche e buone prassi Collaborare e cooperare 3 Una terza possibilità riguarda lo sviluppo di attività collaborative (uso collaborativo della rete). Gli studenti si supportano mutuamente nello svolgimento di compiti e nella co-costruzione di materiali di utilità comune gli insegnanti cooperano nella ricerca di soluzioni alle situazioni problematiche tipiche della loro professione. Le reti a supporto della collaborazione e della cooperazione nella didattica: Telematica e cooperazione educativa

27 Apprendere in rete 4 Un ulteriore possibilità, quella forse più interessante dal punto di vista didattico, è considerare la rete come ambiente entro cui dar vita a veri e propri processi di apprendimento collaborativo finalizzati al raggiungimento di specifici obiettivi formativi (apprendimento in rete). continua collaborando! 4 Gli studenti apprendono collaborativamente interagendo con compagni remoti nell ambito di percorsi didatticoeducativi progettati, coordinati e facilitati dai loro docenti Gli insegnanti apprendono collaborativamente in gruppo partecipando a corsi in rete o a comunità di pratica professionali Comunità di pratica fra insegnanti

28 Le reti nell istruzione domiciliare Cerchiamo ora di capire se e come l uso delle reti nel nostro specifico contesto di riferimento (l istruzione domiciliare) possa tornare a vantaggio sia dei processi educativi, sia del lavoro dell insegnante. Il potenziale della comunicazione mediata nella didattica domiciliare Le tecnologie della comunicazione hanno dimostrato di fungere da straordinario amplificatore comunicativo permettendo di ridurre una delle conseguenze più evidenti che una degenza prolungata comporta: l'interruzione, in parte, di relazioni con il mondo esterno (amici, compagni, parenti). Questo dal punto di vista sia sociale sia didattico-educativo.

29 La continuità dei rapporti sociali Il contatto con l'esterno, in particolare, consente all allievo di non esperire come unica realtà quella contingente (dominata dalla sofferenza) e di non interrompere le relazioni sociali col mondo esterno, nel quale rientrerà e dal quale successivamente non dovrà sentirsi escluso. In questo senso l uso della posta elettronica, della chat e della videoconferenza può contribuire a creare situazioni di interazione sociale molto efficaci. La continuità nelle attività didattico-educative Dal punto di vista didattico l'uso della comunicazione in rete favorisce il contatto sia con la classe di provenienza sia con altre realtà, stimolando un ruolo attivo dei giovani degenti. In questo, l uso di strategie collaborative risulta particolarmente efficace nel coinvolgere gli allievi in terapia domiciliare, in attività educative insieme ai coetanei e agli insegnanti esterni, oltre che facilitare la collaborazione fra gli stessi insegnanti nelle fasi di pianificazione didattica.

30 I possibili obiettivi didattico-educativi dell interazione a distanza fra casa ed esterno Un osservazione. La distinzione fra obiettivi educativi e didattici è dovuta essenzialmente all esigenza di comprendere in modo più analitico le diverse ricadute che l interazione a distanza fra casa ed esterno può avere per le attività di studio di un allievo in terapia domiciliare. Di fatto esiste un legame indissolubile fra l un tipo di obiettivo e l altro. Potenzialità dell interazione a distanza fra casa ed esterno Per esempio, l uso di strategie di apprendimento collaborativo mira non solo all apprendimento di un determinato contenuto disciplinare ma anche: alla socializzazione; all acquisizione di un modo di lavorare insieme attraverso la rete; alla scoperta di tecnologie utili a comunicare e a produrre materiali, ecc.

31 I possibili obiettivi didattico-educativi Parlando di obiettivi educativi, è poi interessante leggerli sia dal punto di vista degli allievi degenti presso la propria abitazione sia da quello dei coetanei che interagiscono con loro a distanza. Questo secondo aspetto non è da sottovalutare in quanto oltre a coinvolgere la sfera affettiva di ambo le parti, è sempre importante chiarire e dare un senso preciso alla partecipazione degli studenti esterni alle attività d interazione con i compagni a casa, attività che raramente si limitano ai soli aspetti disciplinari. Obiettivi educativi per gli allievi in terapia domiciliare Dal punto di vista degli allievi degenti presso il proprio domicilio, l interazione con l esterno aiuta a sperimentare la solidarietà nell impatto con una realtà difficile come quella della malattia; sviluppare capacità di socializzazione; favorire l aumento della propria autostima; accettare la malattia come uno stato possibile, ma comunque dignitoso; sviluppare capacità di studio collaborativo; approcciarsi a modalità di lavoro nuove con strumenti nuovi.

32 Obiettivi educativi per gli allievi in terapia domiciliare Dal punto di vista strettamente didattico, consente loro di aumentare la motivazione nei confronti delle attività di studio; approfondire argomenti disciplinari attraverso la comunicazione e la collaborazione con l esterno in genere finalizzata alla cocostruzione di semplici elaborati o all interazione col proprio docente; acquisire le conoscenze di strumenti informatici e telematici; passare da fruitori a produttori ; utilizzare diversi tipi di linguaggio a seconda del contenuto e della modalità comunicativa; sviluppare capacità di problem solving collaborativo formulando ipotesi di soluzione logicamente accettabili; controllare reciprocamente con i compagni il risultato raggiunto. Obiettivi educativi per gli studenti esterni Dal punto di vista invece degli studenti esterni, a loro è data la possibilità di crescere come persone entrando in contatto con realtà diverse dalla propria; solidarizzando con i coetanei in stato di disagio; acquisendo forme di rispetto sincero e profondo per tutte le diversità ; approcciandosi alla malattia come a uno stato possibile, ma comunque dignitoso continua

33 Obiettivi educativi per gli studenti esterni e ancora: superando alcune forme di tragica morbosità ansiogena tipiche dell età; fungendo da amplificatori cognitivi nei confronti dei compagni degenti, ponendosi come mediatori di risorse didattiche altrimenti da loro difficilmente accessibili; apprendendo in modo collaborativo; sviluppando capacità di socializzazione anche attraverso la comunicazione mediata. Aspetti critici nell uso della comunicazione mediata L uso delle tecnologie della comunicazione nell istruzione domiciliare, se da un lato offre le possibilità appena discusse, dall altro impone una certa cura riguardo quegli aspetti che potrebbero introdurre criticità

34 Aspetti critici nell uso della comunicazione mediata Fra gli aspetti critici ci sono quelli che riguardano l organizzazione e la gestione della comunicazione stessa, come ad esempio: la gestione della tempistica differenziando fra attività basate su interazioni sincrone o asincrone; il coordinamento didattico con gli altri insegnanti; il coordinamento tecnologico sugli strumenti da usare con gli interlocutori remoti; il training degli allievi sull uso della strumentazione Aspetti critici nell uso della comunicazione mediata e ancora: Per tornare indietro l individuazione delle modalità e delle occasioni di comunicazione/collaborazione in ragione dell età scolare; lo scambio di informazioni preliminari sullo stato dell allievo malato (che cosa sanno gli altri insegnanti? i compagni? l allievo stesso?); l attenzione, nel caso di attivazione di canali video, allo stato fisico del bambino/ragazzo (perdita di capelli, trasformazioni nel fisico dovute alla malattia, ecc.). 34

35 Bibliografia ragionata sull uso delle TIC nella didattica Qui di seguito, suddivisi per tematiche, troverai una serie di riferimenti bibliografici che potrai utilizzare per eventuali approfondimenti. Le letture sono contrassegnate da una lettera che individua il livello scolare a cui prevalentemente si riferiscono: A. Scuola dell infanzia B. Scuola primaria C. Scuola secondaria di primo grado D. Scuola secondaria di secondo grado E. Tutte Bibliografia - Tecnologie didattiche a scuola G. Acone (a cura di) (1995), Multimedialità, cultura, educazione, La Scuola, Brescia. (C) M. Allegra, A. Chifari, S. Ottaviano (2001), Percorsi e strumenti per l integrazione delle tecnologie informatiche per la comunicazione nella scuola, TD, n. 23, pp A. Calvani (2004), Che cos è la tecnologia dell educazione, Edizioni Carocci. (B) L. Cantoni, I. Cantoni, E. Gobbo, A. Torrebruno (2004), ICT nella scuola elementare, TD, n. 31, pp R. Cerri, R. Musso (1995), Tecnologie educative, Sagep, Genova. R. Fornaca (1985), Didattica e tecnologie educative, Principato, Milano. G. Olimpo (2001), Educazione e Tecnologia: valori tradizionali e opportunità nuove, TELEMA, Primavera (A,B) E. Giordani, Bambini e computer: imparare ad insegnare continua (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti

36 Bibliografia - Tecnologie didattiche a scuola R. Maragliano, I media per il pluralismo delle conoscenze, R. Maragliano, L e-learning nell università, V. Midoro (1998), La priorità numero 1, TD, n. 13, pp V. Midoro (1999), Come cambiano gli insegnanti e la loro formazione, TD, n. 18, pp A. Re (1995), Ergonomia per psicologi. Lavoro cognitivo e nuove tecnologie, Cortina, Milano. A. Roncallo (2001), Pinocchio impara ad imparare, TED 01, pp S. Tagliagambe (2001), L introduzione delle tecnologie dell informazione e della comunicazione nell insegnamento scolastico, TD, n. 24, pp (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti Bibliografia - Imparare giocando (A, B) (A) (A) (A) E. Ackermann (2001), Bambini digitali strumenti narrativi, scrittura dialogica, TD, n. 24, pp E. Ackermann (2002), Ambienti di gioco programmabili: cos é possibile per un bambino di quattro anni, TD, n. 27, pp F. Antinucci, Simulazione, computer e scuola A. Chiocchiariello (2002), Il computer nella scuola dell Infanzia, TD, n. 20, pp C. Cadoz (1996), Le realtà virtuali, Il Saggiatore, Milano. S. Dini, L. Ferlino (2001), Bambini e computer: come cambia il modo di giocare, TD, n. 23, pp continua (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti

37 Bibliografia - Imparare giocando (A) (A, B) (A) (A, B) (B, C) S. Dini, L. Ferlino, A proposito di software per... fare, imparare, giocare ( S. Dini, L. Ferlino, A proposito di software per... "fare" e "ascoltare" musica nella scuola materna ed elementare ( M. Fasce (2001), Come la sabbia, manipoliamo il computer. Il pasticciamento e l interazione tra pari alla macchina nella scuola dell infanzia, TED 01, pp L. Giannini (2004), Bambini reali in mondi virtuali, l immagine di sé nell era digitale, Atti di Didamatica 2004, pp. 187 G. Turrini, A. Paccosi, L. Cignoni (2003), GIRAMONDO: parole con la valigia, Didamatica 03, pp (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti Bibliografia - Tecnologie Didattiche e didattica disciplinare (D) (D) (D) (C,D) (D) (D) R. Cappelletti et al. (2001), Organizzazione didattica ed esempi pluridisciplinari, TED 01, pp L. Capelli, E. Filippi (2003), Spazi Reali e Spazi Virtuali tra Matematica e altre discipline, Didamatica 03, pp A. Colli (2001), Possono le tecnologie rendere significativo l insegnamento delle scienze, TED 01, pp E. Giuliano (2001), L olocausto e gli olocausti, TED 01, pp D. Lanari, S. Roccetti (2003), Un tutor come supporto alla didattica della filosofia realizzato con il software autore sperimentale ACTools, Didamatica 03, pp G. Lucca (2003), Didattica del latino e strumenti informatici, Didamatica 03, pp (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti

38 Bibliografia - Tecnologie Didattiche e didattica disciplinare (D) G. Marcianò (2001), Attivazione e gestione di moduli didattici basati sulle ICT a disposizioni dei docenti di lettere di Istituto Tecnico, TED 01, pp (D) M. Ott, A proposito di software per il latino ( (D) D. Parisi (2001), Le simulazioni e la storia, TD, n. 24, pp (D) A. Rivella, A proposito di software per lo studio della Storia Contemporanea ( U. Tenuta, L utilizzazione delle tecnologie multimediali nella didattica disciplinare (D) F. Vannucci, Percorso didattico di fisica per un approccio sperimentale alle equazioni dei gas ( (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti Bibliografia - Il www per imparare (D) P. Attivissimo (1994), Internet per tutti. Dal nulla alla conoscenza, dalla paura alla padronanza, Milano, Apogeo. M. Ferrarsi (2003), Navigare nel WWW a scuola:ma per andare dove? TD, n. 28, pp M. Iacono (2003), Internet a scuola: un nuovo mondo per la didattica, Didamatica 03, pp C. Petrucco (2002), Costruire mappe per cercare in rete: il metodo Sewcom, TD, n. 25, pp F. Prattico, L insegnante del Duemila sarà un navigatore del sapere (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti

39 Bibliografia - Il laboratorio di robotica (A) (B, C) (A, B) (B, C) (A, B, C) E. Ackermann (2002), Ambienti di gioco programmabili: cos é possibile per un bambino di quattro anni, TD, n. 27, pp B. Caci, A. D Amico, M. Cardaci (2002), Costruire e programmare robot, TD, n. 27, pp A Chioccariello, S. Manca, L. Sarti (2002), La fabbrica dei robot, TD, n. 27, pp R. Didoni (2002), Il laboratorio di robotica, TD, n. 27, pp E. Giordano (2002), Percorsi di apprendimento, TD, n. 27, pp O. Miglino, H.H. Lund, L. Paglierini (2002), Toy Bots. Allevare robot per apprendere a governare un processo evolutivo, TD, n. 27, pp S. Papert (1984), Bambini, computers e creatività, Emme Edizioni. M. Resnick, R. Berg, M. Eisemberg (2002), Beyond Black Boxes: restituire trasparenza ed estetica all indagine scientifica, TD, n. 27, pp (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti Bibliografia - TIC e difficoltà di apprendimento (B, C) (B, C) (B) (A) E. Aiello, L. Piano, A proposito di software per... il recupero delle difficoltà di lettura e scrittura nella scuola di base ( P. Colico, A proposito di software per... imparare l italiano come L2 ( G. Dettori, M. Ott, M. Tavella (2001), Software didattico e difficoltà di matematica, TD 21 S. Dini, L. Ferlino, A proposito di software per... lo sviluppo di abilità cognitive in età prescolare ( G. Stella (2003), Dislessia evolutiva e strumenti informatici compensativi, Didamatica 03, pp (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti

40 Bibliografia - L apprendimento collaborativo (A,B) E. Aiello (2001), Progetto Edelweiss: parlano gli insegnanti, IDD 2001, pp (B,C) M. Allegra, A. Chiari, S. Ottaviano (2003), Sperimentare le tecnologie informatiche per la comunicazione in classe, Edizioni Carlo Amore Milano- Roma. (B) V. Benigno, M. Contini, G. Trentin (2000), Il gruppo di lavoro ELGA- EDELWEISS, TD, n. 20, pp (A,B,C) V. Benigno, M. Contini (2001), Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione, IDD 2001, pp (D) S. Bocconi, V. Midoro, F. Pozzi (2000), GE8, TD, n. 21, pp (B,C) S. Caravita (2001), Modalità di partecipazione ad una comunità di apprendimento, Ted 2001, pp continua (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti Bibliografia - L apprendimento collaborativo S. Caravita, B. Logorio (2003), L apprendimento collaborativo, dal gruppo alla rete, Editore Carlo Amore. M. Citro, M.B. Ligorio (2003), Filosofia mediata dalla tecnologia, TD, n. 28, pp B. Ligorio (1994), Community of Leaner, TD, n. 4, pp F. Papa (1998), Chi studia nell aula virtuale vede, apprende e si confronta, Telema n.12 G. Trentin (2002), Cooperazione educativa in rete: quale il valore aggiunto per l apprendimento?, Cadmo Rivista di Pedagogia Sperimentale, Anno X, n. 28, pp (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti

41 Bibliografia - Creazione di ipermedia e ipertesti in classe (B, C, D) (D) (B, E) E. Aiello, A. Rivella, A proposito di software per... la produzione di materiali didattici multimediali ( A. Andronico, G. Beninati, S. Casini, V. Viti (2000), Sperimentazione di un ipertesto di geometria analitica nella Scuola Media Superiore, TD, n. 19, pp D. Cesareni. (1995), Ipertesti e apprendimento, Edizioni Garamond, Roma. V. Grion (2000), Ipertesti, percorsi d apprendimento e valutazione nella scuola di base, TD, n. 19, pp M. Fasano (a cura di) (1998), Concetti in rete: dalla costruzione della mappa concettuale alla produzione di un ipermedia, Masson. T. Lodrini (a cura di) (2002), Didattica costruttivista e ipermedia, Franco Angeli, Milano. (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti Bibliografia - La comunicazione interpersonale via Internet (B) (C) S. Besio (1994), Prospettive telematiche per la disabilità: comunicazione interpersonale e accesso all informazione, TD, n. 5, pp V. Benigno, M. Contini, G. Trentin (2000), Il gruppo di lavoro ELGA- EDELWEISS, TD, n. 20, pp F.P. Bonifai, S. Bianchi (2001), Sardegna chiama Friuli, TD, n. 24, pp A. Calvani (1995), Manuale di tecnologia dell educazione, Pisa, ETS. A. Calvani, B.M. Varisco (1996), Multimedialità nella scuola, Garamond. U. Margotta (1997), Pensare in rete. La formazione multialfabetica, CLUEB, Bologna. G. Olimpo, G. Trentin (1993), La telematica nella didattica: dove e quando, TD, n. 2, pp E. Pantò, C. Petrucco (1998), Internet per la didattica, Edizioni Apogeo, Milano. M. Pillan, S. Sancassani (2004), Il bit e la tartaruga, Apogeo, Milano. G.Trentin (1996), Didattica in rete, Garamond, Roma. G. Trentin (1998), Insegnare e apprendere in rete, Zanichelli, Bologna. B.M. Varisco, L. Mason (1989), Media, computer, società e scuola, SEI, Torino. (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti

42 Bibliografia - Tecnologie Didattiche e disabilità (A, B, C) (B, C, D) AA.VV. (1996), Lo sviluppo tecnologico al servizio dei disabili, Smau 96, Milano. AA.VV., Le nuove tecnologie nell'educazione del non udente, Edizioni Cantagalli, Siena. R. Andrich (1994), Tecnologie per l integrazione scolastica degli allievi con disabilità motorie, TD, n. 5, pp M. Arscone, C. Patrone, R. Truffelli, A. Bertolami, T. Nieddu, A. Schiaffino (2003), Provo a usare il computer, Didamatica 03, pp R.M. Bottino, G.P. Chiappini, E. Tesio, G. Giardi (2002), Ruolo delle nuove tecnologie nelle attività di comunicazione tra ragazzi sordi e nell apprendimento delle capacità in esse coinvolte, Rapporto Tecnico dell Istituto per la Matematica Applicata del CNR di Genova. S. Dini, A proposito di software per...alunni con disabilità visiva ( continua (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti Bibliografia - Tecnologie Didattiche e disabilità (B, C, D) (D) S. Dini, L. Ferlino, A proposito di software per... chi ha difficoltà motorie ed usa dispositivi speciali per disegnare, scrivere e imparare ( R. Ghiarori (1994), Tecnologie informatiche e handicap nella scuola, TD, n. 5, pp P. Graziani (1994), Integrazione scolastica e sociale dei disabili visivi, TD, n. 5, pp D. Hawkridge, T. Vincent (1994), Difficoltà di apprendimento e computer, TD, n. 5, pp M. Ott, S. Besio (1994), I sistemi scolastici europei verso l integrazione dei disabili, TD, n. 5, pp L. Rahmani (1994), Lo sviluppo del pensiero matematico in bambini normali e con difficoltà di apprendimento, TD, n. 5, pp E. Vidussi, B. Foti, B. Porcella (2003), Il mio amico Oranga, Didamatica 03, pp (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti

43 Bibliografia - Enciclopedie e dizionari elettronici (D, E) (D) (C, D) F. Caviglia (1994), I libri elettronici, TD, n. 3, pp M. Ott (1997), Studiare il latino con un pc, CLIC!, n. 5, pp , 1997L. L. Ferlino, Tutto il sapere in 4 CD Enciclopedia Microsoft Encarta Plus 2002, DoppioClick, n.2 novembre 2002, pp Maria Vassallo e Piero Bonino, Cittadini d Europa Percorso integrato di Educazione civica, Storia e Geografia realizzato con/per allievi/e delle classi seconde della scuola media ( (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti Bibliografia - Didattica scientifica con laboratorio reale/virtuale? (A,B,C) F. Antinucci, Simulazione, computer e scuola A. Brunetti, Simulazioni al computer nella didattica P. Guidoni (1995), Il calcolatore come strumento cognitivo: esempi e riflessioni sulla didattica possibile, TD, n. 7, pp Marucci G. (1997), Simulazione al computer. Applicazioni nella didattica delle scienze e sviluppo cognitivo, Garamond, Roma. R. Nesler, Apprendimento disciplinare gioco, simulazione tecnologie, un laboratorio sperimentale, in Didamatica 2004 p D. Paola (2001), Nuove tecnologie e innovazione curricolare, TD, n. 22, pp S. Papert, Intervista di Francesca Leoni: collegatevi alla rete non è in classe che si impara, Telema, n.12 continua (A): Scuola dell infanzia - (B): Scuola primaria - (C): Scuola secondaria di primo grado - (D): Scuola secondaria di secondo grado - : Tutti

Il corso di italiano on-line: presentazione

Il corso di italiano on-line: presentazione Il corso di italiano on-line: presentazione Indice Perché un corso di lingua on-line 1. I corsi di lingua italiana ICoNLingua 2. Come è organizzato il corso 2.1. Struttura generale del corso 2.2. Tempistica

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011 I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,

Dettagli

Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI

Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata Perché la scuola si è occupata di tecnologie digitali Esperienza di didattica

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione

LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione Laboratorio 2 Apprendimento collaborativo in rete Laboratorio 2 Apprendimento collaborativo

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

ADM Associazione Didattica Museale. Progetto Vederci Chiaro!

ADM Associazione Didattica Museale. Progetto Vederci Chiaro! ADM Associazione Didattica Museale Progetto Vederci Chiaro! Chi siamo? Dal 1994 l'adm, Associazione Didattica Museale, è responsabile del Dipartimento dei Servizi Educativi del Museo Civico di Storia Naturale

Dettagli

Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro

Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro 1 Laboratorio della conoscenza: scuola e lavoro due culture a confronto per la formazione 14 Novembre 2015 Alternanza scuola e lavoro

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Si riporta di seguito l offerta formativa

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE A. FORMAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA FORMAZIONE

Dettagli

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?

Dettagli

Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.

Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett. Libera Università degli Studi San Pio V di Roma Anno Accademico 2009/2010 Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.

Dettagli

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco.

Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco. Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco. Il laboratorio teatrale è un occasione di scambio e confronto reciproco in

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

LA L.I.M. PER FAVORIRE L INCLUSIONE DI BAMBINI O RAGAZZI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

LA L.I.M. PER FAVORIRE L INCLUSIONE DI BAMBINI O RAGAZZI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Corso di formazione per docenti Nuovi scenari formativi in una scuola inclusiva LA L.I.M. PER FAVORIRE L INCLUSIONE DI BAMBINI O RAGAZZI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Prof. Maurizio Molendini 1 La lavagna

Dettagli

Insegnare con il blog. Materiale tratto da:

Insegnare con il blog. Materiale tratto da: Insegnare con il blog Materiale tratto da: Weblog La parola "blog" nasce dalla contrazione del termine anglosassone "weblog" che, letteralmente, significa "traccia nella rete". Il blog infatti rappresenta

Dettagli

LABORATORIO DI INFORMATICA

LABORATORIO DI INFORMATICA - PROGRAMMAZIONE DI DIPARTIMENTO - anno scolastico 2015-2016 Corso: Liceo Linguistico Quadro orario Classe I II Laboratorio di 2 2 LABORATORIO DI INFORMATICA L insegnamento dell informatica nel liceo linguistici

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare

Dettagli

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* E' atto successivo alla Diagnosi Funzionale (a cura della NPI) e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

Cos è il Software Didattico

Cos è il Software Didattico Cos è il Software Didattico Per poter utilizzare efficacemente il software didattico è necessario innanzitutto capire che cosa si intende con questo termine e quali sono le sue principali caratteristiche.

Dettagli

Documentare,valutare, certificare competenze. Tra indicatori sovradisciplinari e descrittori disciplinari

Documentare,valutare, certificare competenze. Tra indicatori sovradisciplinari e descrittori disciplinari ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Formazione 2007-2008 per tutor esperti Documentare,valutare, certificare competenze. Tra indicatori sovradisciplinari e descrittori disciplinari Maria Renata Zanchin MRZ-RED 1

Dettagli

Il modello formativo dei progetti PON docenti

Il modello formativo dei progetti PON docenti Il modello formativo dei progetti PON docenti Scuola- Presidio Comunità Tutor Blended Collaborazione Laboratorio Peer- Educa5on Competenze Sperimentazione Personalizzazione Ricerca- azione Innovazione

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Attività di recupero che si intendono attivare per colmare le lacune emerse dalle prove d ingresso:

Attività di recupero che si intendono attivare per colmare le lacune emerse dalle prove d ingresso: LIVELLI DI PARTENZA Strumenti utilizzati per rilevarli: Colloqui individuali e di gruppo sul curricolo formativo generale e specifico disciplinare e pregresso. Discussione di gruppo. Livelli di partenza

Dettagli

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA PREMESSA Secondo le Linee Guida per l elaborazione dei Piani di Studio Provinciali (2012) la TECNOLOGIA, intesa nel suo

Dettagli

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO

Dettagli

Ipertesti e Internet. Ipertesto. Ipertesto. Prof.ssa E. Gentile. a.a. 2011-2012

Ipertesti e Internet. Ipertesto. Ipertesto. Prof.ssa E. Gentile. a.a. 2011-2012 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Informazione Editoriale, Pubblica e Sociale Ipertesti e Internet Prof.ssa E. Gentile a.a. 2011-2012 Ipertesto Qualsiasi forma di testualità parole, immagini,

Dettagli

Regolamento del servizio di tutorato. (Decreto Rettorale n.35 del 12 dicembre 2008)

Regolamento del servizio di tutorato. (Decreto Rettorale n.35 del 12 dicembre 2008) Regolamento del servizio di tutorato (Decreto Rettorale n.35 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1 - L istituto del tutorato... 3 Articolo 2 - Obiettivi generali e specifici... 3 Articolo 3 - I tutor...

Dettagli

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO NICOLO DE CONTI CHIOGGIA. Formazione ForTIC 2006/2007. L'offerta formativa

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO NICOLO DE CONTI CHIOGGIA. Formazione ForTIC 2006/2007. L'offerta formativa SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO NICOLO DE CONTI CHIOGGIA Formazione ForTIC 2006/2007 L'offerta formativa Benvenuti nel percorso di formazione ForTIC2. L attività di formazione che prende avvio vuole essere

Dettagli

La valutazione nella didattica per competenze

La valutazione nella didattica per competenze Nella scuola italiana il problema della valutazione delle competenze è particolarmente complesso, infatti la nostra scuola è tradizionalmente basata sulla trasmissione di saperi e saper fare ed ha affrontato

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

Realizzazione di una chat su protocollo HTTP

Realizzazione di una chat su protocollo HTTP Università di Pisa Università di Pisa Percorsi Abilitanti Speciali (PAS) Percorsi Abilitanti Speciali (PAS) Realizzazione di una chat su protocollo HTTP Realizzazione di una chat su protocollo HTTP Feo

Dettagli

PD1A: La scoperta dell acqua Le mappe

PD1A: La scoperta dell acqua Le mappe PD1A: La scoperta dell acqua Le mappe Una mappa è una rappresentazione grafica che serve per comunicare delle informazioni chiare e dati utili. Esistono diversi tipi di mappa tra cui le mappe mentali e

Dettagli

Cartoni animati: alleati educativi?

Cartoni animati: alleati educativi? Percorso media educativo per insegnanti e genitori 20 gennaio 2013 Dott.ssa AlessiaRosa Cartoni animati: alleati educativi? Percorso media educativo per insegnanti e genitori I media pervadono oggi la

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO G. GONZAGA

ISTITUTO COMPRENSIVO G. GONZAGA ISTITUTO COMPRENSIVO G. GONZAGA Via Caduti di Bruxelles 84025 - EBOLI (SA) tel. 0828 328154 fax 0828 333444 mail: ic8bg00b@istruzione.it sito: icgonzagaeboli.gov.it Crescere insieme progetto continuità

Dettagli

Progetto. Lettura:cibo. della mente

Progetto. Lettura:cibo. della mente ISTITUTO AUTONOMO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria e Secondaria di 1 grado Via Medaglia d Oro Iannotta,17 81052 Pignataro Maggiore (CE) Tel e Fax 0823/871059 Distretto scolastico

Dettagli

ADM Associazione Didattica Museale. Progetto Educare alla Scienza con le mani e con il cuore

ADM Associazione Didattica Museale. Progetto Educare alla Scienza con le mani e con il cuore ADM Associazione Didattica Museale Progetto Educare alla Scienza con le mani e con il cuore Chi siamo? Dal 1994 l'adm, Associazione Didattica Museale, è responsabile dei Servizi Educativi del Museo Civico

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

Progetto breve: Programmazione informatica

Progetto breve: Programmazione informatica Progetto breve Programmazione informatica Come fa il computer a capire quello che gli dico? Come faccio a fagli fare quello che voglio? Che regole segue? Cosa è una variabile? E un comando? Come rendere

Dettagli

LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI

LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI L apprendimento della lingua inglese e di una seconda lingua comunitaria, oltre alla lingua materna e di scolarizzazione, permette all alunno di sviluppare una

Dettagli

INDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA

INDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA INDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA Quali le novità più evidenti? FINALITA GENERALI : Scuola, Costituzione, Europa; Profilo dello studente(nuovo) L ORGANIZZAZIONE

Dettagli

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO con riferimento alle Indicazioni Nazionali 2012 IMPARARE A IMPARARE

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO con riferimento alle Indicazioni Nazionali 2012 IMPARARE A IMPARARE CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO con riferimento alle Indicazioni Nazionali 2012 DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: tutte DISCIPLINE CONCORRENTI: tutte Imparare a imparare è una competenza

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it

Dettagli

Percorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 2014-2015. LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi

Percorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 2014-2015. LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi Percorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 204-205 LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi Syllabus a.a. 204-205 versione.0 BREVE INTRODUZIONE AL MODULO Il Syllabus indica

Dettagli

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le

Dettagli

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Formazione in ingresso personale docente ed educativo 2015/1016 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Mirko Sala Bisogni Educativi Speciali FONTE: Flavio Fogarolo COME SI PUO FARE? LA DIDATTICA NON PUO IGNORARE LA

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

YouLove Educazione sessuale 2.0

YouLove Educazione sessuale 2.0 YouLove Educazione sessuale 2.0 IL NOSTRO TEAM Siamo quattro ragazze giovani e motivate con diverse tipologie di specializzazione, due psicologhe, una dottoressa in Servizi Sociali e una dottoressa in

Dettagli

Scuola + 15 PROGETTI DI DIDATTICA INTEGRATA. Progetto realizzato da Fondazione Rosselli con il contributo di Fondazione Roma

Scuola + 15 PROGETTI DI DIDATTICA INTEGRATA. Progetto realizzato da Fondazione Rosselli con il contributo di Fondazione Roma Scuola + 15 PROGETTI DI DIDATTICA INTEGRATA Progetto realizzato da Fondazione Rosselli con il contributo di Fondazione Roma 2 Scuola, tecnologie e innovazione didattica La tecnologia sembra trasformare

Dettagli

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE Riunione Collegio Docenti, 30 Ottobre 2012 A cura della Prof.ssa Valentina Zocco, Figura Strumentale al Riordino e Aggiornamento Per un lessico comune

Dettagli

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche L insegnamento del Laboratorio di Fisica Alcune considerazioni didattiche La Fisica nasce come scienza sperimentale, ma è spesso insegnata in modo soltanto teorico. Senza il supporto del laboratorio, si

Dettagli

SOMMARIO. Destinatario pag. 3. Normativa di riferimento pag. 3. Finalità del progetto pag. 3. Obiettivi generali pag. 3

SOMMARIO. Destinatario pag. 3. Normativa di riferimento pag. 3. Finalità del progetto pag. 3. Obiettivi generali pag. 3 1 SOMMARIO Destinatario pag. 3 Normativa di riferimento pag. 3 Finalità del progetto pag. 3 Obiettivi generali pag. 3 Obiettivi educative e didattici pag. 3 Obiettivi specifici di apprendimento pag. 4

Dettagli

Anno scolastico 2013-2014 PROGETTO

Anno scolastico 2013-2014 PROGETTO SCUOLA PRIMARIA DI FOEN Anno scolastico 2013-2014 PROGETTO SCUOLA PRIMARIA DI FOEN Denominazione scuola Scuola Primaria Gino Allegri Foen di Feltre Anno scolastico di attuazione del progetto Anno scolastico

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

UMAGO ARALDICA ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL BAMBINO

UMAGO ARALDICA ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL BAMBINO UMAGO ARALDICA ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL BAMBINO Scuola materna italiana Girotondo Umago Educatrici: Jelena Mrak e Roberta Lakošeljac Umago, maggio 2016 PREMESSA Il concetto astratto di tempo è un concetto

Dettagli

I.T.I.-L.S. F. Giordani Via Laviano, 8 - Caserta

I.T.I.-L.S. F. Giordani Via Laviano, 8 - Caserta Company LOGO I.T.I.-L.S. F. Giordani Via Laviano, 8 - Caserta Progetto Scuol@2.0 La scuola tra utopia e nuove tecnologie Alcuni suggerimenti per l uso Company LOGO LE PAROLE CHIAVE E-Learning Multimedialità

Dettagli

Costruire corsi online con Moodle

Costruire corsi online con Moodle Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione Costruire corsi online con Moodle Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it Destinatari Obiettivi

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO ENEA TALPINO Nembro. Curricolo verticale COMPETENZE DIGITALI

ISTITUTO COMPRENSIVO ENEA TALPINO Nembro. Curricolo verticale COMPETENZE DIGITALI ISTITUTO COMPRENSIVO ENEA TALPINO Nembro Curricolo verticale COMPETENZE DIGITALI 1 ORIZZONTE DI RIFERIMENTO EUROPEO: COMPETENZA DIGITALE PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE:

Dettagli

Relazione finale progetto II anno. Bibliotech Il sito della biblioteca scolastica

Relazione finale progetto II anno. Bibliotech Il sito della biblioteca scolastica Relazione finale progetto II anno Bibliotech Il sito della biblioteca scolastica Premessa Si fa riferimento ad un progetto sviluppato nel corso dell attuale anno scolastico (2009-10) presso l Istituto

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

DIREZIONE DIDATTICA 10 CIRCOLO SCUOLA PRIMARIA SALICETO PANARO MODENA

DIREZIONE DIDATTICA 10 CIRCOLO SCUOLA PRIMARIA SALICETO PANARO MODENA DIREZIONE DIDATTICA 10 CIRCOLO SCUOLA PRIMARIA SALICETO PANARO MODENA Mod. g 2 b - Unità di apprendimento CLASSE: 5^ A TITOLO: Appunti di viaggio: ricordi e racconti delle esperienze della classe Quinta

Dettagli

LE MAPPE CONCETTUALI PER PROMUOVERE L APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO JOSEPH D. NOVAK

LE MAPPE CONCETTUALI PER PROMUOVERE L APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO JOSEPH D. NOVAK LE MAPPE CONCETTUALI PER PROMUOVERE L APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO JOSEPH D. NOVAK Le mappe concettuali sono strumenti per l organizzazione delle informazioni in modo da favorire ad un livello profondo

Dettagli

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.)

Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Il progetto nasce da una collaborazione fra la Facoltà di Economia e l ITCS G.Oberdan di Treviglio nell ambito delle attività di orientamento di entrambe

Dettagli

L INDIRIZZO SPERIMENTALE LINGUISTICO BROCCA

L INDIRIZZO SPERIMENTALE LINGUISTICO BROCCA L INDIRIZZO SPERIMENTALE LINGUISTICO BROCCA Che cos è L indirizzo si caratterizza per lo studio delle lingue straniere in stretto collegamento con il latino e l italiano. L obiettivo primario è far acquisire

Dettagli

Doveri della famiglia

Doveri della famiglia MINISTERO DELL ISTRUZIONE,UNIVERSITA E RICERCA Via Figurella, 27 Catona 89135 Reggio di Calabria (RC) Telefax 0965302500-0965600920 C.F. 92081350800 C.M. RCIC868003 PEC rcic868003@pec.istruzione.it A.S.

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI Scuola Statale dell Infanzia Bruno Munari 2015-2016

ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI Scuola Statale dell Infanzia Bruno Munari 2015-2016 ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI Scuola Statale dell Infanzia Bruno Munari 2015-2016 Via di Pontaldo, 2 PRATO tel. 0574 635112 E mail info@donmilani.prato.it Sito web:www.donmilani.prato.gov.it Dirigente

Dettagli

Proposte di attività con le scuole

Proposte di attività con le scuole In collaborazione con i Comuni di Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta, Solagna, Pove del Grappa, Romano d Ezzelino, Bassano del Grappa OP!IL PAESAGGIO È UNA PARTE DI TE Proposte

Dettagli

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono

Dettagli

L intelligenza numerica

L intelligenza numerica L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può

Dettagli

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia Nel mondo ci sono 150 milioni di Italici: sono i cittadini italiani d origine, gli immigrati di prima e seconda generazione, i nuovi e vecchi emigrati e i loro discendenti,

Dettagli

L esperienza di S.O.S. Servizi Sociali On Line nell attività di. Il nostro sito, www.servizisocialionline.it si rivolge,

L esperienza di S.O.S. Servizi Sociali On Line nell attività di. Il nostro sito, www.servizisocialionline.it si rivolge, con la Partnership e il Patrocinio morale del CONVEGNO NAZIONALE Il servizio sociale professionale on line in Italia 12.2.2011 ROMA Hotel dei Congressi INTERVENTO DEL Direttore di S.O.S. Servizi Sociali

Dettagli

Scuola Primaria di Marrubiu

Scuola Primaria di Marrubiu Scuola Primaria di Marrubiu SESTANTE 2 Anno scolastico 2007/2008 Page 1 of 6 SOMMARIO MOTIVAZIONI...3 QUALE PROGETTO... 3 FINALITA... 4 OBIETTIVI CON VALENZA ORIENTATIVA...4 PERCORSI FORMATIVI...4 ATTIVITA

Dettagli

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati Tu 1. Al questionario hanno risposto sette formatori di insegnanti di lingue. 2. Sei formatori parlano l inglese, sei il francese,

Dettagli

CORSO DI INFORMATICA PER ADULTI

CORSO DI INFORMATICA PER ADULTI ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROVELLASCA CORSO DI INFORMATICA PER ADULTI Docente: Ing. ALDO RUSSO 18 novembre 2015 LA PAROLA ALL ESPERTO Il posto dello strumento informatico nella cultura è tale che l educazione

Dettagli

Formazione in rete e apprendimento collaborativo

Formazione in rete e apprendimento collaborativo Formazione in rete e apprendimento collaborativo Ballor Fabio Settembre 2003 Cos è l e-learning Il termine e-learning comprende tutte quelle attività formative che si svolgono tramite la rete (Internet

Dettagli

Griglia di progettazione dell Unita Didattica di Competenza di STORIA

Griglia di progettazione dell Unita Didattica di Competenza di STORIA Griglia di progettazione dell Unita Didattica di Competenza di STORIA Titolo dell unità di competenza: Indagare il passato per comprendere il nostro presente. Denominazione della rete-polo Istituto scolastico

Dettagli

PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA

PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA INSEGNANTI DI RIFERIMENTO: Scainelli Stefania e Pallotti Alessandra PREMESSA - L INGRESSO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA. L ingresso alla Scuola dell Infanzia è una tappa

Dettagli

PROGETTO INFORMATICA

PROGETTO INFORMATICA PROGETTO INFORMATICA DIVERTIAMOCI CON UN CLIK! Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.

Dettagli

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA 2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA Il nostro impianto educativo vuol porre al centro la ricerca del sé nella scoperta della necessità dell altro. Noi siamo tutti gli altri che abbiamo incontrato

Dettagli

I.C. GIOVANNI FALCONE SAN GIOVANNI LA PUNTA PROGETTO CONTINUITA ORIENTAMENTO ANNO SCOLASTICO 2015/2016

I.C. GIOVANNI FALCONE SAN GIOVANNI LA PUNTA PROGETTO CONTINUITA ORIENTAMENTO ANNO SCOLASTICO 2015/2016 I.C. GIOVANNI FALCONE SAN GIOVANNI LA PUNTA PROGETTO CONTINUITA ORIENTAMENTO ANNO SCOLASTICO 2015/2016 LA SCUOLA CREA LE OCCASIONI PER LA CRESCITA DI CIASCUN ALLIEVO IO CREO IO APPRENDO Scuola dell infanzia

Dettagli

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico Tipologia: Recupero e consolidamento delle capacità linguistiche Recupero e consolidamento delle capacità logiche Recupero e consolidamento delle capacità matematiche

Dettagli

Strumenti e metodi di ausilio didattico per i dislessici

Strumenti e metodi di ausilio didattico per i dislessici Strumenti e metodi di ausilio didattico per i dislessici La Dislessia è un Disturbo specifico dell Apprendimento (DSA) di cui soffrono dal 3 al 4% degli studenti in età evolutiva. Da almeno 10 anni viene

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale «Gobetti» Via Tintoretto 9 20090 Trezzano Sul Naviglio

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale «Gobetti» Via Tintoretto 9 20090 Trezzano Sul Naviglio Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale «Gobetti» Via Tintoretto 9 20090 Trezzano Sul Naviglio I bambini imparano ciò che vivono. Se un bambino vive nella

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA

ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO G. DOZZA n. di classi 18 n. alunni 458 di cui 116 stranieri ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA Est Europa: 42 Estremo oriente:37 Maghreb: 19

Dettagli