Modulo pratico: Presentazione delle principali tipologie di impianti idrici e aeraulici Punti critici degli impianti idrici e aeraulici
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- Niccolina Gilda Mancuso
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1 Modulo pratico: Presentazione delle principali tipologie di impianti idrici e aeraulici Punti critici degli impianti idrici e aeraulici Ing. Sergio La Mura Direttore Tecnico - Ricerca & Innovazione CORSO DI FORMAZIONE Il ruolo dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica nel controllo della legionellosi Presidio ospedaliero Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo Via S. Caterina 30 (p.t.) Alessandria 28 febbraio marzo 2013
2 LA PREVENZIONE IN AZIONE Quattro punti fondamentali: 1. analisi della concezione degli impiantied eventuale correzione degli elementi che favoriscono la proliferazione delle legionelle. Si tratta, per esempio, di eliminare i bracci morti o i serbatoi di stoccaggio non ispezionabili; 2. integrazione, nei contratti di manutenzione, di misure complementari, come l aumento della frequenza di alcune prestazioni(pulizia di serbatoi, analisi ricerca legionelle ); 3. eventuale modifica di talune impostazioni degli impianti, relative in particolare ad un innalzamento della temperatura dell acqua; 4. esecuzione di controlli regolari: misura del tasso di legionelle in certi punti degli impianti, sorveglianza delle temperatura di partenza e di ritorno. 2
3 Installazionia rischio Identificazione Fattori di rischio Sviluppo batterico Acquastagnante Temperatura C Elementi nutritivi Diffusione Produzione di micro-gocce diffuse in aerosol Installationi coinvolte Acqua Calda Sanitaria(ACS) Bagni con idromassaggi Fontane decorative Balneoterapia... Torri aerorefrigeranti Sistemi umidicazione dell aria ad acqua Stationi di lavaggio... 3
4 Installazionia rischio Acqua calda sanitairia Diffusione d aerosols sviluppo batterico sviluppo batterico sviluppo batterico AF sviluppo batterico Apparecchiature di produzione Reti di distribuzione orizzontale e verticale Elementi terminali 4
5 Installazionia rischio Torri aerorefrigeranti umide Torre a circuito aperto Diffusione d aerosol Torre a circuito chiuso sviluppo batterico Process da raffrreddare Acqua da raffreddare Acqua raffreddata Superfici di scambio Aria esterna Circuit d'eau de refroidissement par évaporation Process da raffrreddare circa 30 C Acqua da raffreddare Acqua raffreddata Superfici di scambio Aria esterna Crescita batterica in nella bacinella 5
6 Installazionia rischio Impianti AERAULICI.di Condizionamento aria 6
7 Installazionia rischio Impianti AERAULICI di Condizionamento aria 7
8 IMPIANTI CRITICI ORDINE DI RILEVANZA DEI RISCHI 1 IMPIANTI IDROSANITARI (ACS e AFS, reti idriche di emergenza) 2 PISCINE, IDROMASSAGGI, IMPIANTI TERMALI, FONTANE ORNAMENTALI, ECC. 3 TORRI RAFFREDDAMENTO 4 IMPIANTI DI CONDIZ. ARIA (solo se adottano la umidificazione) 8
9 ..assenza LEGIONELLA Nei ventilconvettori, nelle batterie fredde delle unità di trattamento aria e nei condizionatori split, all interno dell acqua di condensa non ci sono problemi legati al batterio della legionella poiché questa deriva dalla condensazione del vapor acqueo. 9
10 Valori limite (UFC/L) Nazionali & Regionali 10
11 Valori limite (UFC/L) Regione Piemonte 11
12 Valori limite (UFC/L) Nazionali & Regionali 12
13 IMPIANTI CRITICI IMPIANTI IDROSANITARI ACS: Acqua Calda Sanitaria (Boiller, distribuzione e terminali) AFS: Acqua Fredda Sanitaria (Serbatoi e reti distribuzione) Reti idriche di emergenza
14 LIMITI DI COMPETENZE La catena delle responsabilità CATENA SVILUPPO LEGIONELLA Trattamento H2O Terminali Accumulo Calda Accumulo Fredda Acquedotto 14
15 LIMITI DI COMPETENZE La catena delle responsabilità 1 caso Trattamento H2O Terminali Accumulo Fredda Accumulo Calda Acquedotto 15
16 LIMITI DI COMPETENZE La catena delle responsabilità 1 caso Trattamento H2O Terminali Accumulo Fredda Accumulo Calda Acquedotto 16
17 LIMITI DI COMPETENZE La catena delle responsabilità 2 caso Trattamento H2O Terminali Accumulo Fredda Accumulo Calda Acquedotto 17
18 LIMITI DI COMPETENZE La catena delle responsabilità 3 caso Trattamento H2O Terminali Accumulo Fredda Accumulo Calda Acquedotto 18
19 FATTORI DETERMINANTI ACS: Acqua Calda Sanitaria (Boiler, distribuzione e terminali) 1. Temperatura di produzione ACS < 60 C 2. Temperatura nelle reti di distribuzione < 50 C 3. Circolazione permanente nel circuito 4. Lunghezza reti di distribuzione notevoli 5. Tratti ciechi o inutilizzati 6. Isolamento insufficiente o non presente 7. Valvole di sfogo dell aria nei punti alti della rete 8. Produzione istantanea di ACS 9. Serbatoio di stoccaggio inferiore a 24 h di consumo 10. Assenza di rame a monte delle tubazioni di acciaio zincato 11. Impianto trattamento acqua 19
20 ACCORGIMENTI TECNICI LE ESIGENZE DI UNA BUONA PROGETTAZIONE ED ISTALLAZIONE BOLLITORI / ACCUMULATORI DI CALORE Materiali di qualità e buon isolamento. T esercizio 60 C con possibilità di raggiungere C. Circuito di circolazione per evitare la stratificazione termica e la stagnazione. Facilità di accesso per controlli, pulizia e disinfezione. Potenza dello scambiatore il più simile ad uno istantaneo. Evitare accumulatori che lavorano tra C. Accurato controllo T min. nel caso di serbatoi in parallelo. Considerare uno stoccaggio < a 24 h di consumo. 20
21 ACCORGIMENTI TECNICI LE ESIGENZE DI UNA BUONA PROGETTAZIONE ED ISTALLAZIONE ACQUA FREDDA SANITARIA Materiali di buona qualità. Facile possibilità di accesso per permettere la pulizia e la disinfezione annuale. Prevedere l isolamento dei componenti. Accumulo non superiore alle 24 h. Preferire serbatoi con entrata opposta all uscita. Prevedere doppio accumulo ma con l accortezza di evitare la stagnazione dell acqua in quello inutilizzato. Dove presente la valvola di respirazione, prevedere adeguato sistema di filtrazione. Evitare T>20 C con opportuno isolamento e particolare attenzione per passaggi in luoghi surriscaldati o soleggiati. 21
22 LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA PUNTI DI VERIFICA PER LIMITARE LO SVILUPPO - Progettazione Installazione, se necessario, di sistemi di trattamento acqua per lottare contro il calcare e la corrosione; verifica del buon dimensionamento dei serbatoi in rapporto al consumo e della loro accessibilità a fini di manutenzione; posadivalvoledisciacquosulfondodeiserbatoi. - Manutenzione Scarico del fondo dei serbatoi(almeno mensile); pulizia, disincrostazione e disinfestazione annuale di serbatoi e scambiatori. 22
23 LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA PUNTI DI VERIFICA PER LIMITARE LO SVILUPPO - Controllo/regolazione mantenimento continuo della temperatura in uscita di produzione tra 55 C e 60 C; verifica del livello di temperatura in uscita di produzione tra 55 C e 60 C in continuo nelle strutture sanitarie, tramite rilevamento periodico nelle altre strutture; ricerca di legionelle due volte l anno in tre punti (partenza e ritorno del circuito, luogo di stoccaggio); tenuta di un libretto specifico indicante tutti gli interventi e le misure per garantire la tracciabilità delle prestazioni eseguite. 23
24 RETI IDRICHE da RACCOMANDAZIONI da RACCOMANDAZIONI Reg PIEMONTE 1. ACQUA FREDDA SANITARIA Attenzione al.. contatto con il circuito dell acqua calda o a causa del passaggio in locali particolarmente caldi o per miscelazione di acqua calda con acqua fredda. Per i serbatoi invece esiste il rischio di colonizzazione sia a causa della stagnazione sia per la possibilità di raggiungere temperature critiche. a. Pulizia, disinfezione e azioni preventive: Ispezionare i serbatoi di acqua fredda almeno una volta all anno, disinfettando con prodotti di provata efficacia (come ad esempio 50mg/l di cloro) e pulendo accuratamente nel caso fosse presente sedimento. b. Verifiche: Controllare il mantenimento in continuo di una temperatura in uscita dal serbatoio inferiore ai 20 C 24
25 RETI IDRICHE da RACCOMANDAZIONI da RACCOMANDAZIONI Reg PIEMONTE 2. ACQUA CALDA SANITARIA Il circuito dell acqua calda è particolarmente a rischio per la crescita della Legionella presentando spesso una temperatura (tra i 20 e i 50 C) a essa idonea; il mantenimento di una temperatura superiore ai 50 implica un rischio di scottature nei confronti degli utenti. Al fine di limitare la proliferazione batterica bisogna: installare, dove necessario, sistemi per il trattamento dell acqua contro il calcare e la corrosione; privilegiare la produzione istantanea di acqua calda; verificare il buon dimensionamento dei serbatoi in rapporto al consumo e alla loro accessibilità ai fini della manutenzione; privilegiare il posizionamento di serbatoi di accumulo di tipo verticale rispetto a quelli di tipo orizzontale; 25
26 RETI IDRICHE da RACCOMANDAZIONI da RACCOMANDAZIONI Reg PIEMONTE 2. ACQUA CALDA SANITARIA - predisporre per i serbatoi d accumulo un dispositivo per lo svuotamento posto nel punto più basso; permettere l autodrenaggio nel tratto di tubazione dell acqua calda compreso tra la valvola di miscelazione ed il terminale della doccia; rendere la lunghezza dei tragitti delle tubazioni il più ridotta possibile al fine di evitare la dispersione del calore; separare e coibentare adeguatamente le tubature dell acqua calda e fredda; limitare la aerosolizzazione dell acqua ai punti terminali; utilizzare terminali (ad esempio doccette) smontabili e sanificabili; rinunciare, se possibile, all installazione dei rompigetto. rete e deve essere il più breve possibile. 26
27 RETI IDRICHE da RACCOMANDAZIONI da RACCOMANDAZIONI Reg PIEMONTE 2. ACQUA CALDA SANITARIA a. Pulizia, disinfezione e azioni preventive: Svuotare, pulire, disincrostare e scaricare il fondo dei serbatoi; eseguire la pulizia e la disincrostazione dei rubinetti, dei rompigetto e dei soffioni delle docce. In tal senso eseguire una decalcificazione degli elementi meno usurati e una loro disinfezione Se necessario sostituire gli elementi; disinfettare l impianto con prodotti di provata efficacia alla riapertura di una struttura o di un reparto dopo un periodo di chiusura maggiore di 2 settimane o dopo aver fatto modifiche strutturali importanti all impianto per scongiurare possibili inquinamenti esterni; sottoporre a flussaggio tutti i punti non utilizzati o utilizzati saltuariamente (compresi docce, lavaocchi d emergenza, bocchette antincendio); ispezionare gli impianti per verificare il corretto funzionamento dei termostati e dei termometri. 27
28 RETI IDRICHE da RACCOMANDAZIONI da RACCOMANDAZIONI Reg PIEMONTE 2. ACQUA CALDA SANITARIA b. Verifiche: Temperatura Mantenimento di un temperatura in uscita dal serbatoio non inferiore a 60 C; se l impianto è dotato di ricircolo la temperatura di ritorno non deve essere inferiore a 51 C; il tempo di stabilizzazione della temperatura dell acqua è indicativo della lunghezza della rete e deve essere il più breve possibile. Batterio Ricerca di Legionella negli impianti secondo le indicazioni dell allegato VII. Elementi chimici Alcuni sistemi di disinfezione chimica in continuo possono compromettere la potabilità dell acqua. Tale eventualità va segnalata prontamente all utenza. 28
29 IMPIANTI CRITICI IMPIANTI CONDIZIONAMENTO Torri Evaporative (T.E.) Unità Trattamento Aria (U.T.A.) 29
30 ACCORGIMENTI TECNICI LE ESIGENZE DI UNA BUONA PROGETTAZIONE ED ISTALLAZIONE TORRI AEROREFRIGERANTI Adottare separatori ad alta efficienza. Prevedere efficaci protezioni atte a evitare la fuoriuscita di gocce dal bacino. Facilitare l accesso alle zone soggette ad ispezione e manutenzione. Considerare eventuali trattamenti delle acque. Garantire il drenaggio completo del bacino. Garantire la circolazione del fluido nella tubazione di bilanciamento. Impiegare materiali che minimizzano la corrosione e che favoriscono la proliferazione. Istallare accuratamente l unità scegliendo con attenzione la posizione in cui collocarla. 30
31 Le TORRI di Raffreddamento - Progettazione Installazione di sistemi di deconcentrazione automatica dell acqua che consentano l eliminazione e l evacuazione delle sostanze dissolte o in sospensione nell acqua (funghi, sedimenti, alghe, ecc.) la cui concentrazione favorisce la proliferazione dei batteri; Realizzazione di sistemi di trattamento acqua con iniezione di prodotti battericidi. - Manutenzione Intervento bimestrale per assicurare una buona circolazione dell acqua nei circuiti di equilibratura; Per le torri a funzionamento stagionale, disinfezione sistematica all inizio della campagna e lavori di preparazione alla stagione invernale prima dell arresto. 31
32 Le TORRI di Raffreddamento PUNTI DI VERIFICA PER LIMITARE LO SVILUPPO - Controllo Fisico-chimico:periodico ; Batteriologico: almeno due volte l anno per assicurarsi che il tasso di legionelle sia inferiore alla soglia regolamentare, e una volta al mese in certe configurazioni. 32
33 SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO EVAPORATIVI (TORRI E CONDENSATORI) RETI IDRICHE da RACCOMANDAZIONI Reg PIEMONTE Al fine di ridurre il rischio è opportuno: Inserire separatori di gocce ad alta efficienza Chiudere lateralmente la torre per evitare fuoriuscite Ridurre la formazione di aerosol mediante impiego di pacco di riempimento (torri a circuito aperto) anziché diffusione mediante ugelli Impiegare materiali facilmente disinfettabili Utilizzare apparecchi atti a misurare la quantità d acqua di reintegro, per poter dosare di conseguenza gli agenti chimici Installare le torri il più lontano possibile dalle finestre apribili e dalle aree occupate I componenti dell impianto che durante il funzionamento vengono a contatto con l acqua devono essere facilmente accessibili per la pulizia e la decontaminazione, e possibilmente schermati dalla luce per evitare la proliferazione di alghe. Pulizia, disinfezione e azioni preventive: Ispezione, pulizia e scarico periodico e ogniqualvolta si riavvii il sistema dopo un fermo dell impianto 33
34 ACCORGIMENTI TECNICI LE ESIGENZE DI UNA BUONA PROGETTAZIONE ED ISTALLAZIONE U.T.A. Eliminare possibilmente gli umidificatori adiabatici e preferire gli umidificatori a vapore. Associare un trattamento dell acqua dove presente l umidificazione adiabatica. Evitare la formazione di acqua stagnante. Utilizzare macchine con superfici interne in materiali pulibili e resistenti alla corrosione Garantire la possibilità di ispezione l interno per permettere un adeguata manutenzione. 34
35 SISTEMI DI UMIDIFICAZIONE da RACCOMANDAZIONI Reg PIEMONTE 1. SISTEMA DI UMIDIFICAZIONE DIRETTA Questi sistemi di umidificazione lavano l aria dai contaminanti trascinandoli nella vaschetta di accumulo creando l habitat adatto per la proliferazione della Legionella. In questi sistemi i componenti più a rischio di contaminazione se l acqua è ricircolata sono: le vaschette di raccolta dell acqua; i separatori di gocce; i collettori; serbatoi; tubazioni. Pulizia, disinfezione e azioni preventive: Ispezionare ed eseguire la manutenzione in modo periodico. La calendarizzazione può essere più serrata in base alle caratteristiche dell acqua (durezza). Evitare il ristagno di acqua nelle vaschette di raccolta nei circuiti del tipo a perdere Provvedere agli spurghi e allo svuotamento della vaschetta di raccolta almeno una volta al mese in caso di fermo dei ventilatori (se il sistema è del tipo a ricircolo ) Pulire e sostituire secondo quanto definito dal manuale di manutenzione della ditta fabbricante i sistemi bagnanti. 35
36 SISTEMI DI UMIDIFICAZIONE da RACCOMANDAZIONI Reg PIEMONTE 2. SISTEMA DI UMIDIFICAZIONE A VAPORE Questi sistemi rappresentano dei punti di rischio solo se l umidità fornita mediante vapore dà luogo a condensazione nei canali e se il sistema, in caso di periodi di non utilizzo, non viene svuotato. Di per sé i sistemi di umidificazione a vapore sono i più sicuri e al momento dell installazione andrebbero preferiti agli umidificatori diretti. Pulizia, disinfezione e azioni preventive: o L umidità può dar luogo a condensazione nei canali, pertanto è buona norma nei periodi di non utilizzo, svuotare gli apparati. 36
37 BONIFICHE da LG
38 Considerazioni BASE L acqua calda sanitaria DEVE ESSERE POTABILE Ogni intervento deve tenere in considerazione tutti gli aspetti necessari a garantire i requisiti di sicurezza Bisogna valutare sempre gli aspetti di rischio connesso ad ogni intervento per evitare che il rimedio sia peggio del male 38
39 Il Presidio ospedaliero Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo Alessandria 39
40 Presidio ospedaliero Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo Alessandria IMPIANTO DI PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA ESEMPIO E SPIEGAZIONE IMPIANTO SOTTOCENTRALE IDRICA 40
41 SCHEMA GENERALE Acqua 41
42 SCHEMA GENERALE Acqua Calda Sanitaria 42 42
43 Serbatoio di accumulo N. 1 in acciaio da l, con mantello coibente. Sistema di telecontrollo che verifica la temperatura di mandata dell acqua direttamente dal presidio fisso 43
44 Scambiatori a vapore - ASC Potenza termica elevata e fluido (vapore) ad altissima temperatura Pastorizzazione quasi istantanea 44
45 Addolcitori a doppia colonna Doppia colonna per consentire l uso alternato Verificare i tini per il sale. 45
46 Esempio ANALISI ACS un corretto certificato 46
47 Libretto /Registro di Manutenzione 47
48 Libretto /Registro di Manutenzione 48
49 FOCUS su PUNTI DI CONTROLLO ACS: SOTTOCENTRALE PRODUZIONE ACS Verifica temperatura di accumulo >= 60 C (regolazione permettendo) e comunque temperatura di distribuzione >= 50 C; Verifica Registro manutenzione; Effettivo funzionamento ricircolo; Analisi batteriologiche dal fondo del serbatoio e/o tubazione di ricircolo e/o tubazione di mandata. 49
50 Procedure di Shock Termici 50
51 IMPIANTO DIPRODUZIONE ACQUA REFRIGERATA sezione RAFFREDDAMENTO ACQUA DICONDENSAZIONE MEDIANTE TORRI DIRAFFREDDAMENTO ESEMPIO E SPIEGAZIONE IMPIANTO 51
52 SCHEMA Tipicoo TORRI 52
53 TORRE EVAPORTIVA a funzionamento annuale Torre evaporativa da collegate al gruppi frigo a servizio dell impianto della palazzina 53
54 Registro di Manutenzione 54
55 FOCUS su PUNTI DI CONTROLLO TORRI: Verifica buono stato separatore di gocce; Verifica condizioni di pulizia del bacino di raccolta; Verifica Registro manutenzione torre; Prelievi di campionamento direttamente dal bacino oppure in alternativa dal rubinetto di scarico facendo prima scorrere abbondantemente. 55
56 IMPIANTO DICONDIZIONAMENTO sezione PRODUZIONE ARIA TRAMITE UNITA DITRATTAMENTO ARIA (U.T.A. U.T.A.) ESEMPIO E SPIEGAZIONE IMPIANTO 56
57 Schema Generale -UTA 57
58 Unità di Trattamento Aria 58
59 Unità di Trattamento Aria 59
60 Unità di Trattamento Aria 60
61 Schema UTA 61
62 UTA CARDIALITICO CARDIALITICO daria agli uffici (piani rialzato 1 2, 3 )
63 UTA Registro di Manutenzione 63
64 FOCUS su PUNTI DI CONTROLLO UTA: Verifica assenza ristagni d acqua nelle bacinelle degli umidificatori adiabatici (a spruzzo d acqua); Analisi su acqua umidificazione (solo se umidificatori adiabatici); Verifica Registro manutenzione 64
65 CONCLUSIONI È importante preferire interventi preventivi attraverso l applicazione di tutti gli accorgimenti tecnici ad oggi conosciuti piuttosto che dover intervenire poi con metodi di bonifica. È raccomandato un controllo periodico attraverso analisi specifiche per Legionella (2 volte l anno) in tutti gli ambienti dove possono essere presenti possibili fonti di contagio anche se non è da considerarsi come unico metodo di controllo. Infatti risultati d analisi con valori al di sotto delle soglie d allarme non esimono dalla conduzione di un adeguata manutenzione, a volte supportata da semplici modifiche impiantistiche. 65
66 Grazie dell attenzione Sergio LA MURA
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