Presentato il secondo Rapporto ENEA sull'efficienza Energetica

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1 1 di 9 07/02/ n Domenica 10 Marzo 2013 Presentato il secondo Rapporto ENEA sull'efficienza Energetica Consiglia Tweet Il Rapporto mette a confronto i dati relativi al 2011 con quelli 2010, analizza l evoluzione dell intensità energetica in generale e per settori e valuta l efficacia, i risultati ottenuti e il grado di raggiungimento degli obiettivi nazionali di risparmio energetico. uid dell'oggetto:./resolveuid/48b5048ce41fceb7fc4ed2b71105af17 Il Rapporto mette a confronto i dati relativi al 2011 con quelli 2010, analizza l evoluzione dell intensità energetica in generale e per settori e valuta l efficacia, i risultati ottenuti e il grado di raggiungimento degli obiettivi nazionali di risparmio energetico. Per ogni settore vengono poi indicate le tecnologie in grado di contribuire al miglioramento dell efficienza energetica grazie alla collaborazione diretta tra ENEA e vari soggetti impegnati in questo settore. Nella seconda parte del rapporto poi si forniscono informazioni sull'efficienza energetica ed i risparmi ottenuti a livello regionale. A questa edizione hanno collaborato Confindustria, I-Com (Istituto per la Competività), Assoimmobilare, Fire e Isis fornendo i propri contributi sull analisi dei comparti industriali che offrono prodotti e servizi per l efficienza energetica, i dati sugli effetti dell efficienza energetica nel mercato immobiliare, le informazioni sui servizi energetici e sui nuovi strumenti di finanziamento. Il Rapporto si articola in 12 capitoli: 1- Domanda di energia La domanda di energia primaria nel 2011 è stata di 184,2 Mtep, l 1,9% in meno rispetto al La contrazione sarebbe stata determinata da fattori quali il clima più mite, il perdurare della crisi economica e l applicazione di politiche di efficienza energetica. Per quanto alle fonti il petrolio è passato dal 38,5 al 37,5% e il gas naturale dal 36,2 al 34,6%, mentre è aumentato dall 8 al 9% l uso dei combustibili solidi e le importazioni nette di energia elettrica sono passate dal 5,2 al 5,5%. La quota di rinnovabili è salita dal 12,2 al 13,3%. L Italia, in confronto alla UE27, si conferma il Paese che fa maggior ricorso a petrolio e gas e all importazione strutturale di elettricità, avendo scarsa disponibilità interna di combustibili solidi e nessuna fonte nucleare.

2 2 di 9 07/02/ Consumi finali Gli impieghi finali di energia nel 2011 sono stati di 134,9 Mtep. Al primo posto il consumo per usi civili, passato al 34,4% dal 35,5% del Seguono i trasporti con il 31,5% e l industria con il 24,2%. La parte residua è stata assorbita dall agricoltura e dai bunkeraggi, o scorte di carburante per il trasporto marittimo internazionale, e da usi non energetici, in particolare dall industria petrolchimica. L andamento complessivo del consumo finale segna meno 2,65% rispetto al 2010, un calo che ha interessato tutti i settori. Si stima che tale calo sarebbe effetto della crisi economica e della promozione e incentivazione delle misure per l efficienza energetica. In questo senso potrebbero essere letti i dati che danno la maggiore riduzione nei settori degli usi non energetici passati dal 6,1% al 5,1% (crisi petrolchimico) seguita dai consumi per usi civili passati dal 35,5 al 34,4%. Nel 2011 il valore dei consumi finali è tornato ai livelli del 2000, fatto salvo il 2010, anno in cui si registrò un effetto rimbalzo dopo la forte contrazione registrata nel Il confronto segna un -23% dei consumi industriali in parte compensato dal +15%), dei consumi civili, mentre negli altri settori si sono registrate variazioni trascurabili.

3 3 di 9 07/02/ Intensità energetica L intensità energetica primaria nel 2011 è stata pari a 129,21 tep/m 05 Fino al 2009 il PIL e l uso di energia mostrano andamenti analoghi e una certa stabilità dell intensità energetica primaria. Dal 2010 l intensità energetica primaria è aumentata del 2,29%) e nel 2011 l aumento del PIL (+0,43%) e la flessione di domanda di energia (-1,9%), hanno determinato una diminuzione dell'intensità energetica pari al 2,4%. Secondo il Rapporto l Italia mantiene comunque un buon posizionamento nel contesto europeo, con un -18% rispetto alla media UE27. Se confrontata con l intensità energetica di altri paesi europei, a simile sviluppo industriale, risulta inferiore del 12,8% rispetto alla Germania e del 18,4% rispetto alla Francia, ma superiore rispetto al Regno Unito (+10%) che ha compiuto progressi continuativi nell ultimo trentennio. 4- Efficienza energetica per settore I miglioramenti di efficienza stati valutati mediante l indice ODEX che mette in relazione il consumo energetico e beni prodotti Tra il 2009 e il 2010 il miglioramento è stato dell 1,2% (88,2 e 87,0). Nel residenziale si sono registrati miglioramenti costanti nel periodo , mentre nell industria i migliori risultati si sono avuti negli ultimi sei anni. Modesti i miglioramenti nel settore dei trasporti.

4 4 di 9 07/02/ I settori dell industria chimica (42,3%) e siderurgia (28,2%) hanno incrementato di più l efficienza, seguiti da alimentare e tessile. Per contro l industria meccanica e la lavorazione dei metalli non ferrosi hanno fatto registrare un pronunciato peggioramento dell efficienza energetica nel triennio , invertendo la tendenza al miglioramento degli anni immediatamente precedenti. Nel settore residenziale nel 2010 il consumo energetico è stato di circa 28 Mtep, con un incremento dell 8,3% rispetto al Principale fonte il gas naturale, +9,0%, (il 54% del consumo totale) seguono la legna,+52%, e l energia elettrica,+0,9%, mentre il consumo delle altre fonti energetiche è diminuito. I consumi, dopo la contrazione del periodo , sono tornati a salire negli ultimi due anni. Il riscaldamento assorbe i due terzi dei consumi complessivi: nel 2010 pari ha toccato il 68% del totale. Diminuiti i consumi per uso cucina, dal 7% al 6%, e quello per acqua

5 5 di 9 07/02/ calda sanitaria, dall 11 al 9%, Nel complesso il consumo di energia per abitazione si è ridotto dell 8,3% nel 2010 rispetto al 2000, percentuale inferiore al corrispondente valore della media UE27 (-15,5%). Si ritiene che circa il 4% di questa quota sia collegata all acquisto e all utilizzo da parte dei consumatori di apparecchi elettrici più efficienti. Nel settore non residenziale (servizi, commercio e Pubblica Amministrazione) i consumi risultano in continua e forte crescita passando da meno di 9,5 Mtep del 1995 a oltre 20 Mtep nel 2010, con un incremento medio annuo del 3,4%. Le fonti utilizzate sono quasi esclusivamente gas (50,4%) ed energia elettrica (45,4%). In questi settori un significativo contributo alla riduzione dei consumi potrebbe essere dato da: impiantistica ad alta efficienza (caldaie a condensazione, impianti di microcogenerazione, pompe di calore a compressione e ad assorbimento materiali, dispositivi e prodotti per la riduzione delle dispersioni energetiche delle tubazioni degli impianti termici o per un miglior rendimento della diffusione finale del calore; laterizi innovativi, con caratteristiche di elevato isolamento termico;> materiali dedicati per l isolamento termico degli edifici; prodotti e sistemi per la riduzione delle dispersioni e degli assorbimenti di calore. Il patrimonio edilizio esistente ha le maggiori potenzialità di risparmio energetico, tuttavia gli elevati investimenti necessari costituiscono un rilevante ostacolo sia per i privati che per il settore pubblico. Anche qui sarebbero necessarie politiche di incentivazione e maggiore consapevolezza circa il ritorno degli investimenti, ma anche un più semplice accesso alle misure attualmente esistenti. Nel settore dei trasporti nel 2010 la domanda finale d energia è stata di 42,4 Mtep (il 34,3% del totale), -0,2% rispetto al La crisi economica ha prodotto una contrazione dei consumi, sia nel trasporto passeggeri, sia in quello merci. I prodotti petroliferi coprono circa il 95% del totale. Marginale l utilizzo di fonti energetiche

6 6 di 9 07/02/ alternative, quali i biocarburanti e il gas naturale. < Circa i 2/3 (26 Mtep/anno) del consumo complessivo sono legati al trasporto passeggeri, quello privato (autovetture e motocicli) incide per quasi l 88% dei consumi del settore, anche se è diminuito del 2,5% nell ultimo anno, in parte per la contrazione causata dalla crisi economica, in parte per il rinnovamento del parco auto. Nel trasporto merci il consumo energetico ha invece registrato nel 2010 un aumento di circa il 3%, per autotrasporto, mentre il trasporto ferroviario, già esiguo, si è ulteriormente ridotto del 15,6%. L intensità energetica del settore trasporti in Italia è dell 8,5%, rispetto alla media europea del 6,2%. Sostanziale miglioramento delle prestazioni energetiche del trasporto aereo in termini di consumo per passeggero-chilometro (-14%), nel periodo , nonostante la crescita dell offerta, si è avuto grazie al rinnovo delle flotte e a un maggiore coefficiente di riempimento degli aerei. Per quanto alle tecnologie di settore, nel 2011 sono state vendute circa 300 autovetture elettriche, quasi tutte appartenenti al segmento A (citycar), ma già nei primi 10 mesi del 2012 si è arrivati a 450 nuove immatricolazioni. Aumentati anche le immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici (312) e dei quadricicli elettrici (1.791). Si tratta di numeri che risentono di diversi fattori quali i costi, due o tre volte superiori a quelli dei mezzi convenzionali, la limitata autonomia, la mancanza di standardizzazione di componenti per la ricarica, i tempi necessari per la ricarica e la mancanza di punti di alimentazione. Nel settore agricoltura i consumi finali di energia, per l anno 2011, risultano pari a 2,25 Mtep. L intensità energetica, calcolata rispetto al valore aggiunto del settore, è pari a 0,12 ktep/m, rispetto allo 0,08 della Francia, allo 0,17 della Germania e a una media europea dello 0,15%. Toscana Impatto a livello territoriale delle misure nazionali di promozione dell efficienza

7 7 di 9 07/02/ e del risparmio energetico. Da un analisi quantitativa dei dati specifici della Regione Toscana, risulta che: la maggior parte delle pratiche ricevute da ENEA nell anno 2011 riguarda la sostituzione degli infissi (51%); il 30% del totale degli interventi coinvolge la sostituzione dell impianto di climatizzazione invernale; l 11% prevede l installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria; circa il 4% di tutte le pratiche riguarda la coibentazione di strutture Come nelle altre Regioni, anche in Toscana sono stati preferiti i sistemi che hanno meno efficacia dal punto di vista dell efficienza energetica, rispetto ad altri che sono meno semplici da installare e richiedono un iter burocratico più lungo per accedere al beneficio fiscale. In chiave di rapporto tra risparmio energetico associato al singolo intervento e costo dell intervento di riqualificazione energetica, invece, è utile sottolineare che: alle riqualificazioni energetiche effettuate sull involucro edilizio sono associati valori di costo e di risparmio energetico sensibilmente superiori rispetto alle altre tipologie possibili (con valori di circa 12,8 MWh/anno e circa /intervento); la sostituzione degli infissi ha costi medi pari a circa /intervento e risparmi medi inferiori a 1,8 MWh/anno; >le installazioni di pannelli solari termici risultano particolarmente convenienti dal punto di vista costo/beneficio (5 MWh/anno di risparmio al costo medio di /intervento); piuttosto vario lo scenario rappresentato dagli interventi nel campo impiantistico, dove prevalgono le caldaie a condensazione (risparmio pari a 4,5 MWh/anno al costo di /intervento) e le pompe di calore (8,1 MWh/anno e /intervento).

8 8 di 9 07/02/ Testo a cura di Debora Badii Contenuti correlati Selezione grafici del rapporto

9 9 di 9 07/02/ Direttore responsabile: Marco Talluri Autorizzazione del tribunale di Firenze: n del 14 febbraio 2005 Redazione: ARPAT, Via Porpora, Firenze - tel fax arpatnews@arpat.toscana.it Web: È possibile ricevere regolarmente ARPATNEWS, personalizzandone le modalità (periodicità, temi, ecc.), all'indirizzo: Seguici su Twitter Seguici su Youtube È possibile inserire un proprio commento in calce a ciascun numero della versione Web ed è possibile esprimere un giudizio su questo servizio, come sulle altre attività svolte da ARPAT, all'indirizzo:

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