GIOTTO Pittore dei sentimenti collettivi
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- Ippolito Cosentino
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1 GIOTTO Pittore dei sentimenti collettivi Credette Cimabue nella pintura tener lo campo, e ora a Giotto il grido, sì che la fama di colui è scura Dante Alighieri Prof. Antonio Fosca Docente di Arte e Immagine
2 BIOGRAFIA DI UN ARTISTA Giotto nacque probabilmente nel 1267, a Colle, frazione di Vespignano, presso Vicchio di Mugello. Di famiglia contadina, si racconta che egli venisse notato dal Cimabue mentre ritraeva il suo gregge sui sassi e preso dal maestro a bottega. Dopo l'inurbamento della famiglia, Giotto dovette, infatti, frequentare la bottega d'un pittore: le sue prime esperienze artistiche, per stile e composizione, avvalorano la tesi dell'identificazione del maestro in Cenni di Pepo, detto Cimabue. Con lui, Giotto poté visitare Roma e Assisi (siamo nel 1288), dove poi avrebbe lavorato a lungo. Ben presto egli iniziò a dipingere per conto proprio. Sono del 1290, infatti, le "Storie di Isacco" affrescate in Assisi. In breve tempo egli divenne a sua volta maestro e il suo stile innovativo iniziò lentamente ad affermarsi, pur trovandosi ancora in minoranza. Comunque Giotto fu sicuramente allievo di Cimabue,ne seguì le tracce e lo superò,distaccandosi del tutto dalla maniera bizantina. Giotto è stato anche un pittore e un architetto di notevole importanza artistica. 2
3 Giotto nacque da una famiglia di contadini che, come molte altre, si era stabilita a Firenze e, secondo la tradizione letteraria, finora non confermata dai documenti, aveva affidato il figlio alla bottega di un pittore, Cenni di Pepi, detto Cimabue,, iscritto alla potente Arte della Lana, che risiedeva nella parrocchia di Santa Maria Novella a Firenze. Tuttavia certo è che i primissimi anni del pittore sono stati oggetto di credenze quasi leggendarie fin da quando egli era in vita. La prima volta che Giotto venne ufficialmente nominato è in un documento recante la data 1309,, nel quale si registra che un certo Palmerino di Guido restituisce in Assisi un prestito a nome suo e del pittore. Una leggenda popolare tramanda come Giotto fosse capace di disegnare una perfetta circonferenza senza bisogno del compasso, la famosa "O" di Giotto. 3
4 Il grande rinnovatore della pittura Giotto fu il grande rinnovatore della pittura italiana, sia come autore e di straordinari cicli di affreschi, che raccontano la storia di San Francesco (nella Basilica di San Francesco ad Assisi) e la vita di Gesù (nella Cappella degli Scrovegni di Padova), sia come interprete della pittura su tavola. Testimonianza delle opere su tavola, sono le sue croci dipinte e le pale d altare. Egli rappresentò in modo realistico sia le figure umane,cui dette e sembianze e sentimenti credibili,sia gli ambienti, utilizzando la profondità spaziale: inventò la prospettiva intuitiva. Ai fondi in oro,come era usuale nella pittura bizantina, Giotto sostituisce il paesaggio naturalistico e urbano. In molte sue opere si possono notare oltre ai personaggi,anche i paesaggi umbri inerpicati sulle colline. 4
5 I luoghi dove ha realizzato le opere La collaborazione nella bottega del maestro fiorentino Cimabue,, avrebbe condotto Giotto a Roma nel 1280 circa, dove era presente anche Arnolfo di Cambio (pittore), e solo in seguito sarebbe stato introdotto nel cantiere di Assisi, dove realizzò le sue più importanti opere ad affresco. Secondo alcuni studiosi la prima tavola dipinta indipendentemente e da Giotto in ordine cronologico è probabilmente la Madonna col Bambino di San Giorgio alla Costa (Firenze, oggi al Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte), che potrebbe essere anteriore agli affreschi di Assisi. i. La Basilica di San Francesco di Assisi era stata completata nel 1253,, con grandi interessi sia dei francescani, quale sede centrale dell'ordine, luogo di sepoltura del fondatore e meta di pellegrinaggio, sia del papato, che vedeva nei francescani dei fedeli alleati per rinsaldare il legame con i ceti più umili. L'inizio della decorazione ad affresco non è conosciuto, per la distruzione degli antichi archivi nel XIX secolo: essa dovrebbe risalire a poco p dopo la metà del XIII secolo per la Basilica inferiore,, con l'intervento di pittori umbri (Maestro di San Francesco) e verso gli anni nella Basilica superiore con artisti forse scelti direttamente dai papi. 5
6 Le Storie di Isacco: I primi affreschi nella chiesa superiore di Assisi vennero realizzati nel transetto da pittori stranieri e poi dalla a bottega di Cimabue. L'intervento diretto di Giotto è stato insistentemente ravvisato in due scene nella parte alta della navata con le Storie di Isacco (Isacco benedice Giacobbe e Isacco che scaccia Esaù che si trovano nella terza campata all'altezza della finestra); Diversa è anche la tecnica usata: per la prima volta si usò l'affresco a giornate,, anziché a pontate. Le Storie di San Francesco: la fascia inferiore della navata venne occupata dalle ventotto (28) Storie di San Francesco (databili tra l'ultimo decennio del XIII secolo e i primi anni del XIV), un ciclo grandioso che segnò una svolta nella pittura occidentale. L'entrata in scena di Giotto sarebbe ( secondo studiosi dell arte) databile al 1297,, quando realizzò gli affreschi della Cappella di San Nicola nella Basilica Inferiore con l' Annunciazione sulla parete d'ingresso e le due scene dei Miracoli post mortem di San Francesco e della Morte e Resurrezione del Fanciullo di Suessa,, che mostrano evidenti affinità tecniche ed esecutive con la Cappella degli Scrovegni a Padova mentre si differenziano dal ciclo Francescano. 6
7 La Croce di Santa Maria Novella : Il primo capolavoro fiorentino è la grande Croce di Santa Maria Novella,, citata come opera giottesca in un documento del 1312 ma probabilmente databile attorno al 1290 contemporaneo, quindi, alle Storie di San Francesco della Basilica Superiore. È il primo soggetto che Giotto affronta in maniera rivoluzionaria,, in contrasto con l'iconografia ormai canonizzata da Giunta Pisano del Christus patiens inarcato sinuosamente a sinistra. Giotto, invece, dipinse il corpo morto in maniera verticale con le gambe piegate che ne fanno intuire tutto il peso. La forma, non più arricchita dai soliti tratti distintivi di un crocifisso prezioso, divenne così totalmente umana e popolare. Secondo viaggio a Roma: : fino al 1300 c'è un vuoto di alcuni anni nella produzione di Giotto. Secondo ricerche fatte dagli storici dell arte, può darsi che Giotto abbia lavorato a Roma tra il 1297 e il Nella basilica di San Giovanni in Laterano ( Roma) è conservato, tuttavia, un piccolo frammento di un ciclo pittorico ad affresco ben più vasto, forse riferibile a Giotto. 7
8 Rientro a Firenze: : Da documenti catastali del 1301 e 1304 si conoscono le sue proprietà in Firenze, che erano cospicue e per questo si ipotizza che, all'incirca verso i trent'anni, Giotto fosse già a capo di una bottega capace di ovviare alle più prestigiose commissioni del tempo. In questo periodo dipinse il Polittico di Badia (Galleria degli Uffizi) e, in virtù della fama diffusa in tutta l'italia, venne chiamato a lavorare a Rimini e Padova. Padova: : del soggiorno padovano sono perduti gli affreschi della Basilica di Sant'Antonio e del Palazzo della Ragione, ma rimangono alcuni frammenti come: Stigmate di San Francesco, Martirio di Francescani a Ceuta, Crocifissione e Teste di Profeti nella basilica di Sant Antonio e i soggetti astrologici, tratti da un testo molto diffuso nel XIV secolo, il Lucidator,, che spiegava i temperamenti umani in funzione degli influssi degli astri. a Padova era al tempo un centro universitario culturalmente molto fervido, luogo d'incontro e di confronto tra umanisti e scienziati e Giotto to è partecipe di questa atmosfera. Firenze : La Madonna di Ognissanti. In questo periodo dipinse le opere della sua maturità artistica come la Maestà di Ognissanti,, la Dormitio Virginis della Gemäldegalerie di Berlino, la Croce di Ognissanti.. Nella Dormitio Virginis riuscì ad innovare un tema ed una composizione antica grazie alla disposizione dei personaggi nello spazio. Il Crocifisso di Ognissanti, ancora in loco, fu dipinto per gli Umiliati ed è simile alle analoghe figure di Assisi. 8
9 Le opere più famose Basilica Superiore di Assisi: Storie di Isacco, ventotto (28) Storie di San Francesco; Cappella degli Scrovegni a Padova: : ciclo di affreschi con Storie di Anna e Gioacchino, di Maria, di Gesù, Allegorie dei Vizi e delle Virtù e Il Giudizio Universale della Cappella di Enrico Scrovegni dipinta tra il 1303 e il La Basilica inferiore di Assisi: Tra il 1306 ed il 1311 fu di nuovo ad Assisi per eseguire gli affreschi della zona del transetto della Basilica inferiore che comprendono: le Storie della Vita di Cristo,, le Allegorie francescane sulle vele, e la Cappella della Maddalena.. In realtà la mano del maestro è quasi assente e per le numerose commissioni lasciò la stesura a personalità della sua cerchia. Cappella di San Nicola nella Basilica Inferiore con l' Annunciazione sulla parete d'ingresso e le due scene dei Miracoli post mortem di San Francesco e della Morte e Resurrezione del Fanciullo di Suessa, 9
10 Altre opere fiorentine. Maestà di Ognissanti,, la Dormitio Virginis della Gemäldegalerie di Berlino, la Croce di Ognissanti A Firenze nel 1318, cominciò a dipingere quattro cappelle ed altrettanti polittici per quattro diverse famiglie fiorentine nella chiesa dei francescani di Santa Croce: 1) la Cappella Bardi (Vita di San Francesco); 2) la Cappella Peruzzi (Vita di San Giovanni Battista e di San Giovanni Evangelista più il polittico con Taddeo Gaddi ), 3) e le perdute Cappelle Giugni (Storie degli Apostoli) e Tosinghi Spinelli (Storie della Vergine) di cui rimane l' Assunta del Maestro di Figline. Di queste cappelle tre erano situate nella zona alla destra della cappella centrale e una in quella alla sinistra: restano solo le prime due a destra: le Cappelle Bardi e Peruzzi. 10
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12 ANALISI DELL OPERA : Basilica Superiore di Assisi Le 28 Storie di San Francesco Nel 1296 i francescani di Assisi si rivolgono a Giotto per far realizzare, nella Basilica Superiore, un ciclo di affreschi avente come tema le Storie di San Francesco. Il grande ciclo di affreschi è composto da 28 pannelli,, realizzati sulle pareti della navata (unica) della Chiesa Superiore di Assisi: sotto gli affreschi vi è dipinta una finta tenda a balze. Il tutto è inquadrato architettonicamente: in alto una cornice di mensole e una piccola soffittatura,in basso una seconda cornice con mensole minori. Tutte le mensole e le colonne tortili (attorcigliate) iate) sono dipinte, dando l illusione l di una visione in prospettiva. Gli episodi narrati sono tratti dalla Legenda maior scritta tra il 1260 e il 1263 da San Bonaventura. 12
13 Quali sono gli affreschi della Basilica Superiore di Assisi? 1. L omaggio di un uomo semplice 2. Il dono del mantello 3. Il sogno del Palazzo con le armi 4. Il miracolo del Crocifisso della Chiesa di San Damiano 5. La rinuncia agli averi paterni 6. Il sogno di Innocenzo III 7. L approvazione della regola 1. L accertamento delle stimmate 2. Il pianto delle Clarisse 3. Canonizzazione del Santo 1. La visione del carro di fuoco 2. La visione dei troni 3. La cacciata dei demoni da Arezzo 4. La prova del fuoco davanti al sultano 5. L estasi di San Francesco 6. Il presepe di Greccio 7. Il miracolo della fonte 1. L apparizione a Gregorio IX 2. Guarigione del ferito di Lerida 3. La confessione della donna di Benevento 4. La liberazione di Pietro da Assisi 1. La predica agli uccelli 2. La morte del Cavaliere di Celano 3. Predica davanti ad Onorio III 4. L apparizione al capitolo di Arles 5. Le stimmate 6. La morte di San Francesco 7. L apparizione a Frate Agostino 13
14 Tutti i gesti di san Francesco aiutano a seguire lo svolgimento del racconto: Ciascuno dei 28 episodi narrati e rappresentati da Giotto possiede una propria autonomia. Esiste un percorso da seguire, come indica a lo stesso san Francesco che è presente in 26 riquadri. San Francesco è riconoscibile dall aureola aureola e appare,spesso mentre indica, con lo sguardo o con il gesto, lo svolgimento del racconto da sinistra verso destra. 14
15 Descrizione delle 28 scene negli affreschi della Basilica superiore di San Francesco di Assisi 1. L omaggio di un uomo semplice : Un uomo di Assisi,molto semplice,incontra San Francesco e gli stende davanti il mantello. 2. Il dono del mantello: Francesco regala il mantello ad un cavaliere nobile me povero come segno di misericordia. 3. Il sogno del Palazzo con le armi : mentre Francesco dorme, sogna che la sua misericordia sarà ricompensata. 4. Il miracolo del Crocifisso della Chiesa di San Damiano : un giorno Francesco ode una voce provenire dal crocefisso che gli dice : Và e ripara la mia chiesa che è in rovina. 5. La rinuncia agli averi paterni : Francesco, per seguire la vocazione religiosa, abbandona la famiglia e rinuncia a tutti i suoi beni paterni ( eredità). 6. Il sogno di Innocenzo III : il papa sogna che l intervento di un semplice frate impedisce alla basilica romana di San Giovanni di crollare sorreggendola con la spalla. 7. L approvazione della regola : Papa Innocenzo III approva la regola francescana e autorizza Francesco a predicare la penitenza. 8. La visione del carro di fuoco : una notte in cui Francesco e i frati pregano appare un carro di fuoco che rappresenta lo spirito di Dio presente fra loro. 9. La visione dei troni : un frate in preghiera vede nel cielo alcuni troni; una voce gli dice che il più bello è riservato all umile Francesco. 15
16 10. La cacciata dei demoni da Arezzo : Francesco chiede al confratello Silvestro di scacciare i demoni da Arezzo: essi fuggono e le pace ritorna in città. 11. La prova del fuoco davanti al sultano : Francesco si reca dal sultano per convertirlo e sfida gli uomini del sultano alla prova del fuoco; ma essi rifiutano. 12. L estasi di San Francesco : Una volta i frati vedono Francesco pregare con le braccia aperte a forma di croce,completamente sollevato da terra. 13. Il presepe di Greccio : Francesco fa preparare un presepe in ricordo della natività di Cristo con un bue e un asinello veri: è il primo presepe della storia 14. Il miracolo della fonte : Francesco fa scaturire da una roccia durissima una sorgente che non esisteva prima e che non avrebbe versato in seguito altra goccia. 15. La predica agli uccelli : Francesco parla agli uccelli invitandoli a lodare il creatore. 16. La morte del Cavaliere di Celano : Prevedendo la prossima fine del suo ospite, Francesco lo invita a confessarsi: costui può così morire nella grazia del Signore. 17. Predica davanti ad Onorio III : Francesco predica davanti ad Onorio papa, tanto che quest ultimo capisce che il frate è sotto l ispirazione divina. 18. L apparizione al capitolo di Arles : un giorno mentre Sant Antonio parla agli altri frati,francesco miracolosamente appare loro sollevato da terra. 16
17 Le stimmate : un angelo imprime nelle mani, nei piedi e nel costato di Francesco i segni dei chiodi e della lancia come nel corpo di Cristo. La morte di San Francesco : nel momento in cui Francesco muore uno dei frati vede salire in cielo, sotto forma di una stella, l anima di Francesco. L apparizione a Frate Agostino : nello stesso istante della morte di Francesco, frate Agostino, da tempo muto, grida: Ascoltami Padre, voglio venire con te. L accertamento delle stimmate : appresa la morte di Francesco tutto il popolo accorre per vedere le stimmate. Il pianto delle Clarisse : al passaggio del corteo funebre Santa Chiara e le sue compagne abbracciano il corpo del loro padre spirituale. Canonizzazione del Santo : il 16 luglio 1228 papa Gregorio IX, recatosi ad Assisi, canonizza il beato Francesco e lo iscrive nel catalogo dei santi. L apparizione a Gregorio IX : Francesco appare in sonno a Gregorio IX che nutre dubbi sulle stimmate, e lo convince della loro autenticità. Guarigione del ferito di Lerida : nella città di Lerida, a un ferito abbandonato da tutti appare il Santo che lo guarisce completamente. 17
18 La confessione della donna di Benevento : nei pressi di Benevento San Francesco resuscita una donna per permetterle di liberarsi di un peccato non confessato. La liberazione di Pietro da Assisi : un prigioniero accusato di eresia chiede aiuto a San Francesco: le catene si rompono e le porte si aprono miracolosamente. Analizzeremo alcuni affreschi della Basilica Superiore di Assisi realizzati da Giotto e la cappella degli Scrovegni a Padova. Gli affreschi della basilica Superiore di Assisi che analizzeremo sono: Il dono del mantello ( ) 1300) Il miracolo delle fonte ( ) 1300) La predica agli uccelli ( ) 1300) 18
19 Il dono del mantello ( ) Affresco m 2,70 x 2,30 Francesco regala il mantello ad un cavaliere nobile, ma povero, come segno di misericordia. E uno dei primi affreschi di Giotto.Le figure, poste in primo piano, non poggiano tangibilmente sul terreno, come se non esistesse spazio in profondità. I piedi di San Francesco sono disposti in modo obliquo per indicare la depressione (discesa) del terreno: sembrano sollevarsi sulle punte come nei mosaici bizantini. I corpi non hanno acquistato ancora la volumetria necessaria per essere realistici e concreti. Le pieghe del mantello sono messe in risalto con zone chiare e scure di colore. 19
20 Lo scenario è costituito da due montagne nude e rocciose Non vi è terreno sulle montagne e gli alberi sembrano nascere dalla roccia. In alto a sinistra vi è una città e a destra,sempre in cima al monte,un convento. Sono la rappresentazione della vita civile e quella spirituale. Le linee oblique delle due montagne scendono e si incontrano sulla testa di San Francesco,centro focale della composizione e proseguono da un lato all altro fino al cavallo e al cavaliere. Giotto esprime il messaggio religioso portato nel mondo, l amore per tutte le creature, siano uomini o siano animali. 20
21 Il miracolo della fonte ( ) Affresco; m 2,70 x 2,00 Francesco fa scaturire da una roccia durissima una sorgente che non esisteva prima e che non avrebbe versato in seguito altra goccia. 21
22 Giotto è un grande narratore. Se le montagne,gli alberi e le case sono di misure proporzionali minori rispetto agli esseri viventi (come nelle rappresentazioni bizantine) è,, solo perché l uomo deve prevalere nella scena. I protagonisti della vicenda devono dominare, secondo l ideologia l gotica per la quale l uomo l è creatura eletta di Dio. 22
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