TITOLO V IL MODELLO ORGANIZZATIVO. Art. 12 Le funzioni di governo dell Azienda: governo clinico e governo economicofinanziario
|
|
- Marisa Benedetti
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 TITOLO V IL MODELLO ORGANIZZATIVO Art. 12 Le funzioni di governo dell Azienda: governo clinico e governo economicofinanziario Il governo clinico rappresenta l insieme dei modelli organizzativi e sistemi operativi tesi a governare i diversi comportamenti clinico-assistenziali con il fine di perseguire l appropriatezza delle prestazioni, il giusto rapporto tra i diversi livelli di assistenza e l ottimale utilizzo delle risorse. Si realizza nell esercizio della responsabilità del miglioramento continuo dei servizi erogati e nella salvaguardia di alti standards assistenziali da parte dei professionisti e dell organizzazione ed è volto ad assicurare l adozione di sistemi di garanzia di qualità, la realizzazione di attività di miglioramento e il controllo della qualità dei servizi sanitari. Il Governo clinico è posto in capo al Direttore Sanitario coadiuvate dal Dipartimento di Staff. L attribuzione di specifiche responsabilità gestionali alla componente professionale dell azienda e la partecipazione dei professionisti all elaborazione delle strategie aziendali attraverso il Collegio di Direzione comporta che tali responsabilità vengano condivise e sostenute, anche attraverso l introduzione dei temi della medicina basata sulle evidenze, dello strumento delle linee guida e protocolli, dell autovalutazione periodica, e deve comportare una integrazione della dicotomia tra funzione gestionale e professionale dentro al dipartimento e alle attività in team (gruppi di progetto). Il Governo Clinico deve garantire che siano in opera adeguati sistemi per il miglioramento continuo della qualità avendo come principale obiettivo l affidabilità del Servizio Sanitario, pertanto ogni azione che vi s ispira deve essere coerente e funzionale al raggiungimento degli obiettivi del sistema curante e il metodo di lavoro deve privilegiare l approccio multidisciplinare ai problemi, il lavoro in team e chiare modalità di progettazione e verifica dei risultati. Il governo economico finanziario dell Azienda è la funzione che presidia la compatibilità tra i livelli di assistenza programmati, concertati in sede regionale, e l allocazione delle risorse per l esercizio delle funzioni di produzione e di committenza. Il governo economico finanziario è posto in capo al Direttore Amministrativo, supportato dal Controllo di Gestione e dal Servizio di Controllo Interno (il cui compito, ai sensi del D. Lgs. 286/99, è quello di valutare il conseguimento degli obiettivi assegnati a ciascuna articolazione della struttura organizzativa aziendale, l efficacia, l efficienza ed economicità della gestione, e l imparzialità e il buon andamento dell azione amministrativa). Tale compatibilità può essere realizzata solo attraverso un efficace processo di integrazione (verticale, orizzontale, professionale, settoriale) delle risorse disponibili. I responsabili della produzione devono garantire la coerenza del piano annuale di attività rispetto ai principi esposti e la compatibilità tra le attività e/o i servizi da assicurare con le risorse necessarie al conseguimento dei risultati. Le risorse a disposizione delle macrostrutture sono negoziate nell ambito di accordi che vengono definiti dalla committenza nella forma di contratti di fornitura interni ed esterni e dalle direzioni di macrostruttura, congiuntamente ai direttori dei relativi dipartimenti, nella forma di piani di produzione annuale. I budget relativi vengono valorizzati in base alle tariffe per prestazione e/o ai costi predeterminati per funzioni assistenziali e per i programmi di attività, con le modalità descritte dal D.Lgs n. 229/1999. Pagina 1 di 8
2 Art. 13 Lo Sviluppo della Matrice Organizzativa: Processi e Programmi L Azienda USL 1 Imperiese individua nella definizione dei processi il cardine dello sviluppo organizzativo, del miglioramento qualitativo e della valutazione dei propri risultati strategici (posizionamento dell Azienda). La declinazione della sequenza ordinata delle attività che conducono ai prodotti (output) e la individuazione dei rapporti sequenziali tra clienti e fornitori, dentro e fuori l ambiente dell Azienda, costituisce il principio di elezione per classificare e ordinare la matrice delle relazioni funzionali tra le diverse articolazioni organizzative. Assumendo il cliente finale (l utente dei servizi) come punto di riferimento, e la risposta ai suoi bisogni di salute quale finalità specifica dell Azienda, si individua la necessità di ottimizzare e qualificare i servizi perseguendo il miglioramento continuo della qualità organizzativa (efficienza), della qualità tecnica (efficacia) e della qualità percepita (soddisfazione dell utente). In tale prospettiva, le funzioni di gestione devono tenere sempre più conto delle aggregazioni di attività secondo il criterio del processo, che conduce alla chiara identificazione del prodotto e del suo fruitore, determinando i livelli di responsabilità e i risultati attesi delle singole posizioni organizzative in ordine alle fasi specificatamente presidiate. Accanto alle tradizionali posizioni gestionali, quindi, si dovrà tendere ad individuare responsabilità di processo trasversali al livello delle linee di produzione, per implementare l efficienza delle soluzioni organizzative e garantire l unitarietà dei processi stessi. Con riferimento a specifici problemi di salute, e per popolazioni target determinate, dovranno essere individuate responsabilità di programma con valenza aziendale, o sovraziendale. I programmi, che si pongono al livello della pianificazione e del controllo strategici, devono assicurare il coordinamento dei servizi e dei settori implicati nel percorso assistenziale auspicato per le relative popolazioni target, garantire l omogenea realizzazione su tutto il territorio aziendale delle determinazioni dell Azienda e monitorare i risultati in termini di valutazioni di efficacia degli interventi attuati. L esplicitazione delle missioni e delle aree di responsabilità dei programmi e dei processi viene rinviata al regolamento citato nell art. 27 del presente atto.. Art. 14 Ruolo di Committente e Ruolo di Produttore Volendo realizzare il principio della separazione delle attività e responsabilità di committenza da quelle di produzione delle prestazioni, al fine di gestire in modo ottimale le attività di governo aziendale e di organizzazione e gestione delle risorse assegnate, i processi produttivi ed i modelli organizzativi dell Azienda U.S.L. 1 Imperiese dovranno gradualmente essere adattati a questa nuova realtà attraverso successivi atti organizzativi e relativi regolamenti. La funzione di committenza propria dell Azienda USL, trae esplicito mandato dalle istanze della comunità locale veicolate attraverso la Conferenza dei Sindaci e costituirà parte fondamentale del Piano Strategico e del Piano Attuativo Locale. Tale funzione viene esercitata dall Azienda nei confronti di tutti i produttori di servizi sanitari, interni ed esterni all Azienda, pubblici e privati e troverà negli accordi contrattuali lo strumento operativo di realizzazione. La funzione di committenza troverà nel Direttore di Distretto il primo interlocutore tra i bisogni della comunità locale e la Direzione Aziendale. Art. 15 L Organizzazione Dipartimentale L organizzazione dipartimentale, come riportato dall art. 17-bis del D.Lgs 502, è riconosciuta come "il modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività dell Azienda Sanitaria Locale". Il Dipartimento è una struttura organizzativa complessa, costituita da una pluralità di Unità Operative e Moduli/Settori, che può assumere varie tipologie : 1. Strutturale/gerarchico : prevede l integrazione di componenti omogenee dal punto di vista delle attività, del personale ed eventualmente anche della collocazione fisica; Pagina 2 di 8
3 2. Funzionale : prevede l integrazione di componenti anche tra loro diversificate al fine del perseguimento di realizzare una funzione comune. Rappresentano una particolare tipologia i Dipartimenti Interaziendali, che possono essere sia funzionali che strutturali, e sono costituiti tra più Aziende Sanitarie e/o Ospedaliere attraverso opportuni regolamenti di tipo organizzativo ed economico da inserire in apposite convenzioni e/o contratti. I Dipartimenti devono assicurare la produzione di prestazioni e servizi assistenziali centrati sul bisogno della persona e caratterizzati da elevati livelli di appropriatezza, di efficacia, equità e di qualità tecnica, garantendo la gestione globale del caso clinico e degli aspetti socio - sanitari allo stesso correlati, attraverso la definizione e l applicazione di linee guida, il coordinamento e l integrazione tra le diverse fasi assistenziali ed i diversi professionisti (integrazione Ospedale Territorio). I Dipartimenti curano inoltre l organizzazione e la gestione efficiente ed efficace delle risorse assegnate in sede di negoziazione budgetaria, con particolare attenzione alla valorizzazione delle risorse umane e tecniche, attraverso la promozione, il mantenimento e lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze tecniche e professionali che a vario titolo e livello di responsabilità operano nell ambito del Dipartimento, anche utilizzando programmi di formazione/aggiornamento e di ricerca, e garantendo la partecipazione dell insieme dei professionisti e dei Dirigenti al processo decisionale relativo alle scelte strategiche, organizzative e gestionali. Al fine di svolgere sperimentazioni gestionali e organizzative il Direttore Generale può istituire organizzazioni Dipartimentali temporanee per periodi non superiori ad un anno. In tal caso la nomina del direttore di Dipartimento è regolata dal rapporto di fiducia ed ha durata analoga. Al termine di tale periodo il Dipartimento in oggetto dovrà essere consolidato attraverso un apposito atto organizzativo oppure non confermato. Art. 16 Il Direttore del Dipartimento Il Direttore del Dipartimento è nominato dal Direttore Generale fra i Dirigenti con incarico di Responsabilità delle Unità Operativa inserite nel Dipartimento (art. 17-bis D.Lgs 502). Il Direttore del Dipartimento svolge le seguenti funzioni (in accordo con la tipologia strutturale del Dipartimento) : 1. Negozia il budget, in accordo con i Responsabili delle Unità Operative, e rappresenta il dipartimento nei rapporti con la Direzione Aziendale; 2. Gestisce l insieme delle risorse assegnate al Dipartimento, in accordo con i Responsabili delle Unità Operative, al fine di perseguire criteri di efficienza ed efficacia. 3. Ricorre a provvedimenti con carattere di urgenza, anche prevedendo rotazioni e ridistribuzioni di risorse umane e tecniche, al fine di porre rimedio a situazioni critiche e garantire la continuità dei servizi sia sanitari che amministrativi; 4. Presiede il Comitato di Dipartimento e ne cura le convocazioni e lo svolgimento garantendone la periodicità; Art. 17 Le Unità Operative Le Unità Operative sono le articolazioni aziendali nelle quali si concentrano competenze professionali e risorse (umane, tecnologiche e strumentali), finalizzate allo svolgimento di funzioni amministrative e sanitarie e costituiscono le articolazioni del Dipartimento. Esse operano nella sfera dell organizzazione aziendale, in autonomia gestionale, in ottemperanza alle linee dettate dai Direttori Generale, Amministrativo, Sanitario e di Dipartimento, al fine di realizzare concretamente quanto previsto nel Piano Strategico, utilizzando le risorse assegnate e perseguendo criteri di qualità, efficienza ed efficacia. Pagina 3 di 8
4 La valenza strategica e la complessità organizzativa sono gli elementi che rendono opportuna l individuazione di una posizione con responsabilità di organizzazione e di gestione delle risorse assegnate. La valenza strategica e la complessità organizzativa di una Unità Operativa sono definite dall insieme delle funzioni a cui la struttura è preposta, oltre alla numerosità e della eterogeneità delle risorse da gestire. Le Unità Operative si distinguono in complesse e semplici, in relazione alla intensità assunta dalle variabili citate e all ampiezza degli ambiti di autonomia e di responsabilità conferiti dall Azienda. Il tipo e il numero delle strutture organizzative complesse e semplici è definito con apposito separato atto del Direttore Generale. Al loro interno le strutture organizzative sono ulteriormente graduabili per livelli di complessità. A tale scopo l Azienda USL 1 Imperiese adotterà un sistema esplicito di pesatura delle posizioni organizzative ispirato ai propri valori di riferimento. Art. 18 Il responsabile di Unità Operativa Il responsabile di Unità Operativa è nominato dal Direttore Generale nel rispetto di quanto previsto nell apposito regolamento aziendale. Il Responsabile di Unità Operativa svolge le seguenti funzioni : 1. Risponde alla Direzione Aziendale e al Direttore di Dipartimento del corretto utilizzo delle risorse assegnate al fine di perseguire criteri di efficienza ed efficacia e di realizzazione dei processi produttivi di propria competenza, essendo altresì responsabile del raggiungimento degli obiettivi assegnati. 2. È responsabile della gestione diretta delle risorse umane e tecniche; 3. Relaziona periodicamente al Direttore di Dipartimento sull andamento delle attività dell Unità, segnalando tempestivamente criticità che possano compromettere il buon andamento delle azioni amministrative e sanitarie; 4. Cura, in accordo con il Direttore di Dipartimento, la definizione degli obiettivi e ne verifica il raggiungimento; 5. Propone gli atti esecutivi alla Direzione Generale o al Direttore di Dipartimento. Può adottare egli stesso atti se previsto dall apposito regolamento. Art. 19 Team Progettuali Il Direttore Generale può costituire Team di Progetto nel caso voglia attivare strutture a tempo determinato che debbano sviluppare tematiche gestionali, organizzative, funzionali destinate ad esaurirsi nell elaborazione di un progetto e nella sua evoluzione operativa quando previsto. I Team possono essere multidisciplinari e costituiti da diverse professionalità. È prevista la nomina di un responsabile di progetto che può essere ricondotta sotto tutti gli aspetti a responsabile di struttura semplice o complessa in relazione alla natura dei compiti svolti. Art. 20 La Funzione Professionale In considerazione della mission aziendale che vede come parte fondamentale delle attività la produzione di prestazioni sanitarie, si prevedono funzioni di alto contenuto tecnico professionale, individuando quindi aree di attività specifiche per le quali conferire incarichi di natura professionale, di alta specializzazione, di consulenza, di studio e di ricerca. Tali incarichi prevederanno quindi il riconoscimento e l esercizio di elevate competenze tese a produrre servizi o prestazioni particolarmente complesse nell ambito di una determinata disciplina. Pagina 4 di 8
5 Gli incarichi professionali verranno conferiti direttamente dal Direttore Generale su proposta del Direttore di Dipartimento o di struttura complessa e verranno altresì definite da separati atti le linee di dipendenza di ciascun incarico professionale dalle Unità di appartenenza. Art. 21 Il Distretto Il Distretto è un articolazione organizzativa e territoriale che contribuisce al raggiungimento della missione aziendale, assicurando alla popolazione residente la disponibilità, la fruibilità e l'accesso ai servizi, alle prestazioni sanitarie e a quelle sociali ad elevata integrazione sanitaria. Il Distretto assicura la tutela dello stato di salute della popolazione residente nel territorio attraverso lo svolgimento delle seguenti funzioni: l'anticipazione, la rilevazione, l'analisi e l'interpretazione dei bisogni dei cittadini; la programmazione dei servizi finalizzati alla soddisfazione dei bisogni; la garanzia ai cittadini dell'effettiva disponibilità, accessibilità e fruibilità dei servizi, siano essi prodotti direttamente dalle differenti articolazioni aziendali, da altri soggetti pubblici, organizzazioni no-profit e privati accreditati; la garanzia dell'integrazione tra servizi sociali e sanitari; il coordinamento e l'integrazione tra le differenti articolazioni organizzative e le diverse figure professionali; la garanzia della continuità assistenziale ai cittadini residenti (compresi gli ospiti temporanei). Lo svolgimento di queste funzioni individua due distinte aree di responsabilità: una funzione di committenza che comprende l'analisi dei bisogni, la programmazione delle caratteristiche quantitative e qualitative dei servizi idonei a soddisfarli e la conseguente allocazione delle risorse, la funzione di produzione ed erogazione dei servizi, con particolare attenzione alle necessità di coordinamento ed integrazione. Considerata la particolare situazione territoriale ed orografica dell'azienda ASL 1 Imperiese si prevede un articolazione in tre distretti: N. 1 Ventimigliese, il quale comprende i Comuni di: - Airole, Apricale, Bordighera, Camporosso, Castel Vittorio, Dolceacqua, Isolabona, Olivetta S. Michele, Perinaldo, Pigna, Rocchetta Nervina, S. Biagio della Cima, Seborga, Soldano, Vallecrosia, Vallebona, Ventimiglia, N. 2 Sanremese, il quale comprende i Comuni di: - Badalucco, Baiardo, Carpasio, Castellaro, Ceriana, Molini di Triora, Montalto Ligure, Ospedaletti, Pompeiana, Riva Ligure, Sanremo, S.Stefano al Mare, Taggia, Terzorio, Triora, N. 3 Imperiese, il quale comprende i Comuni di: - Aurigo, Borgomaro, Caravonica, Cervo, Cesio, Chiusanico, Chiusavecchia, Cipressa, Civezza, Costarainera, Diano Arentino, Diano Castello, Diano Marina, Diano S. Pietro, Dolcedo, Imperia, Lucinasco, Mendatica, Pietrabruna, Pontedassio, Prelà, S. Bartolomeo al Mare, S. Lorenzo al Mare, Vasia, Villa Faraldi, Aquila D'Arroscia, Armo, Borghetto d'arroscia, Cosio d'arroscia, Montegrosso Pian Latte, Pieve di Teco, Pornassio, Ranzo, Rezzo, Vessalico, Pagina 5 di 8
6 La progettazione organizzativa di ciascun distretto e l'allocazione fisica dei singoli servizi è progettata in sintonia con la complessità del territorio, la distribuzione della popolazione, la particolare situazione orografica (zona costiera con vallate poste perpendicolarmente), l'assetto della viabilità e la cultura della popolazione di riferimento. In sintonia con l'obiettivo di valorizzare tutte le potenzialità della rete dei servizi territoriali, la direzione aziendale si propone la piena attivazione, la valorizzazione, l integrazione e il coordinamento di tutte le risorse disponibili, con particolare attenzione ai Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Famiglia. Art. 22 Il Direttore del Distretto Il Direttore di Distretto è la figura dirigenziale incaricata dalla Direzione Generale dell Azienda all espletamento della funzione di governo della domanda e della programmazione e controllo delle azioni di prevenzione, cura e riabilitazione di concerto con le Autonomie Locali dell ambito territoriale del Distretto. Rappresenta e governa il Distretto al fine di garantirne la missione, attraverso l elaborazione del programma attuativo territoriale (PAT), in coerenza con gli orientamenti espressi dal Collegio di Direzione. A tal fine esercita la funzione di committenza per la popolazione residente nel proprio territorio, definendo le caratteristiche qualitative e quantitative delle attività e dei servizi necessari. Concorda con il Dipartimento delle di Cure Primarie le risorse necessarie allo svolgimento delle attività previste nei piani delle attività territoriali. Il Direttore di Distretto è nominato in rapporto fiduciario dal Direttore Generale tra i Dirigenti della ASL o tra professionalità esterne all Azienda che siano in possesso di requisiti inerenti la funzione da svolgere, in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa vigente.. L incarico di responsabile della gestione complessiva della committenza del distretto comporta lo svolgimento di una funzione tipicamente manageriale non obbligatoriamente correlata a qualificazioni professionali di provenienza, ma al possesso di caratteristiche personali la cui valutazione, in linea con la normativa vigente, è discrezionalmente rimessa al Direttore Generale. Egli risponde direttamente al Direttore Generale del raggiungimento degli obiettivi gestionali attribuiti al Distretto, del rispetto del budget prefissato nonché, nei confronti del Direttore Sanitario nel rispetto delle indicazioni tecnico scientifiche. Il Direttore del distretto supporta la Direzione Generale nei rapporti con i sindaci del distretto È responsabile della redazione del Piano Attuativo Territoriale, in accordo con le Segreterie Tecniche di Zona, attraverso i seguenti passi di concertazione: recepisce gli indirizzi della sua Direzione Generale sulle politiche generali di assistenza distrettuale della Asl. nella sede del Comitato dei Sindaci di Distretto (che coincide con la Conferenza di Zona) concerta con i Comuni gli indirizzi locali di assistenza sanitaria e socio-sanitaria, definendo le risorse strutturali, di personale ed economiche che i Comuni e le Asl mettono a disposizione per i servizi a partecipazione economica mista. Il Direttore di Distretto presenta il PAT al Direttore Generale che lo approva in via preliminare. Pagina 6 di 8
7 Art. 23 La funzione di committenza La funzione di committenza, organica alla missione del distretto, comprende l'attività di analisi dei bisogni, l azione di "governo" della domanda di salute e la conseguente progettazione della risposta sociosanitaria. L'analisi delle esigenze di salute rappresenta il presupposto indispensabile per l'individuazione e l allocazione delle risorse necessarie. In questa ottica la direzione aziendale individua tutte le risorse necessarie, operando nelle seguenti direzioni: allocazione finalizzata di risorse proprie, sviluppo di forme di collaborazione con risorse presenti nel territorio, stretto raccordo con gli organismi rappresentativi della comunità locale, per attivare e orientare le possibili sinergie, soprattutto in ambito socio-sanitario. Il Distretto svolge la funzione di committenza avvalendosi principalmente dei seguenti organi: il Direttore di Distretto garante della "presa in carico" del cittadino utente, della progettazione di una risposta socio-sanitaria efficace e della valutazione dei risultati raggiunti; l'ufficio di Coordinamento dell'attività distrettuale che supporta il Direttore di Distretto nell'analisi dei bisogni e nella progettazione di una risposta coordinata e integrata, l'unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) che rappresenta il "punto di accesso" privilegiato alla rete dei servizi territoriali e alle altre articolazioni produttive dell'azienda. Art. 24 La funzione di produzione Il momento centrale, della produzione distrettuale si sviluppa nell Unità Operativa di Cure Primarie. Ciascuna delle tre Unità Operative di Cure Primarie operanti nei Distretti ha l'obiettivo di fornire una risposta coordinata e integrata ai bisogni socio-sanitari della popolazione. Per raggiungere questo risultato l Unità Operativa di Cure Primarie è chiamata a presidiare con particolare attenzione i seguenti fattori: una presa in carico multidimensionale del cittadino-utente; il governo della continuità assistenziale; il costante miglioramento del livello di appropriatezza delle prestazioni; una attenzione diffusa alle esigenze di coordinamento e integrazione, sia a livello organizzativo che professionale. Lo sviluppo di questa nuova modalità di erogazione delle attività distrettuali richiede un forte investimento organizzativo finalizzato a: valorizzare tutte le figure professionali coinvolte nei processi assistenziali; progettare percorsi assistenziali condivisi; sviluppare meccanismi organizzativi e momenti formativi che soddisfino il fabbisogno di integrazione e coordinamento (formazione, lavoro di équipe, piani di assistenza personalizzati, ecc.); progettare meccanismi di integrazione con le altre "linee aziendali" (Ospedale e Dipartimento della Prevenzione) per garantire la continuità assistenziale e il necessario raccordo organizzativo. Pagina 7 di 8
8 L organizzazione della funzione di produzione, attraverso l articolazione nelle Unità Operative di Cure Primarie, prevede un integrazione trasversale ai tre Distretti al fine di garantire, in stretto raccordo con la strategia aziendale, un sufficiente grado di omogeneità a livello provinciale. Le aree in cui è chiamato ad operare prioritariamente, in stretto raccordo con i Direttori di Distretto, sono le seguenti: progettazione, monitoraggio e verifica di alcune procedure, sia in ambito socio-sanitario che amministrativo, progettazione, monitoraggio e verifica di linee guida e percorsi assistenziali, anche in raccordo con l'articolazione ospedaliera, il controllo di qualità, sia a livello di appropriatezza che in tutte le dimensioni della qualità percepita. Art. 26 Il Presidio Ospedaliero Il Presidio Ospedaliero garantisce la fornitura di prestazioni specialistiche di ricovero o di tipo ambulatoriale, rappresentando una linea di produzione. A tal proposito la produzione dovrà essere modulata secondo le caratteristiche di qualità e di quantità specificate nei piani di produzione negoziati e concordati con la Direzione Aziendale. Sarà inoltre dotato di proprio Budget economico finanziario che dovrà essere realizzato attraverso l unione di tutti i budget delle strutture aziendali dotate di responsabilità gestionale che appartengono al Presidio. L'assistenza ospedaliera dell'azienda USL 1 Imperiese si articola in un unico Presidio e comprende gli stabilimenti di Imperia e Costarainera, di Sanremo e di Bordighera. Art. 27 Direzione di Presidio Ospedaliero Il Direttore del Presidio è responsabile della gestione del presidio ospedaliero, assicurando la conduzione nei canoni dettati dal piano strategico aziendale e rispettando i vincoli di qualità, bilancio e budgetari, essendo quindi responsabile dell andamento complessivo della struttura ospedaliera; Assicura, attraverso la Direzione Amministrativa del Presidio, la direzione delle funzioni trasversali di supporto tecnico amministrativo e logistico e attraverso la Direzione Sanitaria di Presidio il governo clinico, a tal scopo sarà coadiuvato da una o più figure di dirigente sanitario di stabilimento e dirigente amministrativo di stabilimento. Il Direttore di Presidio è nominato dal Direttore Generale sulla base del rapporto fiduciario attraverso apposito provvedimento che regola il trattamento economico in base alle caratteristiche dei compiti affidati. Art. 28 Articolazioni organizzative La configurazione organizzativa di dettaglio, comprendente le missioni e le aree di responsabilità delle articolazioni e delle strutture organizzative Aziendali, in coerenza con quanto riportato in questo capitolo e alla necessaria progettazione della matrice dei processi aziendali, si rinvia allo specifico documento attuativo Regolamento Strutturale dell Organizzazione Aziendale. Pagina 8 di 8
PROVINCIA DI IMPERIA. Istituzione scolastica n. 1 Comuni Scuole alunni. Istituzione scolastica n.3 Comuni Scuole alunni
PROVINCIA DI IMPERIA ISTRUZIONE DELL'OBBLIGO I Ambito - Imperiese Comuni: Cervo, S.Bartolomeo al M., Villa Faraldi, Diano Marina, Diano Castello, Diano S.Pietro,, Diano Arent., Pontedassio, Chiusavecchia,
DettagliValori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2011
REGIONE AGRARIA N : 1 REGIONE AGRARIA N : 2 REGIONE AGRARIA N.1-ALTE VALLI ARROSCIA Comuni di: AQUILA D`ARROSCIA, ARMO, BORGHETTO D`ARROSCIA, COSIO D`ARROSCIA, MENDATICA, MONTEGROSSO PIAN LATTE, PIEVE
DettagliMinistero dell Interno
Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile COMANDO PROVINCIALE DEI VIGILI DEL FUOCO DI IMPERIA Comando Provinciale di Imperia Indirizzo: Via Giovanni
DettagliDECRETO del Dirigente n.170/2010 Diffusione in Liguria del punteruolo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus) - Secondo aggiornamento.
DECRETO del Dirigente n.170/2010 Diffusione in Liguria del punteruolo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus) - Secondo aggiornamento. Visto il decreto legislativo 19 agosto 2005 n. 214 Attuazione
DettagliScopo della proposta di legge
Proposta di legge Modifiche alla legge regionale n.40/2005 (Disciplina del servizio sanitario regionale) e alla legge regionale n.28/2015 (Disposizioni urgenti per il riordino dell'assetto istituzionale
DettagliCORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE
CORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE 1 a) L organizzazione: concetti generali b) La struttura organizzativa c) I principali modelli di struttura organizzativa a) La
DettagliGli ATS Ambiti Territoriali sociali DSS 3 Imperiese Mercoledì 29 Aprile Silvana Bergonzo Direttore Sociale DSS n.
Gli ATS Ambiti Territoriali sociali DSS 3 Imperiese Mercoledì 29 Aprile 2015 Silvana Bergonzo Direttore Sociale DSS n. 3 Imperiese Alcuni concetti di base che possono facilitare l'attività di questo Operatore
DettagliSoggetti e funzioni della programmazione sociale
Servizio Sanità e Servizi Sociali Soggetti e funzioni della programmazione sociale a cura di Maria Lodovica Fratti Dirigente Servizio Sanità e Servizi Sociali Regione Emilia Romagna Programma annuale degli
DettagliASUR Azienda sanitaria unica regionale
ASUR Azienda sanitaria unica regionale Cosa succede dal 1 luglio 2016 E istituita l Azienda sanitaria unica regionale (ASUR) Le aziende sanitarie locali sono soppresse L Azienda sanitaria unica regionale
DettagliLinee di Indirizzo per la riorganizzazione del sistema di Servizi e Strutture per le Dipendenze Normativa di riferimento
Linee di Indirizzo per la riorganizzazione del sistema di Servizi e Strutture per le Dipendenze Normativa di riferimento D.P.R. 309/90 D.M. 444/90 L. n.45/99 D.M. del 14/06/02 L. n.328/00 L. n.125/01 Atto
DettagliAspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte. Ragnar Gullstrand IRES
Aspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte Ragnar Gullstrand IRES La leggenda dell Araba Fenice E bellissima, tutti la conoscono ma nessuno l ha mai vista. 2 Equità (giornate di degenza
Dettagli11 novembre 2013 QUALITA DI VITA NELLA MALATTIA IN FASE TERMINALE
11 novembre 2013 QUALITA DI VITA NELLA MALATTIA IN FASE TERMINALE La legge 38 del 2010 La rete delle cure palliative Il CeAD Il Dipartimento Interaziendale di Cure Palliative LEGGE 38 DEL 15 MARZO 2010
DettagliL area vasta nel Veneto
L area vasta nel Veneto Orientamento dei Progetti di Area Vasta PROCESSO ACQUISTI Le Aree vaste si stanno orientando alla creazione: nel breve termine di modelli di governance di dipartimenti interaziendali
DettagliORARIO SPECIALE FESTIVITA' 2012
Riviera Trasporti S.p.A. ORARIO SPECIALE FESTIVITA' 2012 NATALE SANTO STEFANO CAPODANNO 2013 ERRATA CORRIGE Modifiche intervenute dopo la stampa tipografica LINEA 1 : VENTIMIGLIA PONTE SAN LUIGI LINEA
DettagliASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE
R E G I O N E P U G L I A ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE Regolamento Disposizioni regolamentari per la disciplina delle Aziende Ospedaliero Universitarie della Regione Puglia ai sensi del D.L.gs
DettagliMANUALE QUALITÀ. SISTEMA di GESTIONE per la QUALITÀ. Il valore di un risultato sta nel processo per raggiungerlo (Albert Einstein) Introduzione
Pagina 1 di 6 Il valore di un risultato sta nel processo per raggiungerlo (Albert Einstein) Manuale Qualità Introduzione INDICE DELLE EDIZIONI.REVISIONI N DATA DESCRIZIONE Paragraf i variati Pagine variate
DettagliOsservazioni al testo Rete territoriale. I principi per la definizione degli assetti organizzativi delle ASL - 7 aprile 2015
Ai fini di dare i riscontri utili per lo sviluppo del nostro SSR procediamo nell'analisi del documento identificando, sulla base delle ipotesi da noi formulate, quali proposte possono essere d'interesse
DettagliL ASSISTENTE SOCIALE PROFESSIONISTA NELLO SCENARIO DELLE STRUTTURE DI TIPO RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI
L ASSISTENTE SOCIALE PROFESSIONISTA NELLO SCENARIO DELLE STRUTTURE DI TIPO RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI a cura di Annalisa Fidaleo, assistente sociale In base alla legge LEGGE REGIONALE
DettagliLe Cure Palliative erogate in Rete
Le Cure Palliative erogate in Rete La normativa nazionale e regionale Codigoro - 29 settembre 2012 Mauro Manfredini Focus sulla Rete No Terapia del dolore No Cure Palliative Pediatriche LEGGE n. 39 26
DettagliI PATTI AZIENDALI NELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE
Venezia, 13 dicembre 2005 Workshop Medicina Convenzionata III edizione I PATTI AZIENDALI NELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE Dott.. ANGELO LINO DEL FAVERO Direttore generale ULSS n. 7 Pieve di Soligo Coordinatore
Dettagli21 Responsabile Infermieristico Tecnico di Dipartimento (RITD) Dipartimento MATERNO INFANTILE
Titolo Posizione 21 Responsabile Infermieristico Tecnico di Dipartimento (RITD) Dipartimento MATERNO INFANTILE Punti assegnati 11 Importo annuo Economico 4.957,90 Profilo Interessato Ruolo Contenuti Collaboratore
DettagliLe leggi di riordino del SSN: l aziendalizzazione
Le leggi di riordino del SSN: l aziendalizzazione Stefano Tardivo Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica Università degli Studi di Verona Legge 833/78 Principi guida del SSN (art. 2, 3 e 32 della Costituzione):
DettagliMASTER universitario di II livello in FUNZIONI DIRETTIVE e GESTIONE dei SERVIZI SANITARI. Programma generale
all.1 MASTER universitario di II livello in FUNZIONI DIRETTIVE e GESTIONE dei SERVIZI SANITARI Programma generale Il Master Universitario di II livello in Funzioni Direttive e Gestione dei Servizi Sanitari
DettagliIl Servizio sociale territoriale
Il Servizio sociale territoriale come livello essenziale del sistema integrato di interventi e servizi sociali Un progetto di ricerca Provincia di Bologna Servizio Politiche sociali e per la salute Istituzione
Dettaglisuccessive modificazioni ed integrazioni come di seguito: a) Presidente: GIUNTA REGIONALE Omissis
Pag. 12 Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Anno XXXVIII - N. 27 (11.05.2007) successive modificazioni ed integrazioni come di seguito: a) Presidente: - Il Dirigente del Servizio Assistenza Distrettuale,
DettagliDistretto Sociosanitario 1 Ventimigliese PROTOCOLLO D'INTESA
Provincia di Imperia Distretto Sociosanitario 1 Ventimigliese Distretto Sociosanitario 2 Sanremese Distretto Sociosanitario 3 Imperiese PROTOCOLLO D'INTESA Per l istituzione del Registro Pubblico Provinciale
DettagliRedazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette
PERCORSO CONDIVISO PER GARANTIRE LA CONTINUITA ASSISTENZIALE TRA OSPEDALE E TERRITORIO DEL PAZIENTE RICOVERATO (dimissioni protette) ELABORATO E CONDIVISO DA: ASL Provincia di Monza e Brianza A.O SAN GERARDO
DettagliREGOLAMENTO DELL UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (URP) (Approvato con Delibera C.d.A. n. 8 del )
REGOLAMENTO DELL UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (URP) (Approvato con Delibera C.d.A. n. 8 del 19.03.2015) INDICE ART. 1 - Ambito di applicazione ART. 2 - Ruolo dell Ufficio Relazioni con il pubblico
DettagliPagina 1. BOZZA del 22/05/2014
1 BOZZA del 22/05/2014 OGGETTO: ISTITUZIONE DELLA STRUTTURA TECNICA DENOMINATA UFFICIO DI SUPPORTO ALLA CONFERENZA TERRITORIALE E DI COLLEGAMENTO TRA LA DIREZIONE GENERALE DELL AZIENDA USL DELLA ROMAGNA
DettagliOGGETTO : NUCLEO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI DELLA REGIONE LIGURIA. ADEGUAMENTO STRUTTURA E COMPETENZE. LA GIUNTA REGIONALE
OGGETTO : NUCLEO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI DELLA REGIONE LIGURIA. ADEGUAMENTO STRUTTURA E COMPETENZE. N. 363 IN 23/04/2004 LA GIUNTA REGIONALE del REGISTRO ATTI DELLA GIUNTA
DettagliProvince autonome di Trento e di Bolzano, recante ridefinizione implementazione e
Bozza di Accordo, ai sensi dell art. 4 del D. Lgs. 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, recante ridefinizione implementazione e approfondimento
DettagliProtocollo di intesa
FONDO SOCIALE EUROPEO OB. 2 COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2007-2013 BANDO REGIONALE RELATIVO ALLA CHIAMATA DI PROGETTI PER LA REALIZZAZIONE DI SERVIZI INTEGRATI NELL
DettagliA. O. SAN GERARDO DI MONZA
A. O. SAN GERARDO DI MONZA Il Dipartimento Infermieristico Tecnico Riabilitativo Aziendale DITRA Mission e vision Anna Maria RAIMONDI 13 novembre 2007 1 A. O. SAN GERARDO DI MONZA PRESIDI OSPEDALIERI PRESIDIO
Dettagli-------------------------------------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------------------------------------- Approvato con Deliberazione del Comitato dell Accordo di Programma n. 01 del 22.02.2005 -------------------------------------------------------------------------------------------------------
DettagliI requisiti La qualificazione del personale La qualificazione dei soggetti
L avvio dell accreditamento per i servizi sociosanitari: governo del processo, criteri, procedure, standard. I requisiti La zione del personale La zione dei soggetti Raffaele Fabrizio Direzione Sanità
DettagliCRITERI E MODALITA PER LA RICERCA, LA SELEZIONE E L INSERIMENTO DEL PERSONALE.
CRITERI E MODALITA PER LA RICERCA, LA SELEZIONE E L INSERIMENTO DEL PERSONALE. PRINCIPI GENERALI La So.G.Aer. S.p.A. procede al reclutamento del personale, nel rispetto della normativa vigente, sulla base
DettagliDELIBERAZIONE N. 1/12 DEL
Oggetto: Linee di indirizzo regionali in materia di determinazione delle dotazioni organiche delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale. L Assessore dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale riferisce
DettagliIl Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione
Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata
DettagliGESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE
GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE DESCRIZIONE SINTETICA GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE Il gestore del è in grado di sviluppare ed implementare un funzionale all attuazione degli obiettivi strategici
DettagliUNA ESPERIENZA PARTECIPATIVA DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE: IL CASO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
UNA ESPERIENZA PARTECIPATIVA DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE: IL CASO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA Gianni Vicario Danilo Spazzapan Regione Automoma Friuli Venezia Giulia LEGGE REGIONALE 17/08/2004,
Dettagli4) Quanti anni dura in carica il Collegio sindacale della ASL? A) Cinque B) Quattro C) Tre
Questionario n. 3 Lineamenti di ordinamento sanitario 1) L attuazione del Servizio sanitario compete: A) Allo Stato B) Allo Stato e alle Regioni C) Alle Regioni e agli enti territoriali D) Allo Stato,
DettagliVI Sessione Sindromi coronariche acute Convention delle UTIC. Archivio STEMI in Lombardia: dove stiamo andando Maurizio Bersani
VI Sessione Sindromi coronariche acute Convention delle UTIC Archivio STEMI in Lombardia: dove stiamo andando Maurizio Bersani La Regione Lombardia 23.863 Kmq, 10.000.000 ab. 140.000 operatori sanitari
DettagliREGIONE EMILIA-ROMAGNA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 18 dicembre
5-1-2007 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PARTE SECONDA - N. 2 57 REGIONE EMILIA-ROMAGNA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 18 dicembre 2006, n. 1807 Approvazione delle intese sottoscritte
DettagliTECNOLOGIE DELL INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE
TECNOLOGIE DELL INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE Materiale di supporto alla didattica Tecnologie dell informazione e della comunicazione per le aziende CAPITOLO 5: La gestione delle informazioni
DettagliDelibera della Giunta Regionale n. 826 del 29/12/2016
Delibera della Giunta Regionale n. 826 del 29/12/2016 Dipartimento 52 - Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali Direzione Generale 4 - Direzione Generale Tutela salute e coor.to del Sistema
DettagliIl welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali
Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Teresa Petrangolini 23 giugno 2014
DettagliDEI LAVORATORI E DEI LUOGHI DI LAVORO) PAS
PIANO AZIENDALE FORMAZIONE (ANTINCENDIO e SICUREZZA DEI LAVORATORI E DEI LUOGHI DI LAVORO) PAS AOU POLICLINICO GAETANO MARTINO MESSINA La formazione continua e l aggiornamento professionale rappresentano
DettagliASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA. VI Commissione legislativa. RISOLUZIONE n. 46
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA VI Commissione legislativa RISOLUZIONE n. 46 Atto di indirizzo in ordine alla rideterminazione delle piante organiche ed all adeguamento degli atti aziendali delle aziende
DettagliLEGGE REGIONALE N. 82 DEL REGIONE TOSCANA. Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato.
LEGGE REGIONALE N. 82 DEL 28-12-2009 REGIONE TOSCANA Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA N. 56 del
DettagliCORSO OPERATORE SOCIOSANITARIO. Elementi di legislazione sanitaria ed organizzazione dei servizi
CORSO OPERATORE SOCIOSANITARIO ANNO SCOLASTICO 2015 Elementi di legislazione sanitaria ed organizzazione dei servizi Dott. Franco Caracciolo Dirigente Responsabile Ufficio Coordinamento Verifiche Prestazionali
DettagliCOLLEGIO DEI DOCENTI, CONSIGLIO DI ISTITUTO, COMITATO DI VALUTAZIONE, DIRIGENTE SCOLASTICO, RSU DOPO LA LEGGE 107/15
COLLEGIO DEI DOCENTI, CONSIGLIO DI ISTITUTO, COMITATO DI VALUTAZIONE, DIRIGENTE SCOLASTICO, RSU DOPO LA LEGGE 107/15 ARGOMENTO AZIONE LEGGE DI RIFERIMENTO ORGANO COMPETENTE Prerogativa didattica Impiego
DettagliCOMUNE di MONTALCINO REGOLAMENTO COMUNALE SUL CONTROLLO DELLE PARTECIPATE
COMUNE di MONTALCINO REGOLAMENTO COMUNALE SUL CONTROLLO DELLE PARTECIPATE INDICE: Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 esterni) Art. 7 Ambito di applicazione Controllo sulle società partecipate Adempimenti
DettagliSERVIZI SPECIALISTICI LEGALI E TECNICO- SISTEMISTICI PER ADEGUAMENTO ATTIVITÀ AL CODICE DELLA PRIVACY.
SERVIZI SPECIALISTICI LEGALI E TECNICO- SISTEMISTICI PER ADEGUAMENTO ATTIVITÀ AL CODICE DELLA PRIVACY. Il presente documento ha lo scopo di illustrare in dettaglio i servizi legali ed informatici specialistici
DettagliDELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
Regione del Veneto Azienda Unità Locale Socio Sanitaria OVEST VICENTINO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N 5 OVEST VICENTINO Sede Legale: Via Trento, 4 36071 ARZIGNANO (VI) DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE
DettagliREGOLAMENTO DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento
REGOLAMENTO DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento 1. Il presente Regolamento disciplina l organizzazione ed il funzionamento del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze,
DettagliDIREZIONE CENTRALE RISORSE UMANE, ORGANIZZAZIONE E SERVIZI GENERALI
Approvato con Determina dirigenziale del Direttore Generale n. 2/2015 del 20 gennaio 2015 e revisionato a seguito Det. DG n. 7 del 30/01/2015 (inserimento Redazione ) DIREZIONE CENTRALE RISORSE UMANE,
DettagliProvince autonome di Trento e di Bolzano, recante ridefinizione implementazione e
Bozza di Accordo, ai sensi dell art. 4 del D. Lgs. 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, recante ridefinizione implementazione e approfondimento
DettagliORARIO GENERALE INVERNALE
RIVIERA TRASPORTI S.p.A. ORARIO GENERALE INVERNALE In vigore dal 14 settembre 2015 al 12 giugno 2016 AGGIORNATO AL 5 APRILE 2016 LINEA 17 : SANREMO - ARMA DI TAGGIA - CASTELLARO (solo Feriale) Pagina 35
DettagliCAPITOLO 7 GESTIONE DEI PROCESSI
CAPITOLO 7 GESTIONE DEI PROCESSI 7.1 GENERALITA 7.2 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DEI PROCESSI 7.3 RESPONSABILITA ED AUTORITA RELATIVE AI PROCESSI Pagina 51 di 76 7.1 GENERALITÁ Nel presente capitolo l Istituto
DettagliLe funzioni dell ambito territoriale ed i processi di regolazione e controllo sul sistema dei servizi
Le funzioni dell ambito territoriale ed i processi di regolazione e controllo sul sistema dei servizi Gloria Tognetti Referente area infanzia e adolescenza zona Valdarno Inferiore (PISA) L esperienza che
DettagliIL PERCORSO DI LAVORO - AREA INFANZIA - ZONA VALDARNO INFERIORE
IL PERCORSO DI LAVORO - AREA INFANZIA - ZONA VALDARNO INFERIORE Gloria Tognetti & Barbara Pagni Coordinamento Gestionale e Pedagogico Zonale del Valdarno Inferiore La Conferenza, in raccordo agli indirizzi
DettagliScheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi
Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi PIANO DI ZONA I triennio Annualità: I ann. II ann. III ann. Progetto di durata triennale AMBITO TERRITORIALE N.6 PROV TA ASL TA 1.1
DettagliREGOLAMENTO DELL UFFICIO DI PIANO
REGOLAMENTO DELL UFFICIO DI PIANO Novembre 2003 Art. 1 Oggetto Il presente regolamento disciplina la composizione, le attribuzioni e le modalità di funzionamento dell Ufficio di Piano, costituito a norma
DettagliLINEE GUIDA. c) gli uffici di servizio sociale per i minorenni (USSM) del Ministero della giustizia;
Allegato alla Delib.G.R. n. 34/20 del 7.7.2015 LINEE GUIDA Disciplina dei Tirocini di orientamento, formazione e inserimento/reinserimento finalizzati all inclusione sociale, all autonomia delle persone
DettagliREGIONE LIGURIA PROVINCIA DI GENOVA COMUNE DI RECCO
REGIONE LIGURIA PROVINCIA DI GENOVA COMUNE DI RECCO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA PROGETTAZIONE SVOLTA DA SOGGETTI INTERNI ALL AMMINISTRAZIONE COMUNALE E PER LA RIPARTIZIONE DEI RELATIVI INCENTIVI
DettagliDistretto Sanitario di Enna Distretto Sanitario di Piazza Armerina Distretto Sanitario di Nicosia Distretto Sanitario di Agira
L ambito territoriale dell ASP di Enna corrisponde a quello della provincia di Enna, nonché del Comune di Capizzi (ME), con una popolazione di circa 180.000 abitanti distribuiti in 2.563,13 Kmq. di superficie
DettagliIntroduzione. L evoluzione delle organizzazioni dall inizio del secolo a oggi 3 Il dirigente nei vari tipi di organizzazione 12
00 Calamandrei romane 16-07-2002 16:26 Pagina V Indice Introduzione XI PARTE PRIMA Il contesto: l ambiente organizzativo, la legislazione, i modelli 1 organizzativi CAPITOLO 1 Generalità sulle organizzazioni,
DettagliAntonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche.
Antonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche antonellamrt@gmail.com 1 negli USA vengono introdotti i DRG con l obiettivo di
DettagliMANUALE DI GESTIONE PER LA QUALITA
Copia N 00 Assegnata a: Indice del manuale DESCRIZIONE DELL'AZIENDA... 3 MISSION (politica per la qualità)... 3 ORGANIGRAMMA... 4 PROCESSI AZIENDALI E LORO INTERAZIONE... 5 Procedure e correlazione con
Dettagli1ª Giornata delle buone prassi per l integrazione delle conoscenze e competenze del Ministero della Salute (Attuazione Legge 38/2010)
21 novembre 2013 1ª Giornata delle buone prassi per l integrazione delle conoscenze e competenze del Ministero della Salute (Attuazione Legge 38/2010) CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE 2013 AI SENSI DELLA LEGGE
Dettagligestione delle imprese Prof. Arturo Capasso
Economia e gestione delle imprese Prof. Arturo Capasso 1 Argomenti Il ciclo direzionale La funzione organizzativa Struttura organizzativa Scelte di organizzazione Progettazione dell organizzazione Modelli
DettagliLa cassetta dei nuovi attrezzi per il welfare regionale e territoriale.
La cassetta dei nuovi attrezzi per il welfare regionale e territoriale. L avvio dell accreditamento per i servizi sociosanitari: governo del processo, criteri, procedure, standard. L avvio dell accreditamento
DettagliDeterminazione dirigenziale n. 1 del adottata dall Agenzia per la Formazione, l Orientamento e il Lavoro del Sud Milano a.s.c.
Determinazione dirigenziale n. 1 del 07.01.2015 adottata dall Agenzia per la Formazione, l Orientamento e il Lavoro del Sud Milano a.s.c. OGGETTO: RINNOVO INCARICO SUPPORTO CONSULENZIALE QUALIFICATO PRESIDENTE
DettagliSi aggiunga come primo riconoscimento:
PROPOSTA DI EMENDAMENTI DELL'OSSERVATORIO REGIONALE DEL VOLONTARIATO TRATTE DAL DOCUMENTO "RICHIESTE DI MODIFICHE ED INTEGRAZIONE ALLA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE CONCERNENTE IL SISTEMA INTEGRATO DEGLI
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 23 DELIBERAZIONE 25 maggio 2015, n. 675
DELIBERAZIONE 25 maggio 2015, n. 675 Proposte di sperimentazione: A - Nucleo residenziale a bassa intensità assistenziale (BIA) - presso le strutture RSA Grassi Landi di Villetta S. Romano, B - Progetto
DettagliProtocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA Civitella in val di chiana Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana CONTRAENTI
DettagliREGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE
REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 49 del 21 ottobre 2015 CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI...
DettagliGiunta Regionale del Lazio
Giunta Regionale del Lazio DELIBERAZIONE N. 3894 DEL 29 LUGLIO 1998 Presa d atto dell accordo tra le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Molise, Umbria, Sardegna per il coordinamento delle attività
DettagliALLEGATO ALLA D.C. N. 14 DEL 06/04/2005
ALLEGATO ALLA D.C. N. 14 DEL 06/04/2005 CONVENZIONE TRA I COMUNI DI ARGELATO, BARICELLA, BENTIVOGLIO, BUDRIO, CASTELLO D ARGILE, CASTEL MAGGIORE, CASTENASO, GALLIERA, GRANAROLO, MALALBERGO, MINERBIO, MOLINELLA,
DettagliCOMUNE di EMPOLI REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE. Articolo 19 Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005, n.
COMUNE di EMPOLI REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE Articolo 19 Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005, n. 1 Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 4 del
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA STRUTTURA SOCIO- ASSISTENZIALE COMUNALE (AI SENSI DELLA L.P. 12.07.1991, N. 14 ART.
Comune di Rovereto Provincia di Trento REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA STRUTTURA SOCIO- ASSISTENZIALE COMUNALE (AI SENSI DELLA L.P. 12.07.1991, N. 14 ART. 20) Approvato con deliberazione
DettagliLa rete qualità e governo clinico dell'azienda USL di Bologna Dalla formazione ai progetti aziendali
III Convention Nazionale GIMBE per le UU.OO. di Staff Dalla Formazione Continua alla Qualità dell'assistenza Sanitaria Bologna, 19 Novembre 2010 La rete qualità e governo clinico dell'azienda USL di Bologna
DettagliIl programma di Accreditation Canada nella Regione Veneto
Accreditamento e profili qualitativi nel S.S.N. Roma, 14 gennaio 2010 Auditorium Lungotevere Ripa, 1 in collaborazione con Il programma di Accreditation Canada nella Regione Veneto Cinzia Bon Agenzia Regionale
DettagliREGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie)
REGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie) FASE 1 Accoglimento della domanda a. Accoglimento della domanda da parte del Distretto Socio Sanitario
DettagliGabriele Scaramellini. Via G. Venezian, 1; Milano.
CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Nome Gabriele Scaramellini Indirizzo Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, SC Otorinolaringoiatria 1 Via G. Venezian, 1; 20133 Milano Telefono 0223902793 Fax
Dettagli2. Uffici di diretta collaborazione.
D.P.R. 6-7-2001 n. 307 Regolamento recante organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro per i beni e le attività culturali. Pubblicato nella Gazz. Uff. 28 luglio 2001, n. 174. 2.
DettagliDELIBERAZIONE N. 14/2016 ADOTTATA IN DATA 14/01/2016 IL DIRETTORE GENERALE
DELIBERAZIONE N. 14/2016 ADOTTATA IN DATA 14/01/2016 OGGETTO: Contratto con la Fondazione per la ricerca Ospedale Maggiore di Bergamo per l affidamento delle attività necessarie all attivazione della rete
DettagliSISTEMI SANITARI. Sistema Privatistico o Liberista Sistema Assicurativo Sistema Sanitario Nazionale
SISTEMI SANITARI Sistema Privatistico o Liberista Sistema Assicurativo Sistema Sanitario Nazionale SISTEMI SANITARI Liberista/ Assicurativo/ S.S.N. Liberista (bricolage della malattia) Assicurativo (diritto
DettagliREGIONE LIGURIA ELENCO DELLE CARTE DEI CENTRI DI INTERESSE STORICO ARTISTICO E AMBIENTALE CISAA
ELENCO DELLE CARTE DEI CENTRI DI INTERESSE STORICO ARTISTICO E AMBIENTALE CISAA Numero Carta Nome Carta Comune Provincia 214030_1121 Caprile Propata Genova 214030_1623 Bavastrelli Propata Genova 214030_1743
DettagliF O R M A T O E U R O P E O
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo ROBERTA CHIESA Telefono 030/3998531 Fax 030/303300 E-mail direttore.sociosanitario@asst-spedalicivili.it
DettagliTITOLO V LA PROGRAMMAZIONE LA GESTIONE - IL CONTROLLO. Art. 86 - I contratti di fornitura di beni e servizi
TITOLO V LA PROGRAMMAZIONE LA GESTIONE - IL CONTROLLO Art. 86 Art. 87 Art. 88 Art. 89 Art. 90 Art. 91 Art. 92 Art. 93 I contratti di fornitura di beni e servizi La gestione delle risorse tecnologiche La
DettagliItaly - Rural Development Programme (Regional) - Liguria ELENCO COMUNI SVANTAGGIATI
Italy - Rural Development Programme (Regional) - Liguria ALLEGATO ELENCO COMUNI SVANTAGGIATI CCI Tipo di programma Paese Regione 2014IT06RDRP006 Programma di sviluppo rurale Italia Liguria Periodo di programmazione
Dettagli5 per mille 2012 Distribuzione delle scelte e degli importi per attività sociali del comune di residenza -Liguria
CODICE FISCALE COMUNE PROVINCIA REGIONE NUMERO SCELTE IMPORTO 00238700082 AIROLE IM LIGURIA 3 45,63 00277920096 ALASSIO SV LIGURIA 73 1.649,45 00279480099 ALBENGA SV LIGURIA 115 2.611,06 00340950096 ALBISOLA
Dettagli2. TITOLO AZIONE Potenziamento A.D.I. Assistenza Domiciliare Integrata (AREA: ANZIANI e/o DISABILI)
1. NUMERO AZIONE 7 2. TITOLO AZIONE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ EROGAZIONE DI CURE DOMICILIARI INTEGRATE DI PRIMO E SECONDO LIVELLO come definite nel documento della Commissione Nazionale LEA con Decreto
DettagliU.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività
Emergenza cronicità in Campania: nuovi modelli organizzativi AFT e UCCP U.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività Dott. Alessandro Cataffo Resp.le UOC Assistenza Sanitaria Distretto
DettagliItaly - Rural Development Programme (Regional) - Liguria ELENCO COMUNI AREE RURALI E
Italy - Rural Development Programme (Regional) - Liguria ALLEGATO ELENCO COMUNI AREE RURALI E PREMIO CCI Tipo di programma Paese Regione 2014IT06RDRP006 Programma di sviluppo rurale Italia Liguria Periodo
DettagliSERVIZIO PER LE PROFESSIONI SANITARIE
SERVIZIO PER LE PROFESSIONI SANITARIE Dirigente Responsabile Dr. Achille Di Falco 10 GENNAIO 2013 1 PREMESSA I recenti cambiamenti organizzativi che hanno caratterizzato la vita aziendale, alcuni dei
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE CALABRIA, IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE CALABRIA, IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004
DettagliI ruoli per l integrazione La cogestione dei programmi
Laboratorio sull organizzazione per programmi centrati sul destinatario. Emilia Romagna Canada: un confronto I ruoli per l integrazione La cogestione dei programmi Barbara Curcio Rubertini Katia Prati
DettagliMovimento turistico comunale
Movimento turistico comunale ANNI 2011-2012 - PREMESSA - I dati sul movimento turistico comunale riportato di seguito si riferiscono al flusso dei turisti Italiani e Stranieri che hanno soggiornato in
Dettagli