AMIANTO: aggiornamenti normativi e gestione delle segnalazioni
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1 AMIANTO: aggiornamenti normativi e gestione delle segnalazioni Modena 22 maggio 2009 Dr.ssa Anna Ricchi Tecnico della Prevenzione Dipartimento di Sanità Pubblica Azienda USL di Modena
2 COS E L AMIANTO? L amianto è un minerale che si trova in natura, in diverse parti del globo terrestre, e si ottiene facilmente, dopo macinazione, dalla roccia madre estratta in miniere a cielo aperto.
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4 I minerali sono caratterizzati dalla proprietà di sfaldarsi quasi all infinito producendo fibre. fibra di amianto crisotilo al microscopio elettronico Differenza fra la grandezza delle fibre di amosite con quella di un capello umano
5 Caratteristiche dell amianto VIRTUALMENTE INDISTRUTTIBILE NON INFIAMMABILE RESISTENTE : agli acidi alla trazione MOLTO FLESSIBILE FACILMENTE FILABILE DOTATO DI PROPRIETÀ: fonoassorbenti termoisolanti BASSO COSTO DI PRODUZIONE
6 Grazie al suo basso costo di lavorazione è stato largamente usato in passato in oltre 3000 tipi diversi di manufatti, da solo o insieme a leganti che ne costituivano la matrice più o meno friabile.
7 In particolare ha trovato applicazione: Nel campo edile, come materiale spruzzato per rivestimento per aumentare la resistenza al fuoco
8 In particolare ha trovato applicazione: nelle coperture sotto forma di lastre piane o ondulate,
9 In particolare ha trovato applicazione in tubazioni, vasche per acqua:
10 In particolare ha trovato applicazione: per canne fumarie, pavimenti, serbatoi,
11 In particolare ha trovato applicazione: Nell industria è stato utilizzato come materia prima per produrre innumerevoli oggetti, come isolante termico nei cicli ad alte o basse temperature, barriera antifiamma e materiale fono assorbente
12 In particolare ha trovato applicazione: Nei mezzi di trasporto: freni, frizioni, vernici, coibentazioni di treni, navi e autobus
13 In particolare ha trovato applicazione: Nei prodotti di uso domestico: forni, guanti da forno, caldaie, teli da stiro, vasi
14 In tali manufatti ed applicazioni le fibre possono essere libere o debolmente legate: si parla in questi casi di amianto in matrice friabile (materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polveri con la semplice pressione manuale)
15 oppure le fibre possono essere fortemente legate in una matrice stabile e solida come il cemento amianto o il vinile amianto: si parla in questo caso di amianto in matrice compatta (materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l impiego di attrezzi meccanici)
16 L amianto ha ottime qualità tecnologiche, ma anche, purtroppo, delle proprietà di rischio che possono causare gravi patologie a carico prevalentemente dell apparato respiratorio. La pericolosità consiste, infatti nella capacità dei materiali di amianto di rilasciare fibre potenzialmente inalabili. Tanto più l amianto è friabile tanto più è maggiore la probabilità che le fibre vengano disperse nell aria ed inalate.
17 DANNI ALLA SALUTE LE FIBRE DI AMIANTO PENETRANO NELL ORGANISMO PRINCIPALMENTE ATTRAVERSO L ARIA RESPIRATA. L inalazione di amianto determina sull apparato respiratorio una serie di patologie a carico delle pleure e/o del polmone
18 LEGGE 27 marzo 1992, N. 257 Norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto In ITALIA VIETA di PRODOTTI DI AMIANTO O CONTENENTI AMIANTO ESTRAZIONE IMPORTAZIONE ESPORTAZIONE COMMERCIALIZZAZIONE PRODUZIONE
19 LE LEGGI DELLO STATO Restrizioni e divieti di impiego (dal 1986) Protezione dei Lavoratori (dal 1965) Gestione della dismissione e delle bonifiche (dal 1992) Controllo dell inquinamento ambientale (dal 1982)
20 LE LEGGI DELLO STATO
21 LEGGE 27 marzo 1992, N. 257 Norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto COMPITI COMMISSIONE (art. 4) Acquisire i dati dei censimenti Predisporre piani di indirizzo per la formazione del personale del SSN Predisporre disciplinari tecnici per lo smaltimento dei rifiuti Individuare i requisiti omologativi dei materiali sostitutivi Predisporre normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica
22 LEGGE 27 marzo 1992, N. 257 Norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto NORME DI ATTUAZIONE (art.6) TUTELA DELL AMBIENTE E DELLA SALUTE (CAPO III) Obbligo di Relazione annuale per le imprese che utilizzano, smaltiscono e/o bonificano amianto (art.9) Adozione dei Piani regionali di protezione dall amianto (art.10): censimento, corsi di formazione professionale per bonificatori, individuazione dei siti per smaltimento, vigilanza delle Aziende USL Iscrizione delle imprese di smaltimento e rimozione all Albo Nazionale Gestione Rifiuti categ. 10 (art. 12)
23 LEGGE 27 marzo 1992, N. 257 Norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto Dal 1994 al 2001 sono stati emanati 10 decreti attuativi I decreti emanati finora prevedono, oltre ad affrontare le problematiche legate all amianto negli ambienti di vita e di lavoro comprese le misure a sostegno dei lavoratori esposti, le metodologie tecniche per il controllo, la manutenzione e la bonifica di materiali contenenti amianto.
24 DECRETO PRESIDENTE REPUBBLICA 8 agosto 1994 PIANI REGIONALI DI PROTEZIONE DALL AMIANTO Criteri d adozione: Censimento dei siti estrattivi di pietre verdi Censimento imprese che hanno utilizzato l amianto Censimento imprese di smaltimento e bonifica Predisposizione di programmi per dismissione attività estrattiva Predisposizione di piani di smaltimento dei rifiuti Individuazione dei siti per smaltimento rifiuti Predisposizione di piani di indirizzo per la vigilanza e controllo Rilevazione sistematica delle situazioni di pericolo Predisposizione di corsi di formazione professionale Censimento degli edifici con MCA friabile
25 IL PIANO DI PROTEZIONE DALL AMIANTO DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 11 dicembre 1996, n. 497
26 IL PIANO DI PROTEZIONE DALL AMIANTO DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 11 dicembre 1996, n. 497 CENSIMENTO Unità Operativa di coordinamento Aziende che hanno utilizzato amianto e aziende di bonifica e smaltimento Edifici pubblici, locali aperti al pubblico e di utilizzazione collettiva, blocchi di appartamenti con presenza di amianto friabile Siti estrattivi di pietre verdi Inizio 1997 fine 2001 Schede spedite Schede ritornate = 33,11 % Di cui positive = 25,55 %
27 IL PIANO DI PROTEZIONE DALL AMIANTO DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA A seguito del censimento, sono state valutate le situazioni più pericolose indicando ai proprietari degli immobili le soluzioni e i tempi di bonifica. Poche delle situazioni più a rischio, censite, rimangono ancora da bonificare I dati del censimento sono scaricabili dal sito:
28 DECRETO MINISTERO SANITA 6 settembre 1994 Normative e metodologie tecniche di applicazione dell art.6, comma 3, e dell art. 12, comma 2, della Legge 27 marzo 1992, n.257, relativa alla cessazione dell impiego dell amianto.
29 DECRETO MINISTERO SANITA 6 settembre 1994 CAMPO DI APPLICAZIONE Tutti gli edifici nei quali siano in opera MCA dai quali può derivare esposizione a fibre di amianto Sono escluse le unità operative dove l amianto era presente nel ciclo produttivo
30 DECRETO MINISTERO SANITA 6 settembre 1994 Contiene normative e metodologie tecniche per 1- localizzazione e caratterizzazione delle strutture edilizie Classificazione MCA, friabile e compatto, campionamento e analisi 2- valutazione del rischio Criteri per esame MCA, per scelta bonifica, procedura di ispezione, valori limite di inquinamento 3- metodi di bonifica Rimozione, incapsulamento, confinamento
31 DECRETO MINISTERO SANITA 6 settembre 1994 Classificazione materiali contenenti amianto FRIABILI Materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale COMPATTI Materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l impiego di attrezzi meccanici (dischi abrasivi, frese, trapani, ecc..)
32 DECRETO MINISTERO SANITA 6 settembre 1994 Le metodologie tecniche di bonifica si dividono in rimozione incapsulamento sovracopertura
33 La rimozione elimina ogni potenziale fonte di esposizione. Comporta un rischio estremamente elevato per i lavoratori addetti e produce notevoli quantitativi di rifiuti pericolosi che devono essere correttamente smaltiti. Richiede l applicazione di un nuovo materiale in sostituzione dell amianto rimosso.
34 L incapsulamento è un trattamento dei materiali con prodotti penetranti o ricoprenti che formano uno strato di protezione sulla superficie esposta.
35 Il confinamento consiste nell installazione di una barriera a tenuta che separi l amianto dalle aree occupate dell edificio. Rispetto all incapsulamento presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti.
36 Il principale inconveniente di questi ultimi due tipi di bonifica è rappresentato dalla permanenza nell edificio del materiale di amianto e della conseguente necessità di mantenere un programma di controllo e manutenzione da parte del proprietario dell immobile.
37 DECRETO MINISTERO SANITA 6 settembre 1994 Contiene normative e metodologie tecniche per 4- programma di controllo e manutenzione dei MCA in sede Procedura obbligatoria per proprietario immobile o responsabile dell attività che vi si svolge 5- misure di sicurezza per interventi di bonifica MCA friabili, tubazioni e tecniche di glove-bag 6- criteri per la certificazione della restituibilità di ambienti bonificati 7- coperture in cemento amianto Misure di sicurezza, procedure operative di bonifica
38 DECRETO MINISTERO SANITA 6 settembre 1994 ALLEGATI 1-determinazione quantitativa in campioni di massa 2- determinazione quantitativa di fibre disperse indoor 3- identificazione qualitativa fibre di amianto 4- criteri per la corretta scelta dei DPI vie respiratorie 5- scheda per l accertamento della presenza di MCA negli edifici
39 OBBLIGHI DEL PROPRIETARIO DELL IMMOBILE D.M. 6/9/94 deve comunicare all Azienda USL la presenza di materiale contenente amianto in matrice friabile presente nell edificio deve valutare lo stato dei materiali di amianto mediante ispezione visiva ed eventuali campionamenti di materiale e/o di aria (obbligatorio per il friabile). deve mettere in atto un programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre al minimo l esposizione a fibre di amianto degli occupanti.
40 OBBLIGHI DEL PROPRIETARIO DELL IMMOBILE Il proprietario deve valutare lo stato dei materiali di amianto mediante ispezione visiva. Elementi da rilevare: il tipo e delle condizioni dei materiali i fattori che possono determinarne un futuro danneggiamento o degrado i fattori che influenzano la diffusione di fibre di amianto e l esposizione degli individui
41 OBBLIGHI DEL PROPRIETARIO DELL IMMOBILE Gli elementi raccolti devono essere riportati su una scheda di sopralluogo In base agli accertamenti effettuati il proprietario deve stabilire se i materiali di amianto sono: integri non suscettibili di danneggiamento integri suscettibili di danneggiamento danneggiati
42 OBBLIGHI DEL PROPRIETARIO DELL IMMOBILE PROVVEDIMENTI Il proprietario può intervenire provvedendo: al restauro dei materiali (riparazione di zone danneggiate limitate, 10% della superficie)) ovvero a interventi di bonifica (rimozione, incapsulamento o confinamento dell amianto)
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44 OBBLIGHI DEL PROPRIETARIO DELL IMMOBILE AZIONI Se i materiali di amianto sono integri non suscettibili di danneggiamento gli viene richiesto un controllo periodico Se i materiali sono integri suscettibili di danneggiamento deve attuare un programma di manutenzione e controllo (e se i rischi di danneggiamento non possono essere ridotti deve attuare un intervento di bonifica a medio termine) Se i materiali sono danneggiati deve intervenire in tempi brevi
45 OBBLIGHI DEL PROPRIETARIO DELL IMMOBILE IL PROGRAMMA DI CONTROLLO Ha lo scopo di ridurre al minimo l esposizione degli occupanti ed è previsto per i materiali di amianto integri ma suscettibili di danneggiamento (non in caso di materiali danneggiati). Il proprietario dell immobile (e/o il responsabile dell attività che vi si svolge) deve: designare un responsabile tenere una idonea documentazione sull ubicazione dei materiali di amianto predisporre una specifica procedura di autorizzazione per le attività di manutenzione registrare gli interventi effettuati informare gli occupanti dell edificio
46 OBBLIGHI DEL PROPRIETARIO DELL IMMOBILE STATO DELLE COPERTURE Le coperture si degradano progressivamente e dopo anni dall installazione liberano fibre nell ambiente. I principali indicatori dello stato di degrado sono: la friabilità del materiale gli affioramenti di fibre in superficie la presenza di sfaldamenti, crepe o rotture la presenza di materiale friabile o polverulento nelle grondaie la presenza di piccole stalattiti in corrispondenza dei punti di gocciolamento
47 NORME DEL DM 6/9/94 Norme prescrittive la valutazione dei materiali il programma di controllo dei materiali integri suscettibili di danneggiamento Norme indicative gli indicatori dello stato di degrado dei materiali i tempi delle bonifiche
48 SANZIONI Sono previste solo per le violazioni delle norme prescrittive del DM 6/9/94. L inosservanza di tali norme è punita con la sanzione amministrativa prevista dall art. 15 della Legge 257/92 (da a.18076) Le norme indicative del DM 6/9/94 sono utilizzabili dagli operatori di vigilanza e ispezione per formulare proposte di ordinanza al sindaco.
49 LINEE GUIDA REGIONALI Con la circolare 17 maggio 2002 la RER ha definito i criteri da utilizzare per valutare lo stato delle coperture e il rischio per la salute, ed ha indicato le successive azioni che i proprietari devono intraprendere e il tempo accordato per realizzarle Le linee guida sono scaricabili dal sito:
50 Le Linee Guida non riguardano norme prescrittive del DM 6/9/94 ma solo alcune norme indicative. SCHEDA 1 Descrizione della copertura e del contesto SCHEDA 2 Rilevamento dello stato di conservazione della copertura con espressione del giudizio finale TABELLA 1 Azioni conseguenti
51 LINEE-GUIDA per la Valutazione dello stato di conservazione delle Coperture in Cemento-Amianto e per la Valutazione del rischio Assessorato Sanità - Servizio Sanità Pubblica
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55 STATO DI CONSERVAZIONE Lo stato di conservazione può risultare: discreto scadente pessimo (non sono previsti gradi intermedi alle tre suddette classi)
56 AZIONI Le azioni che il proprietario deve intraprendere sono una diretta conseguenza: dello stato di conservazione della copertura del contesto in cui è ubicato l edificio Nei casi in cui la valutazione dei parametri rilevati durante l ispezione risulti incerta si possono usare metodi oggettivi di valutazione (metodi analitici)
57 IL PROGRAMMA DI MANUTENZIONE E CONTROLLO Se lo stato della copertura viene valutato discreto si scrive al proprietario per informarlo che ha l obbligo di mantenerla in buono stato (provvedendo, in particolare, alla pulizia periodica delle gronde e alla verifica della tenuta degli ancoraggi)
58 INTERVENTI UTILI Per limitare la dispersione di fibre nell ambiente e scongiurare la caduta a terra delle lastre sono utili alcuni interventi manutentivi: riparazione e sostituzione delle lastre danneggiate; la pulizia periodica del canale di gronda; la sostituzione delle lattonerie che disperdono l acqua piovana che trascinando con sé fibre di amianto contamina il suolo; controllo periodico delle viti di fissaggio
59 Gli interventi di bonifica devono essere affidati a ditte specializzate, iscritte all Albo Nazionale dei Bonificatori Amianto. Nel caso di bonifica per rimozione, la ditta presenta un piano di lavoro all Azienda USL 30 giorni prima dell inizio dei lavori
60 Nel caso di bonifica per incapsulamento o confinamento, la ditta presenta una notifica all Azienda USL prima dell inizio dei lavori.
61 Il G.R.A. della Regione Emilia Romagna considera soggette a NOTIFICA le seguenti attività: Manutenzione di impianti/strutture senza rimozione di amianto; Lavori di lattoneria su coperture in eternit; Incapsulamento e confinamento; Trattamento e smaltimento di MCA rimosso; Lavorazioni negli impianti di stoccaggio Piccoli lavori manutentivi su acquedotti.
62 PRIVATO CITTADINO Può rimuovere autonomamente MCA di proprietà Non ha obbligo di redigere il piano di lavoro Consigliato modulo Può rimuovere e trasportare quantitativi modesti di MCA Deve rispettare gli obblighi previsti dai decreti attuativi L. 257/92 per protezione ambientale e di terzi Deve smaltire il rifiuto secondo le normative vigenti
63 PROCEDURE AUTORIZZATIVE PRIVATO CITTADINO Presso le sedi distrettuali e sul sito web dell Azienda USL è reperibile il modulo ( amianto.htm) Compilare in triplice copia: - una per consegna all Azienda Usl, - una la consegna all isola ecologica - una da conservare L Azienda USL non rilascia più un nulla osta, ma semplicemente timbra per ricevuta le copie del modulo compilato Il modulo compilato e timbrato serve per il trasporto e il conferimento in discarica o SEA
64 PROCEDURE AUTORIZZATIVE PRIVATO CITTADINO La procedura è stata concordata fra l Amministrazione Provinciale, l Azienda USL, l ARPA, ATO 4 ed Enti Gestori del Servizio Rifiuti E in applicazione dal 1 febbraio 2008 E scaricabile dal sito web:
65 PROCEDURE AUTORIZZATIVE PRIVATO CITTADINO Pannelli, lastre Piccole cisterne per acqua Canne fumerie, tubazioni Casette per ricovero animali domestici Piastrelle per pavimenti (linoleum) n.6 (circa 12 mq) n.2 (max. 500 lt) 3 mt. lineari n.1 15 mq
66 EDIFICI SCOLASTICI Tecnici dell AUSL e del Comune Ispezione in tutte le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado Campionamento e analisi di materiale sospetto Predisposizione di una scheda relativa ad ogni edificio con l indicazione della presenza di amianto
67 LA MAPPATURA DELLE ZONE DEL TERRITORIO REGIONALE INTERESSATE DALLA PRESENZA DI AMIANTO D.M. 101 del 18 marzo 2003 del ministero dell Ambiente
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