I rischi salute e sicurezza negli addetti del comparto produzione calzature. 19 novembre 2013 Dr. Aldo Fedi

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1 I rischi salute e sicurezza negli addetti del comparto produzione calzature 19 novembre 2013 Dr. Aldo Fedi

2 CICLO PRODUTTIVO DEL COMPARTO CALZATURIERO MODELLERIA TAGLIO/TRANCERIA GIUNTERIA MONTAGGIO FONDO FINISSAGGIO CONFEZIONAMENTO IMMAGAZZINAGGIO

3 Rischi presenti nei calzaturifici Sostanze pericolose (chimiche e cancerogenegene) Rumore Vibrazioni Posture incongrue Sovraccarico arti superiori (vibrazioni, movimenti ripetitivi) Videoterminali

4 SOSTANZE PERICOLOSE cuoio, pelli (naturali o artificiali) collanti (lattici, mastici, colle) coloranti, vernici, lucidi solventi da rifinitura gomma, tessuti

5 AGENTE CHIMICO OGNI ELEMENTO O COMPOSTO (SIA SINGOLO CHE IN MISCELA) CHE SI SVILUPPA DURANTE UN PROCESSO PRODUTTIVO (MATERIA PRIMA, PRODOTTO INTERMEDIO, AUSILIARIO, PRODOTTO FINALE O SOTTOPRODOTTO) Che può entrare in contatto con l organismo umano

6 Come si identifica una sostanza N. CAS - N. CEE - N. EINECS N. identificativi internazionali che consentono di fare ricerche su numerose banche dati (es. ISS, UE ecc.) Es. Benzene (n. CAS n. CEE )

7 Vie di assunzione degli agenti chimici Inalazione Contatto Ingestione

8 La prima legge della tossicologia Tutto è tossico, niente è tossico. E la dose ciò che distingue un veleno da un medicamento (Paracelso)

9 Tipi di intossicazione Acuta: sintomi specifici e aspecifici Cronica: organi bersaglio, Cancerogeni Mutageni Teratogeni o meglio Tossici per la riproduzione

10 INQUINANTI AERODISPERSI FASE SOLIDA FASE GASSOSA FASE LIQUIDA Polveri, fibre, fumi e aerosol gas e vapori nebbie

11 STATO FISICO DELLE SOSTANZE GAS: aeriformi che non possono essere condensati a temperatura ambiente per compressione.( a 25 C non possono essere presenti con la propria fase liquida) VAPORE: aeriformi che possono essere condensati a temperatura ambiente per compressione.( a 25 C coesistono con la propria fase liquida) PARTICELLATI: dispersione di particelle liquide o solide nell aria

12 Cosa sono le POLVERI? Tutte le particelle in sospensione nell aria: Polveri propriamente dette: particelle solide che si formano senza modifica dello stato chimico-fisico originario Fumi: condensazione della fase vapore di una sostanza originariamente allo stato solido Aerosol: particelle allo stato liquido in sospensione

13 CLASSIFICAZIONE DELLE POLVERI Secondo gli effetti sulla salute: Pneumoconiogene: esplicano la loro azione direttamente sull apparato respiratorio Non pneumoconiogene: producono effetti anche su organi diversi dall apparato respiratorio

14 Pneumoconiogene: Inerti: Non alterano la struttura dell apparato respiratorio; Provocano effetti o modificazioni reversibili Fibrogene, sclerogene: modificazioni irreversibili sull apparato respiratorio; creano stati di aggravamento anche dopo l esposizione alcuni esempi: calcare, calcio, caolino,cellulosa, gesso, ecc alcuni esempi: silice cristallina, amianto, polveri di legno

15 CLASSIFICAZIONE DELLE POLVERI Secondo le dimensioni delle particelle: Frazione inalabile: la frazione delle polveri totali che viene inalata attraverso naso e bocca Frazione toracica: la frazione che penetra oltre la faringe Frazione respirabile: la frazione che penetra nelle vie respiratorie non ciliate (SECONDO LA NORMA UNI-EN )

16 Ogni frazione è un sottoinsieme della precedente, e interessa vie respiratorie più profonde Si identificano anche le frazioni extratoracica e tracheobronchiale

17 NORMA UNI-EN 481 Precisa le dimensioni delle particelle: Frazione inalabile: 50% delle particelle diametro < 100µ Frazione toracica: 50% delle particelle diametro < 10µ Frazione respirabile: 50% delle particelle diametro < 4µ

18 Le FIBRE FIBRA: Qualsiasi corpo solido allungato a forma di filamento presente nei minerali e in tessuti animali e vegetali. FIBROSO: prodotto, sostanza o materiale di origine naturale o sintetica che può essere trasformato in filato o tessuto. Le manipolazioni e le lavorazioni di queste sostanze danno luogo all aerodispersione di corpuscolato che prende la denominazione generica di fibre.

19 CLASSIFICAZIONE DELLE FIBRE ORGANICHE MINERALI NATURALI Fibre tessili (lana, cotone), cellulosa ecc.. Amianto, altri silicati fibrosi ARTIFICIALI Fibre tessili artificiali; poliesteri, kevlar ecc Lana di roccia, fibre di vetro: MMMF.

20 ESPOSIZIONE INALATORIA COME: Manipolazione di sostanze pericolose durante attività di laboratorio: reagenti, vernici, solventi, polveri di legno Esecuzione lavori di pulizie locali ordinarie Esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria: tinteggiatura dei locali, lavori di smantellamento parti murarie, rifacimento strutturale pavimentazioni

21 ESPOSIZIONE CUTANEA COME: manipolazione di sostanze pericolose (laboratori, operazioni di pulizia locali contatto con materiali o strumenti contaminati da sostanze pericolose

22 INGESTIONE COME: Ingestione accidentale di liquidi conservati in contenitori non etichettati e facilmente confondibili (es: utilizzo di bottiglie di acqua minerale per contenere detergenti o solventi) Contaminazione di alimenti con sostanze pericolose (consumo di cibi in locali non idonei)

23 Le caratteristiche di una sostanza Si trovano nella scheda tossicologica di sicurezza che deve accompagnare ogni sostanza immessa sul mercato, redatta a cura del produttore o del suo rappresentante commerciale, secondo un preciso contenuto previsto dalle norme vigenti

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